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Il termine “stereo” in microscopia viene utilizzato per indicare sia gli strumenti
che hanno la testata con due oculari, sia per indicare i microscopi che avendo
due separati canali ottici, ci permettono una vera e propria vista tridimensionale.
Monoculare
E’ evidente che nel primo
caso l’uso del termine è
improprio, non vi è
alcuna visione
stereoscopica,
semplicemente si
utilizzano per la visione
entrambi gli occhi. Molto
più appropriato chiamare
questi strumenti
semplicemente bioculari,
in contrapposizione a
quelli con un solo
oculare.
Bioculare
Semplice, ad
ingrandimento
fisso
Il vero microscopio stereoscopico è invece quello che ha due sistemi
ottici completamente indipendenti, in questo modo si ottiene la visione
tridimensionale dell’oggetto. Dai più semplici con solo un paio di ingrandimenti, a
quelli con ottica zoom. In genere permettono un ingrandimento medio, ma che
spesso non supera i 40/60x complessivi.
Zoom
Hanno sempre una distanza di lavoro notevole, sugli 8/10
cm., il che permette di illuminare bene l’oggetto e di poter
lavorare vedendo bene contemporaneamente il soggetto ed i
nostri attrezzi.
Data la semplicità d’uso ed il costo relativamente basso, è
spesso il primo approccio alla microscopia. In ogni caso non
è mai una spesa superflua, in quanto lo stereo microscopio è
sempre indispensabile per lavori a basso ingrandimento.
Assicuratevi sempre di avere a disposizione la doppia
illuminazione, incidente e per trasparenza.
Per un uso saltuario, è comodissima
l’illuminazione a LED con alimentazione a
pile ricaricabili: permette la massima
autonomia e lo spostate dove volete senza
preoccuparvi della rete luce.
Indispensabile per qualsiasi visione a basso ingrandimento, non richiede alcuna
preparazione preventiva dell’oggetto da esaminare ed è di uso semplicissimo, senza
alcun bisogno di particolari regolazioni.
E’ lo strumento perfetto per chi colleziona o studia
minerali, insetti, monete, francobolli, ecc. ecc.
Autonomo
con pile
interne
A scanso di equivoci, stiamo solo parlando di microscopi costruiti alla rovescia: nei
microscopi normali gli obiettivi guardano in basso dove c’è il soggetto da osservare,
invece nel microscopio invertito abbiamo che gli obiettivi guardano in alto ed il
soggetto è sopra di loro.
Questa soluzione comporta alcuni vantaggi, ma
solo a ben determinate condizioni ed a prezzo
di gravi rinunce: il campione viene osservato
dal basso, quindi se è un liquido, il vetro del
contenitore, piuttosto spesso, non consentirà
l’utilizzo di obiettivi ad alto ingrandimento.
Se invece è un solido, es. in metallografia, il
campione deve essere prima perfettamente
levigato.
Biologico
Invertito
Proprio per la difficoltà nell’uso degli
obiettivi forti, è utilissimo avere dispositivi
ottici che aumentano l’ingrandimento
degli oculari, tipo l’Optovar della Zeiss.
I microscopi invertiti più diffusi sono i
biologici, dotati di luce dall’alto ed i
metallografici che dispongono di luce
episcopica, pertanto con in più tutti i
problemi della episcopia (vedi). Per questo motivo
dispongono sempre dei dispositivi polarizzatori, illuminazione
obliqua o circolare, ecc.
Acciaio Damasco
Sensore per scanner
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Dispensa #7