ANNO SCOLASTICO 2014/2015 ISTITUTO COMPRENSIVO “BUONARROTI” , RUBANO (PD) PROGETTO DIDATTICO S CUOLA D ELL 'I NFANZIA
STATALE
“M ARY P OPPINS
Dici: "E' faticoso lavorare con i bambini".
Hai ragione, aggiungi: "Perché bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, scendere, farsi piccoli".
Sbagli, non è questo l'aspetto più faticoso.
È piuttosto di essere costretti ad elevarsi fino all'altezza dei loro sentimenti...
di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi sulle punte dei piedi, per non ferirli.
Janus Korczak 1
LA SCUOLA DELL’INFANZIA OGGI In un tempo molto breve, abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità_ Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli culturali, ma anche più contraddittori. Oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono_ Ma proprio per questo la scuola non può abdicare al compito di promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti. Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso_ In particolare vi è un’attenuazione della capacità adulta di presidio delle regole e del senso del limite e sono, così, diventati più faticosi i processi di identificazione e differenziazione da parte di chi cresce e anche i compiti della scuola in quanto luogo dei diritti di ognuno e delle regole condivise. Sono anche mutate le forme della socialità spontanea, dello stare insieme e crescere tra bambini e ragazzi. La scuola è perciò investita da una domanda che comprende, insieme, l’apprendimento e “il saper stare al mondo”. E per potere assolvere al meglio alle sue funzioni istituzionali, la scuola è da tempo chiamata a occuparsi anche di altre delicate dimensioni dell’educazione. L’intesa tra adulti non è più scontata e implica la faticosa costruzione di un’interazione tra le famiglie e la scuola, cui tocca, ciascuno con il proprio ruolo, esplicitare e condividere i comuni intenti educativi. Inoltre l’orizzonte territoriale della scuola si allarga. Ogni specifico territorio possiede legami con le varie aree del mondo e con ciò stesso costituisce un microcosmo che su scala locale riproduce opportunità, interazioni, tensioni, convivenze globali... Nel suo itinerario formativo ed esistenziale lo studente si trova a interagire con culture diverse, senza tuttavia avere strumenti adatti per comprenderle e metterle in relazione con la propria. Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta. La piena attuazione del riconoscimento e della garanzia della libertà e dell’uguaglianza (articoli 2 e 3 della Costituzione), nel rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno, richiede oggi, in modo ancor più attento e mirato, l’impegno dei docenti e di tutti gli operatori della scuola, con particolare attenzione alle disabilità e ad ogni fragilità, ma richiede altresì la collaborazione delle formazioni sociali, in una nuova dimensione di integrazione fra scuola e territorio, per far sì che ognuno possa “svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società” (articolo 4 della Costituzione). Una molteplicità di culture e di lingue sono entrate nella scuola. L’intercultura è già 2
oggi il modello che permette a tutti i bambini e ragazzi il riconoscimento reciproco e dell’identità di ciascuno. A centocinquanta anni dall’Unità, l’Italiano è diventata la lingua comune di chi nasce e cresce in Italia al di là della cittadinanza italiana o straniera. La scuola raccoglie con successo una sfida universale, di apertura verso il mondo, di pratica dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze. In questa situazione di grande ricchezza formativa sono presenti, al contempo, vecchie e nuove forme di emarginazione culturale e di analfabetismo. Queste si intrecciano con analfabetismi di ritorno, che rischiano di impedire a molti l’esercizio di una piena cittadinanza. La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione è una grande opportunità e rappresenta la frontiera decisiva per la scuola. Si tratta di una rivoluzione epocale, non riconducibile a un semplice aumento dei mezzi implicati nell’apprendimento. La scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere_ Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato. Sin dai primi anni di scolarizzazione è importante che i docenti definiscano le loro proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini e degli adolescenti. È altrettanto importante valorizzare simbolicamente i momenti di passaggio che segnano le tappe principali di apprendimento e di crescita di ogni studente. Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini e degli adolescenti a un progetto educativo condiviso. La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno. dalle “Indicazioni Nazionali 2012”, Ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo 3
DOVE SIAMO La scuola dell’Infanzia Statale “Mary Poppins” dall'anno scorso fa parte dell’Istituto Comprensivo “BUONARROTI”. Si trova a Sarmeola di Rubano, in Via Rolandino, località dl Comune di Rubano. L’ambiente storico -­‐ culturale ha subito, negli ultimi anni, una notevole crescita urbanistica e demografica: in progressivo aumento è il numero di cittadini extracomunitari e non. I paesi di provenienza in ordine di rappresentatività sono: Romania, Moldavia, Albania, Marocco, Filippine. L’edificio scolastico è costituito in un unico piano e circondato da un ampio, accogliente ed ombreggiato giardino, alberato e fornito di attrezzature per giochi motori dei bambini. L'ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI “Lo Spazio non è un contenitore neutro,
ha un suo linguaggio specifico, propone comportamenti,
genera stati d’animo, invia messaggi non verbali,
è portatore di significati e di simboli, è anche un luogo di “relazione”,
di rapporto, di comunicazione.”
