La scuola pitagorica
Abitudini
Regole
Filosofia
La scuola pitagorica
La scuola pitagorica fu fondata da Pitagora a Crotone intorno al 530
a.C. sull'esempio delle comunità orfiche (l’orfismo è stato un
movimento religioso sorto in Grecia presumibilmente verso il VI
secolo a.C. intorno alla figura di Orfeo) e delle sette religiose
d'Egitto e di Babilonia, terre che, secondo la tradizione egli
avrebbe conosciuto in occasione dei suoi precedenti viaggi di
studio. La scuola di Crotone ereditò da Pitagora la dimensione
misterica ma anche l'interesse per la matematica, l'astronomia, la
musica e la filosofia.
Struttura della scuola pitagorica
L'originalità della scuola consisteva nel presentarsi come setta
mistica-religiosa, comunità scientifica ed insieme partito politico
aristocratico che sotto questa veste governò direttamente in alcune
città dell'Italia meridionale.
La coincidenza dei tre diversi aspetti della scuola pitagorica si
spiega con il fatto che l'aspetto mistico nasceva dalla convinzione
che la scienza libera dall'errore, che era considerato una colpa, e
quindi attraverso il sapere ci si liberava dal peccato dell'ignoranza,
ci si purificava e ci si avvicinava a Dio, l'unico che possiede tutta
intera la verità: infatti l'uomo "filosofo" può solo amare il sapere e
desiderarlo, ma mai possederlo del tutto.
La partecipazione alla scuola, riservata a spiriti eletti, implicava che gli
iniziati che la frequentavano avessero disponibilità di tempo e
denaro per trascurare ogni attività remunerativa e dedicarsi
interamente a complessi studi: da qui il carattere aristocratico del
potere politico che i pitagorici ebbero fino a quando non furono
sostituiti dai regimi democratici.
Scuola pitagorica: fondazione
Si dice che Pitagora avesse interpellato a Delfi l'Oracolo del Dio Apollo
che gli aveva predestinato la città di Crotone come sede della sua
scuola che quindi nasceva per volontà del dio. Crotone si presentava
adatta poiché era già una città dove si era sviluppata una cultura
scientifica-medica e dove Pitagora, grazie al suo sapere, riuscì a
guadagnarsi i favori del popolo che governò per molto tempo.
La scuola, che poteva essere frequentata anche dalle donne, offriva due
tipi di lezione: una pubblica e una privata. Durante quella pubblica,
seguita dalla gente comune, il maestro spiegava nel modo più
semplice possibile, così che fosse comprensibile a tutti, la base della
sua filosofia basata sui numeri. Quella privata era invece di più alto
livello e veniva seguita prevalentemente da eletti iniziati agli studi
matematici.
Organizzazione della scuola pitagorica
Secondo la tradizione risalente a Giamblico e Porfirio nella scuola avvenne
una divisione tra i discepoli, in due gruppi: I matematici e gli
acusmatici.
• I matematici: ovvero la cerchia più stretta dei seguaci, i quali vivevano
all'interno della scuola, si erano spogliati di ogni bene materiale e non
mangiavano carne ed erano obbligati al celibato. I "matematici" erano
gli unici ammessi direttamente alle lezioni di Pitagora con cui potevano
interloquire. A loro era imposto l'obbligo del segreto, in modo che gli
insegnamenti impartiti all'interno della scuola non diventassero di
pubblico dominio.
• Gli acusmatici: ovvero la cerchia più esterna dei seguaci,ai quali non
era richiesto di vivere in comune, o di privarsi delle proprietà e di
essere vegetariani, avevano l'obbligo di seguire in silenzio le lezioni
del maestro.
Il carattere religioso dogmatico dell'insegnamento è confermato dal fatto
che la parola del maestro non poteva essere messa in discussione.
Abitudini della scuola pitagorica
Nelle sue lezioni, che si tenevano nella "Casa delle Muse", un
imponente tempio all'interno delle mura cittadine, in marmo bianco,
circondato da giardini e portici, Pitagora ribadiva spesso il concetto
che la medicina fosse salute e armonia, invece la malattia disarmonia.
Quindi l'obiettivo principale della medicina pitagorica era di
ristabilire l'armonia tra il proprio corpo e l'universo.
