~
Contrasti a Bruxelles
alla conferenza
dei partiti comunisti
w.&. infonnaz~
Joc t.
I documenti finali, pur tentando una
mediazione tra le tesi italiana e francese, riflettono la non coincidenza
delle strategie del PCI e del PCF
HA
E
U
AH
UE
t-~ 1~
EU
AH
UE
<(
E· stuto subito diffuso
il ksto Jdla riso luz ione
sull'energia che nveva trovato concordi tutti i par·
tit: comunisti i quali ave·
vano individuato nell'impo·
t~nza dclb CEE l'ùrigine
Jclla .:ri~i e in part i.: ùl atl!
nei gruppi che stavano die·
tro al Parlamento europeo
e lo condizionavano.
Muovendo da tali pre·
supposti i rappresentanti
dei movimenti wm unisti
affermano che « per anni
i dirigenti ~ei pa.;si capi·
talisti d'Europa hanno fat·
to una politica colonialista
c neocolonialista ed hanno
ba~ato i loro piani sulla
speranza che i paesi in vi a
di sviluppo. · av-rebbero for.·
nito inddinitamentc petro·
!io a buon mercato».
« Per questa ragione, c
per favorire i prolìtti gi·
ganteschi dci trust petroli·
ferì . hanno deliberatamente;:
ri dotto la produzione car·
bonifera, chiuso centinaia
di miniere, licenziato migliaia di minatori. Per le
stes~c ragioni, hanno frena·
lo la produzione ddl 'ener·
gia nucleare ». Nella risoluzione si afferma che i comunisti europei sostengono
pienamente le misure pre·
~e
dai popoli del terzo
mondo per affermare i loro
diritti a disporre liberumentc delle proprie ricchezze
naturali e a stabilire con i
differenti paesi relazioni
economiche che favoriscano
il loro sviluppo industriale .
«Neg li ultimi tempi, il ruolo delle compagnie petroli·
ferc si è rivelato in pieno;
la loro corsa al profi tto
rnppresenta una mi nncci u
permJ ;1ente per i nostri po·
poli e p.;,r quelli dd ter:lO
mondo», l comunisti han
tìO chiesto che i monopoli
petrolife ri siano posti sotto
controllo pubblico e nazionalizzati; questi provvedi·
111C!lti « faciliterebbero per
ciascun paese europeo l1:1
c.dozione di una politica
energetica coordinata, che
àovrebbc basa rsi su una
utilizzazionc piani!ìcata dd
carbone, del gus. dcii 'elettricitit, del petrolio c ùdl'cnergi<~ . nuclcan.: , sulla ri·
fté PV BBL\ c Al\fA
HA
Con la diffusione di un
breve comunicato la conferenza dei partiti comunif.ti ddl'Europa occidentale ha chiuso i suoi lavori.
ln una conferenza stampa
tenuta alla lìnc ddla riu·
nione si è appreso inoltre
che il parti to comunista
svedese è stato il solo a
non aderire alla dichiara·
zione. I comunisti svedesi
sono favorevoli a qualsiasi
azione comune ma essi notano l'esist enza di « divergenze tra akuni punti della dichiarazione e il programma politico del partito
svedese».
Inolt re
James
Stewart del partito wmunista irlandese ha espresso
di posizione politica della
soddisfazione per la presa
conferenza, ma si è ram·
maricato
p.::rché in essa
non è fatta menzione del,,~ lotta che ~i svolge at·
tualmente in Irlanda, sia a
nord che a sud per la con·
quista dei diritti democratici dei lavoratori, contro
ii dominio straniero sulla
economia irlandese e per
l'indipendenza nazionale ».
Nel brev.:- comu nicato
diffuso si afferma che i
«partecipanti hanno consi·
derato all'unanimità che la
conferenza
rappresenterà
una tappa importante lungo la via del rafforzame Ll·
to costante della loro cooperazione e della loro lotta
comune, cd un contributo
all'unità
de\
movimento
comunista int..:mazionale ».
Durante la seduta ~'On·
elusiva sono state appre>
vate una dil.:hiarazionl! politica, una risoluzione sul
problema ùdl'.:-nergia c risoluzioni di solidarietà ver·
so i popoli deii'Indocina c
del Cile. La dichiarazilmc
politica - a proposito d~l­
!a quale il comunicato af·
ferma che «è ~tata adot·
tata al termine di una di·
scussione libera cd approfcndita, la quak si è svolta
in un'atmosfera di fraternità e di soliJarietà inr~r­
nuionali~te »
è stai a
resa nvta in ritardo di un
giorno al fine, evidentemente. di appianare le di·
vergenzc e giungere ad una
posizione più unitaria possibile.
~:!,.
UFFICIO PER L 'ITALI A DELLA COMMIS SIONE DEL LE f: 0\1UNlT4
cerca di nuù\·e forme di
energia, sullo sv iluppo ddla cooperazione con i puesi
prùduttori di petrolio, su
una base di eguaglianza "·
L1:1 confer..: nza ha rivela·
«Unità» di ie ri scrivcv u
vari partiti comunisti. Lu
10 notevoli diversitù trH i
di «q uesta diversità ~· h-: ~ i
concr..: tiua nell'impep, no di
un 'azion.: co mune ~· u pacc
d: .:omba ttcre la oolìtil.:a
ìnt.::graziun ista dei monopol i ». " T~rnu cl.!ntrak ~
stato poi .:ontinua il
quotidnnù wmu ni stu - la
daborazionl! di unu str·atc·
giu da renlizZI:t re nei rap·
porti con i partiti socialis ti. con i partiti ~nci;ll ·
ctemocratici, con le fo rze
Cilttoliche c cris tiane ». lJu
~·ui si ricavu che le pùsi·
.don i del PCI ~ del PCF,
sostanzialme nt e
diverg.:nti
circa il tipo Ji alleanza poli tica da n:alizzarc per la
conquista dcl. potere, ~ono
state mediati! attraverso la
genericità di un 'impostazione che prevede collegamenti con tutte le fon:e
politiche:. Non sceglie, cioè,
tra il ~ compromesso sto·
l'ico » sostenuto d. i comunisti italiani e il ,blocco
delle sinistre su cui il PCF
continua ad insistere.
EU ROPEE ·ROMA VI/-\ POLI. 29 TEL 689722
~
3 J..
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•, . •1'
A!~· '·
infonnazioni
accese . se
di accordo
UE
di .chier&mentl.
Meno rilevante l dltferena dl e-G•
ceflil au&ll lnterloeutorl prlvll&«l,...
AH
UE
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ntmttmo. 81a la delegazione tranC<!.se ala quella ltallana non sono
st~ote Af are, con la atunpa d.el rel&tlYl PMI'l. eU rlconoaetmentt tulla
c poeltlYttt. d'un dibatttto tra.nco •
o • ul c dobb'14mo abttu&r~Cl
non
eaaere aempre d'accordo :t. Salvo
un'anallili dei documf:ntl YOt&t.t.
intatti. sembra eh1&l't0 che al dl ll
dell'ovvio obbiettivo tlnale c:U c un&
Europa del lavoratori, da opporre
a quella del moaopoll e aulla apre-e
gt\ldicateua delle alleanre 1Dt1r·
cl&Utt te da peraerulre p&e~~e per
pee~e, le concordanze oeaaano. ·
8e la Q e e la aua c 4emocratfaa..
lione •· come dteono eoprattutto 1ll
lt&U&Al. polla o
polla UleN
uno ~nmlt'llto per 1•c Europa ut
lavoratori •· • tntattl problema cb6
dlvt<Se l panltJ coaun.Litl europei.
l non aolt&nto l c eomunit&fl • . d•
AH
un
di r&lllUftllt're
accordo noa . •
plfl nueoata d& un eatemo un&-
Francia forte polltlcamente ed economtca.mente non avrebbe nulla da
cuada.gnare da un'eeceaslva spar..
ttztone dl potert con un'Europa.
fa.tta o dl potense a lel antago-n1Jt1 o tll pa.e.sl pttl deboli. Oloca
nel Pcf anche U vecch io tenace
rapporto con l'Unione .Sovletlca:
un'Europa del lr.voratort, dal Pl•
rene! agli Urau, auona uat.i pi(J
prtva di tentazioni c autonomJ.stt..
che •· 81 tratta tra Pci 1 Pct eU
due 11nee di deGtra. ma con una
divena scelta eU me004o, nonebt
EU
Bruxellea: Antvata aUt. conclual.,.
ne, la conterooza <1e1 partiti e~
munLatl oeeldentau ha. portato ~ ~~
sola nQY!tl eU 1111GVO: la dltflcOlt'
MmP.l•·,
n
U
- Q~eU1 .çhe erano .
tJQOt~ · .fl
Mercato Comune. ·come
~~W
comunista inglese U cul
9~11" ne • . t~tat(l uno ;def eritlot
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.a.rretirie
&Jl~be u parttto traneese e quello Italiano.
.
·L'Italia. per bocea dt Amendola t
Berltnauer, ha portato rtsolut..
~Mnt.e av~~nt1 , l'l
l d'una Europa che 11 colloca con vaate iltt·
tuzlonl eomunt.tarle fra Europa e
StatJ unttt. c né anttamerlca.na n•
ant1aovlet lca •; tanto da attlrarat
la dUplice . ·critica. d1 tndulgeme
parlàmentartatlche &ddlrlttura Ili•
pemulonall ·e d t conoesatDnl al
Unea c cmeee •· che punta a una
Europa indipendente dalle , .._ aupe11JQtenze. La Francia pur uo.n nep.ndo l'lnteresae d'un lavoro nella
eomunltl, a'è auardat& bene dal la ..
sctare a Pompldòu e a Jobert la
linea di dltesa prlor1ta.rta degl!
c 1ntereas1 nazionali~. per cut una
P.ltl ~ef~Jl m•
tl all'interno del atnsoll paNI : per
la Francia 1 soclallatt, 1n vllta del•
lt proaalme prealdenzlall. per ritall&
1 eattoUcL 1n vlltt. del c CJOmp!O- ·
ruaao atortco •· Qul ctucun p&rtlto ha l'aria dl dlre ebe olueuno
• libero m cua propria; l tranctal h&nno ep1nto la detteate- . l&
mal ICOI'Il. flnel a t~Cftt del tutto ·
IUl
~ COftlPromelBO Bterleo »,
citato dall'Huma.M#4.
mal
UlUaa queoUone.
caefonma J.n..
~oaale d 1 partl' l com~
D Pet ha YOSll. 41 farla. U lll DO.
Ma Berliquer 1'6 UmitJ,to a cUre. .
d1pk)mat1Cfolll-.t., dl aon ~·
-.&o anoora iaYlt&to; della ha
mapponun•tl noc ha lattlo ~·
BolO epilodlo patetico,· .ij ~t• · del
• gmano del Pc IPf.IJlolo, oar..
dUo. cho ha fatto ,un cUaooreo ab-·
b&lt.,_ almlle
qu.llo itallaact .
recedeado dalla vecc!U& ~ '
an"coaumlU.l1a. IQ& ba aoètol_..
. to ecm tona clM u dcWeN cr~ ·
IMtiW OOCD\liDI*. . . . . . . ·· eU· · ·-~
t.ndere ·111· tat4NIIl ciel .! verato-·
n · emtps.tl
11 ·oome qu.Uo ·
del oonnut.onall. t.•an touo eta riYalta al Pcf, ehe neppure ataYot•
u. &'t tmpegn to. L'
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rsonto U PCtTe t•nt t lo 1))1·
t·ito dt J•llt~iat• va d··l lt&der
italiano. La t1Ul11tl ICI biS.
terale che ha pret oduto 11
· vertice di BruJCellet. autoriz.
za il conYina1mento cbe
Berlinguer abc)ia tnizta•o a
tessere la aua tela europea
con un consenso a'bbaltanza
ampio c1i Bnw.nev, sul quale
non ha veroliruilmente mci·
so una ancor recente m!l·
sione di Marebais, il sea,. .
tarlo del PCF t a Moeca.
M&rchala • ben noto come ·
uno fra sll ortocioat ptta
priYi d'inverjUva poltta. ,
rtuata espt"•*m• di tutta
che non proprio cohacldentl
con quelle che per il comunismo rtl'lliDiono eaenzlali
e irrtmmcJùili. Ma per le
corrnioni eU tesi v't tempre tempo: M Berltncuer ha
la sua proposto nropta,
Breznev ha pur aem.pre la
aua teoria della IOYr&nità
U
HA
E
-
UE
Tuttavia diremo che proprio in quea~ riluttanti convergenze, Berlinguer verift.
ca l'ampiezza di un succeeso personale e politico, ut1·
le anche ai fini dt un op~
tuno Con50lidamento della
sua leadershtp nel partito
comuntstattaliano. Se- ce>
me accennavamo ieri una proieztcme interna&ionale del ~ compromesso storico> può concorrere acl attutire le con -;eguenze ciel· ·
l'impatto neaativo che la
proposta ha regia t rato iD
Italia, è parimenti certo che
l'impianto di una strateata
di respiro europeo alleviala,
pressione delle domande 1di
base sull'esito ·- della c 'ria
italiana aJ lllciaU.;mo:. · e
. calma le .p!n-,o e le impa-
AH
UE
;Pur registrando 11 per·
manere di diveraenti valu·
tazioni, in particolare .sulla
CEE e aul ruolo che tn e&aa
-Je 11lnistre sono chiamate
a svoleere, la dtch1araz1on.
con cui i partiti comunisti
dell'Europa occidentale hanno reso note ieri le conclusioni politiche del vertice
di Bruxelles confe1ma la
preminente capacità di in i·
ziativa che il PCI è riuscito
ad assumere in quell'ambi·
to, co111eguendo una linea
di compromesso, ampia e
manovrabile, in cui non e
di fficile scorgere il progreasivo affermarsi delle test
berlinaueriane.
Sta che sl contrl!'~ti o ae
ne condivida la propo.sti'J politica, l'incontro di Bruxel·
lea segna una svolta storica ·
nella strate&ia comunista in
Europa e H non è ancora la
costituzione d.1 tma vera e
propria centrale direttiva,
rappresenta seme. dubbio la
fondazione di una linea di
scelte e di procramrru con
cui dovranno confrontarsi
non solo le forae democrat che che · gestiscono la di·
r , ~ztone politica di dlveraJ
faeai europei. ma anche in modo pa1·t1coJare - t
partiti della tlniJJtra. &ocia·
listi e socialdemocratici, chi
ditflcilmente potranno accedere alle propo~te di aper
ta e inditesa eoUaborazione
con i contigui partiti comunisti aenza esporsi al rischio
di venirne assorbiti o In&·
turat L
Ciò che è preyedibtlf t la
lunga ma tenace protezione
ntJ . tempo iii una 1oelte
stratea1ca cbe · tinlra P41r
coinvolgere profondamente
anche quet partiti comuni·
stl che a Bruxelles sono .,.rsl fra l più riottost: il p&r·
ttto eorDWllata tedeaco occJ.
dentale e quello swdeae, 1
quali probabtlmente paventano l'esito di questa specie
di partita doppia che eul
sono invitati ad aprire con
la 60Cialdemocrazia al JOverno nei rispettivi Paesi, e
cioé proprio con le for:e
contro cui hanno lottato fi·
nora non a causa dt contin·
&enti dissensi politici, ma in
forza di un'aperta contrapposizione ideologica.
n
UM
tradJ.ztoae contorust.ta,
del partito GrJP,lunista
l>ucloe. l' ·
SntuibUe qut adi l'allanDI
SUJCitato lli llll diii '~
ceM, di
Tl)ora
trut<
va earopea 4tilerlintuer; la
un primo ~po ~ .
eceeatnca ~Detto &11a v.
c.tfzlonaJe atfhteata co~ ·
sta e, ancora onl. oome
n. ·
duttlva e oompromiuorta
del prestilto dello steslo •
rretarto del PCI'. traiOffe-
come.,
rente,
onto, di qua
lunque saboroc:iJnuiouea&.oomuntati ltalbtQi. l' tt.att.ivll
lqitttmo ri&fqere cbe ltrea· -.
nev t di vllta·nwno corta; • .~
bia finito per u '~
la linea di HJ.ansione eomu.
ntsta elabor: .ta eia Berlln
JUer 11a pur.,, su tesi pollti
limitata e, una volta che la
· Europa
anentuta divenisse un 11Dieo dtminio"
dell'ideologia comunista, la
cape.elt& deterrente di aiml·
le teoria n1 uscfreblae certo ·
, rafforzata. · .
Sappiamo bene che Ber·
per
1
l
linper ha posto l'acCento
au un convlnct.mento «non
, tatttoo • cbl aorreaerebbe
lo 1Iancto · • aoctalista • del
' comunlamo in Europa, ma
non pouiamo non ritenere
che la chiave dl le"ura tn·
terna del pro1etto d1 esp~an·
aione europea rialeda ~
prio - soprattutto da parte
moscovlta - in una rillrn
tattica, quUe ai con•iene a
n movimento lentnista eli
,
l
.cui tuttora Il PCt fa parte.
, , .... PINNA
l
i ~, ;' :.~
Vl ,
f '(
il:
)•
/
det~m i naft
traaforma~o ni
HA
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demoeratiche profonde de lla aoeleU, nei diversi paPsi
eapitali1tict e nell'Europa
occidentale nel suo insi eme •. A questo ' i ne l pa rtiti
COmiJDLiti eu ro1 el occi de ntali • intendono portare la
loro unità di uhne al llvel·
1o dell e esigenze poste dalle
dimenaionl attua :i della lot·
ta t, e sott()Hnea no ebe • è
possibile oggi Jiungere alla
definizione dl obiettivi di
limtovamento democratico
ln cui pogano riconoscer .;!
e cooperare aHa reall u.azlo·
ne tutte le fene ebe r ap·
pre,entano oggi la classr:
optrala, t lnoratorl, l eetl
· medi del paetl eapltall1tic i
d'Europa
t ,
Per questo t cmnunlsU eun,pei occidentali • si ri volsono a tutte Jt> for u operaie
e democratiche e part icolar·
mente, in primo luogo, al
partiti soclal isti e !CJoeialdemoeratl cl •, t'Ome pure alle
forze ra ppresentative delle
masse popolari e de i movi· ,
menU cristin i. Que<to nfl·
l'ambi o di u n1 con!'ezione
basata • mi ri .; petto ' ecipro-
UE
t•
eLsa, e a n.ch •~ temporalmt>•n·
te puntuaìe, al grandi e gravi dilemmi che oggl 1i pongo no ai popoli di que-sta
parte d'F.uropa. Una ri.Jpo·
sta che \ uole Msere un contributo originale dr i comunisti per quel dialogo tra
l'insieme delle forze di 5ìnistra che è oui condizione
fondamentali.' per una azione che si proponga di dar e
uno sbOCi::o democratico e
positivo alla crisi e di fare
a va nz.are tutta la situazione
europea.
L'impa tto della tonferen·
t a dl Bruxelles 1ulle forze politiche f! l'opinione
pubblica è stato e rimane
molto vasto. QuNto incontro
- rilevava l~ri l'A.t!(ln ti! • ha sernato u na svolta elle
va considerata un punto di
partenza più che un punto
eli arrivo, ma che urebbe
supf"rficlale sottovalutare • :
infatti • gli el ementi posltl·
vl emersi, anche • un esame sommari o, appaiono de lla ma ssima Importa nza. I
comunisti pC'rlsano, si muovono e fann o politica ormai
in una dimen& ione fll!'opea •.
Aoeennl lntereetantl e In·
teressati l Ì trovano anche
nell'edJ tori ale di Ieri del
Popolo . Il quale sostiene ch e
• l'incontro di Bruxelles te·
gna una svolta storlea nella
strategia c~>m unlsta in Europa • e • n .p presenta senu
du bbi o l.a fooda zione dl unii
linea di sceltt> e di protlfam·
mi con cui dovran no con·
f ro ntar~l non solo le forze
dem()Cratiche t'h e lteltiteono
la direzione polltlea di di·
verm paesl europei, ma an.
che - in modo particolare
- 1 partiti della sìnlttn,
JOC!alisti e soelaldemoeraU·
ci •. • Una str ategia dl re·
AH
genera le nei divf'Ni parsi
d t'll.t CEE e dell'Europa oc~id etJtal e , dalla confe<renza
di Bruxell rs dei parti ti romu nilti, indi cano, innanzitu tto, ch e ci tn,via 11 10 rli
f rontP. a un f atto di grande
rili evo poli ti co e desti nat o
td agir(' ne-l profondo. Ciò
testimonia non soltanto la
f ìustezza dell 'iniziativa di
eui si sono fatti promotori,
i nsieme, il PCI ,. il Partito ,
comuniMa frances e, ma an·
ehe il ai gn ificato MI fatto
cbe i partiti comu n l ~ti di
q uesta par te dell'Eurllpft
•hbi ano !ìt>ntito l'esigenza,
tn quettG momento in cui
~tubi pesanti si add ensano
wl loro pa1·sl e ru ll'Europa
dell'ove!t nPl suo insi eme
e pi u impellente si fa la
necessi tà di indicare una
prospettiva po!>iti va per il
tu~amento di qu tsta cri s i
profonda, d! riun irai P" r r1~ ~ arc· , liUlla base dì un
confronto democratico, una
ruposta comun e.
Questa risposta è ven uta,
e ha trovato la sua espressione tanto nel diba ttito
qua nto nella • dichiarazione
tpOlitiea t pubbl icata ie ri, in
cui al Indicano le proposte
del partiti comunisti peT
• opporre aii'E\I r"Pa del morwpoll l'alternativa di u r 'Eu·
ropa del lavoratr1ri , e • per
~o cos t come :m i ri' 'lnO ~ci­
mento del!'fliC' :~rtiam t, dt>l·
11 dive "Il e di'l con l rlbut o
orisinil , di ·ias" una forltl •, t ~~h t' ~ • .1.1'r i f'(•mu ni·
aU U<'lil poli tl r , dura tu ra e
di principio •, ogai • per lo
avUu ppo delhi democrazia e
la trasfonnazione della soeieti, come doma ni p~r la coetruz.!one del socialismo •.
n gra nde obiettivo è quel·
So di una • Eu ropa oeeidentale nuova e cfe moeratiea •,
J)actf ica f' J"ìdip1·ndente, la
q uale stabilisca • sia con gli
Stati Uniti che coi pat>si sociaHsti. i giovani at ati naziona li e tutti gli altri paesi,
rapporti di coope razione pat'iflea nel ri!petto della piena egua~lianu dei diritti e
degli int ereul dei popoli •.
Un'Eu ropa ~eidentale la
qu ale contrlbullea poslti :amente all'ul teriore svilu ppo
del processo d i distensil• ne
• di sicurezza, anche ! ul
plano mili tare, si liberi (, .1!
pericolo e da lla vergog1 a
rappresPntati dall'esisten a
dt atatt fas cisti e dittatoria. '•
rre i un rapporto nuovo "'''l
l J)lotl in via di tvlluppt. ,
eonl r1buitca a fare dr.J Mc·
diten'aneo, an che attraverso
una Eol uzl one pollt ira tlcl
conflitto del Mertio Orl ent.e
fond ata sulla ;1ppl ica:lione
delle riso luzioni dell'Ol\U e
•ul riconosciment o del di·
ritto di tutti ! p~li e gil
Stati della regione all'esi·
ltenJI, aU'lndipPndenza, al·
la 1ovranitA r alla 1lcurew ,
• una zona di r-ace e di dl·
tttDIIone •.
EU
f!
dell'azione
ALL'INTERNO
per questa Europa nuoe d.,-.ocra t1ca
colloca
VI
1
,j
l'impefllo del part1 ti coll i U·
aiJti de i pa~>i fare n ti paJ te
. . h.JlliO l.et n po del Merca to
~omune ad operarr. pf'r la
su demoera tiu.az.ione e per
J' alfennuione di nuovi oritn·
t ameot.i : im ;legno che, per
qaaato coac t·rne Il PCJ. h4
trov1&o eapretaione signifl·
cat.ìva anche negli incontri
COli l to-prtslden tl de l par·
tito aoeiali1 t1 be l,lfa, ron
l'on. 8rara11cla Mu gnona.
vice Pft>siden t, dtll1 Ct1m·
tn iiiiOIU'
e~AC UliV il
dt-Jll
CEE. t ron il com mtlillil rio
ltaJ11 no A 'ti~Jro Spinl'lli ~ ul ·
lo ltato attu .1le della intelrui ont> e su' prnh! Prni rhe
dtri 111no dalla cri!i della
Com unitl.
~ t ll'inaicmr,
qui ndi, un
jn pegno d i &l .wde respi ro
JIC> IItieo, t una nspo5la pr• ·
S'piro europeo • -
per tm·
piegare ancora le pal"t)le
dell'C>J"iano dc - la qu•le
lndict. ' la Voet Rtpubhli·
r.m14 a lnttl)jlnurlo, che t
partiti comu'1 11it1 • di fron·
te t llo ~;baodamento delle
ela.nl politiche al ~ere nei
dlvtrtd paesi europei, e alle
incertezze di molte fonJe politiche dem O<'ratl che, possono certamente vantare un a
lun~l mir;, nza
e al t empo
stesso un cont;1tto con la
realtà di cui non sl pu6 fare
a meno di dar l~ ro atto •.
Interessanti so '1o, In que. sto contesto. ant ·he gli ac·
cPnni ttspliciti al a funzione
che ha as<;O)to e linO}Vt il
PCT ~u srala tuaopea , nel·
1
..
"i"
- · infornta.zioni
HA
e l'lnterMse susclL'tECO
tati !n llltl i,t,
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l'ambi to di una mpostazi !>ne politica che ~ e1ratte ri ~r
zata da lla m a ni rn~ coeren·
za tra l'azione svolta l U·
vello Dazionale e quella 11vol·
ta a li vello comunitar io, .1
livello euror>eo occidentale
e, più in ge nenìe, sul piano
complessivo
dell'iniziati va
europea e intern azi onale, t(~
sl co me all'In ter no ciel m(\.
vimento opera io e ec;m u, ;.
sta . 1\' rm saremo certo noi a
sott ov dutare il s i~ n ficato e
l'importanza òl que ' ta fun·
zio ne.
UE LLO c-hr però soprat·
tutt o emerge- dalla con·
Q
fere nza di Bruxelles - è il
significato c l'i mportanza
della piatt aforma comune
elaborata, al d i là de lle di·
versità di situazioni e anch e
di posizi oni, dall'insieme G<:l
partiti comunisti di qucstlt
parte d' Europa , e dtl (a te
che essi si proponga no ora
di !vil uppare insieme ur.
iniziativa poli tica audue, Rl· 1
l'ahezu del problem i au!
ta pprto •· dt-ll(l po ~ Ki htlltA
t•llt tf•ntl tll a vviar~ proce~; !
polit ici nuovi con l'ohiettlvo
cti una tra~ formé! tl o ne pro·
fonda, in s t~ n&o democrat i e•)
e pro~ress i vo , del vol to deJ.
l'F. uropa orcide nt:.Je. E con
la prospe ttiva di una !roi:' le·
tà socialista ade ~· uata ali@
ron d i ~i oni e alle t ra dlll ont
di quet ta parte de l l'Eu ro~~ .
da ra" ~ l ungere a tt rn ~No
f ie proprie t! orli ll'llll, r er·
to dlver'f' da quelle seguite
altrove, cos) comf! divtrso
dovrA essere il voltn di qu ~­
ste s~ ie t à aoeiall!;te europeo-occidentali. Un volto i
r ui lineamMtl fond amentali. demMratlci e plurr,l istld,
sono 111tatl. per ouel ehe l"M ·
cerne le ron vi nzionl dt-1 PCJ,
ant•ora una vplta ribaditi lll
Bruxelles.
