LICEO SCIENTIFICO LEONARDO
Laboratorio teatrale di nuove forme di umanesimo
‘ L’educazione alla teatralità si pone l’obiettivo di educare attraverso il teatro.
Il teatro e l’educazione sono due realtà che hanno finalità comuni: da un lato la
pedagogia pone al centro dell’educazione la persona con tutte le sue potenzialità
da sviluppare; dall’altro il teatro persegue lo stesso obiettivo attraverso attività che
stimolano lo sviluppo della creatività e della comunicazione.
La fruizione e la pratica teatrale possono contribuire fortemente allo sviluppo e al
rinforzo delle capacità intellettive e critiche dell’individuo, all’arricchimento delle
sue emozioni offrendo nuove occasioni che stimolino il suo bisogno espressivo in
situazioni di partecipazione e di collaborazione sociale.’ (da wikipedia)
I lavori che abbiamo allestito in questi anni avevano queste caratteristiche:
Non abbiamo messo in scena lavori teatrali già pronti, ma lavorato attorno ad un
tema. Sono nate così opere originali realizzate mettendo insieme i materiali
raccolti, i contributi e le riflessioni personali che diversi insegnanti e alunni hanno
dato .
Ogni insegnante, ha apportato il suo contributo in riferimento alla disciplina insegnata,
sforzandosi di levarsi la veste del professore, per entrare in quella del ricercatore,
cioè di colui che si muove perché ancora curioso del mondo. Non ci siamo mossi
seguendo i modelli rigorosi dell’indagine della scienza, ma secondo percorsi
empirici, emozionali, che passano attraverso l’esperienza. Abbiamo così mostrato
ai ragazzi quella passione che ci ha reso credibili e li ha invogliati a camminare con
noi.
Per poter rendere più efficace la comunicazione, ci siamo sforzati di usare tutti i
linguaggi differenti che sono del mondo d’oggi, ed in particolare del mondo
giovanile: le immagini di fotografie, fumetti, opere d’arte, filmati, testi d’autore e
riflessione di alunni recitate, scenografie, colori, luci, suoni, silenzi, musiche dal
vivo, cori e coreografie.
Nei lavori sono stati coinvolti anche alcuni genitori e ex alunni con competenze
specifiche
Gli insegnanti che hanno lavorato in questi anni agli ‘eventi’:
Lianella Achenza, Daniela Alberti, Annamaria Bruno,
Alessandro Carpita, Luisa Cavallari, Michele Cavalli,
Franco Dagani, Donatella De Pilla, Giuseppe De Simone,
Paolo Di Rosa, Claudia Fantozzi, Rosanna Frialdi, Rosanna
Galeota, Manola Gavazzi, Sergio Pelliccioli,Lorella Poffa,
Marina Repetti, Ombretta Resenterra, Giovanni Rosa,
Piera Seghetto
I materiali e le sceneggiature dei lavori sono a disposizione
Locandine dei lavori svolti
2004
viaggio a Praga e Mauthausen
itinerario nella memoria del '900
2005
Le Midì
‘… gli artisti che amano il sole e il colore dovrebbero emigrare nel ‘midì’.
(Vincent Van Gogh)
I luoghi negli scritti e nelle opere degli artisti
da Cezanne a Matisse - da Van Gogh a Chagall
2006
1940-2006
dalle testimonianze dai lager
ai luoghi della memoria
evento proposto in occasione della
GIORNATA DELLA MEMORIA
2005
1940-1945
Testimonianze dai lager
evento proposto in occasione della
GIORNATA DELLA MEMORIA
2007
il male
‘vorrei tanto delle ali per volare alto e capire’
2008
l’identità
Dove si racconta che ho bisogno di tutti i miei giorni per definire la mia identità
Dove si racconta che identità è accogliere le mie diversità e quelle dell’altro
LICEO SCIENTIFICO LEONARDO
Laboratorio teatrale di nuove forme di umanesimo
2004
viaggio a Praga:
•
itinerario nella memoria del'900
•
gli insegnanti
Ombretta Resenterra, Claudia Fantozzi, Paolo Di Rosa, Sergio Pelliccioli
e gli alunni
della 5C – 5D
Dopo un viaggio d’istruzione a Mauthausen e Praga, preparato con cura e con
approfondimentidiversi da parte di tutti gli alunni, è stato preparato un ‘evento’ multimediale
fatto di immagini, musiche, commenti e testi letti.
