Anno 20 - Lug/Ago/Set/Ott 2013 -
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
n. 162
Notiziario ASAPS - Via Consolare, 1 - 47121 Forlì - Tel. 0543.704015 - Fax 0543.701411
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www.
asaps.it
di Giordano Biserni*
Decreto
del
Fare
Scattano gli sconti del 30%, ma per le forze di polizia
sarà ancora una corsa contro il tempo per aggiornare
i data-base e la modulistica
L’ASAPS, pur favorevole al
provvedimento, aveva espresso
contrarietà allo sconto per chi non
usa seggiolini per i bimbi e per le
sanzioni per lo stato di ebbrezza
nelle forme più lievi
Il divieto di sosta, il superamento
dei limiti entro i 10 km/h
passeranno da 41 a 28,70 euro,
ma anche la mancanza delle luci
e l’inosservanza delle segnalazioni
degli agenti
C
on l’approvazione del Decreto del Fare, contenente una importante modifica al Codice della strada, ancora in un periodo di
ferie, inizia un’altra corsa contro il tempo da parte del Ministero dell’Interno e delle Amministrazioni locali per aggiornare i data
base e la modulistica utilizzata dagli agenti su strada, in quanto la
legge dopo la pubblicazione sarà immediatamente in vigore.
Le principali novità
del Decreto del Fare
ll capo della Polizia ai funerali dell’agente
Massimo Impieri
Pag. 9
Addio a Giuseppe Proietti
Libianchi L’etilometro che uccide
Tutti in coda per soffiare
e se sbatti è colpa della Polizia
Pag. 10
Paolo Repetto della Sottosezione Polizia
Stradale di Ovada (AL)
muore facendo rafting
Pag. 19
Pag. 6
Il trasporto di persone
con l’autocarro
Pag. 12
Pag. 7
Ciao Serpico
Ci ha lasciato Enrico D’Aureli Assistente Capo
della Polizia Stradale di Roma
Pag. 14
Pag. 1
Sommario
Codice della Strada: Ecco le regole
per pagare con lo sconto del 30% Pag. 5
Il saluto di Vittorio Rizzi,
Direttore del Servizio
Polizia Stradale
E’ Giuseppe Bisogno
il nuovo Direttore
del Servizio Polizia Stradale
Crotone, tragedia in servizio:
travolto e ucciso l’agente scelto
Massimo Impieri
L’ASAPS si era già pronunciata favorevolmente sul principio dello
sconto in quanto il provvedimento oltre che incidere positivamente
sulle esauste tasche degli automobilisti, potrebbe abbassare sensibilmente il numero dei ricorsi ai giudici di pace e dei contenziosi con le
conseguenti iscrizioni a ruolo, ciò con un auspicato recupero di agenti
da impiegare poi su strada.
Pag. 8
Il Sovrintendente Alessandro De Bellis
muore sulla sua moto
Pag. 17
Pag. 18
Giurisprudenza Pag. 24
I Vostri Quesiti Pag. 26
Scrivono di Noi
Pag. 28
Notizie Lampo Pag. 32
Posta Pag. 36
editoriale
Però secondo l’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale il provvedimento avrebbe dovuto fissare precisi paletti. Non avrebbe dovuto prevedere sconti di alcun genere per alcune tipologie di sanzioni
come quelle legate alla sicurezza dei bambini e all’abuso di alcolici.
L’ASAPS aveva quindi detto no allo sconto per chi viola l’art. 172 del
C.d.S. nell’ipotesi del mancato uso dei seggiolini per bambini (oggi
euro 80 e 5 punti che sono scesi a 56 euro con il pagamento entro 5
giorni). Così come avevamo detto assolutamente no agli sconti per le
violazioni connesse all’abuso di alcol alla guida.
Ricordiamo, infatti, a chi non ne avesse tenuto conto, che se il problema non si pone per chi supera il valore alcolemico di 0,8 g/l, perché
concretizzandosi in questo caso l’ipotesi di reato previsto dall’art.
186 C.d.S. non sarà possibile ovviamente pagare la sanzione in attesa della sentenza, esiste anche l’ipotesi prevista dall’art. 186 bis
comma 2 che per i neopatentati nei primi 3 anni, i minori di 21 anni e
i professionisti dell’autotrasporto cose e persone, stabilisce il valore
zero assoluto di alcol alla guida con la sanzione prevista che va da
163 a 658 euro. Con lo sconto del 30% la sanzione scende a 114 euro.
Inoltre, a titolo di esempio, col pagamento entro 5 giorni un divieto di
sosta passerà da 41 a 28,70 euro così come il superamento del limite
di velocità fino a 10 km/h, e la mancanza delle luci nel veicolo (art.
153) o l’inosservanza delle segnalazioni dell’agente (art. 146). Stesso
sconto per chi circola senza catene o pneumatici da neve nei centri
urbani art. 7. Mentre la sanzione passa da euro 84 ad euro 58,80 per
chi circola senza catene o pneumatici da neve fuori dai centri urbani.
Per il mancato uso delle cinture di sicurezza (art. 172) si scenderà da
80 a 56 euro, per l’uso del cellulare alla guida (art. 173) si scende da
160 a 112. Anche in questo caso abbiamo perplessità.
Infine il superamento del limite di velocità di oltre 10 km/h fino a 40
km/h (art. 142 comma 8) la sanzione pagata entro 5 giorni dalla notifica scende da euro 168 a 117,60. Un bello sconto per i velocisti!La
condizione disastrosa comporta l’accrescersi di danni anche rilevanti
ai veicoli e rischi sempre più gravi per i conducenti.
L’ASAPS recentemente ha ufficialmente domandato l’apertura di una
inchiesta ufficiale sullo stato e la condizione delle nostre strade.
E’ fin troppo evidente che una condizione stradale “balcanizzata” (ma
i paesi balcanici potrebbero offendersi perché hanno ormai strade
molto migliori della nostre) si traduce in una ulteriore difficoltà per
la mobilità delle persone e delle merci, con la facile previsione di
conseguenze sulla nostra economia già molto in difficoltà e anche sui
transiti turistici in un Paese che del turismo dovrebbe fare una delle
sue principali ed inesauribili risorse.
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Una adeguata programmazione di interventi sul sistema strada si tradurrebbe poi anche in uno slancio per l’economia e per i posti di lavoro, anche per questo le chiedo, così come lo chiedo al ministro delle
Infrastrutture Maurizio Lupi, di programmare una serie di interventi di
ristrutturazione e messa in sicurezza delle nostre strade extraurbane
e urbane.
Non si capisce come sia possibile che in un Paese che incassa circa
5 miliardi l’anno solo per le violazioni al C.d.S., per non parlare delle
imposte, tasse e accise versate dagli automobilisti e camionisti, non
destini le percentuali previste per il miglioramento delle strade e per
l’educazione stradale. Si pensi che - come afferma il direttore di
Quattroruote Carlo Cavicchi nel suo editoriale sul numero di maggio
- negli ultimi sei anni il consumo di conglomerato bituminoso si è
dimezzato, passando da 44 a 22 milioni di tonnellate, una quantità assolutamente al di sotto della soglia minima per la sicurezza stradale.
Non posso poi mancare di porre alla sua attenzione la necessità di
insistere sul versante della sicurezza stradale in Italia, dove con quasi
4.000 vittime e 300.000 feriti l’anno paghiamo ancora oggi un assurdo ticket giornaliero fatto di 11 morti e 800 feriti (di cui almeno 100
con conseguenze permanenti) sulle nostre strade. Per questo l’ASAPS
le chiede di moltiplicare l’impegno sul versante del contrasto all’alcol
e ad iniziare una convinta campagna contro l’utilizzo di droga da parte
di chi guida su strada. Questa associazione chiede poi che il Governo
torni ad esaminare e condividere la proposta sull’Omicidio stradale
per il quale l’associazione Lorenzo Guarnieri di Firenze con l’ASAPS
e con l’associazione Gabriele Borgogni, ha raccolto più di 50.000 firme (ma oggi sono diventate già 67.000) presentate al Parlamento per
dare la giusta risposta dissuasiva ai più gravi crimini della strada.
E’ evidente che l’ASAPS, una associazione espressione prevalente,
anche se non esclusiva, delle forze di polizia che operano sulla strada, non può infine non invocare un potenziamento dei servizi di vigilanza sulle strade con una più equilibrata miscelazione fra i sistemi di
contrasto che utilizzano l’elettronica con l’accertamento a distanza e
la presenza di agenti in divisa sulle strade, sempre più rari e non coordinati. L’ASAPS confida nella sua riconosciuta sensibilità e attenzione
e invoca una serie di interventi per i quali facciamo riferimento alla
competenza del ministro della Infrastrutture e Trasporti.
Un sincero augurio un buon lavoro signor Presidente, e le auguriamo
anche Buona Strada.
Giordano Biserni
presidente ASAPS
n. 162
Le principali novità
del Decreto del Fare
PAGAMENTO RIDOTTO
DEL 30% E CAUZIONE
P
er effetto delle modifiche apportate all’art. 202 del Codice
della Strada dall’art. 20, comma 5-bis, del D.L. n. 69/2013,
convertito con modificazioni, «al fine di garantire l’efficacia
del sistema sanzionatorio relativo alle violazioni del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e l’effettiva
disponibilità delle risorse destinate al finanziamento dei programmi
annuali di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale»,
l’importo delle sanzioni amministrative è ridotto del 30% se il pa-
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
gamento viene effettuato entro 5 giorni dalla “contestazione o dalla
notificazione”.
La riduzione del 30% NON si applica alle violazioni del Codice della
Strada per cui è prevista la sanzione accessoria della confisca del veicolo, ai sensi dell’art. 210, comma 3, C.d.S. e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida (si precisa
che le violazioni che comportano la sanzione accessoria della revoca
della patente di guida, laddove il pagamento sia ammesso, rientra-
3
no nella riduzione del 30% - esempio vedasi art. 179, comma 2-bis,
C.d.S. “circolazione con limitatore di velocità alterato”).
Salva l’ipotesi prevista dall’art. 207, comma 1, C.d.S., ai sensi dell’art.
202, comma 2, C.d.S. il pagamento in misura ridotta può essere effettuato presso:
- l’ufficio da cui dipende l’agente accertatore;
- a mezzo di versamento in conto corrente postale;
- a mezzo di conto corrente bancario, se previsto dall’amministrazione;
- mediante strumenti di pagamento elettronico.
A tal fine, nel verbale contestato o notificato devono essere chiaramente indicate le modalità di pagamento (comprensive degli importi:
pagamento entro 60 giorni - pagamento ridotto del 30% - pagamento
oltre 60 giorni), con il richiamo delle norme sui versamenti in conto
corrente postale, o, eventualmente, su quelli in conto corrente bancario, ovvero su quelli eseguiti mediante strumenti di pagamento
elettronico.
A seguito dell’introduzione del nuovo comma 2.1, all’art. 202 C.d.S.,
qualora l’agente accertatore sia munito di idonea apparecchiatura il
conducente è ammesso ad effettuare immediatamente, nelle mani
dell’agente accertatore medesimo, il pagamento mediante strumenti
di pagamento elettronico (Es. POS), nella misura ridotta del 30%.
Successivamente l’agente accertatore trasmette il verbale al proprio
comando o ufficio e rilascia al trasgressore una ricevuta della somma
riscossa tramite strumenti di pagamento elettronico, facendo menzione del pagamento nella copia del verbale che consegna al trasgressore medesimo.
Stessa cosa dicasi per i pagamenti immediati nelle mani dell’agente
accertatore effettuati dai conducenti professionali (trasporto cose e
persone); infatti con l’introduzione dei commi 2-bis, 2-ter e 2-quater
dall’art. 37, comma 1, della Legge n. 120/2010 è stato prescritto che
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quando la violazione degli articoli 142, commi 9 e 9-bis, 148, 167 (in
tutte le ipotesi di eccedenza del carico superiore al 10% della massa
complessiva a pieno carico), 174, commi 5, 6 e 7, e 178, commi 5,
6 e 7, è commessa da un conducente titolare di patente di guida di
categoria C, C+E, D o D+E nell’esercizio dell’attività di autotrasporto
di persone o cose, sia obbligatorio effettuare immediatamente, nelle
mani dell’agente accertatore, il pagamento in misura ridotta previsto
dal comma 1 dell’art. 202. In tale ipotesi l’agente trasmette al proprio comando o ufficio il verbale e la somma riscossa in contanti e
ne rilascia ricevuta al trasgressore, facendo menzione del pagamento nella copia del verbale che consegna al trasgressore medesimo.
Qualora l’agente accertatore sia dotato di idonea apparecchiatura, il
conducente può effettuare il pagamento anche mediante strumenti di
pagamento elettronico.
Qualora il trasgressore non intenda avvalersi di tale facoltà e intenda
fare ricorso o opposizione al verbale, deve versare all’agente accertatore, a titolo di cauzione, una somma corrispondente al minimo della
sanzione pecuniaria prevista della violazione.
L’originaria previsione normativa che prevedeva che l’entità della
cauzione dovesse ammontare alla “metà del massimo edittale” previsto per la violazione commessa è stata definitivamente superata dalla
modifica apportata al comma 2-ter dell’art. 202 C.d.S., dall’art. 20,
comma 5-bis, lett. e), del D.L. n. 69/2013, convertito, con modificazioni, secondo cui l’importo della cauzione è ora pari appunto al minimo
della sanzione pecuniaria edittale (resta fatta salva la modalità del
versamento della cauzione prevista dall’art. 207 C.d.S.).
Si resta in attesa delle procedure operative che verranno diramate,
attraverso apposita circolare, dal Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno.
(ASAPS)
n. 162
Foto Blaco – Archivio Asaps
Decreto del Fare
Codice della Strada: Ecco le regole
per pagare con lo sconto del 30%
Per quali sanzioni del Codice della strada si applica
lo sconto del 30%?
Per tutte le violazioni il cui pagamento avviene entro 5 giorni dalla
contestazione o dalla notifica, con esclusione di quelle che prevedono
la sanzione accessoria della sospensione della patente o la confisca
del veicolo e quelle che rivestono carattere penale.
Come si calcola la percentuale di sconto?
La riduzione del 30% si applica solo sulla sanzione prevista dal codice
della strada, quindi non sugli importi di spese di notifica.
Si può arrotondare l’importo?
Assolutamente no, a differenza di quanto accade con l’aumento bien-
nale. Quindi bisogna prestare molta attenzione a pagare l’importo
Che differenza c’è fra contestazione e notificazio- esatto della multa. E gli errori si pagano cari: chi ad esempio dovesse
ne?
sbagliare oltre a perdere lo sconto del 30% perde anche il diritto al
La contestazione è la procedura che segue all’immediato accertamento dell’infrazione da parte dell’agente, in sostanza quando il
conducente viene fermato immediatamente e portato a conoscenza
dell’infrazione commessa. La notificazione consiste nella ricezione al
domicilio del proprietario del veicolo di un verbale ad una violazione
commessa e non contestata subito al conducente. Esempio: autovelox, tutor ecc.
pagamento in misura ridotta (quello che si applica ai versamenti effettuati entro 60 giorni dalla notifica). Il tutto calcolato con spese e
interessi nella classica cartella esattoriale
Tutti i conducenti o proprietari si possono avvalere di questa procedura a prescindere dai punti di patente posseduti.