(R.Bosi: “La cura nella scuola dell’Infanzia” Carocci, Roma, 2007) L’ambiente “Scuola” è pensato e predisposto a misura di bambino, in relazione ai diversi momenti del quotidiano e in funzione delle azioni che in essi si svolgono. L'obiettivo è quello di valorizzare le valenze comunicative, relazionali e cognitive che tali ambienti sono in grado di offrire ai bambini e di facilitare l'autonomia e l'orientamento del bambino nello spazio-­‐scuola. Gli spazi della scuola dell'infanzia sono: • l'entrata; • un ampio corridoio che conduce a tutti gli altri spazi della scuola; • le 3 aule per le sezioni; • la sala mensa, comune per tutti i bambini; • una piccola cucina con relativa dispensa; 4
• il dormitorio; • una stanza per l'attività motoria ed altre attività che necessitano di ampio spazio; • un grande bagno, comune per tutte e 3 le sezioni; • l'ufficio, fornito di computer, stampante, telefono, fax, fotocopiatore e un armadio dotato di chiavi di sicurezza in cui sono riposti materiali didattici e documenti; • i servizi igienici per le insegnanti ed il personale; • un ampio giardino. GLI SPAZI DA VICINO Parlare di spazio nella scuola dell'infanzia significa non solo strutturare meri spazi fisici, con collocazione di materiale e arredi, ma richiede di porsi in un’ottica organizzativa attenta a valorizzare le loro valenze comunicative, relazionali e cognitive. L'entrata Adibita a spogliatoio per i bambini, è attrezzata con armadietti, ciascuno contraddistinto dalla propria foto, dove i piccoli utenti depositano le loro cose. Questo spazio è simpatico, funzionale, comodo, risponde ai bisogni affettivi, mantiene il legame con la famiglia. Il corridoio E' un luogo di passaggio tra le varie sezioni e il bagno, talvolta con funzioni di socializzazione tra le varie sezioni. In questo spazio le pareti, così come nelle sezioni, si trasformano in “tracce” delle attività svolte dai bambini. Le sezioni La sezione è il luogo dell’accoglienza, fondamentale luogo di riferimento per i bambini, della rassicurazione affettiva; è il luogo che testimonia ciò che avviene giorno per giorno, è la storia delle esperienze del gruppo-­‐classe. Per questo motivo le sezioni sono strutturate in modo tale da far sentire i bambini a proprio agio, per rispettare i loro bisogni, per poter rispondere all’esigenza di passare da momenti di attività o gioco individuali a momenti di piccolo e grande gruppo. Gli angoli gioco allestiti all’interno delle varie sezioni permettono dunque di: 5
Ø rispettare i percorsi individuali; Ø favorire l’aggregazione spontanea; Ø dare ai bambini la possibilità di fare scelte autonome, di utilizzare gli oggetti secondo le loro esigenze, con tempi e modalità personali. Gli angoli allestiti nelle sezioni sono: L’angolo cucina: per sollecitare il gioco simbolico e l'identificazione nei ruoli della vita familiare. Nel gioco del “far finta“ essi ripetono modi di fare dei loro genitori o degli adulti della scuola. E’ un angolo che aiuta i bambini ad elaborare, gestire sentimenti ed emozioni. L’angolo dei giochi logici e delle costruzioni: è dotato di giochi strutturati di tipo logico (puzzle, incastri, chiodini, costruzioni ecc) che favoriscono lo sviluppo della logica, della memoria, della creatività, della coordinazione oculo-­‐manuale e della motricità fine. Lo spazio espressivo: corredato di tavoli, fogli per il disegno libero, colori, pastelli, pennarelli e pastelli a cera, in questo angolo il bambino può sperimentare le diverse tecniche grafico pittoriche, esprimere la sua creatività attraverso esperienze libere e strutturate. L’angolo della lettura: offre ai bambini l’opportunità di incontrare e conoscere “il libro”, di utilizzarlo con cura, con autonomia e libertà, da soli o con altri compagni. La mensa E' uno spazio dove i bambini si incontrano per consumare insieme il cibo. Il momento del pranzo è un momento molto atteso dai bambini e particolarmente intenso sul piano affettivo ed emotivo, in cui deve essere garantita a tutti un'atmosfera serena, piacevole e rilassante e favorendo gli scambi comunicativi tra i bambini. Il dormitorio Viene utilizzato per il riposo pomeridiano dei bambini di 3 e 4 anni. E' una stanza attrezzata con lettini in cui i bambini ritrovano oggetti (copertina, cuscino, eventuale oggetto transizionale..) personali che tranquillizzano e rassicurano, favorendo il rilassamento e l'addormentamento. 6
Il laboratorio del movimento Viene utilizzato per l'attività motoria. In esso troviamo: • materiale strutturato per operare in modo coordinato e flessibile con e su oggetti: palle di varie dimensioni, cerchi, blocchi psicomotori, tappeti e cuscini; • materiale non strutturato e di recupero per favorire l’evoluzione simbolica della motricita’: teli di stoffa, funi, scatoloni ecc. I servizi igienici Sono strutturati in modo da incoraggiare il più possibile l'autonomia dei bambini. Ciascuno può riconoscere il proprio asciugamano personale grazie alla propria foto. Il giardino Ampio, luminoso ma ombreggiato da numerose piante, ospita vari giochi attrezzati. Il giardino permette ai bambini di sperimentare la capacità di padroneggiare il movimento e di mettersi in relazione con la natura e le cose. CHI SIAMO Nell’anno scolastico 2014/2015 sono iscritti 75 bambini dai 3 ai 6 anni provenienti tutti dal comune di Rubano. I bambini sono suddivisi in 3 sezioni eterogenee per età: • PALLONCINI BLU con 13 bambini di 3 anni e 12 bambini di 4 anni; • PALLONCINI GIALLI con 11 bambini di 4 anni e 12 bambini di 5 anni; • PALLONCINI ROSSI con 14 bambini di 3 anni e 11 bambini di 5 anni. Le insegnanti che prestano servizio nella scuola sono: • Sez. palloncini blu: BARBIERI ROBERTA, ZILIO MIRIAM, SERENA ZANELLA ( completamento di orario, 10 h) • Sez. palloncini gialli: TUCCI BIANCA, ZOLPI FRANCESCA, insegnante supplente di sostegno: CHETTI BARATELLA • Sez. palloncini rossi: VIERO ANNA, PETTE’ LETIZIA, insegnante supplente di sostegno: PICCOLO ALICE, operatrice OSS TONELLO MARILENA. 7
L’insegnante di Religione Cattolica: GUIDOLIN LAURA LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE La Scuola accoglie i bambini dalle ore 7.45 alle ore 16.00 dal lunedì al venerdì. La scansione delle attività nell’arco della giornata segue i ritmi e i bisogni dei bambini delle tre diverse età. La scuola dell'infanzia, infatti, è contesto di vita e di apprendimento e ciò implica che in esso il bambino deve avere garantite stabilità, tranquillità e sicurezza; nello stesso tempo, però, deve anche trovare sollecitazioni per la sua intelligenza e i suoi desideri di conoscenza e di socializzazione. LA NOSTRA GIORNATA "Se tu vieni per esempio tutti i pomeriggi alle quattro,
dalle tre io comincerò ad essere felice.
Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro comincerò ad agitarmi ed inquietarmi;
scoprirò il prezzo della felicità!
Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore...ci vogliono i riti"
“Cosa è un rito?" chiese il piccolo principe,"
Anche questa è una cosa da tempo dimenticata" disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora diversa dalle altre ore.
C'è un rito per esempio presso i cacciatori, il giovedì ballano con le ragazze del villaggio.
Allora il giovedì è un giorno meraviglioso"
Antoine de Saint-Exupéry “Il piccolo principe”, dialogo tra il Piccolo Principe e la volpe
La ritualità degli eventi serve a garantire punti di riferimento stabili, con lo scopo di infondere sicurezza. Per questo è importante che i bambini sappiano cosa avviene “prima e dopo” in modo tale da vivere con serenità la successione degli avvenimenti, specialmente nel periodo iniziale di ambientamento nella struttura. Vi sono diversi momenti della giornata che si ripetono quotidianamente: l’accoglienza, la merenda, il pranzo, l’igiene personale, l’uscita. L’insieme di questi momenti prende il nome di routines, un tempo considerate secondarie nella scuola, ma recentemente rivalutate in quanto attività importanti affinché il bambino impari a concettualizzare l'idea di spazio e di tempo. La teoria di fondo è che l'apprendimento non avviene per piccoli frammenti di conoscenze consecutive (con un andamento cioè dalle più facili alle 8
più difficili), ma avviene come esperienza globale in situazione di ripetizione di copioni, i cosiddetti "scripts". Gli scripts sono sequenze di attività ed eventi complessi dai quali i bambini riescono a cogliere, attraverso la ricorsività degli stessi, le variabili interne che li regolano. Dal ripetersi di queste routines o scripts, i bambini riescono a cogliere il senso del prima e del dopo, acquisendo la capacità di prevedere ed anticipare gli eventi e costruendo un po' alla volta la mappatura temporale e spaziale della propria vita. Quando arriva a scuola il bambino ha già una serie di scripts che conosce perfettamente e che per tre anni gli hanno regolato la vita; con l'entrata nella scuola questi copioni si allargano, ne vengono aggiunti altri, divenendo via via più complessi e formalizzati, contribuendo a fissare i concetti di spazio e di tempo. In questa ottica le attività di routine assurgono a nuova dignità e diventano "scuola" in quanto consapevole script, progettato con modalità che aiutano il bambino a fare il passo dall’esperienza alla conoscenza. La nostra giornata scolastica è così composta: • 7.45-­‐9.00 entrata ed accoglienza, giochi individuali e collettivi; • 9.00-­‐9.30 riordino, bagno e merenda; • 9.30-­‐10.00 circle time; • 10.00-­‐11.45 attività didattiche; • 11.45-­‐12.00 preparazione al pranzo; • 12.00-­‐12.45 pranzo; • 12.45-­‐13.30 gioco libero; • 13.30-­‐15.30 riposo per i bambini di 3 e 4 anni, attività didattiche per i bambini di 5 anni; • 15.30-­‐16.00 merenda ed uscita. 9
METODOLOGIA La metodologia comprende tutte le scelte didattico-­‐organizzative che la scuola attua per rispondere alle finalità d'identità, autonomia, competenza e cittadinanza previste nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012. La centralità del bambino, le azioni di cura educativa sono indispensabili per una crescita sana ed armoniosa. Le metodologie utilizzate dagli insegnanti nella quotidianità sono: ·L'importanza della routine: sono i momenti che scandiscono la vita scolastica: accoglienza, gioco, riordino, merenda, bagno, attività didattica ecc. Sono momenti importanti che danno ritmo e sicurezza al bambino perchè "sa già ciò che verrà dopo...", scandendo il tempo in modo preciso, garantendo benessere e riconoscimento di situazioni e figure di riferimento. ·Il circle-­‐ time: Il cerchio è uno dei rituali più importanti della giornata, durante il quale i bambini sono disposti sulle sedie o sulle panchine posizionate proprio in modo tale da permette di stare tutti più vicini, di guardarsi tutti negli occhi e di essere tutti allo stesso livello. La disposizione circolare permette a tutti di sentirsi parte del gruppo, di mettersi in gioco, di ascoltare e sentirsi ascoltati: favorisce la comunicazione e la partecipazione di tutti ed è quindi un momento fondamentale della giornata scolastica. Il circle time inizia ogni mattina tra le nove e le nove e trenta, cioè quando tutti i bambini sono arrivati ed è un momento nel quale i bambini imparano a conoscersi meglio, imparano ad esprimersi e ad anche ad ascoltare gli altri; il circle time è un modo di iniziare in modo tranquillo la giornata facendo sentire tutti “importanti” e protagonisti del tempo-­‐scuola. Nella nostra scuola all’interno del circle time possono rientrare anche tante altre routine che vengono svolte in questo momento tranquillo e disteso che possono essere lo spunto per l’espressione di pensieri ed opinioni o fonte di coversazioni, nonché la base di alcuni importanti apprendimenti. Inoltre in questo momento viene scelto il capofila per la giornata. Dopo la scelta del capofila si conclude il circle time con un racconto, qualche canzoncina o un gioco, non prima però di aver lasciato un po’ di tempo ai bambini che lo richiedono, per raccontare qualcosa o fare una domanda, in genere chiedendo loro “Se qualcuno deve dire qualcosa alzi la mano!”, in modo da avere un tempo dedicato appositamente ad ascoltare ciascuno. ·La valorizzazione del gioco: mediante l'attività ludica il bambino immagina, pensa, costruisce, trasforma (giocare a far finta di...) organizzando il proprio pensiero. Attraverso il gioco il bambino entra in relazione con l'altro, impara a 10
