Migrazione,
apprendimento,
bilinguismo
Studio di Psicologia, Logopedia, Neuropsicomotricità, Neuropsichiatria
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OBIETTIVI DELLA FORMAZIONE
• Definizione di migrazione e di migrante
• Conoscere i processi di adattamento e le
dinamiche delle famiglie migranti
• Focalizzare la conoscenza sulla modalità di
apprendimento dei bambini migranti del
linguaggio
• Segnali di rischio
• Modalità dell’invio
• Definizione di migrazione e di migrante
«Che si sposta, che migra, migratore»
La migrazione rappresenta un evento significativo nella vita di ogni individuo
che la compie perché è un cambiamento irreversibile, tra un prima e un dopo.
L'appartenenza culturale è uno dei fattori fondanti lo sviluppo biologico
sociale e psichico degli individui che, dotando l'essere umano del linguaggio,
di simboli e concetti, ne influenza le percezioni, l'interpretazione e
l'esperienza del reale.
Ad oggi con il termine migrante, si intende ogni individuo che abbia una storia
di migrazione effettuata in prima persona o in generazioni precedenti, la cui
spinta migratoria può essere stata spontanea e condivisa oppure per volere
altrui, e che si trovi sul territorio italiano in forma stanziale o provvisoria.
• Tipi di migrazione:
– Seconda generazione
– Ricongiunti
– Coppie miste (bambini nati dall’unione tra un genitore migrante e uno
autoctono; devono riuscire ad integrare i messaggi e i riferimenti diversi che i
due genitori trasmettono loro: l’appartenenza biculturale è l’esito ideale del
processo di crescita)
La migrazione è un fenomeno in continuo
cambiamento e avviene per motivi diversi:
politici, economici, familiari, traumi collettivi,
scelte individuali, sogni, necessità, curiosità,….
Ogni percorso migratorio ha una propria storia,
non si può generalizzare, ma possiamo
individuare alcuni elementi ricorrenti che ci
aiutino a capire le dinamiche in atto.
Bambini nati in Italia
(seconde generazioni)
Sono i bambini/ragazzi nati in Italia, figli di genitori che
hanno effettuato in prima persona la migrazione
•Nascere in Italia non significa sapere l’italiano
•IMPORTANZA DI PARLARE LA LINGUA MADRE A CASA
•Autorizzazione e legittimazione a portare all’interno
della scuola la propria lingua, la propria cultura
•Livello di integrazione dei genitori
•Meticciare
•Mancanza della rete e l’isolamento
Bambini ricongiunti
Sono i bambini/ragazzi che giungono in Italia per ricongiungersi al
proprio nucleo familiare dopo aver o meno compiuto alcuni anni di
scolarizzazione nel proprio paese di origine. Non hanno scelto di
migrare in prima persona, possono sperimentare una “frattura” tra un
prima e un dopo.
• Necessità di curare l’accoglienza e la qualità della comunicazione
• Possibile trauma migratorio
• Genitori ‘’sconosciuti’’
• La scuola come occasione, a volte unica, di apprendimento
• Differenza tra i diversi ricongiungimenti (età, tempo di separazione,
sistemazione al Paese, modalità di separazione, contatto con i
genitori lontani)
• Spaesamento rispetto ai servizi (scuola nel Paese di origine)
• Frequenza e modalità di scolarizzazione (città vs campagna)
Entrare a scuola…
• Ingresso alla scuola dell’obbligo è importante perché
rappresenta la prima occasione di rapporto formale tra
le famiglie straniere e il sistema nazionale di istruzione
• Nella scuola si entra in contatto con un sistema
culturale differente all’interno del quale si troverà a
percorrere tappe di sviluppo fondamentali
• L’ingresso a scuola può essere una buona opportunità
per il bambino, ma può essere anche motivo di
conflitto con la famiglia d’origine in quanto elemento di
discontinuità
• Spesso il bambino è lasciato solo ed è poco capito e
accompagnato in questo processo di adattamento
• Modello di scuola al Paese diverso da quello italiano
Imparare una nuova lingua…
• E’ necessario conoscere i meccanismi di apprendimento dell’L2:
conoscere le tappe fisiologiche può aiutare a riconoscere cosa è
“patologico”
• IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO DELL’ L2 è influenzato da diversi
fattori
- Età (età in cui il bambino viene esposto in modo sistematico,
continuativo e intensivo all’L2)
- motivazione (viaggio, condizioni di vita, progetto migratorio)
lingua materna
- caratteristiche individuali (conoscenze linguistiche, scolarità
precedente, fattori personali)
- modalità di contatto e di “immersione” ( quantità e qualità
degli scambi in italiano, quantità e qualità degli interventi)
Interlingua
• E’ la lingua che viene sviluppata da chi sta
imparando una seconda lingua ma non l'ha
ancora pienamente acquisita
• Mantiene alcune caratteristiche della L1 nel
parlare e/o scrivere mentre apporta delle
'innovazioni‘ in L2
• È un insieme di strategie che le persone creano
partendo dall’esperienza soggettiva
• Può cristallizzarsi in qualsiasi fase del suo sviluppo
BILINGUISMO
Il bilingue non è identificabile esclusivamente
con colui che parla due lingue ma in colui che
possiede capacità verbali e comunicative nelle
due lingue per esposizione ad esse, cioè è
capace di capire, parlare, leggere e ascoltare
nelle due lingue.
(Grosjean 1989)
• Il bilinguismo è un fenomeno in movimento,
muta e si modifica nel tempo.
• Non esistono casi identici di bilinguismo
perché il fattore personale è molto influente
• Il bilinguismo è un fenomeno in movimento,
muta e si modifica nel tempo.
• Nel percorso di vita di un bilingue difficilmente
tutte le competenze saranno a pari livello nelle
due lingue nello stesso momento
• Non esistono casi identici di bilinguismo perché il
fattore personale è molto influente
LE FORME DEL BILINGUISMO
• Bilinguismo bilanciato: il bambino mantiene contatti con
la comunità d'origine, e usa lo stesso livello di fluenza e
competenza nelle lingue conosciute.
• Bilinguismo sbilanciato: ogni lingua ha un suo contesto di
utilizzo e quindi entrambe si impoveriscono.
• Bilinguismo sottrattivo: si ha quando la L1 viene persa
progressivamente in favore della L2 . Avviene per ragioni
prevalentemente psicologiche.
• Bilinguismo additivo: lo sviluppo di entrambe le lingue è
complementare poiché sia la famiglia che la comunità
attribuiscono valore positivo ad entrambe le lingue.
• Bilinguismo precoce: si ha quando il bambino viene
esposto alla L2 entro 6 anni. All'interno del bilinguismo
precoce si distingue:
•Bilinguismo simultaneo: quando
contemporaneamente le due lingue
si
imparano
•Bilinguismo aggiuntivo: quando la L2 si aggiunge
alla lingua madre entro i 3 o i 5 anni.
•Bilinguismo tardivo: si ha quando il bambino impara
la L2 dopo i 6 anni.
• I bambini che accedono alla Scuola
dell’Infanzia sono tendenzialmente dei
bilingui consecutivi, perché spesso
mantenuti nel contesto domestico fino al
momento dell'inserimento oppure in
seguito al ricongiungimento familiare.
• L'acquisizione della L2 consecutiva avviene
generalmente attraverso le seguenti fasi:
• Uso di L1 in casa
• Periodo non verbale in cui il bambino è concentrato
sull'accumulare conoscenze (da non confondere con
il mutismo elettivo)
• Espressione di L2 come linguaggio telegrafico
• Periodo di interlingua
• Avvio verso uno sviluppo di L2 strutturato
I bilingui consecutivi possono diventare
buoni comunicatori con i pari e con gli
adulti dopo pochi mesi di esposizione alla
L2, ma per possedere l'accuratezza
grammaticale, l'ampiezza del vocabolario
e la pronuncia di L2 simile ai nativi sono
necessari almeno 5/7 anni di esposizione.
(J. Cummins 2000)
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