Si possono evitare le spese di notifica?
Chi può beneficiare dello sconto?
La riduzione è prevista anche nei casi di preavviso
sul parabrezza?
La norma non la prevede, ma la logica vuole che in questo caso la
norma più favorevole venga applicata. Il proprietario o conducente
con l’avviso potrebbe recarsi presso il comando di polizia accertatore
e chiedere la notifica della sanzione oppure potrà attendere la successiva notifica per posta con il ricarico delle relative spese.
E’ possibile pagare con carta di credito?
Sì, è un’altra delle novità, ma per questo è necessario che la pattuglia
su strada abbia il “Pos” collegato, altrimenti rimangono i soliti canali
di pagamento, poste, banca, e in alcuni casi ricevitorie Sisal.
Si, ma solo con l’uso della Posta certificata, un servizio gratuito che
consente ai cittadini di dialogare con le Pubbliche Amministrazioni
dotate di PEC presenti nell’Indirizzario Pubblica amministrazione, ma
solo quando sarà emanato un apposito decreto interministeriale. Fino
ad oggi in Italia ne sono state attivate 1,7 milioni.
Ma se pago entro 5 giorni con lo sconto del 30%
posso poi presentare ricorso?
No, una volta pagata una sanzione con o senza sconto, viene meno
il diritto a presentare ricorso al giudice di pace o al prefetto.(ASAPS)
Giordano Biserni
Presidente ASAPS
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
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Il saluto di Vittorio Rizzi,
Direttore del Servizio
Polizia Stradale,
ai suoi “ragazzi”
Il dr. Vittorio Rizzi
Nominato questore a L’Aquila
lascia il comando della Stradale
Cari ragazzi,
Nel lasciare l’incarico di Direttore del Servizio Polizia Stradale voglio
idealmente salutare ciascuno di voi, gli Angeli della strada con cui ho
condiviso quest’anno di lavoro. Voglio salutarvi con il linguaggio del
cuore e non con parole formali e sento il dovere di dirvi che durante
il mio mandato di Capo della Stradale ho maturato una convinzione e
una certezza: la Specialità esiste perché ogni giorno un Agente indossa la divisa, sale sull’autovettura di servizio e svolge il ruolo durissimo
del pattugliante. La Stradale e tutte le sue linee di comando sono solo
di supporto a chi vigila, controlla e salva vite umane. E ogni giorno ho
lavorato per cercare di migliorare la qualità della vita del pattugliante,
per cercare di migliorare il suo trattamento economico, tutelarlo dalle
insidie del mestiere e dotarlo di tecnologie utili e funzionali alle sue
esigenze.
In quest’anno gli unici momenti di dolore e di angoscia sono stati i
giorni in cui sono caduti in servizio Maurizio Zanella a Massimo Impieri, e ho lavorato affinché queste tragedie non si ripetessero più.
L’unica strada che era possibile percorrere era mettere intorno a un
tavolo i più esperti pattuglianti ed i loro Comandanti e realizzare un
manuale per definire le regole operative cui attenersi per ridurre al
minimo il rischio professionale, nella speranza che non ci siano più
eroi da ricordare ma solo Angeli che ogni giorno tornano dalle loro
famiglie.
Come sapete tutto il mio percorso professionale è maturato nel mondo investigativo e sono legato alle persone che in più di vent’anni
hanno condiviso con me tante avventure. Ma la Stradale è stato un
vero e proprio colpo di fulmine; in un solo anno ha conquistato l’altra
metà del mio cuore e non è difficile comprenderne le ragioni. Perché è
un lavoro durissimo, dove ciascun operatore svolge un lavoro straordinariamente utile alla gente. Perché è l’essenza stessa della prossimità, la pattuglia viaggia accanto a chi controlla, lo assiste, lo soccorre,
gli salva la vita, a volte, purtroppo, anche a costo della propria vita.
Perché gli uomini e le donne della Stradale vestono i colori della Polizia e ne vanno fieri, e nelle loro divise blu battono cuori di genitori,
madri e padri che ogni giorno lavorano per lo Stato, per la Polizia, per
la gente. Potrei andarmene in silenzio e non dire nulla, invece è con
assoluta sincerità che vi dico che negli anni di carriera che mi restano
porrò sempre attenzione a ciascuno di voi, alle problematiche della
Specialità e alla crescita di questo straordinario settore della Polizia,
che può dirsi orgogliosa e fiera della sua Stradale.
Un caro abbraccio a tutti voi e alle vostre famiglie
Vittorio Rizzi
Il saluto dell’ASAPS a Vittorio Rizzi
Caro Direttore, (lasci che la chiamiamo ancora una volta così) la sua permanenza alla direzione del Servizio è stata veramente troppo breve,
ma non al punto da non capire di quale cifra professionale Lei è fatto. Lei, che veniva dai più importanti uffici investigativi, ha capito in poco,
pochissimo tempo i meccanismi di funzionamento della Specialità. Lei si è adoperato nella continuità della gestione ma connotando subito
la sua direzione con questa sorta di suo personale “stil novo” che trasuda voglia di efficienza, capacità di stare sempre sulla partita, difesa
della dignità della Specialità, costante impegno per far rendere al meglio le (scarse) energie disponibili, attivando con intelligenza tutte le
possibili molle motivazionali delle donne e degli uomini della Stradale in un momento in cui le ragioni per demotivarsi – lo sappiamo bene
– non mancano. La sua permanenza al vertice della Polizia Stradale è stata breve, ma l’impronta che lascia sarà duratura e ci auguriamo
che chi le succederà percorra senza esitazione il suo tracciato. A me, all’ASAPS non rimane che salutarla con tanta stima e ci permettiamo
di interpretare il pensiero dei suoi agenti, sovrintendenti e ispettori, con affetto, convinti che presto, dopo l’esperienza nella città martoriata
de L’Aquila, la ritroveremo comunque in punti di grande responsabilità della Polizia di Stato sicuri che la Stradale rimarrà nell’albo dei suoi
migliori sentimenti.
Giordano Biserni
Presidente ASAPS
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n. 162
E’ Giuseppe Bisogno
il nuovo Direttore
del Servizio Polizia
Stradale
Assume l’incarico
lasciato da Vittorio Rizzi a fine luglio
Giuseppe Bisogno il nuovo Direttore
del Servizio Polizia Stradale
D
opo un mese di sede vacante è stato nominato il nuovo Direttore del Servizio Polizia Stradale, è il dr. Giuseppe Bisogno,
già questore di Agrigento.
Lo ha deciso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza nell’ambito di un
limitato numero di movimenti di questori.
Il dr. Bisogno assume l’incarico lasciato dal dr. Vittorio Rizzi nominato
questore de L’Aquila a fine luglio. Col dr. Bisogno siamo alla terza
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
sostituzione del responsabile del Servizio in 18 mesi. Dopo Roberto
Sgalla, a gennaio 2012 subentrò Maria Luisa Pellizzari, ma già a luglio
del 2012 la dott.ssa Pellizzari lasciò la responsabilità di vertice della
Polizia Stradale per assumere la direzione dello SCO e le subentrò
Vittorio Rizzi.
Al neo Direttore del Servizio Polizia Stradale dr. Giuseppe Bisogno gli
auguri dell’ASAPS di buon (e lungo) servizio.
7
CROTONE, TRAGEDIA IN SERVIZIO:
TRAVOLTO E UCCISO L’AGENTE SCELTO
MASSIMO IMPIERI, 34 ANNI, DELLA POLIZIA
STRADALE DI CROTONE
Il caduto stava
effettuando i rilievi di
un altro incidente
Fuggito a piedi il killer,
arrestato ubriaco
alcune ore dopo
D
ra appena arrivato sul luogo di un incidente stradale, poco
dopo le due del mattino di oggi (7 luglio 2013) e stava posizionando le torce sull’asfalto, quando un’auto gli è piombata
addosso a tutta velocità uccidendolo: i due occupanti sono subito
scappati. È morto così Massimo Impieri, 34 anni, agente scelto della
Polizia di Stato, in servizio alla Sezione Polizia Stradale di Crotone:
quando, alcune ore dopo, i suoi stessi colleghi hanno rintracciato il
pirata, questo era ancora in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico
riportato sui giornali di 1,39 g/l.
È la 36esima vittima della Polizia Stradale da luglio 1993, da quando
cioè l’ASAPS ha iniziato a tenere il conto dei Caduti della Specialità.
Massimo, figlio d’arte (il padre è l’Ispettore Superiore Antonio Impieri, ex comandante del distaccamento Polizia Stradale di Sapri), era
nato a Maratea ma è cresciuto nella sua Sapri, dove ha studiato e
dove aveva tutte le sue amicizie. Si era arruolato in Polizia seguendo
le orme del papà e da poco tempo si era laureato in legge, col proposito dichiarato di diventare funzionario. Dal 2010, da quando era stato
assegnato alla Stradale, era divenuto nostro socio.
L’Unità Operativa della quale faceva parte, era stata inviata sulla
SS107 Cosenza-Crotone, in località Cipolla, nei pressi del capoluogo
crotonese, dove un veicolo era rimasto coinvolto in un incidente stradale autonomo. Appena arrivati, come il protocollo vuole, gli agenti
hanno iniziato a mettere in sicurezza la scena, delimitando l’area con
le torce a vento, ed è proprio in questa delicata fase che è sopraggiunta una Peugeot a forte velocità, con a bordo due persone, il cui
conducente ne ha perso il controllo investendo Massimo, morto sul
8
colpo dopo un volo terribile.
La macchina è rimasta ferma ma i due occupanti sono scappati subito
dopo. Dalla targa, i colleghi sono risaliti al nome del proprietario e
dopo un paio d’ore hanno fatto scattare le manette. Nel sangue, nonostante il lasso di tempo, aveva un tasso alcolemico di 1,39 g/l, più
del doppio di quello consentito.
La salma del Caduto, dopo le formalità, sarà trasferita a Sapri, dove
domani (8 luglio), presso la Chiesa Madre, si terranno i funerali solenni.
Non abbiamo parole per commentare la nuova tragedia che colpisce
la Specialità: il rancore, in questo momento, è superiore alla lucidità
e gli interrogativi, nostri come quelli dei colleghi e dei familiari, si
susseguono nella nostra testa.
Perché scappare? Perché si continua a morire per il rilievo di un incidente stradale? Su 36 Caduti in servizio, solo 3 sono stati uccisi da
armi da fuoco. Il resto, sono tutti incidenti: 22 nel corso di rilievi o
controlli (61%).
Su questo, non dobbiamo smettere di riflettere.
Al papà di Massimo, nostro collega, alla madre e alla sorella, ai colleghi e agli amici, il cordoglio deferente della nostra associazione.
(ASAPS)
Si ringrazia la referenza ASAPS di Sapri per la collaborazione preziosa
n. 162
ll capo della Polizia ai funerali
dell’agente Massimo Impieri
S
i sono svolti ieri pomeriggio i funerali di Massimo Impieri, l’agente scelto della polizia stradale che la notte fra sabato e domenica scorsa ha perso la vita al chilometro 133 della statale
107, nei pressi di Crotone.
La cerimonia funebre si è svolta nella chiesa Madre di Sapri (Salerno).
Alle esequie era presente anche il capo della Polizia Alessandro
Pansa, per portare il personale cordoglio ed esprimere sentimenti
di vicinanza e solidarietà ai familiari dell’agente deceduto e a tutti
i poliziotti.
Massimo stava facendo il suo dovere di poliziotto soccorrendo un
automobilista che aveva avuto un incidente. Insieme al suo collega
stava sistemando le torce per segnalare l’incidente alle altre auto.
Proprio in quel momento, era l’una e quaranta, è arrivata una vettura
a forte velocità con due persone a bordo. È stato un attimo. Il conducente ha perso il controllo dell’auto e ha investito Massimo.
L’impatto è stato violentissimo, tanto che il poliziotto della stradale di
Crotone è stato scaraventato a notevole distanza dal punto d’impatto
ed è rimasto ucciso all’istante.
L’investitore si è fermato più avanti e invece di provare a soccorrere
l’agente, è fuggito a piedi con il suo compagno, lasciando l’auto sul
posto.
Tramite la targa è stato rintracciato l’intestatario del mezzo, risultato
poi il padre dell’investitore, e di conseguenza l’autore del reato, che
è stato subito fermato.
Risultato positivo al test alcolimetrico, con un valore di molto superiore ai limiti consentiti dalla legge, l’uomo è stato arrestato dagli agenti
della questura di Crotone per omicidio colposo, omissione di soccorso
e guida in stato di ebbrezza.
da Poliziadistato.it
Massimo Impieri è il 36° caduto in servizio
della Polizia Stradale dal 1993 ad oggi
La Stradale è la Specialità più rischiosa
della Polizia di Stato
Col 12% del personale in organico conta
il 45% dei caduti
“Solo” 3 le vittime per conflitti aa fuoco.
22 le vittime travolte durante i rilievi o i
controlli su strada 61%
Tre le donne della Stradale
(Asaps) Che la Polizia Stradale sia la Specialità più a rischio della
Polizia di Stato per molti è noto. Per chi avesse dubbi ci sono i numeri dell’Osservatorio il Centauro - ASAPS. Con il decesso dell’agente
scelto Massimo Impieri (per altro nostro associato) siamo arrivati al
numero complessivo di 36 decessi dal 1993 ad oggi. E siamo al secondo caduto in meno di un anno dopo che il 30 agosto 2012 era deceduto l’Assistente Capo Maurizio Zanella, travolto sulla A14 a Vasto(CH).
La Polizia Stradale con il 12% dell’organico della Polizia di Stato paga
un costo che corrisponde al 45% del totale dei caduti. Non si pensi
però a sparatorie con criminali che pure ci sono state. Solo in tre
casi la Stradale ha contato vittime in scontri con la malavita. Parliamo delle medaglie d’Oro Stefano Villa 27.9.1995, Luca Benincasa il
23.3.2002 e Stefano Biondi il 20.4.2004.
In 21 casi (58%) il sinistro fatale è avvenuto sulla rete autostradale
compresi i tre conflitti a fuoco.
In 22 casi (61%) gli agenti sono stati travolti mentre effettuavano i
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
rilievi di incidenti stradali (la casistica più frequente), e viabilità o stavano controllando il traffico con apparecchiature autovelox, telelaser
ecc. e più volte per responsabilità di conducenti ubriachi alla guida.
Negli altri casi si è trattato di 4 incidenti in moto di cui due durante
delle scorte a gare ciclistiche, e il resto incidenti in auto durante il
servizio d’istituto.
Le donne della Polizia Stradale che hanno perso la vita in servizio
sono 3: Agente Sabrina Pagliarani, 30.9.1994 Sottosezione autostradale Busto Arsizio, Agente Ilaria Maria Leandri 2.7.1997 Sottosezione autostradale Rovigo; Sovrintendente Maria Teresa Marcocci
8.12.2010, Sezione di La Spezia.
