Il Rinascimento
Sara Mancini
Tra la fine del Trecento e la metà del Cinquecento, ci fu una
fioritura della letteratura, delle arti e delle scienze. Si trattava
di una rinascita della cultura classica. Ciò viene chiamata da
noi Rinascimento. In questo secolo si iniziò a capire com'è
importante l'immagine dell'uomo. In questo secolo ci furono
delle novità:
iniziarono a misurare il tempo con i primi orologi meccanici,
si iniziò a capire la concezione dello spazio, perché si credeva
che la terra si trovava al centro dell'universo,
e infine fu inventata la stampa a caratteri mobili, che vennero
diffuse tra i molti tipografi, il più importante tra tutti è
Johannes Gutenberg.
Il primo orologio
Johannes Gutemberg
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I primi intellettuali si appassionarono alla lettura e
nell'analisi dei testi della letteratura e della filosofia
classiche, essi presero il nome di umanisti.
Alcuni umanisti vissero quando la città era ancora
controllata dai governi repubblicani, quindi quest'ultimi
facevano parte anche della vita politica della città. Gli
umanisti avevano bisogno anche di uomini colti che
esaltassero le loro opere. Si diffuse così la tendenza a
proteggere artisti e intellettuali che ciò prese il nome di
mecenatismo
Tra i più grandi pittori troviamo:
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Masaccio
Leonardo da Vinci
Michelangelo
Raffaello
Donatello
Tra le maggiori opere, ricordiamo quella di Ludovico Ariosto, che fece
il poema cavalleresco dei cavalieri di Carlo Magno, quando andarono
in lotta contro i Saraceni.
Leonardo diceva che la vera scienza si basa sui diritti
degli uomini di usare liberamente la propria mente...
Le corti del Cinquecento erano molto ampie, all'interno
c'erano 2000 persone, tra nobili, cuochi, coppieri,
sguatteri, giardinieri e altri... c'erano anche i gentiluomini
e le gentildonne, c'era anche un altro personale chiamato
ciambellano che teneva in ordine la stanza del principe.
I signori erano mecenati, ospitavano pittori, scultori,
architetti, musicisti ecc. Con le opere di costoro
rafforzavano la propria immagine, per ricambiare loro gli
davano protezione e fama.
Il cortigiano nel primo Rinascimento è forse l'immagine più
importante. Doveva possedere tutte le qualità praticate, doveva
parlare piacevolmente di qualsiasi argomento, doveva conoscere la
musica, la letteratura, la pittura e le arti. Partecipava anche svaghi
del principe, quindi, doveva essere in grado di cavalcare, di usare le
armi, di danzare, nuotare. Il cortigiano però non aveva nessuna di
queste capacità, però guadagnava il favore del principe con
l'adulazione, in pratica viveva a corte senza fare nulla, però era
sempre costretto a soddisfare i capricci del principe. A volte i
cortigiani meno importanti venivano trattati male, ad esempio, da
mangiare gli davano degli avanzi, mentre altri venivano trattati
benissimo, perciò era molto diffusa, l'invidia reciproca, parlare male
l'uno dell'altro.
Un cortigiano
In quest'epoca l'Italia era divisa in molti stati, i più grandi era 5,
tra i quali ricordiamo Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli.
A Milano risiedevano i Visconti, che a metà del Quattrocento
conquistarono la Lombardia e alcune zone dell'EmiliaRomagna. Però nel 1450, i Visconti, rimasero senza eredi e il
potere passò a Francesco Sforza.
FRANCESCO SFORZA
Milano, Venezia e Firenze acquistarono ricchezza e potere,
mentre Roma e Napoli, erano più deboli, perché
l'agricoltura non era molto presente perché ci stavano delle
zone paludose.
L'agricoltura non era molto praticata.
I nobili trattavano i contadini come schiavi.
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