BPCO stabile:
Terapia combinata con Corticosteroidi Inalatori
+ Beta-2- agonisti long acting

In un recente studio clinico prospettico randomizzato e controllato
condotto su oltre 6000 pazienti, l’associazione salmeterolo/fluticasone ha
ridotto la mortalità (obbiettivo primario dello studio) del 17,5%, riduzione
ai limiti della significatività statistica (p=0.052), mentre i risultati di
un’analisi secondaria predifinita di Cox hanno evidenziato una riduzione
significativa del rischio, pari al 19% (p=0.03).

A supporto dei precedenti studi condotti su pazienti più gravi, nello stesso
studio tale combinazione è risultata superiore ai singoli componenti ed al
placebo su alcuni importanti parametri clinici (stato di salute, frequenza
delle riacutizzazioni, uso di steroidi orali) in pazienti con VEMS prebroncodilatatore < 60% e senza storia di frequenti riacutizzazioni.

I risultati supportano l’uso di questa terapia in pazienti di gravità
spirometrica minore rispetto a quelli indicati dalle linee guida precedenti,
(VEMS prebroncodilatatore <60%). Tale raccomandazione è stata
approvata dall'autorità regolatoria Europea (EMEA) e Italiana (AIFA)
Calverley PMA et al, NEJM 2007; 356:775
BPCO stabile:
Terapia combinata con Corticosteroidi Inalatori
+ Beta-2- agonisti long acting

Una analisi post-hoc di questo studio sugli effetti dei trattamenti farmacologici in studio sul declino
funzionale ha mostrato che il trattamento inalatorio continuativo rallenta significativamente il
declino funzionale (VEMS) di 16ml/anno nei pazienti trattati con la associazione
salmeterolo/fluticasone e di 13 ml/anno nei pazienti trattati con futicasone o salmeterolo

Nello stesso studio è stato rilevato un aumento significativo di polmoniti nei pazienti che hanno
assunto la terapia di combinazione, legato all’impiego del fluticasone. Questo incremento, non
confermato radiograficamente, non ha determinato un aumento nel numero dei decessi. Un'analisi
post hoc dello studio ha rilevato che i pazienti a maggiore rischio di sviluppare polmonite,
indipendentemente dal trattamento, sono i soggetti più anziani, quelli con un indice di massa
corporea più basso (<25kg/m2) ed i pazienti affetti da una forma molto grave della malattia
(FEV1<30% del teorico).

La monoterapia con ICS era associata ad un significativo aumento di mortalità rispetto alla
combinazine, il che conferma la raccomandazione delle attuali linee guida che non prevede l'uso
degli ICS da soli nella BPCO.
ELIMINARE

Il trattamento per 3 anni con il B2 agonista a lunga durata d’azione salmeterolo non ha mostrato
eventi avversi maggiori
Calverley PMA et al, NEJM 2007; 356:775
Celli B et al AJRCCM 2008; 178: 332-8
Ulteriori evidenze sul contribuo dell’ICS nella terapia della BPCO
Lapperre et al., Ann Int Med 2009
Studio randomizzato, in doppio cieco, controllato vs placebo, finalizzato a valutare gli effetti a
lungo termine (30 mesi) degli ICS, con o senza LABA, sul profilo infiammatorio bronchiale
(obiettivo primario) dei pazienti con BPCO moderata o grave.
La popolazione era costituita principalmente da pazienti con BPCO moderata (91/101 in stadio II
GOLD), con iperreattività bronchiale, steroidi –naive da almeno 6 mesi. Erano accuratamente
esclusi i pazienti con diagnosi corrente o remota di asma.
Il trattamento con il corticosteroide fluticasone (FP) ha ridotto significativamente rispetto a
placebo l’infiammazione bronchiale e aumentato l’integrità epiteliale rispetto al placebo.
Gli effetti antinfiammatori erano accompagnati da benefici clinici: rallentamento del declino
funzionale, riduzione della dispnea e dell’iperreattività bronchiale, miglioramento della qualità di
vita. L’aggiunta di salmeterolo non ha avuto effetti sulla flogosi bronchiale ma ha migliorato
ulteriormente i parametri funzionali.
Per contro, la sospensione di FP ha determinato un significativo peggioramento della flogosi
bronchiale, associato ad un deterioramento del quadro clinico (aumento dell’ iperreattività
bronchiale, peggioramento dei sintomi, accelerato declino funzionale).
In conclusione, nello specifico fenotipo di pazienti arruolati in questo studio, la terapia a lungo
termine con ICS ha mostrato la potenzialità di modificare il decorso clinico della malattia.
Lapperre et al., Ann Int Med 2009
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