TFA 2014-2015
Università “Sapienza” di Roma
Didattica della lingua italiana
A043-A050-A051-A052
Paola Cantoni
L’intellettuale e l’insegnante come figure di soglia
• L’intellettuale e l’insegnante sono figure di soglia (…)
La scuola deve difendere oggi la propria inattualità, ha
un mandato che non si brucia nell’immediatezza e nella
contingenza; deve resistere ai tempi se ciò è necessario
per assolverlo, e cioè per conservare la memoria e
garantire ancora la possibilità di un patto fra le
generazioni (…) Insegnare a dare un senso a un testo è
insegnare a dare un senso alla vita. E’ appunto questo il
compito fondativo dell’insegnante.
(R. Luperini, Il destino degli intellettuali, in
“L’immaginazione”, 240, 2008, pp. 22-23.)
L’uomo completo, l’uomo creativo
• La creatività va coltivata in tutte le direzioni. (…) Il libero
uso di tutte le possibilità della lingua non rappresenta che
una delle direzioni in cui egli può espandersi. Ma “tout se
tient”, come dicono i francesi. L’immaginazione del bambino,
stimolata a inventare parole, applicherà i suoi strumenti su
tutti i tratti dell’esperienza che sfideranno il suo intervento
creativo. Le fiabe servono alla matematica come la
matematica serve alle fiabe. Servono alla poesia, alla musica,
all’utopia, all’impegno politico: insomma, all’uomo intero, e
non solo al fantasticatore. (…) Servono all’ uomo completo.
Se una società basata sul mito della produttività (e sulla
realtà del profitto) ha bisogno di uomini a metà – fedeli
esecutori, diligenti riproduttori, docili strumenti senza
volontà – vuol dire che è fatta male e che bisogna cambiarla.
Per cambiarla, occorrono uomini creativi, che sappiano
usare la loro immaginazione (Rodari, Grammatica della
fantasia, Torino, Einaudi, 1972, pp. 170-171).
Lettura e scrittura come identità e ricchezza
• Scrivere è cercare la calma, e qualche volta
trovarla. E’ tornare a casa. Lo stesso che leggere.
Chi scrive e legge realmente, cioè solo per sé,
rientra a casa; sta bene. Chi non scrive o non
legge mai, o solo su comando – per ragioni
pratiche – è sempre fuori casa, anche se ne ha
molte. E’ un povero, e rende la vita più povera
(Anna Maria Ortese)
La variazione linguistica : dalla teoria alla pratica.
Indicazioni nazionali – teoria – manuali - laboratori
La variazione nella didattica della lingua
• Le indicazioni nazionali: linee generali e competenze,
obiettivi specifici di apprendimento nella scuola
secondaria di I e II grado; l’attività didattica in forma di
“laboratori”.
• La teoria: l’educazione linguistica; la sociolinguistica; la
linguistica testuale; l’italiano contemporaneo nelle sue
varietà; la norma “liquida”; tipi di testi.
• I manuali scolastici: la variazione nelle grammatiche.
• Per una didattica della lingua in variazione: proposte di
laboratori.
I PROGRAMMI: la variazione nelle Indicazioni nazionali
A043
• Indicazioni per il curricolo (scuola dell’infanzia e primo ciclo
d’istruzione) - 2007
• Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo
ciclo d’istruzione –2012
A050
• Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento. Istituti Tecnici –
2010
• Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento. Istituti
Professionali - 2010
A051-A052
• Indicazioni nazionali per i Licei (artistico, classico, linguistico,
musicale e coreutico, scientifico e delle scienze applicate, delle
scienze umane ed economico-sociale) - 2010
Indicazioni nazionali per i Licei - 2010
Lingua Italiana: linee generali e competenze
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•
La lingua italiana rappresenta un bene culturale nazionale, un elemento essenziale
dell’identità di ogni studente e il preliminare mezzo di accesso alla conoscenza: la
dimensione linguistica si trova infatti al crocevia fra la competenze comunicative,
logico argomentative e culturali (…).
Al termine del percorso liceale lo studente padroneggia la lingua italiana: è in grado
di esprimersi, in forma scritta e orale, con chiarezza e proprietà, variando - a seconda
dei diversi contesti e scopi - l’uso personale della lingua; di compiere operazioni
fondamentali, quali riassumere e parafrasare un testo dato, organizzare e motivare
un ragionamento; di illustrare e interpretare in termini essenziali un fenomeno
storico, culturale, scientifico.
L’osservazione sistematica delle strutture linguistiche consente allo studente di
affrontare testi anche complessi, presenti in situazioni di studio o di lavoro. A
questo scopo si serve anche di strumenti forniti da una riflessione metalinguistica
basata sul ragionamento circa le funzioni dei diversi livelli (ortografico,
interpuntivo, morfosintattico, lessicale-semantico, testuale) nella costruzione
ordinata del discorso.
Ha inoltre una complessiva coscienza della storicità della lingua italiana, maturata
attraverso la lettura fin dal biennio di alcuni testi letterari distanti nel tempo, e
approfondita poi da elementi di storia della lingua, delle sue caratteristiche
sociolinguistiche e della presenza dei dialetti, nel quadro complessivo dell’Italia
odierna, caratterizzato dalle varietà d’uso dell’italiano stesso.
Indicazioni nazionali per i Licei - 2010
Obiettivi specifici di apprendimento
Primo biennio
•
(…) consolida e approfondisce le capacità linguistiche orali e scritte,
mediante attività che promuovano un uso linguistico efficace e corretto,
affiancate da una riflessione sulla lingua orientata ai dinamismi di coesione
morfosintattica e coerenza logico-argomentativa del discorso, senza
indulgere in minuziose tassonomie e riducendo gli aspetti nomenclatori. Le
differenze generali nell’uso della lingua orale, scritta e trasmessa saranno
oggetto di particolare osservazione, così come (…) [le]diverse forme della
videoscrittura e della comunicazione multimediale.
•
Tali attività consentiranno di sviluppare la competenza testuale sia nella
comprensione (…) sia nella produzione (…). Oltre alla pratica tradizionale
dello scritto esteso, nelle sue varie tipologie, (…) sarà in grado di comporre
brevi scritti su consegne vincolate, paragrafare, riassumere cogliendo i tratti
informativi salienti di un testo, titolare, parafrasare, relazionare, comporre
testi variando i registri e i punti di vista.
•
Questo percorso utilizzerà le opportunità offerte da tutte le discipline con
i loro specifici linguaggi per facilitare l’arricchimento del lessico e
sviluppare le capacità di interazione con diversi tipi di testo, compreso
quello scientifico: la trasversalità dell’insegnamento della Lingua italiana
impone che la collaborazione con le altre discipline sia effettiva e
programmata.
•
Al termine del primo biennio affronterà, in prospettiva storica, il tema
della nascita, dalla matrice latina, dei volgari italiani e della diffusione
del fiorentino letterario fino alla sua sostanziale affermazione come
lingua italiana.
Secondo biennio e quinto anno
•
(…) lo studente consolida e sviluppa le proprie conoscenze e competenze
linguistiche in tutte le occasioni adatte a riflettere ulteriormente sulla ricchezza
e la flessibilità della lingua, considerata in una grande varietà di testi
proposti allo studio.