Cos’é un viaggio d’istruzione
Il viaggio d’istruzione è un incontro con i luoghi, le persone, le cose;
è un incontro con le loro storie, le loro relazioni; è l’incontro con il mio ‘altro’ simile
Nel viaggio ciò che si incontra è risorsa, occorre quindi essere animati da spirito di
conoscenza e di avventura, come Ulisse o il pellegrino medievale, conoscenza che non è
virtuale (informatica),ma è esperienza (biblica), è testimonianza (essere). E’ quello ‘stile’ che
fa la differenza fra la persona istruita e quella colta. Non sarà sufficiente avere gli occhi
perchè non si incontrerà solo quello che si vede come fa il turista, né solo quello che si vorrà
vedere come chi è viziato da pregiudizi né solo ciò che si sa come la persona istruita, si
incontrerà ciò che si ‘vive’.
Praga - Mauthausen
il luogo delle integrazioni etniche e religiose
il luogo della cancellazione dei diversi
i percorsi del lavoro:
l’intolleranza
Mauthausen, simbolo dell’eliminazione della diversità,
cinica macchina pensata dall’uomo per sterminare altri uomini
segno della cancellazione dei diversi, la negazione della reciprocità, dell’alterità
il lager- le testimonianze - Carlo Thodros
il Ghetto , il significato storico in Praga e in Europa
il cimitero di Josefov le memorie dei bambini
Huss (1371-1434) prete e rettore dell’Università denuncia il decadimento religioso e morale della gerarchia della chiesa cattolica, dando vita ad un
movimento religioso e sociale. Condannato dal concilio di Costanza sarà arso vivo. Predicava nella cappella di Betlemme, ancora esistente.
Nasce il movimento hussita.
Jan Palak (1945-1969) studente che in piazza S. Venceslao, per protesta contro l’occupazione sovietica, si dà fuoco e muore
Le città di Praga
La città gotico-medievale – Carlo IV (regno dal 1346 al 1378) imperatore del Sacro Romano Impero: primo grande sviluppo, ponte, chiese, mala strana,
università
La città rinascimentale di Rodolfo II (asburgo dal 1526), l’ampliamento della città commerciale, la zecca imperiale, le miniere d’argento di Kutna Hora – le
alchimie, la viuzza d’oro
La città barocca della controriforma cattolica San Nicolaus, Loreto, Straoski
La città Liberty degli Asburgo – da Mucha a F. Gery
Kafka
Il castello, Cesky Krumlov, l’angoscia dell’intellettuale del ‘900
è l’impotenza dell’intelletto nei confronti della macchina, della tecnica, dell’economia, della scienza
Il Romanticismo
il castello di Vysehrad, le leggende
i palazzi fatiscenti, le stazioni asburgiche dismesse
Rilche e i poeti maledetti
Le ideologie
1938 annessione alla Germania di Hitler,
1946 pressioni di Stalin per le zone di influenza,
1960 annessione al Patto di Varsavia, nasce la repubblica socialista,
1968 Dubcek e la primavera di Praga,
1968 agosto Braznev entra con le truppe d’occupazione in Cecoslovacchia,
piazza S. Venceslao il sacrificio di Jan Palak
1969 Husak nuovo presidente filosovietico, inizia la ‘normalizzazione’ del paese,
1989 crollo del muro di Berlino e dell’impero sovietico
1990 Havel, poeta, scrittore, legato a Dubcek, è il nuovo presidente
Kundera e il pensiero debole, il relativismo filosofico
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Laboratorio teatrale di nuove forme di umanesimo
2005
1940-1945
Testimonianze dai lager
evento proposto in occasione della
GIORNATA DELLA MEMORIA
gli insegnanti
Paolo Di Rosa, Claudia Fantozzi, Ombretta Resenterra
e gli alunni
5C – 5D
gli Uomini animatori di questo evento
Anna Frank – Valentina Bettinzoli – Carlo Todros – Massimo Magri –
Primo Levi
Musiche di: Dylan – Chopin – Beethoven - Grieg
Traccia del lavoro
Carlo Todros, reduce da Mauthausen, ogni anno veniva nella nostra scuola a raccontarci la sua terribile
esperienza. Dal 2003 Carlo Todros non è più tra noi e quindi abbiamo voluto, per il giorno della memoria
preparare un ‘evento’ in suo ricordo, facendo ascoltare anche la registrazione del suo racconto.
caro Todros,
‘ nessuno di voi uscirà più di qua se non attraverso quelli – e l’SS indicava i camini che fumavano – ma se
qualcuno dovesse per caso uscire vivo di qua e racconterà quello che ha visto, nessuno gli crederà’.
Quando venivi a parlare al nostro liceo questo è uno dei passaggi più toccanti del tuo racconto di prigionia
nel campo di concentramento. ‘nessuno vi crederà’ . Eri ossessionato da questo e hai trascorso
cinquant’anni a raccontare a migliaia di giovani quei tragici mesi che hai sofferto a Mauthausen, perché
non volevi dare ragione alle SS.
Ti ricordiamo quando con la tua piccola vecchia valigia venivi, l’aprivi e sulla cattedra ponevi tutto quello che
c’era dentro: il bracciale con il numero di matricola, un triangolo di stoffa con la stella di David, la mappa
del campo, un cucchiaio e la scodella di alluminio.
Era tutto ciò che eri riuscito a portar via dal campo da mostrare a tutti con tenacia perché quelle parole ti
ricordavano che la guerra con quei carnefici non era ancora finita ma eri convinto che se l’uomo
dimentica, loro hanno vinto.
Poi incominciavi a raccontare e noi, in cento, chiusi in un’aula, in religioso silenzio ti ascoltavamo per un
paio d’ore. Erano momenti magici, non si sentivano che le tue intense parole.
…anche tu oggi te ne sei andato…in silenzio, senza clamore e presto tutti i tuoi pochi compagni di prigionia
rimasti, ti seguiranno.
Ma noi, che ti abbiamo conosciuto, abbiamo la presunzione di raccogliere la tua testimonianza e di continuare
in qualche modo il tuo lavoro. E ogni volta che andremo a Praga, con gli alunni, ci fermeremo a
Mauthausen, è un tacito impegno che abbiamo preso con te perché anche noi crediamo che i carnefici non
possono avere ragione.
Indice: 1) dal diario di A. Frank, 2) impressioni di Valentina Bettinzoli a margine alla visita al Campo di M., 3) la testimonianza di Todros, 4) lettere dei
condannati
LICEO SCIENTIFICO LEONARDO
Laboratorio teatrale di nuove forme di umanesimo
2005
Le Midì
‘… gli artisti che amano il sole e il colore dovrebbero emigrare nel ‘midì’. Vincent Van Gogh
I luoghi negli scritti e nelle opere degli artisti
Da Cezanne a Matisse
Da Van Gogh a Chagall
gli insegnanti
Resenterra, Fantozzi, Frialdi, Di Rosa, De Simone
e gli alunni
della 4I - 5C – 5D – 5E
opere e scritti dei pittori
Cézanne – Renoir - Van Gogh – Gauguin – Signac – Derain –
Vlaminck – Chagall - Matisse
la traccia del lavoro
L’esperienza prende spunto dal viaggio d’istruzione che alcune classi quinte del liceo scientifico
‘Leonardo’ hanno fatto in Provenza.
Perchè tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento tanti artisti si trasferirono nel sud della Francia?
Con gli alunni abbiamo cercato di capirlo ripercorrendo gli itinerari dei grandi artisti Cezanne, Van Gogh e
Gauguin, attraverso le loro opere, i loro scritti e avendo sullo sfondo i paesaggi e le persone di Provenza
La ricchezza dei luoghi ha permesso ai ragazzi di mettere insieme ed elaborare molti materiali (scritti,
poesie, lettere, quadri, fotografie, filmati); abbiamo così pensato di rielaborarli proponendoli in uno
spettacolo multimediale.
Le immagini di quadri, paesaggi e persone incontrate sono commentate dai testi dei pittori e gli alunni,
seguendo un percorso creativo e con i mezzi che conoscono, hanno aggiunto pezzi musicali e espressioni
con il corpo di movimento.
‘Se educare all’Arte è educare al bello e se noi Uomini pensiamo per immagine e diamo immagine ai
nostri pensieri, educare i giovani a vedere e creare cose belle è pensare a uomini che domani
promuovono pensieri belli’ (G. Canobbio)
indice
A – la bellezza della natura, la comune degli artisti
B – il mare
C – gli zingari
D – crisi di nervi Vincent
E – il carattere violento, l’incomunicabilità, solitudine, rabbia, maschere
F – la realtà dell’ospedale: i matti, l’umanità nei rapporti, l’ospedale rifugio-prigione
G – musica francese
H - la danza di Matisse
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Laboratorio teatrale di nuove forme di umanesimo
2006
•
1940-2006
dalle testimonianze dai lager
ai luoghi della memoria
evento proposto in occasione della
GIORNATA DELLA MEMORIA
gli insegnanti
Michele Cavalli, Franco Dagani, Paolo Di Rosa, Claudia Fantozzi, Rosanna Frialdi, Rosanna Galeota,
Ombretta Resenterra,
e gli alunni
Vickj Mara Aldridge - Giulia Bertolazzi - Andrea Castagna - Matteo Cittadini - Elisabetta Cominelli - Giulia
Dioni - Giovanni Faroni - Noemi Gila Fraccaroli - Andrea Gatta - Alessandra Gervasio - Laura Leonesio Valeria Lorenzoni - Marta Martinoni - Elisabetta Medeghini - Simona Pasinetti - Manuel Peci - Sara Rigo Nicola Rossi - Samanta Ruffo Stefanini - Laura Verardi - Mara Barucco - Alberto Boem - Olmo Chittò Daniele Galante - Roberta Prosapio - Emanuela Scalmati - Elisa Tonoli - Alice Vezzoli - Lella Volpatti Silvia Zucchi - Alessandro Delfini - Francesco Dioni - Luca Glissenti - Matteo Melchiori - Paolo Moraschi
- Francesco Rizzini - Paolo Tognazzi - Valentina Dotti - Lucia Seghezzi - Daria Dallamano - Valeria Nolli Alice Parzani -Davide Alebardi - Lorenzo Invernici -Lucia Pizzocaro
consulenza artistica
Bruna Gozio
gli Uomini animatori di questo evento
letture-testimonianze-immagini-commenti musicali-performance
Bibbia - Cantico dei Cantici
Anna Frank – Diario
Lettere dei deportati a Mauthausen
Carlo Todros – testimonianza
Primo Levi – se questo è un uomo
Padre Turoldo – poesie
opere pittoriche di:
Chagall – Malevik – Giotto – Duccio – Reni – Burri – Kirchner – Nolde – Schile – Picasso – Grosz – Munch
– Basquiat –
traccia del lavoro
Sempre in memoria di Carlo Todros, abbiamo preparato un lavoro per la ‘Giornata della Memoria’ facendoci
aiutare, nel commento ai testi, dalle immagini di opere d’arte come il tema della ‘strage degli innocenti’,
dall’analisi di Guernica, dal le tragedie metropolitane raccontate da Grosz e Basquiat, dalle musiche iddish,
dal Cantico dei Cantici.
Indice del lavoro:
Festa e normalità
L’avvento della dittatura
I rastrellamenti
Il silenzio
Il lager
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Laboratorio teatrale di nuove forme di umanesimo
2007
il male
• volare alto e capire’
‘vorrei tanto delle ali per
gli insegnanti
Lianella Achenza, Alessandro Carpita, Luisa Cavallari, Michele Cavalli, Donatella
De Pilla, Paolo Di Rosa, Claudia Fantozzi, Rosanna Frialdi, Lorella Poffa,
Ombretta Resenterra, Giovanni Rosa
e gli alunni
Bacilli,Belli, Bottaccio, Brambilla, Buraschi, Cadei, Casotti, Castellazzo, Castioni,
Chiminelli, Civa, Faroni, Fava, Ferlucci, Firmo, Gheda, Giacomuzzi, Gualeni,
Inzericco, Lavagnini, Lazzaroni, Lo’, Longhena, Mantovani, Mario, Messineo,
Molinari, Monchieri, Negretti, Pasini, Pasotti, Peroni, Piazza, Pugliesi, Robuschi,
Rossi, Salata, Savio, Sonetti, Stanga, Strano, Vivolo, Vizzardi, Zoppei, Zucchini
Consulenza
dott. Luigina Scaglia - prof. Luca Ghisleri
gli Uomini animatori di questo evento
Hanna Arendt – da ‘la banalità del male’
Guido Boffi - Perché il male dalla ‘filosofia antica, medievale e moderna’
Tito Lucrezio Caro – il mondo non è fatto per noi
Dai verbali del processo di Norimberga
Dialogo fra i fisici W. Heisenberg e N. Bohr
Roberto Diodato – Perché il male ‘dall’ottocento alle filosofie contemporanee’
Umberto Galimberti – da ‘la terra senza il male’
Emilio Giazzi – Inno ad una civiltà scomparsa
Giobbe – il lamento da ‘la Bibbia’
Carl Gustav Jung – opere da ‘psicologia e religione’
Martin Heidegger – da ‘essere e tempo’
Hans Jonas – da ‘il concetto di Dio dopo Auschwitz’
Primo Levi – da vizio di forma ‘procacciatori d’affari’– da ‘se questo è un uomo’
Stefano Levi della Torre – ‘forse’
Joyce Lussu – ‘Scarpette Rosse’
Franco Manni – da ‘lettera ad un abitante della terra di mezzo’
Salvatori Natoli – da ‘sul male assoluto’
Martha C. Nussbaum – da ‘nascondere l’umanità’
Giovanni Pascoli – X agosto
Lorella Poffa – Warum?