E' dunque 'un dlscorlltl
di l(rande pros.p.-ttlva. per
l'oggi e
11 doman l,
quello chf' p11rtlti comuni~
sti hanno avvia to a Bruxelt
les, sulla baae delle lOC"' autonome ~p~ rl en ze ed elabor ar.iQnl. Un disc,•rao chP ot8
1i tratta di eal1 1e M ll;~ ct>ncrPta inbìatln t•O itlu , 1 l ·
ve llo di or: nl Ait\I OIO PA PI~
,. 11 livt"llo Puroreo ocdd er,.
tal e. Of' r hrlo 1'-'ln.,l rt:' ~ r, n
l'u rqem:a ric-h ieet a d ~t lla r.rl·
si profon da che> "ta at t ravé l'·
sando que&ta pa rte de ll'E u·
ropa.
rer
Sergio
~~J
..
..~-...,.,...
,.~··
3~-
AtJ,ttlìsi incompleta
HA
E
U
l
l
..,
UE
AH
AH
UE
HA
I
che essa potra essere domani, a. qu a li spinte interne e co ndizionamenti
irllerna zi onaJJ essa nspond1• ; se, per dirla :in lin guaggio comunista e gauchista, non si pUò far e a
m eno di un·:malls t dell0
cc Imperialismo a meric a no ».
come sl può raglonure dt
una nuova Europa in un
nuovo contesto mondiale,
senza dir tut to quello ch e
s i ragiona e si congettura
sull a pooizlone dell 'U RSS
sui suoi motlvl. sulle sue
ltnef' dl fondo? C'é d a esSPr sicuri c h e tra t dingen t1 cotmm lsti europei di
questo si par la molto, e Lra
gli Ital iani poi mott:ssimo,
an che assai spregludicati.lment.c; IDJ. a che se rve
qu es to, se non v lene fu Jl'l
li fatto pol iti r·o dell 'una!'·
si aperta, sulla quale si
possa intesse re un discorso valido, fuor i di ogni m lto e ab 1tudine all o sloga n?
Il paradosso è questo: l
comunisti con os cono assai
meglio. per ef4perie nza propria , per cultura. per t r a dizione , per interess-e, il
mondo so virtico, di qu a nto
non con osc ::~.no que!ll) america no; ep pure spn·cano
un 'Infi nità di parole su l
mondo a zneric:ano. e son o
rtservat isstmi su aueuo :>uvletico.
Cosi non va. &! si vuolP.
ragionare se r iamente di
quel che avvi e ne In Europa. sul come usc ire dall ~l
cr isi con tin entale, qualuo1que sla la tmea politica dominante ò\.11 ci si ispiri.
l'analisi del qu adro complessi vo deve essere spregiud icata e completa. Alt.rL
menti, non può non r esta re
l'impressione (e la con vin zione che questa sia fondata l che i comunisti, i n
ogni caso. considerano la.
posizione P. la politica r uropea dell'Unione S ovif'tiC<ì come un d a t o di fa.tt a
ben evo lmente s cont ato. che
n on merita di esse re appr ofondito e comp res o. Ch0.
cioé. ::;u questo punto d P.c·islvo , la loro analisi sia.
irrl medlabilrnente comprom essa dal pr egiudizio nn~1
solo ideolog}co, ma po lit ico favorevole; ovverQ che
e s.~l non poSsono spingersi
po liticamente oltre un ~er­
t o lim ite . In realtà è proba bile che tutte e due le
cdse siano vere; il che i nduce a giudicare che per
quanto interessanti. le po ·
si zionl e le ric erche europee d ei comun isti. speciA
i taliani. siano ancora :ls!':ai lontane dalla matun th.
l di un discorso politico
concreta.nl<:!nte verifk a btli'
in termin i d1 novità .
EU
samc p iù p a rti col aregg iato.
cl li mitiamo qui ad un
p n io di cons id erazio ni c ri tich e eli rilll'vo imm edlat.o.
l l (~enencità
di linguaggio su punti politici
ùe·ciSJI' !. C l sl:Jmo abituati.
ma non ~~ può fare a me no ctl tornare! su . Chi ~o .
no " le al tre lorzc opera i c
e clt-mocratlche >> con Je
quali i partiti comunisti
d ell'Europa << caplta llsta »
sono pronti a discutrre ?
Se sono soltanto la tradi:dona le. sinistra sor.lalist ,lradlrale -cattoltca, allor:l il
discorso, soprn tutto per
quanto ri gwtrda I'ItalLt.
resta !imitato e scontato.
Qu ~.;s ti sono s l:t l i sempre
lnter locutori d el comunisti, più o mr.no crltki o
vicin i, a seconda dl'lle ,· ir -:rst anze naziona li. Sf! \nvece l' aggettivo << democratico>> s'mtende e~ te :;o a
Lutti quei partiti e forze
che s 'i ncludono, per e~;em­
lJIO, in qudlo che In Itallu s i chlarrut «arco cnsti ··
t uzionale », che va da lla
DC fino al PLI, pussand,)
non solo per 11 PSI ma per
il PSDI e il PRI, al lora il
discorso é dtverso, ma se !11 _
br a 1rrea!P; a m P. n o che d fe t tivamente la «sc elta OCcide ntale» del PCI (per il
PCF comunque si tratta
lct' al trol ha una por ta t a. a lmeno nelle lnl€nz ionl , d el
tutto oppos ta a quel ch e
r.;c mb ra emergere dail'insieme della posizione uffi ciale. tuttora r igorm;amen t..e « socia lista », ciOé d'alte rn ativa polemica all'Europa fatta o dis fa tta d:li
pa rtiti borghesi. Non serve a molto sottilizzare su
questo
punto ;
sarebbe
piuttosto nec essarto un
t; h i arim cnto d ec iso.
2) Se t> da prendersi ~ul
rierio la t esi comuni.:;ta itali ana d i una n :alè equldi,;ta n.za poi ttlca ( nun ideologica, c omunque, e ciò è
comprensibile . anche se
non tnì:>curabile l tra USA
Pci UHSS. Cl si aspett.ereb' be dai comunisti una a n <lll s i dt~ Ua posizione monctlale e della concrt'ta poIi t i ca este ra ed economica '-1nternaz ional" che ·c&ralt•: rizta l'Unione Sovlo-tica : una analis i almeno
al tre Ltan to
spr eglud icata
di quella che tra le fnrzf'
tkl!locrat iche europee oc ·
cide11tall Si fa, e da moito.
ne i LOnfrontl d ella po~itl­
ca estera ed economica de ·
gli Stati Uniti.
In altri t ermini, se é im' possibile fare dell'europei i s rno o della politica europea senza r ender chiaro
a se stessi e agli altri ..:oRa !li pensa della r eale pol ~
-' sizione americana, di qu el
l
olc ···· AI,II•l
;.. infonnazioni
Il convegno c~fsta di Bruxelles
Sarebbe assurdo sott ovalutare l'importanza della
conferenza dci partit.l CO ··
munisti europe i. come s drebbe lmpos::;lb ttt: ne ~~ ; m ~
che da essa stano e m 1!rse
poslzl uni estremamente In teressanti. leggtb tli si a tll' l
documento finale si,t, :;()pmttutto. negli lutervl' l l t l
del maggiori rappresert LJ.n ..
ti, !n primo lu ogo gli it a Uani e l france s i. No n s,) lo la con!erenza è stata
importante In sé . m a v:1
notato che l singoli par titi
comunisti, e soprattut t o
quello Italiano, harm o fat.to mol to per sottolinearn e
11 significato c per darn e
un'Interpr etaz ione adt:gtl~L
ta a1 loro fini poli l it: i.
L'Eurofa è indubbiamente
oggi a centro dell' aaen r.lo ne del PC!, e sia pUr
in diverso modo, del PCf' :
e soprattutto i cnmuni.sti
Italian i non si accontentano di seguire e studiare
1l problema dell 'Europa,
vogliono anche che si .:;ap pia quanto interesse vi
portano. e perché. Cerc a·
no, attraverso Il discor so
sull'Europa. il fatto po!lticn .
Detto qu esto. e rm vi:.~t n
ad un success ivo m omen to - quando :sarà megl io
valutabile nel suo in sit>!nt'
Il s.f~gu\to del d L~c or so r~ u ­
rope0 comunist a - uu e-
:;,...
J,ucrezlo
----------------------------------·~------------
..
.1
\
v
OCL
,f(
La co!Jfli-enza
dej/fù: europei non è
)'gradita, a Most·a?
l uro unti .-; .sio ni, t enertdu cun
tiJ eire l a << l'ravda "· od
l' i> Cillp io, nve u r mrwdatr; a
JìruxPile s du e irwwti . 1l
lr ·ttore suv iet ic (J , i u jorm a
.~1' 171/)I'IJ il CUri I SJH!Ii di'llf<' rfi
' Le
.\ l uw l e », 11011
è
s tato
uuc ora 111esso nl corrente
c:ile
nella
dirl 11a1 az in11c
cund usil; u di lirliii'ilcs ~
ii lato aff er mato il principrn
dell'« i11dipcndcnw e euua l!liallla ,, di cia .~c un parli ·
l'i comunista nei collfrnnfl
del Mf'rcato Crmrunr . !Hnl
1re
mentre nrlla di clli aLio;re final e della nm!e1 r.' llza si co r1danrwra csplì cita I'H'nte la soprnv vit'('I/W in
/•.' ur opu di r[IIOitm t eui mi
fri!itis t i ! Spa()IIU , /'rJIIU()III
lo, Grccra r· 'l'!ucllia!. nel
r<:SI!COIII O
ti e/l a
~ P f'Clt' dU »
fmora. all'os sc nw di un
qual siasi co lnm elltO sulla
sfu rrrp a souietrca ci<' i risullrr ll d e/la C011/r'I'I.! II ZO, indi CCliW l 'wt ùuru zzu, se llUi i il
jllstidio. c 0 •1 cui a Mo sca
qu est i st cs8 i rr sultatr su no
st ati accolli. t.'cl è imlrcn ·
t iv() cl w la q P ra udr' '' a bliia
~~.~seo nato rJlln rl ichiorazio ·
1/r'
tl t IJru.rd /l's
11 !<' 11 0
s pa -
z{o di (Ju nnt u
ri/Jiiia rlerlic a·
tu ulla recent ,· Jii'C'Su dr JiO
si ziurre nella tJIIalr il parli ·
lO CIJ111U1liSiri t I'(IIIC C'SC CfJil -
cJamWVCI l'anti srJl)ietlsmo in
ltd lc l e sw? (urmc .
(l/1-
u'i•
: it•u .
l r!rt ' ('liiO d1 f:lliii/Wde ( ; a z ·
;; u.
capo
(lt'IIZ/a
redatto re d rll'a-
<If.; U WfiC .>
l. ; !
p u iJ IJiic.tzione della
ri 1 l' hiJl'U ZiVIIl'
poJi\i U I »
<:11 11 lJ qu ;dc :,i '-Ollll co n·
<:lt t ~ i 1 ! JI •>r : del lC:J Cunren·n!a dei l'a rt it1 cunllii ll~lÌ
<r:
ha ~ uscitato
t·umml·n li eli
v <t rio genc·re. l llJ l' ele nwn·
to che sembra a 1·er mali.·
giorm enl e c.:•Ji pJto i cornnwn tatori è 5l<1la la ·' IMllll
1
allea nza delll<JCI'J li ca" a11·
~iJÌl:C:llJ
n .. ll. t dt c h iun.lt.Ju ne
e nel l'a ppeJlu clll' I<J 1:on
<.:I UdP
Qué~to ~~ ,d1IJJ Sl<tiJ W corpn·ndc.:ntl·. pt rc: lle l <t ~ s\'ol ta ., verso qul's la lurgu al·
ll',tnza era stata effettua ·
t:t da l ungh i UJHII l l. Ji par.
ti 11 cumll iJisti (piu 11 meno
, ulc.:ntieri 1 ~u lto la guiua
rl1 \ l uscu 111 ':· r :tgJO IJi Lal·
1J (' h C be n' 11 •1\ e . SPilLa a n<ldi'L' a t' I.'JTitre ptlJ lonta ilf l, ba sti nkggeJ •-· il l('sto
di'I la di ciliar <tzio m: :tti<>Lta l. t dagli stes -:; i p<tr1Jt i conJUJIJ~li e upl'rai d' l·:mopa
;tiiJ. conferem a di 1\ar lt> VYVary dell'apr ile !Ylìi. conl'e ren t.a impnrlante ,,egli
illln<~ l l
HA
E
(JU estu passo e .~lalu censu ·
ra tu. in modo !aie che i re ·
r; im 1 rl ittat nria li r/a crmdan rwrc l:ifl llO rima .~ ti solo la
Spaolla e il Portuuallo.
()uantu aol i altri du e a [l f osc a si giudi r.:ww più rile·
uanti le re!a zio11i clrploma
fich e e comm ercinll ch e es
.~i ir drf1tll.' I I!JOIIU COli I'UrsS
cliC nli anutenu ideulor;rci.
Quest e !;;Ì{}nificutll; c umissinni .eire s i accmn pu r;no.rw .
rfi'II/ 1JC I'(I(iCrr •>
ncll'oppdlo cu nclu pulihliclriaiiW uu in
UE
d ed ica t o
a /l'avV (' 1liiiU' Htn .
C..!ucsti resoconti si carat t eri zzan o sopmttutl u per le
.~fllC!I((I
AH
giudiZiO c/u • il
('1) 1'
ris po ndente << Le Mrmd1: »
li cll la capitale .wn;1eti co /w
1 ra tt o rtulla br f'l'i tà e dalla
~u mm ar ictà det
rc soc rmr i.
eli (' la stampa r 11 ssn lw
'o/1 ('0 /I ZO
HA
il
Uru:rl'l/ es e. 11 pnriicnlu u .•,
;\li/·. .'l iQIIi [iC'u ln rie l/ n <•lnroa
AH
UE
p a nc· ·ulentalc lltJ/1 S•>ll'l
slrtt c m•;/lo urad!ll' u f\lr 1
SUJ .
Questo,
alm !' u u,
r··
Sull e l11ci c l e omlne del ·
l u. c·rmfe r e;rza CUIIi lill iS tn di
U
Le concl li610IIi drlla ( •JII
- /l' re nw IJ. li nudles dri
]Ju rtll i rnHWIII.~/.1 d ell'J<uru
00SStRS Sl AIIB
·ntonnazLv.i
sul nostro conli nen e ~.
·. • •
gi à ne l 1967 l' a ppello dei
IIVIU
partiti comunisti si dirigeva agl i intellett uali, ui credenti di tutte le confessioni,
ed alle giovani generazioni.
.'ìo n c'è dunque , da questo pun to di vista, assolutamente nulla di nuovo e
sarebbe azzardalo dire. sulla base di questo testo. che
lil < linea morbida) d i Ber·
linguer ha prevalso sulla
« linea dur a , de lla maggior parte degli altri pat··
l iti . Il « significato profondo 'l> dell'a pertura che gli
un i e gli altri sembrano
• _j ,· 'flliM' a ~BI J61
. j 1r A
auspicare, e secondo noi,
&aA -rV•Ii .AAI"'UJIIIIII. . . . .
mo lto diversa.
Seconda cosa importante da rilev are è che l'ap Mereoledl 6 Febbraio
pella contenuto nella dil'hiarazione non cita né la
Comunità, né la Nt~to , né
g li Sta ti Uniti. né l'Unione
So\' i c ti c a . Esso non enunCia alcuna strategia ma
propo ne solo azioni comull i, e que ~ te at.ioni com u·
ni sono imposte dallt> ~ que' stio•1i scottanti » che sono
sul L:!ppeto. Si tratta du nq ue sop rattutto della ri cerca di a lleanze di cat•atl L're
tattico. imposte dall e circostanze.
CL' rtO. i comunisti posso.
no "em pre rrcordart.: che'
Le n in a\'eva scritto nel
1~15 elle « gli Stati l.;iuti
d'Europa, in regime ca~Ji·
ta.l1 sta . o sono impossibili,
o so11o reationari >. l\la se
noi analizli<tn10 l{l Dlchiara'Lio ne di Bruxelles ' s ulla
bast' dell'e\·oluz1 0ne · interven u1:~ dopo le l i tesi sul
:\!creato Comune (l!J .ii) le
23 tes i (HJii2). il "riconosci rn eoto » del Mercato cO·
JJll!I Je in quuntu realtà da
parte di Kru seev (già a llora sotto la ~f.Hnta dei <.:O·
murmti italiani) e più r•e
Ct.!llÙ: me11l< · ua parte di
Brf: t.iW V,
ri<.:onoscirnento
che è stato pu i accolto nel la temutica dci partiti co·
munisti occid e ntali . abbia mo l'impressione che ci lllU
un tndielregg i amento piuttosto che un progresso. Non
solo t<:~ Confcreo~a è statet
del ibc ramen te cslesèl èl tut ·
ti ' IJ:.Aesi europei ( mettcn
do cosi in minoran za i par t iti dci pau sl della Co mu nità ; . mu la Dichiura zi on e
evi t u accurat~ 111enle d i no min are la Comunità in
quunlo tale. Quando parl~t
della <integrazione econom ica ~ lu fa per dire che
essa è pregludit.il•VolP ai
pacsr tel'L.I . Non '.li puu af ·
lermare in alc un modo ch e
questa dichiarazio ne <·osti tu is ce una base per una
azione comune e qualifica ta di <t. dcn10craUuazione »
della Comunità, vale a di l'f' eli quella opposizione costrll ltivu che è propria del
PCI e, in misura :-, en:-.ibil·
m ente mino re . del PCF'.
EU
' eoan unìstì e l'Euro~·~
3 8•
,....,. ...
de l
cumuni~mo
in -
ll'rnnzionalc pPr<.: IJé ha se ·
g11:ttu l'a~Jer tu ra della cum P<~~na (an<.:orn una volta
una "replicn orfcnslva c
cuncerlHLa »... ) che condus-
se lirwlmcnlt· ullu <.:onvoca .
;,ione rlt'lla Confercm:a :-.ulla
Si<.:urtzza e la Cooperazione in l·:u r opa, In quolla di chiaru:lionc si ritrova la
maggior parte dci termini
impiegati uella dichiara zione di Bruxelles . Già in essa si constatavano "cambiam en ti importanti r!ella
opinione pubbl ic a », nuove
tencJP.n ze nel mondo cristia·
nu l~ nelle c;l'nlrali sJndtJ cali , nuove tendenlc 11l'l
rnuvinHmli socialista t' social-dem ocratico . Vi si pot e va leggere che l'« azione
fra comunisti, socialisti c
cristiani può diventare un
fattore favorevole di pa<:c
UFFICIO PER L'ITALIA DELLA COMMISSIONE DE.LLE COMUNITA' EUROPEE ·ROM A VIA POLI. 29 TEL . 689722
3~.
l'~nità
l mercoledl 30 gennaio 1974
!Ju,_,,;:
. •ll,ti· ·
infonnazioni
.La dichiarazione comune della conferenza di Bruxelles
dei PC: chiama all'unità di tutte le forze ope aie ~ popolari
UE
p
DE
HA
EU
AH
;pesso In tollera bil! della classe operaia e delle mi!..!!Se la·
voratrici. ma anche nell'aggravamento del loro sfruttamento. nell'impossibiliti\. di
fiOddisf'are nuovi bisogni. nella
tnsoddlsfazione che Investe
15ettorl sempre più ampi delia
popo!&:r.lone, nella a1W!nza d i
prospettive per le nuove ge nerazioni , negli attacchi continui al diritti democratici e,
sul piano ide<>lol{ico e culturale, nella degradazione di va·
lori essenziali.
U
AH
UE
Una crisi profonda scuote
Stati a diverso sistema sooggi tutti i campi della vita
ciale.
Esistono oggi nel nostro con·
nel paesi ca'pita.llstici d'Europa. Essa prova che !l capi- · tinente possibilità reali di realizzare una svo1t& decisiva
tRl ismo non è in grado d\ rlverso la distensione e la pace,
soh·ere ,gli uritntl problemi
di stubillre un sistema di sicudolla società con.temporanea.
rezza collettiva, e di coopera·
.f!,' contrario l! ~agrava.
zio ne.
La crisi genenle dell'lmpe'I'uttavla i tJQpoli. devono.re; 1J.li5mo, la crisi del capita·
stare vigilanti. L'imperiali.smo
li~mo monopolist.lco di Stato
rende più evidenw agli occhi non rinuncia agli obiettivi con·
nessi alla sua natura. Perse·
dei lavoratori e di ampie rnasguendo i suoi scopi di sfrutta·
;,;e la necessità dl mutamenti
mento
e di dominazione del
sociall e pol itici. Jn tutti i
P<Jpoli cerca di mantenere sot·
paesi deU'E}l:ropa. capitallstica
to il suo controllo intere re·
1e lotte popòlari assumono una
gloni del mondo adattand~i
rmova ampiezza.
Esistono ~gi condizioni più alle nuove condizioni. Con nuofa v.orevoli per muta.mentJ po· ve Imprese e sotto altre forme
esso persiste nella sua politica
:ì itlci ln q\lesta pa rte d.el mondi blocco e di corsa •al! armado . Una nuova situazio~ si è
menti , di mantenimento di focre:l.ta in Europa. Importanti
colai di ten.s.ione e d'aggres·
n1utament! hanno avuto luogo
sul ia scena mondiale. Essi so- sione in varie parti del mondo, d'Interventi diretti e Indi·
no il risultato delle realizza.
retti contro l'indipendenza, la
z10ni e della politica !nt:.ernalibertà e il diritto del popoli
z!onale dell'Unione Sovietica e
d{' gli altri paesi socialisti, del- di andare versa il socialismo.
l'a zione del movimento comu :nitsta e operato interna~lonale,
d eile lotte del mov imenti di
li berazione nazionale, de lle
fot7.e democratiche e di pace.
Tali muta.menti sono !l seI risultati raggiunti nella
g no del nuovi rapporti di forza
coesistenza ·pacifica, !ungi dal
s tt scala mondiale a favore
l'aver attenuato la lotta contro
del la pace. della democrazi a,
il grande capitale e l'lmpedell' Ind ipendenza
r,,zlonale,
del socialismo. L'lmperia.lismo, riali&no, offrono al contrario
ai lavoratori e ai popoli condicon alla testa l'imperialismo
zioni migliori per portare
a mericano, ha subito gravi
avanti con maggiore t.ena,c!a
sconfitte e non è più In grado
la iotta di classe, in ogni paet'li imporre impunemente al
se e sul piano internazionale,
mor1do la sua legge di . vlo·
rafforzando e allariando la
lenza. di oppressione, di conloro azione unitaria, svilup·
quista .
pando la loro solidarietà reIn Europa. progressi Impor·
ciproca per la pace, la l!bertà.,
tanti sono stati realizzati sulla
l'indipendenza, il progresso e
via della distensione e della
il socialismo.
coesistenza. pacifica tra gli
HA
E
I risultati
raggiunti
Un a crisi pr(l)fonda scuote
i paesi capitalistici
La classe operata e le masP<Jpolar! dei paesi dell'Eu·
:ropa capitalistica sono chiamati oggi ad affrontare In
ogni paese e a livello dell'Europa occidentale nel suo comple!SSO, problemi comuni che
:rivestono un nuovo carattere
di gravità e di urgenza. l.a
crisi profonda che scuote l'm~ leme del paesi capitalistici
~
T1r r ' '·
·:
'
,·
1 • •.•. ! 1 •
<1 ~uropa
mmostra rmcapaci·
tà del capitallsmo di dare agll
avvenimenti attuali e al gran·
di problemi della società r1eposte conformi agli interessi.
al bisogni Immediati e alle
ft.Spirazion1 della classe operaia e della popolazione lavoratrice. Tale crisi si traduce
non· solo nelle condizioni d i
vita. sempre più difficili e
ui. 1/1 ( •. 1 •.1' 11::-;· -J()'d , -q
Le maggiori
difficoltà
Le maggiori difficoltà pe·
sano direttamente sulla classe
operaia, su milioni di lavora·
tori emigrati e supersfruttat.i,
!lUi contadini, sul ceto medio'
e sulle piccole e medie az\en·
de che su biscona le conse·
guenze della coneentrazlone
monopollstica. Lo soontento
degli Impiegati. di ampi stra·
ti di intellettuali. tecnici, In·
segnanti, studenti, diventa plù
forte. Le donne subiscono ancora forti discriminazioni nella. loro vita sociale e nello
svolgimento delle loro attività
professionali.
Le tendenze autoritarie che
si manifestano nella grandP.
borghesia. l suoi attacchi alle
libertà collettive e Individuali
e alle istituzioni e as.c;ernblee
elette, 1 progetti degli &m·
bienti più retrogradi. di ut ill zt.are le forze arma te a scopi
r epresslvi. rappreSf'ntano una
minaccia permanente alle con quiste democratiche del popol! dell'Europa capitalistica.
'tal! tendenze autoritarie sono
accompa.gna~ da tentativi per
èercare d! dare uno sbocco
reaz-Ionario allo scontento de·
gl! strati sociali lesi nel loro
!n te ressi vitali dalla poli tlea
del grande capitale. Una di·
scrlm!nazlone
inammissib ile
colpisce l comunisti. l mili·
tanti operai e altri democratici in una serle di paesi.
II pericolo
fascista
Il persistere, con il sostegno
delle forze più reazionar ie del
•
:~
•
l
:.
.t ,·
J . ; .•
~a.pitalismo
monopollstlco, del-
la NATO e degli Stati Uni ti
di regimi fascisti in Spagna:
~rec1a e Portogallo, di una
dtttatura in Turchia, rappresenta un pericolo e una vergogna per tutto il continente.
Tall regimi negano e calpeMano le libertà e 1 diritti
democratici p1ù elementari.
Condanne mOGtruose vengono
comminate per il semplice Iatto di avere organizzato i lavoratori nella difesa del loro
diritti. La repressione fascista si abbatte nel contem po
su comunisti, soctallstt cristiani e democratici di' tutte
le tendenze che portano avan t i
una dura lotta. Strati sempre
più ampi dell'opinione pubbll·
ca europea prendono cosclen·
za del carattere mammlalblle
della sopravvivenza d1 questi
'leglml e del pericolo che rappresentano anche come punti
di appoggio per t movtme ntl
nP-o-faac!sti in alcum paest.
La politica del grande capi·
tale e del governi e dt>lle
forze polltJche che servono l
suoi interes.sl. cont.rarl a l bl.W·1
&ni dei popoli dell' Euro pa caJ)itallstlca. provoca Insieme al
disordini monetari e a una
inflazione crescente. una con·
torrenza .sfrenata fra le po~ ca.pltallstiche. L'eaplo· 1
dere delle dif!!coltà. nel campo l
energetico costituisce una del le manifestazioni della crisi e
la rende ancora più acuta.
Nel contempo la politica del
grande capitale porta la re·
sponsabilltà di si tuazioni gravi
e drammatiche e si dimostra
incapace dl risolvere problemi
come quelll del sottosviluppo
della fame, la trasformazloM
dell'ambiente, l'uso della r!
voluzione t~cnlca e scientifica
a vantaggio dell'uomo e della
collettività, lo sfruttamento
razionale delle risorse.
Le società
multinazionali
Le società multinazionali
dominate per 11 75 per cento
dai gruppi finanziari a.m er·canl, pesano In misura crescente
sulla. vita economica del no·
str! paesi. Particolarmente
presenti nel !lf!ttor! a U!cnolo·
J..O.
