ANNO XLVII - N. 8
Martedì 14 Agosto 2007
€ 1,50
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Aderente € 17,50 - Socio Aderente Sostenitore oltre € 20,00 - Socio Effettivo € 20,50 - Socio estero € 22,00
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Avvistamento S. Anna: concerto, sfilata, rito sacro VAL D’OLIVO E VILLA FLORA
Abbiamo appreso da “La la vicenda, la lettera diretta al
La festa di S. Anna è entrata presentato un programma di
incendio
nel cuore degli Alassini e dei canti polifonici. Diretta dal Stampa” e dal “Secolo XIX” del Sindaco di Alassio datata 26
1° Agosto u.sc. che, contraria- Luglio u.sc., allo stesso conse-
Il 15 Luglio u.sc., si è iniziato
l’importante servizio di avvistamento incendio, un buon avvio,
grazie ai membri delle Associazioni più sensibili all’ambiente ed all’amore per la propria
città. La siccità continua e le
previsioni del tempo poco favorevoli aumentano il pericolo.
Pertanto ci auguriamo che anche altri concittadini, iscrivendosi come volontari, sentano la
necessità di partecipare a questo servizio, colmando le lacune
che da tempo lamentiamo.
Riteniamo che restare qualche
ora all’aria buona e con un panorama splendido come il nostro possa essere utile e persino
appagante.
A.V.A.
Per informazioni telefonare:
A.V.A. 0182-643937 oppure:
Comando di Polizia Municipale
0182 645555
turisti come l’evento liturgico
che risveglia il sentimento re-
prof. Giovanni Puerari, accompagnata al piano dal mae-
Un momento della cerimonia. (FOTO HALL ROMANISIO)
ligioso in un periodo di forti
distrazioni e che offre occasioni di iniziative culturali e
folkloristiche. Nella chiesetta
del quartiere, costruita in epo-
stro Aldo Giardini e presentata dal prof. Tommaso Schivo,
la corale ha interpretato alcuni brani freschi di preparazione, come Signore delle Cime,
Trasformazioni
alberghiere
Ancora una volta dobbiamo
intervenire per una questione
importante che sta a cuore a
molti Alassini; abbiamo infatti
appreso che altri alberghi si apprestano ad ottenere la trasformazione in civili abitazioni.
Ci auguriamo che il Consiglio
Comunale nel suo insieme, prescindendo dai vari schieramenti, ed in particolare il Signor
Sindaco , al quale il 9 maggio u.s.
abbiamo inviato una petizione
segnalando la sempre più impellente necessità di recuperare e disporre di abitazioni
dall’edilizia convenzionata,
operino nell’interesse dei cittadini Alassini con particolare riferimento alle giovani famiglie
che sono la garanzia del nostro
domani; evitando nel possibile
speculazioni edilizie con il frazionamento di immobili importanti in minialloggi destinati a
seconde case dormitorio per i
turisti del sabato/domenica.
Già sappiamo che i nostri
Amministratori messi di fronte
a queste problematiche ci risponderanno
“CARI SIGNORI, GUARDATE
CHE LA NORMATIVA URBANI(continua a pagina 2)
MOSTRE
Sala Carletti
dal 16 al 30 agosto
espone il pittore
Giorgio
Bernardinelli
dal 1° al 15 settembre
espone il pittore
Umberto Zullo
mente a quanto deliberato all’unanimità dal nostro Consiglio
Comunale del 22 Marzo u.sc.,
che nella definizione della causa vertente tra il nostro Comune
e l’A.S.L. N. 2 Savonese e la Regione Liguria, il complesso
ospedaliero denominato Val
D’Olivo e la adiacente Villa
Flora, entrambi con destinazione sanitaria, sarebbero stati
esclusi pretestuosamente dalla
transazione dalla A.S.L. Savonese, con la scusa che il complesso Val D’Olivo, seppur acquistato dal nostro Comune, sarebbe
stato in seguito permutato con
l’immobile del vecchio Ospedale, demolito ed in oggi divenuto
Piazza Pacini. Poiché l’articolo
de la “Stampa” dichiarava che
l’Avv. Claudio Bottelli avrebbe
indotto l’opposizione Consigliare alassina a proporre all’Amm.ne Comunale una interrogazione in merito, abbiamo ritenuto di rivolgerci direttamente al
predetto Avvocato, che tutela
gli interessi del nostro Comune
nella causa sopraindicata.
La questione è di estremo interesse per tutta la collettività
alassina e per questo, l’A.V.A.
che ne interpreta gli interessi e
le aspettative,ritiene indifferibile pubblicare, a chiarimento del-
gnata a mani e depositata al protocollo del Comune il 30 luglio
u.sc. scritta dal difensore del
Comune Avv. Claudio Bottelli.
Per completezza di informazione pubblichiamo di seguito il
testo della suddetta lettera.
Studio Legale Avv. Claudio Bottelli
Via Dante 138/ - 17021 Alassio (Sv)
tel. Fax 0182 644860
Alassio, 26/07/2007
Ill. mo Signor Sindaco
Alassio
Faccio seguito al recente incontro con Te e da quello precedente con il dott. Passini sull'argomento “proposta di transazione nella causa Comune di
Alassio/A.S.L. Savonese/Reg.
Liguria,” dopo che sono stato
messo al corrente del diniego da
parte della A.S.L. di comprendere
tra gli immobili pertoccandi al nostro Comune il complesso VaI
d’Olivo e la Villa Flora.
Premetto che, nella mia qualità
di avvocato, non intendo sindacare alcuna decisione assunta in
sede politica, limitandomi ovviamente ad adempiere al mandato
che mi è stato affidato.
(continua a pagina 2)
PROTEZIONE CIVILE
Confraternita di Santa Caterina. (FOTO HALL ROMANISIO)
ca relativamente recente rispetto alle altre chiese della
città, oltre al tradizionale triduo in onore della santa celebrato da mons. Angelo de Canis, il giorno 23 luglio la Cappella Musicale S. Ambrogio ha
Maria Lassù, Mio Dio che Mattino e La Strada e ha ripreso anche alcune perle del suo repertorio, quali Dal tuo stellato
soglio, Signore dal tetto natio,
(continua a pagina 2)
PARCHEGGI DI PIAZZA STALLA
Riceviamo per conoscenza e pubblichiamo
Al Sig. Presidente della Giunta
Regionale – 16100 Genova
Al Sig. Presidente della Provincia di Savona - 17100 Savona
All'Onorevole Soprintendenza per i Beni Ambientali ed
Architettonici della Liguria 16126 Genova
Alla Responsabile della Sezione Alassina di Italia Nostra
Signora Carla Fazio - 17021
Alassio
Al Sig. Segretario Provinciale
del Partito dei Verdi - 17100 - Savona
Siamo un gruppo di cittadini
di Alassio (molti dei quali residenti da generazioni) e vogliamo denunciare alle autorità regionali e provinciali lo scempio
del verde pubblico e la cementificazione progressiva di cui è vittima la nostra bella città da parte dell’attuale amministrazione
comunale guidata dal sindaco
arch. Melgrati.
Abbiamo dovuto assistere,
in questi ultimi anni alla deturpazione del verde collinare di
cui hanno preso il posto centinaia di costruzioni e di box-au-
to. Abbiamo dovuto contemplare con dolore il rifacimento
delle principali piazze con il taglio indiscriminato di alberi, e,
terminati i lavori, con la loro
sostituzione con vasche di cemento e piccole piante che
sembrano di plastica. Ed ora
l’ultimo insulto al verde pubblico. Si progetta di costruire in
piazza Stalla (l’ultimo spazio
verde della parte est della città)
una serie di vari piani interrati
di box-auto, con il taglio definitivo di decine di piante ed alberi, e con la visione, al termine
dei lavori,di un bel cubo di cemento emergente dal suolo per
m.1,90 o per m. 3 (a seconda di
quale variante di progetto
verrà approvata). Il tutto per costruire box auto per la maggior
parte privati, che saranno acquistati dai proprietari. delle seconde case (visti gli alti prezzi di
mercato) e usati per poche decine di giorni all’anno, con nessun
beneficio né per i residenti né
per il “turismo mobile” come si
può vedere già ora, in ogni fine
(continua a pagina 2)
In data 17.7.2007 si è tenuta
presso la Sala Consiliare del
Comune di Alassio la periodica
riunione del Comitato Comunale di Protezione Civile, alla
presenza dell’Assessore alla
Protezione Civile dott.ssa Zavaroni, del funzionario della
Prefettura di Savona dott. Di
Giovanni, del funzionario
dell’Ufficio Protezione Civile
della Regione Liguria geom.
Castagni, del responsabile del
Volontariato di Protezione Civile del Comprensorio di Ponente geom. Naso, del responsabile del Volontariato di Protezione Civile del Comune di
Alassio sig. Caviglia, del Presidente della Vecchia Alassio
sig. Cavedini, del Geologo dott.
Alessandro Scarpati, del Segretario Comunale dott. Passini e dei Dirigenti del Comune
di Alassio.
L’incontro è stato l’occasione
per la presentazione a Regione
Liguria e Prefettura di Savona
del lavoro realizzato negli ultimi
due anni in materia di Protezione Civile, a partire dalla data di costituzione del Comitato
Comunale, che ha consentito di
organizzare la “macchina” di ge-
stione dell’emergenza secondo
ruoli e procedure codificate a
seconda dei diversi rischi territoriali.
Argomento principale in discussione è stato l’organizzazione dell’importante esercitazione comunale di protezione civile che si terrà ad Alassio.
Sarà simulato un forte evento
sismico, di intensità paragonabile al terremoto che ha colpito
la Riviera Ligure nel febbraio
del 1887, mentre verranno coinvolte tutte le componenti che
costituiscono il sistema comunale di protezione civile, tra cui
i gestori dei servizi essenziali
(Enel, SCA, Camuzzi, ecc.) ed il
Volontariato di Protezione
Civile della Comunità Montana
Ingauna.
Obbiettivo dell’esercitazione sarà quello di testare le risposte della struttura comunale di emergenza di fronte ad un
evento estremamente critico,
quale un terremoto, nonché di
sensibilizzare la popolazione
nei confronti di un rischio che,
purtroppo, non è così “remoto”
come comunemente viene considerato.
A.S. per A.V.A.
Madonna delle Grazie
Sabato 8 settembre 2007
Ore 8.30 Santa Messa
Ore 17.30 Processione e Santa Messa
Domenica 9 settembre - Ore 21.15
CONCERTO PIANISTICO
Angolo
di
Daniele La Corte
A due passi
dal baratro
In questi giorni le statistiche
subiranno sicuramente un’impennata. Magra soddisfazione
perché agosto è sinonimo di pienone, di “tutto esaurito”, della
solita calca e confusione. Al tirar
delle somme, come sempre, si riparlerà di crisi, di cassetti vuoti,
di turisti che ormai scelgono altri lidi per trascorrere il classico
periodo di vacanza estiva.
Passano gli anni e la congiuntura
negativa si fa sempre più pressante. Ad alberghi che ristrutturano, a imprenditori che rinvestono per migliorare le loro
aziende ricettive, corrisponde
almeno il doppio di coloro che
hanno scelto di trasformare gli
alberghi in appartamenti. Ormai,
da troppi anni, le regole su cui si
basa l’industria delle vacanze, almeno per Alassio, sono andate a
farsi benedire. La politica della
seconda casa ha preso il sopravvento lasciando spazio soltanto
al mordi e fuggi dei week end.
Qualcuno, basando tutto sulla
cultura del guadagnare in fretta,
senza pensare al futuro, ha ridotto questa città in uno stato di
precarietà tale che nel giro dei
prossimi vent’anni potrebbe
portare al tracollo. Le categorie
economiche, ma anche le organizzazioni sindacali dei lavoratori, devono intervenire, far sentire, forte, la loro voce per analizzare, per passare questa particolare, quanto grave, situazione al
microscopio. Occorre programmare, risanare tutti insieme senza lasciare nulla al caso. Sfuggiamo i troppi che scelgono l’improvvisazione senza rendersi
conto che il baratro è vicinissimo. Servono interventi in grado
di cambiare radicalmente il modo di amministrare il bene di tutti. Dai gestori degli stabilimenti
balneari ai pochi albergatori rimasti, dai proprietari di bar e ristoranti ai titolari di negozi di alimentari, deve esserci sforzo comune in grado di rimarginare la
ferita apertasi in maniera così
profonda nella nostra economia.
L’associazionismo deve ricostituirsi, diventare ancora forza
trainante, pilastro del lavorare
insieme. Manca il dialogo, la partecipazione. Non esiste più confronto e ciò impedisce la crescita democratica, ma anche la costruzione di fondamenta forti in
grado di sopportare il peso dello
sconquasso. In pochi tirano le fila e altrettanto in pochi contrastano situazioni non consone alla ripresa. Sembra quasi che la
maggioranza agisca anche da
opposizione tenendo così in pugno la realtà di tutti i giorni pilotando ogni cosa. I partiti politici
sul territorio sono dominio soltanto di una parte. Gli altri pare
si siano eclissati con molti dei loro leader messi da parte perché
sfibrati, amareggiati o passati, in
forza, con il “nemico”. La tavola
imbandita attira, fa gola agli ingordi di poltrone e gettoni. C’è
troppa gente che al bene della
collettività preferisce sostituire
il proprio, al solo scopo di collocarsi in posizione di privilegio.
Occorre reagire, fare anche la
voce grossa, prima che sia troppo tardi. L’unica certezza è che
gli assetati di potere trovano
sempre l’accordo al momento
giusto. Fanno finta di litigare,
poi, come i ladri di Pisa, tornano
a operare insieme.
2
«L’ALASSINO»
Martedì 14 Agosto 2007
FESTA DI SANT’ANNA (segue dalla prima pagina)
VAL D’OLIVO E VILLA FLORA (segue dalla prima pagina)
La Vergine degli Angeli. Il concerto
è risultato piacevole e soprattutto
intonato al momento liturgico, alla sacralità dell’evento. Gianni
Gollo con il suo flauto ha creato
un’atmosfera di serena concentrazione spirituale.
La sera del 25 luglio il borgo
Barusso è stato rallegrato dalle
note della banda cittadina. Lungo
il budello, in mezzo ai turisti che
ascoltavano compiaciuti e curiosi, tra i negozi sfavillanti di luci e
colori sono sfilati i musicanti. Le
loro marce allegre e ritmate hanno attirato numerosi ascoltatori e
hanno dato un tono di festa alla vigilia del grande evento.
Grazie alla perfetta organizzazione, che ha visto come protagonisti in particolare la Confraternita di Santa Caterina, la sig.ra
Nuccia Nattero e tutti gli Amici del
Borgo Barusso, la festa di Sant’Anna ha avuto uno svolgimento perfetto. La processione, impreziosita dal luccichio dei Cristi di numerose confraternite, dagli interventi della banda musicale e dalla presenza delle autorità cittadine, è
stato il momento suggestivo della
manifestazione. Un numero straordinario di fedeli lungo il budello
Ritengo però atto doveroso da
parte mia sia come difensore
e la passeggiata ha assistito, anche un po’ curioso, all’avvenimento, si è attardato a contemplare
l’immagine della Santa e ha fermato negli strumenti digitali gli attimi
più significativi. Sulla piazza
Paccini durante la S. Messa celebrata dal canonico Bruno Scarpino e solennizzata dalla Cappella
Musicale S. Ambrogio, i fedeli accorsi intorno all’altare hanno potuto constatare con un certo stupore che anche le autorità cittadine si sono rivelate parte attiva del
rito sacro ora con la lettura dei
brani della Bibbia ora durante la
processione offertoriale. Un tempo i responsabili della vita cittadina, i consoli, i consiglieri e il podestà, litigavano per portare le aste
del baldacchino e per occupare i
primi posti in chiesa.
Anche quest’anno un evento liturgico importante, la festa di S.
Anna, madre di Maria, ha coinvolto come in passato la sensibilità
religiosa degli Alassini e dei turisti, accorsi in massa nella suggestiva atmosfera della sera, e ha dimostrato che esiste ancora un forte legame alla tradizione genuina e
alla storia locale.
Giovanni Puerari
PARCHEGGI IN PIAZZA STALLA (segue dalla prima pagina)
settimana, quando le strade sono
intasate, i parcheggi privati in parte vuoti (e in parte ancora inven-
duti), e il turista di passaggio non
sa dove parcheggiare. Vogliamo
terminare ricordando che piazza
Stalla proviene da un lascito generoso della famiglia Morteo ad
una locale e benemerita Società di
Mutuo Soccorso, e che l’obiettivo
del donatore era quello del mantenimento del verde pubblico.
Ci permettiamo di segnalare
quanto sopra affinché le Autorità
Regionali e Provinciali interven-
gano per quanto di loro competenza per impedire questo ulteriore danno alla collettività.
Cordiali saluti
(Seguono centinaia di firme e
siamo in grado di raccoglierne
mille altre!)
degli interessi del Comune sia come
cittadino esprimere le mie perplessità sulla nuova posizione assunta
dalla A.S.L. Savonese, la quale, pretestuosamente, per il fatto della esistenza, dichiarata dopo oltre 12 anni di causa, di un atto da cui risulterebbe che il complesso ospedaliero
nostro è stato oggetto di una pennuta con la pregressa dirigenza ospedaliera.
La mia esperienza professionale
mi insegna che, allorquando si trattano transazioni di cause pendenti,
si prescinde da ogni e qualsiasi ragione di merito delle stesse e si cerca una via di intesa per eliminare le
ragioni stesse del contendere.
Mi pare tra l’altro che il Consiglio
Comunale Alassino il 22.3.2007 abbia deliberato l’ipotesi transattiva
che preveda da parte dell’A.S.L. 2
Savonese di. “non avere nulla, da
pretendere...sul complesso immobiliare ‘Val d’Olivo’, che comprende oltre l’immobile vero e
proprio, destinato a nosocomio
R.S.A., anche la pertinenza - già
Villa Flora - ... ”.
Già nello stesso atto di citazione
introduttivo della causa de qua si
deduceva che il complesso VaI
d’Olivo fino a quando fosse durata la
sua destinazione sanitaria, sarebbe
rimasto nella disponibilità e nel possesso dell’Azienda Sanitaria, fermo
restando che, cessando tale destinazione, l’intero complesso sarebbe
ritornato in proprietà e disponibilità
del nostro Comune.
Ritengo che oggi non si dovrebbe,
senza discutere in tutte le sedi, accettare l’imposizione dell’A.S.L., alla
quale si dovrebbe pur anche ricordare che la collettività alassina per il
servizio reso dall’ente denominato
“Alassio Salute”, è onerata nei confronti della A.S.L. Savonese di oltre
26.000,00 euro l’anno per il corrispettivo locatizio. Riterrei che questo encomiabile servizio reso alla
cittadinanza ed agli ospiti potrebbe
trovare ancor più conveniente sede
nel futuro negli ampi spazi ad hoc
attrezzati del nostro Val d’Olivo.
Riterrei inoltre di riflettere sul fatto
che, in un domani prossimo futuro,
l’amministrazione comunale del momento, ritenuta la esistenza della
pubblica necessità, potrebbe ricorrere alla procedura di espropriazione.
Tutte queste ragioni ed altre di intuitiva evidenza ritengo dovrebbero
essere espresse alle controparti in
causa, prima di subire passivamente le altrui pretese che si fondano
soltanto sul famoso atto di permuta,
del quale - ripeto - in oltre dodici anni di causa nessuno ha mai proposto
simile eccezione pretestuosa.
Inoltre, ritengo che si potrebbe far
valere anche la possibilità che su
quel complesso, anche in un domani, il Comune di Alassio potrebbe imporre la costituzione di un vincolo
urbanistico (potrebbe diventare una
scuola, un edificio per ricerche marine, ecc...).
Ho ritenuto mio preciso dovere
esprimerTi, sia come difensore del
Comune che come cittadino - ripeto il mio pensiero, libera l’amministrazione da Te presieduta di tenerne
conto o meno.
Ti chiedo scusa per il tempo che
Ti sottraggo nel considerare quanto
sopra e con l’occasione Ti porgo i
miei più cordiali saluti.
Claudio Bottelli
L’A.V.A. non ha che da dichiararsi completamente d’accordo con
l’assunto dell’Avv. Claudio Bottelli,
il quale ci ha dichiarato di non essere stato minimamente il suggeritore
dell’iniziativa della minoranza
Consigliare, la quale avrà potuto liberamente prendere visione della
lettera depositata in Comune.
Noi aggiungiamo inoltre che l’attuale Ospedale Val D’Olivo potrebbe, in un prossimo futuro, essere
degna sede di un ricovero per gli anziani indigenti della nostra collettività, tenuto conto anche del fatto
che l’intero ultimo piano dell’immobile è chiuso e non usufruito.
Riterremmo che esista l’utilità
pubblica di destinare a tale scopo almeno parte dell’edificio, senza dover mandare i nostri vecchi in ricoveri fuori comune. Ciò risponde anche allo spirito di quei munifici donatori che, a tale scopo, hanno lasciato tutti i loro averi a favore della
collettività alassina meno fortunata.
Se dovesse prevalere la pretestuaria imposizione dell’A.S.L.
Savonese, a parte l’affronto alla memoria dei tanti benefattori alassini,
è di facile intuizione concludere che
nessun privato in futuro regalerà alcunché alle collettività che corrono
il rischio di essere beffate.
Per questo l’A.V.A. ritiene utile
informare i lettori de “L’Alassino” e
rivolgere un accorato appello alle
Istituzioni Pubbliche, il cui unico
scopo dovrebbe essere il benessere
del popolo e non il lucro affinché la
transazione dell’annosa causa si
conclude secondo la decisione del
nostro Consiglio Comunale del 22
marzo u.sc.
A.V.A.
IN BREVE, AI NOSTRI
AMMINISTRATORI
SEGNALIAMO CHE…
RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A.
Una lagnanza da sottolineare
Ci hanno segnalato ed abbiamo appurato che le sponde della
strada panoramica di San Bernardo, dalla Puerta del Sol sin quasi alla Crocetta sono state irrorate dal diserbante, fatto che aumenta il pericolo di incendi. Le erbacce suddette vanno, invece,
tagliate con decespugliatore, in quanto l’erba alta e secca, non
tagliata alla radice, è pericolosa. Inoltre non poche piante di
mandorlo sono seccate: a chi il merito di tanta incuria?
•••
Ci segnalano che la Soc. CONICOS ha ristretto la careggiata di Via
Virgilio. Siamo curiosi di sapere se detta via è di proprietà Comunale o
di Villa Bice.
•••
Inquietanti, continue ed insistenti ci giungono voci che la bellissima scarpata con oleandri che dal passaggio a livello di levante va verso ponente verrà distrutta per far posto ai parcheggi.
Che servano parcheggi per auto, specie nei giorni festivi è indubbio, ma distruggere un tale patrimonio di bellezza ci pare
veramente inammissibile. Alassio offre a chi arriva da Albenga
un bel biglietto da visita fiorito e verde tutto l’anno. Ci auguriamo siano solo chiacchiere e non verità Sappiamo che c’è un
progetto per fare un parcheggio dopo il passaggio a livello verso Albenga nei terreni che una volta erano coltivati dai ferrovieri, perché non si fa di tutto per utilizzarli al meglio, dato che
oggi sono totalmente incolti?
•••
Queste cose succedono… solo ad
Alassio…
Ci comunicano
(con tanto di fotografia) che in Regione Bellorina è
stato chiuso con un
cancello un pubblico passaggio per
Costa Lupara!
Con grande disagio per chi scende,
arrivato al fondo
della strada si trova obbligato a tornare indietro.
Come possiamo
tutelarci da queste
sopraffazioni in
modo urbano? Non
crediamo sia il caso di ritornare al
Far West.
TRENITALIA
CHIUSURA BIGLIETTERIA
Comune di Alassio
Oggetto: Chiusura biglietteria.
Alassio, 02.07.2007
Ancora una volta, con grande disappunto, ho dovuto riscontrare
l’improvvisa chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria di
Alassio.
Questa situazione, già di per sé
grave, diventa scandalosa, indecente ed intollerabile se, come nei giorni
scorsi coincide con l’inizio della stagione estiva, arrecando notevoli danni all’utenza, soprattutto turisti.
Inoltre molte persone, vedendo la
biglietteria chiusa, imputano il disservizio al Comune e protestano con
l’Amministrazione Comunale. Io non
sono più disposto a condividere, anche se erroneamente, responsabilità
che sono di altri ed essere coinvolto
nell’inefficienza delle Ferrovie.
Chiedo, pertanto, un sollecito intervento per porre fine a questa situazione inaccettabile per la Città di
Alassio che, in estate raccoglie un
gran numero di turisti che la trasformano in una grande Città.
Viene fatta promozione, in collaborazione con le Categorie ed
Associazioni alassine, puntando anche sull’uso del treno per evitare ingorghi sulle strade e per bypassare la
carenza di posti auto, ma, se da una
parte i turisti scelgono di venire in
treno ad Alassio, dall’altra devono fare spesso i conti con la biglietteria
chiusa creando non poco disappunto e malumore.
