Università degli Studi di Trento Facoltà di Giurisprudenza Laurea Specialistica in Giurisprudenza Programmi di insegnamento A n n o Ac c a d e m i c o 2 0 0 9 ‐ 2 0 1 0 La presente Guida è accessibile on line al seguente indirizzo: http://portale.unitn.it/jus/guida.htm Pubblicazione ufficiale a cura della Segreteria della Presidenza della Facoltà di Giurisprudenza; luglio 2009 1
CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE 2009‐2010 1° Semestre Lezioni del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza e del Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza: dal 14 settembre al 4 dicembre 2009 Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (1 appello) dal 2 al 27 novembre 2009 Sessione d’esame per corsi con didattica nel primo semestre dal 14 dicembre al 22 dicembre 2009 Sospensione delle attività: dal 23 dicembre 2009 (compreso) al 06 gennaio 2010 (compreso) Sessione esami 1° semestre (2 appelli) dal 7 gennaio 2010 al 19 febbraio 2010 2° Semestre Lezioni: dal 22 febbraio 2010 al 21 maggio 2010 Sospensione delle attività: dal 1 aprile 2010 (compreso) al 7 aprile 2010 (compreso) Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (1 appello) dal 8 aprile al 30 aprile 2010 Sessione d’esami per corsi con didattica nel secondo semestre o in entrambi i semestri (1 appello) dal 24 maggio al 1 giugno 2010 Sessione esami 2° semestre dal 3 giugno 2010 al 30 luglio 2010 (2 appelli) Sessione d’esami autunnale dal 30 agosto 2010 al 17 settembre 2010 (1 appello) Sessioni per le tesi di laurea: Per l’anno accademico 2008/2009: 15 aprile 2009, 03 giugno 2009, 08 luglio 2009, 09 settembre 2009, 21 ottobre 2009, 09 dicembre 2009, 13 gennaio 2010, 10 marzo 2010. Per l’anno accademico 2009/10: 9 giugno 2010, 7 luglio 2010, 8 settembre 2010, 20 ottobre 2010, 15 dicembre 2010, 19 gennaio 2011, 16 marzo 2011. Consigli di Facoltà: 09 settembre 2009, 21 ottobre 2009, 09 dicembre 2009, 13 gennaio 2010, 10 marzo 2010, 14 aprile 2010, 19 maggio 2010, 9 giugno 2010, 7 luglio 2010, 8 settembre 2010, 20 ottobre 2010, 15 dicembre 2010, 19 gennaio 2011, 16 marzo 2011. 2
FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Il fregio qui illustrato è tratto da: PIERO CALAMANDREI, Elogio dei giudici scritto da un avvocato. Introduzione di Paolo Barile, Firenze, Ponte alle Grazie, 1999 3
PRESENTAZIONE L’impostazione culturale e scientifica della didattica della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, a partire dal suo primo anno accademico (1984‐85), si è ispirata all’idea secondo la quale la formazione del giurista richiede in primo luogo la comprensione del fenomeno giuridico quale realtà sociale ed istituzionale che caratterizza ogni società umana. Il fenomeno giuridico non può essere circoscritto nel tempo e nello spazio e ricondotto ad un solo ordinamento giuridico statuale (quello italiano odierno) ma richiede di essere studiato e compreso anche attraverso la comparazione con altri, sia in prospettiva storica (diacronica) che nella dimensione contestuale (sincronica), con riguardo tanto a sistemi giuridici che esprimono un’evoluzione di radici comuni (quale ad esempio il diritto romano), quanto a sistemi che si richiamano a presupposti originari distinti (ad esempio in contesti extraeuropei). La comparazione agevola dunque la comprensione e la conoscenza critica anche del proprio ordinamento e favorisce pertanto l’acquisizione di fondamenti culturali e metodologici che si pongono quale premessa per un solido sapere professionale. Questa impostazione si rivela di particolare rilevanza ed attualità nel nostro tempo, nel quale fenomeni quali l’integrazione sovranazionale europea, la mondializzazione dei rapporti sociali, economici e culturali e lo sviluppo delle tecnologie (fra le quali, importantissime, quelle dell’informazione) esigono una formazione appropriata anche per il giurista, al quale si richiede di saper guardare al fenomeno giuridico quale esso si manifesta oggi nello scenario mondiale con sensibilità dialogiche e capacità metodologiche idonee a consentirgli l’esercizio di professionalità adeguate. La Facoltà di Giurisprudenza di Trento, sulla base di questa impostazione e in conformità con il nuovo ordinamento nazionale quinquennale degli studi giuridici, offre il Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, articolato in un percorso di diritto “interno” ed uno di diritto “europeo e transnazionale”, il quale è destinato all’apprendimento contestuale del diritto interno italiano in congiunzione con il diritto di altri ordinamenti, del diritto comunitario e del diritto internazionale. Il titolo di Laurea Magistrale è titolo di ammissione per la continuazione degli studi presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, opportunità formativa unica che consente di accedere, una volta superati gli esami e i concorsi previsti, alle tradizionali professioni forensi. La Facoltà di Giurisprudenza di Trento concorre inoltre alla didattica della Laurea Specialistica in Studi Europei e Internazionali – di natura interdisciplinare e integrata con conoscenze economiche, politologiche e sociologiche – della quale rilascia il titolo in relazione all’indirizzo giuridico, che offre invece una preparazione destinata a professioni non forensi ma nelle quali il diritto rappresenta comunque un patrimonio professionale indispensabile. L’offerta formativa post laurea prevede anche il dottorato di ricerca e masters di secondo livello. Rispetto a queste finalità formative, l’organizzazione didattica della Facoltà presenta alcuni propri caratteri tipici quali l'articolazione dell'insegnamento con corsi integrativi, avanzati e specialistici, l’organizzazione di laboratori applicativi, una programmazione annuale dei corsi aggiornata alle moderne prospettive professionali del giurista europeo, l'internazionalizzazione dei programmi didattici e del corpo docente con numerosi visiting professors, un’ampia offerta di opportunità per la mobilità internazionale di studenti e corsisti, il rilievo dato alla formazione linguistica e informatica, l'organizzazione di tirocini professionali anche all'estero. La scienza giuridica è un affascinante e formidabile strumento per comprendere la realtà che ci circonda e per intervenire su di essa con un sapere professionale. La preparazione universitaria del giurista corrisponde ad un impegno formativo di livello superiore e di alto profilo culturale e scientifico nell'apprendimento delle conoscenze e nell'acquisizione sistematica del metodo giuridico. L’articolazione dei percorsi formativi offerti dalla Facoltà di Giurisprudenza di Trento sollecita un impegno individuale ancora maggiore e più intenso tanto per i docenti quanto per gli studenti, che sono chiamati a comprendere la propria vocazione professionale e ad investire nei propri studi universitari le energie richieste. 4
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA 5
ORDINAMENTO DEGLI STUDI PREMESSA Il nuovo ordinamento nazionale degli Studi Giuridici, fatta salva la possibilità per gli studenti già iscritti di proseguire e terminare con l’ordinamento del “3+2”, sopprime i corsi di Laurea Triennali ed il corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza. INTRODUZIONE Il piano di studi del corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza varia a seconda dell’indirizzo scelto. Obiettivo del corso è quello di consentire ai laureati di acquisire una formazione giuridica di livello superiore, premessa indispensabile per l’accesso alle professioni legali (avvocatura, magistratura, notariato), nonché per i concorsi per la dirigenza nell’amministrazione pubblica. La specializzazione maturata in questo ulteriore biennio di studi giuridici consentirà l’accesso alle seguenti carriere: Concorso per Uditore Giudiziario (magistratura), Esame di Avvocato, Concorso per Procuratore presso l’Avvocatura dello Stato, Concorso Notarile, Concorso Diplomatico, Concorsi per la Dirigenza della Pubblica Amministrazione. ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE ABILITÀ LINGUISTICHE LINGUA E DIRITTO Il rapporto tra lingua e diritto costituisce un aspetto cruciale nella formazione attuale del giurista. Il diritto si esprime quasi sempre attraverso la lingua e in particolare attraverso una vera e propria lingua giuridica, caratterizzata da concetti e categorie del tutto specifiche, che variano notevolmente da un ordinamento giuridico all’altro. La traduzione del diritto in una lingua diversa da quella di origine (si pensi alla traduzione del diritto italiano, ad esempio, in inglese o francese) implica quindi una delicata opera di trasposizione di tali concetti e categorie, non solo linguistica, ma altresì giuridica e culturale. La progressione dell’integrazione giuridica comunitaria e, più in generale, gli effetti della globalizzazione rendono sempre più importante l’apprendimento delle lingue giuridiche, così come della traduzione giuridica; ciò non rappresenta solamente l’oggetto di una semplice specializzazione, ma costituisce una conoscenza imprescindibile per il giurista che intende aprirsi alla dimensione europea, transnazionale ed internazionale. Non da meno, tali conoscenze rappresentano un importante completamento del curriculum del giurista interno, sempre più spesso chiamato a confrontarsi con un diritto, sì, nazionale, ma di formulazione comunitaria o internazionale. La comprensione del diritto straniero, così come la redazione di atti giuridici e la traduzione del diritto in lingue diverse, presuppone quindi una formazione adeguata ed articolata, che sappia unire l’apprendimento del dato giuridico alla metodologia della scienza comparatistica e della linguistica, così come alle tecniche proprie della traduttologia. In questo contesto, l’offerta didattica della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento costituisce una risposta a tali esigenze formative, attraverso corsi di lingua e di lingua giuridica, laboratori formativi e di ricerca, corsi di diritto tenuti da docenti stranieri in lingue diverse dall’italiano e corsi, rivolti a studenti Socrates/Erasmus (LLP/Erasmus) ed in generale a studenti stranieri iscritti all’Università degli Studi di Trento, tenuti in lingua inglese. La didattica in lingua e diritto costituisce un’applicazione del progetto Transjus, il quale si propone di contribuire al miglioramento della qualità redazionale e terminologica del diritto redatto in contesti multilingue, attraverso attività scientifiche di ricerca e didattiche connesse alla traduzione giuridica. In particolare, il progetto si propone di sviluppare sinergie costruttive tra competenze diverse, prevalentemente giuridiche e linguistiche, attraverso ricerche terminologiche, riflessioni scientifiche sulla teoria e metodologia della traduzione giuridica applicata alla trasposizione del dato giuridico comunitario, europeo ed internazionale, così come attività formativa specifica di giovani studiosi. Nell’ambito della Scuola di Dottorato in Studi Giuridici comparati ed europei saranno previsti moduli di metodologia della traduzione giuridica, la frequenza dei quali è aperta, oltre che ai dottorandi, anche agli studenti interessati. PRIMA LINGUA E ULTERIORI CONOSCENZE LINGUISTICHE Lo studente deve acquisire 5 crediti per la conoscenza della prima lingua straniera (a scelta tra inglese, francese, spagnolo e tedesco). Per lo studente di madrelingua straniera la prova, scritta e orale, attributiva di 5 crediti, riguarderà la lingua italiana. Lo studente può acquisire crediti ulteriori superando livelli successivi al B1 nella prima lingua o superando i vari livelli di altre lingue diverse dalla prima. 6
CIAL Presso il CIAL sono attivati corsi di lingua straniera secondo diversi livelli di conoscenza ai quali sono assegnati i crediti come di seguito indicato: Livello Base A1 (1 Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi credito) semplici per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri. Interagisce in modo semplice. A2 (3 Comprende frasi ed espressioni usate crediti) frequentemente come informazioni personali e (assorbe A1) familiari, il proprio lavoro ed è in grado di svolgere azioni come fare la spesa, chiedere le direzioni, ecc.. Livello B1 (5 È in grado di affrontare situazioni che gli si Autonomo crediti) presentano. Sa produrre un testo semplice relativo ad (assorbe i argomenti che siano familiari. livelli minori) Comprende le idee principali di testi complessi su B2 (7 argomenti sia concreti che astratti, comprese le crediti) discussioni tecniche. É in grado di interagire in forma (assorbe i naturale con gli interlocutori. Sa produrre un testo livelli chiaro e dettagliato su molti argomenti e minori) argomentare il proprio punto di vista. Comprende testi complessi. Produce testi chiari e Livello C1 (9 dettagliati su argomenti impegnativi. Padronanza crediti) (assorbe i livelli minori) Comprende facilmente ciò che sente e legge. Sa C2 (11 riassumere le informazioni ricevute, presentandole crediti) coerentemente. Si esprime in modo spontaneo (assorbe i utilizzando la lingua straniera anche a livello livelli personale per il ragionamento. minori) I certificati di lingua rilasciati da altri istituti europei e riconosciuti a livello internazionale saranno ammessi secondo una tabella di equivalenza predisposta dal CIAL. Per informazioni: CIAL via Verdi, 8 ‐ I piano, 38100 Trento Tel. +39 0461 883460 Fax +39 0461 882900 [email protected] 7
Corsi offerti in lingua straniera L’offerta formativa della facoltà di Giurisprudenza è integrata da corsi tenuti da docenti stranieri, prevalentemente in lingua inglese, ma anche in lingua francese, spagnola e tedesca. Allo studente che intende seguire i corsi, attivati presso la Facoltà di Giurisprudenza, tenuti completamente o parzialmente in lingua straniera saranno attribuiti i seguenti ulteriori crediti: 2 crediti per la frequenza (per una frequenza minima di 12 ore e il superamento dell’esame in lingua italiana) (per i laboratori è previsto 1 credito per la frequenza in lingua straniera) 2 crediti aggiuntivi qualora sia sostenuto almeno parte dell’esame in lingua straniera (per i laboratori è previsto 1 credito per il sostenimento dell’esame in lingua straniera) È inoltre proposto il corso “Introduction to Italian Law”, un ciclo di 42 ore di lezioni in lingua inglese, tenute da alcuni docenti della Facoltà di Giurisprudenza ed aperto a studenti erasmus e stranieri iscritti all’Università degli Studi di Trento. Corsi di lingua giuridica Il Centro Interfacoltà per l’Apprendimento Linguistico (CIAL), unitamente ai corsi di lingua francese, tedesca, inglese, spagnola (ed altresì italiano come lingua straniera), offre percorsi formativi specificatamente diretti all’apprendimento di linguaggi giuridici diversi dall’italiano, quali l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo giuridici. I corsi, tenuti presso la Facoltà di Giurisprudenza, prevedono 40 ore di lezioni teoriche ed esercitazioni, per un totale di 3 crediti da conferirsi previo superamento dell’esame finale. Corso di preparazione all’esame per l’acquisizione del “Certificat de français juridique” (CFJ) La Facoltà di Giurisprudenza offre un ciclo di lezioni della durata complessiva di 40 ore, specificamente mirato alla preparazione del “Certificat de Français Juridique” (CFJ), certificazione internazionale rilasciata dalla Camera di Commercio di Parigi. Il corso è accessibile a tutti gli studenti che sono in possesso di un livello di lingua francese base B1 o che hanno frequentato il corso di Francese Giuridico e superato il relativo esame. A conclusione del ciclo di lezioni, ed in conformità al calendario stabilito dalla Camera di Commercio di Parigi, gli studenti potranno accedere alle prove scritte e orali per il conseguimento del Certificat de Français Juridique, diretto ad attestare la conoscenza della lingua francese di livello B2 e la capacità del candidato di utilizzare tale lingua in contesti professionali di carattere giuridico. Laboratorio applicativo di Traduzione del diritto comunitario ed europeo. Con sempre maggior frequenza le Facoltà di Giurisprudenza sono chiamate a confrontarsi con la presenza di studenti stranieri o con studenti che si esprimono in lingue diverse dalla lingua ufficiale di insegnamento. La ricerca di una metodologia che assicuri una didattica in lingue diverse potrebbe divenire la sfida del futuro. Si propone, pertanto, di avviare una sperimentazione in proposito con l’attivazione di un primo laboratorio bilingue inglese ‐ italiano, con lo scopo di favorire, attraverso la didattica, l´interazione di studenti che parlano lingue diverse. Il laboratorio è aperto a studenti italiani e stranieri iscritti così come a studenti Erasmus e studenti stranieri che trascorrono un periodo di mobilità presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento. Law Faculties are required to take into account with growing frequency the presence of foreign students or students speaking a language different from the official teaching language. The need for elaborating a methodology that would assure the teaching in different languages might became the challenge of our near future. The experimental institution of a first bilingual (Italian‐English) laboratory is therefore proposed to that purpose, with the aim of enhancing the interaction among law students speaking different languages. The workshop is open to all Italian and foreign students enrolled at Trento Faculty of Law as well as to Erasmus students and foreign speaking students in mobility. Nel corso del primo semestre i problemi applicativi della lingua giuridica sono trattati nell’ambito del “Laboratorio applicativo di traduzione del diritto comunitario ed europeo”. Il laboratorio bilingue – inglese ed italiano ‐ è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti giuridici con particolare riferimento al contesto comunitario ed europeo. Ad una prima parte (10 ore di lezione frontale) tenuta in lingua inglese ed italiana ed avente ad oggetto l'analisi dell'origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici e le soluzioni proposte dalla comparazione giuridica, il laboratorio prosegue con alcune esercitazioni pratiche di traduzione, tenute in lingua francese (6 ore) o inglese (6 ore) o spagnola (6 ore), a scelta dello studente. La parte finale del laboratorio (4 ore) è dedicata allo studio delle problematiche di traduzione osservate dal punto di vista del linguista e del giurista linguista. Al fine di consentire la piena comprensione delle problematiche delle tecniche di traduzione giuridica del diritto comunitario ed europeo la didattica è integrata dalla partecipazione di docenti di lingua giuridica francese, inglese e spagnola ed altresì da esperti linguisti e giuristi linguisti dell’Unione europea. Abilità informatiche È possibile sostenere i moduli del Programma ECDL presso l’apposito centro dell’Università degli studi di Trento. L’iscrizione agli esami avviene esclusivamente tramite web nei periodi specificati alla pagina http://www.unitn.it/atiform/iscrizioni.htm. Il recapito e‐mail della segreteria ECDL è [email protected] Tirocini professionali Definizione e finalità del tirocinio 8
Lo stage o tirocinio è quell’esperienza formativa che permette allo studente di approfondire, attraverso un esercizio pratico, le conoscenze apprese nel corso degli studi universitari e di orientare le sue future scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro. Esso consiste in un periodo di formazione svolto presso enti, aziende, studi professionali o istituzioni a complemento od integrazione del percorso di studio seguito dagli iscritti ai corsi di in Giurisprudenza. NB. Le attività lavorative pregresse non vengono riconosciute quali attività di tirocinio accreditabile. A parziale deroga il servizio civile può sostituire l’attività di tirocinio curriculare. NB2. Attraverso il Programma Erasmus Placement è possibile svolgere attività di tirocinio all’estero usufruendo della borsa di studio Erasmus. A tal fine si seguiranno le procedure di selezione previste dal rispettivo Bando. Requisiti per l’accesso al tirocinio Possono svolgere il tirocinio gli studenti dei corsi di laurea magistrale che abbiano conseguito almeno 180 crediti, gli studenti dei corsi di laurea triennale iscritti al terzo anno e gli studenti dei corsi di laurea specialistica. Le procedure potranno comunque essere avviate anche prima di tale data. Per esplicita disposizione di legge allo studente lavoratore è fatto divieto di svolgere un’attività di tirocinio presso l’ente o azienda in cui sia già impiegato con regolare contratto di lavoro. Tuttavia, per non penalizzare lo studente lavoratore, ad esso è concessa la possibilità di svolgere attività formativa diversa dal tirocinio, concordata di volta in volta con un Tutor di Facoltà, consistente in un approfondimento di un settore della propria attività lavorativa che abbia particolare attinenza con il percorso di studi intrapreso. Soggetto ospitante Prima di iniziare le procedure per dar corso ad un tirocinio formativo lo studente deve individuare il soggetto ospitante: a.
in via preventiva, verificando, tra le proposte di coloro che hanno inviato alla Divisione Rapporti con le Imprese dell’Ateneo la propria offerta di tirocinio quella maggiormente corrispondente al suo profilo e confacente ai suoi interessi. A tal fine potrà essere consultata la banca dati relativa alle proposte di stage segnalate all’Ateneo dalle realtà partner, oppure i bandi di stage gestiti dall’Ateneo; b.
solo qualora la ricerca non avesse prodotto risultati utili lo studente potrà individuare in maniera autonoma il soggetto ospitante. In questo caso lo studente dovrà verificare l’esistenza della Convenzione di Tirocinio tra l'Ateneo e il soggetto ospitante ed eventualmente attivarla. (Procedura di accesso alle attività di tirocinio) Per accedere alle attività di tirocinio lo studente deve seguire le procedure previste per l’attivazione e lo svolgimento dello stage dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese. Lo studente lavoratore seguirà una procedura parzialmente diversa da concordare con il suo Tutor Universitario e l’istituzione presso cui presta servizio. Per avviare tale procedura particolare si veda sotto “Inizio tirocinio”. Convenzione ed adesione del soggetto ospitante Nel caso in cui lo studente abbia individuato in via autonoma il soggetto ospitante dovrà verificare che quest’ultimo abbia già sottoscritto una Convenzione di Tirocinio con l'Ateneo. In caso contrario, il soggetto ospitante dovrà: a) prendere visione del Fac‐simile convenzione di tirocinio e, qualora sia necessario modificarlo, contattare l'Ufficio Stage e Placement; b) ai fini della predisposizione della Convenzione da parte dell'Ufficio Stage e Placement , il soggetto ospitante dovrà inviare la Scheda di adesione sia via e‐mail sia ‐ con firma e timbro aziendale ‐ via fax all’Ufficio Stage. Progetto di tirocinio Dopo aver concordato il soggetto ospitante attività da svolgere, modalità, strumenti, date e orari, verrà compilata dallo studente la Scheda di approvazione del Programma di Tirocinio. Tutor universitario Lo studente dovrà poi invidiare un tutor universitario (T.U.), quale responsabile didattico delle attività del tirocinio, tra i seguenti soggetti: a) docenti e ricercatori, confermati e non confermati della Facoltà di Giurisprudenza, ovvero di altre Facoltà in caso di particolari progetti di tirocinio; b) esercitatori e professori a contratto della Facoltà; c) assegnisti di ricerca a condizione che svolgano la loro attività di ricerca prevalentemente presso i Dipartimenti dell’Università degli Studi di Trento. Generalmente il T.U. è il docente che della materia più vicina alle tematiche del progetto di stage. In caso di difficoltà a individuare il T.U. è sempre possibile far riferimento al Delegato per lo stage della Facoltà 9
Il ruolo del tutor universitario è quello di verificare la congruità del progetto di tirocinio, concordato dallo studente con il soggetto ospitante, con il programma di studi universitari del candidato e con la preparazione del candidato, di definirne gli obiettivi formativi e di orientamento, di verificarne in itinere l’andamento, di garantire, sia verso il soggetto ospitante che verso la Facoltà, il rispetto dei contenuti e degli obiettivi fissati nel progetto e di controllare l’efficacia dell’esperienza, anche controfirmando la relazione finale. A tal fine lo studente presenterà al suo tutor universitario la Scheda di Approvazione del Progetto di Tirocinio/Stage, in formato digitale (doc. di word), che, se approvato, potrà essere inoltrato dal tutor stesso, via e‐mail alla Divisione Rapporti con le Imprese (DiRIm) entro 10 giorni lavorativi precedenti la data di inizio stage. Verrà poi comunicato dall’Ufficio Stage il termine per il ritiro della documentazione di inizio tirocinio. Inizio tirocinio Ritirato il Progetto formativo (e se il caso la Convenzione), lo studente ne controlla i dati, firma le due copie e le fa firmare anche al proprio T.U. Solo a questo punto lo studente potrà presentarsi presso il soggetto ospitante per l’inizio del tirocinio. Il primo giorno di stage o alla data concordata, lo studente consegna i documenti di avvio al tutor aziendale per le firme di competenza. Si assicura inoltre che il soggetto ospitante trattenga un originale e spedisca il secondo, firmato e timbrato, all'Ufficio Stage e Placement (lo studente può anche restituirli personalmente). Lo studente lavoratore compilerà la Scheda di Approvazione del Progetto di altra attività formativa (link al doc.) sulla base degli accordi presi con l’ente presso cui presta servizio e con il tutor universitario. Tale scheda verrà inviata via e‐mail all'Ufficio Stage e Placement dal Tutor Universitario. Da quel momento lo studente potrà svolgere la sua attività formativa per il tempo concordato. Svolgimento Lo svolgimento del tirocinio avviene sulla base della convenzione stipulata tra Università e soggetto ospitante. Il tirocinante deve attenersi a quanto concordato nella convenzione, deve rispettare i regolamenti disciplinari, le norme organizzative, di sicurezza e di igiene sul lavoro. Ove presente presso il soggetto ospitante un codice di comportamento, ovvero un regolamento interno, il tirocinante è tenuto a sottoscriverlo e a rispettarlo. Durata La durata del tirocinio varia da un minimo di 4 settimane ad un massimo di 12 settimane. Le date di inizio e termine, le eventuali sospensioni, nonché gli orari di tirocinio sono fissati di comune accordo tra Università e soggetti ospitanti. Gli orari di frequenza non devono, comunque, essere inferiori a 15 ore settimanali, ragionevolmente distribuite su 5 giorni lavorativi(opzione part‐time) né superiori a 30 ore settimanali (opzione full‐time). Per quanto possibile il tirocinio non deve sovrapporsi alla frequenza delle lezioni. È quindi preferibile scegliere l’opzione full time durante il periodo di non frequenza∗. Le assenze non devono superare il 20% del numero totale delle ore previste. Per gli studenti lavoratori si prescinde dal monte ore mensile e si richiede un impegno di 4 o 5 ore settimanali in maniera continuativa per tutto l’arco di durata dell’attività di approfondimento. Termine stage Per il riconoscimento della propria esperienza di Tirocinio Didattico Universitario, lo studente deve seguire le procedure di termine dello stage previste dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese. Al termine dello stage lo studente fissa un appuntamento con l'Ufficio Stage e Placement per consegnare le Schede di Valutazione e il Certificato di Tirocinio parte prima che gli sono stati consegnati all’inizio del tirocinio. Unitamente ad essi dovrà consegnare anche una breve relazione dell’attività svolta, che dovrà contenere i seguenti argomenti: a) presentazione del soggetto ospitante: attività svolta, settore di appartenenza, prodotti e servizi offerti, clientela; b) analisi dell’esperienza lavorativa dal punto di vista sia organizzativo che dell’attività effettivamente svolta. Se si tratta di un tirocinio di laurea specialistica, particolare attenzione deve essere prestata anche agli aspetti di analisi critica; c) richiamo agli obiettivi definiti nel progetto di tirocinio ed analisi del loro grado di raggiungimento; d) considerazione finale sull’esperienza: valutazione dell’esperienza dal punto di vista sia formativo che relazionale; valutazione della propria formazione universitaria in relazione alle capacità professionali richieste; soddisfazione in termini di aspettative e di risultati Alla consegna di tale documentazione l’Ufficio Stage provvederà a consegnare allo studente i moduli per l’accreditamento (Certificato di Tirocinio parte seconda). Accreditamento ∗
Indicativamente nei periodi, dicembre‐marzo e giugno‐settembre. 10
Per l’accreditamento del tirocinio, lo studente si presenterà al tutor universitario con Certificato di Tirocinio parte seconda, la relazione finale e le Schede di Valutazione. Verificata la validità dell’esperienza il T.U. provvede ad annotare sul libretto personale dello studente e sull’apposito modulo i crediti spettanti per il tirocinio formativo che vengono attributi sulla base della seguente tabella. Il numero massimo di crediti conseguibili con l’attività di tirocinio è 9. Al termine del tirocinio, lo studente lavoratore richiederà al delegato di facoltà l’invio del modulo di certificazione dell’attività formativa che dovrà essere compilato e sottoscritto dal Tutor Aziendale a riprova dell’avvento svolgimento dell’attività e corredato da breve relazione sui compiti svolti. Con tale documentazione lo studente si recherà dal T.U. per l’accreditamento. CREDITI PROPOSTI TIPOLOGIA D’IMPEGNO 2 CREDITI 4 settimane Part time 3 CREDITI 6 settimane Part time 4 CREDITI 4 settimane Full time 8 settimane Part time 5 Crediti 5 settimane Full time 10 settimane Part time 6 Crediti 6 settimane Full‐time 12 settimane Part‐time 7 Crediti 7 settimane Full time 14 settimane Part time 8 crediti 8 settimane Full time 9 crediti 12 settimane Full time* *almeno 6 ore giornaliere per 5 giorni alla settimana 1 credito equivale a 30 ore di tirocinio tranne per quanto riguarda il tirocinio da 9 crediti Legenda: Part‐time: mezza giornata (3 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana. Full‐time: intera giornata (6 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana. NB1: Per gli studenti lavoratori si prescinde dal monte ore mensile NB2: Per gli stage svolti all’estero ci potranno essere delle deroghe da concordare con il tutor e il delegato ai tirocini. ALTRE ATTIVITÀ A SCELTA LIBERA Gli studenti iscritti alla Facoltà di Giurisprudenza possono seguire altri corsi impartiti in Ateneo e sostenere il relativo esame, vedendosi riconosciuti i corrispondenti crediti nell’ambito dei crediti liberi. Si segnalano in particolare i corsi di Sociologia della religione (moduli A e B) che sono mutuati dalla Facoltà di Sociologia. Si raccomanda la congruità di tali scelte rispetto alle esigenze di formazione del giurista. 11
L’ESAME DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA L'acquisizione progressiva, durante tutto il corso degli studi, della capacità di svolgimento di un lavoro di ricerca (individuale e di gruppo) e di elaborazione critica e ragionata in forma scritta costituisce uno degli obiettivi della formazione del giurista sotto il profilo dei contenuti e del metodo. Al conseguimento di tale obiettivo sono finalizzati la prassi di esercitazioni scritte durante i corsi, di svolgimento dell'esame di profitto di taluni corsi con la presentazione e discussione di un elaborato scritto, di svolgimento di almeno una parte dell'esame in forma scritta, nonché la presentazione di una tesi posta a fondamento dell'esame di laurea. L'esame di Laurea Specialistica costituisce la verifica finale dell'acquisizione di adeguate conoscenze di metodo e di contenuti culturali, scientifici e professionali per la formazione del giurista e consiste nella presentazione di una tesi e nella sua discussione di fronte ad una commissione. La tesi di Laurea Specialistica consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari. Tipologia delle tesi di Laurea La tesi di Laurea Specialistica può essere, a scelta dello studente, una tesi curricolare ovvero una tesi di ricerca. Il candidato non può depositare il titolo della tesi curricolare qualora debba sostenere più di due esami di cui uno fondamentale. Una tesi curricolare (il cui titolo dev’essere depositato presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà almeno tre mesi prima dell’esame di laurea), indicativamente nell’ordine delle ottanta pagine, consiste in una relazione ragionata descrittiva di un determinato argomento giuridico quale risulta, ad esempio, da una rassegna critica della dottrina e/o della giurisprudenza, dalla ricostruzione storica di un istituto ovvero di tendenze legislative e/o giurisprudenziali nazionali, comunitarie e internazionali, dalla valutazione sintetica della portata innovativa di un atto legislativo ovvero di una decisione giurisdizionale, dall'esposizione di una singola opera di dottrina, dalla valutazione delle implicazioni economiche di determinate soluzioni giuridiche; una tesi di ricerca (il cui titolo dev’essere depositato presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà almeno sei mesi prima dell’esame di laurea) consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari. La tesi di ricerca può essere assegnata congiuntamente anche da due docenti e ricercatori. Nessun docente o ricercatore confermato può assegnare più di dieci tesi di ricerca. Il candidato può depositare il titolo della tesi di ricerca quando alla conclusione della sua carriera mancano soltanto al massimo 4 esami, di cui al massimo tre fondamentali. Indicazioni e criteri per l'assegnazione delle tesi di laurea L'assegnazione della tesi interessa ovviamente sia gli studenti, sia i singoli docenti, sia la Facoltà nel suo insieme. Gli studenti devono esser messi in condizione di richiedere l'assegnazione della tesi di laurea nel modo più agevole possibile. La Facoltà ha interesse ad una equilibrata ripartizione delle tesi, evitando che si strutturino e consolidino aree di eccessivo affollamento ed aree di desertificazione, il cui formarsi è normalmente segno di disagi sottostanti e non è certo privo di conseguenze negative. Indicazioni e criteri per l’elaborazione delle tesi di laurea La Facoltà ritiene utile suggerire indicazioni standard, soprattutto in relazione a due aspetti della tesi: a. Aspetti formali e compositivi Si tratta di unificare i formati, la densità di stampa, la collocazione delle note, anche al fine di conseguire un significativo risparmio di spazi per la conservazione. In particolare si suggerisce sin d'ora di osservare le seguenti prescrizioni: ‐ indice‐sommario contenente i titoli e la pagina d'inizio e di tutte le partizioni in cui si articola l'elaborato; capitoli (è possibile una sovraddistinzione in parti), paragrafi, ed eventuali sub paragrafi; bibliografia. É possibile altresì inserire una nota introduttiva, così come un capitolo dedicato alle conclusioni; ‐ pagina di 32‐35 righe, ciascuna di 65‐70 caratteri di tipo prestabilito (times, courier o helvetica); corpo del carattere: 12 per il testo, 10 per le note; scrittura in recto e verso; ‐ indicazione di almeno 5 parole chiave (approvate dal relatore, da inserire nella seconda pagina della tesi, dopo il titolo, l'autore e il relatore); ‐ copertina in cartoncino leggero blu; ‐ figure e tavole in formato UNI (A4, A3, etc.); ‐ predisposizione dell'abstract (riassunto sintetico dell’argomento della tesi), che indichi oltre il nome e cognome del candidato, il titolo della tesi, in 7 copie, in fogli separati, da consegnare alla Segreteria della Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz), assieme a due copie della tesi. b. Criteri di citazione Le citazioni di rivista italiane vanno conformate a quelle indicate in V. Napolitano, Dizionario Bibliografico delle riviste giuridiche italiane, Giuffrè, Milano. Gli stessi criteri si utilizzeranno per le citazioni di riviste straniere. Ammissione all’esame di laurea Per essere ammesso a sostenere l'esame di Laurea Magistrale lo studente deve ‐ ritirare la modulistica predisposta presso il Presidio didattico ‐ depositare suddetta modulistica, debitamente compilata, entro le date previste (di solito tra le quattro e le cinque settimane antecedenti l’appello di laurea) presso il Presidio didattico, unitamente a fotocopia del libretto degli esami, completo dei crediti richiesti. Lo studente che nel termine sopra indicato sia in debito di non più di un esame, qualora sia previsto un appello d’esame nei 12
quindici giorni successivi alla data di scadenza della presentazione della domanda, potrà chiedere al Presidio Didattico di essere ammesso con riserva all’esame di laurea. ‐ depositare, entro due settimane dalla data fissata per la discussione, 2 copie della tesi, 7 copie dell’abstract e scheda di ammissione all’esame di laurea firmata dal relatore presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà ed una copia su dischetto in formato PDF presso il Presidio didattico. Lo studente laureando deve, infine, provvedere personalmente a consegnare una copia della tesi al proprio relatore. Informazioni: Ufficio di Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz, [email protected]) Presidio Didattico ([email protected]) Discussione e valutazione La tesi di laurea viene discussa dal candidato con un relatore e un correlatore di fronte ad una Commissione di laurea composta secondo le norme del Regolamento didattico. Possono essere nominati, anche in veste di correlatori, docenti o ricercatori esterni alla Facoltà. In caso di tesi di ricerca eccezionalmente buone, il relatore, d'intesa con un altro docente o ricercatore della Facoltà, segnala con motivazione scritta la tesi di ricerca al Preside il quale procede alla nomina di due correlatori. La valutazione finale degli studi del candidato viene svolta dalla Commissione di laurea. La Commissione tiene conto del curriculum generale del candidato ‐ quale risulta dalle votazioni degli esami di profitto, con valutazione delle lodi eventualmente conseguite e dalla regolarità degli studi‐, della partecipazione a progetti di mobilità internazionale ed altre iniziative ritenute meritevoli di considerazione e della valutazione della tesi di laurea (curricolare o di ricerca) proposta dal relatore e dal correlatore (ovvero dai correlatori). La valutazione finale viene espressa in centodecimi. La tesi curricolare non può ricevere una valutazione superiore a tre punti. La tesi di ricerca non può ricevere una valutazione superiore ai cinque punti, fatta eccezione per le tesi segnalate che, con l'unanimità del giudizio della Commissione, possono ricevere una valutazione superiore nonché il conferimento della lode. NOTA: COME CALCOLARE IL PUNTEGGIO DI AMMISSIONE ALL’ESAME DI LAUREA Lo/la studente/ssa si presenta all’esame finale di laurea con un punteggio di partenza espresso in centodecimi. Ai fini del calcolo del punteggio di base viene presa in considerazione la media ponderata di tutti i voti riportati durante il percorso di studi senza arrotondamento dei decimali per eccesso o per difetto: tale media viene poi trasformata in centodecimi. Si rammenta inoltre che il voto 30 e lode equivale a 30 e non sono previste maggiorazioni d’ufficio del punteggio. I crediti in esubero rispetto ai 300 necessari per il conseguimento del titolo sono riconosciuti, in sede di valutazione finale degli studi, in ragione di 0,20 punti per ciascun credito, sino ad un massimo di due punti. 13
ATTIVITÀ INTERNAZIONALI La Facoltà di Giurisprudenza di Trento è iscritta e partecipa alle attività di ELFA (European Law Faculties Association), EPLC (European Public Law Center), IALS (International Association of Law Schools), ASCL (American Society for Comparative Law), INVERNOMOS (associazione internazionale di studi legali). Programmi di mobilità degli studenti Doppia Laurea La Facoltà di Giurisprudenza ha attivato due accordi di Doppia Laurea: il primo con l’università tedesca Universität Hamburg ‐ Department Wirtschaft und Politik, il secondo con l’università francese Universitè Paris 13 di Parigi. Il programma è stato sospeso dopo l’introduzione dell’ordinamento quinquennale. Lifelong Learning Programme/Erasmus (Erasmus per Studio ed Erasmus per Tirocinio) Il Regolamento Erasmus della Facoltà di Giurisprudenza è consultabile on line sul portale della Facoltà al seguente indirizzo internet: http://portale.unitn.it/jus/regmob.htm Gli studenti/dottorandi interessati alla partecipazione al Programma (sia per studio che per tirocinio) possono rivolgersi all’Ufficio di Presidenza della Facoltà di Giurisprudenza o all’Ufficio LLP‐Erasmus di Ateneo. Informazioni Ufficio LLP‐Erasmus E‐mail: Studenti in uscita: tel. 0461 883239 pagina web: http://www.unitn.it/di/se (studio); pagina web: http://portale.unitn.it/di/LLPlav.htm (tirocinio). Studenti in entrata: tel. 0461 883237 pagina web: http://portale.unitn.it/pos/LLP.htm. Programma LLP Leonardo Da Vinci/AT&Q Nell'ambito delle attività di tirocinio già promosse nell'ambito del Programma Leonardo da Vinci, l'Università di Trento, anche grazie ad un vasto partenariato formato da università ed imprese italiane ed europee, coordina il progetto denominato AT&Q ‐ Advanced Technologies and Qualità. Questo progetto prevede l'assegnazione di borse per tirocini, la cui finalità principale è di sviluppare professionalità specialistiche soprattutto nel settore delle nuove tecnologie e della qualità, nonché l'organizzazione di scambi per promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali. Le borse AT&Q sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto i 29 anni di età al momento dell’iscrizione al bando e che non abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa, laureati che non abbiano conseguito la laurea da più di 18 mesi. La mobilità è aperta a tutti i Paesi europei. In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando LLP non esce con scadenza fissa. E’ comunque disponibile una mailing list che raccoglie i nominativi degli interessati a cui vengono inviate le opportunità di tirocinio offerte in questo ambito ed, eventualmente, copia del/i bando/i. Programma Leonardo Da Vinci Nell'ambito del Progetto Leonardo l'Università di Trento coordina, anche grazie ad un vasto partenariato formato da università ed imprese italiane ed europee, il progetto denominato AT&Q ‐ Advanced Technologies and Qualità. Questo progetto prevede l'assegnazione di borse per tirocini, la cui finalità principale è di sviluppare professionalità specialistiche soprattutto nel settore delle nuove tecnologie e della qualità, nonché l'organizzazione di scambi per promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali. Le borse Leonardo sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto i 29 anni di età al momento dell’iscrizione al bando e che non abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa; studenti iscritti almeno al penultimo anno di un corso di laurea triennale (ultimi due anni di uno corso di laurea quadriennale) o ad un corso post‐laurea; laureati che non abbiano conseguito la laurea da più di 18 mesi. La mobilità è aperta a tutti i Paesi europei. In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando non esce con scadenza fissa. E’ comunque disponibile una mailing list che raccoglie i nominativi degli interessati a cui viene inviata direttamente copia del bando. Informazioni Ufficio Programmi Comunitari e Consorzi E‐mail: [email protected] Tel. 0461 883235 (laureati) Tel. 0461 883236 (studenti) Sito web: http://portale.unitn.it/di/atq.htm 14
Convenzioni Convenzioni bilaterali dell’Ateneo Gli studenti della Facoltà possono avvalersi di alcune convenzioni bilaterali che prevedono la mobilità di studenti con attribuzione di una borsa di studio. Le istituzioni interessate sono: University of Kansas Melbourne University, Australia Universidade Vale do Itajaì, Brasile Universidad de la Habana, Cuba Pontificia Universidad Catòlica de Chile, Santiago e Villarica Ecole Normale Supérieure Lyon, Francia Université de Sherbrooke – Québec (Canada) McMaster University (Canada‐Ontario) Universidad de la Pampa (Argentina) Informazioni circa le attività, i bandi e le domande di candidatura, a cura della Divisione Cooperazione e Mobilità Internazionale, sono disponibili, dall’uscita del bando fino alla scadenza dello stesso, al sito: http://portale.unitn.it/ateneo/portalpage.do?channelId=‐15906 Convenzioni bilaterali della Facoltà di Giurisprudenza Le istituzioni interessate sono: Vermont School of Law, USA Law School Haifa, Israele Hebrew University, Israele Informazioni circa le attività, i bandi e le domande di candidatura sono disponibili presso l’Ufficio di Presidenza. Finanziamento per soggiorni di studio e visite per motivi di studio Il regolamento è consultabile alla pagina http://portale.unitn.it/jus/regmob.htm Criteri per il finanziamento ‐ La Facoltà può intervenire con fondi da destinarsi a favore di studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea o di diploma secondo le seguenti priorità: a) soggiorni individuali presso istituti universitari ed enti di ricerca italiani e stranieri per ricerche per tesi di laurea; b) visite collettive di istruzione allo scopo di perfezionare la preparazione culturale e professionale in Italia e all’estero; c) altre iniziative didattiche che contribuiscano alla formazione giuridica. Le domande dovranno essere inoltrate al Preside. L’inoltro dovrà avvenire a cura dello studente nel caso di soggiorni individuali, a cura del professore ufficiale della materia nel caso di visite o soggiorni collettivi. Le domande per soggiorni individuali vanno corredate dal parere di un docente che attesti l’effettiva utilità della richiesta, da una lettera di accettazione da parte dell’istituzione ospitante e da un programma dettagliato del soggiorno di studio e ricerca. I finanziamenti (anche parziali) saranno assegnati con decreto del Preside e la liquidazione delle cifra assegnata avverrà su presentazione di idonea documentazione di spesa che dovrà essere presentata presso il Presidio Amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza, Via Verdi 53. Potranno essere rimborsate: ‐ Spese di viaggio con mezzi di linea (II classe per il treno o classe economica per viaggi aerei); ‐ Spese di iscrizione a seminari e Corsi; ‐ Spese di soggiorno per un importo massimo di Euro 36,00 al giorno e per una durata massima di tre mesi consecutivi. Il Consiglio di Facoltà ha fissato il termine di presentazione delle domande nei periodi di seguito indicati: 31 maggio per i viaggi da effettuarsi nel periodo luglio ‐ dicembre 31 ottobre per i viaggi da effettuarsi nel periodo gennaio ‐ giugno. Alla richiesta deve essere allegato un preventivo di viaggio. 15
ATTIVITÀ CULTURALI La Facoltà e il Dipartimento di Scienze Giuridiche organizzano costantemente iniziative seminariali e convegnistiche, con il contributo di studiosi italiani e stranieri, nonché di professionisti e di figure istituzionali (magistrati, diplomatici, dirigenti di Pubblica Amministrazione, ecc.) per l’approfondimento di singoli argomenti. Gli studenti della Facoltà sono invitati a partecipare, secondo i propri interessi e attitudini, a tali iniziative che, anche se non attribuiscono crediti formativi, contribuiscono alla formazione culturale del giurista. La Facoltà si sta impegnando altresì ad offrire occasioni ed esperienze di comprensione e apprendimento dei fenomeni giuridici anche attraverso il linguaggio dell’arte. In tale contesto si segnalano alcune esposizioni di arti visive (come, nel recente passato, una mostra sull’arte e cultura delle popolazioni aborigene dell’Australia e una esposizione di disegni in tema di pari opportunità), alcune iniziative integrative del corso libero Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso, il corso di Diritto e letteratura, giunto alla sua quarta edizione, nonché il corso libero Diritto e cinema. Dall’anno accademico 2008/2009, infatti, l’iniziativa è entrata a far parte dell’offerta didattica della facoltà come Corso libero, della durata di 20 ore, per il riconoscimento di due crediti formativi. In precedenza nell'ambito del progetto Diritto e Cinema erano state organizzate tre rassegne didattiche che, grazie all’intervento di relatori di differente provenienza e formazione culturale, hanno centrato con diverso approccio metodologico l'attenzione sul film come modalità rappresentativa della realtà, in grado di offrire, al pari di altre manifestazioni artistiche, un contributo alla conoscenza delle più intime strutture del fenomeno giuridico. Nel 2005 «L’immagine della giustizia. Percorsi nella rappresentazione del fenomeno giuridico» ha condotto la riflessione sull' immagine cinematografica della giustizia e del processo penale. Nel 2006 «I volti del potere. Tra autorità e legittimità» ha indagato la rappresentazione cinematografica del potere come autorità giuridica conformata. Nel 2007 la rassegna «Genere prossimo. Differenza specifica» si è intrecciata con la didattica del corso Diritto e Genere. 16
ATTIVITÀ DIDATTICHE PER LAUREATI Scuola di specializzazione per le professioni legali A partire dall’anno accademico 2001‐2002, presso la Facoltà di Giurisprudenza ha preso avvio la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. La Scuola nasce in base ad una convenzione con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona, approvata dal CUN nella seduta dell’8 marzo 2001. Del Consiglio Direttivo della Scuola fanno parte in composizione paritetica professori delle Facoltà di Giurisprudenza di Trento e Verona, nonché componenti in rappresentanza di magistratura, avvocatura e notariato. Alla Scuola possono accedere per concorso i laureati in Giurisprudenza. L’attivazione della Scuola rappresenta un’iniziativa estremamente qualificante per le Facoltà di Giurisprudenza e tale da completare l’offerta didattica che esse sono in grado di mettere a disposizione dei propri studenti. Infatti, se al corso di laurea sono affidate la formazione di base ed il compito di fornire le nozioni giuridiche fondamentali, alle Scuole di specializzazione sono rimessi il perfezionamento di tali conoscenze e soprattutto la funzione di impartire un insegnamento anche pratico ai laureati che aspirano alle tre tradizionali professioni legali (avvocato, magistrato e notaio). La Scuola si pone pertanto in linea di continuità con il corso di laurea in Giurisprudenza poiché completa la formazione del giurista aggiungendo alla didattica tradizionale, volta ad impartire le conoscenze teoriche di base, una didattica per casi diretta a formare il professionista, oltre che a prepararlo per il superamento del relativo esame o concorso. Ulteriori informazioni possono essere consultate sul sito web della Facoltà al seguente indirizzo: http://portale.unitn.it/jus/of/professionilegali.htm Direttore della Scuola: Prof. Giovanni Sala Segreteria: Sig.ra Cinzia Chini Tel.: 0461 881867 Fax: 0461 881876 e‐mail: [email protected] Pratica forense presso Avvocatura di Stato Si segnala la possibilità di svolgere la pratica forense presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Trento ai fini dell’accesso all’esame di abilitazione alla professione di avvocato. Poiché il numero dei posti disponibili è limitato, l’ammissione alla pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato avviene a seguito di selezione per titoli. La pratica presso l’Avvocatura dello Stato, al pari di quella svolta presso studi professionali privati, ha una durata di due anni e comporta l’obbligo di assidua, quotidiana frequenza dell’Ufficio. Le regole relative al suo svolgimento e ai connessi adempimenti formali sono quelle fissate con apposito Regolamento del competente Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Si invitano gli interessati a prendere visione dell’apposito bando di selezione pubblicato periodicamente dall’Avvocatura distrettuale di Stato di Trento. Scuola di dottorato in Studi giuridici comparati ed europei Il dottorato di ricerca costituisce il titolo accademico finale di più alto livello rilasciato dalle Università. I corsi di dottorato di ricerca sono preordinati all’approfondimento delle metodologie della ricerca nel rispettivo settore di formazione scientifica; hanno durata triennale e prevedono la frequenza obbligatoria. L’accesso ai corsi di dottorato avviene mediante selezione e almeno metà dei posti banditi sono coperti da borsa di studio assegnata in base a criteri di merito. Requisito per l’accesso ai corsi è il possesso del diploma di laurea o di titolo equipollente conseguito presso un’Università straniera. I corsi di dottorato sono banditi annualmente da ciascuna Università (sede amministrativa). Talora al dottorato istituito da un’Università aderiscono anche altri soggetti pubblici, comprese altre Università, e soggetti privati (sedi consorziate). Presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, d'intesa con la Facoltà, è attivata la Scuola di Dottorato in Studi giuridici comparati ed europei (suddiviso in cinque curricula): ‐ Diritto privato, privato comparato e commerciale ‐ Diritto sostanziale e processuale del lavoro ‐ Diritto e procedura penale e filosofia del diritto ‐ Scienze pubblicistiche ‐ Storia del diritto romano e del pensiero giuridico europeo Il relativo bando di concorso è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Coordinatore del Dottorato è il Prof. Gabriele Fornasari. Il Dipartimento di Scienze Giuridiche partecipa altresì ai sotto elencati dottorati di ricerca istituiti da altre sedi universitarie (XXIII ciclo): Scuola di Dottorato in Giurisprudenza (sede amministrativa: Padova) Corso di Dottorato in Diritto romano e cultura giuridica europea (sede amministrativa: Pavia) Dottorato in Diritto ed economia dei sistemi produttivi, dei trasporti e della logistica (sede amministrativa: Udine) Scuola di Dottorato in Diritto ed economia‐Sezione Law and Economics (sede amministrativa: Siena) Dottorato in Tutela giurisdizionale delle situazioni giuridiche soggettive (sede amministrativa: Perugia) 17
Web page: http://portale.unitn.it/drsgce/homepage.do?rootchannelId=‐16577&utente=Visitatore Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Dottorati di Ricerca, Via Inama n. 5 – 38100 Trento Tel. +39 0461 882190 Fax: +39 0461 882191 e‐mail: [email protected] oppure Segreteria della Scuola di Dottorato in SGCE ‐ presso Dipartimento di Scienze Giuridiche ‐ Via Verdi 53 ‐ Trento ‐ tel. 0461 881802 / 1866 / 3811, e‐mail [email protected] Scuola di Studi Internazionali La Scuola di Studi Internazionali, istituita nel 2001 dalle Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Sociologia, oltre che da cinque dipartimenti dell’Università degli Studi di Trento, coordina un Dottorato di ricerca in International Studies e una Laurea Magistrale in Studi Europei ed Internazionali. Per informazioni: Scuola di Studi Internazionali Università degli Studi di Trento Palazzo ex‐Cavazzani, Via Verdi 8/10 ‐ 38100 Trento Tel. 0461 883125 Fax 0461 883152 http://portale.unitn.it/ssi/ e‐mail: [email protected] Componente del Consiglio Direttivo della Scuola di Studi Internazionali è il Prof. Nogler. Responsabile della Laurea Magistrale in Studi Europei ed Internazionali e Presidente e Membro della giunta del consiglio del corso di Laurea Magistrale in Studi Europei ed Internazionali è il Prof. Antonino Alì . Membri del Collegio Docenti del Dottorato di ricerca in International studies sono il Prof. Roberto Toniatti, Dott.ssa Emanuela Fronza, Dott. Andrea Di Nicola. Scuola in Sviluppo Locale La Scuola sullo Sviluppo Locale si configura come una struttura interfacoltà ed interdipartimentale dell'Università degli Studi di Trento, istituita tramite il concorso delle Facoltà di Economia, Giurisprudenza e Sociologia e con la successiva adesione delle Facoltà di Ingegneria e Scienze Cognitive nonché dei relativi Dipartimenti con l'obiettivo di realizzare in modo collaborativo iniziative sullo sviluppo locale. La Scuola può contare su una partnership internazionale con l’Università Corvinus di Budapest, le Università di Lubiana e di Regensburg con le quali forma e coordina il consorzio Erasmus Mundus per la realizzazione del Joint European Master in Comparative Local Development (CoDe). Dal luglio 2008, la SSL ospita anche una Scuola di Dottorato in Sviluppo Locale e Dinamiche Globali alla cui gestione concorrono diversi dipartimenti dell’Ateneo di Trento, tra gli altri il Dipartimento di Scienze Giuridiche e un network di partner internazionali accademici e non accademici. Obiettivo del Master CoDe è formare gli agenti del cambiamento a livello locale. Il programma nasce nel 2000 per analizzare lo sviluppo locale come modello di integrazione e sviluppo di società separate. Il programma analizza i processi di sviluppo locale attraverso le dimensioni economica sociologica, politologica e giuridica. Il programma è coordinato dall’Università di Trento in collaborazione con l’Università di Regensburg (Germania), l’Università Corvinus di Budapest (Ungheria) e l’Università di Lubiana (Slovenia). È finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Programma Erasmus Mundus, dal Ministero Affari Esteri italiano attraverso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo e dalla Regione Autonoma Trentino‐Alto Adige/Südtirol. La durata del programma è pari a 18 mesi (95 ECTS) e le attività didattiche sono tenute in lingua inglese. Esse comprendono lezioni frontali per lo studio teorico, l’analisi di casi attraverso laboratori, un’esperienza di tirocinio della durata di 3 mesi e la stesura di una tesi finale. Speciale enfasi è posta sull’analisi e sulla valutazione delle esperienze studiate, con particolare riguardo per le cause ambientali del successo o del fallimento di un progetto, i limiti della trasferibilità della conoscenza, il ruolo delle politiche e delle istituzioni. La prima parte del programma fornisce le conoscenze di base delle diverse discipline attraverso corsi metodologici, cicli di seminari e attività di didattica on‐line. Per l’intera durata del corso le attività sono facilitate dalla presenza di tre tutor, uno per ciascuna area disciplinare, a disposizione degli studenti per offrire chiarimenti ed approfondimenti. Gli studenti sono tenuti a frequentare la prima metà delle attività presso l’Università di Trento e la seconda presso una delle tre università partner. Essi hanno comunque la facoltà di recarsi presso qualsiasi università partner per svolgere attività di ricerca legata alla tesi e il tirocinio. Il bando viene pubblicato due volte all’anno, di norma in ottobre e in marzo. Sono ammessi candidati che abbiano conseguito una laurea vecchio ordinamento o una laurea magistrale/specialistica in Giurisprudenza, Economia, Sociologia, Scienze Politiche e materie affini. Il programma di dottorato prevede il conseguimento di un numero totale di 180 ECTS nel corso di tre anni. Ogni anno, lo studente deve conseguire 60 ECTS per didattica di base, di specializzazione e attività di ricerca. Il programma mira a fornire capacità di ricerca ad alto livello su tematiche prescelte (major 1: Innovazione e Sviluppo Locale, 2. Risorse Umane e Sociali nello Sviluppo Locale e 3. Cooperative, imprese sociali e sviluppo locale). Il bando di concorso viene pubblicato una volta all’anno, di norma in tarda primavera per un numero di borse variabile. Sono ammessi candidati che abbiano conseguito una laurea vecchio ordinamento o una laurea magistrale/specialistica in Giurisprudenza, Economia, Ingegneria, Sociologia e materie affini. Il programma è in lingua inglese. Per informazioni rivolgersi a: Scuola sullo Sviluppo Locale Sede: via Belenzani, 39 Tel. 0461 883499, ‐3446,‐3385 18
E‐mail: [email protected] Webpage della Scuola sullo Sviluppo Locale: http://portale.unitn.it/sld/ Webpage del Master CoDe: www.unitn.it/mastercode Webpage sulla Scuola di Dottorato in Local Development and Global Dynamics: http://portale.unitn.it/drldgd/ Delegato di Facoltà per il Code ‐ Joint European Master in Comparative Local Development: Prof. Elisabetta Pederzini. Delegati di Facoltà per la Scuola di Dottorato in LD&GD: Prof.ssa Elisabetta Pederzini, Dott.ssa Anna Simonati. Master di primo livello in Politiche di Genere nel mondo del lavoro (MPG) Il Master è finalizzato a fornire competenze di analisi, di progettazione e di attuazione di azioni e politiche di genere, ovvero di indirizzi di iniziativa e modelli di cambiamento trasversali ai diversi ambiti dell’esperienza sociale, con particolare attenzione all’ambito dei servizi e del lavoro, e mirati a favorire il raggiungimento di una più equa cittadinanza di genere. Il corso è finalizzato a preparare figure esperte in politiche di genere nel mondo del lavoro, riferibili a differenti contesti applicativi. Il profilo professionale atteso sarà, in particolare, caratterizzato dalla capacità di gestire progetti di innovazione e cambiamento in un’ottica di genere e, di conseguenza, dall’acquisizione di competenze di ricerca e di project management. Tale profilo professionale potrà essere utile per svolgere funzioni manageriali in enti pubblici, all'interno di organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, in centri di formazione e orientamento professionale. Potrà essere impiegato come esperto nella gestione delle risorse umane oppure nell'attività libero‐professionale di progettazione e consulenza e valutazione di politiche pubbliche in un ottica di genere di pari opportunità e gestione della diversità. Per informazioni rivolgersi a: Università degli Studi di Trento via Verdi 26, 38100 Trento tel. 0461 881311 e‐mail: [email protected] web: www.unitn.it/didattica/formazione_post/mpg.htm www.didatticaonline.unitn.it/insegnamenti/master_politiche_di_genereI06.asp Delegato di Facoltà per il Master di I livello in politiche di genere è la Prof.ssa Stefania Scarponi. 19
LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS‐SOCRATES (LLP/Erasmus) AND FOREIGN STUDENTS Studying in Trento for foreign students The Trento Law Faculty offers a wide range of educational opportunities to foreign students. A special program is designed to ensure a gradual introduction to both the legal and linguistic aspects of Italian culture. Towards this end “Italian as second language” (ISL) intensive and extensive courses will be run by CIAL (Central Language Center). Students may also attend the “Introduction to Italian Law” course and other regular courses offered in Italian and English. Together with “Introduction to Italian law”, a special language course, “How to write legal Italian” (HWLI), run by CIAL, is also available. Although ISL and HWLI courses are not compulsory, they are recommended to participants in order to increase their knowledge of Italian language. Some law courses and laboratories taught in English by foreign visiting professors will be available particularly in the second semester. Introduction to Italian Law. The course will be taught in the second semester (6 ECTS credits), and will consist of different sessions, each addressing a specific area of the Italian legal system. “Introduction to Italian Law” will provide an overview of the general features of the Italian legal system, and it is therefore strongly recommended to Erasmus students in order to give them a better grasp of the Italian legal system, which will facilitate their understanding of the topics taught in other courses. Law courses taught in English Together with the regular courses offered by the Faculty in Italian, particularly in the second semester includes numerous courses taught in English. Lectures are given by visiting foreign professors and are meant to increase the legal knowledge of the students in a global perspective. For more information see the program of each course provided by this guide. Italian as second language (ISL) The CIAL organizes intensive, extensive and evening courses in “Italian as second language”. The courses are held by qualified teachers with educational experience in teaching adults and for the purpose of developing basic linguistic knowledge and the ability to listen, read, write and have a conversation in Italian. Intensive and extensive courses will be offered in different periods of the academic year 2008/09. Enrolling in the course and information: admissions is free and are accepted in the CIAL Secretary’s office tel. 0461/883460 fax 0461/882900 e‐mail: [email protected] How to write legal Italian The specific features of the written Italian legal language are presented in this course. The lectures will give participants an overall knowledge of the Italian legal vocabulary, which participants will need in order to follow courses taught in Italian. The course will also discuss useful instruments to assist participants studying Italian law, such as dictionary, textbooks and web‐sites. Please see http://www.unitn.it/cial/ for details. Although English is the main foreign language practiced in the Faculty of Law in Trento, corse and laboratories are held also in French, German and Spanish. INTRODUCTION TO ITALIAN LAW Prof. Emanuele Cusa – dott. Elena Ioriatti (coordinators) second semester ‐ 6 ECTS Credits SEE THE SYLLABUS OF THE COURSE IN THE LIST OF OPTIONAL COURSES. 20
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO PRIVATISTICO CORSO 1° anno NON ATTIVATO Diritto civile Diritto penale II Diritto processuale civile Esame caratterizzante Esame complementare 2° anno Diritto del lavoro della cooperazione Un esame a scelta fra: Diritto fallimentare, Diritto industriale, Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro, Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto processuale amministrativo Procedura penale Un esame a scelta fra: Diritto comune, Diritto romano e Filosofia del diritto II Un esame a scelta fra: Diritto amministrativo oppure Diritto amministrativo comparato oppure Diritto dell’ambiente oppure Diritto pubblico dell’Unione Europea oppure Diritto internazionale corso avanzato oppure Diritto internazionale privato oppure Diritto urbanistico e delle opere pubbliche Almeno tre esami a scelta fra: Biodiritto Diritto anglo‐americano Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto costituzionale comparato Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto dei Paesi africani Diritto cinese Diritto dei Paesi di lingua tedesca Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto e genere Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’Unione Europea Diritto privato dell’informatica Economia dello sviluppo locale Giustizia costituzionale comparata Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche‐corso avanzato A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche Prova finale (esame di laurea) Totale CREDITI 6 6 10 6 6 6 6 6 10 6 6 18 (6+6+6) 8 20 120 21
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO PUBBLICISTICO PENALISTICO CORSO 1° anno NON ATTIVATO Diritto civile Diritto penale II Diritto processuale civile Esame caratterizzante Esame complementare 2° anno Diritto amministrativo Un esame a scelta tra Diritto amministrativo comparato e Diritto internazionale corso avanzato Diritto processuale amministrativo Procedura penale Un esame a scelta fra: Diritto comune, Diritto romano e Filosofia del diritto II Un esame a scelta fra: Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale oppure Diritto comparato del lavoro oppure Diritto comunitario del lavoro oppure Diritto del lavoro della cooperazione oppure Diritto del lavoro pubblico oppure Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure Diritto fallimentare oppure Diritto industriale oppure Diritto internazionale del lavoro Almeno tre esami a scelta fra: Biodiritto Diritto anglo‐americano Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto costituzionale comparato Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto dei Paesi africani Diritto cinese Diritto dei Paesi di lingua tedesca Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto e genere Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’Unione Europea Diritto privato dell’informatica Economia dello sviluppo locale Giustizia costituzionale comparata Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche‐corso avanzato A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche Prova finale (esame di laurea) Totale CREDITI 6 6 10 6 6 6 6 6 10 6 6 18 (6 +6+6) 8 20 120 22
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO TRANSNAZIONALE CORSO 1° anno NON ATTIVATO CREDITI Diritto civile Diritto penale Diritto processuale civile Esame caratterizzante Esame complementare 6 6 10 6 6 2° anno Diritto pubblico dell’Unione Europea Diritto internazionale corso avanzato Diritto processuale amministrativo Procedura penale Un esame a scelta fra: Diritto comune, Diritto romano e Filosofia del diritto II 6 6 6 10 6 Un esame a scelta fra: Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale oppure Diritto comparato del lavoro oppure Diritto comunitario del lavoro oppure Diritto del lavoro della cooperazione oppure Diritto del lavoro pubblico oppure Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure Diritto fallimentare oppure Diritto industriale oppure Diritto internazionale del lavoro Almeno tre esami a scelta fra: Biodiritto Diritto anglo‐americano Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto costituzionale comparato Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto dei Paesi africani Diritto cinese Diritto dei Paesi di lingua tedesca Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale Diritto e genere Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’Unione Europea Diritto privato dell’informatica Economia dello sviluppo locale Giustizia costituzionale comparata Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche‐corso avanzato A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche Prova finale (esame di laurea) Totale 6 18 (6+6+6) 8 20 120 23
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA 2009/10 SECONDO ANNO ELENCO E PROGRAMMI DEGLI INSEGNAMENTI FONDAMENTALI OBBLIGATORI corso Diritto processuale amministrativo Procedura penale Un esame a scelta tra Diritto amministrativo comparato e Diritto internazionale corso avanzato Diritto amministrativo Diritto pubblico dell’Unione Europea Diritto internazionale corso avanzato Diritto del lavoro della cooperazione percorso comune crediti 6 semestre 2° docente comune pubblicistico/penalistico 10 6 2° 2° 1° M. L. Busetto B. Marchetti M. Pertile pubblicistico/penalistico transnazionale 6 6 1° 1° D. de Pretis A. Alì transnazionale 6 1° M. Pertile privatistico 6 1° S. Brun G. Falcon I corsi fondamentali di percorsi diversi dal proprio possono essere sostenuti quali esami complementari * lo studente che sceglie l’indirizzo privatistico deve sostenere anche l’esame di un corso dell’area di diritto commerciale. 24
DIRITTO PROCESSUALE AMMINISTRATIVO 6 crediti – 2° semestre Prof. Giandomenico Falcon e‐mail: [email protected] PROGRAMMA Il corso ha per oggetto la disciplina del processo amministrativo e degli istituti che lo caratterizzano. Esso si propone l’obiettivo di fornire agli studenti la strumentazione necessaria per la comprensione teorica e applicativa dei meccanismi della tutela giurisdizionale amministrativa, anche in una prospettiva di analisi comparata delle soluzioni presenti in altri sistemi. Nello studio della struttura e della funzione del processo amministrativo, condotto alla luce dell’influsso comunitario e delle recenti modifiche normative, saranno in particolare esaminate le problematiche relative al contraddittorio, alla tutela cautelare, al sistema probatorio, alla esecuzione della sentenza amministrativa e all’appello. Lo studio dei diversi istituti e delle relative problematiche sarà caratterizzato da un costante riferimento alla giurisprudenza. TESTI CONSIGLIATI ‐ A. TRAVI, Lezioni di giustizia amministrativa, VIII ed., Giappichelli, Torino, 2008 oppure ‐ A. SANDULLI (a cura di), Diritto processuale amministrativo, Giuffrè, Milano, 2007 CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 25
PROCEDURA PENALE 2° semestre – 10 crediti Prof. Marcello Busetto e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire gli strumenti per un’adeguata comprensione del sistema processuale penale, con particolare attenzione alla disciplina del procedimento‐processo in primo grado e della formazione della prova. PREREQUISITI: Non sono previsti prerequisiti. E’ tuttavia consigliato sostenere l’esame di procedura penale dopo quello di diritto processuale civile. CONTENUTI DEL CORSO Le lezioni approfondiranno specialmente la c.d. parte dinamica: indagini preliminari, con particolare riguardo alle attività del pubblico ministero e della polizia giudiziaria, ai diritti della difesa, agli interventi del giudice delle indagini preliminari; chiusura delle indagini, archiviazione ed esercizio dell’azione penale; udienza preliminare; riti alternativi; fase del giudizio, con particolare attenzione alla disciplina dell’istruzione dibattimentale e del regime di efficacia degli atti d’indagine nel dibattimento. Apposito spazio verrà dedicato al sistema delle impugnazioni ed al giudicato, con particolare riguardo alle novità introdotte dalla legge n. 46 del 2006 ed alla giurisprudenza costituzionale in proposito. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Eventuali seminari, esercitazioni ed altre iniziative didattiche saranno segnalati a lezione. Si indica sin d’ora il laboratorio applicativo “L’imputazione nel sistema processuale penale”, che si svolgerà in concomitanza del corso. MODALITA’ DI ACCERTAMENTO DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale. TESTI CONSIGLIATI AA. VV., Compendio di procedura penale, a cura di G. Conso e V. Grevi, quarta ed., Cedam, Padova, 2008 (escluse pagine 979‐1081 e 1129‐1158). In alternativa: G. LOZZI, Lezioni di procedura penale, ottava ed., Giappichelli, Torino, 2008 (escluse pagine 629‐648, 785‐fine); oppure (ma solo in caso di una nuova edizione aggiornata nel 2009): D. SIRACUSANO, A. GALATI, G. TRANCHINA, E. ZAPPALA’, Diritto processuale penale, ultima ed., Giuffrè, Milano, volumi I e II (fino al capitolo sul giudicato penale, incluso, nel secondo volume). 26
DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO 2° semestre — 6 crediti Prof.ssa Barbara Marchetti e‐mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’esame delle caratteristiche di alcuni sistemi stranieri di giustizia amministrativa e ha l’obiettivo di porre a confronto le diverse esperienze di tutela del cittadino di fronte alla pubblica amministrazione in ordinamenti connotati, quanto al regime dei pubblici poteri amministrativi, da tradizioni e sviluppi anche assai differenziati. Nella trattazione dei vari temi sono presupposte le nozioni di base del diritto amministrativo italiano sostanziale e processuale ‐ o, nel caso di studenti Erasmus, del diritto amministrativo del Paese di provenienza ‐, cosicché la acquisita conoscenza di tali nozioni è condizione per frequentare il corso e sostenere l’esame. L'intento è quello di mettere a confronto tradizioni giuridiche storicamente differenti (in particolare quella del droit administratif e quella dei Paesi di common law) e di individuare divergenze e convergenze dei diversi modelli di protezione del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione. E’ utile inoltre che i frequentanti conoscano almeno una lingua straniera. Il corso si inserisce, anche per quanto riguarda le collaborazioni, nell’organizzazione generale delle materie amministrativistiche. L’esame si svolgerà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio preceduto da una o più prove scritte. TESTI CONSIGLIATI Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Agli studenti non frequentanti si richiede la preparazione sul testo: G. Napolitano (a cura di), Diritto amministrativo comparato, Milano, Giuffrè, 2007. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 27
DIRITTO INTERNAZIONALE CORSO AVANZATO 1° semestre — 6 crediti Dott. Marco Pertile e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in materia di tutela dei diritti dell’uomo, anche nella loro applicazione concreta, con particolare riferimento al sistema della Corte europea per i diritti umani. PROGRAMMA DEL CORSO Nella parte introduttiva del corso verranno descritti in termini generali, sia dal punto di vista normativo, sia dal punto di vista istituzionale, i tratti fondamentali dei sistemi internazionali di protezione dei diritti umani. Verranno brevemente delineati il funzionamento e le basi normative del sistema delle Nazioni Unite e dei principali sistemi regionali. Dopo aver descritto i tratti comuni e le diversità dei sistemi esaminati e degli strumenti di supervisione ad essi relativi, la parte seconda del corso verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e al funzionamento della Corte di Strasburgo. Particolare attenzione verrà dedicata alla comprensione del sistema dei ricorsi individuali. Lo studio della giurisprudenza della Corte sarà effettuato con riferimento ai singoli diritti e ai principali canoni interpretativi. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso. TESTI DI RIFERIMENTO I testi di riferimento e il programma di studio per gli studenti frequentanti verranno indicati all’inizio del corso. Per gli studenti non frequentanti: L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi, Milano, 2006 (pp. 1‐128; pp. 282‐695; e pp. 752‐
800). ALTRE INFORMAZIONI Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti. La partecipazione attiva degli studenti è di fondamentale importanza per lo svolgimento del corso. Agli studenti verrà di volta in volta assegnata l’esposizione orale di alcuni casi pratici, anche attraverso il sistema della moot court. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le modalità da seguire nel corso dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di comprendere quanto meno una lingua straniera (Inglese o Francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare le sue reali intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un determinato itinerario di lavoro. 28
DIRITTO AMMINISTRATIVO 1° semestre ‐ 6 crediti Prof. Daria de Pretis e‐mail: [email protected] PROGRAMMA Il corso intende approfondire temi fondamentali del diritto amministrativo sostanziale. Al centro dell’attenzione saranno infatti problemi generali considerati in prospettiva sia teorica che applicativa, attraverso l’esame della dottrina e della giurisprudenza con approccio casistico. Per quest’anno il corso avrà ad oggetto il regime giuridico degli atti amministrativi nel diritto italiano e nel diritto comunitario. Al fine di comprendere appieno la portata degli istituti e di apprezzare le soluzioni che si sono venute definendo nell’ordinamento italiano, il tema sarà affrontato anche in un’ottica di diritto comparato. TESTI CONSIGLIATI Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Testo consigliato per gli studenti non frequentanti: G. GRECO, Argomenti di diritto amministrativo, Giuffrè, Milano, 2008. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 29
DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA 1° Semestre — 6 crediti Prof. Antonino Alì e‐mail: [email protected] PROGRAMMA E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’approfondimento di taluni temi istituzionali di diritto dell’Unione europea. Dopo una breve premessa sulle origini e lo sviluppo dell’integrazione europea, il quadro istituzionale e le procedure interistituzionali per l’adozione di atti dell’Unione; il sistema delle fonti dell’ordinamento comunitario, saranno analizzati nel dettaglio gli effetti e la portata delle fonti comunitarie nei confronti dei soggetti degli ordinamenti interni (in particolare l’efficacia diretta, l’interpretazione conforme, il risarcimento del danno, la disciplina processuale della tutela dei diritti di origine comunitaria, il primato); il sistema di tutela giurisdizionale dell’Unione europea e, in particolare, la protezione dei diritti fondamentali della persona umana nell’Unione europea; i rapporti tra la Corte di giustizia e gli altri meccanismi di soluzione delle controversie internazionali; le relazioni esterne della Comunità e gli accordi internazionali conclusi della CE. Verranno svolti dei seminari su argomenti specifici e su casi concreti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e l'acquisizione del metodo applicato. TESTI CONSIGLIATI L. DANIELE, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per l’Europa, Giuffré, Milano, 2008, terza edizione. o, in alternativa, U. VILLANI, Istituzioni di Diritto dell’Unione europea, Cacucci, Bari, 2008. Costituisce, inoltre, parte integrante del programma di esame, lo studio delle sentenze: Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 settembre 2008, Cause riunite C‐402/05 P e C‐415/05 P, Kadi http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62005J0402:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 30 maggio 2006, C‐459/03, Mox http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62003J0459:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 giugno 2008, C‐308/06, Intertanko http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0308:IT:HTML e, inoltre, dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 103 del 13 aprile 2008 (http://www.cortecostituzionale.it/documenti/download/pdf/pronunce/Pronuncia2008_103.pdf) Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e dell’Unione europea. Si consiglia la consultazione della raccolta di testi normativi di : A. TIZZANO, Codice dell'Unione europea, Cedam, Padova, ult. ed., o, in alternativa, B. NASAIMBENE, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA. Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. 30
DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE 1° semestre — 6 crediti Dott.ssa Stefania Brun e‐mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà ad oggetto i rapporti di lavoro nelle società cooperative e, più in particolare, le peculiarità che caratterizzano, all’interno di queste, la figura del socio lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere l’intenso dibattito sviluppatosi in merito, per poi passare ad approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001, che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In proposito, si cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a quest’ultimo, di due distinti rapporti, associativo e di lavoro. Si esamineranno, in particolare, i diversi rapporti di lavoro che il socio lavoratore può instaurare con la cooperativa: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma continuativa e coordinata e a progetto, che dei rapporti di lavoro subordinato, nelle diverse tipologie, standard e flessibili, previste dalla vigente legislazione giuslavoristica. Nel corso di tale analisi, gli effetti della coesistenza dei vincoli associativo e di lavoro verranno in particolare approfonditi con riguardo ai diritti individuali e collettivi accordati ai soci lavoratori autonomi e subordinati, incluso il relativo trattamento economico. Da ultimo, non potrà non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale. Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003. Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente sopraggiunte, che saranno segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà. Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche che potranno consistere nell’esame di casi giurisprudenziali o nella predisposizione dello studente di un paper su profili specifici della materia. TESTI DI RIFERIMENTO Per la preparazione dell’esame lo studente dovrà prepararsi sui seguenti testi: ‐ L. Nogler, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa. Commentario alla l. n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339‐498. ‐ C. Zoli, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci (a cura di), La legge delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA, 2003, pp. 283‐305. ‐ M. Pallini, Il riparto di competenza processuale nelle controversie tra socio‐lavoratore e società cooperativa, Rivista italiana di diritto del lavoro, 2005, n. 3, pp. 706‐713. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docent e studente 31
PROGRAMMI DEGLI INSEGNAMENTI OPZIONALI E COMPLEMENTARI DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA 32
ELENCO CORSI OPZIONALI E COMPLEMENTARI Corso Analisi economica del diritto MUTUATO DALLA FACOLTÀ DI ECONOMIA Clinica processuale Criminologia Diritto canonico Diritto comparato del lavoro Diritto comune Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze/Comparative Constitutional Law of groups and minorities * Diritto degli enti locali Diritto degli intermediari e dei mercati finanziari MUTUATO DALLA FACOLTÀ DI ECONOMIA Diritto dei trasporti Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale Diritto del lavoro della cooperazione Diritto del lavoro pubblico Diritto del turismo Diritto dell’ambiente Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro Diritto ecclesiastico comparato Diritto fallimentare Diritto internazionale corso avanzato Diritto internazionale privato Diritto penale dell’economia Diritto pubblico dell’Unione Europea Diritto regionale Diritto sindacale Diritto urbanistico e delle opere pubbliche Esegesi delle fonti del diritto romano Esegesi delle fonti di storia del diritto italiano Le abilità del giurista – Legal skills Metodologia della Scienza Giuridica (consultare il programma nella guida del corso di laurea magistrale) Sociologia del diritto Storia delle codificazioni moderne Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche – corso avanzato Antropologia giuridica Crediti 6 Semestre 1° docente G. Bellantuono 6 6 6 6 6 6 1° 1° 1° 1° 1° 1° M. Marinelli – L. Baccaglini A. Di Nicola R. Maceratini L. Nogler – S. Brun – K. Kezuka C. Zendri J. Woelk 6 6 1° 1° D. Borgonovo Re D. Galletti 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° A. Claroni G. Benacchio – R. Ceccon S. Brun R. Salomone S. Busti N. Lugaresi E. Cusa E. Camassa – F. Perez Madrid E. Pederzini ‐ L. Baccaglini M. Pertile A. Alì A. Melchionda A. Alì D. Florenzano S. Scarponi A. Simonati G. Santucci G. Marchetto G. Pascuzzi P. Sommaggio 6 6 6 6 6 1° 1° 1° 1° 2° Biodiritto Criminologia applicata Deontologia e Retorica Forense Diritto alimentare comparato Diritto amministrativo comparato Diritto amministrativo dell'Unione europea e delle amministrazioni globali Diritto anglo americano Diritto cinese Diritto comparato della proprietà intellettuale 6 6 6 6 6 6 2° 2° 2° 2° 2° 2° D. Velo dal Brenta L. Bianchin P. Carta P. Carta R. Sacco (TACE) C. Casonato A. Di Nicola P. Sommaggio Izzo B. Marchetti D. de Pretis – G. Falcon – P. Craig 6 6 6 2° 2° 2° A. Pradi ‐ P. Teachout I. Castellucci – Xue Jun R. Caso – D. Lametti Diritto comparato delle religioni 6 2° Diritto comunitario del lavoro Diritto costituzionale comparato 6 6 2° 2° R. Maceratini ‐ E. Camassa – Sami Aldeeb Abu‐Sahlieh S. Scarponi – I. Daugareilh C. Casonato – J. Marko – P. Teachout 33
Diritto dei Paesi africani Diritto dei Paesi di lingua tedesca/ Das Recht der Deutschsprachigen Staaten Diritto e genere (gender studies) 6 6 2° 2° 6 2° Diritto e letteratura 6 2° Diritto ecclesiastico Diritto industriale Diritto internazionale del lavoro*/International labour Law Diritto internazionale dell’ambiente Diritto islamico Diritto penale comparato Diritto penale dell’informatica Diritto penale internazionale * Diritto privato comparato delle responsabilità civile Diritto privato dell’informatica Diritto privato dell’Unione Europea Diritto processuale civile comparato Diritto processuale civile europeo Diritto processuale tributario Diritto pubblico di Internet Diritto romano (consultare il programma nella guida del corso di laurea magistrale) Diritto tavolare Economia dello sviluppo locale Filosofia del diritto II (consultare il programma nella guida del corso di laurea magistrale) Fondamenti romanistici del diritto europeo (consultare il programma nella guida del corso di laurea magistrale) Comparative Costitutional Justice Informatica giuridica Internet Intellectual Property 6 6 6 2° 2° 2° M. Santaroni – T. Regassa L. Nogler ‐ J. Woelk – C. Arzt – U. Reifner L. Antoniolli – D. de Pretis – S. Scarponi – S. Colombo A. Fontana (TACE) E. Camassa E. Pederzini M. Borzaga 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° 2° A. Fodella R. Moussa A. Menghini A. Melchionda – O. Morales E. Fronza – E. Malarino U. Izzo ‐ D. P. Nolan R. Caso – L. Manderieux G.A. Benacchio S. Dalla Bontà E.M. Bajons ‐ S. Dalla Bontà A. Magliaro N. Lugaresi M. Miiglietta 6 6 6 2° 2° 2° A. Pradi S. Goglio M. Manzin 6 2° G. Santucci 6 6 6 2° 2° 2° W. Sadurski F. Puppo D. Post ‐ CATTEDRA FULBRIGHT (TACE) E. Ioriatti ‐ E. Cusa A. Rossato G. Di Paolo Introduction to Italian Law 6 2° Law, Institutions, and the Economic Order 6 2° Procedura penale‐ corso avanzato (Diritto delle prove 6 2° penali) Storia del diritto canonico 6 2° R. Maceratini Storia del diritto romano 6 2° M. Miglietta I corsi contrassegnati con * sono attivati nell’ambito della Laurea Specialistica in Studi Europei e Internazionali. 34
ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO 1° semestre — 6 crediti Prof. Giuseppe Bellantuono e‐mail: [email protected] Formativi OBIETTIVI FORMATIVI Il corso consente la comprensione del metodo e dei concetti fondamentali dell'analisi economica del diritto con particolare riferimento al diritto di proprietà, ai contratti e alle tecniche di regolazione pubblica e privata. La materia è illustrata tenendo conto dei recenti sviluppi che applicano gli studi sui limiti cognitivi per misurare l’impatto della razionalità limitata sulle forme della legislazione e delle norme giuridiche. PREREQUISITI Nozioni fondamentali di diritto privato, diritto commerciale, microeconomia CONTENUTI DEL CORSOel Corso Istituzioni e crescita economica; Istituzioni, comportamenti individuali e comportamenti collettivi; razionalità limitata, errori cognitivi e preferenze reciproche; efficienza, equità e costi transattivi; il ruolo economico dei property rights; il problema degli anticommons; gli strumenti di protezione dei diritti: property rules e liability rules; analisi economica della proprietà intellettuale; la regolazione dei rischi; analisi economica del diritto dei contratti; ordinamenti privati e norme sociali; lo stato regolatore e le autorità indipendenti METODI DIDATTICI Esame della letteratura teorica, accompagnato dall'illustrazione dei meccanismi d'incentivo delle regole giuridiche attraverso la discussione di casi giurisprudenziali. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale al termine del corso. Gli studenti di Giurisprudenza che desiderano acquisire un credito aggiuntivo rispetto ai 5 previsti possono redigere un breve elaborato scritto (10‐15 pagine) su un tema da concordare con il docente. TESTI DI RIFERIMENTO Uno dei seguenti manuali a scelta dello studente: R. COOTER e al., Il mercato delle regole. Analisi economica del diritto civile, 2° ed., il Mulino, 2006; S. SHAVELL, Fondamenti dell'analisi economica del diritto, Giappichelli, 2005, p. 9‐26, 79‐150, 153‐184, 215‐235, 271‐347. Altre letture saranno indicate a lezione. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Superamento dell’esame di Analisi economica del diritto, di Istituzioni di diritto privato, di economia politica. Il tema della tesi può essere concordato con il docente. I tempi sono rimessi alle capacità del candidato. Si richiede la capacità di utilizzare la letteratura in lingua inglese. ALTRE INFORMAZIONI I materiali del corso sono disponibili su Comunità on line. 35
CLINICA PROCESSUALE 1°semestre – 6 crediti Prof. Marino Marinelli – Dott.ssa Laura Baccaglini e‐mail: [email protected]; [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto lo studio di alcuni istituti del diritto processuale civile, specie nel settore delle impugnazioni e dei processi speciali, con un approccio in chiave clinica. A tal fine, dopo un breve inquadramento istituzionale dell’istituto, si esamineranno le soluzioni offerte dalla giurisprudenza alle questioni più dibattute emerse con riferimento al tema di indagine. Seguiranno esercitazioni, nelle quali gli studenti saranno chiamati a misurarsi con casi pratici, mediante la redazione di atti processuali. PREREQUISITI È necessario aver già sostenuto l’esame di diritto processuale civile. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova scritta TESTI DI RIFERIMENTO I materiali del corso verranno indicati di volta in volta durante le lezioni. 36
CRIMINOLOGIA 1° semestre — 6 crediti Dott. Andrea Di Nicola e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di criminologia ha l’obiettivo di introdurre gli studenti alla conoscenza dei comportamenti criminali e all’analisi delle reazioni dei sistemi di giustizia penale. Il comportamento criminale, nella duplice prospettiva di chi lo commette (autore) e chi lo subisce (vittima), comporta costi individuali e sociali di dimensioni crescenti che compromettono l'equilibrio individuale, familiare, sociale, politico ed economico dei sistemi sociali contemporanei. La questione criminale, nel doppio processo di localizzazione e di internazionalizzazione, continua ad essere il problema che accomuna paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo e che allarma la comunità internazionale. La concentrazione della criminalità, spesso violenta, nelle classi giovanili e nelle grandi metropoli è un processo di allarmante localizzazione. La crescita delle organizzazioni criminali transnazionali che operano a cavallo dei confini nazionali, favorita dalla globalizzazione dei mercati e dall’intenso sviluppo tecnologico, è un processo di allarmante internazionalizzazione che sta anche causando una modificazione nella struttura e nelle attività delle organizzazioni criminali che, agendo come imprese legali in un’ottica di profitto, stanno intraprendendo nuove attività illecite. Questi due processi di localizzazione ed internazionalizzazione, determinati da molti fattori differenti, hanno cambiato la questione criminale all’inizio del terzo millennio e stanno modificando tanto concetti, paradigmi teorici e metodi di studio del fenomeno criminale quanto i metodi di regolazione. Il diritto penale, la pena, la reclusione carceraria sono insufficienti e risentono dei limiti culturali del loro progetto che li portano a dialogare con difficoltà con altri diritti e con i diritti penali di altri paesi. Gli apparati di polizia e quelli giudiziari risentono dei limiti della giurisdizione e faticano ad aprire spazi efficaci di cooperazione internazionale di fronte alle nuove ed emergenti forme di criminalità ed alle evoluzioni di quelle tradizionali. A livello internazionale è in corso un intenso dibattito ed un ampio lavoro di ricerca e approfondimento che permette oggi alla criminologia di dare alcune risposte a questi nuovi problemi e che permetterà a coloro che dovranno confrontarsi con le dimensioni della criminalità, sia locale sia transnazionale, di trovare le risposte adeguate in un contesto nazionale ed internazionale. PREREQUISITI Aver superato l'esame di diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso di criminologia, della durata di 42 ore, si sviluppa secondo il seguente programma, articolato in moduli. Modulo 1. Definire la devianza e la criminalità. Che cosa è un atto deviante. Che cosa è un reato e chi è criminale. La definizione di devianza e criminalità secondo variabili culturali, religiose, politiche ed economiche. La devianza in differenti epoche storiche. Controllo sociale formale e informale. Confronto tra reazione ufficiale e reazione sociale alla criminalità. Modulo 2. Misurare la criminalità. Quanti reati, quanti criminali, quante vittime. Metodi e tecniche per rilevare le dimensioni della criminalità in Italia e in altri paesi (introduzione alla statistica giudiziaria penale e indagini di vittimizzazione). Processi di localizzazione/internazionalizzazione della criminalità in paesi sviluppati, in via di sviluppo e in transizione. Modulo 3. Spiegare la criminalità. Criminologia e altre scienze. Teorie bio‐antropologiche, psicodinamiche, sociologiche ed economiche della criminalità. Modulo 4. Distorsioni della personalità e implicazioni criminali e processuali. Il problema dell’imputabilità. Serial killers. Modulo 5. Forme di criminalità. Criminalità comune. Dalla criminalità individuale a quella organizzata. Forme di criminalità organizzata in Italia e nel mondo e risposte dei sistemi di giustizia penale. Criminalità economica e criminalità economica organizzata: riciclaggio di denaro sporco, frodi e corruzione. Criminalità e sicurezza urbana. Criminalità e sicurezza aziendale. Modulo 6. Istituzioni per la criminalità. Dall'indiziato al condannato. Il percorso dentro e fuori il sistema di giustizia penale. Quale sanzione per quale criminale. Problemi di efficacia delle sanzioni in termini di deterrenza e costi individuali, sociali ed economici della pena. Diritti umani e carcere. Il problema del trattamento all’interno del carcere e le misure alternative al carcere. Equità ed efficienza nel funzionamento del sistema penale. Modulo 7. Prevedere la criminalità ed i suoi rimedi. Trasformazioni della criminalità nei prossimi decenni: effetti combinati di tecnologia e globalizzazione. Limiti all’espansione della sanzione penale e le libertà civili. Fine della prevenzione penale come rimedio alla criminalità e sviluppo della prevenzione situazionale e di altre forme di prevenzione. METODI DIDATTICI Tipo lezioni: lezioni frontali. È previsto lo svolgimento dei seguenti seminari integrativi – della durata di 2 ore ciascuno e la cui frequenza è facoltativa – che approfondiscono i contenuti di alcuni moduli del corso: Psiche e criminalità: serial killers; Nuove forme di criminalità: traffico di persone a scopo di sfruttamento, reati ambientali (abusivismo edilizio, traffico di rifiuti e sfruttamento di animali), traffico di opere d'arte e di beni archeologici; Nuove forme di prevenzione della criminalità: crime proofing della legislazione e dei prodotti. I seminari sono tenuti da ricercatori di TRANSCRIME (dottori di ricerca in criminologia) o da altri esperti del settore. Le date e i nominativi dei docenti sono comunicati all'inizio del corso. All'inizio del corso agli studenti frequentanti viene distribuito anche il programma dettagliato delle lezioni e la lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO 37
Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli studenti frequentanti l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli appunti presi a lezione. Coloro che frequentano almeno 2/3 dei seminari integrativi possono sostituire il materiale relativo ad una parte del corso con gli appunti dei seminari. Il carattere del corso presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che fossero impossibilitati alla frequenza ma ugualmente interessati a sostenere l’esame, i testi di riferimento sono: − F.P. Williams e M.D. McShane, Devianza e criminalità, Il Mulino, Bologna, 2002, pp. 9‐200; − M. Barbagli, A. Colombo e E.U. Savona, Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003 (esclusi paragrafo 7 del cap. I ‐ “Le teorie della devianza e della criminalità” ‐ e capitolo VIII ‐ “Il sistema penale”); − A. Di Nicola, La criminalità economica organizzata: le dinamiche dei fenomeni, una nuova categoria concettuale e le sue implicazioni di policy, Angeli, Milano, 2006. − CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi di laurea in criminologia sono assegnate a studenti che dimostrino particolare interesse per la materia. L’argomento può essere suggerito dal docente o definito su proposta del candidato. I tempi sono variabili e dipendono dalle capacità e dalla motivazione del tesista. Sono previste anche tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME, che sono assegnate a studenti che abbiano superato gli esami di criminologia e di criminologia applicata con un ottimo esito, abbiano un’ottima media degli esami sostenuti e una buona conoscenza della lingua inglese. Lo stage presso TRANSCRIME – di 9‐12 mesi – addestra lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi‐professionale portandolo a contatto con istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua prevenzione. Lo studente ricopre il ruolo di assistente alla ricerca ed è coinvolto in uno dei progetti di ricerca del Centro, ricevendo una formazione continuata sul metodo e sul contenuto. Allo studente è richiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, e sono fornite le attrezzature necessarie per la sua attività di ricerca. Il numero massimo di tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 3. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi. 38
DIRITTO CANONICO 1° semestre — 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini e‐mail: [email protected] PREREQUISITI Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà. OGGETTO ED OBIETTIVI DEL CORSO Il corso ha un duplice carattere: generale ed informativo e, per quanto possibile anche monografico. Sotto il primo profilo si propone di far conoscere la struttura della Chiesa, come società che si basa su presupposti diversi dalle altre realtà politiche. Per tale motivo verrà data rilievo alla parte costituzionale del diritto canonico stesso, senza trascurare i necessari riferimenti storici. Sotto il secondo profilo l’attenzione sarà rivolta in modo particolare all’istituto matrimoniale e dal relativo processo e verranno poi esposti brevemente i principi fondamentali che regolano le sanzioni nella Chiesa. CONTENUTI DEL CORSO I) Fondamenta del diritto canonico; II) La costituzione della Chiesa; III) Profili istituzionali della Chiesa cattolica; IV) Il governo della Chiesa: norma canonica, consuetudine, atto amministrativo; V) Il matrimonio canonico ed il diritto processuale canonico; VI) Elementi sulle sanzioni canoniche. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CORSO E DI ACCERTAMENTO DELL’APPRENDIMENTO Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari tenuti da professori di altre Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti. Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi. TESTI DI RIFERIMENTO A scelta per la parte costituzionale ed istituzionale: 1) P. Lombardia ‐ Lezioni di Diritto canonico, Milano Giuffrè ultima edizione; 2) P. Moneta – Introduzione al diritto canonico, Torino Giappichelli 2001; I frequentanti potranno sostituire i testi con gli appunti delle lezioni. Per la parte matrimoniale: 1) F. Finocchiaro – Il matrimonio nel diritto canonico, Bologna Il Mulino ultima edizione; oppure 2) G. Lo Castro – Matrimonio diritto e giustizia, Milano Giuffrè 2003 pp. 1 – 145. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 39
