FILOLOGIA
DELLA LETTERATURA ITALIANA
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Problemi di datazione, attribuzione, autenticità
L’edizione unitestimoniale
L’edizione dei testi a stampa
RECENSIO
Censimento di tutti i testimoni manoscritti e/o a stampa
Cataloghi di manoscritti e libri a stampa
Cataloghi storici e delle antiche stamperie
Bibliografia disponibile
Ulteriore ricerca
AUTENTICITÀ, ATTRIBUZIONE, DATAZIONE
ATTRIBUZIONE
Attribuzioni erronee: Sette salmi penitenziali di Dante
Proposte di attribuzione: Fiore e Detto d’amore, attribuiti da
Contini a Dante sulla base di prove di ordine
interno (lingua, metrica, stile, perizie paleografiche, rapporti
con il Roman de la Rose)
ed esterno (attribuzioni della tradizione, testimonianze, lettere)
Il Fiore e il Detto d’amore attribuibili a Dante Alighieri, a cura di G. Contini,
Milano, Mondadori, 1984
AUTENTICITÀ
Falsi: Due manoscritti leopardiani dell’Infinito
Caro luogo a me sempre fosti benché ermo
e solitario, e questo verde lauro
che gran parte cuopre dell'orizzonte
allo sguardo mio. Lunge spingendosi
Sebastiano Timpanaro, Di alcune falsificazioni di scritti leopardiani, «Giornale
storico della letteratura», CXLIII, 1966, pp. 88-119, ora in Aspetti e figure
della cultura ottocentesca, Nistri-Lischi, Pisa, 1980, pp. 295-348
DATAZIONE e LOCALIZZAZIONE
Aspetti materiali del codice/stampa in esame
Perizia paleografica
Perizia codicologica
Perizia linguistica
È anche buona norma non fidarsi completamente di un
testimone datato:
Si vadano, per esempio, i casi dell’Ortis (Zurigo, Orell Füssli
&C., 1816), e delle Grazie del Foscolo
e.
L’EDIZIONE UNITESTIMONIALE
Si lavora su un unico testimone o perché unico esso è di
fatto, o perché si decide di trattarlo come tale, pur essendo
plurima la tradizione.
Ciò si verifica, per es.:
- quando abbiamo un autografo in pulito o un’unica una
stampa di un’opera, possibilmente realizzata sotto il
controllo dell’autore
- quando interessi far conoscere la forma particolare, inclusi
errori e varianti, che un certo testo ha assunto nella sua
concreta diffusione in epoche e ambienti determinanti;
- quando, a seguito dell’eliminatio codicum descriptorum,*
l’opera si sia rivelata, di fatto, unica.
Analogamente, per un testo che presenti la
rielaborazione di un’opera, si può scegliere di dar
corpo ad un’edizione separata, o a un’edizione del
testo-base con più fasce di apparato
Per l’eliminatio codicum descriptorum vd. oltre, Edizione pluritestimoniale
Edizione fotografica
Fotografia
Microfilm
Filmoteche
Centro Nazionale per lo studio del manoscritto
(Bibl. Naz. Centrale di Roma)
Filmoteca Bibl. Naz. Centrale di Firenze
Biblioteca Braidense (per le tragedie)
ecc..
L’edizione testimoniale è la più semplice da realizzare,
ma ha lo svantaggio di non dare la possibilità di
correggere alcuni tipi di errori (saut de meme, lacune,
varianti neutre, ecc) e di emendare luoghi illeggibili.
1) Trascrizione
diplomatica: accurata, fedele fin nei minimi dettagli
2) Controllo ripetuto della trascrizione
3) Interpretatio
(separazione o accorpamento di parole, punteggiatura, segni
diacritici). Nei testi otto-novecenteschi l’intervento è solitamente
escluso, ma anche per i testi moderni deve essere il più limitato
possibile.
