Artù
Dalla storia alla letteratura
Le fonti della leggenda 04-07
04. Le fonti della leggenda
La Storia dei re d'Inghilterra contiene il nucleo attorno al quale la
leggenda cresce in tutto il Medioevo: il concepimento di Artù, figlio
di Uther Pendragon, la sua incoronazione a quindici anni, la spada
Excalibur forgiata in Avalon, il suo matrimonio con la regina
Ginevra ...
Artù trionfa nella prova
della spada
Lancelot-Graal (Estoire, Merlin, Suite
Vulgate)
Thérouanne, verso il 1290-1300
Provenienza: biblioteca dei duchi di
Milano, Pavia, riportato da Luigi XII a
Blois
BnF, Manuscrits, français 95 (f. 159v)
Artù trionfa nella prova della spada
•
Questo manoscritto del XIII secolo trasmette la versione lunga del Lancelot-Graal in prosa, e
offre un numero eccezionale di illustrazioni, create da due miniatori. La decorazione minore
si estende su ogni pagina, come campitura iniziale accompagnata da bordure tracciate in
rosso e blu a cinque foglie e motivi vegetali; le iniziali istoriate e miniate, la maggior parte
delle quali, disposte su due registri, permettono di mostrare una sequenza di eventi in una
sola immagine. Le linee di separazione terminano con figure a forma di ibridi e piccoli
personaggi, animali, uccelli che integrano le scene principali o ne presentano il controsenso.
L'uso di antenne che contengono motivi secondari è insolito in un manoscritto del Lancillotto
in prosa, dove questo tipo di decorazione è normalmente limitato ai frontespizi. Questa
miniatura è l'ultima illustrazione di una parte del Merlino. Essa rappresenta il momento del
trionfo di Artù, il solo capace di rimuovere la spada dalla roccia. Egli si mostra pure degno
successore di Uterpendragon, come re della Bretagna.
Artù trionfa nella prova della spada
•
La parte superiore della miniatura lo mostra rimuovere la spada (per la seconda volta)
davanti al vescovo, al clero e al popolo; nella parte inferiore, la pone sull'altare accanto a un
calice semivelato mentre è incoronato e benedetto dal vescovo. L'illustrazione si concentra
ora sulle prodezze di Artù e la sua legittimità; poi, come re accolto dalla Chiesa cristiana, in
presenza dei baroni.
•
Sulle terminazioni delle antenne, due gru reggono delle brocche e bevono nelle ciotole,
mentre nella parte inferiore quattro draghi mordono le antenne. Possiamo vedervi
l'anticipazione della ricerca del Santo Graal e la caduta del regno di Artù, o si tratta
semplicemente di motivi del repertorio decorativo dei pittori?
Incoronazione di Artù
Pierre Le Baud († 1505), Compilation
des chroniques et histoires de Bretagne
Manoscritto copiato in Bretagna tra il
1480 e il 1482
BnF, Manuscrits, Français 8266 fol. 73v
Capitolo XX : « Come Artù venne
incoronato re di Grande-Bretagne,
come sconfisse i Sassoni…"
Artù estrae la spada dalla
roccia
Robert Wace (v. 1110-v.1170), Roman de
Brut
Romanzo scritto verso il 1155
Manoscritto copiato nel XV sec.
BnF, Manuscrits, Français 1454 fol. 64v
Attorno al 1155, un canonico di
Bayeux, Robert Wace, adatta in
francese la Historia regum Britannie di
Geoffroy di Monmouth, nel suo
“Roman de Brut”. Primo a parlare della
Tavola Rotonda, Wace racconta la vita
di Artù, ma mitiga la violenza del testo
originale, facendo di Artù il modello
del re cristiano, generoso e circondato
da cavalieri coraggiosi. Questa figura
ideale si ritrova poi in tutti i testi che
ne evocano la storia, come il “Brut” (in
anglo-sassone) di Layamon, o le
compilazioni di Jean de Wavrin
(Recueil des Croniques et Anchiennes
Istories de la Grant Bretaigne, a
present nommé Engleterre), di
Boccaccio (De mulieribus claris) o di
Vincenzo di Beauvais (Speculum
historiale).
05. Le fonti della leggenda
La battaglia di Artù contro il gigante di Mont-Saint-Michel, la
conquista vittoriosa di Irlanda e Gallia, la sua campagna
contro l'esercito romano e la marcia su Roma, fanno di Artù
un eroe conquistatore.
Combattimento di Artù e
del gigante
Giovanni Colonna (1298-1343), Mare
Historiarum
Paris, 1447-1455
Provenienza: Guillaume Jouvenel des
Ursins ; Luigi XII ; Bibliothèque royale
BnF, Manuscrits, latin 4915 (f. 295v)
Combattimento di Artù e del gigante
•
Rampollo di una famosa famiglia romana, amico del Petrarca, il frate domenicano Giovanni
Colonna (1300-1343) scrisse a Roma intorno al 1340, una grande storia politico-religiosa del
mondo, che la sua morte ha interrotto a metà del XIII secolo. Dei tre manoscritti medievali
conservati (Roma, Vat. Lat. 4963 e BnF, latin 4914 e 4915), questa copia è riccamente
illustrata con oltre 800 miniature. Venne realizzata per il cancelliere di Francia di Carlo VII,
Guillaume Jouvenel Orsini, e illustrato da un artista anonimo noto come Maître de Jouvenel.
La storia della battaglia di Artù con il gigante è raccontata nel libro VI, stranamente associata
con l'istituzione della festa della Purificazione della Vergine (2 febbraio) a Costantinopoli e un
richiamo alla santità di Radegonda, moglie del re Clotario I (re franco della dinastia dei
Merovingi). Di conseguenza, la partenza di Artù, mortalmente ferito, per l'Isola di Avalon, da
dove deve tornare un giorno, assume un aspetto messianico. Mentre il testo non lo
menziona, si vede sulla miniatura in lontananza, la sagoma blu del Mont-Saint-Michel, dove la
leggenda vuole che si sia svolto il combattimento.
Combattimento di Artù e
del gigante di Mont SaintMichel
Vincent de Beauvais, Miroir Historial,
traduit par Jean de Vignay (3e vol.)
Bruges, verso il 1455
Provenienza: Guillaume Jouvenel des
Ursins ; Luigi XII ; Bibliothèque royale
BnF, Manuscrits, français 310 (f. 221 v)
Combattimento di Artù e del gigante di Mont Saint-Michel
•
Il domenicano Vincenzo di Beauvais, nel 1260 compose un’enciclopedia latina, subito
tradotta in diverse lingue. Al libro XXII della sezione intitolata Speculum historiale (o Miroir
istoriale, nella traduzione francese), tra le leggende dei santi dalla metà del VI secolo,
racconta di Artù, esaltandone il ruolo di eroe civilizzatore. L'episodio, direttamente ispirato
dal Brut di Wace, è celebre: nei pressi del Mont-Saint-Michel, il re dei Britanni lotta da solo
con il barbaro gigante Dinabuc, che ha rapito Elena, nipote del conte Hoel. Il miniatore
William Vrelant, che ha lavorato più volte per Luigi di Bruges, ha illustrato questa copia dello
Speculum historiale. Ha rappresentato qui il combattimento del re contro il gigante, simbolo
della lotta tra la cortesia cavalleresca e la barbarie, e primo segno del destino glorioso che,
secondo la profezia della Sibilla, doveva condurre Artù a vincere la tirannia di Roma e a
occupare il soglio di Roma imperiale. Il tradimento di suo figlio bastardo Mordred doveva
distruggere questa speranza.