,,.,.,~
informazioni
;,;):lt'
AH
UE
Problemi
militari
U
La creazione d! una nuova
organ izzazione militare europea-occidentale , in ogni caso
legata alla NATO e diretta.
contro il socialismo, andrebbe
r.ontro l progressi della di ·
stensione Internazionale. della
sicurezza europea e del (!lsarmo che sono all'ordine del
giorno: comporterebbe pesanti spese per l paesi membri. Lungl dall 'as..o;lcurare la
indipendenza dell'Europa, es·
sa approfondirebbe la suddl·
tanza r!~i popoli agli Stati
Uniti. Ciò rende più lmpellen·
te l'esigenza dell'azione comu·
ne dl tutte le forze operaie,
democrati che e nar.ionall per
IR. rea l izzazion~ della sicurez·
za col lettiva sul nostro continente.
L'orientamento
monopol! stico dell'Integrazione economi ca in seno al Mercato Comune. l'inflazione accelerata P
generalizzata . la crisi monetaria e lo sviluppo delle socletà. multinazionali aggravano
Ili squilibri regionali e l'ine·
gua.gll.&nsa di sviluppo del di·
versi pU61, hanno conseguen·
ze negatlve per Il livello di vita e d! lavoro de&'ll oper&t
e dei lavoratori della etttà e
della campaifl&, limitano lr&·
vemente l'esercizio effettivo
del diritti democratici, s! oppongono agli !ntereS51 nazlnnall del popoli.
HA
E
conferenza di Londra del Partiti comunisti dei paesi capita· 1
listicl d'Europa, organlzzazio.ni
politiche e sindacali di vano
orientamento sono portate a
d<>nunc!are le attività delle so·
cietà multinazionali. Aumenta
la coscienza della necessità
d i una lotta concertata del
lavoratori, a livello dell'Europa capitalistica e In seno
a ogni società, per misure che
garantiscano gli interessi del
lavoratori e dei popoU, salva·
guardino il potenziale e~ono­
mico e l'indipendenza del no·
stri paesi, favoriscano una
autentica. cooperaztone internazionale. L'integrazione eco·
nemica de lla CEE si sviluppa
att ualmente sotto l& direzione
e nell'interesse del grande capitale. Essa si traduce innan·
z!tutto nel rafforzamento delle
grandi concentrazioni !ndu·
striati , dei monopoh e del~e
potenti società multinazionah;
è pregiudizlevole al paesi ter·
zi. I progetti e le proposte
m iranti alla realizzazione su
questa stessa base di una
unione politica del paesi del
Mercato Comune si urta alla
resistenza de l popoli.
Situazioni diverse si presentano oggi per l paesi dell'Europa occidentale. In alcuni paesi per l quali l'appartenenza alla CEE da quind ici anni ha tessuto stretti legam i economici. l Partiti comun isti lottano contro l'octen·
tamento monopolistlco e le sue
conseguem.e, come anche per
la sua democratizzazione. In
al tri paesi la cui adesione al
Mercato Comune è molto più
recente, l Partiti comunisti
ag iscono viceversa per otte·
nere H rltlro totale dalla CEE.
Nei paesi dell'Ovest europeo
non membri o associati l par-
co
lJ r::r~ l i
-
~' f >-{
l
'
l l f .l l i' ,,
lì - l
'
. t
1
1
l ..,..~
l
·. l 'J '•• ~. ' ~
'
l c.:, ·-, '
ropel occldentall, splnrerli
nel aolco ~ella loro nuova
strs.teai». lm rll.li6ta. Nt;!IOno gli oQlet~l del plano N.!.·
(ontradd 'zioni
più acute
xon-Ki.slln~f.
Il\ .queato
m~:
1
.
UE
Possibile e necessario
indicare le soluzioni
EU
AH
In questa situazione, nllll&
quale si a.g1ravano tutte l~
contraddizioni e 1 mali della
società dominata dal eaplt.a.ll·
smo, grandi problemi sono di
fronte a. tutti i popoli e ai t&·
voratori dell'Europa capttal!stlca. E' poulbile e necessario indicare senza rlta.rdo le
soluzioni.
Che cosa è necessario f&·
re oggi?
Si tratta d\ dare soddll!fazione alle rivendicazìonl più
urgenti che sono comuni alle
masse laboriose, ai popoli
del l'Europa capitalistica : salvaguardia e aumento del li·
vello di vita, lotta contro la
Inflazione, garanzie del posto
dl lavoro. miglioramento delle
condizioni di lavoro. riduzio·
ne dell'orario d i lavoro, antl·
clpazlone dell'età penslon,blle,
sicurezza sociale, diritti socla·
11. SI tratta di superare l'i nfluenza preponderante del
grande caoltale e particolarmente delle socleU. multlnazlonalt sull' insieme della vita
del nostri paesi. SI tratta di
ottenere per i lavoratori emi·
grati. oggi particolarmente
minacciati dalla dlsoccupaz!o·
ne e dalle espulsioni. l'uguaglianza delle condizll)n\ di lavoro. di remunerazione e di
sicurezza sociale con l lavora·
tori del paese che li ospita,
11 riconoscimento del loro diritto al lavoro e alla residenza. più In generale del loro
diritti sociali, culturali e politici.
Perciò è necessa.rla una
azione coordinata su queate
grandi questioni e per mi"ure sociali ardite. come il miglioramento delle legislazioni
soc!R.l! dei diversi ~! per
allinearle al livello più favorevole per i lavoratori, l'elaborazione di Statuti o d i accordi a livello de ll'Europa occidentale su questioni come
quella del!& pranz1a dei diritti dei lavoraton emlaratl e
del diritto al lavoro. un rego
lamento dei movimenti di ca·
pital!, degli impl&nti e delle
rist.rutturazionl
Industriali,
che impedisca le manovre del
grandi monopol i.
SI tratta anche di esundere i d iritti e le libertà de·
mocrfl.tlche, Individ uali e col lettive, di abolir!'! le leggi re pressive direttE: contro !l mo·
.
1
mento, eMi oorcano di ~ ··
profitto dalll\ crlal enerpt.l·
Allo ste&so tempo, aum.,n·
ca e daU& cr!al monet&rla tano e al acutizzano le oondi cui aono responsablll 1.
traddtzloni s i& In seno alla
monepolt e 1 loro aovernl CEE e all'Europa ca.plta~sti·
allo scopo di assestare un ool
C&. sia tra l paesi caplt&batl·
po alle poBSJQllitlo d! svllup
cl europei e l'imperl.&lismo
po economico del , pa~si del· ·
a.mericl\flO.
l'EuN>P& occldentale, m.t.idtel
Glt USA si sforzano di rt.f·
canc1Q oosl a loro t vore 1 Np·
forzare la loro tutela, rià pe·
di torta con q · 1
sante aull'economla e la pol\- , porti
paesi. In questo contesto sl
tic& del paesi dell'occidente
fa più attiva la r cerca di
una polltléa comune del mo
europeo. Essi vogli ono ogat
nopoli e del govet'nl che a U~·
Invadere i mercati europei,
sten1ono, uniti da una wU"a.·
« rl.&ttJvare » Il blocco atlan·
rletà. di claase profonda, •..:on
tlco accrescere !l fardello delt ro 1 lavoratori • 1 popoU.
le si>ese m!lit&ri del paesi eu-
HA
titl comunisti lottano contro
llia avam.ata (Informatica, te· 1
i tentntivl fatt i per includere
fecomunicazioni , chimiea. settore nucleare! e di grande
Il loro paese nella sfera dl
consumo !industrie alimentainfluenza del monopoli che dor\, automobili, ottica... ), tenminano la CEE. Tutti i pardono ad RSSicurarsl progrestiti comunisti si pronunciano
giustifica t.amPnte contro l'ade·
sivamente il controllo. o a
determinare l' orltmtamento.
s ione o l'associii7.ione del regimi fasci sti & ' la CEE. Maldelle grand i prod zlon l nazic
grado quMSta va ritotà di slt.uanall e degli scambi Interna·
zioni, i Parti ti comuni!\t dei
zionall. Nei paesi capltaltstlc!
i governi proteggono e favopaesi ca pi talistici d'Europa
wttolineano che una r isposta
riscono le attiv ità del trust
giganti, intervengono diretta·
comune alla politica di lntegrnwne econc,rn1ca monopoli·
mente o indirettamente per
stica è possi b :Je e necessaria.
conto dei gruppi de i loro pae Essi con venl!ono per questo
si. L' attività tentacolare delle
' scopo di agire Ins ieme per
società multinazionali attenta
far preva lere. di fronte al proall 'Indipendenza economica e
anche pollt!ca degli Stati capiblemi che si pongono a tutti
l popoli dell'Europa occidentalistici europel. La potenza
delle multinazional i offre loro
tale, soluzioni conformi agli
mteressl di t u tti qUf!sti, e una
mezz i supplementari per ag gravare lo sfruttamento. le
cooperazione europea rea! ·
condizioni di lavoro e di vita .
mente democratica che riPretendono di passare oltre
sponda all'interesse d! ogni
l diri tti sindacali e le conqU i·
paese e di tutti insieme.
ste sociali ottenute dal lavoL'ostilità dellll ambienti più
reazionari della destra euroratori ne i vari paesi; sosten·
pea alla distensiont> tra l paegono le correnti più reazionasi capitalistici e i paesi sociarie e più autori tarie, lvi com listi li spinge a dichiararsi
prese quelle fasciste . Proceper Il mantenimento delle fordendo a bruschi e masstcci
ze armate americane In Euspostamentl dei !oro capitali
ropa. per il rafforzamento dele delle loro attività alla ri la
partecipazione dei paesi eucerca del massimo profitto,
ropei alle attività della NAcon un sol colpo privano m i·
TO. per l'intensificazione df'!lgli aia di la vorat.Drl del loro
la corsa agli armamenti. Tenlavoro; hanno responsabilità
tativi venl{(')nO anche portati
d irette sull'inflazione; accaavant i per or!Zanlzzare una
parrano una part~ sempre
«Comunità Europea di Difecrescente del finanziamento
pubblico.
sa"· munita di armi atomiche.
Come già. aveva fatto la
l
vimento operaio e democrati·
co di mettere fine a.d ogni
d~crimlnazione
anticomuni·
sta - anche sul plano profes·
sionale -- di assicurare la
giusta rappresentanza del ~s.­
voratori e delle loro orgamzzazioni nelle istituzioni e organismi .!OCio-economici; di al·
largare i loro diritti sui luo·
ghi di lavoro. di asslc:urare
l'esercizio delle libertà di
espressione e di pensiero, di
stampa e d1 creazione; ,11
breve, di democratiar.are tutti
i campi della. vita e della società. La lotta per la difesa.
e l'estensione delle li bertà de ·
mocrat!che è tanto più necessaria nel momento in cui s.i
approfondisce la crisi del capitalismo e si aggravano le
tendenze autoritarie e reazio- ,
narle della politica del irande .
capitale.
SI tratta d! sostene e !a lo~­
ta leg1tt!ma della popolazione ,
lavoratri ce dell'Irlanda del !
l'
l
Nord per le libertl democratiche e Il dlrttto sovrano
del popolo lrlaQCIQe di decidere del suo aYvenl re eenza
lnterenze
deU'lmperiallsmo
brfta.Mico.
Si tratta dl mettere fine
allo scandalo cbe costltu!.sce
per l'Europa la IIOpravvlven·
za di rewlmi f&~el.&tl !n Dpa·
gna. Orecla e Port.opllo; è urgente Im primere un nuove
slancio alla solidArietà umtarla oon il mov!mt:nto popolare di massa che mett.e tn
causa la sopravvivenza del
regimi fascisti In questi pa.esl e che si batte per la con quista della liber\à e della de·
mocra.zla. che permetterà a
questi paesi di contribuire pienamente alla causa generale
della pace e della cooperazione europea.
SI tratta di prooedore a t•a.·
sformazl ni democratiche pro·
fonde che diano la possibili·
tà ai popoli del paesi capitallstld dl combattere con succaao la crisi che l! co lplncfl
e che rlapond.a.no alle esigenze di libertà, dl progresso e dt
sicurezza del lavoratori, de!l .
masse popolari e dei giovani.
Tali trasformazioni - che t~ r
ranno conto delle condt'llont
proprie ad ogni paese -- si
fisseranno l'obiettivo di l!ml-
u ) \.i A V 1-. '1 (
l\ '
) ~ lt
tare, e infine di infrangere
i ; C'.omin\o del monopoli sull~ Ur?,).one, d i democratizzare
lA. v \r,.:, pom:ca, economica e
soclùlf:. F;!';.SJ.' comprendono in
a:ener·.-.le la nazlona.lizzaaione
dell settori chiave dell'eoonor~i a , o la estensione del settore pubblico sotto controllo
democratico con la. part-ecip~­
~ione effeitiva del sindacati ,
il rafforamento del diritti e
dei poteri dei lavoratori nella. fabbr ica. la partecipazione
di questi ·ultimi alla direzione e iestione degli arrarl pubblici. Lo sviluppo delle lotte
della classe operaia e degli altri strati sociali colpiti dalla
politica del grande capit.a.le, la
formazione di un vasto movimento popola re favorito da
alleanze politiche di contenuto antimonopolistico poswno
portAre a imporre tal! trasformazioni. La lotta per quest e
trasformazioni fa parte Integra nte della lotta per Il so·
clallsmo, il suo successo creerà. le condizioni più favo revoU per Il successo di questa
lotta..
del blocchi millt.arl anta.~oni­
stl che dividono oggi l'Europa e i l mondo.
Esistono oggi le co!"'d lzionl
p1ù favorevoli per ottenere
q~estl obiettivi, (fraZ!e ai cambiamenti sul cammino della
distensione determinati dal·
le inh:lative di p&ee dell'URSS
e. degli altri paesi socialisti
d Europa. Allo stesso tempo
sotto la spinta di queate lot· '
te _e delle contraddizioni lntertmperlal!stlche, si è mani·
!eatat& 1n alcuni paeei Wla
ternazionalistL Essi sl d!tll'\la·
rano Jn particolare risoluti
nel momento In cui glt
Stati t!nitl
e l'amrnlnls~razlone l'hleu viol!lno ci·
ntcamente gli accordi tU
Parigi, l& Pro8egulre · l& lQro ·
$()l!dutetà· attiva con !'l Pò- "
polo vietnamlta, eosl come con '
l popolf del I..a.os e della cambogia. Essi ehiamano la cla.ss'e
politica pi'Ù reall.~;ta per sta:
operaia. Il movimen to demo·
bllire ra{)porti ·P®Vi t:a est
crat1co e antl!aaclsta del proe oveet..
· ·•. , · ~- .
pri paesi ad un sostegno anco. - \;
.
ra. più attivo dei popoJl che
dal VIcino Oriente al SudafrÌca, lottano per la libertA. l'indlpend~nza nazionale. la democrazia e Il progreS50.
La crisi rende sempre più
Il Mediterraneo deve dlve·
ni re una zona di pace e di · evidente la contraddizione tra
una politica imposta dai grandistensione, Còn 11 contributo
di gruppi monopollstlc! - che
degli stati, delle forze antim·
tende a salvaguardare Il loro
perialiste, antifasciste e ~cifl·
dominio, a rea lizzare Il mascile dl Questa regione. I parsimo profitto e ad esercitare
tit i comunisti ria.fferrnano la
ora
una più grave nrèSslone
loro wlldarietà con 1 popoli
sul livello di vita delle popOara bi e s6ttolineano la nelazioni lavoratrici - e la ne· ·
cessità di arrivare rapida·
cessltà di dare una rlsPQ8ta
mente a una solùz.lone · poli ti·
positiva alle rlvendlcazlonl e
ca <k!l conflitto del M~lo
alle ne<:essità d! libertà, dl
Oriente. fondata suU'appllcae<:onomlco. sociale
progresso
Si tratta di opporsi alle pre- zione delle r :solualoni dele culturale delle grandi masse
l'ONU, con Il ritiro delle trupt~e dell'imperialismo amerì·
popolar!. Non si. può sormon- ·
ca.no di subùrdinare lo svi- pe israeliane dal terrl tori ara.·
tAre questa contraddizione e
l uppo economico e sociale e ' h occupati, Il rlconosclmen·
sodd!J!fare realmente e stabille decision i politi che delle na- to dei d!rlttl nazionali leg1tt1·
mente queste eSigenze se non
?.ioni europee, ai suoi interes- mi del popolo arabo di Pale- rea lizzando, grazlt~ a potenti
s i econom ici, po litici e stra- stina, cosl come ll diritto di
lott,e delle masse popolari In
tegici. Un'Europa occidenta le t u tt1 l popoli e di tutti o-Ji
tutt.! i settori. profonde tre.pacifica. democratica e Indi- stat i d i questa zona all'esi·
&formazionl democratiche tlpendente, che si liberi dalla stenza. al l'indipendenza, alla
nalizute a !Imitare la domidipendenza dagli Stati Uniti sovran ità e alla sicurezza.
nazione del monopol! e ad
Essi sostengono la lotta del po~ dal monopoli Internazionali,
a.pr!re la strada alla sua abopuò svolgere un ruolo con- polo cipriota per l'unità, l'in· lizione, contribuendo cosi alla
forme agli interessi del popo- dipendenza, la sovranità ?. In- soluzione del problerrl più urli e della pace nel mondo tegrità. territoriale.
La necessità di rapporti fon- genti Inerenti le strutture del·
intero, può recare Il suo conla soclet,à. E' qu&.!te. una r.ontributo alla dlstens!one, al d i- damentalmente nuovi tra l 1 dlzlone essenziale del progressarmo e alla comprensione pae si dell'Europa capitalistica so delì<e nazioni. del)o svl·
tra i popo li. Una tale Euro- e l paes! in via di svil uppo luppo del'le forze produttive e
pa occidental e e l dlvers! si pone oggi davanti al no- del soddisfacl~nto dei bisopaesi che la compongono, pos - stri popol i con una forza sensono essere In grado d! sta- I za precedenti.
gni c:l.elle masse poPQlilri, che
I problemi delle materie 1 si tratti: de.U 'industria, della
bilire così, sia con gli Stati
Uniti che co l paesi soc ialisti, prime, In pa rt-i colare quelli
agrlcoU• o tlell'urba.nesimo.
del petrolio, pongono In evii giovan! stati nazionali e tutdella difesa dell'ambie-nte, del·
denza che le vere soluzioni
ti gli altri paesi. rapporti di
l'insegnamenti>, della cultura
cooperazione pacifica nel ri- risiedono nel riconoscimento
e ~l~ $Cieì\J!fJ., della aanità,
diritto
sovrano
d!
ogni
del
delle abitazioni, dei trasporti.
s pe tto d ella pl~na uguaglianIl .s ocialismo si P<Jne semza dei dirit ti e degli Interes- paese al possesso de Ile sue
ricchezze.
la
llquldazlone
pre ptù come u.n'estgenr.a osi del popoli.
completa
del
colonialismo
e
~le1;tfva. di progresso In t utti
Di fronte a.gll ostacoli che
l settòr! della vita, 'Per lo svtle forze de lla guerra fredda del neo-colonialismo, una Jarlu~ derie nazioni e l'avve.
e della reaz ione oppongono ~a cooperazione s~bllita sul·
nire del mondo. La storia
al progressi della disten:>ione la base dell'u~agllanza e del
vantaggi
reciproci.
CosclentLc-i
dell'umanità avanza. ìn questa
e della coesistenza paci fica,
si tratta di sviluppare il mo· della solidarietà che unisce 1\ d~rez1one dopo che la R!volu·
lavoratori
a
l
popoli
dal
paesi
zlone detl!Ottobre 1917 ha di·
vimento popolare per la pact>
al fine di consolidare l risul· In lotta per la loro llber~ - strutto il pòtel'è assoluto del·
l'imperta.l!smo e ha fondato,
tatt e gli accordi g\à sotto- zlone p.olltlca ed economi~ l
con Len!n e 11 Partito comu· .
scri t ti e rendere lrreve rslblle partiti comunisti dei pt.e.fil -c$>
la svo lta delineatasi nella si- pltallstic! d'Europa rit.fferma· ·'. nlsta .SOvietico~ Il primo Stato
no
la
loro
ferma
cond!lnna
soclallsta ,del mQQdo che co·
tuazione europea.
strulsce ·ora. con successo le
Attraverso l'azione volta ad delle. guerre coloniali e <ielle
a·g~rf!f;;ll!ot'll
lmoE>ria.l'~'te.
la
lo.
basi materiali : e tecniche · del
ottenere una conclusione poro
·
determlna:rlone
·
di
lottare
comunismo. L'esperienza sto·
~i tìva nel tempi più brevi ed
rtca dimostra che SOlO !l SO·
al livello più alto. della con· con il plù. granl,1e vl10re contro
ferenza degli stati per la sicu- ltJ ~frutta mento fl l'oppre"tdone · c\alismo può dare una risPoSta
di fondo &i grandi problemi
rezza e la cooperazione, sì c!e1 pouol! di altri cnntinentl
di fronte ai qua-li si trovano
tratta di dare un fondamen- da parte dell'Imperialismo.
le masse popolad. nèt pa&.~l
to solido alla sicurez1.a colcapitalisti<:!. NeLlo svfl!lvpo d&l
lettiva e allo svi!uppo di relaprocesso rivoluZion~ò !n tutti
zioni normali e ree i procameni paesi, esistono dei tratti gete vantag~iose tra llli Stati eunerali obiettivi che .si espriropei. sulla base del principi
Conducendole loro lot~ per
mono In forme e modi diffe della coes lsten?.a paci fica. Il il proSJruso sociale. la d~­
renti nelle cond izioni concrete
processo di distensione pol it.i- mocru ia, la pace, il sociali·
d i ciascun paese. Ogni parca deve essere completato da smo nella parte del mondo
tito elabora In tut ta indipenuna distensione militare. in !n cul essi hanno responsa.denza
la via della trasformaparticolare con la riduzione bllltà proprie, l Partiti comu·
zione democratiCIII. e ooc!altsta
delle forze armate e degli ar- n!stl dell'Europa occidetltale
della società e dell' edl!lcamamenti. SI aprirà cosi ls non dimenticano e non di·
zione del socialismo conforme!Jrospettiva d! superamento mentleheranno 1n alcun modo
l'ins!emc ·<te! lartJ~I !n· .. mente alle condizioni e alle
Mediterraneo
UE
di pace .
HA
E
U
AH
UE
HA
EU
AH
Per un'Europa
pacifica
Solidarietà
internazionali sta
1:
! l .
tradtztoni del suo paese. E'
partendo da queste pren~
che i partiti comunlati dei
paesi ca.pltalisticì d'Europa
lottano per la C06truzione di
una società socialista.
i
Pl.
'. !ì( ·P [
t
~
1,~.
t.lii.. informaziOni
.
t
Al termine della loro Conferenza, i Partiti comunisti
dell'Euro pa capitallllttca si r ivolgono a tutte le formazioni
politiche e sindacali de l movimento operaio e a tutte le
forze democ rat iche. Essi propongono loro dl decidere in·
sierrie e di intraprendere senza ritardo azioni comuni sulle
questioni bruc ianti de l momenw. Di fronte alla crisi
attua le. essi propongono loro
di condurre azioni comuni per
la d ifesa delle condizioni di
vita e di lavoro delle ma sse
popolari, per la lotta contro
l'attività nefasta-delle società
multinazionali e consentire
una risposta offensl va che
apra la via a soluzioni nuove
rispondenti a gli i n~ress l de i
lavoratori e dei popoli di quest.a parte d! Europa.
Essi propongono loro d! oon·
durre azioni comu n! per dare
scacco a.l tentativi deill avversar! della distensione di
ronservnre la polit ica. dei bloechi e di creare un armamento nucleare dell'Occidente europeo, per assicurare
nuovi progressi della sicurezza europea.
l Partiti comunisti del pàesl
capitalistici d'Europa sono
pronti a discutere in questo
spi rito con le altre forze operaie e democ ratiche che Intendono dare all'Europa occidentale un volto nuovo.
I comunisti del paesi capltalisticl d 'Europa rivolgono un
appello fiducioso all'azione, al·
l'alleanza del più larghi ceti
sociali, di tutte le for ze operaie e democratiche, allo svt·
luppo delle loro lott.e comun!.
Questo appello si rivolge ll'l·
che con una forza particolare
al miltonl di ilovanl che non
si riconoscono negll tnglustl
regimi domin ati dalla legge
del profltw , e che si impegnano con generosità nella
lotta.
Opporre all'Eu ro pa del mo·
nopo1i !'alternativa d! un'Eu·
rapa de i lavoratort, Im pegnare
l'Europa. occidentale sulla via
della sicurezza e della ooo·
perazlone. difendere 11 diritto
del nostri popoli a scegliete
liberamente Il loro ~vv t.nlre ,
dare un contributo specifico
alla lotta un iversale per Il progresso socla,e ed umano. per
11 soclallsmo -!Ostit uls~ una
grande opera all'altezza delle
capacità
d'lnlz!atlva
della
classe operaia. delle masse
lavoratrici, della gioventù,
delle forze avanzate d i que·
sta parte dell'Europa.
Per compiere q tres t 'opera.
l comunisti Intendo no lotta~
con tutte le forze del progr~a­
so, della democrazia, della
UE
Inquietudini
cristiane
HA
AH
UE
U
HA
E
Larga
alleanza
A tutti
i democratici
AH
con socialisti e cristiani
le forze democraticne . proE.sistono ogg i le più grandi
g:-essiste e paci fiche del popossibilità per determinare
po lo è basata sul r ispetto reuna. svolta verso t.ra:;.forma·
ciproco oo31 come sul rlcono·
zionl de mi:>cra.tiche profonde
scimento dell'eguag lianza. del d e lla società, n el diversi paesi
la diversità e del contributo
capitallstic1 e neii'Europa ocoriginale di cla.~una forza.
cidentale nel suo msieme. Lo
E;;"a è per l comun isti una
sviluppo de lle lotte operaie e
politica duratura e di principopolari, •l loro carattere più
pio che essi applicano seoondo
unlte.rio sal plano sindacale
le cond izion i concrete di ciae p.oÌltico e il loro livello più
scun
paese. così oggi per lo
l;l)evato di còscienza hanno
sviluppo
della democrazia e
consentito di ottenere in n ula trasformazione della socie·
merosi paesi importanti protà. come doman: per la cogressi sociali e politici con
struzione del socia! Jsmo.
l\~stensl one dei diritti dtllla
classe operaia, della sua in Per creare questa Europa
fluenza e delle sue . a lleanze
occ identale nuova e democracon 1 più larghi ceti sociali.
t ica. per avanzare verso il
E' stato possibile avanzare
socialismo, è necessario che
concretamente. In diversi paecadano le barriere. gli osta·
si, sulla via dell'unità delle
coli. i pregiudizi - come l'anforze polit tche e sindacali deticomunismo e l'antlsovietismo
mocratiche, fino alla real!zu- che hanno diviso pe r tanti
zlone d! accordi importa nti
ann i le forze operaie e demo ·
su p iattaforme comuni. Sviera ti che. Progressi sono stati
luppi positivi e nuo vi hanno
real izzati su questa strada In
egualmente luogo sul piano
p iù paesi. La consapevolezza
l.nternazionale. La importante
e la necessità della tra.;;for·
nunione del d ir igenti del le
mazione democratica ha conCentrali sindacali d'Europa a
qu istato nuovi settori soc ial i
G ine vr.a lo test!mon ia . Questi
e polit ici. Costoro pongono. In
progressi pongono su basi nuod iverso grado e sotto forme
ve le prospetti ve di a zione
differenti. problemi come una
In vista d i soddisfare le rior2;anizzazlone pianificata del·
chieste e i bisogni della clas..<;e
l'econom ia; una gestione ed
operaia e de l popolo, d i far
una partecipazione democratitrionfare grandi trasformaz ioche nell 'interesse della colletn i de m ocra t iche avanzando
tività cOntro la strapotenza
verso Il socialismo.
dei monopoli e la logiCa del
Il rafforzamento del m.pporprofitto: 11 controllo ed anche
t\ di collaborazione e rt' lntt>sa
la proprietà sociale dei grandi
t ra l partiti comunisti e opem ezzi dì produzione e dì
rai dell'Europa capitalistica
scambio.
assume un'Importanza nuova.
