L’URCA INFORMA
LUGLIO 2008
BOLLETTINO INTERNO DELL’URCA SENESE
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NOTIZIARIO
È tempo di vacanze, ma per il cacciatore di selezione, ci saranno ancora da sbrigare alcune
cose:
Fare gli ultimi avvistamenti, la taratura delle carabine, che vi preghiamo di non sottovalutare,
la preparazione degli appostamenti e dopo l’assegnazione del piano di prelievo, potremo
dedicarci di nuovo alla nostra passione.
Ques’tanno l’impegno dell’URCA é stato parcolarmente attivo, cercando di portare a termine
i numerosi impegni che ci eravamo prefissati.
Tra le cose più importanti: L’invito e la partecipazione per il secondo anno consecutivo alla
fiera internazionale e il campionato mondiale di tassidermia, tenuta a Salisburgo dal 22 al 24
febbraio; il corso per l’abilitazione all’uso del cane da traccia; il Congresso Provinciale, quello
Regionale e l’assemblea Nazionale; la partecipazione alla festa del cacciatore di Poggibonsi,
oltre ai numerosi convegni e tavole rotonde, necessarie al miglioramento della gestione
ambientale, senza dimenticarci la convenzione con Swarovski Optik che ha portato numerosi
premi per i nostri associati.
Nelle vare sessioni saranno trattati i singoli argomenti in modo dettagliato.
FIERA
INTERNAZIONALE DI
SALISBURGO.
URCA nazionale, per il
secondo anno consecutivo é
stata invitata a partecipare
con un proprio stand alla
celebre
manifestazione.
Partiti con un pulmann
organizzato
dall’URCA
provinciale di Arezzo, con
una
sessantina
di
rappresentanti di alcune
province del centro italia,
dopo una decina di ore di
viaggio, passando attraverso un tratto di germania
siamo arrivati a Salisburgo. Certo; il nostro stand,
anche se bene allestito e in posizione centrale, era
poca cosa rispetto al Campionato Mondiale della
Tassidermia, mastodontica esposizione che
occupava l’intero palazzetto dello sport. Erano in
competizione i migliori imbalsamatori della terra,
con oltre diecimila dei più svariati mammiferi,
uccelle e rettili impagliati in modo magistrale,
sapientemente esposti in modo che il pubblico
potesse osservarli da tutte le posizioni.
Nei due giorni di permanenza, abbiamo assistito
ad un numero impressionante di visitatori
provenienti da tutta Europa. La fiera, si estendeva
su una superficie di oltre settantamila mq, con la
rappresentanza delle più importanti industrie
armiere,
ottiche,
balistiche accessoristiche
del globo, c’era di che
sbizzarrirci, nel settore
pesca e abbigliamento
era possibile trovare di
tutto e anche di più; una
vera delizia per i nostri
occhi.
La sola nota negativa, é
che eravamo l’unica
associazione
italiana
presente.
CONGRESSO
PROVINCIALE.
Il 22 aprile presso la sala dell’ATC Siena 18, si è
svolta l’assemblea congressuale dell’URCA
SENESE, dopo una breve introduzione del
presidente uscente, che espone l’operato degli
ultimi quattro anni, le difficoltà incontrate, le
reticenze delle altre associazioni dopo il
riconoscimento di URCA come associazione di
porotezione ambientale, ci stiamo avviando verso
la normalizzazione. Il comportamento corretto e
leale che l’URCA Senese ha tenuto nei confronti
degli altri, sta dando i suoi frutti, valutabili in
termini di adesioni, oltre alla percezione di un
comportamento diverso che gli altri assumono nei
nostri confronti.
Responsabili dei Nuclei Cani da Traccia: Tatini
Alessandro e Rughetti Romolo;
Addetto alla Comunicazione: Greci Enrico.
Ingresso alla fiera di Salisburgo.
La gestione del territorio attraversa un periodo
particolarmente difficile, le conseguenze della
crisi economica si riflettono anche nel mondo
venatorio, amplificando quei problemi gestionali
che fino ad oggi eravamo riusciti a tenere i
ombra. Il consistente aumento del numero degli
ungulati e del cinghiale in particolare, il raddoppio
del prezzo dei prodotti agricoli e le conseguenti
aumentate richieste dei rimborsi danni da parte
degli agricoltori, stanno mettendo arischio i
bilanci e la sopravvivenza degli ATC.