A tutti questi caduti va il deferente ricordo e omaggio dell’ASAPS e
a tutti gli appartenenti alla Polizia Stradale e alle altre forze di Polizia che operano sulla strada va la nostra titale solidarietà e il nostro
completo sostegno.
(Asaps)
9
L’etilometro che uccide
Tutti in coda per soffiare
e se sbatti è colpa della Polizia
Siamo all’assurdo
della polemica
gratuita
F
orlì, 13 agosto 2013 – Può un controllo di Polizia causare una
morte? Nello specifico: può una coda creata in autostrada per
sottoporre a screening il tasso alcolemico di tutti i conducenti che si trovavano a percorrerla, e dunque coda prevista, visto che
un’intera squadra di Autostrade per l’Italia aveva approntato la segnaletica, essere la causa di un tamponamento e della morte di un
conducente? Non pensavamo, francamente, di dover dire la nostra
anche su temi di questo genere né che un interrogativo così scioccante potesse arrivare a minare le nostre più fondate certezze.
Da quando l’ASAPS è nata ha sempre orientato la propria rotta su due
questioni fondamentali: la sicurezza stradale e quella degli operatori
delle polizie, passando, in questo caso per la cultura professionale e
per la conoscenza del rischio.
Abbiamo sviscerato le criticità della professione, abbiamo analizzato
il malessere, abbiamo detto al Palazzo che i poliziotti non erano solo
malpagati e abbandonati: abbiamo raccontato come muoiono, schiacciati nei rilievi di un incidente o nell’abitacolo dell’auto di servizio. Abbiamo detto che li picchiano, che sputano loro addosso, prendendo le
loro difese, le nostre difese, occupando campi epidemiologicamente
anomali per un’associazione. Non siamo un sindacato, ma l’acronimo
che ci rappresenta, ASAPS, parla di sostenitori e amici della Polizia
Stradale e quindi…
Quindi.
Alle prime luci dell’alba di sabato 10 agosto 2013, un 82enne di Prato
che percorreva l’A11 tra Montecatini Terme e Pistoia ha tamponato
10
un’auto che gli stava davanti ed è morto sul colpo.
C’era un rallentamento, dovuto a un posto di controllo che il Compartimento Polizia Stradale per la Toscana di Firenze aveva approntato
fin dall’una del mattino: chi percorreva la Firenze Mare verso Firenze
aveva letto che vi erano controlli alcolemici in corso e il resto della
segnaletica avvisava tutta la corrente di traffico che il rallentamento
ci sarebbe stato, che il traffico si sarebbe ridotto a una sola corsia e
che poi sarebbe stato incanalato all’interno dell’area di servizio Serravalle. Qui, nel piazzalone della struttura illuminato a giorno, una
trentina di donne e uomini in divisa incanalavano il traffico su altre tre
corsie interne, facendo soffiare nei precursori alcolemici i conducenti. Dall’una alle 6, senza sosta, centinaia, forse migliaia di persone,
hanno visto che la legge c’è e che la Polizia Stradale la fa rispettare.
Chi è in stato di ebbrezza oltre il limite lascia la patente e in alcuni
casi la macchina, chi è in stato di ebbrezza entro la soglia trema di
paura e (forse) capisce che in futuro è meglio non guidare se ha prima
bevuto. Chi non ha bevuto ma soffia, prova l’esperienza e capisce che
essere in regola conviene, non solo per la propria salute, ma per la
propria vita.
La ratio di una notte come quella sta tutta in un assioma surreale: non
lo sai, ma ti ho salvato la vita e qui il forse non lo mettiamo tra parentesi per una sorta di forma dubitativa del linguaggio. Qui si salvano
vite e gli effetti di uno spiegamento del genere, in termini preventivi
e repressivi, saranno apprezzabili solo tra un anno o due, quando l’ISTAT metterà insieme i numeri dei morti e dei feriti.
n. 162
Lo sapete che le stragi del sabato sera non esistono quasi più?
Vent’anni fa, quando l’ASAPS nacque, c’erano le mamme rock e i titoli dei telegiornali che aprivano con immagini di relitti contro muri,
alberi, nei canali o abbracciati sinistramente tra loro.
La battaglia non era ancora quella dell’etilometro, ma degli orari di
chiusura. Nessuno lo voleva il coprifuoco e si preferiva quel carnaio
per continuare a far quattrini sui pendolari della discoteca. Poi, anche
con il contributo dell’ASAPS, le cose sono cambiate e oggi le vittime
che negli anni ‘80/’90 morivano in un fine settimane sono quelle di
un intero anno.
Torniamo all’incidente di sabato mattina: leggiamo in un comunicato ANSA che secondo un sindacato di polizia, che ha presentato un
esposto, l’incidente in cui ha perso la vita il pensionato di Prato è
avvenuto “anche a causa della coda che si era creata per i controlli
antialcol della polizia”.
Anche?
Non è stato magari colpa “anche” di una distrazione, “anche” forse
di una cintura non allacciata, “anche” di un riflesso magari dovuto
all’età o “anche”, perché no, della fatalità?
Dev’essere colpa “anche” dei poliziotti?
Qui si apre una ferita dolorosissima per noi: nel mirino c’è un dirigente
“che ha ordinato queste modalità operative per i controlli”, ma nel
tritacarne ci finiamo tutti.
Ci finiamo noi, che abbiamo speso tutte le nostre energie per convincere il palazzo che se in Francia la mortalità era stata dimezzata
anche perché Oltralpe si facevano 7 milioni di controlli l’anno a fronte
dei nostri 500mila; ci finisce un sistema “traffico” che sta cambiando,
anche in termini di mentalità, perché tutti cominciano a capire davvero che bere e guidare è pericoloso; ci finisce la gente che le forze di
polizia hanno il dovere di salvare anche a suon di etilometri, perché è
meglio che una patente finisca in Prefettura ritirata ex articolo 186 o
187 del codice piuttosto che in un sacco con gli effetti personali tolti
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
a una salma per essere riconsegnata agli eredi; ci finisce la vittima di
questa tragedia della strada e i suoi familiari, perché adesso qualcuno dice loro che quella Polizia Stradale così gentile e professionale
(ne siamo sicuri) che ha loro comunicato la notizia, è la stessa che ha
predisposto la trappola in cui il papà, il marito e il nonno è caduto; ci
finiscono i poliziotti che quella notte hanno ritirato decine di patenti
a persone che non potevano guidare, perché avrebbero corso e fatto
correre rischi inaccettabili per una società civile e ci finisce, scusate,
il dirigente che per tutte le ore del servizio operativo ha lavorato insieme ai suoi uomini in divisa e che ora, in cambio della sua fissazione
per la sicurezza che salva vite e che condivide con buona parte del suo
personale, riceve un’ondata di fango che, francamente, ci sembra esserle stata gettata addosso con modalità assolutamente fuori luogo.
L’esposto poteva anche starci, perché un’indagine fa sempre bene,
mentre diffondere la notizia prospettando un nesso di causalità così
preciso e infamante, non fa bene a nessuno perché ora, comunque
vada a finire e qualunque cosa l’Autorità Giudiziaria accerti, resteranno affermazioni pubbliche pesantissime.
Se poi siano anche pretestuose, per dissapori o ruggini pregressi,
questo non possiamo certo saperlo, perché l’ASAPS pensa alla sicurezza stradale e a sostenere il mondo delle divise, così tanto massacrato dall’esterno dal rendere ancora più amaro, come una stilettata,
ciò che è successo. (ASAPS)
Giordano Biserni
Presidente ASAPS
11
di Franco Medri*
e Maurizio Biraino**
Il trasporto di persone
con l’autocarro
P
er quanto riguarda la problematica del trasporto di persone con
l’autocarro, il Ministero dell’Interno - Direzione Generale per
l’Amministrazione Generale e per gli Affari del Personale - Ufficio Studi per l’Amministrazione Generale e per gli Affari Legislativi
con la circolare prot. n. M/2413-38 del 28 gennaio 1999, nell’esaminare un caso di accertato utilizzo dell’autocarro per una destinazione
diversa da quella prescritta in quanto sullo stesso avveniva il trasporto sul sedile anteriore «a titolo di amicizia e cortesia» di altra persona
oltre il conducente, ha espresso il parere che «il trasporto di persona
a titolo di cortesia sui veicoli in questione, facendo venir meno quella
particolare funzionalità al trasporto delle cose che è elemento determinante per l’utilizzazione degli autocarri, configura una destinazione
diversa da quella prescritta e, quindi, sanzionabile» ai sensi dell’art.
82, comma 8, del Codice della Strada.
Il Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno con la nota n.
300/A/1/34115/108/68 del 6 agosto 2004 – in risposta ad uno specifico quesito avanzato da un Comando Polizia Locale – ha ritenuto opportuno fornire un panorama per quanto possibile ampia della disciplina del trasporto mediante autocarro, chiarendo quanto segue: «La
scomparsa da qualche tempo della categoria di veicoli per il trasporto
promiscuo (cioè per il trasporto non contemporaneo di persone e di
cose) ha determinato in sede europea l’assimilazione di tali mezzi alla
categoria delle autovettura (M1) per privilegiare la destinazione d’uso
del trasporto di persone, e non quella degli autocarri (N1): quest’ultima non consente il trasporto di persone (tranne coloro che sono addetti al carico e allo scarico delle merci e nel numero massimo fissato
dalla carta di circolazione), la prima invece consente il trasporto di
cose, sia pure nel rispetto delle regole di carico del mezzo ed in modo
da tutelare l’incolumità dei soggetti trasportanti. La rilevanza giuridica dell’effettiva destinazione d’uso del veicolo è sottolineata anche
dal legislatore fiscale che fissa tasse automobilistiche (c.d. tassa di
proprietà) di entità differente, in particolare più elevate se il veicolo
è destinato al trasporto di persone. Pertanto, nel caso in cui un autocarro venga destinato al trasporto di persone, oltre all’applicazione
delle sanzioni dell’art. 82 C.d.S., il proprietario viene raggiunto dal
verbale di contestazione dell’Agenzia dell’Entrate per l’applicazione
della sanzione amministrativa, oltre al tributo evaso, prevista dalle
Legge 27/78. La possibilità di utilizzare autocarri per il trasporto di
persone è prevista dall’art. 82 C.d.S. solo per casi eccezionali previa
autorizzazione del Dipartimento dei Trasporti Terrestri del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti».
La medesima linea interpretativa è stata successivamente ribadita dallo stesso Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza con la circolare n.
300/A/1/52739/109/123/3/4 del 14 luglio 2006, laddove:
• Nel commentare le nuove disposizioni relative all’uso delle
cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini sugli
12
autoveicoli, entrate in vigore per effetto dell’attuazione della
direttiva 2003/20/CE (che modifica la direttiva 91/671/CEE) operata con il decreto legislativo 13 marzo 2006, n. 150;
• Nell’evidenziare che, conformemente alla regolamentazione
generale europea, tale disciplina riguarda anche il trasporto
dei bambini sugli autocarri di cui alle categorie internazionali
N1 (autocarri leggeri), N2 ed N3 (veicoli commerciali pesanti
per trasporto di cose);
• Ha rimarcato che tale previsione, tuttavia, deve essere posta
in relazione con l’art. 54, comma 1, lettera d), e con l’art. 82 del
Codice della Strada «che, a bordo degli autocarri, consentono
la presenza soltanto delle persone addette all’uso o al trasporto di cose, con la conseguenza che, salvo residuali ipotesi di
minori lecitamente impiegati in attività lavorative complementari al trasporto, i bambini non possono prendere, di norma,
posto su tali veicoli».
Successivamente, ai soli fini «fiscali», determinati autocarri sono stati
equiparati alle autovetture; infatti, ai sensi dell’art. 35, comma 11, del
decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, recante «Disposizioni urgenti per
il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di
contrasto all’evasione fiscale», convertito in legge, con modificazioni,
dall’art. 1 della legge 4 agosto 2006, n. 248, «al fine di contrastare
gli abusi delle disposizioni fiscali disciplinanti il settore dei veicoli,
con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, sentito il
Dipartimento per i trasporti terrestri del Ministero dei trasporti, sono
individuati i veicoli che, a prescindere dalla categoria di omologazione, risultano da adattamenti che non ne impediscono l’utilizzo per il
trasporto privato di persone. I suddetti veicoli devono essere assoggettati al regime proprio degli autoveicoli di cui al comma 1, lettera
b), dell’articolo 164 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, ai
fini delle imposte dirette, e al comma 1, lettera c), dell’articolo 19-bis1
n. 162
del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, ai fini
dell’imposta sul valore aggiunto».
Con il Provvedimento 6 dicembre 2006 dell’Agenzia delle Entrate (G.U.
n. 289 del 13/12/2006), recante: «Individuazione dei veicoli che, a prescindere dalla categoria di omologazione, risultano da adattamenti
che non ne impediscono l’utilizzo per il trasporto privato di persone,
ai sensi dell’articolo 35, comma 11, del decreto-legge 4 luglio 2006,
n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n.
248», sono stati individuati i veicoli che, a prescindere dalla categoria
di omologazione, risultano da adattamenti che non ne impediscono
l’utilizzo per il trasporto privato di persone. In particolare, con tale
provvedimento il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha disposto che:
• «1. Ai sensi dell’art. 35, comma 11, del decreto-legge 4 luglio 2006,
n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n.
248, i veicoli che, a prescindere dalla categoria di omologazione, risultano da adattamenti che non ne impediscono l’utilizzo per il trasporto
privato di persone sono quelli che, pur immatricolati o reimmatricolati
come N1, abbiano codice di carrozzeria F0 (Effe zero), quattro o più
posti e un rapporto tra la potenza del motore (Pt), espressa in KW, e
la portata (P) del veicolo, ottenuta quale differenza tra la massa complessiva (Mc) e la tara (T), espressa in tonnellate, uguale o superiore
a 180, secondo la formula di seguito indicata.
(Formula da utilizzare per la determinazione del valore di riferimento)
I = {[Pt (Kw)]/[Mc - T (t)]}≥180
• 2. Con successivi provvedimenti, sentito il Dipartimento per i trasporti terrestri del Ministero dei trasporti, possono essere individuati
veicoli:
- per i quali si disapplica il presente provvedimento, nei casi in cui
comunque non consentono il trasporto privato di persone;
- ai quali si estende l’applicazione del presente provvedimento, pur
non rientrando nei parametri di cui al punto 1, nei casi in cui comunque consentono l’utilizzo per il trasporto privato di persone».
Considerato che fino ad oggi il Ministero dell’Interno non si è ancora pronunciato in merito agli effetti conseguenti all’applicazione del
citato provvedimento del 06/12/2006 dell’Agenzia delle Entrate, si
ritiene che la suddetta disciplina – finalizzata a contrastare gli abusi
delle specifiche disposizioni fiscali disciplinanti il settore dei veicoli - non abbia introdotto alcuna deroga al principio generale sancito
dall’art. 54, comma 1, lettera d), del Codice della Strada, che definisce
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
gli «autocarri» come quei «veicoli destinati al trasporto di cose e delle
persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse».
