Intervista ad una chef donna

La riflessione sul ruolo della
donne in cucina, proposta da
EXPO, ci ha portato ad
intervistare la sig.ra Anna C.,
di circa 60 anni, che ha
sempre esercitato e continua
ad esercitare con
soddisfazione il mestiere di
cuoca, dapprima in locali di
cui non era proprietaria, poi
con appagamento in un
ristorante-pizzeria proprio.
Come ha iniziato la sua carriera
culinaria?
 Ho avuto la passione per la cucina,
da piccola, apprendevo e
sperimentavo piatti con la mia
nonna, fino a che in età adulta ne ho
fatto una professione.
 Ora a 62 anni le piace ancora
cucinare?
 Si certamente e lo faccio con la
stessa passione di una volta.





Ha mai avuto un ristorante tutto suo?
Ora si, ma la gavetta è stata dura, ho
lavorato per molti anni alle dipendenze
di varie proprietari di locali di diversa
tipologia, dalle rosticcerie, alle tavole
calde, alle pizzerie… ; ho cucinato per
molti anni al “Gatto e la Volpe” e poi in
seguito ho lavorato alla pizzeria “Emilio
e Pinocchio” sempre nel comune di
origine Pellezzano (Sa)
Ha seguito un corso di studi per
diventare cuoca?
Non ho studiato, sono un’autodidatta, la
pratica è stata la mia scuola, ma oggi mi
sento di consigliare a chi voglia
intraprendere questa professione di
seguire corsi di studio adatti,
specializzarsi e viaggiare molto per
apprendere quanto più possibile.




Secondo lei la cucina è cultura?
Si perché rispecchia le nostre
tradizioni, i nostri usi e
costumi…è un po’ come la
nostra carta d’identità! Basta
pensare che ogni festività
nazionale si rispecchia in un
preciso menù o piatto, e poi
qui al meridione lo stare a
tavola è un vero e proprio
culto!
Cosa pensa della cucina di altri
paesi?
Che ogni cucina ha il suo valore
e deve essere rispettata, poi se
piace o no è un fatto di gusto;
la nostra è comunque la
migliore al mondo.




Perché secondo lei la maggior parte dei cuochi
sono uomini?
Partendo la presupposto che credo che tutti
possano cucinare, forse gli uomini emergono per
la loro competitività, mentre noi donne in questo,
come in tutti lavori, dobbiamo conciliare anche le
esigenze della famiglia e creare il giusto
equilibrio è difficile. E poi non dimentichiamo, ad
esempio, che io dopo aver cucinato nel
ristorante, torno a casa e continuo a cucinare per
i miei nipoti soprattutto.
Secondo lei le donne cucinano in modo diverso
rispetto agli uomini?
Penso che ognuno segua il proprio istinto in
cucina, forse le donne sono più legate alle
tradizione o l’innovazione si innesta comunque su
un piatto con una sua storia, mentre gli uomini
osano di più sia nell’accostamento degli
ingredienti che nella preparazione dei piatti.








Come definirebbe brevemente la sua cucina?
È una cucina tradizionale, in cui vengono esaltati i
prodotti locali, genuini…è una cucina alla buona,
quella della nonna, ma ricca di gusto!
Pensa che la sua cucina rifletta la sua personalità?
Si, perché racconta tutto il mio mondo, la mia
regione, la mia cultura. Mi servo di ingredienti a Km
0, di prodotti locali e cerco sempre quelli più
genuini, senza elementi chimici o conservanti.
Qual è il piatto che ha cucinato più spesso?
Spaghetti al pomodoro fresco con una fogliolina di
basilico, piatto preferito dai miei figli prima e dai
miei nipoti dopo.
I piatti che le piace di più cucinare?
Quelli a base di pesce… “polipetti di Salerno alla
Luciana”, “alici di Salerno” impanate e fritte, cozze
gratinate, piatti degni di noi “pisciaioli” come
definiscono noi salernitani.
Cosa pensa dello spreco
alimentare?
 Penso che sia ingiusto
sprecare tanto cibo,
purtroppo ciò avviene
spesso in un ristorante; io
cerco di ovviare offrendo
contenitori in alluminio ai
clienti per portare via ciò
che avanza (pratica che si
sta diffondendo
ultimante) o riciclo gli
avanzi per gli animali. Sto
sempre molto attenta,
comunque, allo spreco!

Crede che negli ultimi anni sia
cambiato il modo di cucinare?
 Forse oggi si tende a piatti più
elaborati, alle contaminazioni
con prodotti non locali, a
stupire con l’estetica del
piatto e ad innovare i
procedimenti…ben venga, la
modernità si vede anche in
questo. La cucina della nonna
ha però sempre il suo valore!

Scarica

Scaricate il documento realizzato da questa