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NumeroZero
News dal Partito Democratico di Conselice
Aprile 2008
Suppl. a “Notizie” n. 6 del 31/12/07 - Dir. Resp. Claudio Visani - Aut. Trib. Ravenna n. 911 del 07/07/89 - Red. ed amm. Viale della Lirica 11, Ravenna
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Elezioni Politiche del 13 e 14 aprile. Perché votare PD
Il nostro futuro ci sta a cuore
Domenica 13 e lunedì 14 aprile si vota per il rinnovo del
Parlamento.
Sarà un voto importante e decisivo per ridare fiducia alle
donne, ai giovani e a tutte quelle persone che, quotidianamente, si impegnano onestamente nel lavoro e nello studio per avere un futuro migliore per se stessi e per i propri
figli.
Faccio appello, pertanto, a tutti i conselicesi che come
sempre hanno espresso il proprio voto, agli indecisi, ma
soprattutto a coloro che, forse delusi, pensano che andare
a votare sia inutile tanto "sono tutti uguali, non cambia
nulla..."
Dico a queste persone che oggi in Italia c'è qualcosa di
nuovo, c'è il Partito Democratico nato il 14 ottobre e, come altrove, anche a Conselice nato da una grande partecipazione popolare.
Migliaia di persone, qui, sono accorse spinte esclusivamente dall'entusiasmo di essere parte attiva e protagonista di questo grande progetto politico.
Per noi la politica è passione, è l'anteporre gli interessi
collettivi a quelli personali.
Siamo un Partito vero di donne e di uomini, di ragazze e
di ragazzi che fa della lotta alla precarietà, della qualità del
lavoro e dell'investimento sul ruolo delle donne i punti determinanti del proprio programma politico.
Il tuo voto è importante per questo, per ripensare la politica, per migliorare la qualità della vita anche a Conselice,
in un tempo che ha costantemente bisogno di nuove risposte.
Più voti andranno al PD, più forza avremo per ribellarci a
stili di vita che, pur avendoli fatti "nostri", non appartengono alla storia della nostra terra: l'egoismo, i privilegi, l'individualismo, la paura dell'altro, che rischiano di imprigionare le migliori energie del nostro paese.
Un'Italia moderna si può fare, il 13 e il 14 aprile vota PARTITO DEMOCRATICO.
Donatella Mongardi
Coordinatore Comunale del PD di Conselice
Committente Responsabile Franco Conti
Elezioni. Dopo il 9 marzo, il
cammino di Zapatero continua
Elezioni Politiche del 13 e 14 aprile. Perché…
...è importante
andare a votare!
Qualche sera fa ho assistito al Teatro
di Conselice allo spettacolo di Oliviero Beha che, rivisitando Pasolini, ha
finito per fare le solite considerazioni
qualunquistiche del tipo: sono tutti uguali, destra, sinistra e centro, Veltroni, Berlusconi, Casini e Bertinotti, tante facce di una sola medaglia, per terminare poi con un appello alla presa
di coscienza degli spettatori presenti
per fare... non si sa bene cosa, anche
se l’invito implicito, per me, era di non
andare a votare.
Altri personaggi pubblici anche più
famosi di Beha, come Zucchero, Fiorello, Grillo si sono espressi in tal senso invitando in modo più esplicito al
non voto. Premesso che, in un passato neanche troppo lontano, persone
sono morte per far sì che oggi possiamo esprimere democraticamente il
nostro voto, trovo queste affermazioni
quanto mai inopportune, non fosse
altro perché provengono da personaggi pubblici, pagati profumatamente per
salire su un palcoscenico dove sparano a zero su tutto e su tutti, senza poi
essere propositivi in alcunché.
Il Presidente Napolitano, consapevole
dei limiti, dei ritardi e dei problemi irrisolti in questi giorni ha espresso la
sua preoccupazione anche sul qualunquismo di coloro che definiscono il
Parlamento “una corporazione di avidi
fannulloni”, che potrebbero arrivare,
pericolosamente, a dire che “se in
Parlamento ci sono dei fannulloni allora è meglio chiuderlo”. L’invito del
Presidente è rivolto sia alla politica,
affinché comprenda le ragioni della
disaffezione e getti un ponte di comunicazione e di dialogo alle nuove generazioni, ma anche a coloro che,
screditando il Paese, impediscono
invece di vedere le grandi risorse ed
energie che sono a disposizione in
Italia. Per questo i cittadini, i giovani,
le donne devono recarsi a votare perché prevalga il senso dell’unità e
dell’interesse nazionale.
Giovanna Verlicchi
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La tendenza
spagnola al
bipolarismo
Il 9 marzo 2008 il PSOE (Partido Socialista Obrero Espanol)
di Zapatero, partito socialista di centro-sinistra, ha convogliato i voti verso di sé per scongiurare il ritorno del PP
(Partido Popular) al potere, partito conservatore di destra ora
guidato da Rajoy. Il PSOE dovrà scendere a patti con altre
forze politiche, pur avendo ottenuto un risultato simile a quello di 4 anni fa. Si è scelto il “voto utile”: i cittadini hanno deciso di votare per il
“male minore”, segno che il bipolarismo è un modello in crescita.
Il PP è stato sconfitto nel suo tentativo di tornare al potere. Ma se quattro anni
fa aveva giustificato la sua sconfitta in maniera “poco elegante” accusando il
PSOE d’aver strumentalizzato l’attentato terrorista di Al-Qaeda (che aveva colpito Madrid alcuni giorni prima delle elezioni), questa volta non ha saputo
trovare valide giustificazioni per aver perso, facendo comunque leva
sull’assassinio di un politico socialista, a due giorni dal voto, da parte del gruppo
terroristico ETA. Zapatero ha saputo focalizzare sul suo partito i delusi del
PP, gli “elettori delle regioni nazionaliste” e l’elettorato da sempre socialista.
Il PP, invece, ha basato la sua campagna accusando l’opposizione di aver governato male il Paese e attaccando le minoranze.