Allo stato attuale, pertanto, il trasporto di persone sugli autocarri (in
cabina o comunque all’interno dell’abitacolo) continua ad essere circoscritto alle sole «persone addette all’uso o al trasporto delle cose»
(come, ad esempio, nell’ipotesi di una persona addetta al carico ed
allo scarico delle merci), pena l’applicazione dell’art. 82, comma 8, del
Codice della Strada che sanziona, «ferme restando le disposizioni di
leggi speciali, chiunque utilizza un veicolo per una destinazione o per
un uso diversi da quelli indicati sulla carta di circolazione …».
Ai sensi dell’art. 82, comma 6, del Nuovo Codice della Strada, «previa
autorizzazione dell’ufficio competente del Dipartimento per i trasporti
terrestri, gli autocarri possono essere utilizzati, in via eccezionale e
temporanea, per il trasporto di persone. L’autorizzazione è rilasciata
in base al nulla osta del prefetto».
Lo stesso art. 82, al comma 9, sanziona «chiunque, senza l’autorizzazione di cui al comma 6, utilizza per il trasporto di persone un veicolo
destinato al trasporto di cose …» (come, ad esempio nell’ipotesi in
cui le persone vengano trasportate nel cassone o comunque nello
spazio destinato al carico delle merci).
Dalla violazione dei commi 8 e 9 consegue la sanzione amministrativa
accessoria della sospensione della carta di circolazione da uno a sei
mesi: in caso di recidiva la sospensione è da sei a dodici mesi (vedasi
art. 82, comma 10, del Codice della Strada).
In materia di trasporto di persone su autocarri, vedasi anche la sentenza n. 6885 del 20 marzo 2009 della Sezione II della Corte di Cassazione Civile secondo la quale: «A norma dell’art. 54 del codice della
strada, gli autocarri sono veicoli destinati al trasporto di cose e delle
persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse; ne consegue
che - anche in considerazione della diversità di regime fiscale rispetto
a quello dei veicoli adibiti al trasporto di persone - l’utilizzo di un autocarro per il trasporto di persone, ancorché di cortesia, incorre nella
sanzione amministrativa prevista dall’art. 82, comma 9, del medesimo codice per il caso di uso per il trasporto di persone di un veicolo
destinato al trasporto di cose, salvo che sia rilasciato dal Prefetto
l’apposito nulla osta».
*Sostituto Commissario della Polizia Stradale
**Ispettore Capo della Polizia Stradale
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Ciao Serpico
Enrico D’Aureli
(Foto Alleanza Tricolore)
Ci ha lasciato Enrico D’Aureli
Assistente Capo della Polizia
Stradale di Roma e fondatore
dell’Associazione Motociclisti
Forze di Polizia
Una passione sconfinata
per la moto
Era stato Referente e Consigliere
Nazionale dell’ASAPS
L
a moto è in panne. Il motore ha perso il suo cilindro. Enrico D’Aureli 58 anni, due figlie, Assistente capo della Polizia Stradale di
Roma, motociclista dalla passione infinita per le due ruote ci ha
lasciato. Si è dovuto arrendere ad una terribile e lunga malattia.
Lo piange la sua famiglia, lo piangono i suoi colleghi della Sezione
Polizia Stradale di Roma e tutti gli appassionati di moto appartenenti
alle forze di Polizia. Sì perché Enrico, Serpico per gli amici, aveva fondato nel 1998 l’Associazione Motociclisti Forze di Polizia AMFOP. Una
associazione fatta di bikers delle varie forze di Polizia, dalla Stradale
ai Carabinieri dalla Municipale alla Guardia di Finanza. Gente che di
moto ne sapeva masticare.
Tanto per capirci sulla cifra del motoclub fondato da Enrico D’Aureli
ecco la sintesi di alcune iniziative.
• Organizzazione del primo Motoraduno della storia in Piazza S. Pietro, alla presenza del Santo Padre, durante la celebrazione dell’Angelus (29/06/1999);
• Organizzazione nel Giugno 2000 di un viaggio di solidarietà denominato “ROMA-CAPONORD-ROMA”, che ha visto come protagonisti i
bambini incontrati durante il tragitto;
• Organizzazione della “Giornata Giubilare del Motociclista” del
02/07/2000 , un Motoraduno in P.zza S. Pietro a Roma, nel contesto
dell’Angelus Domenicale celebrato dal Santo Padre;
• Collaborazione nel febbraio 2000 con il Comitato per il Grande Giubileo anno 2000, con la responsabilità di gestione del motoparco di
servizio e di coordinatori delle risorse impegnate nei servizi motorizzati;
14
• Organizzazione della prima “BEFANA DEL MOTOCICLISTA” il
05/01/2001, nel corso della quale una delegazione del MOTO CLUB si
è recata all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per portare
giocattoli ai bambini ricoverati;
• Organizzazione in occasione della Pasqua 2001 di una spedizione
di solidarietà in Kosovo, per portare aiuti umanitari nella città di Pec.
E ci fermiamo qui, perché altrimenti dovremmo occupare ancora troppe righe.
Il nostro Enrico era stato anche fra i primi estimatori dell’ASAPS ed è
stato nostro referente e consigliere nazionale per tanti anni.
Raramente abbiamo incontrato un uomo tanto appassionato di moto,
tanto sorridente, tanto ottimista.
L’avevo incontrato a Roma e gli avevo parlato al telefono a malattia
già avanzata. Lui rimaneva ottimista e positivo mentre io balbettavo. Grazie Enrico per quello che hai dato alla tua Polizia Stradale che adoravi, alla tua Associazione Motociclisti Forze di Polizia che hai fondato e curato come solo si può fare con una propria creatura. Grazie
anche per l’impegno che hai dato a favore dell’ASAPS. Ti ricorderemo
domenica a Forlì nell’annuale Assemblea generale dell’associazione
alle quali eri stato presente tante volte.
Un lampeggio affettuoso Enrico, grande grandissimo Centauro.
Giordano Biserni
Presidente ASAPS
n. 162
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
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n. 162
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
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n. 162
Polizia Stradale di Lucca
Il Sovrintendente
Alessandro De Bellis muore
sulla sua moto
in un incidente avvenuto
mentre si recava al lavoro
E
’ morto nella mattina del 22 maggio, mentre con la sua moto si
recava al lavoro presso la Sezione Polizia Stradale di Lucca, il
Sovrintendente Alessandro De Bellis, 45 anni.
Come tutte le mattine in un tratto di strada conosciuto e percorso
più volte, forse per evitare un altro veicolo (ma le cause sono ancora tutte da accertare), ha perso il controllo della propria moto e si è
schiantato contro un’utilitaria che si immetteva sulla carreggiata da
una proprietà privata.
Il personale del 118, immediatamente allertato ed arrivato sul posto
assieme ad una pattuglia della Polizia Municipale, ha cercato invano
di rianimare il 45enne ma le sue condizioni erano disperate e non c’è
stato nulla da fare.
Alessandro era un poliziotto stimato ed amato dai colleghi e lo si capisce dalle parole di dolore espresse alla notizia della sua scomparsa.
L’immagine dipinta da chi lo conosceva bene è quella di un poliziotto
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
che aveva fatto del coraggio una sua ragione di vita per il bene degli
altri. Era sempre in prima linea con la sua determinazione e la sua
professionalità che, però, non riuscivano ad oscurare il suo lato umano che gli sapeva far cogliere i sentimenti delle persone e capire le
problematiche, trovare le soluzioni appropriate. Alessandro era anche
impegnato nel sindacato Consap nel quale ricopriva la carica di Segretario Regionale per la Toscana.
De Bellis abitava a Quiesa e da anni prestava servizio a Lucca, dove
aveva anche lavorato in Questura nella squadra volanti. Lascia la moglie Marusca e due figlie.
Un altro incidente in itinere che va ad aumentare un elenco che non
avremmo mai voluto neppure iniziare a scrivere.
L’ASAPS si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi per la scomparsa di Alessandro, un poliziotto con la divisa cucita addosso come
una seconda pelle. (ASAPS)
17
Giuseppe Proietti Libianchi
Vicenza
Addio a Giuseppe Proietti
Libianchi già comandante
del Distaccamento Polizia
Stradale di Schio e attivo
protagonista
nell’associazionismo
dall’ASAPS all’IPA.
E
’ mancato dopo una inesorabile malattia Giuseppe Proietti Libianchi, nato 64 anni fa a Palestrina, ma da tanti anni viveva
a Schio.
Nella città scledense, ha ricoperto con il ruolo di Comandante, il Distaccamento della Polizia Stradale. Il suo comando è rimasto ancora
oggi nei ricordi positivi del personale della Stradale anche se è stato
messo in quescenza dal 1997. Una persona onesta, professionalmente preparata, cordiale e sempre pronto ad aiutare il prossimo senza
distinzioni. Nell’associazionismo si è impegnato con ottimi risultati nell’ASAPS di
cui è stato socio fin dalla sua fondazione nel 1991 e anche referente
per un certo numero di anni, per merito suo l’associazione è stata
conosciuta da molti colleghi dell’Alto Vicentino. Come Presidente
dell’International Police Association, del Esecutivo Locale di Schio,
si è egregiamente distinto, programmando manifestazioni culturali,
18
professionali e sportive per gli associati.
Lo ricordano con molto affetto anche gli amici dell’UNUCI, del quale
era socio e collaboratore nelle varie iniziative.
Purtroppo il caro “Beppe” non è riuscito a vincere l’ultima battaglia,
ci ha lasciati, ma ha lasciato una bella famiglia, in primis la moglie
Luisa, persona sempre vicina a Giuseppe, una coppia a dir poco stupenda, i due figli Elga e Simone, con i cari nipotini amati dal nonno.
Per tutti oggi è una giornata triste, abbiamo perso un “grande” amico,
però sappiamo che lui ci seguirà da lassù e ci aiuterà.
I funerali si terranno venerdì 26 luglio 2013 ore 10.00 presso la Chiesa
di Santa Croce a Schio.
L’ASAPS partecipa al dolore della famiglia di Giuseppe e di tutti i
colleghi che con lui hanno condiviso tanto impegno sociale nell’IPA,
nell’ASAPS e nell’UNUCI. Grazie Giuseppe.
n. 162
L’Assistente Capo
Paolo Repetto della
Sottosezione Polizia
Stradale di Ovada (AL)
muore facendo rafting
L’ASAPS partecipa al dolore per la
perdita di questo collega e associato
P
ré Saint Didier - Tragedia nel torrente Dora Baltea nell’alta
Valle d’Aosta dove, nel tardo pomeriggio di ieri, ha perso la
vita dopo essere stato sbalzato violentemente nell’acqua durante una discesa su un gommone da rafting l’Assistente Capo della
Sottosezione Polizia stradale di Ovada (Alessandria), Paolo Repetto,
di 47 anni.
Sul canotto avevano preso posto in sei tutti colleghi di Paolo, tutti
appartenenti alla Polizia Stradale di Ovada, più l’istruttore come da
regolamento. La dinamica dell’incidente di rafting in Valle d’Aosta è
per ora ancora al vaglio dei carabinieri. La comitiva si era imbarcata
da poco a Morgex, il tempo di percorrere non più di 5 metri dopo
una prima discesa andata già a buon fine, quando, forse a causa di
un’onda, il gommone ha sobbalzato facendo perdere l’equilibrio agli
occupanti. Due sono riusciti a rimanere sul canotto, mentre gli altri
sono caduti in acqua. Subito sono scattate le procedure di sicurezza
e sul posto sono intervenute diverse guide fluviali che dalla riva e
a bordo di altri natanti hanno recuperato le persone che sono state
trascinate dalla corrente per circa un chilometro.
Repetto è stato estratto dall’acqua privo di conoscenza e i sanitari
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
del 118 hanno cercato a lungo di rianimarlo prima di constatare il
decesso. La zona, secondo quanto scrive il Secolo XIX, è considerata
uno dei paradisi europei per gli appassionati di rafting, canoa o torrentismo e in questo periodo migliaia di turisti provenienti da tutta
Europa affollano le numerose basi presenti lungo la parte alta della
Dora, approfittando della forte corrente alimentata dallo scioglimento
dei ghiacciai del Monte Bianco.
«Il percorso in cui è avvenuto l’incidente è di media difficoltà e il
torrente oggi non era particolarmente impetuoso», spiega David Alemanni, responsabile della formazione delle guide per la Federazione
italiana rafting che ha oggi partecipato alle operazioni di salvataggio.
Nello stesso tratto l’11 luglio scorso è morto un canoista francese
dopo il rovesciamento del suo kayak. «È una tragica casualità - aggiunge Alemanni - io lavoro qui da più di vent’anni e non era mai
successo nulla di simile».
L’Asaps esprime le sue condoglianze alla famiglia per la prematura
scomparsa di Paolo, per altro da sempre nostro associato, al comandante Graziano e ai colleghi della Stradale di Ovada per questo assurdo incidente di acqua che ha visto coinvolti 6 poliziotti della Stradale
19
n. 162
Campagna iscrizioni ASAPS
2014
Sicurezza stradale
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n. 162
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
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n. 162
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
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La. 162
sicurezza stradale vista da ogni lato
n
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23
Giurisprudenza
Responsabilità da custodia delle strade da parte
della pubblica amministrazione
Il principio del dovere di custodia sui beni di cui si ha la disponibilità
non riguarda soltanto i privati ma , evidentemente, anche gli enti
pubblici i quali sono responsabili, come tutti, dei danni che la cosa
in custodia provoca a terzi. I casi più significativi riguardano i
danni subiti dagli automobilisti e dai pedoni durante la percorrenza
delle strade pubbliche. Frequentemente, infatti, la inadeguata
manutenzione delle strade pubbliche crea situazioni insidiose, atte a
provocare danni a volte anche molto gravi. Buche sul manto stradale,
tombini lasciati aperti, cordoli rialzati, insegne stradali pericolanti,
segnali mobili mal dislocati sono i casi più frequenti. In passato la
Pubblica Amministrazione era ritenuta responsabile solo nel caso in
cui il danneggiato offrisse la prova che il sinistro si era verificato a
causa di una situazione particolarmente insidiosa e imprevedibile
tanto da costituire un vero e proprio “trabocchetto”. Ora l’indirizzo
della giurisprudenza è diverso. La suprema corte di cassazione e
i giudici territoriali hanno ritenuto che la P.A. debba rispondere dei
danni causati a terzi per difetto di manutenzione dei beni demaniali,
a titolo di custodia. Si tratta dunque di una responsabilità oggettiva
che pesa sugli enti i quali non possono sottrarsi al risarcimento se non
provano che il sinistro si sia verificato per caso fortuito. Quando la
Pubblica Amministrazione è tenuta al risarcimento in caso di danni (è
sempre responsabile la P.A. o ci sono casi di esclusione o limitazione
di responsabilità nella gestione delle strade?). La giurisprudenza ha
posto un limite alla responsabilità degli enti pubblici per la custodia
delle strade; il limite è dato dalla possibilità o meno, da parte dell’ente,
di esercitare un controllo effettivo sul territorio. Infatti ha detto
recentemente la Suprema Corte di Cassazione: “In riferimento al
demanio stradale, la possibilità concreta di esercitare la custodia va
valutata alla luce di una serie di criteri, quali l’estensione della strada,
la posizione, le dotazioni e i sistemi di assistenza che la connotano, sì
che soltanto l’oggettiva impossibilità della custodia, intesa come potere
di fatto sulla cosa, esclude l’applicabilità dell’art. 2051 cod. civ.”.
