Impôt reprisé
Tassa riscossa
Ufficio di Jesi
I nomi più diffusi
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
ANNO LIII- N. 7
Ben vengano
le sinergie
Nelle ultime settimane
abbiano assistito ad intese
di tipo sinergico a livello
Vallesina, provinciale e regionale. Esse costituiscono
la migliore via per camminare con più speditezza
nell’interesse dei cittadini.
In Vallesina l’azienda
consortile dei servizi associati va avanti. Oltre venti
comuni stanno tentando
la realizzazione di un programma coordinato del
settore, anche sulla scorta
di esempi nel nord, sia per
una maggiore omogeneizzazione, sia per la cura
dell’organizzazione che,
almeno in linea teorica,
dovrebbe portare al risparmio e al miglioramento
dei servizi che verranno
inglobati. Jesi, capofila,
non dimentichi di essere
solo un primus inter pares.
A livello provinciale si sta
sviluppando un’intesa tra
Senigallia, Jesi e Fabriano
in ambito turistico per sviluppare al massimo l’appetito di conoscere a quanti
scelgono le tre città come
vacanza non solo in estate,
ma durante l’anno in generale. Con offerte globali,
comprendenti i motivi più
interessanti dei tre centri
urbani e dintorni, e con
pubblicazioni onnicomprensive, il turista verrà
spinto, con più facilità, dal
mare ai monti passando
per Jesi. E, sempre a livello
provinciale, è sorta anche
l’Ipa - Interporto, Porto,
Aeroporto - un’intesa permanente tra i dirigenti dei
tre importantissimi servizi
che deve sburocratizzare
e facilitare al massimo la
reciproca integrazione. E
guardare insieme avanti
per l’ulteriore sviluppo in
rapporto alle sempre maggior esigenze.
In Regione, due iniziative:
L’ Euro regione adriatica
e il Sistema Marche. Con
la prima – vero gioiello di
iniziativa interregionale e
internazionale – si intende
realizzare un organismo
che comprenda tutte le
nazioni bagnate dall’Adriatico ( Italia con le regioni
del nostro mare, Grecia,
Albania, Croazia, Slovenia)
allo scopo di dar forza a
comuni iniziative e per
aver maggior peso politico
nell’Ue. Con il Sistema
Marche si vuol creare
un’intesa tra la Regione, le
camere di commercio, i
sindacati e categorie economiche varie per lanciare
iniziative coordinate a
livello nazionale e internazionale.
L’unione fa la forza.
Settimanale d’informazione
Euro 1
DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX. 0731.208145
attivita’ 2005
alla petrucciana
“Le città romane”
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2006
sicurezza
archeoclub
Caritas:
impegni
e difficoltà
Sui sentieri
della speranza
Jesi
festeggia
i Vigili del Fuoco
7
3
8
Le città
romane
nelle Marche
di Cristina Franco
9
Da 31 anni alla guida
della Chiesa Jesina
Il 1° marzo 1978, Sua Santità Paolo VI nominava Padre Oscar Serfilippi,
Vescovo di Jesi. Dal 1975 al 1978 era stato vescovo ausiliario di mons. Carlo Maccari e risiedeva già a Jesi in Seminario. Nel trentunesimo anniversario della sua guida pastorale della Diocesi, il popolo di Dio di Jesi e della
Vallesina, si unisce al suo pastore in questa lieta ricorrenza.
Caritas: impegni e difficoltà
l’annuale relazione dell’anno 2005
invito ai giovani portatori di speranza
a pag. 7
Elezioni del 9-10 aprile
“Voce” e il dibattito politico
N
on ci vuole molto per riconoscere che il
dibattito politico in corso – una vera scatenata battaglia in vista delle prossime elezioni del 9-10 aprile – favorisce un generico disinteresse del cittadino per la sua monotonia
e per il rilevante disinteresse (almeno fino ad
oggi) verso i temi che pure dovrebbero rappresentare il nocciolo di ogni intervento. Alludo soprattutto al costante riferimento da
parte di tutti gli esponenti politici alle previsioni dei risultati elettorali offerti dalle mille
agenzie. Tutte, naturalmente, super-professionali, super-esperte, super-garanti.
In realtà, l’attaccamento di tutti i politici ai
sondaggi – si potrebbe dire: agli indovinelli
– è diventato l’argomento base per convincere il cittadino a votare o il centro-destra o
il centro-sinistra. Insomma, si ragiona così:
se io Berlusconi, se io Prodi riesco a convin-
cere l’elettore che vincerò le elezioni, allora
effettivamente le potrò vincere perché tutti
salteranno – all’ultimo momento – sul carro
del vincitore. Quanto un argomento simile è
convincente od offensivo e deviante? Decida
il lettore.
E il lettore sarà ancora invitato a decidere personalmente ogni qualvolta questo settimanale tornerà ad interessarsi della competizione
in atto. Di fronte alla quale “Voce” non potrà
non intervenire perché la politica dello struzzo è oltremodo condannabile nei momenti
più salienti della vita della nazione. Certo, i
nostri interventi – e lo diciamo una volta per
tutte – saranno il più possibile obbiettivi e tali
da voler rispettare le convinzioni politiche di
tutti i nostri lettori. A cominciare da quelli
che più si ispirano ai principi cristiani e che
si trovano sparsi un po’ in tutto lo spettro po-
litico. Particolarmente in seno all’Udc e alla
Margherita per le loro origini democristiane.
Ci intratterremo, al momento opportuno, sui
temi che più direttamente dovrebbero interessare il cittadino perché egli abbia una visione
globale il più possibile serena e obbiettiva: i
programmi dell’una e dell’altra parte, il sistema elettorale e magari le richieste dei nostri
lettori. E terremo lontane tutte le previsioni
apocalittiche, da qualsiasi parte provengano.
Calma e gesso: l’Italia non è alla vigilia della catastrofe. Essa ha avuto, nel dopo guerra,
momenti ben più difficili. Siamo semplicemente di fronte ad una scelta democratica in
un paese democratico. Conta molto l’informazione personale e il tener lontano il più
possibile estremismi e demagogia.
Vittorio Massaccesi
Vita Ecclesiale
Padre Oscar
in ospedale
26 Febbraio 2006
Noterelle di una dei mille
Come dove perché
P
Nel pomeriggio di mercoledì 15 il nostro Vescovo Padre Oscar si è ricoverato in ospedale, reparto di neurologia,
per alcuni esami e un controllo generale dopo gli interventi chirurgici del
recente passato. Si prevede che tornerà al suo lavoro pastorale nel giro
di pochi giorni anche se ancora perdura l’abbassamento della voce che
non permette al nostro Vescovo, con
suo vivo dispiacere, di operare sempre al meglio. A nome anche dei nostri lettori, “Voce”esprime a P. Oscar i
migliori auguri di pronta guarigione.
Per vivere bene
la Quaresima
La Pastorale Giovanile Diocesana propone alcuni appuntamenti per vivere meglio la preparazione alla Pasqua.
Celebrazione del
Mercoledì delle Ceneri - 1 marzo
Con la celebrazione delle Ceneri ha inizio il tempo di Quaresima: un’occasione
importante per riscoprire il nostro essere
“in cammino” verso la Pasqua. E’ giornata di digiuno e astinenza (siamo invitati
a consumare pasti sobri e possibilmente
saltarne uno)
Chiesetta del Vicariato Parrocchiale
di Colle Paradiso (Via P. Nenni, 2 - Jesi)
alle ore 21 ci sarà la celebrazione delle Ceneri e la Lettura del Messaggio del
Papa per la Quaresima
Chiesa di Santa Maria del Piano (vicino
Multisala) alle ore 21,15: celebrazione penitenziale e imposizione delle ceneri.
Settimana comune
dall’1 all’8 marzo
Presso la Casa Crossroads per i Giovani
(Via L. Lotto, 14 – Jesi) hai l’occasione per
vivere l’esperienza di una settimana di
comunità per ragazzi e ragazze tra i 16
e i 35 anni.
Continuando a vivere i propri impegni,
di studio, di lavoro, sportivi, si tratta di
vivere presso la Casa Crossroads insieme,
in fraternità, come faresti tranquillamente a casa tua, e in più qualche momento
di preghiera comunitaria, di confronto
e condivisione di esperienze oltre che di
spiritualità. Potrai trasferirti nella casa
nella giornata di mercoledì, possibilmente entro le 19. Per informazioni ulteriori
o aderire basta chiedere a don Cristiano:
[email protected] tel. 347.8310065
Attraverso le Scritture:
giovedì 2 marzo
Riprende la regolare cadenza quindicinale degli incontri dalle 21,15 alle 22,30
presso la casa Crossroads (Via L. Lotto,
14). Nella serata impareremo a conoscere
il libro dei Salmi.
Evoluzione e creazione:
venerdì 3 marzo
Conferenza Nell’ambito del ciclo di incotri su Scienza&Fede alle 18 presso la sala
conferenze del Seminario di Via Lotto tenuta dal Prof. Pascual, direttore del master in Scienza e Fede del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma
Mission is possible
Domenica 5 marzo
Alle 18, presso la Casa Crossroads, continua la riflessione sull’evangelizzazione attraverso la visione del film “Romero” la proiezione e l’incontro sono
aperti a tutti.
2
ane quotidiano sul- Nel Vangelo non trola tavola dei teologi, viamo il “come” né il
parole come “escatolog “dove” identificativo di
ia”,”novissimi”, “parusìa” un luogo: la “Geenna”
risultano per lo più inac- (Mc.9,43) è richiamo
cessibili all’uomo comu- metaforico dell’ultimo
ne, eppure riguardano giudizio e della pena;
da vicino proprio lui, la ”dove sarà pianto e strisua vita, la sua ricerca dor di denti” (Mt.8,12)
meno intellettuale e più é luogo indefinito e
esistenziale, il suo desti- indefinibile che si può
no futuro…
arricchire di tutte le
Non è facile per i vivi possibili connotazioni
uscire, anche solo per un della sofferenza, fino
istante, dalle coordinate al suo culmine che, per
dello spazio e del tempo il credente, è la totale
ed immergersi, per via privazione di Dio. Così,
intuitiva,
nell’infinito nel Genesi, l’immagine re e Dio Creatore che è
abisso dell’eternità. Tut- semitica del bel giardino la radice dell’esistenza
to sommato é più ras- di Eden, ricco di erbe e dell’uomo e del cosmo:
sicurante restare con i fiori, con la forza allusiva coloro che hanno inpiedi per terra… a misu- del simbolismo globale contrato Gesù Cristo, la
rare con lo sguardo della delle presenze (divina, perfetta rivelazione del
mente larghezza, altezza umana, diabolica), pro- Padre, ma non ascoltae profondità di ”luoghi“ prio nella visione della no la Parola e rifiutano
come l’inferno, il pur- felicità promessa, spe- l’Amore fino all’ultimo
gatorio, il paradiso. Ma rata e perduta, riman- istante… scegliendo di
queste “case” dell’aldi- da alla infinita bellezza vivere chiusi nel proprio
là, abitate dai buoni, dai della intima unione con ”io”, separati da Dio e dai
meno buoni e dai cattivi, Dio, quale é stata rivelata fratelli, soffriranno ternon sono che proiezio- nella pienezza da Cristo: ribilmente la condizione
ni antropomorfiche e la comunione d’amore della solitudine eterna.
materialistiche di idee con la Trinità.
I credenti che iniziano
e giudizi che circoscri- Ma nell’immenso pano- il cammino di purifivono “l’oltre” in una vi- rama dell’”oltre” viene cazione nella comunità
sione non conforme alla alla luce il dramma della di fede, lo proseguono
verità rivelata da Cristo.
relazione fra le creatu- dopo la morte in una di-
mensione più profonda,
confortati dalla speranza della eterna felicità.
Partecipi della gloria di
Dio, i beati riversano
felici l’amore di agàpe
sui fratelli vivi e defunti,
perché l’amore è “diffusivus sui”, si moltiplica e
cresce sempre più…
Nel Compendio del Catechismo della Chiesa
cattolica, alla voce “Purgatorio” (n.211) si legge: ”é lo stato di quanti
muoiono nell’amicizia
di Dio, ma, benché sicuri della loro salvezza
eterna, hanno ancora
bisogno di purificazione
per entrare nella beatitudine celeste”. Alla
voce “Inferno” (n.212):
”dannazione eterna di
quanti muoiono per libera scelta in peccato
mortale. La pena principale dell’inferno sta
nella separazione eterna
da Dio, nel quale unicamente l’uomo ha la
vita e la felicità…”. E alla
voce “cielo” (n.209): ”lo
stato di felicità suprema
e definitiva”.
Quindi si deve parlare
di “stati”, di “modi” di
essere delle anime e dei
corpi nell’infinito, alla
fine dei tempi, oltre la
storia; di sofferenza e
di bisogno di purificazione; di vicinanza e di
lontananza da Dio; di
privazione di Dio; di felicità nella pienezza della beatitudine… Ma nel
mistero dell’“oltre” risplende la luce della misericordia del Padre. Dio
ama, chiama, perdona,
vuole la salvezza di tutta
l’umanità. ”Dio è amore; chi sta nell’amore,
dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1Gv.4,16).
Maria Crisafulli
La mostra al Palazzo dei Convegni
Sognare un mondo senza lebbra
D
al 4 al 9 febbraio, nel Palazzo dei Convegni, il
gruppo “Amici dei lebbrosi”
di Jesi , come ogni anno, ha
aperto al pubblico una mostra–vendita di lavori di ricamo e di cucito eseguiti da
persone
fortemente motivate aderenti
al gruppo e simpatizzanti. Il
ricavato viene spedito all’Associazione Italiana Amici di
Raoul Follereau (Aifo), con
sede a Bologna.
Lebbra. Una malattia che suscita orrore per gli effetti devastanti che il
morbo di Hansen produce nel corpo e nello
spirito. Oggi è completamente curabile, ma
in Paesi meno avanzati, come in Africa e
in India, continua a mietere vittime. Nuovi casi di contagio vengono registrati ogni
anno senza contare quelli non individuati
che rimangono senza cure. I
poveri sono i più colpiti per
carenze
igienico-sanitarie,
culturali ed economiche.
Il Vangelo (Marco 1,40-45)
narra l’episodio del lebbroso
che, allontanato dalla comunità, era costretto a vivere nell’isolamento. Gesù, di fronte
a quest’uomo sofferente che
si prostra ai suoi piedi chiedendo di essere guarito, non
sa resistere e preso da grande
compassione stende la mano
e lo risana. Facciamo nostro
l’insegnamento dell’amore: non lasciamo
nell’emarginazione e nella solitudine il fratello così duramente colpito, ma porgiamogli la mano per non farlo sentire solo.
L’Aifo, ispirandosi al pensiero e all’opera di
Raoul Follereau, è impegnata in ventiquattro Paesi nella realizzazione di progetti per
la lotta alla lebbra con interventi per la prevenzione e cura al fine di arrestare il contagio; a ciò va aggiunta la costante ed intensa
opera di educazione della popolazione in
materia di nozioni sanitarie di base. Il raggiungimento di questi obiettivi richiede la
formazione di personale del luogo e strutture per la riabilitazione fisica e il reinserimento dei malati guariti nella società.
Un grande amore anima l’opera delle persone che dedicano la propria vita a questo
ideale, per dare dignità e speranza ai malati di lebbra , tanto vicini al cuore di Gesù.
La forza dello Spirito conceda a noi di non
chiudere il cuore alla sofferenza dei nostri
fratelli più poveri fra i poveri . Offrendo la
nostra collaborazione con la condivisione
del messaggio di amore e solidarietà, possiamo diventare operatori di giustizia e di
pace. Follereau diceva:”essere felici è far felici”.
Assunta Tittarelli
*
Filippo De Pisis, pittore
Asterisco
B
rescia
celebra con
una mostra i cinquanta
anni dalla
morte di
Filippo
de Pisis.
Al Museo
di Santa
Giulia, in
concomitanza
con
le
due grandi rassegne dedicate a Van
Gogh-Gauguin e a Millet, saranno esposti fino al 19 marzo venticinque dipinti selezionati tra quelli custoditi nella
Collezione Rimoldi. Curata da Marco
Goldin, l’esposizione riproporrà l’intero
percorso creativo dell’artista ferrarese, ricostruito attraverso il rapporto di
amicizia e affetto che legò de Pisis al
collezionista a lui più vicino.
Mario Rimoldi, albergatore di Cortina
d’Ampezzo e straordinario appassionato d’arte, incontra il pittore-poeta per
la prima volta nel 1929 e ne fa l’artista
più presente della raccolta che andava
realizzando. Anche perchè oltre al rispetto e all’ammirazione («io sono - gli
scriveva - come sai, un fervente appassionato delle tue cose e della tua illuminata sapienza»), Rimoldi vedeva in
de Pisis un pittore internazionale, ma
legato alle radici al Veneto e quindi
capace di riunire le cifre del suo gusto
collezionistico. Nella parte finale della vita, dal 1940 al
1956, de Pisis visse infatti tra Milano e
la città lagunare, dove trasse ispirazione dalla pittura di Francesco Guardi e
di altri maestri veneziani del XVIII secolo. Ma a Venezia aveva trascorso anche un periodo critico della giovinezza,
quando fu ricoverato in un ospedale
psichiatrico per quei disturbi nervosi
che segnarono la sua non lunga vita. De
Pisis (il cui vero nome era Luigi Filippo
Tibertelli, mentre quello d’arte era ispirato all’avo Filippo da Pisa, condottiero
del ‘400) era nato a Ferrara nel 1896
e dall’adolescenza coltivò gli interessi
più diversi, optando inizialmente per
l’espressione letteraria, tanto da sentirsi per sempre poeta e romanziere.
