Caratteristiche metaboliche di
organi e tessuti
Il fegato:
Il fegato è un organo fondamentale per il
metabolismo di:
•Carboidrati;
•Proteine;
•Lipidi;
•Alcol
Metabolismo dei carboidrati nel fegato: Overview
Metabolismo dei
carboidrati nel fegato:
glicolisi –
gluconeogenesi e
regolazione ormonale
Metabolismo degli acidi grassi nel fegato: ossidazione e
regolazione ormonale
Metabolismo degli aminoacidi nel fegato: ossidazione,
transaminazione, deaminazione e regolazione ormonale
Il tessuto adiposo:
Il tessuto adiposo è un “organo” fondamentale per il
deposito ed il metabolismo dei lipidi
•Esistono due diversi tipi di tessuto adiposo:
•Bruno (limitato nell’uomo)  termogenesi
•Bianco
Metabolismo di carboidrati e lipidi nell’adipocita:
Mobilizzazione dei lipidi nell’adipocita:
Il rene:
Il rene è un forte consumatore di energia
(rappresenta lo 0,5% del peso corporeo e consuma a
riposo il 10% dell’energia)
•Esistono due diversi tipi di tessuto :
•Midollare  glicolisi
•Corticale  ossidazione
Metabolismo di carboidrati e lipidi nel rene:
Il muscolo:
Il muscolo utilizza a scopo energetico tutti e tre i
substrati disponibili.
•Esistono due diversi tipi di tessuto muscolare:
•Bianco (fibre veloci)  glicolisi
•Rosso (fibre lente)  ossidazione
Metabolismo di carboidrati e lipidi nel muscolo:
Metabolismo degli aminoacidi nel muscolo:
Integrazione del metabolismo tra tessuti ed organi:
Fegato  sintesi/deposizione di glucosio;
sintesi/utilizzazione di TGC; utilizzazione di AA;
sintesi dell’Urea
Adipociti  sintesi/deposizione/mobilizzazione di
TGC
Muscolo  utilizzazione di proteine;
deposizione/mobilizzazione di glucosio; utilizzazioen
di TCG
Eritrocita, rene (mid.)  glicolisi
Cervello  ossidazione glucosio
Metabolismo dei carboidrati in fase postassorbitiva:
Metabolismo dei carboidrati in fase postprandiale:
Metabolismo dei lipidi in fase postassorbitiva:
Metabolismo di carboidrati e lipidi postprandiale:
Integrazione del metabolismo tra tessuti ed organi: il
contributo del muscolo alla omeostasi glucidica
Integrazione del metabolismo tra tessuti ed organi:
fase postprandiale e postassorbitiva
Fase postprandiale  alta insulina / basso glucagone:
il substrato prevalente diventa il glucosio
Fase postassorbitiva  bassa insulina /alto glucagone:
il substrato prevalente diventano i NEFA; le
proteine del muscolo forniscono substrati per
la gluconeogenesi.
Importanza delle fasi intermedie (presenza di
chilomicroni in concomitanza con un pasto contenente
carboidrati)
Riassunto:
Come variano i
substrati durante
la giornata
Cenni sulla composizione corporea
Il modello compartimentale:
L’organismo in toto è
composto da apparati,
organi, tessuti, cellule,
molecole….
Esistono diversi metodi
per esplorare la sua
composizione, a seconda
appunto del grado di
dettaglio che si vuole
ottenere…
La prima e principale
divisione è tra riserva di
energia (lipidi) e tessuti
metabolicamente attivi
(tutti gli altri). Da studi su
cadaveri quindi la prima
divisione fu fatta come
segue:
BW = BF + FFM
dove BW= peso totale,
BF= grasso estraibile in
etere, FFM = massa senza
grasso…
Il modello compartimentale:
La BF, in condizioni
fisiologiche, costituisce il
15-18% del peso totale nei
maschi e il 25-28% nelle
femmine, e ha densità
standard di 900 g/L;
La FFM (che è uguale a
BW-BF) è costituita da
acqua (72,4%) proteine
(19,5%) minerali (8%) e
glicogeno (0,1%)… la sua
densità è pari a 1100 g/L.
