Le classi: Prima A
Prima B
Le Prof:
Bono Raffaella
Faravelli Patrizia
Ferretti Franca
“Ama il paese dove sei nato, grande o piccolo che sia, ricco o
modesto, fra il verde della collina o fra i boschi dei monti,
nella pianura nebbiosa o in faccia al ridente mare, il tuo
paese è il luogo dove hai avuto i tuoi primi amici.
Se un giorno dovrai allontanarti da esso non lo dimenticare e
quando puoi, torna a rivederlo.
La casa dove hai abitato, la chiesa dove hai recitato le prime
preghiere, il cimitero dove è sepolto qualche tuo caro ti
diranno quanto era bella la tua giovinezza e ti
raccomanderanno di essere sempre buono.”
Posizione geografica
e bacino imbrifero
LA VALLE VERSA
La Valle Versa, situata lungo il confine orientale dell’Oltrepò Pavese si
identifica col bacino idrografico del torrente Versa da cui prende il
nome.
E’ una valle piccola e stretta, lunga 20 Km circa, orientata da sud a
nord.
Il bacino serve, per alcuni Km, come confine tra la provincia di Pavia e
quella di Piacenza.
Il crinale oscilla tra i 400 e i 664 metri sul livello del mare.
Le due dorsali che la delimitano, terminano con i colli di Montù
Beccaria a levante e con lo sperone di Stradella a ponente.
I numerosi paesi presenti lungo il corso sono sui colli interni alla valle,
tra i più interessanti che si incontrano seguendo il corso del fiume dalla
sorgente alla foce vi sono: Canevino, Volpara, Golferenzo, Pizzofreddo,
Montecalvo, Soriasco, Santa Maria della Versa, Donelasco,
Montescano, Rovescala, Canneto Pavese.
Lombardia
Bacino imbrifero
torrente Versa
Rilievo altimetrico della
valle Versa
Oltrepò P.
IL BACINO IMBRIFERO DELLA VALLE VERSA
Il torrente Versa è lungo complessivamente 27,2 Km.
Nasce da sorgenti poste in prossimità di Ruino a 523 metri sul
livello del mare e sfocia nel Po’ in località San Pietro ( comune
di Portalbera ) a 50 metri sul livello del mare.
I principali affluenti di destra del torrente sono : Rio Scartabelli,
Rio Pascuà, Rio Goretta, Rio Prà del Gatto, Fosso Gavino e
Rugolato.
I principali affluenti di sinistra del torrente sono:
TorrenteVersiggia, Rio Vegombera, Rio Bedo, e Rile
Nome abitanti:
Golferenzesi
Santo Patrono:
Madonna del Rosario
Frazioni: Casa Nuova,
Casa Pegorini, Casa
Scagni, Chiappeto,
Gerbidi, Molinello.
DATI GEOGRAFICI E CLASSIFICAZIONE
Coordinate geografiche
Sistema sessagesimale
Classificazione sismica e
climatica
44° 57' 43,20'' N
9° 18' 25,20'' E
Pericolosità sismica: 4
molto bassa
Sistema decimale
Zona climatica: F
44,9620° N
9,3070° E
Comune con grado
giorno>3000
Provincia : Pavia
Regione: Lombardia
Popolazione: 216 abitanti
Superficie: 4,35 Kmq.
Densità: 49,66 ab/Kmq.
Altitudine: 464 m. s.l.m.
CENNI STORICI
Golferenzo è elencato tra le terre che l'imperatore
Federico I pose nel 1164 sotto il dominio pavese; questo
dovrebbe indicare che questo luogo dovesse avere un
proprio castello con autonoma giurisdizione. In epoca
successiva, con il vicino Volpara, condivise le sorti di
Montecalvo Versiggia, posseduto dal XIV secolo dai
Beccaria. Nel 1929 fu acquistato dai Dal pozzo. Nel 1690
Golferenzo fu venduto ai Belcredi, insieme a Montecalvo.
Il feudo di Montecalvo con Volpara e Golferenzo durò
fino al 1797, quando il feudalesimo fu abolito. Alla fine
della seconda guerra mondiale gran parte del territorio
comunale rimase di proprietà della famiglia Belcredi.
Golferenzo
confina con:
Montecalvo
Versiggia,
Santa Maria della
Versa,
Volpara e
Nibbiano.
MONTECALVO VERSIGGIA (PV)
ALTITUDINE m. 360 s.l.m.
SUPERFICIE 11,16 kmq
Montecalvo è tra le località citate nel 1164 nel diploma con cui Federico I
concedette alla città di Pavia il dominio sull’ Oltrepò.
Nel x1v secolo vi assunsero la signoria i Beccaria di Montebello, sotto i quali
la contea di Montecalvo comprendeva anche Golferenzo, Volpara e Rocca de’
Giorgi.
Estinti i Beccaria nel 1629, il feudo di Montecalvo fu separato da Montebello
e venduto ai Dal pozzo, che acquistarono anche il vicino feudo di Soriasco.
In difficoltà economiche, i Dal pozzo furono costretti a smembrare i loro
feudi: nel 1691 Montecalvo con Golferenzo e Volpara fu venduto ai Belcredi,
ad essi il feudo rimase fino alla fine del feudalesimo (1797).
SANTA MARIA DELLA VERSA (PV)
ALTITUDINE m. 199 s.l.m.
SUPERFICIE 18,66 kmq.
Nel 1300 il luogo dove oggi sorge il paese era incolto; esisteva solo una
cappelletta: la “Madonna Val Versa”, che conteneva una Madonnina dipinta
su tavola, ancora oggi conservata sull’altare della Chiesa Parrocchiale.
