Il rinnovamento della didattica e
le nuove tecnologie
Corso di aggiornamento docenti
Per un curricolo scolastico orientato alle competenze
ITC “V.Pareto” di Palermo
2 marzo 2009
Le menti si differenziano l’una dall’altra in modo
significativo a seconda che siano sviluppate
• in una cultura pre-alfabetizzata,
• in una cultura classica o
moderna in cui il testo è
fondamentale,
• in una cultura post-moderna dove
l’alfabetizzazione riguarda una
varietà di segni che operano
congiuntamente, talora in sinergia, talaltra in
caotica mescolanza.
Howard Gardner
• Tutti percepiamo che ovunque stanno
avvenendo cambiamenti così profondi da
sembrare irreversibili, antropologici, quasi
“mutazioni”.
• Dal nostro punto di osservazione privilegiato,
la scuola, misuriamo nel silenzio dei nostri
allievi la forza della mutazione.
• È cambiato il modo di interazione con la
“realtà”, il modo in cui si fanno “esperienze”.
• C'erano dei modelli, e delle tecniche, che da
secoli portavano al risultato di fare esperienza.
• Poi hanno fatto irruzione tecniche inedite,
modelli nuovi: e abbiamo cominciato a fare
esperienza in modo molto diverso.
Ma siamo altri però, quel tipo antropologico sta
per essere sostituito.
• Per secoli, l'esperienza, nel suo senso più alto,
era legata alla capacità di accostarsi alle cose,
una per una, e di maturare un'intimità con esse
capace di dischiuderne le stanze più nascoste.
Spesso era un lavoro di pazienza, di studio.
• La profondità per i giovani è ormai
un'ingiustificata perdita di tempo, un'inutile
impasse. Lo fanno allegramente perché non è lì,
nella profondità, che trovano il senso: è nel
movimento.
Nella loro ricerca di senso, di esperienza, i giovani
amano qualsiasi spazio che generi
un'accelerazione. È come se nulla fosse
esperibile se non all'interno di sequenze
composte da differenti "qualcosa". Non si
muovono in direzione di una meta, perché la
meta è il movimento.
Superficie al posto di profondità, viaggi al posto di
immersioni, gioco al posto di sofferenza.
• I nostri studenti sono cambiati radicalmente.
Gli studenti di oggi non sono più quelli per cui il
nostro sistema educativo è stato progettato.
Essi sono la prima generazione
cresciuta con le nuove tecnologie.
Sono nativi digitali.
I cervelli dei nativi digitali sono
probabilmente fisicamente differenti,
effetto dell’input digitale che hanno
ricevuto crescendo.
Marc Prensky
In che modo il pensiero pedagogico ha risposto
alla diversa idea di “realtà” e al diverso modo di
fare di esperienza, che si sono evoluti negli
ultimi decenni?
Si sono costituiti essenzialmente due paradigmi:
un polo positivista e un polo, che può essere
definito ermeneutico/costruttivista.
A questi paradigmi corrispondono tre teorie
fondamentali comportamentismo, cognitivismo
e costruttivismo.
• Il polo positivista, che sostiene l’esistenza di una realtà
esterna stabile, oggettiva e decontestualizzata, che si
riconosce in una didattica di tipo comportamentista basata
sul travaso meccanico di conoscenze;
• Il polo ermeneutico/costruttivista si fonda sulla
convinzione che vi siano realtà molteplici, costruite
socialmente, la cui conoscenza risulta complessa,
contestualizzata. In tale prospettiva sono la comunicazione
e il rigore argomentativo ad assumere un posto centrale
nella didattica.
• le teorie della conoscenza : è essa vista
prevalentemente come “trasmissione”, come
“elaborazione di informazione” o come
“costruzione attiva di significati”?
Comportamentismo
Nato negli Stati Uniti, nella prima metà del ‘900,
il comportamentismo aveva una fiducia nella
capacità del metodo scientifico di descrivere
tutti gli aspetti della vita umana come
comportamenti (inclusi pensieri e sentimenti).
1. il comportamento è giudicato osservabile,
misurabile, riproducibile;
2. rifiuto di qualsiasi spiegazioni sugli stati interni;
3. convinzione che i comportamenti umani siano
plastici e manipolabili dall’esterno tramite
programmi di addestramento.
• Programmazione curricolare per obiettivi.
• Classificazione tassonomica di livelli di
apprendimento.
• Unità didattiche in sequenza lineare per il
conseguimento di un obiettivo.
• Insegnate come garante del raggiungimento
degli obiettivi da parte di tutti gli allievi.
• Frequenza di momenti di verifica con prove
oggettive.
• Verifiche come rinforzo e autovalutazione del
percorso.
MA
• L'idea che la conoscenza scientifica rappresenti un mondo,
esterno, oggettivo, misurabile viene messa in discussione
anche nell’ambito delle teorie dell’educazione; si fa più diffusa
l'idea che il mondo sia una costruzione derivata dalla nostra
esperienza o che comunque tra soggetto ed oggetto esistano
forme di solidarietà più profonda.