Dunque se la caduta o l’incidente avviene in un centro abitato, ove
è evidentemente possibile da parte del Comune esercitare il controllo
delle strade, l’ente non potrà sottrarsi alla responsabilità. Così pure se
ad esempio, in un centro urbano, non viene spazzata tempestivamente
la neve o si consente la formazione di lastre di ghiaccio, il comune sarà
ritenuto responsabile dei danni eventualmente occorsi agli utenti della
strada. Nel caso di presenza di un cantiere dovuto a lavori in corso,
chi risponde dei danni provocati a causa del dissesto della strada? In
questo caso la giurisprudenza di merito ha ritenuto che ci sia la doppia
o solidale responsabilità dell’appaltatore (ad esempio il comune) e
della ditta titolare del cantiere. Tuttavia si è voluto distinguere l’ipotesi
in cui il cantiere costituisca una zona efficacemente delimitata ed
affidata all’esclusiva custodia dell’appaltatore e quella invece attinente
24
di: Franco Corvino
ad un’area ancora adibita al traffico: nella prima ipotesi risponderebbe
solo l’appaltatore, nel secondo il comune custode delle strade. In caso
di caduta a causa di un tombino sconnesso chi è responsabile? Anche in
questo caso la responsabilità va ascritta al comune, il quale per andare
esente dall’obbligo di risarcimento, dovrà dimostrare l’impossibilità
del controllo del tratto di strada in questione; cosa ben difficile se il
tombino si trova sul marciapiede cittadino. E’ bene rilevare che, in ogni
caso, che nonostante l’ormai consolidati principi su menzionati, gli enti
pubblici, in caso di richiesta danni, si scaricano di ogni onere girando
la pratica alla loro compagnia assicuratrice la quale immancabilmente
respinge il sinistro, costringendo i cittadini a rivolgersi ad un avvocato.
da studiolegalericcio.it
L’automobilista ha fatto tutto il possibile per evitare
il danno?
Bisogna dimostrarlo In materia di responsabilità da sinistro stradale,
l’accertamento della colpa esclusiva di uno dei conducenti non
libera l’altro dalla presunzione della concorrente responsabilità, che
ha l’onere di dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare
il danno (Cassazione, ordinanza 4646/13) Il caso Gli eredi di un
automobilista deceduto in un sinistro stradale chiedono il risarcimento
del danno all’altro automobilista coinvolto nell’incidente. I giudici di
merito, tuttavia, rigettano la domanda, escludendo la responsabilità
di quest’ultimo, vista la posizione della sua auto al momento
dell’impatto e la sua velocità non elevata. Anche la Cassazione è
chiamata a pronunciarsi sulla vicenda e, con l’ordinanza 4646/13,
afferma la corretta applicazione, da parte dei giudici di merito, del
principio secondo cui «in tema di responsabilità da sinistro stradale
con scontro di veicoli, l’accertamento della colpa esclusiva di uno
dei conducenti non libera l’altro dalla presunzione della concorrente
responsabilità» (art. 2054, comma 2, c.c.), «nonché dall’onere di
dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno». D’altra
parte, ribadisce la S.C., la prova liberatoria per il superamento di
detta presunzione di colpa «non deve necessariamente essere fornita
in modo diretto – e cioè dimostrando di non aver arrecato apporto
causale alla produzione dell’incidente – ma può anche indirettamente
risultare tramite l’accertamento del collegamento eziologico esclusivo
dell’evento dannoso con il comportamento dell’altro conducente»
(Cass., 2550/2009). Gli Ermellini, nel caso di specie, sottolineano
che il conducente (a cui è stato richiesto il risarcimento) non
avrebbe comunque potuto mettere in atto una manovra di emergenza
astrattamente idonea ad evitare l’evento. Ricorso rigettato quindi e
niente risarcimento per gli eredi ricorrenti.
da dirittoegiustizia.it
n. 162
Giurisprudenza
Massimario di Legittimità e di merito
Guida in stato di ebbrezza - Investimento di pedone per
legittima difesa - Configurabilità dell’esimente - Esclusione
- Eccesso colposo – Configurabilità - Esclusione.
Non sussistono i presupposti essenziali della legittima difesa,
costituiti da un’aggressione ingiusta e da una reazione legittima del soggetto, quando sia evidente la sproporzione tra evento subito e condotta estrema posta in essere. Parimenti deve
escludersi l’eccesso colposo che sottintende i presupposti della
scriminante con il superamento dei limiti a quest’ultima collegati, quando si sia accertato l’inadeguatezza della reazione
difensiva, sicché, per l’eccesso nell’uso dei mezzi a disposizione dell’aggredito in un preciso contesto spazio temporale, si
debba escludere che quest’ultimo sia dovuto ad un mero errore
di valutazione delle circostanze, ma sia stato invece consapevole e volontario, per cui non rientrante nello schema delineato
dall’art. 55 c.p.. (Fattispecie in tema di investimento di pedone
da parte di automobilista in stato di ebbrezza). (Cass. Pen.,
Sez. I, 11 gennaio 2013, n. 1490) - [RIV-1302P133] Art. 186
cs.
Depenalizzazione - Applicazione delle sanzioni - Pagamento su misura ridotta - Violazioni al codice della strada
- Possibilità di contestazione delle spese del procedimento
- Esclusione.
Il pagamento della sanzione amministrativa, irrogata per violazioni a norme del codice della strada, in misura ridotta ai sensi
dell’art. 202 cod. strad., preclude al contravventore di sollevare successivamente in sede giurisdizionale qualsiasi contestazione circa la spettanza e la misura delle spese del procedimento sanzionatorio, nemmeno nel caso in cui abbia dichiarato di
pagare con riserva di ripeterle. (Cass. Civ., Sez. VI, 1 ottobre
2012, n. 16688) - [RIV-1302P140] Art. 202 cs.
Velocità - Limiti fissi - Apparecchi rilevatori - Procedure
di taratura previste dalla L. n. 273/1991 - Applicabilità Esclusione.
In tema di sanzioni amministrative per violazioni del codice
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
della strada, le apparecchiature elettroniche per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità, di cui all’art. 142,
sesto comma, del d.l.vo 30 aprile 1992, n. 285, non devono
essere sottoposte alle procedure di taratura previste dalla legge
11 agosto 1991 n. 273. (Principio affermato ai sensi dell’art.
360 bis, n. 1, cod. proc. civ). (Cass. Civ., Sez. VI, 17 settembre
2012, n. 15597) - [RIV-1302P148] Art. 142 cs.
Responsabilità da sinistri stradali – Presunzione di colpa
nel caso di scontro tra veicoli – Competizioni sportive su
strade aperte al traffico ordinario – Sussistenza.
Nel caso di svolgimento di una gara motociclistica di velocità
su di una strada pubblica, che non sia stata chiusa al traffico,
sia i partecipanti che gli altri utenti della strada hanno l’obbligo
di rispettare le norme sulla circolazione stradale, e, in caso di
scontro, tanto gli uni quanto gli altri sono gravati dalla presunzione di corresponsabilità di cui all’art. 2054, comma secondo,
cod. civ., a nulla rilevando che la circolazione sul tracciato di
gara sia stata consentita in violazione delle disposizioni impartite dall’autorità amministrativa. (Cass. Civ., Sez. III, 4 settembre 2012, n. 14815) - [RIV-1302P155] Art. 9 cs.
Guida in stato di ebbrezza - Sostituzione della pena inflitta
con il lavoro di pubblica utilità Determinazione delle modalità di esecuzione - Spettanza.
L’obbligo di determinare le modalità di esecuzione del trattamento sanzionatorio sostitutivo della pena irrogata ricade
sul giudice che si determini a disporre detto beneficio e non
sull’imputato che abbia proposto istanza o manifestato la
non opposizione alla sostituzione. (Fattispecie in cui la S.C.
ha ritenuto correttamente avanzata l’istanza di sostituzione
dell’imputato, sebbene essa fosse priva dell’attestazione della
disponibilità del Comune di utilizzare il condannato in specifico lavoro di pubblica utilità). (Cass. Pen., Sez. IV, 13 agosto
2012, n. 32463) - [RIV-1302P163] Art. 186 cs.
25
di: Ernesto Forino
I Vostri Quesiti
In sede di controllo su strada gli operatori
possono chiedere l’attestazione del
pagamento della tassa di possesso (ex
bollo)?
Spettabile Redazione, gli
operatori di polizia stradale
possono chiedere durante un
normale controllo la presentazione dell’ex bollo, ora tassa di
possesso?
Non era stato declassato a illecito amministrativo e quindi
di competenza dell’Ufficio Imposte? Grazie per la risposta.
email-Udine
L’esibizione del cosiddetto bollo è prevista solamente per i ciclomotori, unici veicoli per i quali la tassa resta collegata all’effettiva circolazione e non alla proprietà. Sono da esibire, ovviamente, eventuali
ticket o tassazioni in forza di leggi regionali o di enti locali legati alla
circolazione in determinate condizioni (centro Nabitato, ecc). (ASAPS)
Trasporto con autocarro di materiale
per uso familiare senza documento di
accompagnamento, emergono violazioni
a norma di legge?
Gentile redazione, a voi l’ennesimo quesito. Mettiamo il caso che
una pattuglia della Polizia Stradale fermi un autocarro immatricolato ad uso proprio con m.p.c. inferiore a 6 tonnellate (quindi senza
licenza conto proprio).
All’interno del veicolo, si trovano
litri 4.000 di vino divisi in due
contenitori da 1.000 litri ciascuno
e il resto in recipienti da 100 litri
ciascuno. Il conducente che
è anche proprietario del veicolo, è
senza alcun documento accompa-
26
gnatorio della merce e dichiara di averlo comprato direttamete dal
produttore per portarlo presso la sua abitazione e destinarlo ad uso
privato. E’ corretta l’applicazione in questo caso della sanzione amministrativa di cui all’art. 1/10° comma del D.Lgs. 260/2000 e reg. (CE) n.
436/2009 che prevede il pagamento di una somma di euro 1.238,00,
considerando che il trasporto di vini da parte di privati, per uso familiare, prevede in questo caso l’esenzione dal possesso del documento di accompagnamento sino a 30 litri? E’ il caso eventua mente
di richiedere anche l’intervento di personale dell’A.S.L. per verificare
sè tale sostanza è in buono o cattivo stato? In attesa di risposta lo
scrivente anticipatamente ringrazia.
email-Noto (Sr))
In riferimento a quanto esposto nel quesito, si rappresenta che è
esentato dall’obbligo della documentazione di trasporto: il trasporto,
effettuato da privati, di vini e di mosti di uve parzialmente fermentati,
destinati al consumo familiare del destinatario se il quantitativo trasportato non eccede i 30 litri (in caso di violazione si applica la sanzione di cui all’art. 1, comma 10, del D. Lgs. n. 260/2000 - Euro 1.238,00).
Nel caso in questione si dovrà richiedere l’intervento del personale
dell’ASL solo se vi sono sufficienti elementi di giudizio da ritenere
che il vino sia in cattivo stato di conservazione per il quale si dovrà
procedere anche con l’applicazione delle sanzioni previste dal D. Lgs.
n. 193/2007 in relazione al Regolamento CE n. 852/2004. (ASAPS)
Quale articolo si applica nel caso di cartelli
pubblicitari posizionati in vista
di autostrade?
Cartelli pubblicitari in vista delle
autostrade. Nell’interp retazione
data dai principali testi per
l’attività pratica di polizia stradale
in uso alle forze di polizia, la
violazione dell’art. 23 C.d.S.,
comma 7, viene punita ai sensi
del comma 13-bis. Pertanto
l’installazione di mezzi pubblicitari
in vista di autostrade viene punito con una somma di 4.696 euro.
Andando invece a leggere il comma 13-bis che recita: Chiunque
viola le prescrizioni indicate al presente comma e al comma 7 è
soggetto alla sanzione amm. di 4.696 euro. Il fatto che sia inserita la
congiunzione e invece di o, la norma sembrerebbe
n. 162
applicabile solo nella violazione congiunta del 13-bis (mancata
rimozione) e del comma 7 (in vista dell’autostrada). Ritengo anch’io
che il legislatore volesse sanzionare più pesantemente i cartelli in
vista di autostrade rispetto a normali strade extraurbane o urbane,
ma l’articolo come scritto appare voler indicare che la violazione,
per sussistere, debba comprendere la trasgressione congiunta di
entrambi i commi. Se questa fosse la ratio della norma la sanzione
applicabile su strada sarebbe quella del comma 11? Grazie.
conducente ai sensi dell’art. 100 Comma 12°, mentre il collega che
tratta i verbali ha riferito ai colleghi operanti che il verbale elevato
era sbagliato ed andava contestato l’art. 102, commi 2° e 6°. A questo
punto vi chiedo quale la procedura esatta da fare in merito a quanto vi
ho esposto sperando di essere chiaro nell’esprimere il quesito. Ultima
cosa mi potete spiegare l’art.100, comma 12°, targa non propria o
contraffatta quando va applicato. Vi ringrazio un saluto particolare e
aspetto al più presto la vostra risposta.
email-Tavagnacco (Ud)
email-Parete (Ce)
In riferimento a quanto esposto nel quesito, occorre precisare che le
due sanzioni possono concorrere. Va sottolineato, infatti, che il comma
7 vieta l’apposizione di cartelli pubblicitari senza autorizzazione in
vista di itinerari internazionali, autostrade ecc.; il comma 13-bis,
invece, punisce colui che, diffidato a rimuovere il cartello pubblicitario,
non vi provvede. Va inoltre aggiunto che la violazione prevista dall’art.
23, commi 7 e/o 13-bis C.d.S. va contestata, a titolo di concorso
ai sensi dell’art. 197 C.d.S., all’azienda pubblicitaria che effettua
l’installazione abusiva o irregolare, al proprietario o possessore del
suolo che lo consente e al beneficiario dell’immagine o del messaggio
se consapevole del luogo e delle modalità vietate. (ASAPS)
La violazione da contestare al caso riportato nel quesito è quella
sanzionata dall’articolo 102, commi 2 e 6, laddove si prevede il divieto
di circolare con targa prodotta in proprio entro il termine di giorni 15
(quindici). L’articolo 100 comma 12 si applica quando la contraffazione
è tale da rendere non possibile (o confondere) l’individuazione del
veicolo. In pratica, se la targa con i numeri scoloriti e rifatti fosse
stata applicata sul precedente veicolo, allora ricorreva l’ipotesi 100
comma 12, ma nel caso prospettato nel quesito non si è avuta una
contraffazione, bensì una targa prodotta in proprio con i numeri esatti
rispetto a quelli del veicolo sul quale è stata apposta. (ASAPS)
Quale violazione si realizza nel caso
di veicolo circolante con
targa anteriore riprodotta?
