ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN
B.G. Pacifico
L’Attuale Contesto Economico Nazionale
Da dove partire…
Concluso il 14 maggio, approvato l’altro ieri!
Documento conclusivo dell'indagine delle commissioni Bilancio e Affari Sociali
1 - Situazione
Gli oneri derivanti dal sistema sanitario italiano non sono
superiori a quelli di altri Paesi, anzi si collocano al di sotto
della media internazionale e europea.
Tra gli aspetti negativi segnalati sottopongo alla vostra
attenzione in particolare quello che lega il protrarsi della
crisi finanziaria ed il conseguente sensibile decremento
dei finanziamenti destinati al SSN alla riduzione della
qualità dei servizi erogati ed alla loro capacità di
rispondere ai bisogni sanitari della popolazione.
Documento conclusivo dell'indagine delle commissioni Bilancio e Affari Sociali
2 – Gap tra regioni e Piani di Rientro
Altro aspetto negativo: il forte gap esistente tra Regioni in Piano di
Rientro e non e, più in generale, tra Regioni meridionali ed il resto
del Paese, visti i sensibili ritardi infrastrutturali da cui derivano
inaccettabili differenze nell'erogazione dei Livelli Essenziali di
Assistenza, che mettono a rischio l'universalità del sistema ed il
rispetto della nostra Costituzione.
Documento conclusivo dell'indagine delle commissioni Bilancio e Affari Sociali
2 – Gap tra regioni e Piani di Rientro
Di seguito un grafico che esplicita le differenze tra Regioni in PdR e regioni non
in PdR.
Segnalo che nel documento si chiede , inoltre, di prevedere meccanismi che
premino le Regioni e le Aziende virtuose
Apriamo una parentesi….
Principali riduzioni di costo
Fonte dati: Bilanci di Esercizio PUGLIA
Meno 200 mln costo del personale
Meno 140 mln Farmaci (saldo convenzionata ed ospedaliera)
Meno 40 di alcuni B&S
(al netto dei consumi di utenze,
degli effetti delle nuove gare…)
STRESS PER IL SISTEMA
Torniamo al ….
Documento conclusivo dell'indagine delle commissioni Bilancio e Affari Sociali
3 - Costi standard e “regioni benchmark”.
Il sistema attuale potrebbe essere in linea di principio assolutamente
virtuoso, contestualmente però
"rischia di restare in larga misura una mera
enunciazione se non sarà integrato con la
definizione di indicatori appropriati, specifici e
coerenti con l’obiettivo di consentire la crescita
del livello assistenziale medio delle regioni a
maggior svantaggio strutturale".
Documento conclusivo dell'indagine delle commissioni Bilancio e Affari Sociali
4 – Ticket
Nel corso dell’indagine conoscitiva è stato riscontrato come l’innalzamento
dei ticket sulla specialistica piuttosto che ridurre il numero delle prestazioni le
abbia invece trasferite sul settore privato, posto che la compartecipazione per
alcune prestazioni è risultata addirittura più onerosa del loro stesso prezzo,
facendo così venir meno il gettito atteso.
COSTI FISSI
Documento conclusivo dell'indagine delle commissioni Bilancio e Affari Sociali
4 – Al posto dei ticket, adottare un nuovo sistema con la
fissazione di una franchigia, calcolata in percentuale del
reddito.
In sostituzione del ticket è stata quindi proposta la fissazione di
una franchigia, calcolata in percentuale del reddito, fino al
concorrenza
della quale si dovrà pagare interamente,
secondo le attuali tariffe, ogni prestazione sanitaria fruita nel
corso dell’anno.
Superata la franchigia le prestazioni sarebbero invece gratuite.
Questo sistema introdurrebbe un co-payment in grado di tutelare l’appropriatezza
delle prestazioni sanitarie, senza determinare alcun limite agli accessi più costosi o
più frequenti. La corretta determinazione del reddito potrebbe essere effettuata
applicando il sistema ISEE.
Documento conclusivo dell'indagine delle commissioni Bilancio e Affari Sociali
5 - Puntare forte su fondi integrativi e polizze
assicurative, con più defiscalizzazione.
La possibilità di ricorrere alla sanità integrativa
dovrebbe comunque essere affrontata senza
pregiudizi ideologici e valutando preventivamente con
molta attenzione i costi e i benefici derivanti dal
ricorso a tale soluzione.
Documento conclusivo dell'indagine delle commissioni Bilancio e Affari Sociali
6 – Beni e Servizi
In merito agli effetti della spending review sulla spesa per beni e servizi, nel corso
dell’indagine conoscitiva sono state rilevate diverse criticità. In particolare sono
stati forniti dati che evidenziano per le aziende sanitarie una realtà di
contenimento della spesa ben lontana da quella auspicata dal legislatore.
