Mensile gratuito della Pro‐Loco di Cese dei Marsi
Anno V Numero 50 – 25 luglio 2010
Roberto Cipollone L’ESTATE Non vedevamo l’ora che fosse mattina. S’inforcava la bicicletta e via in discesa verso l’ara. I più Foto: Mirko Cipollone
avveduti non dimenticavano mai la bottiglia d’acqua fresca, ma senza le taniche della centoventisette non ce l’avremmo comunque fatta fino a mezzogiorno. I rintocchi del campanile ci dicevano che di lì a mezz’ora le mamme si sarebbero arrabbiate sul serio nel non vederci tornare. Giusto il tempo dei rigori, tanto il pomeriggio avremmo ripreso dallo stesso identico punto. A volte però la bici ci portava verso i paesi vicini o sotto qualche ramo di ciliegie sempre troppo alto. Ogni tanto qualche cane disturbava la calma del nostro passo, e lì si capiva chi davvero andava forte sui pedali… Il caldo della campagna suonava con la voce delle cicale e l’odore dei libri avrebbe aspettato i corti giorni di settembre, quando le more si affacciavano già dai rovi spinosi. Ancora ci sarebbe stato tutto il tempo di ritrovarsi alla piazzetta quando il gruppo già si era allargato e le ragazze cominciavano ad essere inspiegabilmente più attraenti di un pallone consumato. Qualche amicizia diventava ingenuamente speciale mentre altre si perdevano rabbiosamente; altre ancora nascevano dal nulla e non si sarebbero più sciolte. Alle nove meno un quarto, la sera, eravamo già tutti alla fontanella, anche perché qualcuno sarebbe rincasato alle nove e trentacinque in punto. Lo chiamavamo il “giro dello stop” ma in realtà era quella della pesa, ed aveva il fascino segreto che solo la notte sa inscenare. L’estate era scandita dalle feste dei paesi vicini, e un passaggio si trovava sempre alla fine. Le trasferte a Corcumello però non avevano bisogno di aspettare San Lorenzo. Sarebbero durate più dell’estate stessa. Solo raramente si “poteva” fare tardi. Il 10 agosto, ad esempio, quando all’ara c’illudevamo di essere più vicini alle stelle. O nei giorni delle sagre alla pro‐loco, quando piccole libertà rubate ci facevano sentire in qualche modo più grandi. Poi arrivava ferragosto, e lì la libertà si faceva completa, più reale. I gavettoni d’acqua, le mazzocche, le prime cotte. La festa avrebbe chiuso l’estate solo per alcuni; a noi sarebbero ancora rimasti nascondino sopra la chiesa, le partite interminabili, i lunghi pomeriggi al bar. E soprattutto, al di là del tempo, i sorrisi ingenui e forti che l’estate porta ancora con sé. I prossimi appuntamenti della Pro‐Loco
SABATO 31 LUGLIO: FESTA DELLA BIRRA
SABATO 14 AGOSTO: SAGRA DEI CECI Mirko Cipollone PRIMO CONCORSO FOTOGRAFICO “RISERVA DEL SALVIANO” L’Associazione Culturale Pro‐Loco Cese e la Riserva Regionale del Monte Salviano, nell’ambito delle proprie attività culturali, promuovono un concorso fotografico avente come oggetto il Salviano. Il concorso si propone di far scoprire e riscoprire il Monte Salviano attraverso le immagini, il panorama visibile dal Salviano e particolari che siano ben riconducibili al Monte (l’organizzazione si riserverà la decisione di ammissibilità o meno per le foto che verranno considerate al limite del tema del concorso). La partecipazione è gratuita, aperta a tutti e senza limiti d’età. Le fotografie dovranno essere presentate esclusivamente in formato cartaceo e le dimensioni massime accettate sono 25x30cm; non saranno accettate foto in formato digitale o non cartaceo. Ogni concorrente può presentare al massimo 3 foto. La consegna può essere effettuata al seguente indirizzo: Pro‐Loco Cese dei Marsi, Via San Sebastiano 43, Cese di Avezzano (AQ) 67050. Nel plico dovranno essere inseriti: le foto con relativi titoli, un’autodichiarazione di paternità delle foto con nome, cognome ed indirizzo e‐mail. La scadenza per la consegna è il 18 agosto (farà fede il timbro postale). Le foto verranno esposte il 28 e 29 Agosto presso il complesso della Pro‐Loco di Cese durante le serate di chiusura degli eventi “E…STATE CON LA RISERVA”. In quell’occasione, infatti, si terrà anche una serata eno‐
gastronomica e culturale organizzata dalla pro‐loco stessa e dalla Riserva Regionale del Monte Salviano. Ciascun visitatore dell’esposizione potrà votare una sola volta, esprimendo due preferenze attraverso un apposito foglio di votazione che verrà consegnato all’ingresso del complesso: alla foto indicata come prima preferenza saranno assegnati 10 punti, alla seconda 5. Le tre foto che otterranno più voti risulteranno vincitrici dei seguenti premi, che verranno consegnati il 29 agosto, durante la seconda serata della manifestazione. 1° Premio: 350€ ‐ 2° Premio: 200€ ‐ 3° Premio: 100€. Per tutte le informazioni consultare il sito www.lecese.eu o www.riservasalviano.it, oppure chiamare il numero 0863/501249 (Ufficio Riserva M.te Salviano) dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Alessandra Cirone CHE FORTUNA ESSERE A CESE Ciao sono Alessandra, come dice Mario Ippoliti vengo dall’“Honduras” (però lui non dice che viene da San Pelino). È poco tempo che conosco Cese ma già mi sono affezionata a questo splendido paese. Dal primo giorno che sono arrivata qui sono stata accolta in maniera amichevole da tutti, cosa rara in qualsiasi altro paese, ma qui no! Passato qualche giorno ho cominciato a rendermi conto di che enorme fortuna ho avuto a capitare qui per caso. Qui ho trovato brava gente, persone disponibili, persone amichevoli, persone capaci di stare in un bar senza litigare con qualcuno, persone che si aiutano a vicenda… È proprio questa la forza di un paese: essere uniti, saper vivere in una comunità di persone piacevolmente differenti tra loro, ognuno con pregi e difetti che vengono apprezzati e tollerati, saper vivere e lasciare vivere. Io personalmente a Cese vivo la quotidianità all’interno di un bar dove vengo trattata come una della famiglia e dove ogni giorno vedo situazioni che mi strappano il sorriso. Vedo clienti molto affezionati a me e ad Anita, vedo Ermanno “il sindaco” che discute in continuazione con Mario, quando in fondo è evidente che si vogliono bene. Vedo persone che fanno a gara per pagare il conto prima di qualcun altro e la cosa veramente bella è che non lo fanno solo per farsi vedere, ma lo fanno perché vogliono, lo fanno di cuore. Io ringrazio Manuela perché mi ha dato un’opportunità e ringrazio tutti voi perché siete bella gente, non dovete cambiare mai perché i valori che avete voi non esistono più da nessuna parte. Alessandra Cirone Complimenti e ciao a tutti! 2 P.s.: a Mario Ippoliti, e statte ‘n attimo zitto! CES’ESTATE 2010 PRESENTAZIONE FESTE PATRONALI DEL 21 E 22 AGOSTO Innanzitutto un saluto carissimo a tutti voi compaesani per come ci avete accolto nel nostro “peregrinare” per le vie del paese ed un ringraziamento alla redazione della “VOCE DELLE CESE” che ci sta dando l’opportunità, come sempre, di anticiparvi alcune delle nostre iniziative. Pur tra mille difficoltà, visto il numero esiguo di coscritti giovani cinquantenni, siamo riusciti a programmare anche quest’anno delle scelte interessanti con qualche sorpresa. Con la collaborazione del nostro parroco don José e del coscritto don Emidio abbiamo previsto momenti di riflessione sul nostro essere cristiani, con la degna celebrazione dei nostri santi (San Rocco e Sant’Antonio di Padova) e la solenne Santa Messa in onore della “Madonna di Cese”. Durante la settimana tra il 16 e il 22 agosto, proprio in preparazione delle Sante Feste religiose, ci sarà un momento di raccoglimento con una serata penitenziale a cui è invitata tutta la comunità del paese. Sempre in questo contesto non poteva mancare la sentita messa al cimitero in suffragio dei nostri cari defunti. Oltre all’importante aspetto religioso sono previste molte iniziative per animare la settimana “delle feste”, sia da punto di vista culturale che di intrattenimento. Ci saranno la presentazione del libro di Osvaldo e la serata di “Sinfasò”, entrambe organizzate in collaborazione con la Pro Loco, e l’esibizione musicale dei nostri ragazzi del gruppo Random Roads che daranno inizio alla tanto attesa “prima notte bianca di Cese”. A breve, comunque, verrà affisso il programma dettagliato con tutte le iniziative. Faremo del nostro meglio per non disattendere le vostre aspettative continuando a confidare nella vostra “partecipazione”… “I RAGAZZI DEL ‘60” TORNEO DI CALCETTO “INTER‐NOS” PRO‐LOCO Sono aperte le iscrizioni al Torneo di calcio a 5 “inter‐nos” che si svolgerà dal 1° al 13 Agosto presso il complesso ricreativo della Pro‐Loco. Termine ultimo per le iscrizioni è Sabato 31 Luglio e la quota di partecipazione è di 160€ a squadra. Per iscrizioni ed informazioni potete rivolgervi a: Francesco Bonari (333‐4699886), Michele Cipollone (328‐8349728), Emilio Faonio (328‐7755266), Antonio Torge (392‐4619492). LA PRO‐LOCO DI CESE ORGANIZZA IL 3° CONCORSO FOTOGRAFICO SUL TEMA “CESE: IL SUO PAESAGGIO, LA SUA GENTE, LE SUE TRADIZIONI, IL SUO FUTURO” PRESENTAZIONE FOTO ENTRO DOMENICA 8 AGOSTO Il concorso è aperto a tutte le persone che abitano o soggiornano a Cese o hanno legami parentali (di 1° grado) in paese. Saranno accettate esclusivamente le fotografie attinenti al tema proposto come di seguito specificato. • Paesaggi: scorci ed angoli del paese, vedute di campagna, panoramiche chiaramente riconducibili al territorio cesense. • Gente: volti, espressioni, famiglie, gruppi, attività con protagoniste persone di Cese fotografate in paese. • Tradizioni: usanze, costumi, peculiarità della comunità cesense ritratta in paese o nei luoghi ad esso legati per tradizione (es. Trinità). • Futuro: fotografie critiche, evidenze e scatti di indignazione in ottica costruttiva, messaggi per il futuro sempre con Cese protagonista. Le fotografie (in numero massimo di 3 per partecipante con dimensioni massime di 25x30cm ciascuna) dovranno essere presentate entro Domenica 8 Agosto ore 20:00 a Mirko Cipollone o, in sua assenza, a Roberto Cipollone. La quota di partecipazione è di 3€ per ciascuna foto presentata; ogni partecipante potrà presentare solo ed esclusivamente fotografie di cui è autore originale. Le fotografie saranno esposte senza indicazione dell’autore all’interno della manifestazione “Sinfasò”, che si terrà a Cese il prossimo 19 Agosto. Ciascun visitatore dell’esposizione potrà votare una sola volta, esprimendo due preferenze. Le 10 foto più votate saranno quindi sottoposte (sempre in forma anonima) al giudizio di una giuria qualificata il cui peso in fase di valutazione è fissato al 30%. I nominativi dei vincitori rimarranno segreti fino allo spoglio dei voti ed alla proclamazione, quando verrà rivelata la corrispondenza tra codice della foto e partecipante. I primi tre classificati riceveranno un premio commisurato all’ammontare totale delle quote versate. Il regolamento completo è disponibile all’interno delle bacheche pubbliche o su www.lavocedellecese.it. 3
Pro‐Loco e Comitato Feste Cese 2010 ECCO IL NUOVO LIBRO DI OSVALDO Dopo un impegno durato quattro anni è finalmente pronto un altro lavoro di Osvaldo Cipollone dal titolo “UN’ECO DI NOTE E DI PASSI da un villaggio della Marsica”, pubblicato dal Centro Stampa di Roma sotto il patrocinio della Regione Abruzzo, dell’Amministrazione Provinciale dell’Aquila e del Comune di Avezzano. L’opera, che consta di oltre trecento pagine, è ricca di documenti inediti, foto ed articoli più o meno noti. La prima parte, prettamente storica e documentale, riguarda il paese di Cese ed il territorio della Marsica; riporta infatti anche notizie e avvenimenti legati ai paesi del circondario. La seconda, più marcatamente letteraria e di costume, contiene pagine di più facile lettura, tratteggiate con uno stile piacevole e sobrio che attraverso aneddoti, racconti e fatti reali riesce a stuzzicare l’animo del lettore regalando all’occorrenza spontanei sorrisi. La pubblicazione muove i propri “passi” ripercorrendo un cammino che va dall’epoca pre‐romana fino ai giorni nostri attraverso la “eco” rimandata da note storiche e popolari. Alcune pagine, ampiamente rivisitate, tornano su temi interessanti per darne traccia ai giovani e a chi non ha avuto modo di sfogliare i precedenti lavori dello stesso autore, che con questo libro completa il proprio studio storico ed etnografico legato ad una certosina ricerca svolta all’interno di biblioteche, archivi pubblici e collezioni private. Al libro è anche legata un’iniziativa di beneficenza. Con parte dei proventi derivanti dalla distribuzione del volume, infatti, la Pro Loco intende co‐finanziare un progetto di solidarietà seguito dal nostro compaesano Francesco Buccini e destinato alla cura ed alla formazione dei bambini tanzaniani e brasiliani. Il volume sarà disponibile nel corso della presentazione del libro che avrà luogo martedì 17 agosto
all’interno di una serata curata dalla Pro Loco di Cese in collaborazione con il Comitato feste 2010. Contestualmente alla presentazione dell’opera, la manifestazione prevede momenti folcloristici e culturali impreziositi da alcuni interventi rilevanti, primo fra tutti quello del noto poeta, scrittore e critico Romolo Liberale. Alla serata saranno inoltre presenti personalità politiche e religiose ed esponenti del mondo artistico e culturale. Prima del brindisi finale si potranno apprezzare brevi passaggi del libro, canti popolari, cori folcloristici, scene recitate e momenti d’intrattenimento. Tutta la popolazione è dunque invitata a partecipare a questa interessante iniziativa MARTEDÌ 17 AGOSTO. 4 L’alluce verde 30^ puntata ‐ di Roberto Cipollone Pensavo: ma possibile che da 30 mesi non faccio che raccontare di gesti d’inciviltà e brutture? Per una volta, quindi, voglio riportarvi anche una buona notizia: i frigoriferi e gli altri scarti “parcheggiati” all’ara sono stati rimossi. Meno male! Peccato che invece al fontanile qualcuno mi dia ancora materiale per questa rubrica... E il giro continua… Ritiro gratuito RIFIUTI INGOMBRANTI Com. Avezzano: 0863‐501243
Roberto Cipollone – dai blog locali CELESTINO V E IL “GRAN RIFIUTO” In questi giorni e fino al 31 luglio sono ad Avezzano le spoglie di Celestino V, il Papa eremita (noto come Pietro da Morrone) tanto profondamente legato all’Abruzzo. Con l’evento si è anche riaperto il dilemma legato a questa figura tanto controversa. Fu davvero lui il personaggio del “gran rifiuto” che Dante cita nella Divina Commedia? Le tesi a riguardo sono contrastanti. Se si dà credito ad un’interpretazione molto popolare, ma contestata dai critici moderni e contemporanei, sarebbe proprio San Pietro da Morrone il personaggio di cui nel III Canto dell`Inferno Dante scrive: «Poscia ch`io v`ebbi alcun riconosciuto, vidi e conobbi l`ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto». Tale interpretazione muove anche dalla dichiarazione di Pietro Alighieri, il quale, dopo la morte del padre, annotò che “probabilmente” Dante alludeva a Celestino V. Occorre precisare però che per Dante il concetto di viltà era riposto in altre categorie di personaggi; nessuna delle definizioni destinate da Dante agli ignavi può infatti accostarsi alla figura di Pietro da Morrone, giacché Dante colloca la succitata “ombra” tra “color che fur spiacenti a Dio ed ai nemici sui...”