•
Lo studente analizzerà i testi letterari anche sotto il profilo linguistico,
praticando la spiegazione letterale per rilevare le peculiarità del lessico, della
semantica e della sintassi e, nei testi poetici, l’incidenza del linguaggio figurato
e della metrica. Essi, pur restando al centro dell’attenzione, andranno
affiancati da testi di altro tipo, evidenziandone volta a volta i tratti peculiari;
nella prosa saggistica, ad esempio, si metteranno in evidenza le tecniche
dell’argomentazione.
•
Nella prospettiva storica della lingua si metteranno in luce la decisiva
codificazione cinquecentesca, la fortuna dell’italiano in Europa soprattutto in
epoca rinascimentale, l’importanza della coscienza linguistica nelle generazioni
del Risorgimento, la progressiva diffusione dell’italiano parlato nella
comunità nazionale dall’Unità ad oggi. Saranno segnalate le tendenze
evolutive più recenti per quanto riguarda la semplificazione delle strutture
sintattiche, la coniazione di composti e derivati, l’accoglienza e il calco di
dialettalismi e forestierismi.
Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento.
Istituti Tecnici e Professionali– 15 marzo 2010
Primo biennio
•
•
•
padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire
l’interazione comunicativa verbale in vari contesti
leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo
produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Al termine del quinquennio: risultati di apprendimento che lo mettono in grado di:
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utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le
esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici,
tecnologici;
riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura,
delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento
soprattutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico;
stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia
in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;
utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con
riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in
rete.
Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e
del primo ciclo d’istruzione – 2012
ITALIANO:
Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola
secondaria di I grado:
-
Ascolto e parlato
Lettura e Scrittura
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
-
Riconoscere ed esemplificare casi di variabilità della lingua
Stabilire relazioni tra situazioni di comunicazione, interlocutori e registri
linguistici; tra campi di discorso, forme di testo, lessico, specialistico
Riconoscere le caratteristiche e le strutture dei principali tipi testuali (narrativi,
descrittivi, regolativi, espositivi, argomentativi)
Riconoscere le principali relazioni fra significati delle parole (sinonimia, opposizione,
inclusione); conoscere l’organizzazione del lessico in campi semantici e famiglie
lessicali.
Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole: derivazione,
composizione
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L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso
modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la
consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un
grande valore civile (…)
Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi” dai media, riconoscendole
la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente.
Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche
avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.).
Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (…) Costruisce (…) testi e o
presentazioni con l’utilizzo di strumenti tradizionali e informatici. Legge testi letterari
di vari tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione (…)
Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo,
argomentativo) adeguati a situazioni, argomento, scopo, destinatario. Produce testi
multimediali, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con
quelli iconici e sonori.
Comprende e usa (…) le parole del vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di alta
disponibilità) (…) termini specialistici (...) Adatta opportunamente i registri informale e
formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori, realizzando scelte
lessicali adeguate.
Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro
uso nello spazio geografico, sociale e comunicativo.
Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico,
alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai
connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con
maggior precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.
La sfera semantica della variazione linguistica
nelle Indicazioni nazionali
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Varietà (d’uso dell’italiano)
Varietà (grande v. di testi)
Variazione
Vario (tipo)
Vario (tipo, dizionari di)
Variando (registri/punti Varietà
(linguistiche)
di vista/a seconda dei diversi contesti e
scopi)
Differenze (uso lingua orale, scritta e
trasmessa)
Diversità
Diverse
Diverso (tipo)
Diversi (tipi di testo)
Forma diversa (testi di)
Forme diverse (di scrittura creativa)
Accezioni (diverse nei div. ambiti d’uso)
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Ambiti (diversi a. d’uso)
Contesti
Interlocutori
Lessici disciplinari
Lingue (plurale)
Linguaggi (plurale)
Dialetti
Multilinguismo
Multimediale (comunicazione)
Multimediali (testi)
Plurilinguismo
Punti di vista
Registri
Ricchezza e flessibilità (della lingua)
Scopi
Situazione (comunicativa)
Situazioni diverse
Testi (plurale)
Tipo (di testo)
Tipo diverso (testi)
Lessico specialistico della linguistica
nelle Indicazioni nazionali
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Comunicazione multimediale
Connettivi testuali
Conoscenze metalinguistiche
Contesti
Convenzioni grafiche
Fonte, tema, gerarchia, intenzione
dell’emittente (testi)
Ideazione, pianificazione, stesura e
revisione del testo
Interlocutori
Lingua orale, scritta e trasmessa
Narrativo, descrittivo, espositivo,
regolativo, argomentativo
Plurilinguismo
Registro
Registri informale e formale
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Scopi
Situazione comunicativa
Situazione, argomento, scopo, destinatario
Sociolinguistiche (caratteristiche)
Vocabolario di base (fondamentale; di alto
uso; di alta disponibilità)
Spazio geografico, sociale, comunicativo
Termini specialistici
Testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi”
dai media
Testi corretti dal p. vista morfosintattico,
lessicale, ortografico, coerenti e coesi,
adeguati allo scopo e al destinatario
Varietà linguistiche
Varietà (d’uso dell’italiano
LA TEORIA: l’educazione linguistica
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COMPETENZA COMUNICATIVA: insieme di conoscenze che il parlante possiede in quanto
membro di una comunità sociale – capacità di usare la lingua in situazioni concrete, in modo
appropriato rispetto alle diverse variabili (concetto di appropriatezza)
ABILITÀ LINGUISTICHE (concetto introdotto nei Programmi Scuola Media 1979): traduzione
delle competenze nell’uso concreto
- uso produttivo
- uso ricettivo
LE ABILITÀ LINGUISTICHE DI BASE (sviluppo delle 4 abilità obiettivo fondamentale dei
Programmi Scuola Elementare 1985):
- ascoltare
- parlare
- leggere
- scrivere
LA LITERACY (ALFABETIZZAZIONE): abilità di comprendere e usare forme scritte richieste dalla
società e apprezzate dagli individui
- ABILITÀ PRODUTTIVE:
buona competenza di scrittura quando sa scrivere diversi tipi di testi che attivano diverse
abilità cognitive, fanno riferimento a diverse funzioni comunicative e sono rivolte a
diversi destinatari.
