Teoria dello Stato
e del Controllo Sociale
Lezione 07
Corso di Formazione in Sicurezza e
Mitigazione del Rischio
Milano, 3 marzo 2009
Il rifiuto dell’idea di Stato nel “nuovo mondo”
1) Concezione del potere normativo ed
amministrativo di tipo ascendente: common law e
federalismo
2) L’influenza del protestantesimo: affermazione
dell’idea di “comunità” e di uguaglianza fra simili
(sacerdozio indistinto dal resto dei fedeli o assente;
avversione al ruolo autoritario della Chiesa)
3) La “generale uguaglianza di condizioni”
(Tocqueville, La democrazia in America, 1835-40), a
parte le due razze escluse…
Democrazia e pena nel “nuovo mondo”
T.Dumm (Democracy & Punishment, 1987)
Perché Tocqueville si occupava di istituzione
democratica e riforma penitenziaria?
Quaccheri e nuovo modello penitenziario: The
Holy Experiment e la “friendly persuasion” delle
case di lavoro e della separazione orizzontale
La pena non è rivolta al corpo degli individui, ma
alla loro anima (v. Foucault): è funzionale al
disciplinamento dei consociati, porta di accesso ad
un sistema di “autogoverno” basato sul consenso,
produzione di “macchine repubblicane” (B.Rush)
Rifiuto dell’idea di “Stato” ed emersione
della questione del “controllo sociale”
A.Bentley (Il processo di governo, 1908)
L’età progressiva (inizio XX secolo-1aGM): sviluppo
dell’industrializzazione, urbanizzazione e immigrazione,
comparsa di rilevanti conflitti sociali, necessità di ricorrere
alle scienze sociali per comprendere e governare tali
fenomeni
Rifiuto della tentazione di ricorrere alle elaborazioni
concettuali europee di “Stato centrale” per risolvere tali
conflitti
Lo Stato come “divertimento intellettuale” di tipo metafisico
che appartiene alla retorica politica: emersione del concetto
di “controllo sociale” (E.Ross, 1901)
La nascita della Scuola di Chicago
Chicago come polo d’attrazione per gli studiosi
sociali: nascita dell’Università nel 1892
L’empatia dei ricercatori per i fenomeni che
studiavano: un atteggiamento di appreciation per
diseredati, emarginati, devianti in genere (v. Matza)
I tre filoni della Scuola di Chicago: il filone filosofico
di G.Mead e J.Dewey; il filone sociologico di R.Park,
E.Burgess e L.Wirth; il filone criminologico di
C.Shaw e H.McKay
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relativamente alla lezione:
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