Se la chiusura è determinata dalla
carenza di personale si chiede di
provvedere a nuove assunzioni, almeno a tempo determinato.
Se invece, per le ristrettezze economiche, non sono possibili nuove
assunzioni e visto che il servizio deve essere garantito ai residenti ed ai
turisti, si propone di procedere come le Forze dell’Ordine che provvedono con delle aggregazioni, trasferendo durante i mesi estivi personale dalle grandi Città che si spopolano
alle località turistiche che invece si
popolano.
Spett.le Trenitalia
Direzione Generale Liguria
Commerciale – Sig. Clemente
Via Andrea Doria, 5
16126 GENOVA
e.p.c.
Al Sig. Ministro Trasporti
Alessandro Bianchi
Piazza Croce Rossa, 1
00187 ROMA
Il parcheggio di Piazza Stalla in mezzo agli alberi.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Spettabile Direttore de
L’Alassino,
lungi da me il desiderio di innescare un meccanismo di repliche e
contro repliche che può solo annoiare, mi trovo tuttavia costretto a
scriverLe perché mi è sembrato
quantomeno inusuale e poco elegante trovare, su L’Alassino del mese di Luglio, al fondo della mia lettera in cui parlavo delle Società
Comunali, già bella e pronta una
acidula replica a sfondo unicamente personale del signor La Corte.
Nel suo vaniloquio il signor La
Corte parla di ricerca di posti remunerati a sinistra e a destra ma
forse mi scambia per qualche suo
soda1e, infatti le cariche che ho ottenuto sono passate tutte attraverso il voto popolare, ché, io, ho
avuto il coraggio di affrontare e al
termine dei miei mandati mi sono
ritirato totalmente a vita privata
senza cercare niente da nessuno.
Non pensavo, poi, che per avere
spazio nei dibattiti, riguardanti la
comunità alassina, che si svolgono
sulle vostre pagine occorresse
preventivamente presentare il Modello 740 o il Libretto di Lavoro,
comunque il signor La Corte per
avere informazioni sul mio lavoro
potrà rivolgersi direttamente al
mio commercialista, lo Studio
Braida, che è autorizzato a fornir-
gli tutte le delucidazioni che potranno servirgli per mettersi l'animo in pace.
Ma non pensi, spettabile Direttore, che anche nel loro livore le
parole del signor La Corte non siano state utili ad un mio arricchimento culturale, mi hanno infatti
consentito di riflettere sulla stranezza della lingua italiana e del suo
vocabolario che talvolta per descrivere alcune cose offre una miriade di termini e altre volte se la
cava con una parola sola, come nel
caso del termine “giornalista” parola che deve fare i salti mortali
per descrivere un universo che
partendo dai Montanelli arriva fino ai La Corte.
Al Sig. PRESIDENTE Regione Liguria
Claudio Burlando
Piazza De Ferrari, 1
16121 GENOVA
Al Sig. PREFETTO
Nicoletta Frediani
Piazza Saffi, 1
17100 SAVONA
TRASFORMAZIONI
ALBERGHIERE
(segue dalla prima pagina)
N.D.R.
Il dott. Daniele La Corte è titolare di una rubrica fissa e pertanto
parte integrante della redazione. È
logico che conosca in anticipo i
contenuti dell’Alassino.
STICA VIGENTE LO PREVEDE E
CONSENTE”; è però anche vero
e sacrosanto che chi ci amministra dovrebbe, per un obbligo
morale se non giuridico nei confronti dei propri elettori e dei
cittadini tutti, cogliere certe lamentele ripetute sino alla nausea e con l’indiscusso potere
politico che appartiene loro, interpretare la norma mettendo
dove occorre dei “paletti o limitazioni” dimostrando così
all’impotente cittadino di aver
saputo ascoltare.
Dire sempre di SÌ lasciando
fare di tutto a TROPPI non sempre è un comportamento democratico.
A.V.A.
A.V.A.
Alassio 22 Luglio 2007
Roberto Avogadro
Ad una reazione di così alto profilo politico, equilibrata, qualificante, elegante, composta e simpatica non occorre risposta.
D.L.C.
In attesa di cortese, sollecito riscontro, invio cordiali saluti.
Il Sindaco
(Dott. Arch. Marco Melgrati)
TRENI TORINO-RIVIERA LIGURE
I collegamenti tra la Liguria e
Torino lasciano da sempre a desiderare. Tempi di percorrenza
assurdi, carrozze scadenti,vecchie e sporche, spesso senza
aria condizionata anche in prima. I presidenti delle Regioni
Liguria e Piemonte Burlando e
Bresso si sono incontrati per
stringere una stretta collaborazione. Domenica «I pendolari del
fine settimana» hanno bloccato
il treno che li avrebbe dovuti riportare a Torino, a Pietra per le
intollerabili condizioni a cui sarebbero stati sottoposti nel
viaggio, anche a causa del sovraffollamento del treno. Ma anche chi deve prendere il treno
per ragioni di lavoro è costretto
comunque a gravi disagi per chi
ha bagagli. Ormai molti dei treni
per Torino costringono a scendere a Savona o a Genova per
cambiare treno con altre perdite di tempo per chi ha bagagli.
Tra l’altro la stazione di Savona
di sera è giudicata insicura per
chi deve attendere per cambiare treno.
È indispensabile che gli enti locali e le province facciano sentire la loro voce con Trenitalia che
le due Regioni facciano sistema
per costringere le Ferrovie ad
adottare per il collegamento con
Torino almeno quello che usano
per Milano, tenendo conto che i
rapporti Liguria -Torino sono oggettivamente e storicamente più
importanti di quelli con Milano.
Non è possibile far passare un’altra estate per poi ritrovarsi con
una situazione che costringe ad
usare l’auto perché il treno risulta un mezzo di trasporto del
tutto inadeguato sulla tratta
Riviera-Torino.
Pier Franco Quaglieni
Presidente del
Centro Pannunzio
Martedì 14 Agosto 2007
Beppe Rizzo premiato
in Toscana
LAUREA
La P.A. Croce Bianca “Gino
Montesi” vuol fare le congratulazioni al proprio milite SIMONE
MARX che si è laureato, con
100/100 in ingegneria informatica all’università di Genova.
Val più un’occhiata che cento pagari
Me scampereva vive in sce ‘na tèra
dund’u fusse nurmale esse nurmali,
sènsa televixiun, sènsa giurnali
ch’i porlen de pulitica o de guèra,
in mundu giüstu, dunde l’unestai
a nu sghindasse mai, mancu ‘na stissa...
i ommi e-e donne i fessen cubbia fissa
e a droga a fusse föra da realtai;
dunde a famìa a l’avesse ancùra in pesu,
a legge a fusse faita de giüstissia,
u fümme di muturi u nu t’asfissia
e u forte u perdunasse a chi u l’ha uffesu,
dunde a preghera a fusse in gestu santu,
sènsa sentìte di’ che t’èi razzista
s’i t’a vegghessen fo girandu a vista
versu ‘na cruxe appesa là in te ‘n cantu;
me scampereva lasciò a ciove a-a porte
cumm’e faxemu ai tempi d’alantura
quand’erimu ciü unesti, mèntre aùra
a fede e l’unestai sun cose morte...
Me scampereva... ancùra tante cose
in te ‘stu po’ de tèmpu c’u m’avansa...
ma i pueti i han poca impurtansa
e dunca... u ne cunvegne rassegnose:
cuntinueremmu a vive in te ‘n presènte
fòra du tèmpu, poveri e astranii
sèntènduse furesti, amaigunii
cumme chi u crìa, ma che nisciün ou sènte.
MI PIACEREBBE
Mi piacerebbe vivere su una Terra / dove fosse normale esser nomali, / senza televisione né giornali / a parlar di politica o di guerra;
// un mondo giusto, dove l’onestà /non deviasse mai, neppure un poco, / gli uomini e le donne facessero coppia fissa / e la droga fosse
fuori dalla realtà; // dove la famiglia avesse ancora un peso,/ la legge fosse fatta di giustizia,/ il fumo dei motori non t’asfissia / ed il forte perdonasse a chi l’ha offeso, // dove la preghiera fosse un gesto
santo,/ senza sentirti dire che sei razzista / se nel pregare volgerai
la vista / verso una croce appesa là in un canto; // vorrei tanto lasciar
la chiave all’uscio / come facevo ai tempi di allora / quando s’era più
onesti, mentre ora / la fede e l’onestà son cose morte... // Mi piacerebbe... ancora tante cose / in questo po’ di tempo che m’avanza... /
ma i poeti hanno ben poca importanza / e dunque... ci conviene rassegnarci: // continueremo a vivere in un presente / fuori del tempo,
poveri ed estraniati / sentendoci stranieri, tormentati / come chi grida, ma nessuno sente.
Antonio Boscione
Ancora Piazza Stalla
SETTIMÌN
A chi incontrandolo gli chiedeva: “Cumme ti stai?” lui rispondeva con un piagnucoloso:
“Lascime sto’, e sun càregu de
fastidi!” rimediando l’ennesimo ma affettuoso: “Datte recattu frài!”
Lo conoscevano tutti ad
Alassio Settimìn e gli volevano
bene. Viveva con la madre in un
“mezàn” di proprietà sito nel caruggiu grande e faceva l’imbianchino. Il padre - navigante ad mala fora - se l’era portato via un’onda anomala durante una furiosa
tempesta in pieno Atlantico...
senza restituirlo. La madre, una
povera donna priva di mezzi e
con il figlio ancora piccolo cui badare, per arrotondare il magro
sussidio, che mensilmente le passava l’Associazione Marinai di
Genova, faceva e disfaceva “strapunte” e materassi di lana a domicilio. Passarono gli anni e al giovane Settimìn le donnette dalla lingua lunga -le ben note ciaitére - cominciarono ad attribuire facili
amori, facendo andare in bestia la
poveretta sua madre. E così
Settimìn giunse alla soglia dei 50
anni senza una vera compagna
mentre le pettegole comari cominciavano a dire che colpa della
balorda situazione era la madre, la
quale non si contentava mai delle
doti ideali delle ragazze che lui,
Settimìn, via via le andava prospettando.
Alassio, a quei tempi, era ancora una minuscola cittadina immersa nel verde e cominciava appena
ad assaporare i benefici che di lì a
poco le sarebbero derivati dalla
presenza dell’impagabile arenile,
delle esuberanti e dolci colline, e
dell’invidiabile clima. La dicevano
lunga i ricchi e lungimiranti cittadini di Sua Maestà Britannica che
l’avevano scoperta e scelta come
dimora permanente costruendovi
bellissime e confortevoli ville con
tanto di rigogliosi giardini.
Quando ancora i paesi vicini andavano avanti con i lumi a petrolio, Alassio, grazie all’iniziativa inglese si era dotata di una centrale
elettrica, di un teatro, di una chiesa presbiteriana con annessa biblioteca, tea-room, tennis con relativi campi da gioco e persino di
english cemetery...
CRONACA DI ANDATE: MESE DI AGOSTO 2007
Me scampereva
Il 21 e 22 luglio u.s., nella stupenda cornice delle montagne
appenniniche, si è svolto ad
Abetone e a Cutigliano, in provincia di Pistoia al confine tra
Toscana ed Emilia, il 9° Festival
Cinematografico Europeo. Ben
quattro le categorie dei film partecipanti: lungometraggi, cortometraggi, documentari e video
clip. Nella sezione documentari
ha vinto il 1° premio (la “Fibula
d’Oro”) Beppe Rizzo del Cineclub di Alassio con il film biografico “Gibba nella Cinecittà di cartone”. Trecentocinquantacinque
le opere presentate. La giuria era
presieduta dal regista Giuseppe
Ferrara (“Il sasso in bocca”, “100
giorni a Palermo”, “Il caso Moro”)
a cui è stata pure consegnata la
“Fibula d’Oro”, assieme a Stefano
Galvagna, regista del film “Il
Lupo” (proiettato nel pomeriggio
del 22), a Massimo Bonetti, attore di tanti film e molte serie televisive (“La Squadra”), a Gianpaolo Cugno, regista del film “Salvatore, questa è la vita”, ad Antonella Ponziani, attrice nel film “Il
Lupo”. È stato anche proiettato,
nella serata delle premiazioni, il
film dei Fratelli Taviani “La Notte
di San Lorenzo”.
Ottima l’organizzazione e congrua la presenza di personaggi
del Cinema.
NdR L’Associazione Vecchia
Alassio, di cui Rizzo è Socio effettivo e attivo in ogni occasione, si
compiace per la sua brillante vittoria!
3
«L’ALASSINO»
A poco a poco Settimìn, interpellato per qualche modesto lavoretto da effettuare in villa, divenne
beniamino della colonia inglese.
Lo chiamavano per una semplice
cosa, tipo per eliminare una macchia dì umidità, o per un soffitto
da rinfrescare o per cose più serie,
tipo il ripristino di un portale, o il
rifacimento di un muretto, ridipingere una veranda o rinfrescare a
guazzo tutto un salotto... il lavoro
quindi non gli mancava...
Settimìn ebbe occasione, lavorando, di conoscere quasi tutte le
ville degli Inglesi, che lo videro
oberato di latte e lattine, pennelli
e doppie scale da pittore, qualche volta in fuga tra i vialetti di
ghiaia dei giardini inseguito da
abbaianti fox terrier britannici. E
gli anni passarono veloci.
Settimìn continuò a sottoporre al
giudizio della madre le "sue" ragazze ottenendo i soliti ferrei divieti.
Venne il giorno in cui la madre
vecchia e stanca smise di rabberciare materassi e lui restò solo
malandato e vecchio; tuttavia
continuò nel suo lavoro dopo un
certo periodo di comprensibile
smarrimento... ma - ahimé! - aveva perduto ogni entusiasmo, oramai, di portare a casa le ragazze!
Frequentò qualche Osteria. Anzi,
lo videro rientrare a casa a notte
fonda abbastanza malfermo sulle
gambe. Ora al “Cumme ti stài?”
degli amici rispondeva con un
sommesso e saggio: “Besogna fò
a vèra segundu ù vèntu!”...
Oramai Settimìn sentiva tanta,
troppa fatica a salire su per la collina. Decise così di mollare, barattoli, secchie e pennelli sospirando un triste “largo ai giovani!”
Si ritirò mestamente nella vecchia casa. Provò ancora a salire
su per l’ubertosa collina in direzione delle a lui familiari dimore
dei “scignuri Ingrési”, ma con
sempre maggiore fatica. Talvolta
con il fiato grosso così raggiungeva quella villa più in alto di tutte
dove l’attendeva Maddalena, una
brava cuoca amica di sua madre,
con una grossa fetta di “plun
cake”, una fumante tazza di te e
latte ed un affettuoso sorriso.
Vincenzo Moirano
Spett. Ufficio per i Beni
Ambientali ed Architettonici
della Liguria
alla Cortese attenzione della
Dott.ssa FUSCONI
via Balbi 10
16126 GENOVA
E p.c.
Alla redazione de “L’ALASSINO”
Non vorrei essere fraintesa,
ma i parcheggi plurimi di Piazza
Stalla sono da evitare nel modo
più assoluto. Sull’Alassino dello
scorso Luglio c’è già stata una ennesima lagnanza. Una Signora
che ha comprato un box in Piazza
Partigiani si lagna che già ci sono
infiltrazioni d’acqua, al 3° piano,
dove ha il box: anche Piazza
Stalla è vicina al mare. Quando i
39 bellissimi alberi saranno tagliati e gli scavi saranno fatti e i
box finiti… (magari invenduti),
chi ci ridarà il nostro giardino
che agli Alassini piace tanto.
La zona di levante della città è
già stata troppo penalizzata.
Persino i giardini di Vittorio
Veneto non ci sono più. La collina lungo la via del Porto non esiste più. C’è solo cemento. Le
spiagge libere sono diventate private e la piazza Stalla che rimane
per i nostri bambini è troppo piccola, tanto che saranno considerati alla pari dei condannati, perché il muro innalzato per il posteggio e i box che gira da Via
Milano attorno al parco giochi
sarà di 3 metri più uno, come il
cortile dell’ora d’aria dei carcerati! Lei dottoressa addetta ai beni ambientali obblighi il Comune
a fare solo un bel giardino, anche
come ingresso di una città turistica che si rispetti.
Di box auto ce ne sono già
troppi.
Vogliono togliere anche gli
oleandri di Viale Hanbury, per
farne parcheggi. Agli Amministratori dico una sola cosa: “Vi
abbiamo consegnato un giardino
e lo riducete a un cimitero”
Confido in Lei dottoressa e
spero che dimostri buon senso e
buon gusto.
Con ossequi.
Vanna Gandolfo
Quella che sto per narrarvi è
una leggenda metropolitana che
si racconta nei bar di Andate o
negli angoli ombrosi dove gli anziani del posto si riuniscono verso sera per prendere un po’ di
fresco. Dunque: all’angolo di
una piazza affacciata sul lago c’è
una piccola graziosa casetta, al
primo piano della quale abita un
anziano signore che, dopo una
vita passata dietro il banco del
suo negozio, ora insegue e cura
il suo hobby preferito, che è
quello di dedicarsi alla pesca.
Anzi è diventato cosi bravo, che
è riconosciuto come il miglior
pescatore di occhiate della zona. Ogni mattina questo signore, il cui nome rammenta un
grande personaggio creato da
Petrolini, ma che noi per brevità, chiameremo Toni, era solito alzarsi di buonora e, dopo
aver aperto le finestre della sua
casetta e di aver pensato “m’illumino d’immenso” per la vista
stupenda e corroborante, soleva guardare o meglio “dare
un’occhiata” là, verso il centro
dell’acqua in direzione dell’isola Gabbianella. E dall’occhiata
data alle nuvole o al sereno che
sovrastava detta isola il signor
Toni capiva al volo se quella era
una giornata da occhiate (intese come pesci) o no.
Ma un bel giorno, anzi un giorno molto brutto, è successa una
cosa stranissima che ha gettato
il nostro signor Toni in ambasce.
Era stato un paio di giorni fuori
casa, a trovare dei parenti, in
una regione vicina, e quindi non
poteva aver visto ciò che nel
frattempo era successo sulla
piazza. Per cui quella strana
mattina il signor Toni aprendo la
sua amata finestra sul dolce panorama illuminato d’immenso,
ebbe un colpo tremendo a1cuore, che per poco non lo lasciò
esanime. Davanti alla sua amata
(ripeto “sua” e “amata”) finestra
qualcuno aveva costruito un
muro, o qualcosa di simile che
gli toglieva tutta la vista del lago,
dell'isola Gabbianella, e gli impediva di dare un’occhiata alle
occhiate.
Subito il signor Toni non comprese neppure che si trattava di
un muro (in realtà si trattava di
qualcos’altro che poi vi diremo)
ma pensò di aver perso improvvisamente la vista per una orribile malattia imprevista, come la
caduta della retina o l’aggravarsi di qualche malessere fino ad
allora rimasto nascosto, e il colpo al cuore fu veramente grande. Poi, a poco a poco, si rese
conto che in realtà non era lui
che percepiva le cose sbagliate,
ma che le cose sbagliate esistevano veramente. E scoprì che
non si trattava di un muro, ma
del retro, altrettanto grande e
ingombrante di uno schermo
televisivo, che qualcuno (noi
non sappiamo ancora chi sia
stato, ma qualcuno forse lo saprà) aveva fatto erigere davanti
alla finestra del gentile signor
Il Borgo Barusso
La Vita al Borgo Barusso è un lusso
di luce e sabbia fine
al vento. Di case
che si tuffano nelle onde
e sfidano imprudenti
la danza eterna dì sberle
e spruzzi o baci salati.
La vita al Borgo Barusso è un lusso
di mussola fresca
di corpi abbronzati
e glutei sbruffoni e bugie dì raggi
di sole. E lo chiami “B B” come la Bardot,
ti sculetta, a te
che arrivi dalla terra asciutta
del Piemonte o di Milan.
La Vita al Borgo Barusso
È un sogno nostrano. E nostro!
Anonimo Bernardinense, sec. XXI
Evidente l’allegria di Barusso…
ma AUGURI!!! FESTA ED ALLEGRIA...
È infatti il terzo anno che ai
Bagni Bernardino il 25 Luglio si
festeggia il Natale. Iniziativa
particolarmente gradita dai
bagnanti affezionati e da quelli
casuali, ma soprattutto dai numerosi bambini presenti nello
stabilimento che ogni anno ormai attendono impazienti
quella data per agghindarsi
con simpatici cappellini a tema
e rincorrere quell’estivo Babbo Natale che lancia sacchettini di biscotti, distribuisce bibite, panini con la nutella e biglietti beneauguranti disegnati
per l’occasione da una giovane
e talentuosa artista: Katia
Tettamanti. Quest’anno i cappellini a tema simbolleggiavano una nevicata speciale, con i
fiocchi!!
Quella nevicata che durante
l’inverno scorso forse è stata
tanto attesa dai turisti soprattutto piemontesi e lombardi,
ma che non hanno avuto la
gioia di vedere cadere candida
e copiosa sulle loro stupende
montagne; ma ai Bagni Bernardino può accadere di tutto anche una nevicata fuori stagione
e allora appuntamento all’anno
prossimo per un altro speciale
e divertente Natale da trascorrere in spiaggia.
Toni. Lo schermo era rivolto
verso la piazza, e messo in
quell’angolo perché fosse visto
da vicino e da lontano dai passanti, e soprattutto perché il
gentile signor Toni non potesse
vedere più niente. La leggenda
metropolitana è questa; e si
narra alla sera dei giorni caldi
d'estate, negli angoli delle piazze, ma lontano da quello schermo. Noi non sappiamo come
commentare questa favola.
Vorremmo però aiutare il signor Toni ricordandogli che se
qualcuno ha pensato che lui
non deve più dare occhiate dalla finestra, beh, c’è una recente
delibera della Cassazione la
quale ha sancito che non è più
un reato mandare qualcuno “affan”, perché l’espressione ha
ormai i1 significato di “Lei mi
sta disturbando”. E qui il disturbo è grande.
E vorremmo consolare il signor Toni ricordandogli che sono tanti i cittadini i quali, a causa della sopraelevazione legale
delle case di fronte, non vedono
più il mare, o sono alcune le
spiagge che a causa di altre sopraelevazioni hanno perso
un’oretta di sole. Ma si sa, che le
comodità sono come la coperta
del soldato. Non ce ne è per tutti e se tiri da una parte… manca
dall’altra. È un vero peccato che
noi abbiamo l’impressione che
la coperta manchi sempre dalla
stessa parte.
Luca Caravella
ALASSINI…
GIOVANI E GIÀ
“GRANDI”!
Margie figlia dell’Ing. Bruna e
della prof. Giulia Bogliolo, alassina a tutti gli effetti, a vent’anni appena compiuti (è nata il 9
Aprile 1987) ha brillantemente
terminato la prima fase del suo
“cursus” universitario (l’equivalente francese della “laurea
breve” triennale italiana) nel
prestigioso ed altamente selettivo “Grand Etablissement
Public - Université Paris Dauphine”, conseguendo la “Licence in Gestion, Economie, Droit
et Sciences de la Société”, con
orientamento “Sciences de la
Société”, prima classificata
della sua promozione ed “unica” ad aver ottenuto l’ambita
“mention Bien”. Chi conosce la
neo dottoressa e la sua famiglia (e gli amici di Alassio sono
fra questi) è ovviamente orgoglioso di questo eccezionale risultato, anche perché ricorda
le terribili prove di salute che
Margie ha dovuto affrontare e
superare in un passato ancora
troppo recente, con grande
spirito di sacrificio e con ammirevole volontà.
Conoscerla e parlare con lei
ha del prodigioso per la cultura, la profondità, l’acutezza
della dialettica e del ragionamento. Alassio, inviandole le
sue felicitazioni, è lieta di poterne parlare nel suo “Giornale”.
Ma “sangue non mente”: è
appena uscito alle stampe,
all’inizio di quest’anno, della
madre di lei, un magnifico volume “Apparences Trompeuses. Sananguaq. Au coeur de la
pensée inuit”, che ha aperto e
fondato la nuova collana “Latitude humaine”. Il volume ha riscosso, in Francia ed in Europa, unanimi consensi di critica
ed è stato presentato in diversi
ambiti universitari e di ricerca
(a Parigi, Lovanio, Perugia,
Milano ecc.).
Mamma grande e grande figlia, dunque, e da parte dell’Associazione Vecchia Alassio e di
molti amici e conoscenti onore
e felicitazioni vivissime a tutta
la famiglia Bruna!
t. s. per A.V.A.
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
“Floreat Alaxium”
È il motto della nostra Associazione Vecchia Alassio, che
se non vado errato, sarebbe il
motto che finalizzerebbe l’Associazione a valorizzare e difendere quanto avviene ed è
avvenuto ad Alassio.
