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Il Sacro monte di Varese fa parte dei nove sacro
monti del Piemonte e della Lombardia.
Vista dalla
città di
Varese
È luogo di pellegrinaggio sin dal
Medioevo per la chiesa di Santa Maria
del Monte e poi per il monastero delle
Romite Ambrosiane fondato nel 1474.
Le cappelle del Sacro Monte
sono distribuite in modo
omogeneo sul territorio della
riserva, sono quindici, tutte
rappresentano momenti
differenti della Bibbia…
La prima pietra fu posta il 25 marzo
1605, quando iniziarono i lavori della
Via Sacra e la costruzione venne
conclusa nel 1609.
Vi si contempla il mistero Gaudioso
dell'annuncio a
Maria.
La Madonna è ritratta nella sua casa, in
preghiera, circondata dagli oggetti di uso
quotidiano, nell'atto di ricevere il
messaggio dell'Angelo.
Alla decorazione in pietra della Prima
Cappella lavorò Mastro Pietro Martire
della Torre da Desenzano.
Il restauro integrale della Cappella è stato
terminato nel 1993.
Fu costruita a partire dal 1605 e terminata
entro il 1697.
E' posta parallelamente alla Via Sacra per il
lato maggiore, all'esterno del viale, su un
alto basamento.
La posizione laterale e l'addossamento
all'edificio del pronao, che fu arretrato
rispetto all'idea originaria, permettono una
visione piena della Terza Cappella.
Rappresenta la visita della Madonna alla
cugina Elisabetta che porta in grembo
Giovanni il Battista.
Il restauro globale è terminato nel 1987.
Vi si contempla il mistero della natività
di Cristo.
Nonostante le scarse notizie storiche
sulla costruzione, si sa che la
Cappella era ultimata nel 1623. Nel
1922 gli affreschi interni furono
restaurati ed integrati da Gerolamo
Poloni, con pesanti interventi pittorici
"a fresco" che in qualche caso hanno
distrutto le tracce originarie. Il dipinto
della parete esterna alla Cappella,
rappresentante la "Fuga in Egitto", è
opera di Renato Gattuso.
Fu dipinto nel 1983 in luogo del
precedente affresco di Carlo
Francesco Nuvolone, di analogo
soggetto, perso a causa di un errore di
costruzione del muro.
La Cappella è stata globalmente
restaurata nel 1983.
Rappresenta il mistero della
presentazione di Gesù al Tempio,
al cospetto del Sacerdote
Simeone.
La Cappella si trova in una
posizione molto aperta, proiettata
sull'ampio paesaggio della pianura
ed inquadrata da una folta
vegetazione.
La sua costruzione, terminata nel
1618 tranne che per la copertura,
compiuta entro il 1621, fu
effettuata grazie al contributo della
famiglia milanese degli Omodei.
Le statue furono ridipinte per
l'ultima volta nel 1919/1920 da
Riccardo Donati di Fogliaro.
L'intero complesso è stato poi
globalmente restaurato nel 1987
E' la Cappella più monumentale ed imponente della Via Sacra.
Rappresenta il Tempio di Gerusalemme nel quale Gesù disputò con i Dottori.
Si erge in cima alla ripida e rettilinea salita del tratto di viale dopo la quarta
Cappella.La posa della prima pietra avvenne il 24 maggio 1607, giorno della
Ascensione, alla presenza del Vescovo di Como Filippo Archinti.
La costruzione si protrasse a lungo e la Cappella venne terminata solo nel 1654.
Dopo restauri parziali avvenuti negli anni '20 e negli anni '60, la Cappella è stata
restaurata globalmente nel 1992.
Vi si contempla il primo Mistero Doloroso,
l'orazione di Gesù nell'orto di Getsemani.
Sono molto scarse le notizie storiche
riguardo la sua costruzione. L'unica notizia
è del 1606 quando fu stesa la convenzione
per la fornitura dei mattoni. La Cappella
sorge verso la vallata del torrente Vellone
ed è rivolta a Settentrione, a sottolineare il
carattere notturno della scena.
Le finestre sono state disposte in modo
che la luce che entra centralmente schivi
la scena dell'orazione, mentre le aperture
laterali convogliano una luce crepuscolare
sulla sinistra figura di Giuda.
La Cappella è stata globalmente
restaurata nel 1988.
Rappresenta il Mistero della
Flagellazione. La Cappella è posta
su un terreno sopraelevato rispetto
al Viale che gira ai suoi piedi, in una
posizione panoramica verso la
pianura. Fu costruita in breve tempo
tra il 1606 e il 1609, grazie
all'intervento di Francesco e
Gerolamo Litta che si assunsero
l'onere della realizzazione.
I Litta sono ricordati dallo stemma di
famiglia che campeggia sul
frontone, dalle statue dei rispettivi
santi protettori e, negli affreschi
all'interno, nella rappresentazione
dei due fratelli inginocchiati.
Gli affreschi vennero restaurati in
parte nel 1930 ed in parte nel 1962
mentre la Cappella è stata
restaurata globalmente nel 1988.
Vi si contempla Cristo
incoronato di spine nel cortile
del Pretorio di Pilato.
