Milano 28 Novembre 2013 Milano AGENDA I fenomeni sociali emergenti Analisi fonti e impieghi La copertura dei bisogni Forme di gestione, intensità e efficacia dei servizi Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare La riprogettazione strategica dei servizi o Le azioni strategiche o Gli otto laboratori di innovazione Milano AGENDA I fenomeni sociali emergenti Analisi fonti e impieghi La copertura dei bisogni Forme di gestione, intensità e efficacia dei servizi Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare La riprogettazione strategica dei servizi o Le azioni strategiche o Gli otto laboratori di innovazione Milano I fenomeni sociali emergenti Nella società italiana, e ovviamente a Milano, sono avvenuti cambiamenti che hanno ridefinito le caratteristiche del tessuto sociale della popolazione del nostro Paese. Questa profonda evoluzione si è mossa seguendo alcune traiettorie: L’invecchiamento della popolazione; La riduzione di risorse dovuta alla crisi economicofinanziaria; L’evoluzione del ruolo della famiglia, dei suoi componenti e delle sue caratteristiche; La questione del ruolo dei giovani all’interno della società; La sempre maggiore multiculturalità. Milano Come è cambiata Milano (2002 – 2011) In meno di dieci anni (2002 – 2011) le classi di età si sono modificate, variando nettamente la loro incidenza rispetto al totale. Aumenta soprattutto l’incidenza (e il numero assoluto) di anziani con più di 75 anni e della fascia più giovane della popolazione (0 – 13 anni). Le altre fasce si mantengono invece stabili o in diminuzione. Classi d’età 2002 Rapporto sul totale 2011 Rapporto sul totale 0-13 134.943 10,7% 160.955 12% 14-64 831.570 66,4% 863.740 64,3% 65-74 216.374 17,3% 154.701 11,53% 70.616 5,6% 162.434 12,11% 1.253.303 100% 1.341.830 100% 75+ Totale Milano Come cambierà nel 2020 Classi d’età 2011 Rapporto sul totale 2020 (prev) Rapporto sul totale 0-13 160.955 12,0% 150.190 11,6% 14-34 273.530 20,4% 282.792 21,9% 35-44 230.689 17,2% 157.259 12,2% 45-54 204.446 15,2% 218.754 16,9% 55-64 155.075 11,6% 177.465 13,7% 65-74 154.701 11,5% 130.559 10,1% 75-84 116.372 8,7% 112.289 8,7% 46.062 3,4% 62.912 4,9% 100% 1.292.220 100% 85 e più Totale 1.341.830 Le stime ci parlano di una Milano in cui saranno sempre più rilevanti in termini di incidenza gli anziani over 85, la fascai di lavoratori adulti (45-54 anni) e avviati verso il pensionamento (55-64) e i giovani tra i 14 e i 34 anni. Milano I milanesi e le nuove povertà Il reddito disponibile sta crescendo a un ritmo più lento rispetto alla spesa per consumi finali, determinando una diminuzione della propensione al risparmio delle famiglie (dati riferiti a tutta Italia) e, quindi per far fronte alle spese di tutti i giorni gli italiani devono attingere sempre di più alle risorse accumulate nel tempo. Milano Il ruolo della donna Il ruolo della donna/madre milanese è sempre più complesso. Basti pensare che a Milano, nel 2011, risultano essere residenti 383.221 donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni e che il tasso di occupazione femminile in città è del 62,70. Le donne milanesi sono quindi per la maggior parte donne lavoratrici i cui problemi di conciliazione tra famiglia e lavoro sono ancor più marcati rispetto alle donne di altre città della penisola. Sono sempre più le donne lavoratrici, sposate, conviventi, single o divorziate che, allo stesso tempo sono anche madri ed esprimono di conseguenza la necessità di servizi che le aiutino a conciliare i tempi di lavoro e quello dei figli. L’evoluzione demografica sopra descritta determina, inoltre, una situazione in cui le donne che oggi hanno 40 anni possono aspettarsi di condividere circa 22 anni della loro vita con almeno un genitore anziano, quattro anni in più rispetto a quelle nate nel 1960 e dieci anni in più rispetto alle donne del 1940. Milano Numero di parenti con cui le donne possono condividere il carico di cura Donne del 1940 Donne del 1970 Donne del 1990 Anziani e giovani anziani: problema o risorsa? Milano I dati Istat ci dicono che in Lombardia esistono oggi più famiglie con almeno un anziano che famiglie con almeno un minore (33% contro 27,1%). Oggi, poi, il concetto di “anziano” assume significati diversi rispetto al passato ed è possibile individuare una fascia di cosiddetti “giovani anziani”, generalmente in buone condizioni di salute, dai 60 agli 80 anni circa. Nella città di Milano, gli anziani ultra 60enni residenti sono 394.673, in maggioranza donne (233.863). Di questi il 25% è rappresentato da persone senza più il coniuge (15.055 vedovi e da 84.673 vedove), persone che spesso si trovano ad affrontare l’ultima parte della vita in solitudine. Anno Maschi Femmine Totale 2001 153,4 261,6 205,8 2006 150,9 249,2 198,5 2011 143,0 231,0 185,6 2015 143,5 226,8 183,4 2030 175,6 252,3 212,9 Andamento dell’indice di vecchiaia e proiezione (2030) per la città di Milano Milano I “grandi anziani” I “grandi anziani” (oltre gli 80 anni) sono 94.330, per la maggior parte donne (63.828). Gli anziani non autosufficienti sono circa 40.000 e appartengono soprattutto a questa fascia d’età. Sono loro la fascia che esprime maggiormente esigenze di cura, appoggiandosi in prevalenza sulla rete verticale (figli e familiari) e sui servizi socio-sanitari. Andando infatti a guardare ai dati sulle condizioni di salute e sulle limitazioni degli anziani in Lombardia i diretti interessati dichiarano per la maggior parte (83,6%) di stare “bene” o “molto bene”, oppure “né bene, né male”. Solo il 16,4% degli ultra 65enni dichiara di stare “male” o “molto male”. Queste percentuali risultano superiori, come immaginabile, se ci concentriamo sulla fascia 75-84 anni (22,9%) e 85 e più anni (27,8%). Allo stesso modo, gli anziani che dichiarano di avere limitazioni gravi sono il 12,8% rispetto al totale (35,9% se guardiamo agli ultra 85enni) STATO DI SALUTE (Lombardia) “Molto bene” o “bene” 65-74 75-84 85 e più Totale “Né bene né male” 65-74 75-84 85 e più Totale “Male” o “molto male” 65-74 75-84 85 e più Totale 43,6% 26,3% 25,1% 35,8% 46,0% 50,8% 47,0% 47,8% 10,4% 22,9% 27,8% 16,4% Milano Anziani e cura informale I numeri che descrivono la rilevante presenza di anziani residenti nella Città di Milano spiegano anche la crescente significatività del fenomeno del mercato della cura informale, ossia principalmente delle “cosiddette” badanti. Il fenomeno, già rilevante a livello nazionale con una stima di circa 744.000 assistenti familiari regolari e irregolari (addirittura superiori ai dipendenti dell’intero SSN che sono circa 638.000), assume sul territorio milanese un peso ancora maggiore se si pensa che in città sono stimate circa 32.000 badanti, tra regolari e irregolari. Sono numeri che comunicano molto in termini di esigenze di cura manifestate dagli anziani non autosufficienti e in termini di capacità di risposta dei servizi del Comune. Milano I giovani milanesi: universitari. Milano è una città a forte connotazione universitaria con i suoi oltre 159.000 studenti universitari iscritti (pari al 12% della popolazione residente). Il 45,8% degli studenti universitari abita nella metropoli o nei comuni limitrofi della provincia di Milano, mentre la maggior parte proviene da più lontano. Nello specifico, circa 47 mila studenti (il 29,4%) sono pendolari che quotidianamente si spostano nel capoluogo da altre province lombarde, mentre circa 33 mila studenti (20,9%) provengono da altre regioni italiane; 6 mila studenti (3,8%), infine, provengono dall’estero. In sintesi il 54% degli studenti (86.000) sono dei fuori sede che domiciliano in toto o in parte a Milano, senza risultare anagraficamente iscritti. Provenienza studenti universitari 3,8% 20,9% 45,8% Milano e provincia Altre province lombarde 29,4% Altre regioni Estero Milano I giovani milanesi: young professional Parte di coloro che completano il ciclo di studi universitari a Milano si fermano a lavorare nella città. Vanno a infoltire la schiera di young professional, ossia giovani professionisti che sono impiegati nelle società di servizi o nelle imprese ubicate a Milano di norma con contratti di lavoro precari. Molti di questi non hanno residenza a Milano, pur vivendo al suo interno per la maggior parte del tempo. Solitamente, nel momento in cui i giovani professionisti formano una famiglia e, soprattutto quando arriva il primo figlio, si spostano fuori Milano. In entrambi i casi, quello degli studenti universitari provenienti da fuori Milano e quello degli young professional per la maggior parte senza residenza, si pone il problema della mancata rappresentanza istituzionale dei loro interessi, nonostante il significativo apporto e la relativa rilevanza all’interno della città. A questi vanno poi aggiunti i cosiddetti, city user ossia il numero totale di pendolari che, indipendentemente dall’età, vivono fuori Milano e che quotidianamente entrano in città per lavoro. Le ultime stime disponibili (a cura della Provincia di Milano, del 2002) parlano di circa 700 mila persone. Milano I giovani milanesi: Neet. I giovani milanesi sono stati vittime dell’impatto della crisi economica. I dati sui neet (Not in Education, Employment or Training), ossia coloro che non lavorano, né studiano, sono drammatici. In Lombardia, i neet tra i 15 e i 29 anni sono oltre 200 mila, circa l’11% del totale nazionale, in maggioranza donne (60%). Di questi, 76 mila neet (di cui 42 mila donne) sono residenti nella città di Milano. Il fenomeno interessa circa il 13% dei giovani under 30 milanesi, più di uno su dieci. Questi giovani sono i principali candidati all’esclusione sociale futura, poiché non inseriti in percorsi formativi, né occupati, né in cerca di lavoro, quindi scoraggiati e senza orizzonti futuri facilmente percorribili. 