PERCHE’
• Perché si usano le sostanze?
• Perché alcune persone continuano ad
usare sostanze ed altre no?
• Perché le persone dipendenti sembrano
non rendersi conto del loro problema?
• Perché le persone dipendenti ricadono
anche dopo una disassuefazione riuscita?
ATTRAVERSO IL VOLERE E
L’ATTRAZIONE ACCADONO L’INCONTRO
ED IL CONSUMO;
IL PIACERE CHE NE DERIVA FUNGE DA
RINFORZO POSITIVO CHE PORTERA’ A
RIPETERE L’ATTO.
E’ LA MEMORIA DEL PIACERE IL
MOMENTO PRIMO DI UNA POSSIBILE
DIPENDENZA
• L’INTERAZIONE STIMOLO- SOGGETTO,
MEDIANTE UNA POSITIVA SINERGIA TRA
LE RISPETTIVE CARATTERISTICHE,
PROVOCA PIACERE ATTRAVERSO LA
STIMOLAZIONE DI SPECIFICHE AREE
CEREBRALI CHE SERVONO A DARE
PIACERE ALLA VITA, INFATTI SONO LE
STESSE AREE INTERESSATE PER IL
CIBO ED IL SESSO, ATTIVITA’
FONDAMENTALI PER VIVERE E
RIPRODURSI
• TALI AREE DEL SISTEMA DELLA
GRATIFICAZIONE SONO LEGATE DA
VARIE VIE, NEUROTRASMETTITORI,
NEUROMODULATORI CEREBRALI, DEI
QUALI IL PIU’ IMPORTANTE E’ LA
DOPAMINA
POSSIBILI RUOLI DELLA DOPAMINA DEL SISTEMA MESOCORTICO-LIMBICO
SURVIVAL BEHAVIOURS
Nourishment
Sexual Behaviour
Self defence / Aggression
FUNCTIONS
Attention / Learning / Memory
Desire
Motivation
Reward / Pleasure
Aggressiveness
DOPAMINE DEFICITS
Cognitive Impairment
Lack of Desire
Reduced Energy or
Activity
Lack of motivation
Lack of aggressiveness
Lack of pleasure
Gessa GL et al., 2002
CONDIZIONI CHE DANNO PIACERE ED
AUMENTANO LA TRASMISSIONE
DOPAMINERGICA
Food and Sweets
Sexual stimuli
Drug self-administration
• IL SISTEMA DOPAMINERGICO E’
LEGATO AL COSIDETTO “WANTING”
CIOE’ IL SISTEMA DELL’ASPETTATIVA E
DEL DESIDERIO DEGLI STIMOLI
PIACEVOLI.
• IL “LIKING” E’ INVECE LEGATO
ALL’APPRENDIMENTO DI NUOVI
STIMOLI PIACEVOLI O SPIACEVOLI
TIPICA AZIONE DI UNA DROGA
COME LA NICOTINA
COME IL PIACERE
SI TRASFORMA
La “personalità dipendente”
Mercato + Personalità + Usi e costumi + Problemi
psicopatologici = Primo uso sostanza
Riutilizzo
della sostanza
Primo uso della sostanza
Personalità
dipendente
Sollievo/benessere
Astinenza
Perdita del
controllo
Tolleranza
Conseguenze fisiche,
psichiche, sociali
• Nonostante nell’adulto il
temperamento, geneticamente
determinato, sia ormai mischiato
profondamente nella personalità si usa
ugualmente distinguere i vari tipi di
temperamento affettivo.
TEMPERAMENTO: predisposizione
innata, geneticamente determinata e
chimicamente mediata, verso certe
risposte e certi comportamenti.
CARATTERE: moduli comportamentali
stabili e ripetuti derivanti dalle esperienze
della vita.
PERSONALITA’: quadro complessivo delle
risposte agli stimoli e del comportamento
sociale abituale dell’individuo: un
amalgama di temperamento e carattere.
