Massimo Bozzo - La grande storia del computer
Dall'abaco all'intelligenza artificiale.
Prisma.
Edizioni Dedalo srl, Bari.
Edizioni Dedalo.
Massimo Bozzo, giornalista, da oltre 15 anni si occupa di
divulgazione scientifica per l'Agenzia Ansa. In quasi 25 anni ha
scritto migliaia di notizie e articoli per agenzie, quotidiani,
riviste specializzate e radiotelevisione. Per la sua opera gli è
stato assegnato il "Premio Cinquantenario Glaxo" e il "Premio Città
di Firenze", entrambi per la divulgazione scientifica.
[p. 7]
Introduzione
Anche se il termine "informatica" (inteso come scienza e tecnica
del trattamento e della trasmissione dell'informazione e, in
particolare, della elaborazione di dati) è stato coniato solo da una
trentina d'anni (nel 1962 dall'ingegnere francese Philippe Dreyfus),
quello che esso rappresenta è nato con gli albori della civiltà. Si
perdono infatti nella notte dei tempi i tentativi degli uomini per
comunicare fra loro e per registrare e trattare simboli
rappresentanti quantità; ma non solo simboli, dal momento che anche
la scrittura può rappresentare la prima tecnologia dell'informazione.
Questa non è quindi solo una storia del computer, ma una storia
dell'informatica che ripercorre le tappe fondamentali del lento
processo che ha portato l'uomo dal calcolo fatto sulle dita della
mano e dai segnali di fumo fino ai supercomputer e alla trasmissione
su scala globale con mezzi che vanno dai satelliti geostazionari alle
fibre ottiche che presto avvolgeranno tutta la Terra in un "villaggio
globale" formato da una ragnatela di fili di plastica percorsi da
lampi di luce.
La cronologia degli avvenimenti parte quindi dai primi sistemi di
registrazione di numeri e di calcolo di cui ci sia giunta una
testimonianza, e risalenti ad oltre 30 mila anni fa, per proseguire
con i primi sistemi per "far di conto" come le tavolette matematiche
di argilla della Mesopotamia, vere e proprie calcolatrici tascabili
ante litteram che riportano in caratteri cuneiformi una serie di
calcoli già pronti per l'utilizzazione. Prosegue descrivendo la
realizzazione di quella macchina da calcolo, l'abaco, che, risalente
nelle più svariate forme a migliaia di anni fa, è ancora oggi diffusa
in molti Paesi orientali.
La cronologia si occupa quindi del periodo di grande interesse per
il calcolo meccanico, particolarmente intenso nel Settecento grazie
ai progressi della meccanica e dei meccanismi a orologeria,
attraverso la descrizione delle prime macchine calcolatrici
meccaniche a ruote dentate messe a punto da Pascal e Leibniz seguendo
le loro intuizioni sulla possibilità di generare un riporto ogni
dieci giri di una manovella. Raffinate invenzioni che rimangono però
confinate alla ristretta cerchia degli scienziati loro contemporanei,
poiché la tecnologia di quegli anni non è in grado di produrre in
serie i pezzi di grande precisione richiesti per il funzionamento di
tali macchine che, se potevano soddisfare le esigenze dei contabili,
non erano né abbastanza precise né abbastanza veloci per quelle degli
astronomi o degli artiglieri.
I primi grandi progressi saranno consentiti dall'elettricità: dalle
macchine che traggono ispirazione dai telai per tessitura dei primi
dell''800 e dalle loro schede perforate che recano insito il primo
principio di "programmazione", alla realizzazione dei primi computer
elettromeccanici (quelli cosiddetti di "prima generazione") con
decine di migliaia di valvole e relè la cui costruzione viene spinta
soprattutto per esigenze militari come il calcolo delle traiettorie
d'artiglieria e la decifrazione di codici nemici. Si giunge quindi ai
computer cosiddetti di "seconda generazione" con l'invenzione del
transistor, e di "terza generazione" dopo quella del circuito
integrato e del microprocessore.
Si mette poi in evidenza come i computer, nati inizialmente per il
calcolo numerico scientifico, siano passati alla elaborazione di
qualsiasi altra informazione. Le applicazioni sono ormai
innumerevoli: [p. 8] dalle previsioni meteorologiche all'analisi
lessicale di testi letterari, dalla progettazione meccanica al
controllo di processo che può automatizzare tutte le funzioni di
complessi impianti industriali come una raffineria di petrolio, per
non parlare della rivoluzione indotta con l'avvento del personal
computer e dell'informatica distribuita negli uffici e nelle case.
Alcune imprese, come la conquista della Luna e l'invio di sonde
interplanetarie, non sarebbero state possibili senza i computer e la
miniaturizzazione dei circuiti elettronici, ma allo stesso tempo
proprio le particolari caratteristiche di queste missioni hanno dato
un enorme impulso al progresso dei computer sempre più piccoli e
potenti che poi si sono diffusi a macchia d'olio. Una condizione ben
lontana da quanto prevedeva uno studio pubblicato negli anni '50,
quando venivano messi in commercio i primi calcolatori, secondo cui
sarebbero bastati 20 esemplari per soddisfare le esigenze del mondo
contemporaneo. D'altra parte le mostruose caratteristiche di ingombro
e gli altissimi costi di acquisto e di esercizio (l'Eniac del 1946
pesava 30 tonnellate, occupava una stanza di 9 metri per 15 e
consumava 150 Kilowatt, pur disponendo di una capacità di memoria e
di una potenza di calcolo inferiore ad un moderno computer portatile)
non lasciavano nemmeno intravedere all'epoca quello che sarebbe
accaduto successivamente.
Ampio spazio è dedicato ai pionieri industriali del settore;
industrie che, nate in sordina, in pochi anni hanno raggiunto vertici
mondiali come Ibm, Digital, Olivetti, Hewlett-Packard, Univac, Rca,
Siemens, Apple.
Di pari passo con l'aumento delle prestazioni in velocità di
elaborazione e capacità di memoria dei computer (una serie di calcoli
che avrebbe richiesto tre anni di tempo nel 1960 potrà essere fatto
in un giorno nel 1971), nel testo si mettono in evidenza le ragioni
che hanno consentito l'enorme diminuzione dei costi, delle dimensioni
e dell'energia richiesta per il funzionamento di queste
apparecchiature come mai è accaduto in nessun altro campo della
tecnologia. Mentre la scienza in questi ultimi decenni ha camminato
di buon passo, nel settore dei computer ha corso ed ha provocato a
sua volta un mutamento e un adeguamento di tutti i settori
dell'attività umana.
Oggi, anche se i computer sono quanto di più complesso esista al
mondo dopo gli esseri viventi, le innovazioni nel settore sono quasi
a ritmo quotidiano. La maggior parte di queste innovazioni è
realizzata negli Stati Uniti dove già è nato il 95 per cento dei
brevetti informatici dal 1946. Portando il paragone nel settore
dell'industria automobilistica, si è soliti dire che se questa si
fosse sviluppata allo stesso ritmo dell'informatica, oggi una Rolls
Royce dovrebbe costare tremila lire e fare oltre un milione di
chilometri con un litro di benzina. Allo stesso modo, se oggi un
computer di media potenza dovesse essere costruito con i componenti
dell'Eniac dovrebbe pesare 3.500 tonnellate, occupare uno spazio di
79 mila metri cubi (un fabbricato di 2 ettari e mezzo) e richiedere
una potenza elettrica di 10 Megawatt.
La cronologia strettamente informatica è scandita anche dalle
maggiori tappe del progresso della matematica, come la rivoluzione
introdotta nel calcolo stabilendo la valenza della posizione di ogni
cifra in un numero o quella determinata dalla diffusione dei numeri
"arabi" che si imposero su quelli "romani". Particolare attenzione è
stata posta anche all'evoluzione dei principali mezzi per la
trasmissione delle informazioni: dai primi "telegrafi ottici", al
telegrafo scrivente, al telefono, la radio, la televisione, i
satelliti, la trasmissione veloce dei dati che permette oggi di
consultare enormi banche dati, in qualsiasi parte del mondo,
disponendo di un piccolo computer portatile e di un modem collegato
ad una linea telefonica.
Nello scrivere questo testo si è cercato, per quanto possibile, di
evitare il doppio pericolo, sempre in agguato nelle pubblicazioni con
risvolti tecnici, di un contenuto troppo superficiale per gli esperti
e troppo complicato per i non addetti ai lavori. In totale, la
cronologia è composta da 850 notizie, completate da oltre 400
fotografie e disegni illustrativi. Il testo cronologico è completato
con un indice analitico dei nomi, dei fatti e dei personaggi.
[p. 10]
30000 a'C'-1591:
I primordi
Non si conoscerà probabilmente mai il momento in cui l'uomo si è
reso conto di poter eseguire dei calcoli. E' invece possibile
stabilire che le più antiche tracce di un procedimento matematico
risalgono a oltre trenta millenni fa. Essendo però la matematica
formata da concetti astratti, l'uomo ha da sempre adottato strumenti
(ad iniziare dalle dita delle mani) che rendessero "visibile" una
operazione e che potessero "registrarne" i risultati. Ecco quindi
nascere le tavolette d'argilla dei Sumeri, vere e proprie
calcolatrici ante litteram che ci hanno tramandato le straordinarie
conoscenze matematiche di questo popolo; l'abaco nelle varie forme
adottate in tutto il mondo di allora, dai romani ai cinesi; le teorie
su cui si basa ancora oggi gran parte della matematica e della
geometria, con personaggi come Pitagora, Euclide, i grandi matematici
arabi, Leonardo Fibonacci, Luca Pacioli, Girolamo Cardano e Niccolò
Tartaglia.
[p. 11] 30000 a'C'
Su un osso di lupo trovato ai giorni nostri si osserva un piano di
calcolo suggerito dall'uso delle dita della mano in auge ai primordi;
vi sono tracciate 55 tacche a gruppi di cinque, forse per una
transazione o un baratto.
10000-4000 a'C'
I Sumeri, per contare, usano piccoli gettoni di argilla, alcuni con
un piccolo foro al centro. Oltre ad essere utilizzati raggruppati su
un filo, per contare e servire da "archivio", i gettoni sono inseriti
in piccole sfere d'argilla grandi come un pugno. Secondo l'archeologa
Denise Schmandt-Besserat, dell'Università di Berkeley, le sfere
servono come "archivio" di transazioni e, una volta estratti
frantumando la sfera d'argilla, i gettoni costituiscono la prova
simbolica di uno scambio effettuato.
5000 a'C'
L'uomo si basa per i suoi calcoli sulle dieci dita; è da questo
metodo naturale che, secondo Aristotele (384-322 a.C'), deriva il
sistema numerico decimale. Da notare che in alcune lingue primitive
non esistono parole per esprimere numeri oltre il 3 od oltre il 5.
Qualsiasi numero più grande viene espresso con la parola "molti".
3400 a'C'
Nei geroglifici egizi compaiono per la prima volta i simboli delle
unità e delle decine.
