IL NOSTRO PERCORSO
Un esperienza piena di emozioni e ricordi orribili
che hanno tormentato persone per tutta la vita
Destinatario sconosciuto
Questa prima esperienza ci ha fatto
calare nel clima storico e politico della
fine degli anni Trenta in Germania.
Parla di un forte rapporto di amicizia
fra un tedesco cosiddetto di razza ariana
e un tedesco di origine ebraica, che, a
causa dei pregiudizi razziali e
dell'influenza del regime totalitario
nazista, è costretta a finire.
Museo della deportazione
Poi la visita al “Museo della
Deportazione” di Prato, attraverso un
video, ci ha aperto nuovi orizzonti verso
un altro sistema totalitario, quello
fascista, in Toscana.
Nel video, che riguarda la vita di Roberto
Castellani, ex deportato, ci ha colpito il
modo in cui veniva inculcata l'ideologia
fascista ai bambini nelle scuole.
Archivio storico
La visita all' ”Archivio storico” di Empoli,
ci ha messo di fronte alla storia di
Empoli, relativamente ai fatti del 1921.
I’1 Marzo 1921 viene ricordato per un
episodio tragico che ha segnato la storia
di Empoli, portando alla morte 9 persone.
Questo episodio si può considerare l’atto
di nascita di un’identità antifascista
nella città, che emerge con più vigore
durante l’occupazione tedesca.
Intervista a Virgilio Rovai
L'incontro - intervista in classe con
Virgilio Rovai, figlio del deportato Aldo e
nipote di un antifascista, sembra aver
chiuso il cerchio intorno alla storia di
Empoli, dall'1marzo del 1921 all'8 marzo
del 1944, data della deportazione .
La ricerca
Con lo studio del fascismo in storia,
abbiamo affrontato una ricerca per
approfondire meglio la storia della nostra
zona in quel particolare periodo.
Abbiamo così scoperto che nel 1921, a
Empoli furono uccisi dagli antifascisti 9
uomini, tra carabinieri e marinai di
passaggio, scambiati per fascisti,
Abbiamo così imparato che la passione
antifascista empolese si manifesta in
occasione dell'1 marzo del '21 e per tutto
il ventennio fascista fino alla
deportazione a Mauthausen dell'8 marzo
Le deportazioni dell'8 marzo degli operai
della vetreria Taddei, di ignari passanti,
di professionisti e di tanti altri non fu
altro che un amaro tributo che la città
dovette pagare per aver sempre
affermato, anche nella clandestinità, la
propria fede politica
VOGLIAMO CONCLUDERE DICENDO CHE NON ESISTONO RAZZE E CHE LO
STUDIO DELLA STORIA FASCISTA, NAZISTA O STALINISTA, FORME DIVERSE DI
UNO STESSO TOTALITARISMO, CI DEVE FAR RIFLETTERE AFFINCHÉ NON
DEBBA PIÙ ACCADERE QUALCOSA DEL GENERE IN FUTURO, QUALCOSA CHE
NEGHI LA DIGNITÀ DEGLI UOMINI; PUR SAPENDO CHE IN ALTRE PARTI DEL
MONDO, PURTROPPO, CONTINUANO A SOPRAVVIVERE FORME DIVERSE DI
TOTALITARISMO FINO AI NOSTRI GIORNI.
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Presentazione del nostro percorso 3 M