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Variazione 2009-2004 12,8 % 12,5% 11,3% 11,5% 13,3% 15,1% 17,6% Tasso di Neet (15-29 anni) in Lombardia - Anno 2004-2009 Milano La Milano multiculturale La Lombardia, sia in termini assoluti sia in termini relativi, si presenta come la Regione italiana con il più alto numero di immigrati, anche in virtù dell’alta attrattività occupazionale: in totale ne sono presenti circa 1 milione e 60 mila tra regolari e non in Lombardia (il 25% degli stranieri in Italia, nonostante la Lombardia ospiti il 17% degli italiani). Milano e la sua Provincia hanno la più alta concentrazione di immigrati, circa 450 mila. i modifica anche la composizione delle nuove generazioni di bambini lombardi. Tra il 2000 ed il 2008 i bambini nati da genitori entrambi italiani iscritti all’anagrafe sono passati da 75.649 a 74.577, mentre nello stesso periodo quelli nati da almeno un genitore straniero sono passati da 9.601 a 24.095, pari al 24,41% del totale di nuovi nati in Lombardia. Iscritti all’anagrafe per nascita 2000 Genitori entrambi italiani 75.649 Solo un genitore straniero 2.581 Iscritti all’anagrafe per nascita 2005 Iscritti all’anagrafe per nascita 2008 Genitori Genitori Solo un Genitori Genitori entrambi entrambi genitore entrambi entrambi stranieri italiani straniero stranieri italiani 7.020 74.343 3.968 14.169 74.577 Solo un Genitori genitore entrambi straniero stranieri 4.963 19.132 Milano Come cambiano le famiglie Le famiglie stanno mutando le loro caratteristiche fondanti. Sono sempre più rare le famiglie formate da più di 3 componenti. In base ai dati dell’anagrafe, si stima che a Milano vivano sempre di più famiglie monocomponente o persone sole che, nel 2011, rappresentano il 52,7% dei nuclei familiari residenti in città, circa 340.000 nuclei. Si tratta di un modello familiare sempre più diffuso in città che comprende sia un numero consistente di single con meno di 35 anni (70.000) e tra i 35 e 64 anni (170.000), sia un numero crescente di anziani soli (attualmente circa 100.000), soprattutto donne. I nuclei composti da due persone rappresentano invece il 23% rispetto al totale: si tratta quindi di circa 680.000 nuclei composti, in media, da uno o due individui. La famiglia formata da tre componenti rappresenta il 12,8%, con una drastica riduzione di queste percentuali nell’arco degli ultimi tre decenni. Per quanto concerne le coppie, quelle con figli rappresentano il 21,7% sul totale delle famiglie milanesi; quelle senza figli il 16%. Milano Il 52,7% delle famiglie milanesi è composta da una persona sola. Numero componenti 1981 1991 2001 2011 1 2 3 4 5 6 e più 26,6 26,8 22,6 17,6 4,8 1,6 32 28 21,2 14,8 3,2 0,8 37,3 31,2 17,8 10,9 2,4 0,4 52,7 23 12,8 8,6 2,1 0,6 Famiglie residenti a Milano per numero di componenti (valori in %) Milano A Milano ci si sposa a 40 anni I dati ci rivelano poi che ci si sposa sempre più tardi: l’età media in cui si convola a nozze nella Città di Milano è 36 anni e mezzo per le donne e 40 anni per gli uomini. Si celebrano meno matrimoni (civili e religiosi), da 5.112 del 1997 a 2.890 del 2010; al tempo stesso aumenta il numero di divorzi, passati da 1.090 del 1997 a 1.687 del 2010. Anno 1997 2002 2010 Matrimoni religiosi 3.110 2.313 1.139 Matrimoni civili 2.002 2.502 1.751 Totale matrimoni 5.112 4.815 2.890 Totale divorzi 1.090 1.536 1.687 Milano Milano, città che cambia Milano cambia. Milano è una città in continua evoluzione e, di conseguenza, lo è pure la sua società, sotto la spinta della crisi economica, dei cambiamenti demografici e dei principali fenomeni sociali emergenti fino a qui descritti. E’ quindi necessario evolvere anche la prospettiva dalla quale si guarda ai problemi sociali e al sistema di risposte alle esigenze manifestate dai cittadini e dalle persone che vivono Milano. Una Milano dove ci sono più cani (120.000) che bambini tra 0 e 6 anni (83.605). Una Milano ricca di culture, risorse, giovani, anziani, studenti e donne lavoratrici. Una Milano che ha un volto diverso dalla Milano di dieci anni fa e che è diverso dal volto che avrà tra dieci anni. Milano AGENDA I fenomeni sociali emergenti Analisi fonti e impieghi La copertura dei bisogni Forme di gestione, intensità e efficacia dei servizi Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare La riprogettazione strategica dei servizi o Le azioni strategiche o Gli otto laboratori di innovazione Milano I perimetri della spesa di welfare 7% 1% 0% INPS 16% Comune 51% ASL 25% Utenti sociale FSR FNPS FONTE INPS Comune ASL Utenti sociale FSR FNPS Totale SPESA STIMATA in € 951.936.081 461.131.609 304.144.000 123.083.053 12.680.198 10.281.918 1.895.544.732 SPESA STIMATA in € PRO CAPITE 719 348 230 93 10 8 1431 % sul totale della spesa 51% 25% 16% 7% 1% 0% 100% FONTI: elaborazione CERGAS Bocconi su dati Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Bilancio sociale Comune di Milano, Bilancio Sociale Regione Lombardia, Monitoraggio regionale PdZ Regione Lombardia. Anno di riferimento 2009. Dati del Comune aggiornati al 2011. NB: La stima non considera le risorse messe in gioco dagli utenti per l’acquisto di prestazioni sociosanitarie presso le strutture della città; il dato INPS è ottenuto a partire da una stima della spesa INPS per prestazioni sociali e sociosanitaria su base regionale. Milano Le risorse in gioco per ogni cittadino Ogni cittadino milanese riceve quindi in media risorse per il welfare pari a circa 1431 euro pro-capite. Tali risorse sono così ripartite: 619€ (43%) Rappresentano le risorse messe in gioco da Comune, ASL, Regione e Stato per il welfare 812€ (57%) Rappresentano le risorse nelle mani dei cittadini (INPS + Utenti) che decidono quasi del tutto in autonomia come allocarle, senza che vi sia una regia o una consulenza 1431€ Milano Il Comune per l’Area Socio Assistenziale: le diverse aree di policy Direzione Centrale Aree di policy Servizi per Anziani Politiche Sociali e Cultura Della Salute Servizi per minori e per le famiglie Adulti immigrati e inclusione sociale Disabilità e Salute Mentale Direzione Centrale Educazione (funzione sociale) Scuole di infanzia e Asili nido Casa Direzione Centrale Casa (fondi sostegno locazione) *D’ora in poi si farà riferimento alla Direzione Centrale Educazione, intendendo solo per la parte relativa alla funzione sociale Milano Il mix di entrate per l’area socio-assistenziale Fonte Importo Risorse proprie Comune % 356.839.971,64 77,39% Utenti attraverso tariffe 56.212.982,63 12,19% Fondi sovraordinati vincolati 48.078.655,45 10,42% 461.131.609,72 100,00% TOTALE 10.42% Risorse proprie comune 12.19% 77.39% Utenti attraverso tariffe Fondi sovraordinati vincolati Milano Il mix di entrate: Assessorato Politiche Sociali Fonte Importo Risorse proprie Comune % 165.653.532,44 69,39% Utenti attraverso tariffe 38.175.230,78 15,99% Fondi sovraordinati vincolati 34.916.277,81 14,62% 238.745.041,03 100,00% TOTALE 14.62% Risorse proprie Comune 15.99% 69.39% Utenti attraverso tariffe Fondi sovraordinati vincolati Milano Uso delle tariffe ? • La compartecipazione degli utenti attraverso tariffe è una percentuale molto bassa; • L’attuale utilizzo delle tariffe comporta in alcuni casi grandi iniquità (se si pensa che per alcuni servizi anche coloro che hanno redditi molto elevati non contribuiscono nemmeno con 1€); • Fare un maggiore ricorso alle tariffe e coinvolgere maggiormente gli utenti che hanno disponibilità di risorse nella compartecipazione richiede però anche un cambiamento culturale, rispetto alla tradizionale impostazione dei servizi sociali. • Per pensare a una nuova politica delle tariffe è necessario prima di tutto rivedere i criteri d’accesso. • L’aumento delle tariffe è ammissibile solo se in tal