L’assistenza sociale: i
concetti
ASSISTENZA: interventi generici rivolti ad individui in
stato di bisogno temporaneo o permanente incapaci di
risolvere autonomamente la propria situazione
ASSISTENZA SOCIALE: struttura normativa di
interventi in modo formalmente organizzato
Nascita dell’assistenza sociale
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Act for the Relief of the Poor
(Inghilterra – 1601)
Per la prima volta le COMUNITA’ LOCALI si fanno carico
dei propri membri
Primo obbligo imposto alla comunità
Fino al XX sec. L’assistenza sociale è strumento di
regolazione sociale: l’obiettivo è marginare casi di
devianza e non rispondere solidaristicamente in termini
di sostegno
XX sec. Si comprende che il bisogno è spesso originato
dal sistema socio-economico e non dipende da colpe o
inettitudini individuali
Assistenza sociale come diritto del
cittadino
Attualmente parliamo di servizi sociali e/o
prestazioni monetarie finanziate attraverso
fiscalità generale.
Gli interventi sono potenzialmente aperti a tutti
con priorità di accesso per le fasce più deboli.
I sostegni economici richiedono l’accertamento del
bisogno e dell’impossibilità della persona di farvi
fronte.
Eleggibilità
L’eleggibilità è soggetta a doppia condizione:
- Accertamento della situazione di bisogno
- Accertamento dell’insufficienza di risorse per
farvi fronte
La forma di intervento è dunque selettiva e
residuale: ovvero garantita solo ai soggetti in
stato di comprovato bisogno e residua rispetto
alla capacità di auto-aiuto dell’individuo .
Prova dei mezzi (means test) quale
accertamento dell’incapacità
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Verifica della condizione economica dell’individuo
Può assumere forme diverse a seconda dei paesi
che la applicano: in alcuni si considera il reddito
del richiedente, in altri quello del nucleo
famigliare
CATEGORIALITA’: il limite dell’accesso viene
definito in base a specifiche categorie di
cittadini. Il metodo categoriale rappresenta un
modo di realizzare la selettività
Limiti della selettività
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Trappola della povertà: i sussidi spesso non
incentivano i beneficiari ad incrementare i propri
redditi perché ciò porterebbe alla perdita di
intervento
Stigma: richiedere prestazioni dirette ai “poveri”
implica un’accettazione del riconoscimento
sociale del proprio stato di indigenza. Tale
aspetto limita le domande
Informazione/disinformazione: dei funzionari
pubblici rispetto alla reale situazione economica,
dei cittadini rispetto ai loro diritti in relazione
all’attivazione di determinati interventi
Il ruolo dell’assistenza sociale
all’interno del welfare
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Le misure assistenziali sono quelle in cui meglio
si evidenzia la finalità redistributiva del welfare
L’assistenza sociale si differenzia dalle altre
politiche in virtù della centralità assegnata al
concetto di bisogno
Il rischio perenne è quello di passare
dall’assistenza all’assistenzialismo …
… tuttavia nel corso del tempo ci si è orientati
sempre di più verso la PREVENZIONE
Le due principali funzioni
dell’assistenza sociale all’interno
del welfare
1)
Funzione di risposta alle situazioni di povertà e
di indigenza economica – ad oggi le prestazioni
si associano a forme di “attivazione” da parte
dei soggetti interessati in progetti di
inserimento al fine di facilitare le volontà di
recupero e evitare cronicizzazioni
2)
Funzione preventiva di promozione
dell’inclusione sociale – prestazioni gratuite o
sottocosto aperte alla fruizione di tutti i
cittadini (consultori, asili nido, centri diurni
anziani, ecc.)
