Lo stato del Lifelong Learning
in Italia
Dott.ssa Marina Rozera
ISFOL – Sistemi Formativi
5 Ottobre 2012
L’evoluzione normativa: la legge 92/12
Nella legge 92/20012 sul mercato del lavoro,
“Disposizioni in materia di riforma del mercato del
lavoro in una prospettiva di crescita”, all’articolo 4
(Ulteriori disposizioni in materia di mercato del lavoro),
comma 51-68 vengono stabilite le norme generali in
tema di apprendimento permanente con l’obiettivo
di definire il diritto di ogni persona all’apprendimento
in ogni fase della vita, nell’ambito di un sistema
integrato che permetta il collegamento con le
strategie per la crescita economica, per l’accesso al
lavoro dei giovani, per la riforma del welfare, per
l’invecchiamento attivo e l’esercizio della cittadinanza
attiva, anche da parte degli immigrati.
2
• Il comma 55 prevede la costruzione, in modo condiviso con le
Regioni e le autonomie locali di “reti territoriali”. Nel comma 56
lettera a) si esplicita che alla realizzazione e allo sviluppo dei
sistemi integrati territoriali di cui al comma 1 concorrono anche
le “università, nella loro autonomia attraverso l’inclusione
dell’apprendimento
permanente
nelle
loro
strategie
istituzionali”.
• Il comma 57 affronta il tema dell’individuazione e la validazione
degli apprendimenti non formali ed informali e la certificazione
delle competenze, delegando il Governo, ad adottare un
decreto legislativo per la definizione delle norme generali in
materia e per l'istituzione di un "sistema nazionale di
certificazione delle competenze", di cui ai commi 64-68, dove si
indica cosa si intende per certificazione delle competenze, per
competenza certificabile e per certificazioni riguardanti il
sistema di istruzione e formazione professionale.
3
Le opportunità di apprendimento
permanente in Italia
1) PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
PROFESSIONALE
2) ITS
3) IFTS
4) FORMAZIONE CONTINUA
4
I PERCORSI DI ISTRUZIONE
E FORMAZIONE PROFESSIONALE
La IFP nel sistema formativo italiano
•La IFP è parte integrante dell’offerta del secondo ciclo di
Istruzione dal 2010-11
•All’interno dei percorsi di IFP può essere assolto l’obbligo di
istruzione (al II anno) e il diritto-dovere all’istruzione e alla
formazione (al III anno)
•Sono state definite 22 figure nazionali di riferimento per le
qualifiche (III anno) e 21diplomi (IV anno) validi a livello
nazionale (Repertorio nazionale)
•Sono stati definiti gli standard delle competenze di base e di
quelle tecnico professionali di ciascuna figura
5
Il trend degli iscritti (2003-11)
200.000
179.054
180.000
165.215
160.000
152.885
140.000
130.431
120.000
120.868
100.000
96.580
80.000
72.034
60.000
40.000
23.562
20.000
0
/4
3
0
20
/5
4
0
20
/6
5
0
20
/7
6
0
20
/8
7
0
20
Fonte: “I percorsi di IFP a.f. 200-10 e 2010-11” MLPS-Isfol
0
20
09
/
8
0
20
10
/
9
1
20
11
/
0
6
IFP: una panoramica sui numeri (a.f. 2010-11)
Gli iscritti ai percorsi triennali di IFP hanno raggiunto quota 179 mila
unità, pari al 7,9% del totale della popolazione tra 14 e 17 anni
Tra coloro i quali hanno scelto i percorsi triennali, 115 mila hanno
frequentato le istituzioni formative accreditate (64,3%) e quasi 64
mila le scuole (35,7%)
Il numero degli iscritti al primo anno nei percorsi di IFP è oltre la
metà degli iscritti agli Istituti Professionali di Stato (circa 81 mila
rispetto ai 141 mila degli iscritti al primo anno degli Istituti
Professionali)
Il numero degli iscritti al IV anno dei percorsi di IFP è arrivato a
4.452 allievi
SCELTA VOCAZIONALE: oltre il 39% degli iscritti
il 15% degli iscrittialera
di nazionalità
primo
anno avevastraniera
14 anni (2009-10)
Fonte: “I percorsi di IFP a.f. 200-10 e 2010-11” MLPS-Isfol
7
Gli esiti occupazionali della IFP
• Immediatamente dopo aver terminato il percorso formativo lavora
il 50% degli allievi
• A tre anni dal conseguimento della qualifica lavora il 59% degli
allievi
Dopo un anno dal termine del percorso formativo lavora:
• il 70% degli allievi delle istituzioni formative
• il 50% degli allievi della scuole
Dopo due anni dal termine del percorso formativo lavora:
• l’85% degli allievi delle istituzioni formative
• il 78% degli allievi delle scuole
Fonte: indagine “Gli esiti formativi e occupazionali dei percorsi triennali”, Isfol 2011
8
ITS e IFTS: l’evoluzione normativa
DPCM del 25/01/2008
• Le linee guida per la riorganizzazione dell'Istruzione e
Formazione Tecnica Superiore sono state recepite nel
DPCM 25 gennaio 2008 (allegati) pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale dell'11 aprile 2008.