In occasione della festa dei
Corpi Santi di Alassio, festa
molto sentita da tutta la comunità cittadina già nei secoli
scorsi, la Parrocchia di S.
Ambrogio e la Confraternita di
S. Caterina hanno voluto festeggiare la ricorrenza in modo straordinario visto la concomitanza del 500° anno di
consacrazione della Parrocchia di S. Ambrogio. Alla S.
Messa, celebrata da Monsignor Giorgio Brancaleoni, vicario diocesano, era seguita
una solenne processione con
la partecipazione di tutte le autorità militari e civili nonché
da oltre 25 Confraternite della
Diocesi con i loro ammiratissimi “Cristi”.
Lo sforzo organizzativo del
Governo della Confraternita di
S. Caterina è stato enorme e
perfetto tanto da coinvolgere il
Comune, l’Istituto Don Bosco
ed une marea di volontari di
tutte le associazioni alassine
che ad elencarle tutte non la finirei più.
Il merito dell’organizzazione
va ascritto al Governo di S. Caterina sotto la guida del Priore
Paolo Torre. Non c’è stata una
sola Confraternita ospite che
non abbia fatto i complimenti
per la perfetta organizzazione
della festa culminata, come da
tradizione delle Confratemite,con la cena alla quale hanno
partecipato oltre 250 persone
con un menù ricchissimo grazie alle cuoche ed ai cuochi volontari.
Alassio non aveva mai visto
una processione così solenne
e perfettamente organizzata
come quella, culminata con la
Benedizione Eucaristica, con
l’Ostensorio antichissimo e di
enorme valore sia venale che
storico, affidata dal nostro illustre concittadino e Vicario vescovile monsignor Giorgio
Brancaleoni. Questo momento
è stato immortalato da una
splendida fotografia di un noto
fotografo alasssino, e sarebbe
stato bello vederla pubblicata
sul giornale, con un dettagliato
resoconto dell’avvenimento.
L’Alassino non ha riportato
che due righe di tutto ciò. Che
occasione persa per l’Alassino. Perché come disse il filosofo: la Storia era ieri, la Storia
è oggi, la Storia sarà domani. A
questo punto mi vengono
spontanee due domande: forse
non c’era più spazio sul giornale perché c’era troppa cultura locale da pubblicare?
Forse i Confratelli che fanno
parte del consiglio direttivo
della Vecchia Alassio non erano presenti e non si sono resi
conto dello sforzo fatto dalla
Confraternita di S. Caterina per
far riuscire al meglio, come è
riuscita, questa importantissima Festa?
NdR
La cronaca dell’avvenimento
è stata scritta dal Prof. Giovanni
Puerari su nostro incarico: egli,
nostro Socio, ha il dono assai
raro di far comprendere con poche, ma efficaci frasi, quanto
bella e suggestiva sia stata la
processione e tutta la cerimonia, dando anche alla Confraternita di Santa Caterina tutti gli
elogi che merita. La mancanza
di fotografie (che qualcuno ha
giustamente lamentato) è dovu-
ta al fatto che, malgrado le nostre ripetute richieste, non sono
state consegnate in tempo per il
giornale: Ancora oggi (2-8-07)
le stiamo aspettando.
Per i 500 anni della nostra
Parrocchia di Sant’Ambrogio,
da febbraio mensilmente, pubblichiamo articoli e fotografie
in prima pagina e siamo sempre a disposizione per nuovi
servizi.
Il socio Giorgio Nattero
A.V.A.
Il Grand Hotel di Alassio
opportunità per i giovani
alassini
Spett Redazione Alassino
Ora che i lavori del Grand
Hotel di Alassio sono quasi ultimati, è giusto pensare a un suo
prossimo inserimento nel tessuto sociale ed economico della
città.
Ci vorrebbe uno scatto d’orgoglio che facesse coagulare se
non un solo imprenditore
Alassino un gruppo di operatori o persone che potrebbe sostenere la parte economica della gestione o una formula alternativa.
È risaputo che per la parte puramente gestionale la città di
Alassio ha personalità giovani
ma molto preparate che se gli
fosse data l’occasione potrebbero ben gestire questo gioiello
con sicuro successo.
Ho avuto modo di constatare
la loro preparazione professionale e la vivacità di idee e competenze che hanno maturato,
con molta umiltà.
La buona volontà dovrebbe
primeggiare in questa operazione economica che farebbe in
modo che la gestione rimanesse
nella città del muretto.
E per i nostri giovani sarebbe
un motivo in più per perseguire
l’attività lavorativa in un settore
che attualmente sta emigrando
verso personalità che non sono
radicate nella città di Alassio, e
quindi un buon esempio e la
possibilità di operare per mete
raggiungibili, senza dover emigrare altrove alla ricerca di una
collocazione che soddisfi le
aspettative individuali.
Ringraziando si porgono cordiali saluti
Leonardo Nappi
Martedì 14 Agosto 2007
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
“Le partecipate”
costosi carrozzoni?
Leggo con stupore la lettera inviata e pubblicata dell’Ex Sindaco
ed Ex Senatore Sig. Roberto
Avogadro, riguardante “Le Partecipate”.
Si che ad Alassio, tutto succede e tutto può succedere, ma
prendendo spunto proprio dal
programma della Città del Sole
che aveva come fondatore il Sig.
Avogadro leggo: “Occorre anche
rivisitare sostanzialmente tutto
ciò che riguarda le Società
Comunali (GESCO, Gescomare,
SCA, Marina di Alassio) che nate
per precisi scopi operativi e per
affiancare, snellendole, le attività del Comune, sono diventate
costosi carrozzoni usati per saldare i debiti elettorali dell’attuale amministrazione a dispetto
della professionalità e delle competenze”.
Ugualmente per accontentare
la sua disomogenea compagine
l’attuale sindaco ha gonfiato l’apparato amministrativo al di là delle sue reali esigenze, talvolta con
incarichi e titoli da operetta pur di
garantire una poltrona a tutti. Per
rientrare nella normalità occorrerà apportare un drastico taglio
di tutte queste sovrastrutture per
snellire l’apparato burocratico e
ottimizzare tempi e costi.
Ecco rileggendo queste parole
e leggendo quanto da lui affermato nella lettera da voi pubblicata,
la cosa mi pare abbastanza strana. Come mai ora c’è una strenua
difesa dell’operato dell’amministrazione? Che siano in vista accordi per future campagne elettorali? Ormai come ho detto non c’è
da meravigliarsi più di niente, se
si fa nascere un circolo sotto l’egida del Senatore Dell’Utri, perché
non uno dedicato al Senatore
Previti? Tra l’altro vorrei che i cittadini conoscessero i nomi dei
Posta quanto mi costi
componenti i direttivi dell’attuale
maggioranza e li confrontassero
con i nomi dei vari presidenti, vicepresidenti o altro delle varie società partecipate, forse qualche
sorpresa l’avrebbero: alla faccia
della prima repubblica!!
Caro Sig. Avogadro ogni tanto
ci vorrebbe anche un po’ di coerenza con quello che si dice e con
quello che si scrive. Ma l’attuale
Sindaco non era membro della
sua Giunta? Come mai prima andava bene, poi c’è stato il suo programma che diceva tutto l’opposto ed ora nuovamente l’operato
del Sindaco con le partecipate è
eccellente?
Sig. Avogadro non è lei e la sua
Giunta che ha iniziato il depauperamento delle strutture alberghiere facendo diventare questa
cittadina poco più che un dormitorio? Non è lei che ha permesso
l’allevamento ittico proprio davanti alle spiagge? Beh non si lamenti, chi ci governa non fa altro
che continuare nelle sue politiche. Per l’interesse di privati lei
come quelli di adesso ha permesso di ridurre la città in un mare di
cemento, e la storia continua.
Come mai non c’è stato un suo intervento sull’eventuale accettazione nella costruzione di un ipotetico Termovalorizzatore alias
inceneritore o simile?
Sig. Avogadro, spieghi anche
agli Alassini che la nomina a senatore è avvenuta attraverso i cosiddetti resti e non coi voti totalmente da lei acquisiti.
Non vorrei che a suon di accordi palesi o sottobanco chi dovesse rimetterci fosse ancora il cittadino alassino.
Cordiali saluti
Enzo Di Matteo
SDI – Rosa nel Pugno
Riposo pomeridiano
Portiamo a conoscenza che nella strada pubblica - Vico Bassi Vicino a Via Torino, tra il lungomare passeggiata Toti, accade
ogni giorno che diversi ragazzi sui
16 anni nelle ore 14, ore del riposo
pomeridiano e poi alle ore 18 si
mettono a giocare a pallone, con
notevole disturbo per gli abitanti
del vicolo ed i turisti dell’Hotel
Balnearia che trae sostentamento
da questo lavoro, e danni prodotti dallo sbattere violento del pallone sui muri, sulle porte delle case
e sulle vetrine dei negozi. Quei ragazzi redarguiti più volte non hanno cessato di recare questo disturbo, anzi si fanno beffe (da veri
maleducati) di chi protesta. Della
questione sono stati avvertiti i vigili urbani che per tutta risposta
hanno affermato: “Alassio è una
città turistica e bisogna lasciar
giocare chi vuole e dove vuole”.
C’è da chiedersi se questi tutori
dell’ordine sarebbero dello stesso
parere se i ragazzi (e non bambini)
si mettessero a giocare a pallone
sulla Via Aurelia o nei giardini
pubblici o davanti alla loro abitazione. Richiediamo ai vigili urbani
di impedire il gioco del pallone nel
vicolo, poiché a suo tempo siamo
stati invitati a rifare (dal Comune)
l’intonaco e la pittura alle nostre
case ed invitiamo il Comune di dare uno spazio per giocare a pallone ai ragazzi.
Una città turistica ha pregio se
non è caotica e sregolata al punto
di dover richiamare all’ordine ed
all’educazione.
Già il Bar Lume disturba con la
musica dal vivo fino alle tre di notte. Chiediamo che almeno si possa
ricuperare il sonno perso con la
siesta pomeridiana.
Sicuri che si farà qualcosa porgiamo saluti.
Lettera con firme
Curiosità
Spett. Redazione de
“L’Alassino”
Ieri sera passeggiando per
Alassio, entrando in Piazza
Partigiani dal caruggio, ho inciampato lo sguardo contro un
cubo di metallo, che, troneggiando su un piedistallo di cemento,
disturba la vista della piazza a chi
vi arriva dal centro storico.
Completato il periplo del manufatto, ho constatato che trattasi
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
di un enorme televisore, peraltro
acceso e ben funzionante. A prescindere dalla discussione sull'utilità dell’opera, mi sono chiesta:
a chi verrebbe mai in mente di
posizionare in casa sua un televisore enorme con il retro rivolto
verso la porta di ingresso? E per
giunta nemmeno intonato con
l’arredamento!
Distinti saluti,
A. Tarabusi
Come novello DAVIDE (io
semplice cittadino) oso, contro
l’agguerrito e possente GOLIA
(le Poste Italiane)
Sono Mario Riboldi cittadino
Alassino e Delegato UIL per
Alassio ed Albenga, noto nella
nostra amata Città per il mio
impegno sia culturale che sociale, che dopo aver scoperto a
proprie spese e sollecitato da
numerosi di voi, ho deciso di
raccogliere FIRME da consegnare A CHI DI DOVERE per lamentarci della onerosa ed esosa richiesta delle Poste Italiane
(che colpisce tutti senza sconti) per pagarci i VAGLIA a noi
inviati di Euro 2,50 che si sommano ai 5,00 di chi ce lo ha spedito (VI HO LASCIATI A BOCCA
APERTA).
Ad oggi ho raccolto numerose
adesioni, sia di associazioni che
di cittadini, ma si sa l’unione fa la
forza è più siamo e più saremo
incisivi.
Primo) Chiediamo di far discutere i 2,50 (se dobbiamo
darli, si possono ridurre, ecc)
tramite una associazione che ci
tuteli.
Secondo) Avere almeno una
ricevuta che giustifichi la spesa.
In attesa che le Poste affiggano un avviso informativo a proposito di questa sua richiesta.
Potete inviarmi le vostre adesioni, dei vostri amici, dei v/s
parenti, dei v/s ospiti alla mia
casella postale 153 di Alassio o
contattarmi al 3396362472 Ricordatevi che si comincia con
un dito e poi?
Mario Riboldi
Posso?
Alcune segnalazioni con curiose soluzioni.
I dissuasori di via Cavour sono
sempre rotti e non usati, perché
non sostituirli con una sbarra o
eliminare il divieto di entrata e
uscita ripristinando il doppio
senso?
L'attraversamento di via Dante
davanti al Roma é difficoltoso perché vi sono sempre parcheggiate
delle moto e perché il trenino sosta sulle strisce (indebitamente)
pedonali. Perché non spostare le
strisce pedonali davanti al Roma
invece che dal lato della villa
Ferrero?!
Sono contrario all'occupazione
dei giardini davanti al monumento per fiere, bric a brac, teatrini
eccetera. O spostate le manifestazioni nel loro ambito più consono
(Piazza Partigiani o davanti al municipio dove ci sono già le sedie)
oppure spostiamo il monumento
ai Caduti in Piazza Partigiani?
Qui al muretto al posto del monumento per far felici i bancarellisti ambulanti (e chi ce li vuole) si
potrebbe mettere un palco con
musicanti tipo orchestra Casadei
e vecchia Romagna!?
Nel carrugio (via XX settembre)
è tollerato il passaggio di ciclisti:
Pimpirinella e Russittu si rivoltano nella tomba.
È stato espropriato un angolo
di pace ai turisti e anziani in cerca
di refrigerio da una grande orribile giostra nella rotonda della stele
AVIS nei giardini di fronte
all'Hotel Enrico. Non si potrebbe
spostare l’inutile altalena in
Piazza Partigiani o altro loco?
I servizi igienici pubblici di via
Gibb nei giardini sono difficili per
gli handicappati e non sempre sono aperti e sono poco evidenziati.
Ricordate il Vespasiano che ai
tempi antichi vi era in quel posto?
Se ce ne rimettessimo uno?
Per concludere vorrei ancora
segnalare alla cortese sollecitudine del Sindaco l’invasione incontrollata dei barboni da spiaggia e
da giardini che bivaccano e dormono indisturbati su panchine,
sdraio e arenile e sono giovani
saccopelisti o stranieri o ubriachi. Può rimediare?
Silvio Viglietti
Riflessioni elettorali
Se mi e pensu au vutu
E a chi l’ho dau
Mi me miru in tu speggiu
Me diggu abelinau.
Quante prumesse hai faitu
pe andò sciù, e na vota in scerpa
nu v’ummu vistu ciù.
Ve dammu questu, quellu
E ancun de ciù:
ve fammu vegghe e stelle
insemme au su,
e mi ciù nesci
ancù gh’ammu creduu
quellu che gh’ammu
aù l’ammu vusciu
veggi d’Arasce, che morti
urmai i se za,
beati vui chi sé
in te l’aldilà
invece nui restammu
a cunstatò
che in cumùn
sai sulu rattelò
ti scangi i nommi
e autri i van in cumun
ma chi u-ghè i manda
u resta in bellinun
Lino Vena
Martedì 14 Agosto 2007
Da un cliente del ristorante Palma
Caro Direttore,
Circa tre o quattro anni fa mi sono soffermato a cena insieme a mia
moglie nel meraviglioso ristorante
“Palma” di Alassio. In quell’occasione Lei mi aveva parlato lungamente della bella e fantastica storia di Aleramo ed Adelasia. Mi aveva altresì parlato dei suoi studi liceali presso l’Istituto Salesiano di
Alassio.
È proprio a proposito di quest’ultima notizia che Le scrivo. Mio figlio
diciottenne, che frequenta un liceo
classico a Torino, ha acquistato recentemente da una bancarella un
5
«L’ALASSINO»
vocabolario di latino usato. Meraviglia! Trova all’interno un foglio
sgualcito con scritta una poesia che
qui Le trascrivo. La poesia non è firmata. L’unica indicazione è la firma
“Un salesiano alassino 1939”. Non so
se ad Alassio esiste un giornale locale perché se esistesse sarebbe interessante pubblicare la poesia per
risalire eventualmente all’autore...!
Nella speranza di ritornare a
trovarLa Le invio i miei più cordiali
saluti.
Torino 4 luglio 2007
G. C.
Ad un amico per consolarlo
Piano piano nella notte erro e vago per la via
sono triste sono stanco di codesta vita mia.
Sento un’eco di lontano essa è un suono di campana
sembra dir tua vita è vana!
Piangi piangi entro il tuo cuore sempre pieno di dolore
non sai agire non sai fare chè ti devi rassegnare?
Piangi piangi entro te stesso tu sei triste solo adesso.
È incredibile il pensare che tu voglia ora lasciare
questa terra e questo mondo di cui sei pio vagabondo.
Va il ruscello va il torrente nel suo corso eternamente!
Sei cambiato sei mutato di te nulla più rimane
resta solo marmo bianco con un fiore lì al tuo fianco.
Esso è un fiore profumato che tua madre ti ha portato
per poterti riabbracciare per poterti ancor baciare.
Non voler giammai lasciare con un gesto disperato
chi ti ha sempre tanto amato
Poesia ritrovata nel vocabolario di latino di un salesiano
Alassino datata 1939
UN DOLCE
RIMPROVERO
A Luglio, quando mi appesantisco di un anno in più,
vado, da vent’anni, verso i
monti dove ho la sensazione
di essere più vicina a mia
madre. All’imbrunire, quando sono ad Alassio fisso il
firmamento ed a poco a poco, mi pare che mi sfiori una
carezza.
Sì, è magnifico avere la
sensazione che Venere possa essere mia madre, che,
ultima a lasciarmi per sempre, venga a darmi la “buona notte”!
Quest’anno ho creduto di
fare qualcosa di speciale,
andando nel silenzio ed in
alto, ho pensato di avere
mia madre più vicina. Sono
uscita all’aperto per veder
calare la notte e per magia
una voce! Ho alzato gli occhi al cielo e Venere più
splendida che mai, con dolce rimprovero pareva dirmi
che non ci sarà mai distanza
fra noi.
Mi rileggo e provo quasi
vergogna a leggere queste
puerili sensazioni, ma sono
senz’altro queste fortune a
farmi apprezzare, comunque, la vita.
Rubrichetta mensile
Un ricordo per...
Terza Media anno 1978-79 (non in ordine)
Prof. Tommaso Schivo, Preside – Agnelotti Marisa , prof. di lettere-)
Liborio Russo – Fabrizio Scarato – Giorgio Iebole – Enrico Bisello – Pier Giorgio Gandolfo – Emanuele Schivo
– Giovanni Taccagno – Marco Capriolo – Roby Pavarino – Rovelli …? – Stefania Bugliolo – Paola Bottiroli –
Federica Felini – Elisabetta Fedrizzi- Daniela Ammendola – Tiziana Odasso – Stefania Morteo – Viviana
Nicolosi – Gabriella Fagotti - Ida ….? - ----?....
Fernanda
MUSICA PER GLI “AMICI DI
Festeggiati i 25 anni della TURISMO E PREGHIERA
Si sono concluse anche que- entusiasmo nella preghiera,
PADRE HERMANN ONLUS” Compagnia Teatrale Alassina st’anno,
con una partecipazio- per vivere un’ora di serena
Successo per la serata a favore dell’associazione “Amici di
Padre Hermann onlus” che si è
tenuta lo scorso 20 luglio in piazza Partigiani. Sul palco Rino
Nicolosi Quartet e i Doc-G, due
gruppi che hanno offerto due
ore di musica di altissima qualità, tra un repertorio di jazz e
pop, per soddisfare i gusti del
folto pubblico che ha riempito la
piazza.
Nel corso della serata sono
anche stati estratti i premi per la
raccolta fondi da destinare alla
missione di S. Kizito a Musha, in
Rwanda.
Ecco i numeri dei tagliandi
vincenti: bicicletta 3641, bistecchiera “Rowenta” 2900,
borsa “Prada” 868, borsa “Mazzini” 1556, cesto “caffè Pasqualini” 1859, cesto “Il Fornaio”
1921, cesto “Frantoio Armato”
3185, cesto “Noberasco” 704,
cesto pasticceria “Dolce Sapore” 4683, cesto prodotti tipici 693, cesto prodotti tipici
2008, cesto “La Gallinara” 1297,
cesto salumi “Spreafico” 1527,
cesto vini Ristorante Regina
3453, Copriletto Orient Express 3127, cornice d’argento
“La Sfinge” 4330, frullatore
Philips 3119, lampada “Solzi
Luce” 4015, lavatrice “Nardi”
Elettrodomestici 3232, lettore
cd “Casa del disco” 2804, lettore dvd “Angelo& Bruna” 2849,
lettore mp3 “Casa del disco”
877, macchina da caffè Gaggia
344, occhiali da sole Gucci –
Ottobelli 4583, quadro “Fiori”
A. Hammond 1822, quadro
“Maternità” Chino Bert 1005,
viaggio Spagna “Ponente Viaggi” (Imperia) 3552, cesto prodotti tipici 798.
Domenica 22 luglio, alle 13, nella splendida cornice del Ristorante “Al Castello”, di Madonna
delle Grazie, allietati dalla squisita ospitalità della gentile signora
Marilena, si sono riuniti gli attori,
il regista, l’autore, il presentatore, i tecnici, i costumisti e gli sceneggiatori della Compagnia
Teatrale dialettale alassina, per
festeggiare un anniversario e per
impegnarsi a continuare il positivo cammino intrapreso. Infatti
sebbene come teatro dialettale
vero e proprio, la Compagnia rappresenti opere dal 1989, in realtà
la medesima compagnia aveva
recitato non solo ad Alassio, ma
in varie città liguri, le vicende della Passione di Cristo, scritta in
dialetto alassino, fin dal 1982. Per
cui possiamo a buon diritto affermare che quest’anno si festeggia
il venticinquesimo anniversario
di questo noto Gruppo alassino.
Al termine del pranzo il presidente dell’Ava, Carlo Cavedini, che
con la sua associazione è sempre
stato vicino alla Compagnia
Teatrale, dopo sincere parole di
ringraziamento ha voluto consegnare, a nome dell’Ava, una targa
ricordo a Gianni Croce e cioè a
colui che, praticamente scrivendo, “su misura” per la compagnia,
ha creato in questi anni tante bel-
le ed applaudite commedie.
Ed è stato Gianni Croce a creare la sorpresa finale, donando a
tutti i presenti, con dediche personalizzate, copie di un prezioso
e bellissimo piccolo volume, prodotto dall’Ava stessa, con la solerte, intelligente fatica di
Luciana Grollero in cui sono contenute le principali fotografie
“teatrali” che accompagnano la
vita della Compagnia dal suo
esordio ad oggi. Ed è un vero peccato che tale libro sia stato prodotto in edizione molto limitata,
perché rimane il documento di
una non piccola attività culturale
alassina. Al termine della riunione: il presentatore “storico” della
Compagnia - il prof. Andrea
Gallea, con un toccante discorso
giocato fra ironia e commozione,
ha ricordato - il passato della
Compagnia stessa ed ha auspicato una attiva continuazione nel
futuro, seguendo l’esortazione
del regista Augusto Soldi.
Sono stati espressi vivi ringraziamenti al Parroco di Moglio per
la gentile concessione settimanale del Salone Parrocchiale per le
prove, e al Parroco di S. Ambrogio per l’ospitalità tradizionale di “Ritruvammuse Insemme.”
ne numerosissima di fedeli locali e di turisti, le serate di preghiera presso il giardino di San
Padre Pio. Com’è noto, il Gruppo di Preghiera “Amici di San
Padre Pio” di Alassio organizza
ormai da undici anni la consolidata recita del Santo Rosario alle ore 21, in onore del Sacro
Cuore, per tutto il mese di giu-
L. C.
Un momento del concerto.
Le due fini “conduttrici”.
Fiocco Azzurro
È giunto il 27 giugno u.sc., ad allietare
la sua “casa” (l’Hotel Lamberti)
FRANCESCO BUTTACI
E lo vogliono comunicare, felici,
Mamma Laura e papà Luciano,
i nonni Dario e Marga Cavalli
con zio Bruno, nonna Tita con zia Carla.
Al neonato e a tutti questi famigliari
felici porge vivissimi auguri anche
l’Associazione Vecchia Alassio…
in attesa di accogliere presto… un nuovo Socio!
gno, nell’accogliente giardino
dov’è collocata una statua del
Santo stigmatizzato.
Questo Santo Rosario serale
è molto gradito e richiesto da
tanti fedeli. La crescente partecipazione di così numerosi
oranti ci incoraggia a continuare con fervore la nostra
iniziativa, fa sì che ogni anno
ci si ritrovi accomunati con
La consegna della targa ricordo a Gianni Croce.
spiritualità, molto apprezzata
da tutti.
Quest’anno, poi, abbiamo
avuto due straordinarie “conduttrici” di nove anni, Clara
Brambilla e Beatrice Galimberti, della scuola statale di
Cantù, le quali hanno guidato la
recita del Santo Rosario, preghiere e canti, con naturale vivacità e semplicità,
raccogliendo consensi e meritati applausi. Le ringraziamo ancora.
