Testi di Daniele Spini
Stagione 2010/2011
domenica 9 gennaio - ore 15.00 e 17.00
A Teatro da Giovanni
IL BRUTTO ANATROCCOLO
regia di Maurizio Bercini
con Elena Gaffuri, Piergiorgio Gallicani,
Claudio Guain
luci di Christian Peuckert
scene di Maurizio Bercini e Serena De Gier
una produzione: Teatro delle Briciole - Solares
Fondazione delle Arti
in coproduzione con T.J.P - Centre Dramatique
National di Strasburgo
età consigliata: dai 3 anni
Ad ogni spettacolo potranno accedere al
massimo 80 persone, tra adulti e bambini
lunedì 17 gennaio - ore 20.45 Musica
Orchestra di Padova e del Veneto
Philipp von Steinaecker direttore
Roberto Cominati pianoforte
Manuel de Falla El sombrero de tres picos,
Suite n. 1
Maurice Ravel Concerto in sol
per pianoforte e orchestra
Manuel de Falla Noches en los jardines
de España per pianoforte e orchestra
Maurice Ravel Ma mère l’Oye
sabato 22 gennaio - ore 20.45 Crossover
lunedì 10 gennaio - ore 20.45 Musica
Shlomo Mintz violino
Petr Jiřikovsky pianoforte
Ludwig van Beethoven
Sonata n. 3 in mi bemolle maggiore op. 12 n. 3
Sonata n. 7 in do minore op. 30 n. 2
Sonata n. 10 in sol maggiore op. 96
12 -15 gennaio - ore 20.45 Prosa
DONA FLOR E I SUOI DUE MARITI
liberamente tratto dal romanzo
di Jorge Amado
regia e drammaturgia di Emanuela Giordano
con Caterina Murino, Paolo Calabresi,
Max Malatesta
musiche originali eseguite dal vivo dalla
Bubbez Orchestra
LA VARIANTE DI LÜNEBURG
Fabula in Musica
adattamento teatrale dall’omonimo romanzo
e testi delle canzoni di Paolo Maurensig
con Milva e Walter Mramor
musiche originali e direzione di Valter Sivilotti
Valter Sivilotti pianoforte
Franca Drioli soprano solo
Alex Sebastianutto sassofoni
con la partecipazione straordinaria di otto
Cori del Friuli Venezia Giulia
una produzione: a.ArtistiAssociati
una produzione: Compagnia Mario Chiocchio
Biglietteria on line:
[email protected]
www.teatroudine.it
www.vivaticket.it
Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Via Trento, 4 - 33100 Udine
Tel. 0432 248411
[email protected] - www.teatroudine.it
Prevendite per gli spettacoli
di gennaio dal 20 dicembre
© Studio Patrizia Novajra - stampa: Grafiche Filacorda
più bella e celebre che sia mai stata scritta, La vedova allegra. Ha poco più
di cent’anni, Hanna Glavary: ma non li dimostra, e continua a movimentare
con la sua verve irrefrenabile salotti e ritrovi di Parigi. Già: ma anche quella
Parigi chissà se c’è mai stata davvero, o se perfino allora era immaginaria come
il Pontevedro in cui tutti riconoscevano il Montenegro, regno da operetta per
antonomasia (ma in Italia il libretto cambiò questo nome per non mettere
in difficoltà una regina…). “Donne, donne, eterni dei”: ma anche il duetto
meraviglioso, che scorre melodioso su un tempo - e come potrebbe essere
altrimenti? - di valzer lento. Alla Lustige Wittwe fanno corona tanti altri lavori
di Lehár, rappresentati dalle pagine più famose e seducenti, e che già nel titolo
evocano la visione, o il sogno, di paesi lontani, forse veri e forse no: la Spagna
di Frasquita, il Belgio di Eva, l’Italia di Paganini, e una Vienna arricchita da
improbabili principi cinesi in visita, dalla quale si parte per raggiungere una terra
lontana e altrettanto incredibile, che però per noi, non appena riconosciamo la
melodia sognante di “Tu, che m’hai preso il cuor”, è sempre e soltanto Il paese
del sorriso.
Sogni, visioni: un mondo che non abbiamo mai visto se non con gli occhi della
fantasia, una storia e una tradizione che tutti abbiamo nel cuore, e che per una
sera facciamo nostra, come se Vienna - sì, proprio quella Vienna che forse non
c’è mai stata - fosse la capitale non solo di un impero, ma di tutta un’Europa
favolosa e trasfigurata in una memoria che non si preoccupa troppo della verità,
e attraverso quella di un mondo intero che una fine d’anno a tempo di valzer
sembra non volersela negare. L’hanno onorata e insediata stabilmente nel nostro
animo e nelle nostre emozioni tanti musicisti, famosissimi o meno noti. Primi
fra tutti, l’abbiamo detto, gli Strauss: e primi fra gli Strauss i due Johann, padre
e figlio, e prima del figlio, com’è logico, il padre: Johann Strauss senior, presente
in questo programma con… con… Oh bella: non c’è Johann Strauss senior?