Per uscire dalla crisi, ci auguriamo che gli enti
locali e le associazioni venatorie intendano
dimostrare di saper prendere quelle decisioni
politiche anche impopolari “se necessario” che
fino ad oggi non hanno voluto affrontare. La
storia c’insegna che la politica del non decidere,
anche se al momento può nascondere alcuni
problemi, nel lungo periodo certamente non paga.
L’URCA se chiamata, sarà disponibile a
collaborare.
Dopo alcuni interventi, la presentzione e
l’approvazione
del
bilancio
consuntivo,
l’assemblea apre un’ampia discussione su lo stato
dell’URCA in provincia di Siena, il raffronto con
le altre province della Toscana e le iniziative da
prendere per garantire una maggiore presenza e
operatività nel territorio.
Iniziano le procedure per l’elezione del nuovo
consiglio porovinciale.
L’assemblea elegge i seguenti consiglieri:
Masini Loriano, Tanzini Fiorenzo, Semplici
Alessandro, Bellacci Sergio, Tatini Alessandro,
Rughetti Romolo, Greci Enrico, Saveri Lanfranco,
Topini Maurizio, Nenzi Piero, Tortoli Silvano e
Debolini Silvio.
Il Cosiglio provinciale appena eletto si riunisce ed
elegge le cariche istituzionali.
Presidente
provinciale
dell’URCASENESE:
Loriano Masini;
Vice Presidenti: Semplici Alessandro e Tanzini
Fiorenzo;
Segretario: Sergio Bellacci;
ASSEBLEA CONGRESSUALE DELL’URCA
REGIONALE
Il 31 maggio presso la sede dell’URCA di Arezzo
alle ore 15,00 iniziano i lavori dell’assemblea
regionale, il Presidente uscente Romano Zampi,
introduce all’assemblea, ricorda il lavoro svolto
nei quattro anni e raccomanda una particolare
attenzione al tesseramento 2008, perché é da
quello che saranno eletti i delegati che andranno a
far parte del Congresso nazionale previsto per il
2009.
Dopo i convenevoli di rito, si apre il dibattito.
Le strutture provinciali sono invitate ad un
coordinamento più efficiente orientato a strategie
comuni per diminuire le differenze gestionali ed
aumentare la nostra incisività presso gli enti
locali.
A livello nazionale un buon numero di cacciatori
delle Alpi si sono svincolati dall’UNCZA e
chiedono di aderire alla nostra Associazione.
Lo statuto di URCA Nazionale non ci consente di
accettare cacciatori delle Alpi ed una tale richiesta
ci pone non pochi problemi anche rispetto ai
rapporti bilaterali esistenti con UNCZA. Sarà
comunque necessario non sottovalutare il
fenomeno, anche alla luce del fatto che UNCZA
ha aperto alcune sezioni in zona appenninica, in
Lombardia e Liguria.
Stand dell’URCA all’interno dei padiglioni Fiera.
La proposta di istituire la figura del socio
sostenitore è sicuramente positiva e può portare
sensibili vantaggi, va comunque chiarito che il
socio sostenitore è di competenza essenzialmente
provinciale, mentre URCA Regionale e Nazionale
possono godere dei relativi benefici solo dal punto
di vista numerico, certamente non economico.
Tra gli obbiettivi da raggiungere, l’istituzione a
livello nazionale di due organismi:
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La “SCUOLA NAZIONALE DI GESTIONE
FAUNISTICA” ed il “REGISTRO NAZIONALE
DEI CACCIATORI DI SELEZIONE”.
La prima che certifica la validità dei processi
formativi dei cacciatori, effettuati dalle singole
Province sulla base dei deliberati del Comitato
Tecnico-Scientifico di URCA Nazionale e delle
indicazioni impartite dall’ INFS.
Il secondo, iscrive tutti i cacciatori che sono stati
abilitati con percorsi formativi riconosciuti dalla
prima.
Attestato del Premio
All’URCA di Arezzo.
internazionale
CIC
consegnato
Negli interventi, a causa delle differenti esigenze
territoriali, il grado di avanzamento gestionale
raggiunto e le abitudini locali, emergono notevoli
differenze gestionali fra le varie province, che
anche con la buona volontà, saranno difficilmente
omogeneizzate nei brevi periodi.
