Avanzamento automatico
Nella notte
una cometa,
disse “ciao”
al suo pianeta
e viaggiando
senza meta,
frusciò via
come la seta.
Rotolò come
una palla
e nel mare
stette a galla
si sentì
un pò farfalla
e si posò
sopra una stalla.
Curiosona
e birichina,
pensò: ecco
una vetrina
forse quando
rientrerò,
un bel dono
porterò.
Guardò in alto
il cielo scuro
ed in basso
c’era un muro
lì vicino una
finestra,
profumata di
ginestra.
Ma spiando
di nascosto,
vide tutto
ben riposto
vide un Babbo,
una fascina,
una Mamma
già Regina.
E quel Babbo
falegname,
prese tutto
quel fogliame
e con poco
più di nulla,
lì per lì, creò
una culla.
Vide Luce in
quel giaciglio
e da lontano udì
un bisbiglio,
vide i Magi
ed i pastori,
eran tutti
li di fuori.
Vide un Bimbo
appena nato,
vide Amore
sconfinato
guardò in alto
e lieve lieve,
arrivò pure
la neve.
C’era il bue
con l’asinello,
per scaldare
il Bambinello
c’era paglia e
un po’ di fieno,
come culla
al Nazareno!
La cometa
con dolcezza,
fece a tutti
una carezza
e con tutto
il suo bagliore,
fece luce
al suo Signore.
E da allora
è un rituale:
nella notte
di Natale
le comete
da lassù
per quel
piccolo Gesù …
brilleranno
ancor di più!
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