3100 a'C'
Nascono le scritture ideografiche egizia e sumerica. Gli scribi
sumeri, in particolare, conoscono il sistema sessagesimale ed
eseguono calcoli matematici aiutandosi con tavolette che riportano
tabelle di operazioni già compilate, una specie di tavola pitagorica
in caratteri cuneiformi. Proprio in Mesopotamia, all'epoca del grande
legislatore Hammurabi (XVIII secolo a'C') la matematica dei Sumeri
registrerà un grande sviluppo. Di quel periodo rimarranno circa 300
tavolette di argilla con calcoli, problemi e risoluzioni di
equazioni. Una tavoletta in particolare (la numero Ybc 7289,
risalente al 1800-1600 a'C'), che sarà oggetto di studio nel 1945 da
parte del tedesco Neu-gebauer, reca un quadrato con tracciata la
diagonale sulla quale è scritto il numero 1,414213 che è il rapporto
tra diagonale e lato, cioè la radice quadrata di 2. Una incredibile
precisione dal momento che c'è solo un piccolissimo errore sulla
sesta cifra decimale (il valore esatto è infatti 1,414214). Il
mistero è come i Sumeri (che è dubbio conoscano il metodo diretto per
estrarre una radice quadrata) siano giunti al risultato; è probabile
che esso sia stato ottenuto con una grande quantità di calcoli sempre
più approssimati. Da escludere l'ipotesi della misurazione empirica
sul terreno: per ottenere sei decimali occorrerebbe misurare la
diagonale di un quadrato di un chilometro di lato con la precisione
di un millimetro.
I Sumeri conoscono solo le cifre equivalenti all'"1" e al "10" che
rappresentano con i segni T e <. Con questi riescono a costruire
tutti i numeri; ad esempio <Tt è il nostro numero 12 e <<<<Ttttt il
numero 45. Per i numeri superiori a 60 utilizzano due gruppi di cui
il primo ha il valore posizionale delle "sessantine": il numero
rappresentato con <Tt<<<<Ttttt significa 12 volte 60 più 45 e cioè
765.
2500 a'C'
In Egitto, papiro e inchiostro sostituiscono le tavolette di
argilla come materiale da scrittura.
[p. 12] 2000 a'C'
Compare la scrittura ittita.
1900 a'C'
In un rotolo di papiro egiziano, attualmente conservato in un museo
di Mosca, sono riportate nozioni di matematica.
1800-1600 a'C'
Ai Babilonesi va il merito di aver scoperto l'importanza della
posizione di una cifra nel numero a partire da destra. Usano
tavolette particolari per calcoli matematici tra cui moltiplicazioni
e numeri reciproci. Il sistema prevede una base 60 anziché 10. Il 60
è scelto perché può essere diviso in parti uguali per 2, 3, 4, 5, 6,
10, 12, 15 e 30, eliminando in tal modo il frequente ricorso alle
frazioni per le quali gli antichi hanno delle difficoltà. Dal metodo
a base 60 deriva il principio per scandire ore, minuti e secondi, e
la misura del cerchio (6ù60=360 gradi).
Un raffinato sistema numerico a base 20 (nel quale un punto indica
l'unità e una linea il cinque) sarà invece messo a punto dai Maya 400
anni dopo Cristo.
Le tavolette dei Babilonesi [vedi 3000 a'C'] hanno anche dato
origine al termine abaco, nel senso ampio di strumento per calcolare.
La parola deriva infatti dal termine semita abaco che significa
polvere. Nella sua forma primitiva, l'abaco è infatti una tavoletta
di legno o di argilla ricoperta di sabbia sottilissima sulla quale
elementari simboli numerici vengono scritti con una punta; solo in
seguito l'abaco assumerà la forma che conosciamo oggi del
pallottoliere. Scavi nella regione mesopotamica, l'odierno Iraq,
hanno portato alla luce migliaia di tavolette di argilla della
civiltà sumerica tra le quali numerose sono quelle che recano incise
tabelle aritmetiche per fare rapidamente i calcoli, tra cui le tavole
delle radici quadrate e cubiche. Famose le cosiddette "Tavole di
Senkreh", un documento matematico che risale al periodo 2300-1600
a'C'.
I Babilonesi possono rappresentare tutti i numeri inferiori al
milione attraverso tre soli segni: un trattino orizzontale, uno
verticale e un segno a forma di cuneo. Uno dei maggiori meriti della
matematica babilonese è però l'ideazione della notazione posizionale
per la scrittura dei numeri, e cioè il principio per cui il valore di
ciascuna cifra dipende dalla sua posizione nella scrittura
complessiva del numero.
1850 a'C'
Compare nell'antico Egitto il primo testo di matematica applicata
che ci sia pervenuto. In un papiro noto come "Rhind", dal nome dello
studioso scozzese Alexander Henry Rhind che lo acquistò nel 1858 a
Luxor, e conservato in gran parte al British Museum di Londra,
troviamo notizie sul sistema numerico egizio trascritte dallo scriba
Ahmes (o Ahmose). Il trattato, dal titolo Modello per penetrare le
cose, riporta nozioni sulle frazioni, le equazioni di primo grado, il
calcolo del volume dei granai e delle piramidi.
Il papiro è in due frammenti, uno di due metri e l'altro di 2,95
per una larghezza di 32 centimetri. Fra i due mancano circa 20
centimetri; una parte di tale frammento è conservato a New York. Il
papiro risale approssimativamente al 1650 a.C', ma è la copia di un
altro di due secoli più antico. Il papiro si compone di tre parti: la
prima con problemi aritmetici (divisioni, frazioni e forse
un'equazione di primo grado ad una incognita); la seconda dedicata
alla geometria (misure di superfici, volumi, angolo di pendenza di
una piramide, ecc'); la terza con altri problemi aritmetici pratici
(conversione di quantità di grano in pane, di orzo in birra, ecc').
1500 a'C'
A Ugarit (l'odierna Ras Shanira, in Siria) fa la sua comparsa il
primo alfabeto che adotta una trentina di caratteri babilonesi o
forse egizi. Le tavolette fittili che lo riportano sono gli unici
reperti che sopravviveranno all'incendio della biblioteca di re
Niqmadu II, avvenuto nel 1365 a'C'.
1400 a.C'
A Creta fa la comparsa la scrittura lineare con un alfabeto
sillabico di 73 caratteri.
1300 a'C'
Nel Libano, a Biblos (oggi Jebail), fa la comparsa un alfabeto di
22 caratteri ricavati da quelli di Ugarit [vedi 1500 a.C'] e dal
quale deriveranno gli alfabeti etrusco, fenicio, greco, indiano,
latino e arabo.
1200 a'C'
I Cretesi adottano nel loro sistema di numerazione il simbolo
dell'asta per l'unità e i suoi multipli sino al 9, il trattino come
simbolo [p. 13] di 10, il cerchio e il rombo per rappresentare
rispettivamente i numeri 100 e 1.000.
1100 a.C'
Secondo quanto riferisce Wong Sang (1182-1135 a'C') nel suo Libro
delle permutazioni, i cinesi già conoscono il sistema di numerazione
"binario", che sarà adottato trenta secoli più tardi nei computer.
800 a'C'
L'alfabeto di tipo fenicio adottato in Grecia intorno all'825 a'C'
si arricchisce delle vocali.
675 a'C'
La più antica testimonianza dell'esistenza della lingua latina si
ritrova in un'iscrizione che figura sulla "Fibula Praenestina", una
fibbia d'oro rinvenuta a Palestrina (antica Preneste) e oggi
conservata al Museo Pigorini di Roma. Vi si legge in caratteri greci:
"Manios med fhefhaked Numasioi", cioè "Manio mi ha fatto per
Numerio".
650 a'C'
Gli Etruschi adottano la variante di Cuma dell'alfabeto greco.
Modificato dagli Etruschi, servirà da base per quello latino tra il
VI e il IV secolo a'C'.
600-400 a'C'
Dalle antiche cronache cinesi risulta che l'abaco è usato per le
quattro operazioni elementari, nell'insegnamento e nei commerci. Si
sa per certo che l'abaco è noto anche in Egitto fin dal 500 a'C'.
Nella sua forma classica, l'abaco consiste in file di palline
infilate su fili di metallo; la prima fila rappresenta le unità, la
seconda le decine, la terza le centinaia e così via. Questo primo
calcolatore dell'umanità ancor oggi sopravvive in alcune zone interne
dell'India, in Cina (suan-pan), Giappone (soroban) e Russia (tschoty)
e nel pallottoliere dei giardini d'infanzia; talvolta figura accanto
alle calcolatrici elettroniche sui banchi di mercati e negozi. Il più
grande abaco conosciuto è conservato a Tiensin e fu costruito per una
farmacia in modo che potesse essere utilizzato contemporaneamente da
cinque o sei farmacisti; è lungo 3 metri e 60 centimetri, ha 170
stecche di rame su cui scorrono grani di mogano. L'abaco più piccolo
è lungo solo cinque millimetri e fu fatto costruire dai genitori per
un neonato, nella speranza che egli diventasse intelligente e abile
nel maneggiare il denaro. Una variante dell'abaco può essere
considerato il "quipo" degli Incas, un sistema di cordicelle con una
serie di nodi.
600 a'C'
In Grecia, Talete di Mileto (640-546 a.C') - secondo quanto
riferisce Aristotele - scopre che certi minerali con il loro
magnetismo naturale attraggono il ferro o altri frammenti degli
stessi minerali. Presso tutte le civiltà euro-asiatiche, sono da
tempo note le caratteristiche, più tardi definite "elettriche",
dell'ambra, una resina fossile che si ritrova, sotto forma di
artistici monili, in tutte le tombe scavate nel XIX e nel XX secolo. E'
il primo gradino delle conoscenze sull'elettricità, una prodigiosa
forza che sarà messa a disposizione dell'umanità soltanto a partire
dall'invenzione della pila di Alessandro Volta.
600 a'C'
Inizialmente, gli antichi romani usano per il calcolo un abaco
simile a quello dei Babilonesi e cioè una tavoletta quadrata cosparsa
di sabbia. In seguito sarà adottata una [p. 14] lastra di pietra
rettangolare con scanalature parallele contenenti delle pietruzze
("calculi") da spostare lungo i segni dei vari ordini di grandezza
che vi sono incisi. Più avanti, le tavolette di legno o metallo
sostituiranno quelle di pietra, le scanalature saranno sostituite con
bacchette di metallo e le pietruzze da dischetti o palline
("abaculi") scorrevoli lungo le bacchette. La tavoletta verrà
suddivisa in due sezioni. Nella sezione inferiore, più ampia, i
dischetti rappresentano l'unità, la decina, il centinaio, il
migliaio; in quella superiore i dischetti rappresentano i loro
multipli. Ogni bacchetta inferiore ha cinque dischetti e ogni
bacchetta superiore due (ognuno dei quali vale cinque volte quello
infilato nella bacchetta corrispondente in basso).