Elementi comuni dell’assistenza a
tutti i welfare dei diversi paesi
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Gli interventi sono gestiti a livello
decentrato
Il livello centrale (Stato) fissa i principi
generali e le linee di indirizzo
Vi sono 4 canali che in articolazioni
differenti rispondono ai bisogni: Stato,
mercato, famiglia e associazioni
intermedie
Configurazioni di welfare mix
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SISTEMI FAMILISTI: le famiglie sono il luogo
privilegiato per la soddisfazione dei bisogni. Lo
Stato assume una funzione sussidiaria limitata ai
casi in cui la famiglia fallisce
SISTEMI DE-FAMILISTI: lo Stato è primo
responsabile dell’intervento che tende sempre a
sgravare in primis le famiglie dal loro ruolo di
ammortizzatore
Il terzo settore quale libera
espressione della società civile
Il ruolo del terzo settore va ad individuare differenti modelli di
regolazione del sistema assistenziale. I due modelli estremi sono i
seguenti:
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MODELLO DELL’ACCREDITAMENTO. Tra pubblico e terzo settore c’è
un rapporto indiretto e a dominanza pubblica. Il pubblico imponendo
degli standard seleziona i potenziali fornitori di servizi. Il terzo
settore opera poi in modo autonomo – PRINCIPIO DI
SUSSIDIARIETA’
MODELLO DELLA NEGOZIAZIONE. Il terzo settore è coinvolto nei
processi decisionali. E’ una risorsa importante poiché ha competenze
sia in termini di offerta sia per quanto concerne la conoscenza della
domanda – PRINCIPIO DI INTEGRAZIONE
Articolazione dell’assistenza
sociale in Italia
Assistenza sociale italiana: attività preposte
ad erogazione di servizi, gratuiti o a
pagamento, e ad erogazione di prestazioni
economiche destinate a risolvere situazioni
di bisogno/difficoltà che la persona
incontra nel corso della propria vita (d.lgs
112/1998)
I livelli di governo interessati sono 3:
LIVELLO CENTRALE, REGIONI, COMUNI
LIVELLO CENTRALE
Il PARLAMENTO tramite la legge di bilancio
stabilisce le risorse per il Fondo Nazionale per le
Politiche sociali. Tali risorse, su decisione dei
MINISTERI DEL LAVORO E DELLE POLITICHE
SOCIALI vengono divise fra GIAS – Gestione
interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni
previdenziali - (INPS 43%), REGIONI (più del
50%), COMUNI (2%).
La quota restante è destinata alle spese
ministeriali
Regione
2001: la riforma della Costituzione attribuisce alle
regioni competenza piena in tema di assistenza
sociale
Se al Ministero spetta la funzione di controllo e
vigilanza sui “livelli essenziali di prestazione”
(LEP) e con cadenza triennale la predisposizione
del Piano Nazionale di azione, sono le REGIONI
CHE INDIRIZZANO E COORDINANO
ATTRAVERSO ATTI NORMATIVI,
PROGRAMMANO ATTRAVERSO IL PIANO
SOCIALE REGIONALE E CONTROLLANO GLI
ENTI LOCALI
COMUNI
I comuni – nel rispetto del principio di sussidiarietà
– programmano e implementano gli interventi
Questi ultimi possono integrare le risorse loro date
con fondi propri
Le modalità di intervento vengono definite dal
Piano di Zona
In genere si avvalgono della collaborazione di altri
soggetti: altri comuni, ASL, terzo settore, ecc.
Interventi attivati a livello nazionale
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Pensione sociale (1969) sostituita dall’assegno
sociale (1995) – Intervento principale in termini
di trasferimenti monetari /impostazione
categoriale / unica forma di reddito minimo
esistente in Italia
Pensione di invalidità civile – Prestazione
assistenziale/categoriale – sottoposta alla prova
dei mezzi: invalidi non in possesso di redditi
contributivi minimi – riconoscimento affidato dal
2001 alle Regioni
Indennità di accompagnamento - integrazione
all’invalidità per fronteggiare le cure
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Assegno per il nucleo famigliare –
prestazione selettiva e diretta ad alcune
categorie di lavoratori: dipendenti e
pensionati ex dipendenti – prestazione
differente in base alle tipologie familiari
Integrazione al trattamento minimo
tramite INPS a pensionati quando la
pensione contributiva non raggiunge il
minimo stabilito dalla legge
Maggiorazioni sociali – integrazioni per
anziani in situazioni di povertà per
raggiungere l’importo minimo di pensione
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Assegno per nuclei familiari con almeno 3
figli minori (1998) (Ise –selettività)
Assegno di maternità (1998) – tutela delle
madri non lavoratrice
Fondo per il sostegno all’accesso alle
abitazioni in locazione
Stima della spesa sociale per
l’assistenza
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Difficile definizione dato la struttura a “cascata” e la carenza di un
sistema informativo sull’assistenza e i servizi
Sistema fortemente eterogeneo
EUROSTAT 2003 – La spesa sociale pubblica italiana sul PIL è
inferiore a quella europea – vistose anomalie sulla strutturazione
interna: vecchiaia
L’Italia spende per famiglia/abitazioni e esclusione solo il 4,4% della
spesa sociale
Difficoltà di suddivisione fra previdenza e assistenza
Le maggiori risorse sono rivolte all’integrazione del trattamento
minimo delle pensioni
Il 70% della spesa sociale complessiva è rivolta a assistenza sociale
di tipo categoriale
Scarse sono le misure a sostegno della famiglia
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Lassistenza- lez 9