Economia & Finanza Pubblica
I mercati contendibili
La teoria economica dei mercati contendibili (o contestabili) ha messo in evidenza un aspetto
importante in alcuni settori industriali, con riguardo alle possibilità di accesso e di uscita da un mercato.
Se l’entrata non è costosa e non ci sono barriere all’entrata non ci sarà potere di mercato monopolistico
anche se ci sono economie di scala così grandi che una sola impresa domina il mercato. Esiste il rischio,
per l’unica impresa presente nel mercato, che un’impresa potenziale entrante le sottragga il mercato in
caso di aumento dei prezzi. Quindi l’impresa presente nel mercato si comporta come se fosse in
concorrenza perfetta, mantenendo i prezzi a livelli bassi, in pratica al livello del prezzo di esclusione. Il
prezzo di esclusione dei concorrenti potenziali, praticato dal monopolista, viene a coincidere col prezzo
che si stabilirebbe in libera concorrenza, con più imprese.
La teoria dei mercati contendibili estende le condizioni di concorrenza perfetta (in particolare il prezzo
prossimo al costo medio minimo e l’estensione della quantità) alle altre strutture di mercato in cui sia
presente concentrazione, fino al monopolio. I vantaggi per i consumatori possono essere gli stessi, in
termini di prezzi e quantità, con una sola impresa o con più imprese concorrenti.
La perfetta contendibilità richiede che l’impresa potenziale entrante:
a) abbia la stessa tecnologia, la stessa informazione e la stessa possibilità di produzione dell’impresa
presente nel mercato;
b) abbia costi non recuperabili (sunk costs) pari a zero, così che l’uscita dal mercato sia senza costi, e non
esistano barriere all’uscita;
c) possa entrare effettivamente prima che l’impresa già operante sia in grado di abbassare i prezzi.
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