modo si riesce ad aumentare anche il tasso di copertura dei bisogni, cambiando quindi i criteri di accesso. • E’ importante che l’aumento delle tariffe sia interpretato e comunicato come un investimento sulla qualità e quantità dei servizi Milano L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani - La Spesa Servizi Residenziali e Semiresidenziali Servizi per Anziani Assistenza Domiciliare e interventi al domicilio Sostegno al Reddito Attività Ricreative TOTALE SPESA DELL’AREA ANZIANI: Servizi €94.036.594,57 €102.830.454,57 Personale €8.793.860,00 Milano L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani - La Spesa Area Anziani -Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute Totale Spesa Area Anziani 43% La spesa dell’Area Anziani è equivalente al 43% di spesa totale dell’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute Area Anziani- Perimetro Welfare Comune di Milano La spesa dell’Area Anziani è equivalente al 22% di spesa totale del perimetro del welfare del Comune di Milano Totale Spesa Area Anziani 22% Milano L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani - Le fonti Area Anziani – Le Fonti 36% Risorse del Comune 54% 10% Fondi Sovraordinati Vincolati Utenti Tramite Tariffe All’interno dell’Area Anziani il 54% delle risorse derivano dal Comune, il 36% dagli utenti e il 10% da Fondi Sovraordinati Vincolati Milano Un sistema frammentato: quale ruolo per il Pubblico? Il quadro riassuntivo rende evidente come la maggior parte delle risorse siano nella gestione diretta dei singoli cittadini o delle famiglie, che utilizzano, nell’arcipelago disordinato dell’attuale welfare ambrosiano, le risorse private o le risorse trasferite dall’INPS decidendo quasi del tutto in autonomia come allocarle, senza che fino ad oggi vi sia stata una regia adeguata o una qualsiasi forma di consulenza da parte dell’Amministrazione Pubblica. Queste risorse, rispetto a una media di 1431€ totali pro-capite, rappresentano circa 812€ per persona, ossia il 57% di tutte le risorse in gioco. Le risorse pubbliche per il welfare (Comune, ASL, Regione e Stato) sommate valgono 619€ per persona, il 43% del totale. Il quadro delle risorse qui descritto rende doverosa una riflessione sul possibile ruolo che il settore pubblico può rivestire all’interno di un contesto in cui intervengono diversi tipi di attori e in cui le decisioni relative all’allocazione delle risorse stesse vengono attualmente prese al di fuori del perimetro dell’azione pubblica Milano AGENDA I fenomeni sociali emergenti Analisi fonti e impieghi La copertura dei bisogni Forme di gestione, intensità e efficacia dei servizi Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare La riprogettazione strategica dei servizi o Le azioni strategiche o Gli otto laboratori di innovazione Milano I dati attualmente a disposizione non permettono di identificare se il singolo utente usufruisca di una o più prestazioni, ma permettono solo di individuare il numero di accessi. Pertanto, laddove non indicato diversamente, i numeri presentati esprimono il numero di accessi totali e non il numero di utenti singoli in carico ai servizi. Per alcuni servizi, quindi, si tratta di sovrastime rispetto all’effettivo tasso di copertura. Milano Premessa metodologica (II) BISOGNO ≠ DOMANDA ≠ OFFERTA Bisogno: necessità di procurarsi ciò che manca per raggiungere un fine determinato, oppure ciò che è ritenuto utile per il conseguimento di uno stato di benessere materiale o morale Domanda: rappresenta una richiesta esplicita rivolta ad un’azienda Offerta: rappresenta la risposta organizzata alla domanda che si vuole soddisfare L’Amministrazione Pubblica a fronte di una richiesta esplicita (domanda espressa) di servizi volti a soddisfare determinati bisogni dei cittadini deve affrontare anche le problematiche inerenti la domanda negativa (domanda < bisogno), la domanda inappropriata (non correlata a bisogni reali) e la domanda latente o inespressa (domanda che non si traduce in una richiesta esplicita) Milano Il rapporto tra bisogno, domanda e offerta Il bisogno: il bisogno che esiste in città è basato sulle caratteristiche della città e sui cambiamenti che abbiamo identificato Tasso di = copertura bisogno La domanda: richiesta di servizi da parte Tasso di della città copertura domanda IL BISOGNO SI TRASFORMA IN DOMANDA IN FUNZIONE DELL’OFFERTA Milano L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani Servizi Residenziali e Semiresidenziali Servizi per Anziani Assistenza Domiciliare e interventi al domicilio Sostegno al Reddito Attività Ricreative Milano Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Anziani Non Autosufficienti ANZIANI (Dati 2011) Anziani inseriti in RSA: Anziani inseriti in forme innovative di residenzialità: Anziani inseriti nel Servizio “Affido Anziani”: Utenti Centri Diurni Integrati: Utenti SAD: 3.545 70 45 427 4.250 Anziani seguiti con progetto di custodia sociale: 7.293 DOMANDA (Anziani ascoltati): Utenti serviti da centri multi servizi per anziani: 21.286 Stima anziani non autosufficienti ultra 65enni residenti a Milano: 39.581** Anziani in carico: 10.000(25% anziani n.a.) E il restante 75% di anziani non autosufficienti? *** Fonte: ISTAT - Sebastiani, Iannucci. Vannoni, 2008 “Disabilità e non autosufficienza” pubblicato su Monitor, 3° supplemento al n. 22 Milano Care giver informali In Italia si stima operino complessivamente 744.000 assistenti familiari, di cui 700.000 straniere. È cioè presente una assistente familiare (italiana o straniera) ogni 15 anziani Si stima vi siano circa 126.182 badanti solamente sul territorio lombardo La provincia di Milano, in particolare, vede la presenza di 75.000 assistenti familiari, il 60% dell’intera regione, con un’incidenza sulla popolazione over 65 di circa 10 badanti ogni 100 anziani residenti. Utilizzando la stessa incidenza, la stima per la città di Milano è di 31.287 assistenti familiari, regolari e irregolari. Stima anziani non autosufficienti ultra 65enni residenti a Milano: 39.581** Anziani in carico: 10.000 (21% anziani n.a.) Badanti iscritte allo Sportello badanti del Comune: 3360 Stima anziani n.a. non in carico: 29.581 Stima badanti (regolari e irregolari): 31.287 Probabilmente alcuni fra gli anziani in carico ai servizi del Comune usufruiscono anche della badante, motivo per cui tra i numeri stimati esistono probabilmente significative sovrapposizioni, attualmente non indagabili con i dati a disposizione Fonte: D. Mesini, S. Pasquinelli e G. Rusmini, 2006, Il lavoro privato di cura in Lombardia, IRS Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani:Sintesi Milano Milano Il Welfare del Comune di Milano - Area Educazione:Alcune Riflessioni • Il 75% delle famiglie si rivolge ad un mercato informale delle assistenti famigliari per risolvere i problemi presenti con un anziano non autosufficiente, alimentando la crescita del mercato informale sul territorio. • Il Comune dispone di un servizio di accreditamento delle badanti e di incontro tra domanda e offerta. Con l’acuirsi della crisi le famiglie hanno diminuito sensibilmente il ricorso a questo servizio, che stimola la formalizzazione di contratti regolari, più costosi rispetto a quelli presenti sul mercato informale. Inoltre molto spesso è richiesta una risposta veloce alle esigenze organizzative della famiglia, risposta che difficilmente avviene con questa modalità nei tempi adatti ai bisogni riscontrati. Questo segnala che occorre trovare una formula di valore diversa per le famiglie da quella fin qui offerta dal settore pubblico quando cerca di strutturare il mercato dei care giver individuali. • Il tasso di copertura dei servizi forniti da centri ricreativi, laboratori occupazionali e soggiorni climatici è solo del 6%. Questo significa che gli anziani milanesi hanno spesso energie per gestire da soli il proprio tempo libero, dimostrando di essere potenzialmente una importante risorsa di un welfare di rete. Milano AGENDA I fenomeni sociali emergenti Analisi fonti e impieghi La copertura dei bisogni Forme di gestione, intensità e efficacia dei servizi Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare La riprogettazione strategica dei servizi o Le azioni strategiche o Gli otto laboratori di innovazione Milano I dati attualmente a disposizione non permettono di identificare indici di efficacia del servizio, in quanto non vengono presi in valutazione indicatori di outcome Inoltre è importante riflettere su quali possono essere, se esistono, alternative ai servizi esistenti che possano prevedere maggiori intensità e efficacia di servizio Milano L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani Servizi Residenziali e Semiresidenziali Servizi per Anziani Assistenza Domiciliare e interventi