rispettare le regole. ·Il ricorso all'esplorazione e alla ricerca: come dimensione dell'agire educativo: sfruttando la naturale curiosità del bambino si stimola la formazione del pensiero critico attraverso l'esperienza diretta con l'ambiente e la natura ( formulazione di ipotesi, problem-­‐solving, esperienze di causa-­‐effetto: se...allora. ) ·L'attenzione alla vita di relazione: attraverso un clima positivo che punta sempre alla qualità dei tempi di ascolto e delle relazioni con bambini e adulti. ·L'osservazione, la progettazione, la verifica: sono strumenti irrinunciabili per le esigenze del bambino. Le proposte educative vanno sempre riequilibrate in base alla qualità delle sue risposte. ·La documentazione: l'itinerario didattico che si compie a scuola è più significativo se può venire riesaminato, ricostruito, socializzato. Il progetto diventa visibile, viene lasciata una "traccia" del lavoro svolto, attraverso l'uso di diversi strumenti che favoriscono la comunicazione dei dati relativi all'attività. Tale processo offre a bambini e genitori la possibilità di rendersi conto delle conquiste fatte. ·Il ruolo dell'insegnante: si concretizza nella centralità dell'ascolto. Nelle attività assume la forma di una presenza costante che affianca, sostiene ed incoraggia con proposte i bambini, ma soprattutto predispone spazi e situazioni di apprendimento. ·Relazioni con le famiglie: la relazione educativa non può attuarsi appieno senza la presenza e la collaborazione dei genitori. La scuola infatti come agenzia educativa si affianca alla famiglia nel compito di educare. LE INSEGNANTI INCONTRANO: i genitori dei bambini nuovi iscritti (3 anni) a settembre tutti i genitori in assemblea a ottobre e a febbraio/marzo tutti i genitori nei colloqui individuali a gennaio i genitori dei bambini "grandi" in uscita nei colloqui individuali a giugno su richiesta con appuntamento. 11
ATTIVITA' MOTORIA Il bambino attraverso il gioco motorio e simbolico soddisfa bisogni motori e affettivi mettendo in atto una serie di processi cognitivi. L'attività viene svolta in piccoli gruppi omogenei per età ( circa 12 bambini per gruppo). L'insegnante coordina le iniziative di gioco in un clima stimolante e positivo, favorendo il movimento, la comunicazione, la creatività, la conoscenza. Durante l'anno i bambini prenderanno pian piano confidenza con lo spazio a loro disposizione, conosceranno meglio il proprio corpo con le sue molteplici funzioni sviluppando le proprie capacità motorie. ·tempi: da ottobre a giugno per i bambini di 4 e 5 anni, da gennaio per i bambini di 3 anni. ·palloncini rossi : il giovedì; ·palloncini gialli : il lunedìì; ·palloncini blu : il martedì; ·referenti: tutte le insegnanti. ·spazi: la stanza ad uso palestra. ·materiali: tappettoni, corde, birilli, palle, costruzioni morbide, teli, mattoncini...ecc.... ·campo d'esperienza prevalente: " il corpo e il movimento". I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cercare, scoprire, giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio psico-­‐fisico. L’azione del corpo fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento e di tensione, ma anche la soddisfazione del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente di sperimentare potenzialità e limiti della propria fisicità, sviluppando nel contempo la consapevolezza dei rischi di movimenti incontrollati. I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva. 12
Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino impara a conoscere attraverso specifici percorsi di apprendimento: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola e i gesti, di produrre e fruire musica, di accompagnare narrazioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto importanti dell’uso di piccoli attrezzi e strumenti, del movimento libero o guidato in spazi dedicati, dei giochi psicomotori e possono essere occasione per l’educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale. La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, rispettandolo e avendone cura. La scuola dell’infanzia mira altresì a sviluppare la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il corpo per giungere ad affinarne le capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo immaginazione e creatività. PROGETTI DI ISTITUTO
Piacere di leggere: Il progetto è rivolto ai bambini di 4 e 5 anni, attraverso la visita in orario scolastico alla biblioteca comunale, per sperimentare la lettura in forma ludico-­‐
emotiva; per acquisire il piacere di leggere attraverso letture animate. Continuità: Visita alla scuola primaria da parte dei bambini "grandi" di 5 anni, per conoscere ed entrare in contatto, attraverso un'esperienza piacevole di ascolto di una storia, con i luoghi, i docenti, i compagni che incontreranno l'anno successivo. In tale occasione vengono inoltre consegnate agli insegnanti della scuola primaria le griglie d'osservazione compilate dalle insegnanti della scuola dell'infanzia, finalizzate ad una prima conoscenza dei futuri alunni delle classi prime. Sicurezza: Ai fini della cultura sulla sicurezza bisogna educare i bambini a sperimentare la realtà, valutandone i possibili rischi e imparando a comportarsi di conseguenza nell'ambito scolastico e familiare. A tal fine vengono svolte prove di esodo di classe e proposte ai bambini la lettura di storie inerenti la sicurezza. 13
PROGETTI DI PLESSO Accoglienza: Il primo periodo dell'anno (settembre-­‐ottobre) è dedicato e all'inserimento dei bambini "piccoli" di 3 anni che entrano per la prima volta alla scuola dell'infanzia e all'accoglienza dei bambini "medi" e "grandi" che ritornano a scuola dopo le vacanze estive. In tale periodo iniziale dell'anno, si prevede una didattica con orario flessibile, un rapporto quotidiano con le famiglie e attività stimolanti che aiutino i bambini a scoprire e ri-­‐scoprire la bellezza dell'andare a scuola, scuola intesa come luogo di apprendimento e di relazione e socializzazione con i compagni. Festa di fine anno: ogni anno, a conclusione dell'anno scolastico, come momento di convivialità, di partecipazione ad un progetto comune e anche come verifica delle attività svolte durante l'anno, si svolge la festa di fine anno, a cui, in tale occasione, sono invitate anche le famiglie dei bambini nuovi iscritti.