DIRITTO COMPARATO DEL LAVORO 1° semestre— 6 (+2+2)crediti Prof. Luca Nogler – Dott.ssa Stefania Brun – Prof. Katsutoshi Kezuka e‐mail: [email protected]; [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha come obiettivo di fornire agli studenti il sostrato di principi e conoscenze necessario ad affrontare in modo ragionato le diversità sottese alla regolamentazione giuridica del rapporto di lavoro subordinato con riguardo ai principali sistemi dell’Europa comunitaria. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso intende procedere alla disamnina, in chiave comparata, della c.d. tematica della flexicurity ossia di quella tendenza, fortemente sostenuta a livello comunitario e, in misura diversa, implementata in tutti gli ordinamenti dell’Unione europea a flessibilizzare la gestione dei rapporti di lavoro. Ciò attraverso una maggiore libertà per le imprese, da un lato, di procedere a licenziamenti e, dall’altro, di ricorrere a tipologie contrattuali “flessibili”, compensando il lavoratore attraverso misure che lo rendano più forte e competitivo sul mercato del lavoro esterno, consentendogli un agevole passaggio da un’occupazione all’altra. La tematica coinvolge, in particolare, i due istituti che più di tutti influenzano il grado di tutela alla stabilità del rapporto di lavoro ossia lil ricorso ad assunzioni a termine, da un lato, e i licenziamenti per ragioni organizzative, dall’altro. La flexicurity infatti si fonda sull’idea che le prime vadano incentivate e che i limiti apposti ai secondi, invece, debbano essere allentati; sarebbe, infatti, proprio l’esistenza di regimi di strict employment protection legislation ‐ ossia di regolamentazioni troppo rigidamente protettive dell’occupazione esistente ‐ a ridurre il dinamismo del mercato del lavoro inducendo le imprese ad utilizzare in modo massiccio forme di rapporti di lavoro “precario” o addirittura a non assumere. Il corso avrà conseguentemente di mira il grado di accertamento della rigidità che connota nei principali ordinamenti dell’Unione europea (Francia, Italia, Germania e Spagna) sia il regime di protezione dei licenziamenti che il ricorso alle tipologie contrattuali “flessibili” e cercherà di mettere in luce sia le criticità che i punti di forza sottesi al modello della flexicurity. Si segnala inoltre che una parte del corso sarà tenuta in lingua inglese dal prof. Prof. Katsutoshi Kezuka che affronterà le specificità del diritto del lavoro giapponese. Ciò darà diritto agli studenti frequentanti a due crediti aggiuntivi (più altri due crediti se gli stessi sosterranno una parte dell’esame in lingua inglese) secondo le regole previste dalla Facoltà. METODI DIDATTICI Il corso si svilupperà su ogni tematica affrontata con un’alternanza tra lezioni frontali e lezioni che prevederanno il coinvolgimento attivo dei frequentanti mediante letture preventive suggerite dai docenti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Agli studenti frequentanti sarà data la possibilità di svolgere una prova scritta della quale si terrà conto in sede d’esame. Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sul testo di seguito indicato. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sul seguente testo: A. Garilli ‐ M. Napoli (a cura di), Il lavoro a termine in Italia e in Europa, Giappichelli, Torino, pp. 1‐136, 190‐283 L. Zoppoli, M. Delfino (a cura di), Flexicurity e tutele. Il lavoro tipico e atipico in Italia e in Germania, Ediesse, Roma, 2008, pp. 95‐
108, 125‐184. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell'interesse per la materia. L'assegnazione definitiva del titolo avverrà dopo la presentazione e l'approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente. 40
DIRITTO COMUNE 1° semestre — 6 crediti Dott. Christian Zendri e‐mail: [email protected] PREREQUISITI: È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno. PROGRAMMA DEL CORSO: Il corso avrà per oggetto la dottrina giuridica di diritto comune, con particolare riferimento al problema del delitto di stregoneria. I giuristi dell'età dello ius commune dovettero affrontare la questione delle credenze magiche e stregoniche, in relazione soprattutto al loro carattere di superstizioni ovvero di eresie, dando vita a una straordinaria tradizione dottrinale, che dal Medio Evo sapienziale giunse fino al secolo XVIII. In particolare, la persecuzione della stregoneria e dei suoi supposti autori, streghe e stregoni, conobbe una storia complessa che, muovendo dalla grande prudenza della dottrina e della legislazione medievale, finì per dar vita, in età moderna, a un fenomeno dai contorni molto più dilatati e dalle tinte molto più crude. Il corso si propone di seguire alcune fra le tappe principali di questo percorso dottrinale: dal Medio Evo, ai falsi editoriali del secolo XVI e al grande dibattito cinquecentesco, fino al progressivo spegnersi della questione nel secolo XVIII. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO: L'esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO: A tutti gli studenti è consigliata la lettura di: R. MANSELLI, Magia e stregoneria nel Medio Evo, Torino, Giappichelli, 1976. Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di: F. CALASSO, Introduzione al diritto comune, Milano, Giuffrè, 1970. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA: Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica. 41
COMPARATIVE CONSTITUTIONAL LAW OF GROUPS AND MINORITIES 1° semestre – 6 (+2+2) crediti Prof. Jens Woelk email:jens. [email protected] OBJECTIVES The course analyses the “legal management of diversity” from a comparative perspective. Its focus is on the guarantees for groups and minorities with distinct features in ethno‐national, cultural, linguistic and religious terms. PREREQUISITES Participants are able to follow class in English and have passed the examination in Constitutional Law. CONTENTS The objective of the course is to introduce into the “Law of Diversity” by illustrating and discussing the role and potential of law as well as of Human and Minority Rights as a means of regulation and stabilization, especially after ethnic conflict. The starting point will be the concept of “minority” and the agreements which end a conflict. Once guarantees for the physical existence and security of a minority‐group are given, specific minority rights aim at providing for protection, autonomous development and participation in all affairs concerning members of the respective group. There is a wide range of legal instruments and sources as well as different actors contributing to the creation of a “Law of Diversity”: today, in the emerging European constitutional space, the former exclusive point of reference, the (Nation‐)State, has lost its monopoly in terms of (legal) “recognition” of a minority and is thus no longer the only legislator on minority‐issues, as numerous regulations and Treaties on sub‐national as well as international levels demonstrate. The “Law of Diversity” (protection and promotion of minorities) will be illustrated in lectures and discussed in case‐studies in which students can apply their knowledge and deepen their understanding for the different interests at stake. Some paradigmatic legal systems will be analysed to illustrate the consequences of the different constitutional approaches to diversity as well as to show the interaction between the different levels of government in the aim of protection and promotion of minorities and diverse groups. TEACHING METHODS Active participation in discussion is encouraged; students might have the occasion to prepare a paper. BIBLIOGRAPHY a) in English: Bíró, Anna‐Mária, Kovács, Petra (editors), Diversity in Action: Local Public Management of Multi‐ethnic Communities, LGI Books, Budapest, 2001 (http://lgi.osi.hu/publications_datasheet.php?id=18 (pdf download), in part. Part One: Schöpflin, George. Minorities and Democracy, p. 3‐18 (http://lgi.osi.hu/publications/2001/18/1‐1.PDF) Thornberry, Patrick. An Unfinished Story of Minority Rights, p. 45‐73 (http://lgi.osi.hu/publications/2001/18/1‐3.PDF) Neuberger, Benyamin, National Self‐Determination: a Theoretical Discussion, Nationalities Papers 2001, Vol. 29, No. 3, S. 391 – 418 Palermo, Francesco, Woelk, Jens, No Representation without Recognition. The Right to Political Participation of (National) Minorities, Journal of European Integration, 2003, vol. 25, pp. 225 – 247 ** Palermo, Francesco, Woelk, Jens, From Minority Protection to a Law of Diversity? Reflections on the Evolution of Minority Rights, in: European Yearbook of Minority Issues Vol. 3, 2003/4, Martinus Nijhoff/Brill, Leiden, Boston, 2005, pp. 5‐13 ** ** Download at: http://www.eurac.edu/Org/Minorities/SFeRe/Publications/articles.htm Toniatti, Roberto, Minorities and protected minorities: constitutional models compared, in: T. Bonazzi/M. Dunne, Citizenship and rights in multicultural societies, Keele University Press, Keele 1995, p. 45‐81 b) in Italian: Palermo, Francesco, Woelk, Jens, Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze, Cedam, Padova 2008 FURTHER INFORMATION: The first part of the course (24 hours) is taught at the School of International Studies; the second part (18 hours) at the Faculty of Law. 2 additional ECTS/CFU are granted for the participation in foreign language; if the exam is taken in English, too, additional 2 ECTS/CFU will be assigned.. 42
DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO DEI GRUPPI E DELLE MINORANZE 1° semestre – 6 (+2+2) crediti Comparative Constitutional Law of Groups and Minorities Prof. Jens Woelk email: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso offerto in lingua inglese si propone di indagare in chiave comparata il “diritto delle diversità” posto a garanzia dei gruppi e delle minoranze identificabili in base a propri caratteri distintivi, di natura etnico‐nazionale, culturale, linguistica e religiosa. PROGRAMMA DEL CORSO A tal fine, in una prima parte del corso saranno enucleati i modelli costituzionali comparati emergenti dall’analisi delle forme di Stato in riferimento ai diritti dei gruppi e delle minoranze e l’evoluzione delle tecniche di garanzia del pluralismo etnico, culturale, linguistico, religioso. In questa ricostruzione sarà prestata particolare attenzione ai principi internazionali e sovranazionali ed alla loro costituzionalizzazione, nonché alla pluralità dei livelli normativi (internazionale, sovranazionale, nazionale e subnazionale) che intervengono in materia, al fine di abituare gli studenti a lavorare su diversi piani e con uno strumentario particolarmente sofisticato, sullo sfondo di un quadro teorico unitario. Nella seconda parte si approfondiranno le tecniche normative e soprattutto di interpretazione giurisprudenziale del “diritto diseguale”, con particolare riferimento alla giurisprudenza costituzionale comparata ed a quella internazionale e sovranazionale. Attraverso l’analisi di testi normativi e di decisioni giudiziarie, gli studenti saranno sollecitati a sviluppare capacità di analisi critica e dimestichezza con gli strumenti tecnico‐interpretativi del diritto alla differenza. Il corso è volto a fornire gli strumenti, culturali in genere e tecnico‐giuridici in particolare, per la comprensione del fenomeno minoritario e della sua trattazione giuridica in ottica comparata. Oltre all’inquadramento teorico, si forniranno strumenti per l’analisi di atti normativi e di giurisprudenza costituzionale di diversi ordinamenti, che saranno oggetto di analisi ragionata e commento. La terza parte è dedicata all’analisi di ordinamenti paradigmatici dei diversi approcci al tema della diversità. Si richiede l’attiva presenza e la partecipazione alla discussione da parte degli studenti, nonché la conoscenza almeno passiva della lingua inglese. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale di studio per i frequentanti sarà costituito da dispense. Eventuali studenti non frequentanti potranno preparare l’esame sul seguente testo: ‐ Francesco Palermo, Jens Woelk, Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze, Cedam, Padova 2008 [ISBN 978‐
88‐13‐28194‐6] ALTRE INFORMAZIONI La prima parte del corso sarà tenuto presso la Scuola di Studi internazionali (24 ore di lezioni); la seconda parte presso la Facoltà di Giurisprudenza (18 ore). Per la frequenza delle lezioni in lingua inglese (come lingua straniera) saranno assegnati 2 crediti aggiuntivi. L’esame potrà essere svolto in lingua inglese; in tal caso al superamento verranno assegnati due crediti aggiuntivi. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 43
DIRITTO DEGLI ENTI LOCALI 1° semestre ‐ 6 crediti Dott. Donata Borgonovo e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende illustrare agli studenti il sistema delle autonomie locali nel nostro ordinamento, muovendo dai principi sanciti in materia dalla Costituzione italiana e dalla Carta europea delle autonomie locali. Il corso intende inoltre accrescere la consapevolezza degli studenti sul ruolo attivo che i cittadini sono chiamati a svolgere all’interno delle Comunità locali. PREREQUISITI Lo studio della materia presuppone la piena padronanza dei principi di diritto pubblico. E’ consigliabile, per una miglior comprensione dei temi affrontati, la conoscenza del diritto regionale. PROGRAMMA DEL CORSO Premessa una breve introduzione storica sulle origini e sulle caratteristiche dell’ordinamento locale italiano, ci si soffermerà sul sistema costituzionale delle autonomie locali e sui principi che lo ispirano. Verrà successivamente analizzato il processo di riforma apertosi negli anni ’90 alla luce dei contenuti della Carta europea delle Autonomie locali del 1985. Infine si procederà ad un accurato esame delle istituzioni locali, alla luce della disciplina contenuta nel Testo unico degli Enti locali (d.lgs. 18 agosto 2000, n.167), con particolare attenzione ai seguenti temi: Il nuovo sistema delle autonomie locali; le forme associative; l’autonomia statutaria e regolamentare di Comuni e Province; gli organi e le funzioni; gli istituti di partecipazione; l’organizzazione, le competenze ed i controlli; i rapporti tra Enti locali, Regioni e Stato; le peculiarità del governo locale nella Regione Trentino Alto Adige‐Sudtirol. Nel corso della trattazione degli istituti di partecipazione verranno utilizzati anche i documenti adottati dal Consiglio d’Europa in materia di partecipazione dei giovani e degli stranieri alla vita pubblica a livello locale. METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in lezioni frontali, finalizzate a presentare compiutamente gli istituti che ne costituiscono l’oggetto. Agli studenti sarà comunque richiesta una partecipazione attiva per il reperimento e la discussione degli Statuti comunali e provinciali nonché delle Raccomandazioni e Risoluzioni del Consiglio d’Europa. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Accanto alla valutazione della partecipazione al lavoro in aula, l’esame consisterà in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO L.VANDELLI, Il sistema delle autonomie locali, il Mulino – Manuali, edizioni 2004 o 2007. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Lo studente interessato alla materia può individuare, in linea generale, l’argomento prescelto, concordando con la docente una prima ricerca bibliografica finalizzata a circoscrivere il tema oggetto della tesi, cui seguirà l’assegnazione del titolo definitivo. 44
DIRITTO DEGLI INTERMEDIARI E DEI MERCATI FINANZIARI Dott. Danilo Galletti Il programma sarà comunicato all’inizio del corso 6 CREDITI – 1° SEMESTRE 45
DIRITTO DEI TRASPORTI 1° semestre — 6 crediti Dott. Alessio Claroni OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di approfondire, attraverso la dettagliata analisi della normativa e della giurisprudenza in materia, lo studio della regolamentazione dei servizi di trasporto aereo, marittimo (con particolare riferimento ai servizi della navigazione interna), ferroviario e stradale, con specifica attenzione alla disciplina della concorrenza, degli aiuti di stato ed all'istituzione di obblighi e di oneri di servizio pubblico. Oggetto del corso sarà, inoltre, l'analisi della gestione delle infrastrutture del trasporto (aeroporti e porti, anche turistici), dell'accesso alle stesse e dei servizi strumentali ed accessori a quelli del trasporto. Il corso avrà, altresì, ad oggetto l’analisi del contratto di trasporto terrestre, aereo e marittimo (particolare attenzione sarà dedicata alla navigazione per acque interne) e del relativo regime di responsabilità del vettore. PREREQUISITI Il corso, che si prefigge l’obiettivo di mostrare l’interazione tra diritto pubblico e diritto privato nella materia speciale, presuppone la conoscenza della teoria dei titoli di credito, dell’impresa commerciale e dei contratti ad essa attinenti. Vengono, pertanto, evidenziate la propedeuticità dell’insegnamento di diritto commerciale e la precedenza del relativo esame. PROGRAMMA DEL CORSO I servizi di trasporto aereo I servizi di trasporto marittimo e della navigazione interna I servizi di trasporto ferroviario I servizi di autotrasporto delle merci I servizi di trasporto pubblico locale Il sostegno finanziario pubblico nel settore dei servizi di trasporto Le infrastrutture del trasporto Gli aeroporti e i servizi aeroportuali I porti e i servizi portuali: il processo di riforma della gestione portuale I porti turistici La disciplina del contratto di trasporto terrestre, aereo e marittimo (con particolare attenzione alla navigazione per acque interne) e del relativo regime di responsabilità del vettore METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Approfondimento e discussione critica di casi giurisprudenziali. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO Zunarelli S., Lezioni di diritto dei trasporti, Bologna, 2006, Libreria Bonomo Editrice Zunarelli S. ‐ Romagnoli A. ‐ Claroni A., Casi e materiali di diritto pubblico dei trasporti, Bologna, 2008, Libreria Bonomo Editrice Codice dei trasporti e della navigazione (a cura di Stefano Zunarelli, Alessandra Romagnoli, Alessio Claroni), Tomo I e Tomo II, Libreria Bonomo editrice, 2008 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato, almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. 46
DIRITTO DEL COMMERCIO E DELL’ARBITRATO INTERNAZIONALE 1° semestre — 6 crediti Prof. Roberto Ceccon – Prof. Gianantonio Benacchio e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Acquisire competenze sui principali temi giuridici che contraddistinguono il commercio internazionale incluse alcune tipiche strutture contrattuali, e sull’istituto dell’arbitrato commerciale internazionale quale principale strumento per la risoluzione del contenzioso commerciale internazionale. PREREQUISITI Si suggerisce il superamento dei corsi di Diritto internazionale e di Procedura civile. CONTENUTI DEL CORSO Fonti del diritto commerciale; le clausole contrattuali; le fasi di formazione del contratto; tipologie contrattuali. La risoluzione delle controversie commerciali internazionali: le fonti dell’arbitrato internazionale; la clausola arbitrale; arbitrato ad hoc e arbitrato amministrativo; la procedura arbitrale; l’esecuzione e il riconoscimento del lodo arbitrale estero. METODI DIDATTICI Lezioni frontali e seminariali. TESTI DI RIFERIMENTO Appunti delle lezioni. F. Bortolotti, Manuale di diritto commerciale internazionale, CEDAM, 2004; A. Frignani, L’arbitrato commerciale internazionale, CEDAM, 2004. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova scritta a conclusione del corso e/o prova orale. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 47
DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE 1° semestre — 6 crediti Dott.ssa Stefania Brun e‐mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà ad oggetto i rapporti di lavoro nelle società cooperative e, più in particolare, le peculiarità che caratterizzano, all’interno di queste, la figura del socio lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere l’intenso dibattito sviluppatosi in merito, per poi passare ad approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001, che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In proposito, si cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a quest’ultimo, di due distinti rapporti, associativo e di lavoro. Si esamineranno, in particolare, i diversi rapporti di lavoro che il socio lavoratore può instaurare con la cooperativa: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma continuativa e coordinata e a progetto, che dei rapporti di lavoro subordinato, nelle diverse tipologie, standard e flessibili, previste dalla vigente legislazione giuslavoristica. Nel corso di tale analisi, gli effetti della coesistenza dei vincoli associativo e di lavoro verranno in particolare approfonditi con riguardo ai diritti individuali e collettivi accordati ai soci lavoratori autonomi e subordinati, incluso il relativo trattamento economico. Da ultimo, non potrà non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale. Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003. Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente sopraggiunte, che saranno segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà. Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche che potranno consistere nell’esame di casi giurisprudenziali o nella predisposizione dello studente di un paper su profili specifici della materia. TESTI DI RIFERIMENTO Per la preparazione dell’esame lo studente dovrà prepararsi sui seguenti testi: ‐ L. Nogler, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa. Commentario alla l. n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339‐498. ‐ C. Zoli, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci (a cura di), La legge delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA, 2003, pp. 283‐305. ‐ M. Pallini, Il riparto di competenza processuale nelle controversie tra socio‐lavoratore e società cooperativa, Rivista italiana di diritto del lavoro, 2005, n. 3, pp. 706‐713. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente. 48
DIRITTO DEL LAVORO PUBBLICO 1° semestre — 6 crediti Prof. Riccardo Salomone e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira a fornire gli strumenti per affrontare i problemi della disciplina del lavoro pubblico a seguito della “privatizzazione”, con lo studio dei vincoli costituzionali e delle peculiarità legislative e contrattuali che lo caratterizzano rispetto al settore del lavoro privato. Particolare rilevanza sarà inoltre attribuita al lavoro nelle pubbliche amministrazioni delle province autonome di Trento e di Bolzano. PREREQUISITI Avere sostenuto l’esame di Diritto del lavoro. CONTENUTI DEL CORSO I. Il lavoro pubblico e i principi costituzionali. II. Il riparto di competenze legislative sul lavoro pubblico (con particolare riguardo allo Statuto d'autonomia per il Trentino Alto‐Adige Südtirol). III. La riforma del lavoro pubblico. III.1. La dirigenza pubblica. IV. Le fonti di disciplina del rapporto di lavoro. V. Il contratto collettivo. VI. Il contratto individuale. VI.1. La fase concorsuale e l'accesso. VI.2. Le tipologie contrattuali "flessibili"; gli strumenti di mobilità del personale; l’inquadramento, le mansioni, la disciplina dell'orario di lavoro e della retribuzione. VI.3. Il potere disciplinare e il recesso. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Studi di caso. Sarà privilegiata la discussione critica e agli studenti saranno prospettati una serie di casi emblematici. E’ suggerita la partecipazione attiva alle lezioni, con la consultazione e lo studio dei testi e dei materiali di approfondimento sin dall’inizio del corso. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti sono tenuti a procurarsi le norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (D. lgs. 30 marzo 2001, n. 165); nonché il testo dello Statuto d'autonomia per il Trentino Alto‐Adige Südtirol. Per gli studenti frequentanti saranno indicati dai docenti materiali di approfondimento in relazione ai singoli argomenti oggetto di attenzione durante il corso. Gli studenti non frequentanti prepareranno l'esame sui seguenti testi: Il lavoro pubblico in provincia di Bolzano (Introduzione alle fonti di regolazione), in corso di stampa. In ogni caso, gli studenti potranno sostituire tale testo con altri testi e/o materiali da concordare con i docenti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentanti sarà prevista una prova (incentrata sulla risoluzione di casi concreti discussi a lezione) di cui si terrà conto in sede di esame finale. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare 49
DIRITTO DEL TURISMO 1° semestre — 6 crediti Prof. Silvio Busti PREREQUISITI Aver sostenuto l’esame di Diritto commerciale. PROGRAMMA DEL CORSO I Diritto del turismo: nozione e contenuti. II L'intervento pubblico nel turismo. Il decentramento delle competenze L'imprenditorialità alberghiera e turistica. L'intervento finanziario pubblico: il credito alberghiero e turistico. Turismo e tutela dell'ambiente. III La disciplina pubblicistica dell'esercizio alberghiero e delle strutture ricettive similari. IV Il contratto d'albergo: nozione e tipicità; le altre figure affini. Caratteri e soggetti del contratto. Le obbligazioni dell'albergatore e del cliente. La responsabilità dell'albergatore. Estinzione del rapporto. La responsabilità dei soggetti assimilati agli albergatori. V I contratti di organizzazione ed intermediazione di viaggio. Obblighi e diritti dell'organizzatore e venditore dei c.d. pacchetti turistici. La tutela del turista‐consumatore nella normativa comunitaria. Sono previste esercitazioni in tema di intervento pubblico nel turismo e disciplina pubblicistica dell’esercizio alberghiero. Il corso presuppone la conoscenza della teoria dell’impresa commerciale e dei contratti ad essa attinenti. Viene pertanto evidenziata l’opportunità di dare la precedenza all’insegnamento di Diritto commerciale, e del relativo esame. TESTI DI RIFERIMENTO V. FRANCESCHELLI – F. MORANDI (a cura di), Manuale di diritto del turismo, Giappichelli, Torino 2007. I frequentanti potranno sostituire parte del testo con gli appunti delle lezioni. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione dell'argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato, almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. Il deposito del titolo ha luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema ragionato di ricerca elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo sviluppo della ricerca è necessario che il candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto. Non sono predeterminati tempi di lavoro che dipendono esclusivamente dall'applicazione dello studente e dalla sua capacità di scrivere senza errori di grammatica, sintassi e punteggiatura (avvertimento ovvio, ma purtroppo sempre più opportuno). 50
DIRITTO DELL’AMBIENTE 1° semestre ‐ 6 crediti Prof. Nicola Lugaresi e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende approfondire la conoscenza della relazione tra ambiente e diritto, fornendo le nozioni fondamentali, evidenziando le diverse problematiche connesse, analizzando la normativa vigente e cercando di fornire gli strumenti utili per la comprensione, l’analisi e l’interpretazione del diritto ambientale. PREREQUISITI Si presuppone la conoscenza delle nozioni di base di Diritto pubblico e di Diritto comunitario. E’ consigliabile avere già sostenuto, o almeno studiato, Diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO Il programma del corso comprende l’inquadramento delle problematiche ambientali a livello nazionale, comunitario e internazionale, l’individuazione dei principi, dei concetti fondamentali, delle procedure e degli istituti peculiari, nonché un’analisi degli ambiti settoriali più rilevanti. METODI DIDATTICI I metodi didattici variano in relazione al numero degli studenti frequentanti, ma in ogni caso comprendono la partecipazione attiva degli studenti, attraverso interventi, discussione, esposizione di casi. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale, con possibile preappello riservato ai frequentanti. La partecipazione attiva e continua al corso contribuirà alla riuscita dello stesso e costituirà elemento, anche prevalente, di valutazione. TESTI DI RIFERIMENTO Considerando la continua evoluzione del diritto ambientale, e per fornire indicazioni quanto più aggiornate, i testi di riferimento saranno comunicati in prossimità dell’inizio delle lezioni, e riportati sulla pagina web del corso (vedi sotto: ALTRE INFORMAZIONI), nell’apposita sezione. Per gli studenti frequentanti, ulteriori materiali saranno indicati o resi disponibili a lezione. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Criteri, modalità e procedure di assegnazione delle tesi di laurea sono indicati sulla pagina web del corso (vedi sotto: ALTRE INFORMAZIONI), nell’apposita sezione. ALTRE INFORMAZIONI Per ulteriori indicazioni e informazioni, si rinvia alla pagina web del Corso (ed alle relative sezioni): www.jus.unitn.it/users/lugaresi/diramb/corso/home.html 51
DIRITTO DELLE COOPERATIVE E DEGLI ENTI SENZA SCOPO DI LUCRO 1° semestre — 6 crediti Prof. Emanuele Cusa e‐mail: [email protected] PREREQUISITI Superamento dell’esame di Diritto commerciale. CONTENUTI DEL CORSO La disciplina delle società cooperative e loro consorzi, in base alla Costituzione, al codice civile, alla legislazione speciale e ai principi cooperativi. La disciplina degli enti senza scopo di lucro, in base alla Costituzione, al codice civile e alla legislazione speciale. Le fondazioni d’origine bancaria e le cosiddette fondazioni di partecipazione. L’impresa non lucrativa di utilità sociale. METODI DIDATTICI Le lezioni saranno tenute in modo da stimolare la partecipazione attiva degli studenti. Per raggiungere questo obiettivo non solo verrà indicato o distribuito durante il corso materiale vario, ma sarà anche consentito a chi lo desideri di preparare relazioni, eventualmente da presentare in aula. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti non frequentanti è necessario studiare l’apposita dispensa, comprensiva di una selezionata raccolta di disposizioni legislative, la quale è disponibile presso la copisteria presso la Facoltà di Economia. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. Gli studenti frequentanti saranno valutati sui testi, casi e materiali oggetto di analisi individuale e di discussione durante il corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato e precisato d’intesa con il docente. Di norma, la tesi viene definitivamente assegnata una volta che il candidato abbia elaborato uno schema ragionato di ricerca sulla base di letture propedeutiche. I tempi di elaborazione della tesi dipendono dalle capacità, dall’impegno e dagli obiettivi del laureando. 52
DIRITTO ECCLESIASTICO COMPARATO 1° semestre – 6 crediti Prof.ssa Erminia Camassa ‐ Prof.ssa Francisca Pérez Madrid e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso propone l’approfondimento della conoscenza del fenomeno religioso nel sistema giuridico dell’Unione europea e nella legislazione dei Paesi che la compongono;oltre allo studio del fenomeno religioso nei sistemi giuridici dei principali paesi extra europei. Particolare attenzione verrà rivolta allo studio degli strumenti per la tutela giurisdizionale della libertà religiosa in Europa. PREREQUISITI. Nessuno, salvo le propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà. CONTENUTI DEL CORSO. Diritto ecclesiastico e comparazione giuridica. Modelli di relazione tra Stati e confessioni religiose e loro applicazione nei Paesi dell’Unione europea. Unione europea e fenomeno religioso.La libertà religiosa come diritto fondamentale nel sistema dell’Unione. La normativa degli Stati ( con particolare riguardo all’ordinamento spagnolo). La tutela della libertà religiosa e la condizione giuridica dei gruppi religiosi, il loro riconoscimento e i mezzi.di finanziamento. La disciplina degli interessi religiosi dei singoli con riferimento al matrimonio, alla famiglia, alla scuola, ai rapporti di lavoro. La tutela giurisdizionale. Il fenomeno religioso nei sistemi giuridici extraeuropei. METODI DIDATTICI Una parte del corso sarà tenuta dalla prof. Pérez Madrid che approfondirà il tema della disciplina delle relazioni dello Stato spagnolo con le confessioni religiose. Le lezioni della professoressa Pèrez Madrid si terranno in italiano, salvo che tutti gli studenti frequentanti non siano disponibili a seguirle in spagnolo. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova orale TESTI DI RIFERIMENTO. G.MACRI’ ‐ M. PARISI ‐ V. TOZZI, Diritto ecclesiastico europeo, Laterza,Bari,2006, da integrare con la parte III ( Il fenomeno religioso nei sistemi giuridici extra europei) del volume MARGIOTTA BROGLIO‐ C. MIRABELLI‐F. ONIDA, Religioni e sistemi giuridici. Introduzione al diritto ecclesiastico comparato, Il Mulino, Bologna, 2000 oppure F.MARGIOTTA BROGLIO ‐ C. MIRABELLI ‐ F. ONIDA, Religioni e sistemi giuridici. Introduzione al diritto ecclesiastico comparato, Il Mulino, Bologna, 2000 Per i frequentanti potranno essere concordati programmi e testi particolari. CRITERI DI ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 53
DIRITTO FALLIMENTARE 1° semestre – 6 crediti Prof.ssa Elisabetta Pederzini – Dott.ssa Laura Baccaglini e‐mail: [email protected]; [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende analizzare il momento della crisi dell’impresa individuale e collettiva e della sua possibile risoluzione, in prospettiva liquidatoria o conservativa, attraverso la nuova disciplina delle procedure concorsuali e degli strumenti giuridici di composizione negoziale (concordato preventivo, accordi di ristrutturazione dei debiti, piani di risanamento). PREREQUISITI Nessuno. PROGRAMMA DEL CORSO Presupposti soggettivi e presupposti oggettivi del fallimento L’istruttoria prefallimentare e la sentenza dichiarativa di fallimento Gli organi del fallimento: curatore, giudice delegato, comitato dei creditori Effetti del fallimento per il fallito e per i creditori. I rapporti giuridici pendenti e il sistema delle revocatorie L’accertamento del passivo. L’esercizio provvisorio e la liquidazione dell’attivo Il fallimento delle società commerciali La chiusura del fallimento e l’effetto esdebitatorio. La riapertura del fallimento Il concordato preventivo, gli accordi di ristrutturazione dei debiti e i piani di risanamento attestati. TESTI DI RIFERIMENTO Testo suggerito: L. Calvosa – G. Ferri e altri, DIRITTO FALLIMENTARE. MANUALE BREVE, Giuffrè, 2008 (con esclusione della parte III del volume) Resta salva la facoltà di ogni studente di preparare l’esame scegliendo liberamente tra i manuali attualmente reperibili in commercio, purché adeguatamente aggiornati e nel rispetto del programma indicato. METODI DIDATTICI Lezioni frontali integrate da seminari di approfondimento. Le lezioni sui profili procedurali della Riforma fallimentare saranno tenute dalla dr. Laura Baccaglini. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. CRITERI DI ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 54
DIRITTO INTERNAZIONALE CORSO AVANZATO 1° semestre — 6 crediti Dott. Marco Pertile e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in materia di tutela dei diritti dell’uomo, anche nella loro applicazione concreta, con particolare riferimento al sistema della Corte europea per i diritti umani. PROGRAMMA DEL CORSO Nella parte introduttiva del corso verranno descritti in termini generali, sia dal punto di vista normativo, sia dal punto di vista istituzionale, i tratti fondamentali dei sistemi internazionali di protezione dei diritti umani. Verranno brevemente delineati il funzionamento e le basi normative del sistema delle Nazioni Unite e dei principali sistemi regionali. Dopo aver descritto i tratti comuni e le diversità dei sistemi esaminati e degli strumenti di supervisione ad essi relativi, la parte seconda del corso verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e al funzionamento della Corte di Strasburgo. Particolare attenzione verrà dedicata alla comprensione del sistema dei ricorsi individuali. Lo studio della giurisprudenza della Corte sarà effettuato con riferimento ai singoli diritti e ai principali canoni interpretativi. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso. TESTI DI RIFERIMENTO I testi di riferimento e il programma di studio per gli studenti frequentanti verranno indicati all’inizio del corso. Per gli studenti non frequentanti: L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi, Milano, 2006 (pp. 1‐128; pp. 282‐695; e pp. 752‐
800). ALTRE INFORMAZIONI Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti. La partecipazione attiva degli studenti è di fondamentale importanza per lo svolgimento del corso. Agli studenti verrà di volta in volta assegnata l’esposizione orale di alcuni casi pratici, anche attraverso il sistema della moot court. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le modalità da seguire nel corso dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di comprendere quanto meno una lingua straniera (Inglese o Francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare le sue reali intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un determinato itinerario di lavoro. 55
DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 1° semestre — 6 crediti Prof. Antonino Alì e.mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI L'approfondimento dei problemi classici del diritto internazionale privato e del diritto internazionale processuale alla luce del fenomeno della cd. comunitarizzazione. CONTENUTI DEL CORSO Funzione e struttura delle regole di diritto internazionale privato. La categoria astratta e il problema della qualificazione. I criteri di collegamento, loro tipologie, il concorso di criteri di collegamento. Il rinvio. Conoscenza e applicazione del diritto straniero richiamato. I limiti alla applicazione del diritto internazionale privato e della legge straniera richiamata. La specificità del sistema italiano di diritto internazionale privato e confronto con sistemi stranieri di diritto internazionale privato. La giurisdizione internazionale. Il riconoscimento degli atti e decisioni straniere. Le convenzioni internazionali in tema di diritto internazionale privato e processuale. Le norme di diritto internazionale privato e processuale di origine comunitaria. La legge applicabile alle obbligazioni contrattuali ed extracontrattuali (in particolare i nuovi regolamenti comunitari). La comunitarizzazione del diritto internazionale privato e processuale. Il ruolo della Corte di giustizia delle Comunità europee nell’interpretazione delle norme adottate in forza del titolo IV del trattato CE. Il regolamento comunitario sulle procedure di insolvenza. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e l'acquisizione del metodo applicato. TESTI DI RIFERIMENTO 1) F. MOSCONI, C. CAMPIGLIO, Diritto internazionale privato e processuale. Parte generale e contratti (volume I), Torino, UTET, 4a ed., 2007. e, inoltre, 2) P. DE CESARI, Diritto internazionale privato e processuale comunitario, Giappichelli, Torino, 2a ed., 2005 (capitoli I, II, da pag. 1‐
58, e capitolo VI, da pag. 167 a 214) . CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. 56
DIRITTO PENALE DELL’ECONOMIA 1° semestre – 6 crediti Prof. Alessandro Melchionda e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il programma prevede una prima parte di carattere introduttivo, nel corso della quale verranno affrontati i profili generali della materia, con riguardo soprattutto alle peculiarità tecnico‐legislative del settore, alle questioni in ordine al c.d. trasferimento di funzioni ed alla nuova disciplina della responsabilità degli enti. Nella seconda parte si procederà invece ad un'analisi particolareggiata delle principali fattispecie dei reati fallimentari e societari. L'obiettivo è quello di fornire una conoscenza delle specifiche peculiarità di queste aree della legislazione penale complementare. In questa prospettiva, lo studio della materia si presta anche al fine di sviluppare una verifica logico‐argomentativa delle modalità di applicazione della legge penale, attraverso la continua e costante valutazione di singoli ipotetici casi concreti. PREREQUISITI Lo studio del diritto penale dell'economia presuppone la conoscenza degli istituti generali del diritto penale. Stante le molte correlazioni interdisciplinari è altresì consigliabile affrontare la materia dopo aver già completato lo studio del diritto commerciale e (se inserito nel piano di studi) del diritto fallimentare. PROGRAMMI DEL CORSO • Nozione e contenuto del diritto penale dell'economia • Il ruolo del bene giuridico nella disciplina dei reati economici • Le peculiarità tecnico‐legislative della materia • L'individuazione dei soggetti penalmente responsabili • La nuova disciplina sulla responsabilità degli enti • La disciplina del trasferimento e/o della delega di funzioni • Analisi dei reati fallimentari • Analisi dei reati societari METODI DIDATTICI La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dal docente. Dato il carattere giuspositivo della materia, è indispensabile consultare costantemente il codice penale e la legislazione complementare esaminata, tanto durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati. Nell'impossibilità di procedere ad una esaustiva trattazione del programma, nel corso delle lezioni verranno esaminati solo gli aspetti generali e quelli inerenti le fattispecie incriminatrici di principale importanza. Ampio spazio verrà comunque assegnato alla valutazione di esempi concreti ed alla ricerca delle soluzioni applicative più appropriate. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si svolgerà in forma orale, mediante l'analisi di alcuni fra i temi del programma. Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame. Gli studenti frequentanti potranno concordare col docente programmi alternativi a quello ufficiale. TESTI DI RIFERIMENTO ‐ E.M. AMBROSETTI ‐ E. MEZZETTI ‐ M. RONCO, Diritto penale dell'impresa, Zanichelli Editore, Bologna, 2008 (pagg. da 1 a 300). N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’economia, all’inizio del corso potrebbero essere indicati nuovi testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l’assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche, ed a tal riguardo sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, a seminari o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. In caso di conoscenza di lingue straniere, potranno essere concordati anche temi di carattere comparatistico. 57
ALTRE INFORMAZIONI Gli studenti fuori corso ancora iscritti all’originario Corso di laurea quadriennale in Giurisprudenza possono frequentare il corso delle lezioni ma il programma d'esame rimarrà quello a suo tempo previsto nell’ambito del Corso di laurea originario, comprensivo anche dello studio dei reati tributari. TESTI DI RIFERIMENTO ‐ C. PEDRAZZI ‐ A. ALESSANDRI, Manuale di diritto penale dell'impresa. Parte generale e Reati fallimentari, Monduzzi Editore, Bologna, 2003 ‐ AUTORI VARI, I reati societari, a cura di A. Lanzi e A. Cadoppi, Cedam Padova, 2006 (pagg. da 25 a 55 – da 75 a 98 – da 110 a 130 – da 146 a 169 – da 179 a 220 – da 240 a 315 – da 348 a 410 – da 474 a 539). N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’economia, all’inizio del corso potrebbero essere indicati nuovi testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso). ALTRE INFORMAZIONI Gli studenti fuori corso ancora iscritti all’originario Corso di laurea quadriennale in Giurisprudenza possono frequentare il corso delle lezioni ma il programma d'esame rimarrà quello a suo tempo previsto nell’ambito del Corso di laurea originario, comprensivo anche dello studio dei reati tributari. Per l’assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche, ed a tal riguardo sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, a seminari o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. In caso di conoscenza di lingue straniere, potranno essere concordati anche temi di carattere comparatistico. 58
DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA 1° semestre — 6 crediti Prof. Antonino Alì e‐mail: [email protected] PROGRAMMA E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’approfondimento di taluni temi istituzionali di diritto dell’Unione europea. Dopo una breve premessa sulle origini e lo sviluppo dell’integrazione europea, il quadro istituzionale e le procedure interistituzionali per l’adozione di atti dell’Unione; il sistema delle fonti dell’ordinamento comunitario, saranno analizzati nel dettaglio gli effetti e la portata delle fonti comunitarie nei confronti dei soggetti degli ordinamenti interni (in particolare l’efficacia diretta, l’interpretazione conforme, il risarcimento del danno, la disciplina processuale della tutela dei diritti di origine comunitaria, il primato); il sistema di tutela giurisdizionale dell’Unione europea e, in particolare, la protezione dei diritti fondamentali della persona umana nell’Unione europea; i rapporti tra la Corte di giustizia e gli altri meccanismi di soluzione delle controversie internazionali; le relazioni esterne della Comunità e gli accordi internazionali conclusi della CE. Verranno svolti dei seminari su argomenti specifici e su casi concreti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e l'acquisizione del metodo applicato. TESTI CONSIGLIATI L. DANIELE, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per l’Europa, Giuffré, Milano, 2008, terza edizione. o, in alternativa, U. VILLANI, Istituzioni di Diritto dell’Unione europea, Cacucci, Bari, 2008. Costituisce, inoltre, parte integrante del programma di esame, lo studio delle sentenze: Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 settembre 2008, Cause riunite C‐402/05 P e C‐415/05 P, Kadi http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62005J0402:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 30 maggio 2006, C‐459/03, Mox http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62003J0459:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 giugno 2008, C‐308/06, Intertanko http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0308:IT:HTML e, inoltre, dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 103 del 13 aprile 2008 (http://www.cortecostituzionale.it/documenti/download/pdf/pronunce/Pronuncia2008_103.pdf) Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e dell’Unione europea. Si consiglia la consultazione della raccolta di testi normativi di : A. TIZZANO, Codice dell'Unione europea, Cedam, Padova, ult. ed., o, in alternativa, B. NASAIMBENE, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA. Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. 59
DIRITTO REGIONALE 1° semestre ‐ 6 crediti Prof. Damiano Florenzano e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende illustrare agli studenti il sistema delle autonomie regionali del nostro ordinamento, mediante un approccio mirato all’approfondimento dei contenuti della revisione del Titolo V della seconda Parte della Costituzione, nonché della Legge costituzionale n. 2 del 2001, alla luce della più recente giurisprudenza della Corte costituzionale. PREREQUISITI Lo studio della materia presuppone la piena padronanza dei principi di diritto pubblico e di diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO A) Per quanto concerne le Regioni: ‐ L’istituzione delle Regioni e l’organizzazione ‐ Le attribuzioni regionali ‐ I rapporti Stato‐Regioni Il corso avrà particolare riguardo agli elementi di specialità relativi alla Regione Trentino Alto Adige‐Südtirol, ed alle Province Autonome di Trento e Bolzano. METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in lezioni frontali, miranti a presentare teoricamente gli istituti ed i principi generali che ne costituiscono l’oggetto. Agli studenti saranno offerte indicazioni per l’ulteriore approfondimento della realtà istituzionale (sentenze della Corte costituzionale e provvedimenti normativi). MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO ‐ S. BARTOLE – R. BIN, G. FALCON – R. TOSI, “Diritto regionale”, Il Mulino, ult. ed. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per quanto concerne l’eventuale assegnazione di tesi di laurea, lo studente può manifestare il proprio interesse per un argomento individuato almeno in termini generali. Verrà quindi consigliata una prima bibliografia introduttiva, la cui lettura consentirà di circoscrivere l’oggetto della ricerca e di assegnare il titolo definitivo. 60
DIRITTO SINDACALE 1° semestre — 6 crediti Prof.ssa Stefania Scarponi e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il diritto sindacale intende fornire gli strumenti conoscitivi per comprendere il sistema giuridico dei rapporti collettivi, di estrema utilità anche per la preparazione degli altri esami inerenti la materia di diritto del lavoro. Verranno affrontati in chiave critico – ricostruttiva i nodi relativi al riconoscimento normativo della libertà sindacale e della contrattazione collettiva, il più complesso rapporto fra sindacato e Stato, in chiave di evoluzione storica dell’ordinamento nazionale e della regolamentazione del conflitto alla luce della giurisprudenza sia costituzionale. Il corso intende altresì approfondire il versante dei rapporti collettivi nel settore pubblico, per gli studenti del corso di Scienze giuridiche, laurea triennale o specialistica; ed il versante del diritto sindacale comunitario per gli studenti del corso di Scienze giuridiche europee e transnazionali, laurea triennale o specialistica. PROGRAMMA DEL CORSO Evoluzione storica del diritto sindacale; fonti e significati del principio di libertà sindacale, il dibattito dottrinale intorno all’art. 39 della Costituzione e la sua parte inattuata. La liberà sindacale nello Statuto dei lavoratori, e la legislazione di “sostegno”. Rappresentanza e rappresentantività sindacale. Diritti sindacali in azienda, r.s.a ed r.s.u. Il ruolo del sindacato nella regolamentazione del mercato del lavoro. Il contratto collettivo e la struttura della contrattazione collettiva in Italia. Il rapporto fra legge e contratto collettivo. Efficacia ed inderogabilità del contratto collettivo. Democrazia industriale e modelli di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Il conflitto e lo sciopero. Evoluzione storica e ruolo della giurisprudenza. Lo sciopero nei servizi essenziali Il sistema dei rapporti collettivi nel settore delle pubbliche amministrazioni ( solo per gli studenti di Scienze giuridiche) Il sistema dei rapporti collettivi nel Diritto comunitario. Dialogo sociale e procedure di “concertazione”. Impresa europea e società europea e modelli di “partecipazione” dei lavoratori ( solo per gli studenti di Scienze giuridiche europee e transnazionali ). MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso comprende lezioni frontali ed esercitazioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentanti si prevedono apposite verifiche in vista dell’esame e la realizzazione di un colloquio finale. Gli studenti delle lauree specialistiche potranno concordare con il docente o con l’incaricato delle esercitazioni lo svolgimento di una tesina scritta. TESTI DI RIFERIMENTO Per la parte sub I) II) III) alternativamente, a scelta: ‐F.Carinci, R.DeLuca Tamajo, P.Tosi, T.Treu, Diritto del lavoro. 1. Il diritto sindacale ( ad eccezione del capitolo relativo al settore pubblico ) Oppure ‐Ballestrero M.V., Diritto sindacale, Giappichelli ult. ed. Per la parte sub IV) per gli studenti del corso di Scienze giuridiche : Il capitolo dei manuali sopra citati relativo al settore pubblico Per la parte sub V) per gli studenti del corso di Scienze giuridiche europee e transnazionali: M. Roccella, T.Treu, Diritto del lavoro della Comunità europea, Cedam ult.ed. limitatamente alla parte IV. Gli studenti del corso di laurea magistrale dovranno preparare l'intero programma Ove necessario, verranno fornite fotocopie di aggiornamento e documentazione depositate in portineria. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 61
DIRITTO URBANISTICO E DELLE OPERE PUBBLICHE 1° semestre ‐ 6 crediti Dott.ssa Anna Simonati e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso è dedicato allo studio del diritto urbanistico e, più in generale, delle problematiche giuridiche del governo del territorio, fra le quali anche le opere pubbliche. Al tempo stesso esso intende essere un momento di approfondimento e di verifica applicativa delle conoscenze generali già acquisite nella materia del diritto amministrativo. Il corso si propone inoltre di valorizzare gli aspetti pratici e applicativi del diritto amministrativo mediante l’analisi diretta della giurisprudenza più significativa degli ultimi anni, oltre che, eventualmente, di altri materiali di carattere pratico. PREREQUISITI Per sostenere l’esame è necessario aver superato Diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO Per l’urbanistica, sarà analizzato il sistema della pianificazione e dei provvedimenti permissivi dell’attività di trasformazione del territorio. In questo contesto, saranno approfondite le tematiche dei soggetti titolari del potere di pianificazione, dei procedimenti attraverso i quali tale potere si esprime, dei rapporti fra l’urbanistica e altri settori interferenti con il governo del territorio, nonché dei rapporti fra potere pianificatorio e contenuto del diritto di proprietà. Particolare attenzione sarà dedicata ai fenomeni che si vanno più recentemente affermando nella materia, quali la contrattazione fra pubblico e privato nella pianificazione e i nuovi modelli di piano attuativo. Quanto alle opere pubbliche, l’attenzione si concentrerà sui profili giuridici della loro localizzazione, progettazione ed esecuzione. In questo contesto, sarà dedicata attenzione anche all’attività contrattuale dell’amministrazione. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si terrà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO La docente si riserva di fornire le indicazioni all'inizio del corso. Per gli studenti frequentanti, inoltre, potranno essere indicati durante il corso programmi diversi. CRITERI DI ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per quanto riguarda l’assegnazione della tesi di laurea, i temi delle tesi sono di regola suggeriti dalla docente. I tempi di elaborazione della tesi dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 62
ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO ROMANO 1° semestre – 6 crediti Prof. Gianni Santucci e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone un duplice obiettivo: ‐ acquisizione da parte del discente degli elementari strumenti di accesso ed interpretazione delle fonti giuridiche romane ‐ alimentare la capacità critica e il ragionamento giuridico del discente mediante la conoscenza dei principali caratteri del patrimonio metodologico consegnatoci dai giuristi romani. PREREQUISITI il corso presuppone la conoscenza degli istituti fondamentali del diritto privato romano (determinata dal superamento dei corsi romanistici obbligatori del primo anno). PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si articola intorno ad una parte generale ed una parte speciale: Parte generale: analisi critica del sistema delle fonti di produzione e di cognizione del diritto romano e acquisizione dei principali strumenti per l’interpretazioni delle fonti giuridiche romane. Parte speciale: la giurisprudenza romana: tecniche interpretative e metodi di ragionamento dei giuristi romani. TESTI DI RIFERIMENTO Studenti frequentanti: gli studenti che frequentano assiduamente e proficuamente il corso potranno svolgere la loro preparazione sugli appunti delle lezioni. Studenti non frequentanti: ‐ Per la parte generale: Lo studio delle fonti di cognizione e di produzione del diritto romano su un qualunque manuale istituzionale (per es.:DALLA‐LAMBERTINI, Istituzioni di diritto romano [qualunque edizione], ed.Giappichelli, il primo capitolo. Oppure in alternativa: M. TALAMANCA, Istituzioni di diritto romano, Milano, 1990, ed. Giuffrè, il secondo capitolo) ‐Per la parte speciale: L. RAGGI, Il metodo della giurisprudenza romana, Torino, 2006, pp.170. CRITERI DI ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 63
ESEGESI DELLE FONTI DI STORIA DEL DIRITTO ITALIANO
1° semestre – 6 crediti Dott. Giuliano Marchetto e‐mail: [email protected] OBIETTIVI L’esame diretto delle fonti mira ad offrire agli studenti frequentanti la possibilità di accostarsi al tema scelto in modo da acquisire i fondamenti di un metodo e sviluppare il senso critico necessari per un approccio scientifico alla conoscenza storica del diritto. PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno. PROGRAMMA DEL CORSO Attraverso la lettura delle principali fonti dottrinali, normative e giurisprudenziali dell'età del diritto comune sarà affrontato il tema dell’adulterio sotto il duplice profilo di causa di separazione dei coniugi e di reato. Da un lato sarà evidenziato come la rottura della fides tra marito e moglie rappresentasse la più grave violazione del sacramento matrimoniale, tanto da giustificare la sospensione degli obblighi coniugali. Dall’altro si dovrà considerare come, lungi dal rimanere confinato in un ambito “privato”, l’adulterio fosse considerato un comportamento pericoloso per la pace della comunità, o perché all’origine di mortali inimicizie pronte a sfociare in sanguinose spirali di vendetta o perché causa della rottura di un’alleanza tra famiglie, che metteva a rischio, talvolta, la sopravvivenza stessa dell’assetto istituzionale comunale o signorile. In relazione agli aspetti pubblici, e dunque politici, di un matrimonio in crisi si esaminerà la risposta del diritto criminale, la cui severità si accompagnava a una netta e dichiarata differenza di trattamento tra uomo e donna. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame avrà la forma del colloquio TESTI DI RIFERIMENTO A tutti gli studenti è consigliata la lettura di: G. Minnucci, Alberico Gentili tra mos italicus e mos gallicus. L’inedito commentario ad legem Juliam de adulteriis, Bologna, Monduzzi, 2002 Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di: G. Marchetto, Il divorzio imperfetto. I giuristi medievali e la separazione dei coniugi, Bologna, Il Mulino, 2008. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica. 64
LE ABILITÀ DEL GIURISTA (legal skills) 1° semestre ‐ 6 crediti Prof. Giovanni Pascuzzi e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Esiste una distinzione tra sapere (ciò che il giurista sa) e abilità (ciò che il giurista sa fare). Il primo corrisponde al patrimonio sapienziale dei giuristi. Le seconde si sostanziano nelle tante attività che il giurista pone in essere muovendo dal proprio sapere. Il corso si propone di aiutare a riconoscere e ad apprendere le abilità proprie del giurista esperto. PROGRAMMA Oggetto del corso è l'analisi delle abilità proprie del giurista. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti: Chi è il giurista (Le professioni giuridiche: Avvocato; Notaio; Magistrato; Giurista d’impresa; Funzionario pubblico; Consulente del lavoro; Accademico). La comprensione del testo: interpretazione e costruzione di significati (Lingua e linguaggio; Diritto e mezzi espressivi: funzioni del linguaggio e sue tipologie; Il linguaggio come strumento per costruire conoscenza (sapere dichiarativo); La costruzione del sapere esperto attraverso le comunità di pratica; Come leggere un atto normativo: l’interpretazione; Gli argomenti interpretativi; Come leggere una sentenza; Come leggere un saggio dottrinale; Come leggere un contratto). Il problem solving (Applicare regole a problemi; Identificare il problema: la costruzione del caso; Trovare la regola che si applica al problema: cercare il diritto; Applicare la regola al problema: il ragionamento giuridico e le concezioni del diritto; Strategie generali per risolvere problemi: l’esempio delle strategie difensive; Il dialogo con gli altri saperi; Apprendere per problemi; Euristiche e distorsioni nelle decisioni). La redazione del testo (La scrittura; Come si redigono i saggi giuridici: dalla tesi di laurea alla monografia scientifica; Come si redigono gli atti normativi; Come si redigono i contratti; Come si redigono gli atti del processo; Come si redigono i pareri). Le abilità riflessive (Conoscere se stessi; Riflettere su se stessi; Capacità di autovalutazione; Creatività). Le abilità relazionali (Comunicazione in pubblico. Oratoria; Negoziazione; Lavoro di gruppo e leadership; Insegnare (il sapere, il saper fare, il saper essere). Alcune abilità professionali specifiche (Rapporto con il cliente; Esame e controesame dei testimoni; Investigazioni alla ricerca degli elementi di fatto; Organizzazione del lavoro dei magistrati; Legal risk management; Ricerca scientifica). ARTICOLAZIONE E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, modalità didattiche specificamente rivolte all’apprendimento delle abilità. I materiali di ausilio alle singole lezioni (syllabus, slides, etc.) vengono di volta in volta resi disponibili su Internet all'indirizzo http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/abilita09‐10/home.html MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L’esame si sostanzia in una prova orale. TESTI CONSIGLIATI G. PASCUZZI, Giuristi si diventa. Come riconoscere e apprendere le abilità proprie delle professioni legali, Il Mulino, Bologna, 2008. G. PASCUZZI, Cyberdiritto 2.0 Guida alle banche dati italiane e straniere, alla rete internet e all’apprendimento assistito da calcolatore, Bologna, Zanichelli, 2003 65
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente "orale" quale è quella di Giurisprudenza, essa costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione "vergata" e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. I docenti individuano periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili. N.B. E' indispensabile padroneggiare le abilità utili a reperire i dati giuridici. A tal fine si consiglia la lettura di Pascuzzi, Cercare il diritto, Seconda edizione, Zanichelli, Bologna, 2005. 66
SOCIOLOGIA DEL DIRITTO 1° semestre – 6 crediti Dott. Velo Dal Brenta OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di fornire allo studente le categorie fondamentali del pensiero sociologico‐giuridico, evidenziando la consustanzialità di esperienza giuridica ed esperienza sociale, nonché i limiti di ogni approccio che intenda il diritto in termini meramente strumentalistici. A tal fine, si traccerà un itinerario che, attraversando alcune significative criticità nell’interfacciarsi di aspettative sociali e sistema giuridico, mirerà a presentare l’agire giuridico come un agire dagli spiccati profili simbolici, epistemologici e comunicativi. CONTENUTI DEL CORSO Il corso si suddivide in due parti. Nella parte generale si muoverà dalla diffusa concezione che vede nell’elemento normativo – comunque definito – il fulcro dell’esperienza giuridica per denunziarne il carattere fuorviante, e così meglio focalizzare quell’ininterrotto processo di comprensione dell’esperienza sociale che spetta precipuamente al diritto promuovere. Nella parte speciale, dedicata a temi sociologico‐criminali, si appunterà invece l’attenzione sulla problematica linea di demarcazione tra agire deviante ed agire giuridicamente conforme, evidenziando nella devianza – essenzialmente – una costruzione retorico‐giudiziale che trova come referente ultimo la società “viva”. Sono previsti seminarî dedicati al confronto fra dottrina giuridica e problemi della società contemporanea, nonché la proiezione di alcune pellicole cinematografiche che offrono significativi spunti sociologico‐giuridici per una discussione. PREREQUISITI Non vi sono prerequisiti. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: Appunti delle lezioni e dei seminarî. V. Ferrari, Diritto e società. Elementi di sociologia del diritto, 7^ ed., Laterza, Roma‐Bari 2008. D. Velo Dalbrenta, La scienza inquieta. Saggio sull’Antropologia criminale di Cesare Lombroso, CEDAM, Padova 2004. Per gli studenti non frequentanti: V. Ferrari, Diritto e società. Elementi di sociologia del diritto, 7^ ed., Laterza, Roma‐Bari 2008. B. Leoni, La libertà e la legge, Liberilibri, Macerata 2000. D. Velo Dalbrenta, La scienza inquieta. Saggio sull’Antropologia criminale di Cesare Lombroso, CEDAM, Padova 2004. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 67
STORIA DELLE CODIFICAZIONI MODERNE 1° semestre — 6 crediti Dott.ssa Lucia Bianchin e‐mail: [email protected] PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno. CONTENUTI DEL CORSO Il corso intende ripercorrere l'itinerario dottrinale e dei mutamenti istituzionali che hanno presieduto al lungo processo di formazione dei codici in Italia e in Europa tra i secoli XVII e XIX. Particolare attenzione sarà offerta alle correnti principali del pensiero giuridico italiano, tedesco e francese del Sei e Settecento e ai motivi prevalenti in seno alla lunga stagione del giusnaturalismo moderno, come esperienza dottrinale e normativa che ha posto le basi dell'idea stessa di codice. TESTI DI RIFERIMENTO Per tutti gli studenti: ‐ R. Bonini, Il diritto privato e le sue fonti dall’illuminismo giuridico alla fine del Regno napoleonico d’Italia. Un’antologia di documenti, Milano, Giuffrè, 2005. Gli studenti che non frequentino regolarmente le lezioni integreranno la loro preparazione con: ‐ P. Caroni, Saggi sulla storia della codificazione, Milano, Giuffrè, 1998 (Per la storia del pensiero giuridico moderno, 51). MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avrà la forma del colloquio. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica. 68
STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE Prof. Paolo Carta e‐mail: [email protected] 1° semestre ‐ 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di offrire allo studente la consapevolezza critica e storica della circolazione del pensiero politico nell’Europa del ‘500. PREREQUISITI Non è richiesto alcun prerequisito. PROGRAMMA DEL CORSO Rinascimento politico in Europa. Il corso è dedicato alla circolazione delle idee politiche nell’Europa del ‘500. I problemi discussi a lezione saranno: l’umanesimo e la politica; dalle cronache alla storiografia; la predicazione alla fine del ‘400; le guerre d’Italia e il pensiero politico del primo ‘500; l’educazione del principe; l’utopia; la crisi del rapporto politica‐diritto; il pensiero politico italiano e l’Europa. A lezione si leggeranno e analizzeranno alcune pagine dei classici del pensiero politico: Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini, Savonarola, Commynes, Machiavelli, Guicciardini, Erasmo, Moro, Bodin, Montaigne, Charron. METODI DIDATTICI Lezioni in classe con lettura e commento di fonti. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame avverrà in forma di colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti, oltre al materiale messo a loro disposizione durante il corso si richiede lo studio del volume: ‐ M. ISNARDI‐PARENTE, Rinascimento politico in Europa, Studi raccolti da. Diego Quaglioni e Paolo Carta, Padova, Cedam, 2008; ‐ P. CARTA, Francesco Guicciardini tra politica e diritto, Padova, Cedam, 2008. Agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei seguenti testi: ‐ M. ISNARDI‐PARENTE, Rinascimento politico in Europa, Studi raccolti da. Diego Quaglioni e Paolo Carta, Padova, Cedam, 2008; ‐ P. CARTA, Francesco Guicciardini tra politica e diritto, Padova, Cedam, 2008. ‐ C. VIVANTI, Niccolò Machiavelli. I tempi della politica, Roma, Donzelli, 2008 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Allo studente si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti dottrinali, sulla letteratura e sulla storiografia anche in lingua straniera. 69
STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE (CORSO AVANZATO) 1° semestre ‐ 6 crediti Prof. Paolo Carta e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di garantire allo studente l’opportunità di conoscere una fonte particolarmente importante per lo studio delle origini dello Stato. PREREQUISITI Si richiede la disponibilità dello studente a leggere saggi in lingua straniera e di discuterne in classe. PROGRAMMA DEL CORSO Francesco Guicciardini, dalle tre Orazioni alle Cose fiorentine. METODI DIDATTICI Lezioni in classe con lettura e commento di fonti e storiografia. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame avverrà in forma di colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame esclusivamente sul materiale (fonti e storiografia) utilizzato e discusso in classe. Dato il carattere ‘avanzato’ del corso, coloro i quali non siano in grado di frequentare dovranno concordare personalmente il programma d’esame con il professore durante l’orario di ricevimento. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Allo studente si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti dottrinali, sulla letteratura e sulla storiografia anche in lingua straniera. 70
ANTROPOLOGIA GIURIDICA 2° semestre – 6 crediti Prof. Rodolfo Sacco OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira a illustrare la struttura e la natura dei sistemi giuridici attraverso il succedersi e il moltiplicarsi delle culture umane. PREREQUISITI È apprezzabile una preparazione storica. PROGRAMMA DEL CORSO La varianza del diritto (la coesistenza di molte culture) Le grandi epoche del diritto Le radici del diritto (la legittimazione; la subalternazione; la fedeltà) Le fonti del diritto: l’azione, il pensiero, la parola Il soprannaturale e il diritto Gli istituti (le persone e i gruppi; i beni; i servizi; i conflitti). METODI DIDATTICI Le lezioni, in parte cattedratiche, mirano a promuovere un colloquio. MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si terrà in forma scritta. TESTI DI RIFERIMENTO R. Sacco, Antropologia giuridica, Il Mulino, Bologna, 2007 71
BIODIRITTO 2° semestre — 6 crediti Prof. Carlo Casonato e‐mail: [email protected] PREREQUISITI Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e della metodologia della comparazione (Diritto costituzionale e Sistemi giuridici comparati). É richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese. PROGRAMMA DEL CORSO La materia del biodiritto, di formazione relativamente recente, verrà dapprima introdotta in riferimento ai suoi rapporti con la bioetica. In particolar modo si metteranno in luce le caratteristiche del biodiritto in uno stato pluralista e costituzionale. Il corso proseguirà con lo studio critico dell’oggetto (inizio‐vita, fine‐vita, dignità umana), delle fonti e del metodo del biodiritto, in modo da indicarne le specificità. Ogni profilo di analisi verrà accompagnato ed esemplificato dallo studio di casi significativi tratti dall’esperienza biogiuridica comparata. Il corso si propone in questo modo di fornire una comprensione critica delle dinamiche su cui si muove il biodiritto in una pluralità di ordinamenti attraverso la valutazione critica e comparata dei dati normativi, dottrinali e giurisprudenziali relativi ad alcune tematiche significative. La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a sviluppare un approccio critico. La didattica implica perciò un'ampia mobilità tematica. Durante il corso, gli studenti verranno sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica dei materiali di studio. Durante il corso sarà organizzato un ciclo di “Incontri di biodiritto” che vedrà la partecipazione di studiosi ed esperti di diverse aere disciplinari. TESTI DI RIFERIMENTO C. Casonato, Introduzione al biodiritto, II edizione, Giappichelli, Torino, 2009. Verranno altresì indicati ed inseriti on line casi e materiali specifici che gli studenti dovranno studiare e su cui si richiederà una discussione ragionata in classe e in occasione dell’esame. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame, che si svolge in forma orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti metodologici della comparazione applicata al biodiritto; capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica del materiale di studio viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. Il docente richiede due settimane di tempo per la correzione del materiale scritto. Gli altri tempi di lavoro dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato. 72
CRIMINOLOGIA APPLICATA 2° semestre — 6 crediti Dott. Andrea Di Nicola e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di criminologia applicata intende fornire agli studenti gli strumenti fondamentali per l’applicazione delle conoscenze criminologiche teoriche, acquisite durante il corso di criminologia, a tutte quelle attività (investigative, di polizia, di analisi) volte a ridurre la criminalità e quelle decisioni riguardanti le misure più appropriate per la prevenzione di criminalità, illegalità e disordine sociale. Nel corso vengono inoltre trattati elementi di scienze forensi utili a comprendere le diverse applicazioni. Il corso offre anche nozioni di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle relative politiche di contrasto. PREREQUISITI Aver superato gli esami di: a) diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale e b) criminologia. CONTENUTI DEL CORSO Il corso di criminologia applicata, della durata di 42 ore, sviluppa i seguenti temi: − criminalità appropriativa: le teorie dell’attività di routine, degli stili di vita e della scelta razionale e la loro applicazione alle attività investigative e preventive dei reati appropriativi (rapine, furti, ecc.), in particolare il crime mapping. Spazio difendibile, crime prevention through environmental design, problem oriented policing e crime proofing dei prodotti. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità; − criminalità violenta: le teorie sull’omicidio e sulle violenze sessuali e le loro applicazioni alle indagini sui crimini violenti. Criminal profiling e scena del delitto. Perizie cliniche nell’attività processuale e di sorveglianza. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità; − criminalità organizzata: le teorie sullo sviluppo e le trasformazioni della criminalità organizzata e loro applicazione alle indagini sulle organizzazioni criminali. Indagini in materia di tratta di persone a scopo di sfruttamento e traffico di migranti. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità; − criminalità economica e criminalità informatica: lo sviluppo delle teorie e loro applicazione alle indagini sulla criminalità economica. Indagini sui reati informatici: computer forensic e network forensic. Metodi e mezzi per gestire il rischio criminalità in azienda. Interventi diretti alla riduzione delle opportunità criminali. − METODI DIDATTICI Tipo lezioni: lezioni frontali; studio di casi concreti di attività di investigazione e di interventi preventivi. Il corso prevede anche: − 4 ore di seminari integrativi di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle politiche di contrasto alla criminalità. I seminari, dopo un’introduzione alla metodologia della ricerca criminologica, illustrano i risultati di alcune ricerche applicate condotte presso TRANSCRIME, Joint Research Centre on Transnational Crime dell'Università degli Studi di Trento e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; − 6 ore di esercitazioni su “La valutazione delle politiche di prevenzione della criminalità”. Le esercitazioni, dopo aver inquadrato il tema generale della valutazione delle politiche, si propongono di fornire agli studenti gli strumenti per rispondere ad alcune domande: è possibile misurare l’efficacia e/o l’efficienza delle politiche di prevenzione della criminalità? Come si può fare? Qual è lo stato dell’arte in materia? Quali metodi e quali indicatori utilizzare? Come si possono valutare i costi ed i benefici di differenti opzioni politiche di prevenzione per procedere ad una scelta ponderata? All’inizio del corso viene distribuito il programma dettagliato delle lezioni, dei seminari integrativi, delle esercitazioni e la lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli studenti frequentanti, l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli appunti presi a lezione. Il carattere del corso presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che fossero impossibilitati alla frequenza ma che fossero ugualmente interessati a sostenere l’esame, il programma consiste nello studio dei testi che verranno indicati dal docente all’inizio del corso. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. 73
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi di laurea in criminologia applicata sono assegnate a studenti che dimostrino particolare interesse per la materia. L’argomento può essere suggerito dal docente o definito su proposta del candidato. I tempi sono variabili e dipendono dalle capacità e dalla motivazione del tesista. Sono previste anche tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME, che sono assegnate a studenti che abbiano superato gli esami di criminologia e di criminologia applicata con un ottimo esito, abbiano un’ottima media degli esami sostenuti e una buona conoscenza della lingua inglese. Lo stage presso TRANSCRIME – di 9‐12 mesi – addestra lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi‐professionale portandolo a contatto con istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua prevenzione. Lo studente ricopre il ruolo di assistente alla ricerca ed è coinvolto in uno dei progetti di ricerca del Centro, ricevendo una formazione continuata sul metodo e sul contenuto. Allo studente è richiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, e sono fornite le attrezzature necessarie per la sua attività di ricerca. Il numero massimo di tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 3. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi. 74
DEONTOLOGIA E RETORICA FORENSE 2° semestre – 6 crediti Prof. Paolo Sommaggio e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di far comprendere la natura filosofica e metodologica della retorica forense, privilegiando l'indagine concreta dell'attività che i giuristi compiono per argomentare dialetticamente. Queste attività dischiudono l’emersione del tema etico e deontologico per il giurista tanto nella fase della sua formazione, quanto in quella dell’aggiornamento. PREREQUISITI Non vi sono prerequisiti formali tuttavia, per i contenuti del corso risulta vivamente consigliato avere già acquisito almeno nozioni fondamentali tanto del diritto sostanziale quanto del diritto procedurale. PROGRAMMA DEL CORSO 1) Introduzione. Diritto e retorica. 2) Retorica e processo. 3) La lezione classica 4) Retorica contemporanea 5) Capacità argomentativa orale e scritta. La retorica degli atti scritti. 6) Dalla argomentazione all’etica 7) L’urgenza etica e deontologica 8) Retorica e deontologia Nella parte speciale, il corso promuove il tentativo di far acquisire la capacità critica di amministrare e organizzare una controversia giuridica anche attraverso l'analisi di alcune tracce d’esame per l’abilitazione alla professione forense. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Seminari di approfondimento. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolge in forma orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: 1) Appunti delle lezioni e dei seminarî 2) MORO PAOLO (a cura di), Scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell’atto giudiziale, UTET, Torino 2008. 3) SARTEA CLAUDIO, L’emergenza deontologica. Contributo allo studio dei rapporti tra deontologia professionale, etica e diritto, Aracne, Roma 2007. Per gli studenti non frequentanti: 1. BARTHES ROLAND, La retorica antica, Bompiani. 2. MORO PAOLO (a cura di), Scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell’atto giudiziale, UTET, Torino 2008. 3. SARTEA CLAUDIO, L’emergenza deontologica. Contributo allo studio dei rapporti tra deontologia professionale, etica e diritto, Aracne, Roma 2007. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA: Verrà concordato con il docente un lavoro di approfondimento su autori italiani o stranieri che studiano il problema della argomentazione giuridica, della retorica forense, della deontologia. 75
DIRITTO ALIMENTARE COMPARATO Dott. Umberto Izzo e‐mail: [email protected] 2° semestre ‐ 6 crediti OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di introdurre gli studenti, mediante l’analisi di una serie di istituti in prospettiva comparatistica, alla risoluzione delle problematiche che il giurista affronta nel gestire gli aspetti giuridici legati alla produzione e commercializzazione di alimenti e bevande. Uno specifico approfondimento sarà dedicato alla studio della filiera vitivinicola, settore paradigmatico per individuare le abilità che sono richieste al giurista che intenda prestare la propria opera professionale nel settore agroalimentare. PREREQUISITI Nessuno PROGRAMMA DEL CORSO L’agroalimentare è uno dei settori più vivaci ed evoluti della nostra economia, che da tempo manifesta una spiccata vocazione all’esportazione. Al contempo esso è anche uno dei comparti più intensamente regolamentati, tanto a livello dei singoli ordinamenti nazionali quanto a livello internazionale. Il corso si propone di illustrare la normativa che disciplina l’industria e il commercio alimentare, privilegiando il raffronto tra l’esperienza statunitense e le soluzioni elaborate in sede comunitaria. Una parte speciale del corso viene dedicata all’analisi, sempre in chiave comparatistica, della disciplina della filiera vitinivinicola. In particolare l’insegnamento affronterà i seguenti argomenti: i principi fondanti il diritto alimentare; il legame tra diritto alimentare e culture locali; la qualità e sicurezza degli alimenti nel diritto comunitario e statunitense; natura, funzioni e responsabilità dell’attività di certificazione nel settore agroalimentare, il ruolo della GDO e del private labeling; le responsabilità dei soggetti operanti nella filiera agroalimentare; l’etichettatura, la pubblicità e le altre forme di comunicazione concernenti i prodotti agroalimentari; il commercio internazionale di alimenti e bevande; la regolamentazione della filiera vitivinicola: l’OCM vino, la qualità nel settore vitivinicolo, la disciplina della produzione e l’etichettatura dei vini, i controlli nel settore, la gestione del rischio legale nella filiera vitivinicola METODI DIDATTICI L’insegnamento alternerà all’esposizione teorica una puntuale analisi concernente la casistica giurisprudenziale relativa agli argomenti trattati. Il corso adotterà un approccio seminariale, avvalendosi dell’integrazione didattica del dott. Matteo Ferrari. Gli studenti saranno chiamati ad interagire con il docente discutendo criticamente i materiali legislativi, giurisprudenziali e dottrinali che saranno segnalati prima dell’inizio delle lezioni. Il corso di avvarrà di strumenti informatici (Web Board riservata ai corsisti) per consentire lo scambio di informazioni e materiali fra il docente ed i frequentanti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si sostanzia in una prova orale. Per gli studenti frequentanti, accanto ad una valutazione legata agli interventi che gli studenti sono chiamati a svolgere durante le lezioni, è prevista la possibilità di sostituire la prova orale con una prova scritta, le cui modalità di svolgimento saranno concordate con i frequentanti all’inizio del corso. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti è richiesto lo studio degli appunti presi durante le lezioni e dei materiali (legislativi, giurisprudenziali e dottrinali) forniti dal docente. Per gli studenti non frequentanti: S. MASINI, Corso di diritto alimentare, Giuffrè, 2008, nonchè T. BABUSCIO, Alimenti sicuri e diritto: analisi dei problemi giuridici nei sistemi amministrativi delle autorità per la sicurezza alimentare europee e statunitense, Giuffrè 2005 (limitatamente alle parti dedicate al sistema statunitense). ALTRE INFORMAZIONI Agli studenti intenzionati a chiedere la tesi in diritto alimentare comparato è raccomandato di accostarsi al lavoro di ricerca consultando G. Pascuzzi, Cercare il diritto, II edizione, Bologna, Zanichelli, 2005, nonché G. Pascuzzi, Giuristi si diventa, Bologna il Mulino, 2008. Condizione essenziale per l'assegnazione della tesi è infatti possedere un livello accettabile di abilità informatiche (con particolare riferimento alla ricerca dei dati giuridici), nonchè avere la capacità di comprendere testi redatti in una lingua straniera. 76
DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO 2° semestre — 6 crediti Prof.ssa Barbara Marchetti e‐mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’esame delle caratteristiche di alcuni sistemi stranieri di giustizia amministrativa e ha l’obiettivo di porre a confronto le diverse esperienze di tutela del cittadino di fronte alla pubblica amministrazione in ordinamenti connotati, quanto al regime dei pubblici poteri amministrativi, da tradizioni e sviluppi anche assai differenziati. Nella trattazione dei vari temi sono presupposte le nozioni di base del diritto amministrativo italiano sostanziale e processuale ‐ o, nel caso di studenti Erasmus, del diritto amministrativo del Paese di provenienza ‐, cosicché la acquisita conoscenza di tali nozioni è condizione per frequentare il corso e sostenere l’esame. L'intento è quello di mettere a confronto tradizioni giuridiche storicamente differenti (in particolare quella del droit administratif e quella dei Paesi di common law) e di individuare divergenze e convergenze dei diversi modelli di protezione del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione. E’ utile inoltre che i frequentanti conoscano almeno una lingua straniera. Il corso si inserisce, anche per quanto riguarda le collaborazioni, nell’organizzazione generale delle materie amministrativistiche. L’esame si svolgerà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio preceduto da una o più prove scritte. TESTI CONSIGLIATI Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Agli studenti non frequentanti si richiede la preparazione sul testo: G. Napolitano (a cura di), Diritto amministrativo comparato, Milano, Giuffrè, 2007. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 77
DIRITTO AMMINISTRATIVO DELL’UNIONE EUROPEA E DELLE AMMINISTRAZIONI GLOBALI
2° semestre ‐ 6 crediti
Prof.ssa Daria de Pretis – Prof. Giandomenico Falcon – Prof. Paul Craig e‐mail: [email protected]; [email protected] PROGRAMMA Il corso è dedicato al diritto amministrativo sovranazionale e si articola in due parti: la prima ha ad oggetto l’amministrazione dell’Unione europea, la seconda il diritto amministrativo “internazionale”, inteso come il diritto delle amministrazioni globali. Il primo modulo del corso è dedicato allo studio del sistema dell’amministrazione europea, considerata dal punto di vista della sua organizzazione, delle modalità di svolgimento della sua attività, degli strumenti di tutela giurisdizionale. L’obiettivo è di fornire allo studente le coordinate per comprendere i caratteri e le peculiarità del sistema amministrativo, nel contesto del più generale studio del sistema dell’Unione. Saranno trattati: quanto al sistema organizzativo: l’esecutivo comunitario, il ruolo e le funzioni della Commissione, gli uffici che ad essa fanno capo, e le nuove forme organizzative fra le quali in particolare le Agenzie, nonché i diversi modelli di esercizio della funzione amministrativa europea (amministrazione diretta, amministrazione indiretta, “co‐amministrazione”); quanto all’esercizio dell’attività: i principi generali, il procedimento amministrativo, l’atto amministrativo e il suo regime; quanto al sistema di tutela, la sua organizzazione, il ruolo del giudice comunitario e dei giudici nazionali, gli strumenti a disposizione del cittadino. Il secondo modulo è dedicato allo studio dell’amministrazione internazionale. Per essa si intende, nell’ambito del corso, l’affermarsi a vari livelli, nell’ambito di soggetti di rilievo internazionale o transnazionale, di formule organizzative e di azione riconducibili alle modalità di organizzazione e di azione tradizionalmente proprie delle amministrazioni statali. L’obiettivo è di fornire allo studente gli elementi per comprendere l’affermarsi di poteri in senso lato “pubblici” al di fuori dello Stato e l’importanza dell’applicazione ad essi di canoni e regole d’azione sviluppati nell’esperienza statale come elementi di razionalizzazione, di controllo e di garanzia dell’esercizio della funzione amministrativa. Saranno esaminati alcuni esempi di amministrazione internazionale nell’ambito di organizzazioni internazionali particolarmente significative quali il sistema delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per la sanità, dell’Organizzazione mondiale per il commercio, della Banca mondiale. Di tali sistemi saranno approfonditi il profilo organizzativo, le regole di azione e il sistema di review. Una parte del corso sarà tenuta dal visiting professor P. Craig dell’Università di Oxford. TESTI CONSIGLIATI Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Testi consigliati per gli studenti non frequentanti: G. DELLA CANANEA (a cura di), Diritto amministrativo europeo. Principi e istituti, Giuffrè, Milano, 2006, e S. CASSESE, Oltre lo Stato, Laterza, Roma‐Bari, 2007 CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 78
DIRITTO ANGLO‐AMERICANO 2° semestre ‐ 6 crediti Dott. Andrea Pradi ‐ Prof. Peter Teachout e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira ad approfondire le caratteristiche principali della famiglia di Common Law. Lo studio dell'evoluzione storica dei sistemi di common law, il funzionamento delle istituzioni giuridiche e l'analisi di alcuni istituti paradigmatici, è volto a rendere consapevoli gli studenti tanto delle analogie quanto delle differenze che esistono all'interno della Tradizione Giuridica Occidentale, andando oltre le semplici somiglianze ed affinità linguistiche ed i luoghi comuni relativi al diverso sistema delle fonti. Tale lavoro richiede la capacità di collocare i singoli temi in una più vasta cornice istituzionale, che tenga conto del modo in cui i diversi formanti interagiscono fra di loro, e più in generale della posizione che occupa il diritto rispetto ai fattori meta‐giuridici rilevanti (politico, economico, sociale). PREREQUISITI E’ richiesta la conoscenza delle caratteristiche fondamentali dei sistemi di common law e della metodologia comparatistica oggetto del corso di sistemi giuridici comparati. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà ad oggetto l’approfondimento degli elementi fondanti la famiglia di common law, attraverso lo studio storico della sua formazione, l'analisi del sistema delle fonti del diritto con particolare riferimento al ruolo del formante giurisprudenziale. Il corso sarà diviso in due distinti moduli, aventi per oggetto il primo l’evoluzione istituzionale del common law ed il sistema giuridico britannico; il secondo il diritto degli Stati Uniti d'America. Lo studio del diritto inglese riguarderà sia l'aspetto diacronico della formazione delle principali caratteristiche sistemologiche del common law (origini storiche del common law; common law ed equity; sistema delle fonti ecc.), sia l'attuale configurazione del diritto inglese, con particolare attenzione alle evoluzioni recenti che hanno progressivamente allontanato il diritto inglese dal modello "classico", evidenziando sviluppi autonomi ed elementi di convergenza con i sistemi continentali (organizzazione della giustizia e recenti riforme del processo civile; adozione dello Human Rights Act; decentramento legislativo e perdita di centralità del Parlamento ecc.). L'analisi del diritto americano si concentrerà sulle peculiarità istituzionali e sostanziali che lo caratterizzano rispetto al sistema inglese, quali il rapporto fra diritto federale e statale, la presenza di una Costituzione scritta e rigida, il ruolo del judicial review, la divisione dei poteri all’interno del sistema federale, la formazione del giurista e il ruolo della dottrina, la struttura del processo, al fine di evidenziare la posizione del diritto rispetto agli altri sistemi di scelta istituzionali (politica, mercato). Il modulo statunitense vedrà la partecipazione di Prof. Peter Techout (Professor of Law –Vermont Law School) che illustrerà la struttura giuridico‐istituzionale del sistema USA analizzando, attraverso il metodo socratico, proprio del sistema di insegnamento americano, alcune aspetti paradigmatici dell’ordinamento americano, tra i quali: il ruolo delle corti, il sistema giurisdizionale (corti federali e corti statali), il metodo decisionale e la formazione del giurista. Durante il corso è previsto lo svolgimento di un ciclo di esercitazioni relativi al reperimento delle fonti in diritto inglese e statunitense tenuto dal dottor Paolo Guarda. METODI DIDATTICI Il corso si svolgerà sia attraverso l'inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la discussione di materiali quali sentenze, leggi e altri materiali giuridici di interesse, con l'intervento attivo e critico degli studenti, a cui potranno essere assegnate singole letture per la discussione in classe Per il modulo statunitense è assolutamente richiesto un buon livello di conoscenza della lingua inglese, almeno a livello passivo (lettura e comprensione). E' infatti prevista l'attribuzione di crediti aggiuntivi per la frequenza del modulo stesso (2) e per il superamento della prova scritta (2). MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta alla fine di ciascun modulo. La prova inerente al modulo di diritto americano sarà svolta in lingua inglese. Per gli studenti non frequentanti l'esame consiste in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti, il testo di base è: ‐ U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione ‐ Ulteriori materiali verranno forniti agli studenti durante le lezioni. Per gli studenti non frequentanti i testi per la preparazione all'esame sono: ‐ U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione. ‐ G. GILMORE, Le grandi epoche del diritto americano, Milano, Giuffrè, 1988. ‐ A. GALLARATI, Trust e Società, analisi economico‐giuridica, Giappichelli 2009 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l'assegnazione della tesi il candidato deve proporre uno o più argomenti, almeno in termini generali, che dovrà poi essere definito d'intesa con il docente attraverso la stesura di una bibliografia sommaria e la preparazione di un indice provvisorio. La scelta di una tesi comparata relativa a temi giuridici propri dei sistemi di common law presuppone la conoscenza almeno passiva 79
della lingua inglese, essendo imprescindibile la capacità di lavorare di prima mano sulle fonti. I tempi di lavoro dipendono dall'impegno del candidato, e vanno concordati con il docente. 80
DIRITTO CINESE 2° semestre — 6 crediti Prof. Ignazio Castellucci – Prof. Xue Jun PREREQUISITI È indispensabile la conoscenza (almeno passiva) della lingua inglese. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, riservato a studenti frequentanti e che si terrà interamente in lingua italiana, si pone diversi obiettivi. Il primo obiettivo è quello di introdurrre allo studio dei sistemi giuridici dei paesi dell’Asia, in particolare la parte meridionale ed orientale del continente, con esclusione sia degli ordinamenti sviluppatisi nell’ambito della tradizione islamica che di quelli dei Paesi dell’ex Unione Sovietica. Saranno quindi oggetto del corso i sistemi e le tradizioni giuridiche dell’India, dell’Asia sud‐orientale, della Cina, del Giappone e della Corea. Altro obiettivo del corso, non meno importante, è quello di confrontare la concezione occidentale del diritto con concezioni del tutto diverse, nelle quali leggi, regolamenti, decisioni delle corti sono solo alcuni tra i fattori di produzione delle norme di comportamento osservate da cittadini ed istituzioni – in contesti spesso marcatamente pluralistici, nei quali la norma scritta è in concorrenza con le concezioni religiose e filosofiche, le direttive politiche, la prassi amministrativa, le regole sociali. Il corso si propone di completare la preparazione comparatistica di base, attraverso una revisione critica delle più note classificazioni dei sistemi giuridici svolte dai comparatisti del XX secolo (David, Zweigert‐Kötz), fondate su una visione eurocentrica oggi divenuta inadeguata. L’avvicinamento a quelle esperienze avverrà per mezzo della ricostruzione storica della loro evoluzione. Infine, è tema centrale del corso l’analisi della tradizione giuridica e dell’attuale sistema giuridico della Cina. Il primo modulo didattico del corso, sarà tenuto dal prof. Ignazio Castellucci. Muovendo da un’introduzione alla sistemologia comparatistica richiesta per accostarsi ai diritti dei paesi asiatici, il modulo offrirà una introduzione alle tradizioni giuridiche dell’India e del sud‐est asiatico, dando poi spazio ad un inquadramento generale delle tradizioni cinese, giapponese e coreana. La tradizione giuridica cinese verrà trattata più approfonditamente, partendo dalle epoche più risalenti, attraverso l’evoluzione del sistema imperiale e la fase dell’apertura ai modelli occidentali, per giungere ad esaminarne le caratteristiche nel periodo successivo alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese (1949), ed infine alla situazione attuale ed alle tendenze evolutive oggi rilevabili. Saranno oggetto di analisi alcuni importanti istituti di diritto cinese attuale, attinenti sia alla sfera pubblicistica che ad interessi di natura privatistica. Attraverso il successivo modulo di didattico tenuto dal prof. Xue Jun in lingua italiana si procederà ad un’ analisi più approfondita di aspetti particolari del diritto cinese. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Le modalità di verifica dell’apprendimento verranno stabilite e comunicate durante lo svolgimento del corso, in relazione al numero degli iscritti. TESTI DI RIFERIMENTO I materiali didattici verranno segnalati e messi a disposizione dai docenti durante lo svolgimento del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Tesi di laurea, in numero limitato, potranno essere assegnate a studenti motivati ed interessati ad approfondire argomenti trattati durante il corso. 81
DIRITTO COMPARATO DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE 2° semestre — 6 (+2+2) crediti
Prof. Roberto Caso – Prof. David Lametti e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di esplorare una materia di grande attualità e di affinare, nello studio della stessa, i metodi della riflessione comparativa. CONTENUTI DEL CORSO La proprietà intellettuale è materia fondamentale del diritto contemporaneo. Tra le forme di proprietà intellettuale, il copyright ‐ ovvero la tutela delle opere dell'ingegno ‐ assume una crescente rilevanza. Molti gesti quotidiani che riguardano la fruizione della cultura chiamano in causa i diritti sulle opere dell'ingegno. L'acquisto o il prestito di un libro, la partecipazione ad uno spettacolo teatrale, l'ascolto di una musica alla radio, la contemplazione di una trasmissione televisiva, e l'acquisizione di un file multimediale attraverso Internet mettono in gioco regole di diritto d'autore. Chi d'altra parte si pone nella prospettiva della produzione di conoscenza ancor meglio percepisce la centralità del copyright. Ad esempio, chiunque ha avuto modo di confrontarsi con la pubblicazione di un testo ha una (pur minima) familiarità con i diritti sulle opere dell'ingegno.L'evoluzione del copyright pone importanti e complessi problemi sul piano del diritto privato comparato.Da sempre i diritti sulle opere dell'ingegno sono strettamente legati all'evoluzione tecnologica. Ma le tecnologie digitali hanno completamente rivoluzionato il contesto in cui si muovono la creatività e le sue forme di sfruttamento economico. Ad essere messe in discussione non sono solo le regole di dettaglio, ma anche la logica dello strumento giuridico prescelto tre secoli fa per coordinare gli interessi connessi al mercato dei libri: un diritto di esclusiva limitato (nell'ampiezza, nonché nella durata) e trasferibile.Nell'accostarsi all'evoluzione dei modelli normativi del copyright angloamericano e del diritto d'autore continentale, occorre sempre tenere a mente che al legislatore tocca scegliere tra i vari meccanismi giuridici che il contesto tecnologico rende possibile mettere in atto. In questa scelta il legislatore dovrebbe essere guidato dall'esigenza di conciliare molteplici e rilevanti interessi. In particolare, ciò che va primariamente preservato è l'interesse pubblico alla produzione e circolazione di (nuova) informazione e conoscenza. Tuttavia, il processo di costruzione delle regole legislative è pesantemente influenzato da gruppi di pressione che guardano ai propri settoriali interessi e non a quelli della società nel suo complesso. A ciò si deve aggiungere che i legislatori intendono la regolamentazione dei diritti sulle opere dell'ingegno come uno snodo cruciale della competizione internazionale.L'auspicio di un quadro normativo globale è stato perciò sempre contrastato dalla competizione tra Paesi produttori e Paesi importatori di informazione. Tale competizione si è innestata soprattutto sulle differenze declamatorie tra copyright angloamericano e diritto d'autore continentale. Solo quando le tecnologie hanno posto minacce esiziali all'assetto tradizionale degli interessi di titolari di diritti su opere dell'ingegno, sono aumentate le spinte alla convergenza ovvero al rafforzamento della protezione dei medesimi interessi. Tuttavia, le ricostruzioni d'insieme, che esaltano le nuove concordanze, non colgono la complessità del quadro di riferimento. Le spinte alla competizione tra modelli normativi (ad esempio, tra copyright statunitense e diritto d'autore comunitario) non sono annullate e le differenze tra sistemi giuridici possono giocare un ruolo decisivo negli esiti operazionali. Per esplorare tali esiti occorre andare oltre il dato legislativo e volgere lo sguardo alla dottrina, alla giurisprudenza ed alla prassi contrattuale. Mettersi sulle tracce dell'evoluzione del copyright è dunque una preziosa occasione per affinare lo strumentario metodologico del diritto privato comparato: storia, teoria dei formanti, circolazione di modelli giuridici, analisi economica del diritto, legal process, diritto e tecnologia. METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica del tema, una puntuale analisi delle varie problematiche anche attraverso il metodo casistico. Dopo un'introduzione alla materia della proprietà intellettuale, si approfondiranno singoli aspetti dell'evoluzione della tutela delle opere dell'ingegno. I frequentanti devono seguire le lezioni, studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame si sostanzia in una prova orale. Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. TESTI DI RIFERIMENTO ‐ L. Lessig, Cultura libera – Un equilibrio tra anarchia e controllo, contro l’estremismo della proprietà intellettuale, Apogeo, Milano, 2005 ‐ U. Izzo, Alle origini del copyright e del diritto d'autore. Tecnologia, interessi e cambiamento giuridico, con una postfazione di Roberto Caso, Carocci, Roma (in libreria dal 26 marzo 2010). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 82
DIRITTO COMPARATO DELLE RELIGIONI 2° semestre – 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini ‐ Prof.ssa Erminia Camassa e‐mail: [email protected]; [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI In ragione del rinnovato interesse delle scienze sociali verso il fenomeno religioso il corso si propone di approfondire lo studio dei diritti religiosi. Ogni religione “produce diritto”, pone cioè regole guida ai propri fedeli, regole che vengono ad incidere spesso oltre l’ambito strettamente cultuale, per produrre effetti anche sui comportamenti pubblici e sociali nella famiglia, nel lavoro,nell’istruzione, nella vita economico‐sociale (preghiera, giorni festivi, scuola, alimentazione, macellazione, abbigliamento e sepolture) . La conoscenza delle norme confessionali è di fondamentale importanza per meglio comprendere la nuova realtà italiana ed europea che si presenta sempre più multireligiosa. PREREQUISITI Nessun prerequisito specifico, salvo le propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà CONTENUTI DEL CORSO Oggetto del corso, articolato in tre moduli, sarà l'analisi del ruolo dei diritti religiosi nelle società multiculturali ed il rapporto tra diritti religiosi e diritti secolari . Si metteranno a confronto il diritto e la religione nella tradizione ebraica, cristiana e mussulmana. Il diritto all'appartenenza e l'appartenenza di diritto. 1‐ Il cristianesimo ed il Diritto canonico. Giuridicità e fonti del Diritto canonico, il Popolo di Dio. Il sistema matrimoniale canonico, il diritto penale canonico (cenni) . Il diritto delle Chiese orientali. 2‐ Le fonti dell'Ebraismo: la Mishnà e il Talmud. Pratiche religiose e norme giuridiche nel Diritto ebraico.Il matrimonio ebraico, il suo scioglimento, il divorzio.. 3‐ Le fonti del Diritto islamico, il matrimonio islamico, Stati islamici e diritto di famiglia. Norme penali e norme in materia di abbigliamento, alimentazione, macellazione e sepoltura. METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in tre moduli. La parte relativa al cristianesimo sarà tenuta dal prof. Maceratini ,il modulo di diritto islamico dal prof. Aldeeb Sami e quello di diritto ebraico dalla prof. Camassa. Si consiglia vivamente la frequenza del corso. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti oltre al contenuto delle lezioni e a letture su argomenti specifici che potranno essere consigliate dai docenti nel corso delle lezioni si consiglia: S.Ferrari,( a cura di) Introduzione al diritto comparato delle religioni. Ebraismo,islam,induismo. Il Mulino, 2008. I non frequentanti aggiungeranno al testo sopra indicato G. Feliciani, Le basi del diritto canonico, Il Mulino, ultima edizione. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Tesi di laurea, in numero limitato , potranno essere assegnate a studenti particolarmente interessati ad approfondire gli argomenti trattati durante il corso, previo accordo con i docenti. 83