(riduzione media del 2% rispetto al 5% e 10% previsti dai DL)
Di fronte a tali criticità sono state presentate una serie di proposte tecniche per
una spending review sostenibile, quali:
• l’adozione di un sistema di prezzi di riferimento più congruo per beni e servizi,
posto che l’attuale criterio basato sul prezzo più basso rischia di sacrificare la
qualità alla logica del risparmio;
• la costituzione di una agenzia sui dispositivi medici, in grado di definire la
congruità dei prezzi in rapporto alla innovatività, come avviene già nel
comparto farmaceutico
Documento conclusivo dell'indagine delle commissioni Bilancio e Affari Sociali
7 - Il SSN dovrà orientarsi … solo a chi ne ha effettivamente bisogno
La sostenibilità finanziaria del SSN nel medio-lungo periodo, anche in relazione
alle tendenze demografiche in atto, ha come punto di partenza lo sviluppo del
modello di governance del settore sanitario.
Allo stesso tempo si basa sul ripensamento dell’attuale modello di assistenza, con
l’obiettivo di tener conto della effettiva situazione economica nella modulazione
delle prestazioni a chi ne ha effettivamente bisogno.
Si dovranno dunque rafforzare le politiche legate alla prevenzione, con
investimenti anche allargati a settori diversi da quello sanitario, che
contribuiscano a limitare il ricorso al SSN per finalità di cura, sia in termini di
accessi che di livello delle cure richieste.
Tutto ciò potrebbe
anche essere condivisibile
Ma tornando al finanziamento
…QUALI criteri da utilizzare
per il riparto del fabbisogno
sanitario
QUALI criteri da utilizzare
per il riparto del fabbisogno sanitario
•
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Consumi per età (già utilizzata oggi in Italia)
mortalità sotto i 75 anni;
frequenza standardizzata di malattia sotto i 75 anni;
proporzione di nascite premature (basso peso);
over 75 che vivono da soli;
numero di aventi diritto a indennità per disabilità;
indicatore aggregato di povertà per i bambini;
indicatore aggregato di deprivazione.
• aree metropolitane
• aree rurali
• extracomunitari
• immigrazione
REGIONI, chiedono anche …
• incidenza tumori
• cronicità
• ecc…
ESPERTI … PENSANO MODELLI e FORMULE «SCIENTIFICHE!!!»
A mio parere per individuare il
criterio di finanziamento c’ è una
soluzione semplice e facile
da cui ripartire
Riprendo una parabola riportata in un
documento redatto dall’AGENAS - Agenzia
nazionale per i servizi sanitari regionali,
«Riflessione sui criteri da utilizzare per il
riparto del fabbisogno sanitario» come da
incarico ricevuto dalla Conferenza delle
Regioni e delle Province autonome in data
12 gennaio 2010.
La parabola del giusto libertino
Il nobile veneziano Don Giovanni de’ Giusti era conosciuto, come
peraltro dice anche il suo nome, per essere un uomo assai giusto ma
anche dedito ad una fertile vita amorosa.
Da tre delle sue innumerevoli avventure nacquero tre bei figlioli che al
tempo della narrazione avevano 20, 13 e 7 anni di età e che per
rispetto non indicheremo per nome proprio ma con l’appellativo di
Maggiore, Medio e Minore.
Le madri dei tre ragazzi erano madri affettuose e degnissime nello
svolgimento del loro ruolo, ma la madre del Maggiore era di famiglia
molto ricca, quella del Minore era benestante mentre quella del
Medio, seppur di cultura raffinata, era realmente indigente.
La parabola del giusto libertino
Don Giovanni disponeva di un reddito mensile di 5.000 marenghi, per
quei tempi una cifra davvero ragguardevole; in base alla sua ricchezza
un magistrato della Serenissima aveva stabilito che la quota da
devolvere ai suoi figlioli fosse del 30%, cioè di 1.500 marenghi,
lasciando però al de’ Giusti il compito di definire come ripartirli tra di
loro.
Don Giovanni dapprima pensò alla soluzione più facile e più semplice
cioè quella di dare a tutti la stessa cifra equivalente a 500 marenghi
ciascuno.
La parabola del giusto libertino
Ma poi, incontrandosi con la madre del Maggiore questa gli fece
presente che i bisogni di un ventenne non sono quelli di un tredicenne o
di un bambino di sette anni, ed allora Don Giovanni si diede da fare
per farsi dire da chi era esperto quanto fossero mediamente i bisogni
dei ragazzi alle loro diverse età … decidendosi che se ne sarebbe
accollato la metà, lasciandone l’altra metà a carico delle madri.
I saggi consultati gli riferirono che in media: i ventenni costavano
1.200 i tredicenni 1.000 e i bambini di sette anni 800 marenghi.
Seguendo scrupolosamente queste indicazioni egli diede ai figlioli
rispettivamente 600, 500 e 400 marenghi, cioè la metà del loro costo.
La parabola del giusto libertino
Incontrando poi una domenica di pellegrinaggio a Roma, la madre del
Medio, queste gli chiese se fosse giusto che a suo figlio che disponeva
da parte di madre di pochi marenghi fosse dato lo stesso di quanto era
dato agli altri cui invece le madri potevano dare molto di più; il giusto
de’ Giusti gli diede ragione e conseguentemente prese 100 marenghi
dal Maggiore e 50 dal Minore e li diede al Medio cosicché
l’assegnazione divenne di 500, di 650 e di 350.
