Eugenio Montale
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Elementi biografici
Nacque a Genova nel 1896; morì a Milano nel 1981. E’ uno dei più
importanti poeti italiani del Novecento. La sua prima raccolta Ossi
di seppia fu pubblicata nel 1925. La raccolta è ricca di richiami
stilistici alla tradizione letteraria italiana ma anche ai simbolisti
francesi.
A partire dal 1927 soggiornò a Firenze dove conobbe Vittorini e
Gadda. Nell’ambiente fiorentino maturò la seconda raccolta Le
Occasioni uscita nel 1939. Il libro conferì al poeta un grande
prestigio anche per le premonizioni contenute della imminente
catastrofe della guerra. Nel 1956 pubblicò la terza raccolta di
poesie La bufera e altro.
Vastissima fu la sua produzione soprattutto di versi dell’età più
matura. Gli furono conferiti molti e prestigiosi riconoscimenti tra cui
il premio Nobel per la letteratura nel 1975.
“Spesso il male di
vivere”
Di
Eugenio Montale
Spesso il male di vivere
Spesso il male di vivere ho incontrato
Era il rivo strozzato che gorgoglia,
Era l’accartorciarsi della foglia
Riarsa, era il cavallo stramazzato
Bene non seppi, fuori del prodigio
Che schiude la divina Indifferenza:
Era la statua nella sonnolenza
Del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato
Schema metrico
Spes - so il ma - le di vi - ve- re ho in - con-tra-to
(sinalefe)
A
11 sillabe
Endecasillabo
e- ra il ri-vo stroz-za-to che gor-go-glia
B
11 sillabe
E-ra l’ac-car-tor-ciar-si del- la fo-glia
B
11 sillabe
enjambement
Riar-sa e-ra il ca-val-lo stra-maz-za-to
A
10 sillabe
(Rima incrociata)
Be-ne non sep-pi, fuo-ri del pro-di-gio
C
11 “
Che schiu-de la di-vi-na in- dif-fe-ren-za
D
11 “
Era la sta-tua nel-la son-no-len-za
D
11 “
Del me-ri- gio e la nu- vo-la e il fal-co al-to le- va-to
A
14 sillabe
ipermetro
lingua
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Lingua aulica
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Rivo = ruscello
Meriggio = pomeriggio
Fuori del prodigio
Schiude
Foglia riarsa
Alto levata
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Lingua parlata
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Strozzato stramazzato
Accartorciarsi
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Gorgoglia (onomatopea)
Nucleo semantico 1° strofe:
sofferenza- impossibilità a vivere
Spesso il male di vivere ho incontrato
Era il rivo strozzato che gorgoglia,
Era l’accartorciarsi della foglia
Riarsa, era il cavallo stramazzato
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Il ruscello strozzato > l’acqua non può scorrere
La foglia riarsa> non può verdeggiare
Il cavallo stramazzato> non può correre
Nucleo semantico 2° strofe
distacco - indifferenza
Bene non seppi, fuori del prodigio
Che schiude la divina Indifferenza:
Era la statua nella sonnolenza
Del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato
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Statua = non umana
Sonnolenza = nel sonno si è distaccati dalla vita
Nuvola = sta nel cielo, distaccata dalla terra
Il falco alto levato = distacco esplicito
Campo semantico:
il tempo
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Male di vivere: - spesso ho incontrato
(passato prossimo – azione vicina e frequente)
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Bene: - non seppi (passato remoto – azione lontana nel tempo)
- fuori del (a parte l’unico caso del… eccetto…)
- prodigio (avvenimento raro – eccezionale)
Indifferenza: difficile per l’uomo da raggiungere, quasi fosse prerogativa
divina
Interpretazione
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Il male di vivere è esperienza comune di tutto ciò che è
animato e si manifesta nell’impossibilità a soddisfare il
proprio scopo vitale
Il bene si ha nell’indifferenza, nel distacco, nel mantenersi
“sopra” le cose, ma questa è esperienza rara eccezionale,
non propria dell’uomo o dell’essere animato, ma piuttosto
della divinità o di chi non ha mai vissuto (statua).
Il tema della lirica è la contrapposizione tra il male di
vivere, condizione esistenziale di tutti gli esseri e perfino
degli oggetti e il distacco, l’indifferenza che appaiono al
poeta l’unico bene possibile, ma nello stesso tempo ne mette
in luce la fondamentale disumanità.
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Eugenio Montale