Organizzazione Politica
Europea
Corso 2013-2014
Lezione 2 :Origini e traiettorie di
sviluppo
ALCUNE DEFINIZIONI DELL’UNIONE EUROPEA
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Objet politique non-identifié (J.Delors)
Né uno stato né un’organizzazione
internazionale (Peterson)
“in-betweeness” (Laffan)
Meno di una federazione, più di un regime
internazionale (Wallace)
Un esperimento unico, che incorpora il
nazionale nell’europeo e l’europeo nel
nazionale (Laffan)
Uno dei temi di studio più elusivi nelle
scienze sociali (Shakelton e Peterson)


“The EC is best characterised as neither
an international regime nor an
emerging state but as a network
involving the pooling of sovereignty.”
(Hoffmann Keohane)

L’UE non è uno stato . Se prendiamo la definizione classica di
stato di Max Weber come organizzazione che ha il monopolio
dell’uso della forza , chiaramente la UE non è uno stato . Solo
gli s.m. hanno eserciti e polizie . Se ci sono elementi di
federalismo nella UE riguardano largamente l’economia e
l’ordine legale (diritto europeo) .
Gli stiti federali esistenti hanno come minimo
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1. un mercato unico
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2.una politica commerciale comune;
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3.una moneta unica;
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4. Un bilancio federale
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5. Una politica estera e di sicurezza comune
and
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6. Un esercito comune
La UE e lo stato
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Le definizioni della UE sottolineano la novità e in
qualche misura l’unicità. Enfasi su unicità riflette
probabilmente un eccesso di riferimento
all’esperienza degli stati nazionali europei.
Specificità di traiettoria non esclude che la UE possa
essere studiata con le categorie e i modelli elaborati
per studiare i sistemi politici convenzionali (quelli
degli stati-nazione), e i processi politici che li
caratterizzano (scienza politicapolitica comparata
e l’analisi delle politiche pubbliche)
Approcci neo-istituzionalisti
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Istituzionalismo storico
“dall’istantanea al film” (Pearson)
Se guardiamo al processo di sviluppo degli stati e
della UE anzichè al quadro istituzionale presente la
possibilità di comparazione cresce .
Approcci neo-istituzionalisti:
S. Bartolini :Non state-building ; ma affinità con tale
processo: formazione di un centro e definizione di
confini.
S.Fabbrini : compara la traiettoria di sviluppo USA e
UE come due casi di compound polities
IL SISTEMA DEGLI STATI E L’AVVIO DEL PROCESSO DI
INTEGRAZIONE EUROPEA
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PUNTO DI PARTENZA -IL SISTEMA DEGLI DEGLI STATI
(Ordine post-westfaliano)
Ordine mondiale (arena internazionale) consiste di stati
territoriali sovrani : sovranità si riferisce a un’organizzazione
politica basata sull’esclusione di attori esterni dalle strutture
di autorità in un territorio definito” (Krasner 1999).
Gli stati risolvono le proprie controversie con la diplomazia o
con la forza.
Il modello dello stato sovrano rappresenta una rottura con
l’ordine medioevale: con le pretese universalistiche del
Papato e dell’Impero, con la frammentazione del potere
politico all’interno
Lo stato e il processo di
integrazione europea
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Il processo di integrazione europea segna una
parziale rottura rispetto al sistema degli stati .
Attraverso la condivisione o la “messa in
comune”(pooling) di sovranità da parte degli
stati :
è emersa una entità politica (polity) che non è
un superstato ma è qualitativamente diversa
da un’organizzazione internazionale
convenzionale
gli stati nazionali non sono scomparsi ma
hanno subito una significativa ridefinizione
-da
stati sovrani a stati membri
Alcuni aspetti della UE che la rendono qualitativamente
differente dalle organizzazioni internazionali tradizionali
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-il DIRITTO COMUNITARIO ha efficacia diretta per i
cittadini e le organizzazioni nazionali e può essere fatta
valere, davanti ai tribunali nazionali, nei confronti dello
stesso governo nazionale. Inoltre essa ha un rapporto di
supremazia rispetto alla legislazione nazionale, e rende
nulla la legislazione nazionale che sia con essa in
contrasto.
-vi è un BILANCIO COMUNITARIO finanziato anche da
risorse proprie, non direttamente conferite dagli stati.
-vi è un PARLAMENTO EUROPEO DIRETTAMENTE
ELETTO DAI CITTADINI dell’Unione, che nel corso del
tempo è divenuto, per una vasta gamma di materie, un
vero legislativo.
Come spiegare la nascita e lo sviluppo di
questa entità politica nuova e particolare?
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Modello esplicativo che fa riferimento a:
PROBLEMI
problemi che caratterizzano lo scenario europeo
alla fine della II Guerra Mondiale
SOLUZIONI-modelli istituzionali disponibili
PREFERENZE DEGLI STATI- che
rispecchiano la definizione degli interessi
degli stati, quali sono di volta definiti dalle
élites di governo nazionali, e sono di
natura geo-politica ed economica. Esse
hanno guidato gli stati nelle negoziazioni
dei trattati .