La volontà di pro6resso e
· ·
··
ovi e gravi
di rinnova men to soc :a le che
pro !emi che so .,
l paranima una parte costantementiti comunisti dell'Eu
ca·
te crescente del ceti medi
pital!stica Intendono portaré la
della città e della campagna
loto unità d'azione al livello
rende possibi le, già oggi, nuodelle esigenze poste dalle di·
ve alleanze della classe opeme nsi oni attuali della lotta.
rata. Egualmente, la situa·
Il rafforzamento dei loro lezione attuale allarga la base
gami e il coord inamento dei
oggettiva dell'alleanza. oggi
loro sforzi sono degl i elementi
capi tale, tra la classe opedecisiv i per portare avanti e
rata e gli intellettuali. I Par·
con esito positivo le grandi
titi
oomunist! s'impegnl\Oo con
battaglie per l'emancipazione
audacia a favorire queste alsociale, le trasformazioni de. leanze, che . contribu iranno a
mocratiche e il so<Jial1smo.
rafforzare 11 movimento opeEssi rappresentano. allo stesraio e democratico.
so tempo, un contributo al
I Partiti comunisti del paesi
rafforzame nto dell'unità del
cap ital istici d'Eu ropa dichiamovimento comunista e operano che essi sono risoluti a
raio Internaz ionale, della sua
proseguire l loro sforzi per
solidarietà e della sua coo·
ricercare le convergenze, le
perazione, sulla base delle
azioni, le iniziativ e comuni
grandi idee di Marx. Engels
con le forze socialiste e cri e Lenin, dell'lnternazlonallsmo
stiane. Essi si r ivol gono a
proletar!o, nel r!soetto dell 'intutte le forze ope raie e ded ipendenza e dell'eguagl ianza
mocratiche e particolarmente
d i ciascun partito.
In primo luogo ai partiti socialisti e socialdemocratici, al
di sopra delle differenze e delle stesse d ivergenze che esi stono tra dl loro. Condizioni
più favorevoli, e così pure le
esigenze della lotta contro gli
Spetta alle forze operaie e
effe tti della crisi rendono la
democratiche. poste di fron te
azione comune allo stesso tem·
po più urgente e p;ù realizzae. r>robleml comun i. rafforzare
le loro lotte comunl. E' posslbile. La quantità degli obìet·
b:!e oggi giunge-re alla definitivl immediati comuni si aczione di obiettiv i di rinnovacresce. Se certi d irigenti so·
mento democratico in cui poscialdemocratlci continuano a
~no rloonoscersl e coo~rare
farsi difensori del sistema caalla r~allzzazlone tutte le forze
pitalistico, tuttavia In grad!
che rappresentano oggi la
diversi e in una grande vaclà&>e operaia, 1 lavoraY,rl,
•rlelà
d! ::t~onJ, si svl!up.
l ceti medi del paesi cap:tal!stici d'Europa. Que.tSta pollt ire d_l larga alleanza di tutte , . \ . . . . . . . . 1 , , . · ' .!r <:
"i
pano in seno al partiti socialisti e socialdemocratici la
messa in discUssione della collaborazione dl classe, l'Idea
di un'azione conseiuente contro la dominazione del gr&n, de capitale, la convinzione che
delle trasformazioni politiche
ed econom iche profonde sono
necessarie. Ineguale e talora
ancora. troppo limi tata, questa. evoluzione esercita tuttavia di già in più paesi una
influenza positiva sul rapporti
tra le forze operaie e democratiche.
I Partiti comunisti del paesi
capitalistici d 'Europa sot tolineano la loro volon tà. di impegnare , su questa base. con
i partiti soc ialisti· e socialdemocratici dei contatti. degH
accordi. delìe azioni comuni
per obiettivi che corrispondano ai bisogni prl"ssant! dei
lavoratori e agli in te re,o,si della s icurez?.a e della cooperazione In Europa. Da. questo
dialogo, da questa A.Zione comune dipende In misura decls;va Il succes.c.o delle lotte
della claAAe operRla e del ls vora.torl per il progresso YJciale. la dt>ml}crazia, la pace
e il socialismo.
EU
Prendere iniziative comuni
Gll interrogativi crescenti
dei cristiani dinanzi alla criSi
della società attuale portano
molti di essi a oondanna.re
le sue Ingiustizie e a concludere che bl.$ogna trasformarla
profondamente. Le loro inquietudini si esprimono fin nel seno delle Chiese. L'attraz1orn!'
verso Il socialismo si a llaria.
tra i lavoratori. credenti e
talune loro o rganizzazion i. I
Partiti comunisti sono attenti
a queste evoluz ioni e al ravvicinamento che si manlfesLa
tra l la vorator\, credenti ro
no. Essi si pronunciano per
azion i convergenti e unite con
le forze rappresentatlve de lle
masse popolar! e del movl ·
menti cris tiani. E.,;sl r itengono
che la latta per la d :fesa delle
rivendlcazlonl popolari e P""
il socialismo comport.a J'tn
contro, la d!scusslon~ e l'azlo
ne comune del lavoratori di
t utte le credenze nel rispetto
reciproco. E cosi è per la.
cooperazione con tutte le for~
antifasciste e proiresslste, le
organizzazioni popo la r! che ri·
flettono le asp iraz io ni d elle 111·
verse cate gorie sociali.
Con tutte queste forze. l Partiti oomun isti sono pronti a
questo dialogo e a queM.a LOOperazione. anche nella dimensione dell'Europa caoitallstica.
I
Partiti comunisti d~i
paesi
capitalistici
d 'Europa.
prospettano
le
soluzioni ai problemi urgenti
che si ponsono a i lavoratori
e a i popoli. Proponendo degli
obiettivi di lotta. essi Intendono contribuire con tutte le
for ze democratiche a dare la
indispensabi le risposta unitar ia e vigorosa alla politica
nefasta del grandi monopoli e
alle pre tese dell'imperlod!smo.
l
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1
pace.
l SOTTOTITOLI
SONO REDAZIOMAU
The
F'~ancial
Times Friday .January 25 1974
[E info~3zi00i
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WESTERN COMMUNISTS
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•
UE
BY DAVID LASCEL.LeS, EAST EUROPE CORRES PON·DENT
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THE WORLD eco nomie crisis has not wide ly helieved to be press- Wing Radicals to form a common
become SPrtous enough for W<'st ing for it largely to dt>nounce front against Gaullism. The ir
as an enemy of Com- "common
programme"
proEuropean Commu nist P a rti es to China
munism and re-establish them· 'cla iming new social policies and
have stunmoned a specia l con- se!ves as leaders of the true widespread nationalisation, might
ferent:e, their first for three movement.
If t~1e subject is never work in practice , but the
years, to sec w'lat they should do raised it could prove deeply French Commu nists have not
di visive. On . the other hand no committed themselves to such a
about it.
The delegates from 22 coun· formai approaches have yet been close alliance with the t raditional
tries who gather in Brussels to- made by the Soviet Union, and Left si nce the Front Populaire
morrow (Saturda y) for three the Brussels delega,t es may in t he 1930s.
Europe's biggest party, the
days of talks will not be putting prefer to us this as a prt>text for
the flnal touches to plart; for a postponing
any
thorough Italian, has been trying to forge
revolnti on. ln fact, most of them discussi o ns.
Genera lly the conference ts
would p ·obahly la up,h at the idea.
Thougb they see the present expected to ado.pt a businesslike
COMMUNIST MPs IN
upheavals as part of the inevit- attltude towards the econom ie
WESTERN EUROPE
ablc crisis of capitalism, West crisis, stemming largely from the
HOUSE
TOT AL IN BRACKETS
European commu msts are now so fact that the smaller Communist
closely involvcd in the establish· Parties are increas ingly going the
Italy 77 (610)
ment thai ff' W would argue that way or the giant French and
France 73 (490)
the time ha s com e to overthrow Italian parties and committing
Ftnland 37 (200)
the system . Jnstead the y will be themselves to altering the system
Sweden 19 (233)
assessing the impact of the from within rather than smashing
lceland (18) (60)•
present troubles on the .workers it from without.
Following big electoral gains
Holland 7 (150)
and exam\ning possib le remedies.
Dènmark 6 (179)
This is not to say, nf course, during the past two years Com·
hne
ParHamentary
Luxembourg 6 (56)
there will be no fighting talk. munists
representatlon
in
ali
hut
four
F or ali their compromises with
Swltzerland 5 (200)
the system, Communists have of those West European coun·
Norway l (150)"
tries
where
tbey
are
not
banned.
never abandoned their hostility
No JIPB lu Brltaln, Ire~
to capitalism, nor their belief Britain, lreland, West Germany
in strikes as a po litica! weapon. and Austria are the four excep- West Germany, Austria. CoiB··The Brussels conf~ence is cer- tions and it is arguable that if munist8 bann~ In Spala•.,.,r.
t ain
to p roduce .calls for Britain were to adopt propor- tugal, Greec:e.
·
solidari-ty
wi·t h
the
Brltish tional representatlon, the Communists
w.ould
hold
at
leut
one
•
Communists
in
Cablnet.
miners a·nd there will be denun·
ciations
of
wage
freezes, seat at Westminster. Further- - - - - - -- - - - - - "Government bullles," and fat more there are severa! countries,
in
Scandinavia, a similar alllance but so far,
company profl.ts. In ,t heir cooler particularly
moments
delegates will
be where Governments either con· owing t o the COJI:Ullexlty 1>l
examining new types of indus- 'taio Communists or depend on ltalian politica, withòut Stlei:t&a.
Even the Bri tls~ Party has
triai action like the Upper Clyde tbem for survivaL
Recent years have also seen declared its support fot Labour.
Shipbuilders work-in and the Lip
watch
factory
dis pute
at an increasing readiness on the in a hid t o gain a foothold in
part of th e Communists to strike " respect.;J ble " politf cs, though
Besançon.
The other big question that up alllances with the "bourgeois" Lahour still refuses to be in any
as11ociated
with
the
may come up is the possibility partics of the Left to strengthen way
.
of a world Commu nist con- their positions. The French Communists.
ference, organised by the Soviet party, Western Europe's second 'lbtt.se aUiances a.re t!j,è c!Mpatf.
Union. This would not be such biggest, last year got together of traditlonal Marxists in both
a b ot potatoe were the Russians witb the Socialists and tbe Left- East a nd West but they do han
UFF! CiO PE R l IT A UI•
~) ELL.!\ C ..Jr.~MISS '--; Nf: >~fiLI . \ .r;MU N ii /· f.UR0PfE RO MA VIA POLI. 29 TEL 6 8. ~;? .22
. ~ 4 00$~~ <~ ~I.PA
e
.;:
infonnazioni
HA
E
U
AH
UE
HA
EU
AH
UE
Tbis will be tbe first major
the blessing of Moscow. In a
preview of to-morrow's confer· exchange of views since the
encc Moscow Radio sa!d that enlargemènt of the EEC, and . it
apart from giving a stronger will be interesting to see bòw
voice to workers' movements, the debate goes. On one band
co-operation with Social Demo·
crats helped to drive a wedge there are the French and the
hetween hourgeois parties which Italian Parties which decided
might otherwise gang up on the long ago that the best strategy
was to reform the Comrounity
Left.
Ed!torlals in C<>mmunist Party from within. But this pragmatic
newspapers bave given a pre· vlew runs counter to that held
view of what remedies far tbe by most of the other parties, in
crisis may be proposed at the particular the new entrants like
conference. Most Parties agree the British, who bave blamed
that western governments can the EEC for inftation, deprivation
only save their balance. of pay- of workers' rights and a b()st of
ments in the face of higher oil other ills. They also reject it
prices by bannlng the export of as a politlrt~ l obstacle t o East·
capitai and cutting military West detente.
spendlng. Their cures for infla
It ls true that the French and
tion include a price freeze and Italians agree that the EEC is
a clamp on company profits. responsible for some of the prob·
Delegates are also likely to sup- lems now besetting lts members,
port Moecow's recent call for a but the anti-Marketeers are· un·
world energy conference, western likely to extract open condemnaparties baving for many years tion of the Community from
demanded g.reater lnternational them. For one thirig, both parco-operation in the energy fteld. tles are now deeply tnvolved tn
As ~ cure for _B ritain's ills the EEC's instìtutions (their
tbe Brihsh Party 1s proposlng, . d
d ·
in addition, that North Sea Oil tra e union~ are represen.te on
and gas should he na·t ionallsed ·EEC commtttees and thetr MPs
and tbe coal industry expanded. sit at Strasbourg) and the French
It also advooates strict controls Part7 leader M. Georges ~ar­
on importa, withdrawal from the cha.ls. is on record. as ·~pp_ortmg
Common Market and an expan- po!tttcal co-<>peratlOn wttht.n the
si on of the economy stimulated EEC . as . a means of achtevtng
by Government investment in securtty m Europe.
houslng and the social services,
It is still uncertaln to wh-at
to be financed by a wealth tax.
extent the Communists will allow
Communists are always keen to thc EEC issue to divide their
give a show of solidarity when movement. But it is noteworthy
they get together, but their con- that the anti-Marketeers have not
ferences are often remembered echoed the softer line that is now
more for the splits they reveal coming from Moscow. Perhaps
than the harmony they achieve. they see a big chance to cash in
And if there iB discord in the on working-class dlscontentmeht
economie discussions, it could with the EEC, though Party
surround tbe EEC, a subject on spokesmen scoff at the idea that
which western countries differ they take their cue from Moscow
widel y.
at ali.
UFFIC IO PER L ' ITALIA OE\..i.A COM MI SSIONF DELLE l.:O MUNtrA· EUROPEE ROMA VIA POLI. 29 TEL. 68 97 22
~
\Q
1.
ux et
Les communis s occide
Uu YingtaiD. de padia conu:•nuùa.tes; occiden-
1911 et a LondrM la
pays e&pitallstea_oc::cideftt~Wa oot
AH
EU
d'uae part. •t leau MlaJtou a11l'e0 ... ,.... au
poiiYoU . . Europ. de rEa!. • •atdn ,.al'!.
Enquè'te d'ALAI N JACOB
MANUEL LUCBERT
et THtERRY PFISTER
Après y uotr demn~ ua. - .
t.reopr1ae polWeo-twE . . . . tiOIIhtc
fJ41' ... ,.,...... -..Irte. . . ~
,.tro.•h ,..,. ,.
On se feralt bkm
tl!uaS.on.s
sur l'ét.a\ ._r1t ac'-l des com·
muniste. de l'Europe otttdentale
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nn potndre :·Quue du grand j<)ttr
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la ctt.ldelle. S'ila pusent au cnble. avec: rtg-.:cur et constane€ ks
(rap-
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s1 I·on imarlnatt QU'ila voialt m-
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port de Y. '~'bo~'-. 1111 IIIY•
crèl clll P.C.P. e"ft 1161l, lal(illllla:rt
P.C. d'Jl:Mope ocdtt.Dtale Clllt
nft1 par admlttre la rtaJI&6 de
11ntlcraUOG ~que. ~
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admise et !.l\ C e r. f é t • a • • 4e
BruniJes ~ fiJJre ~
Mt&IIM am"'.guU.6s . ., ~
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déctd~ de contronter, pour la premlf're fots au nhi-.& le p.lua Bevi-.
l'e~ ciii 1wrs luttea et de
tent.er de ~lr lea prtncipca
d'une actlon commur.. et WBJt&fte
à l'éc.heU. e~ne P!\~e.
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contad des réalités
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Au momenl où l'Europe. en particuller celle dea Neul. Male din.kma ~e. son tmpa.IM&n~ politique et parait s·en foneer dl\ns les c:onvulatoos monètairel&. lf!s p&rtia commun1atea 4ca L
du toar
cl• commuahtets ~icleetaux au :aujet . . f'Earelpt
t leun l•plicatlezu pcKtl' ln •tnl6tllel
Cd . . . P.C
• l'latélt.\lf .s.. clltfMeDIII ...,..
enei!MIDJ.
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talrea généraux. YOIIt M réunb pt~ant trois joun
eia 21 aa 21 Jan•i.H. l Bruxen... pou namlller
• la crise actuelle cfu capitalihlle 121 Europe, la
lutte des P.C. pour le progre. social la démoer atie. l'iA4épeudance nationale, la paix. le socialisme et leur action pour l'11nite cl" forces
ouY rìèr~s et démocratiques •. Les r-.Jtata de
cette confénace, •111 a été prieédée de einq réu ·
nioa. préparatalHG. riaquent fon de a. pas itTe
à la meaure d'un tel programm._ Mùa \\M teU.
Au cours d .. quinu clerni ..... aDnMa. en effet.
cinq reac~U. de P.C. oecidfttaux oat d•jà. . .
Uea. MA• - . i biea à. Rome •• ltU. qu'à
BruxellH •• 1115. l Vl. . . . •n IM. l !Yry ••
•ime . ......
était lielU à ua polal pr6d1 : pu exeaplo, l'iD•uloti Q CamWp ou lea aoc:létft .,..., tin ati~>
n.-_ Cette foia-d. il •'agli d'en'Yisapr t... 1M
aspech dH luttes ~" eDgagM11 per lee P .C .
de r'Europe eapl&aliete et de dtltfinir a. moyens
.-.... acti011 com~~NJM. A••c le eCIIIIC.aft 6t 1n11
con•pondants à Loadnt~. Boaa el ~
Alala Jacob. Mauuel Lucbnt et nMny Pfiater.
qu1 ont enquiti. pour l.a pu1. l Pvb. :a-..
Bn:ull.a et A•at•ru.t. t•t. .t d'u.JraM . . . ,
. . . .,.rie de trois ntidM. lea a!w.lft actueU..
:&allX. repréMatés pour la plupart par htun Heré-
manilestalioll est d.tjà, à. elle seule. ua
r urope
• r~ obf«tftJC
,.,_ d~l':l~ 6r• ffflf"Cel JWO·
• •· CGmmt
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m~faits
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caplt.ali~~
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par: 1e du monde il5 en connai..ssent au.s1 l !orce la capal'l\.,
d'adaptatton et de r+sbt<1ner
Qnant ~ la Cornmunautlo e-uro\')l:'eon~. s'il!\ ,., ., ->~t les faibl~­
~~ u. t:n dénon~nt lt>& tarf' . i:s
sont ausst auffiPtllm~nt rèalis&c-$
et. diaJectic1Ml<~ P.>ur en saiSU . au
moina pou · ', plus actiC.s d ' en~:?.
f'UX l] t.aliens. PrlulçaJS, Bf> J.....-.es' •
les eapects éventuel~ment po&itif.s
dans la gnuade controntatloo t>:lt!"'e l'Est e• ; ùU.I..
IAI eommunt.ltes
m\t mis lolnQ'tempe à
oceldentau"t
a · ~nlller
il
11~ eUI'O~ne
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!!'&tre u:n&D.ime ln(!nt
UFFICI O PER L ' ITALIA DELLA COMMIS SIONE DELLE COMUNITA EUROPEE ROMA VIA POLI, 29 TEL. 68 97 22
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OOSS~RS SI~MPA
infonnazioni
211
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rt ~conom~qu" » (arttcle de
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M. Arz .uma.nlan dana la Pravaa
rJu 23 mal 1Gt21. n n·eat IIAOS
dout.e 1 u exceH;If ~ Ct>nsld•rer,
avec
Zorablbe, que, dèa ce
. la C ommunaut~ a ~~
conçue J ar les ~ >ovlétlques et certalns l C. oc ldentaux comme
< une l< rnu d'< rr~ant~atfon hutoClr.
tem~-11
1
. rlquem1 1t f'Oitlive qu'll taudra
simpltm ·mt doter, dam l 'avt ;Jfr,
d'un c01, te911u nou~~«Gu » (le Mon4t
du 31 JL&l'l 1872).
Cette évolu ton d«'s esprlts ne
s'eat refl6ta toutetola dana lea
analyBU otfk1ellea dea P.O. que
Jentement tt i.. un rythme ln6pl,
d~
condltlon1 poU-
quent
let.tr1 rrwWa •· Etl
~vanche,
le communiste lt.allen' O lorato
Amendola fa t emarquer t. aea
amt.s brttannJqu• .l qu'• a .10ft avu
la f"ltencl tic 1'l clll1 outJTare
anglatu dat11 l4 CommuMut~
"''""''lt/lf'
EU
compte tenu
dia '1 \le l,. communWtea ltallena.
lt>§ ptonrl""n ~n rette atfalre, envoien t d et1 d~pUtfa au Parlement
eurOJ*n de 8trubour1 d" 1H8
et Juient c~tt.e expérlence "utUt ».
le P.C. br!tannique, d~ ~me que
lea P .C ~andln&vea !danola. norv~ (Ci en, 1 11~ doiaJ l'oppognt rat6a oriql.lte.lmul l la pr6aence 011 •
l'entrée de leun p&Jt dant le
Marf' 6 commun,
Ct-s dh·eraenoea d'app«ctatlon
sont admlsea, m6me al eU• toul~vent pe.rtol! quelque embarraa ~
ou attirent t. leun auteura des
remontrances dtscr~U.. M . Herll'WliiOn, pr~aldtnt du P.C. auédota. aouhalte pa.r eumple que .
les partl.a q u i partfctpent &UX ·
lnstttutlona de la CJI:.B. « ezpH-
UE
"'"u'
AH
1
Cette prlM! de cvnoc1ence re monte l• ux nll éts 1960 - 196~. au
moment où, en U .RB 8., cert&IM
lleonoml ~· n't éslta1ent ~ &
t·,:rlre rl u'az,rf'a ~lnq an a d'~xiA­
tlques et 6«>nomlq11ea partlcullt rta à chaqtie paya. AtnaL tan-
dnraft
la rutti J)OIIr
la tra111/01'11UJtl011 de eette Ca.munaut4 et ta U't&Oetatl~atfon •·
HA
lJ n l orge /o rum
cette diversi~ d 'opl.rliona
prélent.e dea avantages et peut
apporter un enr1chlssement, elle
n 'en conati tue pas mol.rul un
obstacle à l'unlté d'actlon. Elle a
en tout caa em~cM Jusqu'à présent une ~unlon dea P.C. des
neut paya de la Communauté.
C '..t auaal l'une dea ralaont pour
le~~quellea la c o n U re n c e de
Bruxelles sera un vaste raasemblement de tous lea P.C. de
• l'Euro~ capttalìau • déalreux
de e':r rendre. Encore a-t-Il f&llu
pl usteurs annéea, en l'awnce
d'un mlnlmum de poaltlon commune cohérent.e. pour oonerétJier
cett.e tdée. Retioutant le ~e /ormaZia me • d'une elle réunlon et aon
caractère di&J:, 4r&te, le P.C. hollandats en a 1 rttiqull vlvement le
princi pe : à un te l forum, U eQt
prét~r6 un.e eonfmnce dea P.C.
de la C.E.&. ; soucieux de déboucher r a p l d f' m e n t; sur l'aetlon
concrète, U préconlse notamment
lu contacta dtreet.a entre IN organlsatlona du parti. au seln dea
&<>eiétlla multlnationalee lnal-
HA
E
U
AH
UE
81
1*
en Rurope.
Divers élémentl'l plal~nt toutefoia en raveur d'une réunlon auasl
l&rp que poulble. En <Upit des
évoluUona r~ntea, lea oommunllltea rutent pru,dtnt. : . .Ua be
nient plua la rètJ l~ de la C.E.E,
maJa U. ne IOUhAltent pe.a pour
a ut.a nt trop la consollder. Or
n 'est-ce paa ce à qu.ol contrlbueralt une actlon commune Umltée
aux neuf P.C. de la cpettu Rurope • ., n e.t vral, d 'a utre part.
UFFICIO PER L 'ITALIA DEL LA COMMISSIONE Dt LLf
que l'exlatence du Marché com- .
mun et l'expanslon lnd6nlable qut ·
l'a aocomp&gnée ont eu del cona6 quences ~conomJques sur lea paya
de
pértph~rle . Certalna de
ceux-cS O'Espaane, le Portupl, la
Or~) conatltuent, par exemple,
un rieervolr ~ maln - d'011uvre
dana lequel la C.J:.E. putM a bond&mment. L& lutie pour l'am611orUion du aon dea travaUleura
lmml~ concerne done la plu·
part del p&J't d'Europe occiden tale. A l'lntematlonal.laatlon de la
productlon do" eorreapondre l'lntematlona.U..Uon dea luttea.
Pour certaln.a p&rtla communlatea - et c'eot un trolal~e
arcument en faweur du eadre de
r6flexlon le plu. lara-e po~~lble la lutte en Europe et pour l'Eu·
rope paralt a'lnlcrtrt dana une
atratéa'te ant1tuelste.
Entln, les communlsteo occldentaux • fixent pou.r objectlf de
donner na.lau.nce t. une • Eur()JHJ
de po&z et tt. ~riti». A ce tlt,..,
leur actlon s'In~ aux effo!U
en faveur de la dftente a.t~Oueat,
dont la Conf~rmce aur la sécur1t6
et !a· eoo~ratlon u~ l'une cte.
manlleatatlona. Nul paya, nul
partl ne peut ruter ·• dehon de
ce mouvement h!atorlqu..
Cette attuatton complexe amèM
IN p&rtta eommun!F:ea t. poursulvre une
ra~ tA deux
ntveaux : au .eln de la Communaut6, d'une part, & 1'6ehellft cle
l'Europe capitaliste prtae dana 10n
ensemble, d'autl'6 part.
(.~) MU NITA' eURO PEE ROMA VIA POLI . 29 T EL. 68 97 22
Pour· une communGUté démocratique
~
tune
OOSSlRS SlA MPA
A l'ildj~ fon opi!)G'!'-.
~l'l.m DanoAs. eoMIUtuu m
croupe. Nl 1M une ni loll aub'et~
ne • font. d'Ulu.slona aur leuJ'3
poiSU)UiW. d'action du.\1 cette
• wtonct teclulocr.t't•• •· Illll
y aont c comnu les Ccm&""'-nuta
n omlque et aocial nouveau. r.. .cnU partovC •· noua dlt M . An-·
lu.tt.e des c1aues au n1vea.u euro- &art. da.na Wle volonté d'I.Dfonnapéen, en partlculier contre l'em- tion et do tranatornaat.lon Cerpme des aocl6téa multln&tlonalea ta1na P.C. <lt&Iten, belp> ne •
domlnées par le capitai améri- . montrent pu b<»tiles t. l'électloa
caln, dolt ft'l'llr relayer les &OUOM du Parlsment européen au IU1revendicatlves menéea par lea tra- frap unlvGI'IIel, t. condltion qua
vaUleurs dana chaque pays. En le mode do ICI'Utl.n eoit &dent1que,
meme tempa, la démocrataation dana liOUa lea paya. 111 aouhaue-
ttthnocrati·
AH
UE
Le• garantt de rindépendanee nationale
Autant que lea aaulllltel. 11M
commwUitea, et tout fJ6rtlcUUèrement 11!111 P .O. françr~la. be~e.
holland&t.a, u veulen t lea plua
c Jerm., cU/MAJIUI't et '" fG~
ranta de l'm~nc• ut~e
/Ua. 4 CIUZ Qtd prO'jettmC Uu
aboJ&dou eU eouHrafnet4 • (0.