Giacomo Galeazzi
Vita ecclesiale
26 Febbraio 2006
Domenica 5 marzo al Seminario di via Lotto
Vangelo
O
il perché, mi diceva una mamma attenta che aveva dedicato tanto tempo
a diventare educatrice. Perché disturba? Certamente ha qualcosa da dirti e
da dare agli altri e non riesce a farlo
nel modo più “normale” e accettabile.
Questo vale sia in famiglia, sia a scuola, ed anche al gruppo di catechesi”.
“La prima reazione che ci viene spontanea di fronte ai ragazzi che disturbano – osserva don Mariano - è quella di cercare delle colpe; e in genere
le troviamo nei suoi genitori. Non
faceva così Gesù, che invece, cercava
delle cause (non delle colpe) e comunque aveva la passione per la pecorella
smarrita. Non possiamo sbrigare la
nostra relazione umana-educativa
a catechismo o nel gruppo, perché
non sappiamo fare. Certo, molti elementi entrano in gioco, quando ci si
incontra. E la ricerca di una empatia,
è indubbiamente difficile. Ma non
possiamo trascurarla. Ne va del senso
piu’ profondo della nostra opera. Nella relazione di fede ma anche nella relazione educativa, il contenuto non è
mai disgiunto dal sistema di relazioni.
Non è possibile trasmettere l’Amore
di Dio, gratuito, fedele, generoso e
misericordioso, se non attraverso una
relazione che abbia gli stessi colori.
26 febbraio 2006
Catechisti ed educatori a convegno
rganizzato dall’Ufficio Catechistico diocesano, domenica 5
marzo si terrà presso il seminario di
via Lotto un convegno per catechisti
ed educatori, con il seguente programma:
ore 15 accoglienza
ore 15,30 cineforum: “Les choristes
– I ragazzi del coro”; guiderà il prof.
Fabio Sandroni, presidente dei cinecircoli giovanili socioculturali delle
Marche;
ore 18 tavola rotonda sul tema “Camminare… anche con chi disturba?”;
moderatore Giovanni Grilli, responsabile della formazione AC di Jesi;
interventi di Paolo Cingolani e AnnaPaola Cardinali (genitori), prof. Fabio
Sandroni (insegnante, cooperatore
salesiano), don Fabio Belelli (parroco)
e dott. Doriano Pela (educatore professionista).
***
“Il convegno di quest’anno – spiega
don Mariano Piccotti, direttore dell’Ufficio Catechistico - nasce dall’esigenza di affrontare un problema
presente nei gruppi di Catechismo e
nello stesso tempo dalla necessità di
testimoniare a tutti, specialmente ai
ragazzi più difficili, l’amore del Signore. Se un bambino disturba, chiediti
“Dio è amore” e la Chiesa è “servizio
d’amore” : è tutta qui la prima enciclica del papa Benedetto”.
“Quest’anno – conclude don Piccotti
- prosegue la ricerca iniziata già nei
due precedenti che aveva lo scopo
di impostare la relazione educativa
con i ragazzi e i bambini, entrando
in sintonia con il loro mondo. A questa serata, potrà seguire un corso più
approfondito per abilitarsi a fare gli
educatori e i catechisti anche con e
per i ragazzi più difficili”.
3
VIII Domenica del Tempo Ordinario
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei
stavano facendo un digiuno. Si recarono allora
da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre
i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse
loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno
lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma
verranno giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e
allora digiuneranno.
Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su
un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo
squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi,
altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono
vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi».
Incontri 2006 alla “Petrucciana”
Sui sentieri della speranza
A
nche questo anno la biblioteca
diocesana “P. M. Petrucci” offre
alla cittadinanza occasioni culturali di livello qualificato puntando
l’attenzione sul tema della speranza. Gli incontri si tengono nei locali
della biblioteca Petrucciana, in via
Santoni. Ha aperto il ciclo, mercoledì 15 febbraio, il prof. Rinaldo Ottone, filosofo teologo, che ha parlato
sul tema: “La tragedia antica tra disperazione e speranza”. Gli incontri
(tutti alle ore 18,15) proseguiranno
secondo il seguente calendario:
lunedì 27 febbraio, prof. Carlo Ferrucci, docente di storia delle dottrine estetiche presso l’Università di
Roma TorVergata: “Tragedia e speranza ne I Beati di M. Zambrano”;
venerdì 10 marzo, prof. Silvano Petrosino, docente dì filosof ìa teoretica all’Università Cattolica di Milano:
“IISacrif ìcio Sospeso”;
mercoledì 29 marzo,
prof.ssa Adriana Valerio, storica, teologa,
docente di storia del
Cristianesimo all’Università Federico II di
Napoli: “Donna e profezia: speranza della
Chiesa”;
venerdì 21 aprile, prof.
Paolo di Benedetti, docente di giudaismo e
di antico testamento
presso le Università di
Urbino e di Trento: “II
Qohelet” un commento;
marzo, prof. G. Marconi, docente di letteratura cristia- msa e all’Università del Molise: “La
na antica nella Pontif ìcia Università Prima lettera di Pietro”. Gli incontri
Gregoriana, all’Angelicum, alla Lu- sono aperti a tutti i cittadini.
“Serata pub”, iniziativa di successo dei Giovani AC
Scienza e fede: binomio impossibile?
D
opo il primo tentativo riuscito con
successo, il settore Giovani dell’Azione Cattolica jesina ha proseguito
l’originale iniziativa delle “serate pub”: una serie
di incontri che - con la
modalità del dibattito o
della conferenza - vuole coinvolgere tutta la
cittadinanza, credenti
e non, sia attraverso un
luogo informale ed aggregativo come il pub
Orange, sia attraverso
la scelta di temi particolarmente trasversali ed attuali. A dicembre la presenza autorevole di Don
Aldo Buonaiuti aveva permesso di affrontare il complesso fenomeno delle
sette sataniche.
Giovedì 16 febbraio, invece, il tema
della serata è stato:”Scienza e Fede:
binomio impossibile?” A colorire
l’argomento sono stati il moderatore
don Cristiano Marasca (responsabile
diocesano della Pastorale Giovanile
ed assistente del settore Giovani di
Ac) con il prof. Fabrizio Pierella, fisico, ed il dottor Vito Collamati. Con
spiegazioni chiare e tutt’altro che
sommarie, il professor Pierella ha
sottolineato l’importanza
delle
scoperte matematico-scientifiche
del passato come
fondamento delle
conoscenze
odierne, consacrando la scienza come metodo
stabile e fondato
per la conoscenza
della verità e l’osservazione dei fenomeni.
Il dottor Collamati ha integrato il discorso dicendo
che alla scienza appartiene
un campo di conoscenza attendibile e affascinante ma
che si rivolge al mondo materiale e della natura, mentre ci sono altri approcci alla
conoscenza, come ad esempio quello della filosofia e
dell’arte, che vanno al di là
della realtà fisica nel tentativo di cogliere il mistero che
in essa si presenta.
Anche all’interno della stessa scienza,
infine, è possibile trovare una posizione chiamata intelligence designer che
constata come la realtà fisica e le leggi
che la regolano siano così perfette e al
contempo semplici da far pensare al
disegno di un progettista (il designer).
Tale posizione apre la prospettiva
scientifica a possibili integrazioni con
quella della fede. Galileo diceva che
la Bibbia ci dice come si va in cielo
(fede) e non come va il cielo (scienza).
Ma le due prospettive possono anche
conciliarsi solo ciascuna non trascurasse l’altra.
Lucia Curzi
Gesù è lo sposo
Un’altra discussione tra Gesù e i farisei. Questa
volta sul digiuno. I farisei digiunano regolarmente due giorni alla settimana, i discepoli di
Gesù non digiunano. Perché? “Possono forse
digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro?”. Risposta che sicuramente suona scandalosa per gli interlocutori: nell’Antico
Testamento lo sposo di Israele è Dio, dunque
Gesù si presenta come tale! Io sono lo sposo, in
me vedete un Dio che vi è vicino e vi invita alla
festa di una vita con Lui: questo il messaggio.
“Ma verranno i giorni - aggiunge Gesù – in cui
sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno”.
L’allusione è al mistero della sua morte (il verbo
greco apairo suggerisce l’idea del rapire sollevando in alto), ma come non pensare anche a
tutti quei momenti in cui crediamo di aver perso Dio, non ne gustiamo più la dolcezza, lo sentiamo lontano e indifferente? Perché la vita spirituale di ogni credente passa per giorni di festa,
in cui si è una sola cosa con Dio, e giorni in cui
Dio si sottrae ed è forte la tentazione dello scoraggiamento. Questo sarà il tempo del digiuno.
Non digiuno “farisaico”, superficiale osservanza
delle norme religiose, ma segno di un desiderio
profondo e sincero di Dio, di un bisogno insopprimibile della sua presenza.
Messaggio nuovo, che non si concilia con le
vecchie usanze ma richiede forme nuove. Così
come non si può cucire “una toppa di panno
grezzo su un vestito vecchio” altrimenti, appena
lavata la veste, la toppa si ritira e “si forma uno
strappo peggiore”. O come non si può versare
“vino nuovo in otri vecchi”, di pelle ormai troppo secca, troppo tesa per resistere ad un vino
che fermenta.
Il Regno di Dio, la vita nuova annunciata da
Gesù, non si può adattare ad una mentalità
vecchia, fatta di sterile legalismo, di devozionalismo esteriore, ma richiede una “conversione”
radicale: nuovi atteggiamenti, nuova libertà, un
cuore nuovo.
Adriana Borgognoni
Comunicare speranza
Il rapido sviluppo delle comunicazioni sociali
pone alla società e alla Chiesa nuovi ed inediti
problemi. In che modo è possibile far diventare le comunicazioni sociali fattore di vero
progresso e veicolo di autentica speranza in
un tempo attraversato da paura e incertezze?
Quale contributo è chiamata a dare la Chiesa? A questi e ad altri interrogativi cercherà di
dare risposte concrete il convegno nazionale
su “Comunicare speranza” che si svolgerà al
Teatro delle Muse di Ancona dal 9 all’11 marzo., organizzato dall’Ufficio Nazionale per le
Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale.
4
26 Febbraio 2006
Cultura, spettacoli e dintorni
Per inserzioni e pubblicità su Voce della Vallesina
rivolgersi all’amministrazione del settimanale
Jesi - piazza Federico II, 6
(giorni feriali dalle ore 9 alle 12)
telefono e fax 0731208145 email [email protected]
Due antiche e importanti abbazie marchigiane
Arte, religione, cultura
II
er quanto riguarda l’abbazia di
Chiaravalle di Fiastra è opportuno
ricordare che un notevole studio storico di questa è stato effettuato nel 1978
dal compianto mons. Otello Gentili,
che mi fu maestro in materia e mi fu
amico, e che nella presentazione scritta di tale studio, effettuata dall’illustre
mons. Martino Giusti, Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, è detto che
tale abbazia “a differenza di tante altre
che hanno perduto nel corso dei secoli totalmente o in gran parte la documentazione relativa alla loro storia, ha
conservato quasi integro il suo archivio” e che “con le sue 3.194 pergamene,
tuttora custodite presso l’Archivio di
Stato a Roma, essa si pone fra le ab-
P
bazie italiane e straniere più ricche di
documentazione” (1): un dato da non
dimenticare. Accanto a questo pregio
riguardante la autentica documentazione storica dell’abbazia si pone quello concernente il profilo architettonico
della chiesa abbaziale sopra accennato,
profilo di alto prestigio, comune ad altre importanti chiese cistercensi italiane e di altre nazioni europee.
Non possiamo infine trascurare il fatto
che l’abbazia di Fiastra ebbe a sé incorporate, per motivi vari e per un certo
periodo di tempo, tre abbazie: quella di
San Pietro in Valle a Ferentillo, alquanto a sud di Spoleto, fondata agli inizi
del sec. VIII per iniziativa di Faroaldo
II, duca di Spoleto, abbazia celebre, tra
l’altro, per i suoi affreschi del XII secolo; quella di San Giuliano al Monte,
eretta sul colle di San Giuliano presso
il Monteluco; quella di Santa Croce
sul Chienti, la cui chiesa fu consacrata
nell’anno 886.
Per sottolineare, infine, la grande importanza dell’abbazia di Fiastra va ricordato che questa possedeva beni e
zone nella città di Fermo, come pure a
Macerata, a Sant’Elpidio, Montegranaro, Civitanova, Montecosaro e Montolmo (2). Ma il vero bene era la chiesa
abbaziale nelle sue tipiche e limpide
linee architettoniche , chiesa che for-
tunatamente è giunta a noi sostanzialmente nella sua integrità.
Alvise Cherubini
(2 – fine)
(1) Per l’abbazia di Chiaravalle di Castagnola, che ha interessato molti studiosi italiani e stranieri, mi limito a
ricordare il recente volume della concittadina Rosa Maria Albino Savini dal
titolo: “L’abbaziale cistercense di S.
Maria in Castagnola, prima espressione del gotico regionale, edito nel
1984.
(2) Per l’abbazia di Fiastra segnalo il
volume “L’abbazia di Santa Maria di
Chiaravalle di Fiastra, di mons. Otello Gentili, edito nel 1978.
Concerti aperitivo
Solidarietà e musica
P
roseguono gli spettacoli del terzo ciclo di
appuntamenti dei concerti-aperitivo
“Solidarietà
e musica” finalizzati alla
raccolta di fondi in favore
della Fondazione Salesi di
Ancona del “Solidarietà e
musica” Come è noto, il
progetto prevede concerti
nei maggiori teatri delle
Marche preceduti da un
ap er itivo-de g ustaz ione
con prodotti tipici regionali e famosi vini italiani.
La formula è rimasta inalterata: i concerti sono gratuiti per
il pubblico, il cui unico impegno è
quello di recarsi alle biglietterie dei
teatri per cambiare il coupon che
trovano su “Il Resto del Carlino”
nei giorni immediatamente precedenti ogni concerto. Il coupon
viene sostituito da un voucher
valido per due persone, fino ad
esaurimento dei posti disponibili
in teatro. Questi, i prossimi appuntamenti nei teatri della nostra
zona:
Montecarotto, teatro Comunale, mercoledì 8 marzo (ore 21):
“Girl Talk Saxophone Quintet”,
un quintetto di saxofoni tutto al
femminile (nella foto) costituitosi nel settembre 2001.
Jesi - teatro Pergolesi, sabato 18
marzo (ore 21): “Es iz Amerike” con
Moni Ovadia & Lee Colbert.
Un geologo
Enrico Fossa Mancini
T
ra il 1915 e il 1925 operò in Venezia Giulia, Emilia occidentaItalia e nelle Marche un geolo- le, Lazio, Sicilia e Sardegna, e le
go di notevole rilievo, Enrico Fos- Tremiti: questioni metodologiche
sa Mancini. Era legato a stirpe di e didattiche. Sembra che dedicò
Arcevia ascritta, per trasferimen- ricerche sulla geologia e le risorse
to. al patriziato di Jesi nel 1729. petrolifere del Venezuela.
Nato a Jesi il 7 dicembre 1884 da Altri suoi studi sono dedicaErnesto e Margherita Gensi, En- ti più specificatamente alla valle
rico Fossa Mancini risulta allie- dell’Esino e al territorio di Jesi:
vo del famoso geologo camerte “Montagna della Rossa” (1915),
Mario Canevari, docente presso “Gola del Sentino” (1921), “Terl’Università di Pisa, che dedicò al- ritorio di Jesi, geologia applicata”
l’Appennino un numeroso gruppo (1916-1920), “Territorio di Rosodi pubblicazioni.
ra” (1925), “Monti di Esanatoglìa,
Riteniamo che Enrico Fossa Man- territorio sorgentifero dell’Esino”
cini fu al servizio per qualche (1927). E’ così delineato dal Fostempo dell’allora Regio Ufficio sa Mancini, nell’arco di tempo di
Geologico; poi nel Venezuela as- poco più di un decennio (1915sunse cariche di rilievo nel Ser- 1927), il quadro naturalistico navizio Geologico di quel Paese. Si turale, particolare della valle delhanno notizie di lui fino al 1955 l’Esino, centrale in seno alla recirca, poi più nulla; da notizie in- gione marchigiana.
dirette sembra che sia deceduto Le ricerche specifiche tacquero
per un incidente stradale (sempre per alcuni anni. Ripresero attiin Venezuela). Risulta socio del- vamente intorno al 1950 per inila Società Geologica Italiana dal ziativa di singoli studiosi e per
1914 al 1939; poi i rapporti si in- l’inizio della effettiva attività della
terruppero per il secondo conflit- Facoltà naturalistica istituita presto mondiale.
so l’ateneo di Camerino ed inoltre
E’ autore di una cinquantina di per l’azione del Gruppo Speleopoderose opere (di Geologia pura logico Marchigiano, a cui fecero
ed applicata e di Paleontologia) riferimento taluni jesini.
riguardanti, oltre le Marche, varie
regioni italiane: Lombardia, Friuli
Francesco Bonasera
Settimanale
di ispirazione cattolica
Associato alla FISC
Direttore responsabile
Giuseppe Luconi
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A ¬ntra' /unt i
Il quadro e la cornice
di Riccardo Ceccarelli
N
on si rendevano conto di aver lavorato per mesi solo ad una cornice.
Eppure per smussare gli angoli, che erano pur spinosi, ce l’avevano messa tutta,
a costo di fare una cornice spessa, larga,
visibile, che accontentasse i gusti estetici di ogni artigiano. Avevano fatto e
detto, s’intende in maniera chiara, tutto
e anche di più. Credevano di aver avuto parte, e qui come creativi, nel dare
qualche pennellata, e non solo, anche
alla tela, pur essa ampia, larga, visibile.