Temperamenti affettivi
Depressivo
Ipertimico
Ciclotimico
Irritabile
Temperamento
irritabile
1. Umore abitualmente irritabile e collerico con rari
periodi di eutimia
2. Emotività talmente intensa che anche attività
normalmente piacevoli risultano spesso
intollerabili
3. Tendenza a rimuginare
4. Ipercritico ed intollerante (lamentoso)
5. Tendenza a scherzare in modo inappropriato
6. Inopportuno, invadente
7. Irrequietezza disforica
8. Impulsivo
Temperamento
ciclotimico
1. Bifasicità caratterizzata da bruschi passaggi da una fase all’altra, brevi
cicli alterni con rara eutimia
2. Apatia alternata ad euforia
3. Pessimismo e tendenza a rimuginare alternati ad ottimismo e
spensieratezza
4. Sensazione di testa confusa alternata con ideazione creativa e
perspicace
5. Autostima variabile tra scarsa e spropositata fiducia in sé stessi
6. Ipersonnia alternata a periodi di ridotta necessità di sonno
7. Periodi di introversione alternati a disinibita ricerca di compagnia
8. Periodi di aumentata loquacità alternati a periodi di ridotta attività
verbale
9. Tendenza al pianto immotivato alternata con eccessiva scherzosità e
tendenza al gioco di parole
10.Marcata incostanza quantitativa e qualitativa della produttività, con
inusuali orari di lavoro
Temperamento
ipertimico
1. Esuberante, ottimista, allegro
2. Superficiale, presuntuoso, vanaglorioso, ampolloso,
sicuro di sè
3. Energico, pieno di progetti, imprudente, impulsivo
4. Loquace
5. Sintonico, cordiale, in cerca di compagnia o estroverso
6. Entrante, indiscreto, prepotente
7. Disinibito, in cerca di emozioni, con tendenza alla
promiscuità
Temperamento depressivo
1. Triste, pessimista, privo di humor o incapace di
gioire
2. Tranquillo, passivo o indeciso, chiuso od
introverso
3. Scettico, ipercritico o lamentoso
4. Tendenza a preoccuparsi e a rimuginare
5. Coscenzioso o autodisciplinato
6. Autocritco, con tendenza all’autorimprovero e
svalutazione
7. Preoccupato per la propria inadeguatezza,
fallimento ed eventi negativi
•Oltre al temperamento
altri fattori influiscono
nella “spinta” ad usare
droghe o ad assumere
comportamenti a
rischio
LA COSTITUZIONE EDONICA
Alcuni individui “sentono” le sostanze con
maggiore intensità e “sentono” la carenza di
stimoli con maggiore intensità (intolleranza
alla frustrazione relativa)
Alcuni individui hanno un tono di
gratificazione più basso, e tendono a cercare
stimoli “compensatori”
Polimorfismi genetici
Stress gravidanza
Alterazioni
temperamento
del bambino
Attaccamento parentale insicuro e disorganizzato
Difficoltà interazione madre bambino
Alterazioni della cascata della gratificazione
(alterazioni monoamine e peptidi cerebrali)
Rischio di disturbi da uso di
sostanze
CARATTERISTICHE DI SOGGETTI FUTURI
TOSSICODIPENDENTI
ALTO NOVELTY SEEKING PER SOSTANZE
BASSO HARM AVOIDANCE
LOCUS OF CONTROL ESTERNO
BREVE PROSPETTIVA DEL FUTURO
BASSA AUTOEFFICACIA
DIFFICILE TEMPERAMENTO
AGGRESSIVITÀ
IMPULSIVITÀ
PROBLEMI DELLA CONDOTTA
DIFFICOLTÀ COGNITIVE
AFFILIAZIONE A COMPAGNIE DEVIANTI
GENITORIALITÀ PROBLEMATICA
MALADATTAMENTO ALLO STRESS
ANSIA SOCIALE
Esiste una associazione significativa fra disturbi da uso di
sostanze e disturbi psichiatrici. La presenza di
comorbilita’ psichiatrica aggrava il quadro clinico della
tossicodipendenza
COMORBIDITA’ CON:
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•
•
•
•
•
DISTURBI AFFETTIVI
DISTURBI D’ANSIA
SCHIZOFRENIA
DISTURBI DI PERSONALITÀ
AGGRESSIVITÀ E VIOLENZA
MALATTIE PSICOSOMATICHE
ALCOLISMO
Le sostanze si possono usare per:
Risposta a stimoli stressanti (concetto di abuso “reattivo”)
Preparazione ad una prestazione (concetto di abuso
“strumentale”)
Spegnimento dei pensieri/sentimenti (concetto di abuso
“autoterapico”)
Ricerca del piacere essenziale
Accesso a fonti di gratificazione (concetto di “lubrificante
sociale”)
FATTORI
PROTETTIVI
Fattori protettivi pre contatto
•
•
•
•
•
•
idealistic world view
autonomous and conventional moral development
satisfactory interpersonal relationships
low frequency of psychotropic consumption
strong bonds with the family
experience of parental monitoring with clear rules of conduct within
the family unit and involvement of parents in the lives of their
children
• success in school performance
• strong bonds with prosocial institutions such as the family, school,
and religious organizations
• adoption of conventional norms about drug use
Science 1989 May 26;244(4907):933-8
Delay of gratification in children.