Spettabile Redazione, per prima
cosa vi faccio i miei complimenti
perché, grazie a voi, siamo sempre
informati di ogni aggiornamento
del C.d.S. Il quesito che vi
sto esponendo e il seguente.
Veniva fermata un’autovettura
in quanto il numero della targa
anteriore era stata fatta con un pennarello. Da un controllo eseguito
alla targa anteriore si accertava che quella montata sul veicolo in
circolazione aveva un altro numero appartenente ad un veicolo che
precedentemente era stato rottamato e sulla stessa erano stati
cancellati il colore nero dei numeri sostituendoli con il numero
di targa giusto del veicolo in circolazione. Spiegando meglio, il
proprietario del veicolo aveva smarrito la targa anteriore ed aveva
provveduto a sostituire con un’altra targa in suo possesso scrivendo
da solo il numero. Inoltre si precisa che la targa anteriore era stata
denunciata regolarmente ed era trascorso circa un anno dell’avvenuto
smarrimento. I colleghi provvedevano a contravvenzionare il
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
Un cittadino straniero residente in Italia,
con patente straniera, può guidare un
ciclomotore con targa italiana?
Gentile
Redazione,
vorrei
gentilmente un vostro parere
sulla possibilità per un cittadino
comunitario in possesso di
patente di guida non rilasciatagli
dal paese di origine, residente in
Italia, di condurre un ciclomotore
con targatura italiana. In sostanza
può un cittadino francese
titolare di patente francese (catg. B), residente in Italia, condurre un
ciclomotore immatricolato in Italia? Grazie.
email-Pieve al Toppo (Ar)
Non vi è alcuna necessità di collegamento tra lo stato di rilascio di
patente e l’immatricolazione del veicolo. Ne consegue che, purché in
regola con la normativa in materia di patente, conversione, ecc, nulla
vieta ad un titolare di patente non italiana, di condurre veicolo con
targa italiana. (ASAPS)
27
Scrivono di Noi
Forlì
Brillante operazione della Polizia
Stradale in collaborazione con la Polizia
Municipale permette il sequestro di
quattro macchine e diversi certificati di
revisione e patenti straniere falsificate:
fermata la banda di bulgari che operava
nel forlivese
Si è conclusa un’operazione
condotta dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione
Polizia Stradale di Forlì partita
da un’indagine iniziata dalla
Polizia Municipale di Forlì che
aveva scoperto due veicoli immatricolati in Bulgaria, guidati
da cittadini stranieri, muniti di
falsi certificati di revisione attestanti i requisiti minimi di idoneità e
di sicurezza per essere posti in circolazione. Poiché tale fenomeno
veniva ritenuto dalla Polizia Municipale di Forlì ramificato su tutto il
territorio provinciale e, quindi, oltre le proprie competenze territoriali,
veniva interessata la Squadra di Polizia Giudiziaria perché potesse
effettuare ulteriori approfondimenti finalizzati a verificare il luogo di
distribuzione dei certificati di revisione contraffatti. Le indagini, inizialmente condotte a Forlì unitamente alla Polizia Municipale, consentivano di appurare che il luogo dove presumibilmente si svolgeva
tutta l’attività di compravendita delle false revisioni era nel territorio
del Comune di Cesena. In questo modo iniziavano servizi mirati per
scoprire i luoghi dove si concentravano i flussi veicolari di mezzi di
nazionalità bulgara. A seguito di questa attività specifica gli uomini
della Stradale accertavano che in un piazzale vicino alla stazione ferroviaria di Cesena ogni venerdì pomeriggio avveniva una consegna
di prodotti alimentari ed altro materiale da parte di alcuni corrieri
bulgari che effettuavano la spola fra il Paese di origine e l’Italia. I
poliziotti hanno avuto immediatamente il sentore che fra questi corrieri potessero nascondersi anche gli autori delle consegne dei falsi
certificati di revisione e, così, procedevano con il controllo di due di
loro, giunti sul luogo delle consegne a bordo di furgoni di nazionalità bulgara. In uno dei mezzi veniva rinvenuta una busta con cinque
falsi certificati di revisione contraffatti, mentre a bordo di un secondo veicolo veniva rinvenuta una certificazione di revisione originale.
La documentazione falsificata veniva sequestrata dagli uomini della
Stradale, compresa quella originale in quanto emessa in Bulgaria per
un veicolo circolante in Italia ma senza aver superato la revisione
obbligatoria. Gli uomini della Stradale hanno poi controllato le altre
persone presenti nel piazzale e nel corso di questa verifica veniva
sequestrata un’altra certificazione di revisione contraffatta ed una
28
patente di guida bulgara falsa. Anche la Polizia Municipale di Forlì
scopriva l’esistenza di una certificazione di revisione bulgara contraffatta. Complessivamente l’attività congiunta condotta dal personale
della Sezione Polizia Stradale di Forlì e del Corpo di Polizia Municipale
di Forlì, portava al sequestro di nove certificazioni di revisione false, di
una patente di guida contraffatta e di quattro autovetture. Sono state
complessivamente denunciate otto persone a piede libero, sette per
reati di falsità materiale e una per ricettazione. Sono in corso ulteriori
verifiche per accertare se il flusso di tutta la documentazione, che si
ritiene prodotta in Bulgaria e giunta in Italia tramite corrieri, possa
avere interessato altre province ed essere ramificato su tutto il territorio nazionale. L’attività condotta in modo sinergico con la Polizia
Municipale di Forlì evidenzia come il modello di collaborazione che si
va instaurando nella provincia di Forlì–Cesena tra la Polizia Stradale e
gli organi di Polizia Locale inizia a dare i frutti sperati anche attraverso
la massimizzazione delle competenze che nel campo della sicurezza
stradale la Specialità della Polizia di Stato é in grado di offrire a tutti
gli appartenenti delle Polizie che operano in tale specialistico settore.
L’operazione effettuata evidenzia come questo modello di lavoro possa rappresentare uno standard operativo da annoverare tra le migliori
pratiche nel settore della sicurezza stradale. (ASAPS)
Rimini
Italiano, lettone e bengalese
Un unico punto in comune: la patente
falsa. Durante tre distinti controlli
effettuati dalla Polizia Municipale
nel territorio di Rimini sono state
sequestrate tre patenti di guida
contraffatte. Ad essere denunciate,
tre persone
Durante tre distinti controlli effettuati dalla Polizia Municipale nel territorio di Rimini sono
state sequestrate tre patenti di
guida contraffatte. Ad essere
denunciati per uso di atto falso e guida senza patente sono
stati un 40enne albanese con
patente italiana, un 27enne
lettone e un 30enne proveniente dal Bangladesh. I tre avevano documenti contraffatti in modo fedelissimo, la patente italiana era stata
duplicata in maniera quasi perfetta. Il nucleo analisi documentale della Polizia Municipale ha messo a disposizione sofisticati dispositivi
n. 162
tecnologici e tutto il suo know how per la corretta identificazione dei
documenti. Prosegue dunque il lavoro di controllo della Polizia Municipale che nel corso degli ultimi mesi ha permesso il riconoscimento
di assicurazioni false e di auto “taroccate” che sono state rintracciate
grazie anche alla collaborazione con le forze dell’ordine estere. Oltre
alla denuncia per uso di atto falso e guida senza patente, la Polizia
Municipale ha disposto il fermo dei veicoli per tre mesi.
rità Giudiziaria di emettere l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’albanese, ritenuto il dominus dei traffici illeciti di sostanza
stupefacente che di volta in volta assoldava gli autisti per effettuare
i vari trasporti. L’albanese è stato rintracciato presso la propria abitazione romana dagli uomini della Sottosezione di Frosinone che, dopo
averlo arrestato lo hanno condotto presso la casa circondariale del
capoluogo ove già si trovano ristretti gli altri due complici.
da ogginotizie.it
da riminitoday.it
Polizia Stradale Ancona
Frosinone
Saccheggiano camion carico di caffè
Traffico di marijuana in A1:
Arrestati i predoni di Tir in autostrada
Polizia Stradale sgomina organizzazione Tagliavano i teloni di copertura e rubavano la merce mentre
Sei mesi di indagini e tre arresti. Gli agenti della Sottosezione
della Polizia Stradale hanno tratto in arresto un 32enne albanese
ritenuto il capo della banda. La
droga giungeva via mare in Puglia e poi veniva trasportata verso la capitale
A conclusione di un’indagine durata circa sei mesi relativa ad un
traffico di sostanze stupefacenti proveniente dalle coste pugliesi e
diretto verso la Capitale, lunedì sera, gli agenti della Sottosezione
Polizia Autostradale di Frosinone hanno proceduto all’esecuzione di
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del
Tribunale di Frosinone nei confronti di un cittadino albanese di 32
anni ritenuto l’organizzatore dell’attività illecita. L’indagine ha preso
spunto dai numerosi sequestri di sostanza stupefacente eseguiti negli
ultimi mesi dagli agenti della Sottosezione di Frosinone che, in diverse circostanze, hanno intercettato circa una tonnellata di marijuana.
La provenienza dei veicoli fermati ed il particolare confezionamento
dello stupefacente in involucri impermeabili tenuti insieme da cordino nautico, lasciava presumere che si trattasse di merce trasportata via mare con approdo lungo le spiagge della Puglia. I risultati
ottenuti nel corso dei servizi di vigilanza stradale hanno evidenziato
la recrudescenza del fenomeno cui e’ stata riservata una particolare
attenzione investigativa. Nello specifico, verso la fine del mese di dicembre era stato arrestato un cittadino romeno di 35 anni sorpreso
alla guida di un furgone noleggiato all’interno del quale erano stati
occultati 25 chilogrammi di marijuana. Gli accertamenti effettuati a
seguito dell’arresto hanno quindi consentito di identificare il 32enne
considerato al vertice del sodalizio criminoso. “Attraverso gli sviluppi
investigativi – spiegano dalla Polizia Stradale - nello scorso mese di
aprile veniva monitorato un ulteriore singolare trasporto di droga effettuato dal suddetto cittadino albanese che, insieme ad un individuo
italiano (D.G. di 48 anni), si dirigeva dalla Puglia verso la Capitale.
Infatti mentre il cittadino italiano percorreva l’A/1 alla guida di un
autocarro, l’albanese lo precedeva a bordo di un’autovettura con funzioni di ricognizione e preavviso circa la possibile presenza di forze
di polizia lungo l’itinerario. Nonostante questo accorgimento, l’autocarro veniva bloccato all’altezza del casello di Frosinone con l’arresto
del conducente D.G. perché trovato in possesso di 125 chilogrammi di
marijuana confezionata in pacchetti da un chilogrammo ciascuno”. Gli
elementi raccolti nel corso delle indagini hanno consentito all’AutoAssociazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
gli autisti dormivano. Sospetti su altri colpi
Saccheggiano camion carico di
caffè, arrestati sei predoni di Tir
in autostrada. Gli uomini della
squadra di polizia giudiziaria del
Compartimento polizia stradale
di Ancona, allo scopo di arginare
i furti ai danni di camionisti in sosta notturna nelle aree di servizio
autostradali, da mesi predisponevano servizi volti all’identificazione di responsabili di tali reati, eventi
che gli scorsi mesi di aprile e maggio hanno interessato le Marche
con numerosi episodi. L’attenta osservazione del fenomeno ha evidenziato che gli autori si identificavano nella maggior parte dei casi
in pregiudicati di origine pugliese, organizzati in batterie composte da
6-8 uomini attrezzati con autovetture di staffetta ed autocarri dove
caricare la merce depredata consistente principalmente in derrate alimentari, abbigliamneto, pneumatici e materiale elettronico, il
tutto facilmente riposizionabile sul mercato. La decorsa notte infatti
durante il pattugliamento gli operatori della polizia hanno arrestato
all’interno della galleria Novilara, nel territorio del comune di Pesaro,
sei cittadini italiani di origini pugliesi, pregiudicati, tra cui padre e
figlio, che a bordo di due autovetture ed un autocarro avevano appena operato un furto aggravato presso l’area di servizio Foglia ovest.
i malviventi infatti, a seconda del loro modus operandi, dopo aver
parcheggiato a fianco dell’autoarticolato in sosta per la notte procedevano a tagliare la corda di chiusura del telo che copriva il vano del
carico e procedevano allo scarico di 13420 pacchi di caffe’, del valore
di circa 90.000 euro, per poi darsi a precipitosa fuga sulla corsia sud
dell’autostrada A/14.
da ilmessaggero.it
Polizia Stradale Verona Sud
33 kg di marijuana sequestrata e due
corrieri in carcere
Il proverbiale “fiuto” delle pattuglie della Sottosezione Polizia
Stradale di Verona Sud questa
volta ha portato all’arresto di due
albanesi ed al sequestro di poco
29
più di 33 kg di marijuana. Tradotto in termini pratici possiamo tranquillamente affermare che, oltre all’attività strettamente di repressione del traffico di stupefacenti, gli agenti hanno anche contribuito
a far sì che in circolazione ci sia meno gente in confidenza con gli
stupefacenti in particolare mentre è alla guida. Almeno questo è il
nostro auspicio IL FATTO: era di mercoledì, poco prima delle 19.00,
nel territorio veronese dell’autostrada A22 del Brennero, tra i caselli
di Affi e Verona nord, il traffico non era particolarmente intenso ed
una pattuglia della Polstrada era intenta a sorvegliarlo. Ad un certo
punto un furgone Mercedes di colore bianco transita a fianco degli
agenti che decidono di controllarlo. La procedura è nota, lampeggiante, paletta ed accostare a destra sulla piazzola di sosta. Alla guida del
veicolo vi era il cittadino albanese 25enne KAKANI Fation ed al suo
fianco sedeva il connazionale coetaneo KOKA Ylber Durante il controllo i due stranieri manifestavano un ingiustificato nervosismo che
insospettiva i poliziotti. Nel vano posteriore, infatti, vi erano numerosi
scatoloni marroni contenenti materiale isolante (fibra di vetro) e due
scatoloni di colore bianco che una volta aperti risultavano contenere
trenta confezioni (panetti) avvolte in cellophan trasparente, ognuna
posta sotto vuoto, il cui contenuto veniva in seguito accertato essere
Marijuana, per un peso complessivo lordo pari a grammi 33.020,00, la
quale veniva sottoposta a sequestro.
LE CONSEGUENZE: I due venivano tratti in arresto con l’accusa di
detenzione a scopo di spaccio di sostanza stupefacente ed associati
al carcere di Verona Montorio in attesa dell’odierna udienza di convalida che disponeva la custodia cautelare in carcere per entrambi in
attesa di giudizio.
Ravenna
ed ancora...