A quale stile la tela appartenesse, i critici, appena tolto il velo, non sono stati
unanimi. Tutti gli artigiani della cornice ed artisti del quadro erano ora però
soddisfatti, con la loro opera in mano si
sono abbracciati sotto gli occhi di tutti.
Solo qualcuno della compagnia che non
era riuscito ad avere o a dare il suo tocco originale, sdegnato, non era salito sul
palco.
Il giorno dopo hanno riguardato il quadro. La fretta del giorno prima forse non
aveva permesso loro una visione più
attenta. Si sono accorti che molte pennellate, che sembravano chiare, tanto
chiare poi non erano, anzi c’erano proprio delle lacune, delle contraddizioni
talmente ovvie e palesi e cose troppo di
sinistra che qualcuno della compagnia
(Riccardo Illy, governatore del Friuli)
ha invitato l’Artista ed ovviamente gli
estensori a fare un nuovo quadro. A
questo punto, l’Artista ha sbottato dicendo: “Il programma è la cornice, il
quadro lo decido io.[…] Punto e basta!”
Se 281 pagine sono per la cornice, cosa
ci riserverà il quadro? Non ce ne voglia
il candidato Professore, e tutti gli altri
undici, ma tutte queste pagine non Le
sembrano proprio troppe e poi solo per
una cornice? Non so quale elettore avrà
il tempo ed il coraggio di leggersele tutte.
Quante legislature saranno necessarie
per metterle in pratica?
Comunque non poteva essere diversamente. Per mettere d’accordo tutti bisognava dire e scrivere tutto, dire e non
dire, sottintenderlo, forzare a volte anche la lingua italiana, essere espliciti su
alcune cose, criptici ed evanescenti su
altre, rimangiarsi anche quanto la stessa compagine aveva realizzato quando
era al governo: l’accordo è stato trovato appunto sulla cornice. Lasceranno
decidere per il quadro al solo Romano
Prodi? Il suo compito sarà davvero “titanico” e credo che pochi vorranno essere al suo posto.
Quanto sopra, lo scrivo, non per una
posizione pregiudiziale, ma solo dopo
aver letto sui quotidiani estratti del
programma, dichiarazioni degli stessi
protagonisti, reciproche esclusioni, interpretazioni contrapposte di uno stesso
punto. Tutto questo dispiace veramente. L’elettore, immagino, oggettivamente
– stando così le cose - dovrà sentirsi non
proprio a suo agio nel decidere; salvo
che decida, come spesso capita, secondo le sue consolidate convinzioni.
A proposito di chiarezza, e non siamo
sulla linea ad alta velocità (Tav), un
particolare soltanto. Per snellire la
macchina della burocrazia sarà creato
un gruppo di lavoro «per la semplificazione e per la qualità della regolazione per il sostegno delle politiche della
qualità della regolazione, con funzioni
di elaborazione delle strategie e tecniche di semplificazione, di promozione
e guida di progetti di semplificazione
multisettoriali con monitoraggio degli
effetti degli interventi». La Fabbrica
da mesi al lavoro ha prodotto anche
questo ed hanno trovato l’accordo proprio per l’estrema chiarezza. L’idea-forza della cornice e del quadro è “per il
bene dell’Italia”. Non credo che qualcuno avrebbe potuto dire diversamente.
Un’occasione forse perduta. Ce ne dispiace per noi cittadini.
Cultura, spettacoli e dintorni
26 Febbraio 2006
Un’opera grandiosa
Il ‘Dies irae’ di Michelangelo
P
er interpretare un’opera
grandiosa come il Giudizio Universale di Michelangelo occorre tener conto degli
eventi del tempo in cui l’affresco fu realizzato e le vicende
personali sia del committente
che dell’artista. Ne ha parlato
il prof. Leandro Sperduti per
gli “Incontri di storia dell’arte”, il 15 febbraio. Eccezionale
la sua competenza avendo seguito da vicino i restauri della
Cappella Sistina.
Il tema dell’aldilà era stato
spesso trattato nella pittura
medievale, ma secondo un’iconografia che Michelangelo
rivoluzionò. L’opera doveva
far parte di un grande programma artistico, prefigurato
dal papa Clemente VII, che riscattasse Roma devastata nel
1527 dal tremendo saccheggio
dei Lanzichenecchi. Il progetto fece incontrare Clemente
VII e Michelangelo. Il primo
apparteneva alla famiglia del
Medici. Era Giulio, figlio illegittimo di Giuliano che non
lo aveva ancora riconosciuto quando venne ucciso nella congiura del Pazzi. Anche
Michelangelo portava il peso
di una tragedia familiare. Suo
padre era morto
maledicendolo.
Era stato podestà e avrebbe
desiderato che
ugualmente lo
divenisse il figlio. Deluso, divenuto infermo
era passato con
tutta la famiglia sotto la tutela di Michelangelo. Quando
in una rissa un altro suo figlio
morì ricadde su Michelangelo
la colpa di non essersi preso
cura di lui.
Maledetto in una città oltraggiata, l’artista si trovò ad affrontare un’impresa pittorica
immensa, commissionata in
previsione di un giubileo, che
avrebbe dovuto essere testimonianza di un riconquistato prestigio della Chiesa e di
Roma.
L’artista si mise al lavoro con
un’irruenza che non salvò
dalla distruzione opere precedentemente realizzate. Sul
fondo, dove doveva essere dipinto l’affresco, fece erigere
un muro a spessore variabile,
inclinato in avanti per creare
un effetto ottico che evitasse
all’osservatore sproporzioni
tra le figure.
L’opera, iniziata nel 1536,
fu portata a
termine nel
1541. Michelangelo
fu
assistito solo
da due allievi
addetti alla
preparazione dell’intonaco e
dei colori; costosissimi, specie
l’azzurrite. Osservato da lontano nell’apocalittica visione
scenografica e anche più da vicino nella fisionomia impressa
alle figure il Giudizio Universale rivela una concezione altamente drammatica del ‘Dies
irae’. Motore immobile è Cristo giudice. Con la mano alzata non ha ancora pronunciato
la sentenza. Intorno a lui, in
un turbine che sconvolge gli
elementi, tutti hanno paura,
anche i santi. Gli occhi sbarrati, con terrore guardano verso
il Cristo. I martiri mostrano
gli strumenti con cui sono stati uccisi o il corpo ferito. San
Pietro riconsegna le chiavi, ormai inutili, del regno dei cieli.
Angeli senza ali suonano le
trombe adunando le anime.
Reggono due libri con pagine
ancora bianche dove saranno
scritti i nomi dei salvati e dei
dannati. I giusti, salendo una
scala invisibile, ascendono al
cielo. Più in basso le anime
sono contese da angeli e demoni o sono preda di bestie
immonde. Solo la Vergine,
compresa di pietà, distoglie gli
occhi dal Figlio che non mostra segno di clemenza.
Oltre a descrivere vividamente
l’affresco, il relatore ha ricordato gli interventi, in epoche
successive, di pittori incaricati
di coprire le nudità delle figure. Con diapositive ed elaborazioni di computer graphics
ha inoltre illustrato dettagli,
tecnica di realizzazione, interventi di restauro. Ha infine indicato il messaggio di speranza impresso da Michelangelo
che rappresenta un cielo non
tempestoso e una luce celestiale intorno al Cristo.
Quando si spalancarono finalmente le porte della Sistina
tutta Roma accorse ad ammirare questo testamento spirituale di Michelangelo, che restituiva alla città eterna dignità, speranza, autorità morale.
Augusta Franco Cardinali
Matrimonio e famiglia: quale futuro?
Vita affettiva…
D
al 16 al 20 ottobre si terrà a Verona
il Convegno ecclesiale su “Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo”,
in preparazione al quale don Mariano
Piccotti insieme al Centro di Spiritualità
“Sul Monte” di Castelplanio, propone degli incontri teologico-culturali. L’iniziativa affronta il primo dei cinque ambiti di
ricerca indicati dal documento preparatorio al Convegno e cioè quello sulla vita
affettiva. Nel documento si legge: “Un
primo ambito della testimonianza della
speranza è quello della vita affettiva, ma
il mondo degli affetti subisce oggi un potente condizionamento in direzione di un
superficiale emozionalismo, che ha spesso effetti disastrosi sulla verità delle relazioni”.
La seconda serata dal tema “Corpo, sessualità, amore nella cultura contemporanea” ha visto come relatrice la prof.ssa
Paola Premoli De Marchi dell’Università
Politecnica delle Marche. La relatrice ha
delineato due tendenze che caratterizzano la cultura contemporanea: da un parte
si tende a dare alla sessualità una conno-
tazione morale per cui la sessualità non
può che esprimersi nella relazione d’amore. Se invece si considera la sessualità
come un’esperienza che non ha niente a
che fare con la sfera morale, si parte dal
presupposto che tra amore e sessualità
non c’è nessuna connessione.
La prof.ssa ha poi parlato dell’amore
come sentimento che si caratterizza per
due elementi che non si oppongono tra
loro: l’amore come dono di sé, inteso
come fonte di benessere interiore e personale. Da queste riflessioni è derivata la
conclusione che a livello filosofico la sessualità può esprimersi solo nella relazione
d’amore, perché solo in essa l’essere umano viene considerato nella sua dignità e
rispettato in profondità, visto lo stretto
legame tra la sessualità in senso psico-fisico e la persona nella sua individualità.
Il Centro di Spiritualità offre ai giovani
della diocesi l’opportunità di intraprendere un percorso di riflessione cristiana
ogni secondo venerdì del mese dalle ore
19 in poi. Gli incontri fatti fin ora sono
serviti per riflettere su temi importanti
attraverso le testimonianze dirette.
Stefania Vico
I prossimi incontri presso il Centro di
Spiritualità di Castelplanio alle ore 21
saranno lunedì 27 febbraio su “Fedeltà e
tenerezza: lo stile di vita che nasce dall’Amore” condotto dal prof. Luca Tosoni,
docente di morale all’Istituto teologico
marchigiano; lunedì 6 marzo su “Se il
Vangelo torna a casa: esperienze di famiglie aperte all’accoglienza” a cura del
Consultorio Diocesano.
Incontri con l’autore
“Il ritorno a casa” di Piersanti
V
enerdì 24, alle ore 21, nel- e lavora tra Roma e la nola chiesa di San Bernardo stra città. A lungo giornalista
a Palazzo Pianetti vecchio di scientifico e anche autore di
porta Valle sarà presentato, sceneggiature cinematograalla presenza dell’autore, il fiche, ha al suo attivo numelibro “Il ritorno a casa di En- rose opere letterarie fra cui
rico Metz” scritto da Claudio “L’Appeso”, “Charles”, “Gli
Piersanti ed edito da Feltri- sguardi cattivi della gente”,
nelli. L’iniziativa, promossa “L’amore degli adulti”, oltre
dall’assessorato alla cultura, a “Luisa e il silenzio” che ha
apre la rassegna “Incontri conquistato il premio Viaregcon l’autore 2006” che vedrà gio Repaci per la narrativa,
vari appuntamenti rivolti alla ed altre.
presentazione e conoscenza In questa sua ultima fatica
di autori e opere sia nazio- letteraria ci propone un’opera
nali che locali. Nel corso del- di grande attualità nella vena
la serata Antonella Fanelli, del romanzo borghese euroLuce Merli, Barbara Pierpaoli, peo. Il libro, infatti, narra la
Laura Pontoni, Silvia Sassa- storia di Enrico Metz, uomo
roli, Gioia Tangherlini della d’affari che ha lavorato ai
cooperativa culturale jesina vertici di una delle più grandi
scuola di teatro “Petite Ecole” imprese del paese ed è stato
leggeranno alcuni brani del testimone di un drammatilibro. Claudio Piersanti vive co crack finanziario. Enrico
Metz ha conosciuto il
mondo dalla parte del
potere, ora ha deciso di tornare a vivere
nella deserta casa di
famiglia, di ridurre il
lavoro a poche consulenze e di rimodellare
la propria esistenza
borghese intorno ad
un inedito sentimento
del tempo: inedito per
lui, per gli amici che
ritrova dopo anni di
lontananza, per la sua
stessa famiglia.
Un romanzo che affronta un tema di
grande attualità visto
da un punto di vista
psicologico, di mutamento interiore, di recupero dei valori della
vita.
6
Jesi
26 Febbraio 2006
FONDAZIONE COLOCCI Il nuovo Consiglio
Alla presidenza il prof. Fava
M
Un giovane talento jesino
Con arte e scienza
artedì 14 febbraio è stato nominato il nuovo Consiglio
di amministrazione della Fondazione Angelo Colocci,
che dal 1996 gestisce corsi universitari a Jesi. A ricevere il
mandato di presidente per il triennio 2006–2009 è stato
on dimostra nemmeno i
il prof. Gabriele Fava (nella foto) che ha al suo attivo una
venticinque anni appelunga esperienza in campo amministrativo. Laureato in fisica a “La Sapienza” di Roma, il prof. Fava è stato sindaco di na che ha Alessandro Curzi.
Jesi (1983-88) e vice presidente dell’Unità Sanitaria Locale Jesino purosangue, diplomato a pieni voti e lode al Condi Jesi (1980-1983).
Si tratta del quarto Consiglio di amministrazione dall’inizio servatorio di Pesaro, iscritto
alla facoltà di Ingegneria
dell’attività universitaria a Jesi.
Elettronica all’Università
Dopo i due mandati come prePolitecnica di Ancona e un
sidente dell’avv. Marcello Pentegran talento per la musica,
ricci, l’ultimo a ricoprire la caripiù precisamente per il piaca è stato il prof. Leonardo Lanoforte. Ha vinto concorsi,
sca. Nell’anno in corso la Fonha ottenuto molto lusindazione Colocci celebrerà i suoi
ghieri riconoscimenti e si è
dieci anni, un periodo che ha
esibito in diverse città. Mai
visto crescita e consolidamento
però era stato ascoltato a
dell’Università a Jesi, che ospita
Jesi prima del 12 febbraio, quando gli
corsi dell’Università Politecnica
“Amici della musica” lo hanno accolto
delle Marche e dell’Università di
– e siamo loro grati – per un concerto
Macerata.
che si è tenuto presso il Circolo CittaIl nuovo organico risulta così
dino, appena ristrutturato e da poco
composto:
riaperto al pubblico.
Consiglio di amministrazione:
Tre grandi autori, Haydn, Schumann
Gabriele Fava (per Banca Marche) presidente, Sandro Sbarbati (per Comune Jesi) vice e Scriabin sono stati affidati ad un’inpresidente, Giovanni Baldeschi (per Banca Marche), Ado terpretazione asciutta, rigorosa, senza
Clementi e Stefano Santini (per Fondazione Cassa Ri- compiacimenti, ma intimamente apsparmio Jesi), Alessandro Alessandrelli e Michele Campo passionata. Tanta sicurezza stupisce.
(per Banca Popolare Ancona), Paolo Cingolani (per Comu- Era inevitabile quindi che al termine,
ne Jesi), Silvio Bisognin (per Jesi Energia), Ada Manca (per dopo due bis, tra applausi, felicitazioCoop Coos Marche), Claudio Bocchini (per Associazione ni e strette di mano gli venisse rivolta
Industriali Ancona) e Folco Fioretti (per Comune Castel- qualche domanda; sparata a raffica e
a pronta risposta.
planio).
Collegio Sindacale: Gerardo De Gennaro (presidente), Pao- A che età hai incominciato a stulo Spreti e Rodolfo Bernardini
N
e conservatorio?
La risposta denota modestia:
“No, in tanti ci riescono”.
- Hai una memoria musicale formidabile. E’ un dono di natura o una
conquista?
“Una conquista; raggiungibile però con
uno studio costante”.
- Quali autori preferisci?
“Tutti i grandi compositori hanno personalità affascinanti, perciò mi interessano. Amo comunque particolarmente Schumann e Chopin”.
diare pianoforte?
“Più o meno a cinque, sei anni”
- Chi ti ha messo per la prima volta
le mani sulla tastiera?
- Esprimi un desiderio……
“Un desiderio?... Sono timido; lo tengo
per me”.
“La professoressa Vitaliana Bastucci” (
ma c’è di mezzo anche una zia del pia- - A quando la laurea?
nista, come si verrà a sapere dopo)
“Sono ormai in dirittura d’arrivo!”.
- E poi?
Bravo, anche lì certo riuscirai. Non c’è
“Poi, al Conservatorio, ho studiato con contraddizione tra musica e matemala professoressa Carunchio con la qua- tica. Nemmeno tra scienza e arte. Te lo
assicura Leonardo da Vinci.
le ora mi sto anche specializzando”.
- Ti è pesato molto conciliare scuola
Augusta Franco Cardinali
I “Filetti Sperluccicosi” di scena al Pergolesi
Educatrici e coordinatrici pedagogiche a convegno
S
O
Cioccolato che sa d’aglio… Servizi di qualità per l’infanzia
abato 25 febbraio (ore
21) e domenica 26 (ore
17) al teatro Pergolesi, nell’ambito della terza rassegna di teatro dialettale “Lo
Sberleffo”, la compagnia di
teatro amatoriale “I Filetti
Rossi Sperluccicosi” presenteranno la commedia in
“dialetto corrente”, scritta
da Andrea Giuliani, dal titolo: “Cioccolaglio! Il dolce
del cioccolato con l’odore
dell’aglio”. Nel cast figurano Loretta Bacci, Michela
Barchiesi, Stefano Beccacece, Mauro Bianchi, Laura
Bulgari, Giacomo Cardinali,
Silvia Coltorti, Silvia Giam-
Agrochimica
giardinaggio e agricoltura
Via Roma, 6 - Località Macine
tel. 0731.813058 - 60032 CASTELPLANIO (AN)
-
Settore agricoltura
Settore vinicolo
Laboratorio analisi vini
Giarninaggio
Macchine e attezzi
Impianti di irrigazione
bartolomei, Alessandro e
Andrea Giuliani, Noemi
Lancioni, Roberto Marasca, Fabrizio Pettinari,
Luca Sampaolesi e Marta Tomassetti.