Bisogna sottolineare che i partiti minoritari con più voti sono i partiti regionalisti.
Come altri Paesi europei, la Spagna ha regioni storiche che anelano a recuperare l’autonomia che avevano avuto secoli fa, soprattutto quelle che hanno
disaccordi economici e culturali con i governi centrali (per via di una propria lingua, diverse tradizioni, ecc.). Queste regioni si sentono disattese dal governo
centrale e reclamano uno stato federale di stile tedesco, oppure direttamente
l’indipendenza. La tensione in Spagna è causata soprattutto dal terrorismo
dell’ETA dei Paesi Baschi (usato molte volte dal PP come principale argomento), che copre gli ideali democratici dei pacifisti baschi o di altre regioni,
quali Galizia o Catalogna. Questi ultimi ricercano, infatti, uno Stato più giusto e democratico, dove sia possibile la pluralità delle diverse culture storiche
che non si sentono rappresentate dal governo
centrale del Paese. Per questo motivo si vive
un clima politico teso, ma Zapatero si è dimostrato disponibile ad un dialogo chiaro e
costante, che fino ad ora lo ha portato verso
un cammino inarrestabile, e comunque sia,
fondato su un “buon asfalto”.
Joan Puig Moré
Giornalista ([email protected])
Traduzione di Rosa Puig Moré
Si può fare (anche a Boston, USA)
Noi, un gruppo di ricercatrici e ricercatori di Harvard, MIT ed altri prestigiosi istituti di Boston, emigrati in America in anni vicini e lontani, abbiamo deciso di sostenere il PD. Così si apre la lettera, sottoscritta da 50
ricercatori italiani in USA (alcuni di loro li potete vedere nella foto a destra)
ed inviata a tutti i principali mass media italiani, a sostegno della candidatura
di Ivan Scalfarotto alla Camera (la trovate anche su pdconselice.splinder.com). A fronte della loro scelta, chiedono l’impegno del PD
per una nuova legge elettorale che consenta la governabilità, una legge sul
conflitto d’interessi in linea col resto d’Europa, il taglio dei privilegi della
“casta” politica, investimenti per la ricerca distribuiti con criteri meritocratici. Chiediamo onestà, coraggio e lungimiranza (…). Riponiamo la nostra
speranza in Walter Veltroni: gli chiediamo di non perdere questa occasione
unica nella vita politica Italiana del dopoguerra. Questo è il nostro momento,
la nostra occasione di aprire un nuovo capitolo della storia italiana.
Per informazioni: imilleboston.wordpress.com
Nella foto in alto (F. Zani), da sinistra: Vidmer Mercatali (candidato PD al Senato, Ravenna), Gabriele Albonetti (Camera, Faenza), Eleonora Proni NumeroZero
(Camera, Bagnacavallo), Lisa Dradi (Camera, Ravenna) e Nadia Bertozzi (Senato, Faenza). Al centro (da www.psoe.es) José Luis Zapatero.
Cronaca di momenti da ricordare
Sulle note di “Mi fido di te”, cantata da Jovanotti, è iniziato il 7 marzo scorso
l’incontro tra noi 4000 ravennati presenti al Pala De André e il Segretario Nazionale Veltroni. Walter sale sul palco alle 18,30 e lo scroscio immediato degli
applausi, che dura diversi minuti, ci fa capire che vivremo da li a poco momenti indimenticabili...
Il suo discorso, pratico ed essenziale, fa capire che di fronte a noi abbiamo un
grande leader: il nostro! Il nostro candidato alla Presidenza del Consiglio con
le sue parole di speranza, semplici, chiare, orientate al cambiamento per migliorare; riesce in 45 minuti a fare capire come il nostro Paese sarà governato
dai democratici e dalle democratiche: in modo onesto ed efficace.
L’incontro di Ravenna termina con l’inno Fratelli d’Italia che viene cantato da
tutti noi e dal nostro Segretario, che è già un grande uomo di Stato. Lavorare
insieme, adesso si può fare, conclude Veltroni! Le centinaia di bandiere e di
cartelli che ognuno di noi sventola, l’inno nazionale e la fondamentale e unica
presenza del futuro Presidente del Consiglio ci hanno fatto vivere un momento
incredibilmente bello e di grande carica emotiva che, in breve è diventata sicurezza: ci possiamo fidare e vinceremo la battaglia!
Votiamo in massa, il 13 e 14 aprile, per il cambiamento e per la sicurezza del
nostro futuro e di quello dei nostri figli… tutti… ma veramente tutti… laici e cattolici, per un’Italia finalmente giusta e vivibile per tutti noi, con Walter Veltroni
Presidente!
Carlo Kubiskin
Una priorità in più per il PD. La gestione dei flussi migratori
Fuori dai vecchi schemi
Non ho visto elencato, tra le dodici grandi proposte innovative di Veltroni, il tema della politica dei flussi.
In questo caso i punti sarebbero diventati tredici, e allora per scaramanzia il nostro Segretario avrà ben pensato di fermarsi un attimo prima. Ma a parte gli scherzi,
l’argomento avrebbe dovuto tormentare non poco “Sor
Warter” che anche a Roma si è trovato abbastanza
spiazzato e privo di strumenti nel dover gestire una invasione talora non sempre pacifica di numerosi cittadini
neocomunitari. Ma niente. Nemmeno un accenno.
D’altra parte non credo che sia stata una scelta non
ponderata, anche perché la sensibilità civica di molti
cittadini italiani, la nostra, esige da tempo più attenzione su questo tema. Semplicemente il tema dei flussi
migratori (che non può essere un tema appannaggio di
questa o di quella parte politica… usciamo dai vecchi
schemi!!!) non è stato contemplato come una delle dodici priorità. Dunque su questa partita è stata fatta una
scelta, ponderata, che tuttavia personalmente non mi
soddisfa.
