Il vero artefice politico
dell’unificazione nazionale
LA VITA
 Camillo, nasce il 10 Agosto 1810 nella Torino
Napoleonica da una famiglia nobile.
 In gioventù frequenta il corso della Regia Accademia
militare di Torino dove ne esce con il
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grado di ufficiale del genio. Grazie a
questp
questo titolo e alla famiglia abbiente, a soli
22 anni d 22 anni diventa Sindaco di Grinzane.
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Carica che durò fino al 1848.

-Cavour a 22 anni.-
 Già dal 1834, durante la
carica di Sindaco, Cavour
comincia a viaggiare per
l’Europa, studiando il
grande sviluppo
economico dei paesi più
industrializzati come
Francia e Gran Bretagna.
Conclude i suoi viaggi
nel 1843;
Vedete, o signori, come le riforme compiute a
tempo, invece d’indebolire l’autorità, la rafforzano,
invece di crescere la forza dello spirito
rivoluzionario, lo riducono all’impotenza.
-Camillo di Cavour-
L’IDEA DI UNIFICAZIONE
 La Prima guerra d’Indipendenza (1848-
1849) fallì, concludendosi con la
sconfitta di Custoza.
 Un problema al quale bisognava far
fronte era legato alle grandissime
differenze che esistevano tra Nord e
Sud. Se nel nord, fin dagli anni ’40 era
in atto un processo di
modernizzazione(strade, ferrovie,
industrie…), nel sud, dominava il
grande latifondo e l’analfabetismo.
Appena un “italiano” su dieci sapeva
leggere e scrivere.
 Per unificare l’Italia, Cavour avrebbe avuto bisogno
dell’aiuto degli inglesi e/o dei francesi.
 La guerra di Crimea, fu l’occasione perfetta per tessere dei
proficui rapporti diplomatici con i francesi.
 Al Congresso di Parigi che seguì la suddetta guerra,
Cavour per la prima volta mise in evidenza i problemi
italiani e propose il Regno di Sardegna come unica forza
in grado di attuare un progetto istituzionale affidabile.
 L’occasione che mosse la Francia a supportare le idee di
Cavour fu l’attentato a Napoleone III da parte di un
agente mazziniano. Questo episodio fece capire
all’imperatore francese quanto fosse indispensabile un
intervento in Italia per frenare qualsivoglia fermento
rivoluzionario.
VERSO LA SECONDA GUERRA
D'INDIPENDENZA

Il monarca SabaudoVittorio Emanuele II deve
fronteggiare una situazione complicata:
1. la sconfitta nella Prima guerra.
2. il Parlamento che rifiutava lo Statuto Albertino.

Vittorio Emanuele II decise di sciogliere la Camera;
nasce così il primo governo di Vittorio Emanuele II
diretto da Massimo d’Azeglio.
CAVOUR MINISTRO
La politica liberista di Cavour dal 1850 al 1858, fa del Piemonte un
modello agli occhi della borghesia Italiana.
La sua carriera politica cominciò subito dopo la
concessione da parte di Carlo Alberto dello Statuto.
Si presentò alle elezioni proponendosi nello
schieramento moderato e nel 1850 Massimo D’Azeglio
allora capo del governo gli affidò il ministero
dell’agricoltura e delle finanze: si trovò così a dirigere
la politica economica e finanziaria del regno Sardo.
Incominciò a tessere una rete di accordi commerciali con
Francia, Gran Bretagna, Belgio e Austria.
Il primo obbiettivo per Cavour
era eliminare gradualmente la
condizione di chiusura
doganale in cui si trovava il
regno di sardegna.
Dal 1850 al 1858 la politica
liberistica Cavouriana
produsse una forte
accelerazione in vari settori
dell’economia in particolare
nell’agricoltura e nei settori
siderurgico e meccanico.
Mosse i primi passi anche
l’industria chimica, oltre ai
miglioramenti apportati alla
rete ferroviaria del regno.
LA SECONDA GUERRA
D’INDIPENDENZA
 Cavour e Napoleone III si incontrarono segretamente