“Avete passato una settimana stressante? Il lavoro vi opprime? Avete
solo voglia di rilassarvi
un po’? – consigliano gli
organizzatori - Allora
ecco quello che fa per
voi... lo spettacolo offerto dai ‘filetti rossi’ vuole
offrire un paio d’ore di
risate e spensieratezza
aromatizzate al... cioccolaglio”.
ltre 160 educatrici di infanzia e coordinatrici pedagogiche provenienti da
tutta la regione hanno partecipato ieri al
seminario di formazione per il personale
dei servizi educativi tenutosi presso la Salara di palazzo della Signoria. Una grande
partecipazione a testimonianza del livello del corso – tenuto dalla professoressa
Anna Bondioli, docente di pedagogia generale e sperimentale presso l’Università di Pisa – e a conferma del fatto che la
formazione permanente sia un elemento
imprescindibile per garantire una sempre
maggiore qualità dei servizi. Due i temi affrontati nella giornata di ieri: la qualità degli asili nido e dei servizi integrativi nella
mattinata e gli strumenti per riflettere sulla qualità nel pomeriggio.
L’iniziativa, promossa dal coordinamento
tecnico-pedagogico del Comune, dà corso
all’impegno assunto dall’amministrazione
comunale volto a garantire una adeguata
formazione per i propri servizi e per quelli
accreditati, al fine di fornire un medesimo
approccio alle problematiche legate agli
aspetti qualitativi della prima infanzia e
si pone come importante punto di riferimento per il territorio circostante.
Il seminario aveva avuto una appendice
venerdì sera, sempre alla Salara, con un incontro aperto anche ai genitori sui progetti condivisi. Una scelta voluta dall’amministrazione comunale, consapevole che la
qualità dei servizi per l’infanzia è un tema
particolarmente caro alle famiglie jesine.
In circa quattrocento hanno bambini di
età compresa tra 0 e 3 anni che frequentano le strutture comunali (asili nido e centri
per l’infanzia) o private convenzionate con
il Comune. E dunque è facilmente comprensibile quanto fosse marcato l’interesse
a conoscere gli interventi che vengono attuati, gli aspetti educativi che sono affrontati, gli strumenti utilizzati per offrire al
meglio tale servizio.
g.c.
Giovedì 16: Giornata del risparmio energetico
“M’illumino di meno”
Il 16 febbraio, anniversario dell’entrata in
vigore del Protocollo di Kyoto, si è celebrata la Giornata nazionale del risparmio
energetico, finalizzata a sensibilizzare i cittadini sulla necessità di una maggiore attenzione verso il consumo di energia elettrica. Con il percorso di “Agenda 21 L”,
anche la nostra città ha iniziato questo
percorso.
In particolare, aderendo alla seconda
Giornata nazionale sul risparmio energetico “M’illumino di meno”, promossa
dalla trasmissione radiofonica “Caterpillar”, l’amministrazione comunale
ha adottato iniziative riguardanti: 1) la
pubblicizzazione dell’opuscolo realizzato dall’Enel sul risparmio energetico;
2) la sensibilizzazione degli studenti sui
temi del risparmio delle fonti di energia
e sui dettami del protocollo di Kyoto; 3)
la riduzione dell’illuminazione nella se-
rata del 16 febbraio delle tre piazze principali, ovvero, piazza della Repubblica, piazza Colocci e piazza Federico II.
Nella foto, particolare della copertina dell’opuscolo edito dall’Enel: “Quando usi
l’energia accendi il cervello”.
7
Jesi e Vallesina
26 Febbraio 2006
sipario
C’è poco
da ridere...
T
utto fa spettacolo, quindi anche la
politica specie in tempo di campagna elettorale. E’ perciò arrivato al
momento giusto Paolo Rossi al Pergolesi
con una aggiornata rivisitazione di un
suo spettacolo di successo, “Chiamatemi
Kowalski, il ritorno”. In quale area politica militi l’attore a tutti è noto. Scontata quindi la sua satira; che però, essendo a senso unico, tale propriamente
non sarebbe definibile, ma comizio. A
prescindere comunque dal prevedibile
“dài all’untore”, vediamo di cos’altro ha
parlato Paolo ‘the king’ Rossi, ben supportato dalla sua band, in scena e fuori
scena.
Dopo aver dichiarato di aver smarrito
la memoria ha preso, spesso improvvisando, a raccontare, o qualche volta a
farfugliare, episodi divertenti della sua
vita e storielle surreali; come quella del
“piccione di Notre Dame” o del “pinguino
che si spiuma”. Con questi zuccherini ha
condito il resto. Ha ironizzato sui grandi autori di teatro e – meno male - anche su se stesso e sugli ideali sognati in
gioventù. Ma è andato anche parecchio
al di là delle righe usando un linguaggio
becero e volgarità di vario genere: persino un gabinetto ben in vista, di cui l’attore ha mostrato l’uso. Non è mancata
anche la parodia di un papa, munito di
un molto particolare aspersorio, camuffato da padreterno. E non dica il nostra
eroe che qui non ci sia libertà (e licenza)
di parola e di tant’altro. Provi a fare lo
stesso con altre religioni e in altri Paesi……
Al signor Rossi si può in ogni modo dar
ragione quando allude agli smarrimenti
del nostro tempo; quando, come lui stesso dimostra, dichiara che siamo caduti
molto in basso e quando, tra una bambinata e una sghignazzata, confessa che
non possiamo fare a meno dei sogni. Ma
anche su tutto questo c’è poco da ridere.
Augusta Franco Cardinali
circolo cittadino
Inaugurazione
con sesso...
Finalmente c’è chi fa un po’ di pubblicità
al sesso. Era ora. Perché il cinema non ne
parla, la tv nemmeno – così castigata – e
nemmeno sky. Quindi fa bene il Circolo
Cittadino ad inaugurare la conclusione
dei lavori di abbellimento – ingresso e
bar coi fiocchi, salone degli specchi messo a punto – con delle belle serate dedicate al sesso. Ce lo comunica un opportuno manifesto ultra-gigante, corredato
dalla collaborazione di Leonardo con la
sua aggiornata Gioconda. Si incomincia,
niente po’ po’ di meno, che con Dario Fo
e Franca Rame: “Tutta casa, letto e chiesa”. Seguono i Picari con “ Tutto il sesso
in 90 minuti” per avere, nel terzo incontro, “ Il sesso al minuto, anzi all’ingrosso”.
Si finisce la festa con “Esercizi di sesso”.
Il tutto condito con luci rosa.
Così il nostro bel Circolo per qualcuno
sarà più degno di essere frequentato, per
qualche altro un po’ di meno. Ma….premono maggiori esigenze: i conti sono in
rosso e quindi bisogna aiutarsi un po’
con le luci rosa, una novità assoluta di
cui la società jesina ha un immenso bisogno. Complimenti e auguri a tutti gli
organizzatori per la straordinaria fantasia.
Federico II e la magia
Per la Fondazione “Federico II Hohenstaufen” i professori Morena Poltronieri
ed Ernesto Fazioli terranno martedì 28
febbraio (ore 18), al Museo Diocesano,
una conferenza sul tema “Astrologia e alchimia alla corte di Federico II”. I due relatori hanno trattato nel libro “Federico II e
l’impero della magia”.
L’annuale relazione sull’attività 2005
Caritas: impegni e difficoltà
Dalla relazione della Caritas diocesana di
Jesi relativa al 2005 – prima parte:
La Caritas diocesana, a passi lenti, ma costanti, cerca di arrivare all’obiettivo di essere conforme alle indicazioni della Caritas
italiana ed alle necessità che quotidianamente emergono dal servizio svolto. Due
sono le difficoltà che rallentano un percorso più agile:
a) la Caritas è purtroppo vista solo come
centro di ascolto e di intervento. Le parrocchie e i singoli fanno difficoltà a recepire l’invito dei vescovi a costituire Caritas
parrocchiali che lavorino in rete. Manca
ancora la percezione principale di una Caritas che in primo luogo è animazione alla
carità;
b) la Caritas è esclusivamente gestita da
volontari. Essi sono preziosi, ma non garantiscono continuità e, in alcuni servizi,
non possono garantire una presenza qualificata. Il volontario dovrebbe partecipare a
corsi di formazione in quanto, in certi settori, come il centro di ascolto, il volontario
è chiamato a svolgere un servizio che deve
superare l’intervento puro e semplice, ma:
- seguire una lettura costante delle povertà;
- non fermarsi alle risposte immediate, ma
lavorare per progetti e opere segno
- dare risposte e lavorare in conformità alle
normative (soprattutto alla legge sulla privacy).
E’ opportuno, quindi, che la Caritas diocesana maturi l’esigenza di un direttore
a tempo pieno e un impiegato part-time
visto che la gestione e gli impegni richie-
dono necessariamente
competenza e continuità. Gestire la Caritas, riconoscere sempre più il
suo ruolo pastorale e la
competenza nel servizio
che si svolge, un servizio diocesano, sono le
dimensioni che devono
trovare una risposta in
tempi brevi, altrimenti
la Caritas diocesana, nel
giro di pochi anni, si troverà fuori dal cammino
che le compete e sarà
solo un centro di ascolto di pronto intervento
e certamente non più al
passo con le indicazioni
della Chiesa Italiana.
Un argomento a parte
riguarda il servizio civile. La conclusione
dell’esperienza del servizio civile sembrava
annunciare la fine di una presenza significativa per il servizio svolto dalla Caritas.
Dobbiamo sottolineare, infatti, che erroneamente la Caritas si è affidata di fatto
alla presenza degli obiettori. Negli ultimi
anni, però, il servizio ha perso le sue caratteristiche in quanto la scelta dei giovani
non era motivata, ma solo legata alla facilità di stare vicino casa e non fare il servizio militare. Va anche sottolineato il fatto
che sempre più spesso arrivavano giovani
mandati d’ufficio dal Ministero. E’ stato un
bene chiudere questa esperienza.
Il nuovo servizio civile nazionale, che
preoccupava, si è invece rivelato un dono.
Le esperienze fatte si sono dimostrate validissime perché chi entra fa una scelta motivata. Certo è un servizio che va potenziato,
ma pur avendo invitato parrocchie e gruppi a diffondere questa proposta, la risposta
è ancora scarsa.
Va sottolineato, inoltre, che il servizio civile
non è solo riempire il tempo ai giovani, tra
l’altro pagati, è un tempo prezioso perché
il giovane è impegnato in un cammino di
formazione ai valori della pace, della mondialità, del servizio, dell’appartenenza alla
chiesa. L’esperienza di servizio è anche un
investimento per l’impegno pastorale dei
giovani nelle parrocchie e nella diocesi.
L’impegno della Caritas diocesana
Una risposta significativa
Dalla relazione della Caritas diocesana di
Jesi relativa al 2005 – seconda parte:
diventa insistente è
dare vita ad un’opera-segno e, nello specifico, ad un centro di
accoglienza notturna. Il
progetto potrebbe essere realizzato anche in
tempi brevi, basterebbe
un maggiore coinvolgimento delle parrocchie
e dei singoli. E’ in questo senso che sarebbe
auspicabile la realizzazione di un polo caritativo che risponda maggiormente alle esigenze
e richieste.
Nel 2005 la Caritas diocesana ha impegnato le sue risorse per una risposta più significativa attraverso la divisione dei settori.
Il direttore, che da gennaio 2005 è anche
delegato regionale della Caritas e la sede
della delegazione è presso la Caritas diocesana, cura il coordinamento dei vari uffici,
il servizio civile, i rapporti con l’esterno
(Caritas italiana, Delegazione regionale,
Istituzioni, Parrocchie, diocesi, ...). Un vice
direttore coordina il centro di ascolto e gli
interventi; un secondo vice direttore cura
la distribuzione dei viveri e la mensa; un
collaboratore, referente per l’Osservatorio
delle povertà, offre un’archiviazione dati e
rielaborazione degli stessi. La Caritas dio***
cesana partecipa, infatti, alla rete regionale Le iniziative caratteristiche del 2005:
e nazionale e nel 2006 speriamo che il la- - raccolta a favore delle calamità, come lo
voro svolto diventi pubblicazione del dos- Tsunami in Indonesia,
sier sulle povertà.
- partecipazione di una ragazza del servizio
Anche nel 2005 una voce che sempre più civile alla missione in Albania come prepa-
razione ad un progetto di presenza
- quaresima di carità;
- esperienza del direttore in Indonesia.
I numeri
significativi:
- volontari che prestano servizio in Caritas:
negli uffici diocesani
sono 21; per il servizio mensa domenicale e festivo sono 200 i
volontari provenienti
dalle varie parrocchie
- nel 2005 le presenze
in Caritas: nel centro
di ascolto si sono presentate 1677 persone
e a queste vanno aggiunte le emergenze
non registrate; in mensa sono stati distribuiti 3360 pasti con una media mensile
pari a 239; pacchi viveri 700 e per singoli e
per famiglie. Non sono valutabili gli interventi di emergenza.
caritas diocesana jesi
Ai giovani portatori di speranza
L
a Pastorale Giovanile Regionale e la
Delegazione Regionale Caritas stanno
avviando un progetto che aiuti il giovane in una crescita personale nella fede e
nei valori della condivisione, della pace e
della mondialità. L’obiettivo è formare dei
giovani che nella loro vita siano testimoni
nella realtà ecclesiale e civile. Nel centro
pastorale “Giovanni Paolo II” di Montorso
sarà realizzato un centro documentazione
e percorsi di formazione.
La Caritas diocesana offre l’opportunità
di svolgere il servizio civile presso la sede
diocesana. Associazioni, gruppi e movimenti sono caldamente invitati a fare questa proposta anche con l’aiuto dei volontari
della Caritas.
Ai giovani si propone la possibilità di fare
esperienza all’estero e come volontari e
come servizio civile.
Prova da solo o con i tuoi amici ad interessarti, a chiedere informazioni. A chi?
A don Nello Barboni, presso la Caritas
diocesana. A don Cristiano Marasca della
Pastorale giovanile.
Caritas diocesana jesina.
Quaresima
di carità 2006
Sabato 1 aprile
Raccolta diocesana Indumenti usati
presso zona industriale dalle ore 8,30
alle ore 17
Domenica 2 aprile
Giornata parrocchiale
della Carità
Domenica 1 aprile: Mercoledì Santo
In Cattedrale: Offertorio della Carità.
Le offerte saranno destinate alle grandi calamità dimenticate; alla mensa e
ai pacchi della Caritas per poter offrire altri prodotti alimentari oltre la pasta, i biscotti, e a volte latte o formaggio; per la realizzazione di un dossier
diocesano sulle povertà.
Jesi e Vallesina
26 Febbraio 2006
Majolati Spontini Edilizia pubblica
Al via i lavori per nuove case popolari
I
n questi giorni sono iniziati i lavori per
la realizzazione di due nuovi alloggi popolari a Majolati, in via Spontini, in una
palazzina adiacente alla chiesa parrocchiale di Santo Stefano e alla piazza. Grazie alla donazione effettuata dalla famiglia
Sbrega-Rossetti nel 1998, il Comune potrà
disporre di due nuovi appartamenti, in
zona centrale.
L’intervento di restauro, diretto dal geom.
Alessandro Testadiferro, prevede il rifacimento del tetto, il rinforzo della struttura,
la realizzazione degli impianti, la ripulitura e la tinteggiatura della facciata. I lavori
avranno un costo di circa centotrentamila euro. I lavori dovrebbero concludersi
prima dell’estate ed entro l’anno si potrà
pensare di effettuare le assegnazioni delle
case.
La graduatoria provvisoria per l’assegnazione della case popolari a Majolati è
sempre corposa; infatti, attualmente hanno presentato domanda numerosi nuclei
familiari e dopo le verifiche sono rimaste
in lista 33 famiglie, quindici italiane e diciotto straniere.
L’amministrazione comunale ha anche acquistato il piano nobile del palazzo Ama-
tori, posto in
prossimità dell’antico edificio
comunale. Una
volta reperiti
i fondi necessari ai lavori,
questa ex casa
signorile
dovrebbe ospitare due alloggi,
ma svincolati
dalle classifiche della pubblica edilizia,
case da destinare ai bisogni
immediati di
qualche famiglia in particolare situazione
di disagio.
In questi ultimi anni si è dato un notevole
impulso all’edilizia pubblica nel capoluogo e nella frazione Scisciano; in via Spontini già ci sono tre altre case di residenza
pubblica per un totale di sei alloggi. In via
Marconi è stato realizzato un apparta-
mento, così come altri due sono già stati
assegnati in via Santa Liberata, mentre
l’ex scuola elementare di Scisciano ospita
due alloggi ed un centro sociale.
L’edilizia popolare è stata sempre fondamentale nella vita majolatese; a partire
dal dopoguerra, furono realizzate ben
cinque palazzine che hanno ospitato un
consistente numero di famiglie. A queste
abitazioni se n’è aggiunta un’altra in via
Olimpia, a partire dagli anni ottanta, ora
tutte riscattate dai residenti e favorevole
condizione per un radicamento nel paese.