Thomas Sewell, scrittore americano, in un
suo libro dal titolo Immigrazione e cultura ha
scritto che la storia dell’immigrazione non è
solo la storia delle persone che emigrano ma
è anche la storia dei territori in cui si recano e
dell’impatto che hanno sui territori stessi.
Il problema dell’integrazione degli immigrati
è ancor prima un problema di armonizzazione. L’armonizzazione di diverse culture, nel
rispetto di una coscienza collettiva e civica
nell’ambito di un territorio limitato e a forte
tasso di immigrazione (come per esempio
quello del nostro territorio conselicese o della
Bassa Romagna), può trovare una risposta
Aprile 2008
nella gestione
dei
flussi.
A tale armonizzazione occorre far riferimento anche in
considerazione del fatto che ancora oggi il lavoro assume un fondamentale fattore di legittimazione nei processi legati alla convivenza sociale e questo, per il cittadino
immigrato, diventa sempre più spesso lo strumento fondamentale per il conseguimento di uno status di appartenenza alla comunità ospitante.
La percezione del cittadino neocomunitario o extracomunitario come lavoratore, e quindi come risorsa, permette spesso di infrangere quel muro di diffidenza e rifiuto che spesso è alla base dei processi di emarginazione delle comunità straniere.
Lo stretto legame esistente tra gli interventi finalizzati
all’inserimento lavorativo e le dinamiche relative
all’integrazione coinvolge, quindi, le azioni di politica
migratoria in una molteplicità di livelli, tanto a quelli relativi alla formazione professionale e agli interventi di inserimento in senso stretto, quanto a quelli riguardanti la
definizione e la programmazione dei flussi annuali.
Le decisioni politiche nella definizione dei flussi migratori
interessano dunque una vastissima gamma di aspetti e,
conseguentemente, un elevato numero di soggetti, sia a
livello nazionale che locale. La complessità del fenomeno ha reso, quindi, indispensabile il progressivo coinvolgimento delle amministrazioni periferiche nei processi di
quantificazione degli ingressi e nelle decisioni riguardanti le politiche per l’integrazione. Oggi ancor più che in
passato. Il tema, come sappiamo, è molto importante ed
il PD dovrà tornarci sopra.
Carlo Penazzi
Capogruppo della lista “Insieme per Conselice” in Consiglio
Comunale e Segretario del Circolo PD di San Patrizio
Nella foto in alto (da www.pdbergamo.it): Walter Veltroni al Palasport di Bergamo, 13 marzo 2008.
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Elezioni Politiche del 13 e 14 aprile. Abbiamo chiesto ad amministratori,
dirigenti o semplici simpatizzanti del PD, tutti rigorosamente under 40,
di presentare le dodici azioni di governo che possono cambiare l’Italia
maturato. Risorse ingentissime distolte a quelle scelte
strategiche che servono al
Paese per essere competitivo: infrastrutture, investimenti
per la formazione, la scuola e
la ricerca, interventi in campo
ambientale, azioni per il lavoro e l’impresa. Il PD nel suo
programma si propone di
aggredire il debito con due
azioni congiunte: riduzione della spesa pubblica (vedi punto
3) senza intaccare quella sociale, e abbassamento delle aliquote IRPEF (un punto in meno all'anno, per tre anni), finanziato con risorse provenienti dalla lotta all'evasione fiscale.
Provvedimenti che consentiranno di difendere il potere
d’acquisto di stipendi e pensioni e di sostenere la crescita.
Grazie al Governo Prodi, il rapporto tra crescita della ricchezza nazionale e aumento delle entrate è decisamente aumentato. Occorre però imprimere un’accelerazione ulteriore:
semplificazione e federalismo fiscali, capacità di investimento
e di attrazione degli investimenti, liberalizzazioni.
Eleonora Proni, 38 anni, Vicesindaco di Bagnacavallo con
delega alle Politiche finanziarie e alla gestione del territorio e
Candidata alla Camera dei Deputati.
Quinto. Investire sul lavoro delle donne. Io sono una donna
che vuole lavorare, che si sente realizzata non solo con la
famiglia ma anche lavorando. Occorre dare la possibilità di
far uscire tutte le reali potenzialità della donna, senza collocarla in lavori che richiedono poca responsabilità. Ci vuole
una politica per l’impresa che, di fronte a nuove assunzioni,
non debba preferire un uomo piuttosto che una donna solo
perché non dovrà fare i conti con maternità, flessibilità
d’orario, o ulteriori benefit che hanno un costo rilevante per
l’azienda stessa. Gli incentivi devono permettere alle imprese di assumere in base al curriculum vitae e sulle reali potenzialità dell’individuo. “Sono le donne l’asso dello sviluppo”, è
quanto espresso nel programma del PD, che si propone di
dare veramente una svolta al mercato del lavoro dando ampio spazio al capitale umano femminile che ancora non è
riuscito ad emergere in questa società.
Elisa Ricci Maccarini, 35 anni, Assegnista di ricerca presso
l’Università di Bologna e Consigliere Comunale di Conselice.
Sesto. Aumentare il numero delle case in affitto. Il problema
della casa in Italia oggi non è più soltanto un tema sociale
ma, mi verrebbe da dire, è anche un problema generazionale. Il costo di acquisto o di affitto di un appartamento in rapporto ai redditi medi delle nuove generazioni in Italia non è
mai stato così alto. Resta poi con forza il tema sociale in un
Paese in cui le povertà stanno aumentando e la disponibilità
di case in affitto è di gran lunga inferiore a quella di altri Paesi. Lo sfratto è purtroppo sempre di più un’angoscia per troppe famiglie. Il tema della casa va affrontato fin da subito con
serietà, e il programma del PD indica alcune scelte possibili:
consentire la detraibilità di una quota fissa dell'affitto pagato e
aumentare la quota fiscalmente detraibile della rata sui mutui
relativi all'acquisto dell’abitazione; investire nell'edilizia residenziale pubblica ad affitto sociale; attivare politiche che incentivino i proprietari a porre le case sul mercato degli affitti;
introdurre l’obbligo di destinare nelle convenzioni urbanistiche una quota delle nuove costruzioni agli affitti a canone
concordato; innovare l’offerta immobiliare con interventi di
“social housing” costruendo o acquisendo unità abitative attraverso fondi immobiliari di tipo etico per metterle sul mercato ad affitti sostenibili.
