Sabato 20 Giugno 2015 IL DIABETICO RICOVERATO Il compenso glicemico nel supporto nutrizionale: strumenti e strategie ALESSANDRO COLLO AOU Città della Salute e della Scienza Dipartimento di Scienze Mediche DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA MALNUTRIZIONE CALORICO-PROTEICA (MCP) NEL PAZIENTE OSPEDALIZZATO •Variabilità a sec. dei criteri adottati per riconoscerla •Prevalenza al ricovero: 10-80% (media 35%) •Studio PIMAI: 13 ospedali in 13 regioni d’Italia, 1830 pazienti, 31% •Aumento ed aggravamento durante il ricovero •Spesso non riconosciuta Edington J et Al., Clin Nutr 2000 Lucchin L et A. , Mediterr J Nutr Metab 2009 DIABETE NEL PAZIENTE OSPEDALIZZATO •Prevalenza: 26% + 12% forme misconosciute •Nella popolazione generale: 3-4% (+ altrettante forme non note) Umpierrez GE et Al., J Clin Endocrinol Metab 2002 Asociazione Medici Diabetologi: Rapporto Sociale Diabete 2003 •1090 pazienti diabetici, in 35 ospedali spagnoli •Età media: 78 anni, 50% maschi Criteri di valutazione della malnutrizione: MNA e albumina RISULTATI: RISCHIO DI MALNUTRIZIONE: 39,1% STATO DI MALNUTRIZIONE: 15,5% BMI >30 kg/m2: 31,9% nel primo gruppo, 15,5% nel secondo Mortalità: associazione con MNA-score (OR 0,895) e albumina (0,441) MALNUTRIZIONE CALORICO-PROTEICA (MCP): OUTCOMES •VULNERABILITA’ E FRAGILITA’ (FRAILTY) • Riduzione risposta alle terapie • Alterazione risposta immunitaria, infezioni • Depauperamento del patrimonio proteico • Compromissione funzioni di organi e apparati • Ritardata guarigione delle ferite •AUMENTO DI COMPLICANZE (27% vs 16%) •AUMENTO DI MORTALITA’ (12,4% vs 4,7%) Amerio ML et Al., Rivista della Società Italiana di Medicina Generale, Ottobre 2010 Norman K et Al., Clinical Nutrition, February 2008 Correia CM et Al., Clin Nutr 2003 DEPAUPERAMENTO DEL PATRIMONIO PROTEICO COMPROMISSIONE FUNZIONALE DI ORGANI E APPARATI Amerio ML et Al.., Rivista della Società Italiana di Medicina Generale, Ottobre 2010 IPERGLICEMIA: OUTCOMES 259 040 pazienti, reclutati dal 2002 al 2005, in 113 ospedali Intensive Care Units (Mediche, Chirurgiche, Cardiologiche) ASSOCIAZIONE DEI LIVELLI GLICEMICI CON MORTALITA’ 111-145 mg/dl: OR 1,31 146-199 mg/dl: OR 1,82 200-300 mg/dl: OR 2,13 > 300 mg/dl: OR 2,85 FONTI DI RIFERIMENTO A.S.P.E.N. Board of Directors and the Clinical Guidelines Task Force. Guidelines for the use of Parenteral and Enteral Nutrition in adult and pediatric patients JPEN 2002; 26 (Suppl 1): 9SA Magnanini P, Lapolla A. La nutrizione artificiale, enterale e parenterale, nel paziente diabetico G It Diabetol Metab 2015; 35:60-68 TARGET GLICEMICO: IL PIU’ “SICURO” PER IL PAZIENTE PAZIENTI IN SITUAZIONE NON CRITICA: Glicemie pre‐prandiali <126 mg/dl, post‐prandiali <180 mg/dl se ottenibili senza rischi elevati di ipoglicemia (Livello della prova VI, forza della raccomandazione B) PAZIENTI IN CONDIZIONI CRITICHE (TERAPIA INTENSIVA): Glicemie <140 mg/dl (Livello della prova II, forza della raccomandazione B) … è probabile che non esistano livelli ottimali “universali” per le diverse tipologie di soggetti, alla luce dei possibili rischi di un approccio terapeutico aggressivo… ADI-AMD recommendation on insulin treatment during artificial nutrition. MJNM 2010; 3: 81-95 2582 pazienti, 4368 ricoveri, reclutati dal 2003 al 2004 General Ward ASSOCIAZIONE DELLE IPOGLICEMIE CON MORTALITA’ Per ciascun giorno di ipoglicemia: OR di decesso aumentato dell’85,3% durante il ricovero OR di decesso aumentato del 65,8% ad un anno Rischio di decesso correlato con gravità dell’ipoglicemia PRIMO STEP IDENTIFICARE I PAZIENTI A RISCHIO