Se può essere condivisa l’azione di acquisto e la realizzazione di alloggi su abitazioni decrepite del centro storico, meno
comprensibile è l’azione che si ipotizza
sulla Scuola Pia. Per una volta si dovranno
abbandonare progetti minimalistici; l’edificio spontiniano, bello, carico di storia e
significati, dovrebbe tornare ad ospitare
associazioni di interesse sociale e culturale, a partire dalle Opere Pie Spontini, prive di una sede istituzionale.
Se appaiono numerosi cartelli che indicano la vendita di abitazioni nel capoluogo
majolatese, interessante è la creazione di
una nuova area abitativa in via Santa Liberata, recentemente acquista e destinata
ad ospitare villette e appartamenti, un segno di speranza per il futuro degli spontiniani.
Marco Palmolella
(foto Alessandro Testadiferro)
jesi Dal 24 al 26 febbraio: obiettivo sicurezza
La città festeggia
i Vigili del Fuoco
A
l Palazzo dei Convegni
in
corso Matteotti ed in piazza della Repubblica a Jesi, dal 24
al 26 febbraio, si svolgeranno
alcune manifestazioni nelle quali
i Vigili del Fuoco si presentano alla
città, mostrando il loro passato e la
loro storia.
Le iniziative sono organizzate dal
Comando Provinciale dei Vigili del
fuoco di Ancona con il patrocinio
del Comune di Jesi e dell’Associazione Nazionale del Corpo Nazionale
dei Vigili del Fuoco - Sezione di Ancona.
Prenderanno il via alle ore 9 di venerdì 24 febbraio con l’inaugurazione di una mostra in cui sono esposti
modellini di automezzi antichi e recenti dei Vigili del Fuoco, collezioni
di divise, elmetti, fregi, stemmi, attrezzature e documenti storici che
attestano l’evoluzione del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, cartoline storiche dei Vigili del Fuoco.
Saranno esposte, inoltre, le foto dei
partecipanti al Concorso fotografico
a premi “Vigili del Fuoco: obiettivo
sicurezza”.
Sarà possibile vedere, nel ventitreesimo anno della scomparsa del Prefetto Alberto Giombini, nato nella
nostra città, anche i documenti e le
foto del Corpo Nazionale dei Vigili
del Fuoco, da lui creato.
La mostra sarà aperta al pubblico ed
agli studenti.
Seguirà, alle ore 10, l’inaugurazione del museo “Percorso del fuoco
e della misura”, in via Leopardi, 15/
b, vicino al Palazzo dei Convegni.
con visite guidate dalle 9 alle 20.
Presso la sede dei Vigili del Fuoco
di Jesi, in Via Gallodoro, 80, alle 11
In una mostra al Palazzo della Signoria
sarà commemorato il Capo Reparto Bruno Mancini, scomparso tragicamente in servizio, a cui
verrà intitolata la sede del Distaccamento.
Il programma prosegue sabato 25 febbraio con l’apertura
al pubblico della mostra e del
museo, alle ore 9: alcuni vigili
del fuoco in servizio o congedo
saranno disponibili a dare spiegazioni e chiarimenti. Alle 16 la
giuria di esperti premierà i vincitori del Concorso fotografico
Domenica 26 febbraio in Piazza
della Repubblica ci sarà l’esposizione degli automezzi del locale
Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Jesi
(foto Candolfi)
Le donne della Tanzania
S
arà dedicata alle donne
della Tanzania - “motore
inesauribile” di un Paese difficile e bellissimo - la mostra
fotografica “Jina Iangu, io
sono…” di Anna Rosati - specializzata in reportage - programmata per l’8 marzo presso la Salara del Palazzo della
Signoria, e articolata attorno a
due importanti dibattiti previsti rispettivamente per il 21 e
il 31 marzo.
Donne che lavorano duramente, senza sosta e con scarsezza di mezzi,
ingegnandosi in situazioni al limite di ogni
speranza, coraggiose e caparbie, per costruire
il futuro per sé e per i propri figli. Madri che
allevano i loro piccoli con fatica e dolore perché stremate anche psicologicamente dall’impossibilità di farli crescere come dovrebbero
e vorrebbero, di offrire loro persino l’alimento
più naturale, ricco e nutritivo che possa esserci
nell’alimentazione di un bambino: il latte.
Donne a cui Eleonora ed Emanuele, cittadini
corso di sensibilizzazione presso il consultorio
Volontariato familiare
O
di Jesi, stanno dando concretarganizzato dal Consultorio del Centro
mente una mano occupandosi
Promozionale famiglia di Jesi, finanin prima persona - coadiuvati ziato dall’ambito territoriale sociale n. 9 in
dalla popolazione locale - della collaborazione con l’azienda Asur Marche
realizzazione di una Centrale del si svolgerà il corso di sensibilizzazione sul
Latte a Njombe (a sostegno della volontariato familiare. Il
quale saranno devolute le offer- corso, gratuito, si terrà
te raccolte attraverso la mostra), presso la sede del Conun progetto promosso dal Cefa, sultorio, in piazza Feun’Organizzazione non governa- derico II, alle ore 16,30
tiva di Volontariato Internazio- secondo il seguente canale che si adopera - avvalendosi lendario:
del contributo benevolo di privati 4 marzo: “Le difficoltà
cittadini, imprese ed istituzioni – della famiglia di oggi:
affinché “ogni persona, in ogni parte del mon- può esistere uno spazio
do, diventi protagonista dello sviluppo, per es- per l’accoglienza?”
sere soggetto attivo di democrazia e pace”.
Relatore: prof. A. BruDonne come Rosmeri, Gregoria, Benedeti, che ni, Università di Ferrara,
ci raccontano, attraverso i loro volti e sguardi, Presidente Associazione
la “forza” e la “speranza”; e di cui le antiche “Dammi la mano”
sculture africane - presenti anch’esse alla mo- 18 marzo: “Il minore acstra e “appartenenti” a NerA.- la prima galle- colto in famiglia: chiavi
ria d’Arte Africana Originale aperta nella città di lettura per capire il
di Bologna - ne evocano radici, identità, storia. suo disagio”.
Paola Cocola Relatore: dott.ssa S. Car-
dinaletti psicoterapeuta dell’Associazione
“Ecco tuo figlio”
1 aprile: “Le relazione tra la famiglia di origine e la famiglia appoggio ed il ruolo delle
Strutture Territoriali”. Relatrice: dott. ssa
Stella Roncarelli dell’equipe
centralizzata
affido-adozione Asur .
n. 5 Ambito Territoriale
Sociale IX
29 aprile: “Riflessioni sul
significato della solidarietà familiare. Confronto con altre esperienze
di appoggio. Relatore:
dott. G. Barioni, coord.
Comunità educativa per
minori di Ferrara. Testimonianze ed esperienze
di appoggio familiare.
Per ulteriori informazioni, ci si può rivolgere
al Consultorio (tel. 0731
64464 – email [email protected])
Jesi e Vallesina
26 Febbraio 2006
9
Lavori in corso per la Quadrilatero
Al via il Progetto Marche-Umbria
due anni.
Assente d’eccezione il sindaco di Jesi Fabiano Belcecchi, che ha ritenuto
inopportuna la sua partecipazione in presenza di due
rappresentanti del governo
in un evento di forte valenza politica organizzato così
vicino alle elezioni. In profondo disaccordo sono
stati anche i
Resistenti delle Marche che
venerdì hanno bloccato
per due ore
l’accesso all’Auditorium
replicando il
giorno
successivo.
Ma vediamo
in cosa consiste questo
progetto: si
tratta di un
vero e proprio “quadrilatero” di strade di penetrazione interna, come lo stesso
Pieralisi ha spiegato, in
una serie di interventi che
comprendono il completamento di importanti collegamenti viari. Un progetto portato avanti con una
Legge Obiettivo che, approvato dal Cipe, è ora assistito da un finanziamento
di ben 900 milioni di euro.
Si tratta, questo, del primo
esempio di integrazione
tecnico-economico finanziaria tra il sistema delle
infrastrutture viarie ed il
maxilotti” ha spiegato Pozzi
nel suo intervento. “Fra poche settimane - ha proseguito - andremo ad aprire
i cantieri, dando concretamente avvio ai lavori sulle
direttrici Ancona-Perugia,
Civitanova Marche-Foligno
e sulle direttrici collegate
territorio nel quale tali infrastrutture sussistono. Un
modello sorretto per il 51
per cento da Anas Spa e per
il restante 49 per cento da
Sviluppo Italia.
L’opera è stata affidata nel
2003 alla Società Quadrilatero, società che oltre a
progettare e coordinare gli eventi, farà
anche da referente
finanziario, presentando garanzie che
non andranno a
gravare sui bilanci
degli enti locali. Per
il 2009 è previsto il
completamento dei
lavori.
“La
realizzazione
del sistema viario
del
Quadrilatero
Marche-Umbria è
entrata nella fase attuativa con l’aggiudicazione dei due
dalla trasversale FabrianoMatelica-Muccia e dalle
diramazioni della statale
77. Il Progetto Quadrilatero prevede che insieme a
questi interventi viari (167
chilometri in tutto) si andranno a sviluppare attività
agroalimentari, incubatori
di impresa, piastre logistiche, poli commerciali, con
un investimento complessivo straordinario pari ad
oltre 2,1 miliardi di euro”.
Tutti i relatori presenti
hanno mostrato la propria
soddisfazione per questo
esempio di “capitalismo
di rete” com’è stato definito. “Si tratta di un progetto
pilota che viene preso ad
esempio in tutta l’Unione
Europea”, ha commentato il
ministro Lunardi al termine dei lavori.
Giorgia Barboni
(foto Candolfi)
22 gennaio 2006
U
n doppio appuntamento che ha infervorato gli
animi della regione Marche,
quello di venerdì 17 e sabato 18 febbraio. Due convegni dal titolo “Lo sviluppo
della Marche e dell’Umbria
attraverso la Legge Obiettivo” con l’intento di chiarire
finalmente quali progetti e
interessi si celano dietro la
tanto discussa Quadrilatero.
Il primo di questi si è svolto a Jesi nell’Auditorium
Banca Marche, con il titolo
“Opportunità per lo sviluppo economico offerte dalla
società di scopo: il modello
della Quadrilatero MarcheUmbria Spa”. Alla presenza dell’ingegner Gennaro
Pieralisi, presidente della
Società Quadrilatero, di
Vincenzo Pozzi, presidente dell’Anas, di Ferruccio
Ferranti, amministratore
Sviluppo Italia, di Paolo
Costanzi,
vicesegretario
della Regione ma soprattutto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Pietro Lunardi e il vice ministro dell’Economia e Finanze, Mario Baldassari, si
è discusso circa le effettive
potenzialità di un progetto
che ha preso il via ormai da
Testimoni di verità
Tortellini e couscous
L
a scuola, da sempre, è il termometro dell’atmosfera e della qualità della vita familiare, e
quindi sociale e civile che si respira e si consuma all’interno di una comunità più vasta.
Veramente “tutto” passa dalla scuola: rapporti
tra genitori e familiari, condizioni economiche,
preoccupazioni, stili di vita, valori, atteggiamenti nei confronti della cultura e di altre dimensioni, avvenimenti tristi o felici, che segnano l’individuo sia positivamente che negativamente…
I bambini “parlano” a noi insegnanti attraverso
sguardi, parole riferite innocentemente, paure,
difficoltà, successi ed insuccessi… attraverso gli
indumenti a volte intrisi dell’odore forte di fumo
o trascurati: un bavaglino macchiato e indossato
a mensa per diversi giorni; gli oggetti, il modo
di giocare, di comportarsi, una comunicazione
rimasta non letta per giorni nello zaino…
Logicamente, tutto è coperto dal ferreo regolamento sulla privacy, ma basta per renderci
autentici testimoni di verità. E di “verità” oggi,
dinanzi ai ripetuti tentativi di manipolazione, di
strumentalizzazione delle popolazioni - soprattutto quelle più sfruttate, lontane dai privilegi
che vengono dalla democrazia, dall’istruzione e
dall’informazione, e stimolate alla violenza perché abbiano comunque l’impressione di partecipare alla vita pubblica - c’è veramente bisogno!
Le vicende che si sono sviluppate attorno alla
pubblicazione delle vignette su Maometto, risultano alla fine un “pretesto” per scatenare
terribili scontri tra civiltà, tra Islam e Occidente…due mondi che invece - noi lo sappiamo
bene perché ogni giorno lavoriamo per i figli di
entrambi - condividono sempre più cose, anche
valori…
I Pof delle nostre scuole (Piano dell’offerta formativa) – come la programmazione delle amministrazioni comunali - sono pieni di progetti,
azioni di supporto locale per accogliere queste
persone, le loro famiglie, componente ormai
vitale per le nostre comunità. Dal canto loro,
essi continuano a guardare con ammirazione e
interesse all’Occidente, in particolare all’Italia,
“Paese di auto, di moda, di cose belle, cultura e
Conferenza del prof. Paci all’Archeoclub
Le città romane nelle Marche
“Nascita, evoluzione ed amministrazione delle città romane in territorio
marchigiano” è il tema della conferenza tenuta il 10 febbraio nella sede
dell’Archeoclub di Jesi dal prof. Gianfranco Paci (nella foto), docente di
Epigrafia Latina e direttore del Dipartimento di Scienze Archeologiche e
Storiche dell’Antichità all’Università
degli Studi di Macerata.
Tra il IX e il IV sec. a.C. svilupparono la loro cultura nelle Marche
centromeridionali i Piceni, popolo
costituito da diverse stirpi e unito
dallo stesso linguaggio. Al loro apogeo ebbero una struttura politica di
tipo aristocratico, governata da principi. Quando i Romani giunsero nel
Piceno, conquistato all’inizio del III
sec. a.C., non trovarono delle vere
strutture urbane, ma insediamenti
sparsi, talora di grandi dimensioni
come ad Ascoli, autonoma fino al 90
a.C. e chiamata caput gentis, in quanto capoluogo etnico della V Regio, il
Piceno appunto, descritto da Plinio il
Vecchio nel I sec. d.C. Non conosciamo esattamente la struttura dei centri piceni, ai quali si sovrapporranno
le colonie romane, come Auximum o
nel 264 a.C. Firmum. Probabilmente
in origine si trattò di grandi villaggi o
talora di organizzazioni protourbane.
Agli inizi del IV sec. a.C. nella Marche settentrionali iniziò la colonizzazione celtica, con i Galli Senoni che
avranno un sopravvento economico
sui Piceni. Sena Gallica, prima colonia romana marittima sulla costa
adriatica, venne fondata pochi anni
dopo la battaglia di Sentinum del 295
d.C., che non vedrà più Sanniti, Umbri, Etruschi e Galli vincitori di guerre contro Roma. Molto importante
fu l’enorme colonia latina di Firmum,
situata in un punto strategico formidabile e addirittura con 25 mila persone.
Le colonie fondate dai Romani erano
rappresentazioni ideologiche della
stessa Roma, con il livello di vita più
alto che l’uomo antico potesse concepire. Il concetto di città si diffuse
da Oriente ad Occidente, dai Greci,
agli Etruschi fino al mondo italico.
Lo storico greco Polibio definisce
“barbari” i Galli dell’area padana, perché seminomadi, abitanti di villaggi
privi dell’istituto della città. Ben presto i Galli furono sterminati, mentre
i Piceni continuarono a vivere nelle
loro sedi, assorbendo velocemente la
cultura dei conquistatori. Con l’eccezione degli abitanti di Ascoli, nel 241240 i Piceni ottennero la cittadinanza
romana e dopo la guerra sociale del
90 a.C., anche tutti i popoli confederati sconfitti da Roma.
Per gestire la situazione, la genialità
della classe politica romana inventò il decentramento amministrativo,
che permise l’autonomia nella gestione della giustizia. Città come Ascoli,
Camerino, Sentino, Urbino, Attiggio
di Fabriano, Tuficum (l’odierna Albacina) e altri ebbero ora al vertice due
consoli in carica per un anno. Nell’agro piceno e gallico poi, probabilmente nel 49 a.C., grazie ad una legge
di Cesare, ci saranno municipi di seconda generazione, come Cingulum,
Pausulae (San Claudio al Chienti),
Cluana (Civitanova Marche), Treia,
Matelica, Cupra Maritima, Ostra e
Suasa.
Fotoservizio Cristina Franco
arte”; parla chiaro “la fila di egiziani che davanti
ai Consolati chiedono il visto per l’America, per
il Canada, per l’Europa per capire quanto sia
circoscritto a pochi l’odio per l’Occidente”.
Da entrambe le parti, tuttavia, risulta sempre
più indispensabile rispetto, buon senso e buon
gusto… per vivere e condividere nelle più alte
espressioni umane il mondo globalizzato… ce
lo ricorda, con un aneddoto, Marco Aime, docente di Antropologia all’Università di Torino.
“In una scuola materna del quartiere (S.Salvario,
Torino), frequentata da molti bambini magrebini,
le maestre hanno deciso un giorno di preparare
il couscous. I bambini erano contenti. Poi una
maestra ha chiesto ad un piccolo marocchino:
“Ti piace?”
“Sì”
“ È come quello che fa tua mamma?”
“Quello che fa mia mamma è più buono perché
mette uno strato di couscous e uno di tortellini,
uno strato di couscous…”
Ancora, lo testimonia, un evento straordinario
datato 18 febbraio 2006 presso il Palazzo della Triennale di Milano, che ospita, per la prima volta in Italia, una preziosa selezione della
suggestiva raccolta di caftani – abiti dei sultani
- custodita presso il Museo Belghazi di Rabat,
che risalgono al XIV secolo e portano - in un
rapporto di pacifica stima e stimolante collaborazione - la magnifica luce della terra del Marocco nella settimana milanese della moda.