4) Emendatio per congettura (ope ingenii)
Molta cautela va osservata nell’emendare gli autografi
Vd. RVF 105, v. 58, adolcisce/adolcisse
(Malpighi era romagnolo)
Giovan Battista Giraldi Cinzio,
Altile. Tragedia di m. Gio. Battista Giraldi Cinthio, nobile ferrarese,
Venetia, Giulio Cesare Cagnacini, 1583
L’Amadigi ‘epico’
di Bernardo Tasso,
1543 circa,
c. 108r
†
Crux philologica
Si usa quando una lezione è illeggibile o quando
l’editore, pur riconoscendo la natura erronea di una
lezione, non riesce ad emendare.
L’EDIZIONE
Edizione diplomatica
Edizione interpretativa
(o diplomatico-interpretativa)
Edizione critica
EDIZIONE DIPLOMATICA
Riproduce il testo in modo accurato e fedele al suo aspetto
esteriore
Pura e semplice trascrizione, comprensiva di varianti grafiche,
assenza/presenza di segni diacritici, punteggiatura originale,
separazione delle parole, ecc…
Commedia, Cod. 076, Cortona, Bibl. Com. e dell'Acc. Etrusca, c. 1r
NEL Meço
delcamin diñra
uita . Miritro
uai p(er) vna sel
ua oscura .
che ladiricta
uia era
ismarrita .
Et quanto adire ellera cosa dura
esta selua seluaggia aspra 9 forte
che nelpensier rinoua lapaura
Tante amara che poché piu morte
ma p tractar diquel chio uitrouai
diro 9 dellecose chiuo scorte
I nonso ben ridir comio uentrai
tantera pien disoño in su quel punto
che lauerace uia abandonai
EDIZIONE INTERPRETATIVA
Non modifica la sostanza grafico-fonetica del testo ma fornisce una
prima interpretazione.
Rimane, però, inespressa la complessità metrica del testo, irrisolto
qualche punto oscuro e problematico, assente ogni ipotesi sullo stato
dell’originale. Per tale ragione, l’ed. interpretativa è spesso ritenuta
un’inutile fase intermedia tra la trascrizione diplomatica e l’ed. critica.
L’ed. interpretativa è adatta ad antichi testi di carattere pratico e
documentario, o interessanti da un punto di vista culturale e
linguistico (specie sotto il profilo dialettale).
È dunque necessario che i criteri di intervento siano fissati
preventivamente in modo rigoroso e che non venga travisata la
realtà fonetica sottostante ai fatti grafici
ALCUNI CRITERI DI INTERVENTO
- Divisione delle parole
- Maiuscole, minuscole, punteggiatura e segni diacritici secondo
l’uso moderno
- Distinzione tra u e v
- Unica forma breve di -i, laddove si sia certi che -j sia una mera
variante grafica
- Punto in alto per indicare assenza legittima di una consonante
finale
- Parentesi rotonde per scioglimento abbreviazioni
- Parentesi quadre per lacune meccaniche (indicate da tre punti)
e per le loro eventuali integrazioni congetturali: […]. [aaa]
- Parentesi aguzze per singole lettere o parole cancellate <aaa>
- Riproduzione con barre per gli a capo del manoscritto
Pietro da Eboli
De balneis
puteolanis,
testo Paleaz
rivisto da
Livio Petrucci
Commedia, Cod. 076, Cortona, Bibl. Com. e dell'Acc. Etrusca, c. 1r
NEL Meço
delcamin diñra
uita . Miritro
uai p(er) vna sel
ua oscura .
che ladiricta
uia era
ismarrita .
Et quanto adire ellera cosa dura
esta selua seluaggia aspra 9 forte
che nelpensier rinoua lapaura
Tante amara che poché piu morte
ma p tractar diquel chio uitrouai
diro 9 dellecose chiuo scorte
I nonso ben ridir comio uentrai
tantera pien disoño in su quel punto
che lauerace uia abandonai
EDIZIONE CRITICA
A partire dai dati osservabili nell’unico testimone si formula
un’ipotesi esplicita sullo stato dell’originale, segnalando
eventuali punti in cui una conclusione sia dubbia o
impossibile.