Mischel W, Shoda Y, Rodriguez MI
Department of Psychology, Columbia University, New York 10027
J Pers Soc Psychol 1988 Apr;54(4):687-96
The nature of adolescent competencies predicted by preschool delay of gratification.
Mischel W, Shoda Y, Peake PK
Department of Psychology, Columbia University, New York, New York 10027.
•maggiori competenze sociali e cognitive
•migliori performance scolastiche, capacità di
adattamento alla frustrazione e allo stress
•capacità razionali e attentive
•maggiore fluidità verbale
•più strutturata progettualità
REWARD
DELAY A 4
ANNI DI ETÀ
Children's ability to delay gratification: longitudinal relations to mother-child attachment.
J Genet Psychol 1997 Dec 158:4 411-26
Paradigma comportamentale di dilazione della fruizione del piacere/gratificazione.
ATTACCAMENTO PARENTALE SICURO
ATTACCAMENTO INSICURO E DISORGANIZZATO
LA MALATTIA
TOSSICODIPENDENZA
Tossicodipendenza = malattia
Tossicodipendenza = malattia
• Le tossicodipendenze possono essere
definite come:
• “Modificazioni stabili del sistema nervoso
centrale indotte da un farmaco che producono
alterazioni maladattative sia del
comportamento spontaneo sia delle risposte
comportamentali da ri-somministrazione dello
stesso farmaco.”
Doppia diagnosi: definizioni
Tossicodipendenza/Tossicomania:
malattia
a
manifestazioni psichiche (craving e perdita del controllo sul
comportamento), ad andamento recidivante, indotta dall’uso
ripetuto di alcune sostanze (Disturbo da Uso di Sostanze)
con tropismo cerebrale comune (sistema mesolimbico della
gratificazione) e proprietà di rinforzo appetitivo.
Doppia Diagnosi: presenza di due malattie psichiche
autonome, di cui una è la tossicodipendenza/tossicomania.
Criteri diagnostici per la dipendenza da sostanze psicoattive secondo il
DSM-IV
Una modalità patologica d’uso della sostanza che conduce a menomazione o a disagio
clinicamente significativi, come manifestato da tre o più delle seguenti condizioni,
che ricorrono in un qualunque momento dello stesso periodo di 12 mesi.
1 Tolleranza definita dal:
a)
Bisogno di aumentare le dosi per ottenere l’effetto o uno stato di intossicazione;
b)
Minor effetto con l’uso continuativo della stessa quantità di sostanza,
2
Astinenza definita da:
a)
Caratteristici sintomi per ogni sostanza;
•
Uso della stessa sostanza o di una sostanza strettamente correlata per attenuare
o evitare la sindrome d’astinenza;
3.
La sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati
rispetto a quanto previsto dal soggetto;
4. Desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza;
5.
Grande dispendio di tempo in attività necessarie a procurarsi la sostanza, ad
assumerla o a riprendersi dai suoi effetti;
6.
Interruzione o riduzione di importanti attività sociali o lavorative o ricreative a
causa dell’uso della sostanza;
7.
Uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza di avere un
problema persistente o ricorrente, di natura fisica o psicologica, verosimilmente
causato o esacerbato dalla sostanza.
Note su craving ed addiction
• “Si definisce addiction una modalità compulsiva e
discontrollata di assunzione di una sostanza, nonostante le
sue conseguenze sfavorevoli. Essa comprende i concetti di
tolleranza e dipendenza, ma altri importanti aspetti la
caratterizzano:
• Preoccupazione per l’acquisizione della sostanza;
• Uso compulsivo;
• Perdita di controllo;
• Forte rischio di ricaduta;
• Diniego della condizione di dipendenza.”
• L’addiction è all’origine del comportamento recidivante.
Note su craving ed addiction
• “La dipendenza si manifesta sul piano
comportamentale attraverso il craving=
comportamento di ricerca compulsiva della sostanza
che comprende 2 componenti
• Positiva: la ricerca dell’effetto piacevole;
• Negativa: l’ansia anticipatoria dei sintomi di astinenza
o gli stessi sintomi in atto.”(I.Maremmani, S.Canoniero, M.Pacini,
2002)
• Il craving può essere presente sia durante la fase
tossicomanica (astinenza primaria) che in stato
drug-free (astinenza secondaria).