Ci sia infine concessa una semplice
constatazione: e cioè
che in Alassio, oltre il
pregio del suo paesaggio, dell’invidiabile arenile e del suo
mare, il turista può
trovare anche motivi
di interiorità spirituale, attraverso il
meraviglioso Santuario della Madonna
della Guardia, le belle
e raccolte chiese del
“Budello”, Santa Croce, la Cappelletta dei
Caduti del Mare, e,
perché no, la quieta
preghiera serale nel
giardino di San Padre
Pio!
Un particolare ringraziamento vada al
nostro Ill.mo Sindaco Marco Melgrati, che tutti gli anni ci
fornisce sempre più
sedie (che però non bastano
mai), al Rev.mo Parroco di S.
Vincenzo, Don Luciano Massaferro, che ci ha aiutato in tutti
i modi, anche con la sua presenza, e infine un ringraziamento di cuore a tutti i partecipanti: li ricordiamo sempre:
con grandissimo affetto.
Gruppo di Preghiera “Amici
di San Padre Pio”
6
«L’ALASSINO»
Frammenti di storia nostrana - PARTE II
(a cura di Tommaso Schivo)
CAP. 1° - U RAXIUNÉ
Sospinto da qualche buon amico e affascinato dalle magiche illustrazioni di “GIBBA”,
ho ripreso a scrivere i miei “Frammenti”
Oggi ancora, quando in qualche
pubblica occasione mi presentano o mi additano ai nostri concittadini, i colleghi Gallea, anch'essi
grandi professori delle scuole «alte», come si diceva una volta, (e
non solo loro) mi chiamano «u
prufessù», u prufessù e basta.
A dire il vero, ai tempi della mia
giovane carriera di «maestro», di
professori alassini in giro ce n'erano pochi e pochi erano stati
prima di me, se si escludono i
grandissimi Arrigo Fugassa e, più
recentemente, Mario Oliveri, che
tuttavia maturarono la loro carriera lontani dalle patrie mura.
Poi con me e subito dopo di me, i
laureati per insegnare, ad Alassio, crebbero come i funghi in autunno, ma «u prufessù» ormai ero
io ed ero stato battezzato e cresimato così, tanto che ancora oggi
sono «u prufessù» e basta.
E non mi lamento. Anzi, ciò è,
ogni volta, per me un motivo di
soddisfazione e di orgoglio e,
spero, meritato a sufficienza.
Tutto questo per riallacciarmi alla generazione precedente e ad
un fatto analogo (la storia si ripete). Al principio del secolo scorso non erano molti gli Alassini
che potevano frequentare le
scuole superiori, quelle tecniche
e professionali in special modo,
in quanto erano lontane dalla nostra zona ed era molto disagevole raggiungerle quotidianamente. Lo poté fare, grazie ai sacrifici
di mio nonno “Maxiollu”, papà
Andrea che raggiunse l'allora ambitissimo diploma di Ragioneria,
attraverso gli studi superiori, prima a Finalborgo e, poi, credo, anche al Sommeiller di Torino (ove
mi diceva di essere stato compagno di scuola del Presidente
Saragat). Venne la guerra del
1915-18 e, tornato a casa, fu nominato, con pieno merito,
Ragioniere Capo del Comune di
Alassio e diventò tanto noto che
da tutti fu chiamato, in paese, «u
Raxiuné», u Raxiuné e basta. In altre parole, dire «u Raxiuné» bastava per indicare, con assoluta
esattezza, quell'ex Ufficiale
dell’Esercito che preferì deporre
la divisa per trovare un sicuro,
anche se non molto redditizio impiego nella sua terra nativa. E se
lo meritò mille volte quel titolo
per antonomasia! Io ero ragazzetto e ricordo con lucidissimi par-
ticolari il suo ufficio ordinatissimo e lui meticoloso, preciso, costante, caparbio. Era temuto per
la sua inflessibilità, era rispettato
si asciugavano presto, tanto c'era da scrivere!
Papà scriveva in modo minutissimo, ma ordinato come in un
“Papà qualche volta mi portava con sé… ed io lo aiutavo”
per la sua onestà e per l'attaccamento incrollabile al suo lavoro e
al suo dovere di amministratore
pubblico. Lo ricordo bene nei vari uffici comunali di Ragioneria,
ora quello con la finestra quasi
dirimpetto alla fontana del giardino sottostante, poi nell'ufficio
d'angolo verso levante e altrove.
Allora non esistevano ancora
«macchine» particolari in ufficio:
solo qualche vetusta, enorme
«Olivetti» per scrivere, tante penne con i pennini esili ed appuntiti come degli spilli e i calamai che
cesello: sembrava lasciasse sui
registri, anziché inchiostro, dei
sottilissimi fili ora blu, ora neri,
ora rossi, quasi invisibili.
Frequentemente, pur dopo le
Martedì 14 Agosto 2007
numerose ore di ufficio del mattino e del pomeriggio, si recava al
suo tavolo di lavoro anche dopo
la cena, credo per preparare il bilancio o per qualche impegno
straordinario: lo rivedo ancora,
quando qualche volta mi portava
con sé, mentre preparava degli
enormi registri, grandi, grandi (e
non so cosa darei per averne uno
in ricordo di lui!), con tante pagine e tante finche e colonne e spazietti allineati e in ogni quadretto
lui scriveva numeri e numeri e
numeri, con tante virgole per i
decimali e, in fondo ad ogni pagina, faceva le somme, a mente, o,
al massimo, con una calcolatrice
antidiluviana e rumorosissima, a
manovella, con tanto di riporti
precisi e ordinati per la pagina
successiva... un lavoro da certosini che faceva ricordare le antiche Abbazie con i loro studiosi e
scrivani. Poi scriveva e contava,
contava e scriveva e, quando diventai un po' più grandicello, lo
aiutavo persino a scrivere qualcosa a macchina con tante cartecarbone per le copie necessarie… e lui era felice per quell'aiuto, che forse era più un fastidio
che altro… Fu sempre un grande
lavoratore di assoluta ed inequivocabile onestà (quale grande
«ricchezza» questa, lasciata ai figli!); modesto, in difficoltà forse,
qualche volta, per sbarcare il lunario, lui vedovo e con tutti quei
figli da far crescere e studiare, eppure, di nascosto, munifico e prodigo, quando poteva, aiutava
qualcuno che ne avesse bisogno.
Quante persone me lo hanno
svelato, commosse e con le lacrime agli occhi, quando Dio lo
chiamò per dargli il Suo premio!
Orbene, ho scritto tutto questo, sì, anche per un ricordo dovuto da inserire fra tutte le mie
pagine di minuta storia alassina,
ma per dire che a pensarci bene,
questo duplice e affettuoso complimento, nato spontaneamente
e a distanza di tempo mi fa presagire o sognare o vedere realmente, un giorno, vicino o lontano, in cui i u Raxiunè e u Prufessù,
insieme, uno accanto all'altro (e
ormai più o meno della stessa
età) discutendo amabilmente
per le vie del cielo, benediranno
di lassù tutti i padri e i figli che
hanno dato qualcosa alla loro
terra e, soprattutto, a questo magnifìco, inimitabile, dolcissimo
nostro «paese».
PREMI FEDELTÀ AD ALASSIO
A Carlo Nesti il Premio Fedeltà ad Alassio
Come tradizione i fedelissimi
dell’estate alassina, ma non solo
della stagione estiva, segnalati
da vari amici, vengono puntualmente chiamati in Comune dal
Sindaco che conferisce loro un
particolare riconoscimento e
ringraziamento per la fedeltà dimostrata alla nostra città nel
corso degli anni.
Oggi, venerdì 27 luglio, alle
ore 12,00, è stato premiato un fedelissimo di Alassio particolarmente apprezzato e gradito, soprattutto dagli sportivi: il giornalista e telecronista RAI Carlo
Nesti, che frequenta Alassio da
oltre 40 anni.
Con l’occasione, alla presenza del M° Mario Berrino, ha firmato la piastrella che verrà poi
posizionata sul “Muretto” di
Alassio, in riconoscimento di
una lunga carriera giornalistica
ad alti livelli.
Nesti, infatti, ha iniziato la carriera giornalistica nel 1974:
“Calciofilm” (testata locale”,
“Guerin Sportivo” e “Corriere
d’informazione”).
Nel 1980 è stato assunto presso la sede regionale Rai per il
Piemonte e, ha seguito, da telecronista, 5 campionati del mondo e 5 campionati europei di
calcio.
Nel 1989 ha ricevuto a Roma il
premio “Atleta d’oro Diadora”
come miglior giornalista sportivo Under 35 e il premio CONI-USSI, come miglior giornalista
sportivo televisivo dell’anno.
Attualmente è inviato speciale e responsabile della redazione sportiva della Rai di Torino,
dirige il sito Web Nesti Channel.
Alassio, lì 27 luglio 2007.
IL SINDACO
(Arch. Marco Melgrati)
Carlo Nesti unitamente al Sindaco Melgrati, al M° Berrino ed agli amici Carlo
Tomagnini e Sergio Zenari.
UN GIUSTO RICONOSCIMENTO
Georg e Katharina Brunsch di Ge Frees (Germania) ad Alassio dal 1974
(Hotel Genova).
SQUADRA S.G.M FORZA E CORAGGIO di Milano,(1-07-07) vincitrice a
Fiuggi della “Coppa Italia di 2° Fascia di Ginnastica Artistica. Tra le
Campionesse Italiane c’è SILVIA BARBIERI nipote degli Alassini Nattero e
Misa Barbieri e Delfina e Santino Pezzuolo.
Nel mese di maggio in piazza
del comune di Alassio si è svolta
una interessante mostra di disegni eseguiti dai ragazzi e ragazze
dell’età scolastica. Il disegno
che vi presento, è stato apprezzato ed ha ricevuto un bellissimo premio dalla giuria, ed è stato ideato dal ragazzino Simone
Felisati. Se si osserva bene viene
a simboleggiare quanto sia difficile ora vivere in questa società
sempre più spesso senza valori
e priva di sensibilità verso coloro che hanno veramente bisogno di stimoli onesti e cristiani,
ed inoltre quanto sia bello e appagante dedicarsi al prossimo e
alla cose più semplici che la vita
ci offre. Sono stata molto colpita
da questo disegno che denota
una profonda emotività del piccolo artista, sempre pronto ad
aiutare coloro che si trovano in
difficoltà anche mentalmente e
ad allungargli la mano per alleviare il loro senso di vuoto e per
far si che non si trovino nel baratro del non più ritorno.
Sono molto fiera di te.
Tua sorella Sara
È troppo bella questa foto per non farla notare agli Alassini! Con un po’ di immaginazione ci si potrebbe chiedere: «Siamo a Brodadway? Siamo a Las
Vegas? Oppure siamo in Alassio?»
Un’innamorata di ALASSIO delusa
Da molti anni sono una frequentatrice di Alassio… ma è possibile che questi cartelloni debbano stare sempre lì?
M.T.R.
Signora Rosanna Consalvo di Bormio da 80 anni ad Alassio (Hotel Bel Sit).
Martedì 14 Agosto 2007
7
«L’ALASSINO»
LA BIBBIA IN DIALETTO ALASSINO di Gianni Croce
A Bibbia - Giusuè - A tèra prumessa
A Bibbia - Giusuè
A Bibbia - Giusuè
Gericu
A cunquista da tèra prumessa
Giusuè aura u deve des-ciullose
pe cunquistò ’sta tèra ch’han sugnau.
Urmai i nu pon ciù sto a berlengiose
cuscì u Giurdanu i han attraversau.
Çercan ün postu pe pué accampose
che quellu chi han da fò u va punderau:
de sà u gh’è tère e Rèi, che a ùn pe ùn
besögna suttumette ... Sùn trentùn!
Delongu mantenèndu e So prumesse
Diu u asciste ancù u populu amau
che, pe so contu, u sa ch’u deve esse
ricunuscènte a quellu ch’u gh’ha dau;
se in pratica i precetti u nu mettesse
cumme tütti u sareva bescentau.
Furtüna chi han Giusuè a cumandoli
che cun amù e man ferma u sa guidoli.
Gericu a l’è çitai furtificò,
miaie e tùri metten anscietai...
ma pe andò avanti a l’è da cunquistò!
Bèn sette prèvi allura i ven ciamai
cun ’na funsiùn precisa da sbrigò:
saràn cun sette trumbe equipaggiai,
prunti a sciuscioghe drentu, all’indumàn,
de’n giru a quelle tùri, au lümecàn.
Cuscì se dàn ai man a cunquistò
tère, reammi, çentu e ciù çitai...
Ma l'ura a nu l’è ancù de ripusò,
i deven dò de ciù... Sun destinai!
A fo ’sta nassiùn dexiderò
i sùn tütti in frettezzu, ascidiai.
Saran anni de guère e de battaie:
u murirà di brovi e de canaie.
U populu in silensiu e in purcisciùn
bèn sette giri u fa quella mattìn
pöi, tutt’assemme... üna rabelassiùn:
son de trumbe... grancasce... crìì bestìn...
U crolla tüttu, tùri e miaiùn,
lotte cùn lance, sciabbre, picussìn...
Fin che in çitai i ven tütti massacrai!
Diran ch’u l’è u Segnù ch’u l’ha agittai.
A-a fìn eiscì ’stu tempu u l’è feniu.
E tère cunquistai saràn spartie
tra ’ste duzze tribü, ch’han stabiliu
poxe e alleansa drentu a e so merie.
Giusuè, cuscì, ancù invucandu Diu,
tütte e so gènte u l’ha benexie.
Ma cumme l’ommu u möre, ’sta nassiùn
ta-a lì turna all’imbandu, a-a perdissiùn.
Gericu a l’è çitai furtificò,
miaie e tùri metten anscietai…
FESTA DI FINE ANNO
4 GIUGNO 2007
Nel bel cortile della Scuola
Primaria di Moglio, il giorno 4
giugno si è svolta la ormai consueta festa di fine anno scolastico, a cui hanno partecipato numerosi familiari e concittadini di
Moglio che hanno voluto salutare i bambini ed essere presenti
in un momento di festa che conclude un anno scolastico impegnativo e ricco di attività e progetti che hanno interessato tutti
gli alunni dei due ordini di scuola: Primaria e dell’Infanzia.
Quest’anno infatti le insegnanti delle due scuole si sono
rese disponibili a lavorare in
continuità sia con gruppi di
bambini misti sia intercambiandosi tra di loro. Sono stati svolti
quindi progetti di musica, di ce-
ramica di scienze, di traforo e di
ricamo.
Il momento conclusivo è stata
una Recita interdisciplinare sulla storia del mondo, dal titolo:
QUESTA E’ LA NOSTRA STORIA
a cui hanno preso parte tutti i
bambini dalla scuola dell’Infanzia alla 5a Primaria.
BIG-BANG-->ILMARE-->I DINOSAURI
L’EVOLUZIONE DELL’UOMO->UOMINI PRIMITIVI-->
I GIORNI NOSTRI: AUTORITRATTO
I bambini di Moglio sia insieme,che suddivisi per gruppi,
hanno interpretato le varie fasi
storiche dell’evoluzione dell’uomo con bravura e divertimento.
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Carlo Bertolino)
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.)
Ettore Ghiringhelli (Ghiré) ha esposto dal 16 al 31 luglio. È per
noi sempre un piacere osservare la pittura di Ghiré, alassino, nel
suo evolversi dal periodo “chiarista” fino all’adozione di colori più
intensi e marcati. Questa volta abbiamo notato una tela “astratta”,
dipinta con campiture a strisce, che richiamano i colori della terra
e delle case di Liguria, intitolata appunto “Terra di Liguria”. È stata
presentata a Genova nella mostra collettiva “Diversa dimensione
dell’amore”, che l’artista (con altri quadri) ha voluto dedicare alla
moglie recentemente scomparsa, alla terra dove lei è nata e ha vissuto per gran parte della sua vita; in ricordo di una romantica sera
a Solva sullo sfondo del Golfo di Alassio. E Solva, dove i coniugi
Ghiringhelli hanno abitato per vari anni, compare in varie tele in mostra: la Chiesa, che a volte sembra sospesa fra cielo e mare, il Borgo,
le fasce con gli ulivi, i sentieri, dipinti con tanto sentimento. In contrasto, una soave veduta del monte Cervino che, nonostante le piccole dimensioni del dipinto, manifesta tutta la sua maestosità.
Lucia Busacca,
pittrice e ceramista siciliana, torinese d’adozione,
ogni volta che
torna alla Carletti, propone qualcosa di nuovo.
Quest’anno (dal
1° al 15 luglio) abbiamo notato deliziosi biglietti
d’auguri dipinti a
mano, sorta di
miniature ad acquerello soprattutto di fiori, ma
anche con altri
soggetti come le
marine. Poi ceramiche dipinte
dalle forme originali: libri, portagioie, posacenere
a vaschetta, che
si aggiungono a
quelle tradizionali (vasi, brocche,
ecc.), Così è per i
dipinti: fiori, nature morte con libri e strumenti
musicali, paesaggi talvolta innevati. Ma lasciamo il giudizio
al critico Alfonso Gonfalone:
«…C’è una musicalità intensa,
una poeticità profonda nel modo di vedere la natura. Il suo
tratto duttile, capace di adattarsi alla effusione di diverse
atmosfere scelte per il soggetto, il cromatismo vivace, brioso, ma sempre delicato che
passa dai più radiosi colori solari alla calde, intime penombre, la sua concezione della figura composta di colori vivi e
definiti nello spazio».
….E DOPO TANTI SECOLI L’UOMO SI E’ EVOLUTO
E HA IMPARATO ANCHE A …BALLARE!
Saggio di fine anno
SIAMO ARRIVATI AI GIORNI NOSTRI, MA LA VITA CONTINUA...!
FOTO PRINCIPE
Il 2 giugno si è svolto il saggio di fine anno della P.G.S. Albatros. Si ringraziano le atlete e insegnanti per il grande
successo ottenuto.
P.G.S. Albatros
8
«L’ALASSINO»
ALASSIO 100 LIBRI
INCONTRI CON L’AUTORE LOTTA ALLA MOSCA
Premio Letterario Nazionale “Un autore per l’Europa” - 13a edizione
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio della Presidenza del
Consiglio dei Ministri - Ministero per i Beni e le attività Culturali - Ministero degli Affari Esteri,
organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio - Regione Liguria - Provincia
di Savona, il “Premio Letterario Nazionale Alassio 100 libri - Un Autore per l’Europa” è giunto
alla 13ª edizione. La cerimonia di premiazione (unitamente a quella del “Premio Un Editore per
l’Europa”) avverrà sabato 8 settembre 2007 nei Giardini di Piazza Partigiani alle ore 18.
Presenterà Gerry Scotti, l’attrice Monica Guerritore leggerà alcuni brani del libro premiato. Nei
mesi di luglio e agosto scorsi sono stati presentati nell’Auditorium della Biblioteca civica dal
prof. Franco Gallea alla presenza degli autori e dell’ Assessore dott. Monica Zioni, i romanzi
scelti dalla Giuria tecnica presieduta dal Rettore Magnifico dell’Università di Urbino prof.
Giovanni Bogliolo, che presiede anche la Giuria di italianisti delle maggiori Università
d’Europa che designerà il vincitore. Segue una breve sintesi di due presentazioni.
Giulia Carcasi: “Io sono di legno” Ed. Feltrinelli.
Romana, 20 anni, studia Medicina. Del suo primo romanzo sono state vendute 150.000 copie. In
questo secondo narra la storia di
una madre e di una figlia: ognuna
tiene un diario, le vicende si incrociano. La madre leggendo il
diario della figlia torna ai ricordi
di una giovinezza ferita, alla sua
vita piena di drammi e di misteri.
«Libro aperto, frasi brevi che lasciano l’accostamento al lettore»
(Gallea). «Fin che posso cerco di
portare avanti le due attività: studio e scrittura. La medicina è precisa: ciò può essere utile anche
per la scrittura. Scrivo per leggermi, il libro è al femminile. Il successo mi ha fatto smettere di sentirmi un’eccezione. Giudico negativamente l’identificazione dello
scrittore con lo scritto» (Carcasi).
Rosa Matteucci: “Cuore di
mamma” Ed. Adelphi.
Ha già partecipato a questo
Premio nel 2003 con il romanzo
“Libera la Karenina che è in te”.
Nata a Orvieto, vive a Genova.
«Parte sempre da situazioni reali-
stiche che poi deviano in grottesco, con il colpo di scena finale.
Nella prima parte di questo libro
una laureata che lavora in banca,
ha una mamma vedova che vive
chiusa in casa. Tutti i week-end la
va a trovare. Ma poi si stanca, le
propone una badante… Nella seconda parte presenta un uomo
con famiglia piccolo-borghese, la
cui vicenda si intreccia con la prima… Il lettore leggendo questo libro sorride, ma con amarezza»
(Gallea). «In molti casi ci si trova
a far da padre e da madre ai propri genitori, cosa tutt’altro che
agevole, per la differenza d’età e
di idee. Ho fotografato alcuni
aspetti della realtà italiana odierna. Mi identifico con i personaggi
che racconto. Sono religiosa, ma
vivo la mia religiosità in modo primitivo, personale» (Matteucci).
Ora un cenno sugli altri finalisti
presentati dopo la “chiusura” di
questo numero del giornale.
Boris Biancheri: “Il quinto esilio” Ed. Feltrinelli. - La storia della famiglia Grabhau, sullo sfondo
dei paesaggi baltici, segnata da
Martedì 14 Agosto 2007
un oscuro destino, in cui l’esilio è
come una variazione su un tema
musicale, dal ‘500 alla fine della
seconda guerra mondiale.
Serena Vitale: “L’imbroglio
del turbante” Ed. Mondadori. La resistenza della Cecenia alla
Russia non è solo attuale, già alla
fine del ‘700 un “profeta guerriero” chiama i “montanari” alle armi contro i dominatori: è un nativo o un rinnegato piemontese?…
Marcello Fois: “Memoria del
vuoto” Ed. Einaudi. - Un bandito
sardo è seguito dalla fanciullezza, alla guerra di Libia dove ha
imparato a uccidere, fino alla fama di “tigre dell’Ogliastra”: la vicenda di Samuele Stocchino, personaggio storico e leggendario.
Giuseppe Pederiali: “Il paese
delle amanti giocose” Ed.
Garzanti. - Sei donne che sanno
godersi la vita, consce della loro
sensualità vissuta con intelligenza, nella terra di Cesare Zavattini
e Giovannino Guareschi. Vicende
curiose e affascinanti ricche di
caratteri sempre riconoscibili…
Rosangela Calzia: “Igino Giordani - profilo umano
e politico” Ed. Nante
«Una serata originale» definisce il prof. Franco Gallea quella
del 20 luglio scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica. E
prosegue presentando l’autrice:
«Ligure, laureata in Legge e
Scienze politiche, lavora nella
Pubblica Amministrazione. Molti
personaggi hanno lasciato una loro impronta, ma poi vengono dimenticati. Come Igino Giordani,
nato a Torino, di famiglia povera,
grazie all’intuito e alla generosità
del suo datore di lavoro, studiò
prima in Seminario e poi in un
Liceo pubblico. Si impiegò in un
Ministero a Roma, partecipò alla
prima guerra mondiale, si laureò.
Si sposò nel 1920, in tempi critici,
quando nacquero i partiti politici. Conobbe Don Sturzo, si dedicò
all’insegnamento e nel ’28 entrò
in Vaticano come bibliotecario,
fu tanto valente da tenervi un corso di “Bibliotecnomia”. Viene
eletto alla Costituente, poi deputato fino al 1953, fece parte del
Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Conobbe Chiara
Lubich e con lei si dedicò al movimento del “Focolarini”. È in corso la sua causa di Beatificazione».
L’autrice: «Per me studiare ha
sempre significato molto, mi laureai in Legge ma poi interruppi gli
studi; li ripresi e mi laurei una seconda volta in Scienze politiche
con una tesi su Igino Giordani,
che ammiravo molto. Quando
Giordani passò dal Seminario al
Liceo pubblico, ebbe una crisi religiosa. Con Don Sturzo ebbe un
rapporto come da padre a figlio:
lo avviò alla politica. Ma lui non
approvò l’aggettivo di “Cristiana”
alla “Democrazia” (intesa come
partito) fondata dal suo maestro,
era per la separazione della Fede
dalla politica. Quando Don Sturzo
si stabilì in America mantenne
sempre i rapporti. Trovò il lavoro
a De Gasperi presso la Biblioteca
Vaticana, fu amico di Monsignor
Montini, anche dopo che divenne
papa. Diceva di sentire dentro un
“fuoco” e di ritenersi poco degno
di essere un “mistico”, perché
sposato e non appartenete a un
Ordine. Fin dal ’48 perseguì
l’amore per Dio e i “Fratelli”. È stato “profeta” riguardo all’evoluzione della Chiesa sfociata nel
Concilio Vaticano II°. Il suo valore
fu riconosciuto da molti, anche
dal Presidente Sandro Pertini.