. Nella lettera di dimissioni che Celestino V presentò il 13 Dicembre 1294, appena cinque mesi dopo la sua incoronazione (avvenuta nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio), si legge: “Io Papa Celestino V, spinto da legittime ragioni, per umiltà e debolezza del mio corpo e la malignità di questa plebe, al fine di recuperare con la consolazione della vita di prima, la tranquillità perduta, abbandono liberamente e spontaneamente il Pontificato e rinuncio espressamente al trono, alla dignità, all`onere e all`onore che esso comporta, dando sin da questo momento al sacro Collegio dei Cardinali la facoltà di scegliere e provvedere, secondo le leggi canoniche, di un pastore la Chiesa Universale.” Dunque quella di Celestino V è maggiormente identificabile come una “rinuncia” al trono rispetto ad un generico “rifiuto”. Alcuni critici però, accostano il termine “rifiuto” non alla carica papale, quanto alla (a quanto pare) negativa portata del ruolo, che evidentemente portava con sé compromessi non più accettabili – ossia “rifiutati” – da Celestino V. Tale interpretazione dunque torna a sostegno della tesi più diffusa. Ma se davvero, nell’altro caso, il “gran rifiuto” non si riferisse a Celestino V, chi sarebbe l’ombra che Dante vede e riconosce all’Inferno? A tal riguardo esiste un’ipotesi interessante. Dopo l’abdicazione di Celestino V, alla prima votazione per il nuovo Papa, il 23 Dicembre 1294, venne eletto Matteo Rosso Orsini, che rifiutò l`incarico. Un “rifiuto” che avrebbe verosimilmente generato la rabbia di Dante, poiché lo stesso diniego spalancò le porte all’elezione di Benedetto Caetani, ossia quel Bonifacio VIII tanto inviso al poeta. Rimangono tuttavia ignote le ragioni di quel rifiuto, che fu certamente spinto anche da Napoleone Orsini, nipote del Matteo Rosso Orsini. Alla morte di Bonifacio VIII si ripropose nuovamente la difficoltà di eleggere il nuovo papa. Tra i candidati comparve per la seconda volta la figura del Matteo Rosso Orsini, che declinò anche l`ipotesi di una nuova elezione. Napoleone Orsini, padrone di Tagliacozzo, ancora una volta osteggiò l`elezione. Venne così eletto papa Clemente V, che trasferì la sede della Chiesa ad Avignone, e come dice sempre Dante: “Di ver` ponente un Pastor senza legge". Il tema, però, resta ancora aperto. 5
Giochi e relax
PER I GRANDI Quiz sulle Cese PER I PIÙ PICCOLI
Aiuta le formiche a raggiungere la regina. Unisci i puntini da 1 a 80 per scoprire il disegno 1. Il villaggio agricolo di Cese fu incrementato dalla riforma fondiaria romana dei piani palentini già nel: a) X secolo d.C. b) II secolo d.C. c) IV secolo a.C. 2. Dopo il terremoto del 1915, alcune parti della chiesa andata distrutta furono vendute pubblica‐
mente a chi ne fece richiesta. Si trattava delle: a) candele votive b) pietre squadrate c) tavole dei banchi 3. È un termine dialettale derivato dal latino “laqueus”, ossia “laccio, catena”: a) curiójo b) acquata c) jàccojo 4. Durante l’occupazione tedesca, molti compaesani si rifugiarono con gli armenti: a) sull’altopiano della Renga b) nella zona di San Basilio c) ai Prati della Signòra 5. Un periodo dell’anno reso difficile dalla scarsità di scorte di grano (il cui raccolto era di norma previsto nella 2^ metà di luglio) era noto come: a) Costa de Maggio b) Secca de Maggio c) Magra de Giugno 6. La rivisitazione storico‐folcloristica de “jo Carraggio” ha attraversato le strade del paese nel:
a) 1988 b) 1985 c) 1990 7. Sono zone della campagna contigue: a) Vicènna e Vicennòla b) Vicenna e Colle Streppito c) Colle Streppito e I Casali Faccènne sucCESE... nell’ultimo mese •
Al mese di Luglio sono legati due pellegrinaggi molto diversi tra di loro: il primo brevissimo e molto partecipato, quello di Santa Elisabetta alla Madonna delle Grazie (prima domenica di luglio), ed il secondo (molto più lungo), sempre sentito ma con una minor partecipazione rispetto al passato, che porta al Santuario di Vallepietra per la festività di Sant’Anna (26 luglio). •
Anche nel mese di luglio abbiamo avuto due matrimoni a Cese, entrambi celebrati nella chiesa di Santa Maria. Auguri sentitissimi ai pro‐lochesi Arianna e Eugenio, che hanno detto il loro “sì” lo scorso 17 luglio, ed a Fabiola e Fabio, uniti in matrimonio proprio ieri 24 luglio. •
Due fiocchi rosa in questo mese, ed entrambi il 20 luglio: auguri a Chiara e Rinaldo per l’arrivo di Gaia, ed a Francesca e Roberto per l’arrivo di Maria Chiara. •
Per molti anni è stata un volto familiare per tutta Cese, con i suoi modi cortesi e la discrezione che traspariva anche da dietro il bancone del bar. Un ultimo saluto affettuoso anche dalla Voce: ciao Lina. Per i bei pensieri che avete dedicato a me e a Sara nello scorso numero de “La Voce”... GRAZIE! Roberto 6 Ilaria Salvati IT’S TIME FOR AFRICA Il motto della 2010 FIFA World Cup è “Ke Nako. Celebrate Africa’s Humanity.” “Ke Nako” è una frase in lingua Sotho, una delle undici lingue ufficiali del Sudafrica. Vuol dire “It’s time”, ossia “è tempo,” a sottolineare il fatto che ormai era arrivato, per il continente africano, il momento di ospitare la sua prima Coppa del Mondo, anche se in molti, all’inizio, non erano completamente d’accordo. La scelta del Sudafrica come venue per i Mondiali 2010, infatti, aveva destato da subito non poche perplessità. La situazione economica del Paese, pur essendo eccellente rispetto alla maggioranza degli stati africani, non aveva ancora raggiunto livelli paragonabili a quelli del “mondo occidentale,” il grado di sicurezza interna non era ancora a livelli accettabili e tutti i lavori procedevano a rilento. La scorsa estate (inverno, qui nell’emisfero meridionale) in molti credevano che il Sudafrica non ce l’avrebbe mai fatta. Ma i cambiamenti che questo Paese ha subito negli scorsi dodici mesi e l’impegno delle istituzioni e di tutti i cittadini hanno fatto sì che la Coppa del Mondo si svolgesse nel migliore dei modi, lasciando a bocca aperta il resto del mondo. Ad aprile un mio amico di Johannesburg mi disse: “Le persone, quando parlano del Sudafrica, pensano solo ai leoni e all’AIDS. Questa è la nostra occasione per dimostrare che c’è molto, molto di più.” Credo di poter dire che gli oltre 3 milioni di tifosi che hanno assistito alle 64 partite di questo Mondiale l’abbiano davvero capito. Ogni persona con cui sono entrata in contatto in questi due mesi mi ha parlato di come è rimasta sbalordita dal calore del popolo sudafricano, dalla modernità delle città e degli stadi, dalla perfetta organizzazione di ogni aspetto della World Cup e della fantastica esperienza che nel complesso ha vissuto. Per 30 giorni non ho fatto altro che sentire la parola “Ayoba,” che nello slang sudafricano vuol dire “eccezionale, fantastico.” Ma più che pensare a ciò che il Sudafrica ha fatto per rendere possibile questa Coppa del Mondo e per i tifosi che hanno affollato il Paese nell’ultimo mese, mi piace riflettere su ciò che la Coppa del Mondo ha fatto per il Sudafrica. Oltre al considerevole ammontare di denaro che i turisti stranieri hanno portato nella nazione, il Mondiale