Indice:
_ Definizione di Bullismo
_ Forme di Bullismo
_ Attori del Bullismo
_ Conseguenze del Bullismo
_ STOP AL BULLISMO
Possibili pretesti per prese in
giro, offese, insulti …..
Essere forti?
Essere belli?
Essere ………
Essere ……….
Essere ??????????
Solo IO
• Comportamento del bullo!
• Chi è la vittima?
• Cosa ha fatto per meritarsi
un’aggressione simile?
BULLISMO è un atto di prepotenza o violenza a scapito di un altro
soggetto. Si più definire bullismo:
• Un ragazzo subisce prepotenze da parte di uno o più compagni che gli dicono parole
pesanti o gli fanno cose spiacevoli.
• Quando un ragazzo o o un gruppo di ragazzi si divertono a prendere in giro sempre
lo stesso compagno.
• Queste prepotenze all’interno della scuola/classe possono essere molto frequenti e chi
le subisce non riesce a difendersi.
Scuola di bullismo
BULLISMO può essere:
BULLISMO DIRETTO: attacchi
relativamente aperti nei confronti della
vittima. Questo a sua volta può essere:
• Diretto fisico: consiste nel picchiare, prendere
a
calci
e
pugni,
spingere,
dare
pizzicotti, graffiare, mordere, tirare i capelli,
appropriarsi o rovinare gli oggetti degli altri.
• Diretto verbale: consiste nel minacciare,
insultare, offendere, prendere in giro, esprimere
pensieri razzisti, estorcere denaro o beni
materiali.
Esempio di bullismo diretto fisico
Stefano è un bambino di 11 anni. Esile di
corporatura, ha un carattere timido e riservato. Quasi
tutti i giorni durante la ricreazione, Stefano viene
avvicinato e spintonato da due o tre bambini più
grandi, i quali regolarmente lo costringono con la forza
a dare loro la merenda. Stefano non riesce a difendersi
e si vergogna a parlare di questi episodi.
Esempio di bullismo diretto verbale
Robert è un ragazzo rumeno di 12 anni.
Inserito da poche settimane in seconda media,
nella scuola del paese in cui si è appena trasferito
insieme ai genitori. Parole pronunciate in modo
scorretto, a causa della scarsa conoscenza della
lingua italiana, suscitano spesso l’ilarità
dell’intera classe, istigata dall’atteggiamento
provocatorio di un compagno che si rivolge a
Robert dicendo: “Ma come parli? Non sai
parlare!”.
Gli insegnanti si accorgono che anche durante i
momenti di gioco il ragazzino viene preso in giro.
BULLISMO può essere:
• BULLISMO
INDIRETTO:
consiste nel provocare un danno
psicologico attraverso l’esclusione
dal
gruppo
dei
coetanei,
l’isolamento, l’uso ripetuto di
smorfie e gesti volgari, la
diffusione di pettegolezzi e
calunnie sul conto della vittima, il
danneggiamento dei rapporti di
amicizia.
Esempio di bullismo indiretto:
Elena è una bambina di 10 anni che frequenta la
5° elementare. Da qualche tempo un gruppetto di
compagne diffonde pettegolezzi sul suo conto e
sostiene che non si vesta alla moda, per allontanarla
da Sofia, l’unica sua amica all’interno della classe.
In seguito a ciò, Elena è spesso sola ed esclusa dal
gruppo anche nei momenti di gioco.
Il bullismo è un fenomeno che riguarda sia i maschi
che le femmine ma si esprime in due modi
differenti:
I MASCHI mettono in atto prevalentemente
prepotenze di tipo DIRETTO, aggressioni per lo
più fisiche ma anche verbali. Tali comportamenti
sono agiti sia nei confronti dei maschi che nei
confronti delle femmine.
Le FEMMINE, utilizzano in genere modalità
INDIRETTE di prevaricazione verso altre femmine
L’indifferenza, amica della violenza
Gli attori del bullismo sono:
• Il bullo;
• La vittima;
• Gli spettatori.
Il Bullo è un ragazzo molto aggressivo con i coetanei.
All’interno di tale raggruppamento è possibile individuare alcune
sottocategorie:
•
•
BULLO DOMINANTE;
BULLO GREGARIO.
Di questo gruppo fanno parte quei ragazzi comunemente identificati come i
“classici” bulli.