La parola "abaco" deriva dal latino abacus che, a sua volta deriva
dal greco abaks-abakion=tavola, tavoletta, ripiano, e, forse, dal
semitico abq=sabbia)
532 a'C'
Il matematico e filosofo Pitagora di Samo (572ì571-497 a.C'), esule
a Crotone, nella Magna Grecia, enuncia una dottrina che si fonda sul
principio secondo cui il "numero regge l'universo", ed è essenza
stessa di tutte le cose. Tra l'altro, a Pitagora si deve l'invenzione
del termine "matematica" pur con un significato più esteso rispetto a
quello attuale. Secondo Aristosseno di Taranto, filosofo pitagorico
del IV secolo a.C', il merito principale del maestro è di aver
elevato la scienza dei numeri ben al di sopra delle modeste esigenze
di calcolo dei mercanti.
420 a'C'
In Grecia viene sperimentato il primo sistema di trasmissione a
distanza dei messaggi mediante segnalazioni luminose con le fiaccole.
400 a'C'
L'astronomo babilonese Naburian inventa lo zero e ne comprende il
simbolismo che avrebbe portato alla moderna aritmetica dopo quasi un
millennio, per merito del matematico indiano Aryabhata [vedi 500].
Nel periodo buio tra i due studiosi, i matematici non useranno lo
zero nel calcolo, in quanto non riconosceranno al simbolo la dignità
di numero.
400 a'C'
Il greco Enea "il Tattico" inventa il primo sistema per trasmettere
messaggi a distanza. Il sistema, riporta Polibio, è costituito da
stazioni con un vaso pieno d'acqua nel quale galleggia in posizione
verticale un'asta con segni convenzionali. La stazione trasmittente
fa defluire l'acqua dal vaso e avvisa la ricevente esponendo una
torcia in modo da iniziare ad interrompere il deflusso nello stesso
momento. Il messaggio viene letto sull'asta al livello in cui questa
si ferma. Anche Polibio, nel 150 a.C', creerà un telegrafo ottico con
fiaccole esposte su torri per trasmettere singole lettere
dell'alfabeto. Resti di queste torri sono sparse in tutta Europa,
lungo le vie consolari romane, mentre una rappresentazione è scolpita
nella Colonna Traiana a Roma. Un messaggio trasmesso in tal modo da
Roma impiegava un giorno per raggiungere Giulio Cesare in Gallia. Nel
periodo imperiale, la rete di torri di segnalazione partiva da Roma
e, seguendo la costa, raggiungeva la Francia, la Spagna, le coste
africane, l'Egitto e si spingeva fino in Asia Minore attraversando in
totale oltre 1.500 città con un percorso di oltre 12 mila chilometri.
Grazie a questo sistema, i messaggi potevano attraversare il
Mediterraneo in due notti.
300 a'C'
Si afferma in Grecia un nuovo sistema di numerazione con 27 segni
presi a prestito dall'alfabeto greco corrente di 24 lettere più altre
3 del primo alfabeto basato su quello fenicio per indicare i primi
dieci numeri e gli otto multipli di dieci fino a 90, il 100 e gli
otto multipli fino a 900. Le migliaia sono indicate con una piccola
barra inclinata collocata a sinistra della lettera-simbolo del
numero.
290 a'C'
Il matematico greco Euclide (circa 330-260 a.C') è chiamato ad
insegnare ad Alessandria sotto Tolomeo I (306-283 a.C'). Vi fonda una
scuola e, per i suoi contributi scientifici, è con Archimede il più
prolifico e geniale dei matematici [p. 15] dell'antichità. Autore
degli Elementi, raccoglie, in 13 volumi, con una trattazione
rigorosamente logica e razionale, tutto il patrimonio matematico
(geometrico e geometrico-algebrico) dei predecessori ed espone le sue
idee innovative in fatto di geometria, ben oltre i limiti imposti dai
condizionamenti politici e mercantilistici dell'opera dei matematici
egiziani, sumeri e babilonesi. Sul netto rifiuto euclideo di prendere
in considerazione questioni di applicazione pratica nei suoi studi,
rivelatori sono i numerosi aneddoti fioriti sul carattere del
personaggio. A Tolomeo, desideroso di conoscere la sua geometria
senza troppo sforzo, avrebbe risposto senza troppi complimenti che
non esisteva una scorciatoia "reale" per l'apprendimento di una
materia così complessa.
260 a'C'
Un'illustrazione del sistema di numerazione dei romani è riportata
sulla colonna rostrata eretta al Foro Romano per celebrare la
vittoria navale di Caio Duilio contro i cartaginesi a Lylae (odierna
Milazzo). Vi è inciso il più antico simbolo di numeri elevati: quelli
di un'asta verticale () chiusa da tre ordini di parentesi,
esattamente (((999ad indicare 100 mila unità, ripetuto 23 volte per
indicare la cifra 23 milioni. La numerazione romana dell'epoca,
estesa a tutti i territori via via conquistati, comprende la lettera
"V" per indicare 5, la "X" (ossia una doppia V) per 10, "L" per 50,
"C" (da centum) per cento, "M" (da mille) oppure () per mille, (())
per 10 mila, ((())) per 100 mila e (((()))) per un milione. In
seguito, sarà adottato per convenzione - analogamente alla "L" - il
simbolo "D" per indicare 500. Il sistema rimarrà in vigore sino al
Medioevo.
190 a'C'
Il blocco dell'esportazione del papiro egiziano, decretato dal re
Tolomeo V Epifane, mette in crisi soprattutto Pergamo, sede di una
celebre biblioteca, e provoca la rapida diffusione della pergamena
come principale materia scrittoria. La pergamena era nota sin dal
3000 a.C' agli stessi egizi, ma poco usata per ragioni di costo. A
Roma i fogli di pergamena erano preferiti già da qualche decennio ai
rotoli di papiro perché più adatti alla legatura in codici.
105 a'C'
Tsai Lun realizza in Cina la fabbricazione della carta, che andrà
rapidamente a sostituire la seta e le asticelle di bambù: l'uso della
carta per l'informazione scritta farà di questa un fenomeno culturale
di massa. La sua fabbricazione in Europa, limitatamente ai territori
da essi occupati, sarà introdotta dagli arabi nel 1100 e si estenderà
al resto del continente a scapito della pergamena intorno al 1350.
[p. 16] 165 d'C'
In Cina fa la sua comparsa la stampa. Nel VII secolo, per impedire
manipolazioni delle sacre scritture, si incideranno i classici di
Confucio su pietra. La lastra verrà utilizzata per anni, debitamente
inchiostrata, per farne delle copie su carta.
220
In Cina esce il trattato Chiu-chang Suan-shu che descrive il
calcolo, tra l'altro, delle equazioni lineari a più incognite.
250
Il matematico alessandrino Diofanto scrive Arithmetica, l'unica
trattazione esplicitamente algebrica lasciata dalla matematica greca.
E' un'esposizione organica dei progressi dell'algebra. L'opera, alla
quale non è estranea l'influenza dell'algebra babilonese, racchiude
una serie di problemi numerici, alcuni dei quali risolvibili con
equazioni di primo e secondo grado (uno di questi si può esprimere
con una equazione di terzo grado). Il manuale resterà insuperato per
un millennio.
500
Nasce il simbolo "zero". Il matematico indiano Aryabhata (475-550)
propone di assegnare un simbolo alla fila di palline dell'abaco [vedi
600 a.C'] che non viene spostata durante il calcolo. L'idea,
preconizzata già dal 400 a.C' [vedi] dall'astronomo babilonese
Naburian, si diffonderà tra i matematici arabi circa due secoli più
tardi [vedi 825].
700
Compare il Liber de loquela per gestum digitorum, l'unico testo che
ci tramandi notizie sui principi del computo aritmetico per mezzo
delle dita. La cosiddetta "indigitazione" rappresenta la sola forma
non scritta di calcolo che resta in uso dopo l'abaco romano. Autore
del testo è Beda il Venerabile (672-735).
768-770
In Giappone, ricorrendo all'arte della stampa introdotta dai
missionari buddisti giunti dalla Cina, l'imperatrice Shokotu fa
riprodurre in un milione di esemplari un componimento poetico
buddista. Per la stampa si utilizzano matrici con i caratteri incisi
nel legno e riprodotti in metallo fuso.
825
Il primo matematico arabo a utilizzare lo zero è Mohammed Ibn Musa
al-Khowaritzmi (780-850). Nel trattato Kitab al jabra almuqabala,
scritto a Baghdad, conia il termine oggi noto come algebra e usa la
numerazione degli indiani comprendente per la prima volta lo zero. Da
questi segni indiani si svilupperanno i numeri "arabi" attuali. Il
sistema dei numeri arabi si diffonderà molto lentamente in Europa.
Dal nome del matematico arabo deriva il termine "algoritmo", la cui
etimologia resterà oscura fino al diciannovesimo secolo ritenendola
erroneamente una storpiatura del termine "logaritmo" o in relazione
con il termine greco arithmos (numero). Saranno gli orientalisti
dell''800 a scoprire che il termine "algoritmo", utilizzato come
sinonimo di "procedimento di calcolo", deriva dal nome di Ibn Musa
(al-Khowaritzmi è il luogo di nascita).
976
Per la prima volta, in Europa, in un manoscritto spagnolo sono
riportate le cifre "arabe".
1000
Il filosofo e matematico francese Gerbert d'Aurillac (938-1003) dal 2 aprile 999 centoquarantesimo papa col nome di Silvestro II propone di meccanizzare alcuni algoritmi. Gli algoritmi, noti già ai
matematici babilonesi dell'epoca di Hammurabi, sono una successione
di operazioni elementari ridotte ad una procedura uniforme la cui
applicazione permette di risolvere un problema particolare.
D'Aurillac, che quando imporrà al mondo cristiano la numerazione
araba (e quindi anche lo zero) appresa durante un viaggio di tre anni
nella Spagna musulmana, sarà accusato di stregoneria, scriverà un
manuale sul funzionamento dell'abaco che ne favorirà notevolmente la
diffusione in Occidente.
1010
Il fisico e matematico arabo Abu Ali al-Hasan ibn al-Haitham (c' [p. 17]
965-1038) inventa la camera oscura e ne descrive le caratteristiche
nel resoconto sugli studi sperimentali da lui effettuati sui fenomeni
relativi all'inversione dell'immagine e della messa a fuoco di lenti
e specchi sferici e parabolici. Nel 1270, il filosofo slesiano Witelo
tradurrà in latino l'intera opera dello studioso arabo, che da allora
sarà conosciuto in Occidente con il nome meno prolisso e più
orecchiabile di Alhazen. Nel 1572, la traduzione dell'opera
sull'ottica sarà stampata col titolo Opticae Thesaurus Alhazeni libri
VII.