Paola Cocola
10
26 Febbraio 2006
Jesi e Vallesina
Viaggio nelle cronache
Dibattito sul romanzo di Roberto Anibaldi
Da una settimana all’altra
Iniziative lionistiche
Venerdì a Monsano
Consiglio comunale
Il Lions Club di Jesi, in accordo con il Lions Club
International, si è fatto promotore di un’importante Per venerdì 24 febbraio, alle ore 16,30, è convocato il
iniziativa benefica: la raccolta di occhiali da vista e da sole Consiglio Comunale di Monsano in prima seduta ordinaria
non più usati da destinare a paesi del terzo mondo, dove per il giorno per discutere il seguente ordine del giorno:
molti purtroppo non hanno possibilità economiche per 1) Comunicazioni del sindaco; 2) Adozione Piano di
comperarli. Verrà effettuata presso tutte le farmacie della lottizzazione Comparto residenziale C3-B (ex n. 11) in via
città e sarà affiancata da interventi di sensibilizzazione Aroli – proprieta’ Confraternita SS.Sacramento (LR 34/92)
presso le scuole elementari. La raccolta terminerà il 30
aprile. Successivamente gli occhiali saranno spediti
dal club jesino a Torino dove si provvederà a farli Ritrovamenti archeologici
ripulire, ordinare, catalogare e inviare a destinazione. nella città di Jesi
Un angolo jesino
in terra argentina
L’Enoteca jesina
alla Bit di Milano
“Quale manager, oggi?” è stato il grosso interrogativo scaturito- anche in riferimento alle attuali vicende Fiorani, Consorte, e altre… - nel dibattito aperto a Tolentino venerdì 10
febbraio attorno al recente romanzo di Roberto Anibaldi,
titolato appunto “Manager”, e già recensito da “Voce”. Una
figura sicuramente in crisi- se interpretata dal punto di vista etico-, che può trovare realmente una nuova identità
solo abitando un Sistema modulato da regole -sia di mercato che interne all’azienda - precise, ferree, trasparenti,
concrete; concepite e formulate in maniera tale da seguire
tutto l’intero ciclo produttivo di un’azienda.
“Gli ultimi ritrovamenti archeologici nella città di
Jesi” sarà l’argomento che l’avvocato Marco Cercaci, presidente dell’Archeoclub di Jesi e Ispettore Onorario della Sovraintendenza Archeologica delle Marche, tratterà per il Lions Club di Jesi. Il meeting si
terrà venerdì 24 febbraio presso l’hôtel Federico II.
Solidarietà
al popolo libico
Di particolare, intensa commozione, l’incontro all’aeroporto di Bahia Blanca, nella lontana terra d’Argentina,
tra le persone ritratte in questa foto. Amleto Bassotti
con la moglie Rosina e la figlia Nadia si sono concessi
una vacanza di quindici giorni e da Jesi, dove risiedono,
hanno raggiunto l’Argentina per far visita ad alcuni parenti di laggiù. Non poteva mancare l’incontro con altri jesini, questi emigrati in Argentina molti anni fa ma
sempre profondamente legati alla madre patria, alla loro
Jesi, alla gente di “giù pe’ Sant’Anna”: Pasquale Ambrosi
con la moglie Landa Santoni e il fratello di Landa, Elio.
Quattro ore a Bahia Blanca, per raccontare, per ricordare, per respirare ancora una volta insieme l’aria jesina. E
nell’occasione, da parte di Landa e Pasquale, anche un
omaggio (graditissimo!) da portare al direttore di “Voce”,
il settimanale di cui sono affezionati lettori: una caratteristica “agenda perpetua”, in elegante veste tipografica,
dove si parla di cultura, d’arte, di bellezza: un modo per
sentirsi sempre presenti, per essere ricordati, per ricordare. Nella foto, da sinistra, seduti: Amleto Bassotti, Elio
e Landa Santoni; in piedi, Pasquale Ambrosi, Nadia e
Rosina Bassotti. (gi elle)
“Quale manager, oggi?”
All’indomani dei gravi fatti di Bengasi – attacco dei libici
al consolato italiano, con undici morti e molti feriti - il
sindaco Fabiano Belcecchi e l’assessore alla cultura Leonardo Animali hanno inviato al console italiano di Bengasi una lettera per esprimere i sensi di piena solidarietà
ai dipendenti del Consolato e di amicizia verso il popolo
libico. “Nel condannare il gesto del ministro Calderoli
che non ha fatto altro che alimentare sacche di odio e di
fanatismo”, sindaco e assessore hanno auspicato il ristabilimento del clima di accoglienza e civiltà che gli studenti
del liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Jesi avevano
avuto modo di apprezzare nell’aprile scorso in occasione della loro visita al liceo El-Fateh della città libica, visita ricambiata dagli studenti nordafricani nel novembre
scorso.
Si festeggia
la Settimana dell’olio
Febbraio mese dell’olio: a conferma di questo, l’Enoteca
regionale di Jesi ne continua l’opera di valorizzazione con
iniziative tendenti a portare sulle tavole del consumatore
l’”oro della nostre colline”. Sabato 25 e domenica 26 febbraio, nell’ambito della decima Settimana Internazionale
dell’Olio, in collaborazione con l’Enoteca Italiana di Siena,
presso l’Enoteca di Jesi dalle ore 17 alle ore 21 si potranno
effettuare degustazioni gratuite di olii provenienti da numerose regioni d’Italia. Le caratteristiche degli olii saranno spiegate da esperti e produttori presenti per l’occasione.
Sull’apertura
dei distributori di carburante
Il sindaco Fabiano Belcecchi ha aggiunto altre due fasce orarie di apertura dei distributori di carburante riDal 18 al 21 febbraio l’Enoteca regionale delle Marche, spetto a quelle individuate in un primo momento dai
con le due sezioni di Jesi ed Offida, è stata presente alla sindacati degli stessi distributori. L’iniziativa è rivolta in
B.I.T. di Milano, la rassegna più importante per il settore particolare ai distributori di metano che, non avendo il
turistico. Due sommelier professionisti hanno fatto co- self-service, sono esonerati dalla chiusura nell’intervallo
noscere le nostre eccellenze. Nello spazio della provincia pomeridiano e quindi possono garantire un orario condi Ancona ha effettuato una degustazione di pesce az- tinuato dalla mattina alla sera tardi. Il provvedimento
zurro in abbinamento al Verdicchio proposto dall’Eno- scatterà il 26 marzo, con l’entrata in vigore dell’ora legale.
teca jesina. All’interno della manifestazione ha trovato
spazio anche un momento per la solidarietà: a chi è an- Carburanti
dato a degustare i vini marchigiani presso l’Enoteca è a basso impatto ambientale
stato chiesto di offrire almeno cinquanta centesimi destinati alla beneficenza.
Jesi è stata ufficialmente ammessa tra i Comuni aderenti al progetto “Iniziativa carburanti a basso impatto
Un carissimo augurio
ambientale” e a partire da questo mese tutti i cittadini
alla signora Elena
che convertiranno la propria auto a Gpl o metano riceveranno un contributo a fondo perduto di 350 euro. A
tal fine i titolari delle 36 autofficine presenti sul territorio comunale sono state convocate lunedì scorso in Comune per essere messi al corrente del provvedimento
e informarli delle procedure da adottare per essere accreditati. Il contributo sarà infatti versato direttamente all’officina autorizzata a cui il cittadino si rivolgerà.
Possono essere oggetto di trasformazione finanziata
con questo accordo tutti i veicoli alimentati a benzina
immatricolati fra il 1 gennaio 1993 ed il 31 dicembre
2000 appartenenti alle categorie “euro 1” e “euro 2”.
Banca Marche
e il premio “Cerchio d’oro”
Banca Marche si è aggiudicata il secondo posto al premio
“Cerchio d’Oro dell’Innovazione Finanziaria”, con un progetto denominato SIC (Sistema Integrato di Comunicazione). Al premio, organizzato dall’Associazione Italiana
Financial Innovation e dal mensile Azienda Banca, hanno
Di nuovo un carissimo augurio per il suo 94° com- partecipato gli istituti di credito e società finanziare che
pleanno alla sig.ra Elena Carletti, da parte della nipo- si sono distinte per aver realizzato un progetto innovatite Carla, che ogni giorno le è vicina con la sua presen- vo: 45 i progetti presentati da 25 banche di ogni Regione
za ed il suo affetto.
e dimensione.
Così che il “pellegrinaggio a Roma” raccontato nel romanzo – ha sottolineato la prof.ssa David, docente di sociologia all’Università di Camerino - conservi realmente la sua
“simbolizzazione”religiosa, abbandonando quella di “necessità” di sostegno politico, finanziario, assistenziale.
Anche il clima aziendale – ha aggiunto - risente delle scelte manageriali, sia nel romanzo che nella realtà; scelte che
lo caricano di paradossi, di atteggiamenti spesso vicini alla
schizofrenia; lo annichiliscono con le brusche sterzate organizzative…
“Questo romanzo – ha fatto notare Nando Ottavi, imprenditore e presidente dell’azienda Simonelli - presenta
un’azienda come non dovrebbe essere, pur attraversando
momenti di crisi. Tuttavia, osservare la proiezione negativa che un’azienda può offrire di sé, ci può aiutare ad evitarla, ad aggirarla e a vincerla”.
Del ruolo - quanto mai delicato ed attuale, e del significato
attribuito ad esso – della donna in un’azienda, ha parlato la
prof.ssa Stefania Monteverde, docente di letteratura, mettendo in luce la figura delle due donne del romanzo: l’impiegata, combattiva e dignitosa che rinuncia al posto di lavoro; e la moglie del “manager”, Francesca, presenza dolce
e remissiva, commovente ammortizzatore di due mondi
essenzialmente diversi.
Interessante è risultata anche la sua analisi della scrittura
del romanzo, che ha definito “moderna e rapida, scorrevole, curiosa nell’uso di termini originali e inusuali come
in apertura, col gaglioffo…o quando si descrivono i neonati nella loro porcellinità, per sottolinearne le particolari
caratteristiche, provvisorie certo, ma che tuttavia fanno sì
che l’uomo li senta un po’distanti, esterni a sé”.
Paola Cocola
MOIE Al Palazzetto dello Sport
Manifestazione-gara di judo
Domenica 12 febbraio si svolta a Moie una manifestazione-gara di Judo presso il Palazzetto dello Sport. Il momento sportivo è stato organizzato dalla Polisportiva Antares
in collaborazione con il settore Discipline Orientali della Uisp delle Marche; un significativo contributo tecnico
è stato offerto anche dall’amministrazione comunale di
Maiolati Spontini. E’ stato il secondo dei quattro incontri
annuali e un momento di confronto attraverso cui i ragazzi che praticano questo sport vengono stimolati nella loro
crescita psico-fisica.
Alla manifestazione hanno partecipato quindici società sportive provenienti da tutte le Marche con circa 120
bambini/e dai cinque ai nove anni e 80 ragazzi/e dai dieci
ai tredici anni. I primi sono stati coinvolti nelle attività che
si sono svolte a carattere ludico-sportivo; successivamente
i ragazzi più grandi, divisi per classi di età, peso e grado
hanno svolto gare con arbitraggio educativo.
Al termine di entrambi i momenti l’impegno mostrato dai
ragazzi è stato premiato dal sindaco con delle medaglie che
hanno acquistato un maggiore significato dato il concomitante inizio delle Olimpiadi Invernali di Torino.
Nella foto: gruppo dei bambini dai cinque ai nove
anni con il maestro Claudio Ciccarilli.
12
Vallesina
26 Febbraio 2006
In servizio presso la clinica jesina
Il dottor Canella a “Villa Serena”
I
l dottor Adriano Canella di Cingoli
è entrato in servizio come Aiuto di
Chirurgia Generale presso la clinica
“Villa Serena” di Jesi. «Una presenza
importante – ha dichiarato il presidente di “Villa Serena”, Gaetano Martini - che evidenzia ulteriormente la
vocazione di questo ospedale ad una
costante crescita del proprio potenziale anche attraverso il contributo
delle professionalità provenienti dal
nostro territorio».
Medico di Cingoli, dove vive con
la propria famiglia, Adriano Canella è assai noto per le proprie qualità
umane e professionali: a Villa Serena
lavorerà insieme al dott. Maurizio
Monaco, di cui è stato aiuto chirurgo
all’ospedale di Jesi dal 1994, al dottor
Abu Eideh Abdul e al dott. Ugo Braccioni.
Marchigiano d’adozione, Adriano
Canella è nato a Codigoro (Ferrara) il
18 giugno 1947, ma dal 1952 vive nella nostra regione: prima Apiro, dove
suo padre, medico, ha rivestito l’incarico di direttore della locale condotta
chirurgica; poi Cingoli, dove attualmente vive e presso il cui ospedale
ha rivestito l’incarico di assistente di
chirurgia generale dal 1972 al 1977.
Assai conosciuto ed apprezzato come
medico, alterna l’attività professionale al mestiere di nonno, che svolge
con grande passione.
Canella si è laureato in
edicina e chirurgia presso l’Università degli Studi
di Bologna nel ’72, ove si
è specializzato in igiene
e sanità pubblica nel ‘75,
in igiene e medicina preventiva con orientamento di laboratorio nel ’77
ed in chirurgia d’urgenza
e pronto soccorso nell’85.
Ha conseguito l’idoneità
di aiuto chirurgo generale nel ’78 e quella nazionale a primario di chirurgia generale nel 1986.
Assistente di chirurgia
generale presso l’ospedale di Cingoli dal 1972
al 1977, è stato aiuto di
chirurgia generale fino
al 1994 con un periodo
di servizio come aiuto di
laboratorio analisi dall’80
all’81; è stato inoltre aiuto di chirurgia generale all’ospedale
di Cupramontana dall’81 all’85. Del
1994 il trasferimento all’ospedale di
Jesi come aiuto di chirurgia generale
e responsabile del modulo di proctologia.
Da quest’anno è in servizio come
aiuto di chirurgia generale presso la
clinica “Villa Serena”, dove, come si
è detto, torna a lavorare a fianco del
prof. Maurizio Monaco.
m.f.
Nella foto: il dott. Gaetano Martini (a sinistra), presidente di “Villa
Serena”, e il dott. Adriano Canella.
Il Quartetto G a Montecarotto
In bocca al lupo
I
n esclusiva regionale, martedì 28 febbraio (ore 17,30)
al teatro Comunale di Montecarotto andrà in scena lo spettacolo musicale “In bocca al
lupo” presentato dal “Quartetto G” con Antonello Angiolillo, Sabrina Marciano, Fabrizio
Paganini e Laura Rocco. Lo
spettacolo è promosso dalla
Fondazione Pergolesi Spontini, dall’Amat e dal Comune di
Montecarotto.
Protagonista
dell’originale
spettacolo del Quartetto G
(dove la “G” sta per Garinei, il
grande autore di teatro), Lupo
Alberto, l’eroe nato dalla matita di Silver. Una novità è
rappresentata
dall’utilizzo
del­l’animazione cinematogra­
fica. L’entusiasmo e l’energia
del Quartetto G vengono
così sottolineati potenziati da quelli di Lupo Alberto,
Snoopy, Betty Boop, Braccio
di Ferro e Diabolik, tutti insieme in un lavoro che intreccia canto, recitazione e danza
e con musiche che attingono
ad un repertorio quasi tutto
noto nel quale ogni spettatore potrà ritrovare la colonna
sonora della propria vita.
Cupramontana
Nuovi riconoscimenti a Sassaroli
Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri
Santina Buoncompagni
Tuniche ed oggetti per Comunioni - Cresime - Nozze - RIcordiamo,
inoltre il nostro servizio “cortesia” riservato al clero, che consiste nel
recapito a domicilio delle merci ordinateci e che verrà effettuato nel
primo e terzo lunedì di ogni mese, completamente gratuito.
ANCONA Via Matteotti 9
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SENIGALLIA Via A. Costa 27
tel e fax 071.60597 e-mail [email protected]
S
abato 4 febbraio Stefano Sassaroli
ha partecipato, come ormai fa da tre
anni, alla terza competizione internazionale degli chef artisti “Artistica 2006”,
presso la fiera Mia (Mostra Internazionale dell’Alimentazione) di Rimini,
riportandosi a casa un ricco medagliere: due bronzi, uno per la categoria A
(“opere pronte”) e uno per la categoria
B (“opere realizzate in diretta”), realizzando l’opera dal titolo “Fantasia”, creata con l’utilizzo di zucche, rape bianche,
ravanelli, peperoni, carote e melanzane.
L’oro invece il nostro bravo chef l’ha
ottenuto nella categoria A (“premio
speciale oro”), per aver realizzato
l’opera dal titolo “Cucù”, in bassorilievo su di una zucca ornata di motivi
floreali, intagliati su rape bianche e
zucca, con questa motivazione: “opera particolarmente difficile ed innovativa”.
Stefano lavora da ventiquattro anni
come cuoco alla mensa della Scuola
dell’Infanzia comunale “C.Corradi”
di Cupramontana, da tre risulta tra
i migliori chef italiani e da due è docente tecnico pratico, consulente
esterno, d’arte d’intaglio vegetale all’Istituto professionale alberghiero di
Senigallia, dove lui stesso alcuni anni
prima si era formato. Un curriculum
ricco di esperienze, quindi, di tante
medaglie vinte e riconoscimenti; ultime proprio quelle ricevute al Mia
di Rimini, dove si è cimentato con l’arte dell’intaglio dei vegetali.