Nicola Pasi, 35 anni, Segretario PD Fusignano e Assessore
all’Urbanistica e alle Politiche Abitative del Comune di Lugo.
Settimo. Invertire l’attuale trend demografico.
Nel contesto sociale attuale, all’interno di una rete sociale
fragile, con situazioni lavorative spesso precarie, sono necessari strumenti di supporto, anche economici, e servizi che
possano sostenere la coppia, conciliando tempi di vita e di
Cosa si può fare
Primo punto. Scegliere come priorità infrastrutture e qualità
ambientale: l’ambientalismo del fare. Nel ventunesimo secolo esplode il conflitto tra il proliferare impetuoso dell'uomo
e delle sue attività e l'equilibrio della biosfera. La globalizzazione della crescita economica, tumultuosi e imponenti processi di sviluppo industriale e dei consumi, stanno superando, e nel caso della CO2 hanno superato, la capacità del
nostro Pianeta di assorbire le emissioni inquinanti e di rigenerarsi. Il surriscaldamento climatico, più rapido del previsto,
è sotto gli occhi di tutti. L'Italia deve rispondere con scelte di
svolta. Il programma del Partito Democratico è il necessario
punto di partenza politico per la ricerca vera della sostenibilità. Una società che sa vivere e svilupparsi in modo equilibrato e sostenibile è possibile, il PD ha la forza e le idee necessarie per intraprendere questa strada.
Stefano Patrizi, 30 anni, Coordinatore dell’Associazione
Ecologisti Democratici della Provincia di Ravenna.
Secondo. Un nuovo Mezzogiorno è possibile. Vi è un nuovo
approccio ai problemi del Sud nel Programma PD: le infrastrutture non sono più il fine come in passato, ma un tramite
verso una nuova economia che affronti le sfide del futuro.
C’è anche, nel programma, una parola di sicuro interesse:
qualità. Qualità vuol dire responsabilità di spesa e uso efficace delle risorse pubbliche legate al Sud, seguendo la vocazione del territorio e non implementando avulse politiche di
sostegno. Qualità vuol dire soprattutto svincolarsi dalla rincorsa folle all’esaurimento dei fondi e incominciare a guardare ai risultati per i quali le risorse si impiegano, per consentire investimenti che producano benessere e occupazione nel lungo periodo. Il Mezzogiorno è in grado di accettare
le nuove sfide e sviluppare un proprio nuovo modello di crescita, in armonia con la sua area di riferimento, il Mediterraneo… la bella notizia è che si può fare!
Antonio Fracasso, 31 anni, designer dell'esperienza utente
su web ([email protected]).
Terzo. Controllo della spesa pubblica. Come spendere meglio e meno i soldi pubblici, anche in presenza di un aumento della spesa sociale. Condizione indispensabile è la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, mediante la
sistematica comparazione delle prestazioni dei singoli uffici e
l’attivazione di meccanismi di valutazione del personale
dipendente che deve essere assunto solo attraverso concorso pubblico, abbandonando così definitivamente la distribuzione ai propri affiliati e simpatizzanti di cariche istituzionali. Bisogna eliminare le Province dove vengono costituite le
città Metropolitane, e incentivare i processi di Unione dei
Comuni di piccolissime dimensioni, riducendo le società e gli
Enti partecipati dallo Stato. L’Italia oggi spende troppi soldi
nella gestione dei beni immobili non demaniali appartenenti
al patrimonio pubblico. Valorizzando questi beni si otterrà
una riduzione del debito pubblico eliminando ingenti voci di
spesa nella gestione dei beni immobili dello Stato. Queste
azioni permetteranno di ridurre il rapporto debito/Pil liberando risorse per almeno lo 0,5% di PIL all’anno da utilizzare
per il sostegno alla crescita economica e la lotta alla povertà.
Andrea Bassi, 36 anni, Segretario Circolo PD Conselice.
Quarto. Ridurre le tasse ai contribuenti leali ed ai lavoratori
dipendenti e autonomi. Il debito pubblico rappresenta per
l’Italia il principale fattore di ostacolo alla crescita. Ogni anno
paghiamo circa settanta miliardi di euro di interessi sul debito
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cura. Il rischio, altrimenti, potrebbe essere quello di delegare la
funzione genitoriale o sottrarsene in parte, rinunciando, quindi,
al ruolo essenziale che i genitori devono avere e che la comunità, nel suo complesso, deve assolvere nei confronti delle nuove
generazioni. Il nostro territorio vive una condizione “privilegiata”,
sensibile alla funzione educativa e tutelante della collettività, con
un sistema integrato pubblico-privato per la prima infanzia con
modalità di fruizione flessibili: nell’anno scolastico in corso, i
bambini 0-3 anni che usufruiscono di questi servizi sono pari a
circa il 35% della relativa fascia d’età. Questo dato appare estremamente significativo se raffrontato alla media regionale
(25%) ed ancora più a quella nazionale (9%). Obiettivo del PD,
in collaborazione con Regioni ed enti locali, è quello di raddoppiare il numero dei posti negli asili nido entro cinque anni, in modo da assicurare il servizio ad almeno il 20% dei bambini italiani.
È anche con questi strumenti che si sostiene la famiglia, che la
si aiuta a svolgere la sua importante funzione sociale.
Silvia Zoli, 33 anni, dipendente pubblico, e Cristiana Santinelli, 30
anni, psicologa. Entrambe sono membri del Direttivo PD di Lugo.