1017
L'enciclopedico scienziato arabo Abu-al-Rayan Mohammed Ibn Ahmed
al-Biruni, ufficialmente sciita ma agnostico in privato, vissuto fra
il 973 e il 1048, si trasferisce in India e vi scrive il saggio
Tarikh al-Hind (Storia dell'India) tramandandoci tutta la matematica
indiana. Grazie all'ottima conoscenza delle lingue - parla
correntemente oltre all'arabo, il turco, il persiano, l'ebraico e il
sanscrito - e ai suoi contatti epistolari con gli esponenti della
cultura contemporanea (tra cui il medico-matematico di Baghdad Ibn
Sina, noto in Europa come Avicenna) diffonderà anche preziose nozioni
di geologia, astronomia, fisica, geografia, idraulica e storia
dell'India e dell'Afghanistan.
1120
Adelardo di Bath (1070-1160), filosofo inglese, intermediario tra
la scienza araba e quella occidentale, traduce in latino il trattato
di Al-Khowarizmi [vedi 825) dal titolo Liber algorismi de numero
indorum. I numeri arabi si diffondono così anche nel Centro e nel
Nord Europa.
1147
Primi passi della stampa in Europa: i monaci svizzeri di Engleberg
si servono di caratteri incisi da artigiani in blocchetti di legno
per stampare le iniziali dei manoscritti.
1200
In Cina fa la sua comparsa l'abaco. Si sostituirà alle bacchette di
bambù nell'esecuzione dei calcoli. Questo genere di "computer",
affine a quello a suo tempo usato dai romani [vedi 600 a.C'], si
diffonderà in tutto il Paese col nome di suan-pan (vassoio
calcolatore) e nella variante soroban in Giappone.
1202
Il più grande matematico del Medioevo, Leonardo Fibonacci (figlio
di Bonaccio) detto Leonardo Pisano (1170-1230 circa), ma conosciuto
anche come "Bigollo", scrive il monumentale Liber Abaci. E' il primo
vero trattato di aritmetica, indipendentemente o meno dal ricorso
all'abaco per l'esecuzione dei calcoli, che introduce in Occidente la
numerazione araba e quindi anche "quod arabice zephirum appellatur"
che indica un numero vuoto come un soffio di vento: zefiro, zefr, o
zero.
L'opera di Fibonacci segna il tramonto dei numeri romani e
l'adozione in Occidente della numerazione "araba" e dell'algebra che
il matematico aveva appreso durante i suoi viaggi nel Mediterraneo,
prima al seguito del padre e poi come mercante in proprio. Questa più
pratica numerazione era in parte già nota in alcune regioni d'Europa,
tra cui la Sicilia, invase dagli arabi. Il testo di Fibonacci
contiene anche uno studio sulle frazioni, una serie di applicazioni
aritmetiche a problemi pratici, soprattutto commerciali, e una
trattazione dei radicali e delle frazioni. Da questo momento, la
nuova matematica si diffonde in Europa. In Italia, specie nei
maggiori centri commerciali, sorgono le scuole d'abaco in cui si
insegna l'aritmetica applicata ai commerci. In molti casi, come a
Verona, Siena e Lucca, i maestri sono stipendiati dal comune o dalla
corporazione; a Firenze, dove l'insegnamento è privato, nel 1338
oltre mille studenti frequentavano sei scuole d'abaco.
1269
Il francese Pierre de Maricourt, maestro di Ruggero Bacone, durante
l'assedio di Lucera, cui partecipa come crociato nelle truppe
angioine con il nome di Petrus Peregrinus, scrive un trattato dal
titolo De Magnete nel quale descrive le polarità delle calamite e le
applicazioni del magnetismo, attribuendone le proprietà al Cielo.
[p. 18] 1300
Con la sua opera Aritmetica secondo gli indiani, il monaco e
teologo greco Maximus Planudes (1260-1330), introduce tra i bizantini
le cifre "arabe", lo zero e diversi metodi di calcolo.
1371
Compare per la prima volta un precursore delle coordinate
cartesiane per rappresentare le cosiddette "forme fluenti" cioè, come
in seguito verranno denominate, le funzioni. Il sistema è presente
nel Tractatus de latitudinibus formarum del teologo francese Nicola
Oresme (1323-1382).
1455
Johann Gutenberg (1398-1468), con l'invenzione della stampa a
caratteri mobili, darà in pochi anni un fondamentale impulso alla
diffusione della cultura. La prima opera matematica ad essere
stampata è il manuale anonimo Aritmetica di Treviso, nel 1478, che
precede di quattro anni la prima edizione a stampa degli Elementi di
Euclide avvenuta a Venezia nel 1482. Nel sedicesimo secolo, l'opera
di Euclide vedrà oltre 70 edizioni.
1489
Nel trattato Behende und hubsche Rechnung auff allen
Kauffmanschafft, di J' Widmann di Eger (1460-?), si trova per la
prima volta l'impiego dei segni + e - per indicare l'addizione e la
sottrazione. Ma lo stesso matematico tedesco non trascura di
segnalare che essi sono già largamente in uso.
1494
Il 10 novembre viene edita a Venezia, presso lo stampatore Paganino
dei Paganini, la Summa de arithmetica, geometria, proportioni et
proportionalità di Luca Pacioli (1445ì1450-1517) un frate francescano
originario di Sansepolcro. L'opera, una vera e propria enciclopedia
matematica stampata "in folio" e con oltre 600 pagine, è considerata
al di sopra di ogni altra, un compendio di tutto il sapere
abachistico, sintesi degli studi matematici di tutto il secolo e
spinta per futuri sviluppi. Tra gli argomenti, la prima formulazione
stampata della "partita doppia", operazione essenziale per la tenuta
dei libri contabili delle imprese commerciali, che pone le basi della
moderna ragioneria. Nella successiva opera didattica di Pacioli
Divina proportione, stampata nel 1509 sempre da Paganino dei
Paganini, compaiono splendide tavole di poliedri fatte appositamente
nel 1497 dal suo amico Leonardo da Vinci.
Nel 1994, per celebrare i 500 anni della Summa, Sansepolcro
dedicherà a Luca Pacioli una mostra, un convegno internazionale e un
monumento. Il Poligrafico dello stato realizzerà una ristampa
anastatica del [p. 19] libro e le Poste emetteranno un francobollo
commemorativo. Una società di software di Dallas metterà sul mercato
un programma per gestione finanziaria che si chiama "Pacioli 2000".
1545
Il matematico e medico Girolamo Cardano (1501-1576) scrive il
trattato di matematica Ars Magna in cui compaiono per la prima volta
i numeri negativi e la formula risolutiva delle equazioni di terzo e
di quarto grado. Anche se ancor oggi la formula risolutiva
dell'equazione di terzo grado è nota come formula di Cardano, i
metodi di soluzione di queste equazioni non furono trovati dal
matematico pavese. L'equazione di terzo grado era stata risolta nel
1535 dal matematico lombardo Niccolò Tartaglia (1499-1557); il metodo
fu dallo stesso rivelato a Cardano che se ne appropria e lo pubblica
per primo. Col tempo, la paternità sarà ricondotta a Tartaglia. Un
metodo di soluzione delle equazioni di terzo grado era stato trovato
anche dal matematico bolognese Scipione Dal Ferro (1465-1526), quello
per le equazioni di quarto grado sarà trovato da Ludovico Ferrari
(1522-1565), discepolo di Cardano.
Cardano dimostra che i numeri negativi seguono la regola matematica
così come gli altri numeri. In campo fisico, a Cardano si deve
l'invenzione della trasmissione e sospensione meccanica detta appunto
cardanica.
1558
Giovanni Battista della Porta (c' 1535-1615) perfeziona la camera
oscura di Alhazen di cinque secoli prima [vedi 1010] sostituendo con
una lente il foro calibrato, ma manterrà il segreto su questo
importante dettaglio nel saggio Magia Naturalis nell'edizione del
1558 parlando genericamente di "apertura", salvo poi ammettere la sua
reticenza nella seconda edizione in 20 volumi del 1589 ed enunciare i
risultati positivi dell'innovazione.
1591
Appare il saggio del "padre" della notazione algebrica moderna, il
matematico e astronomo francese Fran‡ois Viète de la Bigotière
(1540-1603), nel quale le costanti e le incognite delle equazioni
sono per la prima volta rappresentate da lettere dell'alfabeto (x, y,
z). L'algebra numerica cede il passo a quella letterale e segna così
un progresso paragonabile a quello avuto dalla matematica con il
passaggio dai numeri romani a quelli arabi.
All'adozione di questi simboli si arriva con secoli di applicazione
in cui si fa sempre più ricorso ad una scrittura abbreviata, quasi
stenografica, considerata come antesignana del simbolismo algebrico.
Il primo ad impiegare lettere alfabetiche per indicare le incognite
fu Giordano Nemorario (?-1237). Con gli anni si passa gradualmente
dall'algebra cosiddetta "retorica", nella quale i calcoli sono
descritti con l'uso di parole, all'algebra detta "sincopata", dove si
fa largo uso di abbreviazioni. Ripresa e valorizzata da matematici
italiani e francesi nel sedicesimo secolo, diverrà nel
diciassettesimo secolo l'algebra autenticamente "simbolica". I
simboli delle equazioni erano noti, soprattutto in Germania, come
"segni cossici" così chiamati dal termine "cosa" o "cossa" con cui,
dietro l'influsso della nomenclatura italiana, viene chiamata
l'incognita delle equazioni.
Illustrazioni
1) La "tavoletta" sumerica del 1800-1600 a'C' che riporta con
incredibile precisione la radice quadrata di 2 (1,414213: un valore
quasi identico al reale 1,414214).
2) Una tavoletta sumerica con una serie di operazioni matematiche.
3) La tavoletta del secondo millennio a'C' con la "tabellina" del
25 in caratteri cuneiformi utilizzata per calcoli matematici
ricorrenti. Nella quintultima riga della seconda facciata c'è un
errore: 19ù25 è indicato come 465 invece di 475. Rinvenute in gran
quantità negli scavi in Mesopotamia, le tavolette erano una specie di
tavole pitagoriche ante litteram e riportavano tabelle di operazioni
già compilate.
4) Un frammento del papiro noto come "Rhind", dal nome dello
studioso scozzese Alexander Henry Rhind. Vi sono riportate iscrizioni
che rivelano come, nel 1650 a'C', i matematici egizi conoscessero
l'impiego delle frazioni e delle equazioni di primo grado ad una
incognita e fossero in grado di calcolare il volume di granai e di
grandi costruzioni come le piramidi. Rinvenuto a Tebe, il papiro è
conservato al British Museum.
5) Un soroban giapponese (in alto) in cui sopravvive ancora oggi
l'abaco conosciuto in Oriente già dal 600 a'C'. Il soroban, così come
l'analogo suan-pan cinese (in basso), o lo tschoty russo, sono abaci
ancor oggi in uso in questi Paesi, dove si affiancano a volte alle
moderne calcolatrici elettroniche.
6) Un abaco romano in bronzo con palline scorrevoli ("calculi") su
linee che indicano i vari ordini di grandezza: in quelle più ampie le
quattro palline rappresentano unità, decine, centinaia e migliaia;
nel settore più piccolo rappresentano i loro multipli.
7) Principio di funzionamento del telegrafo ottico del comandante
greco Enea "il Tattico" in una incisione del 1700.