al domicilio Sostegno al Reddito Attività Ricreative Milano Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Servizi Residenziali e Semi- la forma di gestione I servizi residenziali sono costituiti da: 5 RSA date in appalto 90 strutture convenzionate con il Comune di Milano I servizi semiresidenziali sono costituiti da: 6 laboratori di Terapia Occupazionale (5 in gestione diretta e 1 in convenzione) Mediamente 23 anziani per laboratorio occupazionale 22 Centri Diurni Integrati (1 in gestione diretta, 6 in appalto e 15 in convenzione) Mediamente 20 anziani per Centro diurno integrato Milano Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Servizi Residenziali e semi- L’intensità di servizio I servizi residenziali erogano: ogni anno 1.019.080 giornate Per anziano mediamente 287 giornate ogni anno I servizi semiresidenziali erogano: Laboratori Occupazionali: 960 giornate annue Centri Diurni Integrati: 5720 giornate annue Milano Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Servizi Residenziali- Le caratteristiche del servizio Servizi Residenziali: Servizio di ospitalità in struttura che presta servizio h 24. Vengono erogati servizi medici infermieristici, fisioterapici di assistenza ed educativi ALTERNATIVE: la possibilità di creare servizi domiciliari pesanti e residenzialità leggera Servizi Semi-residenziali: Servizio di accoglienza in struttura che presta servizio h 9/die; vengono erogati servizi medici infermieristici, fisioterapici di assistenza ed educativi Milano Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Interventi al domicilio- la forma di gestione e intensità del servizio I servizi domiciliari sono appaltati a 21 cooperative – nessun servizio è gestito direttamente dal Comune Le ore di intervento medio per anziano sono 3 ogni settimana Per il 2011 sono state 568.923 ore all’anno, per 365 giorni a favore di 4.250 anziani Milano Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Servizi Domiciliari- Le caratteristiche del servizio L’assistenza domiciliare comprende interventi di igiene ambientale, igiene personale, preparazione dei pasti, la spesa e l’accompagnamento Milano Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Sostegno al reddito- la forma di gestione e intensità del servizio L’intervento medio di sostegno al reddito per anziano è di 373 euro ogni mese Sono stati supportati 1713 anziani Milano Riflessioni sull’Area anziani (I) • Quale mission deve darsi il Comune? • Il Comune ha adottato negli ultimi anni un’impostazione del servizio di assistenza domiciliare che tende ad assistere l’anziano fino a che non si trova in una condizione di fragilità estrema. Oggi quindi l’ADI è diventato un servizio “pesante” e molto complesso. • Sarebbe, ad esempio, utile sapere se il SAD è un servizio che rappresenta un deterrente per il ricovero. • Misurare la durata della permanenza in RSA può dirci molto sull’efficacia dei servizi offerti prima del ricovero Milano Riflessioni sull’Area anziani (I) • Rispetto alla qualità dei servizi, è meglio concentrare gli erogatori o disperdere? • L’aumento del numero di cooperative è stata la conseguenza del processo di accreditamento • La scelta di territorializzare il più possibile le cooperative è stata fatta con l’obiettivo di garantire una maggiore conoscenza del contesto in cui viene erogato il servizio. • In generale, la risposta alla domanda dipende molto dalla tipologia del servizio • Servirebbero poche grandi cooperative, forti e in grado di mettere insieme un’offerta più valida e strutturata? Il problema è che l’impresa sociale a Milano è in generale di piccole dimensioni. Milano AGENDA I fenomeni sociali emergenti Analisi fonti e impieghi La copertura dei bisogni Forme di gestione, intensità e efficacia dei servizi Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare La riprogettazione strategica dei servizi o Le azioni strategiche o Gli otto laboratori di innovazione Il percorso 2012-2013 Milano Riprogettazione servizi Aprile 2012 Luglio 2012 Analisi delle risorse (fonti/impieghi) Analisi dei bisogni e dell’utenza in carico (tassi di copertura) Analisi delle caratteristiche dei servizi Agosto 2012 Settembre 2012 Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare Dicembre 2012 Maggio 2013 Riprogettazione strategica dei servizi Giugno 2013 Dicembre 2013 Sperimentazioni Milano La fase preparatoria al Piano di Sviluppo del Welfare Aprile-Luglio 2012 Gli obiettivi di fondo hanno previsto l’analisi dei servizi all’interno dell’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute per valutare: • la copertura dei bisogni, • l’intensità dei servizi • l’efficacia della risposta ai bisogni della città al fine di definire la riprogettazione dei servizi alla luce dei vincoli finanziari Nel concreto, il percorso, che ha visto coinvolti a pieno titolo i dirigenti e le Posizioni Organizzative, e via via un sempre maggior numero di lavoratori della DC, ha previsto una fase di monitoraggio e analisi congiunta della copertura, intensità ed efficacia dei servizi per culminare, dal mese di Settembre 2012, con la redazione finale del nuovo Piano di Sviluppo del Welfare. Milano Gli obiettivi Gli obiettivi di fondo prevedono la riprogettazione condivisa dei servizi all’interno dell’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute per valutare la possibilità di riprogettare la struttura organizzativa dell’assessorato con il fine di aumentare la copertura dei bisogni, l’intensità dei servizi e l’efficacia della risposta ai bisogni della città. Nel concreto, il percorso, ha visto coinvolti a pieno titolo i dirigenti di settore e le Posizioni Organizzative, prevede una fase di diagnosi relativamente alle aree di policy considerate, una fase di visione e una fase di innovazione progettuale. Milano LA GOVERNANCE DEL PROCESSO Fase di lavoro Aprile-Luglio 2012 Il progetto si è basato su due livelli di analisi e consultazione: Tavoli di lavoro consultivi e informativi con le P.O., i dirigenti e i lavoratori a supporto della Direzione Centrale dell’Assessorato Analisi delle interdipendenze tra l’Assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della Salute e altri assessorati (in particolare Educazione ed Istruzione, Sicurezza e Coesione Sociale, Zone e Casa) Milano IL MODELLO Fase di lavoro Aprile-Luglio 2012 Il modello ha previsto l’analisi di 7 dimensioni, strettamente correlate tra di loro: L’analisi e la correlazione di queste dimensioni rappresenta la base informativa per un processo decisionale di ripianificazione dei servizi e della spesa. Fonti Efficacia Costi Intensità Forma di gestione servizio FASE 3 FASE 1 Bisogni Utenti FASE 2 Il percorso 2012-2013 Milano Riprogettazione servizi Aprile 2012 Luglio 2012 Analisi delle risorse (fonti/impieghi) Analisi dei bisogni e dell’utenza in carico (tassi di copertura) Analisi delle caratteristiche dei servizi Agosto 2012 Settembre 2012 Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare Dicembre 2012 Maggio 2013 Giugno 2013 Dicembre 2013 Riprogettazione strategica dei servizi Sperimentazioni Milano Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare Con delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 25/09/2012 è stato approvato il Piano di sviluppo del Welfare della Città di Milano per il triennio 2012-2014. Nel Piano vengono individuate le Azioni strategiche sulle quali l’Amministrazione si impegna a lavorare in regime di priorità per i prossimi tre anni e i Servizi che richiedono un più forte impulso di riprogettazione per rispondere più efficacemente ai nuovi bisogni dell’utenza. Il percorso 2012-2013 Milano Riprogettazione servizi Aprile 2012 Luglio 2012 Analisi delle risorse (fonti/impieghi) Analisi dei bisogni e dell’utenza in carico (tassi di copertura) Analisi delle caratteristiche dei servizi Agosto 2012 Settembre 2012 Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare Dicembre 2012 Maggio 2013 Riprogettazione strategica dei servizi Giugno 2013 Dicembre 2013 Sperimentazioni Milano Dal Piano di Sviluppo del Welfare all’innovazione organizzativa e dei servizi Approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare della Città (D.C.C. n.37 del 25/09/2012) Le azioni strategiche 8 Laboratori di innovazione dei servizi Realizzazione del Piano di Sviluppo del Welfare Innovazione Organizzativa Innovazione dei servizi Milano Le azioni strategiche Milano Le azioni strategiche: un esempio Milano La Riprogettazione strategica dei servizi Approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare della Città (D.C.C. n.37 del 25/09/2012) Le azioni strategiche 8 Laboratori di innovazione dei servizi Realizzazione del Piano di Sviluppo del Welfare Innovazione Organizzativa Innovazione dei servizi Milano Gli attori coinvolti nel