Il modello compartimentale:
Esistono anche modelli a più compartimenti (a 2 e 5 li
abbiamo già visti):
Misurazione dei distretti corporei:
Alcuni metodi permettono di misurare i diversi
compartimenti: esistono metodi diretti, indiretti e
doppiamente indiretti, basati cioè su equazioni
derivate da metodi indiretti…
Misurazione dei distretti corporei:
Le diverse metodiche descrivono diversi compartimenti..
Misurazione dei distretti corporei:
Le diverse metodiche descrivono diversi compartimenti..
Misurazione della composizione corporea:
Perché è così importante capire quanto grasso c’è ???
1) Il fabbisogno energetico dipende in gran parte dalla
massa magra, non da quella grassa…
2) Esiste una relazione tra obesità / magrezza e rischio
di malattia…
3) In un atleta, la massa grassa è generalmente inutile
per la performance, se non dannosa
Misure antropometriche:
Peso
Altezza
Misure derivate (es. BMI)
Circonferenze
Diametri
Pliche
Misure antropometriche:
BMI = peso/altezza 2 = kg / m 2
Sottopeso <18,5
normopeso < 25
sovrappeso <30
obeso II grado <40
>40 obeso III grado
Misure antropometriche:
BMI , rischio di malattia e rischio di mortalità..
Valutazione della body composition negli atleti:
Nel caso di soggetti sportivi, il BMI non è un
parametro affidabile.
In assenza di tecniche più sofisticate, un buon
grado di approssimazione si può ottenere dalla
combinazione di tecniche antropoplicometriche,
validate su equazioni predittive ottenute con
valutazione autoptica o metodi strumentali
(DEXA, NMR, TAC, 40K, Pesata Idrostatica etc).
Il presupposto teorico della plicometria consiste nel fatto
che circa la metà del grasso corporeo si riscontra in
localizzazione sottocutanea. Le pliche cutanee possono
essere utilizzate sia in valore assoluto, per esempio per
seguire nel tempo l’evoluzione di un soggetto, sia confrontate
con una popolazione di riferimento, sia –infine– utilizzate in
equazioni predittive.
Standardizzazione delle metodiche plicometriche:
Pliche tricipitale e bicipitale:
Plica sottoscapolare e soprailiaca:
Plica della coscia e del polpaccio:
Circonferenze:
Percentili di spessore delle pliche sottocutanee:
Esistono molte equazioni spesso tra loro discordanti. Le seguenti
sono un esempio che fornisce una buona approssimazione della % di
massa grassa attraverso la predizione della densità corporea
(pesata idrostatica)
Da questi dati possiamo calcolare il peso desiderato e/o il
peso minimo possibile per quel determinato atleta secondo
la seguente procedura:
In merito alla % di BF desiderabile, in un atleta essa si
colloca solitamente sempre ai limiti inferiori della
popolazione di riferimento e per gli atleti di elite spesso
raggiunge i valori % del cosiddetto grasso essenziale
Distribuzione della massa grassa nella popolazione:
Per ciò che riguarda la massa muscolare, essa rappresenta
circa il 40% del peso corporeo ed è direttamente legata al
dispendio energetico in un individuo sano.
Problema  e’ variamente distribuita
Metodi per valutarla soprattutto diluitometrici o tecniche di
immagine. Il riferimento è lo studio su cadaveri.
Equazioni di stima si basano sulle circonferenze corrette per
le pliche. Buona correlazione tra area muscolare del braccio
e stato proteico del soggetto valutato con metodi di
riferimento
Massa muscolare del braccio (Heymsfield 1982):
Massa muscolare (Lee, 2000):
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Metabolismo dei carboidrati nel fegato