E’ piena la luna di aprile,
È chiara
Allungata sui tetti.
Io sono Angelica,
Almeno credo, era il nome della mia
nonna
Sono quella bambina insomma
Che doveva nascere questa notte.
Vi racconto un po’
Come sono andate le cose.
Era d‘estate,
poco dopo la mezzanotte, un caldo da morire
quando mia madre disse sottovoce:
„Giovanni sono nuovamente incinta!“
Lei piangeva. Lui prima ha gridato
poi è partito poi è ritornato
con una donna grassa in bicicletta.
Ferro da calza, acqua bollente,
garze, bambagia,
Dio che dolore!
Potevate almeno chiamare un medico!
Poi il silenzio,
ma silenzio
Un silenzio tutto scuro e di ghiaccio.
Al vedere questa luna rotonda che spia,
questa notte, una notte incantata,
mi rincresce forse, di non essere nata.
.
Guardo mia madre
Piange sul cuscino, singhiozza
carezze e baci.
Chiude le imposte
–nervosaa questa luna curiosa d’aprile.
Le parlo e le dico:
“Smettila, mamma,
smettila che è ora.
Il mondo?
E’ così brutto
per i bambini buoni.”
Tira il risvolto del lenzuolo
sopra gli occhi.
Parlarle?
E’ fiato gettato via.
Non le fa nulla
Se le ho perdonato,
E’ lei,
poverina
che non si perdona.
Elena Alberti Nulli
by Macc Dany
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