CASA DI RECLUSIONE DI MILANO OPERA
VIA CAMPORGNAGO N°40
20141 MILANO
STATI GENERALI SULL’ESECUZIONE PENALE
2015
TAVOLO N°8
LAVORO E FORMAZIONE
ABSTRACT DEI LAVORI
COORDINATORE DEL TAVOLO NAZIONALE :
dr. STEFANO VISONA’
REFERENTI ESTERNI DEL GRUPPO DI LAVORO INTERNO:
dr. Licia Roselli
dr. Laura Gaggini
ABSTRACT TAVOLO 8 FORMAZIONE E LAVORO
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Questo gruppo di lavoro interno, con il supporto delle referenti esterne, si è dato un
serrato ritmo di lavoro ed un calendario di incontri ed approfondimenti, iniziato il 21
luglio scorso e con cadenza settimanale fino al 2 Novembre, incontro finale di
restituzione reciproca sull’efficacia dei risultati e del metodo utilizzato.
Queste risultanze sono state facilitate dal fatto che il Gruppo ha lavorato e lavora
insieme già da tempo nell’esperienza pilota di autoformazione del Laboratorio di
informatica. Proprio a partire da questa consuetudine di lavorare e scambiarsi
opinioni e saperi, ha prodotto le riflessioni che di seguito vengono sinteticamente
riportate.
Il cambio di prospettiva della esecuzione penale ha in primo luogo messo in luce che
già sulla base dell’Ordinamento Penitenziario in vigore si possono realizzare molti
degli obiettivi che ci si propone di raggiungere ed a cui le nuove norme potranno
dare effettivamente un maggior sviluppo. Le nuove norme attese in quest’ambito
avranno comunque efficacia solo se l’intero sistema dell’esecuzione penale si
rivolgerà con maggior attenzione alla “rieducazione” piuttosto che alla “punizione”.
L’idea di istituire per ogni detenuto un “libretto formativo con abilità certificate”,
che contenga tutte le informazioni legate al tragitto di attività culturali e ricreative,
di istruzione e formazione, nonchè lavorative; e di instaurare organicamente in
parallelo al sistema di formazione tradizionale anche un sistema di “formazione tra
pari”, sull’esperienza del mentoring praticato da tempo dalle aziende, non
richiedono disposizioni specifiche ma il coraggio di attuare un nuovo paradigma
interpretativo delle regole vigenti e delle finalità che si intendono perseguire, a
partire proprio dai risultati realizzati nel Laboratorio di Informatica di Opera.
Non bisogna sottacere tutto quanto attiene alle tematiche del diritto del lavoro ed in
particolare sui diritti dei lavoratori (detenuti e non). Il nuovo corso che si vuole
esprimere con l’esecuzione della pena non deve essere un passo indietro rispetto a
quei valori e quei diritti conquistati dai lavoratori, già con la legge 300/70, “Statuto
dei lavoratori” e nella contrattazione collettiva.
Il lavoro deve essere sempre giustamente ed equamente retribuito e le garanzie del
lavoratore (detenuto e non come sancito dalla Costituzione) non possono essere
trascurate da un sistema come quello carcerario, che cerca di gestire una situazione
di difficoltà economica strutturale ma di certo non può farlo a scapito di importanti
punti fermi del diritto del lavoro. Il detenuto al pari di tutti gli altri lavoratori deve
avere l’opportunità di lavorare ed essere retribuito secondo quelli che sono i
parametri di legge o previsti dalla contrattazione collettiva tra le parti.
Non è accettabile che il detenuto possa lavorare senza essere retribuito oppure che
dietro il lavoro volontario si nasconda di fatto “un lavoro” non retribuito oppure
sottopagato.
ABSTRACT TAVOLO 8 FORMAZIONE E LAVORO
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Deve essere segnalata la problematica della assegnazione a posizioni lavorative
interne per l’Amministrazione Penitenziaria (cd lavori domestici), che da sempre
costituisce un punto critico ed oggetto di tante distorsioni. Anche il migliore dei
programmi informatici non è in grado di effettuare una assegnazione delle attività
lavorative secondo criteri oggettivi.
Quanto al programma informatico di formazione delle graduatorie ed assegnazione
dei singoli lavori, si segnala il programma elaborato presso il “laboratorio
autogestito di informatica” della Casa di Reclusione di Opera. Tale programma
gestisce in maniera integrata tutte le informazioni ed i dati necessari alla
assegnazione delle attività lavorative interne (di pertinenza della Amministrazione
Penitenziaria) sulla base di criteri oggettivi, che tengano conto delle esperienze
formative e singole abilità, nonché degli aspetti legati alle condanne ed ai requisiti
ed i limiti posti dell’Ordinamento Penitenziario.