Per far ciò bisogna lavorare sull’intero componimento, sulle
abitudini fonetico-grafiche del copista/autore, sulla metrica
e sulla retorica del componimento, sul genere e sulla lingua,
tenendo ovviamente conto del periodo storico in cui il testo
si colloca. Nel caso di un autografo, si lavora anche
sull’intera produzione dell’autore.
GRAFIA E AMMODERNAMENTO
h etimologica, graphia, hanno,
havuto, di hora in hora
-ngn, lgl, filglo, bangno
k, kare, Kalandrino
-q, quore, quando
ç (cediglia)= z
- x, essempio, exempio, esempio
-ti, conditione, prudentia
-ch, chena vs chasa
u/v, VENIRE, AVARUS
-i diacritica, calicie, ugnia
-ct, decto, facto, doctrina,
-pt, baptesimo
-mpt, temptare
-j, varij, gennajo
punteggiatura, segni diacritici e
separazione della parole
Orlando Furioso, ed. 1516
Edizione critica a cura di Marco Dorigatti, Firenze,
Olsckhi, 2006
Trascr. diplomatica | Ed. Dorigatti (conservativa) |Trascr. ammodernata
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FILOLOGIA DEI TESTI A STAMPA
Stampa → riproduzione industriale
correttori editoriali
compositori
(che si occupavano anche della fascicolazione)
correzione delle bozze
Il libro che esce dall’officina è il frutto del lavoro di
più mani che si sovrappongono: quella dell’autore,
quella del compositore, quella del correttore-revisore
(che agisce prima e dopo le bozze), ciascuno con la
sua competenza, il suo codice culturale. Un percorso
ad alto indice d’interferenza e di rischio: dell’errore
come – all’opposto – di ipercorrettismo. Soprattutto
nella fase (anche lunga) di assestamento linguistico
volgare in una grammatica forte e omologante.
Amedeo Quondam, La letteratura in tipografia, in Letteratura italiana, II, dir.
Alberto Asor Rosa, Einaudi, Torino, 1983, p. 674.
FASCICOLAZIONE
Baldassarre Castiglione, Libro del Cortegiano, Venezia, Aldo
Manuzio, 1528
Colophon
*a b c d e f g h i l m n o p
Tutti sono quaderni fuor che *, che è duerno, & p che è terno
Formula di collazione:
*4, a-o8, p6
(16 fascicoli: il primo di 4 carte, 14 di 8 carte e l’ultimo di 6)
IL | FLORIDANTE | DEL SIG. BERNARDO | TASSO, | AL
SERENISSIMO SIGN. IL SIGNOR |GVGLIELMO GONZAGA
| DVCA DI MANTOVA, ETC. | Con gli Argumenti à ciascun Canto del
Signor | ANTONIO COSTANTINI | Nuouamente stampato. | [marca
ed. con impresa: FLUCTIBUS ET FREMITU ASSURGENS BENACE
MARINO] | IN BOLOGNA, Per Alessandro Benacci. | Con licenza
de’superiori. MDLXXXVII
Colophon assente
Formula di collazione: In 4°; asterisco4, A-U4; [8], 157, [3] pp.
Carattere corsivo, testo su 2 colonne di 5 strofe l’una per pagina
Dell’ed. Benacci restano le tracce di due differenti emissioni, che si
distinguono sul piano delle grandezze: 198-208 x 144-148 mm. e
229x162 mm.
Floridante, Nota al testo e ott. 19-20
Nel Cinque-Seicento la tiratura veniva avviata quando la
correzione delle bozze non era ancora terminata,
poiché la scarsa disponibilità di caratteri mobili non
permetteva di comporre più fogli.
Le correzioni, d’autore e non, venivano fatte in corso di
stampa → VARIANTI DI STATO
Collazionando tutte le copie superstiti, si arriva a definire
L’ESEMPLARE IDEALE, dal quale sono esclude le
varianti di stato antecedenti l’ultima.
La trasmissione del testo a stampa è per lo più lineare.
Solitamente è, infatti, sulla base della princeps che
vengono esemplate le edizioni successive.
