vescovo domenicano
fondatore delle Suore
Domenicane dello Spirito Santo
Infanzia e gioventù
Alberto Del Corona nasce a Livorno il 5 luglio 1837
da una famiglia di commercianti.
Fin da piccolo dimostra grande intelligenza,
amore per lo studio, profonda religiosità.
Viene educato dai Padri Barnabiti, si dedica alle attività caritative nelle
Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli, diventa terziario domenicano.
Sentita presto la vocazione religiosa,
prende la decisione definitiva
nel santuario mariano di Montenero,
vicino a Livorno.
Spinto dalla sua devozione per S. Caterina
da Siena e dall’attrazione per la preghiera, lo
studio, la predicazione, sceglie l’Ordine
Domenicano e, nel 1854, entra nel convento
di S. Marco (Firenze).
L’anno successivo veste l’abito domenicano
e prende i nomi di Pio Tommaso;
nel 1859 fa la professione religiosa
e l’anno seguente diventa sacerdote.
L’ ORARIO
Agli anni trascorsi nel
Convento di S. Marco
risale l’orario, cioè
l’elenco dettagliato di tutti
i numerosi esercizi di pietà che Padre Del Corona
pratica durante la giornata; a questo orario
si mantiene fedele, con minimi adattamenti, per tutta la vita.
“Lo spirito di tutti gli esercizi di pietà sarà di rendere
“Quindi
porrò ogni
studio di essere
contentol'amore.
di quel che
perpetuo
il pensiero
Dio e perpetuo
Dio mi
dà; lo
però
domandare
sempre,
Di più
studio
continuosempre,
deve rendere
più intima
allo
Spirito Santoche
l'intimo
e vivo
dolore
avere
la persuasione
io sono
fatto
per il di
cielo
e làoffeso
debbo
Dio e levivere;
lacrimeche
e leil fiamme,
indizio
di
bene mi che
devesono
costare
fatica;
compunzione.
Il Sacramento,
il Crocifisso,
che debbo contentarmi
di farlo
con molti contrasti e
lavincendo
Vergine, assai
gli Angioli,
il Cielo,della
la società
dei la
ripugnanze
natura.eterna
Conoscere
figlioli
di Dio saranno
l'oggetto
mie gioia,
meditazioni
mia debolezza,
sostenerla
condelle
serena
sperando
continue.”sempre nella preghiera e nel sangue.”
Fondazione
delle Suore Domenicane
dello Spirito Santo
A Firenze Padre Pio Alberto si dedica all’insegnamento,
alla predicazione, alla direzione spirituale. Tra le persone che accorrono al suo
confessionale la vedova Elena Bruzzi Bonaguidi, conosciuta nel 1869, che il
Padre giudica la persona adatta per realizzare un’ispirazione ricevuta
meditando la vita di Santa Paola romana (347-404):
una comunità femminile, un asilo di anime contemplative.
Pur rimanendo nell’ambito della spiritualità domenicana, Padre Del Corona
vuole che le sue figlie abbiano una particolare devozione per lo Spirito Santo e
che si salutino con le parole di S. Gregorio Magno:
lo Spirito Santo è Amore.
Il papa Pio IX, nel 1872, approva la nuova congregazione, aggiungendo alla
contemplazione una forma di apostolato: l’educazione delle bambine. A
Firenze, in via Bolognese (oggi al n. 111), vengono edificati il grande
monastero (1875-1878) e la cappella (benedetta nel 1881).
Madre Elena
(1835 – 1913)
Elena Bruzzi Bonaguidi è già vedova e con un figlio
quando conosce Padre Pio Alberto.
Di carattere forte, ma docile alla direzione del Padre,
accetta di seguirlo nella fondazione
di una nuova congregazione femminile.
Per consacrare l’inizio di questa impresa si recano tutti e due
a Prato, presso la tomba della santa domenicana
Caterina de’ Ricci, e giurano di fondare il monastero ad ogni costo.
La loro profonda amicizia spirituale è testimoniata dal fitto scambio di
lettere che si è prolungato per tutta la loro vita.
Sono state conservate solo le lettere di direzione spirituale indirizzate
alla Madre.
La loro unione ha trovato il suggello nel luogo
e nelle date di morte: entrambi sono morti nel Monastero,
ad un anno e un giorno di distanza.
Vescovo
di San Miniato
Dal 1872 al ’74 ricopre un primo incarico di governo,
svolgendo la funzione di Priore nel Convento di S. Marco. Alla
fine del ’74 gli giunge la nomina episcopale,
che accetta con molta riluttanza, reputandosi indegno.
Il 3 gennaio del 1875 il Padre viene consacrato Vescovo ed
assegnato alla Diocesi di San Miniato (Pisa).
Qui rimane fino al 1906, quando
rassegna le dimissioni
per gravi problemi di salute.
In tutto questo periodo si mostra pastore esemplare,
spendendosi senza riserve per il bene delle anime: visite pastorali
frequenti, predicazioni e confessioni incessanti, attenzione
alla formazione del clero, carità materiale e spirituale verso tutti.