La madre del Maggiore, non consultata, si adirò e gli disse ”proprio
perché di famiglia ricca, il tuo figlio Maggiore è costretto a spendere
di più per vestirsi meglio, per accompagnarsi ai suoi simili, per
rispettare i doveri del suo rango”. Don Giovanni rimase colpito da
questa richieste e si chiese se fosse giusta, ed in parte la ritenne tale
ed allora tolse 50 marenghi al Medio e 25 al Minore cosicché le loro
quote diventarono di 575, 600 e 325 marenghi.
La parabola del giusto libertino
La madre del Minore, che viveva a Milano, saputo di queste
decurtazioni approfittò di una visita del padre a suo figlio, nel giorno
di Sant’Ambrogio, per fargli notare che ben altri erano i costi della vita
nel ducato di Milano di quanto non fossero a Roma dove viveva il
Maggiore e a Palermo dove viveva il Medio.
Il de’ Giusti non ne sapeva molto di economia internazionale ma
consultati gli esperti si rese conto che le cose stavano proprio così ed
allora tolse 75 marenghi al Maggiore, 100 al Medio e li diede al
Minore. E così, dopo tanta fatica e dopo tanti ragionamenti, le quote
divennero di 500 marenghi a testa, uguali per tutti e tre;
… un finale inatteso per una vicenda complessa.
La parabola del giusto libertino
Alla fine dell’anno scolastico, però, successe che il Minore fu approvato a pieni
voti ed aveva persino messo da parte dei risparmi nel suo piccolo salvadanaio,
il Medio aveva superato di poco la sufficienza e non aveva fatto né debiti né
risparmi, il Maggiore invece non era riuscito a dare gli esami all’Accademia ed
aveva persino contratto dei debiti facendo scommesse sulle corse dei destrieri,
Don Giovanni, rattristato, non seppe più cosa fare e la sua tentazione fu a
lungo quella di togliere soldi al Maggiore per rimetterlo sulla giusta strada.
Ci pensò e ci ripensò, ma alla fine decise di continuare a dare a
ciascuno secondo il suo bisogno e si mise invece ad essere più
presente nella vita dei figli per aiutarli a crescere, a diventare onesti
ed educati, a rispettare i loro doveri ed a non sperperare i loro denari
in futili utilizzi.
ETICA, ECONOMIA E GESTIONE DEL SSN: PROPOSTE
ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN – Bari 6 giugno 2014
SPESA FARMACEUTICA
ETICA, ECONOMIA E GESTIONE DEL SSN: PROPOSTE
ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN – Bari 6 giugno 2014
UN ESEMPIO …GLI ANTIBIOTICI
ETICA, ECONOMIA E GESTIONE DEL SSN: PROPOSTE
ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN – Bari 6 giugno 2014
Da un punto di vista tecnico, le analisi di settore dicono che "l’Italia è uno dei paesi europei che usa più antibiotici sistemici in
ambito sia territoriale sia ospedaliero. Si osservano significative differenze nei consumi su base regionale con gradiente nordsud. I
dati disponibili (ambito territoriale) indicano un frequente uso inappropriato degli antibiotici: prescrizioni non necessarie ed
eccessivo ricorso a molecole con spettro di azione esteso" (fonte: Il consumo di antibiotici in Europa, in Italia, in
Emilia-Romagna, Carlo Gagliotti - ASSR Emilia-Romagna).
ETICA, ECONOMIA E GESTIONE DEL SSN: PROPOSTE
ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN – Bari 6 giugno 2014
Aifa - Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Regionale (gennaio / marzo 2014)
(25/06/2014)
farmaci
ETICA, ECONOMIA E GESTIONE DEL SSN: PROPOSTE
ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN – Bari 6 giugno 2014
Aifa - Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Regionale (gennaio / marzo 2014)
(25/06/2014)
ETICA, ECONOMIA E GESTIONE DEL SSN: PROPOSTE
ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN – Bari 6 giugno 2014
Alla fine numero più numero meno siamo +3% +4% del tetto,
ovvero + 200mln di spesa farmaceutica
ETICA, ECONOMIA E GESTIONE DEL SSN: PROPOSTE
ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN – Bari 6 giugno 2014
ETICA, ECONOMIA E GESTIONE DEL SSN: PROPOSTE
ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN – Bari 6 giugno 2014
Forse rivedere il tetto
Forse rivedere il calcolo del tetto
ma ….
La spesa in Puglia è alta.
ETICA, ECONOMIA E GESTIONE DEL SSN: PROPOSTE
ECONOMIA SANITARIA: FINANZIAMENTO E SOSTENIBILITA’ DEL SSN – Bari 6 giugno 2014
Cosa fare?
Partire con l’analisi
prescrittore
per prescrittore
Dei principi attivi, marche e quantità
…
Anche se il problema è più ampio e culturale
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