8) Ricostruzione in scala dello stesso telegrafo (Museo delle
Poste, Roma).
9) Prima edizione a stampa degli Elementi di Euclide nella versione
latina stampata a Venezia nel 1482, e nella versione araba stampata a
Roma nel 1594.
10) Pagina del De Sphaera et cylindro di Archimede in un codice del
XV secolo.
11) Fabbricazione della carta in Cina, oltre mille anni prima della
sua introduzione in Occidente.
12) Tipografia cinese, antesignana nell'uso dei caratteri mobili.
13) Il monaco Gerbert d'Aurillac (che in seguito sarà eletto Papa
con il nome di Silvestro II) viene presentato a Papa Giovanni XIII
dal conte Borel.
14) Avicenna, matematico arabo vissuto tra il 980 e il 1037.
15) Leonardo da Pisa, più conosciuto come Fibonacci, fu il maggiore
matematico del Medioevo e autore del Liber abaci.
16) Johann Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili che
darà un incredibile impulso alla diffusione della cultura, e una
pagina della sua famosa Bibbia delle 42 righe.
17) Frontespizio del Summa de Arithmetica, geometria, proportioni
et proportionalità del 1494 e, in basso, la rappresentazione gestuale
dei numeri (dalla "Summa").
18) Luca Pacioli in un ritratto di S' Zanchi.
19) Francobollo commemorativo per i 500 anni dell'opera di Pacioli.
20) Niccolò Tartaglia, al quale si deve il metodo per risolvere le
equazioni di terzo grado.
21) Il matematico Girolamo Cardano, autore del trattato Ars Magna
in cui compaiono per la prima volta i numeri negativi.
[p. 22]
1597-1935:
La nascita
del calcolo automatico
Non è ammissibile che studiosi e scienziati, anziché elaborare e
confrontare nuove teorie, perdano le proprie ore come schiavi nelle
fatiche del calcolo, che potrebbe essere affidato a chiunque se si
potessero usare delle macchine...
Così scriveva, intorno al 1670, Wilhelm Leibniz e questa idea
enunciata dal famoso filosofo può essere considerata come l'atto di
nascita del calcolo meccanico. Favorito anche dai progressi della
meccanica di precisione (applicati soprattutto all'orologeria), il
calcolo meccanico nasce quindi per affrancare l'uomo dalla schiavitù
del "far di conto", ma rispecchia l'impostazione filosofica
dell'epoca per la rivalutazione dell'uomo. Non è infatti un caso che
sia Leibniz che Blaise Pascal, prima ancora di essere costruttori di
calcolatrici meccaniche, erano entrambi filosofi e pensatori. I
principi adottati nella "Pascalina" e nella analoga calcolatrice di
Leibniz aprirono il campo ad una schiera di macchine per il calcolo
automatico che, via via più perfezionate, erano ancora in uso nei
primi decenni di questo secolo. In questo filone, tappe fondamentali
saranno le macchine di Charles Babbage e quelle di Herman Hollerith,
che con la meccanografia e le schede perforate, getteranno il seme
della futura informatica.
[p. 23] 1597
Prendendo spunto da strumenti analoghi ma rudimentali realizzati
dal matematico bresciano Niccolò Tartaglia (1499-1557) e da
Guidobaldo del Monte, Galileo Galilei (1564-1642) realizza uno
strumento denominato "compasso geometrico et militare", una sorta di
regolo calcolatore analogico composto da due aste graduate e
incernierate con il quale si possono eseguire radici quadrate e
cubiche e molte altre operazioni. Gli impieghi si estendono anche
alla topografia, agrimensura, balistica.
Lo scienziato commissiona quindi al suo meccanico di Padova un
centinaio di esemplari del "regolo" che venderà personalmente nel
corso degli anni. Le funzioni per eseguire i calcoli saranno
accuratamente descritte dallo stesso Galileo in un manuale
applicativo dato alle stampe in versione definitiva nel 1606 in sole
60 copie. Il libro sarà scritto da Galilei in italiano, non in
latino, per facilitarne la diffusione fra le persone che non
conoscono la lingua dotta; la traduzione in latino sarà pubblicata in
Germania nel 1613. Un dispositivo analogo al "compasso" di Galilei è
messo a punto nello stesso periodo anche dal matematico svizzero
Jobst Burgi.
Del compasso di Galilei si avrà anche un tentativo di plagio:
Baldassarre Capra tenterà di attribuirsene l'invenzione nel suo
trattato Usus et fabrica circini del 1607. Capra fu però condannato
dalle autorità venete e dovette subire la salace replica di Galileo
nella Difesa contro alle calunnie et imposture di Baldessar Capra.
1600
Il medico inglese di corte William Gilbert (1540-1603) conia il
termine "elettricità" nell'ultimo dei sei trattati che scrive sui
fenomeni magnetici e sugli esperimenti da lui effettuati per chiarire
le leggi dell'elettrostatica.
1614
Il matematico John Napier di Merchiston (o Neper, poi italianizzato
in Nepero), un nobile scozzese vissuto tra il 1550 e il 1617 e noto
per l'invenzione del calcolo esponenziale e dei logaritmi (Mirifici
logarithmorum canonis descriptio del 1614), dimostra che la divisione
può essere espressa con una serie di sottrazioni e la moltiplicazione
con una serie di addizioni. Le tavole logaritmiche pubblicate nel
1594 da Nepero si riveleranno indispensabili per i calcoli
trigonometrici necessari per la navigazione e l'astronomia. Sarà
grazie agli studi di Nepero che Keplero potrà elaborare la sua teoria
sulle orbite planetarie.
La tecnica di Nepero, che riprende i principi di calcolo illustrati
mezzo secolo prima da Petrus Alpianus, permette di effettuare
qualsiasi calcolo ripetendo la stessa operazione, e apre inoltre la
via al calcolo con metodi meccanici.
[p. 24] Nella sua opera Rabdologiae, pubblicata a Edimburgo nel
1617, il matematico scozzese illustrerà l'invenzione delle bacchette
o bastoni cosiddetti di Nepero. Rendendo mobili le varie colonne
della tavola pitagorica, le bacchette possono essere utilizzate per
eseguire moltiplicazioni, divisioni, radici quadrate e cubiche ed
altre operazioni. Il principio, che era già noto avendone parlato
indiani e arabi, era stato descritto due secoli prima dal matematico
arabo Alkalcadi a proposito dell'esecuzione delle moltiplicazioni.
Analogo suggerimento era contenuto nel trattato Arithmetica di Petrus
Alpianus nel 1534. L'invenzione dei logaritmi viene spesso attribuita
al matematico Henry Briggs (1561-1631) che li sviluppò ampiamente.
1623
Durante la Guerra dei Trent'anni, l'astronomo, matematico e artista
tedesco Wilhelm Schickart (1592-1635), docente all'Università di
Heidelberg e considerato il Leonardo da Vinci tedesco per la portata
delle sue conoscenze, inventa e costruisce in esemplare unico un
"orologio calcolatore": una macchina basata sui "bastoni" di Nepero
che esegue le quattro operazioni e la radice quadrata. Il disegno
della macchina e la descrizione del suo funzionamento sono contenuti
in una lettera in latino che il 20 settembre Schickart invia a
Keplero, mentre sembra che l'esemplare destinato ad accompagnare la
missiva sia andato distrutto in un incendio nel laboratorio
dell'artigiano che lo stava costruendo. Si sono perse invece le
tracce del primo esemplare costruito da Schickart. Una descrizione
ancora più dettagliata è contenuta in una seconda lettera a Keplero
datata 25 febbraio 1624. Schickart, insieme alla famiglia, morirà in
una delle epidemie che colpiscono l'Europa nel Seicento.
Negli anni '80, il barone tedesco Bruno von Freytag Loringhoff,
docente di filosofa all'Università di Tubinga ed esperto delle
tecniche di orologeria del diciassettesimo secolo, riuscirà a
ricostruire e a far funzionare correttamente la calcolatrice di
Schickart basandosi sui disegni contenuti nella lettera a Keplero.
1624
Il primo regolo calcolatore in grado di eseguire moltiplicazioni e
divisioni viene proposto dall'inglese Edmund Gunter (1581-1626) con
la costruzione di una scala logaritmica riportata sopra un regolo di
una sessantina di centimetri. Il dispositivo permette di eseguire
operazioni aritmetiche servendosi di un compasso. Wingate proporrà
nel 1628 di estendere la scala logaritmica di Gunter su un secondo
regolo da far scorrere sul primo in modo da poter fare a meno del
compasso.
Un particolare regolo è quello di Genaille dove, con bastoncini a
scorrimento, simili per il principio a quelli di Nepero, è possibile
eseguire moltiplicazioni di numeri a quattro cifre.
1626
Il matematico inglese William [p. 25] Oughtred (1575-1660),
basandosi sugli studi di Nepero sui logaritmi e sul prototipo di
Edmund Gunter [vedi 1624], inventa un modello elementare di regolo
calcolatore lineare. Facendo scorrere uno sull'altro due righelli sui
quali sono tracciati i logaritmi, si possono eseguire i calcoli
meccanicamente. In seguito modificato e migliorato con l'intervento
di altri matematici come l'inglese Wingate (sempre nel 1626) e Seth
Partidge (nel 1657), ma soprattutto grazie all'adozione di un terzo
righello e del "cursore", il regolo si avvia a rappresentare il
calcolatore tascabile di intere generazioni di ingegneri, architetti,
matematici e fisici fino all'avvento - tre secoli e mezzo dopo delle calcolatrici elettroniche tascabili.
Oltre ai modelli tascabili, il regolo sarà costruito anche in
dimensioni maggiori, fino a un metro di lunghezza, da utilizzare sui
tavoli da lavoro e con maggiori approssimazioni di calcolo.
L'approssimazione al valore esatto è infatti per il regolo un fattore
che dipende dalle dimensioni delle scale graduate e dall'abilità
dell'utilizzatore di leggere negli spazi bianchi tra una tacca e
l'altra delle scale stesse. Per gli ingegneri, le approssimazioni
consentite dal regolo sono più che sufficienti per il calcolo dei
dati di progetto o di verifica. Nei regoli più perfezionati, l'asta
scorrevole si può sfilare e ribaltare per utilizzare le scale
trigonometriche incise sulla faccia inferiore per il calcolo di seni,
tangenti e cotangenti. Dal regolo per i calcoli generici nasceranno
in seguito modelli specializzati per particolari settori
(elettrotecnica, chimica, ecc') e regoli circolari particolarmente
diffusi per calcolare i parametri di volo nell'aviazione generale.
8:
E' un filosofo
il costruttore
della prima calcolatrice
1642
A soli 19 anni, il francese Blaise Pascal (1623-1662), futuro
filosofo e matematico, precursore del calcolo infinitesimale, inventa
e realizza una macchina per agevolare il lavoro di suo padre étienne,
esattore delle imposte a Rouen. La macchina, che nel 1645 chiamerà
"pascalina", costituisce il primo modello di calcolatrice meccanica
con riporto automatico fino ad otto cifre. La "pascalina" funziona
con un sistema a ruote sulla cui circonferenza sono incisi i numeri
da uno a nove e poi zero; le ruote sono otto e rappresentano le
unità, decine, centinaia, fino alle decine di milioni. Quando la
prima ruota (quella delle unità) completa un giro, fa scattare di una
tacca quella contigua delle decine e così via. Per impostare un
numero, si fanno girare le ruote, come se fossero un disco
telefonico, muovendole con una bacchetta (quella di Pascal era
d'avorio). I risultati (fino a 99.999.999) compaiono in otto piccole
finestrelle quadrate sulla stessa piastra metallica che reca le ruote
per l'impostazione dei numeri. "Mi rendo conto - scrive Pascal- che
la macchina potrebbe essere meno complessa se decidessi di porre le
finestrelle con il risultato sul lato posteriore, [p. 26] ma questo
sarebbe molto scomodo, mentre è molto più piacevole leggere i numeri
sulla parte superiore". Nel 1642, Pascal si preoccupa quindi anche di
realizzare una macchina di uso gradevole, diventando in questo modo
un precursore dell'ergonomia.
I meccanismi interni della "pascalina" non differiscono molto dagli
ingranaggi dei contachilometri montati sulle automobili della nostra
epoca e la "pascalina" ha le dimensioni delle future tastiere per
computer. La macchina rende automatica l'operazione del riporto, uno
dei maggiori ostacoli alla rapidità del calcolo mentale.
Inizialmente la "pascalina" fa solo addizioni e sottrazioni.
Successivamente, Pascal modificherà la sua invenzione in modo da
consentirle l'effettuazione anche di moltiplicazioni e divisioni. La
versione definitiva della macchina sarà realizzata da Pas-cal nel
1649 (anno in cui otterrà dal re Luigi XIV il diritto esclusivo di
produrla e di venderla), ma alla "pascalina" mancherà il successo
commerciale anche perché troppo costosa dal momento che gli unici
artigiani capaci di costruirla sono gli orologiai. Nel tentativo di
rendere la sua macchina più appetibile al mercato per le sue qualità
di facilità d'uso, robustezza e resistenza all'usura, Pascal
elaborerà una cinquantina di versioni del prototipo, senza tuttavia
raggiungere il successo sperato. Una dettagliata descrizione della
macchina, della quale sopravviveranno nove esemplari, compare
nell'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert alla voce "Algebra".
Matematico precoce, Pascal aveva già suscitato l'invidia di Cartesio
con il suo saggio Essai pour le coniques scritto a poco più di 16
anni.8:
1650
Il matematico gesuita Kaspar Schott, nella sua opera Organum
Mathematicum propone di sostituire i "bastoncini" di Nepero [vedi
1614] con cilindri paralleli rotanti, divisi in dieci zone numerate
da zero a nove riproducenti le colonne della tavola pitagorica con
l'aggiunta di una colonna di zeri. Un perfezionamento della tecnica
dei cilindri rotanti sarà realizzato da Rous con il suo cosiddetto
"abaco portatile" concepito essenzialmente come sussidio didattico.
1654
Un regolo calcolatore logaritmico, prossimo alla sua versione
moderna, è realizzato da Robert Bissaker. Consiste in un righello
mobile graduato che scorre tra due sponde di una base fissa.
1659
Il toscano Tito Livio Burattini costruisce una macchina
addizionatrice (denominata "ciclografo") ad imitazione di quella
realizzata da Pascal [vedi 1642] che ebbe modo di conoscere nei suoi
numerosi viaggi all'estero. La calcolatrice, che Burattini dona al
duca Ferdinando II di Toscana, è conservata nel Museo di Storia della
Scienza di Firenze.
1665
Lo scienziato inglese Isaac Newton (1642-1727), durante un
soggiorno a Woolsthorpe a causa della pestilenza che infuria in
Inghilterra, [p. 27] sviluppa i metodi matematici del calcolo
differenziale. Il metodo (che sarà pubblicato vent'anni più tardi nel
libro dei Principia) gli consentirà di formulare la teoria della
gravitazione universale. Analoghe scoperte saranno fatte meno di
dieci anni dopo anche da Leibniz [vedi 1671) che inventerà i simboli
matematici ancora oggi in uso.
1666
Una macchina moltiplicatrice è costruita in Inghilterra da sir
Samuel Morland, maestro di meccanica alla corte di Carlo II. La
macchina, contenuta in una cassetta rettangolare di legno, è composta
da una lastra di ottone dorato con 55 cerchi d'argento numerati e 17
cerchi in ottone anch'essi numerati. Un esemplare, appartenuto a
Cosimo III dei Medici, è conservato al Museo di Storia della Scienza
di Firenze.
1671
Il filosofo e scienziato tedesco Gottfried Wilhelm von Leibniz
(1646-1716) inventa una calcolatrice a ruote dentate che esegue, tra
l'altro, la moltiplicazione di un numero a diverse cifre per uno ad
una sola cifra. Rispetto alla calcolatrice di Pascal che poteva
soltanto addizionare e sottrarre, quella di Leibniz può anche
moltiplicare ricorrendo a più addizioni, dividere ricorrendo a più
sottrazioni, ed estrarre le radici quadrate. Leibniz è solito
sottolineare come sia "indegno dell'eccellenza dell'uomo sprecare ore
a fare calcoli". La calcolatrice di Leibniz è basata sullo stesso
principio del riporto meccanico automatico ideato da Pascal e cioè
del calcolo "passo a passo"; essa ripete cioè una serie di operazioni
come se fossero tutte addizioni o sottrazioni. Anche alcune
calcolatrici meccaniche del '900 funzioneranno con lo stesso
principio. Quella di Leibniz è la prima calcolatrice con
"traspositore", un dispositivo che permette di memorizzare una cifra
per consentirne la moltiplicazione o divisione con addizioni o
sottrazioni successive. Un contagiri, sull'asse della manovella di
esecuzione, registra il numero di addizioni o sottrazioni effettuate.
Dopo Leibniz, la prima calcolatrice meccanica ad adottare un
dispositivo contagiri sarà quella di Charles-Xavier Thomas di Colmar
[vedi 1820].
L'idea della calcolatrice di Leibniz è sostanzialmente valida, ma
il filosofo non avrà la soddisfazione di vederla realizzata: nessuna
delle due macchine che farà costruire nel 1694 e nel 1706 riuscirà ad
eseguire correttamente una sola operazione a causa della scarsa
precisione dei meccanismi. Dei due esemplari ne sopravviverà al tempo
soltanto uno che sarà conservato nella biblioteca pubblica di
Hannover.
A Leibniz viene riconosciuto anche il merito di aver riportato in
auge i numeri "binari" (in un suo saggio stampato negli atti del 1703
dell'Accademia francese delle Scienze) e di aver intuito la possibile
applicazione delle macchine per il calcolo. I simboli "1" e "0" per
Leibniz rappresentano addirittura Dio e il vuoto. Prima di Leibniz,
un sistema binario era stato ideato da Giovanni [p. 28] Caramuel, un
matematico cistercense di origine spagnola che nel 1670, mentre era
vescovo di Campagna (un comune in provincia di Salerno), aveva
pubblicato l'opera Mathesis Princeps nella quale si trova la prima
tabella di numerazione binaria.
Il concetto della numerazione binaria, alla base del funzionamento
dei computer, sarà ripreso un secolo dopo Leibniz [vedi 1847]
dall'irlandese George Boole [vedi 1847], fondatore della teoria su
cui si basa l'architettura dei computer. Altro merito di Leibniz è
quello di aver proposto la risoluzione dei problemi matematici
scomponendoli in tanti piccoli sottoproblemi in modo che siano più
velocemente affrontati dalle macchine.
1678
L'orologiaio francese di corte Grillet de Roven progetta e realizza
una calcolatrice tascabile basata su una combinazione tra le ruote di
Pas-cal e i "bastoncini" di Nepero.
1687
Opprandino Musina, un orologiaio di Mondovì, realizza una macchina
addizionatrice.
1709
L'ingegnere e matematico veneziano marchese Giovanni Poleni
(1685-1761), docente di "Astronomia e meteore" all'Università di
Padova, realizza un prototipo funzionante di una macchina
calcolatrice in grado di eseguire le quattro operazioni su numeri al
massimo di tre cifre. La descrizione della calcolatrice è riportata
nel suo saggio Miscellanea del 1709 in cui confluiscono i risultati
delle sue ricerche giovanili. Nel secondo capitolo dell'opera si
legge che la "macchina aritmetica" ha una grande ruota a tre settori
su ciascuno dei quali ci sono nove denti che muovono rotelle
totalizzatrici. Per la divisione, la macchina richiede un
procedimento complicato e non completamente sicuro. Mentre le
calcolatrici di Pascal e Leibniz erano azionate con una manovella,
quella di Poleni dispone di un contrappeso. Poleni distruggerà la sua
macchina quando verrà a sapere che un austriaco ne aveva costruito un
esemplare migliorato.
Nel 1959, per i 250 anni dalla pubblicazione del saggio
Miscellanea, una ricostruzione della macchina di Poleni sarà
realizzata negli stabilimenti Ibm di Milano con la supervisione di
Franco Soresini. La macchina è esposta al Museo della Scienza di
Milano.
1p29 1714
Il meccanico inglese Henry Mill ottiene un brevetto per un
dispositivo che, secondo la descrizione ("in grado di scrivere
artificialmente le lettere l'una accanto all'altra, senza che sia
possibile distinguere il risultato da quello di una stampa"), sembra
essere una macchina per scrivere.
1725
Nasce l'idea della programmazione automatica continua dei telai
tessili: una combinazione di fori praticati secondo un determinato
codice su una striscia di carta è letta da una serie di aghi-sonda a
molla e tradotta nei corrispondenti comandi per gestire il "balletto"
dei fili per la tessitura di una stoffa di un determinato disegno. Ne
è inventore l'industriale francese Basile Bouchon; il sistema
utilizza un rotolo di carta con le perforazioni che passa attraverso
una batteria di aghi a molla ed ha però bisogno di un assistente per
tradurre le "letture" degli aghi in comandi. Quando un ago entra in
un dato foro, il filo corrispondente dell'ordito viene bloccato sino
a nuovo ordine.
Tre anni dopo, il meccanico francese M' Falcon perfezionerà il
sistema semiautomatico a banda perforata per tessitura ideato da
Bouchon, adottando una serie di schede perforate indipendenti in
cartoncino.
1729
L'inglese Stephen Grey (1696-1736) scopre che i materiali si
dividono tra conduttori e non conduttori di elettricità.
1733
Il francese Charles-Fran‡ois de Cisternay du Fay (1698-1739) scopre
che esistono elettricità di segno opposto: la "vetrosa" nel vetro,
nel cristallo di rocca, nelle pietre preziose, nel pelo animale; e la
"resinosa" nell'ambra, nella gommalacca, nella seta, nella carta e in
molte altre sostanze.
1742
Il benedettino scozzese Andrew Gordon (1712-1751) realizza il primo
motore elettrico con un mulinello elettrostatico in grado di ruotare
a 680 giri al minuto.