SCREENING AL MOMENTO DEL RICOVERO STIMA DEL RISCHIO (in genere da parte del personale infermieristico) INDIVIDUARE I PAZIENTI A RISCHIO MEDIO-ELEVATO AVVIO A PERCORSO ASSISTENZIALE NUTRITION CARE PROCESS (NCP) Valutazione e diagnosi nutrizionale Intervento nutrizionale e monitoraggio VALUTAZIONE E DIAGNOSI NUTRIZIONALE Gruppo di studio ADI-AMD-SID “Nutrizione e diabete”. La terapia medica nutrizionale nel DM. Raccomandazioni nutrizionali 2013-2014 INTERVENTO NUTRIZIONALE POSSIBILITA’ DI ALIMENTAZIONE PER OS …”anche in caso di iperglicemia programmi alimentari a basso contenuto di CHO (<130 g die) non sono indicati” SCHEMA DIETETICO A CONTENUTO STABILE DI CARBOIDRATI ... in grado di garantire, di giorno in giorno, un contenuto paragonabile di glucidi nei diversi pasti Flessibilità in base ai gusti del paziente Scelta ottimale in ambiente ospedaliero CORRELAZIONE TRA CARBOIDRATI ASSUNTI E TERAPIA STRUMENTI E STRATEGIE NEL SUPPORTO NUTRIZIONALE ARTIFICIALE INDIVIDUAZIONE DELLA VIA DI NUTRIZIONE PIU’ ADEGUATA UTILIZZO DEL PRODOTTO ADEGUATO ADOZIONE DI UNA STRATEGIA FARMACOLOGICA ADEGUATA Posta l’indicazione alla NA, va definita quale via di somministrazione utilizzare… Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 NUTRIZIONE ENTERALE (NE) I vantaggi della Nutrizione Enterale (NE) sulla Nutrizione Parenterale Totale (NPT) sono ormai assodati… … nella scelta è consigliabile privilegiare la NE a patto che non siano presenti controindicazioni… … caratterizzate dalla mancanza di adeguata funzione intestinale assorbente o dalla compromissione del transito intestinale… • OCCLUSIONE INTESTINALE DI NATURA MECCANICA • ISCHEMIA INTESTINALE (NON IPOVOLEMICA) • FISTOLE DIGIUNALI O ILEALI AD ALTA PORTATA (> 400 ml) • INSUFFICIENZA INTESTINALE NUTRIZIONE ENTERALE: VANTAGGI Mantenimento dell’integrità anatomo-funzionale della mucosa intestinale EFFETTO TROFICO SUL SISTEMA IMMUNITARIO GASTRO-ENTERICO Wildhaber BE et Al., J Surgical research, January 2005 Li J et Al., Journal of Trauma-Injury Infection & Critical Care. July 1995 MANTENIMENTO DELL’EFFETTO INCRETINICO (GLP-1) Migliore utilizzazione dei substrati nutritivi Maggiore facilità e sicurezza di somministrazione VIE D’ACCESSO: L’accesso enterale deve essere scelto considerando sia lo stato clinico del paziente, sia l’accessibilità e le capacità di assorbimento del suo apparato digerente, sia infine la durata prevista del trattamento nutrizionale… SONDINO NASO-GASTRICO ACCESSO GASTROSTOMICO (PEG, PRG, catetere di Foley) IN CASO DI IPOCINESIA GASTRICA (“gastroparesis diabeticorum”): •Utilizzo di farmaci procinetici •Digiunostomia (PEJ) Camilleri M. Clinical Gastroenterology and Hepatology, January 2011 Kassander P. Ann Int Med 1958; MISCELE DIABETE-SPECIFICHE …Diabetes-specific formulas contain a defined nutrient composition designed to enable better glycemic control: IPOGLICIDICHE (31-40%) Polisaccaridi a basso I.G. Amido di tapioca modificato Maltodestrine modificate Maltitolo Apporto limitato di fruttosio (6-15%) IPERLIPIDICHE (41-50%) Prevalenza di acidi grassi mono-insaturi MUFA (20% of kcal) Riduzione di TG (19%) e colesterolo VLDL (22%) Stazionarietà-incremento del colesterolo HDL Aumento della sensibilità all’insulina Miglioramento del compenso glicemico Interferenza con la gastroparesi diabetica? Paniagua JA et Al. J Am Coll Nutr 2007 Garg A. Am J Clin Nutr 1998 MUFAs ED EFFETTO INCRETINICO …Diabetes-specific formulas contain a defined nutrient composition designed to enable better glycemic control: FIBRE SOLUBILI: Oligo-saccaridi della soia Gomma guar (idrolisato) Frutto-oligo-saccaridi (FOS) Trattamento per ridurne la viscosità Fabbisogno 20-30 g die (15 g/ 1000 kcal) Modico ruolo nel migliorare il compenso glicemico Miglioramento del profilo lipidico Stimolano i colociti a riassorbire acqua ed elettroliti Riduzione incidenza di diarrea Attenzione in caso di dismotilità intestinale NE E TERAPIA FARMACOLOGICA La NA va iniziata solo quando la glicemia è ≤200 mg/dL in assenza di chetonuria o complicanze come disidratazione o iper-osmolarità (Livello di Prova V, Forza B) Il fabbisogno insulinico totale complessivo nelle 24 ore dipende da: •Fabbisogno basale: 0,2 U/kg/die (range 0,15-0,25) •Fabbisogno nutrizionale: 1,0 U per 10 g di glicidi (range 0,6-1,7) Ampiezza del range da correlare con il diverso grado di sensibilità e di resistenza all’insulina Il trattamento insulinico varia in relazione alle modalità con cui viene effettuata la NE: NE IN CONTINUO nelle 24 ore: All’avvio: INSULINA REGOLARE (4 somministrazioni, 1 ogni 6 ore) Prosecuzione: INSULINA GLARGINE (in mono-somministrazione) INSULINA NPL (2 somministrazioni, 1 ogni 12 ore) INSULINA REGOLARE (4 somministrazioni, 1 ogni 6 ore) Correttivo: INSULINA REGOLARE (ogni 6 ore) o RAPIDA (ogni 4 ore) NE A BOLO (20-30 minuti): INSULINA GLARGINE (50% del fabbisogno complessivo) INSULINA REGOLARE (restante 50% ripartito prima dei boli) NE CICLIZZATA (12 ore): INSULINA GLARGINE (50% del fabbisogno complessivo) INSULINA REGOLARE + NPL NUTRIZIONE PARENTERALE La Nutrizione Parenterale (NP) deve essere utilizzata quando vi sia una controindicazione alla NE o qualora quest’ultima sia risultata impraticabile ACCESSO: PERIFERICO CENTRALE (CVC): PICC Arrow Hohn Groshong Port A Cath PRINCIPALI RISCHI: INFEZIONI TROMBOSI NEL POSIZIONAMENTO (PNT) Scalzini A et Al. Diabete e infezioni. G It Diabetol Metab 2015 I pazienti diabetici in NPT con un controllo glico-metabolico non ottimale mostrano un rischio di infezione del catetere CINQUE VOLTE MAGGIORE rispetto ai non diabetici 111 pazienti con iper-glicemia, in TPN ASSOCIAZIONE DELL’IPERGLICEMIA CON OUTCOMES SFAVOREVOLI: Complicanze cardiache: OR 1,61 Infezioni: OR 1,40 Sepsi: OR 1,36 Insufficienza renale acuta: OR 1,47 Decesso: OR 1,77 Rischio di decesso nel quartile più elevato: x 10,9 605 pazienti con iper-glicemia, in TPN, in 19 ospedali spagnoli Conferma l’associazione dell’iper-glicemia con outcomes sfavorevoli: Rischio di decesso nel gruppo >180 mg/dl: x 5,6 rispetto a <140 mg/dl NUTRIZIONE PARENTERALE FABBISOGNI non dissimili dal paziente malnutrito non diabetico Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002. MODICA RIDUZIONE DELL’APPORTO GLUCIDICO: 4-5 g/kg/die rispetto ai 6-7 g/kg/die nella persona non diabetica PER NON SUPERARE LE CAPACITA’ OSSIDATIVE DELL’ORGANISMO Almeno 100-150 g di glucosio/die, aumentabile di 50 g/die APPORTO LIPIDICO 1,0-1,5 g/kg/die APPORTO PROTEICO SOSTANZIALMENTE NORMALE (0,8-1,2 g/kg/die) A differenza della NE, nel caso della NP NON ESISTONO FORMULAZIONI DIABETE-SPECIFICHE per quanto in passato siano state proposte miscele in cui il glucosio veniva sostituito con fruttosio, xilitolo o sorbitolo senza sostanziali vantaggi clinici Ahneffeld FW et Al. Suitability of non-glucose-carbohydrates for parenteral nutrition. Eur J Intensive Care Med 1975 Leutenegger AF. Glucose or sugar substitutes in parenteral infusions? The choice of carbohydrates in postoperative in infusion therapy. Fortschr Med. 1980 Disponibili formulazioni con un diverso apporto calorico e di nutrienti a seconda dell’osmolarità e quindi della via di accesso Sacche