Partendo dalla provincia di Arezzo, dove la
gestione è presa come esempio da seguire, tanto
da meritarsi il premio internazionale C.I.C, per la
gestione ambientale, dove l’URCA gestisce di
fatto la caccia di selezione per conto
dell’Amministrazione provinciale, passando per
Lucca dove i selecontrollori, dopo avere eseguito
tutte le opere di monitoraggio, per protesta, a
sostegno dell’etica gestionale e a salvaguardia
della caccia di selezione, hanno rinunciato ad
effettuare i prelievi.
Nella Provincia di Livorno, il Presidente Paperini
lamenta il metodo di gestione e l’abbattimento
delle specie in esubero presenti nelle Riserve
Naturali e Parchi Regionali.
Nell’isola d’Elba sono stati abbattuti un numero
imprecisato di mufloni esclusivamente dagli
organi di polizia provinciale, usando armi ad
anima liscia e munizioni spezzate, con il risultato
che potete immaginare. Nell’isola di Capraia,
l’aumento incontrollato degli ungulati sta
causando notevoli problemi ambientali. La
riproduzione in consaguineità della fauna é causa
di modifiche morfologiche delle razze. Dopo
innumerevoli proteste da parte dei residenti, gli
amministratori provinciali hanno deciso di porre
rimedio attraverso il controllo numerico delle
specie. Gli abbattimenti saranno effettuati dai
nove Selecontrollori residenti sull’isola e dai
cacciatori di selezione della provincia di Livorno
che hanno scelto di praticare l’opzione “D” i quali
dovranno anche sostenere le spese necessarie al
finanziamento delle opere di monitoraggio.
Alcuni cacciatori della stessa provincia, di
discutibile profilo culturale, con l’assenso di
qualche dirigente di un’associazione venatoria,
tornano su un argomento che credevamo ormai
archiviato. Chiedono la posssibilità di istituire
alcune zone anche a carattere sperimentale, dove
sia poossibile esercitare la caccia ai Cervidi e
Bovidi con il metodo delle battute, utilizzando i
cani da seguita. Servendosi anche di amicizie
particolari e forzature di politici compiacenti.
Nella Provincia di Siena, la gestione del territorio
é molto articolata, negli anni, si é creato un
patrimonio faunistico di rilievo, assistiamo ad un
aumento degli ungulati e in particolare dei
Cinghiali, i quali sono causa di danni
all’agricoltura. La conflittualità creatasi con il
mondo agricolo, con altri tipi di caccia, nonchè in
alcune realtà prettamente locali anche con le
popolazioni
residenti.
I
danni
causati,
all’agricoltura, il consistente aumento del costo
dei prodotti agricoli, le aumentate richieste dei
rimborsi da parte degli agricoltori, mettono in
seria difficoltà i bilanci degli ATC. Se non ci sarà
un maggiore impegno politico, la capacità delle
Associazioni Venatorie di riprendere un dialogo
costruttivo con i propri associati e con tutte le
parti interessate, rivedere il rapporto con le
Associazioni Agricole e soprattutto la volontà di
risolvere il problema, si creerà una situazione che
in futuro sarà difficilmente sostenibile.
L’Assemblea congressuale, prosegue con
l’elezione dei consiglieri, i quali, a sua volta
eleggono:
Presidente Regionale; Romano Zampi.
Vice Presidenti; Paolo Vieri di Firenze; Carlo
Ballerini di Grosseto e Andrea Vaghetti di Pisa.
Segretario; Loriano Masini.
3
ASSEMBLEA NAZIONALE
Domenica 8 giugno; Presso l’Hotel President a
Salice Terme ( Pavia ), alla presenza di numerose
personalità del settore e gli organi di stampa, si è
svolta l’Assemblea di URCA Nazionale.
Dopo i convenevoli di rito, l’introduzione del
Presidente Antonio Drovandi, il saluto del
rappresentante CIC per l’Italia e di altre
personalità, si accede a un proficuo e brillante
dibattito. Visto che gran parte degli argomenti
trattati sono gli stessi del congresso Regionale,
non staremo a riperci.