Chaim Potok – da ‘Danny l’eletto’
S. Quinzio – da ‘Mysterium iniquitatio’
Jean Paul Sartre – da ‘l’esistenzialismo è un umanesimo’– da ‘il diavolo e il buon Dio’
Arthur Schopenhauer – da ‘la vita umana tra dolore e noia’– da ‘Parerga e Paralipomena’
Articoli di Armando Torno – Pietro Scoppola
Giuseppe Ungaretti – da ‘vita di un uomo’
Derek Walcott – ballate, canzoni, blues e altri versi
Simon Weil – da ‘La prima radice’
Piero Welby – da ‘lettera al presidente’
la traccia del lavoro
Il lavoro, nella parte iniziale, si concentra sulle riflessioni sul ‘male’ che
hanno accompagnato le sciagure del Novecento: ‘Ma dov’era Dio’, durante
gli anni in cui si scatenò la furia di Auschwitz ?
Dio restò muto, tacque, non intervenne. Ma dov’era l’Uomo’ durante gli
anni in cui si scatenò la furia di Auschwitz ?
L’Uomo con la sua storia, il suo progresso, la sua riflessione filosofica, le
sue idealità, la sua razionalità.’
Abbiamo poi visto come ‘il male’ è stato rappresentato o espresso da diversi
autori moderni e stigmatizzato da alcuni filosofi, ma anche inserendo le
riflessioni di alcune alunne e alunni.
Le scelte dei testi, discrezionate dalle nostre sensibilità, sono state allineate
in un percorso da ‘extra ad intra’ e viceversa, centrato sul rapporto
Uomo-natura, Uomo-società, Uomo-Uomo, Uomo- se stesso.
Il lavoro si conclude con una delicata proposta che apre alla speranza,
quella indicata nel mito di Cura:
‘…mentre Cura stava attraversando un fiume, vide del fango argilloso. Lo raccolse pensosa e
cominciò a dargli forma, Ora, mentre stava riflettendo su ciò che aveva fatto, si avvicinò
Giove. Cura gli chiese di dare lo spirito di vita a ciò che aveva fatto e Giove acconsentì
volentieri. Ma quando Cura pretese di imporre il suo nome a ciò che aveva fatto, Giove glielo
proibì e volle che fosse imposto il suo nome, Mentre Cura e Giove disputavano sul nome
intervenne Terra, reclamando che a ciò che era stato fatto fosse imposto il proprio nome,
perché essa, la Terra, gli aveva dato parte del proprio corpo’. I disputanti elessero Saturno a
giudice, il quale comunicò ai contendenti la seguente giusta decisione: ‘Tu, Giove, che hai
dato lo spirito, al momento della morte riceverai lo spirito. Tu Terra, che hai dato il corpo,
riceverai il corpo. Ma poiché fu Cura che per prima diede forma a questo essere, fin che esso
vive lo possieda Cura. Per quanto riguarda il nome, si chiami homo poiché è stato tratto da
humus…’
Cura è pensosa quando da forma al fango. Dare forma equivale a definire un limite: la cura sa
accettare il limite, ma è tesa alla ricerca di soluzioni possibili affinché il limite non condizioni
la qualità della vita della persona.