Scambio d’identità per superare l’esame teorico
della patente di guida. Nei guai sono finiti due
nigeriani di 33 e 37 anni, residenti a Ravenna
Polizia Stradale Faenza
Fermano un’auto con a bordo quattro cittadini
moldavi: due erano evasi dagli arresti
domiciliari
Vuole la patente, l’amico gli fa l’esame
di teoria e viene arrestato
Scambio d’identità per superare
l’esame teorico della patente
di guida. Nei guai sono finiti
due nigeriani di 33 e 37 anni,
residenti a Ravenna. A scoprire
il tentativo di truffa sono stati
gli agenti della Polstrada di
Ravenna, impegnati in un’attività
di controllo in collaborazione
con l’Ufficio Provinciale della
Motorizzazione Civile. Mercoledì i poliziotti della squadra di Polizia
Giudiziaria sono intervenuti durante la seduta di esami teorici a
quiz informatici. Gli agenti si sono focalizzati in particolare su un
cittadino di nazionalità nigeriana, residente in città, il quale, in sede
di presentazione aveva palesato notevoli difficoltà a capire la lingua
italiana scritta. In quella circostanza, il candidato aveva richiesto ed
ottenuto di essere supportato, durante l’esame, dell’ausilio di cuffie
che riproducono in forma vocale, la domanda a quiz somministrata
anche a video. All’orario dell’esame, insieme agli altri candidati si è
presentato quello che avrebbe dovuto essere il candidato, 37 anni,
mentre si trattava di un un suo conoscente, 33 anni. Quest’ultimo,
30
somigliante all’amico, ha presentato i documenti di identità (carta
d’identità e permesso di soggiorno) del 37enne. Il personale in abiti
civili, mescolatosi ai candidati del turno seguente, ha seguito quello
che avrebbe dovuto essere il 33enne attraverso il largo finestrone
dell’aula di esame che garantisce il carattere di pubblicità dell’esame
medesimo. L’extracomunitario mostrava un certo nervosismo, ma ha
comunque portato a termine l’esame fra i primi. Lasciata quindi l’aula,
dopo la qualificazione degli agenti è stato richiesto di esibire i propri
documenti e, dopo avere consegnato quelli del proprio conoscente,
si è dato precipitosamente alla fuga, raggiungendo la via Trieste e
dirigendosi verso il centro città, inseguito a breve distanza dai poliziotti.
Dopo un lungo inseguimento, l’individuo è stato bloccato e perquisito.
Nel parcheggio della Motorizzazione è stata trovata la sua auto, al
cui interno si trovavano i veri documenti del 33enne (che peraltro è
già titolare di patente di guida). Lo straniero è stato accompagnato
negli uffici della Polstrada, per la corretta identificazione mentre il
funzionario della Motorizzazione ha comunicato che il candidato aveva
brillantemente superato l’esame teorico di guida. Naturalmente,
l’esito dell’esame è stato fatto annullare e il 33enne è stato arrestato
per sostituzione di persona, falsa attestazione a un pubblico ufficiale
sulla identità propria; induzione in errore del pubblico ufficiale che
aveva constatato la idoneità al successivo esame pratico; rifiuto di
indicazioni sulla propria identità personale e resistenza a Pubblico
Ufficiale. L’amico è stato denunciato a piede libero. Il giudice Corrado
Schiaretti (pubblico ministero Stefano Stargiotti) ha convalidato
l’arresto e condannato l’interessato per direttissima ad una pena di
mesi dieci di reclusione, patteggiati con la difesa.dipendenza e morte.
(ASAPS)
da ravennatoday.it
Trovati nell’auto arnesi da scasso utilizzati
per i furti negli appartamenti Mondragone (CE)
Falsi incidenti stradali: GdF denuncia 5 persone
Calabria
Polizia Stradale sventa truffa a danno di
un’azienda olearia di Feroleto Antico
Polizia Stradale di Arcore
Dopo un inseguimento ai 200 all’ora in
autostrada, una pattuglia viene speronata ma
riesce a fermare una macchina di lusso rubata
pochi giorni prima: gli occupanti riescono a
fuggire. All’interno arnesi da scasso
S.Giovanni Valdarno (Arezzo)
Contrabbanda sigarette ma viene scoperto:
tradito dall’auto in panne Arrestato e
condannato a 450mila euro di multa
31
Notizie Lampo
Padova
Trascina ragazza
per 4 km
La conducente era
sotto psicofarmaci
Arrestata!
Ma il decreto del
ministero della sanità
con l’elenco dei farmaci
pericolosi per la guida
dov’è? E il famoso
“pittogramma”
esplicativo per i farmaci
pericolosi per la guida che
fine ha fatto?
farmaci pericolosi per la guida
e dall’estate 2011 sarebbero
a disposizione confezioni con
un pittogramma esplicativo in
bell’evidenza. È questo quanto
prevedeva la legge 120/2010 di
modifica al codice della strada.
Una semplice immagine che il
paziente avrebbe visto tutti i
giorni e che, magari, gli avrebbe
ricordato i rischi di mettersi alla
guida sotto l’influenza di quei
farmaci. Ma evidentemente non
viviamo in un paese normale,
sempre impegnato e distratto
da mille emergenze, tanto da
lasciare l’incolumità dei propri
cittadini all’ultimo posto.
Evidentemente la sicurezza
(stradale) non è più un problema.
Ecco perché, come cittadini,
abbiamo bisogno ancora di più
dell’aiuto di medici e farmacisti.
No Luigi non viviamo in un
Paese normale.
I tagli alla
manutenzione delle
strade impediscono
anche il taglio
adeguato dell’erba
Lo sfalcio è sempre
più occasionale e cala
la visuale negli incroci
stradali
(ASAPS) Ecco forse la
conducente andava arrestata
prima. Di questo uso di
medicianali, che poi sono
sostanze psicotrope come
ASAPS ne abbiamo parlato più
volte m...a dovremmo tornare
a parlarne. Per cominciare ci
chiediamo subito con le parole
di Luigi Altamura comandante
della PL di Verona: se vivessimo
in un paese normale il Ministero
della Salute avrebbe individuato
entro fine 2010 l’elenco dei
32
Avevamo già richiamato
l’attenzione sulla situazione
drammatica di molte strade
con buche che assomigliano a
crateri, con un fondo stradale
ormai completamente dissestato
per molti tratti di statali,
provinciali e comunali. Abbiamo
per questo invocato l’apertura
di un’inchiesta nazionale sullo
stato delle strade e abbiamo
anche scritto al Presidente
del Consiglio Enrico Letta e al
Ministro delle Infrastrutture
e Trasporti Maurizio Lupi,
segnalando lo stato ormai
drammatico di molte strade che
si trovano in una condizione
tale da non poter ormai più
garantire non solo la tutela
meccanica dei mezzi, ma anche
condizioni minime di sicurezza
per conducenti e trasportati.
Ora in questa primavera
piovosissima si affaccia un
nuovo problema. E’ sotto gli
occhi di tutti una crescita
abnorme dell’erba a fianco delle
strade che invade, quasi dando
l’idea di un restringimento, i
bordi delle strade. Erba che
ha raggiunto altezze inusuali
creando condizioni di ostacolo
alla visibilità nelle aree
delle intersezioni a raso, con
l’incremento dei fattori di
rischio. Una volta lo sfalcio
avveniva con regolarità e la
rasatura dell’erba garantiva
visuali adeguate. Oggi non è
più così. La trascuratezza nella
manutenzione stradale, come
al solito addebitabile ai tagli
dei fondi delle amministrazioni
proprietarie delle strade,
non permette i tagli periodici
e necessari dell’erba, con
un’ulteriore elevazione del
rischio sulla strada in particolare
per i ciclisti e motociclisti
spesso resi invisibili dall’ormai
ingovernabile altezza dell’erba.
C’è solo da sperare che smetta
di piovere? (ASAPS)
Metà dei bambini
in pericolo in auto
In Italia il 46%
dei piccoli viene
trasportato senza
sicurezza
Al via un progetto da
Bologna dell’Usl e
Polizia Municipale
(Nota: l’Osservatorio il
Centauro - Asaps nel 2012
ha contato 60 decessi fra
i bambini da 0 a 13 anni
34 erano trasportati 57%.
13 bambini sono morti in
grembo prima di nascere.
Nel 2012 al 20 maggio 16
vittime, di cui 9 trasportate
56%)
Uno studio del Dipartimento di
Sanità Pubblica dell’Azienda
Usl di Bologna, compiuto
sul territorio metropolitano,
sottolinea che il 46.7% dei
bambini non viene messo
correttamente in sicurezza
durante il trasporto in auto.
In particolare, su 424 minori
osservati, 340 dei quali con
un’altezza inferiore a 150 cm
(la normativa italiana non fa
distinzioni in base all’età o al
peso del bambino, ma individua
l’altezza fino 150 cm come
limite per rendere obbligatorio
il seggiolino), il 46.7% non
viaggiava in condizioni di
sicurezza. Gli altri 84 bambini, di
altezza superiore a 150 cm, per
il 66% erano allacciati sul sedile
anteriore, mentre il 34% sedeva
sul sedile posteriore senza alcun
tipo di protezione. I dati sono
stati divulgati in occasione della
n. 162
presentazione di ‘Proteggiamo il
futuro’, il progetto sperimentale
di sensibilizzazione sul corretto
utilizzo in auto dei seggiolini
per bambini, promosso dal
Dipartimento di Sanità Pubblica
dell’Azienda Usl di Bologna in
collaborazione con il Comune
di San Lazzaro di Savena
(è il comune che già aveva
vietato il fumo in molti spazi
aperti). Il progetto è stato
individuato grazie all’impegno
che la Polizia Municipale ha
dimostrato negli anni nella
realizzazione di programmi
di educazione stradale.
Nell’ambito del progetto
gli operatori della Polizia
Municipale hanno già compiuto
un corso di aggiornamento
organizzato dal Dipartimento di
Sanità Pubblica. Nelle prossime
settimane saranno organizzati
incontri con i cittadini, per
informarli e aggiornarli sul
corretto uso dei seggiolini.
Nel prossimo autunno,
infine, la Polizia Municipale
intensificherà i controlli sul
corretto uso dei seggiolini.
da repubblica.it
Siracusa
“IL MIO SABATO
SERA SENZA
ALCOL E DROGA”
Manifestazione per
e con gli studenti
delle scuole superiori
Proiettato il film
Young Europe
Ho il piacere di comunicarvi
che anche quest’anno, per
il terzo anno consecutivo,
nell’ambito dei “percorsi
tematici per l’educazione
stradale” si è svolto a Siracusa,
con grande successo, il
“Progetto Icaro 13”, fortemente
voluto dall’ufficio scolastico
provinciale e dal Comandante
della Sezione V.Q.A. dr.
Antonio Capodicasa. Anche
per quest’anno, il progetto ha
previsto la partecipazione degli
studenti al concorso organizzato
in sede locale dal Provveditorato
agli studi e dal Comandante
Capodicasa denominato “IL MIO
SABATO SERA SENZA ALCOL E
DROGA”, che ha visto l’adesione
di 27 istituti scolastici su 28
esistenti nell’intera provincia
aretusea. In pratica, agli
studenti è stato richiesto di
realizzare una performance
teatrale, musicale e/o di danza
sul loro sabato sera senza alcol
ne droga, della durata massima
di cinque minuti, che potesse
suggerire dei comportamenti
virtuosi da adottare per
evitare le cosiddette stragi
del sabato sera. Le prime
tre performance classificate
(1° cl.- istituto Moncada di
Lentini “Vitadipendente”; 2°
cl. - Istituto Elio Vittorini di
Lentini “doppio senso”; 3° cl.
- Istituto I.P.S.I.A. “Calapso” di
Siracusa “guido, guido… come
guido”) si sono esibite presso
la Multisala planet Vasquez di
Siracusa, dopo la proiezione
del film “Young europe”, che
è avvenuta nelle giornate del
6, 7 e 8 maggio. Gli Istituti
vincitori sono stati premiati
da S.E. il Prefetto di Siracusa
dr. Armando Gradone e dal
Comandnate Capodicasa, con
un’opera realizzata dai ragazzi
del liceo artistico “A. Gagini”
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
di Siracusa in collaborazione
con l’istituto “Nervi” di Lentini
ed il liceo artistico “Platone”
di Palazzolo Acreide. Alle tre
giornate di proiezione del film
hanno partecipato in totale
circa 2500 ragazzi i quali,
subito dopo hanno dato vita
ad dibattito tra i componenti
della consulta giovanile, il
regista Matteo Vicino, due
giovani attori protagonisti
ossia Giulio Ginnetti in arte
Federico e Victoria Oberli in
arte Josephine, il Comandante
provinciale della Polizia
Stradale, ed un rappresentante
del Provveditorato agli Studi
di Siracusa. Naturalmente la
proiezione del film ha costituito
il momento conclusivo di un
percorso formativo attuato nei
mesi scorsi dal Comandante
della Polizia Stradale di Siracusa
dott. Antonio Capodicasa,
coadiuvato dai Comandanti dei
Distaccamenti Polstrada di Noto
e di Lentini, con gli studenti dei
27 istituti di istruzione superiore
della provincia di Siracusa, che
hanno aderito al progetto, con lo
scopo di prepararli alla visione
del film mediante degli incontri
propedeutici. Tali incontri con
gli studenti delle quarte e
quinte classi si sono sviluppati
con una successione di video
formativi, appositamente creati,
contenenti le testimonianze
di giovani vittime di incidenti
stradali che con il loro
linguaggio semplice e diretto,
hanno raccontato ad altri giovani
la loro triste vicenda. Inoltre,
volevo segnalarvi che abbiamo
avuto il piacere di avere alla
prima giornata di proiezione
il V.Q.A. dott. ssa Elisabetta
MANCINI, Dirigente della I^
Divisione del Servizio Polizia
Stradale di Roma. Vi ringrazio
per il tempo dedicatomi e per
l’eventuale pubblicazione sul
sito ASAPS. Cordialmente.
Isp. Sup. SUPS Giuffrida dr.
Francesco Referente Sezione
Posltrada Siracusa
Anche l’ASAPS si complimenta per la bellissima
iniziativa organizzata dalla
Sezione Polizia Stradale di
Siracusa.
Treviso
Stroncato da un male
incurabile a 58 anni
Polizia Stradale
in lutto, morto
Ferdinando Piccenna
Dal 1999 al 2006 aveva
comandato la sezione di
Treviso, poi a Padova
TREVISO - Polizia Stradale in
lutto. E’ morto all’ospedale San
Camillo Ferdinando Piccenna, 58
anni, ex dirigente della Polstrada
di Treviso dal 1999 al 2006.
Ferdinando Piccenna, 58 anni,
ex dirigente della Polstrada di
Treviso dal 1999 al 2006. Dal
2006 al 2012 aveva lavorato alla
Polstrada di Padova, incarico
abbandonato qualche mese fa,
quando gli venne diagnosticato
un tumore. Il dott. Piccenna
era nato a Napoli il 9 luglio
1954 e dopo aver conseguito
la Laurea in Giurisprudenza,
era entrato al far parte
33
dell’Amministrazione della
Pubblica Sicurezza nel 1983.