Auspicava che i valori della fede
si trovassero in tutti i partiti politici. Fu anche validissimo e prolifico scrittore (90 libri), tutto rivolto alla spiritualità. Riteneva il
Fascismo un pericolo, lo combatté per il colonialismo e l’apologia della guerra, lo stesso fece
nei riguardi del Comunismo.
Disse ai figli: “Vi lascio questa eredità: amatevi sempre”. È morto a
87 anni a Rocca di Papa. I proventi di questo libro sono devoluti a
“Un progetto per l’Africa”».
C. B.
Carlo Bertolino
CONCERTO DI SANT’ANNA
Concerto di Musica Classica di giovani interpreti
7ª EDIZIONE
Sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista
E siamo giunti al settimo anno.
Questo concerto prosegue nel
suo percorso di affermazione
sempre migliorando. Il 24 luglio
scorso sul sagrato della Chiesa
di San Giovanni gremito di pubblico, il parroco rev. Don
Luciano Massaferro ha porto il
benvenuto ricordando il compianto dott. Giacomo Natale,
fondatore (con altri) di questo
evento, nel 10° anniversario della sua scomparsa. Ha poi annunciato che, come in passato, in
questa occasione si raccolgono
fondi a favore del “Progetto
Africa - Nuovo ospedale di maternità di Koutiala, Repubblica
del Mali”, dove si recano per collaborare anche ostetriche del
Santa Corona.
La presentatrice Barbara Testa
ringrazia gli organizzatori, collaboratori e sponsor, il Direttore
del porto di Alassio Aldo Giardini,
presente in rappresentanza del
Comune di Alassio, la Direttrice
Artistica Claudia Rambaudi che,
fa osservare, è stata premiata a
maggio con il 2° Premio assoluto
al Concorso per Giovani Concertisti di Cervo.
Claudia, a sua volta, pronuncia brevi parole di presentazione
del concerto, che è iniziato con
una suonatrice d’Arpa, questo
nobile, raffinato, romantico strumento di origini antichissime,
che è stato migliorato per millenni, ma solo abbastanza di recente ha raggiunto la perfezione
di strumento completo. Giulia
Milanesio è la giovanissima strumentista (9 anni) di Bra, che ha
già partecipato a un concorso
classificandosi 1ª assoluta e ha
eseguito musiche di C. Salzedo,
D. Bouchard, G. Milanesio, M.
Grandjany; con grande impegno,
nonostante la difficoltà dovuta alla dimensione dello strumento rispetto al suo fisico. È seguito un
altro giovanissimo: il chitarrista
Francesco Pignataro, alassino,
che suona ad Albenga e Cervo e
accompagna la Santa Messa qui
in San Giovanni, con musiche di
Anonimo, M. Carcassi, M. Giuliani, V. Galileo. Elena Filippini, soprano, alassina, l’abbiamo conosciuta l’anno scorso, studia a
Torino, ha tenuto concerti in tutta Italia, accompagnata dal valido
pianista savonese che studia a
Genova Marco Prevosto. Con voce aggraziata e sicura ha cantato
l’ “Aria della Vilja” da La vedova
allegra di F. Lehar e, nella seconda parte del concerto, “L’altra
notte in fondo al mare” dal Mefistofele di A. Boito. Christian
Contarino, diciassettenne di
Cisano sul Neva è al 5° anno di
Pianoforte al Conservatorio N.
Paganini di Genova; ha suonato il
“Sogno d’Amore” di F. Liszt e la
“Fantasia-Improvviso” di F. Chopin, dimostrando notevoli doti
virtuosistiche. Marzia Carbone
la conosciamo da qualche tempo,
di nota famiglia alassina suona
uno strumento un po’ inusitato
per le donne: il Clarinetto, nel
quale dimostra continui progressi; ha eseguito, accompagnata
dalla pianista Elena Piccione (della quale riparleremo), le “Variazioni per Clarinetto e Pianoforte”
di G. Rossini. Un altro magnifico
strumento un po’ abbandonato,
la Fisarmonica, l’abbiamo ascoltato dalle abili mani di Severino
LIBRI-RIVISTE-VHS-CD
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Associazione Volontari Baia del Sole
Bozzano di Albenga, al 5° anno di
studi musicali, che ha eseguito il
celebre “Volo del calabrone” di
N. Rimskij Korsakov, “Oblivion”
di A. Piazzola e “Accordeon
Blues”, brano virtuosistico di G.
Ceruti. E torniamo all’Arpa, con
un’altra concertista di nove anni,
allieva come la Milanesio, della
Maestra Valentina Mainero, Marta Brezzo con uno strumento un
po’ ridotto, da studio, consono
alla sua età, che con disinvoltura
ha eseguito brani di J.S. Bach, B.
Andrei e due di D. Bouchaud.
Andrea Sangiacomo, di Genova
è all’ultimo anno di Pianoforte al
Conservatorio Paganini, con notevole maturità si è esibito con
brani di F. Chopin e C. Debussy. Il
violinista torinese Marco Norzi
di 16 anni, studente al 7° anno
presso il Conservatorio G. Verdi
di Milano, anch’egli accompagnato da Marco Prevosto, ha suonato composizioni di M. Bruch e
di Kreisler, dimostrando grande
padronanza dello strumento. La
pianista Elena Piccione di
Finale Ligure, allieva del M°
Trabucco al “Paganini “ di Genova, che abbiamo ascoltato con
Marzia Carbone, come solista ha
eseguito con spiccata maturità
quattro Studi di F. Chopin e uno
di S. Rachmaninoff. In fine un altro alassino che ben conosciamo: il chitarrista Luca Soattin
che, oltre allo studio della musica, frequenta l’Università di
Genova, con sempre maggiore
abilità concertistica ha eseguito
un “Preludio” di J.S. Bach, la
“Serenata Española” di J. Malats
e la “Dance” di M. Colonna.
Superfluo evidenziare i calorosi applausi dell’attentissimo
pubblico. Dopo il concerto è stato servito un suntuoso, gradito
rinfresco preparato dal “nostro”
Sergio con l’aiuto di signore e signori della Fenarina. Un ringraziamento particolare al pittore
Luigi Sangiovanni che ha offerto,
per donarle ai concertisti, le riproduzioni del ritratto di
Giovanni Paolo II° da lui eseguito; a Elisa Tufo per le sue sempre
nuove idee per la grafica; ai fratelli Croce, per il palco, le luci e
l’amplificazione; a tutti i numerosi sponsor, collaboratrici e
collaboratori, che troppo lungo
sarebbe elencarli.
C. B. per A.V.A.
Nell’ambito dei festeggiamenti
in onore di S. Anna e nella ricorrenza del Cinquecentenario della
Parrocchia S. Ambrogio, si è svolto nella piazza Airaldi e Durante
no Angela Gaiu che ha interpretato con voce morbida e piena
nonché buon gusto interpretativo alcune arie di Verdi, Donizetti
e Ciaikovskij. Il baritono imperiese Ivan Marino, con la
sua voce stentorea, ha
entusiasmato il numerosissimo pubblico presente. La defezione di altri due giovani cantanti
ha “obbligato” il tenore
Andrea Elena ad intervenire con alcune romanze
ed a interagire con i propri allievi in alcuni duetti. Al pianoforte Felicia
Galati ha accompagnato
i cantanti con la solita
bravura. I vari brani eseguiti sono stati presentati con dovizia di notizie particolari dal M.°
Elena. Monsignor De
Canis ha voluto rivolgere il proprio apprezzamento al tenore alassino
con parole sentite e
commosse. La bella cornice della piazza ha offerto al pubblico numeroso ed entusiasta (molti i giovani) una serata
Il tenore alassino Andrea Elena.
“alternativa” che ha ottenuto un rimarchevole
martedì 24 un Concerto Lirico successo. Da segnalare il fatto
Vocale presentato dal nostro che moltissimi spettatori “foreconcittadino Andrea Elena. Si so- sti” ci hanno chiesto quando ci
no esibiti il Mezzosoprano ucrai- sarà la replica...
MOSTRA ALL’EX CHIESA ANGLICANA
ROBERTO MONTANARI - “El pintor de los toros”
Continuano a susseguirsi le
mostre curate dal dott. Nicola
Davide Angerame. Fra luglio e
agosto è stata la volta di un personaggio assai originale: Roberto Montanari, nato a Ravenna
ma spagnolo di adozione, dipinge da 55 anni, ha frequentato le
Accademie di Belle Arti di
Ravenna e di Madrid. Allievo del
grande maestro Salvador Dalì
(caso del tutto eccezionale, Dalì
normalmente non aveva allievi)
ha esposto con lui e con Pablo
Picasso. Ha ricevuto riconoscimenti da importanti figure della
cultura e della politica internazionale, in particolare da papa
Giovanni Paolo II° (sue opere figurano nella Galleria di Arti
Figurative del Vaticano), dal re
Juan Carlos di Spagna, dalla regina Elisabetta d’Inghilterra, dalla
principessa Margaret, da Carlo
Azeglio Ciampi, Enzo Ferrari,
Sergio Leone, Ronald Reagan,
Alain Delon, Sophia Loren e mol-
ti altri.
I suoi soggetti più rappresentativi sono i tori da corrida che
dipinge con l’espressione di tutta la loro potenza e cattiveria
(sono allevati per questo), spesso insieme a cavalli, nobili ed eleganti, in una sfida impari, affrontata con coraggio in fantasiose
lande deserte in riva al mare.
Altri dipinti raffigurano luminosi
scorci e paesaggi mediterranei;
un prete solitario che con la preghiera cerca di vincere la siccità
di un lembo di terra riarsa; bambini in vari atteggiamenti: “il casino della vita”; la reinterpretazione dell’“Ultima Cena” di
Leonardo da Vinci, fonte d’ispirazione di molti artisti, confrontata, oltre che con l’originale,
con quelle di un allievo, di Dalì e
di Andy Warhol, con l’inserimento di molti personaggi storici e
attuali, fortemente simbolistica.
Ca. Bl.
OLEARIA
Con l’inizio della stagione calda, le nostre olive vengono attaccate dalla mosca olearia: questo
insetto trova nella loro polpa
l’habitat ideale per deporre le
sue uova, che, una volta schiuse
si nutrono dell’interno del frutto
provocandone la sua caduta.
Nel corso degli anni il sodalizio
di Solva ha stretto una collaborazione con la CIA, Confederazione
Italiana Agricoltori - sez. di
Albenga – effettuando presso la
nostra sede alcune riunioni e
prendendo in esame il problema.
Grazie all’interessamento del
Dott. Agr Nario Gianluigi (nostro
concittadino) si sono potuti illustrare con delle foto i danni che la
mosca provoca all’interno del
frutto. Abbiamo preso atto anche
di interessanti studi a riguardo
della ricerca e della lotta alla mosca olearia, usando sempre prodotti biologici, che non recano
danno all’ambiente ed ai consumatori.
Pertanto quest’anno, coadiuvati dalla CIA e da un nostro lavoro di monitoraggio, dopo aver
individuato un sito di ulivi curati e non, abbiamo posto sui rami
delle olive una trappola chiamata ecotrap; si tratta di una busta
contenente un attrattivo alimentare: l’esterno è trattato con del
piretroide insetticida. Sopra
questa viene posto un dispenser
contenente del ferormone maschile che serve da esca di richiamo per la femmina. Quest’ultima appoggiandosi alla busta viene eliminata.
Quest’esperienza verrà protratta nel tempo e presto ne vedremo i risultati che si ritiene
possano essere positivi.
Come sopra indicato, saremo
sempre seguiti dalla CIA per tutte le operazioni inerenti al trattamento, e saremo lieti di riferire
l’esito (grazie alla pagine dell’Alassino) a tutti gli interessanti al
problema.
IL C.D.A. DELLA SOAMS
Villaggio dei giochi:
cartoline d’arte
Giovedì 2 agosto, in Piazza
Partigiani, dalle ore 21.00, è
tornato il Villaggio dei Giochi
uno spazio interamente dedicato ai bambini che ha proposto giochi e laboratori ludicodidattici.
L’iniziativa, inserita nel calendario Alassio Bimbi d’aMare, promosso dall’Assessorato
al Turismo e alla Cultura del
Comune di Alassio, propone i
tanti giochi del Ludobus. In
piazza Partigiani a disposizione dei bambini di tutte le età
c’erano il flipper a corda, il calcetto a disco, il lancio dei tappi
a punteggio, il tennis vincolato,
il tiro a segno a elastico, il tennis a U, il combattimento di
equilibrio, il forza 4 gigante, il
jenga da un metro, il memory
gigante, le piste di trottole, la
pista di biglie “autoprodotte” il
tiro alla salamandra, il cubo gigante a elastico, il biliardo a
fionda rovesciata, il flipper a
elastico, il cervellone, il cervello al contrario, costruzioni giganti in legno.
Nel villaggio del divertimento hanno partecipato al laboratorio per realizzare originali
cartoline d’arte, da conservare
o spedire agli amici. Colori,
pennelli, matite colorate sono
stati messi a disposizione dei
bambini che hanno disegnato e
dipinto esprimendo la propria
creatività.
Martedì 14 Agosto 2007
IL LATINO: NON È UNA LINGUA MORTA
Alassio porto aperto
Dante Schivo
Se il “range” dei fattori naturali che incidono sul “Futuro” di
una Comunità per “i Politici”
non supera mai i cento anni, per
gli uomini di mare, ciò che sta loro di fronte, pur avvolto ancora
nelle foschie del mistero, ha la
già stessa misura del “Passato”.
Abituati a confrontarsi con la natura, anche con la rinnovata conoscenza e l’ausilio della tecnica, i “naviganti” sono sempre
pronti a vivere nella dimensione
dell'ignoto che gli aspetta oltre
la linea dell’orizzonte che vedono rinnovarsi continuamente
davanti alla loro prora; lo fanno
con la cultura che viene dall'esperienza e dalla “conoscentia”
che solo la Storia sa dare.
Questa premessa per dire
che, da uomo di mare, fatico a
capire perché, nel 207 a.c.,
Magone Cartaginese, fratello minore di Annibale e alleato dei
Liguri Ingauni, ormeggiò, per
“svernare” nella rada a Levante
dell'isola Gallinara e P.ta Crena
le 50 navi cartaginesi con le quali aveva varcato il Mare dei
Liguri, usando lo scalo marittimo di Albenga per sbarcare
truppe, cavalleria, vettovaglie e
alcuni elefanti da guerra in previsione di marciare, attraverso il
passo di S.Bemardino, contro i
Romani, in soccorso del fratello
Annibale ridotto ormai allo stremo di tutto.
Perché l’esperto di mare, il
navarca, della flotta di Magone
aveva scelto una rada aperta e
insicura come quella di Albenga
e non quella di Laigueglia/Alassio più riparata e accessibile e
predisposta per l'atterraggio e
lo sbarco?
Di sicuro il figlio minore di
Amilcare Barca (significa “folgore”) conquistatore della Spagna
aveva valutato con accortezza le
perplessità formulate dai suoi
“Piloti” circa la fragilità, dal lato
nautico, della rada prescelta per
l'ancoraggio della sua flotta ma
tenuto in considerazione gli
enormi vantaggi “politici” e logistici che avrebbe ottenuto predisponendo lo “sbarco” di uomini, cavalli ed elefanti nell'aperto
porto della contrada Ingauna,
optò subito per questa soluzio-
ne e fu molto abile per questo
perché la configurazione fisica
della costa, a quel tempo, non
era molto dissimile da quella attuale.
Le testimonianze storiche sono inequivocabili. Scrive il più
credibile degli storici romani,
Tito Livio: «Naves quae a
Carthagine ad Magone missae
erant, inter Albingaunos ligures...» e di sicuro sappiamo tramite Columella (storico ambientalista del Sec. I) Varrone (storico sec.2 ) che la Gallinara conservava il suo stato insulare e
non era così vicina alla punta
(Pta Crena o Pt.Lena) come vuoI
farci credere il Bixio che scrive:
«...a ricordo dei più vecchi del
luogo fu essa già lontana dalla
spiaggia un tiro di pietra» da costituire una difesa sicura contro
le mareggiate ed i prevalenti
venti del SW.
Il più antico portolano del
mondo, redatto naturalmente
dai primi navigatori genovesi, è
del 1265 e fa la descrizione grafica delle coste liguri (è conservato a Berlino) e tra i porti, i fari
e le isole segnalate spicca il nome di Albenga e dell'isola Gallinara ed è nell’importanza strategica di questo territorio e nel
valore della gente “ingauna” la
vera ragione della massiccia
partecipazione (molto denaro,
merci e uomini) di Albenga , il 6
Agosto del 1284, alla battaglia
navale della Meloria dove la flotta Ligure-Genovese sconfisse le
navi della Repubblica Marinara
di Pisa, cancellando per sempre
ogni sorta di traffico navale di
marca pisana dal Mar Tirreno
(parteciparono, tra le città liguri del ponente, solo Diano Castello e Albenga).
Tutto questo per dire che il
primo faro ed il primo porto lo
costruirono gli Ingauni nel loro
territorio e, per certo, ancora
nel 1536, questo fu il motivo che
indusse il nocchiere di Paolo III
ad approdare ad Albenga quando il Papa si dovette recare, via
mare (per mancanza di strade!)
a Nizza, per incontrare Carlo V
imperatore cattolico e Francesco I cristianissimo Re di Francia
in uno dei vertici più importanti
della Storia moderna.
In generale la Liguria veniva
percorsa per brevi tappe marittime, con soste per dormire
scelte nei porti più riparati e
tra questi Alassio ancora non
esisteva.
Il Rossi scrive in proposito: «Il
coraggioso e indomito marinaio
Ingauno riviveva nel moderno
alassino, che con alterezza accoppiava all’immortale nome di
Cristoforo Colombo quello del
conterraneo Luca Ferrari».
Per questo la tradizione marinara in Alassio ha perciò lontane
origini!
Importante nella formazione
della nostra “Gente di Mare” fu
la scuola di Nautica aperta nel
chiostro Dell’Abazia dei Monaci
Olivetani in S. Maria Pia del
Finale fin dalla metà de 1400.
Fu il primo Istituto Nautico
della Liguria. Da quella scuola
uscirono i primi “Capitani di lungo corso” in grado di usare
l’astrolabio e una rudimentale
versione dell'ottante, di eseguire calcoli di trigonometria sferica e di disegnare le prime carte
nautiche della storia.
Chi usciva da questa scuola
nautica conosceva le “Rotte”
d’altura e i Portolani ma soprattutto possedeva una o più carte
nautiche che, in quei tempi, costituivano una vera e propria
ricchezza. Racconta A. Carossino storico alassino, di aver trovato un documento del 1500
che testimonia come il Capitano Alassino Gio Batta Alciatore “legava in testamento”
all’Opera del SS. Sacramento,
due carte nautiche affinché,
con il ricavato della vendita,
fossero acquistati alla Parrocchia nuovi arredi di culto. I
Capitani di Alassio, formatisi alla scuola di Finalpia, furono riconosciuti “peritissimi” ed elogiati pubblicamente dall’imperatore Carlo V e definitivamente consacrati per la loro bravura dal grande Andrea Doria il
quale sosteneva nessun marinaio al mondo può star alla pari, in valore, a quelli di Alassio.
ALASSIO: PORTO APERTO
(Continua)
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settecentesca, sulle alture di
Alassio, in un parco ambientale
ed artistico, che ospiterà da oggi una serie di importanti iniziative culturali. È questo l’ambiente dove è nato a Moglio, nella restaurata e rinnovata dimora set-
raggiosi giovani mecenati che
hanno pensato di dare vita al
Giardino dell’Arte e dei Sapori.
Il clou della serata è stata
l’inaugurazione dell’opera di
Robert Harrison, che è stata
presentata dallo stesso artista
e dall’operatrice culturale
Alessandra Pischedda, che è
tra l’altro, una delle ideatrici di
questo giardino dell’arte: “La
nostra iniziativa - ha detto la
Pischedda - è rivolta a fare conoscere i prodotti tipici della
Liguria ed a valorizzare le bellezze naturali ed artistiche della Riviera e più in particolare di
questa zona del Ponente.
Per questo ospiteremo iniziative di vario genere: da eventi
d’arte, a visite naturalistiche, da
incontri con personaggi dell’ar-
Moglio) è anche già sede del
Centro culturale Paraxo di cui
Alessandra Pischedda e Renza
Sciutto sono attive sostenitrici
(insieme hanno ideato le ultime edizioni del progetto artistico internazionale “La via
dell’Arte”).
Il centro alassino cercherà di
essere un po’ come quello che
fu, in passato, il famoso Centro
Internazionale di Sperimentazioni Artistiche a Boissano, dove, a fine anni Sessanta, era sorto, su iniziativa di Marie Louise
Jeanneret (nipote del grande architetto Le Corbusier), il Centro
d’Arte Internazionale Sperimentale.
Andy Wahrol, Vito Acconci,
Michelangelo Pistoletto, Alain
Kirili, Georges Moboulese, Ma-
Renza Sciutto.
tecentesca (a realizzare il progetto di restauro è stato l’architetto Marco Melgrati, sindaco di
Alassio) l’Ara, il Centro culturale voluto da un gruppo di giovani imprenditori per promuovere
la conoscenza dell’arte e dei
prodotti tipici liguri.
Robert Harrison.
Il battesimo dell’iniziativa è
stato fatto ieri sera ad Alassio alla presenza di oltre cento appassionati d’arte, artisti, critici,
giornalisti, operatori culturali,
Vip e semplici cittadini, che hanno voluto essere accanto ai co-
9
«L’ALASSINO»
te e della cultura a concerti e balletti. Particolare impegno metteremo nel realizzare il percorso
dell’arte e della scultura, che si è
inaugurato proprio con la presentazione dell’opera di Robert
Harrison”.
Ci sarà anche un centro
d’Arte, che ospiterà mostre ed
iniziative legate a scultura, ceramica e pittura, una biblioteca
che darà ospitalità anche a giovani che volessero realizzare tesi di Laurea in ambito artistico,
insomma un progetto ambizioso
e coraggioso sostenuto anche
dalla scultrice Renza Sciutto,
che nella villa-parco ha già collocato numerose sue opere.
Il Centro (in via Rangè, 99 a
rio e Marisa Merz, Moroshita
Keizo furono alcuni dei tanti artisti ospitati dal centro: “Per
quasi vent’anni – dice Augusto
Andreini, collezionista ed
esperto d’arte – il centro è stato
meta di studiosi, artisti e galleristi di tutto il mondo. Vi hanno
collaborato e lavorato alcuni
fra i più grandi artisti contemporanei e ricordo memorabili
mostre su Picasso, Mirò, Giacometti, Fontana, Wahrol e
Pistoletto. Sono certo che anche a Moglio ci siano tutti gli
elementi e gli ingredienti necessari affinché si possa realizzare
un ambiente altrettanto creativo, stimolante e vivace”.
C. A.
ALBENGA- Anche se in questi giorni si è parlato di lui solo
perché nessuno si aspettava
una versione di Seneca, ma tutti ne attendevano una di Tacito
o Cicerone, il Latino non è affatto una lingua morta.
Un gruppo di docenti di
Albenga e del comprensorio ingauno, infatti, ha deciso di impegnarsi per la sua salvaguardia e diffusione ed ha per questo anche aderito all’iniziativa
del Cnr e del Pontificio Comitato di Scienze Storiche che
hanno prodotto un documento, un vero e proprio manifesto, per la sua salvaguardia ed
il rilancio di questa lingua classica.
L’iniziativa è nata in seguito
al convegno su “La lingua latina per la costruzione e l’identità dell’Europa”, organizzato
da Cnr e Pontificio Comitato di
Scienze Storiche, nell’ambito
del quale è stato presentato il
manifesto per il “Futuro latino”
e la salvezza di questa importante “continuità culturale”
che dura da tre millenni.
Mentre molti si sono posti la
domanda: “Quale sarà il futuro
del latino nella società globalizzata, dominata dalla cultura
tecnico-scientifica?” il convegno romano ha cercato di darvi una risposta ed è stato impostato su questo tema:
“Futuro latino: la lingua latina
per la costruzione e l’identità
dell’Europa”. Tra gli interventi
più applauditi, quelli di Ján
Figel’, Commissario Europeo
responsabile per l’Educazione,
Roberto de Mattei, vice presi-
Larus ridibundus
Nell’ormai lontano anteguerra - diciamo settanta e più
anni fa- i vecchi pescatori in
vena di previsioni del tempo,
quando casualmente scorgevano un gabbiano veleggiare
in direzione del capo Mele,
erano usi esclamare: “U tèmpu
ù se métte au bruttu... duman
s’u nù fa burrasca, ù cieuve de
ségùru!”