PIANO DI SVILUPPO DIDATTICO ANNUALE “La scuola dell’infanzia organizza le proposte educative e didattiche espandendo e dando forma alle prime esplorazioni, intuizioni e scoperte dei bambini attraverso un curricolo esplicito. A esso è sotteso un curricolo implicito costituito da costanti che definiscono l’ambiente di apprendimento e lo rendono specifico e immediatamente riconoscibile: – Lo spazio accogliente, caldo, curato, – Il tempo disteso, – La documentazione, – Lo stile educativo, fondato sull’osservazione e sull’ascolto, – La partecipazione, come dimensione che permette di stabilire e sviluppare legami di corresponsabilità, di incoraggiare il dialogo e la cooperazione nella costruzione della conoscenza” (Indicazioni per il Curricolo). Con la programmazione di plesso le insegnanti intendono fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini di 3, 4 e 5 anni per ciascuna disciplina o campo di esperienza. Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei 14
anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali). (dalle “Indicazioni Nazionali 2012”) TRAGUARDI GENERALI: Ø
MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ; Ø
CONQUISTA DELL’AUTONOMIA; Ø
SVILUPPO DELLE COMPETENZE; Ø
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA. TRAGUARDI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (relativi ai diversi CAMPI DI ESPERIENZA): Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
IL SE' E L"ALTRO : Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme; IL CORPO IN MOVIMENTO : Identità, autonomia, salute; IMMAGINI, SUONI, COLORI: arte, musica, multimedialità; I DISCORSI E LE PAROLE : comunicazione, lingua, cultura; LA CONOSCENZA DEL MONDO : ordine, misura, spazio, tempo, natura. TRAGUARDI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Campo di esperienza: "IL SE' E L’ALTRO” 3 ANNI • Prendere coscienza di sé; • conoscere l'ambiente scolastico; • superare serenamente il distacco dalla famiglia; • rafforzare l'autonomia; • conoscere gli altri bambini e relazionarsi con loro; • conoscere e rispettare le prime regole; • scoprire la differenza tra ""io"" e "tu""; • scoprire momenti e situazioni che suscitano stupore ed ammirazione; • esprimere e comunicare sentimenti; 15
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prendere coscienza delle diversità di genere; cogliere il senso di appartenenza e sentirsi parte della comunità; sviluppare la creatività; avviarsi alla conoscenza della propria realtà territoriale; riconoscere momenti e situazioni che suscitano emozioni (paura, gioia); ripercorrere le tappe dei lavoro svolto insieme; riconoscere i progressi compiuti; dare un senso al proprio vissuto.
4 ANNI • Rafforzare l'autonomia, la stima di sé, l'identità; • rispettare gli altri; • cercare di capire azioni e sentimenti degli altri; • lavorare in gruppo e darsi delle regole; • ricostruire la "mia storia" e la "nostra storia"; • registrare momenti e situazioni che suscitano stupore ed ammirazione; • riconoscere le diversità di genere; • intuire le diversità di pensieri, di azioni e sentimenti dei maschi e delle femmine; • sviluppare il senso di appartenenza; • utilizzare la creatività come traccia di sé; • conoscere la propria realtà territoriale; • avviarsi alla creatività per lasciare traccia di sé; • acquisire un corretto atteggiamento verso le differenze culturali e religiose; • riconoscere momenti e situazioni che suscitano emozioni (paura, gioia); • ripercorrere le tappe del lavoro svolto insieme; • riconoscere i progressi compiuti; • dare senso al proprio vissuto; • documentare il proprio lavoro. 5 ANNI • Rispettare e aiutare gli altri; • cercare di capire pensieri, azioni e sentimenti degli altri; • imparare a collaborare; • ricostruire la "mia storia" e la "nostra storia"; • registrare momenti e situazioni che suscitano stupore, ammirazione, gratitudine; • discutere insieme sul senso di questi sentimenti; • intuire la diversità di pensieri, di azioni e sentimenti dei maschi e delle femmine e il perché; • rafforzare il senso di appartenenza: scuola-­‐famiglia; • utilizzare la creatività come traccia di sé; 16
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conoscere la propria realtà territoriale; condividere i valori della comunità di appartenenza; acquisire un corretto atteggiamento verso le differenze culturali e religiose; riconoscere momenti e situazioni che suscitano emozioni (paura, gioia); ripercorrere le tappe dei lavoro svolto insieme; riconoscere i progressi compiuti; dare un senso al proprio vissuto; documentare il proprio lavoro.
