Referendum del 25/26 giugno 2006
VOTA NO ALLA
DEVOLUTION
Per non rompere la
Costituzione
della Repubblica Italiana
Il referendum sulle modifiche alla Costituzione
25/26 giugno 2006
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Il Referendum è confermativo: votare SI
significa approvare la riforma, votare NO vuol
dire mantenere l'attuale Costituzione.
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Il Referendum è senza quorum. Quindi vince chi fa votare più cittadini.
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La riforma è stata fortemente voluta dalla Lega, da AN, Forza Italia, UDC,
proposta e votata senza accordo e consultazione con la minoranza.
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E' il frutto di una tendenza autoritaria, della volontà di appropriarsi delle
decisioni, sopprimere la Democrazia attraverso lo svuotamento dei
meccanismi di discussione e decisione.
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E' un pericolo perché le derive autoritarie si sa quando cominciano ma non
si sa VERSO DOVE PORTANO.
Il referendum sulle modifiche alla Costituzione 25/26 giugno 2006
...Secondo la DEVOLUTION...
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Un primo ministro con potere di
sciogliere le camere vuol dire un
parlamento sotto ricatto
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Il primo ministro riceve l'investitura nel momento del risultato
elettorale, in pratica è un elezione diretta
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Legittima figure autoritarie, con pretesa di rappresentare
direttamente la “volontà popolare”, populisti che controllano
l'opinione pubblica con l'appoggio od il controllo dei massmedia
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Annulla la discussione parlamentare con l'imposizione di un
programma ed un'agenda politica decisa dal primo ministro
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Accentra nel primo ministro il potere esecutivo e legislativo,
mettendo le mani su quello giudiziario aumentando la
presenza di membri del Consiglio Superiore Della
Magistratura nominati dal premier
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Mettere in pratica quanto la loggia massonica P2 propose
Il referendum sulle modifiche alla Costituzione 25/26 giugno 2006
...Secondo la COSTITUZIONE...
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La Costituzione separa i poteri legislativo,
esecutivo e giudiziario in modo che possano
controllarsi reciprocamente, il capo dello
Stato ha il compito di vigilare sull'effettiva
applicazione della Norma.
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Questa esigenza presente in tutte le Costituzioni democratiche nasce
per evitare regimi autoritari legittimati dal popolo (Hitler e Mussolini in
primis). Nasce dalla Resistenza e dalla Guerra di liberazione,
quell'esperienza tragica suggerì ai Costituenti la necessità di non
ripetere gli errori ed orrori di quel periodo.
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Il Capo dello Stato, garante della Costituzione, ha potere di sciogliere
le Camere. Propone il Presidente del Consiglio che dovrà essere
confermato dal voto di Camera e Senato.
Il referendum sulle modifiche alla Costituzione 25/26 giugno 2006
...Secondo la DEVOLUTION...
I furbetti
del Palazzino
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La Camera, il Senato Federale, le
Regioni: che confusione!
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La Camera è tenuta ad approvare quanto deciso dal primo
ministro, altrimenti egli stesso può sciogliere il Parlamento ed
indire nuove elezioni. La Camera può sfiduciare il primo ministro,
ma in tal caso si scioglie il Parlamento e si va alle elezioni
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Le Regioni hanno potere di legiferare autonomamente per
Sanità, Istruzione e Pubblica Sicurezza; creando un ulteriore
dedalo di norme alla già ipertrofica legislazione esistente.
L'unico vincolo è un indefinito “interesse nazionale”.
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Il Senato Federale legifera per quanto in conflitto di attribuzione
tra i Camera e Regioni.
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Cosa succederà con la Polizia controllata direttamente da politici
collusi con la mafia ad esempio in Sicilia? O con la Sanità ed
Istruzione guidate da scelte ideologiche o da grossolani interessi
di gruppi economici?
Il referendum sulle modifiche alla Costituzione 25/26 giugno 2006
...Secondo la COSTITUZIONE...
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La Costituzione salvaguarda l'Unità dello
Stato e prevede due rami del Parlamento:
Camera e Senato.
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Essi si controllano reciprocamente e ogni legge deve essere approvata
da entrambe
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Le Regioni attualmente hanno competenza sulla Sanità e su alcune
entrate fiscali, ma il controllo rimane statale. Si vuole in questo modo
realizzare la “solidarietà nazionale” tra regioni ricche e non, dando
uguali Diritti a tutti i Cittadini.
Il referendum sulle modifiche alla Costituzione
25/26 giugno 2006
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Questa scandalosa riforma
corrisponde alla sete di potere delle
classi dirigenti
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Sostituisce al confronto democratico l'autoritarismo
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Divide lo Stato privilegiando egoismi localisti
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Legittima il populismo e i gruppi di interesse e pressione sulla
“solidarietà nazionale”
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Introduce un controllo diretto sulla vita, lavoro e Diritti dei
Cittadini, stravolgendo l'uguaglianza
➲
Vengono eliminate come Diritto Costituzionale le Leggi di
Iniziativa Popolare, l'unico strumento dato al popolo per proporre
nuove leggi
Il referendum sulle modifiche alla Costituzione
25/26 giugno 2006
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La Costituzione, sebbene disattesa in molti
punti, rimane il nostro patto fondamentale di
convivenza civile, basato sulla solidarietà e
sulla “costruzione di una vita degna” cui tutti
tendiamo.
➲
Prima di cambiare la Costituzione, occorre renderne effettiva
l'applicazione in modo che i principi di uguaglianza, partecipazione
democratica e controllo siano realizzati.
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La Costituzione non è vecchiume, è attuale. Il suo miglioramento deve
dipendere dalla partecipazione e discussione popolare, MAI da gruppi
dirigenti di dubbia moralità, di nessun senso dello Stato e della
convivenza civile.
ADESIONI NO ALLA DEVOLUTION
➲
Partito Umanista (Ge),
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