DIRITTO COMUNITARIO DEL LAVORO 2° semestre — 6 crediti Prof.ssa Stefania Scarponi – Prof. Isabelle Daugareilh e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Approfondire le tematiche inerenti la politica sociale dell’Unione Europea in relazione al quadro normativo ed alla giurisprudenza della Corte di Giustizia. Comprendere le implicazioni dell’evoluzione delle tecniche normative fra hard‐law e soft‐law sotto il profilo dell’integrazione europea. Approfondire il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea. Affrontare criticamente le questioni emerse con riferimento ad alcuni particolari istituti lavoristici quali i contratti di lavoro flessibili, il trasferimento d’azienda, gli aiuti di stato alle imprese, il contratto collettivo. PROGRAMMA DEL CORSO Le tappe evolutive della politica sociale europea ed il sistema delle fonti. La portata ed il contenuto dei diritti sociali dei lavoratori. Il metodo aperto di coordinamento e le strategie per l’occupazione. Armonizzazione e concorrenza. Le questioni teoriche ed applicative connesse alla trasposizione delle direttive nell’ordinamento italiano e francese, con particolare riferimento al trasferimento d’azienda, somministrazione di lavoro, contratti di lavoro flessibile. La giurisprudenza “ creativa” della Corte di Giustizia in materia di diritti dei lavoratori: il lavoro a tempo parziale il licenziamento collettivo dei lavoratori; il trasferimento d’azienda; l’orario di lavoro, la libera circolazione dei lavoratori. Il dialogo fra Corte di Giustizia e Corti interne, con particolare riferimento alla tematica dei “diritti fondamentali”. La portata e il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea. METODI DIDATTICI Il corso prevede lezioni frontali per 42 ore oltre all’attività di studio individuale. Una parte del corso sarà svolta dalla Prof.ssa Isabelle Daugareilh. TESTI DI RIFERIMENTO La bibliografia verrà comunicata agli studenti all’inizio del corso. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentanti è previsto un colloquio finale. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 84
DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO 2° semestre ‐ 6 crediti Prof. Carlo Casonato, prof. Joseph Marko, prof. Peter Teachout, dott. Jens Woelk email: [email protected]; [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di offrire strumenti di conoscenza e comprensione dell’evoluzione del costituzionalismo moderno e contemporaneo – anche con riguardo alle più recenti Costituzioni dell’Europa centrale, orientale e balcanica – nonché delle principali forme di governo vigenti nel contesto euro‐atlantico (compresa la forma di governo italiana), con particolare riguardo agli assetti decentrati federali e regionali. PREREQUISITI Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e delle tradizioni giuridiche di common law e di civil law. É richiesta una conoscenza della lingua inglese. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso propone una trattazione dei concetti fondamentali del costituzionalismo (concezioni, procedimenti di formazione e di revisione costituzionale, forma di Stato, separazione dei poteri e checks and balances), anche con riguardo alla riconducibilità degli ordinamenti a tradizioni giuridiche diverse. Oggetto di particolare attenzione saranno i modelli federale e regionale, anche alla luce delle innovazioni introdotte nell’ordinamento italiano. METODI DIDATTICI La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica un'ampia mobilità tematica e non segue un ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle lezioni vengono solitamente indicate in anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica e selettiva dei materiali di studio. VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La partecipazione attiva al corso, in quanto stimola a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la preparazione progressiva per l'esame, è un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un vantaggio non sempre percepito. Durante il corso potrà essere organizzata una prova scritta, volta ad accertare sia la conoscenza che la comprensione della materia. L’esame, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. TESTI DI RIFERIMENTO Una serie di materiali verrà comunicata dai docenti all’inizio del corso. Per i riferimenti più generali, G. de VERGOTTINI, Diritto costituzionale comparato, 7a edizione, Cedam, Padova, ultima edizione, oppure, in alternativa, MORBIDELLI G. ‐ PEGORARO L. ‐ REPOSO A. ‐ VOLPI M., Diritto Pubblico Comparato, Giappichelli, Torino, ultima edizione. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 85
DIRITTO DEI PAESI AFRICANI 2° semestre — 6 crediti Prof. Massimo Santaroni – Prof. Tsegaye Regassa e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha lo scopo di introdurre allo studio del pluralismo giuridico africano. Che cosa significa pluralismo giuridico? Perché non ha senso studiare il diritto africano avendo come esclusivo termine di riferimento il diritto a base statuale? Perché il diritto tradizionale e la shariah continuano a svolgere un ruolo così fondamentale? Come interagiscono fra loro questi diversi attori giuridici? E, infine, quale impatto hanno gli attori transnazionali sul contesto preesistente? È adottato un approccio diacronico, che muove dall'analisi degli strati più antichi (diritto tradizionale, diritto a base religiosa) fino a quelli più recenti (diritto coloniale, diritto contemporaneo a base statuale, diritto dei nuovi e vecchi attori transnazionali). CONTENUTI DEL CORSO Il corso, che si terrà interamente in lingua italiana, offre allo studente un'apertura interdisciplinare; dopo alcune lezioni introduttive su tematiche proprie della sistemologia (fra queste: le diversità nell'ambito del diritto, la mutazione giuridica, i modelli e la loro circolazione) saranno approfonditi i seguenti aspetti: il diritto tradizionale africano ed i suoi rapporti con le regole statuali ed internazionali Le caratteristiche del diritto tradizionale africano e "l'invenzione delle tradizioni". Alcuni esempi: le regole tradizionali in materia di vendetta, proprietà e matrimonio/filiazione. I rapporti fra il potere prestatuale e statuale e le regole tradizionali. I rapporti fra tradizioni e regole internazionali/transnazionali. Lo strato religioso ed i suoi rapporti con le regole tradizionali, statuali ed internazionali Le religioni in Africa: cenni introduttivi di diritto islamico e peculiarietà dell'Islam africano; la sua diffusione in Africa e l'impatto sul sostrato animista preesistente; il cristianesimo copto, la sua diffusione e i rapporti con il potere politico; rapporti fra potere prestatuale e statuale e regole religiose; rapporti fra regole religiose e regole internazionali/transnazionali. La colonizzazione e i mutamenti delle società africane. La Conferenza di Berlino e la spartizione dell'Africa fra le potenze coloniali; le politiche coloniali inglese e francese; la politica giuridica e giudiziaria nei confronti dei diritti locali e i mutamenti subiti dalle società africane in ambito sociale, economico, politico e giuridico. Particolare attenzione sarà prestata all'analisi dell'impatto della politica coloniale sui diritti tradizionali. Il diritto nelle società africane contemporanee ovvero il contesto politico e sociale dei paesi africani dopo l'indipendenza, il diritto ed il pluralismo giuridico nelle società africane contemporanee. Particolare attenzione sarà dedicata all'analisi dei nuovi processi di unificazione giuridica nello spazio dell'Unione economica e monetaria dell'Africa Occidentale (UEMOA) e al processo di armonizzazione del diritto degli affari nell'ambito dell'organizzazione (OHADA) che raggruppa oggi 16 paesi. L'ultima parte del seminario sarà dedicata ad un "case study" sul Mali. Il corso si concluderà con alcune lezioni aventi a oggetto tematiche specifiche e di particolare attualità nel continente africano tali le mutilazioni genitali. TESTI DI RIFERIMENTO R. Sacco, Il diritto africano, Utet, Torino, ultima edizione. M. Guadagni, Il modello pluralista, Giappichelli, Torino, ultima edizione. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 86
DIRITTO DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA 2° semestre — 6 (+2+2) crediti Prof. Luca Nogler – Dott. Jens Woelk – Prof. Clemens Arzt – Prof. Udo Reifner e‐mail: [email protected], [email protected], [email protected], Udo.Reifner@iff‐hamburg.de OBIETTIVI FORMATIVI Obiettivo del corso è l’introduzione ai sistemi giuridici di lingua tedesca, in particolar modo all'ordinamento giuridico della Germania. Esso è da intendere quale corso di base del curriculum di studi transnazionali e come tale è introduttivo ad altri corsi di diritto comparato, dedicati, in modo più specialistico, a singole materie, sia dell'area privatistica che di quella pubblicistica. PREREQUISITI Il corso, che consta di due moduli, sarà svolto in lingua tedesca; per i frequentanti è quindi consigliabile una buona conoscenza (almeno passiva) del tedesco. A tal fine si segnala la preziosa opportunità offerta dal corso di tedesco giuridico organizzato dal CIAL e tenuto presso la Facoltà di Giurisprudenza. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, destinato agli studenti frequentanti, avrà ad oggetto le nozioni base, relative sia al diritto pubblico che al diritto privato, ma si propone più in generale di trasmettere le specificità del pensiero giuridico dei paesi di lingua tedesca, privilegiando in particolar modo quello della Germania. Periodici seminari tematici consentiranno, invece, di approfondire singoli aspetti, favorendo una partecipazione più attiva degli studenti. Una particolare attenzione sarà dedicata alla ricerca giuridica nell'ambito dei paesi di lingua tedesca. Il corso consta di due moduli: Il modulo dedicato al diritto privato sarà svolto dal prof. Udo Reifner. Si prenderanno in particolar modo in considerazione le origini e le elaborazioni relative al codice civile tedesco (BGB) concentrando quindi l’attenzione al tema delle obbligazioni. Il modulo dedicato al diritto pubblico sarà svolto dal prof. Clemens Arzt. Nella parte relativa al diritto costituzionale saranno trattati i diritti fondamentali e l'organizzazione dello Stato, ponendo un maggiore accento sulla forma di governo e sul sistema federale nonché sull’integrazione europea. METODI DIDATTICI Lezioni ed esercitazioni frontali. TESTI DI RIFERIMENTO Per la parte relativa al diritto privato verranno consigliate letture su argomenti specifici nel corso delle lezioni. Oltre alle schede predisposte per la parte relativa al diritto pubblico e disponibili sul sito si segnalano A. ANZON/J. LUTHER (trad.), La legge fondamentale tedesca. Introduzione di Peter Häberle, Giuffrè, Milano 1997 e F. PALERMO/J. WOELK, La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna, 2005. Programma per i non‐frequentanti Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua italiana: Parte privatistica (Udo Reifner – Luca Nogler) C. Castronovo, Obblighi di protezione e tutela del terzo, in JUS, pp. 123‐179 L. Mengoni, La pubblicità del contratto preliminare e dei contratti condizionati nei libri fondiari, in Riv. trim. dir. proc. civ., 1998, p. 993 ss. I cento anni del codice civile tedesco, Padova, CEDAM, 2002, per quanto riguarda le pagine: da 43 a 73; da 155 a 176; da 177 a 236; da 347 a 369; da 393 a 419; da 451 a 472. Si segnala infine la traduzione italiana del BGB, S. Patti (a cura di), Codice civile tedesco, Milano, Giuffrè, 2005 Parte pubblicistica ( Clemens Arzt – Jens Woelk) Si consiglia di esplorare i links indicati sulla pagina del corso: http://www.jus.unitn.it/users/woelk/dplt/home.html Inoltre, si consiglia, di procurarsi il testo della Legge costituzionale nonché le schede sintetiche delle lezioni pubblicate sul sito del docente. La Legge Fondamentale in lingua italiana: AA.VV., Le Costituzioni dei Paesi dell’Unione Europea, CEDAM, Padova, 1998, contenente la Legge fondamentale della Germania (GG), pagg. 269‐322 Ufficio Stampa e Informazione del Governo federale (a cura di), Legge Fondamentale della Repubblica Federale di Germania. Traduzione di Gian Luigi Mannucci. Bonn 1998; reperibile anche sul sito: http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materiali/normativa/file/costituzionetedesca.html Testo in lingua italiana: Palermo, F./Woelk, J., La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna, 2005 Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua tedesca o inglese (studenti ERASMUS): 87
Robbers, G., Einführung in das deutsche Recht, NOMOS Baden‐Baden, 3. Aufl. 2002 Robbers, G., Introduction to German Law, NOMOS Baden‐Baden, 3° ed 2003 [parte II (diritto costituzionale) e parte IV.A‐C. (diritto privato)] Woelk, J., Farewell to the “unitary federal State“? Transformations and tendencies of the German federal system, in Sergio Ortino, Mitja Žagar & Vojtech Mastny (cur.), The changing faces of federalism: Institutional reconfiguration in Europe from East to West, Manchester University Press (“Europe in Change”), Manchester, December 2004, p. 289 – 334 MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame del modulo privatistico si svolgerà, per i frequentanti, in forma scritta dopo la conclusione di tale modulo. Per la parte pubblicistica nonché per chi non può frequentare è previsto un esame orale, che potrà essere sostenuto in lingua italiana o tedesca. ALTRE INFORMAZIONI Per la frequenza delle lezioni in lingua tedesca (come lingua straniera) saranno assegnati 2 crediti aggiuntivi. N.B. Le prove rispettive di entrambi i moduli potranno essere svolte in lingua tedesca; in tal caso al superamento verranno assegnati due crediti aggiuntivi. Come conseguenza della struttura modulare del corso, è tuttavia possibile frequentare soltanto uno dei due moduli attivamente (incluso l’esame secondo le modalità indicate) e preparare l’esame dell’altro con il programma da non‐frequentante. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 88
DAS RECHT DER DEUTSCHSPRACHIGEN STAATEN 2° semestre — 6 (+2+2) crediti Prof. Luca Nogler – Dott. Jens Woelk – Prof. Clemens Arzt – Prof. Udo Reifner e‐mail: [email protected], [email protected], [email protected], Udo.Reifner@iff‐hamburg.de LERNZIELE Ziel der Vorlesung ist die Einführung in die Rechtsordnungen der deutschsprachigen Staaten, insbesondere in diejenige Deutschlands. Die Vorlesung versteht sich als Grundlagenkurs im transnationalen und vergleichenden Studienschwerpunkt und hat daher einführenden Charakter – im Verhältnis zu anderen Vorlesungen, welche bestimmte privatrechtliche oder öffentlich‐
rechtliche Gebiete oder Themen vertiefend behandeln. VORAUSSETZUNGEN Der aus zwei Modulen bestehende Kurs wird in deutscher Sprache gehalten; für die aktiven Teilnehmer sind deshalb (mindestens passive) Deutschkenntnisse erforderlich. Eine Teilnahme am Sprachkurs „Deutsche Rechtssprache“ wird daher besonders empfohlen. Der vom CIAL (fakultätsübergreifendes Sprachenzentrum) organisierte Kurs wird an der Juristischen Fakultät angeboten. INHALTE DER VORLESUNG In der vor allem an aktiv teilnehmende Studenten gerichteten Vorlesung werden Grundlagen des Privatrechts und Öffentlichen Rechts erläutert. Darüber hinaus sollen jedoch auch die Besonderheiten der spezifischen Rechtskultur der deutschsprachigen Staaten und insbesondere Deutschlands vermittelt werden. In Seminaren und Themenschwerpunkten können wichtige Einzelaspekte unter aktiver Beteiligung der Studenten vertieft werden. Besondere Aufmerksamkeit gilt der juristischen Quellen‐ und Literatursuche im deutschen Sprachraum. Die Vorlesung gliedert sich in zwei Module: Ein Modul Privatrecht, das von Prof. Udo Reifner unterrichtet wird. Die Ursprünge und Entwicklung des deutschen Bürgerlichen Gesetzbuchs (BGB) stehen im Mittelpunkt dieses Moduls; Hauptaugenmerk gilt dabei dem deutschen Schuldrecht. Ein Modul Öffentliches Recht, das von Prof. Clemens Artz gehalten wird und sich hauptsächlich auf Verfassungsrecht konzentriert. Behandelt werden u.a. die Grundrechte und die Staatsorganisation, mit den Schwerpunkten Regierungsform, bundesstaatliche Ordnung und europäische Integration. LEHRMETHODE Vorlesung und Übungen. MATERIALIEN S.o. (in der italienischen Beschreibung) und ggf. nach Absprache mit den Dozenten. PRÜFUNGEN Für die Besucher der Vorlesungen findet nach Abschluss des Moduls Privatrecht eine schriftliche Prüfung über dessen Stoff statt. Für den öffentlichrechtlichen Teil sowie für die Studenten, welche die Vorlesungen nicht regelmäßig besuchen können, ist eine mündliche Prüfung vorgesehen, die – wahlweise – in italienischer oder deutscher Sprache abgelegt werden kann. WEITERE INFORMATIONEN Für den regelmäßigen Besuch der Vorlesungen in deutscher Sprache (Fremdsprache) werden zwei zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben Die Prüfungen zu beiden Modulen können in deutscher Sprache abgelegt werden; bei Bestehen werden dem Studenten dafür zwei zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben. Aus der modularen Gliederung des Kurses ergibt sich die Möglichkeit, auch an lediglich einem Modul aktiv teilzunehmen (einschließlich der Teilprüfung entsprechend der obigen Angaben) und die zweite Teilprüfung (zum jeweils anderen Modul) mit den Materialien vorzubereiten, die für die Studenten angegeben sind, welche die Vorlesungen nicht besuchen können (“programma da non‐frequentante“). 89
DIRITTO E GENERE (GENDER STUDIES)
2° semestre — 6 crediti Prof.ssa Luisa Antoniolli – Prof.ssa Daria de Pretis – Prof.ssa Stefania Scarponi – Prof.ssa Sylviane Colombo e‐mail: [email protected], [email protected], [email protected] PREREQUISITI Solo requisito è la normale conoscenza dei concetti e delle regole fondamentali del diritto privato e delle nozioni di base del diritto pubblico quali apprese nei precedenti corsi. CONTENUTI DEL CORSO Nell’ambito dei cosiddetti gender studies si è affermato, soprattutto negli Stati Uniti, ma più di recente anche in Europa, un filone di ricerca che riguarda il rapporto fra diritto e genere. Il corso si propone di offrire agli studenti gli strumenti per un approccio articolato e interdisciplinare a questo oggetto, attraverso lo studio di alcuni temi. Una prima parte del corso verrà tenuta dalla Prof. Sylviane Colombo dell’Università di Haifa (Israele), che tratterà il rapporto fra femminismo e diritto, in chiave sia diacronica che sincronica, cioè analizzando l’evoluzione di questo tema negli ultimi decenni, e comparando fra loro diverse esperienze nazionali (fra cui spicca per ampiezza del dibattito quella nordamericana), al fine di mettere in luce i temi comuni e le specificità locali. Verrà inoltre approfondito il tema del rapporto fra diritti individuali e diritto dei gruppi. Un’altra parte riguarderà le tematiche inerenti il diritto del lavoro mediante l’analisi della legislazione in materia di protezione del lavoro femminile, nonché di eguaglianza e promozione delle pari opportunità nei confronti delle donne, per approfondirne i presupposti concettuali e l’evoluzione dei contenuti e delle tecniche di tutela. Verranno esaminate altresì le tematiche inerenti la condizione della donna migrante. Verranno trattati inoltre alcuni aspetti riguardanti il rapporto fra il genere e le norme privatistiche, in particolare quelle relative al diritto di famiglia e allo status, evidenziando le tensioni ed i cambiamenti che si sono prodotti sulla spinta sia di mutamenti di ordine sociale (ad es. famiglie di fatto eterosessuali ed omosessuali), che di tipo tecnologico (ad es. attraverso l’uso di tecniche di procreazione artificiale). Una parte del corso sarà dedicata infine al rapporto fra donne e diritto pubblico e si occuperà,fra l’altro, del problema dell’accesso delle donne alle cariche pubbliche, dagli albori della concessione del diritto di vote alle più recenti previsioni, anche costituzionali, di strumenti di riequilibrio della rappresentanza dal punto di vista del genere. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti i materiali di studio verranno indicati all’inizio del corso. Per gli studenti non frequentanti i testi consigliati sono i seguenti: ‐S. Colombo, voce “Femminismo giuridico”, in Digesto, IV ed., Discipline privatistiche, sezione civ., Torino, Utet, 1992, vol. VIII, p. 247 ‐M. Sesta, Manuale di diritto di famiglia, Padova, CEDAM, 2005, cap. I (La famiglia e il diritto), II (I rapporti personali fra i coniugi), III (I rapporti patrimoniali fra coniugi), IV ((Gli effetti della separazione e del divorzio), VII (La famiglia di fatto) ‐S. Scarponi, E. Stenico, Le azioni positive, in Il nuovo diritto antidiscriminatorio, a cura di M. Barbera, Torino, Giappichelli 2007 ‐S. Scarponi, La riforma delle istituzioni e degli strumenti delle politiche di pari opportunità, in Le Nuove leggi civili commentate, n.3/2003, pp. 630 ‐ 662; 711‐ 744; 757‐ 776. ‐G. Brunelli, Donne e politica, Bologna, Il Mulino, 2006, pp. 1‐118 Si consiglia inoltre la consultazione del decreto legislativo 11.4.2006 n. 198 ‐ Codice delle pari opportunità tra uomo e donna MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si terrà in forma orale. Per gli studenti frequentanti potranno essere stabilite ulteriori modalità integrative, quali la redazione di paper individuali o di gruppo. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dalle docenti. 90
DIRITTO E LETTERATURA 2° semestre – 6 crediti Prof. Alessandro Fontana PROGRAMMA DEL CORSO Il corso sarà suddiviso in due parti: la prima di carattere teorico e la seconda più propriamente storica. Nella parte teorica si prenderanno in esame: il problema generale del rapporto diritto‐letteratura, il piano in cui questo rapporto si inscrive (nella forma della finzione), le relazioni di identità e differenza tra le due “discipline”, le funzioni generali svolte dalla letteratura nei confronti del diritto e del diritto nei confronti della letteratura. Nella seconda parte, in sede storica, saranno oggetto di analisi approfondite alcuni esempi particolarmente significativi tratti dalla tragedia greca e secentesca, dal romanzo picaresco, libertino e gotico nell’Antico Regime, e infine dal romanzo otto e novecentesco. Questo corso intende distaccarsi dalle consuete, e già numerose analisi, per lo più empiriche e locali, di tale o talaltra opera letteraria, al di fuori di ogni problematizzazione della questione relativa alla molteplicità e alla specificità dei rapporti tra legge e narrazione, tra normatività e letterarietà, tra il reale del diritto e l’immaginario della letteratura. Giova ricordare che la finalità di questo ciclo di corsi è essenzialmente di mostrare come i rapporti tra diritto e letteratura non siano né empirici né occasionali, bensì intrinseci, sostanziali ed inscindibili, tali comunque da costituire una duplice angolatura da cui è possibile avviare una nuova riflessione sui fondamenti, storici ed epistemologici, sia del diritto che della letteratura (al di là dei loro contesti disciplinari). MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO M. FOUCAULT, Sorvegliare e punire, Torino, Einaudi, 1975. C. BECCARIA, Dei delitti e delle pene (preferibilmente nell’edizione Feltrinelli). Gli studenti dovranno inoltre leggere almeno due opere tra quelle che saranno indicate ad inizio corso, l’una riguardante la prima e l’altra la seconda parte del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica. 91
DIRITTO ECCLESIASTICO 2° semestre ‐ 6 crediti Prof.ssa Erminia Camassa e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Obiettivo primario del corso è quello di porre in evidenza come il Diritto ecclesiastico, pur superato nella sua concezione tradizionale di studio dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa Cattolica, debba essere oggi, in una società sempre più multiconfessionale, lo studio dei rapporti che si instaurano tra lo Stato e tutte le confessioni religiose e resti comunque tra le discipline giuridiche quella che più si accosta ai “confini della coscienza e della dimensione spirituale dell’individuo”. PREREQUISITI Nessun particolare prerequisito, salvo il rispetto delle propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà, PROGRAMMA DEL CORSO Oggetto del corso sarà lo studio del fenomeno religioso nella sua dimensione individuale e sociale e l'approfondimento di quei settori dell'ordinamento giuridico statale che lo disciplinano. Si tratterà del fenomeno religioso nella Costituzione italiana, approfondendo gli aspetti relativi ai rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, e delle forme concrete di garanzia dell'esercizio della libertà religiosa dell'individuo, sia come singolo che nelle formazioni sociali, previste dalle fonti statali e da quelle pattizie. Si procederà ad un’analisi della giurisprudenza in materia di libertà religiosa per coglierne l’evoluzione nel tempo e nei contenuti Si presterà inoltre particolare attenzione allo studio dei rapporti con le confessioni acattoliche ed alle intese che ne disciplinano i rapporti con lo Stato. Si affronteranno infine le problematiche più attuali delle quali si è occupato negli ultimi anni il diritto ecclesiastico, dall'obiezione di coscienza, alla bioetica, ai sistemi di finanziamento delle confessioni religiose. METODI DIDATTICI Il corso nella sua parte generale si svolgerà mediante lezioni frontali. Nell’ambito del corso sono inoltre previsti seminari con docenti esterni aventi ad oggetto l’approfondimento di temi specifici ed una serie di esercitazioni dedicate all’analisi di casi giurisprudenziali. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La valutazione dell’apprendimento avverrà tramite un esame orale. Per i frequentanti sarà possibile effettuare una valutazione intermedia (facoltativa) sia in forma scritta che orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea triennale si consiglia l'adozione di : G. DALLA TORRE, Lezioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino, ultima edizione oppure ‐L.MUSSELLI –V. TOZZI , Manuale di diritto ecclesiastico. La disciplina giuridica del fenomeno religioso. Laterza, Bari, ultima edizione. Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea magistrale, al Corso di Laurea specialistica e per gli iscritti al Corso di Laurea quadriennale si consiglia l'adozione di: F. FINOCCHIARO, Diritto Ecclesiastico, Zanichelli, Bologna, ultima edizione. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 92
DIRITTO INDUSTRIALE 2° semestre ‐ 6 crediti Prof.ssa Elisabetta Pederzini e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende focalizzare l’attenzione sulla disciplina della concorrenza sleale e dell’antitrust, nonché della proprietà industriale, anche alla luce del recente D. Lgs. 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale). Saranno esaminati casi pratici, precedenti giurisprudenziali e decisioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. PREREQUISITI Nessuno PROGRAMMA DEL CORSO ‐ I segni distintivi dell’ impresa. Il marchio: funzione, registrazione, contraffazione e tutela, circolazione, valorizzazione, estinzione. La ditta e l'insegna. ‐ La concorrenza sleale: presupposti, clausola di correttezza professionale, fattispecie tipiche e atipiche ‐ Il diritto antitrust: rapporti tra le discipline comunitaria e nazionale, divieto delle concentrazioni, intese restrittive della libertà di concorrenza e abuso di posizione dominante METODI DIDATTICI Lezioni frontali, integrate da seminari di approfondimento. Le lezioni relative al diritto della concorrenza saranno tenute dal dr. Michele Rondinelli. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata. Testi suggeriti: ‐ P. Auteri, G. Floridia, V. Mangini, G. Olivieri, M. Ricolfi, P. Spada DIRITTO INDUSTRIALE ‐ PROPRIETÀ INTELLETTUALE E CONCORRENZA, Giappichelli, 2009 (si escludano: parte III, parte IV, cap. VI della parte V, parte VII) Resta salva la facoltà di ogni studente di preparare l’esame scegliendo liberamente tra i manuali attualmente reperibili in commercio, purché adeguatamente aggiornati e nel rispetto del programma indicato. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 93
INTERNATIONAL LABOUR LAW 2° semestre – 6 (+2+2) crediti Dott. Matteo Borzaga e‐mail: [email protected] Corso attivato dalla Scuola di Studi Internazionali OBJECTIVES The course aims to give to the students the fundamental notions of the matter, with particular regard to its problematical characteristics: the topic of the effectiveness of the labour law norms provided by international institutions in a context of high lack of economic and social balance among countries and regions in the world. PREREQUISITES Students should have a general knowledge of labour and international law. CONTENTS First, this course will focus on the study of the historic evolution and structure of the institutions that issue international labour rules (United Nations, Council of Europe and above all the International Labour Organisation). Second, the sources of international labour law will be described, highlighting their nature and the kind of rights they entail. Third, after finishing with institutional issues, the course will approach the contents of international labour law and therefore the most important conventions and recommendations approved by the ILO. On this point, lectures will focus on the eight Conventions concerning the so called core labour standards, i.e. the fundamental social rights, solemnly declared by the International Labour Conference in 1998 (elimination of child labour, of forced labour and of every form of discrimination in employment and occupation; recognition of freedom of association and of the right to bargain collectively). During this analysis, the course will also concentrate both on the problems of the application of international labour rules and on how member states adapt their labour systems to the international one. Moreover, there will be an examination of the efficiency of the monitoring systems created by the international labour organisations. Finally, the problematic issue regarding the relationship between international labour law and international commercial law will be analysed. On this point, the discussion will focus on the opportunity of introducing social clauses into the international trade agreements, i.e. on the possibility of providing for trade sanctions (or trade preferences) towards the states not respecting (or respecting) the workers' fundamental rights. TEACHING METHODS The course will consist of both lectures and exercises. BIBLIOGRAPHY The texts necessary to prepare the examination will be indicated at the beginning of the course. OTHER INFORMATION The assignation of the graduation thesis will depend on the interest of the student for the matter. The final assignation of the title will be given after the presentation and the approval of a research program about a topic that has to be agreed by both professor and student. ASSESSMENT The final examination will be oral. 94
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’AMBIENTE 2° semestre ‐ 6 crediti prof. Alessandro Fodella e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di diritto internazionale dell'ambiente mira a fornire una conoscenza delle norme di diritto internazionale che hanno per oggetto la tutela dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile. Si tratta di un corpus normativo relativamente giovane che ha, tuttavia, conosciuto di recente una notevole espansione, attraverso la formazione di norme consuetudinarie e, soprattutto, pattizie, creando dinamiche particolari all'interno dell'ordinamento giuridico internazionale. PREREQUISITI Il corso presuppone una buona conoscenza di base dei fondamentali istituti giuridici di diritto internazionale. CONTENUTI DEL CORSO Nella parte introduttiva del corso verranno illustrati gli sviluppi storici del diritto internazionale dell'ambiente fino ai giorni nostri, nonché le caratteristiche peculiari dello stesso nel quadro del diritto internazionale generale. Verranno successivamente analizzate le norme convenzionali, consuetudinarie e di "soft law" che hanno per oggetto la tutela dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile, dai principi generali alle discipline di settore. Fra queste ultime, verranno selezionati alcuni argomenti da trattare in maniera più approfondita, quali, ad esempio, la protezione dell'atmosfera, della biodiversità, dei mari e degli oceani, il controllo delle attività umane pericolose, o la compatibilità fra protezione dell'ambiente e sviluppo economico. Verranno, infine, considerati i problemi della responsabilità internazionale per danno ambientale e della soluzione delle controversie in campo ambientale. METODI DIDATTICI È prevista la partecipazione attiva degli studenti alle lezioni. TESTI DI RIFERIMENTO Come testo di riferimento verrà utilizzato il volume ALESSANDRO FODELLA e LAURA PINESCHI, La protezione dell’ambiente nel diritto internazionale, ed. Giappichelli, Torino (in corso di pubblicazione). Ulteriori riferimenti potranno essere forniti dal docente. VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame consisterà in una prova orale. Potranno essere stabilite eventuali prove scritte. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 95
DIRITTO ISLAMICO 2° semestre — 6 (+2+2)crediti Prof. Moussa Abou Ramadan OBJECT OF THE COURSE The focus is on the history of Islamic law: the role of State, the position of scholars and judges, the constitution of law schools, the relation between law , philosophy and theology. Part one:sources of Islamic law: Quran, Sunna, Consensus, analogy. Part two: substantive law in matters of family law ( marriage, divorce alimony, maintenance, divorce, recognition of Islamic repudiation and polygamy in western States), and constitutional law ( human rights and democacy). The analysis will be conducted simultaneously on classical and positive Islamic law in Muslim countries. READING MATERIALS To be indicated at the beginning of the course. EXAM Students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing established during the course. 96
DIRITTO PENALE COMPARATO 2° semestre — 6 crediti Dott.ssa Antonia Menghini e‐mail: [email protected] PREREQUISITI Aver sostenuto l’esame di Diritto penale. CONTENUTI DEL CORSO Il corso avrà a oggetto innanzitutto un aggiornamento sulla comparazione penalistica, in riferimento tanto ai modelli di civil law quanto a quelli di common law, nel più generale quadro dell'attuale scienza della comparazione giuridica. Si passerà poi a dirigere l'attenzione al modello penalistico tedesco, che verrà studiato soprattutto in rapporto ai suoi fondamenti costituzionali, alle sue relazioni con l'ordinamento internazionale e comunitario e ai suoi principi di parte generale (teoria del reato, forme di manifestazione del reato, sistema sanzionatorio, presupposti processuali). In ordine a tutti questi aspetti, sarà seguito un metodo comparatistico rivolto in primo luogo a fare luce sui corrispondenti istituti del diritto penale italiano, sicché si porrà un particolare accento su quelle materie (fra le tante, imputazione dell'evento, dolo, colpa, errore, tentativo, concorso di persone, pene pecuniarie) che presentano rilevanti elementi di distonia rispetto al nostro sistema. Allo studente si intende dunque fornire, insieme a conoscenze sul quadro normativo di un ordinamento straniero, strumenti di miglior comprensione della realtà normativa del nostro Paese, nella prospettiva di una riflessione su una ipotesi di armonizzazione in vista di una futura codificazione comune europea. METODI DIDATTICI Il corso consterà di una parte istituzionale, relativa alla parte generale del diritto penale tedesco, e di una parte monografica, che avrà come contenuto la trattazione di tematiche di particolare attualità. Per lo svolgimento di quest'ultima parte, ci si avvarrà del contributo di docenti italiani e stranieri dotati di specifiche competenze scientifiche, i quali affiancheranno il docente intervenendo con rapporti relativi a determinate esperienze straniere. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti non frequentanti: G. FORNASARI, I principi del diritto penale tedesco, CEDAM, Padova, 1993 (salvo edizione successiva eventualmente disponibile) (con l'ausilio del codice penale tedesco, del quale è utilizzabile una versione italiana con testo a fronte: Codice penale tedesco, CEDAM, Padova, 2^ ed., 2003); oppure, i seguenti testi, che compongono nel loro complesso il programma alternativo: G. FORNASARI (a cura di), Le strategie di contrasto alla criminalità organizzata nella prospettiva di diritto comparato, CEDAM, Padova, 2002 (pagg. 1‐198); G. ILLUMINATI ‐ L. STORTONI ‐ M. VIRGILIO, Crimini internazionali tra diritto e giustizia, Giappichelli, Torino, 2000 (con esclusione delle pagg. da 117 a 160); A. CADOPPI, Dalla judge‐made law al criminal code, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1992, pagg. 923‐994; F. CURI, L'istituto della recklessness nel sistema penale inglese, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1998, pagg. 975‐
1009; M. PAPA, Considerazioni sui rapporti tra previsioni legali e prassi applicative nel diritto penale federale statunitense, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1997, pagg. 1258‐1306. Verrà inoltre consigliata durante le lezioni, per l’approfondimento di singole parti del programma, la lettura di altri testi, che potranno costituire, per i frequentanti, argomento di esame in sostituzione di parti istituzionalmente previste. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nell’assegnazione delle tesi di laurea, saranno privilegiati gli studenti frequentanti che avranno mostrato attitudine per la materia; il tema sarà concordato con il docente e il deposito del titolo avverrà dopo la presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi ragionata di ricerca basata sulla effettiva disponibilità di materiali di consultazione. 97
DIRITTO PENALE DELL’INFORMATICA 2° semestre – 6 crediti Prof. Alessandro Melchionda ‐ Prof. Oscar Morales Garcia e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso muove dall’analisi delle nuove forme di criminalità e di comportamenti illeciti, che si manifestano in ogni ambito della vita sociale ed economica, con l’utilizzazione sempre più estesa e capillare dei sistemi informatici e telematici (c.d. computer‐crime e cybercrime). Particolare attenzione sarà quindi dedicata anche ad una verifica delle principali lacune ed esigenze di tutela che sono emerse con il diffondersi di queste nuove tecnologie, tenendo presente il vincolo del principio di stretta legalità e del divieto di analogia in malam partem in materia penale. PREREQUISITI Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale ed una sufficiente cognizione dell’informatica. PROGRAMMI DEL CORSO Con riferimento all’ordinamento italiano, verranno considerate le diverse novelle legislative che – a partire dagli anni ’90 ‐ hanno introdotto o riformulato le fattispecie incriminatrici dirette a punire i c.d. reati informatici. In questa prospettiva verranno quindi considerate, sia le disposizioni previste nell’ambito del codice penale, sia quelle introdotte in altre leggi complementari, con particolare riguardo al Codice della privacy ed alla normativa sul diritto d’autore. Accanto ad alcune indicazioni di comparazione giuridica con altri ordinamenti, si farà inoltre riferimento alle principali Convenzioni, Raccomandazioni, Direttive e fonti sovranazionali, specie comunitarie. Infine, l’attenzione si soffermerà sui problemi determinati dalla diffusione delle comunicazioni via Internet, la cui disciplina giuridica, in specie di natura penale, necessita di essere ancora compiutamente definita, sia per ragioni tecnico‐normative, sia per la difficoltà di determinare, sul piano della politica criminale, un soddisfacente punto di equilibrio fra esigenze di libertà di manifestazione del pensiero e garanzia di altri diritti fondamentali dei singoli e della collettività. METODI DIDATTICI La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dai docenti. Le lezioni saranno svolte e coordinate dal docente titolare con la partecipazione di esperti della materia, sia nell’ambito strettamente giuridico, che nel campo tecnico‐informatico. Una parte del corso, principalmente dedicata al quadro delle fonti sovranazionali ed ai profili di diritto comparato, verrà svolta dal Visiting Professor Prof. Oscar Morales Garcia. Dato il carattere giuspositivo della materia, è indispensabile consultare costantemente il codice penale e la legislazione complementare esaminata, tanto durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati. Si prevede la possibilità di completare l’offerta didattica con esercitazioni su temi specialistici. Si prevede inoltre la possibilità di offrire supporti didattici on‐line. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale, mediante l’analisi di alcuni fra i temi del programma. Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame. TESTI DI RIFERIMENTO ‐ L. PICOTTI, voce Reati informatici, in Enciclopedia giuridica Treccani, Aggiorn., VIII, Roma, 2000; ‐ L. PICOTTI, La ratifica della Convenzione Cybercrime del Consiglio d’Europa, in Diritto penale e processo, 2008, pagg. 700‐716; ‐ D. PETRINI, La responsabilità penale per i reati via internet, Napoli, Jovene, 2004; ‐ A. MANNA, Codice della privacy: nuove garanzie per i cittadini nel Testo unico in materia di protezione dei dati personali, in Diritto penale e processo, 2004, pagg. 15‐31; ‐ P. ONORATO, La tutela penale del diritto d’autore. Le fattispecie incriminatrici dopo la Legge n. 248/2000, in Cassazione penale, 2003, pagg. 675‐689; oppure (a scelta dello studente) ‐ V.S. DESTITO ‐ G. DEZZANI ‐ C. SANTORIELLO, Il diritto penale delle nuove tecnologie, Padova, Cedam, 2007 (pagg. 1‐429); ‐ L. PICOTTI, La ratifica della Convenzione Cybercrime del Consiglio d’Europa, in Diritto penale e processo, 2008, pagg. 700‐716. N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’informatica e della perdurante assenza di specifici manuali di studio, all’inizio del corso potrebbero essere indicati altri testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l'assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche e, a tal riguardo, sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, alle esercitazioni o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. 98
DIRITTO PENALE INTERNAZIONALE 2° semestre — 6 crediti Dott.ssa Emanuela Fronza – Prof. Ezequiel Malarino e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire le basi sui metodi e sui contenuti essenziali del diritto penale internazionale. A tal fine si prenderanno in esame non solo lo Statuto e le prime decisioni della Corte penale internazionale, ma anche le sentenze più significative pronunciate dai Tribunali ad hoc e dalle giurisdizioni penali nazionali sui crimini internazionali. PREREQUISITI Nessuno. CONTENUTI DEL CORSO Il corso inizierà con una breve introduzione storica alla materia, prendendo in esame la nascita e l’evoluzione del diritto penale internazionale a partire dai Tribunali di Norimberga e di Tokio, dai Progetti della Commissione di diritto internazionale delle Nazioni Unite, dalle Convenzioni di Ginevra, dalla Convenzione sul Genocidio sino ai Tribunali ad hoc per la ex Jugoslavia ed il Ruanda. Si passerà poi ad analizzare le norme di parte generale e le norme di parte speciale dello Statuto istitutivo della Corte penale internazionale permanente, tenendo conto anche della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc e delle giurisdizioni nazionali. Si esaminerà in sèguito l’adattamento allo Statuto della Corte penale permanente nei singoli ordinamenti nazionali, secondo un approccio comparato e concentrando l’attenzione sui problemi di compatibilità delle disposizioni statutarie con i principi costituzionali e con il codice penale e di procedura penale. L’ultima parte del corso, avvalendosi della presenza di un Visiting Professor, sarà dedicata all’analisi di due casi di studio: Argentina e Colombia. Lo studio di questi due paradigmi permetterà di studiare e di riflettere su alcuni aspetti della giustizia penale internazionale, quali il ruolo dello strumento penale di fronte a gravi e massive violazioni dei diritti umani, la tensione tra esigenze di giustizia e stretta legalità, l’influenza delle norme e della giurisprudenza internazionale e regionale sui sistemi penali interni. METODI DIDATTICI Il corso affronterà alcune questioni centrali del diritto penale internazionale utilizzando, da un lato il metodo comparato, e, dall’altro, l’analisi di leading cases (nazionali o internazionali) utili a capire le problematiche politico‐criminali e tecniche relative alla persecuzione di crimini gravemente lesivi dei diritti fondamentali. Il corso potrà valersi della partecipazione di studiosi italiani o stranieri, nonché di operatori del diritto penale internazionale (giudici o avvocati), che potranno affiancare il docente nell’analisi di alcune questioni significative. TESTI DI RIFERIMENTO Amati, E., Caccamo, V., Costi, M., Fronza, E., Vallini, A., Introduzione al diritto penale internazionale, Giuffré, Milano, 2006. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Potrà essere concordata la possibilità di svolgere un lavoro scritto, sostitutivo di una parte del programma indicato per la prova orale. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 99
DIRITTO PRIVATO COMPARATO DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE 2° semestre ‐ 6 crediti Dott. Umberto Izzo – Prof. D.P. Nolan e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Attraverso lo studio critico delle tematiche descritte nella sezione contenuti del corso, l'insegnamento si propone di consentire allo studente di mettere in pratica il metodo della comparazione giuridica, padroneggiando un metodo casistico e multidisciplinare. PREREQUISITI Nessuno. E' auspicato che i frequentanti siano in grado di fare proprio il contenuto di materiali giuridici (legislazione, giurisprudenza e dottrina) in lingua inglese e/o francese. CONTENUTI DEL CORSO Mettendo a frutto ed affinando la metodologia e le nozioni di diritto comparato già acquisite dallo studente, il corso si propone di analizzare in che modo il diritto interpreti nell'ambito di sistemi giuridici differenti l'imperativo di ridurre al minimo le occasioni di danno, che, nell'era della globalizzazione del rischio tecnologico, caratterizzano la società contemporanea. Il programma di studio muove dal presupposto che ad ogni latitudine le regole di responsabilità civile e la regolamentazione espressa dalle autorità di controllo statali e sovranazionali costituiscono modi complementari di perseguire questo obiettivo, e si propone di analizzare in una prospettiva di legal process l'interazione che si realizza fra tort law e regulation amministrativa nell'ambito di un confronto fra l'ordinamento giuridico statunitense e quello di alcuni paesi membri dell'Unione Europea, fra cui, in particolare, l'ordinamento municipale e quello francese, in un contesto influenzato in misura crescente dall'azione normativa comunitaria. Nel far ciò, il corso segue un approccio focalizzato su temi specifici, analizzando in che modo specifiche tipologie di rischi, accomunati dal fatto di esprimere esempi concreti del delicato rapporto fra diritto ed incertezza tecnologica, sono oggetto di regolamentazione nei sistemi giuridici considerati. In questa prospettiva, lo studio di fattispecie paradigmatiche ‐‐ quali il rischio del contagio determinato da sangue infetto, il rischio da consumo di tabacco, il rischio da consumo di sostanze alimentari infette o nocive, il rischio da onde elettromagnetiche, il rischio legato all'impiego di organismi geneticamente modificati, il rischio da vaccini, il rischio iatrogeno determinato da farmaci o dispositivi medici difettosi, il rischio da trattamento medico ‐‐ consentirà di mettere a nudo in che misura i diversi modelli di responsabilità civile e di istituzioni volte a gestire la regolamentazione accentrata del rischio operanti in ciascun sistema giuridico considerato mostrino convergenze e divergenze operazionali spiegabili alla luce delle tradizioni culturali ed istituzionali proprie di ciascuna esperienza giuridica. Il corso si avvarrà di un modulo didattico in lingua inglese della durata di due settimane (12 ore) tenuto dal prof. Donal Nolan dell'Università di Oxford, che affronterà il tema "Common Law Negligence and the Functions of Tort Law". In particolare nell’ambito del corso verranno affrontati i seguenti argomenti: ‐ Ricerca dei materiali d'interesse comparatistico ‐ Legal process e comparazione giuridica ‐ Il c.d. principio di precauzione e la globalizzazione del rischio tecnologico ‐ Il rapporto fra scienza, tecnologia e diritto ‐ La regulation federale ed il modello istituzionale di gestione accentrata del rischio nell'esperienza statunitense ‐ La normativa comunitaria e i modelli istituzionali di gestione accentrata del rischio nell'Unione Europea e nell'ordinamento francese ed italiano ‐ Il ruolo delle corti e della responsabilità civile nella regolamentazione decentrata del rischio ‐ I modelli di responsabilità civile negli ordinamenti di common law (USA, UK) e in quello francese ed italiano, fra colpa e responsabilità oggettiva ‐ Le regole in tema di prescrizione dell'azione risarcitoria per il danno lungolatente negli Stati Uniti, in Francia ed Italia ‐ I piani di indennizzo no‐fault nell'esperienza statunitense, francese ed italiana METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine concernente la casistica giurisprudenziale relativa ai temi affrontati. Dopo un'introduzione metodologica e teorica agli argomenti del programma, il corso proseguirà seguendo un approccio seminariale, attraverso il quale gli studenti saranno chiamati ad interagire con il docente attraverso la discussione critica in classe di materiali dottrinali, giurisprudenziali e legislativi che saranno messi a disposizione dei frequentanti durante il corso. La didattica si avvarrà di strumenti informatici (WEB Board riservata ai corsisti) per consentire lo scambio di informazioni e materiali fra il docente ed i frequentanti, ai quali è richiesta la capacità di fare propri i contenuti di materiali didattici in lingua inglese e (auspicabilmente) francese. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame si sostanzia in una prova orale. Per i frequentanti, accanto alla valutazione legata agli interventi che gli studenti sono chiamati ad effettuare in classe nel corso delle lezioni, è prevista la possibilità di sostenere, previo accordo con il docente, una prova scritta vertente sulla realizzazione di una tesina di approfondimento e ricerca su uno degli argomenti del programma. Per quanto riguarda il modulo didattico in lingua inglese tenuto dal prof. Nolan, la certificazione della sua frequenza (che non può essere scollegata dal resto del corso) garantisce 2 crediti extra, cui possono aggiungersi ulteriori 2 crediti ove lo studente decida di sostenere in lingua inglese la prova scritta relativa alla parte del corso impartita dal prof. Nolan. 100
TESTI DI RIFERIMENTO Le letture per i frequentanti saranno indicate durante il corso, unitamente al testo di una dispensa predisposta dal docente. Testo per i non frequentanti: Umberto Izzo, La precauzione nella responsabilità civile. Analisi di un concetto sul tema del danno da contagio per via trasfusionale, seconda edizione on‐line, E‐prints Unitn 2007, liberamente scaricabile qui: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/00001253/. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Agli studenti intenzionati a chiedere la tesi in diritto comparato della responsabilità civile è raccomandato di accostarsi al lavoro di ricerca consultando G. Pascuzzi, Cercare il diritto, II edizione, Bologna, Zanichelli, 2005, nonché G. Pascuzzi, Giuristi si diventa, Bologna il Mulino, 2008. Condizione essenziale per l'assegnazione delle tesi in diritto privato comparato è infatti possedere un livello accettabile di abilità informatiche (con particolare riferimento alla ricerca dei dati giuridici), nonchè avere la capacità di comprendere testi redatti in una lingua straniera.