I pitagorici erano sostenitori delle teorie orfiche dell'immortalità
dell'anima e della metempsicosi e ritenevano che per mantenere
l’anima pura e incontaminata occorresse svolgere delle pratiche
ascetiche, sia spirituali che fisiche. Tra queste ricordiamo:
passeggiate mattutine e serali, cura del corpo, esercizi quali corsa,
lotta, ginnastica e diete costituite da cibi semplici che abolivano
anche l'assunzione di vino.
Filosofia pitagorica
Secondo i pitagorici:
• l'origine del mondo e di ogni cosa era da attribuirsi ai
numeri, che fornivano armonia e ordine a tutte le cose
• il numero era la sostanza delle cose e lo consideravano
l’elemento di cui tutte le cose sono costituite
• il numero era un insieme di unità geometriche
rappresentabili graficamente nella realtà
• i numeri dispari (considerati maschili) erano perfetti,
perché limitati e finiti, mentre i numeri pari (considerati
femminili) erano imperfetti perché illimitati e infiniti.
I Pitagorici si basavano sul dualismo, cioè la contrapposizione di alcuni
elementi fondamentali alla vita: Bene e male, Maschio e femmina,
limitato ed illimitato, pari e dispari, maschio e femmina, uno e
molteplice, destra e sinistra, stasi e movimento, retta e curva, luce e
tenebre, quadrangolo e rettangolo. L'opposizione fondamentale è quella
tra limite ed illimitato e pari e dispari. Infatti, il pari è considerato
illimitato e quindi qualcosa di negativo, imperfetto e disordinato,
mentre il dispari è considerato limitato, quindi buono, perfetto e
ordinato.
I numeri
“Tutte le cose sono numeri" diceva Pitagora
• ai numeri venivano attribuiti poteri magici
Numeri particolarmente importanti:
1
2
3
4
5
10
1…2…3…4…5…10
• 1 o monade è il principio generatore di tutti i numeri ed il numero 1 è
parimpari, poiché se aggiunto ad un numero pari lo rende dispari e se
aggiunto ad un numero dispari lo rende pari. Geometricamente
rappresenta il punto.
• 2 o diade è femminile, indefinito e illimitato. Rappresenta l'opinione
(sempre duplice). Geometricamente rappresenta la linea.
• 3 o Triade è Maschile, definito e limitato. Geometricamente
rappresenta il piano.
• 4, o Tetrade, rappresenta la giustizia, in quanto divisibile equamente
da entrambe le parti. Geometricamente rappresenta una figura
solida.
• 5, o Pentade. Rappresenta vita e potere. La stella iscritta nel
pentagono era il simbolo dei pitagorici e di appartenenza alla scuola.
•
10, o Decade. Numero perfetto. Infatti secondo la loro concezione
astronomica 10 erano i pianeti e questo numero veniva rappresentato con
il tetraktys: il triangolo equilatero di lato 4 sul quale veniva fatto il
giuramento di adesione alla scuola. Inoltre il 10 "contiene" l'intero
universo poiché è dato dalla somma di 1+2+3+4 in cui l'1 rappresenta il
punto geometrico, 2 sono i punti necessari per individuare la linea, 3 sono
i punti necessari per individuare un piano e 4 per individuare un solido.
Curiosità…..Astinenza di Pitagora
È molto curiosa l’astinenza di Pitagora e dei suoi discepoli dalle fave. Non
solo si guardavano bene dal mangiarne, ma evitavano accuratamente
ogni tipo di contatto con questa pianta. Secondo la leggenda, Pitagora
stesso, in fuga dagli scherani di Cilone di Crotone, preferì farsi
raggiungere ed uccidere piuttosto che mettersi in salvo attraverso un
campo di fave.
Regole della scuola pitagorica
•
Astieniti dalle fave
•
Non raccogliere ciò che è caduto
•
Non toccare un gallo bianco
•
Non spezzare il pane
•
Non scavalcare le travi
•
Non attizzare il fuoco con il ferro
•
Non addentare una pagnotta intera
•
Non strappare le ghirlande
•
Non sederti su di un boccale
•
Non mangiare il cuore
•
Non camminare sulle strade maestre
•
Non permettere alle rondini di dividersi il tuo tetto
•
Quando togli dal fuoco la pignatta non lasciare la sua
traccia nelle ceneri, ma rimescolale
•
Non guardare in uno specchio accanto ad un lume
•
Quando ti sfili dalle coperte, arrotolale e spiana
l'impronta del corpo.
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