a Plombières per studiare le mosse future.
Il Piemonte avrebbe dovuto provocare l’Austria che gli avrebbe
dichiarato guerra. La Francia sarebbe quindi scesa in campo in
difesa del Piemonte.
Una volta sconfitti gli austriaci, il Lombardo-Veneto sarebbe
stato ceduto al Regno di Sardegna.
In cambio dell’aiuto militare francese, Cavour cedeva Nizza e la
Savoia e gli stati dell’Italia centrale sarebbero stati sotto il
controllo di un principe francese.
Gli Austriaci caddero nella trappola e vennero sconfitti più volte:
spicca la battaglia di Magenta che permise la trionfale entrata
dell’esercito franco-piemontese a Milano (8 Giugno 1859).
I TIMORI FRANCESI
 Movimenti nazionalisti si svilupparono in diverse
città dell’Emilia-Romagna e della Toscana. Questi
eventi, non previsti, costrinsero Napoleone III a
firmare l’armistizio con gli austriaci a Villafranca
(Luglio 1859). Egli infatti era intimorito dalla
possibilità che nuovi moti rivoluzionari si potessero
propagare e portare al fallimento dell’accordo di
Plombières.
I PRIMI PLEBISCITI
 Quello che poteva essere considerato un mezza sconfitta,
così non si rivelò perché, tra la fine del 1859 e i primi mesi
del 1860, l’Emilia-Romagna e la Toscana scacciarono
definitivamente i propri governanti e chiesero l’annessione
al Regno di Sardegna.
 Cavour vide le premesse per un progetto più ampio: trattò
con Napoleone III per favorire l’annessione dell’Italia
centrale al Piemonte in cambio della Savoia e Nizza;
ottenendo anche l’appoggio da parte dell’ Inghilterra.
 Fu così che l’11 e il 12 marzo 1860 due nuove regioni
entrarono nell’orbita sabauda.
CAVOUR E GARIBALDI
 Le pressioni di molti gruppi
mazziniani del Sud Italia convinsero
Giuseppe Garibaldi a intraprendere
una spedizione rivoluzionaria in
Sicilia.
 Cavour , prendendo le distanze,
lasciò libero Garibaldi di organizzare
l’impresa. In questo modo egli si
sarebbe dichiarato estraneo alla
faccenda in caso di fallimento, o, se
Garibaldi fosse riuscito nel tentativo,
il governo piemontese avrebbe fatto
la figura del promotore di questa
straordinaria avventura politica.
LA NASCITA DELL’ITALIA
 Garibaldi si imbarcò a Quarto con due navi e un migliaio di
volontari il 5 Maggio 1860 per iniziare la conquista del Sud
Italia.
 In poco meno di un anno, Garibaldi porta a termine
l’impresa. Con un atto di estrema fedeltà, cedette l’ormai
ex Regno delle Due Sicilie alla corona di Vittorio Emanuele
II. L’unità si compié il 26 Ottobre 1860 e il 17 marzo 1861,
dopo ulteriori annessioni, Vittorio Emanuele II venne
proclamato dal primo Parlamento nazionale Re d’Italia.
Come capitale, venne stabilita Torino; successivamente
rimpiazzata da Firenze.
 Nel frattempo Cavour partecipava attivamente
all’unificazione; ma in segreto perché nominalmente
contrario ai Garibaldini.
IL POST-UNIFICAZIONE, LA DESTRA
 Nel Giugno del ’61 morì Cavour, lasciando un’eredità
difficile.
 Gli esponenti della Destra storica, naturali eredi di Cavour,
misero in atto delle politiche economiche e sociali che non
fecero altro che aumentare la distanza tra Nord e Sud del
Paese.
 I provvedimenti più importanti presi dal governo furono:
l’unificazione dell’esercito, la coscrizione obbligatoria,
la legge Casati sulla pubblica istruzione, l’unificazione
doganale e numerose imposte per far fronte ad un debito
pubblico assai evidente.
Questi rigidi provvedimenti consentirono allo Stato di
raggiungere il pareggio del bilancio nel 1875.
LA CAPITALE VOLUTA DA CAVOUR
 Dopo la terza guerra d’indipendenza, che coinvolse
gran parte d’Europa; l’Italia nel 1871 grazie alla caduta
dello Stato Pontificio, realizza l’idea di Cavour
nell’avere Roma capitale.
http://www.ovo.com/cavour
-Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, conte di Cavour-
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CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR