Tito Favaretto Direttore ISDEE – Istituto di studi e documentazione sull’Europa comunitaria e l’Europa orientale – Trieste I Collegamenti tra l’Italia e i Balcani: evoluzione della situazione, individuazione delle priorità, ipotesi di linee di intervento Roma, 18 maggio 2005 T. FAVARETTO - ISDEE Obiettivi della ricerca: 1. Valutare gli ostacoli che si frappongono dal punto di vista dei collegamenti stradali, ferroviari e marittimi, ai flussi di scambio tra l’Italia e l’area balcanica, con particolare riferimento al Mezzogiorno 2. Individuare i collegamenti ritenuti prioritari 3. Indicare linee e ipotesi di azione di interesse per l’Italia e per il Mezzogiorno ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Caratteristiche generali dell’interscambio tra l’Italia e i Balcani, per modalità di trasporto, nel 2003 Traffico complessivo: 14,8 milioni di tonnellate (il 67,9% in importazione) (Germania: 2,9 mln t. Austria: 2,4 mln t. Francia: 2,1 mln t.) Mare 61,8% Strada 32,0% Ferrovia 6,2% Aumento complessivo dei traffici nel periodo 1999-2003: 31,7% (incremento medio annuo: +7,12%) Strada +75,2% (incremento medio annuo: +15%) Ferrovia +25,4% Mare +17,1% Forte differenziazione per quantità movimentate e modi di trasporto utilizzati tra Italia settentrionale, centrale e Mezzogiorno (Sud + Isole) ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE A. Caratteristiche dei traffici dell’Italia settentrionale e centrale con i Balcani Traffici dell’Italia settentrionale e centrale con i Balcani nel 2003 Italia sett. di cui: Nord occ. di cui: Nord or. Italia centrale Traffico totale Mare Strada Ferrovia 10,3 mln t 52,2% 39,5% 8,3% 2,6 mln t 48,4% 47,6% 4,0% 7,7 mln t 53,5% 36,8% 9,7% 1,5 mln t 67,0% 30,6% 2,5% Fonte: elaborazione ISDEE su dati ISTAT. ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE A. 1. Difficoltà e recenti sviluppi nei collegamenti con i Balcani dell’Italia settentrionale e centrale Le due aree utilizzano in misura rilevante e crescente le vie di terra (in particolare l’Italia settentrionale) Per i traffici terrestri con i Balcani hanno a disposizione: la direttrice a Nord delle Alpi, attraverso l’Austria e l’Ungheria (Romania) la direttrice a Sud delle Alpi (Corridoio 5), attraverso la Slovenia, per la Romania (via Budapest) e i Balcani occidentali e la Bulgaria ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Itinerario a Nord delle Alpi (per la Romania): più lungo ma completamente autostradale sino a Budapest; abbastanza efficiente da un punto di vista ferroviario Accesso a Sud delle Alpi (Corridoio 5): presenta ancora gravi carenze sulla direttrice Lubiana-Budapest (traffici con la Romania, con l’Europa centro-orientale e l’ex URSS) Modificazioni recenti delle posizioni e previsioni ufficiali slovene e ungheresi sui tempi di completamento dei lavori su direttrici individuate come prioritarie per i traffici terrestri tra l’Italia, i Balcani e l’Est Europa in generale Riduzione sensibile dei tempi di realizzazione delle infrastrutture, salvo nel caso della Trieste-Fiume (cart.1; cart. 2). ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE A. 2. Linee di intervento dell’Italia rispetto agli interessi che emergono da una realizzazione a medio termine dei lavori sul Corridoio 5 e dalle problematiche relative all’accesso a Sud-Est attraverso Slovenia e Croazia a. b. Obiettivi di fluidità dei traffici e di valutazione comparata degli itinerari disponibili Problemi di organizzazione e gestione dei traffici ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE 1. Accordi bilaterali sui trasporti 2. Accordi multilaterali tra amministrazioni ferroviarie per omogeneizzare regolamenti e altre pratiche amministrative che rallentano sensibilmente i traffici 3. Accordi tariffari con Slovenia e Ungheria (Romania) (da comparare con l’offerta austriaca); con Slovenia, Croazia (Serbia) sul Corridoio 10 4. Accordi per avviare sistemi di trasporto combinato strada/rotaia (RO-LA) 5. Organizzazione della logistica dei trasporti italiani con l’area (localizzazione di piattaforme logistiche) e sviluppo di cooperazioni 6. Inserimento del problema del collegamento autostradale tra Trieste e Fiume (Rijeka) come priorità italiana e croata (raccordo tra la rete comunitaria e la futura autostrada adriatico-ionica), nei futuri negoziati per l’adesione della Croazia all’UE. ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE B. Traffici tra il Mezzogiorno e i Balcani Forti differenze tra il Mezzogiorno e l’Italia settentrionale e centrale, per la collocazione geografica e le difficoltà di accesso all’area balcanica L’interscambio del Mezzogiorno con i Balcani (10% del valore complessivo degli scambi italiani con l’area e 20% in termini di quantità trasportate via mare, strada e ferrovia) è svolto quasi esclusivamente via mare ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Traffici del Mezzogiorno con i Balcani nel 2003, per modalità di trasporto Mezzogiorno Traffico totale Mare Strada Ferrovia 2,9 mln t 93,2% 6,1% 0,7% Fonte: elaborazione ISDEE su dati ISTAT I traffici riguardano soprattutto: due paesi adriatici: Croazia e Albania (61,5%) due del Mar Nero: Romania e Bulgaria (25,0%) ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE La maggior parte dei traffici si realizza attraverso l’Adriatico (e lo Ionio) via mare, su camion I porti dell’Adriatico orientale risultano poco o per nulla utilizzabili al fine dei traffici con l’interno dell’area balcanica Il traffico con l’interno dei Balcani viene eventualmente effettuato, per quote minori, attraverso itinerari molto più lunghi e costosi mare/terra, con l’utilizzo prevalente dei porti greci ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE B. 1. Valutazione dei principali accessi (porti e infrastrutture a terra) dalla costa dell’Adriatico orientale (e dallo Ionio) ai Balcani (cart. 3) 1a fase dell’analisi 1. Adeguatezza degli accessi portuali 2. Situazione delle infrastrutture terrestri 3. Collegamenti con i principali nodi di traffico dei Balcani ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Ploce Porto: poco adeguato Infrastrutture: connessioni con retroterra problematiche Ostacoli nella situazione politico-istituzionale della Bosnia Erzegovina Bar Porto: situazione favorevole ma attrezzature da rinnovare Infrastrutture: connessioni con retroterra potenzialmente interessanti Ferrovia: da riabilitare, a medio termine Strada: prospettiva di rifacimento a lungo termine >> ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Durazzo Porto: carenze strutturali, miglioramenti a medio termine Infrastrutture: mancano le connessioni con retroterra Ferrovia: non esistente Strada: riabilitazione possibile a medio termine Igoumenitsa Porto: terminal traghetti RO-RO Infrastrutture: connessioni stradali/autostradali con retroterra (Macedonia, Bulgaria) in miglioramento (TEN-T, Prog. nr. 7) Ferrovia: non esistente Rappresenta il maggior concorrente (o sostituto) del Corridoio 8 Esempio emblematico di visione geopolitica e di conseguente di azione politica economica estera della Grecia >> ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Ingenti finanziamenti comunitari per tutta la Via Egnatia (fino alla Turchia) Organizzazione del trasporto mare/terra con Igoumenitsa dall’Italia: linee esclusivamente greche (3 da Ancona, 2 da Bar, 2 da Brindisi) Tutte le operazioni (dal trasporto e i servizi connessi sino alla logistica) dei traffici italiani con la Grecia (e in transito per i Balcani) è acquisito da imprese greche ********************* La situazione è problematica e non confortante Sul versante adriatico le vie di accesso, per ora solo potenziali, si riducono a Durazzo e Bar, con possibilità di sviluppo differenziate ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE B. 2. Priorità e possibili linee di intervento con particolare riferimento al Mezzogiorno 2a fase dell’analisi Principale scenario temporale di riferimento: medio termine (2009) Valutare: 1. Le possibilità di sviluppo di infrastrutture e porti 2. Le condizioni necessarie per attivarle 3. Le azioni che sarebbero necessarie per renderle delle priorità da un punto di vista italiano. ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE 1) Accesso da Durazzo Condizioni e azioni necessarie: continuare l’ammodernamento del percorso stradale da Durazzo al confine con la Macedonia sulla direttrice stradale macedone Struga-Kicevo-Gostivar (107 km) Una percorribilità accettabile per i mezzi pesanti (anche in inverno) sulla direttrice Durazzo-Kicevo-Skopje (330 km di cui circa il 32% su autostrada e superstrada) potrebbe fornire un itinerario probabilmente competitivo rispetto a quello tra Igoumenitsa e Skopje (635 km, di cui il 57% circa autostradali) Stime costi trasporto, per camion: Bari-Durazzo-Skopje: 1.200€ Bari-Igoumenitsa-Skopje: 1.600€ Connessioni ferroviarie non possibili a medio termine Stime di costo per la realizzazione di un itinerario ferroviario dall’Albania alla Bulgaria (due tratti da costruire in Macedonia rispettivamente di 65 e 55 km, in parte ferrovia di montagna): 1,31,7 mld€, senza considerare il costo della ristrutturazione dell’obsoleto sistema ferroviario albanese ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE 2) Accesso da Bar Necessità di investimenti per attrezzature portuali qualora il traffico dovesse aumentare Collegamento stradale con Belgrado, alcuni miglioramenti e molti progetti, ma scarse possibilità di modificazioni qualitative a medio termine Collegamento ferroviario (la più breve congiunzione ferroviaria tra l’Adriatico e il cuore dei Balcani): 467 km dal porto di Bar a Belgrado, con ferrovia a binario unico elettrificata Linea carente di manutenzione per 10-15 anni, anche se funzionante (10 corse passeggeri al giorno nei due sensi, più altre corse interne e traffici merci) Precedente importante: già assegnato credito BEI alle ferrovie di Serbia e Montenegro per alcune tratte Ipotesi di riabilitazione e utilizzazione di questa ferrovia per i traffici italiani, in particolare del Mezzogiorno, con la Serbia e oltre (fino a Romania e Ungheria) Necessità di superare alcuni ostacoli strutturali e tecnicooperativi. ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE a) Problemi strutturali Necessità di continuare gli investimenti (della BEI e del governo serbo) per operare una completa verifica della linea. In Serbia, riabilitazione della parte restante da Valjevo sino a Vrbnica, confine con il Montenegro (222 km), e, per alcune tratte, in Montenegro. Miglioramento della segnaletica, della sicurezza e delle telecomunicazioni (anche con il porto di Bar) su tutta la linea Necessità di intervento su alcune gallerie che non consentirebbero il passaggio di container di tipo high cube (Gabarit C), né di camion caricati su carri ferroviari a pianale basso (RO-LA). Lavori non rilevanti in alcune gallerie da Bar a Pozega, più rilevanti per un limitato numero di tunnel dell’area di Valjevo (cart. 3) >> ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE b) Problemi delle tipologie di trasporto utilizzate dai traffici italiani L’interscambio Italia-Balcani che utilizza la via marittima (è il caso del Mezzogiorno per il 93,2% dei suoi traffici) avviene con una modalità di trasporto unimodale (il camion), non con trasferimento di container. c) Altri ostacoli per una utilizzazione commerciale della linea Carenza generalizzata, per tutto il sistema ferroviario di Serbia e Montenegro, di mezzi di trazione adeguati, di carri portacontenitori, di carri a pianale basso. ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE B. 2. Ipotesi di un utilizzo della ferrovia Bar-Belgrado nel medio (e medio-lungo) termine da parte dei traffici italiani, in particolare del Mezzogiorno Presupposti: 1. Miglioramento della situazione della linea ferroviaria (lavori strutturali, segnaletica, sicurezza e comunicazioni) nelle altre tratte nei prossimi 2-4 anni 2. Programmazione contestuale dei lavori per adeguare le gallerie al passaggio dei container high cube (Gabarit C) e dei carri con camion centinati (Gabarit B o B+), da realizzare nei prossimi 56 anni I costi per queste due fasi non sono noti, ma da più parti vengono stimati tra i 200 e i 250 mln€ al netto degli investimenti già effettuati ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Scenario di medio termine (al 2009) Prima fase: avvio di trasporto contenitori per ferrovia a. Trasporto di container da 20’ e 40’ standard da Bari a Bar. Un viaggio/settimana di una piccola nave porta-contenitori e la formazione di almeno 2 treni-blocco a settimana. Costo per differenti tipi di container 700-1.200€ b. Trasbordo di container fino a Bar (da Bari) su trailer, utilizzando le navi RO-RO già disponibili, con trasporti più flessibili secondo il carico disponibile e i treni-blocco utilizzabili. Costo complessivo secondo tipi di container 800-1.000€ ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Scenario di medio-lungo termine (2010-2011) Seconda fase: avvio di trasporto di high cube e camion Esecuzione entro 5-6 anni dei lavori sulle gallerie: costo stimato per inoltro di high cube o camion circa 1.000€, con i vantaggi relativi a queste tipologie di trasporto Obiettivo da raggiungere: Rendere la ferrovia Bar-Belgrado una “navetta” per i commerci tra l’Adriatico, il Montenegro, la Serbia e oltre. Interesse soprattutto per il Mezzogiorno e altre aree gravitanti sul porto di Ancona ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE B. 3. Condizioni e linee d’azione di un nuovo approccio al problema dei collegamenti tra Adriatico meridionale e Balcani 1. Impegno prioritario dell’Italia su due collegamenti, uno stradale (Albania-Macedonia) e uno ferroviario (Bar-Belgrado e collegamenti con l’area balcanica), individuabili rispettivamente come corridoio 8 e 8A (possibile connessione orizzontale tra i due assi: ferrovia e strada esistenti tra Podgorica (Bar) a Scutari e Durazzo) (cart. 3) 2. Avvio di consultazioni con Serbia e Montenegro per il problema ferroviario (con Albania e Macedonia per la parte stradale) per verificare e coordinare gli interessi comuni a sviluppare questo progetto 3. Richiesta (comune) di una continuazione, in tempi brevi, degli investimenti europei, per attuare le fasi indicate >> ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE 4. Predisposizione, da parte italiana, di un fondo per interventi ad hoc 5. Creazione di una società mista per la gestione commerciale e tecnico-operativa della ferrovia Bar-Belgrado (Porto di Bar, Ferrovie montenegrine, Ferrovie serbe, Porto di Belgrado, Trenitalia, Regione Puglia e altre del Mezzogiorno interessate, Simest, Finest, operatori privati del settore commerciale e delle spedizioni), con concessione ventennale/trentennale (motrici e carri) 6. Creazione di una società di logistica, partecipata dalla società commerciale e tecnico-operativa (al 20-30%), con la presenza di operatori del settore dei paesi interessati ed eventualmente di banche e assicurazioni (contenitori). ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE L’impegno dell’Italia non potrebbe essere credibile se non vi fosse l’evidenza dell’impegno finanziario di cui al punto 2. Al di là e oltre l’esperienza della legge 84, il fondo dovrebbe assumere la forma di uno strumento operativo al servizio di una strategia di politica economica estera, ispirandosi a fondi analoghi di alcuni paesi europei (ad es. il greco HiPERB - Hellenic Plan for the Economic Reconstruction of the Balkans (2002-2006, 550 mln€) La Grecia ha previsto finanziamenti per la realizzazione di infrastrutture di trasporto (gestiti con ogni paese in base ad accordi bilaterali(, con la realizzazione di tronchi autostradali in Serbia e Montenegro e in Albania (cart. 4). ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Alcune considerazioni conclusive A Nord: Sviluppo di una strategia italiana concentrata nell’avvio di accordi bilaterali e multilaterali in grado di assicurare fluidità e competitività ai nostri traffici, con particolare attenzione al problema dell’organizzazione e del controllo della logistica della grande quantità di merci movimentata dall’Italia con questi paesi A Sud: Aprire al Mezzogiorno una possibilità di accesso ai mercati balcanici concentrando gli sforzi su due priorità >> ‹#› T. FAVARETTO - ISDEE Prospettiva di medio-termine dell’integrazione europea: gli assi internazionali tenderanno a essere quelli tradizionali: dall’Europa centrale e centro-orientale, attraverso la ex Iugoslavia e attraverso la Romania e la Bulgaria, al Vicino e Medio Oriente I tempi e i limiti delle possibilità di azione dell’Italia sono ormai ristretti al medio periodo Senza una forte azione di politica economica estera da parte dell’Italia per una piena funzionalità del Corridoio 5 e per l’operatività di collegamenti Ovest-Est tra l’Adriatico meridionale e i Balcani, entro questo arco temporale, una diminuzione della competitività dei traffici dell’Italia rispetto all’Est Europa in generale, e del Mezzogiorno rispetto all’area dei Balcani in particolare, diverrà molto probabile. ‹#›