Anart.) . C'eet t. oe pol.nt. d'Une
atnB1 !.t. Macalui!O membre du
bureau polltlque du P.C.I.. au
ttl.l/ro.gt univer~el pott'1 l'élect1on
4'u" Parlement euf'OJ)Ien dot4 de
~uvotn v~ntablea, parce qut la
crlH h1 tematfonalt. ént rtf'tfqul!
tt poUtique.
ptu t ~tr• al/ront~e t'ft f)f'dre dtapera~ JIGr "''
fHI111 e"rop~'"' ni dane ""- oon41tKm
df rul>ordlnatton aux
'u'
~tatt·t!J&II
HA
E
U
fmpol1&noe atratéflque capitale,
qu'tn méme ~mPI : U let P<»ltlona dea P .C. de la .C.E.E. dlver.
gent entre ellea; :n leur acUon
pourtant e'artlcule avea celle de
Ietin alllM ext.érleurs à la c JNt•t~
tt
a
l'V R .S.S.
,
(CorrleN della Sera du 30 dré-
eembre). lnterrotr6 alort sur la
néoelmti) d'Une force atomlque
europ~enne,
M. Macaluao rApond : c Il VG d.t 10t qut •• 1&0UI
vouJona l'un,on poUt~ue "'""
tommtl au.se• dUJK>•4• • GCC-vur 111 c::onséquencts t. Cette pollel s n'b&tt.ent pu t. se mcmt.rer
attlon eat certt·a lotn d'etre unnfavorablea A la aupranatlonal!t4, ntmement partns~e dana le P.C.I.,
parce que, noua dtt M. 8e1r•. mals elle est al1mlflcatlve de cerr•ponaab1e de la commilllOn dea t.alnes ~volutlOtiA.
alfalre. 4tranaerea du c::omtt6
D exll;te en tout eu un f0116
centra& du P.C~. c dut ""'
conaldm ,ble entre cette attltude
oonc:Uefola d4l l',..~tae• da et l'h~tJUW dtcl&.. cSU P.O.
&tat1 '"ropj!e"' •· Pour ~ P.C.I.,
belp (c L'•l.lrofJI de ka d.t·
Il n'r a paa
oootradlc:Uoo /ente , Nou, tomme~ eout • taCt
entre la aupr&DationaUW et l'&u- contre ,, noua dl t M. Van Oeyt>
tonomi4t dee L'iati et an• entl~ ou franeats a tout dlapoe!tlf
eure>pMnQI biea aoudét pourra
mllttalre europdel1. La dtvereenl'e
troufler u.ne aol1ftlon awc probl~­
provten' d'un1• dltf~rence d'ap·
mea que lu Data ne eont. paa
p~tatlon fondamentale aur le
en meture de .-oudre uula. De
rOle ~ deux Super-Qranda, la.
là • accep&.er wae &urope polltl•
piace de l"Europe dana le rapport
que, n n'y • qu'Un pu que cer·
de forces mondta.l et ees poM!bltalna communlat.M l&&Uinl fran•
U~ d'lndépendanoe.
Reftusant
cbLsaen& all.ement. c Nou•j la dtplomat.te trlangulalre entre
Eurqpe •·
ContraiJ'ement , en effe&. aux
P .C . .tr&n<...U. belle ou ouestallnnand, les communlltAII lta-
u
.ammu tavonatze, 4 '""
polft~
evro IJHnne, .
Jes Eta~-Unls. l 'U.R.S.S. et la
Chine. laquel le tend à mettre
I'Europe entre parenthè8e., les
eommuntstes ltaltena 10nt encUna
à 10utenlr tous lee ertorta d'lnd~pendance et d'autonomte de
l'Europe occidentale. Ils mtaent
aur u~ ••rravatlon det antasonlaJn~ entre letl lttats-t1nta et
I'Europe
la C'OOl.munlate.s trançala et
belle&. au contralre, ne crolent
paa l l'lndependance de l'l!urope.
81 I'Europe cherehe à se donner
une c ldentlt6 • . ce ne aera jamata
que « lt:a carte d'ld•nttté de• multination4le• •· Qu'elle cherche à
parler d'11 une eeule ooiz • et ce
ne pourra qu·ttre « la oofz de
rAmértqu •· L'Burope poUttque
dea Neut ne peut. ftre qu'un
AH
l'&D domter, par l'AIItrnb~ lllltJooale tra.oçat.se de c l'uctua~
onUcommamaate •· J.nterprè~ pu
l4t P.C~. <:omme u.n " rt!CI:l eU
l'UJ>Ht de la ou•rr• Jrotd4 •, a
permta ennn la ret.ltsa.tton de ce
vi:2U. Lei commun1ates trançai.a
ont reJolrlt à S&.rubo"IlJ leu.n
collèguea lt.aliooa et ont pu,
lw" •·•nnttutknw
qua •·
LH crlttques 11!111 p.tua YIIOU·
reuaea sont dl.r1P• l) l'enconLre
de la commt.ion de Bruxellea.
Ce c 8u~~conutz G'Gdmf1l&.rtra-'
tton d•• grandu bcurgeouu•
eurOJ)~enMt 1 (J. Ka.na.pa, mal
1973) dena.lt M volr ret1rer eefl
pouvolra exorb1W1ta et ae muer,
eelon M. ~ en un c orgo.
ni.tJ'M d'•z.tcuUofl et d'lt~Uk •·
Pour lui 6ter 1011 ~r• aupranattonaJ et ...-Lnde, M. Van
Qeyt, pr6ùdent du P.C. be}ae.
pen.se m6me que ... membre. cHvralent ., repr6sentAr teur pays
d'ori&'ine. era en quol ll reJotnt
une U*e chéro à 1\4. Chilac. C'ul
pl\.li qu'UDI ootncldence.
EU
z.
1omat• ~td
retu• d'u1UI or(JQwW!tfon de l'Euro,. •·
Dèl aoo XIV• conerèz, en 1166,
le P .C.P'. rflclam a1t, c aJtn d'•tili.ter t01tte1 le• tribv1111 d Cout
let mo)'-"1 quf l'oflrent 4 la
tUJmse de la patz • IM. Thotn>.
la pl'benoe de dépu!M .communlt.t.es darli la ciéléiatJon fra.nç&lM t.
l'AIMmblée • ouropécnne • de Strubow'1. La J.erie,
ra.lent auaat, avec le P .C.P .. lul
volr conférer un pouvolr de
contròle renfor~ et un drolt
d'inlt.iatln. Encore ne M fon~lll
gutore d'Hlualona su.r l'ut.t.lt•
d'« un Uot tUJflOCrattqwa au mi•
HA
dolt alfecter les lnstitutlona euro~nnes. car. ainst que le dkllt.raU le c::ommuniate fra.nçais
O. An~~&rt au Parlement europhn
le f juUlri 1873, « notr~ crlttqut~
JraftCiu de 14 Communaut~ 111'a
),
UE
LeiJ efforta des eor.nmunlstea è.
1.'11:.\tkrieur d(l la C.E.E. vibent 1
tmnsf«mer ce ,. bloe écon.o :~dqut; • quallll~ pe.r eux de
u petite Europe du grond capital »
en une c commuaaut.t démoof'attque », dotée d'un contenu ko-
·mA
:t- ~
•
•
1 ,onnaz10111
•.
c .oue-bloc tUP"'tlant étrofùmtflt
dr. bloc atla.nttque • <O. Anaart au
Parlement euro~n. 10 ja.nvter).
Dan.a l'tn~rft natlonal meme. U
conwlent donc de ne pu se çompromettre avec da t4tntatlv~ de
toute façon vou~ 1 l'~ehec ear,
d! M. Jean Tertue, vice-préstdent du P.C. belse, « les 6tatsUnll n'admettrm&t 1tJJMtl une
vérltabl• fnd~pentl(Jnce de l'EuroJIIt •· En arrl~re- plan de cett e
analyse apparalt. en tlltgrane, .conununiltet bel&'e.t ne
a•en aont pu cacbM, - l'aèeeptatlon du r6le atablllsateur joué
par lea deu.x Super·Granda.
Le mllua ne aeralt-U paa alors
de prendre 110n parti de eette
attuatlon et d'CI'uner pour une
larae coopératlon de touto l'Europe, pour une aécurit6 durable et
le d~ment ? Del obJec&lte
aus.sl vutet et lmpr~la., eltuéa à
111 lons tenne, ne peuvent qu'ètre
accepta par la quul -totaUW des
partta oommunt.ltes, de l'Est comme de l'OUeat. Alnll lea eftortl Gel
comm\AIUIUII oceldentaux teJolanent-llt ceux dee Sovl~tlquea et
de leura alUés pour la p&ix et la
Mcurlté. Ainsl est fray~ la wole
vera cette « Europe dea travatlleurs • appelée encore l'c Euro1Hf
dea Jl'tUJ>le& » qu1 sere. auat une
ce~na
« Europe démocrotCque, pcclt•que
lt •ndlpAdantl • (lta Btlpa
ajoutent •
clra-t-U
n~"utre ») .
Encore rau-
aux communJatea, pour
at.Mlndre leura fina, qu'Ua N ttouvent dea alllél dana le mouvement
ouvrter. c::omme le dlra le clocument ttnal de la con t~rence de
Bruxelle.ra.
ALAIN JACOI.
MANUn LUCIIIT.
THifllllY PJISTIR.
unlo11
dklare
UFFICIO P EB L ' ITALIA DELLA COMMISSIONE DELLE. COMU NITA' EUROP EE ROM A VIA POLI. 29 TEL. 68 97 22
La
,lit
•
•
com m un 1stes
•
Il.
•
e taux·
O CCI
Alliances intérieures et solidarité continentale
Les divenes forces de gauche
ne se font pa.s k>utes la ~me
de I'Europe. Pour les com-
Il y a à ce ra.pprochernent. d es
w-
:rai!!ons mw~ ~té
.sant loi., ie P .C.F., à travera le
europèemle. :\ !<'l point qu·u a.
décldé. l'an dt'rn lN , de pla::er
c l"Europe au Cl"'ttre ùe us pr ~oc­
cupatwr:s en matièrt> lk polittque
il.ternatw7Ulle » l\Xlmlt.é centra!
du 26 mal 19i3). Parallèlement..
chez les 60Ci~t.es. la crande
espérance euro~nne des annf>es 50 a !alt. p l a c e chez
oombre d'entre eux au déaenchantement. et 1e ~mier ~
extraordtnaire du P.S. a~ mots
cie
d~embre
a mont.n, par la
n~lté
La
des
~­
ments pol\tiques à l'~ belle nat 'onale a-t-elle primé les choix
stratégiques. ou est -ce r:...·werse ?
En ce qui concerne l'attitude
tace à la Communa~ européenne, 11 &pparait a..-z clalrement. que la n~t!oa du
prQ&Tamme commun a favortsé
la prise en compte pu le P.C.F.
de 1a réalité des wt:tlltklas eu-
gences qui exlstent au seln cles
P.C. de I'Europe capttaliste face
à la C .E.&.
Pourtant, le pro<'e&!IUII qut se
développe actuellement t'~tre les
confédéra.Uons syndiea~ et
qui s·amorce entrl" .les part1s
communistes avPC ln eo~f~renee
de Bruxelles - rend au contra!re
à. ren rorcer les con~n~ à
l'éche:le euro~enne . CUr\eusement. !es réticenct'S que l"on
auratt pu cra1ndre à et- sujet de
la part de l'U.R.S S. nt' se sont
pas mani!estées.
Lors du congrès d~ ~ Fédératlon synd icale mondiale <F.S.M.,
d 'obédienoe oommuniste) à Varna,
au mois d'octobre 1m. "le représentant des syndicats aoviétiques.
M. Chelepl.~. éta it p:ua favorable
que la C.O.T. françat.se à la créa tion de statuts de membre associé
et d'observateur, permet:ant a1nsi
à des svndicats liés à la F .S .M .
de rejoindre mal~ tout la Conféclération européenne- syndi<.-a.le
(C.E.S.), qui regroupe lt-s synàl cats d'Europe affilies à la C.I.S.L.
\ConfédéTation tnternationale des
syndicats libres. « pro-occidentale
et peut-~ demain ceux
de 1a C.M.T. (Confédération mondiale du travail, tendt.nce chréti.ennel . CfJt. ~ paradoxe
a fa.lt dire • un responaable de
>'
la C.G.I .L. 1tal1enne CConfedera.zione cenerale ltaUana. del
lavoro, prooommunlste) : « ua
CGm4rcadea de Za C .G .T. aOf'lt sur
le bord de la pUcine et -, entretiennent
d'excellents
contacts.
m4ia ila rtpugnertt d ftG~r AP"eC
tout le mon4e. > La chosee ont.
!l ~t Vt1Ll , évolué depuis, et M. Sé-
guy afflrme que la C .O .T. a
orrtclellement demandé son adhesion à la C.E.S. <le M o nde du
17 Janvier >.
ur r i\:;
. ; ·1
•
'l .
~
, ·, f
i : l\
!
t
'
•
-
>l
ropéennes. Da.ns une opt.ique tc,l t
!ait différente, il n'est pas
mo1ru; ~vident que le dés.ir des
communlstes
brttanniques
de
rompre l'IS.Olement dans lequel
les maintient le parti trava.illistt!
contribue certalnement à expliquer le refus de toute participatton de la Orande-Bretagne au
Marché commun et le soutien
qu'ihl accordent à eeux des membres du Labour Party qul aont
pour le retralt tnconditlonnel de
la C.E.E.
à
Letr po1ilion• de• ayndicata
Le poids des néeadéra t&ctiquea nat.ionalea peu\ diane cootr1buer l aecentuer lea diver-
HA
rigueur des cr!t.lques portkes
contre les loe!#>Ua mult1nat10nalf's, l'a.mpleur d~ C't'tt~ ~.-olutlon.
Est-elle tout à falt ~trangère à
la conrrontatlon an-e-c !es communiste& sur 11~ qllf' de pe.rt et
d'autn on se falt de l"Europe?
Il en va en t.:>ut cas de m~me,
bi e n qu 'à d es tkgrk moind.res.
dans divers PftY" européoens : peu
de cho~ distingue a ujourd"hul en Itallr- !f' socialiste Splnelli du communbt.e Amendo!a ,
du moins à P'f\.'l{>Os d~ I"Europe.
Déjà ~nslble pour ce qui est
du langage, l'~volutlon dea eommunlstes :•est enro~ plu.s en ce
qui concerne lt>s analyses r~Ues ,
mais non toujours fonnul~s.
qu'ils font de l'a~ntr de l'Europe. !A!! P .C. atta~hent, en
effet, au VOC'ubulai~ une importance tellement poinU!euse que
celui -ci cree un!" !'-orte de blocage,
e:1 p a r t l c u l t e r à. la base
Sans doute ~t -ce là une des
consequenceos de l"aspect systématiquement rel*titif de la propa.gande communiste. c ·est ainsi
que, pour s·en tenir à. l'exemple
français, il a fallu attendre l'ounage de M. Georges .Marchais,
le Dé/i àémoçratique, pour que
les ambii(Uit.éa sur le p roblème
de l'illterna.nce du pouYoir soient
le~es,
alors que son principe
etiolt déj& &dm.is p&r la clirection
~u P.CJ'. CDII 'YOlut.lon aimllaire
se développe actuellement & pro-
de l& construc~lOll européenne c o m m e d "a ~urs au
sujet de l'&UtoReSf.iOil.
pos
UE
eu
AH
a
EU
frl\tKn : s.
HA
E
munistes. part.isans d'une e.xpanEkm dont Jes bien!aita profiteraJent au plus grand Dombre et
en prem.ter lieu aux salariés.
; ·Europe reste aux antipodes du
« modèle • de civilJ.Sat ion qu·a
dessiné le IIOCia.liste hollandais
Sieco Ma.nsholt t~ Mande du
6 avril 19'72). Le s P .C., a comm encèr par le P.C.F ~ n 'ont pas
m .... ::c;ué W1e occ:'l :::!o!1 de drnoneer la théorie de la « crois:Yance
zéro ''· aceueill ie au contraire
f2. \·orablement dans certains milieux socialistes ou chrétiens.
Pour::.an t. la conférence commun i.ste de Bruxelles a ura sans
cloute pour résultat principal de
p!aider vigoureusement en faveur
de l 'unité d'a.ction avec les
socialistes et l'ensemble des forces qui composent le mouvement
ouvrie:r.
pollt.tQU<'
J UC'Cilf.IOO de lllUlt lp\ i t'T !es pri1\es de poottlon t>t. lt>s anal-ç-ses
s ur ro:>volution dt' la t'~H1Strt:C tion
AH
UE
Mocaa JMn&NaÌYOIU id l'e n....._ ~ Alaia JKola. Maauel
l •• c.a.-n et TllaienT Pfalater.
don.! lo pAIDier wt.lcle a paru
dana • k Nonde • du l5 jaaYier.
dfoat.
U
Les p artis commuaistes d'Eu rope oc:cieentale. loaogtemps
farcuchemenl ho.tiles à rtogard
de toute tentati.-e d"ullification
e u ropeen.De. ont tiai par ad·
mettre. du moins pour la plu·
p a rt d'entre ~x. la nalite du
ph~nomèae dintégratioa éc:o~..
M ala à l'"Europe
des moaopol•. ila op~nt
l"Eu.row- cles peupl" qui donait a'eteadre de l'Atlantique
à 1'01uaL Pour a.tteind.ze cet
cb ?eàlL 1.. P.C. aoat ....a.ata
q~.dl leur fa\lt s"allier da plua
•·l!l pli.IJI éùoihmeat a1llt forc:es
soclallst• et c:hrét.leanft. Ainsi
l'EUJ"Ope ..a...U. '*'"~• .f.or·
l.emeat à laire sortir 1.. commutùstes de laur • ghetto •.
id~
ar t1s
es
reUDIO
~ '
! : '
; • ,( J: 'l
l
Oes questfons syndicales nt sont
pa..'! saru; intéret, pu!.c;qu'elles
avaient ét~. en 1958, à l'origine
d'une scission au sein du P.C.
hollandais, \es mlnorttatres se
refusant, à. l'époque, à approuver
le projet de fuaion des s yndicats
communi.ste et socialis~ .
Si. ma!gré des réserves IMol. ,i ~
ques, le.:> s..n1dicats europt~l'ns .~<'l!-t •
gaaen• $Ur la voie de l'unitè d'ac tion et C'hl-'rchent à ae regN>Uper
d ans un ensemb l e ~onal
commun, e'est qu'ila r sont
eontralnts pa.r la néoe!!.\1t!. l.e
déve;oppement des sociétl4 mulU·
nationa.le.s et le proeft~Sua d'iotégration écollomlqu. a-ntre les
neuf pays du
e;dJent
~~bé
CCIIIUO\lll
les luttes eodales
débord~nt
le cadre nattonaJ.
Quand un eonf11t s'enp&'e <'he.z
Mtchelln ou dans les ctmet1teries.
par exempi.C, la eoUdarit6 ifft41·
cale e\U'OI)éenne doit ~uer.
Contramoos a.1n11 à ee c1ot.er
d 'une stratésie européenne, les
elll!'ntrals ayndic&lea ou~ dtce falt t. vole aux pa!tis polttlques et en pr emleT lleu au:x: cxrpnisations qui ae réclarn.er'A d'l!: la
clule
que
ouvrt~re. Déjà
lei fo:rrna-
tiona socta.l~ des paya
membres de la Communauté ont
ma en plJK'e un eomi~ de ltal~on .
Elles dorl-rent dantl les tout proC'hains moiJs reilforcer eneore leurs
Uens en créant un orpne permanent de coordination.
Si les partis politiques sont alnsi
en retard sur les ~yndicat& c'est
paroe qu'Hs ont la charge de ·~
gestion d'lntél'éts natiooaux qui,
comme le prouve la success!on des
cri.ses européennes. sont souveot
ant~onlstes.
w~~ ~~~
•
•
az10111•
l
c&rt~ et l'~t.'fafre Servln-Cuanova UJ a montr~ que le P.C.F.
n'avatt. paauu.ly&é ce p!Wlcxnene
5&IUJ de nambrGU~es difticul~a.
En outr~. la atsnature du pro-
«truata», et leur refu.s - au molns
en règle ténérale -- des délégattons de compétence au profit de
la Communauté. Mals eux auss1
sont soumiA au poids des néceasltM. Le V.PK. suédola, par exempie, peut ee permettre d'enreater à
cett.e hostlUté J'lobale puisque 10n
paya ne p&rticipe pu à la communauté, et que lut-méme esime
qu' c U n'existe prattquement pas
de conuption communtste commune quant à l'avenir de l'Eu,._ Ot:etdestale "· Françals et
HA
EU
r.c.
HA
E
U
AH
UE
ItaUena, oontrontés pour leur part
en permanence à. cettf: réa.lit.i:
nouvelle ont été cantra.int..s de
~ &''/ adaP..r. Le groupe qu'lls ont
· Iormé au Parlement de Strasbourg a, • cet éiard , valeur de
symbole.
En participant aux lnstltut.ions
européennes, 1ea deux prlnclpaux
PC. d'.Burope eapitallate a'obli gent. en quelque aorte , à définir
daru; la C.E .E. une politlque communiste qui, à l'heure actuelle.
n'exl.ste pes.
81 lea JtalleM, ftdéles à leurs
habltndes, parlent beaucou p et
semblent. founnlller d'ldées, lls
n~ont pu encore élabore une politlque eomparable à ce que peut
reprieenter le chapltre du programme commun de la gauchP.
!rançaise consacré au Marché
commun. L'Europe n'a. pas été un
sujet de déba..t avec leurs alliés.
Plus c lil*raux n en parole, ~t
sans doute sur le fond, les rommunistes ttallens restent moins
bien annés techniquement · que
leura camarades trançals, qui ~;e
sont vu contralnta par !es n.écessit.és de l'alli.Jince avec le P. 8. à
mettre au nE:t les llmites de CP.
qu'l._ ~ratent en 11U!tlère
d'tnU,-raticm européenne. Le pror.l!liOUS ttt r approch.emt>nt aveo !es
atl(.lllll~ ~ J)WtltiJ1t d'allleurlii,
u'm""' J'11 IMIJrl"" M. M••·dudri
lriCI4 dt la dl'fhi~rf> j.;f:f.lllon de IWHI
comi~ centrai fle Munde du
les IOCt&Uatet .e Jea ·
comm
Mmocratel· chrétiena europ6ena
$1écou.le .-,c surtout de aon d6ttr
de ne
étre tsol6 dana la
CJI:.B. I'U l!.lTivaSt au pout'Olr.
C'e&t . ce qu'exprtm~t M. Jean
AH
Les P. c. ont eux aUMi une
bue k!éologlque commune : leur
hoetlHté à la c petlte Europe ».
accll5ée d'étre entre Jes maina de.s
~Jf'UJUD,e eammun prouve que lee
communtat. tranca11 cro!.tnt posalble un aouvernement de aauehe
ne a'appu;rant que sur une m&Jortt6 trM 6t.rot~ comme Us crolent
poulble ane 'volution de la
Prance vcc Le 1!10e1&11lml .llléme
avee unti konOOllfJ trançalse partlellement fniléJT~ dana le M&reh6coqmtm..
·
;. LA volontt dÙ P.C. fr&nçall 'de
iDultlpUer lei oontaeta en m6me
Cemps ayee les autrea putts
UE
JJ~eltJité•
23 janvler) . Communiata et socialistes françail aembleat ~
étre &lléa plua lo4n daNt ee domalne que les eommtmtAes tran-·
çais et itallens entre eux.
Cette dlt!Cordanoe dkoule dii
fait que la ~Jtratecl.e dea allllances n'est pas la m~me pour tous
les P . C. d'Europe capl&aUste. Lea
<< MéditerranMils »,
ll:apallOOia.
Greca et Portup!.s, 10ft& ccmcernétl, et pour cauae, par le danlt'l'
fasciate. z.e. It&lleniS, eux aUA!.
peuvent pelller que dl.nl une Europe lntégrie la tentatlon f&sciate
seratt motndre, que le risque
s'éloa.neralt d'J volr céder l'aUe
drolte de la démocratle chrtttenne. Leur appel A. l'untM a•ec
l~ chrbtlens dkouM! qtquement
de cet."" anal,JM. JA
eçagnol, qul en plasteurs etrconataft- ·
ces a manttesté son autonomie
_vis-à-vl.l de l'U.R.S.S., reeherehe
lui auaal dea aUt& dans son CO!illlbat contre le franqulame.
La fin dra.matique de l'ex-rlence chilienne a jou6 un rOle de
révélateur. Leo troia artlc1n dans
leaquela M. Berllnguer expoetJt.
la notlon dU c compromis hlltorlque • a'lntltulaten& d 'a!Ueura :
« RMlexkma a.prèa lea évéoemeota
du Chili ». La th._ eaMntlelle
du chef de fU. du P .C.L H trouve
résumée dana eet&e phruO :
« Nous avona toutovn penaé fUe
l'untté d~1t partla d•t trawdtlftTI
et deJ Jorc- de gaueht n'est pas
une c01lditton suJJtlante pour la
garantu de l4 tUJeue et 4• progrta d4t lo dtn&ocratU! ai 4 cette
unité t'oppo~ un bioc dea JJG7t11
qui s« s1tuent du ccmtre fu~qt~'à
t•utrlme droite. • La puehe.
~lon lui, ne peut donc valablement aouverner •~ une majorlt.é de 51 ~.
·
Le P. C. F. ne retua.e P&l de
lancer. lui non plua. dea appel& en
dlrecUon de ces oouchet 80Ctales,
ma.ta ne Parta l • pu l'ftlment ce aouct dalw la meiUre
aia m Pranee la cWmocrat.le ollr6-
Le poid. de•
tl,.une n••t P11ll r6tla.DM~
uruana.&o ftn fOfUI pul1tJq,_... lA
l&ulUame eat Yenu brouU .... lu
le
~ 111 10 Ja.nvtlr, devant.
comtt4 cea&.ral du P.C.P. lonaqu,l
expllqualt "-''il ne pouvalt exJater
de c pudle européen.n~ • ans
let communl.ateti.
Una eantractlcUon n'eet ortpendant pu aurmontée et ne le ..rr.
P!Lt à Bl'uxelle~~. En France, 51 1fl
rapport del foroes est à peu près
~ulllbri au setn de la gauehe,
dana la c.E.E.. e n revan.ehe, le
potdl dee 80Ciaux-démocrar..ee devient kruant ; &es oommUDJa.tes
ri&quent da a'.v trouver en&rain~s
plua loin qu'Us ne l'auraient Youlu
dGna la vote d'une t.ntégT&tton
europhnne. D'autant que les
· alJ4n<* choLstea par le P.C.I. premJer parti comm~ntste de l'Europe eap1tall.ate - et les coneenr~ioll! eurol)éennes qu'H pourmt
6 re a~o~·a &lnfeM à taire à la
démoc.ratle chrétfamne Umlte.ront
eonttdM'abl.,ment. 80ll r6le de
oon~d!l.
Qu'tl.s aient opté
pour l~t c comprom1a hiatortque •
ou pour le c p r o g r a m m e
coounun :., Il est donc n6ce.r.sa.ire
- et urren~ - pour Jes P .C. de
dil-pa- le Gtade de Bruxelles et
d'él&borer concrètement une attitua eammune c1ua 1e cac1re de
aa c.•.&. Pt.ute de quol kurs
.Ul&rlaea pwrra1ent au bOQt du
com;U l .~r • eollabi'Jrltr •
l f:ODilti'UCU.n d 'un
le qui
ne manqueralt pu de PONr le
J;IJ!:!IM~ I clltl .... '..udlllft ·M'CII
~ ,_)'lf aoctaltstee de ~ d,.
l'Est.
Or tells n'Oit pu. on nft doute,
!
.
l'lnt4111t.lon diii P.C. ~4WJl..
(l) L ' atfalre Servln-CUUlO'fa •'•'
••roullMl entre 195& •t 1881. M'M. Ser•
Ylll. embn cSU •critartaS dU P .C .J'.,
e' ea.ooav"- mem'bre llu bun~G~u
poUUque, 1!1011.& replae.. A la bUe •n
.mal 1Ml pour s?Otr, notammcnt,
Mtlm41 QUt' 1t1 P.C.lr. pouval' Jouer
d ..11 c:ontPadlctlone que le sauiiiHme
1aaalt
naJV. au •eln 4e la bour-
i<'Ob< le françadae.
man• tlie div~~ ut peuwnt
exJ&toJ' etre et.ax oor' l'o.mplmuo t\ea
all~ qu'll COilrient dt C!On·
elure, Ua acnt surtout pa~l.IPM
d'ftittrr que la dét&nte eutre l t.
fi
SIAtm.
toueet, Id elle ronduisaU •
admett.re l'ex~ d 'une Europe
c telle qu ell._, Mt •· ne ae tradu18è
ps.r un statu qaw poJitique à l'in<~
térlftu' dea paya de l'BIIrope ooc1·i
dent&k·
A.. J CO , M. WCIIRT
et T. ,.Tf.1L .: ·
>
''Lf
s o.
iOND t '
__]l ·-~ 8
~ Q,U.M•» !Jl!:..-
•
l
o
S·
en t aux
'
e
u r ope
En quefe d'une voie nouvelle?
pranationales et admet au moina
a.u
J...,
enquite (• le Moa4o • • • 'Il
et 21 jaaYier) Alain
Maaael Laùut et Tlt.iM'I7
:I$:MUJllil!l ,. .,. ft
HA
pMa • t T.U. ..t la qaeatiaa
qu• pe~MD.l &Il lena. . .
f)Ciei_fjqu •• qui
ne .-ralt • ni oatilo&!Wtjq11c 1U
anti~•·
Peu&-@tre n'elt-U paa enW!!'e-
AH
UE
Paatu.
L'actloo commuue Qtl1 a•e.uohe entre a part1s communl.lteS
me.rt1 a&U&falsa.nt. pour l'U.R.S.S.
de • voir mia, par le chef d"lm
l'aad putt ~LX~~Bmun11te, mr le
!Mme plan que les 1!!\ats-Un!&.
On .a. usea réalLate • Moec:ou
DOUI' De pu .... ~ qulUe t. ne pu trop mectnt
de l'J:urope capit&Uate - et qm
ae eoneMtile. m ce tDOD':lt!ll&. par
leur eon!ér~nee de Brun.lles -
ne peut ~tre sa..ns impUcatìaD6 .iUl'
leura rapportA at"ec les pani~ de
l'JI:urope aoci&l.lsle et plua pa.."'t!cuUèrement ave<: le P .C. sov~iq\le.
u ne telle lnttiatlve inté~ en
tout CU MOSCO'.l à un doub:e
tltre : sur le plAn diplomauque
d'abard par se5 tncidences inévitables sur la pa.nicìpatian .:!es
p artta de gauc.he • la. C"'nSt:"..JC- ~
tion europeenne. d.an.s !~ re.&- 1
t!ons entre p.utilS au se:n du 1
mouwment ro!l""..:nunis:e mon:!i.al
ensulte. où elle L'l ~-:-oduit '1.:.::1 !ac-'
teur nouveau.
l'ac:omt sur cet upec:t dea vuea
de M. Berlini\)er.
U
l
~t au prob lème de la
défC!!l.Se eoaropéenne. les communistes its.Jens prennent blen soin
d~ mul.igner qu'il ne uuratt ètre
HA
E
En ce q ui oo:-..:e:-ne ie
eonVi.5acé que c ciaftl un cCJdre
in t ~atimt .ll d.e détente ». Aussl
b:e-n. La :éalité italienne fait-elle
;: ~ :::. . :"'·
polnt, l'orienta<ivn & euro~ • 1
p rise par plusit-·...:.ra P.C. d E ·.::~ :
occ identale ne d~n-ait pas :.:xr...:.e-1
ter l'U .R.S.S. do:.n.s l'l.m.:n~~t. L&
C.E.E .. ap~s ..tcut. est _~.:!=:~
eomme ln~ttu •.on au K..~ L~·I
rolme depui.i q-..lf' !\t B:-~ . .. 7 . . ,·
:lO ma.rs l~ e.n a. r~-c::.!'l-:. :a
« réalite 11 e' a1brme que l-.:~
aovlétlqutt ne cherchait pa.s a .a 1
l
j
Qu~lq::c:-~ jours ;llt:s t&.""t!.
et 11 lltA1'S.. le bt.Iresu de
<iét.rutre.
lee 25
la F\\~(·~-'~ - ->.::
p.s
à
s.ouba!tei·
r~UP«f dominont du prc:JCe3$US
dll'~ioll a.est-eur~nt • 'l
t Le ..V<m4H du 11 novembre li12.)
n fau' bien dire. au demeurant.
que la d.i\·t-rsité des vues est tell~
à c.e sujet panni les pe.rtia communiates de l"Europe capital.J.ste
<notamment. malgré de récentes
convergences. entre le P. C~ et
le P.C.F.) que le problème est à
peine actuel et ne sera cert&iDement pas résolu à Bruxelles. Si
l'on s'en tlent aux positions prises
en commun. Mosc:ou ne rtsque
pas, en tcut cas. de se trouver
soudain confronté à une profeasion de t o i des communistes
rentorcen-.eat du front ~
h
dii J147'clw! ~.
L'ld&e d'"l.me flOI'lt.rìbU.Uoo. dta
Europe polltique qui en déftntralt
les princlpea. Les co!Wdérationa
que l'on préYolt sur les tranaformations néceu&ires de l'Europe
dea monopo&s ne aaw-aiellt. eu
revanche. choquer les chaneelleries des paya soctaliates.
Formellement. la convoc:.MiOD
de la coaféft!Dell de lJnaDlles n'&
pu IOUle~ de ditt1cult& p&rtl-
culière. au aein ctu mouvement
commun.Jae tntem.at.looal. Auaai
bten. une
cont~rence aYCit d~Jà
mmt . . . . . . eMI tNt, .• l'iftlttattft de l'inltitut CJra.mact. dix-
sept par+..is COtn!D.\Ul1.stea de l'Burope capita!J.ste - don.t la dklaratloo commane a ftn&1e l"'ftdalt cf&il.mus homJnap au rete
joué par le P.C. d'U.R.S.S.
Jl!nso!te. la çoa.t6rence mond1ale
d e s p a r t i a ('Ommuniltes et
ouvrlers. en 196g, à Moecou. a
expres&ément p~vu dana 100 do-
sont pe~t - ètre auda.cieuses. mals
elles sant en !"!...armonie, smon
avec lea diliicou.rs oftlciels dei>
~ta IIIWiétiques, du moina
afte l"' pl"évisions formuléea en
u.aas.. SW' l'avenir de l'Europe.
I.US61 eomme c m odèle » le plUA
~ pour la tln dM anne~
10 Wl e
E~u-ope ~'W. dépntd..a!' te
un
1
que le c parti d.e l'Europe • se
dé1m1t not.amment par son oppositi<lrl à un c partì pro-oméricam • dont lea vuea sur la déten~e et la coopération avec les
pays de l'Est sont toutes dUférentes. So\111 cet angle, lea perspecttws ~ par le P.C.I.
ouest-europflena en faftur d'une
Europe de ia défense. voire d 'une
L'~ I.n<:.amuev, qut a
q\Melque a utorlté dana ce dorna..be. n·ennsageatt-n paa lui
~:--::.:!:~1~ ~
~uni • Moecoou e t ~t !es
lnlU&tlves $(r.it ranmtent coc~=-i­
ff!ll &UX Y~ ciH SoTi~UiM ~tait
am i-
BtatsU!tis -.. ajoutaòt qu• c '"'" intlgnrtjoa 11Wil4lre sur les baan de
~~ • dc r •atlatùmw a u
npréstntera paa
EU
la nécesslté de discuter des prob~mes d'une défense e~e.
011 ait la aenaib!Uté de Moscou
sur ~ thème et lu réactior» très
m. qu'y provoque son évocat10ft.
Y a-t-.ll pourtant apparit1on &otale de TUe& ? M. Berlinguer a
parlé, c:l&ns aon rapport • la aes·
~ .-le t évne.~.· ~.~ •,j u~ comitA
centr&l du P .C . ttallen. d'une .Burope oectdentale • Umocratiq11e,
~t ~~ reZattona
Gl'« fU.lLS .S. et la
cela
UE
M. Ber~er a rencont.t'é beaU!'oup d'tntér~t pour ce
suj~ lors de ses réeentes visites
en Polocne et en R.D.A. Reste à
savolr de q;;el!e Europe 11 s'&git.
ear les cooceptions à ce sujet
sont diverses panni les partis
représentés à Bruxelles. Le problème, t. vra1 dire, ne ae ~
que pour n plus e.udacieux. par
exemple, le parti commllD.iate
italien. qUi souhaite une Europe
pollUque, do~ d'lnstltutlons su-
~ q~M;
AH
L'empriM cl• sociités multi utionaS.. •n Euro~ conduit
les partii communistes ia ea'ri1&1•~ UM aciion COil!Wl"IUUt à
!'~h•ll• da continent .t il
:rechercher a'f'e<: i n si 1 t a n .:: e
l'unite a<vec l'ensemble des
• forc:H ouYri._ et demOCJ'M ~
:iqu.a •· Parall•l•meal. QJIIe
Collfedération euoJMoDD* ~­
clicale. comprena.nl 1os on;anintious d'obédieuce commWIIistst.
prend form tt peu à PfN. C..
réunlons et ces coii!adll. ••
ébauclt.aat WM sorte de PG"' P4Dftl•ul r'vional. ao rt.queil.t·
Us pu. à ternw. de poMr au.z
P.C. occ:identaux cl011 pi'Chl._
m" pou.r lwn nlatioaa nec
l 'U.R.S.S. 1 Va-t-on nn coauaalliame ou..t • euro-
M,._
W"'fl4ietulltt'. V\."\lX.
la~~6tlX
tni\L1~
de l'Euro~. M
J.oorft..:
n~ n • ~u· d& ~uant.. A pnof· ! C 1 mlèn: 'rue. 1l'lW'
d.u'~ t.5. àl!4l rv11 ':, ~1 , : •~ . [
pa~~ !IOC'~!\~
à:t :DSW à l
l'OiltmUn~tM
uon
Ur
ct.rvraa
t""'
1
, r. L · ,
! ..iri UP: F
HOM.l'-\ VIA POLI .
~, ,,
f"fl. FJH9722
·t.::lmf:nt :~rlnd tpal dea « rencOft• mOCTatW! aocfaUete juaqu'au bout ».
tres régton11let » en tant que Méme aon de cloche à Rome,
forme natureHe tle la coopératlon · où lea communiste& ltaliens envtpnri!s fr~r~. Fail&nt ftdè- aagent aYec ~rfnl~ l'a;ppar!tlon
Jemtmt J!cho à ce texte de baae, . d'un tJpe de« cot11munts~ oueat M. Kanapa évoqual t en ces termes · europ~lft ,., aUMl dlfférencl6 dans
14! ~ ma! 1973, devant ~ r-<>mlt6 ses eanu:t.~rlattquea que le commul:entn.l du P.O.F., le rentorce- nlsme IO'flétlque ou le eommurnent d ~ l& lutte de olaue • et nlsme ehlnola.
l'~<:ht!lle t:e l'Europe capttallate ,. :
L'accord aur te renre de pera" De~ tntt wttve.~ commuua dea peC'tlve est loln d'6tre total chez
parlt8 communfst e.a de celte rl- . les communlates d 'Europe occiuion du monde nP- porterale1d · dentalf. Le P .C. hollandals, par
aru:un tort .1 l'un it~ du mouve- exemple, est re.u un peu en
ment communtste tnternatUJnal. • marge dea réunlont JXréparatolres
M. Berlfnguer, dès le mota d'octo- à la eonférence de Bruxelles,
bre 1!1'71, déclaratt, devant &e notamment paree qu'll estlme
romité centrai du P .C.I., qu'en rapparJtlon de tela groupes régiovoulant donner c organtsation et naux peu favorable à. l'unlté du
cotwln uit~ aux rapporta de colla- mouvement mondlal. Les commuho·n Jtion entre le• partta commu- nlstes brltannlquea y sont ~gale ­
n ist eB de l 'Europe occidentale ,., il ment oppos6s.
n'était pu quesion dana aon
Méme le P .C. de HoUa.nde rapesjlrit de créer un « c~tre diri• pelle a-.ec vtgueur des revendlcageant ~t ou un « quelconque re- tlons l l' « autonomie • au seln du
gruupement intermidiaire ». La mouvenent communiate intemaPravda. enfln, le 11 Janvier, Uonal qui remontent à 1964. Et
a évoqué avec blenvelllance c'est sur cette reYend1catton d'aula conférence de Bruxelles dana t.onomJe qu'une très large comun arUcle consacré aux communiJ!tes d'Europe • danll la lutte munaat~ de vues, partagée notampour la patx et la lkurft~ d tl ment pnr Jea Brttanntquea, untt
peuvlea ».
les PQrtlctpanta l la conférence de
Et pourtant. l'apparttlon d'un Bruxenes. Elle carac~rtae. l de
grcupement réglonal dea P .C. rares txc~tlona près, une attltude
d'Eu.rope occidentale, rep.résentéi collecttve de !~r part vts-à-vls de
pour la plupa.rt à Bl'U%elles au Moscou - qut, pour n'étre plus
pl.ls h aut nlveau, conat1tue un reconftu comme c cent.re dirf.
phénomene tout à !ait neuf au geant. • du mouyement commusein du mouvement communlste niste tntematlona.l, n'en prétend
in t-ernational. c Il aeralt abii'Ude, pas molns t. une nettAt préémladmett~nt avee beaueoup ~ tran- nence.
chl.se les communlstea belgea, d~
La Msapprobatlon, pa.T la plud ir~ qu' il n'u a pa1 de problemea. • part des P .C. d'Europe occtdenLe.sque1s? Pour commencer, les t.ale, de l'lnt.enentton armée en
P .C. d'Europe att!dentale sont Tchécoslovaqule a ~t~ l'occasion
liés d.aTUJ leun pays t. d'autrea en IMI d'atfJrmer pour la preforce& démocrattquea. dont lea mlère fots avee Yigueur oette autoattltudes envera lea paya socta- nomlt de J111ement. Mala celle-cl
llst.et: dont lotn d'6tre untformea. est d&ormals essentlelle à la
EnslJlte, et peut-étre aurtout, ae pollttcaue dea m~mf!a partla qul
d~;~;;me la recherche d 'une « vou M>UUtnent awe force qu'U ne aaueuropéenne occltUfltale • vers . le ralt a$te queat1on de reventr dana
socl.all&me, difffrente de eeJle sul· leurs rapporta avec . Moecou vie par lea paya de l'Est, mals dana comrae l'auralent espéré eertlalns
ple, on discerne «la voU! prfncf- au moina dea dlrlgeants aoviétipale pour la r~altaation de lG M- ques - au sta tut quo ante.
l
AH
UE
entr~
EU
Jncidenee sur )e projet de conférenee mondiale
HA
E
U
AH
UE
HA
C'est cela, • en définttJve que de celle qui se ~untt en a vru
J'idée en so1t ou non exprt!Me 1967 • Karlovy-Vary, et. qut, ~
nok aur blanc t. BruuU... qui leur aens, pourraft a votr Ueu en
~' .
constltue le • baraRe commuR l'> 1071. .t
des P .C. d 'Europe occidentale au
Que · l'une ou l'autre de ees
&eln du mouvement. communtate conf~nces 10ft ftnalement orealntematlonal. Et c'est Wl faft qut ntsée.. l · e s p r l t dan.t ltquel lea
rt.q ue d'nolr, dana un proehe communlstes d'Europe occidenavenir, des conséquences tou$ t. tale · a·y rendtont aura beauooup .
fait concrèt.a sur d'autres pro- ~volu6 depuu 1M p~ta de .
Jeta de con,.rences oommunlatea 1961 et 1969. At'ee l'lndépendanr:e .
tntematlonalea en . coura de dia- de pens~e qut lea caractérlse,
cussJon.
les eommunlatea espagnoll rapOn salt que lei 8ori~tiques, pellent que cltJ merch1 ver• ·
pour leur PIJ't, ant déJ' fai$ des l 'u • ' l ~ dolt ae /aire dGnl l«
aonda,es en vue · de la convoea- dtvmltl >, et que «1181 rapport 1
tlon - cette ann~ auralent·U• contUctu ela " au aetn du mousouhalté, dit-on - d'une nouftl&e vement communiate tnternattonal
contérence mondiale, analoguc A ont un méme caraetère · poùtU'.
celle de 196i. La propo&l,ion sem- Partltana enthoualuta d4:1 la
ble avolr été accuellJJe fralche- r é un 1 o n de Bruxelles, Us font
IMI\' .. •A • Mutope- ·• Glldden&Nt. o~er ciana ce& condi&io.na qu. ..
1 Patmt lee · fléaoUODS 1ea plus no« da co11!~rttnces comm6 ottle.t· ·. ·
. tablea, M. Jean Kanapr. a falt dr Karlot)r•Vtll'll et d4l IIOICOU !
obsener <l'Hamuuaité da 8 novem- •PJ*rtu•neat GK f'411é • et que ; ,
bre llì73) que la décialon de de aounlles réWllons de ce type'
convoquer une telle contérence « dt'ln'Ont ltr8 dilférente~~, ou ne
c doit, ~Vklft'lment, itre cou.c" fHU flt10~r làfte ».
tive >> et qu'on en était toa& au
CtttAt oonvictiqn, par~ par .
plus. il cet · égard, au lltade c de la ptopart dea partts comtnu- ;
la réfleximt ». Les communJates nt~s de l'Burope captt.aUste, '
ltaliens, pour leur part, ont tatt qu 11ne p h a • e nounlle a'ouvte
savolr qu'Ha n'étatent pas hoe- dan~ lea n pport.l entre partla au,
tllt'M, dana l'abaolu, au projet Hlfl du mouvement GOmmWllllte ·...
10vtétlque, mals qu'll 11• denl t lnt~~matlonat. •t Mna doute lll ·
•'a6f1r nl d'une cont~ JW)Ur alsl')e 111 Hu• viiJible de la nata- ·
t~otllttrrl llt' l' l~ Oh&n., nl d'Uflt hlfll4! d' !Ili «tOm"lUIIf11Yhl fiUII t • i
oontll r,nct~ • Of'JdtafltiHmiKf'liù "· lll rlfl~"' lt, cWJ• IOUOitullt d 'atr!rw l
nl mt rne d'une conf6rence ld6o- met claireme' M por10nnallt.6.,
Joglqu e. Moyennant CJUOi, Us ont
' J'IN
avanrt> en oont.n-projet l'ldée
t . A. JACOi, M. LUC IIT · . !
d'une cont~rence pan-européenne
des partis commun1.stes, du ~tnre
et T. "tiTIR. , '
------·-·
UFFICIO Pb, L i l ,' ~ ~ A LJ[LL/\ COM MI S010Nt Ut LLt t;O I\.~ UI\IIi :... .[1 JnOPU
------- ~
IH.Jiv1A VIA POLI. 29 ll t
t:i897n
Les P.C. européens
ne sont pas tous
d'accord sur
le Marché commun
AH
EU
Ces écha.nges de vues donnent un
aspect origina! aux relations que
les partis d'Europe ·occidentale
entendent entretenir entre eux.
« Nous devons nous habituer, a
observé avec satlsfactlon le secrétaire généra.l du P.C. espagnol.
M. Santiago Ca.rrillo, à ne pas
Beaucoup de franchise
affrontements é t a i e n t
lnévitablea entre quelque vlng t
pa.rtis <l) appartenant à d es
paya dont certains sont membres
de la Communauté européenne
(les uns depuls longtemps, les
autres depuis peuJ et d'autres
pa.s, des partis qul jouent dans
leur paya respectlf des rOles d'importan<:e trè6 cliveree et jouluent
d'un degré d'autonomie très variable. On put crolre da.n.s un
prem1er temps que la recherche
d'un dénom1nateur c o m m u n
condulra1t à l'~doptlon d'un document flna.l d'autant plus creux
et vague qu'il éviteralt de choquer
q u 1 c o n q u e et que, au cours
des débat-a eux memes, les pro~lèmea lea plua · délicats seraient
eseamoté& · Lea deux princlpaux
pro ikl o t eu r s de la con!érence,
MM. Berlin~Uer et Marchais
- dori t les pa.rtla paraissen t resserrer quotidlennement l eu r
c o o p é r a t 1 o n, - prononcèr ent
aln~i des dlscours excessivement
prudents, le dlrlgea.nt 1tal1en se
contentant d'une discrète allu s!on au combat qui pouvalt étre
men6 le dan1 U Marché commun
et dans su ins.itutions », tandls que le secrétaire Jénéral du
P .C.F., fort de l'experience du
programme commun, évoquait
aurtout · « un dialogue const r ucLes
HA
E
De notre envoyé spéciol
Bruxelles. - La conférenoe de
Bruxelles .·a · 6~ m.aiquée, . ,au
cou~
HA
nier que nous avons des positions
dij/érentes sur certains problèmes, et à utiHser lts discussions
pour déga(ler la vérité. ))
U
t lon au développement et au
·r en!orcement de l'unité du
mouvement communlste intern a.tional sur la base des prlnclpes du marxisme - léninisme
et de l'internationalisme proJétarien ».
c Des propos ont été tenus, nous
a dit l'un des chef de délégation, qai auraient pu attirer des
répliques cinglantes si de l'autre
c6té on n'avait pas eu le souci
d' éviter que le sang ne coule. ))
AH
UE
La conjérence des p a r t i s
communistes d' Europe o c c identale devait se terminer, ce
lundi 28 janvie r, avec l'aàoption d'une « déclarat ion politique » dont la mise au point
a donné lieu à discuss ion tusqu'au dernier m nmen t . Il s'agirait d'un t e x t e re{at ivement
l ong comprenant ·u ne t rentaine
de teuillets. Les princtpales
ditftcultés semblent concerner
la rédaction des passages relatij s à la Communauté éccmomique européenne, les dtiJérences de vues entre les partis
étant grandes , camme le rapporte Alain Jacob.
T rois autres textes rtùatifs
au Vietnam , au Chili et à la
poltttque énergétique en Eur ope ont été adoptés par la
contérence.
.Di manche, la P r a. v d a a
rendu compte de la réunion
de B r u xelles en estimant qu'elle
sera c une nouvelle contribu-
UE
~
,
La conference de Bruxelles
des deux ,premiera . jours,
·~~~\.- ?rl:fm~~.t~~~~lr.~
plus lntéressants de cette réunion. M . Georges Murchais a souligné le fait dlmanche soir, en notant qu' « un pas en avant avatt
été jranch• dans le tlévdoppement du caractèTe démocratique
de tell es rencontres ,,, ·
A e n juger par les témolgna.ges
de certains participants, des
points de vue très d\fférents se
sont opposés avec une ext.reme
franchlse, tempérée seulement par
un souci de. courtoisie.
U/ avec les partis socialiste• sur
l'tslternattve qu•a convient d'oppoeer à l'Europe des monopoles ».
A premlère vue, dn n'était guère
UFF ICIO PER LI fALlA L1ELL..A CQI\,1M IS S I U N~ UFL LE C'P VlU i\JIL'\
d'accord que pour condamner la
Communauté européenne telle
qu 'elle est aujourd'hul, sans plus .
Est-ce la !ranchlse des orateurs
les plus hostlles à l'idée européenne - M . John Oollan, par
exemple, rappela que le P.C. brttannlque refusa.lt « tout lien avec
quelque institution de la C. E. E.
que ce soit n - gui poussa à une
nécessalre clariflCa t lon ? Est • ce
également le courage avec lequel
!es porte-parole des pa.rt!s dont
les p ays ne sont pas memb -es de
Il\ Communauté - essentlellement
M. Carrillo a u nom du P .C. espagnol - a!flrmèrent que «le pro-
cessus d'articulation européenne
eiJt inscri t dans zes lois objectives
de l'économie et de l'histoire >> ?
Toujours est-il qu'au cours de la
seconde journée de la eonférence
Italiens et Françals se déctdèrent
à mettre les po!nts sur les l.
Ce fut, pour les premlers,
l'affaire de M. Amendola - le
plus « europélste >>, sans doute.
des communistes ltaliens, - qui
a!firma sans ambages l'util!té
d'« une or(lanisatìon d~mocrati­
que, multmationale. qui ajjronte
les problèmes auxquels le8 dtl/e·
rents Et{lts nationaux ont montrt
leur tncapaczté d'apporter indiViduellement des soluttons >>. Et
pour que les choses soient tout à
!alt claires, la délégation ltnllenne
fa1sa1t savolr que M. BerUnguer
~eralt, mardi, le premier chef de
parti communiste reçu offlclellement. par les solns de M. Sptnell!.
au siège bruxellols de la Communauté.
U.J ROPI:J: · n OM.t\ VIJ\ POLI . dJ TEL . 68 97n
AH
AH
UE
niste fx·ançais a reprls une
seconde fois la parole pour falre
remarquer que chaque parti
tenait compte « des conditions
EU
tions de compétence dans les
conditions prévues par le traité
de Rome , lorsque des caa bien
précis les rendron t opportunes ».
A Bruxelles. le dlrigeant commu-
ont abordé particulièrement la
qu estion de l'un ité d'action avec
!es forces de gauche non communistes, notamment soclalistes et
chrétiennes. Un très large accord
s'est manifesté sur ce sujet entre
la quasl-totalité des pa.rticlpants,
quitte à ce que certains d'entre
eux - M. Mies par exemple au
nom du D.K.P. d'Allamagne de
l'Ouest - ne s'associent que du
bout des lèvres au vreu de la
majorlté. A en juger par ce que
l'on sait des lntervent!ons. une
!igne de clivage se dessin"
néanmoins entre ceux pour qui
HA
En dé pit de leu r !ndén iable
rapprochemen t a vec !es Italiens
soullgné a vec in sistance de part
et
d'a ut re.
!es communistes
fraçals n'en sont pas tout à fait
là. Sur la quest ion de la supranattonal!té, .P6! exemple, de séneuses
d1fferences
existent
encore entre !es deux partis Il
n 'est pas 1mPQ6S1ble en outre que
!es d!scussions en cou rs a vec les
socia.Jistes français sur l'Europe
obligent !es F ra.nça!s à réserver
~~r
l'in stant lt:urs poslt!ons.
DeJà cependant il fa. ut remarquer l'acceptation par M. Marcha!s deva.nt le dernler comlté
centra! du P.C.F. « àes àéléga-
UE
Une dynamique de l'unité
parttculières de son activité )), et
que la lutte à l'intérieur de la
C.E.E. fal68.l t parti e .d es • cupects
spéc~/tquea >> de so n actton, .en
!aveur d'une.•.« EUIQ~ d& ,fra-
vaill~rs , démocratique. pact/fque
et tndépendante 1> . on· ne peut
HA
E
U
pa.s · plus, a - t-il expliqué. nous
demander de renoncer aux engagements pris dans le programme commun <à . props de
l'Europa> que nous ne pouvons
demander aux communlstes anglala d'ètre en faveur dea tnstltuttons de la C.E.E. Ce qut n'empéche pas, ajoute M. Marchats,
les uns et !es autres de lutter
chacun à sa ma.nière P<>ur des
objectifs communs qu'il est possible de déftnir. C'est à quoi
s'attache. pour autant qu'on
sache, la « déclaration politique Il, dont la mise au point a
falt l'objet des dernières dis cusslons.
Outre la question des rapports
avec la C.E.E., !es particl.pants
l'« essentiel est l'altiance, et non
de savoir qui doit la diriger », et
!es tenants des thèses plus t raditionnelles sur « le role dtriqeant , de la classe ouvrlère et
des part!s communiRtes. Les plus
sceptlques n'en estlment pas
molns que la conférence de
Bruxelles devralt contrlbuer à
travers l'Europe à une « d71namique de l'untté •· M . Marchals,
pour sa part estlme les rondltlons
réunles en France assez favora.bles pour annoncer un « changement qualitatij )) dans !es rapports entre le P.C.F . et le parti
socialiste.
Les problèmes du mouvement
commun iste mondla.I ont été évoqués de plu.sieurs ma.nlères, notamment à propos des divers
projets de conférences internatlona.les .en cours d'examen. Pra.tiquement tou.s les partls représentés à Bmxelles sont d'accord
pour la convocation d'une nou-
velle conférence pan-européenne
des P.C. réunissa.nt. comme en
1972 à Karlory-Vary, les partis
de l'uErope de l'Ouest et ceux de
l'Erope de l'Est. Mais l'idée d'une
nouvelle conférence mondiale n'a
été évoquée que par !es oràteurs
dont les positlons sont habltuellement !es plus proches de celles
des Soviéttques. L'impression se
dégage que les premler de ces
projets pourrait se matértaliser
d' ici un an environ, le second
n 'étant guère envisageable avant
1976. Parallèlement à cette quest lon on notera que si de nombreux orateurs - dont M . Marchais - ont jugé nécessalre de
condamner la politique dea dirigeanta chinols.. plusieurs en revanche ,
MM.
Berlinguer et
Carrillo notamment - se sont
abstenus de toute allu.ston à ce
sujet . Les hommages à l'U.R.S.S.
ont é té rendus avec Wle intensi té varlable, le record revenant
au délégué chyprlote, qul a regretté que le document flnal de
la conférence ne souligne pas « la
contrtbution décisive d la paix
appor tée par la présence de la
flotte soviétique en Méditerra-
née >> . Suggestlon non retenue
par l'ensemble des délégués. ..
A.LAIH JACOB.
(1) Dlx-neur partls étalent repré senttl!s Le P .C. bollandalt5 aull!ta!t
a ux tra vaux a t ltre ci'observateu r .
Quant au délégUé norvéglan, u prP. sence a n non cée n'a p u 6t6 con! l.rmée.
5~.
l ,fa conférence des partis
CE: infonnaz1011i
"'
comm unistes europeens
:
DES SIMULACRES
DE DÉBA S
·L· A v f\ o f\€ _.
~~ ,~:1~
QUAND ON SA T QUE
MOSCOU MÈNE LE JEU
M
AH
L n'es! tout:fois pas sans intérèt qne les communistes eux-mc~cs eprOt~vent le besoin d'offrir le spectade,
plus ou m~tns convamcant, de conférences et de congrÈ:s
a la manterc cles partis libres.
I~s ne s~. d?~naient pas tant de pcine à l'époque
du ZerC? et l m~~nt, pour accréditer cette id ée, da ru les
populat10ns, qu 1ls sont un parti comme les autres.
• ,.Seulement, ce n'es.t p~s bcaucoup plus vra i, mèrne
s! l mter~ement psychlatrtquc a succédé à la liquida.
tron phys1que.
Ils n:ont pas pu empecher à perpétuité la « base "
de s'exprrmer.
· ·
EHe s'(':\:prime donc.
, • ~eul~m~ nt, sur l'essentiel. D'où donc tombe la
dectsron, st ce n'est, comnte précédemment, du
Kre:mlin ~
HA
'AVANCE, la P<avd• l'avait l ait savoir 1 cette
co nférence des partis com mu nistes d'Europe serait un
5ttccès, un succès pour l'unite du marxismc-léninisme. ·
P a rblc u ! On n"imaginait quand mcme pas dixn ~ uf partis d'obédì cnce m oscovite discour01 n t pendant
trois jours à Br uxelles pou r condurc autrement.
M cme si au cours dcs débats, dcs divergences ont
p u appàraìtre entr e les achersaircs résolus et les adver.
tHlires moins résol us d u Marché commun, quelle importa nce en réal ité ? A la sortie, ce ne sont plus que dea
nuances.
EU
D
UE
Et finalement des slogans « anti- .
capitalistes » qui n'aioutent rien
Ai.HEU REUSEMENT !es nuances, chez 1..
!'~!(aire
p
D
HA
E
U
AH
UE
comm u nistes, s'expriment toujours dans un galimatias
proha blement voulu. ·
Lcs explica ti ons dc l'Hruuanité, ces dE'rniers jours,
signées J ea n Kanap a, n'étaient d éj à pas :cles modèles
d e limpidité, sauf d ans la prodamation de la nécessité
ARLONS-EN, de
de PrAgue.
historique pour les communistes de « prendre la
· Le parti italien, le parti français émirc.nt alors dc:
tete », Le documcnt fina l d'hìu n'a . fait que rl"!òsasser
observations, voire des prote.stations contre l'occupdion
les memcs thèmcs, avec pl us d'indige.n ce encore dans le
par la force d'un pays pou rtant communiste.
vocahulaire.
Oui. Et . qu'est -il advenu de ces observations, de
ces p rotc.-stattons ?
Mais, en ma tière de politique é trangère commu.
niste, il est recom ma ndé dc remontcr aux sources,
Les, Russes et leurs _blindés, sont toujours là, et
aux sources soviétiqu es. La Vie ;,f(•rnationale s'est mon"
les Tchccoslovaques conunuent a portcr le d euil de
trée autrement expl icite, en rappelant sans grande ver- , leurs libertés entrevues lors du fameux « printemp.s ,..
gogne que la seul e référt<nce, dans tous les d omaines,
~n s~ d~mande qui. peut se laisser prendre ei1
c'est l'action dc l' U.I\..S.S., aujourd'hui comme hier,
1974 a ~c dro~t re~connu ·a .B:uxelle.s aux d ive n par tis
com mumstcs d avotr des optmons et de procéder à dea
analyses à cux.
ES lors, on peut toujours :enir de• conférenc..,
et palabrer et donner aux nalfs l'illusion qu'il y a, dan&
lt'..s d iversités natio nales, des « aspects spécifiques ,. du
communismc. P ar excmple, les communiste.s fr~çais
ont leur « programme commun • qui n'cxiste pa,s ·en.
Italie.
Et c'est évidcmmcnt ce qui, pour Georges Mar.
cha is, a r endu la position si inconfortable. Il y a le
· cc prog ram me commun .,, c'est-à-dire l'alliance avec lcs
sociali5tes d c Francois Mittcrrand, lesque ls ne prcndt"o nt surement pas 'te risque dc se détacher de l'Europc
occidentale. D'où ces biais et ces équivoqucs communistes.
Hcurcusemen t, il est toujours facile de se replier
gloricuscment sur la construction future d'une Europe
quali fiée, par euphémisme, de « socialiste •·
M
ALGRE les conps de boutoir des Anglais, la
Communauté curopéenne ne parait pa.<> se porter plu &
mal après cettc confét-cnce de Bruxelles qu'avant.
Mais on n 'a assisté qu'à un simul.acre de débat.
, . Si. un jour l'un d~s dix:-neuf partis rt'présen tés
s a~tsatt ~c c~mpcr scs ltens avec Moscou, croyez-vous
qu tl.surv tvrat~ une seconde, croyez-vous qu' il ne .sera it
pas tnstantancment condamné,.. anathématisé, et rem.
placé. par un autre parti aux ordres, commc à Pt"ague ?
, Supposcz que demain l'idée vienne à l'U.R.S.S.
d enva.hir u n a utre pays pour !ui imposcr un gouverne:nent .a elle. Q~e se. passera·t:ll
Des d o léances, p eut.
etre, a Rome, a Pa~ts. Et puts rten. Comme à P ra gue.
Rcgardcz plutot cet cxcellent Georges Marchais
vedette de BruxeUes. Lui trouvez-vous l'air d'un démo:
~rate ~aro uch e mcnt d é terminé à rejeter avec la dernière
energte tout e appartenancc à un bloc quel qu'il soit ?
~~?
~
?
André GUÉ RI N
UrFJCIO PER L'IT A LIA DELLA COMMiS SIO Ne DE LL E COM UN Il A
EUROPEE · ROMA VIA PO LI . 29 TEL 689722
ss.
MS ~ H;
$i 4.. ~A
infonnazioni
tiO rJO EV\
~-~- €.AAJ-L.
\) 1~
d4nt le1 a:;liles commantste8 tnternattonal~a.
Cela jait ~rtte d'wne « dbnocrattsatton >>
dont Zu atg~a ~tatent apparu~ eu cours de&
tUbtltB et doat la moittdrt conslquence n'e1t
po.a le •ouci qu'ont ea ltts déUgultJ réunis d
Bru:ulUs d'U.Jormer ia prt~Sse , et 4 tra.v.r1
elle le mondfl utérl~r. du àéroulement de
l<!!
EU
La « déclaratlon polltlque ,. adOpt~e f'C1
P .C. de11 pa11s de l'Europe capltazt.~te, à
l'I!I8Ut de leur cont~rence de Bruxelles, ne
r~.f!.Ue qu'tmpartattement l'évolutton condrl.~rabl6 !ntervenue au !ei n de ce « détachem -;.nt. "' du nwuvement commun1ate mondtal.
r rtd t de dt/ficiles dtscuss ion11 et 4e laborie-u.x comprom13, ce document cède encore
d 1.me lo(Jomach te tradltionnelle. dont le
ums est de plus en plus conteaU. Du moin1,
t oute r~!érence dtrecte aux prtnctpe11 ciu
mo.rxtsme-lénlnt&me en tant que doctnne
tmmuable a -t- elle été. évitée au prottt d'une
p en&ée, aul, pour aj/irmer clalrement ltl
/Q'ndenuntl, ne M'en veut pa1 m..otns rtao~
lumtm t pltU cont emporatne.
Personne ne pouvatt ratso nnablement
t• ;;pl.rer réunlr aur dea posltfons communea
t rop précrsea ma-à -t•tl de., tnstttuttona euro·
pétmnas ou 1ur un programme d'actlon
commun d l'khel le de l'Europa ocaKtentale
aee pa.rtts au.s&t dt/Jéren ts dant leur po.rticipll.tton d la vte poltttque de leura p<JI/1
re&pecttjs. Face li des Jormattons retranchéet dans des poaitions dé/enmes comme le D .K.P. ouest-allemanci ou le P.C.
br-tann t?ue, votre contralntes d un•
e:ri1tence auut pr~caire que çlandesttnt,
quelques-Unl seuleme nt des ZXJTttl repr~­
/len t és d Bruxelles sont actuellement engaUétJ dan a une rétlle lut te pour le f'OUVW
et - tnen qu'tls sotent toutourt dans l'oppo..
sttton, - en éprouvent déjd lea responstsbUi~s. Commun tstes Jra nçail et ttaliena
Bont clans ce cas. Leurs camar(!4es bPlges
parta,oent Zeurs potnts de vue. Ls P.C. espagnol, bten qu'mégal aujou rd'hut, envisagé
àè& d présent son rOle de la ~ m e manlèrl!
dana l'aprés-Jranqutsme.
Le 1>Ttmier m é r i t e de la conJérMice dc
Eru.:ulles est d'avotr reconnu ces dit!~ren ce1.
man lfestant atnst un gout de la vértté et de
la t r anchtse qui n'a pcu toujour~ ~té ds règle
AH
UE
de dégag r
Lo confére ce de ru e es a
les troits ' D
o est-euro oen .
HA
leur~ travau:~.
. Dans un esprit
de c comprébension et de collaboration »
AH
UE
La cont~r-'lce c!et P..C.
tJes para d' Europe
capttclùte aoatt euenttelltnunt deux objets.
Le premt.er concernaU la Mllnftlon d'une
attitud6 - .'l)M de 1Jltt~ietlra - envers la
conatrucUon ~~enfle ; d ctt ~rd. le:t
dt61rence• fJ1 c!otvene f.UJI /Ofre perdre dll
les conwrgences. Celles-ct 1ont maniteatu pour 111• /Uux J)Ttncn>au.r jntéreu~s.
le P.C . ttcùitiM et le P.C. Jrançau, et M. Ber-
VU!!
U
ltnguer a ruumi la lftuatton en soulfgnant
que ~~ deur J>Grtis Qf'fts~nt daM un esprtt
HA
E
c de c:ompr6henston et de · colb\boratton >>
dans l e q u el il/l enundent « eontlnuer à
. at!ronter enJemble les probl ème~, y comprls
ceux de la Q.~:.& •· comrnunute1 ftaUena et
jran()(Jtl auurent de concert au Parlernent
de Stra11bourl et l'aJJlrment é gal e m e n t
résolus d lutUr c à l'lnUrieur dea 1nst1tut1ons
de la C.E.E. •· Si des dl6~rtnce1 les ~~parent
encore aur certatns fUjets, tll s'efforcent
d'harmontser leura potnts de vue et leur
action .
A propos 4f la secotlde préoccupatton l'appel 4 une~ • large a.111ance • de toutes les
torce~ dhnoc:t'attques, on assiste d une
évolutum da tU les partts communt3tes d'Eurape occtdentale, qut ~~ pousae ~ sortir de
Zeur uolemetd en vue d'une untU d'actton
conatdhte .ftnon c o m m e une fin en 80t,
UFF ICIO P C ~ ._ li A LI/\ DEL LA COMMISSIONE Dt.Lt f r:n lv1UI\J IT A
l
camme le rappelle M. March4ts, du moinil~
com me une « exlgence dea muaes ». Ccttl 1
extuence est tugée anez pressante poor que 1
le souct de savotr d qut revtend ra. le c
ei
dlrigeant » tùlns les alltances ain st Jarm,e. l
ne BO!t plu3 reconnu comme ~tennlnant. :
Il est n!cessatre de replacer 'la con.;b·~,c!; ;
de Bruxelles dans ~ contexte de l'tvolv.tfc~ '
récente du mou.vement communiste mc.m4i<l1 1. i
A cet éçard, une étape Muvelle a tl.'é j'f6"$1i - '
rh te par les P.C. d'Europe occ~Unta l e. Dt,9U .~ t
la conjérence de Mo!COU en 1969, U ut f<'J4' 1
mellement adml3 qu'il n·exts·ttt pas IU « ~1. . 1
ro
tre dlrlgeant du mouvement oommrunlste lntern&tional ». Cette CI/Jinnation dc.v~ent rk'
f
plus ~ plus vrate dans les ta.tts ; en tout uas, l'
les partis représentés 4 Bru:celk.~ ont Mi .~·~
souct - quttte d rendl'e hom1/14ge au P.C. 8'C- ,
sov!éttque - d.e rappeler qu'tls d.étermi'Mf:t i
de Jaçon tndipend.ante leura cho~x d~~ ~t .• ;
ver. le soctaltsme.
·
,
Il eS<t évtdent que cette indépendancc ~JC:W/e t
beaucoup d'un partt 4 l'autre. nota.mmm ~ '
mioont les torces pro'Pf'es aur Ztiquelles c.Jw.-- !
cun a'appute dans .ron caàre natton.U. Mat.z 1
l'a:7J1'aritton d'un << communis1'1N ouegt-euflo- l
pée1& », qui se reconnaft d.e plu.g en plus datt.!! .·
ses méthodes d 'action, ct.ans ses objectt/8 ctt 1
.
dan1 l.a de.scrlptton qu'tl ébaucllè de l' u E~f·,
rope des travatlleurs » - attfourd'hut :}Jrl· )
po11~1 à celle des mc.mopoles, n.e PfJ1tt :
qu'encourager ceux qut, trop ttmtde~ ou lrO"J! 1
Jaibles. héstten t à preJ~dre pl 'IJ.! de WJ~rtt ~ :
l'égard des « nwdèles i. ojjert! par l'Unicm i
sovUttque et les P<J.JIS de l'Europe tU Z'Eit :
En ce sens -- et bien que toute ttUe a.t :
« polvcentris me » ait été écartée d Bru.xel~·:<~>, (
- les conséquenc es de la conjérence f.it.• i
P.C . d'Europe ocidentale pourratent appa . ·~
raitre dans !es prochatne.s au~ corMnunistea internattonales , qu'eUes wtent paJneuropéennes ou mondt<lles.
!
ALAIN JACOI.
EUROPEE -ROMA VIA POLI . 29 TEL fìB0722
r'l!!f!'!a
s 6•
OO~~RS
SIAMPA
Uli. infonnazioni
LE MONDE -
5 février
197 4 •
. l ~ •
Relatée ·avec discrétion par la ~ Pravda ~
UE
La conlérence des P.C. d'Europe occidentlde
a· iatrigué les Sniétiqaes
De notre correspondant
HA
EU
AH
Moocou. - La coojérence des parti& commu.nistes d' Eu rope occidentale, qui s'est t~m-ue il11 a · une sematne 'à Bru:relles, n'a pas soulevé
un très grand. enth~iasme d Moscou. C'est en tou.~ cas l'tmpression
que l'on retire de la lecture Cles brefs comptes rendus publiés en particÙ.lier par la Pra.vda., qui avait pourtant ~ch.é aeux mivoyé& spéctaux. Celui qui che.r chera une analyse en projondeur de l'événement
et de la cUclaration polittque qut Z'à cl()turé nutera sur aa tatrn: pa8
un :reul article de fond n'a encore été consacré d la réunion, et la
presse soviétique - qui a pourtant l'habitude de publier in extenso
un grand nombre de textes ùUologiques, - s'est contentée de publier
an « ré.tvmé »· extrlmtrMnt bret de la déclaration finale <le Monde
du 31 janvter 1974). Ce rémmé omet zes aspects les plu.a origtnaux
de ce texte.
I'Espagne et le Portugal. La Grèce
et la Turquie, qui entratiennent des
relations dlplomatlquea avac Moscou.
ne aont pas ~entlonnées .
Catte liste d'omlsslolll n'est
exhaustlve. Mais les examples donné& sont suffisamment révélateur11 d.e
l'axpectati ve dana laquelle on ae
trouve Ici. Le ph6nom~ntt lntrlgue,
lnqui•te mAme, dana la meaure où
Il comporle des inconnue~ et des
·
innovatlons.
En attendant d'y voir plus oiair,
on se raccroche à ce que J'on peut,
c'est-à·dire aux références que fait
de
Bruxellec
à
la déclaration
l'• internatlonallsme prof•tarlen .. ,
aux ~ grandes ldiJes da Ment, Engefs
et Lénlne •. au " renloroement de
/'unJté du mouvement communlat• et
OU'Irier international •.
quelques
accusatlons contre la çhiM anregis·
tréaa l Bruxelles (lea propos de
M. Marchaia, l ce aujet, n'ont pas
été oublléa dans la pras~N~) . .
En tout cas, la Pravda a conaacr6
molns de piace à la déclaration des
P.C. d'Europe occ.iden.ta la qu'à celle
du seui parti communlata trançals,
qui d6nonçait récemment l' antlcommùnlsme et l'antlsovlétiame soue
toutes leurs formes , et falsaìt un
vlbrant éloge du système sovlétlque.
HA
E
U
AH
UE
Les • oublls " sont assez révélqteurs. Tous les commentateurs - et
pas seulement ceux de la presse
bourgeolae o'nt lnslsté sur la
définltion de cette nouvelle Europa
occidentale que se propoaent de
construlre les partlclpants de la
conférence de Bruxelles ; Il a'ag!t
pour eux d'une Europa occidentale
• pac/flque, démocratlque et lnd•·
pendente ( ... ) en mesure d'tJtabllr,
auas/ blan avec /es Etars-Un/s
qu'avec las pays aoc/a//ate,. ( ...). des
rapports de coopération pac/fique
dans /e respect de la plelne tJgalité
des drolts et da l'lntérft des peuptas •. Le lecteur da la Pravda ou . de n'Importa quel journal soviétique - n'en salt rien jusqu'à préaent. Pas plus qu'il n'est au courant
de la réatflrmatlon, dane la déclaratlon de Bruxellea, du principe
• d'lndiJpendance et d'lgallt~ • de
chaque partì communlate ou dea dlf·
f6rentea attltudet adoptéet par ~•r·
tains P.C. oueat·europ6ens • l'éQard
du Marohé commun. Il y a méme
plus aurprènant : la d6claratlon de
Bruxallee d6nonce très pr6cla6mant
quatre régimes .. taaclstea " ou
• dlctatoriaux • dont • la survlvanc•
est lnadmlsslble .. ; Il s'agli de ceux
de J'Espagne, du Portugal, de la
Gréce et de la Turqule. Le résumé
publlé par la Pravdll ne cite que
i
paa
a4x
JACQUES . AMALRIC.
UFF ICiO PER L'ITALIA DELLA COMMI SSIONF Df-:L •_ F COMUN fT:l
F~ URO P E[ - HOMA VIA POLI. 29 ìEL 089722
UE
AH
ABB . POST . GR . III / 70 L. 1000
MENSILE DEL COMITATO REGIONALE TOSCANO DEL PCI
HA
EU
ANNO IV. n . 2-3. APRILE-MAGGIO 1979
Bo1taccini~ Cecchi~ Cerrina~
SP CIALE
E EZIONI
Di
Giulio~ lppolito~
Spinelli
UE
Pieralli~
AH
TASSI D'INCREMENTO DEL VOTO NEL TRENTENNIO PER PCI E DC: TOSCANA-ITALIA
TOSCANA
5045-
40-
HA
55
EU
60-
194fl
l94fl
1953
1958
1963
1968
1970
1972
1975
1976
SOMMARIO
POLITICA
PERCHÈ IL PCI AL GOVERNO. Conversazione con Fernando Di Giulio (Paolo Parigi)/3 .
LE SCAPPATOIE DELL'ARROGANZA {Roberto Barzanti)/9.
E SOCI EU\
l COMUNISTI, IL GOVERNO, LA SOCIETA'
ALLA FINE HA PREVALSO LA PAURA DEL NUOVO .
Legislazione e domande sociale (Gianluca Cerrina)/ 12 .
UNA SPERIMENTATA CAPACITA' DI GOVERNO. I comunisti e le is tituzioni (Luciano Lusvardi)/ 14.
RIFORMA DELLO STATO : NON È SOLO UN ELENCO.
Decentramento e regioni (Alberto Brasca)/ 18.
LE ILLUSIONI DELLO SPONTANEISMO. Programmazione e riconversione (Gianfranco Bartolini)/20.
L'ASSENZA PIU' COLPEVOLE. Scuola e università {Gian
Mario Cazzaniga)/22.
DOPO LE SCELTE LA GESTIONE. Riforma sanitaria
(Giorgio Ves tri) / 24.
UN FRONTE PIU' CHE MAl APERTO. Terrori s mo e
ordine democratico (Alberto Cecchi)/26.
MA l RITARDI SI SCONTANO. Equo canone e piano
decennale (Paolo Pecile e Lando Santoni)/28.
DIRETIORE
Giulio Quercini.
VICEDIRETIORI
UE
Roberto Barzanti
Fabrizio Franceschini
CO MITATO DI REDAZION E
AH
Alberto Bruschini, Paolo Cantelli,
Gabriele Capelli, Antonio Floridia, Piero Innocenti,
Claudio Martini, Oriano Niccolai, Paolo Parigi,
. Paolo Ranfagni, Mario G . Rossi
HA
EU
CO MI TATO D IRETIIVO
Nicola Badaloni, Gianfranco Bartolini , Bruno Benigni,
Luigi Berlinguer, Lorenzo Calabi, Franco Carnarlinghi ,
Alberto Cecchi, Amos Cecchi, Vannino Chiti,
Lucia no Lusvardi, Marco Marcucci, Renzo Martinelli,
Enrico Menduni, Marisa Nicchi, Gianfranco Rastrelli,
Luigi Tassinari
Renzo Cassigoli
D IRETIORE AMMINISTRATIVO
SERVIZI FOTOGRAFICI
AH
Marcello Severi
Maurizio Berlincioni
. LE NUOVE VIE DEL COLLATERALISMO. Dc toscana e
forze sociali (Paolo Cantelli)/32.
L'ANIMA E IL CORPO. L'organizzazione della Dc in
Toscana (Attilio Monasta)/35 .
UN'EQUIDISTANZA IMPOSSIBILE. Le contraddizioni
del Psi (Vannino Chiti)/38.
UE
D IR ETIORE RESPONSABILE
LA PRIMA E LA TERZA FORZA
HA
E
U
Foto: B. Barbey (pp. 62) : Maurizio Berlincioni (8. 15. 17. 29. 34); Red Giorgeui (24); R. Joedec),,
(54); Gerd Ludwig (45) ; G. Mango/d (52); Massimo Pacifico (4. 19. 23. 27. 39. 47. 49. 66. 67); A!(
Saftra (64).
TESTATA
John Alcorn
DIREZIONE. REDAZIONE. AMMINISTRAZIONE
Firenze, Via Alamanni n. 41. T el. (055) 278741
Pubblicazione registrata al Tribunale di Firenze
il 24 maggio 1976 con il n. 2497
STA MPA
UNA NUOVA IDEA DELL'EUROPA
QUA!--E CONSENSO PER LA NUOVA EUROPA . Intervista
ad Altiero Spinelli (Antonio Floridia)/44.
DOPO IL VERTICISMO LA PARTECIPAZIONE (Luigi Berlinguer)/48 .
EUROCOMUNISMO E SINISTRE IN EUROPA (Piero Pieralli)/51.
LA CLASSE OPERAIA VA IN EUROPA . Il movimento
sindacale (Aldo Bonaccini)/53.
L'E UROPA DELL'E NERGIA (Felice lppolito)/55 .
L'INTEGRAZIONE DIFFICILE . Le politiche economiche
(Alberto Bruschini e Alberto Zanni)/57 .
SCHEDE : La Toscana e l'Europa.
LA NOSTRA AGRICOLTURA E LA CEE {Giovanni Gozzini)/62.
CHE COS'È IL FEOGA {Raffaello Fabiani)/63.
I TOSCANI NELL'EMIGRAZIONE (Mario Olla)/64.
IL FLUSSO TURISTIC0/65.
IL VOLUME DEGLI SCAMBI/66.
Cooperativa Lavoratori Officine Grafiche Firenze
viale dei Mille 90,50131 l Firenze tel. 587.144-576150
telex 57596 OGRAFI
Abbonamento annuale: L. 10.000. Semestrale: L. 5.000.
Versamento in conto corrente postale n . 5/15432
intestato a « Politica e società»,
mensile del Comitato regionale toscano del Pci,
via Alamanni 41 , 50123 l Firenze
2
Distribuzione:
Editori Riuniti
•
P(~rché l
P ci
Conversazione con Fernando Di Giulio
HA
EU
UE
La fase che ha dato i migliori risultati
per il paese è stata senza dubbio la
prima: quella del governo delle astensioni. In un periodo relativamente
breve, dall'ottobre all'aprile del '77, è
stata presa una massa estremamente
vasta di misure, anche complesse, che
hanno consentito quello che è l'esito
più valido del triennio (anche se da un
paio di mesi sembra rimesso in discussione): il tasso di inflazione, pur restando molto alto, è diminuito in
modo sensibile, si è riequilibrata la
bilancia dei pagamenti, si sono ricostituite le riserve, si è ristabilito il credito
internazionale all'Italia.