TRAGUARDI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Campo di esperienza: "IL CORPO IN MOVIMENTO” 3 ANNI • Prendere coscienza di sé nel movimento; • prendere coscienza di sé in rapporto agli oggetti; • percepire lo schema corporeo; • conoscere globalmente lo schema corporeo; • utilizzare intenzionalmente il proprio corpo; • prendere coscienza della propria dominanza corporea; • coordinare i movimenti degli arti; • utilizzare intenzionalmente il proprio corpo. 4 ANNI • Rafforzare la coscienza di sé; • conoscere lo schema corporeo; • percepire in modo analitico lo schema corporeo; • coordinare i movimenti dei corpo nello spazio; • percepire il sé corporeo nel rapporto con gli oggetti; • percepire il sé corporeo in movimento; • percepire la relazione esistente tra destra e sinistra; • conoscere le relazioni esistenti all’interno della scuola. 5 ANNI • Rafforzare la coscienza di sé; • conoscere lo schema corporeo; • percepire il corpo in senso analitico; • coordinare i movimenti dei corpo nello spazio; 17
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orientarsi nella scuola; percepire il proprio corpo in rapporto allo spazio; esprimere le proprie emozioni; esprimere con il corpo una situazione di relazione; vivere esperienze di vita sociale; muoversi nello spazio con sicurezza. TRAGUARDI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Campo di esperienza: “IMMAGINI, SUONI, COLORI” 3 ANNI • Distinguere i vari tipi di linguaggio; • dare forma e colore all'esperienza con varie modalità espressive; • utilizzare la voce e il corpo per imitare, riprodurre, inventare suoni; • sperimentare diverse forme di espressione artistica. 4 -­‐ 5 ANNI • Distinguere i vari tipi di linguaggio; • dare forma e colore all'esperienzá con vari strumenti; • utilizzare il corpo e la voce per imitare, riprodurrei inventare suoni; • sperimentare diverse forme di espressione artistica; • sperimentare diverse forme di espressione artistica come riproduzione di elementi della realtà; • ascoltare, comprendere, riesprimere narrazioni o contenuti visti attraverso i mass media; • elaborare congetture in ordine a codici simbolici; • individuare le caratteristiche che differenziano il disegno dalla scrittura; • essere fiduciosi nelle proprie capacità espressive. TRAGUARDI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Campo di esperienza: “I DISCORSI E LE PAROLE” 3 ANNI • Parlare con i grandi e i coetanei; • individuare le caratteristiche che differenziano gli altri dell'ascoltare e dei parlare; • distinguere i vari tipi di linguaggio; • ascoltare, comprendere narrazioni lette o improvvisate di favole, fiabe, storie. 18
4 – 5 ANNI • Parlare con i grandi e i coetanei; • individuare le caratteristiche che differenziano gli altri dell’ascoltare e dei parlare; • distinguere i vari tipi di linguaggio; • ascoltare, comprendere e riesprimere narrazioni lette o improvvisate di favole, fiabe, storie; • riconoscere alcuni testi della letteratura per l'infanzia; • parlare, descrivere, raccontare con fiducia, nelle proprie capacità espressive; • scambiarsi domande, giudizi, sentimenti; • elaborare codici personali in ordine alla lingua scritta; • elaborare congetture in ordine a codici simbolici; • distinguere il significato dal significante; • avere fiducia nelle proprie capacità espressive e comunicative; • distinguere i diversi generi letterari. TRAGUARDI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Campo di esperienza: “LA CONOSCENZA DEL MONDO” 3 ANNI • Toccare, guardare, sentire,, assaporare oggetti e materiali; • dare un nome a ciò che si è toccato, assaggiato, ascoltato; • manipolare materiali; • discriminare i colori; • promuovere atteggiamenti di rispetto per l’ambiente; • intuire la successione degli eventi; • compiere le azioni in successione e verbalizzarle; • essere capaci di porre in relazione eventi ed oggetti; • ricordare e ricostruire ciò che si è fatto o sentito; • collocare persone e oggetti nel tempo e nello spazio; • cogliere la diversità; • utilizzare il linguaggio simbolico per esprimere i propri sentimenti ed emozioni; • cogliere uguaglianze tra forme geometriche. 4 ANNI • Ricordare, ricostruire attraverso oggetti, foto e documenti le esperienze vissute; • intuire il prima e il dopo di un'azione; • individuare le proprietà percettive delle cose; • discriminare forme e colori diversi; • promuovere atteggiamenti di rispetto per l'ambiente; 19
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prendere coscienza di sé nel tempo; memorizzare una sequenza; intuire una sequenza numerica; intuire la trasformazione degli elementi; collocare persone, oggetti e fatti nel tempo e nello spazio e individuare i collegamenti; cogliere la diversità; utilizzare il linguaggio simbolico per esprimere i propri sentimenti ed emozioni; cogliere uguaglianze e differenze tra forme geometriche; raggruppare in base ad uno o più attributi; operare corrispondenze; conoscere la realtà territoriale per scoprire e classificare le caratteristiche fisiche; verbalizzare l'esperienza usando concetto di natura topologica; collaborare attivamente all'allestimento delle feste. 5 ANNI • Comunicare ai compagni, attraverso testimonianze e documenti, esperienze vissute; • formulare ipotesi; • elaborare istogrammi; • cogliere i rapporti e le relazioni tra eventi; • compiere esperienze di misurazione; • effettuare raggruppamenti e classificazioni; • elaborare successioni e contemporaneità; • collocare in tempi specifici avvenimenti e ricorrenze; • contare e aggiungere; • fare previsioni; • costruire una mappa; • negoziare una proposta; • individuare la posizione di oggetti e persone; • cogliere le diversità; • elaborare ipotesi; • utilizzare il linguaggio simbolico per esprimere i propri sentimenti ed emozioni; • identificare e nominare le forme geometriche; • interpretare simboli e scritte; • comprendere il ciclo di vita di una pianta; • comprendere le azioni connesse con le operazioni dell'aggiungere e dei togliere; • verbalizzare un'esperienza usando concetti di natura topologica. Si precisa che l'attribuzione ad uno specifico campo di esperienza è indicativa, poiché tutti sono contrassegnati da forte trasversalità. 20
MACRO UNITA’ DI APPRENDIMENTO Ø
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CIAO SONO MOLLY ED HO TANTI AMICI; GLI ANIMALI RACCONTANO : AMICI UGUALI, AMICI SPECIALI; NATALE… UNA STORIA DA DONARE; CARNEVALE... CHE EMOZIONE; FUORI DALLA TANA! ; MOLLY IN FESTA E CI SALUTA; UNITA' DI APPRENDIMENTO
CIAO AMICI!