personalizzate: attività di esclusiva pertinenza della farmacia, assimilate dalla Farmacopea Ufficiale Italiana XI ed. ad un preparato magistrale Pronte all’uso, validità di 24 mesi, stabilità a temperatura ambiente TERAPIA FARMACOLOGICA (NP) La NA va iniziata solo quando la glicemia è ≤200 mg/dl in assenza di chetonuria o complicanze come disidratazione o iper-osmolarità. (Livello di Prova V, Forza B) Valutazione dell’apporto di glucosio massimo giornaliero (4-5 g/kg) All’avvio (1° giorno: 50% della dose) Valutazione del fabbisogno insulinico (1,0-2,0 U per 10 g di glicidi) Ampiezza del range da correlare con il diverso grado di sensibilità e di resistenza all’insulina, oltre che all’assenza dell’effetto incretinico osservato in corso di NE Controllo HGT ogni 2-4 ore su cui effettuare CORRETTIVI TERAPIA INSULINICA IN NP INSULINA: IN SACCA SOLO REGOLARE ADESIONE ALLE PARETI DELLA SACCA IN SACCA O IN II VIA ??? Consigliabile una infusione insulinica separata dalla sacca per NP: 50 unità di insulina regolare in 49,5 ml di soluzione salina (pompasiringa) set infusionali dotati di dispositivo di regolazione di flusso che indichino approssimativamente valori ml/h Grazie dell’attenzione RUOLO DEI PROBIOTICI: Dati ricavati da esperimenti su ratti sembrerebbero indicare che: Effetto positivo di L. acidophilus e L. casei su gastropatia diabetica, progressione del diabete indotto con streptozotocina (Yadav et Al, 2007) Riduzione dei livelli glicemici in ratti diabetici ed incremento della biodisponibilita della gliclazide (Al-Salami H et Al, 2008) In campo umano: I probiotici sarebbero in grado di contribuire al controllo glicemico durante e dopo la gravidanza in donne normoglicemiche (Laitinen K et Al, 2009) INTEGRATORI PER OS … quando l’alimentazione spontanea è conservata ma insufficiente alla copertura dei fabbisogni calorico-nutrizionali … e le integrazioni nutrizionali con alimenti naturali non risultano sufficienti Formulazione: Liquidi, cremosi Polvere da addizionare a bevande e alimenti Da assumere nel corso della giornata, in modo frazionato Intolleranza: Nausea, meteorismo, diarrea Senso di ripienezza, repulsione Gusto dolce (aromatizzato) o neutro Integratori completi speciali: Poveri in CHO semplici CROMO CROMO TRIVALENTE (FORMA BIOLOGICAMENTE ATTIVA): DALLA DIETA CROMO CROMO TRIVALENTE (FORMA BIOLOGICAMENTE ATTIVA): ELEMENTO “TRACCIA” FABBISOGNO GIORNALIERO: 25-35 mcg Chromium was identified as the active ingredient in this so-called “glucose tolerance factor” in 1959 (Schwarz K et Al, Arch Biochem Biophys 1959): Cefalu WT et Al. Role of Chromium in Human Health and in Diabetes. Diabetes Care, volume 27, number 11, November 2004 CROMO Schwarz K et Al. Chromium (III) and the glucose tolerance factor. Arch Biochem Biophys 1959;85:292-5 Anderson RA. Chromium in the prevention and control of diabetes. Diabetes Metab. 2000 Feb;26(1):22-7 Cefalu WT et Al. Role of Chromium in Human Health and in Diabetes. Diabetes Care, volume 27, number 11, November 2004 Mozaffari MS et Al. Effects of chromium picolinate on glycemic control and kidney of the obese Zucker rat. Nutr Metab (Lond) 2009; 6:51 Magnanini P, Lapolla A. La nutrizione artificiale, enterale e parenterale, nel paziente diabetico. G It Diabetol Metab 2015; 35:60-68 Gruppo di Studio ADI-AMD. Raccomandazioni sul trattamento insulinico dell’iperglicemia nei pazienti in NA. Ult. revisione 04-03-2009 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002. Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico. 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