In particolare il decreto indica, nel rispetto delle
competenze delle Regioni, tre tipologie d’intervento:
1. offerta formativa e programmi di attività realizzati dagli
Istituti Tecnici Superiori (ITS); 2. percorsi di Istruzione e
Formazione Tecnica Superiore (IFTS); 3. misure per facilitare
lo sviluppo dei poli tecnico-professionali.
9
Decreto MIUR del 7 settembre 2011 (e allegati)
• Descrizione delle figure e delle relative macro competenze
in relazione alle 6 aree tecnologiche
Accordo Conferenza Unificata 25 settembre 2012
•Linee guida che hanno per oggetto “indirizzi, standard e
strumenti per coordinare, semplificare e promuovere
l’istruzione tecnico-professionale, anche livello terziario, con
particolare riferimento agli Istituti Tecnici Superiori”,
(istituzione dei POLI Tecnico-Professionali), così come previsto
dall’articolo 52, comma 2 della legge 35/2012
Atteso e lavori in corso fino a dicembre 2012
•Decreto Interministeriale (ai sensi dell’art. 4 comma 2 e 3)
per la indicazione delle Specializzazioni Tecniche Superiori
(IFTS) di riferimento a livello nazionale e dei relativi standard
di competenza – ovvero reazione nuovo repertorio per i
Certificati di specializzazione tecnica superiore
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Formazione Tecnica Superiore
(istituita da L. 144/99 riorganizzata da DPCM 25/01/2008)
• percorsi IFTS - realizzati da POLI IFTS o da almeno 4
soggetti associati (ATI/ATS/forme consortili).
• percorsi realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS)Fondazioni di Partecipazione (scuola, lavoro, formazione
università, ricerca, ente locale)
 Oggetto della programmazione contenuta in Piani
territoriali regionali (cadenza triennale)
 Coordinamento dell’offerta assicurata nei POLI TECNICOPROFESSIONALI Accordo CU 25 settembre 2012
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IFTS – le caratteristiche in sintesi
• Certificato di Specializzazione Tecnica Superiore (valido su
territorio nazionale e comunitario) - livello IV EQF
• Competenze in esito (oggi definite a livello nazionale per
49 figure di Tecnico Superiore) in corso di revisione saranno
oggetto di un prossimo decreto interministeriale - nuovo
repertorio nazionale di Specializzazioni)
• Due semestri (teoria, pratica e laboratorio)per 800/1000
ore; stage obbligatorio pari al 30% del monte ore;
docenza espressione per il 50% dal mondo del
lavoro/professioni
• Destinatari: giovani e adulti, occupati o non occupati
anche privi del diploma di scuola secondaria superiore
purché con adeguate competenze funzionali al successo
formativo
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ITS – le caratteristiche in sintesi
• Diploma di tecnico superiore – V livello EQF con riferimento a
sei aree tecnologiche (MISE):
 1. Efficienza energetica; 2. Mobilità sostenibile; 3. Nuove
tecnologie della vita; 4. Nuove tecnologie per il made in
Italy; 5. Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali;
6. Tecnologie della informazione e della comunicazione
• Competenze in esito (individuate per le 29 Figure declinate
nell’ambito delle 6 aree tecnologiche – DM 7/09/2011)
• La durata è di 4 semestri (1.800/2.000 ore) di cui il 30% dedicato
a stage. Il 50% dei docenti viene dal mondo del
lavoro/professioni.