Possibile che si siano dimenticati l’inventore del valzer viennese? Il capostipite
della dinastia? L’autore della Marcia di Radetzky? Mah… Qui gatta ci cova!
A TEATRO
PER STARE BENE
12-14 ottobre - ore 20.45 MOSTRA
Sala Fantoni del Teatro
I Nuovi Suoni
Mostra di arti dell’immagine
Una collaborazione tra Teatro Nuovo
Giovanni da Udine e Delta Produzioni
Associazione Culturale/Tem-Taukay
Edizioni Musicali
Inaugurazione:
martedì 12 ottobre 2010, ore 18.30
Visite: dalle 17.00 alle 19.00 e in orario di
spettacolo per gli spettatori.
Chiusure: domeniche e 18 ottobre
ingresso libero
13 - 16 ottobre - ore 20.45 Prosa
domenica 17 - ore 16.00
LA LOCANDIERA
regia, scene e costumi di Pietro Carriglio
con Galatea Ranzi, Luca Lazzareschi,
Sergio Basile, Luciano Roman
con la partecipazione di Nello Mascia
una produzione: Teatro Biondo Stabile di Palermo
Teatro Stabile di Catania
martedì 19 ottobre - ore 20.45 Musica
Orchestre des Champs-Élysées
Collegium Vocale Gent
& Accademia Chigiana Siena
Philippe Herreweghe direttore
Nathalie Gaudefroy soprano;
Ingeborg Danz mezzosoprano;
Robert Getchell tenore;
Wilhelm Schwinghammer basso
Mozart Sinfonia KV 550
Mozart Requiem KV 626 per soli,
coro e orchestra
venerdì 22 ottobre - ore 20.45 Crossover
GIAN BURRASCA
testo e supervisione registica di Lina Wertmüller
musiche originali di Nino Rota
trascrizione di Giacomo Scaramuzza
con ELIO
e con Corrado Giuffredi clarinetto
Cesare Chiacchiaretta fisarmonica
Giampaolo Bandini chitarra
Enrico Fagone contrabbasso
Danilo Grassi percussioni
una produzione: Parmaconcerti
domenica 24 ottobre - ore 20.45 Musica
Orchestra Giovanile Italiana
The Hilliard Ensemble
Sandro Cappelletto voce recitante
Vladimir Jurowski direttore
Stravinskij Monumentum pro Gesualdo
di Venosa ad CD annum
D’Amico Fuga da Bisanzio
Mahler Sinfonia n. 1 in re maggiore
27 - 30 ottobre - ore 20.45 Prosa
GIORNI FELICI
di Samuel Beckett
traduzione di Carlo Fruttero
regia, scene e ideazione luci di Robert Wilson
con Adriana Asti nel ruolo di Winnie
e Giovanni Battista Storti nel ruolo di Willie
un progetto di Change Performing Arts
commissionato da Spoleto52 Festival dei 2 Mondi
e Grand Théâtre de Luxembourg
una produzione: CRT Artificio, Milano
venerdì 31 dicembre 2010 - ore 18.00 Musica
Concerto di Fine Anno
TRAUMBILDER: SOGNI, VISIONI, FANTASIE...
Strauss Festival Orchester Wien
Peter Guth direttore e violino solista
Mara Mastalir soprano
Daniel Serafin tenore
Johann Strauss (1825-1899)
Da Indigo und die Vierzig Räuber (Indigo e i quaranta ladroni)
Im Sturmschritt, Polka schnell op. 348
Indigo-Marsch op. 349
Da Wiener Blut (Sangue Viennese)
Grüß‘ dich Gott du liebes Nesterl
Mara Mastalir
Da Der Zigeunerbaron (Lo zingaro barone)
Einzugsmarsch
Bruder komm zum Militär
Daniel Serafin
Im Krapfenwaldl, Polka française op. 336
Kaiser-Walzer, Walzer op. 437
Da Wiener Blut
Das eine kann ich nicht verzeih’n
Mara Mastalir e Daniel Serafin
***
Hans Christian Lumbye (1810-1874)
Lo “Strauss del Nord” - per
duecentesimoanniversario
anniversariodella
dellanascita
nascita
nel ilduecentesimo
Champagne-Galop
Drømmebileder, Traumbilder - Fantasie
Franz Lehár (1870-1948)
Da Die lustige Witwe (La vedova allegra)
Weiber-Marsch
Lippen schweigen
Mara Mastalir e Daniel Serafin
Da Frasquita
Schatz, ich bitt’ dich, komm‘ heut’ Nacht
Daniel Serafin
Da Eva
Zwanzinette
Da Paganini
Liebe, du Himmel auf Erden
Mara Mastalir
Da Das Land des Lächelns (Il paese del sorriso)
Dein ist mein ganzes Herz
Daniel Serafin
Johann Strauss
An der schönen blauen Donau, Walzer op. 314
Emmerich Kálmán (1882-1953)
Da Die Csárdásfürstin (La principessa della czarda)
Heia in den Bergen
Jaj Mamám
Mara Mastalir
Mara Mastalir
Mastalir &
e Daniel
Daniel Serafin
Serafin
Valzer, valzer, e ancora valzer. E polke, e arie da operette, e tanta altra musica,
per ricordarci la Vienna che fu (se davvero fu così: ma è sempre piacevolissimo
immaginarla), e per farci sentire vicini alla Vienna che è.