SONO MOLLY! Tempi: SETT./OTT. Accogliere un bambino non significa solo farlo entrare nell’edificio scolastico. Vuol dire riconoscere il suo mondo interiore, i suoi bisogni, le sue necessità anche nascoste, ascoltarlo per dare spazio ai suoi progetti, rispettare i suoi tempi per aiutarlo ad affrontare un momento delicato dal punto di vista affettivo-­‐relazionale. CAMPO DI ESPERIENZA COMPETENZA: IL BAMBINO... OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO IL BAMBINO SA... I DISCORSI E LE PAROLE USA LA LINGUA ITALIANA, ARRICCHISCE E PRECISA IL PROPRIO LESSICO, MEMORIZZA FILASTROCCHE ,CANTI, STORIE. Prestare attenzione alla lettura di una storia, Riconoscere i personaggi della storia comprendere il significato della storia riferire il nome e le caratteristiche di alcuni animali associare il nome all’ immagine. IL SE' E L'ALTRO SVILUPPA IL SENSO Accettare con serenità il 21
IMMAGINI, SUONI, COLORI IL CORPO E IL DELL'IDENTITA' PERSONALE; PERCEPISCE LE PROPRIE ESIGENZE E I PROPRI SENTIMENTI; SA ESPRIMERLI IN MODO SEMPRE PIU' ADEGUATO; DIMOSTRA DI POSSEDERE ALCUNE PRIME COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE. distacco dai genitori; riconoscere positivamente le figure di riferimento nel contesto scolastico; sviluppare una buona integrazione con l'ambiente scolastico; scoprire la differenza tra io e tu; riconoscere il proprio nome e quello dei compagni; partecipare alle attività e ai giochi; comprendere l'appartenenza alla sezione e al gruppo, riconoscendo i simboli che li identificano; stimolare la disponibilità ai rapporti sociali; fornire modelli di responsabilità a prendersi cura degli altri; riconoscere ed esprimere emozioni e sentimenti; cercare di comprendere azioni e sentimenti degli altri. SI ESPRIME ATTRAVERSO DISEGNO, PITTURA, ATTIVITA' MANIPOLATIVA, DRAMMATIZZAZIONE. RAFFORZARE LA FIDUCIA Sviluppare la capacità di comunicare con mezzi non verbali Eseguire senza inibizioni le attività proposte Usare tecniche diverse per immaginare ed esplorare emozioni. Imitare versi ed andature 22
MOVIMENTO IN SE’ ATTRAVERSO L’ ESPRESSIVITA’ CORPOREA. METTERSI ALLA PROVA IN SITUAZIONI MOTORIE ED ESPRESSIVE DIVERSE. 23
degli animali proposti. Muoversi nello spazio in base a suoni, rumori e musica. UNITA' DI APPRENDIMENTO AMICI UGUALI, AMICI SPECIALI
Tempi: NOVEMBRE La vita a scuola è una grande palestra educativa dal punto di vista della socializzazione: lo spazio, i giochi, i materiali, i tempi, le insegnanti sono e devono essere condivisi da tutti con pari opportunità; pur non mettendo in discussione il valore della diversità tra individui e nel rispetto delle singole caratteristiche individuali, esistono delle regole che devono essere rispettate da tutti in quanto fondamentali per la costruzione di rapporti interpersonali basati sul rispetto reciproco, sulla solidarietà, sull’amicizia. CAMPO DI ESPERIENZA I DISCORSI E LE PAROLE COMPETENZA: IL BAMBINO... OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO IL BAMBINO SA... USA LA LINGUA ITALIANA, Presentarsi e raccontarsi ai ARRICCHISCE E PRECISA IL compagni Ascoltare con attenzione, PROPRIO LESSICO. osservare e descrivere Partecipare alla conversazione in modo pertinente. IL SE' E L'ALTRO SVILUPPARE IL SENSO DELL’ IDENTITA’ PERSONALE. Scoprire la scuola come luogo d’ incontro. Consolidare il legame con i compagni. Dimostrare atteggiamenti di accoglienza e rispetto verso gli altri. LA CONOSCENZA DEL MONDO RAGGRUPPARE, ASSOCIARE IMMAGINI IDENTIFICANDONE ALCUNE PREPRIETA’ Osservare per individuare caratteristiche percettive. Mettere in relazione, ordinare, fare corrispondenze. Mettere in relazione numero e quantità. 24
UNITA' DI APPRENDIMENTO
NATALE : UNA STORIA DA
DONARE Tempi: DICEMBRE CAMPO DI ESPERIENZA COMPETENZA: IL BAMBINO... OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO IL BAMBINO SA... COMUNICARE , ESPRIMERE EMOZIONI E RACCONTARE UTILIZZANDO MATERIALI E STRUMENTI, TECNICHE ESPRESSIVE E MANIPOLATIVE Rappresentare graficamente parti di una storia con tecniche espressive diverse. Acquisire fiducia nelle proprie capacità espressive. I DISCORSI E LE PAROLE ESPRIMERE E COMUNICARE AGLI ALTRI EMOZIONI, SENTIMENTI ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO VERBALE Memorizzare canti e poesie. Esprimere verbalmente idee ed emozioni. Ascoltare e comprendere un testo narrato. IL SE’ E L’ ALTRO SCOPRIRE E VIVERE CON I COMPAGNI MOMENTI E SITUAZIONI CHE SUSCITANO STUPORE, GIOIA, TREPIDAZIONE Collaborare insieme per uno scopo comune. Realizzare un piccolo dono per mamma e papà. Essere disponibili all’ aiuto reciproco, alla condivisione di giochi e materiali.