Sia nel caso di tradizione diretta che in quello di
stampe indipendenti l’indagine filologica consisterà
nello stabilire se le varianti siano riconducibili
all’autore o al correttore.
Fondamentali sono, a questo riguardo, le informazioni
interne, esterne e l’eventuale presenza di un
manoscritto autografo (tradizione mista).
L’Orlando furioso
1516, Ferrara, Marzocco [12 esemplari]
1521, Ferrara, Della Pigna
1524, edizioni pirata
1532, Venezia, de’Rossi [24 esemplari]
Ludovico Ariosto
Orlando Furioso
(1516 →1521 →1532)
Di donne e cavallier gli antiqui amori
le cortesie laudaci imprese io canto
che furo al tempo che passaro i Mori
dAphrica il mare: e in Francia nocier tanto
tratti da lire & giovenil furori
dAgramante lor Re: che si die vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra Re Carlo Imperator Romano
v. 4, nocier < nocquer 1516
Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori,
le cortesia, l’audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d’Africa il mare, e in Francia nocquec
[tanto,
seguendo l’ire e i giovenil furori
d’Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano
NB. Il testo dell’ed. del 1532 è presentato
secondo la veste ammodernata dell’ed.
Debenedetti-Segre
Orlando Furioso secondo l’edizione del 1532,
con le varianti delle
edizioni del 1516 e del
1521, a cura di
S. Debenedetti e
C. Segre, Bologna,
Commissione per i
testi in lingua, 1960.
Conor Fahy, L’Orlando Furioso del 1532. Profilo di un’edizione,
Vita e pensiero, Milano, 1989
Collazione di tutti i testimoni superstiti e registrazione di oltre
250 varianti di stato, distribuite regolarmente su 2/3 dell’opera
L’UNITÀ FILOLOGICA è costituita dalle pagine stampate
dalla stessa forma tipografica.
Essendo il Furioso in quarto, le forme impiegate furono 4, e
dunque le varianti andranno considerate sulla base della
singola unità filologica, non del fascicolo.
I Promessi Sposi
Prima minuta, 1821-1823 (Fermo e Lucia)
Seconda minuta, 1823-1827 (Gli sposi promessi)
Ventisettana, Milano, Ferrario
Quarantana, Milano, Guglielmini e Redaelli
10.000 copie, 4.600 sottoscrittori
La quarantana fu stampata in dispense di 8 pagine con circa 4
illustrazioni xilografiche. Ogni 15 giorni veniva messo sul
mercato un fascicolo contenente due dispense, per un totale
di 108 fascicoli.
L’unità filologica corrisponde al fascicolo
Conor Fahy, Saggi di bibliografia testuale, Antenore, Padova, 1988
Michele Barbi, Il testo dei “Promessi sposi”, Bologna Zanichelli, 1934
Tesoro Manzoniano, Biblioteca Braidense di Milano
Ventisettana
Il primo studio sulle varianti tra la ventisettana e la quarantana
di deve ad Alfonso Della Valle di Casanova nel 1870 (ed è a
tale studio che Manzoni risponde con la celebre Lettera al
Casanova del 30 marzo 1871, meglio conosciuta come
Dell’unità della lingua italiana e dei mezzi per diffonderla).
Seguono le edizioni:
I promessi Sposi di Alessandro Manzoni nelle ediozini del 1840 e del
1825 raffrontate tra loro dal prof. R. Folli, Milano, Briola e
Bocconi, 1877-79
I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni raffrontati nelle due edizioni
del 1825 e 1840. Con commento storico, estetico e filologico di Policarpo
Petrocchi, 4 voll, Firenze, Sansoni, 1893-1902 (ed. moderna,
Firenze, Le Lettere, 1992)
Questi testi rappresentano la ‘protostoria’ della Filologia
d’autore in Italia.
Il passaggio vero e proprio alla filologia d’autore è
rappresentato dall’edizione Moroncini dei Canti di
Leopardi (1927)
e dallo studio dei Frammenti autografi dell’“Orlando Furioso”
di Santorre Debenedetti (1937).
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filologia dei testi a stampa