Il CRAVING
• Forte attrazione verso alcune sostanze o
situazioni appetibili
• Presenza di sintomi somatici neurovegetativi
• Attivazione comportamentale per la ricerca delle
sostanze o il raggiungimento della situazione
appetibile
• Incapacità ad interrompere l’attivazione
comportamentale anche in presenza di ostacoli
e/o pericolo per l’integrità fisica e/o conseguenze
per la desiderabilità sociale
Maremmani e Zolesi, 1998
Ipoforia
Astinenza primaria
– sintomi contropolari
all’intossicazione acuta
Astinenza secondaria
– ipoforia
• disforia
• estrema sensibilità al
dolore
• incapacità a portare a
termine compiti anche
semplici
• difficoltà a provare
piacere, anche in
presenza di stimoli
adeguati
Martin et al., 1965: Maremmani e Pacini,
2002
MANIFESTAZIONI
CARATTEROLOGICHE
DELLA FASE RESIDUA
• Passività
• Rassegnazione
• Impossibilità o timore di non
riuscire
• Rigidità
• Inibizione
• Conflittualità coniugali
Manifestazioni somatiche
(irregolarità del sistema
nervoso autonomo)
• Sintomi d’ansia
Akiskal,
1997
QUAL’E’ ALLORA IL NOSTRO
LAVORO?
COSA POSSIAMO FARE?
ESISTE UN LAVORO COMUNE
A PRESCINDERE DA RUOLI E
MANSIONI?
LA CURA TRA CURARE E
PRENDERSI CURA
COSA OCCORRE
1 - sapere cosa cercare, dove e come
2 - conoscere e riconoscere
3 - sentire il paziente
COSA CERCARE E CON
CHE COSA
PER INIZIARE A CAPIRE E
CONOSCERE OCCORRE
FARE UNA BUONA STORIA
DEL PAZIENTE ED UN
CORRETTO ESAME
PSICHICO
LA STORIA DEL PAZIENTE
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1. Dati anagrafici generali e di interesse ambientale, culturale e
socioeconomico
2. Storia familiare
• Malattie psichiche o turbe psicologiche nei familiari
3. Periodo infantile
• Nascita (desiderata o meno, problemi somatici)
• Malattie organiche
• Sviluppo
• Rapporto coi genitori
• Rapporti coi fratelli (gelosie, sentimenti di inferiorità)
• “Sentiti dire” familiari sul suo modo di essere ed eventuali
disturbi
• Primi ricordi
• Asilo e scuola (integrazione, rendimento, ecc.)
4. Periodo adolescenziale
• Problemi di identità personale
• Disaccordi coi genitori
• Relazioni sociali
• Scuole
• Masturbazione
• Primi rapporti sessuali
• Esperienza con droga o alcool
• Disturbi psichici
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5. Periodo adulto
• Relazioni sociali e familiari
• Relazioni personali significative
• Eventi rilevanti della vita
• Integrazione lavorativa e problemi abitativi
• Problemi economici e sociali
• Problemi sessuali
• Malattie organiche o presunte tali
• Interventi medici precedenti
• Inizio del cambiamento soggettivo
• Concomitanza del cambiamento con fattori esterni
• Uso di sostanze
• Motivo dell’intervista (perché ora)
• Disturbi che lamenta nel momento attuale
• Sintomi psichici (affettività, ansie, contenuti di panico, turbe
percettive, turbe di memoria, ecc.)
• Farmaci usati in precedenza
• Nel caso di pazienti anziani, modificazioni insorte con l’età
• Descrizione soggettiva da parte del paziente dei dati di carattere
nei periodi precedenti o liberi dalla malattia
TRAT.ITA.PSY.—R.ROSSI
ESAME PSICHICO DEL
PAZIENTE
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Esame di realtà
Dispersione dell'identità
Comportamento
Affetto
Pensiero contenuto
(deliri) ed organizzazione
Allucinazioni
Sensorio:
Attenzione
Orientamento
Coscienza
Comprensione
Giudizio
• Memoria
• Intelligenza
• Sintomatiche caratteriali
• Ritardo mentale
• Demenza
Perché far diagnosi?
• Obiettivo della diagnosi è la valutazione del
paziente nella globalità dei suoi limiti e delle sue
risorse, tanto al fine della conoscenza quanto
del trattamento.