Ottavo. Una scuola di qualità. In questi anni, per il Comune di
Conselice quella scolastica è stata la voce di maggiori investimenti realizzati e lo sarà anche nel futuro. Infatti, l’aumento del
numero dei ragazzi dovuto all’immigrazione e la crescente domanda delle famiglie per l’accesso alla scuola dell’infanzia
hanno portato alla scelta di costruire nuovi spazi, per consentire
il mantenimento di programmi didattici innovativi, ampliando la
possibilità di realizzare attività laboratoriali. La scelta di investire
su scuola e ragazzi ha portato ad intervenire su entrambe le
scuole dell’infanzia (materne) di Conselice e Lavezzola, e per i
prossimi anni si prevede un investimento consistente alle scuole
medie di Conselice. Ci aspettiamo, ora, che prosegua il lavoro
avviato dal Governo Prodi e continui il programma nazionale
per l’edilizia scolastica, che appoggi i Comuni nelle manutenzioni e nelle nuove costruzioni, e chiediamo con forza che venga accelerato l’iter della legge di iniziativa popolare “zerosei
anni”, perché sia garantito il diritto all’istruzione ai bambini sin
dalla nascita.
Elena Martoni, 32 anni, Assessore all’Istruzione, Bilancio,
Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Conselice, e
Vicesegretario del Circolo PD di San Patrizio.
Nono. Lotta alla precarietà, qualità del lavoro e sua sicurezza.
Secondo il terzo Rapporto di Ires Cgil la precarietà in Italia è
donna: più del 50% delle giovanissime occupate (fino a 24 anni)
ha un contratto atipico, così come il 26% delle under 34. Solo il
14% di queste riesce a trasformare il contratto in un impiego
stabile contro il pur sempre troppo esiguo 20% degli uomini,
nonostante le donne possiedano titoli di studio più elevati. Una
situazione intollerabile. Da qui l'impegno del PD per dire no ad
un mercato del lavoro in cui la flessibilità è sinonimo di precarietà, instabilità, discriminazione sociale e di genere, mancanza di
diritti e di sicurezza. Impegno traducibile nell'estensione a tutti i
lavoratori delle tutele fondamentali, ovvero maternità, malattia,
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ferie, ma anche più dignità con il riconoscimento del merito
e di un giusto compenso, fino a garantire i redditi più bassi,
tramite un compenso minimo. E ancora: l’allungamento
del periodo di prova, l’incentivazione dell’apprendistato,
incentivi a chi assume a tempo indeterminato e magari
donne, senza dimenticare la formazione permanente.
Claudia Merighi, 34 anni, ex occasionale, ex co.co.co,
ex tempo determinato, ora impiegata comunale.
Decimo. La sicurezza. Il programma del PD su questo
punto si concentra su controllo del territorio, certezza della
pena, rapidità della giustizia. Razionalizzare le forze di polizia e impiegare le nuove tecnologie per il presidio del territorio; applicare la sanzione penale e non solo minacciarla;
riorganizzare gli uffici giudiziari per ridurre i tempi del processo (vedi il punto 11): si tratta di obiettivi concreti e realizzabili, lontani da proclami demagogici, per garantire ai
cittadini, soprattutto ai più deboli, il diritto alla sicurezza e la
libertà dalla paura. Ovviamente la pronta risposta dello
Stato nei confronti del crimine non deve andare a discapito
delle più ampie garanzie costituzionali, vero fondamento
dello Stato democratico.
Giacomo Baldini, 27 anni, Segretario del Circolo PD di Lugo.
Undicesimo. Diritto alla giustizia giusta, in tempi ragionevoli. Una giustizia più efficiente è una giustizia più rapida e
una giustizia rapida è più giusta. Un sistema che impiega
anni per risolvere le controversie non rispetta il principio
della ragionevole durata del processo e, soprattutto, non
tutela adeguatamente i diritti dei cittadini. Alcuni dei provvedimenti che il PD intende adottare subito riguardano, ad
esempio, l’accorpamento dei tribunali, con redistribuzione
delle risorse e ricollocamento dei magistrati; la specializzazione dei magistrati, soprattutto per quanto riguarda i diritti
della persona, dei minori, delle famiglie; i contratti avvocato-cliente basati sui premi per la rapidità; misure straordinarie per definire il contenzioso arretrato. Il programma
contiene anche l’impegno a completare le riforme del processo civile e penale e quello a riprendere e approvare il
disegno di legge contro l’omofobia e lo stalking
(letteralmente: perseguitare).
Alessandra Fiorini, 33 anni, Coordinatore Comunale PD Lugo.
Dodicesimo. Adesso una Italia nuova. Ma anche digitale.
In quanti siamo a pensare che nella televisione italiana ci
sia qualcosa che effettivamente non funziona? Al di là del
grande problema rappresentato dal fatto che un solo soggetto decida di fatto per i tre quarti di tutta la televisione
pubblica, anche la qualità di essa è decisamente bassa.
Vogliamo migliorarla? Liberiamo la RAI dai Partiti: guardando anche alla Spagna, costruiamo una Fondazione
autonoma, competente ed autorevole che sia capace di
far rinascere la tv pubblica. E per quella privata, occupiamoci di far rispettare le
leggi e le sentenze europee sull’assegnazione
delle frequenze: ci sono
reti che dovrebbero essere in mano ad altri. Non
solo nuova televisione,
ma anche un nuovo
Internet:
copertura
dell’intero territorio italiano con banda larga e spazio alla nuova comunicazione. Vogliamo costruire
un nuovo Paese, e siamo
convinti di poterlo fare.
Andrea Bondi, 23 anni,
Candidato del PD al
Consiglio Comunale di
Imola (e già Consigliere),
giornalista di Canale 11.
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Per il Tibet
Nella foto (da www.flickr.com): in un santuario nella regione del Kham, chorten con bandiere votive al vento.
La gazzella,
la tigre,
il silenzio e
il vento
Sono stata in Tibet, il “Tetto del Mondo”. Ormai
sono trascorsi quattro anni, ma il mio ricordo è
vivo, stampato nel cuore e negli occhi.