IMMAGINI, SUONI, COLORI 25
UNITA' DI APPRENDIMENTO CARNEVALE……. CHE EMOZIONE! Tempi: GENNAIO, FEBBRAIO CAMPO DI ESPERIENZA COMPETENZA: IL BAMBINO... IMMAGINI, SUONI, COLORI SAPERSI ESPRIMERE MEDIANTE DIVERSE FORME ESPRESSIVE ED ARTISTICHE LA CONOSCENZA DEL MONDO Scoprire le caratteristiche OSSERVARE E PARTECIPARE ALLE VARIE percettive di oggetti e cibi ESPERIENZE LABORATORIALI IL CORPO E IL MOVIMENTO CONTROLLARE L ‘ ESECUZIONE DEL CORPO ED INTERAGIRE CON GLI ALTRI NELLA COMNICAZIONE 26
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO IL BAMBINO SA... Sperimentare ed usare tecniche espressive diverse seguendo il proprio gusto per la realizzazione di maschere. Condividere modalità di gioco e schemi d’ azione
UNITA' DI APPRENDIMENTO FUORI DALLA TANA! Tempi: MARZO, APRILE CAMPO DI ESPERIENZA COMPETENZA: IL BAMBINO... OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO IL BAMBINO SA... LA CONOSCENZA DEL MONDO OSSERVARE CON ATTENZIONE GLI ORGANISMI VIVENTI ED IL LORO AMBIENTE Conoscere il comportamento degli animali in relazione al tipo di riparo. Descrivere Habitat naturali. Rispettare gli esseri viventi ed interessarsi alle loro condizioni di vita. I DISCORSI E LE PAROLE IL SE’ E L’ ALTRO COMPRENDERE PAROLE E DISCORSI , FARE IPOTESI SUI SIGNIFICATI PORRE DOMANDE SUI TEMI ESISTENZIALI Riconoscere le sequenze temporali. Descrivere con parole appropriate. Scoprire ed apprezzare le diversità. Condividere esperienze vissute. 27
UNITA' DI APPRENDIMENTO MOLLY IN FESTA CON MUSICA,
CANTI, BALLI Tempi: MAGGIO, GIUGNO CAMPO DI ESPERIENZA COMPETENZA: IL BAMBINO... OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO IL BAMBINO SA... IL SE’ E L’ ALTRO GIOCARE IN MODO COSTRUTTIVO E CREATIVO CON GLI ALTRI RISPETTANDOLI Sperimentare ruoli e compiti diversi. Partecipare all’ organizzazione di una festa a scuola. Collaborare in situazioni ludiche IL CORPO E IL MOVIMENTO SPERIMENTARE SCHEMI MOTORI NEI GIOCHI DI GRUPPO ED INTERAGIRE CON GLI ALTRI NEI GIOCHI E BALLI DI GRUPPO Muoversi spontaneamente ed in modo guidato al ritmo di suoni. Dimostrare fiducia nelle proprie capacità motorie ed espressive. IMMAGINI, SUONI, COLORI I DISCORSI E LE PAROLE UTILIZZARE MATERIALI E STRUMENTI , TECNICHE ESPRESSIVE E CREATIVE UTILIZZARE IL LINGUAGGIO VERBALE PER ESPRIMERE DESIDERI ED INTERESSE NELLE RELAZIONI CON GLI ALTRI Sviluppare l’ immaginazione e la fantasia. Sviluppare la coordinazione oculo – manuale. Conoscere e rappresentare lo schema corporeo. Raccontare esperienze corporee e motorie. Riflettere, rielaborare e comunicare esperienze e vissuti. Esercitare la capacità di raccontarsi 28
ATTIVITA' ALTERNATIVA ALL'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA STORIE DI TANTI COLORI OBIETTIVI GENERALI Raggiungere un/una buon/buona: • sviluppo affettivo ed emotivo; • sviluppo sociale; • sviluppo etico-­‐morale; • educazione al pluralismo. OBIETTIVI SPECIFICI 3 ANNI •
saper partecipare in gruppo ad attività comuni; •
saper superare paure in ambiente inconsueto; •
saper partecipare e collaborare alla realizzazione di un progetto; •
saper dare e chiedere aiuto agli altri; •
essere in grado di acquisire comportamenti adeguati alle diverse situazioni; •
saper riconoscre i diversi ambienti scolastici e distinguere la loro funzione; •
acquisire sicurezza in sé e negli altri; •
accettare di stare con i compagni senza esclusioni. 4 E 5 ANNI •
saper collaborare con i coetanei e con gli adulti; •
imparare a rispettare i turni; •
perseverare e portare a termine un gioco o un'attività; •
rendersi conto della possibilità di trovare diverse soluzioni a un problema; •
saper fornire spiegazioni ad un evento; •
saper esprimere i propri sentimenti e le proprie opinioni verso avvenimenti; 29
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formulare spiegazioni ed idee rispetto al problema “pace”; valorizzare la curiosità positiva rispetto ad elementi di differenza tra le persone; apprendere canzoni, giochi, parole e racconti di altri paesi. USCITE DIDATTICHE Le uscite didattiche programmate per l'anno scolastico 2014-­‐2015 sono le seguenti: Ø
visita alla biblioteca comunale, nell'ambito del progetto: “Il piacere di leggere”; Ø
visita alla scuola primaria, nell'ambito del progetto continuità dell'istituto; Ø
visita al Parco Etnografico di Rubano.
INIZIATIVE DELLA SCUOLA •
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Spettacolo di burattini con teatrino che si tarrà a dicembre
Visita di Babbo Natale in prossimità delle vacanze natalizie
PROGETTO DI INGLESE Il progetto è rivolto ai bambini di 5 anni delle sezioni gialla e rossa e prevede
l ‘ intervento di un esperto interno all’ istituto comprensivo per un primo approccio
alla lingua straniera.
Tempi : da gennaio a maggio 2015 , una volta alla settimana.
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Programmazione Mary Poppins 2014-2015