Presentazione didattica dell’ins. Enza Arminio
Classe 5^ a.s. 2010/11
IL MARE
POESIE
IL MIO MARE
MITI
LE
SIRENE
RACCONTI
PERCHÉ I PESCI
APRONO E
CHIUDONO LA
BOCCA
Ed è qualcosa da cui
non puoi scappare... il mare...
Ma soprattutto il mare chiama.
... non smette mai, ti entra dentro,
ce l'hai addosso, è te che vuole.
Puoi anche far finta di niente,
ma non serve,
Continuerà a chiamarti
... Senza spiegare nulla,
senza dirti dove,
ci sarà sempre un mare,
che ti chiamerà...
Alessandro Baricco
Percorro con lo sguardo l’orizzonte,
dove il cielo col mare si confonde;
è tutto calmo e s’ode la risacca,
il ridere delle schiumose onde.
Vele lontane gonfie di vento
solcano l’acqua altere ed eleganti;
escono i pescatori e vanno al largo
su barchette leggere e beccheggianti.
Le figure mitologiche più affascinanti sono senza dubbio le
SIRENE
Mitiche creature marine che avevano il potere di affascinare
con il loro canto chiunque le sentisse. Sono ritenute o figlie
di Forco o di Tersicore, Melpomene o Calliope. Sono ninfe del
mare, vengono avvicinate alle muse (per via delle virtù
musicali) . A seconda delle fonti varia il loro numero e il loro
nome: sono ricordate in numero di due (Agiaofeme e
Telxiepia), o in numero di tre (Pisione, Aglaope e Telxiepia).
Si riteneva abitassero in un’isola del Mediterraneo (secondo
Omero presso le coste sud occidentali d’Italia, dalle parti di
Scilla), i Latini le ponevano presso le coste della Campania.
Le sirene sono rappresentate (nell’antichità’) come esseri
alati, con corpo per metà umano e per metà di uccello, talora
con artigli e non di rado con il volto barbato. Solo dalla
tradizione medioevale le sirene presentano la parte inferiore
del corpo a forma di pesce.
Un giorno di molti secoli fa, nessuna creatura era dotata del
linguaggio e la terra, tristemente, era avvolta dal silenzio.
Allora, Vainamoinen, signore del canto, ordinò a ciascuna delle
creature del pianeta di scegliersi un linguaggio.
Per onoralo, il vento scelse il fragoroso rombo che facevano gli
stivaloni del dio.
Il fiume, non volendo essere da meno, volle il rumore strisciante
prodotto dal mantello. Invece, gli uccelli scelsero le note
melodiose che emetteva la sua arpa.
Mentre in cielo e terra si affaccendavano nelle scelte, creando
finalmente chiacchiericcio e confusione, i pesci, in fondo al mare,
erano all’oscuro dell’intera faccenda.
Notarono che le creature della terra ferma cominciarono ad
aprire e chiudere la bocca sempre più spesso. giorno dopo giorno.
Per adeguarsi al cambiamento, da quel giorno, decisero di
comportarsi come gli esseri di sopra, aprendo e chiudendo la
bocca.
Scarica

Il mare - Istituto "San Giuseppe"