Uccello elegante, bellissimo
in volo. Specie quando ad ali
spiegate, sorretto dal vento si
libra alto a fianco dei dirupi
delle scogliere che scendono a
precipizio verso il mare. .
Oggi il Laro - anziché sulle
scogliere in prossimità del mare - si è stabilmente piazzato
sulle nostre altane, invadente
e rumoroso soprattutto tedioso e per la sporcizia che distribuisce ovunque e per i continui berci notturni che infastidiscono non poco i sonni dei
suoi ex-ammiratori. Il Comune,
come già con i piccioni, cerca
da tempo una soluzione al fastidioso problema. Occorrerebbe la collaborazione dei cittadini interessati, soprattutto
di quelli che possiedono o vivono in prossimità di altane e
terrazzi dove il Laro indisturbato nidifica.
Punto di aggregazione del
Laro è diventato qualsiasi superficie piana a livello prominente, ovviamente al riparo
dalla vicinanza dell’uomo o da
animali terragni, gatti... cani…
Gradita invece la presenza di
topi, piccioni e altri volatili di
cui il Laro si ciba con avidità. Il
Laro depone un uovo, due al
massimo, a stagione, su superficie piatta senza alcuna preparazione di nido. In genere
cova la femmina coadiuvata
dal maschio, quando questa
va alla ricerca di cibo.
Unico sistema non cruento
valido per allontanare la presenza dell’invadente volatile è
di esclusiva pertinenza dei
possessori di altane e di lastrici solari alla sommità delle abitazioni. Intervento facilissimo:
basta porre nel punto di frequentazione dell’animale un
qualsiasi cono tipo segnalatore di ingombro stradale, dipinto di bianco o, meglio fasciato
con uno straccio dello stesso
colore. L’animale è sospettosissimo e si allontanerà verso
un’altra altana.
Dopo la sistematica distruzione delle cove, avvenuta sulle coste della Normandia nel
1998 durante una vera e propria campagna nazionale, l’allontanamento del fastidioso
volatile viene effettuato da
tempo sulla costa francese del
meridione col sistema dello
"spaventapasseri"- Provare
per credere - dicevano una
volta i venditori di lamette per
barba al mercato del sabato.
Giacomino De Bellis
dente del Cnr, monsignor
Walter Brandmüller, presidente del Pontificio Comitato di
Scienze Storiche, Wang Huansheng, dell’Accademia Cinese
delle Scienze Sociali, che è intervenuto sull’attualità della
lingua latina in Cina, il professor Wilfried Stroh, che ha tenuto una relazione sulla importanza del latino per lo sviluppo
scientifico, resa in lingua ciceroniana. Durante l’evento è
stato presentato il Manifesto in
favore della “necessità di attingere alla fonte dalla quale scaturì il grandioso patrimonio
spirituale e culturale per il quale l’Europa ancora si distingue,
cioè la tradizione antica classica e cristiana”, di fronte al
“progressivo declino della conoscenza delle lingue greca e
latina” che, “venuta meno l'attuale generazione di ricercatori ed insegnanti, si farà irreversibile” interrompendo “una
continuità culturale durata poco meno di tre millenni” e “la
base intellettuale e morale indispensabile per abilitare le
generazioni future a gestire in
modo responsabile i risultati
delle scienze moderne”.
I promotori chiedono “accoratamente alle autorità educative e politiche europee” di impegnarsi, per “garantire la sopravvivenza della nostra identità culturale, così come finora
la abbiamo concepita”.
“Il Convegno - dicono i docenti ingauni di Latino - ha
messo in evidenza la necessità di salvaguardare lo studio
di questa lingua. Nostra con-
vinzione è che la lingua latina
abbia oggi più che mai, una
sua rilevanza nella cultura
contemporanea e in particolare nell’Europa comunitaria.
Servono però l’impegno culturale di tutti e politiche atte
a sviluppare e favorire lo studio e la diffusione della lingua
latina”.
Il Latino è presente massicciamente nella lingua italiana,
anche quella quotidiana, inoltre numerosi segnali confermano l’interesse per il suo studio: dalla versione latina di
Wikipedia, all’uso delle formule e dei nomi latini nei romanzi
e nei film di Harry Potter, fino
al motu proprio di Papa
Benedetto XVI per la reintroduzione della Messa in latino.
Anche in Cina inoltre, negli ultimi anni, con lo sviluppo delle
ricerche scientifiche, molti si
rendono sempre più conto
dell’importanza della conoscenza del latino e desiderano
studiarlo. A dare questo importante annuncio è stato,
nell’ambito del convegno,
Wang Huansheng, dell’Istituto
di ricerche sulle letterature
straniere dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali. “Per
soddisfare questo tipo di richiesta - ha detto Huansheng alcune Università hanno aperto alcuni corsi di latino”. Il professor Wang Huansheng è anche l’autore di una Storia della
lingua latina che lo scorso anno è stata dichiarata uno dei
dieci libri più importanti pubblicati in Cina.
C. Al
PANE E VINO
Ricordate il film “Marcellino
pane e vino”? Marcellino aveva
trovato in soffitta del convento
un povero cristo emaciato e
nella sua santa ingenuità lo voleva rinfrancare con del cibo e
gli portava di nascosto il pane e
il vino che sottraeva dalla mensa. Gesù si presentò a lui di persona e lo accolse nel suo grembo portandolo in Paradiso.
Pane e vino che nella tradizione
cristiana ricordano e rinnovano l’Ultima Cena, quando Gesù
fece dono di Sé stesso agli apostoli e che si rinnova ogni giorno nella santa Messa, in cui sotto le specie del pane e del vino
veramente c’è il Cristo che si fa
nutrimento per noi. Quando si
sposò mio figlio Massimo con
Marina il sacerdote celebrante
don Bicego, salesiano e mio
amico, volle avere un vero pane
e una bottiglia di vino che
all’Offertorio prese per offrirlo
nel mistero della Transustanziazione dandolo poi come Eucarestia in comunione a noi tutti presenti al Rito. Pane e vino il
cibo che in molte regioni di
montagna viene ancor oggi consumato normalmente, anche
come colazione mattutina. Mio
Padre che era piemontese e
aveva fatto il soldato negli alpini era solito intingere il pane nel
vino perché aveva sempre fatto
così ed io imparai questa abitudine, dimenticata con l passare
degli anni ma che ogni tanto
riaffiora alla mia memoria; allora ripeto quell’atto intingendo
un pezzetto di pane nel vino
rosso e lo gusto con vero piacere: in quel momento la mia mente va a ritroso nel tempo, riaffiorando i ricordi, dal rito sacro
dell’Ultima cena ai ricordi di
guerra di mio padre e anche al
commovente film di Marcellino… Purtroppo però dimentico di non farlo quando sono a
tavola con altri e i miei famigliari mi rimproverano dicendo
che è da maleducati fare ciò; mi
affretto a ritornare in me e cessare l’atto che turba così tanto
la buona creanza di oggi. Ma ne
sono amareggiato e non capisco perché il nuovo galateo voglia dettare questa regola che
invece dovrebbe non esistere
perché il ricordare certi antichi
riti dovrebbe essere nel nostro
atto quotidiano del mangiare e
bere una parte importante della nostra civiltà. Cosa ne dite?
Silvio Viglietti
Rivalutiamo la nostra
cara e bella Italia
Voglio parlare tanto della mia cara Italia amata,
come se fosse la mia innamorata.
O Italia così tanto amata e stimata,
spero che non sarai dimenticata.
È mai possibile che una terra così bella da amare,
la si possa facilmente dimenticare?
Il Signore con l’Italia è stato molto geniale
E l’ha voluta creare a forma di Stivale.
I suoi confini si snodano lungo i quattro mari
E penso che questo ci possa molto rallegrare.
Questo stivale lo stiamo rovinando lentamente,
ed è meglio correre ai ripari urgentemente.
Almeno per assicurare un sicuro futuro
Ai nostri successori senza far tanto rumore.
E allora per chiudere, vorrei lanciare un appello
Che ognuno di noi apra bene il proprio cervello
Affinché questo nostro caro e amato stivale
Possa ritrovare la sua bellezza originale
E per questo mio Dio ti ringrazio tanto
per aver favorito la mia nascita in un a terra
così amata e onorata in tutto il mondo
per la sua civiltà esportata.
Grazie Signore e ancora grazie a Te mia Cara Italia.
Un tuo figlio che ha giurato fedeltà
a te e alla Repubblica.
Giuseppe Vitellino
10
«L'ALASSINO»
Martedì 14 Agosto 2007
Spett. L’Alassino - Richiesta di pubblicazione sentenza TAR LIGURIA - N° 01018/2007 del 31/05/2007
COMUNE DI ALASSIO - COND. “PORTO SALVO” / BAGNI ALBA S.a.s.
Sempre per completezza di
informazione ai Vsl abbonati
sull’argomento “PASSAGGI PEDONALI AL LITORALE” con la
presente sono a pregarVi di
voler cortesemente pubblicare integralmente anche la
Sentenza del TAR LIGURIA in
oggetto indicata, la quale ha
chiaramente confermato la
piena legittimità dell’Art. 4,
comma l0, lett. B) contenuto
nell’Ordinanza di DISCIPLINA
DELLE ATTIVITÀ BALNEARI N°
126 emessa dal COMUNE DI
ALASSIO in data 13/03/2007,
articolo che impone ai Titolari
degli Stabilimenti Balneari anche l’obbligo di lasciare dei
varchi nelle recinzioni laterali
che assicurino la percorribilità in senso trasversale dell’
area in concessione alle persone, fra le quali le persone disabili, che hanno necessità di
raggiungere anche gli stabilimenti balneari limitrofi seguendo il percorso pedonale
più breve.
Percorso pedonale più breve che, senza alcun dubbio, si
può identificare solo nel marciapiede antistante le cabine
in quanto, per le sue caratteristiche costruttive, costituisce
l’unico percorso obbiettivamente più idoneo per consentire il transito anche alle persone disabili.
Con tale sentenza viene definitivamente confermato il diritto a tutte le persone, disabili e
non, di attraversare sia in senso perpendicolare che trasversale le aree in concessione seguendo il percorso più breve.
Nella speranza che la Vsl redazione condivida l’opportunità della pubblicazione della
detta Sentenza, che contiene
una informazione che può interessare tutti i frequentatori
degli stabilimenti balneari, Vi
ringrazio anticipatamente e Vi
porgo i miei migliori saluti.
L’Amministratore
Piero Dentis
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO
ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo
Regionale per la Liguria
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA contro
Comune di Alassio, rappresentato e difeso dall’avv. Simone Contri, con. domicilio eletto
presso Simone Contri in Genova via dei Mille. 9 c/o Segreteria
Tar
nei confronti di
Condominio Porto Salvo,
rappresentato e difeso dagli
avv. Giovanni Gerbi, Gianluca
Petruzzelli. con domicilio eletto presso Giovanni Gerbi in
Gcnova via Corsica 21/18-20;
per l’annullamento
..previa sospensione dell’efficacia.
dell’ordinanza di disciplina
delle attività balneari 13/3/2007
n. 126, nonché di ogni altro atto
presupposto e/o preparatorio,
nessuno escluso.
Visto il ricorso con i relativi
allegati;
Visto l’atto di costituzione in
giudizio del Comune di Alassio;
Visto l’atto di costituzione in
giudizio del Condominio Porto
Salvo; Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consig1io del giorno 31/05/2007 il
dott. Oreste Mario Caputo e
uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Avvisate le stesse parti ai
sensi dell’art. 21 decimo comma. della legge D. 1034/71, introdotto dalla legge n.
205/2000;
Rilevato che l’art. 4 comma l0
lett. B. non vada interpretato
come invece argomentato in ricorso, poiché la previsione: ha
lo scopo di comparare le opposte esigenze: l’una del concessionario gestore esclusivo
dell’area demaniale; l’altra dei
possibili fruitori fra i quali le
persone disabili che hanno ne-
cessità di raggiungere anche gli
stabilimenti balneari limitrofi
seguendo il percorso pedonale
più breve.
Ritenuto inoltre che la norma, lungi dal proscrivere tutti i
tipi di recinzione, si limita a
dettare l’impiego di materiale
leggero e decoroso con l’apertura di varchi che senza vietare
la delimitazione spaziale
dell’area demaniale, assicurino
comunque la percorribilità in
senso trasversale in zone individuate in corrispondenza. appunto dei varchi
Conseguentemente e conclusivamente la disposizione non
incide sulla titolarità della concessione, né preclude il controllo dell’area a tutela di quanti abbiano stipulato il contratto di servizio con il concessionario.
Sussistono giustificati motivi
per compensare le spese del
giudizio.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo
Regionale della Liguria Sezione
Prima
definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe
lo respinge ai sensi della motivazione.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità
amministrativa.
Così deciso in Genova nella
camera di consiglio del giorno
31/05/2007
con l’intervento del signori:
- Oreste Mario Caputo, Presidente FF, Estensore
Davide Ponte, çonsigliere
Pierpaolo Grauso, Referendario
IL PRESIDENTE. ESTENSORE
IL SEGRETARIO
DEPOSITATA IN SEGRETERIA li 31/05/2007 (Art 55, L.
27/4/1982~ n. 186)
IL DIRIGENTE
U callu
(Murale nustrò…)
Cun tanta brova gènte ch’à gestisce
in sci-a marina i soi bagni marìn
e nu me vaggu a mette i pèi a bagnu
da-u ciù gundùn de tütti ’sti bagnìn.
- Lete de lì - u me fa - Pe ’sta marina
e pogu a Municippiu e demaniale
e ti ti vegni a-u badda, quande mì
lì me ghe mangiu frütu e capitale...
- Ma stai tranquillu... E staggu distante...
Ho ün callu a’n diu ch’u me dà u ciacrìn…
Pöi sùn du paise, miga ün bagnante...
- De ’sti toi calli, bagnante o Arascìn
se ti nu sganci e fin abbundante
ditu tra nui, me ne battu u sulìn!
Gianni Cruxe
VENDITORI DI ROSE
C’è stato un tempo molti anni
fa in cui la gente si vestiva bene
per recarsi a cena al ristorante
o agli spettacoli; era di moda
per le signore l’abito lungo e
per gli uomini lo smoking per
andare a ballare alla Capannina
o alla Villa Romana o all’Orientale o per recarsi alle serate dei
concerti Balzola e Roma-Roofgarden.
Ricordo che c’era un uomo
piccolo di statura perché aveva
una gobbetta, sui venti/trent’anni che la sera girava a vendere le
rose. Era un simpatico ometto
tutto elegante con la giacca
bianca dello smoking, la sua pochette rossa nel taschino, il farfallino nero sulla camicia di seta
con lo chabot e i polsini d’oro
che fuoriuscivano dalla manica
della giacca, sempre ben pettinato e profumato, un perenne
sorriso allegro e riverente sulle
labbra, aveva tra le mani un
grosso cesto di vimini colmo di
rose di prima scelta fasciate una
per una con la carta d’argento e
sistemate in bell’ordine porgeva
le rose con gesto simpatico as-
ZONTA CLUB
Mercoledì 25 Luglio u.s. nella
stupenda cornice della ex Chiesa
Anglicana lo Zonta Club AlassioAlbenga ha realizzato una serata
particolare dal titolo “Notte di sogno e realtà”, con la quale si sono
raccolti i fondi necessari per il ri-
pristino e la valorizzazione del
percorso verde. Questo bellissimo itinerario collinare, inaugurato nel 1984 (vedi a proposito
l’Alassino del novembre di
quell’anno) situato in mezzo ai pini e alla vegetazione mediterra-
nea in località San Bernardo, sulla strada che collega la Puerta del
Sol con la Crocetta; indubbiamente uno dei luoghi più suggestivi e panoramici della Baia del
Sole da dove è possibile ammirare sia il golfo alassino, sia la piana
del Merula, da
molto tempo a
causa dell’incuria e soprattutto dei diversi incendi che, purtroppo, l’hanno
attraversato,
era in totale stato di abbandono. Lo scorso
anno il Gruppo
degli
Alpini
alassini lo ha
riordinato e reso percorribile
e quest’anno lo
ha ripulito, ma a
questo punto si
doveva provvedere al ripristino e alla sostituzione degli attrezzi, delle panchine e dei cartelli rovinati o resi inutilizzabili dal
tempo.
Il programma della serata prevedeva una parte interna e una
esterna. All’entrata gli ospiti erano accolti dai profumi di Joan.
All’interno il visitatore era inglobato in un vero e proprio percorso con i “quadri” dell’artista Binny Dobelli, i vestiti di Spinnaker, i
gioielli dell’Artigiano Orafo di
Albenga, i balletti di Progetto
Danza e le poesie di Vota Doriana.
Il tutto spiegato con grande maestria dal presentatore Rinaldo
Agostini. All’esterno un ricchissimo “buffet”, “finger food” con
piatti tipici e gustosi. Ciò che collegava i diversi punti e momenti
era il sottofondo musicale di Rino
Nicolosi un artista che passa con
rara maestria dal classico, al jazz
e che ha affascinato tutti i presenti.
Alla serata è intervenuto anche
l’Assessore ai LL.PP. – Rag. Gianni
Aicardi – che ha assicurato che il
Comune al più presto doterà il
percorso di alcune panchine e si
attiverà per il ripristino di alcuni
attrezzi.
Ora, grazie anche all’intero incasso, € 3.500,00, lo Zonta Club
Alassio – Albenga provvederà alla sostituzione dei cartelli mancanti, alla realizzazione del depliant, alla sua distribuzione e alla promozione, anche attraverso
la stampa, del percorso.
Il programma della serata
Gli sponsor
Latte Alberti – Imperia
Il Pisciavino gareggia
con Cape Canaveral.
Partesa s.p.a. Imperia
Fioroni di Alassio
Trevisan Dolciaria
I ringraziamenti
A tutte le socie dello Zonta
Club Alassio Albenga
Al Comune di Alassio ed in
particolare agli Assessori
Aicardi e Zioni
Agli artisti che hanno prestato gratuitamente la loro opera:
Rinaldo Agostini
Vota Doriana
Binny Dobelli
Rino Nicolosi
A coloro che hanno progettato la sfilata:
Artigiano Orafo di Albenga
Profumeria Joan di Alassio
Progetto Danza di Iris Gaburri
Spinnaker di Alassio
Agli organizzatori del buffet:
Hotel Al Mare di Alassio
Hotel Beau Rivage di Alassio
Hotel Bel Sit di Alassio
Pasticceria Panetteria Canepa
di Alassio
In generale a tutti coloro che si
sono impegnati a vario titolo per
la buona riuscita di questa serata
va il grazie del nostro club per la
preziosa e disinteressata collaborazione.
L a Presidente dello
Zonta Club Alassio Albenga
(Piera Olivieri)
UNA NUOVA
“LAMPADINA”…
sieme al suo bigliettino da visita
su cui era stampato il suo nome
e cognome e la dicitura “Cavaliere della rosa”. Tutti acquistavano volentieri il fiore per la propria signora lasciandogli a volte
anche una piccola mancia in più;
chi non lo ricorda? Tanti anni
dopo che aveva finito il suo lavoro e si era trasferito al suo
paesello natìo, dove si era sposato, mi venne a trovare e mi
presentò i suoi due bei figlioli
con orgoglio e ne gioii per lui.
Ogni tanto ci penso e sorrido
con tenerezza al ricordo; ma vedendo oggi i venditori di rose così sbulinati, con fasci di fiori tenuti in mano come Renzo
Tramaglino teneva i capponi,
mentre si recava da Azzeccacarbugli avvolti in carta di
giornale o simile,vestiti alla rumpe e streppa, con rose che spesso perdono i petali, provo una
stretta al cuore pensando a come sia decaduto il turismo
odierno e rimpiango “u tèmpu di
nosci véggi”.
Si è accesa nella multiforme e
sempre attiva genialità di Mario
Berrino!
Non soddisfatto del fantasmagorico “Muretto” (che è diventato il “monumento” numero 1 della nostra città, Mario ha proposto (attraverso il giornale “Avvenire” ed ora col nostro mensile) una specie di… appendice, di
corollario o di “ingrandimento”:
vorrebbe dedicare il muro che
segue alle confraternite più famose d’Italia, che egli invita a
mandare una ceramica colorata
(20x40 cm.) con tanto di stemma, città o paese di provenienza
o con l’immagine dei Crocefissi
che ricordano la lontana e vittoriosa battaglia di Lepanto.
La prima (quella storica, alassina, di Santa Caterina) è già sul
filo di arrivo, una ventina ha sottolineato con entusiasmo l’idea
geniale e altre verranno. Verranno, verranno. Le idee di Mario
non cadono mai nel vuoto.
Complimenti!
Silvio Viglietti
T.S. per AVA
Fiocchi Rosa
Una nuova cicogna si è fermata ad allietare la nostra comunità. Il 1° Agosto u.sc. è nata a Genova
GIORGIA VALDORA
e con gioia lo annunciano il fratellino Matteo con la
mamma Francesca e il papà Roberto, con i nonni
Maria e Francesco Urso, Gabriella e Crispino.
Alla piccole Giorgia e a tutti i nonni ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO. unitamente al GRUPPO ALPINI DI ALASSIO porge i più sinceri auguri, e ai genitori e ai nonni,in
particolare al nonno Crispino, valido Consigliere A.V.A. le
più sentite felicitazioni.
Il 16 Luglio è nata GIULIA con immensa felicità ne danno l’annuncio
mamma e papà.
Monica Zioni e Antonio La Bella
L’A.V.A. porge ai fortunati genitori vivissime felicitazioni.
Martedì 14 Agosto 2007
11
«L'ALASSINO»
GIURNU DE FERA
Oggi ricorrenza del santo protettore del borgo, e gli Arascìn
sono in festa! Ed è giorno di fiera.
Infatti sin dalle prime luci i feranti, assai numerosi quest’anno a dire il vero, hanno cominciato a esporre le loro mercanzie. Spuntano da ogni dove carretti, banchi, ceste, sacchi, tende e ombrelloni. Numerosi sono
gli oggetti di rame: paioli, secchi
per l’acqua, pentole, testi per la
farinata con il fondo di lucido
stagno. E ancora: scaldaletto,
padelle, mestoli e forchettoni.
Altrettanto numerosi sono gli
oggetti in ferro: zappe, piccozze,
martelli, tenaglie, vanghe, rastrelli, pale e forconi. Tutta roba
per… grandi. Per i mattetti ci sono tavolate profumate di torrone e con il torrone candide negge dolci e rotondi gubelletti farciti di densa marmellata di albicocche.
I proprietari degli orti locali
anch’essi in buon numero offrono pomodori, insalate, melanzane, carote, spinaci, limoni e
baxaricò.
Intanto i villici, provenienti
da rancasciù vendono galline e
conigli vivi e patate e mele, reste d’àggiu, peperoni, cipolle e
bitìru.
Un ferànte intanto ha radunato attorno a sé un capannello di
gente. Vende grembiulini per i
mattetti che vanno alle elementari, calzonacci da lavoro in velluto verde, paràigua e demurétte per i picenalli.
Un paio di donne con voce
quasi sommessa offrono grossi
mazzi di malva e di gambarossa:
erbe utili per le tisane rinfrescanti, raccolte in campagna.
Ora il mercato è affollatissimo. Chi compra, chi va di banco
in banco curiosando, chi discute sul prezzo e chi paga mugugnando… “che confusciùn… e
che denàndiu!” assieme a un
chiacchiericcio intenso e interminabile.
E all’improvviso ecco arrivare
zoccolando una decina di somarelli seguiti dai rispettivi mulattieri: sono i murattèi, che scen-
EQUITAZIONE
dono dalle colline e si spandono
per il mercato a fare acquisti e
provviste per le case coloniche
più in alto.
Nel frattempo suona mezzogiorno e i commercianti chini
sulle ginocchia dietro i banchi
disfano il fagotto a quadretti che
contiene il loro gernò e mentre
mangiano cominciano a contare
con soddisfazione l’incasso della mattinata. Il pomeriggio passa
in un lampo e già le prime fioche
luci elettriche si spandono sulle
ombre. I feranti rimettono nelle
scatole, nei cestoni, sui carretti
la merce invenduta…
Suona lentamente cumpìa. S’è
fatta sera, il mercato è ormai deserto.
Un foglio di giornale tutto
“strufuiau” dimenticato là in terra si abbandona pigramente ai
capricci di una leggera brezza
che viene dal mare e profuma
tutta l’aria.
A frotte le “rattatesure”, girano attorno ai lampioni in cerca
di falene.
Vincenzo Moirano
L’AVVENTURA DI MIAO
Si chiama MIAO è un animale
di razza felina; baffi lunghi e naso schiacciato, il corpo avvolto
da un morbido pelo multicolore, ma… in molti l’avrete già capito si tratta di un gatto. Quando arrivò in casa della Berta,
un’anziana signora che abita in
una casetta vicino al porto di
Alassio, era ancora molto piccolo, smunto e con due occhioni grandi così che ti fissavano
dritto negli occhi:
“Come ti chiami?” gli aveva
garbatamente chiesto la signora
Berta convinta che il gatto gli
potesse veramente rispondere e
sorprendentemente il gatto con
l’unico verso a lui conosciuto gli
aveva risposto con un timido
“MIAO”.