La Cappella è accostata al
fianco della montagna, sul
lato destro della Via Sacra ed
offre, durante la salita, la sua
veduta laterale.
La costruzione era compiuta
nel 1623.
La Cappella è stata restaurata
globalmente nel 1986.
L'inaugurazione dei restauri si
è celebrata il giorno 25 Marzo,
nell'anniversario dell'inizio dei
lavori della Fabbrica del
Rosario.
La Cappella ha forma di
rettangolo allungato, per
rappresentare all'interno un
tratto di strada che conduce al
Calvario.
E' posta parallelamente al lato
destro del Viale, in cima ad una
scalinata.
La costruzione venne compiuta
entro il 1623, ma venne
rimaneggiata nel 1682 quando si
realizzò la scalinata a valle.
La Cappella è stata restaurata
nel 1986. L'inaugurazione dei
restauri è stata celebrata il 25
Marzo 1986 con quella della
ottava Cappella.
Rappresenta l'ultimo mistero doloroso, la
scena grandiosa della Crocefissione di
Gesù sul Golgota. E' l'edificio più vasto
della Via Sacra ma,esternamente, non
appare imponente, mantenendo la
massima semplicità di linee. La Cappella è
posta di fronte al verso della salita,
lievemente ruotata verso destra, per sviare
l'occhio in direzione del cammino, verso i
misteri Gloriosi.
La sua costruzione era ultimata nel 1623.
Negli anni '20 subì pesanti restauri degli
affreschi e delle statue, di cui fu anche
cambiata la disposizione.
E' stata restaurata globalmente nel 1985.
Vi si contempla il mistero della
Resurrezione di Cristo.
La Cappella risulta terminata, nella sua
parte architettonica, nel 1622. E' posta
sulla sinistra della Via Sacra, con il
prospetto rivolto a mezzogiorno, per
cogliere la massima luminosità che
sottolinei la Resurrezione.
Secondo alcuni, le fondamenta poggiano
sulle mura di una torre romana; infatti,
durante gli scavi, furono rinvenute
numerose ossa frammiste a carboni, forse
residui delle lotte contro gli Ariani.
La Cappella è stata globalmente
restaurata nel 1991.
Rappresenta il mistero
Glorioso della Ascensione
di Gesù al cielo.
La costruzione fu iniziata
nel Giugno del 1624 e
terminata prima del 1633,
con il contributo della
famiglia Carcano che donò
3.000 scudi.
La Cappella si trova in
posizione elevata rispetto
alla pianura sottostante, a
simboleggiare l'ascesi.
Uno spazioso panorama si
può godere dalla balconata
semicircolare che la
circonda.
La Cappella è stata
globalmente restaurata nel
1989.
Rappresenta il mistero
della discesa dello
Spirito Santo.
La costruzione della
parte muraria fu
terminata nel 1623 ma i
lavori di rifinitura
vennero poi sospesi
per mancanza di fondi.
In seguito un legato di
3.000 scudi da parte di
un certo Giovanni
Angelo Annoni permise
la ripresa dei lavori che
terminarono, con la
realizzazione del
lanternino, nel 1684.
La Cappella subì
interventi di restauro
nel 1922 durante i quali
il prof. Pogliaghi
realizzò il pavimento in
marmo.
La Cappella è stata poi
Vi si contempla il mistero
della assunzione in cielo
della Vergine Maria.
Dai documenti dell'epoca la
Cappella risulta compiuta
nel 1610.Più tardi, dal 1681
al 1696, furono eseguiti
lavori di sistemazione, sotto
la guida dell'ingegner Giulio
Buzzi, che comportarono la
sostituzione della copertura
in rame danneggiata dai
fulmini.
La Cappella si erge in cima
ad una scalinata alla destra
della Via Sacra.
E' stata restaurata
globalmente nel 1990.
Alla quindicesima Cappella che è
rappresentata all'interno del Santuario,
si giunge, percorrendo l'ultimo tratto
della Via Sacra che, oltrepassata la
Fontana del Mosè, con due ampi
tornanti entra nel Borgo e raggiunge
l'entrata orientale del Santuario.
Il quinto Mistero Gaudioso si
contempla sull'Altare Maggiore.
L'altare marmoreo, di stile barocco, fu
offerto dai Conti Simonetta di Milano,
devoti del Santuario, nel 1660.
Le figure e gli ornati che lo
arricchiscono sono opera di Giuseppe
Rusnati. Il paliotto dell'altare fu invece
eseguito da Ludovico Pogliaghi nel
1894.
All’interno del Sacro Monte
di Varese possiamo trovare
altri “monumenti” e sculture
differenti dalle cappelle
Arco del Rosario
Chiesa dell’Immacolata
Fontana della Samaritana
Arco di S. Carlo
Arco di S. Ambrogio
Fontana del Mosè
Inoltre troviamo anche il Monastero Romite, la Torre
degli Ariani, la cappella Fallada, il Castefanone e la
Pedrera.
Lavoro realizzato dalle mitiche Sofia
Cairo e Corinna Gualdi con il supporto
di Erica Avondo e Giulia Masto
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