Inizio della ricerca del
Graal
Lancelot-Graal
Poitiers, verso il 1480
Provenienza: Yvon du Fou, gran
cacciatore di Francia, siniscalco del
Poitou; Du Chesne; Colbert; entrato
nella Biblioteca del re nel 1732
BnF, Manuscrits, français 111 (f. 236)
Inizio della ricerca del Graal
•
•
La fortunata carriera politica di Yvon du Fou († 1488) gli ha offerto i mezzi per soddisfare i
suoi gusti di bibliofilo. Siniscalco del Poitou, commissionò a librai e miniatori la produzione di
diversi libri, tra cui questo manoscritto. La “Quête du Graal” si apre con una grande
illustrazione disposta nella metà inferiore della pagina, sopra le arme del destinatario.
Vestiti alla moda del regno di Luigi XI (1423-1483), infagottati nelle loro giacche e e cappucci,
gli eroi arturiani hanno guadagnato in bonomia quanto hanno perso in eleganza. La
composizione segue il filo della narrazione. A sinistra, nel suo castello di Camelot, Artù ha
raccolto i Cavalieri della Tavola Rotonda, alla vigilia di Pentecoste. Arriva un messaggero del re
Pellés (re del castello del Graal, a Corbenic) che richiede a Lancillotto di seguirlo. Partono
subito e raggiungono un monastero (raffigurato a destra), dove Galaad – figlio di Lancillotto e
della figlia di Pellès – ha trascorso la sua infanzia.
Inizio della ricerca del Graal 2
•
Nella cappella, alla presenza delle monache e dei suoi cugini Bors e Lyonel, Lancillotto riveste
l'adolescente, che sarà condotto il giorno successivo alla corte di Artù dall'eremita Nascieno.
Nel frattempo, Lancillotto e i suoi compagni fanno ritorno a Camelot. In primo piano a destra,
si svolge la prima avventura meravigliosa della Quête. Sul fiume, lungo il palazzo è apparsa
una roccia vermiglia dove è conficcata una spada preziosa, promessa al miglior cavaliere del
mondo. Mentre Lancillotto si rifiuta di mettervi mano e Galvano, obbedendo al comando di
Artù, tenta inutilmente, solo Galaad avrà successo – così riproducendo il gesto con cui Artù
era stato nominato re legittimo, alla fine, da Merlino.
Artù e la battaglia contro i
baroni ribelli
Histoire de Merlin
Romanzo del XIII sec.
Manoscritto copiato a Saint-Omer,
verso il 1280-1290
BnF, Manuscrit, Français 95 fol. 162v
Artù e la battaglia contro i baroni ribelli
•
Dopo aver ritardato il più possibile l'incoronazione di Artù, i suoi baroni finalmente accettano
la sua elezione. Nonostante le rivelazioni di Merlin sulla nascita di Artù, la testimonianza di
Ulfin e Antor e la presentazione della lettera di accordo tra Uteprandragon e Merlin, i nobili
continuano a disprezzare Artù e decidono di prendere le armi contro di lui. Il nuovo re
beneficia del sostegno di Merlino, del popolo e della Chiesa che scomunica i suoi nemici. I
baroni assediano Artù rifugiato in una torre, ma quando la battaglia comincia, Merlin dà ad
Artù come stendardo un drago che sputa fiamme e che lancia un incantesimo sul campo
nemico appena incendiato. Dopo aver ritardato il più possibile l'incoronazione di Artù, i suoi
baroni finalmente accettano la sua elezione. Nonostante le rivelazioni di Merlin sulla nascita
di Artù, la testimonianza di Ulfin e Antor e la presentazione della lettera di accordo tra
Uteprandragon e Merlin, i nobili continuano a disprezzare Artù e decidono di prendere le
armi contro di lui.
Artù e la battaglia contro i baroni ribelli 2
•
Il nuovo re beneficia del sostegno di Merlino, del popolo e della Chiesa che scomunica i suoi
nemici. I baroni assediano Artù rifugiato in una torre, ma quando la battaglia comincia,
Merlin dà ad Artù come stendardo un drago che sputa fiamme e che lancia un incantesimo
sul campo nemico appena incendiato. Le truppe di re Artù, beneficiando dello stendardo
magico affidato da Merlino al siniscalco Keu, affrontano quelli dei baroni ribelli. Gli uomini di
Artù iniziano l'attacco con la lancia prima di ricorrere alla spada. I due schieramenti si
affrontano in una composizione piramidale attorno ai corpi dei soldati già caduti con i loro
cavalli. L'immagine del drago che sputa fuoco, sovrastante la scena, annuncia la vittoria del
giovane re.