processo STAFF ASSESSORATO+CERGAS OBIETTIVO: Regia e supporto scientifico al lavoro dei gruppi e del tavolo di referaggio GRUPPI DI LAVORO (8 team di lavoro operativo misti, costituiti da almeno 3 persone per ciascuna area di policy individuata) ATTORI DI SUPPORTO (Attori Esterni e Stakeholders dei servizi) OBIETTIVO: Analizzare i servizi dell’area e presentare progetto per riprogettazione strategica OBIETTIVO: supporto ai gruppi di lavoro per lo sviluppo del percorso TAVOLO DI REFERAGGIO (Dirigenti, PO e lavoratori coinvolti nella riprogettazione strategica) OBIETTIVO: Discutere e analizzare rispetto ai progetti presentati dai gruppi di lavoro Milano GLI 8 LABORATORI DI INNOVAZIONE I LABORATORI DI INNOVAZIONE PER AREA DI ANALISI Criteri di accesso ai servizi/selezione utenza collegato ai volumi di utenti e risorse per ambito di policy Tariffazione, standard di servizio, accreditamento e contrattualizzazione dei fornitori di servizi Benessere organizzativo: formazione, comunicazione interna, burn out Sviluppare servizi a pagamento per utenti per ampliare offerta e platea coinvolta nei servizi (es. per il SAD, per la gestione della separazione, per gestione pratiche regolarizzazione stranieri) Meccanismi e processi di accoglienza e accesso ai servizi: segretariato sociale, scheda di valutazione, Sistemi informativi Rimodulazione portafoglio di offerta per residenzialità (da specialistica a leggera a fronte risorse date e possibile tariffazione utenti) Sostegno alle reti sociali e di auto-aiuto informali (es. genitori che si supportano a vicenda, anziani che si aiutano tra di loro, gruppo di auto aiuto per aree di bisogno) Sviluppo e programmazione servizi domiciliari Milano Il modello di processo operativo Ogni gruppo di lavoro, relativamente al proprio ambito di policy, ha attuato le seguenti fasi: Fase 1: Diagnosi criticità Analisi delle principali caratteristiche e criticità dei servizi Fase 2: Definizione vision Elaborazione vision strategica per il futuro dei servizi dell’area Gennaio – Maggio 2013 Fase 3: Progettazione attuativa Piano attuativo per mettere in pratica la visione Fase 4: Sperimentazione Implementare il progetto attuativo, da Giugno 2013 Milano Step operativi Il tavolo di referaggio si è riunito in occasione della conclusione dei diversi step (3 incontri) per fornire suggerimenti e indicazioni pratiche, al fine di migliorare i progetti e avere un feedback continuo sull’andamento dei lavori Nel periodo intercorso tra i diversi incontri del tavolo di referaggio i gruppi di lavoro si sono riuniti periodicamente per portare avanti le fasi operative e hanno avuto la possibilità di incontrare 1-2 volte in ogni fase il team di regia e supporto formato da staff dell’Assessorato e CeRGAS Nel corso del mese di marzo 2013 sono state organizzate 8 assemblee aperte a tutti i lavoratori della DC Politiche Sociali durante le quali sono state presentate le attività degli otto laboratori, affinché vi fosse un avanzamento il più possibile condiviso della riprogettazione dei servizi, incentivando la generazione di sinergie basate sulla partecipazione. Il percorso 2012-2013 Milano Riprogettazione servizi Aprile 2012 Luglio 2012 Agosto 2012 Settembre 2012 Analisi delle risorse (fonti/impieghi) Analisi dei bisogni e dell’utenza in carico (tassi di copertura) Analisi delle caratteristiche dei servizi Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare Dicembre 2012 Maggio 2013 Riprogettazione strategica dei servizi Giugno 2013 Dicembre 2013 Sperimentazioni Milano 1. Criteri di accesso ai servizi / selezione utenza collegato ai volumi di utenti e di risorse per ambito di policy Obiettivo finale del laboratorio di innovazione (maggio /giugno), in linea con quanto è contenuto all’interno del Piano di Sviluppo del Welfare della Città è quello di formulare delle ipotesi di razionalizzazione dell’attuale variegato sistema dei criteri di accesso ai servizi, erogati dalla Direzione Centrale politiche sociali e cultura della Salute. Obiettivo della fase di diagnosi è stato quello di giungere ad una ricognizione, il più possibile completa, del panorama dei vigenti criteri di accesso ai servizi ed individuazione delle criticità Principali elementi di criticità individuati durante la fase di diagnosi: 1.Forte segmentazione offerta/utenza criteri di accesso notevolmente diversificati fra i servizi; 2.Assenza ISEE nella valutazione della situazione economica e patrimoniale dell’utenza; 3.Valutazione della situazione patrimoniale avviene solo per alcuni servizi e non per altri, generando una forte sperequazione; 4.I requisiti economici e patrimoniali vengono spesso calcolati portando in deduzione redditi e spese diverse di riferimento (es: irpef vs minimo vitale vs pensione minima, etc); 5.Eventuale compartecipazione alla spesa (laddove prevista) viene calcolata utilizzando tabelle parametrali differenti, anche all’interno del medesimo ambito di policy; 6.Esistenza di criteri di accesso non del tutto oggettivi; 7.Assenza di un provvedimento unico di indirizzo sui criteri di accesso ai servizi sociali; 8.Stand by a livello Nazionale per quanto riguarda la riforma ISEE Milano 1. Criteri di accesso ai servizi / selezione utenza collegato ai volumi di utenti e di risorse per ambito di policy VISIONE PROGETTUALE: COSTRUIRE UN SISTEMA CHE REGOLI E DISCIPLINI L’ACCESSO AI SERVISI AGENDO SU TRE DIMENSIONI: 1.ORDINE ED OMOGENEITA’ sotto il profilo economico e sociale 2.SOSTENIBILITA’ ECONOMICA. Dotarsi di uno strumento di calcolo che ci permetta di programmare meglio la spesa e di dimensionarla a seconda delle effettive esigenze dei servizi 3.BENESSERE SOCIALE. Ritagliare il giusto intervento a seconda delle esigenze e peculiarità di ciascun utente EQUITÀ SOCIALE EQUITÀ FINANZIARIA (tra servizi) EQUITÀ DI INTERVENTO CRITERI PER VALUTAZIONE PROFILO ECONOMICO e PROFILO SOCIALE + CALCOLO COSTO PIENO PER UTENTE PER SERVIZIO Milano 1. Criteri di accesso ai servizi / selezione utenza collegato ai volumi di utenti e di risorse per ambito di policy FORMULA CALCOLO COSTO PIENO PER UTENTE: COSTO PIENO per utente = SPESA MEDIA per utente + COSTO DEL PERSONALE attribuibile al servizio + QUOTA COSTI INDIRETTI (stima: 15% dei costi del personale diretto) Il calcolo del COSTO PIENO per utente per ciascun servizio permette di: 1.Conoscere quanto viene a costare mediamente all’Amministrazione Comunale un utente in carico ai servizi sociali; 2.Effettuare delle analisi di convenienza e, soprattutto, poter, finalmente, calcolare il budget per servizio con una maggiore consapevolezza economica; 3.Poter effettuare dei confronti fra diversi servizi; 4.CALCOLARE LA COMPARTECIPAZIONE AI SERVIZI SULLA BASE DI TALI COSTI Milano 2. Tariffazione, standard di servizio, accreditamento e contrattualizzazione dei fornitori di servizi L’attività del laboratorio di innovazione ha sviluppato la tematica di riferimento partendo dall’analisi approfondita dei contratti a disposizione, evidenziando le seguenti criticità fondamentali: a) Presenza di tanti contratti e tante tipologie di accreditamento, contratto e convenzioni non uniformati: - diversità delle rette a parità di servizio o tipologia di utenza - uno stesso fornitore può avere più un contratto con diversi settori che possono chiedere criteri e requisiti diversi con utenza simile b) Parziale monitoraggio e controllo sulle prestazioni contrattuali: Indicatori di performance, cultura del dato (si rileva ex post), e non vi è una valutazione dell’outcome e del valore aggiunto c) Mancanza di VISIONE un focus comune rispetto I PRINCIPI DELLA al GLI tema dell’accreditamento e/o standardLA diVISIONE servizio STRUMENTI PROGETTUALE Creazione di contratti standard Contratti più completi ACCREDITAMENTO presupposto necessario per stipulare contratto per disciplinare gli input Importanza dei controlli e degli incentivi (premialità) CONTRATTO Il contratto determina gli output Valutazione della procedura di scelta del contraente (accreditamento e/o gara?) CONTROLLI Sistema di monitoraggio e controllo delle prestazioni (indicatori di performance) Dimensione dei fornitori ( meglio grandi aggregazioni o pluralità di fornitori?) PREMIALITA’ E INCENTIVI: - Creazione di incentivi sulla base dei risultati il 5% del corrispettivo a contratto vincolato ai risultati conseguiti (outcome) un Creare un processo tipo per la contrattualizzazione dei fornitori (fornitori organizzati) Creare un contratto tipo che verrà declinato nei quattro settori e che seguirà i principi e gli strumenti definiti Milano 2. Tariffazione, standard di servizio, accreditamento e contrattualizzazione dei fornitori di servizi LE FASI PROGETTUALI PROPOSTE LA FASE DI INPUT: L’ACCREDITAMENTO Standard strutturali Standard gestionali Durata