ha lasciato al Paese diversi regali. Circa 130000 nuovi posti di lavoro sono stati creati in occasione di questo grande evento e tutto il territorio nazionale è stato arricchito con nuove e moderne infrastrutture; basti pensare al nuovo aeroporto di Durban o al treno superveloce che adesso rende possibile arrivare dal centro all’aeroporto internazionale di Johannesburg in pochi minuti. Il servizio di trasporto pubblico, quasi inesistente fino a poco tempo fa, è adesso attivo ed efficiente. Un totale di 38 milardi di rands (pari a circa 380 milioni di euro) è stato immesso nell’economia del Paese, contribuendo allo 0.4% del PIL. A mio avviso, però, il regalo più grande della 2010 FIFA World Cup non ha niente a che vedere con il denaro o l’economia. A vent’anni dalla scarcerazione di Nelson Mandela e a sedici dalla sua elezione come presidente del Sudafrica durante le prime elezioni a suffragio universale, la sua “rainbow nation” (nazione arcobaleno) aveva raggiunto un discreto livello di integrazione tra le diverse razze, ma non era ancora abbastanza. Ogni sera in cui andavo in qualche locale di Johannesburg, per esempio, notavo sempre una forte predominanza o di bianchi o di neri. Una larga parte della popolazione “bianca” non aveva mai visto una partita di calcio prima dell’inizio del Mondiale, essendo il calcio uno sport notoriamente “nero,” al contrario del rugby, i cui tifosi sono in maggioranza di carnagione chiara. Ma dal momento in cui è stato annunciato che il Sudafrica avrebbe ospitato i mondiali 2010, ogni diversità è stata messa da parte, travolta e coperta dall’orgoglio per l’appartenenza ad un grande Paese e dalla voglia di dimostrare questa grandezza al mondo. Le colorate bandiere sudafricane sono apparse piano piano in ogni angolo, ad ogni finestra, su ogni macchina. I volti del pubblico delle partite di “Bafana Bafana” (la squadra di casa) erano di tutti i colori, ma tutti dipinti di verde e giallo, come le maglie della nazionale. Ognuno suonava una vuvuzela, strumento simbolo di questa Coppa del Mondo, ma che in precedenza non era gradito alle persone bianche perché appartenente alla cultura dei “neri.” I due mesi trascorsi in Sudafrica mi hanno dato la possibilità di conoscere a fondo questo Paese, i suoi pregi e le sue contraddizioni, e devo ammettere che lo adoro. Adoro il fatto che persone di culture e razze diverse abbiano trovato il modo di convivere pacificamente e contribuire insieme alla crescita della propria nazione. Adoro Nelson Mandela, che dopo 27 anni di ingiusta prigionia ha saputo guidare il proprio popolo verso la prosperità, ripudiando la violenza e predicando il perdono come l’arma più potente. A pochi giorni dal suo 92esimo compleanno, a lui vanni i miei più sentiti auguri. Auguro a Mandela di poter vivere ancora a lungo, inspirando il mondo con la sua saggezza, e al Sudafrica di continuare il lungo percorso già intrapreso, che lo porterà ad essere, ancora di più, un grande Paese. 7
Il corso visto dall’attuale Via Alfieri Comm’era: nel secondo dopoguerra Com’è: luglio 2010 Il prossimo numero de “La Voce” uscirà domenica 22 agosto 2010. Chi è interessato può consegnare gli articoli o inviarli a [email protected] entro il 13 agosto. Articoli e rubriche curati da Mirko e Roberto Cipollone, Alessandra Cirone, Ilaria Salvati e dal Comitato feste 2010.
Grazie ad Alfredo per le foto ed ai “consulenti” per il prezioso supporto. Per informazioni, proposte, commenti e suggerimenti scrivete a: Redazione “La Voce delle Cese”, Pro Loco Cese dei Marsi, Via C.Cattaneo 2, 67050 Cese di Avezzano (AQ) oppure a: [email protected] . Sito web: www.lavocedellecese.it . 
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