1745
L'industriale francese Jacques de Vaucanson (1707-1782), meccanico
e studioso di anatomia, elimina la necessità di un operatore per il
funzionamento dei telai da tessitura programmati a schede perforate,
piazzando il dispositivo direttamente sui telai. Il meccanismo ad
aghi-sonda trasmette i comandi interpretati sulle schede al gancio
corrispondente che provvede a sollevare i fili. La complessità della
nuova macchina ne ostacolerà, tuttavia, la diffusione commerciale.
Nel 1741 de Vaucanson aveva realizzato il primo automa meccanico:
un suonatore di flauto che emette suoni soffiando con le labbra nello
strumento e muovendo le dita sui fori. L'anno successivo era stata la
volta di una papera meccanica in rame dorato che inghiottiva cibo e
lo "digeriva" con un meccanismo di triturazione, beveva, nuotava e
faceva "quack quack". La storia degli automi inizia sin
dall'antichità con quelli attribuiti a Erone di Alessandria. Sembra
che gli arabi fossero particolarmente valenti nel settore: nell'809
il sultano Harun al-Rashid offrì una pendola animata a Carlomagno.
1747
Il fisico e patriota americano Benjamin Franklin (1706-1790), noto
per l'invenzione del parafulmine, getta le basi della moderna teoria
dell'elettricità - dimostrando che essa può esistere in due stati,
positivo e negativo - condizione essenziale per la nascita, in
seguito, dei computer digitali.
1755
Il matematico svizzero Leonhard Euler (Eulero) (1707-1783)
perfeziona il calcolo differenziale con il trattato Institutiones
calculi differentialis e inventa l'omonima formula sui numeri
complessi.
1757
Il matematico piemontese Giuseppe Luigi Lagrange (1736-1813), [p. 30]
introduce il calcolo infinitesimale nel trattato Essai d'une nouvelle
méthode pour déterminer les maxima et les minima des intégrales
definies. Lagrange sosterrà a Parigi, a spada tratta, la causa del
sistema metrico decimale.
1774
Il fisico francese George Louis Lessage costruisce il primo
telegrafo elettrostatico. Ventiquattro pendolini in sughero,
corrispondenti alle lettere dell'alfabeto, sono mossi da una corrente
indotta dalla stazione trasmittente. Il sistema era già stato
descritto, dal punto di vista teorico, da un anonimo autore sulla
rivista britannica "Scots' Magazine".
1775
Due calcolatrici realizzate dallo statista e scienziato inglese
Lord Charles Mahon, conte di Stanhope, (1753-1816) eseguono
moltiplicazioni e divisioni. Pur non presentando sostanziali
innovazioni rispetto alla macchina di Leibniz, sono tecnicamente
molto precise e danno buone garanzie di funzionamento. Come le
precedenti calcolatrici, anche queste resteranno però un'invenzione
circoscritta alla cerchia degli studiosi: la tecnologia del tempo non
è in grado di produrre in serie parti di grande precisione.
1780
Luigi Galvani (1737-1798), professore di anatomia all'Università di
Bologna, scopre accidentalmente la corrente elettrica con il suo
famoso esperimento sulla rana, ma le sue conclusioni
sull'interpretazione del fenomeno (cioè l'esistenza dell'elettricità
animale) saranno confutate da Alessandro Volta. Ripetendo
l'esperimento, il fisico si accorgerà che l'arco bimetallico
utilizzato da Galvani non è che una rudimentale pila la cui
elettricità provoca la contrazione del muscolo della rana; di tale
esperienza si servirà per costruire la sua pila [vedi 1796].
1794
Il fisico e sacerdote francese Claude Chappe (1763-1805) realizza
un "telegrafo ottico" costituito da tre aste, di cui una lunga circa
quattro metri chiamata "regolatore", e due più piccole dette
"indicatori" o "ali" che si articolano alle estremità del regolatore.
Il sistema è posto alla sommità di torri distanti circa 15
chilometri. I segnali, rappresentati dalle 92 diverse posizioni che,
manovrando funi, pedali e pulegge, possono assumere i bracci (tutte
le lettere dell'alfabeto, i numeri da zero a nove e un certo numero
di messaggi convenzionali, ma le combinazioni possibili sono 196),
sono letti da un osservatore con binocolo posto sulla torre
successiva e da questo ritrasmessi.
La prima linea telegrafica, costituita da 15 stazioni su circa 190
chilometri da Parigi a Lilla, entra in funzione il 15 agosto. Il
primo messaggio (l'annuncio della riconquista della città di Condé da
parte delle truppe rivoluzionarie), trasmesso il primo settembre,
arriva a Parigi entro un'ora dalla battaglia e impressiona
l'Assemblea legislativa. Il tempo totale per l'invio del messaggio è
di due minuti e mezzo. Chappe e i suoi tre fratelli, Ignace,
Pierre-Fran‡ois e Abraham, ottengono la concessione del servizio
telegrafico e installeranno in pochi anni le linee Parigi-Strasburgo,
Parigi-Brest e Parigi-Lione poi prolungate [p. 31] fino a Torino (nel
1805), Milano, Mantova e Venezia. La rete telegrafica ottica francese
raggiungerà il culmine nel 1852, con 556 stazioni su 4.800 chilometri
di linee che collegheranno Parigi con 29 tra le maggiori città.
Un analogo sistema sarà realizzato a partire dal 1795 dallo svedese
Abraham Edelcrantz (1754-1821) (nato con il nome di Abraham Niclas
Clewberg nella città di Abo, oggi in Finlandia). Il telegrafo è
costituito da una schiera di dieci palette in cima a due pali che
possono essere ruotate in posizione verticale o orizzontale tirando
dei cavi per un totale di 1.024 segnali. Nel 1809 la rete svedese
avrà una cinquantina di stazioni su una distanza di circa 200
chilometri. Nel 1840 ogni Paese europeo disporrà di linee
telegrafiche ottiche e alcune linee saranno realizzate anche negli
Stati Uniti.
Due le maggiori limitazioni del telegrafo ottico: funziona solo di
giorno e costa eccessivamente caro per l'alto numero di personale
occorrente. La linea Mosca-Varsavia, inaugurata nel 1838, avrà
bisogno di 1.320 operatori per far funzionare le 220 stazioni della
linea.
1796
Alessandro Volta (1745-1827), professore di fisica all'Università
di Pavia, costruisce una pila elettrica ad azione chimica che
presenterà il 20 marzo 1800 a Londra in una memorabile seduta della
Royal Society. La pila di Volta non è efficacemente utilizzabile
perché esaurisce la sua carica in breve tempo. La prima pila
efficiente e di piccole dimensioni (al carbone-zinco-cloruro di
ammonio) sarà realizzata solo nel 1867 dall'ingegnere francese
Georges Leclanché.
1798
Il tedesco Alois Senefelder (1771-1834), nato a Praga, inventa la
litografia, un procedimento di stampa ad altissima fedeltà che sarà
adottato alla fine degli anni '50 per stampare su una piastrina di
silicio sottilissimi tratti conduttori che collegano i diversi
elementi di un "microchip".
1801
Il francese Joseph-Marie Jacquard (1752-1834) presenta
all'Esposizione universale di Parigi un sistema a schede perforate in
grado di automatizzare totalmente le lavorazioni dei telai nello
stabilimento di tessitura di seta del padre. La scheda perforata di
cartone, che è frapposta tra un blocco di legno dal quale escono aghi
montati su molle a spirale, consente l'uscita dei soli aghi in
corrispondenza dei fori e blocca gli altri. La scheda impone in tal
modo, del tutto automaticamente, il movimento degli aghi per
realizzare un determinato disegno del tessuto. Nel '700 i tessuti
avevano raggiunto un elevato grado di elaborazione dei disegni e,
accanto al tessitore, era necessaria la presenza di un "tiralicci"
per sollevare i fili dell'ordito e far passare quelli della trama.
Già Joseph Mason nel 1687 e più tardi William Cheape nel 1779 avevano
cercato di realizzare dispositivi per sostituire il tiralicci, ma non
erano riusciti ad automatizzare l'operazione. Tentativi sullo stesso
tema erano stati fatti dal francese B' Buchon, nel 1725, che aveva
compreso l'importanza di automatizzare tale operazione e aveva ideato
un sistema di aghi e uncini con rulli perforati che selezionavano
solo i licci da azionare, riuscendo ad ottenere automaticamente
l'ordito del tessuto. Il francese M' Falcon, nel 1728, aveva già
sperimentato un sistema analogo per automatizzare alcune fasi della
tessitura. L'idea fu in seguito ripresa anche da Jacques de Vaucanson
[vedi 1745]. Solo Jacquard riuscirà però ad automatizzare
completamente le lavorazioni al telaio e a industrializzare
l'invenzione.
[p. 32] Nonostante la feroce opposizione dei tessitori, che per
poco non costerà la vita all'inventore, i telai Jacquard saranno
adottati anche per la tessitura del cotone e avranno un immediato
successo soprattutto in Francia (11 mila telai in otto anni) e in
Gran Bretagna. Con le schede perforate i telai possono eseguire
tessiture complicatissime; un esempio è il ritratto di Jacquard
tessuto in seta (che sarà successivamente acquistato da Babbage)
impiegando centinaia di cartoni forati programmati con circa 20 mila
comandi.
La scheda perforata come quella di Jacquard servirà ai costruttori
dei primi elaboratori elettromeccanici come Babbage [vedi 1823] e
Hollerith [vedi 1889] per immettere i dati e gli algoritmi di calcolo
nelle loro macchine e leggere i risultati delle elaborazioni. Sulle
schede perforate si baseranno, infatti, i primordi dell'elaborazione
automatica dei dati.
1804
Lo spagnolo Francisco Salva mette a punto un telegrafo che utilizza
una pila di Volta e invia messaggi fino a un chilometro di distanza.
La trasmissione avviene con un filo per ogni lettera dell'alfabeto.
L'apparecchiatura ricevente è costituita da una vasca d'acqua acidula
dove i capi dei fili generano bollicine all'arrivo della corrente.
Il 26 agosto 1809, il fisiologo tedesco Thomas von Sommering
presenterà, all'Accademia di Monaco di Baviera, un analogo "telegrafo
galvanico" alimentato anch'esso da una pila di Volta in argento e
zinco, e costituito da 24 fili abbinati ad altrettante lettere che,
da una tavola di trasmissione, arrivano fino ad una vasca piena
d'acqua dove sviluppano delle bollicine quando arriva una corrente
nel filo abbinato ad una lettera. Il sistema prevede anche un sistema
di avviso che, producendo bollicine, aziona un cucchiaio che fa
cadere una pallina di piombo in una suoneria.