EU
HA
altre categorie, o hanno avuto carattere provvi sorio (per esempio, il
blocco temporaneo della scala 'm obile
per i redditi superiori a certi livelli). l
risultati di cui parlavamo sono stati
possibili perché i provvedimenti
hanno operato contemporanemaente
su tutto l'insieme della situazione finanziaria. Se si pensa che ciascuna di
queste misure è estremamente complessa e che sono state tutte realizzate
in pochi mesi. credo che non ci siano
precedenti nella storia d ' Italia, e nelle
recenti vicende di altri paesi dell'Europa occidentale, di una politica wsì
energica di risanamento economico e
di equilibrata distribuzione dei sacrifici.
AH
Delle vicende politiche di questi ultimi
tre anni noi siamo soliti fare questa
periodizzazione: prima fase: governo
delle astensioni; seconda fase: intesa
programmatica e crisi di questa intesa;
terza fase: maggioranza di solidarietà
nazionale e crisi di questa maggioranza. A l riguardo il Pci esprime una
valutazione differenziata. Tu come sintetizzeresti il giudizio su queste tre
diverse fasi, tenendo conto dei problemi
che di volta in volta stavano di fronte al
paese, e su quali terreni di fondo si è
aperta la crisi della maggioranza?
AH
In questa ampia conversazione,
il compagno Di Giulio ripercorre criticamente le vicende
politiche della legislatura appena conclusa: le diverse fasi
della politica di unità nazionale,
i risultati ottenuti, le difficoltà
incontrate, i mutamenti nei raPporti tra le forze politiche, la
,gravità dell'attacco terroristico
e il << dopo Moro >>, la crisi ecOnomica e le spinte corporative,
le debolezz,e del movimento di"
lotta, le ambiguità socialiste. E
infine, le prospettive per il dopoelezioni.
UE
di Paolo Parigi
Un'energica politica
di risanamento economico
Questo è stato possibile attraverso una
serie assai ampia di provvedimenti che
affrontavano un largo ventaglio di
questioni, spaziando da misure fiscali
a misure tariffarie, da misure salariali,
a misure per il rientro dei capitali
all'estero; oltre a misure più contingenti. Di queste, l'unico intervento che
comporta sacrifici seri per i lavoratori
è il non ricalcolo della contingenza
sulle liquidazioni a fine lavoro. Altre
misure o rappresentano sacrifici per
Ma come è stato politicamente possibile
modificare una situazione economica
che sembrava così compromessa?
Perché quello è stato un periodo in cui
ha effettivamente prevalso l'elemento
della solidarietà nazionale, per il fatto .
che una parte considerevole del
gruppo dirigente democristiano riteneva che la situazione economica fosse
giunta a un punto così pericoloso da
fronteggiare assolutamente in qualche
modo.
Il momento
della popolarità di Andreotti
Guarda, in generale sono tre i critericon cui si valuta una situazione politica: risultati, rapporti tra i partiti, consenso del paese. Dei risultati ho già
detto. Quanto ai rapporti tra le forze
politiche, in questa fase del governo
delle astensioni noi abbiamo affrontato e risolto più difficoltà che nei
periodi successivi. E senza riunioni
lunghe e faticose , ma con intese che si
realizzavano in un quarto d'ora, in
sede parlamentare, in rapporti con il
governo, e senza gli incontri tra i
3
UE
AH
HA
EU
HA
E
U
Ma qui sorgono subito le prime difficoltà. L'accordo si fa, ma è un accordo
faticato che richiede lung he trattative.
C'è già un mutame nto di clima. E poi,
una volta fatto l'accordo e passati a ll a
prova dei fatt i, l'accordo non funziona. Ci sono anc he episodi particolari:
per esempio, subito dopo l'intesa programmatica, c'è l'episodio della fuga
di Kappler, che già rappresenta una
ferita ... Ma è con l'autunno del '77,
che culmina nella manifestazione dei
metalmeccanici del 2 dicembre, che si
determina una rottura del clima precedentemente stabilitosi tra governo e
paese e tra governo e movimento
sindacale. Di qui la crisi aperta da noi .
per cercare di a ndare ad una soluzione
di governo con la nostra partecipazione. Quindi, già nell'autunno '77 c'è
una prima crisi sull'attuazione del programma. Dalla crisi si usci invece con
la maggioranza di solidarietà nazionale E a questo punto vorrei esprimere un giudizio generale. Ritengo
che la politica che noi abbiamo seguito in questi tre anni sia stata giusta
nel suo indirizzo complessivo. Non
vedo alternative di fondo che non
portassero il paese a situazioni molto
più pericolose. Questo però non vuoi
dire che noi abbiamo gestito correttamente tutti i passaggi.
Comunque si realizza l' accordo progra mm atico, si forma la maggiora nza,
c'è un' intesa a nche sulla composizione
del governo. Ma ecco l'inganno. Il
governo che si presenta alle Camere è
diverso da quello stabilito, e si determina così un paradosso forse non
avvertito da tutti: la nuova maggioranza si trova a reggere lo stesso
governo delle astensio ni! Tanto che,
com'è noto, gli indipendenti di sinist ra
aveva no deciso di aste ne rsi,e noi aveva mo convocato la direzione del partito - mi pare che di recente ne abbia
parlato alla Tv anche Berlinguer - ed
eravamo incerti se proporre addirittura il nostro voto negativo . Per cui la
nuova maggioranza non nasce su ll'intesa che era stata violata dalla Dc, ma
nasce su ll a vicenda del rapimento di
UE
Questo giudizio spiega il passaggio dal
governo delle astensioni, con un accordo limitato alfe questioni più urgenti
deltecconomia, all'intesa programmafica successiva ...
disc utere. Comunque, qua ndo noi
proponi a mo il nostro ingresso nel governo, la trattativa si conclude con la
formazione della maggioranza di solidarietà nazionale. Anche questo è un
punto discutibile. Dovevamo accettare
il sempl ice ingresso nella maggioranza
- non era proposta nostra: era controproposta democristiana - oppure
no? Io ritengo che noi, in quella
sitauzione, difficilmente potevamo
fare altri menti. Per due ragioni: perché socialisti e repubblicani avevano
accettato la controproposta democristiana, isolandoci; e soprattutto perché
quella controproposta era nata da un
aspro e drammatico scontro politico in
seno alla Dc. Ora, un irrigidimento
nostro rischiava di apparire come un
vo ler tirar troppo la corda.
AH
vertici dei partiti che hanno caratterizzato le vicende successive.
Il terzo elemento è, se si vuole, il più
sconcertante ma anche il più indicativo. Pur essendo questo l'unico periodo
di questo triennio in cui vengono
decise misure di sacrificio, il governo
gode del maggior sostegno dell'opinione pubblica e delle organizzazioni
sindacali.
Le difficoltà con il sindacato e con
l'opinione pubblica sono venute dopo.
Questo invece è persino il momento
della popolarità di Andreotti, con la
sua conferenza televisiva sui sacrifici.
L'intesa violata dalla Dc
Un
passaggio discutibile è se noi dovevamo accettare un accordo di programma senza porre contestualmente
un mutamento della formazione governativa, che è poi il problema che
abbiamo posto a dicembre del '77; ma
se è stato giusto porlo nel dicembre
del '77, o se non lo si poteva già porre
a luglio, è certo un punto che si può
4
Il flusso dell'import-export al porto di Livorno è un indice importante dell'andamento della bilancia
commerciale.
Il<< dopo Moro>>
HA
Superata però questa fase eccezionale
in cui era tornata a pesare una esigenza di unità più profonda del normale (così com'era accaduto per la
situazione economica durante il governo delle astensioni), riemergono i
limiti già presenti nell'autunno '77.
Intendiamoci, alcune cose si fanno,
anche rispetto al '77: legge finanziaria,
legge sulle pensioni, ecc .... Ma quando
si prova ad andare oltre, la maggioranza non riesce a funzionare e nascono le condizioni della crisi di governo.
Siamo dunque di fronte a un atteggiamento della Dc che ha portato a un
progressivo indebolimento del vincolo
della solidarietà nazionale mano a
mano che sono stati superati i momenti
UE
fatto nel corso della crisi '77-'78,
quando si aprì la questione della maggioranza con noi. Ma essa fu risoluta
dalle forze più avanzate evitando un
confronto di fondo e usando in ultima
analisi il grimaldello dello stato di
necessità.
È evidente, quindi, che noi ci troviamo
di fronte a una Dc che oscilla; può
assumere posizioni anche molto unitarie ed avanzate su questioni di enorme
rilevanza come l'operazione di riassetto finanziario, e può poi, quattro
mesi dopo (ottobre '77), sgomentarsi
di fronte all'ipotesi che un governo
democristiano cerchi di affrontare il
meccanismo del cumulo delle pensioni . Può accettare che si chiedano pubblicamente le dimissioni di un presidente della repubblica democristiano
e può impujntarsi per imporre un
sottosegretaro di una determinata corrente. E questo perché è mancato un
chiarimento politico di fondo, perché
le forze che potrebbero proporlo non
lo hanno mai fatto in modo netto,
avendo preferito affidarsi all'opera di
Moro, il quale certamente riteneva
che la Dc dovesse andare in una certa
direzione, ma portandosi appresso tutti, chi era d'accordo e chi non era
d'accordo, col modulo dello stato di
necessità. La morte di Moro ha sbilanciato tutto questo e quindi ora ci
troviamo di fronte ad una Dc in cui
prevale, non so nemmeno quanto consapevolmente, l'anima moderata che
ha paura del nuovo.
Ma queste oscillazioni della Dc che tu
descrivi non possono trovare una spiegazione nel flusso e riflusso dei processi
sociali in atto nel paese? nella sensibilità con cui questo partito sa cogliere, ad
esempio, debolezze del movimento e il
riemergere di spinte e chiusure corporative?
La questione esiste ed è una questione
profonda. La Dc amministra e media
a livelli in genere molto bassi tutta
una serie di impalcature corporative
che essa stessa ha favorito, e certo sa
approfittare anche delle debolezze nostre. Resta il fatto però che ci sono
momenti in cui la Dc non si preoccupa
degli aspetti corporativi e momenti in
cui invece la angosciano. Faccio un
esempio: perchè la Dc vota come un
sol uomo e senza problemi la legge
che per un anno e mezzo trasforma in
buoni del tesoro i futuri aumenti di
contigennza destinati ai redditi superiori ai sei milioni? Non è una misura
che tocca determinati strati sociali?
Anzi sono strati sociali più ampi di
quelli che possono essere colpiti, per
esempio, dalle misure sul cumulo
dello pensioni. Ma riguardo alla con-
HA
EU
AH
Credo che siamo di fronte ad una
vicenda abbastanza complessa. Senza
dubbio, all'interno della Dc, esistono
forze convinte che sia necessario un
rinnovamento del paese; un rinnovamento, quanto meno, politico (se
debba essere anche economico-sociale
per loro può essere da discutere); e
convinte anche che questo rinnovamento politico passa attraverso un
determinato rapporto con noi. Non
sono posizioni nuove nella Dc. Per
esempio, chi già in passato ha sostenuto posizioni di questo tipo è De
Mita, insieme a una parte della corrente di Base. Queste forze, però, sono
attualmente minoritarie nella Dc. Con
Moro naturalmente le cose erano un
po' diverse, ma la condizione di minoranza permaneva.
Il punto qual è? Che la situazione del
paese ha presentato, per due volte in
questi tre anni e su questioni di grandissima importanza, tali elementi di
pericolo, che in questi momenti e su
quelle questioni è stato possibile a
questa parte della Dc riuscire ad essere l'espressione dell'intero partito.
Questo spiega il comportamento della
Dc di fronte alla crisi finanziaria e sul
caso Moro e perfino il suo atteggiamento sulla nostra richiesta di dimissioni di Leone.
Che cosa, invece, non è succcesso?
Non è successo che da queste situazioni la Dc sia uscita con una linea
politica che cercasse, dal suo punto di
vista, di dare coerenza e continuità
alla collaborazione con noi. Anche
all'ultimo congresso essa eluse il problema; si misurò solo sull'elezione di
Zaccagnini, che conteneva un significato politico, ma non esplicito. La
maggioranza stessa che lo elesse era
ambigua, e lo si è visto negli sviluppi
successivi.
EU
Ho presente anche la vicenda referendaria. Lo so, non siamo riusciti a far
passare la << Reale bis >>, c'è stato l'atteggiamento socialista sulla << Reale >>,
si è verificato il disimpegno di tutti
(eslcuso il nostro) sulla legge per il
finanziamento ai partiti ... ma queste
sono le ombre. Guardiamo le luci. Se
valutiamo il complesso delle questioni ,
troviamo tre risultati sostanziali. In
primo luogo l'insieme della società, le
strutture democratiche del paese, reggono bene di fronte all'attacco delle
Brigate rosse, nonostante le oscillazioni del Psi. In secondo luogo anche
la vicenda referendaria si conclude
tutto sommato positivamente perché
vengono varate nuove leggi e soprattutto perché viene risolta la questione
cardine dell'aborto. In terzo luogo una
crisi pericolosa, delinatasi al vertice
della repubblica subito dopo il caso
Moro, viene affrontata per iniziativa
del Pci non come si affrontano di
solito le cose in Italia, e coè facendole
marcire, ma tagliando risolutamente il
nodo e andando all'elezione di Pertini.
Insomma il paese, attaccato questa
volta non nel terreno economico ma
sul terreno della democrazia, manifesta egualmente una sua capacità di
difesa e risolve positivamente i nodi
anche drammatici che gli stanno di
fronte.
UE
È però anche il periodo dell'escalation
terroristica, dei referendum ....
eccezionali e particolrmente acuti della
crisi, ora di carattere economico ora
legati alle sorti delle istituzioni democratiche. Ma come spiegare questo atteggiamento? È una reazione di difesa
che è scattata ogni volta che sono
entrati in discussione i nodi essenziali
del sistema di potere democristiano (e
questo rinvierebbe in qualche modo
anche agli equivoci e alle ambiguità
non sciolti al momento della formazione della nuova maggioranza), oppure a un certo punto, soprattutto
nell'ultima fase, si è verificata in seno
alla Dc un'involuzione moderata?
AH
Moro. Ciò nondimeno, ritengo che un
secondo periodo positivo di questo
triennio, dopo quello delle astensioni,
sia il periodo che va dall'attentato di
Via Fani all'elezione di Pertini .
Le oscillazioni democristiane
In questi tre anni, il tentativo di
chiarimento più aperto è stato quello
5
tingenza ha marciato tranquillamente;
invece sulle pensioni si era spaventata
nel '77, ha ripreso un po' di coraggio
ne '78 dietro nostra pressione, ma non
so, alla prova dei fatti, cosa sarebbe
successo ...
poneva per il Psi l'obiettivo di avere
più voti e di riacquistare uno spazio.
Obiettivo legittimo, che qualsiasi socialista si sarebbe posto.
Tra rinnovamento e
corporativismo
AH
HA
EU
UE
HA
E
U
E il partito socialista? In questi tre anni
esso è apparso dominato da una sorta di
i nsojferenza rispetto alla politica di
solidarietà nazionale. Quali sono i motivi di questo comportamento e qual è il
tuo giudizio complessivo sulla politica
di questo partito?
Ma come ha cercato il Psi di realizzare
questo obiettivo? E qui non vi riferisco
tanto al suo atteggiamento nei nostri
confronti, con polemiche anche pretestuose: tutto sommato questo è secondario ; mi riferisco a come si è mosso di
fronte alla linea politica che per il
paese appariva necessaria. Se io dovessi dare una definizione della posizione socialita di fronte alla politica di
unità nazionale perseguita in questi
anni, dovrei dire che essa è stata
<<aderire e ... differenziarsi >>, <<aderire
e criticare >>.
Da una parte il Psi non se la sentiva,
per ovvie ragioni, di assumere il ruolo
di opposizione rispetto a questa politic, ma contemporanemanete non la
sentiva nemmeno come sua e non era
quindi in grado di farsene protagonista e di avere una funzione dentro di
essa. Questo atteggiamento lo ha portato a non avere nessuna collocazione
e nessuna linea veramente autonoma.
E la prova di tutto questo è emersa nel
momento in cui noi siamo usciti dalla
maggioranza.
Fino ad allora il Psi aveva fatto più o
meno questo ragionamento: <<La politica di solidarietà, se anche va avanti,
avrà comunque momenti difficili. Io,
per un verso, vi partecipo, e per un
altro cerco di sfruttare tutte le difficoltà di questa politica per farmi un po'
di voti a spese dei due principali
protagonisti >>. Ma quando noi abbiamo rimesso in discussione non la
linea generale, ma il modo della sua
attuazione, allora i socialisti si sono
trovati spiazzati e senza una precisa
collocazione. E infatti è difficilissimo
dire quale sia stata esattamente la
posizione del Psi durante l'ultima crisi.
AH
Il punto è che la Dc era consapevole
che per determinate misure di rinnovamento, prese in determinati momenti e sotto l' assillo dello stato di
necessità, essa poteva anche ignorare
le resistenze corporative. Caduta invece l'eccezionalità della situazione è
venuto a mancare lo stato di necessità,
allora essa è tornata a cedere ai corporativismi . Quindi il problema che si
pone è questo: se la sente la Dc naturalmente dal suo punto di vista,
con le garanzie di cui ha bisogno, con
un rapporto con noi che non deve
semplicemente essere l'accettazione
delle nostre posizioni, ma la definizione di una linea d'incontro - di
dare a una politica di rinnovamento
del paese una prospettiva, una dignità
e un potere di cot;J.vincimento? Se la
risposta è positiva, allora saprà affrontare anche i corporativismi. Del resto i
problemi del corporativismo li ha la
Dc. ma li abbiamo anche noi, come
ogni grande partito. Se invece la risposta è negativa, diventa una fatica
improba superare qualsiasi ostacolo e
nessuna intesa con noi potrà reggere.
UE
La politica socialista:
aderire e differenziarsi
Il Psi si 'e mosso partendo da un dato
per esso molto preoccupante: il risultato delle elezioni del '76, che pur non
avendo marcato un arretramento rispetto al '72, segnavano però una
sta bilizzazione in presenza di una
forte avanzata nostra.
Moltissime sono le ragioni che hanno
determinato la nostra avanzata, ma ce
n'è una che riguarda anche il Psi. È
uno dei misteri di questi anni il fatto
che i socialisti, dopo la rottura con il
Psdi, non abbiano tentato nulla per
recuperare la sinistra socialista che si
era scissa. Come è noto, il grosso di
questa forza, dopo il '72, è venuto con
noi. Di fronte a questo dato, e alla
conseguente crisi interna del partito, si
6
s"ciogliere il parlamento: potevano
proporne un'altra nel corso della crisi.
E se la ritengono necessaria, quale
ruolo affidano al Psi rispetto ad essa?
Secondo me i socialisti potrebbero
svolgere una funzione importante,
perché non c'è dubbio che la politica
di unità nazionale è difficile, così
come sono difficili i rapporti tra Pci e
Dc: una funzione che può legittimamente portarli anche a differenziazioni ora dall'uno ora dall'altra, a
condizione naturalmente che queste
differenziazioni servano a far marciare
in avanti la politica dell' unità. Si tratterebbe allora semplicemente di discutere nel merito le singole posizionie
proposte.
Se invece i socialisti continuano con la
linea seguita fino ad oggi, essi si
troveranno spiazzati anche nel dibattito elettorale: quale collocazione propongono per il Psi dopo le elezioni?
Dove andrà il Psi
dopo le elezioni?
Ora io penso invece che questo partito
debba e possa qualificarsi proprio
sulla politica di solidarietà nazionale.
Forse non la ritengono necessaria al
paese? Ne propongano un'altra. E
allora non capisco perché hanno fatto
La stampa ha discusso molto su quali e
quanti cambiamenti di rotta si sono
verijìcati al nostro congresso a proposito del rapporto noslro con le altre
.forze politiche. Mi sembra invece che il
congresso abbia ricon.fermato nella sostanza le linee di .fondo già dejìnite in
passato per quanto riguarda la soluzione da dare al problema della direzione politica del paese. C'è però da
chiedersi, dopo tutto quello che è avvenuto in questi tre anni, se e quanto
possa essere credibile riproporre meccanicamente al paese e all'elettorato la
proposta con cui ci siamo presentati alle
elezioni del '76. In particolare, in quali
termini si pone oggi il problema del
rapporto nostro con la Dc?
Mi sembra che proprio l'esperienza di
questi anni renda più credibile la
nostra proposta rispetto al '76, sia
perché questi rapporti ci sono stati (il
precedente del governo di unità nazionale dopo la liberazione era un pochino lontano!), sia perché essi hanno
dimostrato in due momenti drammatici della vita nazionale un'eccezionale
capacità di realizzazione.
Certo, non sono stati in grado di
sostenere un'organica politica di rinnovamento. Questo è il punto davanti
al quale ci troviamo.
Aggiungo però che anche nell'opinione pubblica ha fatto più strada di
quanto non si pensi l'idea che almeno
per il momento altre soluzioni non
sono praticabili senza grandi pericoli
per le sorti del paese. Credo che anche
una parte considerevole delle forze
socialiste sia restia di fronte a esiti che
vedano il Psi al governo e noi all'opposizione. E lo stesso si può dire per
alcune forze interne alla Dc.
sono del resto già da tempo presenti nel
dibattito politico, come peseranno nel
confronto elettorale?
un caso che si sia verificata un'impennata inflazionistica non appena la collaborazione si è interrotta.
Il pericolo dell'ingovernabilità
AH
UE
Quindi la scelta è questa: o si accelera
un processo di governabilità del paese,
oppure si opta ... per quale altra alternativa? In realtà si opta per l'alternativa dell' ingovernabilità.
Del resto la cartina di tornasole della
situazione reale è data dalla crisi di
governo. La Dc ha ritenuto che non
esistessero le condizioni politiche per
una collaborazione effettiva e contemporaneamente è giunta al pardosso di
fare l'impossibile per evitare che si
formasse un governo rispetto al quale
noi fossimo all'opposizione.
Se si vuole avere un quadro di che
cosa sarebbe l'Italia dopo un risultato
elettorale che non rappresentasse una
spinta verso l'intesa, guadiamo alla
vicenda dell'ultimo governo Andreotti. Mai si era verificato che un presidente del consiglio, per non ottenere il
voto di fiducia, moltiplicasse per venti
giorni tutti i suoi sforzi fino al punto di
chiudere in casa un socialdemocratico
e due democristiani e di persuadere i
socialisti, con una promessa che non
era in grado di mantenere - quella
dell'a bbinamento delle elezioni -, a
portare persino il novantenne N enni
in senato perché gli votasse contro!
Questa sarebbe l'alternativa.
Un 'ultima domanda. Crisi economica,
terrorismo, collocazione internazionale
dell'Italia: questi tre grandi temi, che
HA
E
U
D'altre parte l'idea di una collaborazione democratica ampia, messa in
discussione in linea di principio dalla
Dc nelle elezioni del '76, oggi non è
più respinta in linea di principio.
Quello che la Dc afferma di non
volere è una collaborazione nella
forma del govero di coalizione. Siamo
passa ti, quindi, da un confronto in cui
veniva negata l'idea stessa dell'intesa
unitaria a un confronto in cui si discute sui modi concreti in cui l'idea è
attuabile. Mi sembra dunque che la
linea proposta dai nostri ultimi due
congressi sia andata avanti nei rapporti politici e nella coscienza del
paese.
La questione vera che abbiamo di
fronte mi sembra allora un'altra.
Quali sono le condizioni programmatiche e politiche che possono rendere
possibile una collaborazione feconda
tra noi e la Dc, insieme alle altre
forze? In altre parole, sono ipotizzabili
per il dopo-elezioni spostamenti e avvicinamenti tra i partiti che consentano questo tipo di collaborazione?
Credo che questo dipenderà in modo
decisivo dal risultato elettorale stesso.
Si può avere un risultato che può
spianare la strada a un rapido chiarimento politico che consenta un periodo più o meno lungo (la politica è
sempre transitoria) di collaborazione
su un programma di rinnovamento e
su un'effettiva volontà di realizzarlo;
oppure si può avere un risultato che
mantenga il paese in una situazione di
confusione e di relativa ingovernabilità, con il rischio dell'immediato aprirsi
di crisi profonde sia sul terreno politico che su quello economico: non è
HA
EU
AH
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Sia il tema della crisi economica che
quello del terrorismo rinviano al problema dell'unità, all'esigenza di una
collaborazione tra le forze democratiche. Per la crisi questo mi pare indiscutibile e ampiamente acquisito. Una
politica unitaria intorno a un programma di rinnovamento economico
- se viene sentita e praticata come
una profonda esigenza del paese dalle
forze che realizzino un 'intesa di questo
tipo - può dare ampi risultati.
La questione del terrorismo è in un
certo senso ancora più semplice: è
facilmente comprensibile che la democrazia è tanto più difesa e garantita
quanto più salda è la collaborazione
tra le forze. C'è però un punto che può
introdurre elementi di contraddizione.
L'esplodere del terrorismo ha posto
un'altra questione, oltre quella della
difesa delle istituzioni democratiche:
si tratta di sapere se vi sono state, e
quali sono state, le collusioni tra forze
politiche e settori dell'apparato dello
stato, da un lato, e terrorismo dall'altro. Tale questione è in piedi da Piazza
Fontana. Appare chiaramente che
queste collusioni ci sono: pensa alla
fuga di Freda e Ventura, pensa alle
vicende più recenti e persino alle
misteriose telefonate di avvertimento
a Toni Negri (a prescindere dalle
soluzioni giudiziarie che avrà questo
caso).
Le collusioni con il terrorismo
Questo è un punto delicato perché,
mentre sul terreno della difesa della
democrazia l'unità è realizzabile, su
questo secondo terreno può sorgere il
problema di forze che pur non essendo state implicate nella vicenda del
terrorismo, hanno tuttavia delle preoccupazioni per eventuali tumori da tagliare cresciuti in casa loro. In questo
senso la nostra posizione è più facile,
perché in casa nostra non abbiamo
problemi. Problemi però in qualche
casa devono pur esserci, e credo che
l'opinione pubblica se ne renda
sempre più conto; è comunque un
tema da discutere anche in campagna
elettorale.
La questione della collocazione internazionale dell'Italia è forse quella su
cui si è realizzata l'intesa più ampia
tra le forze democratiche. La novità
che invece esige un approfondimento
è che la situazione mondiale si è
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HA
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trasformata negli ultimi temp1 m termini tali che la salvaguardia della
pace è lega ta non al mantenimento
dello status quo, ma anzi all'esigenza
del rilancio di una prospettiva di mutamenti abbastanza profondi nell'ordine inLernaLionale. 1::. Y. ui la Jillicollà
sta non tanto nell'orientamento delle
forze politiche italiane, quanto nel
loro provincialismo. Ci sono questioni
decisive per le sorti del mondo e anche
del nostro paese (penso, per esempio,
alle trattative sugli armamenti strategici) che invece in Italia cadono
nell'indifferenza e persino nella disinformazione. Perciò questo ordine di
problemi si presenta in modo diverso
dagli altri due, perché c'è l'esigenza di
un rilancio di consapevolezza e di
informazione nel paese: un rilancio in
un orizzonte non solo europeo o eurooccidentale, ma in un orizzonte mondiale.
Se riusciamo a far questo, allora non
dovrebbe essere difficile, anche su
questo terreno, sviluppare le possibilità di un 'i ntesa e di una collaborazione.
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