Durante i lavori, Il sig. Francesco Corrà dirigente
Swarovski Optik per l’Italia, illustra le fasi più
importanti dell’accordo con URCA. Il successo
del concorso, è andato oltre le più rosee
aspettative, in tempi da record sono arrivate alla
sede Swarovski Optik
di Verona, quasi
quattromila tessere, quattrocento delle quali sono
state escluse dall’estrazione perché non firmate e
quindi prive dell’autorizzazione al trattamento dei
dati personali. Alla presenza di un notaio, si
procede all’estrazione e all’assegnazione degli
ambiti premi messi a disposizione, purtroppo la
fortuna non ci ha aiutato, in quanto non é stato
estratto nessun associato all’URCA SENESE.
Sono estratti i seguenti fortunati:
Il Presidente Nazionale dell’URCA Antonio Drovandi e il
dirigente Swarovski Optik per l’Italia Francesco Corrà,
durante l’estrazione dei premi in palio per i tesserati URCA.
Vince il 1° premio consistente in un cannocchiale
da puntamento Swarovski Z6i 2-12x50, il sig.
Staderini Fabrizio di Arezzo; il 2° premio,
consistente in un cannocchiale Z6i 1-6x24 va al
sig. Chiarini Gianfranco di Arezzo; il 3° premio,
un binocolo Swarovski EL 8,5x42, va al sig.
Migliorati Silvano, Città di castello; il 4° premio,
un bonocolo Habicht 7x42 è assegnato al sig.
Mazzeschi carlo di Montevarchi, mentre il 5° ed
ultimo premio, un binocolo Tyrol 8x20 è andato al
sig. Lama Francesco di Montagnana ( TN ) ma
che esercita la caccia di selezione in provincia di
Lucca. Dopo la consegna dei premi, i
ringraziamenti e i saluti di rito e un buon pranzo,
ci congediamo, augurandoci che il rapporto
instaurato tra URCA e Swarovski potrà continuare
anche in futuro.
Stand dell’URCA alla Fiera di Salisburgo.
FESTA DEL CACCIATORE
Nei giorni 6, 7 e 8 giugno a Poggibonsi si è svolta
la festa del cacciatore. Nello spazio degli impianti
sportivi erano allestiti numerosi stand a supporto
della manifestazione e dell’informazione.
L’URCA SENESE era presente con una piccola
mostra tofeistica, fotografie, gadget e materiale
informativo, grazie all’amico Alessandro Semplici
e un suo collaboratore che si sono impegnati
nell’allestimento, e nella presenza dei tre giorni.
Nell’occasione, anche perché il tutto si è svolto in
un clima distensivo, abbiamo avuto la possibilita
di riallacciare i rapporti con qualche Associazione
che fino ad oggi senza conoscerne il motivo, si
erano dimostrati
reticenti. Per il futuro ci
auguriamo di poter creare le condizioni favorevoli
affinché si potrà riprendere il dialogo e di
proseguire su percorsi comuni condivisibili, tanto
utili alla gestione, che raramente come in questo
periodo sente la necessità.
Abbiamo apprezzato, il convegno del venerdì
pomeriggio improntato sulla gestione e le
problematiche ad essa collegate. Sono emerse
proposte interessanti sia dalle Associazioni
presenti come F.I.D.C. e ARCI Caccia, ma
soprattutto abbiamo notato un certo interesse a
recepirle da parte del Dirigente Regionale alla
caccia e dal nostro Assessore all’Agricoltura sig.
Claudio Galletti. Le intenzioni sono state
apprezzate soprattutto dal nutrito pubblico
presente e ci auguriamo tutti, che ciò abbia un
seguito, che a breve, ci consenta di godere dei
risultati provenienti dalle promesse che almeno in
parte saranno realizzate e auguriamo quindi, a tutti
coloro che si impegneranno nel difficile compito
della gestione, un proficuo lavoro.
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URCA SENESE e C.P.C.S.O. PROVINCIALE
Per oltre un decennio, la gestione del territorio e la
caccia di selezione in particolare, in provincia di
Siena è stata motivo di orgoglio, da parte degli
amministratori, Associazioni Venatorie e gli stessi
cacciatori, condivisa anche da alcune Associazioni
ambientaliste, praticata da cacciatori specializzati
attraverso una gestione programmata sotto il
diretto controllo dell’INFS, tramite il protocollo
d’intesa e sostenuta dai più grandi luminari del
momdo scientifico. Questo sistema ha consentito
di creare un patrimonio di Cervidi e Bovidi
apprezzabile, tanto che, cacciare nei nostri ATC è
diventata l’aspirazione di alcune migliaia di
cacciatori
provenienti da
altre
regioni.
Le Associazioni Venatorie, stanno mettendo a
punto
alcune
proposte,
da
presentare
all’Amministrazione Provinciale e Regionale,
considerate necessarie per risolvere questi
problemi.
Di seguito elenchiamo le più importanti:
Aumentare attraverso la modifica della L.R. 3/94
fino al triplo dell’attuale quota d’iscrizione agli
ATC senesi, per i cacciatori provenienti da altre
Regioni e dare la possibilità alle province di
stabilire la quota di accesso per i cacciatori
residenti, con la possibilità di valorizzare le
prestazioni d’opera.
Chiedere alla Regione Toscana di farsi promotrice
presso il ministero delle finanze per l’ottenimento
del 50% delle quote versate dai cacciatori per la
concessione governativa, già prevista per legge e
dal 2001 mai concessa.
Toglire l’obbligatorietà di segnare le giornate di
caccia sul tesserino regionale per i cacciatori di
selezione, utilizzando solo il libretto delle uscite,
nei periodi dal 1° agosto al terzo sabato di
settembre e dal 1° febbraio al 15 marzo.
Dipinto di Roberto Bianchi.
Negli ultimi anni notiamo con preoccupazione il
tentativo da parte dei midia di sminuirne
l’importanza, attraverso la criminalizzazione della
specie Capriolo, facendola apparire più come un
problema da affrontare, anziché un’importante
risorsa da gestire.
L’aumento degli ungulati, e del cinghiale in
particolare, avvenuto in questi ultimi anni
attraverso l’attuale metodo di gestione,
considerando che, una consistente parte del
territorio è costituito da Riserve, Parchi Naturali,
ZRC, ZRV, AFV, Fondi Chiusi ecc. Non soggetti
alla gestione programmata, servono da rifugio alla
selvaggina nei periodi di caccia, con
l’impossibilità di controllarne la consistenza. Il
conseguente aumento dei danni provocati
all’agricoltura e l’aumentato costo dei prodotti
agricoli, oltre ai continui ricorsi al TAR da parte
della L.A.V. per bloccare i contenimenti numerici
praticati in ART. 37, con le risorse disponibili,
ferme a oltre dieci anni fa, nonostante l’impegno
dei cacciatori di portare a termine i piani di
prelievo e a fornire mano d’opera volontaria per la
prevenzione danni, gli ATC, sono in difficoltà con
i bilanci. Le attuali risorse non sono più in grado
di sostenere le strutture gestionali fino ad oggi
costruite.
Per risolvere il problema, servono interventi
strutturali e soprattutto la volontà politica di
attuarli.
Concedere la prova dei cani in un periodo più
ristretto e solo ai residenti.
L’obbligo per i gestori di aree protette a qualsiasi
titolo, comprese le Riserve e Parchi Naturali, di
redigere un piano di gestione degli ungulati,
calcolato attraverso censimenti ed altre opere di
monitoraggio, in accordo con l’Amministrazione
provinciale, con l’obbiettivo di raggiungere gli
scopi prefissati.
Un particolare del Campionato internaziomale di Tassidemia
durante la fiera di Salisburgo.
Abolire l’Opzione “D” Ungulati che non ha
portato benefici, ma solo motivi di conflittualità
fra gli stessi cacciatori.
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Riconsiderare gli accordi con le Associazioni
Agricole, inzieme ai tanti diritti, dovranno
assumere anche qualche dovere.
La possibilità per gli agenti di vigilanza incaricati
per la realizzazione degli interventi di
contenimento ai Cervidi e Bovidi, effettuati in art.
37 di partecipare agli abbattimenti, purché
abilitati alla caccia di Selezione.
L’URCA SENESE e il C.P.C.S.O condividono le
proposte sopra elencate e crediamo che esistano le
condizioni per la presentazione di un unico
documento condiviso.
Non condividiamo:
Per far fronte alle emergenze di bilancio, chiedere
dei costi aggiuntivi, ai cacciatori di selezione e gli
iscritti alle squadre del cinghiale nell’ATC 17.