• Destinatari: individui in possesso del diploma di scuola
secondaria superiore
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Dati di sintesi IFTS
IFTS programmati sul territorio, per singola annualità,
dall’entrata in vigore del DPCM 25 gennaio 2008 (corsi
800-1000 ore) (v.a.)
Area Geografica
2007-2009
2009-2010
2010-2011
2011-2012
2012-2013
Totale
37
98
78
57
50
320
Centro
-
88
27
28
-
143
Sud
-
14
-
-
42
56
37
200
105
85
92
519
Nord
Totale
Fonte: banca dati Nazionale Indire (ex Ansas) ottobre 2012
14
62 ITS costituiti sul territorio e 77 corsi
1.
2.
3.
4.
Efficienza Energetica
Mobilità sostenibile
Nuove tecnologie per la vita
Nuove tecnologie per il made in Italy:
I.
Sistema Agro-alimentare
II.
Sistema Casa
III. Sistema meccanica
IV. Sistema Moda
V. Servizi alle imprese
5. Tecnologie innovative per i beni e
attività culturali – Turismo
6. Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
9
11
2
28 (di cui)
9
1
11
5
2
6
6
15
Quali supporti per la formazione
continua
• Gli strumenti normativi e le fonti di finanziamento
a supporto della formazione dei lavoratori e
delle imprese (i primi tre gestiti dalle Regioni e
Province Autonome e/o Province con delega):
– FSE;
– Legge 236/93;
– Legge 53/00 (che regola i congedi formativi);
– Fondi Paritetici Interprofessionali per la
formazione continua.
16
La dimensione finanziaria
Quasi tutti gli strumenti citati si alimentano
attraverso il contributo dello 0,30% versato dalle
imprese all’INPS (derivato dal monte stipendi
lordi dei dipendenti del settore privato).
In base ad una stima Isfol del 2011 sui 5 miliardi
circa di spesa per la formazione continua, circa
1 miliardo deriva dalle fonti di finanziamento a
supporto:
di questi circa il 50% viene annualmente gestito
dai Fondi Paritetici Interprofessionali.
17
Approfondimento sui Fondi Paritetici
• 21 Fondi operativi (a ottobre 2012);
• A fine 2011 vi aderiva oltre il 55% delle imprese
private (circa 720 mila imprese) e oltre il 66% dei
dipendenti potenziali (circa 8 milioni di
lavoratori);
• Tra gennaio 2010 e giugno 2011 hanno
finanziato oltre 10.000 piani di formazione e
coinvolto circa 61.000 imprese per circa 2 milioni
di partecipazioni;
• Parte dei fondi hanno fissato tra le priorità di
intervento i lavoratori colpiti da crisi economica.
18
AGENDA EUROPEA PER L'APPRENDIMENTO DEGLI
ADULTI – Cornice di riferimento
La nozione di apprendimento in età adulta (Adult Learning)
comprende:
– l’ apprendimento formale, non formale e informale per
migliorare le competenze di base, ottenere nuove
qualifiche, aggiornare le competenze o riqualificazione
per l'occupazione
– la partecipazione all'educazione sociale, culturale,
artistico e sociale per lo sviluppo personale e
l’autorealizzazione.
– Per quanto riguarda l'età, ci si riferisce a tutto
l'apprendimento intraprese dagli adulti dopo la fase di
istruzione e formazione iniziale.