Proprio da Vienna vengono Peter Guth e la Strauss Festival Orchester, da lui
fondata trentadue anni fa, e presente a Udine ormai da tanto tempo che il suo
concerto del 31 dicembre è divenuto un appuntamento irrinunciabile. Senza
di loro non sapremmo dire addio all’anno vecchio, e dare il benvenuto a quello
nuovo (con tutti gli auspici e le speranze di sempre): c’è anzi da pensare che
rifiuteremmo di strappare l’ultimo foglietto dal calendario, e rimarremmo fermi
all’anno ormai trascorso…
Il programma che dice addio al 2010 ci parla di sogni, di visioni: la fantasia
è davvero al potere, stasera. Ci schiera i valzer più famosi e trascinanti di Johann
Strauss junior: il Kaiserwalzer, il “valzer dell’imperatore” (ma forse anche
“l’imperatore dei valzer”), un pezzo stupendo, dedicato proprio a Francesco
Giuseppe, e il suo capolavoro, immancabile e amatissimo, Sul bel Danubio
blu, davvero un sogno, già nella magia della sua introduzione indimenticabile.
Ma c’è anche tanta, tanta operetta, con i pezzi estratti dai suoi titoli più felici:
Indigo e i quaranta ladroni, Lo zingaro barone, quel Sangue viennese che già nel
nome sintetizza il senso della serata, che ci chiama appunto a rivivere, magari
in un sogno, tutto ciò che nella nostra memoria si lega a un’epoca ormai favolosa
e remota. Un teatro lieve e brillante, tenero e spensierato, malizioso e finissimo,
in cui il canto si fonde a una strumentazione come sempre luminosa e scattante.
E com’è giusto il “re del valzer” non è solo, in questo programma: gli tiene
compagnia un personaggio straordinario, il danese Hans Christian Lumbye,
che nell’Ottocento fu per Copenhaghen e per Tivoli, il suo fantastico parco
pubblico, ciò che Johann Strauss junior fu per Vienna e per il Prater. Da giovane,
impegnato come maestro di banda nella guardia reale a cavallo, Lumbye ascoltò
un’orchestra che suonava le musiche di Johann Strauss senior padre di Johann
junior ma soprattutto del valzer viennese (e futuro autore di quella Marcia
di Radetzky che scandisce da decenni, a Vienna ma un po’ dappertutto, l’uscita
di scena dell’anno vecchio). Fu un colpo di fulmine, e Lumbye mise subito
su una sua orchestra, e con questa eseguì valzer viennesi ma anche la musica
che si era messo a scrivere sull’esempio di Strauss padre, fino a farsi definire
“lo Strauss del Nord”. E sull’esempio del suo collega viennese diede origine
anche lui a un’intera dinastia di musicisti, attivi come lui nel campo del valzer
e di una musica da intrattenimento che per i Lumbye come per gli Strauss
si fa chiamare “leggera” solo perché sa essere lieta e spumeggiante e fantastica
e adorabile. Ma non fu certo un semplice imitatore: anzi se andate in Danimarca
e parlate di Johann Strauss può perfino capitarvi di sentirlo definire “il Lumbye
del Sud”… A due secoli dalla nascita, Peter Guth e i suoi amici ce lo ricordano
con due pagine bellissime: una è un galop, e si apre proprio sul botto del tappo
di champagne al quale si intitola; l’altra è una fantasia, e proprio da questa deriva
il titolo dell’intero concerto: Sogni, visioni.
Certo, l’operetta che amiamo è, e rimane, viennese: ma il mondo cui spesso
alludono i suoi soggetti e nel quale si muovono i suoi personaggi è ungherese:
come ungherese era Franz Lehár, il compositore geniale cui si deve l’operetta
Scarica

Per scaricare il programma di sala