L’attuale chiesa sorse sulla piccola edicola campestre costruita per ricordare
un’antica apparizione della Vergine a una fanciulla e attorno si sviluppò un
borgo, dove si teneva il mercato.
Nell’800 “la Madonna”, così chiamata dai locali, era “il principale quartiere”
dell’antico capoluogo Soriasco, che oggi, di fatto, domina Santa Maria dall’alto
della sua torre.
Santa Maria, disponendo di più spazi, strappava poi a Soriasco l’antico
primato, nella seconda metà dell’800 assorbiva tutti i servizi e nel 1893
acquistava il titolo di Comune.
VOLPARA(PV)
ALTITUDINE m. 357 s.l.m.
SUPERFICIE 3,89 Kmq
Il suo nome viene fatto risalire all'esistenza in luogo d'abbondante selvaggina.
La più antica notizia di Volpara è un documento del 1014, con il quale
l'imperatore Enrico I confiscava al marchese Oberto d'Este alcuni castelli
della zona, tra cui quello di Volpara per farne dono al Vescovo di Pavia.
Più tardi il luogo passò sotto la signoria dei Picchi e dei Dal Pozzo e, nel
1691, a Barnaba Belcredi, alla famiglia del quale rimase interrottamente fino
all'estinzione dei feudi (seconda metà del XVIII).
Passato in seguito sotto il Regno Sardo, Volpara fu ascritto ai luoghi di
dogana, essendo posto sulla linea di confine dello stato Sardo con il Ducato
piacentino – parmense.
Ancora oggi si scorgono da lontano le vestigia del castello detto ancora dei
Picchi.
NIBBIANO (PC)
ALTITUDINE m. 284 s.l.m.
SUPERFICIE 44,01 kmq
Già abitato nella preistoria, al tempo dei romani si chiamava Curte Neblani.
Paese situato nella media Val Tidone, annovera tra le sue bellezze il castello
e il santuario di Santa Maria del Monte.
Posto su un’altura di 625 metri sul livello del mare il santuario Santa Maria
del Monte domina dall’alto la vallata sottostante.
Originaria del
VIII secolo la chiesetta risultava alle dipendenze del
monastero di Bobbio ed era costruita in un luogo dove si riteneva si
celebrassero riti pagani.
Solo con la sua ricostruzione nel 1152 è diventata meta di pellegrinaggi e nel
XVI secolo si formò il santuario come lo conosciamo oggi.
Il sentiero
«Pomorosso» si
snoda
interamente sul
comune di
Golferenzo
attraverso un
bosco di baccano.
I RAGAZZI ESAMINANO IL TRACCIATO….
…E dISEGNANO IL SENTIERO…
Le classi Prima A
e Prima B
lavorano in
classe e
direttamente sul
campo….
LA PRIMA A AL LAVORO IN CLASSE
LA PRIMA B AL LAVORO IN CLASSE
Individuazione e
classificazione
scientifica delle
specie vegetali
presenti lungo il
sentiero.
L’ERBARIO
SPECIE ARBOREE E ARBUSTIVE
Dicotiledoni Salicali
Fagali
Pioppo
Juglandacee
Noce
Rovere
Policarpali
Rannuncolacee
Rosali
Vitalba
Rosa canina
Rovo
Rubiali
Leguminose
Robinia
Caprifogliacee
Sambuco
SPECIE ERBACEE
Dicotiledoni
Urticali
Urticacee
Ortica
Rosali
Leguminose
Trifoglio
Parietali
Violacee
Viola mammola
Tubiflore
Labiate
Edera Terrestre
Menta
Sinandre
Composite
Margheritina
Tarassaco
Monocotiledoni
Lilliflore
Amarillidacee
Bucaneve
ROBINIA PSEUDOACACIA
La robinia prende il nome dal francese
Jean Robin, botanico, erborista e
farmacista del re di Francia che, nel 1601,
ne ottenne i semi dall’ America
settentrionale.
In Italia venne introdotta circa due secoli
più tardi ed è solo da un secolo che questo
albero ha assunto una certa importanza
forestale.
Col suo ampio apparato radicale è efficace
nelle opere di consolidamento delle pendici
franose instabili che colonizza emettendo
polloni e diffondendosi dove nessun altra
specie di albero vivrebbe.
I bianchi fiori che produce hanno
un’azione medicinale calmante.
Il suo legno è duro, elastico e resistente
all’umidità.
ROSA CANINA
Arbusto cespuglioso dotato di numerosi
rami semplici, eretti alla base, cascanti
superiormente, ricoperti di numerosi
aculei robusti ripiegati verso il basso.
Le foglie imparipennate sono composte da
5-7 foglioline di forme ovali a margine
seghettato.
I fiori presentano un delicato color biancorosato, la fioritura avviene a fine
primavera-estate.
I frutti, piccoli acheni pelosi, sono
racchiusi in un falso frutto rosso di forma
ovoidale, carnoso.
La pianta può superare i tre metri di
altezza.
ROSA CANICA
TRIFOGLIO
È una pianta erbacea, glabra o finemente
pelosa, i cui fusti alti fino 50cm, eretti o
prostrati, formano grossi cespi con rami
intricati.
Le foglie sono composte di tre foglioline a
peduncolo lungo in quelle inferiori e corto in
quelle superiori; le singole foglioline sono
ovoidali ed hanno una caratteristica
macchia biancastra.
I fiori, con un calice estremamente peloso ed
un corolla di cinque petali violacei filiformi,
sono addensati a formare un capolino
globoso terminale.
Il frutto è un legume con molti semi,
provvisto di un opercolo.
TRIFOGLIUM PRATESE L.
PROGETTATE DAGLI ALUNNI
….sulle panchine si
contempla lo
spettacolo del
mondo….
B. Sebaste
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SENTIERO "POMO ROSSO" - COMUNE DI