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DIRITTO PRIVATO DELL’INFORMATICA 2° semestre — 6 crediti Prof. Roberto Caso – Prof. Laurent Manderieux e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di verificare come l'informatica influisca sul mutamento delle regole privatistiche. PREREQUISITI E' necessario aver assimilato i contenuti dei corsi di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto pubblico. E' indispensabile possedere un'alfabetizzazione informatica. CONTENUTI DEL CORSO L'evoluzione del diritto coincide anche con l'evoluzione dei mezzi espressivi e delle tecnologie connesse a questi ultimi. Ogni stadio evolutivo deriva alcune sue peculiarità dalle caratteristiche delle tecnologie adoperate per rappresentare e trasmettere il diritto. Diventa così fondamentale saper cogliere cosa, di una certa evoluzione, è dovuto alla caratteristiche proprie di una singola tecnologia. Il diritto dei popoli primitivi (c.d. diritto muto) è diverso da quello delle società orali che ancora non conoscono la scrittura. Così come la cultura giuridica che si produce attraverso un'ampia utilizzazione della stampa (libri, collane, riviste, etc.) è molto diversa da quella che poteva contare su rari manoscritti. È verosimile che l'utilizzo dei bit per rappresentare e diffondere la conoscenza giuridica incida sugli stessi contenuti culturali e operazionali. In breve: è probabile che l'uso dell'informatica cambi lo stesso diritto. Quest'ultima affermazione ha una valenza almeno duplice. Il diritto cambia perché le regole operazionali devono adeguarsi ai mutamenti della realtà ovvero perché la costruzione del ragionamento giuridico obbedisce a modalità differenti. Il corso si concentrerà sul primo dei due profili indicati, analizzando il problema del controllo delle informazioni digitali. Il corso tratterà in particolare i seguenti temi: ‐ Proprietà intellettuale (brevetti e diritti d’autore); - Contratti di licenza d’uso (proprietari e aperti); - ‐ Privacy e trattamento informatico dei dati personali. METODI DIDATTICI Il corso alternerà all'esposizione teorica della tematica, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine concernente i profili applicativi. Dopo un'introduzione metodologica, si approfondirà il tema specifico del corso. I frequentanti devono seguire le lezioni e studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame si sostanzia in una prova orale. Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. TESTI DI RIFERIMENTO ‐ G. PASCUZZI, Il diritto nell'era digitale. Tecnologie informatiche e regole privatistiche, Seconda edizione, Bologna, Il Mulino, terza edizione ‐ R. CASO, Digital rights management ‐ Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d'autore, Cedam, Padova, 2004 (ristampa, Trento, 2006, disponibile gratuitamente in formato pdf all'URL: http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso) ‐ R. Caso, Forme di controllo delle informazioni digitali: il digital rights management, in R. Caso, Digital rights management: problemi teorici e prospettive applicative: atti del convegno tenuto presso la Facoltà di giurisprudenza di Trento il 21 ed il 22 marzo 2007, Trento, 2007, da pag. 5 a pag. 66 URL: disponibile gratuitamente in formato pdf all'URL: http://www.jus.unitn.it/services/arc/2007/0321/home.html. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 102
DIRITTO PRIVATO DELL’UNIONE EUROPEA 2° semestre — 6 crediti Prof. Gian Antonio Benacchio e‐mail: [email protected] PREREQUISITI Per sostenere l'esame lo studente deve avere superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto comunitario. CONTENUTI DEL CORSO Il corso, che dà per acquisita la conoscenza delle Istituzioni e delle fonti del diritto della Comunità europea, intende innanzitutto approfondire alcune tematiche relative agli effetti del diritto europeo sui rapporti interprivatistici, sia attraverso l’analisi degli effetti diretti e indiretti del Trattato, delle direttive e dei regolamenti, sia attraverso lo studio delle decisioni della Corte di giustizia che producono conseguenze immediate nell’evoluzione del diritto privato nazionale. In questa prospettiva saranno evidenziati i fenomeni, estremamente interessanti ed attuali, relativi alla circolazione intracomunitaria delle regole e dei modelli giuridici, alla comunitarizzazione dei diritti nazionali, alla trasposizione dei concetti, alle tecniche di armonizzazione e di uniformazione delle regole nazionali di diritto civile e commerciale. Nella seconda parte del corso saranno esaminati, oltre ai più rilevanti settori del diritto privato comunitario quali la concorrenza tra imprese e la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi, anche quegli istituti nazionali di diritto civile e commerciale che hanno subìto, in questi ultimi anni, profonde trasformazioni nella loro disciplina; mi riferisco, in particolare, ai contratti del consumatore, alla responsabilità del produttore, al diritto societario, al commercio elettronico, alla pubblicità ingannevole e comparativa, ai brevetti, ai marchi, al diritto d’autore, ecc., nonché ad altri settori o istituti che saranno concordati con gli studenti frequentanti durante il corso. Durante il corso si svolgerà un laboratorio applicativo in materia di diritto comunitario della concorrenza, a cura del Dott. Michele Carpagnano, della durata di 20 ore. METODI DIDATTICI Per gli studenti frequentanti il corso affiancherà lo studio degli istituti all’analisi diretta di documenti, quali sentenze delle corti comunitarie ed italiane, testi normativi ed altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi durante le lezioni. TESTI DI RIFERIMENTO ‐ G. Benacchio, Diritto privato della Comunità europea (Fonti, modelli, regole), Cedam, 2008; quarta edizione, limitatamente alle parti che saranno rese note, anche mediante avviso nel sito della Facoltà, all’inizio del corso. ‐ Trattato della C.E.. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale e verterà esclusivamente, oltre che sul Trattato CE, sulle parti del testo indicate all’inizio del corso. Con gli studenti frequentanti potranno essere concordate parti diverse o sostitutive in funzione delle scelte operate durante lo svolgimento del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 103
DIRITTO PROCESSUALE CIVILE COMPARATO 2˚ semestre – 6 crediti Dott.ssa Silvana Dalla Bontà email: [email protected] PREREQUISITI Gli studenti devono aver sostenuto l’esame di Diritto processuale civile o, quanto meno, frequentare contemporaneamente il corso di Diritto processuale civile. CONTENUTI DEL CORSO Nel quadro dell’attuale progressiva internazionalizzazione del contenzioso civile e della conseguente necessità di far propri concetti e terminologie giuridiche di altri ordinamenti, scopo del corso è quello di offrire una visione d’insieme del processo civile di Common Law, quale base per una comparazione coi sistemi processuali continentali. In particolare, oggetto del corso sarà una trattazione ad ampio respiro del processo civile statunitense, avendo attenzione ai suoi snodi processuali principali (pleadings, discovery, pretrial conferences, adjudication without trial, trial, judgments e former adjudication), per poi concentrarsi su alcuni circostanziati temi d’analisi. Tra questi, specificamente, l’esame dei più importanti atti giudiziari di parte del processo statunitense (complaint dell’attore ed answer del convenuto) e lo studio dei modi di individuazione dell’oggetto del giudizio (cause of action), anche a fronte di fenomeni di cumulo soggettivo (joinder of parties) e/o oggettivo (joinder of claims: ipotesi di counterclaim e di crossclaim). Simili profili contribuiranno, quindi, all’approfondimento della questione, dal considerevole risvolto teorico e pratico, della portata della res judicata nel sistema statunitense (res judicata – claim preclusion vs. collateral estoppel – issue preclusion). Si procederà, inoltre, allo studio di alcuni istituti processuali tipici dei sistemi di Common Law (v. forum non conveniens e antisuit‐
injunction), la cui rilevanza è divenuta oggi attuale anche per i Paesi di Civil Law, a fronte del tentativo dell’UE di unificare il diritto processuale civile degli Stati membri. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Le lezioni si terranno in forma seminariale, con inevitabile attenzione al dato giurisprudenziale e nel quadro di un’auspicata partecipazione attiva dei frequentanti. Con approccio comparatistico diretto a sottolineare vicinanze e lontananze tra sistemi processuali, si scenderà peraltro ad una concreta lettura sinottica di atti di parte e giudiziali dei processi continentali e anglo‐
americani. TESTI DI RIFERIMENTO Agli appunti delle lezioni si aggiunge il materiale giurisprudenziale e dottrinale concordato durante il corso, ove si indicheranno letture consigliate estratte essenzialmente dai seguenti manuali: FRIEDENTHAL‐KANE‐MILLER, Civil procedure, St. Paul, Minn., 2005 JAMES jr.‐HAZARD‐JAMES, Civil procedure, New York, 2001 MARCUS‐REDISH‐SHERMAN, Civil procedure. A modern approach, St. Paul, Minn., 2008 TEPLY‐WHITTEN, Civil procedure, New York, 2004 Sugli argomenti trattati non mancherà comunque l’indicazione anche di testi in lingua italiana. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO E’ prevista una prova finale scritta a domande aperte. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 104
DIRITTO PROCESSUALE CIVILE EUROPEO 2˚ semestre – 6 crediti Prof.ssa Ena‐Marlis Bajons – Dott.ssa Silvana Dalla Bontà email: [email protected]; [email protected] PREREQUISITI Gli studenti devono aver sostenuto l’esame di Diritto processuale civile o, quanto meno, frequentare contemporaneamente il corso di Diritto processuale civile. CONTENUTI DEL CORSO Il corso si propone di offrire un approfondimento del diritto processuale civile europeo in un’epoca in cui oramai lo studio del diritto processuale civile non può che superare i confini nazionali ed aprirsi agli orizzonti transfrontalieri. Il progressivo rafforzamento dell’Unione europea e la sua possibilità di intervento anche in materia processuale, infatti, hanno portato alla formazione di un diritto processuale civile europeo con cui il giurista moderno deve necessariamente confrontarsi. Scopo del corso è innanzitutto l’analisi dei regolamenti in tema di cooperazione giudiziaria civile emanati dalla CE, in particolare relativi a: a) la competenza giudiziaria e il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie (v. reg. n. 44/2001 sulle decisioni in materia civile e commerciale; reg. n. 2201/2003 sulle decisioni in materia matrimoniale e di potestà genitoriale; reg. n. 4/2009 sulle decisioni e la cooperazione in materia di obbligazioni alimentari; reg. n. 1346/2000 sul fallimento transfrontaliero); b) la materia della classica assistenza giudiziaria tra Stati (v. reg. n. 1393/2007 sulla notificazione transfrontaliera degli atti giudiziari; reg. n. 1206/2001 sull’assunzione delle prove transfrontaliera); c) le norme uniformi in tema di svolgimento dei processi di cognizione interni ai singoli Stati membri – ultimo passo compiuto dalla CE in vista di un’unificazione dei diritti processuali civili nazionali (v. reg. n. 805/2004 istitutivo del titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati; reg. n. 1896/2006 costituente un procedimento europeo d’ingiunzione di pagamento; reg. n. 861/2007 istitutivo di un procedimento europeo per le controversie di modesta entità). Stante la rilevanza dell’attività interpretativa della Corte di giustizia in un simile campo, ulteriore contenuto del corso sarà la trattazione del rinvio pregiudiziale dei giudizi nazionali alla Corte, nell’ottica di apprezzare l’importante contributo giurisprudenziale alla formazione del diritto processuale civile europeo. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO E TESTI DI RIFERIMENTO Le lezioni verranno tenute in lingua italiana. Il materiale sarà distribuito a lezione, ove si provvederanno peraltro ad indicare eventuali testi di riferimento e letture consigliate. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO E’ prevista una prova finale scritta a domande aperte e con soluzione di un caso. PREREQUISITI Per sostenere l'esame lo studente deve avere superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto comunitario. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 105
DIRITTO PROCESSUALE TRIBUTARIO 2° semestre ‐ 6 crediti Dott.ssa Alessandra Magliaro e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI La finalità principale del corso è quella di fornire allo studente gli strumenti che gli consentano di comprendere il funzionamento della giustizia tributaria. CONTENUTI DEL CORSO Durante gli incontri sarà analizzato il contenuto del d.lgs. 31 dicembre 1992 n. 546 in vista di una conoscenza sia teorica che pratica del contenzioso tributario. Alle lezioni teoriche sarà affiancata la simulazione di un processo tributario in cui gli studenti saranno chiamati, divisi in gruppi, a partecipare attivamente sostenendo, secondo l’iter processuale tipico del giudizio avanti la commissione tributaria provinciale, le ragioni di un contribuente in contrapposizione a quelle dell’Agenzia delle Entrate. Gli argomenti trattati saranno: 1.‐ Disposizioni generali 2.‐ Il giudizio di primo grado 3.‐ I procedimenti cautelari e conciliativi 4.‐ Il giudizio d’appello e l’esecuzione delle sentenze tributarie 5.‐ Ricorso per cassazione e giudizio d’ottemperanza In collegamento con il corso sarà tenuto un approfondimento sugli orientamenti della Corte di Cassazione MODALITA’ VERIFICA APPRENDIMENTO Esame orale TESTI DI RIFERIMENTO Tesauro, Manuale del processo tributario, Torino, 2009 oppure Basilavecchia, Funzione impositiva e forme di tutela, Torino, 2009 È indispensabile l'utilizzo di una raccolta aggiornata di leggi tributarie. All’inizio del corso verranno segnalati ulteriori testi aggiornati con le più recenti modifiche. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Chi intende sostenere la tesi nella materia dovrà proporre al docente un’ ipotesi di ricerca ed una adeguata bibliografia 106
DIRITTO PUBBLICO DI INTERNET 2° semestre ‐ 6 crediti Prof. Nicola Lugaresi e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende approfondire la conoscenza delle regole della rete, prendendo spunto da casi significativi, nazionali e internazionali. L’analisi di tali regole, e della loro applicazione, fornirà elementi di discussione che consentiranno anche di “rivedere” istituti giuridici tradizionali. PREREQUISITI Nessuno, anche se, in considerazione della frequente consultazione di materiali in lingua inglese, una conoscenza operativa di tale lingua è certamente utile. PROGRAMMA DEL CORSO Il programma del corso comprende l’inquadramento, l’analisi e la discussione delle regole che si applicano alla rete. Si affronteranno le problematiche relative ai meccanismi di regolamentazione, ai profili di giurisdizione, ai diritti e alle libertà fondamentali (con particolare riferimento a libertà di espressione e diritto alla riservatezza) alla disciplina delle comunicazioni elettroniche. METODI DIDATTICI I metodi didattici variano in relazione al numero degli studenti frequentanti, ma in ogni caso comprendono la partecipazione attiva degli studenti, attraverso interventi, discussione, esposizione di casi. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale, con possibile preappello riservato ai frequentanti. La partecipazione attiva e continua al corso contribuirà alla riuscita dello stesso e costituirà elemento, anche prevalente, di valutazione. TESTI DI RIFERIMENTO Considerando la continua evoluzione del Diritto di Internet, e per fornire indicazioni quanto più aggiornate, i materiali di riferimento saranno comunicati in prossimità dell’inizio delle lezioni, e riportati sulla pagina web del corso (vedi sotto: ALTRE INFORMAZIONI). Per gli studenti frequentanti, ulteriori materiali potranno essere indicati o resi disponibili a lezione. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Criteri, modalità e procedure di assegnazione delle tesi di laurea sono analoghi a quelli previsti per il Corso di Diritto dell’ambiente, per cui si rinvia alla relativa pagina web: www.jus.unitn.it/users/lugaresi/diramb/corso/tesi.html ALTRE INFORMAZIONI Per ulteriori indicazioni e informazioni, si rinvia alla pagina web del Corso (ed alle relative sezioni): www.jus.unitn.it/users/lugaresi/dirpubint/home.html 107
DIRITTO TAVOLARE 2° semestre ‐ 6 crediti Dott. Andrea Pradi e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di illustrare i caratteri principali, la funzione e gli effetti della pubblicità tavolare in comparazione col sistema della trascrizione di diritto comune nel più ampio contesto dei trasferimenti della proprietà immobiliare PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha ad oggetto la disciplina del sistema tavolare inserito nel più ampio contesto dei trasferimenti dei diritti immobiliari. Considerato il trasferimento immobiliare quale fattispecie a formazione progressiva (preliminare+atto pubblico+trascrizione/iscrizione) verranno comparate le diverse alternative istituzionali che affidano al sistema pubblicitario efficacia costitutiva o meramente dichiarativa. A tal fine saranno indagate le ragioni storiche e i principi ispiratori del sistema tavolare anche con riferimenti compartivi e valutazioni funzionali; il criterio reale di organizzazione della pubblicità tavolare; il principio di iscrizione, quello di pubblica fede e di legalità, i principali tipi di iscrizione tavolare e i relativi effetti METODI DIDATTICI Il corso alternerà lezioni di natura teorica a momenti pratici. Accanto alle lezioni illustrative del sistema verrà offerto un ciclo di approfondimenti relativo alla struttura del libro fondiario ed alle principali forme di iscrizione tavolare tenuto dal dott. Flavio Margonari (direttore ufficio studi Libro Fondiario e Catasto PAT). MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta ed una discussione orale. Per gli studenti non frequentanti l'esame consiste in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti il testo di riferimento è: D. Sicchiero, La trascrizione e l'intavolazione, UTET 1993, pp. 225‐301; ulteriori materiali saranno distribuiti durante le lezioni. Per gli studenti non frequentanti. D. Sicchiero, La trascrizione e l'intavolazione, UTET 1993, pp. 225‐301 G. Gabrielli‐ F. Tommaseo, Commentario della legge tavolare, ult. ed. Giuffrè, Milano, limitatamente agli articoli 1‐13 e 21 del R.D. 28/3/1929 n. 499 e agli articoli 1‐41, 52‐58, 61‐65, 74 e 75 della Legge generale sui libri fondiari. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 108
ECONOMIA DELLO SVILUPPO LOCALE 2° semestre — 6 crediti Prof. Silvio Goglio e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI 1. Definire il contesto teorico per l’analisi dei sistemi economici locali, con particolare attenzione agli aspetti istituzionali. 2. Fornire un’interpretazione dello sviluppo economico italiano basata sulle differenziazioni territoriali. 3. Illustrare le linee strategiche e i principali strumenti di politica per lo sviluppo dei territori, con particolare attenzione agli aspetti amministrativi. PREREQUISITI Conoscenza dei principi dell’economia politica. PROGRAMMA DEL CORSO Sviluppo e territorio La percezione spaziale e i modelli organizzativi della produzione Il sistema locale come unità d’analisi integrata Il distretto industriale Dal sistema locale alla regione economica Fattori immateriali e sviluppo, innovazione tecnologica e innovazione istituzionale Azione collettiva, beni pubblici locali e criminalità economica Relazioni locali e sovralocali nello sviluppo italiano Strategie di sviluppo territoriale Strumenti di politica del territorio METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in lezioni frontali e in seminari con l’intervento di esperti ed operatori esterni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame finale consiste in una prova scritta. TESTI DI RIFERIMENTO I testi verranno forniti dal docente durante il corso. Il programma per i non frequentanti è il seguente: Ciciotti E. e Rizzi P., Politiche per lo sviluppo territoriale, Roma, Carocci 2005 più un volume a scelta fra i seguenti: Becattini G. e altri, Il caleidoscopio dello sviluppo locale, Torino, Rosenberg & Sellier, 2000 Becattini G. e Sforzi F., Lezioni sullo sviluppo locale, Torino, Rosenberg & Sellier, 2002 Targetti F. e Fracasso A., Le sfide della globalizzazione, Milano, Brioschi Editore, 2008 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione definitiva ed il conseguente deposito del titolo della tesi hanno luogo solamente in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di un'ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche. L'elaborazione della tesi richiede la comprensione della lingua inglese oltre che dei fondamenti della teoria economica. I tempi di lavoro sono rimessi al candidato. 109
COMPARATIVE CONSTITUTIONAL JUSTICE 2° semester – 6 (+2+2) credits Prof. W. Sadurski The main purpose of this course will be to provide students with a general introduction to, analysis of, and discussion of the main forms and types of constitutional justice, as it is currently understood and practices around the world. “Constitutional justice” is centered around constitutional courts and constitutional review: one of the main purposes of this course will be to distinguish the main models of judicial review prevalent in contemporary democracies, and in particular to reflect upon the rationales and implications of various institutional designs. Three dimensions of constitutional review will be identified in particular: abstract versus concrete review; ex ante versus ex post review, and final versus “penultimate” (i.e., capable of being overridden by parliament) review. We will then discuss the role and functions of constitutional rights, and also whether judicial review is an essential guarantee of protection of constitutional rights. A special case of socio‐economic rights will be also discussed. In the second half of the course we will focus on so‐called “transitional justice”, i.e. the role of constitutional courts in guiding the transition of a state from an authoritarian (Communist, apartheid, military) government to democracy. Various special features of transitional democracy (such as the question of constitutional continuity and break with the past; handling the remnants and “unsolved business” of the ancien regime; the role of transnational factors, and in particular of Europeanization etc) help highlight the general features of constitutionalism as such. For this reason, the entire discussion of constitutional justice will be preceded by the fundamental question: what is “constitutionalism” and what does it mean for the state to have a Constitution in a thick, meaningful sense of the word? METHODS OF TEACHING The aspiration will be to have an interactive method, in which students will be encouraged to ask questions, raise points, and even make short presentations on thhe questions related to the topics of the course. (These presentations will not be compulsory but those students who undertake to make a short, 10‐minutes class presentation, will have a “bonus” in the form of having to answer only two questions in the final exam, rather than three). That is why students will be required to read recommended texts in advance of the lecture on a given subject. The language of the course will be English but students will be allowed to ask questions and make their oral comments in Italian. READINGS There will be photocopied materials circulated prior to most of the classes. In addition, students will be asked to get acquainted with the recommended sections of: 1. Wojciech Sadurski, Rights Before Courts: A Study of Constitutional Courts in Postcommunist States of Central and Eastern Europe (Springer 2005 and 2008) 2. Wojciech Sadurski, ed., Constitutional Theory (Ashgate 2005). ASSESSMENT At the end of the course there will be a written exam which will consist of three questions. Students will be asked to answer all three questions (with the exceptions of those who would have made class presentations, and who will be asked to choose two out of three questions), and they will not be allowed to bring any books or photocopied materials into the exam room. Students will be allowed to write in English or Italian, as they prefer. 110
INFORMATICA GIURIDICA 2° semestre — 6 crediti Dott. Federico Puppo e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende contribuire alla formazione del “giurista informatico” attraverso l’inquadramento critico e lo studio delle principali concezioni dell’informatica giuridica, con particolare attenzione allo sviluppo dei concetti fondamentali e dei problemi implicati dall’utilizzo del calcolatore nell’applicazione del diritto. Durante il corso saranno fornite dimostrazioni pratiche, avvalendosi della collaborazione di operatori esperti e specialisti dell’informatica nelle professioni legali. PREREQUISITI Non ci sono prerequisiti formali, tuttavia il corso si raccomanda agli studenti dotati di spiccato interesse per le tematiche legate allo studio della logica e della metodologia. Chi ha sostenuto l’esame di “Retorica forense ed informatica giuridica” nell’a.a. 2006/2007, o intendesse sostenerlo in futuro, dovrà concordare con il docente titolare un apposito programma d’esame. PROGRAMMA DEL CORSO Sarà illustrata la nascita e lo sviluppo dei concetti di “informatica giuridica”, “giurimetrica”, “giuscibernetica”, “giuritecnica” e “giustizia automatizzata”, analizzandone i fondamenti teoretici e le origini filosofiche. Si indagherà il tema della cd. vaghezza del linguaggio in generale, e di quello giuridico in particolare, con riferimento alle prospettive dischiuse dalle nuove tecnologie IT ed ai problemi insorgenti, considerando la proposta di una possibile concezione “classica” dell’informatica giuridica. Particolare importanza sarà attribuita ai profili pratici ed applicativi della materia, con esercitazioni in aula e seminarî di approfondimento. METODI DIDATTICI Lezioni frontali e seminarî. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: 1. appunti delle lezioni e dei seminarî 2. MORO, PAOLO, L’informatica forense. Verità e metodo, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2006; 3. MORO, PAOLO (a cura di), Etica Informatica Diritto, FrancoAngeli, Milano, 2008 (limitatamente alle pagg. 7‐50; 114‐192). Per gli studenti non frequentanti: 1. MORO, PAOLO, L’informatica forense. Verità e metodo, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2006; 2. MORO, PAOLO (a cura di), Etica Informatica Diritto, FrancoAngeli, Milano, 2008 (testo integrale); 3. COSSUTTA, MARCO, Questioni sull’informatica giuridica, Giappichelli, Torino, 2003. ALTRE INFORMAZIONI Il docente del corso ha un regolare orario di ricevimento e può essere contattato via e‐mail solo per esigenze specifiche e motivate. Non sarà presa in considerazione alcuna richiesta d’informazioni che siano già contenute nella Guida o nelle bacheche elettroniche e cartacee della Facoltà. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento della tesi sarà individuato a seguito di un colloquio con lo studente, nel quale saranno contemperate le preferenze tematiche del richiedente, le sue specifiche competenze, il curriculum di studî e i suggerimenti del relatore. A seconda dell’argomento e sulla base delle competenze ed inclinazioni dello studente potrà essere richiesto l’approfondimento di argomenti attinenti alle discipline logico‐matematiche e/o informatiche. Al richiedente sarà proposta la lettura di alcuni testi (in forma cartacea e/o elettronica) in grado di orientarlo nella prima fase della ricerca, a seguito della quale egli confermerà la sua decisione relativamente all’argomento scelto, ovvero valuterà con il relatore la possibilità di modificarla. Sono considerati requisiti indispensabili il buon superamento dell’esame (voto =/> 24/30) e la frequenza del corso. Sono considerati requisiti accessori il superamento degli altri esami del raggruppamento SSD IUS/20 (Filosofia del Diritto CA, Metodologia della Scienza Giuridica, Deontologia e Retorica Forense) e la conoscenza di almeno una lingua straniera (preferibilmente l’inglese). Si precisa che la durata dell’elaborazione è il risultato della qualità/quantità/assiduità del lavoro svolto dal laureando; il relatore, in condizioni normali, garantisce la correzione dell’elaborato nella misura di 10 pp./7‐10 gg. dalla consegna del cartaceo. Il rapporto fra laureando e relatore è basato sulla reciproca fiducia: è dovere di correttezza segnalare al relatore l’eventuale rinuncia da parte del laureando. Gli elaborati saranno sottoposti a costante verifica per accertare l’originalità del lavoro svolto: provvedimenti adeguati sono stabiliti dalle autorità accademiche per i casi di copiatura o plagio. 111
INTERNET INTELLECTUAL PROPERTY 2° semestre ‐ 6(+2+2) crediti Prof. David Post The rise of the global Internet has placed great stress on the world's intellectual property regimes, especially regarding copyright (and related) doctrine. Why is that? How should copyright law for the Internet be made, and by whom? What is its proper scope? How can we reconcile the diverse views of the world's peoples regarding copyright law in this inherently global medium? What is the role that the technology itself will play in augmenting, or supplanting, law on the Internet? This course will examine these questions by focusing on the following problems: (a) the philosophical foundations of intellectual property law, and in particular the different approaches taken by Anglo‐American and European writers on the question of "moral rights"; (b) the problem of the liability of intermediaries (especially Internet service providers) for infringements committed by their users; and (c) the ways in which technological regulation (and the law's response to that) will play a role in protecting intellectual property on the Internet.