19
AGENDA EUROPEA PER L'APPRENDIMENTO DEGLI
ADULTI – Cornice di riferimento/segue
• I tassi di partecipazione variano notevolmente tra i paesi
dell'UE: da 1,2% - 32,3%. L’Italia detiene un tasso di
partecipazione alle attività di apprendimento
permanente tra i più bassi, pari al 6% ( Eurostat 2011),
inoltre la partecipazione diminuisce anche sensibilmente
in caso di adulti poco qualificati e più anziani.
• L'adozione di un'agenda europea rinnovata per
l'apprendimento degli adulti continuerà i lavori svolti nel
settore dell'apprendimento degli adulti nel quadro
strategico “ET2020” attraverso lo sviluppo di cinque
priorità:
20
AGENDA EUROPEA PER L'APPRENDIMENTO DEGLI
ADULTI - Settori prioritari per il periodo 2012-2014
1. Fare in modo che l'apprendimento permanente e la
mobilità divengano una realtà
2. Migliorare la qualità e l'efficacia dell'istruzione e della
formazione
3. Promuovere l'equità, la coesione sociale e la
cittadinanza attiva attraverso l'apprendimento degli
adulti
Incoraggiare la creatività e l'innovazione degli adulti e i
loro ambiti di apprendimento
5. Migliorare la base di conoscenze sull'apprendimento
degli adulti e monitorare il settore
21
L’Istruzione degli Adulti in Italia
• Nell’annualità 2010/11 gli istituti di riferimento che hanno
effettuato il Monitoraggio annuale dell’Istruzione degli
Adulti, curato dall’Indire, sono stati 1.336. Di questi, 505
sono stati sede di coordinamento di Centri Territoriali
Permanenti (pari al 37,80% del totale), 773 sono stati sede
di Istituti di Istruzione Secondaria di II° grado gestori di corsi
serali (57,86%), 24 di entrambe le tipologie (1,80%), infine
34 istituti sono stati sede solo di scuole carcerarie (il 2,54%).
I Centri Territoriali Permanenti rilevati sono stati 529; 118 di
questi hanno attivato anche delle sedi carcerarie,
complessivamente 173.
• Da segnalare la presenza di diversi CTP impegnati
nell’erogazione di percorsi di studio finalizzati ad accedere
alle classi degli istituti superiori di corsi serali: in tutto 111,
pari al 21% del totale.
22
• Nell’a.s. 2010/11 le sedi coinvolte nell’Istruzione degli
Adulti formalmente impegnate nell’Istruzione degli
Adulti ammontano complessivamente a 1.627 (tra
sedi scolastiche e sedi carcerarie); se a queste
sommiamo anche le 858 sedi secondarie collegate
ai Centri Territoriali Permanenti il totale delle sedi
attive e funzionanti corrisponde in tutto a 2.485.
• L’offerta formativa per adulti realizzata nell’a.s.
2010/11ammonta complessivamente a 18.692 corsi,
così suddivisi: 4.584 Corsi del Primo Ciclo di istruzione,
3.965 Corsi a favore dei cittadini stranieri per
l’Integrazione Linguistica e Sociale, 10.143 Corsi Brevi
Modulari di alfabetizzazione funzionale.
23
• L’utenza
complessiva
rilevata
dall’indagine
ammonta a 453.037 iscritti così suddivisi: 96.957 iscritti
ai corsi del Primo Ciclo di istruzione (pari al 21,40% del
totale), 78.537 iscrizioni ai corsi di italiano per stranieri
(il 17,34%), 192.140 iscrizioni ai corsi Brevi Modulari di
alfabetizzazione funzionale (il 42,41%), 85.403 iscritti ai
Percorsi di studio finalizzati al conseguimento del
diploma di istruzione superiore e/o di qualifica (il
18,85%).
• Il 59% dei frequentanti è costituito da Italiani , mentre
il restante 41% è rappresentato da cittadini stranieri
(pari a 146.627). Il 53% dei frequentanti è di sesso
femminile, in tutto 189.684 donne contro 169.445
uomini (il 47%).
24
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
25
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Apprendimento permanente in Italia - Adult Learning