LA TEORIA: il GISCEL
Gruppo di intervento e studio nel campo
dell’educazione linguistica
• Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica (1975):
I. La centralità del linguaggio verbale
II. Il suo radicamento nella vita biologica, emozionale, intellettuale, sociale
III. Pluralità e complessità delle capacità linguistiche
IV. I diritti linguistici nella Costituzione
V. Caratteri della pedagogia linguistica tradizionale
VI. Inefficacia della pedagogia linguistica tradizionale
VII. Limiti della pedagogia linguistica tradizionale
VIII. Principi dell’educazione linguistica democratica
IX. Per un nuovo curriculum per gli insegnanti
X. Conclusione
LA TEORIA: la sociolinguistica
• «Un parlante di una qualunque comunità linguistica è tale in quanto
possiede la capacità di produrre e capire messaggi che lo pongano in
interazione comunicativa con altri parlanti, e questa capacità non
comprende solo l’abilità per così dire linguistica, grammaticale (…) ma
necessariamente consterà da una parte di una serie di abilità
linguistiche interrelate (sociali: il saper produrre un messaggio
adeguato alla situazione, e “semiotiche”: il saper utilizzare, in aggiunta
o anche in alternativa al fondamentale strumento linguistico, anche altri
codici, per esempio cinesici, cioè espressioni, atteggiamenti, movimenti
del volto, delle mani, ecc.) e dall’altra di un’abilità linguistica per così
dire sfaccettata e multiforme, che varrà soprattutto nel possedere più
varietà di lingue, nel saper identificarle e nel passare da una lingua
all’altra»
(Berruto 1974, La Sociolinguistica)
LA TEORIA: la linguistica testuale
• COMPETENZA TESTUALE: oltre la competenza grammaticale (legata alla
frase), attenzione a ciò che fa di un gruppo di frasi un testo, capacità di
elaborare un testo:
- coerenza: relazioni di significato tra le parti del testo
- coesione: legami formali tra le parti del testo (rimandi)
LA TEORIA:
storia e architettura dell’italiano contemporaneo
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•
De Mauro T., Storia linguistica dell’Italia unita, Roma-Bari, Laterza, 1963 (2°
ed. 1970; 2011).
De Mauro T., Storia linguistica dell’Italia repubblicana dal 1946 ai nostri
giorni, Roma-Bari, Laterza, 2014.
Berruto G., Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo, Roma, La Nuova
Italia Scientifica , 1987 (2° ed. Roma, Carocci, 2012).
Processi di ristandardizzazione: il “neostandard” o “italiano dell’uso
medio” o “italiano tendenziale”:
Berruto G., Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo 1987.
Mioni A. M., Italiano tendenziale: osservazioni su alcuni aspetti della
standardizzazione, in Scritti linguistici in onore di Giovan Battista Pellegrini, a cura
di P. Benincà et al., Pisa, Pacini, 1983, vol. 1º, pp. 495-517.
Sabatini F., ‘L’italiano dell’uso medio’: una realtà tra le varietà linguistiche italiane,
in Holtus & Radtke 1985, pp. 154-184.
Accademia della Crusca, La lingua italiana in movimento. Incontri del Centro
di studi di grammatica italiana (Firenze, Palazzo Strozzi, 26 febbraio - 4
giugno 1982), Firenze, Accademia della Crusca, 1982.
Profili dell’italiano novecentesco e contemporaneo:
•
Mengaldo, P. V., Il Novecento, in Storia della letteratura italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino,
1994.
•
D’Achille P., L’italiano contemporaneo, Bologna, Il Mulino, 2003.
•
D’Achille P., Lingua d’oggi, in Enciclopedia dell’Italiano Treccani , 2010:
http://www.treccani.it/enciclopedia/lingua-d-oggi_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/
Grammatiche:
•
Renzi L., Salvi G., Cardinaletti A. (a cura di), Grande grammatica italiana di consultazione, Bologna, il
Mulino, 3 voll. (1988-1995 , 2a ed. 2001).
•
Serianni L., Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la
collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET, 1988.
Studi recenti:
•
Beccaria G.L., Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana, 2012.
•
Lombardi Vallauri E., Parlare l’italiano. Come usare meglio la nostra lingua, Bologna, Il Mulino, 2012.
•
Renzi L., Come cambia la lingua, Bologna, Il Mulino, 2012.
“Una certa sordità affligge tutti, linguisti e non, di fronte alla lingua viva” (Renzi 2012); “Errori? Così si
chiamano le innovazioni prima di imporsi” (Beccaria 2012; vd. anche Beccaria G. L., a cura
di, Italiano, lingua selvaggia?, «Sigma» 18, n. 1-2, 1985); “Ma, attenzione (…) solo alcune innovazioni si
imporranno, altre (…) deperiranno e verranno eliminate (…) Conservazione e innovazione sono due
forze in equilibrio e in lotta in ogni lingua” (Renzi 2012); “Nel corso dell’ultimo secolo l’italiano ha
acquistato sempre più parlanti” (Renzi 2012): La “rivincita del parlato” (Trifone, Malalingua. L’italiano
scorretto da dante a oggi, Bologna, Il Mulino, 2007).
LA TEORIA: la norma liquida
Non una norma ma tante norme
DIATOPIA
DIAFASIA
DIAMESIA
DIACRONIA
DIASTRATIA
LA DIDATTICA: I manuali scolastici
• L’insegnante come mediatore tra la grammatica
(norma e manuali) e l’uso della lingua.
• La variazione nella grammatica (scuola media)
S= Simone 2010
L= Loescher 2006
M= Mondadori 2010
LM= Le Monnier 2009
P= Pearson ?
F= Fabbri 2005
Gli per loro/le
Cfr. anche:
file:///C:/Users/Paola/Downloads/accademia_della_crusca_-_uso_di_ltemgtgliltemgt_per_ltemgtloroltemgt_ltemgta_loroltemgt_e_ltemgtleltemgt_-_2014-12-05.pdf
loro
S: usi errati-da evitare: sempre più
diffusa abitudine ma può generare
confusione
L: osservazioni: lingua colloquiale
M: per non sbagliare [errore:] non può
essere usato gli in luogo di loro/le
LM: 
P: ma come parli?: spesso usato in modo
improprio per le, allo stesso modo è
scorretto dire gli per loro
F: usi propri e impropri: si dice gli oppure
le/loro?: lingua parlata, familiare, usato
ma errore da evitare, soprattutto nella
lingua scritta
S:
le
usi errati-da evitare: del tutto errato, ma
non raro nell’uso parlato (altre
espressioni “scappano” nel parlato)
L: osservazioni: tende a sostituire le, ma
attenzione, la forma corretta è le
M: per non sbagliare [errore:] non può essere
usato gli in luogo di loro/le (…) ci per
gli/le
LM: attenzione: gli al posto di le o viceversa
P: ma come parli?: spesso usato in modo
improprio per le, allo stesso modo è
scorretto dire gli per loro
F: usi propri e impropri: si dice gli oppure
le/loro?: lingua parlata, familiare, usato
ma errore da evitare, soprattutto nella
lingua scritta
Laboratorio di lingua (grammatica)
• Diverse grammatiche
• Un problema significativo o ricorrente in classe che
riguardi la variazione
• Analisi dei manuali
• Riflessione sui dati
• Elaborazione di una propria regola condivisa
Laboratori
INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
settembre 2012
• Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio per favorire
l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello
che si fa. Il laboratorio, se ben organizzato, è la modalità di lavoro
che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge gli
alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo
condiviso e partecipato con altri, e può essere attivata sia nei diversi
spazi e occasioni interni alla scuola sia valorizzando il territorio come
risorsa per l’apprendimento.
