MEDIA E SCUOLA:
Il bello del cambiamento,
le difficoltà della pratica
Aurora Mangiarotti
SILSISFIM PAVIA
Rimini, 19/02/09
In sintesi
 Breve
escursus sull’introduzione
dei media nella scuola
 Ambienti
 La
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di apprendimento
formazione dei docenti
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I Media: tecnologie cognitive
[Calvani]
coinvolgono
processi interni alla mente
comportano
riorganizzazioni
si accompagnano a
trasferimento di funzioni mentali su
supporti fisici esterni
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Alleggerimento di qualche
funzione interna
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L’introduzione dei media nella scuola
[Calvani]
2000
1990
1980
Pc tool
cooperativo
Pc tool
multimediale
Pc tool cognitivo
Piano Fortic
PNI italiano
Computer tutor
PNI matematica
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Quali trasformazioni comportano i nuovi media nel
tessuto sociale?
Un’indagine di P. Rivoltella su “adolescenti e le prospettive
dell’educazione nell’età dei media digitali” 2006
Internet: livelli di familiarità con le tecnologie
[studiare il gap fra adolescenti e adulti nell’uso dei media]
Internet: grande biblioteca o grande piazza?
[la rete tra informazione e comunicazione]
Internet: la socializzazione, controllo del mezzo
[la rete come occasione di dialogoI incontro]
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I tre ambiti della ricerca:Uso, rappresentazione, appropriazione
alcuni scenari su media, scuola e giovani

La scuola riconosce i cambiamenti introdotti dalla rete, ma
fatica a collocarli in un contesto

Gli studenti giustificano il basso utilizzo del web con
l’insufficiente competenza dei docenti

Per la metà degli studenti non capita mai di scoprire cose
nuove che si possono fare in Internet grazie ai professori
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La rete per trovare informazioni


No differenze geografiche o di genere, ma solo
d’età nell’uso dei media
Si usa soprattutto a casa per





ricercare informazioni
scaricare materiali musicali o film
inviare ricevere posta
chattare
Internet non sottrae tempo agli sport o
agli amici
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Stili di apprendimento e media

I media e la rete mettono a disposizione una pluralità di
strumenti, più di quanto non possano fare la parola e la
scrittura

Essi rispondono alle diverse esigenze dei vari stili
cognitivi (e non solo a quelli linguistico e logicoargomentativo) e quindi dovrebbero produrre un
potenziamento degli apprendimenti
Ridondanza dell’informazione
Ma ciò non avviene perché?
Reperibilità fisica non significa
reperibilità cognitiva
Ambienti di apprendimento
non adeguatamente progettati
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COSTRUIRE UN AMBIENTE DI
APPRENDIMENTO
spazio
impianto
atteggiamento
sfondo
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spazi attrezzati
strumenti, metodi
e contesti significativi
un clima favorevole all’apprendimento
(responsabilizzazione)
Tecnologie come supporto
(scaffolding)
dei processi mentali complessi
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ambienti di e learning per superare i limiti di
spazio
Collaboro a distanza
Lavoro/studio con i compagni/colleghi
tempo
Mi collego quando posso
Mi collego quanto voglio
memoria
Costruisco una banca dati di lavori
Condivido i materiali
Posso interconnettere saperi
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Ambienti: due esempi da [email protected]

Problemi di minimo nel piano (Geometria)

Quel che vedo è sempre vero (Numeri)
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La formazione dei docenti

La formazione (Fortic anni 2004, 2005)
non ha garantito una ricaduta nella
didattica

La transizione non è stata gestita dalle
istituzioni, ma i docenti sono stati
lasciati come al solito soli
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Come i docenti vivono la rete?
Per i docenti la rete è un’esperienza più
legata alla sfera personale che
professionale [comprensione cognitiva,
difficoltà emotiva] Resta sullo sfondo la
dimensione aggregativa della rete
 È un mezzo poco economico dal punto di
vista del tempo

Internet e la metafora
dell’albero
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Il caso [email protected]: linee guida di Indire per la formazione

Sicurezza di natura operativa
Gestibilità degli strumenti da
parte dei docenti

Formazione e sperimentazione contemporanea
Acquisire competenza e
metterla in pratica

Confronto fra i pari oltre che con il tutor
Supporto formativo continuato
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Il mio corso [email protected]

Gruppo eterogeneo

Scelta di percorsi diversi

Sperimentazione concentrata

Sperimentazione diluita nel curricolo
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Il mio corso: un interessante confronto di
esperienze didattiche e di realtà scolastiche
I docenti hanno:


Utilizzato e integrati i materiali presenti in
piattaforma

Mostrato curiosità di sperimentare strumenti inediti
che la rete mette a disposizione (abbiamo creato
una loro classe in Dokeos, usato geogebra e parlato
di costruire LO con exelearning)
espresso l’esigenza di mantenere un contatto e di
utilizzare anche dopo il corso la piattaforma
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Punti di forza
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Il mio corso: insicurezze e resistenze

Insicurezza nell’uso degli strumenti sincroni

Insufficiente uso del forum: non pienamente
sfruttata la risorsa rappresentata dai pari
Punti di debolezza
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le mie conclusioni

L’uso dei media nella didattica passa attraverso la
formazione, che deve essere prevista e riconosciuta
istituzionalmente (non lasciata alla buona volontà del
singolo)


La e-formazione deve diventare una normale pratica
gestita tra pari con il supporto di un tutor (un pari,
docente scuola secondaria) e il sostegno (a domanda) di
un pool di esperti (universitari) a livello territoriale
(provinciale) per creare vere e proprie comunità di
pratica
É necessario costruire repositories di materiali (LO)
didattici validati (a livello nazionale/internazionale) che i
docenti possono utilizzare nella propria didattica
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bibliografia
C.
Galimberti, Riva, La comunicazione virtuale. Milano: Guerini e
Associati, 1997
Calvani,
I nuovi media nella scuola, Carocci, 1999
Stoll, Confessioni di un eretico High – tech, Garzanti , 1999
Simone, La mente al punto, Laterza, 2002
Antonietti e al, Attorno al computer, Carocci, 2003
Ferri, E-learning didattica, comunicazione e tecnologie digitali,
Le Monnier, 2005
Rivoltella, Screen generation, Vita e pensiero, 2006
Rivoltella, Ardizzone, Media e Tecnologie per la didattica,
Vita e Pensiero, 2008
http://www.elearningeuropa.info
http://www.expoelearning.info/
il portale europeo dell’ e-learning
a Barcellona l’expo 2009, il portale
sugli expo e le manifestazioni dedicate all’e-learning nel mondo
http://formare.erickson.it Newsletter per la formazione in rete curata
da erikson in collaborazione con le Università italiane più attive in questo
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ambito
(UC, METID, CNR Genova, Firenze, Roma, Urbino…)
Grazie!
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