Come Convento per il suo riposo Mons. Pio sceglie quello
di S. Domenico di Fiesole, dove, ancora più intensamente, prega, medita
e riprende a scrivere le sue ultime opere.
Senza far pesare la sua condizione di vescovo, adempie gli obblighi
della vita conventuale ed obbedisce scrupolosamente al Priore.
Nel 1908, allorché viene nominato il
nuovo vescovo di S. Miniato, Mons.
Pio viene elevato al titolo di
Arcivescovo titolare di Sardica.
Lo stemma
di Mons. Pio
La salute declina inesorabilmente e, quando si sente vicino alla fine, si fa
portare al Monastero, in mezzo alle sue figlie.
Qui spira serenamente il 15 agosto 1912, il giorno dall’Assunzione di
Maria, solennità alla quale era molto devoto: “Noi crediamo all'Amore,
inneggiamo all'Amore. Prendiamo con gioia quel che Dio ci manda
e moriamo d'amore”.
scrittore
Dal 1874 – un anno prima della
consacrazione episcopale – fino al 1910
– due anni prima della morte –
Pio Alberto Del Corona
ha scritto numerosi libri,
alcuni di teologia,
molti di spiritualità,
molti a carattere pastorale-devozionale.
I suoi libri di meditazioni, le raccolte dei suoi discorsi,
gli opuscoli devozionali hanno circolato largamente
fra le anime consacrate e i fedeli laici.
E, dopo la sua morte, altre persone, attingendo
ai suoi scritti, hanno compilato antologie di meditazioni
suddivise per tema.
Un genere letterario sui generis è costituito dalle numerose lettere
pastorali (ben 37) stampate in opuscoli e inviate al clero e al popolo
della sua diocesi,
quella di S. Miniato.
spiritualità
Culto per la Verità, amore allo studio, cura
per l’insegnamento e la predicazione,
devozione alla Madonna:
elementi tipici della
spiritualità domenicana
che si ritrovano ben marcati
nell’animo di Mons. Del Corona.
non
caso la congregazione
Unaadevozione
particolare di
ha
Mons.da
Pioluiè fondata
quella allo
la specificazione
Spirito Santo,
“dello Spirito Santo”.
E poi in lui rifulgono quelle qualità che
Tante
Fin
daileprimi
lacrime
anni
scrive:
per
“mila
affatico
salvezza
per
si riscontrano
inversate
tutti
i santi:
profonda
farmi
dellesete
santo”,
anime:
“la
“bisogna
potenza
piangere
del dolore
permi
umiltà,
di perfezione,
amore
per
la
farcroce
piangere”,
deve
disfare
bisogna
prima
prima
diinestinguibile
giungere
purificarsi con
che purifica,
amore
le lacrime,
a Dio”, se
“la
si
santità
vuole
èche
un’agonia
le anime
e si
per
le
anime.
purifichino
un sudore
neldipentimento.
sangue”.
Leone XIII, Papa
È uno dei più dotti
e santi prelati della Chiesa.
San Pio X, Papa
E Del Corona che fa?
Tenetene di conto, sapete!
Quello è un santo!
Mons. Ludovico Ferretti, Vescovo di Colle Val d’Elsa
biografo di Mons. Del Corona
I caratteri della santità sono quelli che
in ogni lato della preziosa esistenza
di questo religioso esemplare e vescovo piissimo
si rivelano e dominano
ogni altro pregio di natura e d’ingegno.
La traslazione della salma
di Mons. Pio dal cimitero pubblico
al Monastero (1925)
La cripta del Monastero
dove riposano le spoglie mortali
di Mons. Pio
Non fa meraviglia se
in piccoli e grandi, in vicini
e lontani, si sia diffusa
la persuasione che
dalla Chiesa cattolica
egli meriti di essere elevato
agli onori degli altari
ed anche si sia divulgata
la notizia di non poche grazie
ottenute per l’invocazione
di lui o per il contatto
delle sue reliquie,
anche in luoghi dove egli
in vita sua non era
affatto conosciuto.
Mons. Ludovico Ferretti
PREGHIERA
AL SERVO DI DIO MONS. PIO ALBERTO DEL CORONA
O Spirito Consolatore,
Tu che sei il Padre dei poveri,
il datore dei doni,
la luce dei cuori,
Tu che arricchisti il tuo servo fedele
Mons. Pio Alberto Del Corona
di tanta angelica bontà, con la quale diffuse ovunque luce e amore,
concedici di superare tutte le incertezze della vita,
di far trionfare sempre il regno di Dio nei nostri cuori e,
per sua intercessione, la grazia .......... che con fiducia imploriamo.
Proteggi oggi e sempre l'Opera da lui iniziata e,
per il bene delle anime, fa’ che la Santa Chiesa lo esalti,
proponendolo alla venerazione
e all'esempio di tutti i suoi figli.
Amen.
( Tre G l o r i a )
Scarica

presentazione_Monsignor Del Corona