▪▪▪
• Laboratori di studio e indagine linguistica
• Laboratori di produzione linguistica
La teoria: l’educazione linguistica
• Variare le occasioni di scrittura:
situazioni reali o inserite all’interno di altre attività (non finalizzata a se
stessa):
- schede libri
- recensioni film/cd/concerti/mostre/spettacoli tv
- verbali e relazioni di attività (individ./di gruppo/di classe
- descrizioni di attività/luoghi/progetti
- schemi di studio
- scalette
• Motivazione: importanza della motivazione nell’attività di scrittura
• Scrittura collaborativa (anche in diverse tappe: collettiva, a coppie,
individuale)
• Riflessione sul processo dello scrivere (metacognizione)
• Revisione in itinere (riscrittura e autocorrezione)
• Collegare scrittura:
- con ascolto/parlato/lettura
- con altri codici: fumetti, disegni, didascalie, ipertesti…
- con diversi supporti: carta-videoscrittura ecc.
Laboratori di scrittura
• Riscrittura: (stesso testo con diversi parametri o scopi)
• Scrittura di sintesi (appunti, schemi, riassunti, commenti,
verbali)
• Scrittura di analisi (diari, lettere, avvisi, istruzioni,
questionari, moduli, annunci, volantini, ricerche, saggi
espositivi-argomentativi, articoli, recensioni, relazioni,
commenti, racconti, poesie, testi teatrali…)
• Traduzione – transcodificazione
• Scrittura ludica o creativa (valore come processo e non
come prodotto)
• Scrittura elettronica
Proposte per una didattica della lingua
in variazione
• Ricostuire le regole: lavoriamo sulle grammatiche.
• La diatopia e il lessico dei giovani: redazione di un dizionario di
classe.
• La riflessione grammaticale nella didattica della scrittura: l’inchiesta
linguistica.
• Scrivere la storia: dall’intervista al racconto, per una storia del
territorio.
• Leggere la storia: testi popolari dalla Grande guerra.
• Tra italiano, storia e geografia: un percorso di educazione alla
cittadinanza.
• Da youtube a whats app…la lingua variabile oggi.
1-Lingua dei giovani e romanesco:
il dizionario di classe
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abbiocco
abbozzare
accannare
accollarti, accollasse, accollati, te stai a accollà
ammazza o ‘mazza
aridaje
bbella
mortacci o ‘tacci
mossa in datte ‘na mossa!
nun t’aregge
scialla
scrocchiarello
sganassone e pizza
smucinare
svoltare
una (‘na) cifra, un sacco, un pacco, un casino
Lessico e marche d’uso
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gerg.
volg.
fam.
colloq.
pop.
region.
merid.
settentr.
dialett.
scherz.
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spreg.
iron.
eufem.
arc.
ant.
lett.
poet.
burocr.
disus.
non com.
2-Riflessione sulla lingua
Perché la grammatica? Quale grammatica?
La riflessione grammaticale nell’apprendimento delle lingue
L’italiano parlato
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DESTINATARI:
I media, 20 studenti
OBIETTIVI E FINALITÀ:
- sviluppare un atteggiamento consapevole e attivo nello studio della grammatica
- assimilare il concetto di variazione linguistica dell’italiano
MATERIA:
Italiano
ARGOMENTO: uso dei tempi verbali: presente, imperfetto, futuro indicativo
uso dei modi verbali: condizionale
COMPETENZE:
- orientarsi nelle varietà diamesiche, diafasiche, diastratiche dell’italiano (parlatoscritto, varietà diagenerazionali, usi colloquiali e familiari-usi formali)
- svolgere e progettare micro-ricerche linguistiche
MATERIALI:
quaderno, computer (word)
DURATA:
4 lezioni di 1 ora
2 lavori assegnati a casa
2 verifiche in classe (orale + scritta)
PREMESSA TEORICA
L’insegnamento della grammatica in L1 (e, con le dovute differenze in L2)
trova le sue ragioni e, di conseguenza, le sue applicazioni didattiche nella
pluralità di accezioni e funzioni della nozione stessa di grammatica.
Al significato puramente normativo del termine grammatica si è andato
aggiungendo (e per alcuni studiosi sostituendo) un concetto più ampio che
comprende, non solo nella riflessione teorica e nella ricerca ma anche nella
prospettiva didattica, la funzione descrittiva della grammatica di una lingua.
La riflessione linguistica da proporre nella scuola secondaria di primo
grado si apre così a tutti gli scopi e usi comunicativi dell’italiano, da
quelli formali a quelli informali o colloquiali e, in diamesia, da quelli scritti
a quelli parlati, con l’attenzione rivolta anche agli usi diastraticamente
connotati (italiano popolare, errori più frequenti nelle produzioni delle
persone semiacculturate e analisi dell’errore nelle varietà di
apprendimento) e alle varietà diatopiche (italiano regionale e dialetti) e
diacroniche (soprattutto in microdiacronia, cioè per le varianti
diagenerazionali ma anche con qualche riferimento alla lingua letteraria dei
secoli precedenti).
L’obiettivo globale dell’insegnamento della grammatica sarà quello di
realizzare negli studenti conoscenze e competenze di tutte le varietà di
lingua a disposizione del parlante e di migliorare, attraverso queste
nuove progressive acquisizioni, le produzioni orali e scritte degli stessi
studenti.
I metodi e l’approccio di studio saranno tesi a sviluppare quella
riflessione critica e quell’autonomia di osservazione e
comprensione della realtà che sono, in misura e modi differenti, gli
obiettivi più generali di tutte le discipline di insegnamento nella
scuola media.
La grammatica, a scuola, definisce così le sue potenzialità nella
didattica sia come modello di “riferimento” da apprendere e da
utilizzare, sia come fotografia della realtà linguistica “plurilingue”
che circonda lo studente e diventa, da oggetto di studio (per lo più
passivo nei suoi aspetti normativi), strumento di verifica e di
riflessione attiva.
Se “per migliorare l’uso della lingua occorre parlare della lingua”, è
opportuno creare, all’interno di una programmazione curricolare
dell’insegnamento che garantisca la sistematicità delle nozioni da
apprendere (ancora indispensabile come impianto strutturale di
conoscenza per lo studente della scuola secondaria di primo grado)
una serie di occasioni di riflessione grammaticale e di osservazione
“attiva” dei fenomeni grammaticali della lingua, soprattutto in L1.
Tali occasioni possono costituire nell’arco di un anno o di un
percorso formativo completo, un sistema organico che proietta lo
studente verso la consapevolezza delle norme e degli usi
grammaticali, ben al di là della semplice, e spesso passiva,
acquisizione di nozioni.
BIBLIOGRAFIA
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Berretta M. (1977), Linguistica ed educazione linguistica. Torino: Einaudi.
Berruto G. (1987), Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo. Roma: La Nuova Italia
Scientifica.
Bonomi I. et alii, (2003), Elementi di linguistica italiana, Roma: Carocci.
Dardano M. (1996), Manualetto di linguistica italiana, Bologna: Zanichelli.
Lo Duca M. (2003), Lingua italiana ed educazione linguistica, Roma: Carocci.
Marello C., Mondelli G. (a cura di), 1991, Riflettere sulla lingua. Firenze: La Nuova Italia.
Renzi L. (a cura di), 1988, Grande grammatica italiana di consultazione. Volume I. Bologna: Il
Mulino.