E poi; perché solo ai cacciatori di ungulati,
quando i danni sono causati anche se in
percentuali diverse da tutta la selvaggina, anche
quella non cacciabile? Una simile iniziativa,
pensiamo che non risolverà i problemi economici,
ma servirà ad aumentare la divisione fra le varie
categorie di cacciatori, prealtro gia esistenti.
Non condividiamo: La scelta di chiedere ai
cacciatori di partecipare con un contributo ai costi
di gestione delle singole specie, anche se già
previsto nella L.R. 3/94 e nel disciplinare
provinciale per la gestione dei Cervidi e Bovidi,
ma fino ad oggi mai applicata.
Le esperienze del passato, c’insegnano che scelte
di questo tipo nel tempo non pagano, perché oltre
a non risolvere i problemi, non sarebbero accettate
e comprese dalla base.
Tuttavia: L’URCA SENESE e il C.P.C.S.O
PROVINCIALE, consapevoli delle difficoltà
gestionali, non intende sottrarsi dall’assumesi
le proprie responsabilità di decidere, anche se,
dalle consultazioni con i rappresentanti dei
cacciatori di selezione, forse non consapevoli
fino in fondo della gravità, non hanno
dimostrato di accettare con entusiasmo, ma,
che per un senso di solidarietà e di unità, ci
sentiamo di sostenere.
Se non sarà possibile la copertura finaziaria da
parte
dell’Amministrazione
Provinciale,
prponiamo la costruzione di un fondo cassa
straordinario a livello provinciale, tramite un
contributo una-tantum di tutti i cacciatori di
ungulati iscritti agli ATC Senesi, necessario per
fronteggiare
le
emergenze
economiche
esclusivamente per la stagione venatoria 20082009, a condizioni che per il futuro sia garantito il
necessario impegno politico, a risolvere i
problemi di gestione, possibilmente attraverso la
considerazione delle proposte sopra elencate.
COMUNICAZIONI DEL C.P.C.S.O.
PROVINCIALE
Poco prima dell’apertura della caccia di selezione
primaverile, il CPCSO fu informato dall’ATC 18
che
per
quest’anno
veniva
concesso
l’abbattimento di caprioli, daini e cinghiali nelle
ZRC e ZRV in articolo 37.
Ci fu chiesto un parere ma soprattutto un
impegno, perché i piani d’abbattimento erano
piuttosto elevati e organizzare l’articolo 37, in
contemporanea con la caccia normale,
rappresentava un dispendio di tempi ed energie a
dir poco preoccupante.
La zona particolarmente problematica per densità
di ungulati registrata era la zona intorno a Siena,
dove i caprioli in particolare, incominciano a
diventare abitanti indesiderati da chi vuole
coltivare un orto o quant’altro.
Vi garantisco che l’organizzazione di tale evento
non fu leggero, si decise di usare gli arcieri nei
luoghi ove il boato di una carabina sarebbe stato
traumatico, quindi sopralluoghi con gli addetti,
sottozone decise e cartografate con punti tiro,
riunioni di carattere gestionistico, ritrovi con le
guardie ecc. ecc.
Si organizzò un incontro con i responsabili delle
riserve stesse, perché ci venissero indicati i punti
sparo, e si chiese che ci venissero indicati i
proprietari dei fondi che richiedevano i danni,
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onde evitare chi invece preferiva la presenza degli
ungulati a quella dei cacciatori.
Inoltre si richiese che l’Amministrazione
Provinciale indicasse nella delibera, che minimo il
50 % del cacciato fosse
donato a chi all’interno della
struttura ne faceva richiesta,
per quanto ne so io, non fu
portato un etto di ciccio a
casa.
Durante la pianificazione
dell’intervento, si suppose
che l’impatto mediatico
dell’evento poteva essere
distorto e strumentalizzato, e quindi si operò con
cautela, cercando di tamponare ogni eventuale
fuga di notizie.
Probabilmente non riuscimmo nell’intento,
diciamo pure così, perché appena qualche giorno
dopo le prime uscite,
esattamente in data
22/02/2008, venne pubblicato un articolo sulla
Nazione, dove si vociferava di un fantomatico
doppio esposto, sindaco e prefetto, sollevato da un
gruppo di cittadini indignati.
Ovviamente tutto quello che era riportato lo era in
modo distorto, stragi di caprioli alle porte di
Siena, l’arco usato come modo per aggirare le
norme di sicurezza, censimenti
fatti
esclusivamente da cacciatori assetati di sangue
ecc. ecc, soprattutto senza dare menzione delle
richieste danni, gli incidenti stradali e le continue
lamentele a cui l’ATC doveva
rispondere.
Subito io scrissi una lettera a
nome del CPCSO, e altrettanto
fece il Pianigiani Francesco a
nome dell’ ATC, le quali furono
pubblicate
parzialmente
il
giorno
dopo,
comunque
specificando alcuni punti, come
quello dei danni e del tentativo
delle
catture,
tentate
in
precedenza
ma
fallite
miseramente.
Però nessuno degli addetti ai
lavori oltre a noi, sollevò un
solo fiato di protesta contro un
ennesimo attacco sconsiderato;
ma le associazioni venatorie non
dovrebbero tutelarci?
Non fu spesa una sola parola da
nessuno, ma si continuò ad
operare, senza venir più disturbati dagli organi di
stampa, la faziosità dei quali risultò netta quando
si venne a sapere che l’esposto sbandierato
nell’articolo non era neppure stato fatto.
Dopo appena qualche giorno, scatta una
sospensione. La LAV ha fatto ricorso al TAR!
Rapido giro di telefonate, ci informiamo e siamo
sicuri di avere le carte in regola, quindi aspettiamo
fiduciosi che il TAR si pronunci in modo positivo
verso di noi.
Tanto fiduciosi, che a una mia
telefonata di lamentela
per
l’immobilismo
della
mia
Associazione venatoria, mi fu
risposto dal presidente che si
aspettava la pronuncia a noi
favorevole, per poi scatenare la
risposta giornalistica.
Ma il 27/03/2008, a tre giorni dallo
scadere del decreto, la sentenza del
TAR accoglie le rimostranze della LAV, con due
motivazioni assurde e a mio giudizio anche molto
pericolose, cito testualmente:
_Mancata acquisizione del parere dell’INFS
_Per gli abbattimenti del cinghiale in particolare
(quindi non solo per lui), non esisterebbero
motivazioni sufficienti.
Dopo aver letto quanto sentenziava il TAR, mi
aspettavo che l’Amministrazione Provinciale,
certa di aver operato nel giusto, impugnasse tale
sentenza per risolverla a proprio favore.
Ma purtroppo venni a sapere che il portavoce
della provincia aveva dichiarato inopportuno un
impegno legale, perché avrebbe riguardato solo
tre giorni di caccia.
Ora io credo che il punto focale da ribadire non
erano i giorni dell’intervento che restavano, ma
sottolineare un principio di
ragione che ci avrebbe riguardato
anche negli anni a venire.
Probabilmente, e questa è una
riflessione personale, qualche
pecca amministrativa c’era.
Non pago di quanto seppi, io
ancora fiducioso nel mondo
venatorio, a nome del CPCSO
provinciale,
convocai
una
riunione, con i fatti suddetti
all’ordine del giorno, chiamando
in causa quanti, a mio giudizio,
dovevano essere perplessi quanto
me:
associazioni
venatorie,
agricoltori, cpcso della 17 e 19,
associazioni ambientaliste ecc.
Credendo un interesse per lo
meno simile al mio, fu mio
stupore la quasi completa
diserzione alla riunione di gran
parte degli organi da me invitati.
La riunione finì per essere una chiacchierata fra
amici, e anche una sentenza così assurda e
penalizzante per il mondo venatorio è passata in
archivio, senza che nessuno che conta un po’ più
di me, ma soprattutto che dovrebbe
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rappresentarmi, pare si sia accorto della gravità
della cosa.
Una sentenza che ,a leggerla bene ,mette dei seri
picchetti anche per interventi futuri; e contro la
quale, credo , i primi a doversi scagliare
dovrebbero essere gli agricoltori, in quanto tocca
le loro tasche, i quali , ho visto che sono ben
capaci di fare tuoni e fulmini quando lo vogliono.
Una sentenza che non può essere archiviata a cuor
leggero, perché non giusta e colpisce tutto il
mondo venatorio, infatti dobbiamo finirla di
pensare che ciò che non ci riguarda in prima
persona non ci tocca.