Queste decorazioni,
che sono delle vere e
proprie sculture, vengono solitamente utilizzate nei gran galà e
hanno la funzione di
dare prestigio al ricevimento, ma soprattutto di far puntare
l’attenzione su di essa,
catturando, così, l’occhio del commensale.
Il menù che si affianca
a queste sculture vegetali è raffinato e selezionato, in modo da
poter coinvolgere in
un’unica emozione la
vista, l’olfatto ed infine
il gusto. La capacità
di creare questi capolavori vegetali è una
capacità che l’intagliatore acquista con il
tempo, provando e riprovando, dopo un lungo lavoro, che
a volte, come nel caso di Stefano, viene ripagato da meriti e approvazioni
in ambiti nazionali ed internazionali.
Per Cupra è certamente un vanto
avere un protagonista della cucina
così geniale che sa unire alla sua bra-
vura di chef, quella dell’ingegno e della fantasia del maestro-artigiano.
Nella foto, l’opera “Cucu” premiata con medaglia d’oro.
Cristiana Simoncini
13
Varie
26 Febbraio 2006
Interessante indagine sulla popolazione maiolatese
Maria e Marco i nomi più diffusi
Jugoslavia (Via, da Viale Cavallotti a Via S. Francesco)
Stato multietnico degli slavi del Sud costituito alla fine
ell’ultimo numero,
quarantenni (845) con
della prima guerra mondiale come ambizioso tentativiag­giando sulle
423 donne e 422 uovo della politica internazionale di mettere ordine nella statistiche, abbiamo
mini. La differenza fra
penisola balcanica,
ripercorso il cammiuomini e donne si acda secoli epicenno in crescita della
centua con il crescere
tro di gravissimi
popolazione di Maiodell’età a dimostrazioconflitti. Lacerato
lati Spontini. Oggi
ne che le donne vivodall’occupazione
riflettori puntati sulla
no mediamente più a
nazifascista concomposizione della
lungo. A conferma di
trastata dalle forpopolazione attuale.
questo il numero delle
ze di resistenza
“Il 20 per cento dei revedove: 427 ben conguidate da Tito,
sidenti ha varcato la
tro i soli 55 vedovi per
rinacque dopo la
soglia dei sessantacinun totale di 482.
seconda
guerra
que anni, quasi il 16
All’anagrafe risultavacome repubblica
invece non ha ancora
no poi 3.193 coniufederale sul mocompiuto i diciotgati, 2.182 celibi, 70
dello
sovietico,
to. La fascia d’età più
divorziati (in tale nupur seguendo un
numerosa è quella dei
mero non sono comindirizzo autonotrentenni con ben 981 residenti. Ed media è di 43,57 anni, mentre è una presi i divorziati poi risposati) e ben
mo, sia sul piano interno, sia sul piano internazionale e è curiosamente l’unica in cui gli uo- sola ad aver superato il secolo di vita, 52 (tutti stranieri) con stato civile
promuovendo la costituzione del vasto movimento del mini (498) sono superiori alle donne Maria Carbini che il 22 gennaio scor- non conosciuto. Il cognome più difnon-allineamento. Dopo quasi cinquant’anni di convi- (483)”. Sono molti i dati interessanti so ha spento ben 103 candeline. Gli fuso risulta essere Latini (49), seguito
venza, poco dopo la morte di Tito la federazione si è emersi dalle statistiche relative alla ultranovantenni sono 61, di cui 44 da Brutti (45), Cascia (43), Lorenzetti
sfasciata, col distacco di Slovenia, Croazia, Macedonia popolazione al 31 dicembre scorso.
donne e solo 17 uomini. Dopo la si- (42) e Piccioni (40). Soltanto in une Bosnia-Erzegovina in un crescendo di guerre e vio- In attesa di tagliare il traguardo dei gnora Maria la più longeva è Gemma, dicesima posizione il cognome più
lenze criminali. La federazione Iugoslava è di fatto li- seimila abitanti, sempre più vicino, nata il 29 febbraio del 1908, e Adele, diffuso in Italia: Rossi (30), appena
mitata alla sola Serbia, con un Kossovo del quale non il Comune più popoloso della Valle- dello stesso anno ma nata il 4 mar- sopra Carbini (28 residenti tra cui il
è ancora stato definito lo stato giuridico, e una Repub- sina dopo Jesi legge nei propri dati zo. Per quanto riguarda gli uomini il sindaco).
blica del Montenegro che, pur non essendo ancora for- anagrafici le premesse per uno svi- più longevo è Ermenegildo, nato il 17 Per quanto riguarda i nomi, fra le
malmente indipendente, diverge sempre più dal gover- luppo che il sindaco Giancarlo Car- aprile 1909, seguito da Igino, nato il donne, è diffusissimo Maria, seguito
no di Belgrado.
bini vede come “solido e costruito su 10 aprile 1911.
da Anna, Giulia e Francesca. Fra gli
basi che ci danno garanzie anche per Un’altra curiosità è che in tutte le uomini il nome più diffuso è Marco,
Kolbe Massimiliano (Via, da Via
il futuro”.
fasce d’età, tranne appunto in quella seguito da Andrea, Giuseppe e FranCoppi a Via Mazzola) (1894-1941)
Dei 5.979 residenti, 3.102 (pari al dei trentenni, le donne sono sem- co. Dei residenti, inoltre, 5.592 sono
Nato in un piccolo paese polacco,
51,9 per cento) sono donne e 2.877 pre superiori agli uomini con un so- nati in Italia e 387 all’estero.
da piccoli artigiani tessili, entrò nel
(pari al 48,1 per cento) uomini. L’età stanziale parità nella fascia d’età dei
(foto Marco Palmolella)
seminario dei francescani conventuali nel 1907; tra il 1912 e il 1919
letti nelle bacheche
l’orologio del teatro pergolesi
compì gli studi a Roma, dove nel
delle parrocchie
1915 si laureò in filosofia e nel 1919
in teologia. I suoi interessi spaziarono nella fisica e nella matematica
e si spinse fino a progettare nuovi
tipi di aerei e apparecchiature. Nel
Il coro degli ultrasessantenni
lle 12.14 di giovedì 16 assicurata in questi gior- stauro conservativo. Tem1927 Massimiliano Kolbe iniziò la costruzione di un’in- verrà sciolto per tutta l’estate,
febbraio ha ripreso ni dopo alcune prove che po un paio di mesi, sarà
tera città a circa 40 km da Varsavia e la chiamò “Nie- con i ringraziamenti di tutta “ufficialmente” a battere verranno effettuate sia per di nuovo perfettamente
pokalanow”: città dell’Immacolata, a cui Massimiliano la parrocchia.
l’orologio del teatro Per- eliminare coni sia per in- funzionante e ricollocato
era particolarmente devoto. Morì a 47 anni nel lager di
golesi. A scandire il tempo dividuare una tonalità di all’interno della torre del
Auschwitz, dando un’esemplare testimonianza della sua Il costo per la partecipazione sono le storiche lancette luce adeguata,
palazzo, consentendo così
fede. San Massimiliano Maria Kolbe è patrono di tutti i al convegno su “preghiera e appositamente ripulite e Sempre nella giornata di anche a questo orologio
radioamatori.
digiuno” è comprensivo dei verniciate, alimentate ora giovedì 16 la ditta spe- storico della città di tornapasti.
da una centralina elet- cializzata ha provveduto re a scandire il tempo meLa Larga (Via, da Via S. Marcello a Via S. Lucia) Protronica di alta precisione a smontare l’apparec- diante la sua unica lancetta.
babilmente il toponimo deriva dalla larghezza della Per favore mettete le vostre posizionata dietro al qua- chio meccanico di rica- Entrambi gli interventi ai
strada (pur sempre strada di campagna), maggiore del- offerte nella busta, assieme ai drante. Tale centralina, in rica dell’orologio storico due orologi cittadini sono
le altre della zona.
defunti che volete far ricordare. grado di far fronte anche di palazzo della Signoria. stati finanziati dall’imprenai black out grazie ad un Si tratta di un meccani- ditore Andrea Pieralisi.
accumulatore di ener- smo costruito da
gia, sostituisce il vecchio Edoardo Marconi
meccanismo di ricarica di Montecarotto
manuale ritenuto ormai negli anni Trenta
non più idoneo. Il vec- del secolo scorso
chio meccanismo è stato sui resti di un più
già smontato e portato in antico
appareclaboratorio per essere re- chio datato 1723.
staurato e posto poi in un Anche questa aplocale del teatro dove sarà parecchiatura è
visibile al pubblico.
stata portata in
Per completare l’opera ora laboratorio dove
manca solo una adeguata verrà sottoposta
illuminazione dell’orolo- a un minuzioso
gio, illuminazione che sarà intervento di re-
N
Annunci (veri)
Ha ripreso a battere
A
Attivato dal Comune di Jesi
Sistema Informativo Territoriale
S
istema Informativo Territoriale del Comune di
Jesi: dal 17 febbraio è attivato, a cura dell’Ufficio Urbanistica del Comune, un
servizio di consultazione
on line della cartografia che
permette di produrre mappe dinamiche attingendo
alle informazioni delle banche dati del Sistema Informativo Territoriale. Il servizio è in fase sperimentale
(verrà reso disponibile con i
dati definitivi dal 1° marzo)
ed è funzionante esclusivamente con Internet Explorer e installando il Plug-in
dell’Adobe, Svg.
Il servizio prevede due consultazioni distinte:
una mappa turistica e
dei servizi che comprende: ve norme; aree sottoposte a
stradario e numerazione tutela; vincoli D.L. 42/2004;
civica; luoghi di interesse piano di assetto idrogeolopubblico (sanità, pubblica gico; Ptc provinciale.
istruzione, sicurezza, luo- Per informazioni: Ufficio
ghi di culto, ecc); parcheggi; Sistema Informativo Terriluoghi per attività sportive toriale. piazza Indipenden(campi da calcio, piscine, za 1 - 60035 Jesi - e.mail:
campi da tennis, ecc.); luo- [email protected], tel.
ghi di interesse culturale 0731.538312 – 538478
(teatri, Musei, monumenti, – 538316.
ecc.); sedi di alcune
associazioni no profit.
una mappa tecnica
che comprende: base
cartografica; ortofotopiano; limiti amministrativi; edifici e pratiche edilizie; stradario
e numerazione civica;
zone di Piano Regolatore Generale e relati-
14
Varie
29 Gennaio 2006
indirizzare a: Voce della Vallesina
AGENDA
IL SANTO DEL GIORNO
Venerdì 24 San Sergio da Cesarea - Sabato 25 San Cesario – San Nestore – Domenica 26 San Vittore - Lunedì 27 San Gabriele dell’Addolorata – Santa Onorina
– San Leandro – Martedì 28 Sant’Osvaldo di Worcester
– San Romano di Condat – Mercoledì 1° marzo Le Ceneri (astinenza e digiuno) Sant’Albino – Giovedì 2 San
Quinto il Taumaturgo - Venerdì 3 Santa Cunegonda San Marino di Cesarea – Santa Camilla - Sabato 4 San
Casimiro – Domenica 5 (prima domenica di Quaresima)
Sant’Adriano di Cesarea, martire – San Teofilo, vescovo.ENDA
AGENDA
Venerdì 24 febbraio
Jesi – Palazzo dei Convegni (ore 9) inaugurazione della mostra dei Vigili del Fuoco
Jesi - in via Leopardi 15 (ore 10) inaugurazione del
museo “Percorso del fuoco e della misura”.
Jesi – chiesa San Bernardo, palazzo Pianetti Vecchio
a Porta Valle (ore 21) incontro con l’autore Claudio
Piersanti “Il ritorno a casa di Enrico Metz”.
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la stagione sinfonica: “Mozart e l’Italia”; dirige Daniele Belardinelli.
Sabato 25 febbraio
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la terza rassegna di
teatro amatoriale in dialetto: “”Cioccolaglio, il dolce
del cioccolato con l’odore dell’aglio”.
Maiolati – teatro Spontini (ore 21,15) “Scoppio d’amore e guerra” di Duccio Camerini con Lucrezia Lante
Della Rovere e Rocco Papaleo
Domenica 26 febbraio
Jesi – teatro Pergolesi (ore 17) “Cioccolaglio, il dolce
del cioccolato con l’odore dell’aglio” (replica).
Lunedì 27 febbraio
Jesi – sede Seconda Circoscrizione (ore 21), conferenza della psicologa dott.ssa Francesca Bravi su: “Usi e
abusi della comunicazione persuasiva”.
Martedì 28 febbraio
Montecarotto – teatro comunale (ore 17) “In bocca
al lupo” spettacolo musicale con il quartetto G.
Mercoledì 1° marzo
Jesi – galleria degli stucchi di Palazzo Pianetti (ore
18,15), conferenza di Francesca Coltrinari su “La riscoperta di un artista del rinascimento marchigiano: il
pittore Marchesiano di Giorgio da Tolentino”.
Jesi – teatro studio Moriconi (ore 21,15) per la stagione teatrale 2005-2006: “Italiani cìncali” di Nicola
Bonazzi e Mario Perrotta Venerdì 3 marzo
Jesi – enoteca regionale (ore 21) “Il sogno è…”, concerto dedicato alle più belle canzoni di Claudio Baglioni con Alfredo Jorio.
Sabato 4 marzo
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21): “Co’ le farfanacchie ‘l
mondo campa” commedia di Carlo Loreti del gruppo
teatrale “I dialettali”.
Domenica 5 marzo
Jesi – teatro Pergolesi (ore 17): “Co’ le farfanacchie ‘l
mondo campa” (replica).
In televisione
Sabato 24 febbraio – ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi
Domenica 25 febbraio – ore 8,45 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” con mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia Sangiorgi - 10 Santa Messa (Retequattro)
- ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea
Sarubbi – ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa dalla chiesa parrocchiale di Codogno – ore 12 (Rai Uno) Recita
dell’Angelus.
Farmacie di turno
Venerdì 24 Comunale 2 - sabato 25 Grammercato
– domenica 26 Coppi - lunedì 27 Moretti – martedì
28 Barba – mercoledì 1° marzo Martini – giovedì 2
Calcatelli – venerdì 3 Delle Grazie - sabato 4 Comunale 1 – domenica 5 Cerni.
Piazza Federico II , 8
60035 Jesi
tel e fax 0731.208145
e-mail [email protected]
La democrazia
fatta in casa
Da Ancona, il rag. Mario
S.
Signor direttore, sono un
lettore del suo settimanale:
mi piace tenermi aggiornato sugli eventi della mia
città di origine, nella quale salgo spesso anche per
mantenere in essere i rapporti con parenti e amici .
La stampa scritta e quella
parlata hanno un ruolo e
una responsabilità di primo piano in tutti i settori
del vivere civile, possono
pilotare situazione e avvenimenti e, se mal condotte, possono anche essere
pericolose (vedansi le vignette del giornale danese
e la maglietta di Caldiroli). Giornali e televisione
quindi diventano, inconsapevoli o meno, veicoli di
provocazioni che sfociano
nella violenza e nel sangue.
Tutti dovremmo mettere
più attenzione nelle cose
che facciamo e i responsabili dei mass media più
degli altri, non crede?
La ringrazio per l’attenzione, con cordiali saluti.
Se si è d’accordo con quanto lei dice - e io lo sono
– bisogna pesare bene le
parole e non lasciar trasparire intenzioni sospette
perché ci vuol poco per essere classificati tra coloro
che sono contro la libertà
di pensiero, di parola e di
stampa. Viviamo in tempi
difficili in cui il significato
delle parole può cambiare
a seconda delle convinzioni, delle circostanze, delle
convenienze. Succede per
la democrazia: ognuno se
la costruisce su misura, con
gli ingredienti che più gli fa
comodo, come una torta
fatta in casa. Una volta su
diceva: la tua libertà finisce dove comincia quella
degli altri; oggi si insegna:
la libertà degli altri finisce
dove comincia la tua libertà. E non è la stessa cosa.
Disordini e tumulti che
infuriano, distruggono e
ammazzano sono di oggi,
perché oggi è stata accesa la miccia, ma partono
da lontano: da un sistema
che si nutre sempre più di
insofferenza e di arroganza.
Non si combattono le idee
contrarie, si combatte chi
le sostiene: si criminalizzano gli avversari: giorno
i Lettori scrivono...
2.3.2006
manda di ritualità religiosa 2.3..2005
siamo sicuri che non siano
diretti ad un Dio sbagliato?
Non c’è la pretesa di stabilire come deve essere Dio,
cioè a propria immagine e
somiglianza?
Tu proponi di ripensare la
nostra fede distinguendola dalla nostra religiosità.