Ricordo quella natura al limite, quella luce abbagliante che rende le immagini più nitide e
l’animo più aperto all’accoglienza, perché
tutto ti entra dentro senza filtri. Ricordo quelle montagne, l’altezza da credere di poter toccare le nuvole con
le mani. Ricordo la gente e gli occhi sorridenti così aperti alla genuina curiosità e alla voglia di conoscerti.
Gente serena e mi chiedevo, appena arrivata, “ma la
Cina dov’è?”.
Allora le contestazioni del popolo tibetano non erano
alla ribalta internazionale come lo sono ora ed un turista distratto, volendo, poteva anche non accorgersi del
giogo cinese. Tutto è stato architettato per far vedere ai
fruitori del nuovo business turistico, che la colonizzazione cinese non è stata traumatica per il popolo tibetano,
ma non è così. C’è voluta per esempio una settimana
di convivenza costante con la nostra guida, un ragazzo
di appena 20 anni, per nominare la Cina senza avere
da lui un comportamento di momentanea sordità. Per
entrare nei monasteri poi, dovevamo essere prima edotte sul comportamento da tenere per non nuocere ai
monaci e a noi stesse, non avere né tanto meno donare
foto del Dalai Lama, stare attente a cosa si chiedeva
per la presenza di telecamere messe dai cinesi e diffidare inoltre anche dei monaci troppo amichevoli, perché alcuni potevano essere cinesi e via di seguito. Col
passare delle giornate, aumentata la fiducia nei nostri
confronti, la nostra guida ha incominciato a dirci e noi a
vedere, ed ogni informazione arrivava come un pugno
nello stomaco, perché erano un crescendo di inaudita
crudeltà verso il corpo, l’anima, la cultura e l’ambiente
tibetano. Allora abbiamo visto l’armoniosa Gazzella
tibetana sbranata dalla Tigre cinese! Impariamo così
che da 50 anni tentano disperatamente di difendere la
loro identità nonostante le pratiche dell’aborto obbligatorio per le donne tibetane che
hanno troppi figli, nonostante i
matrimoni obbligati con i cinesi,
nonostante l’interdizione nelle
scuole dell’uso della loro lingua,
nonostante l’obbligo al matrimonio per molti monaci come atto
di disprezzo della loro religione,
nonostante le torture e i crimini
contro coloro che con voce o
canto osino esprimere il proprio
sdegno, nonostante che i monasteri, luoghi non solo di culto religioso ma veri e propri centri
culturali, siano stati completamente distrutti (più di 6000!). In
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definitiva ora non possiamo più far finta di non vedere il
regime dittatoriale, la pulizia etnica, il genocidio (le stime ufficiali ci dicono di 1.500.000 morti, ma altre fonti
stimano quasi il doppio!) operati al fine dell’annientamento della loro identità e cultura.
Ed è così dal 1950, da quando è iniziata l’invasione e il
dominio cinese culminata nel 1959, anno nel quale
l’attuale Dalai Lama è stato costretto alla fuga e
all’esilio con circa 80.000 mila profughi tibetani, ottenendo asilo e rifugio nell’India del nord a Dharamsala.
Da questo luogo il Dalai Lama e il popolo profugo tenta
da decenni di non far dimenticare la causa del Tibet,
mai inneggiando alla violenza, ma sempre al dialogo
con la tigre cinese, conscio della sua potenza sempre
in continua espansione e resa ancora più forte dal disinteresse dei media e dagli interessi economici mondiali con la Cina. Per questa lotta, per i valori del rispetto, dell’interscambio culturale, per il progetto di fare del
suo paese il più alto laboratorio di pace e di dialogo fra i
popoli, nel 1989 il Dalai Lama ha ricevuto il Nobel per
la Pace.
Solo il silenzio sarebbe la sconfitta definitiva per il popolo tibetano. È per questo che ritengo giusto non agire
con la rabbia, seppur giustificata da tanto orrore ed ingiustizia. Boicottare la partecipazione alle Olimpiadi
2008 porterebbe ancora il silenzio su quella splendida e
martoriata terra, si perderebbe una grande opportunità
perché il vento dell’informazione, degli occhi del mondo puntati sulla Cina e i suoi crimini può piegare la Tigre, o perlomeno addomesticarla. È una grande opportunità che non va sciupata non solo per il Tibet, ma anche per le minoranze religiose
ed etniche cinesi che, nel silenzio, vivono da decenni la loro
tragedia. Sta anche a noi continuare a soffiare un vento nuovo
attraverso una politica di solidarietà, di tolleranza, d’incontro e
di comprensione delle evoluzioni storiche, politiche e culturali
dei popoli. Se lo facciamo, lo
facciamo anche per noi, per una
politica finalmente diversa.
Facciamo che sia questa la nostra e la loro bandiera… e poi…
tornerò in Tibet, questo è certo!
Stefania Ricci Maccarini
Nella foto (da www.flickr.com): carri armati a Lhasa (capitale del Tibet) nei primi giorni della repressione cinese.
NumeroZero
1948-2008 Rileggiamo la Costituzione Italiana
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Questo articolo fa parte dei principi fondamentali della Costituzione,
ovvero di quei principi che stanno alla base di tutti i 139 articoli della
Costituzione e, quindi, alla base del nostro agire sociale e privato.