Miao che adesso era diventato un gran micione, bello ma
ahimé tanto grasso, quando si
guardava di nascosto nello
specchio, rimpiangeva i tempi
in cui viveva nel bosco di via
Solva e la mamma gli portava da
mangiare succulenti topolini di
campagna.
Quel pomeriggio tutto fu deciso in un attimo e mentre la signora Berta pisolava, furtiva-
mente sgattaloiò fuori dalla finestrella del tinello, si arrampicò alla grondaia e scivolò nella strada… non ebbe neppure il
tempo d’ammirare il creato che
un grosso cane lo costrinse alla
fuga, fortuna volle che in quel
momento passasse la Banda
Musicale; tra le loro gambe spaventato dalla musica raggiunse
Corso Dante Alighieri, lì c’era
un Muretto lungo lungo, pieno
di scritte d’ogni tipo, ma una in
particolare attirò la sua attenzione c’era scritto “Chi beve ritorna, Acqua Dog”. Miao se ne
fece una panciata. E dopo una
settimana che vagava senza
meta, l’unica nota colorata che
esibiva con orgoglio era un nastrino rosso cinto attorno al
collo, dono di una bimbetta in
vacanza. Adesso il suo obbiettivo sarebbe stato quello di trovare un succulento topino da
mangiare… ma un gattone che
dava l’idea di saperla molto
lunga, gli disse ce prendere topi non era del tutto nella vita e
che la cosa più importante per
un gatto adulto era quella di essere utile agli altri! Gli fece alcuni esempi: far compagnia agli
anziani e ai bambini, non arrecare disturbo con miagolii inutili, ecc. e si mise ad elencargli
tutte le buone azioni compiute
negli anni.
Miao con il topo in bocca si
sentì alquanto confuso e insicuro che l’azione in procinto di
compiere fosse la più giusta…
zampettò per la città marittima
alla ricerca di qualche buona
azione da compiere, la fame
era tanta e il topo dentro la sua
bocca dischiusa continuava a
dimenarsi… rimpianse la calda
casetta della signora Berta, le
ciotole colme che generosamente le portava; e quando posò il topolino sopra il pavimento, si mise a cantare come solo
i gatti sanno fare e a strusciarsi contro le sue gambe. “Dai curiamo questo topino, non vorrai mica lasciarlo morire!” disse la signora Berta cercando di
celare il viso rigato di lacrime e
solo allora Miao si rese veramente conto che ritornare a
casa era la cosa più giusta che
avesse mai fatto e quella sì, era
una buona azione, anche per il
topolino.
Una giovane Alassina è… già grande
Zia Lina e zia Elena sono felici e
orgogliose nel mostrare la fotografia della giovanissima Marta,
di 15 anni, figlia di Silvana e
Fernando Iebole, la quale, già vincitrice autorevole con medaglia
d’oro del Campionato regionale
di equitazione, ha superato tutte
le agguerrite rivali, ad Arezzo, il
14 e il 15 luglio u.sc. conquistando l’ambitissimo Campionato italiano juniores con Brevetto qualificato Cat. C115 (salto a ostacoli). Così Alassio con i suoi giovani
fa ancora parlare di sé e l’A.V.A. è
orgogliosa di mostrare ai Soci ed
ai numerosi lettori dell’Alassino
le imprese di questi nostri giova-
Perché nascondono il monumento ai Caduti con sipari, siparietti, avendo spazio sufficiente
in altri giardini e lasciarlo alle
mamme con bambini piccolissimi, in cerca di ombra e un po’ di
fresco.
Perché tutti i giardini sono
sprovvista di un WC. Non ci sono
solo bambini, ci sono anche tanti nonni, magari con qualche problema.
Perché anziché pensare di eliminare le spiagge libere, le stesse non vengono provviste di un
WC e una doccia? E poi assumere qualche ragazzo che li tenga in
ordine? Ci sono tanti ragazzi ai
quali sembrerebbe mamma un
Alassini in trionfo a Rialto
Grande successo di pubblico
per la Coppa Pro Loco di Rialto,
svoltasi nel piccolo centro
dell’entroterra finalese con la
presenza di ciclisti liguri, piemontesi e lombardi.
Ancora una volta in luce i ragazzi di Angela Gaibisso che si
sono aggiudicati ben nove delle
17 gare in programma.
Questi i risultati. G 1: 1) Samulele Manfredi (UC Alassio); 2)
Gabriele D’Alleva (id); 3) Federico De Luca (Bordighera); 4)
Gabriele Petrini (Andora).
Femminile: 1) Camilla Facelli
(UC Alassio); 2) Erica Fabac
(Caramagna); 3) Marta Passarotto (Alassio).
G2: 1) Brian Madron (AS Andora); 2) Riccardo Moro (Bordighera); 3) Matteo Lullo (Carama-
gna); 5) Davide Valle (Andora).
Femminile: 1) Camilla Pesenti
(Alassio).
G 3: 1) Matteo Marchiori (Alassio); 2) Federico Fallico (id); 3)
Andrea Crossino (id); 4)
Lorenzo Orlando (id); 5) Davide
Gagliolo (id).
Femminile: 1) Gaia Belcastro
(Arma di Taggia).
G 4 Prima corsa: 1) Andrea
Spataro (Uc Alassio); 2) Stefano
Pons (Arma), 3) Gabriele Patrone (Alassio).
Seconda corsa: 1) Filippo Bertone (Alassio); 2) Enrico Prato
(Caramagna).
Femminile: 1) Giorgia Dorandini (Bordighera).
G 5 Prima corsa: 1) Marco Tomatis (Alassio); 2) Massimo
Aiello (Arma), 3) Ivano Pronello
Fiori… e primi risvegli d’amore
Perché verdi bocciòli indugiate
Nell’aprir le vostre Corolle?
Perché furtivi vi nascondete
Sotto le umide foglie?
Non temete il buio della notte,
è piena di lievi sussurri!
Non temete la luce del giorno,
è piena di dolci Promesse!
Le fresche gocce di rugiada
Saranno pietre preziose al Sole,
e i vostri petali ancora bianchi e socchiusi
si tingeranno dell’Arcobaleno.
Sollevatevi timidi steli nascosti,
la prima tiepida luce dell’Alba
risveglierà il vostro sonno infantile!
Apritevi tenui Corolle, e liberate
I vostri delicati petali alla Vita!
Ogni bacio del Sole sarà un colore,
ogni colore sarà un profumo,
ogni profumo sarà una carezza del vento…
Intorno…
Fantasie di viottoli, di giardini,
giochi d’aiuole colorate e prati verdi.
Piedini di bimbi che corrono tra i fiori
Inseguendo Api e Farfalle!
Piccole mani adolescenti
Raccolgono gelsomini, violette, margherite
E sfogliano i petali variopinti,
ascoltando i battiti del cuore…
E nel pensiero… un gioco,
I primi sospiri d’Amore!…
M’ama?… Non m’Ama?… M’Ama?…
Liliana Scarparo
Giuliana Tomati
(Alassio). Seconda corsa: 1)
Luca Passarotto (Alassio); 2)
Matteo Berta (Andora), 3) Daniele Raimondo (Alassio). Terza: 1) Matteo Fabac (Caramagna), 2) Diego Zuffo (Alassio); 3)
Nicola Marmai (Ciclistica Arma). Quarta: 1) Fabiano Boeri
(Arma), 2) Riccardo Belcastro
(id). Femminile: 1) Alice Pesenti
(Alassio).
G 6 Prima corsa: 1) Alberto
Guido (Caramagna); 2) Giovanni
Sirchia (id); 3) Mattia Pastorino
(GS Bareggese).
Seconda corsa: 1) Roattino
(Caramagna); 2) Federico Manera (id). Femminile: 1) Arianna
Vigo (Grosso Sport); 2) Elisa
Semeria (Caramagna).
CC. AA.
VOLLEY
L’Italia si riscatta superando la Repubblica Ceca
Il trofeo “GIA” va alla Germania: 3-0 alla Turchia
È stata la Germania ad aggiudicarsi il Trofeo Gruppo Immobiliare Alassio, primo premio
collegiale ad Alassio, dove sicuramente tornerà in un prossimo
futuro, probabilmente per il tor-
Caterina Columbu
lavoretto stagionale!
Perché permettono di sopraelevare tanti attici o altri palazzi?
L’ultimo in ordine di tempo è
l’Ambassador.
Perché noi cittadini dobbiamo
sempre sapere tutto dai giornali
ciò che succede in città? Parlo
dei cambiamenti al vertice della
Gesco e al porto e i nuovi presidenti già assegnati. Non sarebbe
stato più semplice e chiaro, indire un pubblico concorso? Invece
con una bacchetta magica “zac”
il gioco è fatto.
Perché si vuole rovinare
Piazza Stalla, che è l’unico polmone verde a levante della città
così come rovinare il “Tennis
Club” che è il più bello d’Europa?
Dicono per fare garage – Non bastano quelli già esistenti peraltro
ancora invenduti?
Perché ad Alassio ci sono cittadini di serie A e di serie B?
Perché passeggiando per le
strade di Solva, Moglio, Vegliasco, Cavia, oltre che a rischiare
di cadere per la pavimentazione
sconnessa, c’è il pericolo di essere travolti dai numerosi camions, che trasportano ogni sorta di laterizi?
Perché sulla passeggiata Ciccione si pavimentano le aiuole?
Perché queste aiuole non sono più fiorite e curate come una
volta e vi cresce l’erba?
Perché solamente noi cittadini ci accorgiamo che Alassio che
era, fu la perla della Riviera, sta
lentamente, ma palesemente, e
inesorabilmente degradando?
Perché, perché, perché, ci sono ancora tanti perché ai quali
non so rispondere. Se qualcuno
lo sa, mi illumini!
Apro “L’Alassino” di luglio
2007 e vedo: vedo una locandina
del mitico “Cafè Roma” del 1973.
Che bei tempi e quanta bella gente famosa e non.
Quanti amori nati, brevi, lunghi, tanti sono arrivati al matrimonio.
Un senso di stanchezza, di
amarezza, e anche felicità, mi assale, mi aggrappo a tutti i ricordi
belli e purtroppo passati.
Grazie, Caffè Roma, per avermi, averci dato tanti meravigliosi
momenti! Anche tu non ci sei più.
Ti ricordo con molto affetto!
t.s. per A.V.A.
CICLISMO
PERCHÉ…
Perché ad Alassio non si inventa qualche cosa di veramente
bello, interessante, inventarsi un
qualcosa che possa durare nel
tempo e portato a livello internazionale?
Perché Alassio che era, fu la
perla della Riviera, sta lentamente, lentamente, inesorabilmente
e palesemente degradando?
Perché è stata venduta Villa
Bice: era da sfruttare, come? Con
una bella sala congressi fruibile
nell’arco di tutto l’anno; e poi
mostre, concerti, un festival di
qualche risonanza, invece niente.
Perché non è stata comprata
la Sala Hanbury? Piccola, sì, ma
molto accogliente?
ni che, accanto ai pregi di bontà
e di correttezza, di serietà e di
studio, dimostrano di saper “navigare” con pieno diritto e con
notevole merito nel grande mare
della vita e del successo.
Felicitazioni vivissime, Marta
Iebole!
neo preolimpico. Per le azzurre,
dopo il rompete le righe di sera,
solo 48 ore di relax: da martedì
torneranno al lavoro a Verona,
agli ordini di Massimo Barbolini e
Marco Bracci, in vista dell’imminente esordio nel Grand Prix.
I premi speciali, consistenti in
preziosi rubini naturali offerti dall'azienda Kimberly International,
sono andati a due atlete tedesche, la 21enne Margarethe Kozuch (mvp del torneo), neo acquisto del Sassuolo di A1, a
Christiane Furst (miglior giocatrice della finale) e all’azzurra Simona Gioli (miglior giocatrice della
finale per il 3° posto).
Parole di elogio nei confronti
dell’accoglienza ricevuta ad
Alassio e dell’organizzazione,
curata da Alassio Volley Pgs Don
Bosco e Comune di Alassio, sono
state spese da tutte le rappresentative.
Elogi anche da parte dell’ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO
dell’Alassio Women Volley Cup,
torneo quadrangolare che si è
chiuso ieri sera al Palaravizza con
una buona cornice di pubblico.
La squadra allenata da Giovanni
Guidetti ha sconfitto in finale 3-0
la Turchia. Una formazione, quella tedesca, di cui sentiremo sicuramente parlare a settembre in
occasione degli Europei.
Stesso punteggio, 3-0, per la finale per il 3° posto, con l’Italia che
ha avuto la meglio sulla Repubblica Ceca. Barbolini ha tenuto a
riposo la Aguero, rimasta sugli
spalti al fianco di Lo Bianco,
Carullo e Anzanello. Buone le prove di Ortolani, Gioli e della genovese Valentina Arrighetti. La
Nazionale italiana ha così chiuso
le quattro settimane di raduno
ATLETICA
Abate vince il bronzo agli Europei Under 23
Emanuele Abate, il giovane
atleta alassino di 21 anni, dopo
essersi messo in luce a Milano in
Coppa Europa (con un sorprendente secondo posto nei 110
ostacoli, con il tempo di 13”89,
battuto solo dallo sloveno
Zlatnar 13”76) ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati europei Under 23, che si sono svolti a Debrecen in Ungheria.
Già a Milano Abate aveva battuto specialisti di valore come il
portoghese Sa, il bielorusso
Linsha e il rumeno Baciu.
Nella rassegna giovanile europea Abate ha anche migliorato il
proprio limite personale chiudendo in 13”66, dietro al greco
Douvalidis (13”49) ed al belga
Deghelt (13”59).
«Sono soddisfatto del risultato
– ha detto Abate – perché, più
che il tempo, qui contava il piazzamento ed un bronzo agli europei è un traguardo di rilievo, un
importante punto di partenza
per il futuro. Ora continuerò ad
allenarmi ed a prepararmi: parteciperò a qualche meeting per cercare di migliorare i tempi per potere così andare ai mondiali ed alle Olimpiadi».
Abate, che ha iniziato l’attività
sportiva quando frequentava il
Liceo di Albenga, aveva già migliorato, il mese scorso, a Praga,
il suo record personale con 13”73
ed era stato uno dei migliori fra
gli azzurri che avevano partecipato a quella importante trasferta nella Repubblica Ceca.
Abate si era piazzato al quarto
posto in una spettacolare gara di
110 ostacoli vinta dallo statunitense Mitchum in 13”44.
Dopo queste belle prove, a
Praga, Milano e Debrecen, ora
Abate è entrato di diritto a far
parte degli atleti di interesse
olimpico e dovrebbe far parte
della squadra azzurra per i
Giochi di Pechino, soprattutto
per aver vinto (con largo margine) i Campionati italiani disputati a Padova a fine luglio.
«Emanuele Abate è un talento
naturale – dice di lui il professor
Piero Astegno, l’insegnante del liceo di Albenga che lo ha avviato
all’atletica – e può avere ancora
notevoli margini di miglioramento. Sono felice che abbia vinto
una medaglia agli europei e che
stia ottenendo tutte queste ottime prestazioni: se continua così
potrà andare sia ai mondiali che
alle Olimpiadi».
Cl. A.
12
«L'ALASSINO»
Martedì 14 Agosto 2007
NUOTO
CICLISMO
Nazionale di nuoto CSI 2007
REGIONALE DI SOCIETÀ
Trasferta ricca di medaglie e
soddisfazioni per gli atleti della
Ge.sco. nuoto Alassio al 5° gran
premio nazionale di nuoto svoltosi dal 14 al 17 giugno u.s. nella
splendida cornice di Lignano
Sabbiadoro (UD).
I ragazzi allenati da Cristina
Pallini si sono fatti onore tra i circa 400 partecipanti appartenenti a
29 società sportive provenienti da
tutta l’Italia, conquistando 15 medaglie e numerosi ottimi piazzamenti. Ecco il medagliere:
• Badano Cecilia: oro 50 FA, argento 100 FA, bronzo staffetta
4x50 MX.
• Briozzo Daniele: oro nei 100 RN,
50 RN, bronzo nei 50 DS, 100 DS,
staffetta 4x50 SL.
• Cardi Matteo: bronzo staffetta
4x50 SL.
• Losno Andrea: argento 100 DS,
bronzo 50 SL.
• Losno Marco: bronzo staffetta
4x50 SL.
• Di Muro Marta: bronzo staffetta
4x50 MX.
• Leo Federica: argento nei 50 DS,
L’Unione Ciclistica Alassio vince il campionato
Anche quest’anno, ai
Campionati italiani di nuoto, di Chianciano Terme, la
nostra concittadina (over
80 anni…) Signora SILVIA
CRAVERI, si è confermata
Campione d’Italia nella categoria Master 80 sui 50 e
sui 100 metri stile dorso…
Una nuova duplice “medaglia d’oro…” con tutte le
felicitazioni e gli auguri
dell’A.V.A. e della nostra
città.
GOLF
Loreto e Scofferi vincono al golf
Fresia, 37.
Primo lordo: Francesco Garbin,
32. Prima lady: Jolanda Prosperi,
35. Primo seniores: Aldo Tomatis,
36. Premi speciali: Paolo Landra
(buca 5), Jeannine Asso (14) e
Dino Sciolli (15).
Challange Golf Itas Assicurazioni. Prima categoria: 1) Michele Scofferi, 39 punti; 2) Riccardo
Girardi, 37.
Seconda cat: 1) Armando Montagna, 39; 2) Marcello Audagna,
37. Terza cat: 1) Roberto Beniamini, 37; 2) Simone Re, 37.
Primo lordo: Francesco Garbin,
34. Prima lady: Ornella Santagostino, 33. Primo seniores: Iseo
Zunino, 37. Primo juniores: Alberto Gazzolo, 33. Primo clienti Itas:
Piero Bacchetta, 34. Primo clienti
Itas Lady: Maria Teresa Bacchetta, 32. Premi speciali: Eleonora Nejrotti (buca 5), Riccardo
Girardi (6), Alessandro Babini (7).
C. A.
ARMANDO
FRANCHINA
1922 - 2007
Immensa soddisfazione il 15
Luglio a Ospedaletti per la conquista del titolo di Società
Campione Ligure alla fine delle
tre
giornate
previste
a
Rossiglione (GE), a Bottagna (SP)
e ad Ospedaletti, per l’assegnazione dei titoli individuali nelle
specialità gimkana, sprint e strada.
L’U.C. Alassio vince il titolo regionale a squadre per la seconda
volta in tre anni, davanti al G.S.
Levante (GE) e al G.S. Tarros
Giovani (SP); dieci sono le maglie
individuali vinte dai nostri ragazzi: Gloria Scarsi (cat. G1 – gimkana e sprint), Camilla Facelli (cat.
G1 - strada), Samuele Manfredi
(cat. G1 - strada), Camilla Pesenti
(cat. G2 – gimkana e strada),
nute nelle gare svolte da inizio
stagione, moltissimi i piazzamenti d’onore, oltre alla conquista
della quasi totalità dei trofei assegnati alla società per rendimento a punti…
A due mesi dalla fine delle gare
possiamo ben sperare nella continuità di rendimento dei ragazzi
che attualmente sono impegnati
nella definizione dei due Giri della provincia di Savona ed Imperia
(giri a tappe con classifica finale a
punteggio), dove, anche qui, su
ventiquattro maglie da assegnare, dodici nostri portacolori sono
leader nelle classifiche provvisorie.
Ultimi importanti appuntamenti saranno la partecipazione
ai Campionati Italiani di Società,
100 DS, bronzo staffetta 4x50 MX.
• Mingoia Giulia: bronzo nei 50 SL,
100 RN, 50 RN, staffetta 4x50 MX.
• Robba Nicolò: bronzo staffetta
4x50 SL.
Hanno ottenuto ottimi piazzamenti tutti nei primi 10 posti:
• Bonifazio Barbara
• Briozzo Serena
• Burgarello Barbara
• Cardi Giulia
• Cottardo Matteo
• Pallini Cristina
Ancora e sempre
sugli scudi
Mario Loreto si è aggiudicato il
Trofeo Cassa di Risparmio di Alessandria, mentre l’alassino Michele
Scofferi ha vinto l’altra classica disputata a Garlenda, la Challange
Itas Assicurazioni. Entrambe le gare si sono svolte con la formula
“stableford” ed hanno visto la presenza di quasi duecento golfisti,
provenienti da tutto il Nord Italia
ed alcuni anche dall’estero. Fra i
locali da segnalare anche le belle
prove di Piero Bacchetta, Giancarlo Quadrelli, Marina Anfossi,
Maria Teresa Bacchetta e del presidente Tullio Nejrotti.
Ecco nomi dei premiati:
VIII edizione del Trophy Cassa
di Risparmio di Alessandria.
Prima categoria: 1) Mario Loreto, 39 punti; 2) Roberto Marcolongo, 37; 3) Tullio Nejrotti, 37.
Seconda cat: 1) Giancarlo Quadrelli, 42; 2) Giancarlo Asti, 38; 3)
Angelo Fumagalli, 37.
Terza cat: 1) Paolo Landra, 42;
2) Marina Anfossi, 38; 3) Franco
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI
Matteo Marchiori (cat. G3 gimkana), Filippo Bertone (cat.
G4 - sprint), Alice Pesenti (cat. G5
- strada) e Daniele Raimondo
(cat. G5 - gimkana).
Il grande impegno e la partecipazione costante di tutti gli atleti
e dei dirigenti viene premiata con
questa annata ricca di importanti
risultati e non ancora finita. Sono
già un centinaio le vittorie otte-
che si svolgeranno a Treviso nei
giorni 6, 7, 8 e 9 Settembre, dove
è prevista la partecipazione di
circa 2.500-3.000 ragazzi e ragazze, seguita poi dalla gara conclusiva di Andora il 16 Settembre
con l’assegnazione delle maglie
di Campioni Provinciali. In bocca
al lupo e fatevi onore…
Per l’U.C. Alassio A.G.
CALCIO
Rinasce lo Sport Club Alassio 1921
Una nuova “Cuvea de balun”
sta entusiasmando un gruppo
sempre più numeroso di sportivi
alassini appassionati dallo Sport
del Calcio tanto che, convinto di
potersi impegnare nel ristabilire
una vera Identità Associativa, ha
deciso di rifondare il mitico Sport
Club Alassio 1921.
Alla vigilia della ristrutturazione dello Stadio che, non bisogna
scordarlo è intitolato ad un giovane Atleta del primo Sport Club
Alassio: Sandro Ferrando che da
ufficiale dei Bersaglieri, è morto a
Cassino combattendo in difesa
della Libertà della Patria, è sicuramente un momento importante
per tutta la Comunità Alassina
riunirsi ancora attorno alla
“Vecchia Bandiera Giallonera”
per poter dar vita ad una Società
Sportiva che, in Alassio ha sempre avuto un compito importante: migliorare la qualità di vita.
Per questo non è mai stata avulsa
dal territorio ma, attraverso
un’attenta conoscenza dell’ambiente, un continuo scambio con
le istituzioni locali e in costante
sinergia con tutte le realtà attive
è sempre riuscita a dare una visione “solidale” dell’attività sportiva.
«La passione per il Calcio, “a cuvea de balun” per noi dirigenti, e
per tutti i bambini, gli adolescenti, i giovani calciatori che vesti-
ranno la gloriosa casacca “giallonera” e porteranno sul petto il
simbolo della “Vespa” ideato
dall’artista alassino “Gibba” e saranno ancora attratti dalla bellissima “Adelasia” vestita da calciatrice in maglia giallo e nera con la
lunga chioma bionda coperta dalla torre simbolo della nostra città
creata dal grande Mario Berrino,
sarà il vero motore di uno Sport
pulito e gratificante per tutti»
Questo diceva uno dei nuovi
dirigenti e proseguiva « Vogliamo
vedere ancora i nostri colori sociali salire sul pennone più alto
come nel tempo appena passato
quando li portavano indosso
atleti come Ivo Brancaleone,
Pino Capriati, Alberto Riolfo,
Tino e Beppe Invernizzi, Giraldi
Costantino, D. Schivo e Franco
Cristiani ma soprattutto: Carlo
Bottelli, Giorgo Sandon, Armando Boscione, Pino Cosso, Aldo
Testa, Mimmo Castiglione, Angelo Schivo, Walter Signoris. E
tra i nomi dei tanti Calciatori dello Sport Club Alassio che, in questa particolare circostanza, vogliamo ricordarne due che risaltano sull’elenco più importante
del nostro Palazzo di Città:
Traiano Testa e Sisto Pelle. Tutti
e due hanno ricoperto la carica
di Sindaco di Alassio».
Dante Schivo
in tutt’Europa, in piena unità riesce
ad essere fonte di emozioni piacevoli e sincere legate al canto e alla
tradizione.