Il tema del lavoro richiama anche quei diritti che appartengono a tutti i lavoratori e
così la discriminante retribuzione del detenuto, detta “mercede”, che da decenni
non viene adeguata in linea con gli standard della contrattazione collettiva dei vari
settori produttivi/servizi, non ha più ragione d’essere in una politica dell’esecuzione
penale e sociale che non voglia essere essa stessa causa di discriminazione e di
“recidiva”.
Si segnala la necessità di redigere un mansionario consono e più vicino alle figure
professionali presenti nelle voci dei CCNL di riferimento.
L’aumento delle “spese di mantenimento” comporta conseguenze economiche e
contabili (e non solo) che non bisogna sottovalutare, perché oltre ad incidere sul
netto percepito dal detenuto lavorante finiscono anche per aumentare quel solco tra
il detenuto (soprattutto non lavorante) e la società, nella quale quest’ultimo non
riuscirà mai più ad inserirsi anche per le conseguenze economiche (debito) generate
da queste spese. Perciò questo gruppo di lavoro, interpretando quello che questa
problematica rappresenta dal punto di vista dei detenuti, si auspica che il Legislatore
intervenga rapidamente. Gli interventi che si suggeriscono per il bilanciamento delle
problematica poste in essere dall’aumento delle “spese di mantenimento” sono
legati all’aumento delle opportunità di lavoro per i detenuti e per gli ex detenuti, la
possibilità di far fronte al pagamento delle spese anche con attività sociali, prevedere
per il detenuto il diritto alla “giusta retribuzione” come per ogni altro lavoratore
(anche adeguando ed attualizzando le mercedi), concedere al detenuto maggiori
possibilità di formazione, concepire nuovi e maggiori schemi di pena e di esecuzione
della pena ed ogni altro intervento che sia in linea con i principi di una civiltà
moderna.
ABSTRACT TAVOLO 8 FORMAZIONE E LAVORO
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Dal 2013 i Comuni italiani sono tenuti ad individuare e formare liste di lavori ed
attività sociali, che (anche per motivi legati al patto di stabilità) possono essere
assegnati a categorie svantaggiate (tra cui i detenuti) e per le quali si potranno
utilizzare fondi disponibili per il relativo “capitolo di spesa”.
Non sarà sicuramente facile impostare un sistema che preveda “istruzione,
formazione e lavoro” come elemento primario ed essenziale del nuovo percorso di
esecuzione della pena ma appare evidente che il cambiamento in corso impone di
giungere a questo obiettivo, che rappresenta uno standard di civiltà più adeguato ai
tempi correnti.
Da ultimo la sperimentazione di economie circolari nel carcere e tra carceri, ovvero
la fruizione dei prodotti e dei manufatti da parte dell’istituto stesso o uno scambio
tra istituti, può portare oltre che a economie di spesa e di scala, anche a
implementare circuiti virtuosi di solidarietà e di non spreco e massimo utilizzo delle
risorse interne (il tema del risparmio delle risorse e dell’abbattimento degli sprechi è
più che mai attuale a maggior ragione a Milano che ha visto confrontarsi i massimi
esperti in occasione di Expò 2015).
Infine, la nuova prospettiva trattamentale per i detenuti delle carceri italiane
determinerà anche l’esigenza di strutturare e formare all’interno della
Amministrazione Penitenziaria appositi uffici e figure manageriali/professionali, che
siano in grado di gestire le esigenze determinate dal cambiamento in corso.
Considerando quindi queste nuove esigenze che si verranno a creare per la gestione
delle attività di formazione e lavorative (sia in carcere che fuori), è opportuno
programmare da parte della Amministrazione Penitenziaria un piano di formazione
ed organizzazione che preveda l’istituzione di nuovi uffici e nuove figure necessarie a
gestire queste nuove attività .
La “formazione ed il lavoro” così come “la giustizia riparativa”, “le misure alternative
alla detenzione” oppure i temi dello “studio e dell’educazione” sono tutti intrecciati
e parte integrante non solo della auspicata riforma dell’esecuzione penale ma
rappresentano anche obiettivi molto importanti, che sono le fondamenta di una
società civile.
IL Gruppo intende esprimere un sentito ringraziamento al Ministro della Giustizia, al
Direttore della Casa di Reclusione di Milano Opera per l’occasione avuta di riflettere
in modo organico e propositivo su temi e argomenti che toccano profondamente la
vita del detenuto.
Milano, lì 2 novembre 2015
ABSTRACT TAVOLO 8 FORMAZIONE E LAVORO
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