È un articolo che gode di buona vitalità. È conosciuto e dibattuto, sia
nel suo primo comma che nel secondo. Non è sempre stato così: nel
dopoguerra primeggiò il primo comma, allora era quotidiana la battaglia per affermare quei diritti di eguaglianza che oggi paiono acquisiti
e naturali. Il secondo comma cominciò a diventare importante negli
anni Sessanta (il fatidico ’68). Quel “È compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli…” divenne per molti giovani un impegno politico, un obiettivo da perseguire, e quando poi gli stessi giovani, più
avanti, diventarono insegnanti fu anche un impegno di lavoro. La
storia di questo secondo comma viene dalla lunga lotta delle classi
intellettuali e lavoratrici europee. La volontà era quella di avere il suffragio universale e una sovranità consapevole, quindi servivano ai
lavoratori i mezzi culturali per poterla esercitare. Finalmente, con il
primo gennaio del ’48 (data della promulgazione della Costituzione
quale prima legge della Repubblica nata dalla Resistenza e dalla
lotta antifascista) lo Stato assume l’impegno di rimuovere quegli
ostacoli di povertà, di bisogno, di qualsiasi impedimento che impediscono il realizzarsi della persona umana. A questo articolo si legano
il 21 Cost. sulla libertà di stampa, il 30 Cost. che impegna i genitori
ad istruire ed educare i figli anche se nati fuori dal matrimonio, il 33 e
il 34 Cost. che ordinano l’istruzione obbligatoria per tutti e, infine,
l’articolo 1 Cost. nella sua parte che vuole la Repubblica fondata sul
lavoro con la sovranità che appartiene al popolo. Oggi, e usando un
occhio attento dal punto di vista giuridico e politico, per quanto riguarda l’applicabilità del primo comma dell’articolo 3 Cost. va detto
che va abbastanza bene; per quel che riguarda il secondo comma,
invece, siamo ancora nei casi di Costituzione formale
che non è ancora diventata sostanziale, ovvero di una
Costituzione che formalmente si è presa un impegno
che ancora è da realizzare. Sull’articolo 3 si fanno
confronti e dibattiti pubblici, si presentano tesi di laurea, si fanno concorsi in magistratura.
Bruna Tabarri
Consigliere Nazionale ANPI
Brevi!
Errata corrige. Nel NumeroZero di febbraio
abbiamo presentato i nuovi organismi dirigenti, ma
per errore è saltato il nome di un membro del Direttivo di Conselice, Olindo Davalle. Ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori. Ecco, di seguito,
l’elenco completo degli eletti del Circolo di
Conselice. Segretario: Andrea Bassi. Comitato Direttivo: Augusto Casadio, Olindo Davalle, Stefano
De Battisti, Fausto De Salvia, Maria Paola Fabbri,
Francesca Filipucci, Maurizio Filipucci, Graziella Fucci,
Alfeo Grandi, Carlo Kubiskin, Lennj Manzoni, Bruno
Poggi, Paola Pula, Chiara Succi, Pietro Rocca, Ornella
Taglioni, Diana Venturini e Giovanna Verlicchi.
63° Anniversario della Liberazione. A San Patrizio, domenica 13 aprile, dalle ore 20,30 in piazza
Mameli deposizione di corone, fiaccolata in memoria
dei Caduti e saluto del Sindaco Filipucci. Alle 21,15,
presso la casa Comunale, presentazione del libro “Il
fotografo di via Baccarini” di Ivano Artioli. A Lavezzola, lunedì 14 aprile dalle ore 10,30 in piazza Caduti saluto del Sindaco, corteo e deposizione di corone
al Monumento ai Caduti e ai cippi con la partecipazione delle classi terze della Scuola Media di Lavezzola. A Conselice, venerdì 25 aprile dalle ore 10,00 in
piazza Foresti saluto del Sindaco, intervento di Roberto Natale, Presidente FNSI, e a seguire canti e
letture degli alunni della Scuola Media di Conselice,
corteo e deposizione di corone a monumenti e cippi.
Tesseramento PD 2008. Si può aderire recandosi presso le sedi dei Circoli. A Conselice la sede
di Via Verdi 4 (tel. 0545/89111) è aperta dal lunedì al
sabato (ore 10 -12) e martedì e giovedì anche dalle
14 alle 16. A Lavezzola ([email protected])
anche in aprile la sede di Via Resistenza 19 (tel.
0545/80011) apre il sabato dalle 15 alle 17. A San
Patrizio ([email protected]) la sede di Via
Mameli 10 (tel. 0545/87321) è aperta tutte le domeniche dalle 9,30 alle 11,30.
Circolo ARCI New Petrol (Via Resistenza 19,
Lavezzola). Per conoscere la programmazione
della Sala, tel. 0545/80011, 0545/80870,
338/4331279.
Le opere di Filippo Giberto
in mostra al “Gabbiano”
“Specchietto
per le allodole”
Tutto ciò che attrae, e che serve
ad ingannare gli ingenui con lusinghe e prospettive allettanti
viene definito “specchio per le
allodole”. Le allodole sono ucLa Sala di via Verdi 2/6, a Conselice, propone
celli curiosi, attratti da tutto ciò
ogni sabato sera un menù a tema sempre diverso.
che luccica: bastano i riflessi e i
E chi mangia al Gabbiano, balla gratis!
giochi di luce di uno specchio
5 aprile PACO MAGIÀ - Menù Lasagne al forno
colpito dal sole per farli cadere
12 aprile OLIVETTA E GIANNI - Menù Pesce
facilmente in trappola. Il metodo, tuttavia, è
19 aprile ORCHESTRA MORSELLI - Menù Fiorentina
antico e tra l'altro superato: ora le allodole sia26 aprile CLAUDIO E KATIA C.K. MUSIC - Menù Pizza e Fritti Misti mo noi! Le opere di Filippo Giberto, in mostra
3 maggio DAVIDE MORRI - Menù Minestroteca
al “Gabbiano” dal 31 marzo all’11 maggio per
10 maggio Chiusura della stagione invernale con ECO DI RIMINI e Me- l’ultimo appuntamento della rassegna
nù Degustazione offerto dal caseificio Boschetto Vecchio di Conselice
“Aggiungo l’Arte a Tavola”, ci propongono
E inoltre… tutti i mercoledì sera, l’intramontabile tombola. Per informazio- l’interpretazione di una realtà sempre più conni o prenotazioni potete telefonare allo 0545/88190, allo 0545/88114 taminata da false illusioni e labili certezze.