Renzi L., Salvi G. (a cura di), 1991, Grande grammatica italiana di consultazione. Volume II.
Bologna: Il Mulino.
Renzi L., Salvi G., Cardinaletti A. (a cura di), 1995, Grande grammatica italiana di
consultazione. Volume III. Bologna: Il Mulino.
Serianni L. (1988), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme,
costrutti. Torino: Utet.
Simone R. (1990), Fondamenti di linguistica. Roma-Bari: Laterza.
Sobrero A.A. (a cura di), (1993), Introduzione all’italiano contemporaneo. Le strutture. BariRoma: Laterza.
Sobrero A.A. (a cura di), 1993, Introduzione all’italiano contemporaneo. La variazione e gli usi.
Bari-Roma: Laterza.
ATTIVITÀ
1
Lezione frontale sui seguenti temi di grammatica italiana: le varietà
dell’italiano - diamesia, diafasia, diastratia, diatopia, diacronia (in
particolare ci si soffermerà sugli usi e contesti formali e informali
dell’italiano, sugli usi scritti e parlati della lingua, sulle differenze di
usi linguistici tra generazioni); l’obiettivo principale è far assimilare il
concetto di varietà di lingua e di registri: non esiste una sola
grammatica dell’italiano.
La spiegazione teorica è costantemente sostenuta da esempi che
l’insegnante propone stimolando poi gli studenti a produrne di
analoghi per verificare la comprensione; l’obiettivo è sviluppare negli
studenti la capacità di decodificare e utilizzare le varietà dell’italiano.
•
LEZIONE
•
LEZIONE
2
Lezioni frontale sui seguenti temi di grammatica italiana: gli usi del
modo condizionale e l’ampliamento di usi dell’imperfetto nella
lingua contemporanea, in particolare nelle varietà parlate e
informali/colloquali (imperfetto ludico, imperfetto di cortesia);
approfondimento, con esempi da spiegare e commentare alla lavagna
insieme agli studenti, dell’imperfetto di cortesia.
•
PROPOSTA DI OSSERVAZIONE/ASCOLTO (LAVORO A CASA)
Osservazione di un fenomeno linguistico approfondito nella lezione 2, l’imperfetto di
cortesia.
Il lavoro sarà svolto individualmente dagli studenti nel loro tempo libero; lo studente dovrà
ascoltare i diversi modi utilizzati nelle richieste rivolte ad un negoziante (edicola, negozio di
alimentari o altro) con l’attenzione rivolta all’uso del tempo/modo verbale (presente,
imperfetto, condizionale o altre forme); si propone allo studente, per questo primo
esperimento, di autoascoltarsi, di ascoltare la mamma, il papà o altre persone conosciute, poi
anche persone estranee.
Si riferirà oralmente in classe quanto ascoltato ed eventualmente registrato in appunti.
•
VERIFICA DELLA PROPOSTA DI OSSERVAZIONE/ASCOLTO
Un gruppo di 5 studenti riferisce (ognuno per il proprio lavoro) quanto ascoltato e lo discute
confrontandosi con il resto della classe con la guida dell’insegnante; il docente chiede allo
studente di proporre una valutazione “impressionistica” dei dati raccolti (ad esempio, nella
mia sperimentazione, gli studenti hanno notato alcuni usi linguistici come tipici delle
persone anziane - il condizionale o una forma di congiuntivo esortativo e l’uso
dell’allocutivo formale di terza persona e, di contro, l’uso dell’imperfetto o dell’imperativo
presente molto frequente nei più giovani, accompagnato dall’allocuzione informale alla
seconda persona - hanno anche registrato alcune formule riempitive frequenti nelle
persone anziane - ad es. gli esordi cortesemente, per cortesia, ecc.).
La valutazione riguarda la comprensione del tipo di lavoro assegnato e il suo corretto
svolgimento e tiene conto anche della capacità di riflessione critica sui dati ricavati.
3
Lezioni frontale sui seguenti temi di grammatica italiana: gli usi del
futuro e l’ampliamento di usi del presente indicativo nella lingua
contemporanea,
in
particolare
nelle
varietà
parlate
e
informali/colloquali (presente storico, presente atemporale, presente
pro futuro); si producono e commentano esempi delle varie funzioni;
approfondimento del presente pro futuro.
• PROPOSTA DI INCHIESTA LINGUISTICA (LAVORO A CASA)
Lezioni frontale sui seguenti strumenti metodologici della ricerca
scientifica: cos’è una inchiesta linguistica e cosa si intende per
informatore, importanza della riproduzione fedele dei dati ricavati
nell’inchiesta, potenzialità di questo tipo di ricerca in diversi campi
della ricerca scientifica, con particolare attenzione per quella
linguistica.
Si propone agli studenti di fare (singolarmente) un’inchiesta rivolgendo
ad almeno 5 informatori una stessa domanda che riguardi il futuro (ad
es.: che cosa farai/fai questa estate? o dove andrai/vai in vacanza?), di
registrare poi fedelmente domande e risposte sul quaderno indicando,
per ogni informatore, età, sesso ruolo professionale o tipo di relazione
con l’intervistatore.
• VERIFICA DELLA PROPOSTA DI INCHIESTA LINGUISTICA
Tutti gli studenti leggono domande e risposte segnalando i dati dei
singoli informatori; la valutazione riguarda la comprensione del tipo di
lavoro assegnato e il suo corretto svolgimento.
•
LEZIONE
4
Si divide la classe in 4 gruppi di 5 studenti ognuno, ogni gruppo
elabora una tabella sulla base delle indicazioni proposte
dall’insegnante, nella quale i dati ricavati saranno interpretati ed
elaborati numericamente. L’insegnante collabora al lavoro verificando
la corretta interpretazione dei fenomeni linguistici e fornisce alcuni
elementi metodologici di base per l’interpretazione dei dati linguistici
e la loro corretta valutazione.
•
LEZIONE
•
VERIFICA DELL’ELABORAZIONE DEI DATI DELL’INCHIESTA LINGUISTICA
In aula informatica: ogni gruppo legge (attraverso un portavoce) i dati
ricavati che saranno trascritti con il computer (word + tabella) da ogni
studente individualmente, sulla base di indicazioni concettuali e
grafiche elaborate dal docente e dagli studenti collettivamente (dati da
prendere in considerazione, tipo di tabella, numero righe e colonne,
disposizione del testo, ecc.).
Ogni studente elabora un commento di tipo linguistico dei dati globali
ricavati dalla classe.
Gli elaborati, stampati, saranno oggetto di valutazione; si valutano:
correttezza dei dati sintetizzati, livello di elaborazione grafica della
tabella, grado di autonomia raggiunto nella riflessione sui fenomeni
linguistici (commento).
3- Scrivere la storia: per una storia del territorio.
La II guerra mondiale a Roma.
• Visita Museo Storico della Liberazione di via Tasso
- Tema su tipologia a scelta: racconto [autobiografico]-dialogorelazione Quei giorni a via Tasso…
• Visione di film: Roma città aperta (Rossellini 1945); Paisà (Rossellini
1946); Sciuscià (De Sica 1946); Ladri di biciclette (De Sica 1948).