Tale valutazione tiene conto di:
• 1.Personalità pre-morbosa o pre-critica;
• 2.Caratteristiche di personalità;
• 3.Patologie conclamate e sotto-soglia
Personalità pre-morbosa o precritica
• Si intendono tutte le caratteristiche (aspetti di
personalità e modalità di funzionamento) precedenti
l’insorgenza della patologia.
• Identità quale costruzione del senso della propria
esistenza attraverso i “messaggi” ricevuti dalle figure di
accudimento.
Caratteristiche attuali di personalità
Si tratta di tutti quegli aspetti che rientrano tra le modalità
di funzionamento di un soggetto sia in riferimento al
rapporto con l’ambiente, che alla percezione di aspetti di
sé:
- Autoefficacia
- Frattura interiore
- Motivazione al
cambiamento
- Colpa, vergogna,
orgoglio
- Idea/Ideale di Sé
- Impulsività
- Automatismi
- Permalosità
- Dipendenza
relazionale
-Intenzionalità
- Inibizione
- Egocentrismo
- Coping
- Difese/Modalità di
contatto
- Apprendimenti
-Tolleranza alla
frustrazione
- Stabilità/instabilità
- Temperamento
4.Parti sane=risorse personali
ed ambientali
• Si tratta di aspetti, consapevoli o inconsapevoli, di cui il
soggetto ha fatto, o potrebbe fare, esperienza al fine di
ottenere auto/eterosostegno nelle difficoltà.
• Ad esempio:
- Fiducia in sé
- Coping
- LOC elastico
- Esperienze positive
- Rinforzi ambientali
- Rete sociale
- Modalità relazionali
gratificanti
- ……..
I TRE FATTORI DELLA MOTIVAZIONE AL
CAMBIAMENTO
La fiducia nella propria capacità
di attuare un comportamento
prestabilito, di raggiungere
un obiettivo specifico
in un tempo determinato
(Bandura, 1977)
La dolorosa percezione
delle contraddizioni
esistenti tra la propria attuale
condizione, ed importanti aspirazioni,
valori personali e mete ideali
(Festinger, 1957)
Frattura
interiore
Autoefficacia
Disponibilità al
cambiamento
Il grado di riconoscimento del problema,
di volontà di modificare
un comportamento o prendere una decisione
(Prochaska e DiClemente, 1986)
COME CERCARE CIO’
CHE SI CERCA
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
CHE SIA IL PRIMO DI UNA SERIE DI
INCONTRI O UNO SOLTANTO CI
SARA’ SEMPRE, O IMPLICITO O
ESPLICITO, UN LIVELLO DI
PSICOINTERFERENZA A SCOPO
PSICOTERAPEUTICO
• PROSPETTIVA ETICA: INDIVIDUARE E
CONSEGUIRE IL BENE
• PROSPETTIVA ESTETICA: SENTIRE E PERCEPIRE
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
COMPOSIZIONE
• RELAZIONE TERAPEUTICA= GRUPPO
DI LAVORO A DUE ( MELTZER) PER
CONSENTIRE AL PZ IL
CONSEGUIMENTO DEGLI SCOPI
TERAPEUTICI
• ALLEANZA TERAPEUTICA:
NEGOZIAZIONE DI OBIETTIVI,COMPITI
E COMPETENZE
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
COMPOSIZIONE
• COMUNICAZIONE,CONTATTO, DIALOGO,
ASCOLTO, RECIPROCITA’, BILATERALITA’,
CONDIVISIONE, CONSENSUALITA’, SCAMBIO
DI SIGNIFICATI, TECNICA,
EMOZIONI,RAZIONALITA’,INTUIZIONI,
AFFETTIVITA’ SONO IL QUI E ORA DELLA
RELAZIONE
• RAPPORTO CENTRATO ANCHE SUI
SENTIMENTI RECIPROCI DI QUALUNQUE
TIPO
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
COMPOSIZIONE
• L’UNO IN FUNZIONE DELL’ALTRO:
“SE IO SONO IO PERCHE’ TU SEI TU , E TU
SEI TU PERCHE’ IO SONO IO , ALLORA IO
NON SONO IO E TU NON SEI TU”( RABBINO
HASSIDICO)
• UNA BUONA RELAZIONE TERAPEUTICA
CONSERVA UNILATERALITA’ E BILATERALITA’
• IMPREVEDIBILE COMBINAZIONE FUSIONALE
D’ELEMENTI CONSCI ED INCONSCI DELLA
PERSONALITA’ DEL PZ E DELL’OPERATORE
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
COMPOSIZIONE
• LA RELAZIONE TERAPEUTICA NASCE PER
FINIRE, DIVERSAMENTE DIVENTA
PATOLOGICA
• HA UNO SCOPO BEN PRECISO DA
RAGGIUNGERE
• IL TERAPEUTA LAVORA PER RENDERSI NON
PIU’ INDISPENSABILE (WHITAKER)
• E’ FITTIZIA, E’ “COME SE”, E’ PSEUDO
“GENITORE-FIGLIO”, E’ SIMBOLICOESPERENZIALE, NON E’ LA REALTA’ , MA
INSEGNA A MODIFICARE LA REALTA’
(WHITAKER)
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
COMPOSIZIONE
• LA RELAZIONE TERAPEUTICA E’ ASIMMETRICA
PERCHE’ NON E’ TRA PARI, INFATTI UNO CHIEDE
AIUTO (DOWN) E L’ALTRO LO DA (UP).
IL DARE AIUTO E’ UN POTERE DELL’OPERATORE
CHE DETERMINA LA STRUTTURA DEL RAPPORTO
( LUOGO, DURATA, FREQUENZA, MODALITA’).
ESSERE IN DOWN IN UNA RELAZIONE PORTERA’ AD
UNA SERIE DI REAZIONI TIPICHE DEL SOGGETTO:
-- IN FUNZIONE DI COME SI E’ SEMPRE SENTITO
QUANDO E’ STATO IN DOWN
--IN FUNZIONE DEL COMPITO
-- IN FUNZIONE DELLA RELAZIONE E DI COME VIENE
VISSUTA
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
IL PAZIENTE:CHE ACCADE
• L’ANONIMITA’ ED IL RUOLO PARENTALE
DELL’OPERATORE FAVORISCONO IL TRANSFERT (
O TRASLAZIONE = TRASFERIMENTO DI SENTIMENTI
E VISSUTI, ORIGINARIAMENTI RIVOLTI VERSO I
PERSONAGGI SIGNIFICATIVI DEL MONDO
INFANTILE DEL PZ , SULL’OPERATORE CHE ,
QUINDI, VIENE AD ASSUMERE ASPETTI
PARTICOLARI PER IL PZ. E’ L’HIC ET NUNC DEI
CONFLITTI ANTICHI)
• RESISTENZA: COMPORTAMENTO DEL PZ
TENDENTE A BLOCCARE O RITARDARE IL
PROGRESSO DELLA RELAZIONE ( SILENZIO,
RITARDI, SALTARE L’APPUNTAMENTO, SEDUZIONE
ECCESSIVA)
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:COMPITI
DUE OBIETTIVI: COMPRENDERE PSICOPATOLOGIA E
PSICODINAMICA
L’OPERATORE DEVE ESSERE ESPERTO DEI
FENOMENI PSICHICI E DELLE RELAZIONI
INTERPERSONALI
LA SUA ANALISI NON DEVE ESSERE NE’ SOLO
OBIETTIVA (DESCRIZIONE SINTOMI) NE’ SOLO
SOGGETTIVA ( ANALISI INTROSPETTIVA)
PER FAR CIO’, OLTRE L’ASCOLTO PARTECIPE,
OCCORRONO TATTO E TEMPISMO PER CREARE
UNA RELAZIONE AFFETTIVA E RIFLESSIVA,
ACCETTANTE, INTERESSATA, PARTECIPE,
DELICATA E NON GIUDICANTE, SCEVRA
DA INFLESSIBILITA’ TECNICA O DA TROPPA
AMABILITA’
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE: COMPITI
• COMPRENSIONE E VALUTAZIONE
DEL SINTOMO, DEL SUO
SIGNIFICATO PRIMARIO,
SECONDARIO E SIMBOLICO DEL
SIGNIFICATO DELLO STESSO PER
IL PAZIENTE NELLA SUA STORIA
E NELLA SUA ECONOMIA
PSICHICA
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:COMPITI
• ASIMMETRIA DELL’OPERATORE:
NECESSITA’ DI CONSERVARE LA
PROSPETTIVA ETICA E DI SAPER
ASSUMERSI LA RESPONSABILITA’ DI
RISPONDERE DI CIO’ CHE FA
• DISPONIBILITA’,DISTANZA,DISCIPLINA,
CREATIVITA’ ( LORIEDO)
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:COMPITI
COMPRENDERE L’INCOMPRENSIBILE ANCHE
ATTRAVERSO L’INTUITO. ARRIVARE AD UNA
POSSIBILE NORMALITA’ ANCHE DOVE
APPARE L’ANORMALITA’.
CAPIRE DI ESSERE NELLA RELAZIONE
SENTIRE LA RELAZIONE ANCHE ATTRAVERSO
IL PROPRIO CORPO
EMPATIA= SENTIRE CIO’ CHE L’ALTRO SENTE,
PROVARE CIO’ CHE PROVA ED AVER
CONSAPEVOLEZZA DI CIO’
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE : COMPITI
SAPER RICONOSCERE LA
METACOMUNICAZIONE, CIOE’ AVER
CONSAPEVOLEZZA DEL PROCESSO
COMUNICATIVO IN ATTO E DELLA SUA
UTILIZZAZIONE.
SAPER RICONOSCERE IL CONTENUTO
ED IL PROCESSO DI CIO’ CHE ACCADE
NELL’ HIC ET NUNC
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE : COMPITI
OCCORRE DARE AL PAZIENTE LA SICUREZZA CHE
NON PERDERA’ RISPETTO E FAVORE
DELL’OPERATORE VENENDO A SAPERE IL
CONTENUTO SQUALIFICANTE E MORTIFICANTE
DEL PROPRIO PENSIERO
EGLI PER GUARIRE DOVRA’ CAMBIARE E
CAMBIAMENTO E’ RINUNCIARE A PARTE DEL
NOSTRO MONDO DI SENTIRE E INTERPRETARE IL
MONDO
NON FRUSTRARLO DI FRONTE AI SUOI LIMITI NE’
INCITARLO SE NON E’ ANCORA ARRIVATO
ALL’OBIETTIVO, NON SERVE ED AUMENTA LA SUA
SENSAZIONE DI FALLIMENTO
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:COMPITI
• IL RAPPORTO TERAPEUTICO CAMBIA
NEL TEMPO: OCCORRE ADEGUARSI,
CAPIRE ANDAMENTO,
PROGRESSI,ERRORI E LIMITI
• CAPIRE CHE QUALCOSA RESTERA’
NEL SILENZIO INCOSCIENTE O NEL
NON DETTO
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:CHI E’
• OPERATORE: CONVERGERE DI ASPETTI E
MOMENTI PERSONALI, COGNITIVI, EMOTIVI,
TECNICI, PROFESSIONALI, DEONTOLOGICI,
ETICI, L’IDENTITA’ DELL’OPERATORE E’
INELUTTABILMENTE UN INSIEME DI MONDO
PROFESSIONALE E PERSONALE.
• STILE DELL’OPERATORE (RAPPORT) E
CAPACITA’ DI TAILORING, CIOE’ LA
CAPACITA’ DI RITAGLIARE L’INTERVENTO
SULLE CARATTERISTICHE E SUI BISOGNI
DEL SOGGETTO PIU’ CHE SULLE PROPRIE
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:CHE ACCADE
• CONTROTRASFERT : INSIEME DI REAZIONI
(SENTIMENTI, PENSIERI, FANTASIE,ETC.)
SCATURITE NELL’OPERATORE NELL’INTERAZIONE
CON IL PZ, FRUTTO DEL RIEMERGERE DI ANTICHE
ESPERIENZE.
• CONTROTRANSFERT CONCORDANTE: AVVENUTA
COMPRENSIONE DEL PAZIENTE MEDIANTE IL
RICONOSCIMENTO CHE QUALCOSA APPARTIENE
ALL’ALTRO COME A SE STESSO E ,
RECIPROCAMENTE, CHE QUALCOSA CHE
APPARTIENE A SE’ E’ PROPRIO ANCHE DELL’ALTRO
( RUBERTO E TATARELLI)
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:CHE ACCADE
• ERRORI :
- ESSERE DIPENDENTE DALLE LODI DEL PZ O
DALLA SUA APPROVAZIONE
- ECCESSIVA IDENTIFICAZIONE CON PZ
- PROVARE PIACERE SOSTITUTIVO PER I
COMPORTAMENTI DEL PZ
- METTERSI IN COMPETIZIONE CON IL PZ
- SOTTOVALUTARE LA NOIA O LA DIFFICOLTA’
A CONCENTRARSI SU QUELLO CHE DICE IL
PZ; CIO’ POTREBBE SIGNIFICARE ANSIA O
RABBIA INCONSCIA VERSO IL PZ
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:CHE ACCADE
• PER PROVARE A LIMITARE GLI ERRORI
OCCORRE FORMARSI:
- MA A QUALE FINE?