06. Le fonti della leggenda
Dopo la conquista, la caduta: Artù è
tradito da suo nipote Mordred, che ha
preso il potere e, nella battaglia finale a
Camlann, viene ferito a morte e poi
condotto sull'isola di Avalon.
Battaglia di Salisbury
La Mort du roi Arthur
Romanzo ddell’inizio del XIII sec.
Manoscritto copiato nells Francia
centrale, verso il 1470
BnF, Manuscrits, Français 112 (3) fol.
226
"Comment le Roy Artus assembla aux
sesnes et aux gens Mordret où il y eut
la plus cruelle bataille qui oncques fut
veue ou royaulme de Logres"
Artù uccide Mordred
Boccaccio, De casibus
Jean Boccace (1313-1375), De Casibus
virorum illustrium, 1360
Manoscritto copiato in Francia nel XV
sec.
BnF, Manuscrits, Français 230 fol. 236
Boccaccio, nel suo De casibus, narra
delle vicende di re e regine,
dall'antichità al XIV secolo, reali o
immaginari. La parte dedicata a re Artù
racconta l'episodio in cui il re uccide il
figlio e nipote Mordred e viene ferito a
morte da lui.
07. Le fonti della leggenda
Si troveranno nei romanzi
successivi, i compagni di
Artù: Galvano, Cador,
Bédoger e Keu. Merlino non
è ancora che il consigliere di
Uther Pendragon.
Yvain ou Le Chevalier au
Lion
Chretien de Troyes (ca. 1135-ca. 1185),
Yvain ou Le Lion au Chevalier
Romanzo scritto tra il 1177 e il 1181
Manoscritto copiato nel nord della
Francia, verso il 1325
BnF, Manuscrits, Français 1433 fol. 80v
Due scene – 1. La giostra di Yvain e
Keu, che spezza la lancia e perde
l’equilibrio; 2. in basso, Keu è a terra,
Yvain s’impadronisce del cavallo che
riporta ai cavalieri di Artù .
Il torneo di Yvain e Keu
Artù e la sua corte sono a venuti a vedere la meraviglia della Fontana. Sono sorpresi di non
trovare Yvain. “E’ scappato, il fanfarone!", dice Keu. Il re consente a Keu di combattere. Non
senza piacere, Yvain ha riconosciuto le armi di Keu e si lancia al galoppo contro di lui.
La miniatura è divisa in due quadri. In alto, su un fondo blu e rosso, i due cavalieri si scontrano
violentemente. Yvain, riconosciabile per il leone d'oro sullo scudo, la spallina e la gualdrappa
del cavallo, colpisce con la lancia lo scudo del suo avversario, che cade indietro, mentre la sua
lancia si spezza. Sotto, Kay capitombola a terra. Yvain, che non vuole più colpirlo,
s’impadronisce del suo cavallo per restituirlo ai cavalieri di Artù che si sono avvicinati; i volti
esprimono la felicità di vedere a terra colui che tratta gli altri con tanto disprezzo. Artù e la
sua corte trascorrono otto giorni di festa nel castello di Yvain. Quando arriverà il momento di
partire, Galvano inciterà Yvain a gareggiare nei tornei con lui, perché un cavaliere deve
accrescere valore e reputazione. Laudine (signora del castello di Landuc) vi acconsente, a
patto che Yvain ritorni da lei entro un anno, altrimenti gli negherà per sempre il suo amore.
Lei gli dona un anello magico che lo proteggerà e gli ricorderà la sua promessa.
Scarica

Artù 01 Dalla storia alla letteratura Le fonti della leggenda 04-07