accreditamento e modalità di aggiornamento periodico Requisiti di accreditamento: possibile classifica dei fornitori fornitori accreditati = parti contraenti con il Comune (elenco fornitori) Indicatori di monitoraggio degli standard Snellimento contratti LA FASE DI OUTPUT: I CONTRATTI Prezzi unitari, indicizzazione Indicatori efficacia, efficienza e di innovazione (es: n° successi/n° casi in carico) Livelli minimi richiesti per indicatore Debito informativo (reportistica) Modalità, frequenza dei controlli, responsabilità rilevazione, livello del servizio Valore aggiunto: customer satisfaction, controlli e relativi indicatori Il sistema di premialità/penalità legato alla concretizzazione dei progetti su indicatori specifici di outcome LA FASE DI OUTCOME: IL VALORE AGGIUNTO Indicatori di efficacia, efficienza e di successo (es: n° successi/n° casi in carico) Livelli minimi richiesti per indicatore Modalità, frequenza dei controlli, responsabilità rilevazione, livello del servizio Debito informativo (report periodico predefinito) Valore aggiunto: customer satisfaction, controlli e relativi indicatori Il sistema di premialità/penalità (riconoscimento oltre il costo del contratto) Milano 3. Benessere organizzativo: formazione, comunicazione interna, burn out LA DIAGNOSI DETERMINANTI DEL BURN OUT CRITICITA’ AREE DI INTERVENTO Scarsa motivazione / coinvolgimento Limitato aggiornamento tecnico/professionale Assegnazione di mansioni inappropriate FORMAZIONE Lavoro male organizzato / gestito (processi org.vi) Mancanza di strumenti per rispondere alla nuova domanda sociale Isolamento e mancanza di ascolto Scarsa o inefficace comunicazione COMUNICAZIONE Fonte: elaborazione del gruppo di lavoro a dalla Relazione del medico competente per l’anno 2011 e dal questionario somministrato alle P.O. Monotonia Fatica mentale e Stress JOB ROTATION Rassegnazione Episodi di costrittività Mobbing Sovraccarico di lavoro/ di responsabilità/ emotivo INTERVENTI RIPARATIVI Milano 3. Benessere organizzativo: formazione, comunicazione interna, burn out CRITICITA’ E PROPOSTE PRINCIPALI CRITICITA’ •Formazione •Job rotation (manca un piano aziendale solo iniziative recenti) •Meccanismi di comunicazione (Dc- PO; DS-PO; PO-collaboratori; ambiti trasversali; centroperiferia) •Mancanza di percorsi di sviluppo / carriera personalizzati e di una visione collettiva UNIFICARE LE FUNZIONI DI : 1.Pianificazione, monitoraggio e valorizzazione delle Risorse Umane, gestione degli adempimenti connessi e analisi organizzative della struttura dei settori, dei servizi e degli uffici 2.Attività connesse all’amministrazione del personale ATTRIBUIRE NUOVE FUNZIONI/ATTIVITA’: Cabina di regia per definire le strategie dei ricollocamenti e degli interventi sui “burn out” Pianificazione della rotazione orizzontale Definizione delle descrizioni delle posizioni Programmazione delle fasi di tutoraggio/affiancamento Analisi e valutazione della dotazione organica per ambito/funzione Controllo e Gestione della comunicazione interna (area su cui investire) Milano 4. Sviluppare servizi a pagamento per utenti per ampliare offerta e platea coinvolta nei servizi LA DIAGNOSI I riferimenti dal PIANO DELLO SVILUPPO DEL WELFARE Implementare forme di compartecipazione degli utenti correlate alla modifica dei servizi Estendere alcuni servizi a pagamento anche a fasce sociali oggi escluse dai servizi Elementi di criticità: Elevata eterogeneità nelle forme di compartecipazione esistenti Alcuni servizi non prevedono attualmente alcuna forma di compartecipazione Rischio di non garantire equità tra gli utenti e di limitare il perimetro d’azione del Comune Aree di approfondimento Servizio Il mercato potenziale, % di bisogno che oggi è regolato dal mercato Chi sono i competitors e che caratteristiche hanno (qual è il loro vantaggio competitivo) Servizio Assistenza domiciliare 394.673 ultrasessantenni, 94.330 ultra ottantenni per 4.250 utenti anziani. 6.674 persone con disabilità stimate e 538 utenti. Oltre 168 mila minori sotto i 14 anni e 915 utenti Il costo di una badante per 55 ore è di 1400 €/mese lordi. 32.000 le badanti a Milano. Teleassistenza Mediazione Familiare Quale potrebbe essere il target pubblico (su quali prodotti potremmo essere competitivi) Punti di forza e di debolezza Chi ha urgenza e ha bisogno di flessibilità. Potremmo intervenire su emergenza, sostituzioni immediate e temporanee, garantendo flessibilità e con alcuni servizi qualificati Prestazioni più qualificate; monitoraggio di utenti con carico assistenziale medio/basso Costo elevato e bassa copertura dei servizi 99.728 ultrasessantenni soli, 3837 raggiunti dal Comune Beghelli, Iris, hanno una tecnologia più sofisticata ma a prezzi molto elevati (da €199 a €592 per il solo apparecchio cui si aggiunge abbonamento per servizi da € 16 a € 35 mese) Siamo competitivi dal punto di vista del prezzo del servizio (10,80€) sui tempi di allacciamento, sulle possibilità di ampliamento del servizio e sul collegamento h24 con centrale operativa Possiamo incrementare di 1.000 utenti a carico comunale già coperti da stanziamenti esistenti e ulteriore estensione a utenza solvente 1.400 separazioni annue Psicologi e altri centri di mediazione familiare. Con prezzi a colloquio compresi tra i 50 e gli 80€. Recentemente la Regione Lombardia ha definito uno standard per colloqui di counseling pari a 30€ Aumentare gli utenti attraverso l'invio di situazioni in carico ai servizi, competenza e qualità operatori, esenzione in base a ISEE e quote più elevate di compartecipazione ai costi Il servizio è unico nel suo genere, può aprirsi agli utenti dei servizi sociali che oggi non accedono al GEA. Su minori e persone con disabilità non vi è nulla di paragonabile a quello che offre il Comune. 4 4. Sviluppare servizi a pagamento per utenti per ampliare offerta e platea coinvolta nei servizi Milano LA VISIONE 1) 2) realizzare un provvedimento che fornisca le linee guida per l’articolazione di un nuovo assetto operativo e gestionale con fasce ISEE per i 3 servizi individuati (con focus sui pasti a domicilio) in funzione dell’ampliamento dell’utenza. Il Comune si pone come soggetto inviante per le prestazioni sociali e come facilitatore dell’incontro tra domanda e offerta per servizi a domanda individuale (a pagamento con tariffe agevolate). realizzare un provvedimento che definisca un modello di compartecipazione ai costi e quindi approvi i criteri di accesso e le modalità di compartecipazione per fasce ISEE, in coordinamento con il Gruppo 1. Per ogni servizio dovrà essere calcolato il costo pieno e coperto al 100% (o con risorse comunali o dall’utenza direttamente o con un mix di entrambe). Servizio Valori assoluti di utenti che si possono Utenti Moduli raggiungere Utenti attuali potenziali attuali Servizi a Prestazioni Servizi a Prestazioni domanda sociali domanda sociali % di utenti che si possono raggiungere Costo a modulo* Tariffa Totale max moduli attuale a annui modulo erogati Tele-assistenza 76.000 8% 7% 6.200 5.000 3.837 1 10,80 10,80 4.105 Pasti a domicilio 76.000 5% 3% 3.800 2.150 1.738 1 10,15 2,10 310.381 1.400 30% 20% 420 280 100 1 30,00 10,59 450 76.000 26% 8% 20.000 6.200 4.250 4 21,99 0,00 189.514 Assistenza domiciliare Minori 168.000 6% 1% 10.000 1.000 915 2 24,44 0,00 162.200 Assistenza domiciliare Disabili 7.000 19% 9% 1.300 600 538 5 23,87 0,00 52.034 Mediazione familiare Assistenza domiciliare Anziani 76.000=persone con età >=75 soli (da anagrafe fragilità) 1.400=separazioni annue 168.000=minori con meno di 14 anni, dato Cergas 2 dic 2011 7.000=elaborazione su dati Cergas * il modulo può essere orario/unico/mensile Milano 4. Sviluppare servizi a pagamento per utenti per ampliare offerta e platea coinvolta nei servizi Per le prestazioni sociali: Il Comune prende in carico gli utenti (con consegna ISEE) e decide l’invio al servizio, riconosce al gestore la quota di compartecipazione al costo per le prestazioni agevolate al netto dei costi diretti/interni e gestisce l’accreditamento e le risorse finanziarie destinate alla compartecipazione Per i servizi a domanda individuale: il Comune fa da garante rispetto alla qualità del servizio attraverso i parametri della convenzione, informa la cittadinanza dell’esistenza dei servizi (dai servizi territoriali, sportelli informativi, ecc.), gestisce l’accreditamento (elenco, rinnovi, ecc., il servizio è totalmente gestito da un fornitore esterno in convenzione). Milano 5. Meccanismi e processi di accoglienza e accesso ai servizi: segretariato sociale, scheda di valutazione, sistemi informativi LA DIAGNOSI Il Piano di Sviluppo del Welfare della Città prevede l’avvio dei PUNTI UNICI DI ACCESSO AL SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE sul territorio, finalizzati al “superamento della struttura a canne d’organo concepita per aree di attività”. LA VISIONE Alla luce dell’analisi effettuata durante la fase di diagnosi, nel corso della fase successiva sono stati declinati i valori e principi guida del nuovo Segretariato Sociale Professionale trasversale: •avrà funzione ricompositiva rispondendo alla necessità di superare l’attuale struttura a canne d’organo concepita per aree di attività; •dovrà quindi essere costituito un Servizio di accoglienza, consulenza e accompagnamento unitario dal punto di vista organizzativo e olistico per quanto riguarda la presa in carico del cittadino; •la specificità dei saperi acquisita degli operatori è valore imprescindibile ma altrettanto importante è la necessità di acquisire una flessibilità di approccio in vista del cambiamento dello spazio di azione; •saranno tesaurizzate le competenze già presenti, nella consapevolezza che le risorse rimarranno costanti. Il valore professionale aggiunto verrà creato attraverso un processo di osmosi e contaminazione reciproca delle conoscenze specialistiche che ciascun operatore ad oggi possiede. Milano 6. Rimodulazione del portafoglio di offerta per residenzialità, da specialistica a leggera a fronte di risorse date e possibile tariffazione utenti LA DIAGNOSI Uno degli obiettivi del Piano di Sviluppo del Welfare della Città è lo SVILUPPO DELLA RESIDENZIALITÀ E OSPITALITÀ DIFFUSA, ossia “sviluppare politiche innovative che offrano risposte diversificate coerenti con il bisogno della persona”. La fase di analisi di questo laboratorio ha affrontato la verifica dei costi e dell’appropriatezza delle risorse abitative disponibili per la copertura del bisogno residenziale delle diverse fasce d’età e tipologia di utenza. Tra le principali criticità emerse riguardo al tema “Residenzialità” si evidenzia, in maniera trasversale, l’eccessivo ricorso a strutture ad «alta intensità assistenziale» (RSA o Comunità Alloggio) o, all’estremo opposto, a strutture di «bassa soglia» (es. per senza dimora). In assenza di sufficienti soluzioni abitative di c.d «residenzialità leggera» una percentuale di utenti inseriti nei servizi risulti INAPPROPRIATA rispetto al bisogno, determinando da un lato un disagio per l’utente e dall’altro un dispendio di risorse economiche per l’Amministrazione, che potrebbero venir reinvestite in una differente e più congruente tipologia di offerta. Milano 6. Rimodulazione del portafoglio di offerta per residenzialità, da specialistica a leggera a fronte di risorse date e possibile tariffazione utenti LA RIMODULAZIONE DELL’OFFERTA Al fine di poter potenziare le strutture a residenzialità leggera, occorre effettuare una ricognizione dell’offerta della città, che contempli non solo i Soggetti del terzo settore, privato sociale o i soggetti ad oggi accreditati, ma anche le possibili strutture da adibire a Case-Albergo e il libero mercato, anche mediante la predisposizione di un Avviso Pubblico per la definizione di elenchi di strutture disponibili allo scopo. L’Amministrazione avrebbe concretamente a disposizione spazi di residenzialità in modo da poter diversificare l’offerta abitativa secondo le esigenze delle persone inserite, siano esse anziane, adulte, giovani, italiani o stranieri. A titolo di esempio: RSA Alloggi protetti, Alloggi in condivisione, Case albergo. Comunità per madre con minori Alloggi per l’autonomia, Comunità leggere e alloggi per la semi-autonomia RSD Microcomunità, Appartamenti/alloggi protetti Adulti: da accoglienza a bassa soglia ad appartamenti in condivisione Milano Gruppo di lavoro 6. Rimodulazione del portafoglio di offerta per residenzialità, da specialistica a leggera a fronte di risorse date e possibile tariffazione utenti Tra le possibili alternative: • Gestione diretta / Appalto dell’intera gestione / Gestione mista Si è valutata più produttiva la soluzione di una gestione integrata tra Servizio comunale e Ente gestore che riproduce l’attuale organizzazione favorendo tuttavia il superamento delle “canne d’organo” e di conseguenza l’ottimizzazione delle risorse. Si propone che alcune funzioni gestionali restino al Comune: 1. Cabina di regia formata da un referente di ognuna delle aree di intervento (anziani – minori – adulti – disabili) per la gestione dei posti di accoglienza, la valutazione delle priorità e la composizione dei gruppi all’interno degli appartamenti 2. I diversi servizi sociali comunali formuleranno proposte di inserimento occupandosi poi della persona in rapporto con l’Ente gestore dell’appartamento Il modello di gestione mista: Il Servizio Sociale segnala alla cabina di regia la necessità di collocare una persona definendone le caratteristiche. La Cabina di regia individua il posto più “adatto” tenendo conto delle priorità e collega l’Ente gestore col Servizio sociale per il monitoraggio e lo sviluppo del progetto individualizzato Cabina di regia Servizi di segretariato sociale Ente Gestore Soggetto ospitato Milano 7. Sostegno alle reti sociali e di auto aiuto informali LA DIAGNOSI Obiettivo finale del laboratorio di innovazione (maggio /giugno) con riferimento alle reti informali: •Monitorare e conoscere •Rilevare punti di forza e di debolezza •Rimuovere l’indifferenza •Valorizzare poiché producono valore sociale •Favorire le connessioni •Aiutare le reti a strutturarsi, più profonde e ricche •Diffonderne la conoscenza perché possano gemmarsi e contaminarsi Strumento per raggiungere l’obietttivo sarà la ricognizione del patrimonio cittadino esistente attraverso le seguenti fonti informative finora identificate: -Web (AMALO e Rete Nazionale di collegamento GAS…); -Servizi comunali (servizi sul territorio, ufficio volontariato, vigili di quartiere, RSA); -Rappresentanze cittadine (comitati di quartiere, comitati inquilini, comitati per Milano,…); -Rappresentanze istituzionali (Commissioni consiliari, Consigli di Zona, Commissioni dei Consigli di Zona) ; -Organizzazioni del Terzo settore; -Scuole; -Biblioteche; -Parrocchie; -Circoli, spazi di aggregazione e sport. Milano 7.Sostegno alle reti sociali e di auto aiuto informali LA VISIONE PROGETTUALE La fase di diagnosi ha permesso di indentificare quelli che possono essere definiti come gli Obiettivi fondamentali delle reti sociali: • INCLUSIONE DI NUOVI SOCI • GEMMAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLE RETI STESSE Strumenti in campo: 1. Incontri con le fonti (parrocchie, scuole); 2. Proseguimento del censimento del sociale; 3. Somministrazione di questionari alle nuove realtà e agli operatori dei servizi; 4. Realizzazione di un sito internet “modello Tripadvisor”; Pubblicizzazione (giornalino di quartiere, locandine, presentazione presso i servizi, scuole, parrocchie, consigli di zona); 6. Una sperimentazione in zona 4; 7. Una giornata di formazione per gli assistenti sociali; 8. Partecipazione alle feste di quartiere; 9. Riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale; 10. Incontri con le reti per supportarle affinché possano includere nuovi soggetti, 5. OBIETTIVI DEL PROGETTO Delibera con la realizzazione della prima mappatura. Realizzazione del sito e incontri con i servizi di zona 4 e con le reti identificate. Proseguimento della sperimentazione in zona 4, validazione del modello e ipotesi di esportazione in altre zone della città Milano Residenzialità: Rimodulazione portafoglio di offerta dei servizi residenziali LA DIAGNOSI Uno degli obiettivi del Piano di Sviluppo del Welfare della Città è lo SVILUPPO DELLA RESIDENZIALITÀ E OSPITALITÀ DIFFUSA, ossia “sviluppare politiche innovative che offrano risposte diversificate coerenti con il bisogno della persona”. La fase di analisi di questo laboratorio ha affrontato la verifica dei costi e dell’appropriatezza delle risorse abitative disponibili per la copertura del bisogno residenziale delle diverse fasce d’età e tipologia di utenza. Tra le principali criticità emerse riguardo al tema “Residenzialità” si evidenzia, in maniera trasversale, l’eccessivo ricorso a strutture ad «alta intensità assistenziale» (RSA o Comunità Alloggio) o, all’estremo opposto, a strutture di «bassa soglia» (es. per senza dimora). In assenza di sufficienti soluzioni abitative di c.d «residenzialità leggera» una percentuale di utenti inseriti nei servizi risulti INAPPROPRIATA rispetto al bisogno, determinando da un lato un disagio per l’utente e dall’altro un dispendio di risorse economiche per l’Amministrazione, che potrebbero venir reinvestite in una differente e più congruente tipologia di offerta. Milano Residenzialità: Rimodulazione portafoglio di offerta dei servizi residenziali DEFINIZIONE DI «INAPPROPRIATEZZA» DEGLI INSERIMENTI NELLE STRUTTURE RESIDENZIALI L’analisi delle modalità di accoglienza per persone con un minor grado di fragilità (con disagio temporaneo, in momentanea difficoltà economica, sotto sfratto, ecc.) ha espresso una valutazione di INADEGUATEZZA delle soluzioni di accoglienza in strutture residenziali ad oggi adottate dovuta principalmente a: • INSERIMENTO NON NECESSARIO, accoglienza in centri ad alta intensità assistenziale di persone con disagi sociali lievi e/o temporanei. • INSERIMENTO PROLUNGATO in strutture ad alta intensità assistenziale (es: mamma con minore in comunità) a causa della mancanza di una soluzione abitativa e assistenziale leggera, che va a discapito di un percorso all’autonomia, causando uno spreco di risorse e limitando la possibilità di attivare nuove progettualità. Residenzialità: Rimodulazione portafoglio di offerta dei servizi residenziali Milano Spesa per residenzialità PL Costo medio Residenzialit pro-capite à “pesante” pro - die Anziani soli Minori con madre Viale Ortles 2742 608 € € 55 60 336 € 90 472 € 16 PL Resid. Leggera € 66.436.200,00 50 30 € € 20 € 55 € 166 € € 32.993.600,00 Disabili Spesa annua complessiva Totale 66.801.200,00 70 € 365.000,00 € 611.174,25 € 4.273.412,70 38 € 270/mese € 123.120,00 € 4.686.780,00 42 € 643.860,00 € 14.776.312,00 37.878.186,95 € 2.768.160,00 Adulti Piano Freddo Costo medio pro-capite pro-die Spesa annua complessiva 1900 € 8 € 1.795.500,00 654 € 78 € 14.132.452,00 42 € Spesa annua per inserimenti inappropriati PL Resid. Anziani soli Minori con madre Viale Ortles Adulti Piano Freddo Disabili Costo medio pro-capite pro-die 70 / € € 55 60 140 € 90 70 € 16 Spesa annua complessiva € 1.405.250,00 € 4.800.000,00 € 415.124,00 300 € 8 € 144.714,00 32 € 78 € 706.622,60 PL Resid. Leggera Costo medio pro-capite pro-die Spesa annua complessiva Totale € TOT 1.405.250,00 € 4.800.000,00 € 559.838,00 € 706.622,60 € 7.471.710,60 Milano Domiciliarità: La visione generale sul tema Nell’ottica della Riorganizzazione dei Servizi della Direzione Centrale, scaturita dando attuazione ai contenuti presenti nel Piano di Sviluppo del Welfare, vi sono alcuni PRINCIPI che hanno guidato il processo di ripensamento relativo all’ambito di Policy «Domiciliarità»: i. Garantire un SERVIZIO TRASVERSALE ad anziani, disabili, minori ed adulti ripensando l’attuale conformazione dei servizi domiciliari Con questa logica trasversale di risoluzione dei problemi si intende rispondere ai bisogni complessi attraverso interventi integrati fornendo servizi più flessibili e articolati ii. Attivare tutte le risorse a disposizione: da quelle comunali a quelle del privato sociale - L’erogatore del servizio da fornitore diventa “partner” della struttura comunale che assume ruolo di regia garantendo livelli di qualità degli interventi - Attivazione di relazioni sinergiche tra i soggetti iii. Costruire un sistema di welfare che si rivolga alla città nel suo complesso e che possa servire ed incontrare un’utenza più allargata. Conseguentemente ne deriverà: - Ampliamento della platea di utenti - Possibilità di generare economie, ottimizzando l’utilizzo delle risorse esistenti attraverso processi di riqualificazione della spesa - Apertura al mercato privato con possibilità di compartecipazione alla spesa - Regolarizzazione e valorizzazione del lavoro di assistenza e cura anche per favorire il passaggio dal mercato informale a quello formale Milano Domiciliarità: La visione generale sul tema La sfida legata all’avvio di questa sperimentazione si gioca sulla realizzazione di un doppio binario di innovazione: Il rinnovamento della Struttura Organizzativa della DC Politiche Sociali e Cultura della Salute L’opportunità di trovare modalità più flessibili dal lato dell’offerta dei servizi e così superare logiche prestazionali Dunque il processo di Riprogettazione comporterà un aumento del dialogo tra Comune e Terzo Settore in una logica di condivisione degli obiettivi e co-progettazione degli interventi Domiciliarità: La visione generale sul tema Milano - Comune Gratuito X Disagio Economico Comune a pagamento X Middle Class Teleassistenza X X % Badante X Monitoraggio X SAD X Periferals X Interventi temporanei di emergenza X Supplettivi X Specialistici Supporto organizzativo Counseling? Mkt Informale Mkt Formale SITUAZIONE ATTUALE X X X Passaggi quotidiani di verifica e controllo X Igiene Personale, mobilizzazione, ascolto Pasto, Spesa,Parrucchiere, Trasporto, Accompagnamenti X X X Igiene ambientale straordinaria, Igiene ambientale X X Fisioterapia, Infermiere, Flebo, Insulina, Pedicure X? Servizio che si faccia carico del supporto anche psicologico ad una famiglia che debba fronteggiare fenomeni di N.A. e/o disabilità Milano Domiciliarità: La visione generale sul tema Si deve passare da una visione focalizzata su servizi gratuiti per coloro che vivono un disagio economico Servizi a pagamento pensati per la classe media o per coloro che comunque possono pagare una quota del loro costo Milano Domiciliarità: La visione generale sul tema - Comune Gratui to X Di sagi o Economi co Comune a pagamento X Mi ddl e Cl ass Teleassistenza % Badante X X X X Monitoraggio X X SAD X X X Periferals X X X Interventi temporanei di emergenza X X X Supplettivi X X X Igiene ambientale straordinaria, Igiene ambientale Specialistici X? X? X Fisioterapia, Infermiere, Flebo, Insulina, Pedicure X Servizio che si faccia carico del supporto anche psicologico ad una famiglia che debba fronteggiare fenomeni di N.A. e/o disabilità Supporto organizzativo Counseling? X X Mkt Informal e Mkt Formal e X X SITUAZION E POSSIBILE Passaggi quotidiani di verifica e controllo Igiene Personale, mobilizzazione, ascolto Pasto, Spesa,Parrucchiere, Trasporto, Accompagnamenti Milano Domiciliarità: Le caratteristiche del nuovo sistema di servizi domiciliari Il Servizio Domiciliare deve considerarsi come un “supporto” alla famiglia e alla persona con fragilità, finalizzato: 1) 2) ad evitare il ricovero presso strutture residenziali ad accompagnare la persona fragile ed il suo nucleo familiare nel processo evolutivo Dunque in linea con quanto approvato all’interno del Piano di Sviluppo del Welfare e con i principi guida della Riorganizzazione dei Servizi si è ritenuto necessario ragionare in un’ottica di trasversalità dell’offerta dei servizi, mettendo al centro la persona e il nucleo con fragilità e costruendo un sistema di offerta omogeneo e al contempo flessibile in grado di dare risposta a tutte le tipologie di utenza Per garantire un SERVIZIO TRASVERSALE a minori, disabili, adulti e anziani si è ripensata l’attuale conformazione dei servizi domiciliari individuando linee di prodotto trasversali alla tipologia di fruitori (MINORI, DISABILI, ADULTI e ANZIANI) come segue: IPOTESI LINEE DI PRODOTTO Accreditamento 2014 – 2017 Milano LINEE DI PRODOTTO 1 INTERVENTO EDUCATIVO TIPOLOGIE INTERVENTO 1A) EDUCATIVO INDIVIDUALE 1B) EDUCATIVO DI GRUPPO 1C) ANIMATIVO DI GRUPPO 2 2A) SOCIO-ASSIST. COMPLESSO INTERVENTO SOCIO-ASSISTENZIALE 2B) SOCIO-ASSISTENZIALE TIPOLOGIE MODULI PROFESSIONALITA’ CONTENUTI/ OBIETTIVI Moduli di 60 minuti – rapporto 1 a1 Moduli di 3 ore – rapporto 1 a 5 Educatori professionali Moduli di 4/5 ore rapporto da definire Animatori, Educatori generici Ex moduli C e D Personale specializzato ASA / OSS / ESA …. Personale generico, prezzi di mercato ….. Ex moduli C e D …. Educatori professionali STRAORDINARIO 3 INTERVENTO AIUTI FAMILIARI 2C)SOCIO-ASSISTENZIALE DI GRUPPO Moduli di 60 minuti 3A) COLF/BADANTI/BABY SITTER Fino a massimo 15/20 moduli settimanali di un’ora se a carico Comune Se richiesta intervento superiore a 20 moduli settimanali 3B) ASSISTENZA ALLA CONTRATTUALISTICA DIRETTA 4 PERIFERALS 5 INTERVENTO CUSTODIA SOCIALE 4A) PASTI 4B) PICCOLA MANUTENZIONE 4C) ACCOMPAGNAMENTI CON TRASPORTI 4D) INIETTORATO 4E) PEDICURE CURATIVA 4F) PROPOSTE DA PARTE DEGLI ENTI 5A) PRESTAZIONI SPECIFICHE INDIVIDUALIZZATE 5B) SOCIALIZZAZIONE / COESIONE SOCIALE ….. NB intervento su caseggiati ERP non a scelta singola Milano Domiciliarità: Le caratteristiche del nuovo sistema di accreditamento • Accreditamento «chiuso» con eventuale aggiornamento annuale - Durata 3 anni • Ogni impresa o aggregato di imprese può accreditarsi per una o più linee di prodotto ad eccezione della linea 4 PERIFERALS • Regia dei Servizi Sociali nella costruzione delle progettualità in un ottica di partnership e coprogettazione degli interventi con gli enti • Possibilità per le imprese o aggregati di imprese di accreditarsi per una/due Zone del decentramento • Definizione di indicatori di qualità per l’accreditamento e per la valutazione in itinere • Attivazione da parte del Comune di un sistema informativo specifico per la gestione dei moduli • Compartecipazione alla spesa da parte dell’utente Milano GRAZIE PER L’ATTENZIONE