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INTRODUCTION TO ITALIAN LAW 2nd semester ‐ 6 ECTS Credits Prof. Emanuele Cusa – Dott.ssa Elena Ioriatti (coordinators) PROGRAMME The course is addressed to Socrates/Erasmus (LLP/Erasmus) and other foreign students enrolled at Trento University and will provide an overview of the general features of the Italian legal system. It will be taught by several members of the Law Faculty and will consist of different sessions each addressing a specific area of the Italian legal system. After a first Opening Lecture, the sessions will deal with the following subject‐matters: Introduction to Roman Law The session will deal with the sources of Roman and will also give an overview of some institutes of private law that have their foundations in Roman law. Introduction to Constitutional Law The session will provide an overview of the Italian constitutional system and will deal with the following subjects: nature, content and role of the Constitution; fundamental rights; role of the Parliament, the executive and other institutions; hierarchy of sources of law and judicial review of legislation by the Italian Constitutional Court. Introduction to Administrative Law The session aims at introducing the students to the Italian administrative law system. The course will focus on three topics: first, the organization of the different administrative bodies at national, regional and local level. Secondly, the nature and character of administrative powers and the procedural rules that the Administration has to follow in the exercise of its functions. Thirdly, the judicial review of administrative actions before the administrative courts. Introduction to Community Law ‐ Italy and the European Union The session will analyse the constitutional and legislative bases for Italy’s membership in the EC/EU, Italy’s participation in the EU decision‐making process, the implementation of EC law in Italy, the respective roles of Parliament and Government in relations with the EC/EU and the procedures for adapting the domestic legal system to EC Law. Italy’s transformation towards a federal system will also be discussed. The final part will deal with EC law in the hierarchy of legal sources and, especially, with the application of EC law by the judiciary. The landmark cases of the Italian Constitutional Court will be analysed. Autonomy and Minority‐Protection: the autonomous Province of Bolzano/South Tyrol The autonomous province of Bolzano/South Tyrol, north of Trento, but inhabited by a majority of German speakers, has become a special legal system within the Italian legal and constitutional order. For some decades already, it is an example of "working autonomy" and minority‐protection. Historical, political, legal, social and economic elements all play essential roles in the evolution of the South Tyrolean autonomy. The most salient issues that will be discussed are: the development of the "South Tyrol question" in conjunction with the concept of self‐
determination, the relationship with the central government in Rome, the implementation of a political compromise by creative "constitutional engineering", group rights as well as the current status of the Province within both Italy and Europe. Introduction to Criminal and Civil Justice This session is divided into four parts. The first part will offer a general overview of Italian substantive criminal law. The second part will provide an overview of the Italian criminal justice system, giving special attention to the constitutional principles and dealing with the following subjects: organization of the judiciary; structure of ordinary criminal proceeding and special procedures provided to increase the efficiency of the system. The third part will provide an overview of civil jurisdiction and judicial organisation, giving preliminary attention to the constitutional principles and the other sources. The following subjects will be dealt: organisation of ordinary courts; ordinary civil jurisdiction and types of judgments; ordinary cognitive proceedings; types of appeal; summary judgments. The last part will provide students with an introduction to the crime situation in Italy (crime trends, crime victims, fear of crime among citizens) compared to that of other EU countries. Introduction to Private Law General introduction to the Italian system of private law (structure of the Italian civil code and relation of the code with the other sources of Italian private law). Fundamental principles of contract law, tort law and property law. An overview of the Italian business organizations. Introduction to Labour Law General overview of the sources of Italian labour law, including International Labour Organisation conventions and European Union social law. Analysis of the difficult distinction between self‐employment and subordinate employment, and the role of the Italian labour courts. Guarantees provided by the labour law towards the employees, with particular attention to the protection against unfair dismissals. The impact of the 2003 labour market reform on Italian labour law system will also be covered. How to carry out legal research The final part of the course will provide students with the basic understanding of how legal information becomes known in the Italian legal system and how to perform legal research. The first part of this final session will deal with the different ways in which legal information in the area of private law are stored in Italy (legal data base official publications, etc.). Moreover, it will provide students with the practical means by which and where legal information can be found, also by involving them in the search for materials in the law library. The second part of the session is aimed to offer to the students the basic “know‐how” as regarding to legal research provided by the instruments of the new technologies: research strategies, on‐line databases, legal portal will be taken into consideration. Some general remarks on e‐learning and teaching of law will be also offered in the last part of the lecture. 113
SUGGESTED READINGS Before the beginning of the course, texts related to all the subjects of the lectures will be delivered to the enroled students. Further suggested readings will be advised during the course. ECTS CREDITS The course earns 6 ECTS credits. Additional ECTS credits can be earned by attending the language course “How to write legal Italian” listed above. EXAMINATION AND PARTICIPATION IN THE COURSE The assessment of the learning outcomes will take the form of a written examination. Regular participation is mandatory: the final grade will take into account the degree of active participation that students have shown during the course. 114
LAW, INSTITUTIONS AND THE ECONOMIC ORDER 2° semestre – 6 (+2+2)crediti Dott. Andrea Rossato e‐mail: [email protected] COURSE OBJECTIVES The aim of the course is to introduce the students to the basic principles of behavioural and institutional economics as applied to the economic analysis of the law and to analyse the economic nature of legal institutions. PROGRAMME After a brief review of traditional and mainstream law and economics the course will deal with the economic nature of legal and economic institutions like the market, the firm, and other formal and informal organizations. The economic nature of contracts, property and civil liability will be also analyzed in the light of the most recent developments of behavioural and institutional economics, with special reference to individual and collective rationality. The second part of the course will be specifically dedicated to the contributions of Friedrich Hayek and Bruno Leoni to the topics covered in the first part. PREREQUISITES There are no mandatory prerequisites, but some basic understanding of microeconomics and economic analysis of the law will be very helpful. READING MATERIALS The list of required readings will be provided at the beginning of the course. As general references students may use: 1. R. Cooter and T. Ulen, Law and Economics, Glenview (a recent edition). 2. T. Eggertsson, Economic behavior and institutions, Cambridge, 1990. EXAM The course will be assessed by a written exam. Students may write an optional paper which will contribute to the final grade. 115
PROCEDURA PENALE CORSO AVANZATO ‐ DIRITTO DELLE PROVE PENALI 2° semestre ‐ 6 crediti Dott.ssa Gabriella Di Paolo e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di approfondire la disciplina delle prove penali, al fine di consentire allo studente di sviluppare un’adeguata capacità critica ed argomentativa. PREREQUISITI Il corso presuppone il superamento dell’esame di Procedura Penale del Corso di laurea magistrale o del Corso di laurea specialistica. PROGRAMMA DEL CORSO Dopo un sommario riepilogo dei principi generali in tema di prova penale, già trattati nel corso principale, farà seguito l’esame dettagliato della disciplina (del codice e di alcune leggi speciali) relativa ai mezzi di prova e ai mezzi di ricerca della prova, vagliata anche alla luce dei parametri interpretativi della giurisprudenza costituzionale e di legittimità. Con riguardo alla disciplina codicistica, saranno affrontatati istituti regolati tanto nella c.d. parte “statica” (artt. 62, 63, 64, 65; libro III) quanto nella c.d. parte dinamica (libro V, titoli IV, V, VI‐bis, VII; capo III del titolo II del libro VII) del codice di procedura penale. Data l’influenza degli studi comparatistici in sede di riforma del codice di rito, nell’esposizione sarà dato spazio, per quanto possibile, alle soluzioni adottate da altri ordinamenti, soprattutto di common law. Eventuali seminari integrativi su temi di particolare attualità saranno comunicati durante il corso. METODI DIDATTICI Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l’analisi di pronunce giurisprudenziali, che verranno indicate ed eventualmente messe a disposizione degli studenti in forma cartacea e/o nel sito internet della facoltà. Gli studenti saranno invitati a partecipare attivamente al corso, mediante la discussione, in forma seminariale, di casi giurisprudenziali, al fine di agevolare lo studio della materia. Seminari integrativi, esercitazioni o altre iniziative didattiche saranno annunciate di volta in volta a lezione. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si articola in una prova orale, eventualmente sostituibile con una prova scritta in caso di numero particolarmente elevato di iscritti. TESTI DI RIFERIMENTO E MATERIALI DIDATTICI L’apprendimento della materia richiede lo studio delle sentenze e degli altri materiali didattici che saranno indicati all’inizio del corso e pubblicati sul sito o depositati in forma cartacea. E’ inoltre indispensabile la conoscenza degli aspetti generali della disciplina delle prove contenuta nel codice di rito già studiata per l’esame di procedura penale. Per essa si potrà fare riferimento a uno seguenti testi (limitatamente alle pagine che riguardano gli argomenti sopra indicati), a discrezione dello studente: ‐ AA. VV. Compendio di procedura penale, a cura di G. Conso ‐ V. Grevi, Cedam, Padova, 2008 (o successiva edizione), specialmente Cap. I, §§ 21, 22, 23; Cap. III (per intero), Cap. V, §§ 15, 16, 17, 18, 19, 23, 24, 25, 26, 27, Cap. VI, §§11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19); ‐ G. Siracusano ‐ A. Galati ‐ G. Tranchina ‐ E. Zappalà, Diritto processuale penale, Giuffrè, Milano, 2006 (o successiva edizione), specialmente: Vol. I, Le Prove (Cap. I, II, III); Vol. II, Le indagini preliminari e l’udienza preliminare, Sez. prima (per intero); Sez. Seconda, Cap. I (per intero), Cap. II, §§ 2, 4, 11‐19, Cap. III, §§ 9‐19, Cap. V; Il giudizio, Cap, I, §§, 4‐10, 16‐19, Cap. III (per intero); ‐ G. Lozzi, Lezioni di procedura penale, Torino, Giappichelli, 2008 (o successiva edizione), specialmente Parte I, Cap. V, § 4; Parte II, Cap. I, II, III; Parte III, Cap. I, §§ 3‐10; Cap. VIII, §§ 1, 7‐10, 14‐16. Resta indispensabile, in ogni caso, l’utilizzo di un’edizione aggiornata del codice di procedura penale (l’ultima disponibile in commercio, da aggiornare con le eventuali modifiche successive). A titolo di esempio si indicano: G. UBERTIS, Codice di procedura penale, Milano, Raffaello Cortina M. CHIAVARIO‐D.MANZIONE‐T.PADOVANI, Codici e leggi per l’udienza penale, Bologna, Zanichelli; G. SPANGHER, Codice di procedura penale, Giappichelli; P. CORSO, Il codice di procedura penale e le leggi complementari, Piacenza, LaTribuna Data la rapida evoluzione della materia, si consiglia di consultare il sito del corso con l’indicazione di ulteriori materiali e links utili. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento sarà concordato con il docente dopo un colloquio. L’assegnazione definitiva e il deposito del titolo avverrà solo dopo la presentazione scritta di un’ipotesi ragionata di ricerca, elaborata in base a letture propedeutiche e alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. 116
I tempi di lavoro non possono essere preventivamente determinati, ma dipendono dall’impegno e dalla predisposizione del candidato. 117
STORIA DEL DIRITTO CANONICO 2° semestre — 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini e‐mail: [email protected] PREREQUISITI Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà. CONTENUTI DEL CORSO Se la Chiesa è orgogliosa delle promesse di eternità, il suo diritto e le sue istituzioni subiscono la legge universale dell’incessante mobilità delle forme ( G. Le Bras, La Chiesa del diritto. Introduzione allo studio delle istituzioni ecclesiastiche p.27) Il corso, quindi, mira a fornire allo studente una informazione generale dello sviluppo storico del diritto canonico ed insieme a studiarne la mobilità delle forme. Esso si pone in una posizione al contempo di autonomia, ma anche di complementarietà con il Diritto Canonico, ed avrà, ovviamente, un rapporto costruttivo e dialettico con le altre discipline storiche insegnate nella Facoltà. Pertanto, accanto a problemi di metodologia, e ad una visione generale della storia del Diritto delle Chiesa, verranno trattati, di volta in volta, approfondimenti tematici relativi a singoli istituti di questo ordinamento giuridico. Il programma del corso prevede: I. Diritto Canonico e Storia II. Problemi metodologici di partizione cronologica della Storia del Diritto Canonico. III. Le fonti del Diritto Canonico: varie distinzioni. IV. L’evoluzione complessiva delle fonti di conoscenza del Diritto Canonico dalle origini sino al Codex del 1917 (esposizione e conoscenza sintetica) V. Il Diritto canonico classico:caratteri VI. Il Corpus juris Canonici. VII. Il Primato Petrino evoluzione storica sino al suo apogeo medievale. METODI DIDATTICI Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari tenuti da professori di altre Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti. TESTI DI RIFERIMENTO L. Musselli, Storia del diritto canonico. Introduzione alla storia del diritto e delle istituzioni ecclesiali, Torino 1992;in alternativa gli appunti delle lezioni integrati con indicazioni bibliografiche che verranno fornite nel corso delle stesse. Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento sarà individuato d’intesa con il candidato. I tempi di elaborazione della tesi non possono essere preventivamente determinati, dipendendo dall’impegno e dalla predisposizione dello studente. 118
STORIA DEL DIRITTO ROMANO 2° semestre — 6 crediti Prof. Massimo Miglietta e‐mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Premesse alcune considerazioni indispensabili sulla utilità dello studio storico del diritto per la formazione del giurista moderno, sulla storiografia romanistica e sui metodi di indagine, il corso sarà teso, soprattutto, ad illustrare i mutamenti costituzionali che hanno caratterizzato la storia di Roma antica. Si cercherà, pertanto, di identificare, avendo a paradigma il modello romano, quelle che sono — nella vicenda istituzionale di uno Stato — le modalità giuridiche e politico‐giuridiche che possono condurre a radicali trasformazioni dell’assetto fondamentale. Per Roma, infatti, ciò ha coinciso col passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, da questa al Principato e, infine, con la irresistibile avanzata della monarchia assoluta (cosiddetto Dominato). Particolare attenzione sarà prestata allo studio delle fonti del diritto e del processo criminale (con speciale riferimento alle molteplici controversie legate al “processo a Gesù”). PROGRAMMA DEL CORSO Parte generale: Il diritto romano e il suo studio; Origini di Roma e organizzazione politica primitiva (cenni); Il decemvirato legislativo e la legge delle XII Tavole; Caduta della monarchia e passaggio alla Repubblica; Magistrature, popolo, senato; Le fonti del diritto (lex, ius civile, ius honorarium, ius gentium, interpretazione giurisprudenziale); La crisi dell’assetto istituzionale repubblicano; L’ingegneria costituzionale di Ottaviano Augusto e il principato; Le fonti del diritto e le costituzioni imperiali; La trasformazione del principato in monarchia assoluta: il Dominato; Le fonti del diritto; Giustiniano e le compilazione del Corpus Iuris Civilis; cenni di diritto bizantino. Parte speciale: Il diritto criminale e il “processo a Gesù”. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L’esame sarà svolto in forma orale. È tuttavia prevista, per i soli studenti frequentanti, la possibilità di sostenere prove scritte intermedie, il cui esito positivo esonera dalle corrispondenti parti di programma ai fini del conseguimento del voto. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: per la parte generale saranno sufficienti gli appunti tratti a lezione (che potranno essere integrati attraverso uno dei manuali indicati per i “non frequentanti”); per la parte speciale: M. MIGLIETTA, I.N.R.I. – Studi e riflessioni intorno al processo a Gesù, Napoli, Satura ed., 2009 Per gli studenti non frequentanti: per la parte generale è consigliato il testo di L. CAPOGROSSI COLOGNESI, Storia di Roma tra diritto e potere, Bologna, Il Mulino 2009 oppure F. AMARELLI – L. DE GIOVANNI – P. GARBARINO – V. MAROTTA – A. SCHIAVONE – U. VINCENTI, Storia del diritto romano (con integrazione di diritto privato), ult. edizione, Torino, Giappichelli 2005. Per la parte speciale: M. MIGLIETTA, I.N.R.I. – Studi e riflessioni intorno al processo a Gesù, Napoli, Satura ed., 2009. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 119
ELENCO CORSI LIBERI E LABORATORI APPLICATIVI I corsi liberi e i laboratori applicativi danno 2 crediti agli studenti iscritti ai corsi di Laurea triennale, specialistica e magistrale; per gli studenti iscritti al corso di laurea quadriennale (ante riforma), sono aggiuntivi rispetto alle 26 annualità e corrispondono ciascuno a 0,40 punti valutati in sede di esame di Laurea. I corsi liberi e i laboratori applicativi possono essere registrati nell’unica data indicata dal docente titolare. Corso Libero crediti semestre Docente Andrea Di Nicola Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso 2 1° 2 2 crediti 2 2 2 1° 2° semestre 1° 1° 1° A. De Bertolini 2 1° G. Santucci ‐ N.D. Luisi Modelli familiari e società multiculturale 2 1° D. Bianchini La responsabilità civile della pubblica amministrazione nella giurisprudenza amministrativa Responsabilità e sicurezza nell’esercizio delle attività sportivo‐ricreative legate alla montagna Analisi economica dei diritti proprietari Casi e materiali per l’applicazione delle regole di concorrenza comunitarie 2 1° F. Cortese 2 1° U. Izzo – L. Di Paolo 2 2 2° 2° A. Pradi – A. Rossato M. Carpagnano 2 2° U. Izzo – M. Macilotti 2 2 2 2 2° 2° 2° 2° R. Caso ‐ V. Moscon F. Cembrani M. Miglietta – N.D. Luisi J. Schwalm 2 2° A. Cassatella L’immigrazione irregolare nel diritto internazionale e comunitario (in lingua francese) 2 2° L’imputazione nel sistema processuale penale: regole giuridiche e tecniche di formulazione 2 2° M. Bazzani La giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia di politica sociale La traduzione del diritto comunitario ed europeo 2 2° E. Stenico 2 2° 2 2 Ordine giuridico e ordine politico nella storia del diritto 2 italiano Processi simulati di diritto civile 2 Psicologia delle decisioni 2 Sicurezza informatica e protezione dei dati personali 2 Tutela dell’ambiente, agricoltura e biodiversità 2 2° 2° 2° E. Ioriatti – M. Albanese, L. Orme, C. Garcia Beumud M. Manzin – F. Puppo S. Goglio – M. Cozzio F. Viola 2° 2° 2° 2° G. Pascuzzi – M. Macilotti – C. Bona C. Bona R. Caso – P. Guarda E. Caliceti Ordinamento forense Diritto e cinema Laboratorio Applicativo Arbitrato commerciale internazionale e giusto processo
I contratti tipici e atipici Il giuspositivismo La volontà oltre la morte. Il fenomeno successorio nell'esperienza giuridica romana Comparative issues concerning the governance of research biobank Diritto d’autore e musica Diritto e biomedicina Diritto e processo penale nell’antica Roma Grundzüge der Gerichtsverfassung und Strafjustiz in Deutschland im Vergleich zu Italien Il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo Logica giuridica Nuovi scenari per le professioni intellettuali E. Pederzini Docente E.M. Bajons C. Marseglia L. Mingardo S. Trevisanut (TACE) 120
ASPETTI CRIMINOLOGICI E GIURIDICI DEL FENOMENO MAFIOSO 1° semestre — 2 crediti Dott. Andrea Di Nicola OBIETTIVI FORMATIVI Il corso libero intende approfondire in chiave interdisciplinare (criminologia/sociologia della devianza e diritto penale) l’evoluzione del fenomeno mafioso e delle strategie di contrasto in Italia, dando agli studenti la possibilità di riflettere sull'interazione tra diritto e fenomeni sociali in materia di criminalità organizzata. Il corso libero si inquadra nelle molte attività didattiche, formative e di ricerca che l’Università degli Studi di Trento – anche in conseguenza di un passato protocollo d’intesa con la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare – da tempo porta avanti sul fenomeno della criminalità organizzata nei suoi aspetti economici, giuridici e sociali, sia a livello nazionale che internazionale. Prerequisito è aver superato gli esami di: a) diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale e b) criminologia. CONTENUTI DEL CORSO Il corso libero, della durata di 20 ore, è organizzato in due moduli, uno criminologico e uno penalistico. Argomenti del modulo criminologico: 1) definizioni, cause, rappresentazioni e storia della mafia dalle origini ad oggi; 2) pentitismo e maxiprocesso; 3) braccio di ferro tra stato e mafia (in particolare: mafiosi e carcere duro, art. 41‐bis c.p.); 4) società civile contro la mafia; 5) la mafia di oggi, la mafia imprenditrice. Argomenti del modulo penalistico: 1) storia delle legislazione antimafia (in particolare: i reati associativi); 2) altre fattispecie incriminatrici legate al fenomeno mafioso (ad es. artt. 640‐bis, 513‐bis c.p.); 3) questioni relative alla prova nei processi di mafia; 4) trattamento penitenziario dei detenuti per reati di mafia; 5) valutazione della normativa antimafia in chiave comparatistica. Parallelamente al corso libero è organizzato un ciclo di Seminari di antimafia nel quale con l’aiuto di esperti (pubblici ministeri antimafia, funzionari dei corpi speciali che si occupano di investigazioni antimafia, amministratori, operatori sociali) sono approfonditi tematiche criminologiche ed aspetti concreti di tecnica dell’investigazione in materia di criminalità organizzata. METODI DIDATTICI Il corso libero si svolge sia attraverso lezioni frontali sia attraverso discussioni in aula con gli studenti. Sono previste riflessioni comuni attorno a testi letterari o opere cinematografiche sulla mafia. Il corso libero, per le modalità didattiche, è a numero chiuso (30 studenti). I Seminari di antimafia sono invece aperti a tutti gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza. TESTI DI RIFERIMENTO Visto il carattere seminariale e a frequenza obbligatoria del corso libero, il materiale bibliografico relativo ai temi trattati è distribuito durante le lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La verifica dell’apprendimento avverrà tramite relazioni da parte degli studenti durante le lezioni o prova scritta finale. 121
ORDINAMENTO FORENSE 1° semestre — 2 crediti Avv Adolfo de Bertolini SCOPO La professione forense, così come in parallelo l’ingresso in Magistratura, rappresenta un punto di arrivo quasi naturale e ideale per gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza. Professione di antica e necessaria origine (se ne vedranno esempi significativi in una rapida retrospettiva), l’Avvocatura esprime e tende a realizzare, nel suo nucleo essenziale, il diritto alla difesa riconosciuto a ciascun uomo in quanto persona. Consegue, necessariamente, un ordinamento professionale autonomo, corpus normativo nel pluralismo degli ordinamenti, così da garantire l’effettività dell’esercizio del diritto di difesa in piena libertà ed autonomia. La figura professionale dell’Avvocato, sostanzialmente rimasta immodificata per decenni, ha subito negli ultimi anni profondi e rapidi cambiamenti dovuti alla forte accelerazione nei mutamenti economico, politico e istituzionali non solo nel nostro Paese. L’Ordinamento comunitario, nella progressiva integrazione con gli ordinamenti nazionali, ha inciso in misura sensibile sul ruolo dell’Avvocato imponendo nuovi e differenti modi e ambiti di esercizio della professione; libera prestazione dei servizi e diritto di stabilimento conducono alla nuova figura di Avvocato europeo. La conoscenza, l’apprendimento e la concreta osservanza della deontologia si impongono tanto come momento formativo del capitale umano del futuro professionista quanto come essenza stessa della professione. OGGETTO Il corso libero ha ad oggetto l’ordinamento professionale vigente inscindibilmente legato a un complesso di principi e regole di condotta che tendono alla deontologia come teoria dei doveri, sistema di regole di comportamento che unisce diritto, etica e prassi forense, senza con essi confondersi. Il corso libero prenderà anche in esame i numerosi progetti di modifica sostanziale dell’Ordinamento professionale vigente, ormai vetusto ed inidoneo a disciplinare la professione forense all’inizio del terzo millennio. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso libero ha la durata di venti ore, l’orario e le modalità di iscrizione saranno comunicate mediante avvisi on‐line. La frequenza e la presentazione di un elaborato scritto, secondo la valutazione del docente, corrispondono al riconoscimento di 2 crediti. N.B: si ricorda che una delle prove orali dell’esame da avvocato consiste nella dimostrazione di conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato. Testi consigliati ‐ G. Alpa ‐ P.Zatti, Codici deontologici e autonomia privata, Giuffrè, 2006 ‐ P. Cappelli, Manuali Diritto e Formazione, Guida alla conoscenza dell’ordinamento e della deontologia forensi, Giuffrè, 2005 ‐ G. Alpa, L’Avvocato, i nuovi volti della professione forense nell’età della globalizzazione, il Mulino 2005 ‐ P. Borgna, Difesa degli Avvocati scritta da un Pubblico Accusatore, Editore La Terza 2008 ‐ F. Gianaria – A. Mittone, L’Avvocato necessario, Giulio Einaudi Editore, 2007 ‐ U. Perfetti, Deontologia forense, Cedam 2007 ‐ D. Carponi Schittar, Il processo come arte, Giuffrè, 2007 ‐ R. Danovi, Codice dell’avvocato, Giuffrè, 2006 ‐ R. Danovi, Il Codice deontologico forense, Giuffrè, 2006 ‐ R. Danovi, Il procedimento disciplinare nella professione di avvocato, Giuffrè, 2005 ‐ R. Danovi, La professione d’avvocato, testi legislativi e codice deontologico, Giuffrè, 2007 ‐ R. Danovi, Manuale breve ordinamento forense e deontologia, Giuffrè, 2009 ‐ E. Randazzo, Insidie e strategie dell’esame incrociato, Giuffrè 2008 ‐ G. Piselli, La responsabilità dell’Avvocato, Profili civili, penali e disciplinari, Nuovo Codice Deontologico, Acuto, 2006, in Guida al diritto Sole 24 ore ‐ A. Mariani Marini, Processo e verità, Collana formazione Giuridica, Edizione Plus, 2005 ‐ E. Randazzo, La giustizia nonostante, Sellerio Editore, 2006 ‐ E. Randazzo, L’avvocato e la verità, Sellerio Editore, 2003 ‐ E. Randazzo, Deontologia e tecnica del penalista, Giuffrè, 2005 ‐ F. Tacchi, Gli avvocati italiani dall’Unità d’Italia alla Repubblica, il Mulino, 2002 122
DIRITTO E CINEMA 2° semestre – 2 crediti Prof. Elisabetta Pederzini SCOPO Se è vero che qualunque sistema giuridico è indissolubilmente legato a valori, principi, orientamenti imperanti nella società che lo esprime in un momento storico determinato, la costruzione del sapere giuridico può essere arricchita da riflessioni che conducano ad indagare le strutture più intime del fenomeno giuridico anche attraverso la lettura dei materiali e dei linguaggi artistici, e segnatamente di quelli cinematografici, che della vita e delle problematiche del diritto possono farsi specchio ed acuti interpreti. Altre realtà assai vicine culturalmente e geograficamente alla nostra, come quella francese, includono da tempo l'analisi dell'immagine e del linguaggio cinematografici tra le iniziative di formazione permanente dei magistrati. OGGETTO Analisi critica delle possibili connessioni e intersezioni tra i fenomeni e la materia giuridica da un canto, il linguaggio e la rappresentazione cinematografica dall’altro. Le pellicole scelte, diverse per tempo e luogo di appartenenza, possono disegnare un vero e proprio percorso a tema, oppure consentire semplicemente di trarre spunti di discussione e suggestioni dialettiche dalla rappresentazione del diritto e dei fenomeni sociali, economici e politici che il diritto involge, sottende e codifica. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso, della durata di 20 ore, prevede la proiezione di opere cinematografiche accompagnate da seminari che ne evidenzino il possibile contributo alla comprensione del fenomeno giuridico, attraverso la discussione e l’approfondimento delle tematiche rappresentate, suggerite o semplicemente evocate. L’introduzione metodologica e una parte dei seminari saranno curati dal dr. Maurizio Cau. La verifica dell’apprendimento avverrà al termine del corso, con la presentazione da parte dei frequentanti di un elaborato critico su uno o più argomenti che abbiano formato oggetto dei seminari, anche sulla base delle indicazioni bibliografiche fornite dai singoli relatori. 123
LABORATORI APPLICATIVI ARBITRATO COMMERCIALE INTERNAZIONALE E GIUSTO PROCESSO 1° semestre ‐ 2 crediti Prof.ssa Ena‐Marlis Bajons SCOPO E OGGETTO Il Laboratorio applicativo mira a fornire un attento confronto dell’istituto dell’arbitrato commerciale internazionale con i principi fondamentali del giusto processo quali emergenti dalle Costituzioni nazionali e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. In vista di un tale approfondimento, si procederà innanzitutto alla trattazione delle fonti internazionali in materia di arbitrato (v. Convenzione di New York del 1958 sul riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere; Convenzione di Ginevra del 1961 sull’arbitrato commerciale internazionale), dell’UNCITRAL Model Law on International Commercial Arbitration, nonché delle recenti novità introdotte nelle discipline nazionali sull’arbitrato, prestando particolare attenzione a quelle italiana, austriaca e tedesca. A fronte di un simile quadro normativo, si offrirà quindi un’analisi critica del rapporto tra istituto arbitrale e le caratteristiche fondanti un processo civile equo alla luce delle Costituzioni nazionali e della CEDU. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO E TESTI DI RIFERIMENTO Le lezioni verranno tenute in lingua italiana. Il materiale sarà distribuito a lezione, ove si provvederanno peraltro ad indicare eventuali testi di riferimento e letture consigliate. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO E’ prevista una prova finale scritta a domande aperte. Gli studenti devono aver sostenuto l’esame di Diritto processuale civile o quanto meno frequentare contemporaneamente il corso di Diritto processuale civile. I CONTRATTI TIPICI ED ATIPICI 1° semestre – 2 crediti Dott.ssa Cinzia Marseglia SCOPO E OGGETTO Il laboratorio si propone di introdurre gli studenti alle problematiche che ruotano intorno all’autonomia privata ed al fenomeno dei contratti tipici ed atipici, che ne costituisce il riflesso più cospicuo, così come indicato dall’art. 1322 cod. civ. Le lezioni si soffermeranno in modo diffuso sulle discipline di alcuni fra i più diffusi contratti tipici ed atipici così come consegnatici, per gli uni, dalla tradizione confluita nel codice civile, e, per gli altri, dalla prassi degli operatori economici. Inoltre, verranno presi in considerazione i principali problemi che tali discipline hanno sollevato. 1. L’autonomia contrattuale ed il problema del tipo. Causa tipica e causa atipica. La qualificazione del contratto. Le classificazioni dei contratti. 2. Il contratto di compravendita. Nozione e disciplina giuridica. Obbligazioni del venditore. La garanzia per l’evizione. La garanzia per vizi occulti della cosa. Obbligazioni del compratore. Figure principali di vendita. 3. Il contratto di somministrazione. Nozione e natura giuridica. Determinazione e pagamento del prezzo. Il recesso nel contratto di somministrazione. La risoluzione nel contratto di somministrazione. La sospensione dell’esecuzione. Il patto di preferenza. Il patto di esclusiva. 4. Il contratto di appalto. Nozione e disciplina giuridica. Obbligazioni dell’appaltatore. Obbligazioni del committente. Ius variandi del committente. Il diritto alla revisione del prezzo. Estinzione dell’appalto. 5. Il contratto di mandato. Struttura e funzione del contratto di mandato. Obblighi del mandatario. La ratifica. Obblighi del mandante. Cause di estinzione del mandato. 6. Il contratto di transazione. Nozione e disciplina giuridica. Transazione mista. Transazione generale. Transazione novativa. Transazione su falsità di documenti. Vizi della transazione. Scioglimento del rapporto: risoluzione per eccessiva onerosità; risoluzione per impossibilità sopravvenuta; risoluzione per inadempimento. 7. Il contratto di leasing. Definizione di leasing. La regolamentazione del leasing. Qualificazione del contratto di leasing. Rassegna di problemi: la risoluzione del contratto per inadempimento dell’utilizzatore. Allocazione dei rischi e posizione della giurisprudenza in tema di: a) mancata consegna della cosa; b) vizi della cosa oggetto del contratto; c) danni a terzi e di perdita o perimento della cosa; d) violazione delle norme antiinfortunistiche. Brevi cenni al leasing internazionale. 8. Il contratto di franchising. Natura giuridica del contratto di franchising in relazione alla l. n. 129/2004. La regolamentazione del franchising. La clausola di esclusiva. Le clausole limitative della concorrenza. La tutela dei segni distintivi del franchisor. La tutela del know‐how del franchisor. La durata del rapporto. La risoluzione del contratto per inadempimento. Gli effetti dello scioglimento del contratto. L’indennità di clientela. Brevi cenni al franchising internazionale. 9. Il contratto di factoring. Nozione e struttura giuridica del contratto di factoring alla luce della l. n. 52/1991. La disciplina normativa del factoring. I soggetti: a) il creditore cedente; b) il debitore ceduto; c) il cessionario. L’oggetto: i crediti d’impresa. La disciplina delle cessioni: cessione dei crediti futuri e cessione di massa. La garanzia della solvenza. L’opponibilità della cessione ai terzi ed al debitore ceduto. Brevi cenni al factoring internazionale. 10. Il contratto gratuito tipico ed atipico. 124
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO La didattica si svolge in forma seminariale e prevede il contributo attivo degli studenti, cui verrà chiesto, di volta in volta, di preparare ed esporre i casi giurisprudenziali che il docente selezionerà. Al termine del laboratorio è prevista una prova scritta. IL GIUSPOSITIVISMO 1° semestre – 2 crediti Dott.ssa Letizia Mingardo SCOPO Il laboratorio applicativo si propone di fare approfondire allo studente alcune tematiche giuspositivistiche di particolare interesse, con l’obiettivo di fargli acquisire consapevolezza della rilevanza delle questioni filosofiche in campo giuridico. Si desidera che lo studente, partecipando attivamente alle esercitazioni, si impadronisca di un appropriato linguaggio giusfilosofico e sviluppi strumenti critici adeguati per riflettere sui presupposti culturali dell’esperienza giuridica contemporanea. In particolare, si vogliono sollecitare la capacità di ragionamento critico, l’abilità nell’esposizione orale, l’attitudine alla discussione razionale. OGGETTO Il tema del laboratorio è il positivismo giuridico, nelle sue prospettive e implicazioni. Sondate le nozioni di diritto positivo e diritto naturale, verrà affrontata la contrapposizione fra giuspositivismo e giusnaturalismo. In particolare, verranno approfonditi il pensiero di Hans Kelsen, quello di Alf Ross, quello di Herbert Hart, per poi esaminare il superamento del giuspositivismo tentato dal neocostituzionalismo. Specifica attenzione sarà rivolta a sottolineare l’incidenza nel pensiero giuridico contemporaneo di categorie di origine moderna quali razionalismo, individualismo e ordine sistematico. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio, della durata di 20 ore, si articolerà in lezioni frontali ed esercitazioni, durante le quali verranno stimolati il lavoro di gruppo e l’approccio dialettico nella discussione delle tematiche emerse. Le esercitazioni, individuali e/o di gruppo, consisteranno nella lettura e commento di saggi di autori trattati a lezione, nonché nella esposizione e analisi di casi giudiziari. Il materiale di riferimento sarà distribuito durante le lezioni. La verifica dell’apprendimento avverrà a fine laboratorio tramite relazioni da parte degli studenti. LA RESPONSABILITÀ CIVILE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NELLA GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 1° semestre — 2 crediti Dott. Fulvio Cortese SCOPO L’obiettivo del laboratorio consiste nell’approfondimento della disciplina della responsabilità civile della pubblica amministrazione, con particolare attenzione agli orientamenti interpretativi elaborati dalla giurisprudenza amministrativa in relazione al risarcimento del danno da provvedimento illegittimo. OGGETTO In seguito all’approvazione della legge n.205/2000, la giurisdizione sul risarcimento del danno da provvedimento amministrativo illegittimo è stata devoluta al giudice amministrativo. Si è quindi sviluppata una copiosa giurisprudenza, che, in parte confermando in parte rielaborando la ricostruzione operata a tale riguardo dalle Sezioni Unite della Corte di cassazione nella nota sentenza n.500/1999, si è proposta di chiarire quali siano gli elementi costitutivi della fattispecie risarcitoria e quali siano le modalità operative e i risultati possibili del relativo giudizio. Oggetto del laboratorio è lo studio critico di tale giurisprudenza, allo scopo di individuare quali siano, allo stato dell’arte, le regole sia sostanziali sia processuali di questa peculiare forma di responsabilità civile. Nel corso del laboratorio saranno svolte anche alcune riflessioni di carattere comparatistico, in particolare con riferimento alla disciplina della responsabilità civile della pubblica amministrazione in alcuni ordinamenti europei. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Sarà dedicato ampio spazio all’analisi dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, con discussione collettiva e ragionata di alcune pronunce particolarmente significative. La frequenza è obbligatoria. Il laboratorio si chiuderà con una breve prova scritta. 125
"LA VOLONTÀ OLTRE LA MORTE". IL FENOMENO SUCCESSORIO NELL'ESPERIENZA GIURIDICA ROMANA 1° semestre ‐ 2 crediti Prof. Gianni Santucci – Dott. Nicola Demetrio Luisi SCOPO Il corso a impostazione seminariale intende analizzare la tematica degli istituti attinenti alla problematica della disposizione della volontà della persona oltre la morte in diritto romano nel loro emergere e nel loro sviluppo. Sarà data attenzione anche ai collegamenti con istituti presenti nell'esperienza giuridica europea continentale e di Common law (ad esempio, fondo familiare, fondazioni di famiglia e trust). OGGETTO Si esaminerà perciò, in particolare, il fenomeno della successione universale, ovviamente in chiave diacronica, con riguardo al negozio testamentario in tutte le sue tipologie storicamente emerse, nonchè a tutte le problematiche con esso connesse, ai legati, ai fedecommessi e alla donazione mortis causa. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Agli studenti partecipanti, cui si richiede la frequenza del corso fondamentale di istituzioni di diritto romano ovvero di diritto privato romano (fondamenti del diritto europeo), saranno fornite le fonti tradotte per l'analisi esegetica delle stesse e per affrontare l'indagine sugli istituti oggetto di approfondimento. al termine del corso sarà tenuta una prova scritta per la verifica di profitto. MODELLI FAMILIARI E SOCIETÀ MULTICULTURALE 1° semestre‐ 2 crediti Dott.ssa Daniela Bianchini SCOPO La società si presenta sempre più eterogenea dal punto di vista culturale e religioso. Detto cambiamento appare amplificato se si prende in considerazione la famiglia, dal momento che il pluralismo etico ha determinato un superamento del modello unitario preso in considerazione dal costituente, per sostituire ad esso una molteplicità di modelli non ancora ben definiti. La questione è resa poi ben più complessa dal crescente fenomeno (legato all’immigrazione) delle “famiglie miste”, ossia di quei nuclei familiari caratterizzati dall’appartenenza dei coniugi a gruppi culturali e religiosi diversi. Lo scopo del laboratorio sarà pertanto quello di analizzare il concetto di famiglia alla luce dell’attuale evoluzione sociale, al fine di comprendere se possa ancora parlarsi di “famiglia” o se, piuttosto, sia più corretto parlare di “famiglie”. OGGETTO Oggetto del laboratorio saranno le seguenti tematiche: 1. La famiglia nella costituzione italiana; 2. La famiglia nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo; 3. Famiglie e coppie di fatto; 4. Globalizzazione, immigrazione e famiglie miste; 5. Tutela della libertà religiosa nella famiglia e tutela dei minori; 6. Il ricongiungimento familiare; 7. Mediazione familiare e mediazione culturale. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 (venti) ore. All’inizio del corso e durante lo stesso saranno date indicazioni agli studenti circa il materiale didattico, che in parte sarà fornito dal docente. Al termine di ogni lezione è previsto un dibattito sugli argomenti trattati. Per l’acquisizione dei crediti è prevista la stesura di una breve relazione su una tematica a scelta del singolo studente. RESPONSABILITÀ E SICUREZZA NELL’ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ SPORTIVO‐RICREATIVE LEGATE ALLA MONTAGNA 2° semestre ‐ 2 crediti Dott. Umberto Izzo – Dott.ssa Laura Di Paolo SCOPO Il laboratorio applicativo si propone di introdurre gli studenti allo studio delle regole in materia di sicurezza e di responsabilità civile e penale nella pratica dello sci da discesa e da fondo e delle altre attività turistico‐ricreative legate alla montagna, come l'escursionismo alpinistico e gli altri sport legati alla fruizione del turismo montano (montain bike, rafting, parapendio e in generale quelle attività a cui, per il fatto di implicare l'esposizione ad un certo margine di rischio, si allude impiegando l'etichetta di "sport estremi"). OGGETTO 126
La pratica delle attività sportive legate al turismo in montagna, fra le quali primeggia l'attività sciistica, è da tempo segnata dall'aumento degli infortuni dovuto alla sempre maggiore diffusione di quanti praticano queste attività. I fattori di rischio sono molteplici e vanno dal comportamento colposo degli utenti delle piste e dei sentieri, alla natura stessa dell'attività esercitata (la quale implica l'esposizione e l'accettazione di una porzione di rischio non eludibile), alle condizioni ambientali (le peculiari caratteristiche delle piste, la condizione della neve, la situazione meteorologica, la conformazione stessa del territorio montano) che fanno da contorno allo svolgimento delle attività sportivo‐ricreative degli amanti della montagna. Gli sport legati alla montagna si sono evoluti in un fenomeno ricreativo di massa. Le piste da sci possono ormai assimilarsi a veri e propri impianti sportivi frequentati da folle di persone, che si dividono la pista esercitando tecniche e discipline differenziate a seconda della propria preparazione fisica e tecnica e dell'attrezzo sportivo impiegato. Anche l'escursionismo in montagna conosce un foltissimo numero di appassionati, i quali per affrontare cime e sentieri in sicurezza possono avvalersi dei servizi professionali di operatori qualificati come le guide alpine e gli accompagnatori di territorio. Per non parlare dell'offerta ricreativa di quegli istruttori professionali garantiscono agli amanti della montagna la possibilità di cimentarsi in sicurezza con attività ricreative che implicano la capacità di gestire una certa quota di rischio, come appunto le attività che vengono catalogate sotto l'egida descrittiva di "sport estremi".In questo scenario, all'aumentata fruizione delle attività sportivo ricreative legate alla montagna (elemento essenziale dell'offerta turistica dei territori montani) si accompagna l'aumento in termini quantitativi assoluti degli incidenti legati allo svolgimento di tali pratiche sportive, con la necessità di stabilire regole volte a garantire e migliorare la sicurezza degli utenti. In campo sciistico questa esigenza è stata interpretata dal legislatore nazionale con la legge 363/2003, recante "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo"; una normativa che ha introdotto nella materia importanti novità, non senza sollevare delicati problemi applicativi. Ma numerosi sono gli interventi normativi giustificate dalla necessità di tutelare in modo ottimale quanti si avvicinano alla montagna: si pensi alla legge 6/89 istitutiva della professione di guida alpina e alle recenti normative regionali e provinciali che hanno disciplinato la figura dell'accompagnatore di territorio, professionalizzando operatori qualificati che hanno il compito di avvicinare i turisti alla fruizione della montagna in piena sicurezza. Gli argomenti trattati nel laboratorio possono ricondursi a tre moduli tematici, che saranno affrontati arricchendo l'analisi con dati comparativi e con una costante attenzione per il dato giurisprudenziale: 1) il sistema della regole in materia di sicurezza degli sport da discesa e da fondo, dell'escursionismo in montagna e degli altri sport legati alla montagna, e le loro fonti; 2) la responsabilità civile dello sciatore, del maestro e della scuola di sci, del gestore delle aree sciistiche attrezzate, della guida alpina, degli istruttori di sport estremi, con i connessi profili assicurativi; 3) la responsabilità penale dello sciatore, del maestro e della scuola di sci, del gestore delle aree sciistiche attrezzate, della guida alpina, degli istruttori di sport estremi (questo modulo sarà curato dalla dott.ssa Laura Di Paolo). MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si avvarrà di una WebBoard ad accesso ristetto, strumento attraverso cui gli studenti potranno reperire i materiali legislativi, giurisprudenziali e dottrinali che saranno oggetto di analisi, interagendo con i docenti. Durante il laboratorio gli studenti saranno introdotti alle tecniche di analisi giurisprudenziale e dottrinaria necessarie per annotare una sentenza inedita, con la possibilità di cimentarsi su un campione di sentenze inedite relative al tema del laboratorio. Al termine del laboratorio è prevista una prova scritta, fondata sull'analisi di casi giurisprudenziali inediti che saranno indicati dal responsabile del laboratorio. Testi di riferimento: U. Izzo, G. Pascuzzi (a cura di), La responsabilità sciistica. Analisi giurisprudenziale e prospettive dalla comparazione, Torino, Giappichelli, 2006. Per informazioni: http://www.jus.unitn.it/dsg/pubblicazioni/altre/izzo2/home.html U. Izzo, G. Pascuzzi (a cura di), La responsabilità sciistica. Analisi giurisprudenziale e prospettive dalla comparazione, Torino, Giappichelli, 2006. Sito: http://www.jus.unitn.it/dsg/pubblicazioni/altre/izzo2/home.html Il laboratorio avrà una durata di 20 ore a frequenza obbligatoria. Si articolerà in un incontro settimanale per 10 settimane da ottobre ai primi di dicembre. 2° semestre ‐ 2 crediti ANALISI ECONOMICA DEI DIRITTI PROPRIETARI Dott. Andrea Pradi – Dott. Andrea Rossato SCOPO Il laboratorio si propone di analizzare il tema dei diritti proprietari alla luce dell'analisi economica del diritto. Lo scopo è quello di avvicinare gli studenti alla letteratura specialistica mediante l'individuazione di percorsi tematici che pongano in relazione gli sviluppi istituzionali con le riflessioni teoriche sulla struttura economica degli incentivi all'efficiente utilizzo delle risorse. OGGETTO Il laboratorio avrà ad oggetto il tema del diritto di proprietà ed i diritti sulle opere dell'intelletto nella prospettiva gius‐economica. Verranno affrontati tanto i temi classi dell’analisi economica dei property rights quali il Teorema di Coase, la Teoria dei Commons e degli Anti‐Commons e l’analisi rimediale, quanto temi di maggior attualità quali l’economia delle idee e l’analisi economica dei diritti di proprietà intellettuale. 127