PROBLEMI DELL’ EUROPA ALLA FINE
DELLA II GUERRA MONDIALE
che fanno da sfondo al decollo del processo di integrazione europea
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“problema tedesco”- assicurare la pace in Europa attraverso il
“recupero” politico ed economico della Germania
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consolidamento del blocco occidentale (spazio geo-politico in cui
decolla il processo di integrazione europea)
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problemi economiciricostruzione delle economie europee in
particolare dell’industria
cooperazione nella gestione delle crisi
economiche internazionali
Anche lo sviluppo successivo del processo di
integrazione europea avverrà sullo sfondo di
problemi condivisi:
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PROBLEMI LEGATI ALLA CRESCITA DELL’INTERDIPENDENZA E ALLA CRISI DI
TERRITORIALITA’ DELLO STATO
Che determinano la perdita di capacità dello stato di governare i processi che incidono sul suo
territorio
Crescita di interdipendenza:
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A livello economico:
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volume crescente del commercio mondiale
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produzione basata sulle imprese multinazionali
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internazionalizzazione dei mercati finanziari
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A livello militare:

nuove tecnologie militari
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A livello ecologico
Legata
Legata
Legata
Legata
allo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione
ai fenomeni di criminalità internazionale
ai fenomeni di terrorismo internazionale
ai fenomeni di migrazioni internazionali
Tutti questi fenomeni generano pressioni alla cooperazione tra stati per la gestione
congiunta di problemi che non possono trovare risposte efficaci a livello nazionale.
SOLUZIONI – Sono i modelli istituzionali
disponibili nell’immediato dopoguerra
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Modello federale :Stati Uniti d’Europa
(Manifesto di Ventotene)
Forme di cooperazione intergovernativa
tradizionale.
In campo economico:
Area di Libero Scambio (abolizione
delle tariffe doganali e delle restrizioni
quantitative tra gli s.m.).
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Unione Doganale (area di libero
scambio con armonizzazione delle barriere
doganali e delle restrizioni quantitative nel
commercio verso i paesi terzi)
Funzionalismo
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: è una strategia più che un
modello :risponde alla domanda
“come ?”piuttosto che “verso che
cosa?” ed è compatibile con più
esiti finali
Prevede l’ integrazione per settori
funzionali
E’ la soluzione di Jean Monnet,
quella che prevale e dà origine alla
prima comunità, la CECA.
ALLE ORIGINI DELLE COMUNITA’
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Cosa ha determinato l’avvio negli anni
Cinquanta del processo di integrazione
europeo con uno specifico modello
istituzionale?
Strategia esplicativa basata su:
-Preferenze degli stati-che spiegano in
ultima analisi perché una soluzione
istituzionale ha prevalso sulle altre
Moravsick – The Choice for Europe ”intergovernativismo liberale”
PREFERENZE DI NATURA
GEOPOLITICA
Relative alle preoccupazioni degli stati per la propria
sicurezza, ma anche alle loro concezioni del proprio
ruolo nella politica internazionale.
 Riguardano:
 la percezione della minaccia da parte di una delle
superpotenze , l’Unione Sovietica
 la preoccupazione per un possibile riarmo unilaterale
della Germania
 l’interesse a mantenere uno status di grande potenza
 l’interesse a mantenere e riconfigurare la relazione con
le proprie ex-colonie
Ma anche :
 la diffusione di ideali federalisti tra le élite politiche
o dall’altra parte la prevalenza tra le élites di orientamenti
di tipo nazionalista
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PREFERENZE DI NATURA ECONOMICA
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Dipendono dalla struttura dell’economia :
dal peso del settore agricolo vs. industria e terziario ;dalla
struttura del settore agricolo (piccola impresa contadina
vs.grandi imprese) (es. Francia vs UK).
Dalla struttura dell’industria per dimensioni di impresa e
composizione per settori industriali , e dalla sua capacità di
competitività sul mercato europeo. Industria britannica
fortemente competitiva (e interessata a un ampia area di
libero scambio) , mentre la media industria tedesca teme la
competizione inglese e nordeuropea.
Dalla relativa indipendenza o dipendenza da altri paesi
europei per l’approvvigionamento energetico (es. Regno
Unito ha risorse carbonifere proprie, mentre industria
francese dipende dal carbone tedesco). Il Belgio ha un vasto
settore carbonifero, e ha bisogno di forza lavoro.