• A ciò si aggiunge una crescente insoddisfazione da parte di
educatori e psicologi dell'educazione nei riguardi di un
approccio rigidamente analitico-sequenziale e verso gli
approcci psicometrici (i “test oggettivi” di profitto): si pensi ad
esempio alla rivendicazione della molteplicità delle
intelligenze (Gardner).
Cognitivismo
Studia il funzionamento dell’apprendimento come
sistema complesso che risulta dall’interazione
tra ambiente, informazioni e mente.
Il cognitivismo sviluppa la consapevolezza del
ruolo attivo del discente nel processo di
apprendimento: ogni individuo è caratterizzato
da propri schemi concettuali, da mappe
cognitive attraverso le quali interpreta e
organizza le informazioni al fine di risolvere
problemi e raggiungere obiettivi.
Conoscere significa elaborare informazioni, ogni
informazione viene acquisita all’interno di uno
schema concettuale che viene a sua volta
modificato dalla stessa acquisizione.
L'oggetto di studio non è più (soltanto) il
comportamento umano, bensì gli stati o
processi mentali.
Il cognitivismo accetta l'esistenza di una realtà
esterna strutturata, ma allo stesso tempo
rifiuta la possibilità di conoscerla
completamente.
• È difficile implementare integralmente i
principi del cognitivismo e su molti punti
esistono posizioni e risultati di ricerca
discordanti.
• Tuttavia è certo che se le origini delle TD erano
improntate ad una logica strettamente
comportamentista, oggi gran parte delle
esperienze e degli studi si riconduce piuttosto
a logiche cognitiviste, più o meno moderate.
• Programmazione per mappe concettuali.
• L’allievo al centro delle attività. È soggetto che
apprende riorganizzando i propri quadri concettuali.
• L’insegnante è mediatore tra la l’oggetto culturale e il
soggetto in apprendimento.
• Personalizzazione dell’apprendimento.
• Visione reticolare del sapere.
• Andamento ricorsivo dell’apprendimento verso
concettualizzazione sempre più complesse.
• Valutazione del processo di apprendimento e della
padronanza concettuale.
Costruttivismo
La tesi di fondo è che le funzioni mentali superiori
dell’uomo hanno un’origine spiccatamente sociale
per poi interiorizzarsi.
La conoscenza:
• è costruzione attiva condivisa tra punti di vista,
sempre e comunque soggettivi.
• ha carattere “situato”, ancorato nel contesto
concreto,
• si svolge attraverso particolari forme di
collaborazione e negoziazione sociale.
(Jonassen, 1994)
Il costruttivismo segna il passaggio da un approccio
oggettivistico, centrato sul contenuto da
apprendere, ad uno soggettivistico, centrato su
chi apprende e sull’idea che ogni sapere è frutto
della ricostruzione personale e delle proprie
esperienze.
Docente come "facilitatore di processo",
l’attenzione all’apprendimento attivo, alla
collaborazione, all’apprendimento in contesto.
Il costruttivismo in realtà non ha al momento una didattica
“forte” da proporre; piuttosto coagula esigenze:
- costruire a conoscenza e non riprodurla;
- rappresentare la naturale complessità del mondo reale;
- presentare compiti autentici (contestualizzare piuttosto
che astrarre);
- offrire ambienti di apprendimento assunti dal mondo
reale, basati su casi;
- offrire rappresentazioni multiple della realtà;
- permettere costruzioni di conoscenze dipendenti dal
contesto e dal contenuto;
- favorire la costruzione cooperativa della conoscenza.
• La scuola ha insegnato la tecnologia, ha
insegnato con la tecnologia, oggi occorre porsi
l’obiettivo di insegnare nella tecnologia.
Antonio Calvani
• Insegnare la tecnologia. Far acquisire competenza
tecnica e consapevolezza.
• Insegnare con la tecnologia. Sfruttare l’effetto
motivante e le specifiche potenzialità.
• Insegnare nella tecnologia. È l’ambiente in cui si
sviluppano i processi di insegnamento e
apprendimento.
L’apprendimento è un’attività sociale in cui i soggetti
costruiscono il sapere attraverso un agire comune.
Abbiamo due modi di interazione
Collaborative learning è una modalità di
apprendimento che si basa sulla valorizzazione della
collaborazione all'interno di un gruppo di allievi.
Cooperative learning è una modalità di apprendimento
che si basa sull'interazione all'interno di un gruppo di
allievi.
Nella cooperazione ciascun componente del gruppo
esegue un compito specifico, mentre
nella collaborazione ognuno lavora su tutte le parti
del compito complessivo.
• Il Web 2.0 è un ambiente particolarmente
adatto per il lavoro sia cooperativo che
collaborativo.
• Il Web 2.0 collega le persone.
• Il Web 2.0 è un luogo di attività.
• Nel Web 2.0 i contenuti vengono costruiti
dagli utenti.
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