Dopo il corso di formazione ha
prestato servizio a Torino, Asti
e Livorno prima di approdare,
sul corpo inanimato del figlio,
a stento trattenuto dai colleghi
della polizia stradale che
stavano effettuando i rilievi
dell’incidente. Scene strazianti
che, purtroppo, si ripetono ogni
volta che un genitore sopravvive
ad un figlio. E che ritornano alla
memoria quando la stessa sorte
che toccò al giovane Matteo,
ieri è toccata anche al padre
Massimiliano che, in moto,
in un momento di serenità,
improvvisamente perde la vita
sulla strada. Analogie e assurde
coincidenze che acuiscono il
dolore.
Casalpusterlengo (LODI)
Si è svolta la
“terza marcia del
Cesaris” organizzata
dalla scuola per
sensibilizzare
gli studenti sulla
sicurezza stradale
in ricordo di tre
compagni morti
in un incidente
Partecipa l’ASAPS:
alcuni poliziotti
corrono con i “colori”
dell’Associazione
Si è tenuta sabato quattro
maggio la “terza marcia
Cesaris” organizzata dall’Istituto
Scolastico con l’intento di
aggregare gli studenti in un
momento in ricordo di tre
giovani compagni deceduti
alcuni anni orsono in seguito
ad un grave incidente stradale.
La manifestazione podistica,
ovviamente non competitiva,
si è articolata lungo due
34
percorsi di 7 e 11 chilometri
attraverso la campagna
lodigiana e si è avvalsa del
supporto tecnico logistico del
Gruppo Podistico Casalese e
della Croce Casalese. Come
dicevamo la manifestazione
nasce da un triste evento, la
morte di quattro ragazzi in un
sabato sera di alcuni anni fa.
Tre di questi frequentavano
l’istituto scolastico CESARIS
di Casalpusterlengo e l’Istituto
ha pensato bene di trovare
un momento per condividere
sia il ricordo sia il problema
della sicurezza stradale e
degli incidenti che portano
via tante giovani vite nei fine
settimana. Per questo motivo
gli organizzatori della marcia,
durante l’ultima edizione di
ICARO 2013 progetto “Young
Europe” hanno invitato a
partecipare alla suddetta
manifestazione anche alcuni
colleghi della Polizia Stradale
di Lodi e Guardamiglio.
Questi hanno chiesto
l’intervento dell’ASAPS che
ha immediatamente deciso di
patrocinare la manifestazione
e, così, alcuni colleghi si sono
presentati al nastro di partenza
con i “colori” dell’Associazione.
Prima di cimentarsi nella corsa
podistica i colleghi sono stati
oggetto di numerose richieste di
chiarimenti e hanno risposto alle
domande degli studenti che non
immaginavano la presenza dei
poliziotti, anche se in borghese,
alla corsa del loro Istituto. I
proventi ricavati dalle quote di
iscrizione alla manifestazione
sono stati utilizzati per delle
borse di studio per i ragazzi
che frequentano l’istituto. Per
tornare alla “corsa” il raduno si
è svolto alle 08:30 e, dopo una
breve presentazione dell’ASAPS
al corpo studentesco, alquanto
stupito ma contento della
partecipazione, la marcia è
partita verso le 09.15 per
incanalarsi lungo i due percorsi
dalle differenti lunghezze e
ha visto la partecipazione,
nonostante la marcia non fosse
assolutamente competitiva,
del “Gruppo podistico”
di Casalpusterlengo. La
manifestazione ha raggiunto
un notevole successo tanto
che i colleghi della Stradale
di Lodi e Guardamiglio hanno
subito deciso di dare la propria
disponibilità anche per quella
del prossimo anno. Con questo
piccolo gesto i colleghi della
Stradale, oltre a partecipare
ad una manifestazione che
racchiude in sé ricordi e
valori importanti come quelli
dell’amicizia, del dolore per la
scomparsa di un coetaneo e la
consapevolezza dell’importanza
di una cultura della sicurezza
stradale, hanno in qualche modo
voluto dimostrare ai ragazzi che
la Polizia Stradale non è solo
l’agente rigido e inquadrato che
deve “punire” chi non rispetta
le regole, ma persone comuni
vicine alla gente nella vita di
tutti i giorni. (ASAPS)
Treviso
E’ deceduto
il 6 maggio il
comandante della
Polizia Provinciale
Mario Rachello
Leonardo Muraro: “La
sua figura mancherà a
tutta l’amministrazione
provinciale e a chi ha
avuto la fortuna di
conoscerlo”
E’ scomparso lunedì 6 maggio,
all’età di 55 anni, Mario
Rachello, comandante della
polizia provinciale di Treviso.
Rachello, residente a Quinto di
Treviso con la moglie e il figlio,
era dipendente della Provincia
dal 1988. “Siamo ancora
sconvolti – ha commentato il
presidente Leonardo Muraro
– Era un grande uomo e un
grande professionista. Sempre
solare e fiero del suo lavoro.
Da comandante della polizia
provinciale ha portato avanti
grandi risultati in favore dei
cittadini. La sua figura mancherà
a tutta l’amministrazione
provinciale e a chi ha avuto la
fortuna di conoscerlo”.
da trevisotoday.it
E’ meglio che torni a casa
un figlio senza patente
che una petente senza figlio!
ASAPS un sostegno alla Sicurezza.. di tutti
n. 162
Posta
Polizia Stradale
Quelli della Squadra
Acrobatica si ritrovano insieme per una
immersione nei ricordi, anche se la “Festa
è finita...”
Presenti tutti gli istruttori
con i mitici Walter Neri e
Alberto Santarelli
Italia, hanno aderito perché fieri
di appartenere al Centauro e di
indossare tutti i giorni l’uniforme sulle nostre strade per poi
dedicarsi, quando chiamati, ad
esercitarsi per poi dare il meglio
durante le varie esibizioni nazionali e fare sì che tutto proceda
nel migliore dei modi. Purtroppo,
l’ultimo saggio risale alla sfilata
del 2 Giugno 2010 e tutto si è
poi spento per carenza di fondi.
Ma questo personale ha voluto
rivedersi e dell’intero gruppo che
costituisce la Squadra Acrobatica della Polizia Stradale, hanno
risposto alla chiamata 55 di essi
i quali si sono giunti nei dintorni
Al dott. Giordano Biserni
Presidente dell’ASAPS
Carissimo Presidente, ritengo
utile portate alla sua attenzione
che il grande gruppo acrobatico dei motociclisti della Polizia
Stradale, che dal lontano 1997
dopo il 50° anniversario della Polizia Stradale si è esibito
con saggi in piazze e caserme,
ha ritenuto - per affiatamento
e spirito di corpo - ritrovarsi lo
scorso 26 aprile presso il ristorante “il Minatore” di Borello
di Cesena. I componenti della
squadra, provenienti da tutta
grande gruppo che ha rappresentato la Polizia Stradale. Al ritrovo
non sono mancate le emozioni e
al gruppo si sono aggiunti anche
tutti gli Istruttori che negli anni ci
hanno guidato e seguito. A loro
sono stati consegnati dei quadri
ricordo della fantastica giornata
trascorsi insieme. Anticipatamente la ringrazio e allego alcuni
fotogrammi della serata. Le sarò
veramente grato se fosse possibile pubblicare il tutto sulla interessante rivista IL CENTAURO.
Cordiali saluti.
Ass. C. Andrea Roni
del glorioso CAPS di Cesena anche senza dover partecipare ad
un SAGGIO MOTOCICLISTICO,
sobbarcandosi ore di viaggio e
facendosi carico delle spese di
soggiorno per la sola soddisfazione di ritrovarsi a tavola, insieme,
e per abbracciarsi come se non
fosse cambiato nulla per questo
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
Ragazzi ci fate venire una gran
malinconia per quello che avete
rappresentato di bello e di professionale nella Polizia Stradale. Quante volte vi ho visto alla
Festa della Polizia in Piazza del
Popolo a Roma. Quando entravate voi con la Cavalcata delle
Valchirie di Wagner sparata a
tutto volume l’applausometro
della gente e delle autorità toccava l’apice di giornata. Indiscutibilmente. Tutti lì incantati
a guardare la vostra precisione,
la vostra bellissima scenografia
con incroci perfetti quanto emozionanti. E giù scrosci di applausi da spellarsi le mani. Quante
volte ho visto il Presidente della
Repubblica e il compianto Capo
Antonio Manganelli venirvi a
salutare e ringraziare. Sembra
passato un secolo, anche perché
ora la Festa è finita e già da due
anni il vostro saggio non aveva
trovato posto nella cerimonia.
State tranquilli nel cuore di tanti
colleghi della Polizia Stradale e
di tanti amici e cittadini il posto
che vi spetta è rimasto. Tutto!!
Però il vostro ritrovarvi a Cesena con gli istruttori Walter Neri
e Alberto Santarelli in testa ci
fa venire un groppo alla gola
quasi aveste certificato la fine
di un’epoca di una bella epoca
della Specialità, che tanti agenti
di oggi non potranno vivere, ma
solo guardare su qualche video
rimanendo incantati. Se non ve
lo dice nessuno grazie per quello che avete rappresentato ve lo
dice l’ASAPS. Siate orgogliosi.
Con affetto e tanta stima.
Giordano Biserni
Quando il VIP è
arrogante e cafone e
l’agente della Stradale
un vero professionista
Una storia tutta da
leggere raccontata
da un automobilista
testimone
Abbiamo ricevuto la mail che
segue che secondo noi è tutta
da leggere e dimostra quali tipi
possono incontrare gli agenti su
strada durante il loro ordinario
servizio. Se non ce l’avesse inviata un normale cittadino, testimone dell’accaduto, forse non
gli avremmo dato importanza.
Abbiamo inviato la mail al Direttore del Servizio Polizia Stradale. Secondo noi andrebbe fatta
36
un’indagine per individuare quel
capo pattuglia per dargli una parola di elogio. I nomi e cognomi
sono stati resi anonimi dalla redazione. Ecco i fatti
Buongiorno gentile Redazione,
mi chiamo Andrea B. sono di
Vermezzo, ho 36 anni e spesso
sono in riviera. Volevo raccontarvi un fatto interessante a
cui ho assistito di persona ieri
(martedì 28 maggio) all’interno
dell’autogrill di Sestri Levante
vicino Genova. Dunque i fatti:
nel tardo pomeriggio, 5 o 5 e 30,
mi sono fermato con mia moglie
all’interno del bar dell’autogrill
per un caffè ed era pomeriggio
inoltrato quando noto una macchina, un Suv Bmw grigio, che
si ferma bella comoda proprio
davanti alle porte dell’autogrill
fuori dai parcheggi un po’ più
distanti e penso subito all’ottimo
esempio di civiltà... Comunque
noto entrare nel grill due persone con un bambino in braccio che
si dirigono verso i bagni e subito
la ragazza a fianco a me riconosce XX (una starlet televisiva) ed
il compagno/marito. Fin qui nulla
di strano se non che uscito a fumare una sigaretta vedo che la
macchina è stata lasciata aperta
con le portiere anch’esse aperte,
con borse e telefoni in bella vista... e poi si dice la tentazione
fa l’uomo ladro penso io. Comunque in quell’istante entra nel
parcheggio antistante l’autogrill
una pattuglia della Stradale che
subito si ferma ed inizia ad osservare la macchina. Il poliziotto
scende, si guarda attorno, guarda dentro la macchina mentre io
continuo a fumare, poi mi chiede
se la macchina fosse mia ma io
rispondo di no. A questo punto
comunica qualcosa con la radio
e aspetta, passano diversi minuti, io ho già finito di fumare ma
resto in attesa curioso, escono
la XX col fidanzato ed entrano in
macchina. L’agente si avvicina e
chiede informazioni, la risposta
del compagno è stata raggelante
“ma cosa venite sempre a darci
fastidio non vedi che dovevo
cambiare il bambino cazzo”, l’agente: “bene ma lasciare la macchina aperta incentiva i furti ed
in questi autogrill con le vacanze
vicine si intensificano i furti e le
rapine, poi abbiamo anche controllato che non fosse rubata”
(molto freddo io sarei già partito con vaffa), risposta di lei (la
“diva”) “ma non siamo mica DUE
RAPINATORI PER CHI CI PRENDE!” e giù una serie di “ma io
non so, è incredibile, ma vedi tu
etc..” Io non credo alle mie orecchie, incalza il compagno, “volete avere l’ultima a tutti i costi!”.
Il poliziotto dice: “Allora datemi
per cortesia i documenti”qui
inizia tutta una serie di voli pindarici dell’uomo su come solo in
Italia certe cose succedessero e
su come chiedere il libretto ad
un automobilista e poi proprio
a lui fosse un grave affronto (a
lui forse) ed in tutto questo, io
e mia moglie eravamo a 2 metri, l’agente calmo calmissimo...
adesso spara! pensavo io, invece
neanche una piega e con lui l’altro collega. Ad un certo punto la
XX inizia a dire “ma si dai tesoro
dagli ragione su e solo quello che
vogliono tanto sanno benissimo
chi sono vero?...non lo facciamo
più” ed inizia a ripetere questa
nenia come una cantilena infantile presa in giro, a corollario del
classico non sa chi sono io. Giuro
stavo per intervenire perché era
insopportabile, ma il poliziotto
imperturbabile continua a controllare i documenti poi con un
tono bello vivo La Polizia Stradale vi augura un buon viaggio! con
un sorriso a 67 denti! fantastico
il sottile sarcasmo è indescrivibile a parole... e tutti i presenti
si sono messi a ridere (noi compresi) mentre i due piccioncini si
sono zittiti e risaliti in macchina
hanno ripreso il loro viaggio. Ho
voluto fare poi i complimenti a
quei due ragazzi della polizia per
la signorilità... Perché vi racconto
questo piccolo episodio quasi banale mi chiederete e di poco conto se vogliamo, per due motivi:
il primo è che la presunzione di
persone pseudo famose diventa
in questa bella Italia arroganza
e voglia di fare un po’ ciò che si
vuole senza regole e rispetto (in
America, come visto di recente,
la polizia mette le manette anche
a chi ha vinto l’oscar e poi i vip o
presunti tali chiedono scusa alle
istituzioni e non se ne burlano)
mancando poi di rispetto volutamente a chi le regole le deve far
rispettare anche le più banali. Il
secondo motivo perché ho visto
finalmente l’imperturbabilità che
vorrei nello Stato, ho visto l’intelligenza prevalere sull’ignoranza,
la ragione sul torto, il lei sul tu
ma soprattutto l’educazione sulla cafonaggine (maleducazione è
troppo poco) e scrivo perché questa bella Italia di brave persone
Il Centauro - Notiziario ASAPS
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prevalga sull’altra sempre sui
rotocalchi a mostrare una faccia
che poi si rivela ben diversa e
scrivo perché si devono sapere
queste cose perché soprattutto
dal vivo sono episodi che ti fanno
stare bene e ti danno un pizzico
di ottimismo mostrando che il sistema gira nella direzione giusta,
in fin dei conti si vive di queste
piccole cose.
Grazie Andrea
PS: ovviamente scrivo a voi per
complimentarmi con la Polizia
Stradale e vorrei che tale impegno fosse apprezzato da più persone possibili buon lavoro e dite
bravi a quei ragazzi.
e-mail firmata
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