Dalla destinazione dei flussi commerciali (es. il Regno Unito
commercia con le ex-colonie mentre i sei sono
prevalentemente orientati al mercato europeo)
Dalla capacità di lobbying sui governi nazionali dai gruppi
che rappresentano gli interessi economici (es. forza della
lobby agricola francese e della Federation of British
Industry che rappresenta gli interessi industriali nel Regno
Unito)
VICENDA DELLA CED E LE SUE CONSEGUENZE
SULLO SVILUPPO SUCCESSIVO DELLE COMUNITA
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Scenario- guerra fredda; conflitto in Corea e impegno USA
nel Sud est asiatico, pressioni americane per una difesa
europea che integri le forze armate tedesche
195OPiano Plévin- per un esercito europeo che includa la
Germania, con un Ministero della difesa europeo
1952 Trattato per la Comunità Europea di Difesa firmato dai
6
.Quadro istituzionale analogo a quello della CECA
Struttura di comando unificata.
Esercito europeo in cui sono inquadrate tutte le forze
armate tedesche mentre gli altri stati conservano anche forze
proprie.
1954fallisce perché il trattato non è ratificato dal
Parlamento francese
Abbandono dell’obiettivo dell’Unione Politica e rafforzamento
strategia funzionalista
MODELLO ORIGINARIO
DELLA CEE
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COMBINAZIONE DI ELEMENTI (istituzioni e
procedure) SOVRANAZIONALI (Commissione, Corte
di Giustizia) E INTERGOVERNATIVI(voto
all’unanimità in Consiglio dei Ministri)
MANCANZA DI UNA CHIARA DIVISIONE DEI POTERI
(il potere legislativo ed esecutivo sono condivisi e
diffusi)
“DEFICIT DEMOCRATICO” legato al ruolo nel
processo decisionale comunitario di istituzioni che
non hanno una legittimazione democratica diretta
Importanza di elementi istituzionali di tipo “non
maggioritario” : sovrarappresentanza dei piccoli s.m.
, agenzie regolative indipendenti
MODELLO ORIGINARIO
COMUNITARIO
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Combinazione di elementi sopranazionali e intergovernativi.
Definizioni:
Un’istituzione (organismo, procedura) si dice sopranazionale quando essa
implica l’esistenza di un potere sopra od oltre quello degli stati nazionali, in
qualche misura autonomo rispetto ai governi nazionali. Quando gli s.m. creano
un organismo o una procedura sopranazionale essi delegano una certa gamma di
compiti che si aspettano che siano svolti senza che esso debba di volta in volta
operare con la loro approvazione. Inevitabilmente ciò pone dei vincoli alla
sovranità degli stati, in quanto non hanno pieno controllo sugli esiti decisionali
delle istituzioni o delle procedure che hanno posto in essere. (Es: Commissione,
Corte di Giustizia, il VMQ)
Un’istituzione si dice intergovernativa quando un organismo o una procedura è
dominata dai governi degli stati membri ( e dalla protezione degli interessi
nazionali). (Es: la procedura di voto all’unanimità in Consiglio dei Ministri, la
procedura di modifica dei Trattati )
L’equilibrio tra elementi sopranazionali e intergovernativi è uno dei parametri a
cui commisurare lo sviluppo istituzionale della Comunità e poi dell’Unione
Europea.
Dimensioni di sviluppo
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Lo sviluppo del processo di
integrazione europea può essere
riassunto considerando due
direttrici di sviluppo
Allargamento (widening)
Approfondimento (deepening)
ALLARGAMENTO
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Aumento degli stati membri, dai sei fondatori
(Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo,
Italia e Olanda) agli attuali 27.
I teorici neo funzionalisti parlano a questo
proposito di “spill-over geografico” , inteso
come la capacità di attrazione del modello
dell’integrazione europea al di fuori dei confini
degli stati membri, che sarebbe il meccanismo
che spiega l’allargamento.
“ondate di allargamento”1973,1986,1995,2004,2007 , 2013
I criteri di Copenhagen 1993
Criteri per l’accesso. Definiti dal Consiglio
Europeo di Copenhagen 1993
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Criterio politico democrazia
Criterio economicoeconomia di
mercato
Criterio dell’acquisrecepimento
dell’acquis communautaire
2013
Politica Europea di vicinato (ENP)
Dimensioni del processo di integrazione europea
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Approfondimento :
“Una crescita nell’ampiezza e nel grado di integrazione europea in termini di costruzione delle istituzioni, legittimità democratica
e politiche europee “
Due dimensioni autonome nel senso che una crescita della sfera di
intervento della UE non necessariamente porta a un’integrazione più
profonda
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Appronfondimento può essere di tipo :
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-politico-funzionale- settori di politica pubblica
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-istituzionale-legittimità e efficacia decisonale di istituzioni
Allargamento vs.
approfondimento


E’ un dilemma o i due obiettivi possono
essere perseguiti simultaneamente ?
Fino a quando?Le questioni “esistenziali”
di quanto ampia debba essere la UE e
cosa debba fare nel mondo restano senza
una risposta univoca. I 27 paesi hanno 27
risposte diverse (Schmidt 2009)
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