Pianificare e progettare la rete
per il reinserimento delle persone
sottoposte a provvedimenti
dell’autorità giudiziaria
1 LUGLIO 2014
14 FEBBRAIO 2005 …LEGGE REGIONALE N. 8….
•
•
La Regione promuove le azioni volte a favorire il minor
ricorso possibile alle misure privative della libertà,
nonché il recupero e il reinserimento nella società
delle persone sottoposte a tale misure, coinvolgendo
a tal fine le ASL, gli EE.LL., il terzo settore ed il
volontariato
La Regione, al fine di tutelare la dignità delle persone,
con l’obiettivo di recuperare le qualità individuali
compromesse dal disadattamento sociale e di ridurre
il rischio di recidiva, supporta ed incrementa la
pianificazione sociale integrata, in particolare
nell’ambito dei piani di zona.
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LEGGE REGIONALE 14 FEBBRAIO 2005 N. 8
L’impegno: Favorire ogni possibile coordinamento
interistituzionale, per stabilire buone prassi a favore di una
popolazione a rischio di esclusione sociale, nella
responsabilità di garantire loro i diritti di cittadinanza
offerti alla generalità della popolazione
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DGR 9502/2009
GLI OBIETTIVI
•
Sostenere un maggiore e più incisivo coordinamento: le progettazioni fino
ad ora finanziate, pur avendo sostenuto interventi importanti e significativi
in termini di risorse e risultati, soffrivano della difficile integrazione con la
programmazione territoriale
•
La conseguenza inevitabile del punto sopra esposto è rappresentata dal
difficile passaggio da una logica di progettazione ad una apertura dei
servizi anche alla popolazione in esecuzione penale
•
Le risorse finanziarie, non di grossa entità, richiamavano alla necessità di
“riunire” attorno ad un unico obiettivo “forze” diverse
LO STRUMENTO
•
Il piano di intervento, costituito da massimo di 6 macro progetti, deve
essere presentato dall’ASL, in accordo, e congiuntamente, con gli Uffici di
Piano, le strutture dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia
Minorile
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I NODI CRITICI
Alcuni spunti di riflessione:
La progettualità non si integra ma è la sommatoria di più azioni:
alcune azioni di intervento
rischiano di sovrapporsi alle azioni già
svolte dai Servizi Territoriali. In questo senso occorre un migliore
coordinamento con i Servizi Invianti e Territoriali
Analisi del bisogno e progettualità: l’esigenza di coordinare meglio le
tempistiche degli iter processuali con i tempi dei progetti individuali di
reinserimento e/o accesso alle misure alternative
Valutazione in itinere: definizione di un tempo per la verifica che sia in
grado di garantire una possibile rimodulazione del progetto
Generare delle buone prassi replicabili: condivisione, collaborazione e
valutazione congiunta
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I PUNTI DI FORZA
connotazione di un SISTEMA, sia per la capacità dimostrata di far
funzionare in modo sinergico il partenariato, sia per l’incisiva azione di
sensibilizzazione che ne ha fatto un sistema conosciuto a livello
territoriale
come intervento di peso nelle politiche territoriali per i numeri che ha
saputo conseguire, uscendo definitivamente dalla logica dei piccoli
progetti sperimentali che creano modelli su un campione
estremamente ristretto di interventi (la quantità è di per sé un
intervento di qualità)
ha generato una serie di protocolli di collaborazione operativi ed
organizzativi
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STRATEGIE DI ATTUAZIONE
•
Innovazione: di processo, di metodo, sul livello organizzativo
•
Sperimentazione e valutazione: identificare le migliori prassi sostenibili
•
Empowerment di comunità: sviluppo di strategie di collaborazione fra le
risorse presenti sul territorio, attraverso la valorizzazione dei partenariati, sia
in termini di risorse che di professionalità
•
Confronto/Condivisione e partenariato: realizzazione di occasioni di
scambio di esperienza in cui far convergere l’esperienza dei soggetti che
partecipano alle attività ammesse al finanziamento. Rispetto dei ruoli di
ciascuno e attenzione al valore aggiunto
•
Sostenibilità: ricerca delle condizioni che consentano ai partenariati di
consolidare il loro legame e di dare continuità alle azioni intraprese che
siano state positivamente valutate
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LA RETE COME RISORSA
L’organizzazione di un sistema a rete si inscrive