Saturno affida a Cura l’essere creato: ‘fin che esso vive’: il limite della curabilità dell’uomo è
solo la morte. Ogni uomo, bambino, giovane, adulto, anziano, anche se disperato, schiavo,
oppresso, emarginato, sofferente, ammalato, demente, perché Uomo, ha diritto alla cura.
Prenderci ‘cura’ dell’Uomo significa farsi carico del ‘male’ di cui è costituito.
Il lavoro è stato replicato sette volte.
E’ stato presentato in occasione della ‘giornata europea’ - maggio 2007.
Al ‘festival teatrale delle compagnie scolastiche ‘Gabriele d’Annunzio’’ - Gardone Riviera 2007,
il lavoro ha ricevuto il premio della critica.
LICEO SCIENTIFICO LEONARDO
Laboratorio teatrale di nuove forme di umanesimo
2008
‘l’identità’
Dove si racconta che ho bisogno di tutti i miei giorni per definire la mia identità
Dove si racconta che identità è accogliere le mie diversità e quelle dell’altro
gli insegnanti
Daniela Alberti - Lianella Achenza – Annamaria Bruno - Michele Cavalli –
Paolo Di Rosa - Claudia Fantozzi - Rosanna Frialdi - Manola Gavazzi – Fausto Piazza Lorella Poffa - Ombretta Resenterra - Marina Repetti - Piera Seghetto
e gli alunni
Marco Ambrosini - Valentina Belli - Arianna Bettinsoli - Davide Candrina - Nicole
Castioni - Valentina Chiminelli - Andrea Cominetti - Marcella Valente D’Anna Maria Di Rosa - Giacomo Di Rosa - Letizia Foglietti - Hanna Grogono - Tania
Gualeni - Maria Laura Inzerillo - Valentina Lavagnini - Giulio Lovatti - Umberto
Lussignoli - Giulia Mantelli - Francesco Merico - Valentina Monchieri - Stefano
Pardo - Elisa Peroni - Giulio Petushi - Giacomo Piazza - Monica Pugliese - Erica
Napoli - Camilla Robuschi - Elisa Sembeni - Stefania Stanga - Silvia Targhettini Irene Tiuloni - Ilaria Vizzardi
gli Uomini animatori di questo evento
1.Alberoni – l’albero della vita. 2. Anati – gli dei di pietra. 3.Andreoli – cosa si dice quando si dice
mondo. 4.Arendt – la vita della mente. 5.Bencivenga – la filosofia in 32 favole. 6.Berdjaev – l’io e il
mondo-cinque meditazioni sull’esistenza. 7. Bergson – saggio sui dati imminenti della coscienza 8.
Bergson – introduzione alla metafisica. 9.Bezzi – sul silenzio. 10.Bianchi – l’arte del viaggio.
11.Bianchi – dare senso al tempo.12.Bianchi – lasciare che il viaggio accada.13.Blixen – il secondo
racconto del cardinale.14.Bodei – coscienza collettiva e egemonie.15.Cavarero - conferenza
sull’identità al liceo classico ‘Mamiani’ di Roma 16.The applicant - 17. Il piccolo teatrino del sabato
sera. 18.Chiminelli – frammenti 19.Chiminelli – dialogo fra uno studente e un poeta.
20. Crepet – conferenza sull’identità al liceo classico ‘Mamiani’ di Roma 21.Daldry – Billy Elliot.
22.De Botton – architettura e felicità.23.De Mello – messaggio per un’aquila che si credeva un
pollo.24.Demetrio – filosofia del camminare. 25.Ende – la storia infinita. 26.Eraclito – fr. 45.
27.Ferrarotti – al setaccio della storia.28.Ficesi – l’antisemitismo. 29.Gaber – il signor G. 30.Gaber –
la paura. 31.Gaburri – la trasformazione del sé. 32.Gaburri – un fantasma comune. 33.Grun – il
cammino.34.Heidegger – che cos’è la filosofia. 35.Jervis - conferenza sull’identità al liceo classico
‘Mamiani’ di Roma. 36.Jodice – tracce di memoria.37.Kandinskij – ognuno per sé. 38.Kipling/Walt
Disney – il libro della giungla.39.Lamanda – rock star per le rime.40.Magritte – il mese della
vendemmia. 41.Magritte – decalcomania.42.Magritte – gli amanti. 43.Monet – la cattedrale di
Rouen. 44.Natoli – parole della filosofia o dell’arte di meditare. 45.Omero – da l’Odissea. 46.Pardo
– omaggio a Pirandello 47.Parmiggiani – salita della memoria.48.Pascal – pensieri. 49.Pasolini –
ballata delle madri. 50.Perraut/ Walt Disney – la bella e la bestia. 51Pico della Mirandola –‘de
hominis dignitate’. 52.Prattico – l’io e l’altro. 53.Pugliese – l’identità.54.Queen Innuendo.