- CHE TIPO DI FORMAZIONE?
- E’ UN PROBLEMA DI
EPISTEMOLOGIA?
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:CHE ACCADE
• L’EPISTEMOLOGIA, LE TECNICHE, IL
SISTEMA DI RIFERIMENTO SONO BUSSOLE
PER FORNIRE UNA MAPPA NELLO
SCONOSCIUTO TERRITORIO DEL PAZIENTE,
MA OCCORRE CAPIRE CHE NELLA
RELAZIONE TERAPEUTICA C’E’ L’ESSERE
UMANO PIU’ CHE IN QUALUNQUE ALTRA
ARTE SANITARIA, QUINDI OCCORRE
CONOSCERSI PER CAPIRE E SENTIRE CIO’
CHE ACCADE DENTRO E FUORI DI NOI
MENTRE SIAMO NEL FLUIRE DELLA
RELAZIONE
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:CHE ACCADE
HEIMANN: LO SCOPO DELLA FORMAZIONE NON E’
QUELLO DI TRASFORMARE L’ANALISTA IN UN
CERVELLO MECCANICO CAPACE DI PRODURRE
INTERPRETAZIONI IN BASE AD UNA PROCEDURA
PURAMENTE INTELLETTUALE, MA PIUTTOSTO DI
METTERLO IN CONDIZIONE DI SOSTENERE I
SENTIMENTI CHE VENGONO SUSCITATI IN LUI
INVECE DI LIBERARSENE COME FA IL PAZIENTE
ANCHE PERCHE’ ACCADE CHE
LITTLE: IL PZ SENTE I SENTIMENTI CHE L’OPERATORE
PROVA, ANCHE PRIMA DELL’OPERATORE STESSO E
NE E’ INFLUENZATO
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’OPERATORE:CHE ACCADE
• I MODELLI DI RIFERIMENTO CONCETTUALI E
FORMATIVI VANNO INCONTRO AD UN CONTINUO
ADATTAMENTO E ALLA TRASFORMAZIONE IN
FUNZIONE DELLE SPECIFICITA’ INDIVIDUALI;
PARALLELEMENTE ABBIAMO CONSTATATO CHE IL
LAVORO PSICOTERAPICO AVEVA SOLLECITATO E
PROMOSSO CAMBIAMENTI INDIVIDUALI SENSIBILI E
SIGNIFICATIVI.
CENTRO STUDI SISTEMI & RELAZIONI ROMA
LA RELAZIONE
TERAPEUTICA
UN ESEMPIO
LA RELAZIONE
TERAPEUTICA
PRIMO INCONTRO
METALIVELLO:DOVE, PERCHE’,URGENZA O
MENO,ANALISI DELLA DOMANDA > FARE ORDINE DI
PRIORITA’ E SAPERSI ADATTARE AL MOMENTO OLTRE
AI PROPRI STILI E PREFERENZE:DUE TIPI DI
COLLOQUI
• TIPO 1 : DIRETTIVO, DOMANDE DIRETTE , RICERCA
SINTOMI, SCHEMA PREFISSATO
V.e S.: Risparmi tempo, arrivi al dunque, ma sei freddo e
poco empatico
• TIPO 2 : LIBERO, FLUTTUANTE, RECETTIVO, POCO
INTERVENTISTA
V. e S.: valuti difese, conflitti, modalita’,emozioni
ma occorrono molto tempo e capacita’ di
discernere
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
INIZIO: QUAL’E’ IL PROBLEMA CHE L’HA PORTATA QUI?
OPPURE: DA DOVE VOGLIAMO COMINCIARE?
- LIBERTA’ DI RISPOSTA DEL PZ, MA INTERROMPERE
SE SI DILUNGA SU COSE SECONDARIE, SEGUIRE
LA PROPRIA PRIORITA’ –
- NESSUNA CRITICA O RICHIESTA PRECEDENTI
CURE E TERAPEUTI, NEANCHE SU RICHIESTA
- NON USARE UMORISMO O BATTUTE
- NON CRITICARE, NON ESPRIMERE EMOZIONI
TROPPO INTENSE
- NON ESSERE PRECIPITOSI NEL GIUNGERE A
CONSLUSIONI , MA CREARE SCHEMI DI POSSIBILI
INTERPRETAZIONI DELL’ESISTENTE
- ASCOLTARE ED INDIRIZZARE SECONDO IL PROPRIO
FILO DI ARIANNA NON ESTERNALIZZATO
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"Tranfert e controtranfert" (dispense)