principalmente nelle reti esistenti nella
comunità territoriale per la realizzazione di
forme di co-progettazione e coprogrammazione centrata su un progetto
complessivo di inclusione sociale (sociale e
socio sanitario)
Presidenza- Progetto diritti al Cittadino e Pari Opportunità
LE LINEE STRATEGICHE 2014-2015
CO-PROGETTAZIONE
REALIZZAZIONE DI UNA
GOVERNANCE
TERRITORIALE
INTEGRAZIONE
Coordinamento
interdirezionale e
interistituzionale
ORIENTAMENTO AL
RISULTATO
SOSTENIBILITA’
FINALITA’
• Operare per il sostegno
e la messa a sistema di un
coordinamento stabile sia a livello regionale che a
livello territoriale
• Potenziare, sostenere e sviluppare le attività volte a
favorire la permanenza, il rientro delle persone, adulti e
minori, nel proprio contesto di vita, con particolare
attenzione alla fase di dimissione, sostenendo la
realizzazione di percorsi in misura esterna alla
detenzione, soprattutto per i giovani al primo reato e/o
per reati di bassa pericolosità ed entità
LA GOVERNANCE
LIVELLO REGIONALE
LIVELLO TERRITORIALE
Tavolo regionale
Il Tavolo coordinato dalla DG
Famiglia,
Solidarietà
e
Volontariato coinvolgerà le altre
Direzioni
Generali
Regionali
interessate,
i
referenti
del
Provveditorato
Regionale
dell’Amministrazione Penitenziaria
• Confronto e monitoraggio degli
interventi
• Garantire una integrazione dei
programmi e degli interventi
Gruppo interistituzionale territoriale
Composto da:
• 1 referente dell’Ufficio di Piano
• 1 referente della Provincia
• 1 referente dell’IP
• 1 referente dell’UEPE
• 1 referente dell’USSM
Per ASL Milano il gruppo verrà
integrato da 1 referente CGM, 1
referente CPA, 1 referente del IPM
Beccaria, 2 referenti dell’USSM di
Milano.
Per ASL di Mantova il gruppo verrà
integrato
da
1
referente
dell’attuale
OPG
e
del
Dipartimento di Salute mentale
LE LINEE DI INTERVENTO
LAVORO E FORMAZIONE
1 servizi di base
2.Accoglienza e orientamento
3. Consolidamento delle
competenze
4. Formazione
5.Tirocinio
ALCUNI PASSAGGI CHIAVE NELLA PIANIFICAZIONE
Un approccio di tipo multidimensionale
Incentivare le reti integrate territoriali
Garantire una presa in carico della famiglia
La filiera: come un insieme strutturato di percorsi dove la
persona si inserisce a partire dal bisogno rilevato che è
diventato parte del suo progetto individualizzato
• Definizione di priorità /analisi del bisogno
• Integrazione di strumenti e di risorse
•
•
•
•
I LUOGHI DELLA PIANIFICAZIONE
MARZO
APRILE MAGGIO
GIUGNO
31/03
Programmazione
territoriale
Raccolta e
valutazione dei
Progetti
Sottoscrizione
Convenzione
Attuazione,
rendicontazione e
monitoraggio,
valutazione
20/05
15/06
DOPO 1 ANNO
La pianificazione in rete: sei mesi dopo
• Resistenza al cambiamento
• Autoreferenzialità
• Difficoltà sul piano organizzativo: dalla prestazione
alla progettazione
• Il coordinamento «funzione pubblica»
• Scarto continuo tra quanto gli operatori sostengono
sulla necessità di compartecipare i processi
…..attivazione del meccanismo di delega
Progetto Diritti del Cittadino e Pari Opportunità
• La possibilità di gestire i problemi legati all’integrazione
sociale dei detenuti è strettamente connessa con le
rappresentazioni diffuse nel territorio, con quello che si
pensa in quel territorio con cui i servizi possono interagire
• Frammentazione sociale (piano di programmazione)
• Pensare una progettazione complementare come una
progettazione a largo raggio, che coinvolga tutti, rompa
la logica dell’“ognuno per sé” e moltiplichi, invece di
disperdere, le forze impegnate su questo fronte
• Dall’annualità alla biennalità: la programmazione
territoriale che interagisce con altri sistemi di intervento
Progetto Diritti del Cittadino e Pari Opportunità
Avvio di progetti complementari tra ASL n.3/29
Sottoscrizioni di protocolli operativi
Valorizzazione di Macro Progetti: dal bisogno alla
complementarietà delle azioni n . 16/29
Stabilizzazioni di alcuni processi sperimentali
Valorizzazione del percorso di rete fin dalla fase di
programmazione
Regione
Lombardia
IP-UEPE
IPM -USMM
PRAP-CGM
UN PERCORSO DI INTEGRAZIONE IN
PROGRESS
ASL
Enti locali
Soggetti del terzo
settore
Imprese profit
Altri soggetti
Cooperazione
sociale
La rete esiste se viene alimentata
• Percorso formativo integrato
• Percorso valutativo condiviso
• Ripresa di un lavoro sistematico e continuativo sui
territori
• Verso
una
modellizazione
dell’intervento
attraverso la definizione di tipologie di
servizi/durata/costo
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