D’accordissimo. La religione è la presunzione di raggiungere Dio con i nostri
mezzi, la fede è Dio che si
dona a noi. Gratuitamente
La Casa del Silenzio
e liberamente. Vuole solo
lettera ad Uncini
una contropartita: che gli
apriamo la porta e l’accoCon riferimento all’inter- gliamo (Ap.3,20).
prof. Giuseppe Campitelli
vista a Remo Uncini su La tua proposta me la mi“La Casa del silenzio” pub- suro su me stesso e trovo Nel primo anniversario
blicata nel numero scorso che la fede è strettamente della sua scomparsa, merdi “Voce”, Vito Savini gli legata alla speranza… oggi coledì 1 marzo alle ore 19
scrive:
è una luce spenta. Noi nella chiesa San Francesco
osiamo sperare secondo d’Assisi di Jesi sarà celeCarissimo Uncini, la tua ogni (nostra) speranza. brata una Santa Messa di
proposta mi ha levato qua- Invece si tratta di spera- suffragio.
rant’anni di dosso. Sai, ad re contro . “Superando la La moglie ed i figli lo ricoruna certa età si vive più di speranza con la speranza”. dano con immutato affetricordi che di speranze… Il Ossia superando “la spe- to.
tuo progetto è un segna- ranza del possibile con la
le che in fondo smentisce speranza dell’impossibile”.
la diceria che nella nostra Ti ringrazio , di averci A 92 anni di età è mancacomunità cristiana si cer- dato lo… svegliarino. Sei ta all’affetto dei figli Maria
chi la tranquillità, rinun- un generoso. E la cesta dei Grazia, Piergiorgio, Tarciciando alla speranza e generosi è sempre piena. sio e Leonardo, dei fratelli
accantonando gli ideali… Grazie
Pietro e Anna Maria e di
Non è del tutto vero che
tutti i suoi cari
siamo un gregge dimissionario! Anche se, a volte, si
Al Moriconi concerto
dà l’impressione di ”pecore
di Marcelo Perea
stanche e sfinite senza pastore” e qualcuno, invece
dell’erba buona, preferisce Domenica 26 febbraio
i lecca-lecca dei luoghi co- alle ore 18 presso il teatro
muni…
studio Moriconi si terrà
Tu invochi un angolo di un concerto del pianista
silenzio! Per conoscere argentino Marcelo Perea,
di più il Signore. Non più nell’ambito della campanozioni,
informazioni, gna umanitaria “Nelida”,
formule e definizioni. Ma un progetto a sostegno di
un rapporto intimo, col- minori vittime di abusi
loquiale, dialogico, vita- e violenze a Santiago Del
le, esistenziale con Dio… Estero, nel nord dell’ArNon si va in cerca dei suoi gentina. Il tour umanibeni, ma di Lui, ”fonte di tario è promosso e orgaogni santità”!
nizzato dal G.U.S. (Grup- Elisa Spinaci ved. Pieretti
Certo condivido la tua po Umana Solidarietà),
convinzione che il silen- un’organizzazione
nata figlia, sposa e madre esemzio sia la voce di Dio…(I nel 1993 per il sostegno plare.
Re ,19,12)…C ond i z ione alle popolazioni marto- Donna saggia, intelligenideale per soddisfare il bi- riate dal conflitto nell’ex te, coraggiosa, equilibrata,
sogno di amare e non solo Jugoslavia. Il concerto del è serenamente passata da
di capire… Chissà perché, maestro Perea è ad ingres- questo mondo alla Vita
ma ho sempre pensato che so libero; chi vorrà potrà Eterna.
Dio sia deluso del suo po- versare un contributo per Ha trasmesso semplicità,
polo per mancanza di pro- il progetto “Nelida”. Al- sincerità, bontà d’animo.
fondità…Vuole sfiorarlo a l’interno del teatro studio Grazie, Lisetta
pelle. Fedeli all’appunta- verrà allestita anche una Le Comunità parrocchiali di
mento domenicale, ma poi, mostra fotografica sul
San Giuseppe e
rimanere amici, ma a di- progetto e sulla situazione
San Giovanni Battista
stanza… Incontrarlo solo minorile in quella regione “Voce” si unisce all’umano
quando è strettamente dell’Argentina. Il progetto rimpianto dei familiari e
necessario… Mi chiedo: il “Nelida” è sostenuto anche dei tanti amici che ne conconsumismo religioso do- dalla Banca Popolare di serveranno sempre vivo il
menicale e la diffusa do- Ancona.
ricordo.
dopo giorno si costruisce
l’immagine di un nemico
che attenta alla società, un
nemico da abbattere, da
demolire. Alla distanza,
questo batti e ribatti finisce per incidere gli animi, li
fa ribollire finché esplodono. Si raccoglie sempre quel
che si semina. Purtroppo
per noi tutti: per chi subisce la violenza, ma – prima o poi - anche per chi la
pratica. (gi elle)
Anagrafe
Nati
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
16 gennaio Michele e Tommaso Rosi, 22 gennaio Martino Bosi,
24 gennaio Meghi Shkoza, Ilaria Pacetti e Emanuele Marinelli;
25 gennaio Viktoria Sobczak; 27 gennaio Lorenzo Bordoni e Pietro Tomassoni; 28 gennaio Shuyi Zhuo; 29 gennaio Giovanni e
Maria Chiara Dui; 30 gennaio Samuele Rossetti e Martina Sannicandro; 31 gennaio Giuseppe Fioretti, 1 febbraio Luca Bussotto,
Nicolò Rinaldi e Lucia Bartolucci; 2 febbraio Neena Diljo; 3 febbraio Ignazio Randone; 4 febbraio Emma Mazzarini; 5 febbraio
Serena Ruggieri e Giorgia Pandolfi.
Oggi sposi
25 febbraio: Stefano Bugiolacchi e Lorenza Lucarini a Moie
Matrimoni
11 febbraio Michele Boianelli e Ines Varuni; 12 febbraio Armando
Coltoti e Anna Gorokhova
Defunti
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
26 gennaio Massimo Salta (56 anni) di Santa Maria Nuova, Cesare
Martinelli (86) di Castelbellino; 27 gennaio Pietro Politi (74), Giulia Massacci (85) di Monte Roberto, Alberto Ceccacci (74), Palmira
Sparaciari (82); 28 gennaio Raffaele Turchi (82) di Apiro, Luigi Pelagalli (71) di Cingoli; 29 gennaio Nella Mattioni (76) di Maiolati
Spontini, Valerio Badiali (88), Maria Angela Rosolani (90), Elvia
Santoni (88), Graziella Garofoli (69) di Montemarciano; 30 gennaio Giuseppe Ladalardo (70) di Baronissi, Ada Alesi (83); 1 febbraio Quinto Cavallai (95), Bruno Alberti (86) di Monsano, Quintilia Verdenelli (91) di Cingoli; 3 febbraio Iolanda Palpacelli (85) di
Castelbellino; 4 febbraio Sandrina Santini (94), Elide Tonti Spurio
(66) di Morro d’Alba, Gemma Zingaretti (87); 5 febbraio Giovanni Calamante (77), Fernanda Sgreccia (68) di Serra San Quirico,
Emma Cecchini (91) di Mergo; 6 febbraio Spartaco Ribichini (77)
di Castelplanio, Aldo Corinaldesi (85); 7 febbraio Jolanda Battistelli (94); 8 febbraio Teresa Santoni (95), Alfio Priori (87); 9 febbraio
Maria Ortolani (85) di Roma; 10 febbraio Gino Pigliapoco (89) di
Filottrano, Ginio Gerini (85); 11 febbraio Ida Leonesi (82); 12 febbraio Annunziata Bacci (86) di Castelbellino, Gino Morganti (75).
15
Sport
Calcio
Campionato Csi: giochi aperti
A
sei giornate dalla fine della fase preliminare, i giochi per la qualificazione ai play off sono ancora
aperti.
Nei due giorni di serie A1 (si classificano le prime tre di
ogni girone) Vallesina Calcio a 5 e Rossi Telecom, prime in classifica hanno quasi la matematica certezza di
classificarsi.. La classifica del girone Arancio vede Vallesina Calcio a 5 a con 31 punti, Montecarotto 27, San
Pietrina 24, Anspi Agugliano Juniores 19, Cos.mo.s. 18,
Elios Generalmeccanica 14, Circolo Anspi Borghetto
13, Polisportiva Clementina C e Metalforgia Esina 11,
Picchio Sante 9
Nel girone Blu dopo Rossi Telecom a quota 31 seguono
Real Chiaravalle e Push & Pull con 24 punti, Giulio Befera vernici 18, Termoidraulica Barboni !6, Lokomotiv
1993 con 14, Avis Anspi Agugliano 13, Anspi Agugliano Senior 9 e Il Leone di S.Marco/S.Sabino 6
Nei due gironi di Serie A2, classifica molto incerta. Nel
girone Giallo guida la classifica la Eidos-Palestra Chiaravalle con 27 punti, seguono Robur Mergo 24, Virtus
Moie 23, Castel Red. 16, Pianello Vallesina Soccer 15,
Csi Gaudio 14, Placet Alimentari 13, Projet 12. La Clementina A guida la classifica del girone Bianco con 23
punti, seguono Mms 21, Casenuove 19, Champion A
17, Orange Smp.Mb 14, Clementina B 11 e Champion
B 3.
.s.g.
Calcio Eccellenza
Leoncelli corsaramente
Risultato bifronte: Jesini, vincenti di
misura sulla Vigor di Senigallia (0-1);
Vallesini, stoppati di misura a Lucrezia, da squadra pericolante (1-0).
Jesina
Il derby tra la Vigor senigalliese ed i
nostri guidati da mister Ceccarini
avrebbe potuto fermare il volo … rasente della Jesina, ormai ambientata
in zona di alta classifica. E c’è stato
bisogno di gran concretezza, perché
un derby propina sempre dei rischi!
Le due compagini, alquanto circospette, fanno trascorrere tutto il primo
tempo senza grandi sorprese: si vede
il mestiere dei nostri e la generosità
dei vigorini.
C’erano sugli spalti ben 1500 tifosi,
attirati dalla caratura dei contendenti, dal campanilismo sempre ardente, dalla posta in palio ed anche dal
fondo “sintetico”, una novità che sta
imponendosi. Passato il primo tempo,
la Jesina cerca più decisamente il gol,
VOLLEY Altro big match per le “prilline”
Sfida d’alta classifica
L
a Monte Schiavo Banca
Marche ha cancellato
la delusione della finale di
Coppa Italia perduta battendo per la seconda volta
in sette giorni il Perugia.
Domenica scorsa al PalaTriccoli le jesine hanno
sconfitto 3-0 (parziali: 2826, 25-23, 25-23) le umbre,
al termine di una gara equilibrata e decisa dalla coppia
rossoblù Togut-Kilic, 40
punti in due.
Nella gara di domenica ha
debuttato al PalaTriccoli
“l’Isola di Scimpa”, uno spazio giochi gratuito gestito
da Babyland, riservato ai
bambini dai tre ai dodici
anni. Prima della partita le
due squadre sono scese in
campo con le speciali maglie dell’Avis, Aido e Admo
ma, come abbiamo altra volta sottolineato, non agisce da schiacciasassi.
Finalmente un’invenzione pregiata di
Fuakuputu lancia Chicco in area ed il
difensore Pambianchi lo stende: il rigore sacrosanto viene trasformato da
Castorina. Lo 0-1 rinfranca definitivamente i leoncelli, che fanno vedere
anche il bel gioco. Finisce così.
Oggi, al Carotti, la conferma nello
scontro con Chiaravalle.
Real Vallesina
Lucrezia, nel fanese, sta soffrendo per
paura della retrocessione, ma ancora
spera incrollabilmente. Il Real, invece,
anche se in bella posizione di classifica, sembra da qualche tornata un po’
fuori forma: “E’ un’impressione o c’è
del vero?” chiedono i tifosi. La partita mette in evidenza, con vari episodi,
che la squadra c’è, ma dovrebbe essere
(come si usa dire nel calcio) più cinica,
specialmente quando è il momento
di chiudere l’azione. I locali oggi gon-
fessionistico
e i fondati
sospetti sulla
diffusione del
doping anche
nel settore dilettantistico.
L’assessore ha
annunciato la
messa
punto di un progetto di prevenzione del doping, da
attuare su scala regionale:
una campagna di capillare
informazione e sensibilizzazione rivolta alle fasce
più a rischio: gli atleti più
giovani. L’intervento si attuerà in varie fasi, volte a
promuovere nelle scuole
marchigiane e nelle società
sportive giovanili una crescente consapevolezza sui
rischi per la salute associati
alla pratica del doping.
In sintesi, il progetto dovrebbe portare alla realizzazione di un opuscolo
informativo sul doping, da
distribuire agli studenti
delle scuole della regione a
vari livelli e che sarà consegnato nel corso di incontri
programmati, affidati agli
insegnanti, i quali illustreranno agli studenti il contenuto del libretto e promuoveranno il dibattito sul
fenomeno del doping. Tali
incontri, saranno preceduti
da stage di aggiornamento,
tenuti da docenti universitari esperti del settore, per
gli stessi insegnanti che
successivamente si rivolgeranno ai propri studenti.
Prima categoria
A Cupramontana, il Castelplanio si
conferma (0-1). San Marcello in casa
pareggia con l’Albacina (1-1). Monserra si impone a Marotta (0-2). La
Labor a Santa Maria Nuova divide
con la Spes (1-1). Altrettanto fa il
Borgo Jesi, ricevendo al Laurentina
(1-1).
Seconda categoria
L’Aesina a Cerreto abbassa bandiera (3-1). Peggio l’Aurora ad Ancona
con la Nuova Folgore (3-0). Corsara
la Sampaolese a Chiaravalle (1-2). A
Monsano, i locali cedono all’Apiro
(0-3).
A Ferrara per ripartire
S
Progetto antidoping della Regione
golano, perché al 60’ Bernabucci ha
anticipato il portiere. Ed il suo 1-0 ha
dato fiato alle loro speranze e scontento alle nostre.
Oggi arriva a Moie la Cingolana, che
ha un punto più di noi: quota 40.
Vir
BASKET Dopo la caduta di Caserta
Banca Marche Jesi 36, Pei è fermata a Caserrugia 34, Chieri 29, Vicenza
ta la serie di successi
24, Padova e Forlì 15, San- della Sicc Bpa. Domenica
teramo 12, Arzano e Torto- scorsa i gialloverdi hanlì 3 punti.
no incassato un pesante
Oggi, domenica 26 febbraio, 109 a 95. “L’analisi deve
le prilline sono in trasferta partire da un primo pea Novara (ore 17.30), con- riodo emblematico (finisiderata una delle favorite to 42-15 per i campani)
per lo scudetto. Allenata – ha detto coach Banchi
dal debuttante Chiappini, – con le due squadre che
la formazione piemontese hanno avuto un diverso
in estate ha fatto le cose in approccio alla partita.
grande acquistando da Pe- Caserta ha fatto capire
rugia la fuoriclasse cubana di avere altra vitalità”.
Aguero, l’italo-rumena Pirv Mercoledì 22 gli jesini
e la croata Leto. Tre gio- hanno disputato un’amicatrici di indiscusso valore chevole benefica al Pache si aggiungono alle due laTriccoli contro il Teramo, formazione di
per promuoverne le attività. azzurre Anzanello e Car- serie A. L’incasso è stato interamente devoLa classifica dopo la quinta dullo. All’andata la Monte luto all’Associazione Italiana per il Progresgiornata di ritorno: Ber- Schiavo si inchinò 3-0.
so della Cardiologia e della Cardiochirurgia
gamo 40 punti, Novara 39,
Giuseppe Papadia Onlus sezione Marche.
Pesaro 38, Monte Schiavo
(foto Candolfi) La classifica dopo il ventiduesimo turno:
Rivolto agli atleti più giovani
“Il quadro che
mi sono fatto
è
effettivamente preoccupante, ed
il timore che
fasce di atleti
marchigiani
sempre
più
giovani siano
allettati e indotti a ricorrere a pratiche illecite e
pericolose per la salute è
sempre più sostanziato dai
fatti”. Questo, il commento
dell’assessore regionale allo
Sport, Gianluca Carrabs,
riguardo al fenomeno del
doping nelle Marche. Una
realtà preoccupante, specie
dopo gli arresti nel pesarese per consumo di cocaina
nel mondo del calcio pro-
26 Febbraio 2006
Scafati e Caserta 32 punti,
Ferrara 30, Imola 28, Sicc
Bpa Jesi e Montegranaro
26, Sassari, Rimini e Rieti 24,
Fabriano 20, Pavia, Castelletto Ticino e Montecatini
18, Novara 16, Casale Monferrato 12, Trapani 4 punti.
Oggi, domenica 26 febbraio, per i gialloverdi è in
programma la seconda trasferta consecutiva. La formazione jesina è ospite del
Ferrara (ore 18.15), compagine rivelazione di questo
campionato. Allenato da
coach Dalmonte, il roster
estense annovera nelle sue
file giocatori esperti come Ghiacci e Foiera.
Di prim’ordine anche gli americani Thomas
e Darby. All’andata i romagnoli passarono
al PalaTriccoli 79 a 76.
Gip
(foto Giaccaglini)
Moie: realizzati nella zona sottostante la tribuna
Nuovi locali al “Pierucci”
C
osì si presenta il campo sportivo “Pierucci”
di Moie dopo il rifacimento del terreno di gioco e la
messa in funzione dell’impianto di illuminazione. A
metà marzo inizieranno i
lavori per la chiusura della
zona sottostante la tribuna,
un intervento che consen-
tirà di ricava- locale sarà destinato in
re nuovi loca- modo specifico a Real Valli da adibire a lesina e questo potrà essere
magazzini e attrezzato ad ufficio o sala
uffici per le riunioni per le normali atassociazioni tività della società stessa”.
che usufrui- “Questo intervento – sotscono della tolinea l’assessore allo
struttura.
Sport, Manolo Bucciarelli
“Più
pre- – va incontro alle esigenze
c i s a m e n t e delle società sportive che
- spiega l’as- svolgono la loro attività
sessore
ai nelle vicinanze della zona.
Lavori Pubblici, Umberto Da tempo, infatti, le assoDomizioli – i lavori, che si ciazioni ci chiedevano un
protrarranno per circa tre luogo da poter adibire a
mesi, consistono nella rea- deposito, poiché la loro oflizzazione di tre locali di ferta è legata, oltre che alla
servizio di circa 35 metri capacità di gestione, anche
quadri ognuno, da adibire a ciò che viene proposto
a deposito di materiali ed ai cittadini in termini di
attrezzature delle associa- servizi e funzionalità degli
zioni sportive. Un quarto impianti”.
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