Anna Scudellari
(Villa Virginio, ore pasti) o scrivere a [email protected]
Sala Il Gabbiano,
Sapori & Valori.
Aprile 2008
Pagina 7
Elezioni. Le iniziative del PD nel Comune
di Conselice da qui al 13-14 aprile
Conosci Chiesanuova?
Il risultato dipende
anche da tutti noi
Mentre il signor S. B. (ha ragione Veltroni, meglio non
nominarlo!) si presenta, come un instancabile piazzista,
per la quinta volta fuori dalla porta degli Italiani sperando che ci caschino di nuovo, il Partito Democratico è
riuscito a proporre liste (ahinoi, bloccate, ringraziate di
questo il solito S. B. e i suoi alleati - anche gli ex) con
un’alta presenza di donne ed un’adeguata rappresentanza di giovani. E proprio dalle donne partono gli incontri organizzati dal PD conselicese. Al Pub Barcollando (via Selice 96, Conselice) il 2 aprile, ore 20,30, incontreremo Lisa Dradi ed Eleonora Proni, Candidate
alla Camera dei Deputati, intervistate nell’occasione da
Samuele Staffa (Sabato Sera Bassa Romagna). Il 4
aprile l’intervistato (da Andrea Chiarini, Repubblica)
sarà il Segretario Regionale del PD Salvatore Caronna:
a Lavezzola, Sala New Petrol (via Resistenza 19), ore
20,30. Sabato 5 l’On. Gabriele Albonetti sarà presente
ai mercati settimanali di Lavezzola (ore 10,00) e Conselice (ore 11,00). Ricordo che il PD sarà presente a Conselice, di fronte al Municipio, con un gazebo aperto tutti i
giorni; a Lavezzola, in piazza Caduti, il sabato e la domenica mattina; a San Patrizio, in piazza Mameli, il sabato e il martedì mattina. Il 6 aprile si svolgerà il pranzo
di autofinanziamento (menù con spaghettoni allo scoglio, quota € 20, info
340/3936646) presso la Sala
Il Gabbiano (via Verdi 6). Il
pranzo sarà preceduto alle
11,00 dall’intervista di Andrea Bondi (Canale 11) a
Guido Tampieri, Sottosegretario di Stato alle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali, con la partecipazione di
Marco Scardovi, Coordinatore dei Giovani Democratici
della Bassa Romagna. E
proprio ai giovani sarà dedicata la chiusura della campagna elettorale, venerdì 11 aprile, con la serata Rock
The Vote, sempre al Gabbiano, a partire dalle 21,30,
con musica dal vivo e dj-set. Mercoledì 9 aprile partiremo, in pullman, alla volta di Bologna dove, in piazza
Maggiore alle ore 21, Walter Veltroni ci ricorderà che
un’Italia moderna si può fare, e che in un sistema
elettorale dove, alla Camera, basta un solo voto per
ottenere il premio di maggioranza, il risultato del 1314 aprile dipende, davvero, da tutti noi. Diventiamo
protagonisti della vittoria!
Fausto De Salvia
Questo particolare
è stato fotografato
nella frazione di
Chiesanuova.
Sai dove si trova?
In Via/Piazza___________________________________
Nome/Cognome_________________________________
Indirizzo_______________________________________
Telefono_______________________________________
Compila questo tagliando, ritaglialo ed invialo a: Partito Democratico, Via Verdi 4, 48017 Conselice (RA) entro e
non oltre il 27/04/08. I primi tre che risponderanno correttamente saranno contattati dalla Redazione, e riceveranno un
buono pasto da consumare presso “Il Gabbiano” di Conselice.
Complimenti a chi ha risposto correttamente* alla domanda del precedente NumeroZero: il particolare si riferiva al
Mulino di San Patrizio. Il mulino (sito in via Selice
Vecchia) è la più antica struttura architettonica giunta a noi.
Le prime notizie risalgono al 20
novembre 1471. Nel documento
del Catastro della Comunità di
Conselice, il Duca di Ferrara Ercole
D’ Este (1431-1505) scrive una
lettera di concessioni ai suoi
“dilettissimi” di Conselice e San
Patrizio, che gli avevano inoltrato
una supplica perché confermasse
un decreto ed alcuni capitoli già
concessi in precedenza dal fratello,
il Marchese Lionello D’Este (14071450). Nel contesto della lettera si
afferma che la Signoria si riserva il
Mulino e le macinature, della terra
di Conselice. Da questo documento, e da un rilievo architettonico effettuato, si può congetturare che il manufatto sia di origine medievale, in quanto sono presenti elementi tipici di questo periodo, come il portico e la fascia basamentale che mostra un andamento a scarpa. Da notare che, su un cartello
posto all’ingresso del Parco Primo Maggio di San Patrizio, il
mulino viene erroneamente indicato come “cinquecentesco”.
L’immobile, oggi di proprietà della famiglia Baldini, dal 1988 è
posto sotto la tutela dei Beni Culturali e Paesaggistici.
Filippo Giberto
*Franca Baldassarri e Irene Blunda di Conselice, e Lara Mazzoni di San Patrizio, vincono un buono pasto per “Il Gabbiano”. Maurizio Grandi, Luisa Golinelli e Iliano Leoni di San Patrizio e Franca Ricci Petitoni di Argenta vincono un buono
cocktail da consumare sempre presso “Il Gabbiano”.
NumeroZero (da un’idea di Anna
Scudellari) è il notiziario del Partito Democratico, Unione Comunale di Conselice.
Responsabile di Redazione: Fausto De Salvia. Illustrazioni di Filippo Giberto. Grazie a tutti i diffusori delle 3.000 copie di
aprile! Stampato presso la Tipolito STEAR di Ravenna. Per
contattarci, inviare lettere o articoli, ecco i nostri recapiti. Indirizzo: via Verdi 4, 48017 Conselice (RA). Tel. 0545/89111. Fax
0545/89617. Blog: numerozeropd.splinder.com
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