SEMPLICI ALESSANDRO
ANCORA LAMENTELE
È con estremo dispiacere, che , ancora dopo anni
di battaglie e chiarimenti, mi accorgo che
l’ignoranza e i preconcetti, fanno da padroni.
E lo fanno, questo è ben più grave, ai tavoli di
concertazione, dove si presume, ci dovrebbero
stare le persone più aperte e informate del mondo
venatorio.
Quando vedi che mesi di lavoro vengono
vanificati e compromessi solo dal fatto che l’idea
che cerchi di spiegare è rifiutata a priori solo per il
motivo che a proporla sia l’URCA invece di un
qualsivoglia partito o qualsivoglia associazione
venatoria, ti cascano
le braccia e ti senti un
povero sciocco.
Il
credere
che
l’impegno che ogni
nostro
tesserato
immette in
questa
passione sia solo
mirato a strappare una
tessera in più o un
riconoscimento
politico, deriva dal
fatto che ormai da anni tutti in questo mondo si
comportano in questo modo, e allora non credono
possibile che qualcuno possa farlo in modo
diverso.
Quando lo scontro dialettale non si sposta dal fatto
del perché devo essere d’accordo con l’URCA?
Perché ci siete venuti? Perché ti devo ascoltare?
Senza invece portare argomenti a confronto, e
senza nemmeno cercare di capire di che cosa si
parla, ti accorgi che vengono a mancare gli
interlocutori, e ti accorgi di aver solo perso tempo
ancora una volta.
Deve entrare in testa a tutti, che non c’è caccia di
selezione senza URCA, nessuno ha niente da
temere e soprattutto tutti devono capire cosa è
l’URCA:
un’associazione che difende e valorizza la caccia
di selezione, di QUALUNQUE COLORE SIA e
di QUALUNQUE TESSERA ABBIA!!!!!!!!
Questo è l’URCA, prima si capisce meglio è.
E’ umiliante doversi confrontare di continuo con
persone che per punto preso ti considerano al loro
stesso modo, cioè dei politici pronti a calpestare
tutto e tutti pur di mettere a segno u n risultato.
Vi prego ascoltateci! Il saper ascoltare è il primo
segno di intelligenza.
SEMPLICI ALESSANDRO
CORSO DI ABILITAZIONE ALL’USO DEL
CANE DA TRACCIA
Nel mese di febbraio 2008 l’URCA Senese ha
inviato all’Amministrazione Provinciale la lista
degli iscritti e la richiesta di autirizzazione al
corso, ci siamo anche preoccupati di verificare
saltuariamente
presso
l’Ufficio
Risorse
Faunistiche di sollecitare la concessione dei
permessi, purtroppo a causa del carico di lavoro
che la stessa Amministrazione ha dovuto
affrontare, soprattutto per la serie di ricorsi al Tar
contro gli abbattimenti in Art. 37 da parte della
Lav, non sono ancora stati in grado prendere in
considerazione, ma confidiamo che sarà fatto non
appena sarà possibile, ci scusiamo pertanto con gli
iscritti per il ritardo.
RINGRAZIAMENTI:
I giorni 6/7/8 di Giugno, si tenne la
festa del cacciatore a Poggibonsi.
L’URCA era presente con uno stand
e una piccola mostra trofeistica.
Non posso fare a meno di ringraziare
il nostro associato REMO TALLURI
detto RUBINO, il quale, oltre a
fornire gran parte dei trofei esposti,
essendo uno dei più esperti
cacciatori di selezione che io
conosca, ha montato, presidiato e curato lo stand
per tutti i tre giorni, senza nessuna lamentela, ma
anzi con una tale passione e generosità davvero
invidiabili.
Un altro ringraziamento, va al nostro associato
ANTONIO MORI, che, in quanto a generosità,
non ha da invidiare niente a nessuno.
Nel suo distretto usa festeggiare la fine della
stagione venatoria con una cena alla quale io ero
invitato.
Ebbene Antonio ha fatto gentilmente dono di un
centinaio di tordi, cucinati mirabilmente insieme a
salsicce e maiale, che hanno allietato i nostri
palati in modo ividiabile.
Un grazie di cuore da parte dell’URCA.
SEMPLICI ALESSANDRO
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L`URCA INFORMA Luglio 2008