55.Ricoeur – la persona. 56.Rosenfield – memoria biologica e soggettività57.Sicari – introduzione al
castello interiore. 58.Sartre – l’esistenzialismo è un umanismo. 59.Sartre – l’essere e il nulla
60.Stello – quando gli albanesi eravamo noi. 61.Streben – sospesi nel limbo. 62.Targhettini –
63.Napoli – riflessioni 64.Weill – la prima radice. 65.Weir Peter – L’attimo fuggente
Perché l’identità
Nel mondo di oggi, dove ci sono pochissimi spazi per costruire relazioni autentiche e dove i tempi
vivono di accelerazioni molto forti e rendono le relazioni precarie, come è possibile che ‘l’altro’ si
possa formare un’immagine di noi stessi vera, autentica? E come possiamo noi stessi avere una
immagine di chi siamo, come possiamo arrivare a dare una definizione della nostra stessa persona?
L’angoscia di K , che non riesce mai a raggiungere il Castello, è anche l’angoscia del giovane di
oggi che si sente sradicato e in balia di avvenimenti e di forze incomprensibili; si sente spaesato,
‘gettato in un mondo dove non è atteso’, dove è di troppo e nessuno ha bisogno di lui.
Ecco, quindi, che il tema ‘dell’identità’ ci sembra un nodo essenziale del mondo giovanile di oggi.
L’identità si intreccia col tema del desiderio, educare a dare senso al desiderio che ogni giovane
(ciascuno di noi) ha, di poter entrare nel racconto della propria vita. E’ un desiderio che forse oggi
prende strade sbagliate come il narcisismo o l’ apparire, ma l’esigenza c’é. Soprattutto nell’epoca
dove anche la narrazione viene spesso spettacolarizzata.
L’identità si intreccia col tema del razzismo, del riconoscere l’altro come diverso ma anche con il
bisogno di accogliere le nostre intrinseche diversità: ciò che di noi stessi non amiamo, ciò che
vogliamo nascondere a noi stessi ancor prima che agli altri.
La società di massa è un peso schiacciante che rendere quasi impossibile l’espressione dell’unicità e
il giovane trova sempre meno spazi per l’espressione singola e si incanala nella massificazione o
nell’ imitazione.
Il lavoro di quest’anno coinvolge una cinquantina di alunni del liceo di diverse sperimentazioni, un
paio di genitori, alunni che sono usciti dall’istituto negli ultimi anni, una decina di insegnanti di
discipline diverse.
Il carattere particolare ‘dell’evento’, già sperimentato negli anni precedenti, consiste nel lavorare su
testi di autori divrsi, riflessioni di alunni, musica dal vivo, immagini, fumetti e filmati tratti da films
celebri. Tutti linguaggi con i quali i giovani di oggi comunicano.
la traccia del lavoro
prima stanza
Cosa sono e chi sono io
Dove si racconta di ciò che biologicamente siamo, indipendentemente dalle nostre scelte
Dove si racconta la riflessione dell’uomo, nello straordinario viaggio delle scienze nella vita
seconda stanza
Il mio arrivo nel mondo
Dove si racconta che nessuno può scegliere dove nascere e da che famiglia essere generato
Dove si racconta che dobbiamo accettare la condizione di essere qui oggi, in questo tempo
terza stanza
Il mio cammino nel mondo
Dove si racconta che è nel cammino della mia vita che definisco la mia identità,
Dove si racconta che ho bisogno di tutti i miei giorni per definire la mia identità,
Dove si racconta che tu che mi guardi, tu che mi parli, racconti la mia storia.
quarta stanza
Il mio sguardo sul mondo
Dove si racconta che identità è accogliere le mie diversità e quelle dell’altro
Dove si racconta che l’identità non si forma sul pregiudizio ma sulla creatività
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e gli alunni - Liceo Scientifico Leonardo