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO Dopo una breve introduzione volta a fornire agli studenti le tecniche di analisi dell'approccio economico al diritto, il laboratorio avrà un andamento seminariale di natura interattiva. Agli studenti verrà assegnato un argomento di discussione e la letteratura di base ad esso relativa; sarà poi compito dello studente completare la ricerca e preparare una breve presentazione da svolgere poi in aula interagendo con i docenti e i compagni di corso. I testi di base sono: Cooter, Mattei, Monateri, Pardolesi e Ulen, Il mercato delle regole, Il Mulino 2006, vol. 1 Introduzione, Capp. I e II e vol. 2.Cap. 1. Ugo Mattei, Alberto Gallarati, Economia politica del diritto civile, Giappichelli, 2009. Il numero massimo di partecipanti è fissato in venti. E’ consigliata la conoscenza almeno passiva (lettura e comprensione) della lingua inglese. CASI E MATERIALI PER L’APPLICAZIONE DELLE REGOLE COMUNITARIE DI CONCORRENZA Dott. Michele Carpagnano 2° semestre ‐ 2 crediti SCOPO Il Laboratorio applicativo si propone lo studio delle regole comunitarie di concorrenza e l’analisi delle modalità di applicazione delle stesse da parte delle competenti Istituzioni comunitarie e nazionali attraverso l’analisi e la discussione delle prassi amministrative e dei casi giurisprudenziali. Il Laboratorio è finalizzato alla analisi ed alla comprensione da parte degli studenti delle reazioni dell’ordinamento giuridico comunitario e degli ordinamenti nazionali alle illecite distorsioni della concorrenza nel mercato comune. Prerequisiti: aver sostenuto l’esame di Istituzioni di diritto comunitario. OGGETTO Dopo aver preliminarmente introdotto la funzione storica, economica e sociale del diritto della concorrenza all’interno dell’Unione Europea, si approfondiranno il contenuto sostanziale, gli aspetti procedurali e le modalità di applicazione (public – private enforcement) delle regole antitrust. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Considerato il carattere eminentemente giurisprudenziale del diritto comunitario della concorrenza sarà frequente, nel corso del Laboratorio, l’analisi e la discussione delle Decisioni della Commissione Europea così come delle Sentenze delle Corti Comunitarie e nazionali. É previsto un esame finale scritto. I testi di studio ed i materiali di riferimento saranno indicati all’inizio del Laboratorio. Il Laboratorio si articola in 20 ore di lezione. COMPARATIVE ISSUES CONCERNING THE GOVERNANCE OF RESEARCH BIOBANKING 2° semestre ‐ 2 (+1+1) crediti prof. Eric Feldman, prof. Richard Gold, dott. Umberto Izzo, dott. Matteo Macilotti MAIN GOALS During the lab students will analyze in a comparative fashion the legal issues related to the collection and use of human biological materials for scientific research purposes. The possibility to study a large number of human biological materials represents the cornerstone of modern biotechnology research. Organized collections of human biological materials, i.e. biobanks, enable genetic researchers to carry out the comparative studies required for improving the knowledge of the human genome. In this rapidly evolving scientific scenario, the biobank management pose an array of legal issues which are still not settled. First, the ownership regime of human biological materials must be clearly assessed. Secondly, human tissues are a source of genetic data and, as such, they pose special privacy concerns, being subjected to a very severe regime of precautions and safety measures. Lastly, the governance of biobanks begs into question problems related to the patentability of the inventions developed thanks to the human biological materials stored in biobanks. TOPICS The lab will be divided in three teaching sessions. The first session (Izzo, Macilotti) will delve with the national and international regulations governing the use of human biological materials for scientific research and for criminal investigations, with a particular focus on the Italian and European regulatory landscape. A second section of the lab will be held by prof. Eric Feldman (University of Pennsylvania Law School), who will analyze the legal issues related to the property of human biological materials, the issue of informed consent regarding the use of human biological materials with specific reference to the US legal system. The third part will be held by prof. Richard Gold (McGill University Faculty of Law), who will discuss in a comparative fashion the legal issues surrounding the patentability of human genome and biotechnological inventions. 128
METODOLOGY The course requires a high level of interaction with teachers, which will be eased by the use of a WEB Board as a tool for exchange materials and suggest readings. Students are expected to read all the assigned readings, as indicated, before class. Materials may include a combination of statutory rules, cases, and secondary source materials (law review articles). During each class session, a general introduction on the assigned topic by the teachers will be combined with class discussion. Students are strongly encouraged to read and think about the assigned materials, to ask questions to the teachers, to be prepared to discuss their views during class time and to actively use the course's web board. English proficiency or at least a good English comprehension level are required since 12 hours of the lab will be entirely held in English. Proficiency or at least a good level of written English is required for students that will choose to sustain the final test in English in order to get one extra credit. The final examination will be written. Students will be asked to write their short essays using notes and materials discussed in class or presented in the course’s Web Board. Attendance is mandatory. For the lab’s attendance the Faculty general rules acknowledge 1 extra‐credit if the teaching is received in a foreign language for at least 12 hours, while another extra‐credit is acknowledged if the final test of the lab is taken in a foreign language. This means that upon successful attendance of this lab students will receive a total of 3 credits (4, if they choose to sustain the final written test in English). DIRITTO D’AUTORE E MUSICA 2° Semestre – 2 crediti Prof. Roberto Caso – Dott.ssa Valentina Moscon SCOPO Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire, anche con taglio tecnico‐pratico, le tematiche fondamentali in materia di diritto d’autore e musica. OGGETTO Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire, anche con taglio tecnico‐pratico, alcune tematiche fondamentali in materia di diritto d’autore e musica. Dopo un’introduzione sui concetti fondamentali e sulla normativa del diritto d’autore, verranno analizzati i modelli di business e le regole connesse alla produzione e commercializzazione di opere musicali nonché all’organizzazione di eventi musicali, con particolare riferimento al nuovo contesto delineato dalle tecnologie digitali. Si illustrerà altresì la tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi nei confronti della contraffazione e del plagio. Il laboratorio fornisce, quindi, agli studenti ‐ mediante prove pratiche, come la redazione della documentazione di riferimento (ad es. contratti) e l’analisi della casistica giurisprudenziale di riferimento ‐ le basi metodologiche per affrontare lo studio di queste tematiche. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Gli studenti sostengono una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. Il materiale di base in parte verrà fornito dal docente, in parte verrà raccolto dagli studenti. Numero massimo di partecipanti: 20. DIRITTO E BIO‐MEDICINA 2° semestre 2 crediti Dott. Fabio Cembrani SCOPO Scopo del Laboratorio è quello di offrire allo studente uno “spaccato” dei rapporti tra diritto e medicina (e dei relativi metodi logici) come concretamente operanti allo scopo di coglierne la complessità e fare in modo che le criticità aperte costituiscano un’occasione di integrazione dei due saperi nella pratica forense. OGGETTO Il Laboratorio verterà sulle tematiche in cui le questioni bio‐mediche hanno un interesse concreto per l’attività forense ed in particolare: il nesso di causalità materiale; la perizia e la consulenza tecnica medico‐legale; la colpa professionale medica; il danno alla persona nei diversi ambiti; le aggravanti delle lesioni personali penalmente rilevanti; il segreto, la riservatezza e la tutela dei dati sensibili in ambito sanitario; il referto e la denuncia giudiziaria; l’obiezione di coscienza e la clausola di coscienza; gli hard cases ed il rispetto dei diritti della persona. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO 129
Nel laboratorio, riservato ad un numero massimo di 20 studenti, si utilizzerà una metodologia di insegnamento basata sull’analisi e sulla discussione di casi desunti dalla pratica medico‐legale. DIRITTO E PROCESSO PENALE NELL’ANTICA ROMA 2° semestre ‐ 2 crediti Prof. Massimo Miglietta – Dott. Nicola Luisi SCOPO Il corso, a conduzione seminariale, si prefigge di indagare il fenomeno del sistema penale sostanziale e processuale in diritto romano con particolare attenzione al periodo repubblicano e del principato. OGGETTO Saranno analizzati i principali crimina, con particolare attenzione a quelli di natura politica e a all'omicidio, in prospettiva diacronica così da evidenziare tutte le problematiche collegate al loro emergere e al loro sviluppo storico. Saranno, pertanto, oggetto di indagine esegetica alcuni passi tratti dalle orazioni ciceroniane in Verrem, pro Plancio, pro Murena, in Pisonem, pro Sestio nonchè le fonti relative al crimen de sicariis et veneficis e quelle relative al processo contro Calpurnio Pisone. Si indagherà altresi sugli strumenti retorici adottati in sede processuale. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Agli studenti, a cui è richiesto il superamento dell'esame romanistico istituzionale, saranno fornite le fonti relative debitamente tradotte su cui si svolgerà l'analisi esegetica e l'indagine retorica usato dai protagonisti dei vari processi. GRUNDZÜGE DER GERICHTSVERFASSUNG UND STRAFJUSTIZ IN DEUTSCHLAND IM VERGLEICH ZU ITALIEN ZIEL 2° semestre – 2 (+1+1) crediti Dott. Jörg Schwalm ZIEL des in deutscher Sprache stattfindenden Laboratoriums ist es, die Studierenden mit den Grundzügen der Gerichtsverfassung und der Strafjustiz in Deutschland vertraut zu machen. Diese werden im Wesentlichen kontrastiv herausgearbeitet, also vor dem Hintergrund der Gemeinsamkeiten und Unterschiede im Vergleich mit der italienischen Rechtsordnung. THEMATISCHE GLIEDERUNG 1 Gerichtsverfassung (nationale verfassungsrechtliche Grundlagen ‐ Vorgaben eines europäischen Mindeststandards ‐ Auswirkungen des deutschen föderalen Systems ‐ Gerichtsbarkeiten und deren Zusammenwirken ‐ Verhältnis zu den intern. Strafgerichten) 2 Prozeßsimulation eines italienischen Strafverfahrens(Studenten) 3 Staatsanwaltschaften (Entstehung ‐ Aufbau ‐ Funktion ‐ Aufgaben im Ermittlungsverfahren) Zusammenwirken von Staatsanwaltschaft und Polizei (Polizeistruktur ‐ Staatsanwaltschaft als Herrin des 4 Ermittlungsverfahrens) 5 Abschließende Verfügungen der Staatsanwaltschaft (Opportunitätsentscheidungen ‐ Einstellungen ‐ Anklagen) 6 Ablauf des Strafverfahrens (Zwischenverfahren ‐ Hauptverfahren ‐ Vollstreckungsverfahren) 7 Beweisaufnahme im Hauptverfahren (Förmlichkeiten ‐ Arten ‐ Grundlage für Rechtsmittel) 8 Gerichtliche Entscheidungen (Aufbau/Inhalt/Sprache des Urteils ‐ andere Gerichtsentscheidungen) 9 Prozeßsimulation eines deutschen Strafverfahrens(Studenten) 10 Justiz ‐ Selbst –Verwaltung (Unabhängigkeit des Richters ‐ Weisungsgebundenheit des Staatsanwalts ‐ Dienstaufsicht ‐ Versetzbarkeit ‐ Beförderungen) ABLAUF UND ORGANISATORISCHE EINZELHEITEN Das Laboratorium umfasst 20 Stunden mit Seminarcharakter; die Studierenden sollen sich aktiv beteiligen. Zu Beginn und während des Kurses werden Materialien und Literatur zur Vertiefung sowie die Einzelheiten der Prüfung des Lernerfolgs angegeben. 2° semestre ‐ 2 crediti IL RIPARTO DI GIURISDIZIONE FRA GIUDICE AMMINISTRATIVO E GIUDICE ORDINARIO 130
Dott. Antonio Cassatella SCOPO. Approfondire ad un livello pratico istituti di diritto amministrativo sostanziale e processuale precedentemente appresi dallo studente, sperimentando alcuni dei profili applicativi della materia: inquadramento e qualificazione giuridica di casi pratici, individuazione del giudice presso il quale incardinare la controversia, redazione guidata di atti processuali in cui affermare o contestare la giurisdizione di un determinato giudice rispetto ad una specifica lite in cui sia a vario titolo coinvolta la pubblica amministrazione. OGGETTO. Nell’ordinamento italiano, le controversie di cui è parte la pubblica amministrazione possono essere alternativamente devolute al giudice amministrativo o al giudice ordinario sulla base di una disciplina giuridica definita in maniera incompleta e parziale dalla legge, ed individuata in via prevalente dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione, sovente in un rapporto “dialettico” con il Consiglio di Stato e con l’intervento, occasionale ma significativo, della Corte Costituzionale. Nell’ambito del laboratorio verranno esaminati i principali criteri interpretativi sulla base dei quali è stata affermata, in determinate materie, la giurisdizione del giudice amministrativo o del giudice ordinario, cogliendo le possibili implicazioni delle scelte effettuate dalla giurisprudenza su alcuni fondamentali istituti di diritto amministrativo sostanziale. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO. Il laboratorio si sviluppa attraverso lezioni di carattere frontale, nell’ambito delle quali la problematica del riparto di giurisdizioni verrà dapprima prospettata in maniera teorica e successivamente approfondita mediante l’analisi e la discussione delle più rilevanti sentenze intervenute nel corso degli ultimi decenni in materie di particolare rilevanza pratica. Nella parte conclusiva del laboratorio verranno organizzati dei “processi simulati”, nei quali gli studenti assumeranno le vesti degli avvocati difensori di privati cittadini ed amministrazioni e saranno guidati nella stesura di atti processuali, saggiando sul piano pratico‐applicativo le nozioni precedentemente apprese. la diretta partecipazione a tali attività pratiche potrà sostituire la prova scritta finale altrimenti indispensabile per l’ottenimento dei crediti attribuiti dal laboratorio. 2° semestre – 2 (+1+1) crediti L’IMMIGRATION IRREGULIERE EN DROIT INTERNATIONAL ET COMMUNAUTAIRE Dott.ssa Seline Trevisanut OBJECTIF DU LABORATOIRE Le laboratoire se propose d’étudier et analyser les instruments existants au niveau international en matière de gestion des flux migratoires irréguliers et, en particulier, les traités internationaux qui disposent la protection des droits fondamentaux des migrants. CONTENU DU LABORATOIRE Dans une première phase du laboratoire seront analysés les accords en matière de droit d’asile, de protection des personnes déplacées, de protection des victimes du trafic d’êtres humains et de migrants, outre à l’activité des organisations internationales opérant dans le secteur (le Haut Commissariat des Nations Unies pour les réfugiés, l’Organisation internationale pour les migrations). L’analyse de la jurisprudence des tribunaux internationaux en matière de droit de l’homme (en particulier, Cour européenne des droit de l’homme et Cour interaméricaine des droits de l’homme) sera approfondie dans la deuxième partie du laboratoire. Troisièmement, seront abordés certains profils de la discipline communautaire comme exemple d’un système régional intégré de coopération en la matière, mettant en exergue les difficultés pratiques liées à l’organisation des actions de prévention et de gestion de l’immigration clandestine. Une attention particulière sera dédiée à l’étude des problèmes se rattachant spécifiquement au phénomène bien connu de l’immigration clandestine par voie de mer. MODALITES DE DEROULEMENT Le laboratoire comprend 20 heures de séminaires et la participation active des étudiants est requise en relation à l’analyse des cas pratiques. Le matériel didactique sera distribué au début du laboratoire et la présence en cours est obligatoire. Les connaissances acquises par les étudiants pendant le laboratoire seront vérifiées pendant la dernière tranche du laboratoire grâce à un questionnaire à choix multiple (QCM). 131
L’IMPUTAZIONE NEL SISTEMA PROCESSUALE PENALE: REGOLE GIURIDICHE E TECNICHE DI FORMULAZIONE 2° semestre – 2 crediti Dott. Mario Alessandro Bazzani SCOPO Il laboratorio si propone di indagare sul significato e sul ruolo che la domanda di giurisdizione (esercizio dell’azione penale) riveste nell’attuale sistema processuale, non solo su di un piano meramente teorico, ossia con riferimento ai principi costituzionali (ora mutuati in parte dalle Carte sovranazionali e trasfusi nel novellato art. 111 Cost.) ed alle novità che negli ultimi anni si sono succedute sul piano della legislazione ordinaria, ma con riguardo altresì alla dimensione pratica nella quale si cala l’attività dell’imputare, mediante un’analisi – per dir così – empirica di discutibili indirizzi e prassi giurisprudenziali, condotta attraverso l’esame di specifici ‘casi’ ed atti giudiziari. OGGETTO Recenti interventi normativi, collocati su diversi livelli nella gerarchia delle fonti, colorano il tema dell’imputazione – da sempre dibattuto – di una luce innegabilmente nuova. Il riferimento, di primo acchito, cadrà sulla riforma costituzionale del novembre 1999 che, riscrivendo l’art. 111, ha tracciato le linee di un ‘procedere rinnovato’, all’interno del quale la posizione del thema decidendum rappresenta una sorta di ‘filo rosso’ che percorre il sistema da cima a fondo. Tenendo fermo, quale referente concettuale, l’enunciazione del fatto che riempie di contenuto la domanda di giurisdizione, il lavoro si snoderà in differenti parti. Dapprima l’attività del laboratorio tenderà a sottolineare come la qualità descrittiva dell’addebito processuale non possa non risentire della tecnica di costruzione delle norme in campo sostanziale. Ci si dovrà poi interrogare sulla perdurante validità dogmatica di consolidati orientamenti giurisprudenziali che azzerano nella sostanza il primo requisito qualitativo dell’imputazione, ovvero la sua capacità di fissare in via esclusiva la materia del decidere. A tal proposito, le elaborazioni offerte dal ‘diritto vivente’ sul principio di correlazione tra accusa e sentenza costituiranno un punto d’osservazione privilegiato per scoprire la varietà degli strumenti che la prassi forgia nel contesto delle aule di giustizia, al fine di aggirare una lettura rigorosa dell’art. 521 c.p.p. e della ‘sanzione’ correlata alla sua inosservanza. Il laboratorio si soffermerà quindi sul ruolo giocato dai requisiti di “forma” (chiarezza e precisione) che devono contraddistinguere la proposizione accusatoria e sull’impatto che una loro violazione genera sul sistema. Si analizzeranno cioè le differenti manifestazioni patologiche che di sovente inficiano la formulazione del capo d’imputazione (accuse indeterminate, inintelligibili, alternative, per relationem), per poi puntare sulla natura e sul regime del vizio processuale, anche con riguardo alla disciplina dettata dal legislatore nelle diverse fasi del procedimento. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio avrà una durata di 20 ore, a frequenza obbligatoria e a carattere seminariale, nell’ambito del quale agli studenti sarà richiesto un lavoro di ricerca e di partecipazione critica, anche attraverso l’esposizione e la discussione in aula di concreti ‘casi’ giudiziari. Il materiale necessario sarà indicato e fornito durante il laboratorio. Il laboratorio è destinato a studenti che abbiano frequentato o stiano frequentando il corso di Procedura penale. È consentita la partecipazione di un numero massimo di 25 studenti.
LA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA IN MATERIA DI POLITICA SOCIALE 2° semestre — 2 crediti Dott.ssa Eleonora Stenico SCOPO L’apporto della giurisprudenza ai temi dell’antidiscriminazione è di estremo rilievo, soprattutto quella della Corte di Giustizia costituisce una componente rilevante del Diritto comunitario del lavoro sia per l’influenza esercitata nell’assetto complessivo del diritto comunitario dopo il Trattato di Amsterdam sia per l’incidenza dispiegata negli ordinamenti interni. La giurisprudenza interna, benchè non così cospicua, ha permesso di puntualizzare vari concetti come quello di discriminazione diretta e indiretta, di utilizzazione di particolari strumenti di tutela giurisdizionale. Il laboratorio intende approfondire il ruolo svolto dalla Corte di Giustizia in particolare dal punto di vista della elaborazione “creativa” dei principi del diritto comunitario, la dialettica instauratasi con le magistrature interne, e le pronunce relative all’applicazione nell’ordinamento interno dei divieti di discriminazione di razza, genere, etc.. OGGETTO Il laboratorio verterà sull’analisi di filoni giurisprudenziali relativi all’applicazione del principio di eguaglianza e non discriminazione, da cui emerge l’ interrelazione tra la visione fatta propria dalla giurisprudenza della Corte e la disciplina dell’ordinamento comunitario nonché quella degli ordinamenti interni, e che consentono l’approfondimento circa le tecniche argomentative impiegate e gli effetti prodottisi, sul piano giudiziale e normativo MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Per l’anno accademico in corso l’attività si articola su 20 ore ed è diretta agli studenti che abbiano superato o stiano frequentando l’esame di Diritto del lavoro o Diritto sindacale o Diritto comparato del lavoro. Dopo una breve introduzione circa il ruolo della giurisprudenza “sociale” della Corte di Giustizia, e il significato dell’inserimento nel Trattato di Amsterdam delle disposizioni concernenti i divieti di discriminazione, sul contenuto e la portata delle direttive “di 132
seconda generazione” nonché sulle norme di attuazione nel nostro ordinamento, verrà fornito agli studenti materiale costituito da sentenze e atti processuali, sia della giurisprudenza comunitaria sia di quella interna, per compiere ricerche e approfondimenti anche alla luce dei commenti a carattere dottrinale. Il laboratorio verterà sull’applicazione del principio di libera circolazione, sull’eguaglianza uomo – donna, sul divieto di discriminazioni per motivi di “razza”, nonché per motivi correlati agli altri fattori di discriminazione vietata. NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI 45. LA TRADUZIONE DEL DIRITTO COMUNITARIO ED EUROPEO 2° semestre ‐ 2 crediti Dott.ssa E. Ioriatti ‐ Dott. Mathieu Albanese ‐ Dott. Lesley Orme ‐ Dott. Carmen Garcia‐Beumud SCOPO Il laboratorio è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti giuridici. La traduzione delle espressioni linguistiche che trasmettono dati giuridici implica infatti una delicata opera di trasposizione dei concetti da un ordinamento all’altro, o verso più altri, presupponendo quindi una corretta applicazione della metodologia comparatistica. La prima parte del laboratorio è dedicata all’analisi dell’origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici, alla loro esposizione teorica ed alle soluzioni proposte dalla comparazione giuridica e dalla linguistica. Il laboratorio prosegue con alcune esercitazioni pratiche di traduzione di inglese giuridico, francese o spagnolo giuridico, a scelta dello studente. Le esercitazioni saranno tenute da docenti madrelingua inglese, francese e spagnola, nelle rispettive lingue. Il laboratorio si conclude con un seminario tenuto da un funzionario dell’Unione europea esperto di traduzione giuridica. OGGETTO La prima parte del laboratorio sarà dedicata all’analisi dell’origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici, alla loro esposizione teorica ed alle soluzioni proposte dalla comparazione giuridica e dalla linguistica. Saranno nel contempo esaminati alcuni atti comunitari (in particolare direttive, unitamente alla fonte di attuazione italiana e propria di altri ordinamenti, ed altresì regolamenti comunitari) al fine di comprenderne la tecnica di redazione e di traduzione così come concretamente applicata dagli operatori comunitari. Il laboratorio proseguirà con alcune esercitazioni pratiche di traduzione di inglese giuridico, francese o spagnolo giuridico, a scelta dello studente. Le esercitazioni saranno tenute da docenti madrelingua inglese, francese e spagnola, nelle rispettive lingue. Il laboratorio si concluderà con un seminario tenuto da un funzionario dell’Unione europea esperto di traduzione giuridica. Nel corso delle lezioni sarà fornito agli studenti il materiale necessario allo studio ed alla comprensione dei diversi temi trattati. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO E’ richiesta una partecipazione attiva, costante e critica. La prova finale consisterà in una breve traduzione di un testo comunitario dalla lingua inglese, francese o spagnola, a scelta dallo studente, verso la lingua italiana. 133
LOGICA GIURIDICA 2° semestre – 2 crediti Prof. Maurizio Manzin – Dott. Federico Puppo SCOPO Il laboratorio intende fornire una conoscenza di base della logica formale, affrontando tematiche funzionali alla comprensione del legal reasoning (ragionamento in processo). OGGETTO Il Laboratorio si articola in due parti. Nella prima, di formazione teorica, si forniranno alcuni rudimenti di logica e di logica formale, al fine di illustrare la natura e le forme di ragionamento maggiormente usate nel legal reasoning. Nella seconda, di addestramento pratico, si analizzeranno sentenze e/o atti giudiziarî ritenuti particolarmente significativi per mostrare l’utilità dello studio logico dei discorsi giuridici. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio avrà una durata di venti ore, la frequenza alle quali – data la natura tecnica della materia trattata – sarà obbligatoria e considerata requisito essenziale per sostenere la prova finale (esame in forma scritta). Il materiale di studio sarà costituito dagli appunti delle lezioni e dai documenti che, nel corso delle lezioni, saranno messi a disposizione degli studenti su supporto elettronico e/o cartaceo. NUOVI SCENARI PER LE PROFESSIONI INTELLETTUALI 2° semestre ‐ 2 crediti Prof. Silvio Goglio ‐ Dott. Michele Cozzio SCOPO I cambiamenti in corso nel settore delle libere professioni evidenziano: l’intensificarsi dei fenomeni concorrenziali su scala locale e globale, l’obsolescenza dei sistemi di regolamentazione, la necessità di rinnovare contenuti e garanzie nel rapporto tra professionista e cliente. Partendo da questi presupposti i relatori approfondiscono la disciplina delle professioni regolamentate (avvocati, notai, ingegneri, architetti etc.), mostrando come le dinamiche del mercato e le sollecitazioni delle Istituzioni comunitarie stiano modificando gli ordinamenti degli Stati membri. OGGETTO Nel corso del laboratorio sono analizzati i principali ambiti di regolamentazione dei servizi professionali (tariffe, pubblicità, accesso, struttura degli operatori, pratiche multidisciplinari), evidenziando i principali elementi di criticità, tanto sotto il profilo dell’analisi economica, quanto della conformità con le regole comunitarie della concorrenza e della libera circolazione dei servizi. Il laboratorio offre gli strumenti per una critica ragionata, giuridica ed economica, sulle innovazioni introdotte nel settore delle libere professioni dal legislatore nazionale (es. decreto Bersani, l. 4 agosto 2006 n. 248) e comunitario (es. direttiva sui servizi, dir. 2006/123). MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio è articolato in: lezioni frontali, lavori di gruppo, testimonianze. È privilegiato un approccio interattivo con gli studenti, coinvolti nell’analisi dei principali casi giurisprudenziali e nel confronto con esponenti del mondo delle professioni. Al termine del laboratorio è prevista la valutazione dei partecipanti. Per la è richiesto il superamento dell’esame di Economia Politica. 134
PROCESSI SIMULATI DI DIRITTO CIVILE 2° semestre ‐ 2 crediti Prof. Giovanni Pascuzzi – Dott. Matteo Macilotti – Dott. Carlo Bona SCOPO Il laboratorio si propone di aiutare gli studenti ad apprendere alcune abilità tipiche del lavoro del giurista: risolvere problemi di natura giuridica; redigere elaborati scritti di natura giuridica; parlare in pubblico con appropriate tecniche espressive; lavorare in gruppo. OGGETTO Il laboratorio affronterà tematiche proprie del diritto civile MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si articolerà in simulazioni e giochi di ruolo. NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI Per consentire un proficuo svolgimento del corso, considerate le modalità di svolgimento, il laboratorio è aperto alla partecipazione di non più di venti studenti. PSICOLOGIA DELLE DECISIONI 2° semestre – 2 crediti Dott. Carlo Bona SCOPO Il laboratorio si propone di introdurre gli studenti alla psicologia della decisione e, più in particolare, di mostrare come molti errori decisionali, apparentemente frutto di sviste o di semplici irrazionalità, siano conseguenza del modo di operare della nostra mente. Il metodo proposto è sperimentale, pratico ed applicativo. Si condurranno esperimenti su alcuni tra gli errori decisionali, dimostrando l’impatto che producono sulla prassi dei tribunali. Lo scopo non è solo quello di approfondire alcuni temi della psicologia della decisione così come sarebbe possibile studiando un manuale, una monografia od un trattato, ma soprattutto quello di portare simili conclusioni sul campo, e pertanto di offrire agli studenti un’anticipazione quanto più possibile realistica di alcuni errori e, più in generale, di alcuni fenomeni psicologici, che incontreranno frequentando da professionisti o da giudici le aule di giustizia. OGGETTO In un contesto giuridico sempre più complesso, il problema dell’errore diventa saliente. Tradizionalmente gli errori vengono spiegati come semplici deviazioni rispetto a delle regole di ragionamento ben definite: quelle individuate dalla logica deduttiva, con le sue derivazioni e le sue branche (logica delle proposizioni, dei predicati, modale etc.) e quelle fornite dalla logica induttiva (nelle sue varie articolazioni: ragionamenti causali, probabilistici, teoria normativa o economica della decisione etc.). Gli psicologi della decisione (tra i quali vanno ricordati i premi Nobel Simon e Kahneman) hanno peraltro dimostrato, empiricamente, come le persone non decidano facendo uso della razionalità “olimpica” a cui corrispondono le regole della logica induttiva e deduttiva, bensì ricorrendo a forme semplificate di ragionamento, frutto di una razionalità alternativa. Queste recenti acquisizioni permettono di rispondere a molte domande invalse nella prassi dei tribunali, seppur spesso messe ai margini della riflessione dei giuristi: è vero che i giudici si fanno influenzare dall’entità delle domande dispiegate dalle parti? e, se così fosse, quando? e perché? Si fanno anche influenzare anche dal sesso delle parti? e dalle precedenti decisioni dei loro colleghi? Se queste influenze si danno, ciò avviene anche per gli avvocati? I giudici sanno veramente usare la logica deduttiva? In particolare, sanno utilizzare i sillogismi? I consulenti tecnici d’ufficio sono in grado di condurre corretti ragionamenti probabilistici e causali? Gli attori del processo (giudici, avvocati, consulenti) si fanno condizionare dagli stereotipi? È possibile provocare questi errori, ed è possibile evitarli? MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si svolgerà in venti ore. In via preliminare i partecipanti riceveranno un inquadramento generale sul tema oggetto dell’indagine applicativa. Nella fase successiva verranno invitati a partecipare a degli esperimenti che riguardano i principali errori decisionali (sia in veste di sperimentatori, che in veste di giudici, avvocati o consulenti sottoposti all’esperimento). Numero massimo di partecipanti: Per consentire un proficuo svolgimento del corso, considerate le difficoltà connesse all’elaborazione ed alla somministrazione dei quesiti sperimentali, il laboratorio è aperto alla partecipazione di non più di venti studenti. 135
SICUREZZA INFORMATICA E PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI 2° semestre — 2 crediti Prof. Roberto Caso – Dott. Paolo Guarda SCOPO Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire, anche con taglio tecnico‐pratico, le tematiche fondamentali in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati personali. OGGETTO Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire le tematiche fondamentali in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati personali. La sicurezza dei dati personali costituisce l’ultimo approdo del cammino percorso, nell’arco di più di un secolo, dalla tutela della privacy. Nell’era digitale, infatti, non ha senso parlare di privacy senza fare riferimento alla sicurezza informatica. Si pensi alla complessa disciplina delle misure di sicurezza contenuta nel Codice sulla protezione dei dati personali – la quale ha dato vita ad un nuovo settore di assistenza legale ad imprese ed organizzazioni ‐ ed alla regolamentazione degli standard di sicurezza. Il laboratorio fornisce, quindi, agli studenti – mediante prove pratiche, come la redazione di modelli di documenti programmatici per la sicurezza dei dati personali – le basi metodologiche per affrontare lo studio di questi temi. Fondamentale è, da un lato, l’acquisizione delle categorie di riferimento della computer security, nonché di alcuni schemi concettuali e termini tipici della scienza informatica, dall’altro, lo studio della disciplina che l’incrocio tra sicurezza informatica e trattamento dei dati personali riceve negli ordinamenti statunitense, europeo ed italiano. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Gli studenti sostengono una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. Il materiale di base in parte verrà fornito dal docente, in parte verrà raccolto dagli studenti che avranno in questo modo la possibilità di mettere alla prova anche le proprie abilità nel campo della ricerca del materiale giuridico. TUTELA DELL'AMBIENTE NEL GOVERNO DELL'AGRICOLTURA: LA PROMOZIONE DELL'AGRO‐BIODIVERSITÀ NEL DIRITTO INTERNAZIONALE E NELLE POLITICHE COMUNITARIE 2° semestre‐ 2 crediti Dott. Eugenio Caliceti SCOPO Il laboratorio vuole evidenziare l’influenza che la promozione di interessi ambientali – riconosciuti a livello internazionale ‐ esercita sulla regolazione delle libertà economiche individuali e nelle politiche pubbliche comunitarie a sostegno dell’agricoltura. OGGETTO L’integrazione di considerazioni ambientali nel bilanciamento degli interessi che emergono nella governance dei processi di integrazione economica ‐ sia a livello internazionale, sia a livello regionale ‐ costituisce uno dei principali contenuti giuridici del principio dello sviluppo sostenibile. A livello internazionale la gestione sostenibile della biodiversità trova una propria specifica declinazione allorquando l’oggetto di tutela costituisca una risorsa potenzialmente utile per l’alimentazione e l’agricoltura. A livello comunitario il riconoscimento giuridico della bio‐diversità come valore dell’ordinamento può presentare due profili problematici. In primo luogo può emergere un conflitto tra la promozione della biodiversità e l’esercizio delle libertà economiche. In secondo luogo si possono evidenziare incoerenze sistematiche negli strumenti della Politica Agricola Comune (PAC), orientati contemporaneamente sia alla «modernizzazione» delle strutture produttive, sia alla promozione di una funzione socio‐ambientale dell’impresa agricola. Il laboratorio quindi vuole evidenziare la tensione e la sintesi tra il riconoscimento di specifici obiettivi di natura ambientale ‐ nati in ambito internazionale ‐ e l’evoluzione dell’ordinamento comunitario. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si articolerà inizialmente in lezioni frontali, necessarie per esporre i principali contenuti degli atti di diritto internazionale e comunitario ritenuti pertinenti. Si evidenzieranno successivamente i principali interessi per mezzo di una discussione partecipata di alcuni casi giurisprudenziali. Le opzioni politiche sottese alle politiche pubbliche agricole nazionali e regionali ‐ poste in essere in applicazione della disciplina comunitaria ‐ verranno evidenziate attraverso la comparazione di differenti Piani di Sviluppo Rurale (PSR). 136
CORPO DOCENTE DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Preside: prof. LUCA NOGLER Professori ordinari e straordinari ANTONIOLLI LUISA BAJONS ENA‐MARLIS BENACCHIO GIAN ANTONIO CARTA PAOLO CASONATO CARLO DE PRETIS DARIA FALCON GIANDOMENICO FLORENZANO DAMIANO FORNASARI GABRIELE MACERATINI RUGGERO MANZIN MAURIZIO MARCHETTI BARBARA MARINELLI MARINO MELCHIONDA ALESSANDRO NESI GIUSEPPE (fuori ruolo) NOGLER LUCA PASCUZZI GIOVANNI POLITI MAURO QUAGLIONI DIEGO SANTUCCI GIANNI SCARPONI STEFANIA TONIATTI ROBERTO ZUELLI FULVIO Professori associati ALI’ ANTONINO BUSETTO MARCELLO CAMASSA ERMINIA CASO ROBERTO CUSA EMANUELE FODELLA ALESSANDRO GOGLIO SILVIO LUGARESI NICOLA MAGGIONI PAOLO MIGLIETTA MASSIMO NATALINI CECILIA FRIDA PASQUINO TERESA PEDERZINI ELISABETTA SALOMONE RICCARDO SANTARONI MASSIMO SOMMAGGIO PAOLO 137
Ricercatori BACCAGLINI LAURA BIANCHIN LUCIA BORGONOVO DONATA BONINI SERGIO BORZAGA MATTEO BRUN STEFANIA CASSATELLA ANTONIO CORTESE FULVIO DANI MARCO DALLA BONTÁ’ SILVANA DI NICOLA ANDREA DI PAOLO GABRIELLA FRONZA EMANUELA IORIATTI ELENA IZZO UMBERTO LUISI NICOLA MAGLIARO ALESSANDRA MARCHETTO GIULIANO MENGHINI ANTONIA MURONI RAFFAELLA PERTILE MARCO PRADI ANDREA PUPPO FEDERICO ROSSATO ANDREA SARTORI FILIPPO SIMONATI ANNA WOELK JENS ZENDRI CHRISTIAN 138
Partecipano al Consiglio di Facoltà, in qualità di RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI, i Sig.ri: BELLIA ROBERTO, CANNONE ALICE, GUZZO ALBERTO, FRAPPORTI FRANCESCO, PERINI ANNA, PATRICE PRIMO, POLIMENI MICHELA, SCHIAVON ALVISE. Recapito rappresentanti degli studenti: [email protected] Gli studenti sono invitati ad utilizzare attivamente il servizio prestato dai loro rappresentanti sia attraverso la consultazione dell'apposita bacheca nell'ingresso della Facoltà sia con contatto diretto anche via e‐mail. PRESIDE: Prof. Luca Nogler PRESIDE VICARIO: Prof.ssa Barbara Marchetti CONSIGLIO DI PRESIDENZA:, Prof. Barbara Marchetti, Prof. Paolo Carta, Prof. Teresa Pasquino, Dott.ssa Elena Ioriatti. Partecipano alle riunioni del il Prof. Luca Nogler, e il Prof. Gianni Santucci Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche. COMITATO PARITETICO PER LA DIDATTICA: Prof. Marino Marinelli e la Dott.ssa Antonia Menghini, Alice Cannone, Michela Polimeni, Alvise Schiavon. Incarichi di Direzione: ‐ MASTER DI II LIVELLO IN STUDI AVANZATI DI DIRITTO EUROPEO E TRANSNAZIONALE: Prof. Giandomenico Falcon (Responsabili di area: Proff. Alì, de Pretis, Fornasari, Nogler, Santaroni) ‐ MASTER DI I LIVELLO IN DIRITTO DELLO SPORT: Prof. Alessandro Melchionda ‐ SCUOLA DI FORMAZIONE PER GLI ASPIRANTI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele Fornasari, Prof. Marino Marinelli ‐ SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI FORENSI: Prof.ssa Daria de Pretis (Membri del Consiglio Direttivo: Prof. Alessandro Melchionda , Gianni Santucci) Incarichi di Rappresentanza: ‐ COMITATO DEL PRESIDIO ITGM: Prof. Roberto Caso ‐ CONSIGLIO DI BIBLIOTECA: Prof. Paolo Sommaggio ‐ CODE ‐ JOINT EUROPEAN MASTER IN COMPARATIVE LOCAL DEVELOPMENT: Dott. Jens Woelk ‐ MASTER DI I LIVELLO IN POLITICHE DI GENERE: Prof.ssa Stefania Scarponi ‐ PROGETTI INTERNAZIONALI E PER PROGETTO “DOPPIE LAUREE”: Prof. Luisa Antoniolli - CENTRO INTERFACOLTÀ PER L'APPRENDIMENTO LINGUISTICO (CIAL): dott.ssa Elena Ioriatti Incarichi Speciali: ‐ PIANI DI STUDIO: Dott. Donata Borgonovo Rè ‐ SISTEMA ESSE3: Prof.ssa Elisabetta Pederzini ‐ PROGRAMMA ERASMUS/SOCRATES‐ECTS‐TSM: Dott.ssa Stefania Brun e Dott.ssa Silvana Dalla Bontà ‐ PROGRAMMA ERASMUS/MUNDUS: Prof. Carlo Casonato ‐ ORIENTAMENTO: Dott. Fulvio Cortese e Dott.ssa Laura Baccaglini ‐ STUDENTI DISABILI: Dott. Andrea Di Nicola ‐ TIROCINI PROFESSIONALI: Dott. Andrea Pradi (Ordini professionali, amministrazione della giustizia), con la collaborazione del Dott. Filippo Sartori (Banche e Imprese) e della Dott.ssa Alessandra Magliaro (Pubblica Amministrazione), Gabriella Di Paolo (Procura della Repubblica) ‐ FORMAZIONE DEI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele Fornasari – Prof. Marino Marinelli ‐ DIDATTICA A DISTANZA: Dott. Roberto Caso ‐ PROGETTO UNIVERSITA’ A COLORI: Dott. Jens Woelk ‐ PROGRAMMA DIRITTO E CINEMA: Prof.ssa Elisabetta Pederzini ‐ PROGETTO LINGUA E DIRITTO: dott.ssa Elena Ioriatti
‐ TRANSNSATIONAL LAW PROGRAM: dott. ssa Elena Ioriatti
Lauree honoris causa: Prof. Reinhard ELZE (1994) Prof. Rudolf B. SCHLESINGER (1994) Mons. Iginio ROGGER (2006) 139
VISITING PROFESSORS 2009‐2010 Diritto africano Prof. Tsegaye Ragassa , Università di Addis Abeba Diritto amministrativo dell’UE Prof. Paul Craig, University of Oxford Diritto cinese Prof. Xue Jun, University of Economics and Law, Wuhan Diritto comparato del lavoro Prof. Katsutoshi Kezuka, Chuo University Diritto comunitario del lavoro Prof. Isabelle Daugareilh, Université Montesquieu Bordeaux IV Diritto costituzionale comparato Prof. Joseph Marko, Karl –Franzens Universität Graz Diritto dei paesi di lingua tedesca Prof. Udo Reifner, Universität Hamburg Prof. Clemens Arzt, Fachhochschule für Verwaltung und Rechtspflege, Berlin Diritto internazionale Prof. Matthias Hartwig, Max Planck Institut für Völkerrecht – Heidelberg Diritto penale dell’informatica Prof. Oscar Morales Garcia, Università Oberta de Catalunya Diritto penale internazionale Prof. Ezequiel Malarino, Universidad de Buenos Aires Diritto privato romano (fondamenti del diritto europeo) Prof. Peter Gröschler, Johannes Gutenberg Universität Mainz Istituzioni di Diritto romano Prof. Christian Baldus, Universität Köln Diritto islamico Prof. Moussa Abou Ramadan, Birzeit University Diritto e genere Prof. Sylviane Colombo, University of Haifa Diritto comparato della proprietà intellettuale Prof. David Lametti, McGill School of Law, Montreal Diritto privato dell’informatica Prof. Laurent Manderieux, OMPI, Organisation mondiale de la propriété intellectuelle VISITING DI ATENEO Prof. Christian Joerges (Università di Brema, Zentrum für Europäisches Rechtspolitik‐ZERP) Prof. John Alois Vervaele (University of Utrecht) Prof.ssa Radhika Rao (University of California, Hastings College of the Law) CATTEDRA FULBRIGHT 2009‐2010 Prof. Post David Gordon ‐ Professor of Law, Temple University, Beasley School of Law, CHIARA FAMA 2009‐2010 COMPARATIVE CONSTITUTIONAL JUSTICE Prof. Wojeciech Sadurski, University of Sidney 140
LE TESI DI TRENTO Le Tesi di Trento sono un manifesto culturale sulla scienza della comparazione giuridica elaborato nel 1987 da un circolo di autorevoli comparatisti (F. Castro, P. Cendon, A. Frignani, A. Gambaro, M. Guadagni, A. Guarnieri, P. G. Monateri, R. Sacco) alcuni dei quali già docenti della Facoltà di Trento. La conoscenza e la comprensione delle Tesi agevola gli studenti ad apprezzare il significato e il valore dei numerosi insegnamenti comparatistici e alla vocazione internazionale della Facoltà. 1ª Tesi La comparazione giuridica, intesa come scienza, mira in modo necessario alla migliore conoscenza di dati giuridici. Compiti ulteriori ‐ ad esempio la promozione del modello legale o interpretativo migliore ‐ meritano la più grande considerazione, ma rappresentano un fine solo eventuale della ricerca comparatistica. 2ª Tesi Non esiste scienza comparatistica senza misurazione delle differenze e delle identità che intercorrono fra i vari sistemi giuridici. Non si fa scienza comparatistica finché ci si limita agli scambi culturali o all'esposizione parallela delle soluzioni esplicitate nelle diverse aree. 3ª Tesi Il comparatista rivolge la sua attenzione ai vari fenomeni della vita giuridica realizzati nel passato o nel presente, considera le stesse proposizioni giuridiche (fra cui gli atti del legislatore e del giudice, e le definizioni del dottrinario) come fatti storici, e tende ad accertare ciò che è realmente accaduto. In questo senso, la comparazione è una scienza storica. 4ª Tesi La conoscenza dei sistemi giuridici in forma comparativa ha il merito specifico di controllare sia la coerenza dei formanti presenti in ogni sistema giuridico, sia gli elementi che compongono e determinano i singoli contrapposti formanti. In particolare, essa controlla la coerenza fra le regole operazionali presenti nel sistema e le proposizioni teoretiche elaborate per rappresentare le regole operazionali. 5ª Tesi La conoscenza di un sistema giuridico non è monopolio del giurista appartenente al sistema. Al contrario, il giurista appartenente al sistema dato, se da una parte è favorito dall'abbondanza di informazioni, sarà però particolarmente impacciato dal presupposto che gli enunciati teoretici presenti nel sistema siano pienamente coerenti con le regole operazionali del sistema considerato. 141
PRESIDIO SERVIZI INFORMATICI, TELEMATICI E MULTIMEDIALI Comitato locale: Presidente: Prof. Roberto Caso e‐mail: [email protected] Prof. Luca Nogler Rappresentante del Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza Preside della Facoltà di Giurisprudenza Prof. Gianni Santucci Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche e‐mail: [email protected] Prof. Nicola Lugaresi Rappresentante del Consiglio del Dipartimento di Scienze Giuridiche e‐mail: [email protected] Ing. Giuseppe Chiasera Responsabile Tecnico e‐mail: [email protected] e‐mail: [email protected] Personale: Ing. Giuseppe Chiasera Responsabile Tecnico e‐mail: [email protected] Dott.ssa Arianna Dorigatti Assistente elaborazione dati (banche dati) e‐mail: [email protected] Sig. Giuseppe Oss Assistente elaborazione dati e‐mail: [email protected] Sig. Albert Tyszkiewicz e‐mail: [email protected] Assistente elaborazione dati Il Presidio, attivato nel 1996, svolge il compito di implementare e diffondere l'utilizzo di strumenti telematici a fini didattici e di ricerca all'interno della Facoltà di Giurisprudenza e del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Persegue l'obiettivo di sensibilizzare gli utenti, sia docenti che studenti, sulle opportunità offerte dai sistemi di archiviazione, reperimento dati e comunicazione in forma elettronica. In particolare, allestisce per gli studenti servizi sostitutivi o aggiuntivi ad impatto tecnologico volti ad agevolare l'assolvimento dei normali adempimenti connessi all’attività didattica, ovvero a consentire l'accesso, organizzato secondo precise modalità e tempi di collegamento, alle banche dati giuridiche, rispetto cui intende promuovere specifici corsi di addestramento. Supporta le segreterie di Facoltà e Dipartimento, nella gestione delle funzionalità del sito Web. Il sito “Jus” promuove oltre alle iniziative istituzionali, una serie in espansione di luoghi virtuali di particolare interesse giuridico. Pubblica periodicamente un Notiziario reperibile nella sezione del sito dedicata al Presidio (http://www.jus.unitn.it/presidio/home.html). Il Presidio inoltre mette a disposizione degli studenti appositi spazi su di un server di rete dedicato per l’archiviazione personale, accessibile dalle postazioni delle aule informatiche. Coordina e supporta i progetti informatici proposti dagli studenti che siano ritenuti meritevoli di attuazione da parte della Facoltà e del Dipartimento. Un servizio ulteriore è la trasmissione in diretta internet degli eventi pubblici (convegni, conferenze, seminari) della Facoltà e del Dipartimento (i rispettivi links sono promossi di volta in volta in home page) e i relativi contributi trovano successivamente collocazione nell'archivio audiovisivo on line (http://www.jus.unitn.it/services/arc). Il Presidio gestisce le due aule informatiche della Facoltà (70 postazioni multimediali) con accesso internet e fruizione di banche dati giuridiche offerte dalla Facoltà direttamente o attraverso il sistema online della Biblioteca d’Ateneo. Garantisce la copertura wireless negli spazi comuni della Facoltà, nelle aule, negli studi, nelle sale lettura. Nelle aule inoltre sono a disposizione prese dati ed elettriche per la connessione wired alla rete d’Ateneo con portatile personale e credenziali Unitn (Esse3). Sul sito è disponibile una brochure informativa per le modalità di connessione. Il Presidio cura e sviluppa i punti video informativi per i servizi agli studenti. 142
RECAPITI DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Ufficio di Presidenza Preside: prof. Luca Nogler Facoltà di Giurisprudenza ‐ via Verdi 53 ‐ 38122 Trento tel. 0461 881806 – fax 0461 881865‐76 e‐mail: presidenza [email protected] Gabinetto di Presidenza Sig.ra Rosa Alba Fiorellini Assistente al Preside tel. 0461 881807 – fax 0461 881865 ‐ 76 e‐mail: [email protected] Dott.ssa Loredana Giacomelli Assistente alla didattica tel. 0461 883818 – fax: 0461 881876 e‐mail: [email protected] Sig.ra Cinzia Chini tel. 0461 881867 e‐mail: [email protected] Sig.ra Fabia Poggini tel. 0461 881808 e‐mail: [email protected] Sig.ra Ivonne Ronz tel. 0461 881873 e‐mail: [email protected] fax 0461 881865 Portineria della Facoltà Via Verdi n. 53 Sig. Giorgio Faitelli (coordinatore Ateneo) tel. 0461 883808 e‐mail: [email protected] Sig. Marco Bonetti (coordinatore CLA) tel. 0461 881817 e‐mail: [email protected] Staff tel. 0461 881818/20 e‐mail: [email protected] fax 0461 881899 Sig.ra Cinzia Pisetta Sig.ra Ana Lucia dos Santos Wilson Sig. Giorgio Huber ALTRI RECAPITI UTILI CENTRO INTERFACOLTÀ PER L'APPRENDIMENTO DELLE LINGUE via Verdi 8, tel. 0461 – 883460 e‐mail: [email protected] Presidio Didattico della Facoltà di Giurisprudenza via Inama n. 1, 38100 Trento (tel. 0461 88 2170 – 2173 – 2174 – 2175) e‐mail: [email protected] 143
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Guida Specialistica 2009-10 - Università degli Studi di Trento