• Il neorealismo
- Recensione critica del/dei film.
• La vita quotidiana a Roma durante la guerra e l’occupazione
- Interviste ai nonni, zii, ecc. ecc. […]: proposte di domande.
- Lettura e discussione delle interviste: selezione dei dati storici
(appunti individuali).
- Testo di tipo storico: descrivere la vita a Roma (…) utilizzando le
fonti orali raccolte ed esaminate.
4- Leggere la storia:
testi popolari dalla Grande guerra
• L’unificazione linguistica: la Grande guerra
• Analfabetismo e alfabetizzazione nel Novecento
• L’italiano popolare e le scritture dei semicolti:
- devianze linguistiche del passato e del presente
- il “sostrato” dialettale – l’italiano regionale
• Ricostruire la storia attraverso i documenti
• La storia “dal basso” e l’efficacia narrativa della scrittura popolare
• http://www.linceieistruzione.it/:
Convegno 7 ottobre 2014 “I Lincei per una nuova scuola: una rete
nazionale” (progetto di formazione costante degli insegnanti)
interventi di L. Serianni e di F. Bruni sull’italiano
http://www.linceieistruzione.it/wp-content/uploads/2014/10/convegno-7-ottobre-2014-Serianni.pdf
http://www.linceieistruzione.it/wp-content/uploads/2014/10/convegno-7-ottobre-2014-Bruni.pdf
- iniziative di formazione dei singoli poli Accademia dei Lincei
- materiali didattici, seminari, lezioni, proposte didattiche dei docenti
coinvolti on-line
•
Bologna: “Lingua italiana e realtà. Pratiche di educazione linguistica
per la scuola di oggi” (gennaio-marzo 2015)
«Rinnovare la didattica dell’italiano significa ampliare la riflessione e il
lavoro linguistico in classe anche a testi non tipici delle pratiche scolastiche
tradizionali (…) Ambiti che portano a un confronto con strutture
linguistiche e varietà sociolinguistiche specifiche, stimolano riflessioni e
abilità particolari, suggeriscono collegamenti interdisciplinari nuovi e
produttivi»
•
P. Cantoni: L’altro italiano. Le scritture di semicolti sui banchi di scuola.
Navigando tra i siti sulla Grande guerra
Per i testi esaminati vd. P. CANTONI, Esplora le storie: scritture popolari on-line dalla
Grande guerra, in R. Fresu, a cura di, «questa guerra non è mica la guerra mia». Scritture,
contesti, linguaggi durante la Grande guerra [tit. provvisorio], Roma, Il Cubo, in stampa.
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www.europeana1914-1918.eu/it
www.14-18.it
www.cimeetrincee.it
www.trentinograndeguerra.it (Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, per una “rete”
trentina dei musei e delle testimonianze, molti materiali anche per gli studenti)
www.archiviomemoriagrandeguerra.it (Centro Studi Storico Militari sulla Grande Guerra “Piero
Pieri” di Vittorio Veneto)
www.grandeguerra.rai.it
www.centenario1914-1918.it (del governo)
www.rileggiamolagrandeguerra.i
www.centoannigrandeguerra.it (con una mappa e una rivista, inoltre un concorso educativo per
studenti e docenti invitati a contribuire con materiale)
www.lagrandeguerra.net
www.lagrandeguerrapiu100.it (calendario web di grande impatto iconografico)
www.grandeguerra100.it (con una mappa interattiva del fronte)
www.lagrandeguerra.too.it
www.grandeguerra.com.it (per Carso e Isonzo)
www.ecomuseograndeguerra.it/veneto
www.itinerarigrandeguerra.it
www.monumentigrandeguerra.it;
www.cadutigrandeguerra.it
Alla gentile Miss grazie per il latte
Un imbecille
Ringrazio tanto alle nostre cari aliati
Si farà questo onore chi lece questo scrito mi_deve
compatire perche non sono una per sona inde=
licende: Viva_la C.R.A
Sold. siciliano della Brigata di ferro Lecce
La difficile comunicazione linguistica tra commilitoni e
la vicinanza linguistica col “nemico”
•
Guarda per esempio di me a me mi vogliono tutti bene quanto canonieri quanto graduati io sono
amico di tutti rispetto tutti che sia todesco che sia cecho che sloveno che sia di che nazione vuole io
so parlare con tutti o co la lingua o a moti e pure andiamo dacordo e sempre alegri e la passione si
lascia da parte oggi se guerra non bisogna pensare alla superbia perhce se io sto bene di ridere al
altro a fame molte volte e giornalmente venghono da me a pregarmi un pocho di pane ed io fossi un
vigliacho di rifiutarlo qual ora a vanza e per quello tutti mi voliono bene.
(Lettere di Luigi Cnez, S. Floriano, Gorizia, soldato dell’esercito austro-ungarico,
www.europeana1914-1918.eu/it/contributions/6107 ).
•
Ad un tratto volsi l’occhio al plotone prigionieri, e con mia grande sorpresa vidi uno dei prigionieri
che mangiava a doppia bocca una delle nostre pagnotte. Mi immaginai allora che il mio pane l’aveva
preso lui giacchè era anche vicino al posto ove era la mia armatura. Allora ci domandai dove l’aveva,
e mi segnò il mio posto, scusandosi, in buon Italiano dell’atto. Ma lui mi disse che fù spinto dalla
gran fame che Teneva da 3 giorni. Poi mi disse che era di Ala e di fatti parlava benissimo come io
l’Italiano. Disse anche che era padre di 5 figli che aveva lasciati a casa quando fù costretto dalle leggi
tedesche di andare sotto le armi e combattere contro di noi. Mi fece tale compassione, che dopo ci
diedi anche una mezza scatola di carne che se la mangiò con il resto della pagnotta (Diario di Mario
Lodesani, www.europeana1914-1918.eu/it/contributions/5517).
•
21 settembre - Questa notte e anche ogi sempre col fucile immane senze dormire nemene 5 minuti
lartiglieria nemica cispara da distanza mille metri quelli che aveme circontati amonte costone.
Ichiamiami egli diceme arendetevi e loro rispontone quando siamo morti tutti allora si arrendiamo
(Diario di Ettore Di Clemente, http://digilander.libero.it/frontedeserto/diari/diclemente.htm ).
Il diario di Mario Lodesani
• www.europeana1914-1918.eu/it/contributions/5517
Mario Lodesani (Modena 1895-Gorizia 1916) scrive questo diario nei primi
mesi del 1916 dall'Ospedale militare S. Paolo di Modena, dove era stato
trasferito per un inizio di congelamento; morirà nell’agosto dello stesso
anno nell'ospedale da campo di Gorizia per le ferite riportate durante
l'assalto al Monte Sabotino nel corso della VI battaglia dell'Isonzo. Le sue
memorie si interrompono a pag. 51. La famiglia conserva anche 106 lettere
scritte alla fidanzata Ernesta Ascari che gli darà un figlio che Mario non
avrebbe mai conosciuto.
Efficacia descrittiva e narrativa
Allora si fece sentire la voce del
nostro Maggiore, che con furia, e
chiamandoci vigliacchi diceva di
inastare la baionetta, e andare
avanti che non c’era pericolo.
Non aveva nemmeno detto
quelle parole offensive, che un
Proiettile nemico lo colpì in
petto, e che lo ridusse in un
mucchio di carne che si dovette
raccogliere con un telo da tenda
Si vedeva il terreno che sembrava un
vulcano, le trincee austriache sconvolte, e
qualche suoi paletot colle teste andare per
l’aria. In pochi minuti ero diventato
inebetito dalla potenza, e dal fracasso dei
nostri cannoni, che ormai non capivo più
niente, e non conoscevo quasi più i miei
quattro fedeli compagni.
Mi svegliai alla mattina del giorno di tutti i
Santi colla voce del nostro Generale che
piangeva come un bambino a vedere la
gran quantità di morti che erano sul
terreno, e diceva che la colpa non era sua, e
che purtroppo bisognava tentare di nuovo
di poter prendere ad ogni costo la trincea
nemica senza badare alle perdite.
Colloquialismi:
un freddo del diavolo;
mi fece sudare sangue e sputare i
polmoni
Sfera semantica “uditiva”:
Cominciò a fischiarmi le prime pallottole
vicino alle orecchie e giungermi i primi
lamenti dei feriti;
Il rombo del cannone. Ormai si sentiva
prossimo, e le nostre grosse artiglierie
rompevano i timpani delle orecchie;
Ad un tratto, in mezzo a quel tuonare di
cannoni e sotto un temporale che gettava
acqua a catini, si sentì un squillo tromba
echeggiare per quel monte così pauroso;
Mi svegliai col rombo del cannone, e col
crepitio delle mitragliatrici e dei fucili cosa
che per mè era nuova;
Come tanti fulmini, cominciò a tuonare i
cannoni austriaci, e crepitare le
mitragliatrici.
Lessico
Usi metaforici:
la bella pettinata (le mitragliatrici);
la pioggia di piombo;
Cominciò una vera gara di fuochi
artificiali di Bengala che nello stesso
tempo era un divertimento, in mezzo a
quel tanto disastro.
Lessico realistico:
fracassava la testa; gli fu fracassato il
cranio;
morti sfracellati; le granate dei
cannoni sfracellavano mucchi di
soldati che li riduceva irriconoscibili;
lo fece rimanere secco a terra.
Tra italiano, storia e geografia:
un percorso di educazione alla cittadinanza.
• I movimenti migratori italiani del passato:
testi “semicolti” di emigranti italiani
(lettere, cartoline, agendine).
• file:///C:/Users/Paola/Downloads/28043766Migrant.
material%20(1).pdf
•
•
•
•
I movimenti migratori contemporanei:
www.archiviomemoriemigranti.net/it?shareLang=it-IT
www.museodellemigrazioni.com/museo.html
www.dolinfige.uniroma1.it/sites/default/files/allegati_
news/eventi/giov_26_feb_2015bis.pdf
Lettere di emigranti
della Valle Imagna (Bergamo) in Svizzera
GRAFIA
• grafia unita (laspittai; ce 'c'è'; mia 'mi ha')
• apostrofo omesso (laspittai; ce 'c'è'; po)
• accento omesso (novita; scrivero; tardero; verra; potro)
• diacritico omesso (lo passata;mia 'mi ha')
• diacritico ridondante (ha scrivere; distaccho)
• scempiamento (abbracio)
• raddoppiamento (corraggio)
INTERFERENZA DIATOPICA
• resa fricativa dell'affricata (calsini; disgrasie; condisioni;
abbastansa; rassegnasione)
• sciura ‘assicura’
• articolo + nome proprio (del stefano; il Sandro)
• pronome 'ci' per 'gli' (ci scrivero anche a lui; ce lo gia
detto)
• pronome personale te in luogo di tu (e te cara moglie)
DIMENSIONE ORALE
• scambio condizionale/congiuntivo (se potrei)
• ridondanza pronominale (ci scrivero anche a lui; gli ho
scritto anche a lui mi dispiace molto anche per lui)
4/10/51 St Laurent
Carissima mia Michilina | Da qualche giorni
trovandomi | in terra straniera, il mio || cuore non
può aver pace | essendo cosi separati uno | del
altro: Il mio viaggio | è stato malinconico sempre |
col pensiero vicino a te.|| Mio amore pochissimi
giorni | è stato il nostro amore: ma | per mi tutti i
giorni <vin> più | grande : Queste sere trovandomi
| solo penso se potrei essere vicino || per potere
<baciarti> ancora una | sulle tue labra. invece tutte
// illusioni: spero che quel giorno | verra ancora
presto. | Mia Cara || Ti ricordi le ultime sere che |
ti dicevo: che mio cuore: non cè | nessuna donna
che possa amare | solo che tè spero chi avrai una |
viducia di mè la mia vita || è tutta per ti. Mio unico
amore | <Credermi> pure tutte le volte | che vado
in stanza vedendo tua | foto non posso tralasciare
sensa | baciarla.|| Qua non è la medesima vita |
come li a casa: sono partito | lunedi è sono rientrato
oggi | alle sette //Io spero che saprai perdonarmi
|| se non ti ò scritto subito: ma pensa | chi mio
pensiero era sempre vicino a | ti: Termino mia cara
Michilina | spero che questa mia trovera bene |
come presente di mè. Viando i miei || cari saluti
bacioni da un cuore | che non ti lascera mai per tuo
| per sempre Pierino questo mio indirisso | M.
Pierre Locatelli Restaurent | Blin St Laurent du ||
Pont Isere Francie
24.4.55 Sti Crois
Carissima Moglie e Genitori | Con molto piacere per mezzo del stefano | ho ricevuto il palover e
un paia di calsini | e vostra lettera da mi tanto deziderata: mi || fa molto piacere nel sentire la
vostra ottima | salute come vi posso dire presente di mi | Carissimi: sento pure: Le vostre cattive
novita | la morte della zia Lessandrina giusto mai | laspittai: è proprio vero che le disgrasie sono
// sempre preparate: poveretti anche loro, non si | vorrei mai che capitassero a loro: ma per
quelli | che ci tocca è molto brutta: Non tardero ha scrivere | Riguardo al contratto ce lo gia detto
due volte io | poi ho spiegato tutto ; mi dice sempre che guarda || ma è il console che non
concede noi qua siamo | tutti nelle medezime condisioni : io non capisco | come mai qua e cosi
difficile ; non solo mio padrone | poi altre inprise domani tornero à chiederci | altrimenti mi
informero differente se si può, e || anche mio interesse : perché se si puo prendere qualche |
cosa va bene per tutti // sento che il parroco ti domandato di mi questo | anno: non ho proprio
pensato ad andare a salutarlo | un giorno che avrò tempo ci scrivero anche a lui. || Riguardo per
il Sandro ho chiesto qua e quello che | proprio speravo che laveste preso mia detto che | è molto
difficile : provera ma non gli sciura niente : | ora attendo risposta del mio amico di Iverdon gli ho
| scritto anche a lui mi dispiace molto anche per || lui. Ieri ho preso i panni che mia spedito |
Inoveffa; un pantalone giobino giaca tre paia | di calzini loro stanno tutti bene scrivero anche la |
[…] //Riguardo al mio lavoro questa settimana lo passa=||ta discretamente bene; Poi qua
facciamo undici | ore al giorno del lavoro ce ne fin troppo: pero | non ce da lamentarci; E voi
come va | e te cara moglie come vai spiegami un po | cosa ti pare il nostro distaccho : io il giorno
|| passa abbastansa bene ma alla sera. Bisogna rassegnarsi farsi corraggio | il nostro destino è
stato di segnato cosi basta | che dio mi mantenga in salute come duna || parte come del altra poi
tutte le altre cose | le porteremo in rassegnasione; che un | giorno verra anche per noi. Sento che
gli | animali proseguono bene. Termino lasciando | i miei piu cari saluti e un forte abbracio tuo
|| pierino e figlio ciao state allegri e scrivetemi | un po presto : saluti a tua famiglia mari […] | e
sandro direte che appena potro fare qualche | cosa lo faccio sara mio dovere : se avete bisgn[...] |
di qualche cosa fatemelo sapere e tenetevi daccont[...]