«Bisogna ricordarsi di ringraziare
il Creatore prima che giunga il giorno in cui diremo: non ci provo più
gusto».
Sono parole di Qoelet... ma ogni
volta che le leggo le sento ripetere,
“tra il fruscio dei platani e il tremolar della marina” da un a voce fioca...
quella di Armando Franchina.
Dante Schivo
Anche l’AVA, ricordando le virtù
e i meriti di un buon Alassino, porge alla famiglia le condoglianze dei
Soci.
In Ricordo di Armando
Nella quiete estiva del Poggio di
Alassio, il porticato della piccola
chiesa di San Rocco offre a chi vi accede una piacevole sensazione di
frescura. Sul leggio ai piedi dell'altare della chiesetta la Bibbia è aperta
su Qoelet: «Non domandare mai perché i tempi passati erano migliori
del tempo presente. Tale domanda
non è ispirata da saggezza».
Leggendo e meditando all’improvviso mi è tornato in mente l’amico
Armando Franchina. L’Ecclesiaste
non me ne voglia, ma queste parole
appena riportate Armando le diceva… parlando di Calcio. Dirigente
del “mitico” S.C. Alassio, dopo aver
passato tutta la giornata, avanti e indietro, con l'automobile a visitar
clienti (era in fatti Rappresentante
di una notissima Ditta) quando si
fermava per prendere fiato (ma era
allora che lo perdeva…) veniva al
Pastorino a parlar di “pallone”. «È
inutile far chiacchiere... quei giocatori di prima adesso non ci sono
più... è inutile parlare di Gallarate,
Gigli, Mastroianni, Pelle adesso la
maglia giallonera la vestono
Maraian, Cristiani, Teggi, Testa,
Riolfo questi sono il futuro del
Calcio alassino». Parlava senza gridare ma il suo vociare era incalzante. Si spostava continuamente, passandosi ogni tanto un dito sui baffetti rossastri, da un interlocutore
ad un altro senza lasciar tregua; con
scatti repentini, faceva “pressing”.
«È inutile pensare al passato... il gioco è cambiato è diventato più veloce... la palla deve essere giocata “di
prima” palla di prima... palla di prima». E a forza di dirlo lui e di udirlo
gli altri «Palla di Prima» gli si era cucito in dosso. Ora tutti lo chiamavano “Palla di prima”. Libero
Picciolini, Teresio Carbone, Carlo
Bottelli, Meluccio Nattero... tanto
per far alcuni nomi di appassionati
di Sport quando lo vedevano sorridendo così lo apostrofavano: «Ecco
Palla di Prima». Ci voleva veramente
una grande passione per essere
pronto alla Domenica mattina, dopo
aver fatto il pieno di benzina, a prendere i giocatori sotto casa, rimettersi al volante (dopo il lavoro stancante di un’intera settimana) e “scorazzarli” per i vari “Campi di Calcio”
della Liguria, del Piemonte e della
Lombardia. «La saggezza si misura
sotto il sole; non si ci può mettere
all’ombra della saggezza» «Bisogna
andare all’attacco; bisogna tirare in
porta per fare goal...».
Per un po’ di tempo con Armando
Franchina non ci siamo visti...; il mare ci divideva. Poi un giorno lo sono
andato a cercare. Stava raschiando
la ringhiera del chiostro dei Frati
Cappuccini; era in inverno: alcuni
giorni prima di Natale. «Armando...»
«Sei sbarcato?» «Facciamo una
Manifestazione alla sala Hambury...
sarebbe una grande gioia per tutti
gli Alassini... vedere il “Pentallegro”
riunito sul palco... risentirvi cantare
insieme sarebbe come “un ritrovarci”. Ho parlato con Masino, con
Dino, con Nino , con Carlo e con
Andrea e tutti mi hanno detto: sulu
su ven Armandu» «...Ci sarò... grazie
di essere venuto a chiedermelo».
Armando mi parlò con un fil di voce
che subito si confuse con il fruscio
dei rami dei grandi platani e con il
“tremolar della marina”. E quella, fu
l’ultima volta che il Pentallegro, un
complesso vocale musicale celebre
AUGUSTA COLOMBO
QUADRI
È mancata nella sua casa di
Alassio, il 12 Luglio u.sc., AUGUSTA COLOMBO QUADRI, farmacista molto conosciuta e stimata
nella nostra città per la grande e
costante dedizione al lavoro e per
i buoni consigli che sapeva dare a
quanti avevano bisogno di Lei.
Alle figlie e loro famiglie porge
le condoglianze anche l’A.V.A. di
cui la Signora Augusta era Socia
da molti anni.
RIZZATO ELSA
LUCATELLO
24/7/1924 - 5/7/2007
Carissima Mamma, com’è vuota
la nostra casa ora che non sei più
tra noi! In essa ogni tuo oggetto illumina in noi tanti dolci e struggenti ricordi.
Veglia su di noi. Asciuga le nostre lacrime, allevia il nostro dolore, infondici la speranza che
non è stato un addio, ma soltanto
un breve distacco e che un giorno
ci ritroveremo di nuovo felici insieme.
Carissima mamma, sarai sempre nei nostri pensieri e nei nostri
cuori. Continueremo ad amarti
con la stessa intensità di affetti
che tu in ogni giorno della tua vita
ci hai dato.
I Tuoi cari
Anche l’A.V.A. si unisce al cordoglio di quanti hanno conosciuto
ed apprezzato le doti di sposa e di
madre della Signora Elsa e porge le
più sentite condoglianze al caro
Beppe, socio da molti anni ed alla
sua famiglia.
Martedì 14 Agosto 2007
13
«L’ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
LUCIANO MOLINA
5/7/1941 - 24/7/2007
Il 24 luglio u.sc., all’età di 66 anni, è mancato Luciano Molina, dopo un’inutile, sofferta seppur breve lotta per la vita.
Alassino di origine, dopo un primo periodo passato a fare il
Direttore d’albergo, da quasi 30 anni gestiva la sua amata ditta R.i.a.l.,
che per lui rappresentava il suo sole, il suo orgoglio e la sua passione.
Proprio per il suo lavoro era
molto conosciuto in Riviera, ma
forse pochi conoscevano davvero
il suo carattere, noi sì. Un grande
lavoratore, che ci ha insegnato cosa significhi l’onestà, il sacrificio,
la responsabilità, e non meno importante, l’importanza alla cultura. Un uomo riservato, restio a
slanci d’affetto con le figlie e con
la moglie, era però sempre gentile
con chiunque e disponibile a porgere una mano.
Noi vogliamo ricordarlo nella
serenità della sua bella casa, in
mezzo ai suoi amici che ride e racconta tutti i suoi aneddoti di ragazzo, quando girava il mondo
svolgendo le mansioni più disparate, quando aveva da fare i suoi
commenti sulla qualità del cibo
che stava mangiando, quando
parlava delle sue amate pentole e
della differenza tra un materiale e
un altro.
Noi andremo avanti consapevoli della dignità che ci ha lasciato
come eredità e che dovremo preservare.
Noi andremo avanti con nel cuore una grande nostalgia per un padre e un marito che ha dimostrato
fino all'ultimo minuto della sua vita di essere davvero una roccia…
Le figlie Moira & Myrna
e la moglie
L’A.V.A. porge ai famigliari le più
sentite condoglianze.
GIUSEPPE LAGUNA
(BLU)
Una commozione generale e
indescrivibile ha colto l’intera
città alle esequie del giovane
Giuseppe Laguna, perito a 32 anni
in un incidente stradale, vittima
incolpevole, mentre tornava a casa dal lavoro.
La Cattedrale di Sant’Ambrogio
era gremita sino all’inverosimile
(e soprattutto con moltissimi giovani), moltissimi i fiori, incontenibile la partecipazione degli Alassini e di quanti conoscevano il giovane “cameriere” del Bar Tokai, fi-
glio di Sandro, già conosciutissimo bidello della Scuola Media.
Le parole di Monsignor Angelo
De Canis e di un amico che ha “ringraziato” il giovane per la sua simpatia e per i suoi pregi di umanità
e di allegria hanno suscitato un
cordoglio pieno di tenerezza e di
simpatia, tanto che un lungo applauso è nato spontaneamente
all’indirizzo del giovane Giuseppe, chiamato affettuosamente dagli amici “BLU”.
Ai genitori, ai fratelli, ai parenti
giungano le condoglianze più sentite dell’Associazione Vecchia
Alassio e dei moltissimi amici
alassini.
Caro Beppe, mi riesce difficile,
se non impossibile pensare che
non ci sei più. Già, non ci sei più,
ucciso in una notte d’estate, su
una strada maledetta, troppe volte teatro di macabri incidenti sei
stato centrato in pieno, da una
moto impazzita, ti sei spento subito, si è spenta quella luce che illuminava il tuo sorriso, sorriso
che avevi sempre, quasi stampato, a far capire a chi non ti conosceva che eri una persona solare,
allegra piena di vita, con tanta voglia di divertirsi.
La telefonata alle 07:00 di mio
padre che mi avvertiva dell’incidente, che eri grave, che ti stavano operando, che c’erano poche
speranze, è stato come un pugno
allo stomaco, di quelli che tolgono il fiato, un colpo al cuore. Da
subito ho sperato in uno sbaglio,
la seconda telefonata poco dopo
mi ha tolto ogni speranza, o quasi
perché non ero ancora convinto,
non era possibile, ti avevo visto
qualche ora prima, stavi bene, mi
avevi offerto l’ultima tua sigaretta, perché come dicevi tu al
“Mege” non si rifiuta, già perché
noi eravamo grandi amici. Tu per
me eri, sei e rimarrai il “MIO MIGLIORE AMICO” e io per te.
Siamo cresciuti insieme,
dall’asilo alle medie, dopo, scuole
diverse, ma al pomeriggio sempre
insieme, quasi 30 anni di amicizia.
Alle medie ti diedi quel soprannome “BLU”, dal titolo di un film
uscito nel 1980 “LAGUNA BLU” e
scoperto da noi, da poco. Per farti accettare quel soprannome fui
costretto ad accettare quello che
tu desti a me: “MEGE” non proprio
carino come definizione anche
perché sapevo cosa volesse dire.
Con te mi sono sempre sentito
come il fratello maggiore nonostante tu fossi più grande di otto
mesi, era come se dovessi proteggerti non ero né obbligato, né costretto, ma se non ti ero vicino ad
aiutarti, a consolarti nei pochissimi attimi di sconforto che assalgono una persona allegra e solare
come eri tu, mi sembrava di fare
un torto a te e a me stesso.
Ti sei portato via tutti i nostri
segreti, i nostri sogni, i nostri progetti come quando volevamo girare il mondo con la barca a vela di
un tuo zio, o quando speravamo
di incontrare VASCO ROSSI per
farci una serata con lui, non starò
ad elencartele tutte, perché sono
tante ed è troppo doloroso ricordarle in questo momento, solo il
tempo (forse) mi aiuterà, anche
se so che il tempo non potrà togliermi dalla testa le immagini di
quando sono arrivato alla camera
mortuaria dell’ospedale di Pietra
Ligure, i tuoi parenti, i primi amici, l’attesa di entrare a vederti, ed
ecco che ci consentono di entrare. Prima i parenti e poi io. Entro
piano, quasi per non voler fare rumore, sono già in tanti, esco e
aspetto, aspetto in silenzio, senza
dire una parola. Dopo poco escono tutti straziati dal dolore, posso
entrare io! Eccoti lì sdraiato e rovinato come solo una persona
può essere dopo uno scontro del
genere, mi siedo accanto a te, alla
tua destra, la parte più rovinata,
di fronte a me dalla parte opposta
c’è tuo zio Vincenzo, disperato,
mi siedo, abbasso lo sguardo e mi
accorgo che le lenzuola che ti avvolgono sono zuppe del tuo sangue. Come di botto mi assale un
senso di vuoto, di malessere, un
rumore sordo mi fa vibrare 1e
orecchie, questa volta non sono
riuscito a proteggerti, mentre tu
morivi da solo, in mezzo ad una
strada maledetta io non c’ero, non
ero li ad aiutarti, a soccorrerti,
questo sarà quello che il tempo
non cancellerà!
Sono passati sei giorni dall’incidente, ieri i tuoi funerali, pieno di
gente, pieno di amici, tutti volevano esserti vicini, gli applausi la lettera letta in chiesa, la commozione, la compostezza dei tuoi famigliari, averti accompagnato sulle
mie spalle all’entrata e all’uscita
della chiesa insieme ad altri amici,
per accompagnarti verso l’ultimo
viaggio, al sicuro da tutti e da tutto, mi ha fatto sentire fiero ed orgoglioso, come tutti, di essere tuo
amico “IL TUO MIGLIORE AMICO”.
Con la tua scomparsa, chiudo
un capitolo importantissimo della
mia vita, mi rimane il tuo sorriso
stampato in mente e sulle foto che
ho di te, mi sembra di sentirti ancora ridere come solo tu facevi e
forse è così perché da quando
non ci sei più è come se ti avessi
vicino. Grazie di avermi fatto crescere con te e diventare quello
che sono, una persona migliore,
più allegra, più serena e non più
quel ragazzino timido e introverso che ero.
Ringrazio tutti; la mia famiglia,
mia moglie, i mie figli troppo piccoli per capire qualcosa che neanche noi grandi riusciamo a capire,
gli amici che mi sono stati e mi sono vicini sì, perché se c’è un libro
del destino, chi l’ha scritto questa
volta ha proprio sbagliato!
Alassio ormai è una città più
triste, per tanti di noi, tra le lacrime e con quel nodo in gola che
non va giù perché troppo grosso,
ti saluto guardando le nostre foto
di quei giorni felici che non ci sono più.
VISCIANO ANTONIO “NELLO”
PER TE IL “MEGE”
BIAGIO ED EPIFANIA
BARBERO
“Cari Nonni Biagio ed Epifania,
la vita fugge veloce, ma il vostro
amore è sempre presente nei nostri cuori”.
I vostri cari
La S. Messa di suffragio sarà celebrata nella Chiesa di S. Erasmo
(Borgo Coscia) domenica 26 agosto ore 9.30.
PALMIRO PUERARI
Agosto 2002 - 2007
Pur nel trascorrere degli anni il
ricordo affettuoso nostro per te
non muta. E in questo quinto anno
dalla tua morte ti ricordiamo a
quanti ti conobbero e apprezzarono sempre la tua onestà e il tuo
buon cuore.
I tuoi Famigliari
Anniversari
GIUSEPPINA E
GIORGIO CASADEI
10° ANNIVERSARIO
CONTE GIOVANNI
GENOVA BOCCHI
BIANCHI
10 agosto 1997 - 2007
Caro Giovanetu,
mi sento addosso un po’ della
tua grinta e un po’ dell’amore che
avevi per le cose semplici come
piantare l’insalata o bere un bicchiere di vino in compagnia.
Per me sei ancora qui e sei un
grande uomo, come sempre.
Ti voglio bene. Federico
MESE DI LUGLIO 2007
La nostra Associazione, sempre memore del generoso lascito
ricevuto, ricorda agli amici ed ai
cittadini di Alassio, nell’anniversario della loro scomparsa, (avvenuta negli anni 1995 e 96) i coniugi GIUSEPPINA E GIORGIO CASADEI additandoli come esempio
grande di chi, pur non essendo nato sulle rive del nostro mare, ha
dimostrato amore e generosità
verso la nostra città e le sue istituzioni benefiche.
AIRALDI Emanuele
BALDUZZI Giuseppina
BOTTELLI Giuseppina
BRUNO Alberto
CANTI Rosa
COLOMBO Augusta
FILIPPINI Maria
FRANCHINA Armando
GRANARA Luigina
MOLINA Luciano
PAGLIARA Iolanda
TONELLO Maria Luisa
ZANCANARO Mario
anni 95
anni 85
anni 87
anni 91
anni 78
anni 87
anni 90
anni 85
anni 91
anni 66
anni 78
anni 83
anni 69
L’A.V.A. da queste colonne esprime
ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari.
14
«L’ALASSINO»
MARE DI ALASSIO
Martedì 14 Agosto 2007
Per Mario… questo e altro…
CURIOSITÀ
Meteorologia
Alassina
a cura dell’Osservatorio Don Bosco
LUGLIO 2007
Italiano
Dialetto locale (Alassio)
1) Sifone di sabbia
2) Zeus faber (femmina)
3) Ago marino
1) Ciatelletta dell’arena
2) Cavallu marin (fimèlla)
3) Aguggia de mò
Valide terapie dei nonni
Carota selvatica
Dancus carota - Grattacosce - Pastunagge
È una delle poche ombrellifere
che nelle nostre fasce offrono
all’occhio pennellate di vita.
Merita una citazione questa pianta che i nostri nonni chiamavano
piantaggine perché veniva usata
come foraggio “pe-e bestie”. Però
gli avi la usavano con attenzione
perché facilmente nasceva in
compagnia della cicuta.
Ha infiorescenze ad ombrello
frastagliato con al centro una
macchia rosa-viola. Il frutto a fine
estate si piega: Ha odore sgradevole la radice.
La parte attiva della pianta è
ricca di principi terapeutici.
Porta sali minerali, pectina,
provitamina A, vitamina B e C.
Come nel carrubo contiene
pectine. In passato le applicazioni di questa pianta furono molte.
Con le sue sostanze idonee furono curati anche gli occhi. Ancora
agli inizi del secolo scorso era indispensabile avere in casa un decotto di radice della pianta al 4%
appositamente preparato dal farmacista.
Così il poeta recitava:
“ Se tranquillu ti voi stò
A gé grattacosce va a campò.
(Se tranquillo in casa vuoi stare – va a raccogliere la bietola selvatica.)
e pubblicizzazione delle iniziative
e manifestazioni turistiche in programma e patrocinate dal nostro
Comune.
Certi che la notizia sarà accolta
favorevolmente dai membri
dell’A.V.A e dai concittadini, cogliamo l’occasione per porgere
cordiali saluti
Alassio, lì 24.07.2007
Il Sindaco
Arch. Marco Melgrati
L’Ass. al Turismo
Dott.ssa Monica Zioni
Lavori in Sant’Ambrogio
Nella chiesa parrocchiale di S.
Ambrogio, continuano i lavori di
recupero delle decorazioni interne. Proprio in questi giorni, la ditta incaricata degli interventi sta
provvedendo allo smontaggio dei
ponteggi dalla navata destra, ormai ultimata.
sce con un’infinità di diagonali e di
decori noiosi, l’occhio dell’osservatore può spaziare attraverso l’architettura scandita dai pilastri ottagoni, dalle lesene e dalle volte a crociera. Lo sguardo può scivolare sulle pareti sottolineate da cornici leggere, soffermandosi sui marmi de-
I lavori, iniziati oltre un anno fa,
che hanno già interessato il catino
absidale, la cupola maggiore e la navata centrale con la sua volta, si
sposteranno ora nella navata sinistra. I fedeli potranno così osservare come il restauro - che ha rimosso
le sovrapposizioni dalle pareti, dalle volte e dalle colonne - stia restituendo al complesso un decoro sorprendente. Così è possibile confrontare la situazione precedente,
appesantita dallo sporco e da numerosi interventi di manutenzione
susseguitisi nel corso dei secoli,
con quella attuale nella quale sono
state restituite le tonalità pastello e
le ricche dorature dèl1’architettura
tardo barocca.
Senza il disturbo della “finta tappezzeria”, che spezza le superfici li-
gli altari per seguire la prospettiva
che infine raggiunge l’altare maggiore, fulcro scenografico e spirituale dell’intera costruzione
È intento del rev.mo parroco
Mons. Angelo De Canis, di fare ricollocare l’antico e pregevole pulpito in pietra nera nella collocazione originale (fortunatamente documentata da vecchie fotografie), che
oggi langue relegato in un angolo a
fianco della Grotta di Lourdcs.
La chiesa - al termine dei complessi lavori che si protrarranno ancora per i primi mesi del 2008- risplenderà finalmente di rinnovata
luce che tutti potranno ammirare.
Un ringraziamento a tutti i collaboratori e ai numerosi benefattori.
Pessö
Il crocifisso di Mastroianni
La forza della linea
Le arti figurative racchiudono
aspetti e caratteristiche che in parte le accomunano e che in parte
conferiscono all’opera uscita dalle
mani dell’artista il marchio della
bellezza e dell’espressività. Non si
può negare che la qualità principe,
su cui si posano immediatamente
l’occhio e l’attenzione, sia proprio
la linea, che modella i personaggi, i
volti, le mani, gli edifici civili o religiosi, i monumenti, le statue. È proprio la linea che fa esclamare anche all’osservatore meno esperto,
senza troppi intermediari culturali:
“Come è bello!”.
Ammirando presso la Cappelletta di Alassio il Crocifisso modellato dal concittadino Giuseppe
Mastroianni siamo immediatamente colpiti dall’essenzialità della figura e delle linee, ma anche dalla
loro forza espressiva. Non esiste
un volto reclinato con le labbra
socchiuse, con i capelli insanguinati che coprono lateralmente il viso; non si scorge la corona che penetra nel capo; non si vedono le
mani e i piedi forati dai chiodi o il
costato trapassato da un colpo di
lancia. Ma si scorgono solo linee
spezzate, curve e rette di acciaio
che corrono sulla base della croce.
La loro carica artistica è innegabile. A volte l’opera d’arte non ha bisogno della precisione figurativa;
bastano pochi tratti per rendere
l’idea, per esprimere non solo la
sofferenza di un uomo, ma anche
Vista la pubblicazione sul
Vostro giornale di ottobre 2006,
abbiamo il piacere di comunicarVi
che la Giunta Comunale durante la
seduta dell’11-05-2007 ha deliberato che la vettura di proprietà,
Fiat 500 Ghia, auto d’epoca degli
anni 50, potrà stazionare in via
Cavour durante le ore pomeridiane e serali dato il notevole interesse che da molto tempo suscita
nei turisti che visitano il “Muretto”. La vettura è stata considerata
una attrattiva promozionale turistica legata alla storia del celebre
“Muretto” e mezzo di promozione
l’essenzialità di una persona, di un
fatto storico, religioso, di un avvenimento che ormai è patrimonio
del mondo. Non sono necessarie
l’esattezza delle forme e la somiglianza al reale.
Mastroianni è riuscito a cogliere
e ad esprimere il significato della
passione di Cristo attraverso un insieme di linee e le ha disposte in
modo così razionale da conferire alla materia, l’acciaio, il nobile compito di muovere l’animo verso i valori della fede, verso Dio.
Giovanni Puerari
Radio, televisione, giornali, tutti hanno
parlato della meteorologia del mese di luglio,
quasi tutti hanno usato aggettivi qualificativi
piuttosto esuberanti. Anche l’Osservatorio meteorologico del
don Bosco deve fare la sua parte; come già tante altre volte, prima di dare “i suoi numeri” desidera fare una utile premessa: gli
strumenti dell’Osservatorio, e in particolare i termometri, si
trovano a oltre 30 metri dal suolo, mai esposti al sole (come alcuni sensori stradali), e neppure investiti da riverbero (come
quelli delle spiagge): colgono e registrano i valori genuini
dell’aria.
Ecco allora un interessante grafico dell’andamento della
temperatura: fino a metà mese i valori erano inferiori alle medie stagionali; dopo il 15 di luglio si è verificato un salto in tutti i sensi: temperatura e umidità.
Fa eccezione l’ultimo giorno del mese: il più brutto, il più
ventoso, povero di sole, quasi anticipato preludio ai capricci
del mese di agosto.
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche
se non pubblicati, non vengono
restituiti».
Il Parroco Mons. A. De Canis
DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A.
RESPONS.: Emanuele Aicardi
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Archivio A.V.A.
Associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Nel grafico sono riportati i valori medi calcolati nell’arco di
sessanta anni dal salesiano don Pierino Scotti – docente universitario – con 24,5 °C; sono riportati i valori medi da me raccolti dall’anno 1974 al 1988 con 25,0 °C; infine la media di questa luglio 2007 con 24,9 °C.
I valori medi decadali sono i seguenti (sempre per questo luglio 2007): prima decade: 23,2 °C; seconda decade: 25,0 °C; terza decade: 26,2 °C. Il giorno più caldo è in data 29 con 27,3 °C
di media.
Ecco altri dati mensili e decadali.
Pressione media: 757,9 mmHg;
Umidità media: 62%; i valori medi nelle tre decadi sono: 65%;
52%; 70%.
Precipitazioni: 0,2 millimetri di pioggia.
Giorni sereni: 26; nessuno completamente coperto.
Eliofania mensile: 355,0 ore, con una media giornaliera di
11,5 ore; le medie decadali: 8,5 ore nella prima; 13,9 ore nella
seconda; 12,0 ore nella terza.
Lo diremmo quindi un mese rispettoso della tradizione anche se, guardando il grafico, ha preso coscienza del suo carattere estivo un po’ in ritardo, impegnandosi nel suo dovere solo dopo la metà del mese. Ma di ciò non lo rimproveriamo.
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
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Agosto - Associazione Vecchia Alassio