Bersani non vuole essere governato
da un 74enne che regala 180 mila
euro a una minorenne e allora
chiede asilo politico a Cuba, ove il
leader maximo, notoriamente più
giovane di Berlusconi, lo ha accusato
di essere troppo comunista, e gli ha
risposto: NO!
Disperato decide di
ritirarsi in meditazione
presso un Convento,
ma le carmelitane scalze,
gli chiudono la porta in
faccia….. E la sua
disperazione aumenta….
Sempre più solo e disperato
Decide di suicidarsi e si dispone di traverso
Sulle rotaie e aspetta il passaggio del treno
Anche questo tentativo va a vuoto, i macchinisti
avevano appena iniziato uno sciopero selvaggio
Raccoglie la dignità tolta a
Berlusconi, chiede asilo
politico alla Cina, che si
dichiara favorevole, ma solo
se rispetterà 2 condizioni:
• Non inquini l’aria e si
presenti con la bicicletta di
ordinanza
• Partecipi alla crescita del
PIL nazionale
Bersani rompe gli indugi e
andando a ravanare tra i
refusi dei tanti partitini, fronde
e cespugli vari, trova il triciclo
seminuovo, dimenticato da
Prodi . Vi sale e pedala fino a
Pechino
Arrivato in Cina, si riposa su una panchina
in attesa che un “caporale cinese” venga a
prelevarlo per condurlo in una fabbrica di
borsette, a impratichirsi nel più nobile
mestiere cinese –tra l’altro molto famigliare
agli ex-comunisti- la contraffazione
Bersani in Cina ha raggiunto la felicità, per la prima
volta nella sua vita è utile: LAVORA!
Prima di lasciare l’Italia, Bersani
confida a Franceschini di avere
scelto la Cina. Paese giovane,
governato da una classe politica
molto dinamica.
Ma ciò che lo rende entusiasta della scelta, è la politica
cinese, che si accorda perfettamente con il PD. E’
risaputo che in Cina esiste l’uguaglianza fra donne,
uomini, bambini tutti trattati in egual maniera all’interno
di quelle meravigliose residenze che sono i laogai, dove
non mancano nemmeno omosessuali e trans, tutti
egualmente destinati a quella ludica attività creativa che
è la tortura estrema e il traffico d’organi.
The end
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