Il bullo dominante:
• E’ un soggetto più forte della media dei coetanei e della vittima in particolare;
• Ha un forte bisogno di potere e di dominio, prova soddisfazione a sottomettere ed
umiliare gli altri,
• E’ impulsivo ed irascibile;
• Ha difficoltà a rispettare le regole;
• Assume comportamenti aggressivi non solo verso i coetanei ma anche verso gli adulti
(insegnanti e genitori);
• Vede la violenza come un mezzo per ottenere vantaggi e acquisire prestigio,
• Ha un’autostima molto elevata ed è pieno di sé.
I bulli gregari definiti anche bulli passivi, costituiscono un gruppetto
di due o tre persone che assumono il ruolo di “seguaci” del bullo
dominante. Bulli gregari non prendono iniziativa ma intervengono
rafforzando il comportamento del bullo dominante. Come? Eseguendo i
suoi “ordini”.
Il bullo gregario:
• Aiuta e sostiene il bullo dominate;
• Spesso agisce in un piccolo gruppo;
• Non prende mai iniziativa,
• Ha un rendimento scolastico basso
• Non è molto popolare all’interno del gruppo dei coetanei;
• E’ un soggetto ansioso ed insicuro;
• Crede che la partecipazione alle azioni bullistiche gli dia la possibilità di
affermarsi nel gruppo dei “forti”.
La vittima è il soggetto che subisce la “prepotenze” da parte dei
bulli
All’interno di tale raggruppamento è possibile individuare alcune
sottocategorie:
• VITTIMA PASSIVA O SOTTOMESSA;
• VITTIMA PROVOCATRICE.
La vittima passiva:
• E’ un soggetto debole, ansioso ed insicuro;
• Ha una bassa autostima, un’opinione negativa di se stesso;
• A scuola spesso è solo, escluso dal gruppo dei coetanei e fa difficoltà a fare
amicizie;
• Ha un forte bisogno di protezione: a scuola cerca sempre la vicinanza degli
adulti;
• E’ contro ogni tipo di violenza;
• Non parla con nessuno delle prepotenze subite perché si vergogna, per timore
di “fare la spia” e per paura che le prepotenze diventano ancora più gravi.
La vittima provocatrice è un soggetto che con il suo
comportamento provoca gli attacchi degli altri. Questo soggetto
può essere definito anche “Bullo-Vittima”.
La vittima provocatrice:
• E’ generalmente un maschio;
• E’ irriquieto, iperattivo ed impulsivo;
• Assume comportamenti ed abitudini che causano tensione ed irritazione tra
i compagni;
• E’ un ragazzo ansioso ed insicuro.
Accanto al BULLO e alla VITTIMA c’è anche una maggioranza di
ragazzi/e che assiste alla prevaricazione o ne è a conoscenza, questi
vengono definiti SPETTATORI.
Essi con il loro comportamento possono favorire o frenare il
fenomeno.
Quando gli spettatori non parlando di quello che succede, vengono
definiti “maggioranza silenziosa”.
Gli spettatori possono essere:
• Sostenitore del BULLO: Agisce in modo da rinforzare il
comportamento del bullo. Come? Incitandolo, ridendo delle sue azioni, ecc.
• Difensore della vittima: Prende le parti della vittima difendendola o
cercando di interrompere le prepotenze;
• Maggioranza silenziosa: Davanti alle prepotenze non fa nulla e
cerca di rimanere fuori dalla situazione.
Bullo?
Vittima?
Spettatore?
Le strategie di intervento che gli spettatori possono utilizzare per
fermare le prepotenze possono essere:
• Strategie attive;
• Strategie passive.
Le strategie attive:
• Richiedono l’aiuto di un adulto;
• Esprimere apertamente a livello verbale la disapprovazione per i
comportamenti prevaricatori, facendo riflettere il bullo e dicendogli
esplicitamente di smetterla;
• Cercare di aiutare la vittima;
• Sollecitare i compagni a non appoggiare il bullo.
Le strategie passive:
• Rifiutare di prendere parte alla situazione;
• Esprimere il rifiuto di prendere parte alle prepotenze;
• Aprire il proprio gruppo alla vittima.
Lettera di un’alunna
Il bullo solitamente acquisisce modalità relazionali non appropriate
in quanto caratterizzate da forte aggressività e dal bisogno di
dominare gli altri; tale atteggiamento può diventare trasversale nei
vari contesti di vita, perché il soggetto tenderà a rispondere nello
stesso stile in tutte le situazioni.
Il bullo rischia
acquisisce condotte
antisociali e devianti
in adolescenza, ma se
non vengono corretti
anche in età adulta.
Società Bullismo
Possiamo essere liberi
solo se tutti lo sono.
(Hegel)
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Il_Bullismo_a_scuola