Il mito della salute mentale
Dr. Andrea bariselli
Viviamo in una società ossessionata dal "mito della salute
mentale"
Ognuno ha
che fare con i
propri mostri
Prendiamo
l'ansia, ad
esempio.
Avete mai notato
come sia
spiacevole
sentirla, o solo far
trapelare di
provarla in alcune
situazioni?
Anche se spesso
tendiamo a
dimenticarlo, o a
trascuralo, dentro
ognuno di noi c'è un
bambino che ha
avuto questa
sensazione, questa
espressione.
Almeno una volta.
Ve la sentite
se per un
attimo
cerchiamo
di capire
più da
vicino il
disagio?
Alcuni esempi
•
Ci sono situazioni
difficilmente
comprensibili se non
ci si pone "dentro" la
sofferenza
che sensazione vi
suscita una
persona del
genere?
Pensate ad aver a che fare tutti i giorni con emozioni del
genere.
O, peggio, se foste voi a sentirvi cosi?
A nessuno piace stare male,
soffrire
Ma Sempre più gente non sopporta stare o nemmeno
vedere chi sta male
Diciamo che è
scomoda da
sentire, ma anche
solo da sopportare
alla vista.
Il disagio è
ingombrante,
inopportuno.
Ma cosa fa bene
a chi sta male?
Ve lo ricordate
il bambino di
poco fa?
Da quant'è
che non vi
prendete cura
di lui?
Oggi
abbiamo un
concetto di
famiglia un
po' strano...
Tratto dal film "L'albero degli zoccoli"
Integrare il disagio in una collettività, in una "famiglia"
"Una sola moltitudine"
(F. Pessoa)
"Esserci.
"
Lo "stare insieme" che cambia la vita.
Ci da forza, calore, serenità.
Sapere che c'è qualcuno che ci aspetta.
McCullough Vaillant (1997)
•
“(…)più una persona
riesce a ridere quando è
felice, a piangere quando
è triste, ad usare la rabbia
per porre limiti precisi, a
fare l’amore
appassionatamente, a
dare e ricevere tenerezza
in modo pieno e aperto,
più lontana si pone dalla
sofferenza.
•
E più gioia si ha, più si
riesce ad essere generosi
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Andrea Bariselli - Associazione Il chiaro del bosco ONLUS