Per il testo vd. P. CANTONI– R. FRESU, Ai confini della norma, Storia dell’italiano scritto. Usi diastratici e diafasici nella
storia dell’italiano scritto, Roma, Carocci, in stampa.
Cartolina di Ettore Petrolini alla madre
(tournée in America latina 1907-1909)
•
Mexico 1-aprile 1909
Cara Mammina,
Riceveste i baiocchi? Vi mando la
presente postale dove io sembro un poco
incazzato, invece ero di buonissimo
umore, sappiate che tanto è l'entusiasmo
che qui o suscitato che la stampa mi creò
cavaliere avete ricevuto il giornale con il
titolo di Cavaliere, mandatelo a zio
Mariano, così si farà una risata mi
raccomando Oreste e Baci da parte mia e
di Ines a voi tutti aff.mo Ettore
(Biblioteca Teatrale del Burcardo, Roma)
Per il testo vd. P. CANTONI–R. FRESU, Ai confini della
norma, Storia dell’italiano scritto. Usi diastratici e
diafasici nella storia dell’italiano scritto, Roma,
Carocci, in stampa.
INTERFERENZA DIATOPICA
• lessico romanesco (baiocchi)
DIMENSIONE ORALE
• uso del diminutivo affettivo (mammina)
• colloquialismi (mi raccomando Oreste)
• lessico gergale (incazzato)
• uso dell’allocutivo di rispetto voi (Vi;
sappiate)
• uso pronominale del verbo (si farà una
risata)
MODELLO TEATRALE
• lessico tipico (l'entusiasmo che qui o
suscitato)
NORMA DELL’EPOCA
FORMULARITÀ EPISTOLARE
Le agendine di Domenico Marcovecchio (1931-1973)
Per il testo vd. P. CANTONI-A. PERRELLA, Un esempio di genere diaristico semicolto: le “agendine” di
Domenico Marcovecchio (Agnone, 1931-1973), in “Contributi di Filologia dell’Italia Mediana”,
XIX, 2005, pp. 225-66 [I parte]; XX 2006, pp. 291-338 [II parte].
Fattomi le fottografie a
mezzo busto in
White Plains N.Y.
(Dominick)
toccato con un altro
autemobile in Yonkers n.y.
costato a my $ 6.75
Dominick
•
DIARY 1932
JANUARY
Trovantomi In Italia pringipio un buon anno
unito colla cara famiglia Iniziato ango il primo
scasso di terra per Piantare le prime vite
americane. Si pringipia col primo meso col tempo
molto bello nevicato il primo giorno e poi tutto il
resto di gennaio quaso tutte belle giornate col sole
Brillante come una primaviera.
Fermato Domenico
1 FRI Iniziatosi con una Bufara di neve
recatomi atteatro con mia Moglie.
4 MON ammazzato il maiale col peso 45 dicine
30 SAT Terminat[a]la magesa per i granturchi e
patate nella masseria tempo angora buono
MARCH
19 SAT enomastico di mio Papa fatta una bella
festa.
27 SUN Pasqua tempo tur=bolente e nevicoso.
fatta buona festa.
MAY
2 MON Morte del povero Defunto cugino
Masciotra Pietro a anni 32
8 SUN morto ucciso a Parigio Paolo Dou=mer
Presedente della Frangia.
9 MON Partito io e mia moglie per Roma per
visitare la mostra agricola e il resto di Roma
(Imperiale.) Fi: Domenico
10 TUES visitata la mostra agraria, il colosseo, Piazza
vine[z]ia S Giovanno
11 WED visitato il zoologico
12 THUR salito io e mia moglie sulla cupola S.
Pietro io fino dentro la Palla.
13 FRI visitato S. Paolo e le Catacompe S. galisto.
e S. Sebastiane
14 SAT Ritornato in agnone speso al viagio con
giorni 6 £. 700.
22 SUN Prestato al cognate Z[a]rlen=ga D. 200°°
29 SUN comunione di mia figlia Angiolina
Bellissima festa.
JUNE
30 THUR
cascato un Forte Temporale
SEPTEMBER
2 FRI
Nato alla luce il mio figlio masco a nome
Gino.
8 THUR Battezzato Gino e fatta una bella festa. =
centinario di m.V. della Libera =
11 SUN Inzertati l[i] nuov[i] vite americane
13 TUES la prima uscita in campagna Di Gino
recatolo a Macche longhi,
14 WED angora io allavo=rare a macche longhe
con un forte calore Dominich.
•
RESOCONTO DEL 1931
31 DECEMBER 1931
Chiusura Del vecchio anno | io
chiusolo in Italia | allegramento col
buon vino | unito con la | mia indiera
famiglia. | Però ingeneralo fù
unan=|no molto male e criti|cato in
quaso tutto | tutto il monto indiero |
Specio per la molto disuccupazione
qui in | Italia poi ben 4 mesi | di
siccita angora dai | primi di Magio al
fino | di agosto per noi ag=|ricoltori
un raccolto | molto scarso, solo fu |
menomale il grane tom. 60 e il vino
some 2 y. | del resto quaso piu nulla |
perme che fui in | america mentro fù
| unannata abastanza | buona! In
Pagna | ci fù la rivoluzione | fù
scacciato il Ré | e proclamata, la |
ripublica in Russia | fù completato il
famoso Piano quin=|quinnale di 5
anni. | querra fra la cina | e il
giappone lungo | la Frontiera
Mangiuriana.
questo il piu inportanto
e Basta
Firmato
Marcovecchio Domenico
da youtube a whats app…
la lingua variabile oggi.
• DIALETTO NAPOLETANO
www.youtube.com/watch?v=bGH-_tSzLVQ
• ITALIANO REGIONALE CAMPANO
https://www.youtube.com/watch?v=aCCbXLXHXj4
• ITALIANO REGIONALE VENETO
ww.youtube.com/watch?v=OZgnAHtuM_U
• DIALETTO SICILIANO
• ITALIANO REGIONALE-POPOLARE SICILIANO
Totò
• www.youtube.com/watch?v=9-VrY80K9y8
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Materiali Didattica della Lingua italiana (febbraio