1820
Per la prima volta viene prodotta in serie una calcolatrice; il
dispositivo è ideato da Charles-Xavier Thomas, direttore di una
compagnia di assicurazioni di Colmar, in Alsazia. Il suo
"Aritmometro" è il primo vero esempio di calcolatrice meccanica e
diventerà un classico nel suo genere. Sfruttando il principio del
pignone dentato ideato da Leibniz, la calcolatrice di Thomas esegue
moltiplicazioni e divisioni con una successione di addizioni e
sottrazioni. Come in quella di Leibniz, un contagiri sull'asse della
manovella di esecuzione registra il numero di addizioni (o
sottrazioni) successive effettuate per ottenere la moltiplicazione (o
divisione) di due numeri. La macchina avrà un buon successo
commerciale in Europa a partire dal 1849 per opera del costruttore
Payen di Parigi. In 30 anni ne saranno realizzati 1.500 esemplari e
la produzione si protrarrà fin quasi al 1930. Per la sua invenzione,
Thomas sarà considerato come uno dei maggiori pionieri del calcolo
automatico e riceverà le più alte onorificenze da numerose nazioni.
Dalle versioni migliorate dell'Aritmometro, sviluppate nel 1875 da
Franck Stephen Baldwin, prenderà il via l'industria americana delle
macchine da calcolo.
1820
Il chimico e fisico danese Hans Christian Oersted (1777-1851)
scopre che un ago magnetico viene deviato da una corrente elettrica
in un conduttore. Il nome dello scopritore dell'elettromagnetismo
sarà dato, nel 1934, all'unità di misura dell'intensità del campo
magnetico.
1820
Il fisico francese Dominique-Fran‡ois-Jean Arago (1786-1853)
realizza un'elettrocalamita, perfezionata nel 1831 dall'americano
Joseph Henry (1797-1878), dalla [p. 33] quale nascerà il relè. Il
dispositivo contiene tutti gli elementi per la realizzazione del
telegrafo ed Henry ne installerà uno all'Università di Princeton,
dove insegna, senza preoccuparsi di brevettarlo convinto com'è che la
conoscenza debba appartenere al mondo intero. Nello stesso periodo,
Henry dà lezioni private a quel Samuel Morse che brevetterà il
telegrafo ma che, soprattutto, metterà a punto il relativo alfabeto.
Il relè sarà il componente essenziale dei primi computer
elettromeccanici. Il nome di Henry sarà scelto come unità di misura
dell'induttanza.
8:
Un "visionario" inventa
il computer programmabile
1823
Il matematico inglese Charles Babbage (1792-1871), docente
all'Università di Cambridge e cofondatore della Analytical Society
(1812) di Londra, con l'aiuto finanziario del governo e la
considerevole fortuna ereditata dal padre banchiere, inizia la
progettazione di una calcolatrice meccanica ("Difference Engine").
Secondo le prospettive, la macchina deve poter tabulare cifre fino a
otto decimali. Nel 1833, Babbage abbandonerà il progetto senza
completarlo per dedicarsi alla realizzazione, a partire dall'anno
successivo, di una seconda macchina ("Analytical Engine"), di gran
lunga più complessa e che precorre i principi dei calcolatori
numerici universali del XX secolo.
Secondo i piani di Babbage, l'"Analytical Engine" dispone di 5.000
ruote dentate, adotta le schede perforate di Jacquard per
l'immissione dei dati e deve in teoria effettuare 60 addizioni in un
minuto. La macchina deve poter immagazzinare soluzioni parziali e
metterle da parte per operazioni successive e, infine, stampare i
risultati. L'"Analytical Engine" è progettata con una memoria
composta da 200 accumulatori di dati, ciascuno con 25 piccole ruote
dentate, un dispositivo aritmetico per le quattro operazioni, un
meccanismo di comando del programma di calcolo formato da due serie
di schede perforate. L'introduzione dei dati è prevista posizionando
a mano le ruote degli accumulatori o leggendo le schede perforate. I
risultati sono forniti con la perforazione di schede, con la stampa
diretta o registrando la posizione degli accumulatori. La macchina
analitica presenta quindi uno schema generale identico a quello che
sarà adottato per gli elaboratori elettronici, a tal punto che quando
gli scritti su Babbage saranno riscoperti, molti brevetti della Ibm
saranno invalidati.
La macchina analitica è talmente perfezionata e complessa da
presentare però un grave inconveniente: nessun meccanico dell'epoca
riesce a costruirne un esemplare funzionante, nonostante Babbage
collabori con un vero genio della meccanica, Joseph Clement, col
quale peraltro litiga continuamente. L'enorme struttura (25 mila
parti e un peso di quasi due tonnellate) pone anche problemi per il
suo azionamento. L'idea di Babbage di utilizzare una macchina a
vapore si rivela inutilizzabile e l'elettricità non è ancora
abbastanza sviluppata per poter costituire una soluzione. [p. 34] Nel
1842 il Governo britannico cambierà opinione sul lavoro di Babbage e
deciderà di abbandonare il finanziamento dell'iniziativa. L'inventore
deciderà quindi di proseguire da solo e trascorrerà il resto della
sua vita nel tentativo di costruire la macchina secondo progetti che,
col passare del tempo, diventeranno sempre più grandiosi. L'impresa
costerà a Babbage due decenni di lavoro e tutto il suo patrimonio
personale, oltre alle 6.000 sterline raccolte tra i suoi amici (tra
cui Thomas Carlyle, Charles Darwin, Simon de Laplace e Charles
Dickens) e alle 1.500 della Royal Astronomical Society cui il
matematico aveva promesso una macchina per calcolare automaticamente
le tavole dei logaritmi.
Nel suo lavoro Babbage è sempre sostenuto e incoraggiato da una
donna di straordinaria intelligenza, Ada Augusta Byron, contessa di
Lovelace (1815-1852), figlia del poeta George Byron, che compilerà i
primi programmi per il funzionamento dell'unica rudimentale macchina
che Babbage sarebbe riuscito a costruire. In onore della nobildonna
inglese, considerata come la prima programmatrice di soft-ware, uno
dei più avanzati linguaggi operativi, creato appositamente per i
sistemi informatici della difesa statunitense, sarà chiamato "Ada".
Nell'opera della nobildonna inglese già si prefiguravano
l'applicazione di sottoprogrammi e la programmazione automatica.
Nel 1842, Luigi Federico Menabrea (1809-1896), uomo politico
piemontese e docente di scienza delle costruzioni, pubblicherà a
Ginevra un resoconto dettagliato sulla macchina di Babbage,
contribuendo in modo decisivo alla diffusione delle idee del
matematico inglese che aveva invitato a Torino nel 1840. All'epoca
della pubblicazione nella Bibliothèque Universelle di Ginevra delle
Notations sur la machine analytique de M' Charles Babbage, Luigi
Federico Menabrea è capitano del Genio sardo, in seguito sarà
deputato e Presidente del Consiglio (dal 1867 al 1869). Quella di
Menabrea è la prima descrizione dell'opera di Babbage; il matematico
inglese odiava scrivere e non prendeva che pochi appunti sulle sue
invenzioni. L'anno successivo, il saggio di Menabrea sarà tradotto in
inglese da Ada di Lovelace col titolo Sketch of the analytical engine
invented by Charles Babbage by Luigi Federico Menabrea e farà il giro
del mondo. E' in questo volumetto che Ada di Lovelace (nelle "note
del traduttore", lunghe il triplo dell'originale) va oltre le idee di
Babbage, approfondendo soprattutto il concetto di programmazione e
affermando che "la macchina analitica, pur operando sui numeri, potrà
agire anche su ogni altra cosa che non abbia forma numerica. Potrà
creare musica, ad esempio, e... tessere schemi algebrici, proprio
come il telaio Jacquard tesse figure di fiori e di foglie". La
gentildonna intuisce l'idea di "loop" e di sottoprogramma, ovvero la
sequenza ripetitiva di passi. Memore del contributo di Menabrea e di
altri riconoscimenti della corte sabauda e della comunità scientifica
italiana, quando, nel 1864, Babbage scriverà la propria autobiografia
(Passages from the life of a philosopher) la dedicherà al re d'Italia
Vittorio Emanuele II.
Nel 1833, in una lettera al fondatore della British Association for
the [p. 35] Advancement of Science, Sir David Brewster (1781-1868),
Babbage propugnerà anche la realizzazione di quella che un secolo più
tardi verrà chiamata "banca dati".
Nel 1879, dopo la morte di Babbage, suo figlio minore Henry Provost
Babbage riuscirà ad assemblare sei sezioni della macchina analitica
con la quale riuscirà, nel 1888, a calcolare una tavola dei primi 32
multipli del numero "pi greco", con 29 cifre significative, prima che
questa si guasti irreparabilmente. Il 4 ottobre 1995, una delle sei
sezioni della "Difference Engine", conservata da un ramo della
famiglia Babbage trasferitosi in Nuova Zelanda, sarà venduta all'asta
a Londra dalla Christie's e acquistata dal Power House Museum di
Sydney per 172 mila sterline, oltre il triplo del massimo della
stima, fissata fra le 30 e le 50 mila sterline.
Negli anni precedenti la prima guerra mondiale, l'ingegnere
spagnolo Leonardo Torres y Quevedo (1852-1936) ipotizzò che sarebbe
stato possibile costruire la macchina differenziale di Babbage
ricorrendo all'elettromeccanica e, in Francia, ne costruì anche
alcune parti; non riuscì però a trovare i finanziamenti per
realizzare una macchina completa. La "macchina differenziale numero
2" progettata da Babbage sarà invece finalmente costruita a partire
dal 1989 grazie a 290 mila sterline elargite dalla Ibm e installata
in una sala del Museo della Scienza e della tecnica di Londra, a
South Kensington, accanto ad alcuni pezzi della macchina originale e
schede perforate con 55 fori. La macchina riuscirà a compiere il suo
primo calcolo (le prime cento potenze di 7) il 29 novembre 1991, un
mese prima del bicentenario della nascita di Babbage.
Un'apparecchiatura scientifica inventata da Babbage, e perfettamente
funzionante, sarà comunque utilizzata nei decenni seguenti:
l'oftalmoscopio con il quale gli oculisti esaminano l'interno
dell'occhio.
Nel 1977, a Palo Alto, in California, sarà creato il "Charles
Babbage Institute" per la promozione della storia dell'informatica e
la conservazione di documenti che riguardano lo sviluppo del computer
nel tempo. L'istituto sarà fondato dall'ingegnere informatico Erwin
Tomash, che provvederà anche alla dotazione finanziaria iniziale. Nel
1980 l'Istituto sarà trasferito presso l'Università del Minnesota, a
Minneapolis.8:
1824
Tito Gonella, professore di matematica all'Accademia di Belle arti
di Firenze, realizza un "planimetro ortogonale" per il gabinetto di
meccanica di Leopoldo II di Toscana. Lo strumento consente di
calcolare un'area percorrendone il contorno con una punta mobile. Un
analogo e più maneggevole "planimetro polare" sarà ideato dal tedesco
Amsler nel 1858. Nel 1850 Gonella realizzerà due addizionatrici a
tastiera (uno dei primissimi esemplari di calcolatrice che passa
dall'azionamento con una manovella a quello con una tastiera) di cui
pubblicherà una descrizione nel 1859 presso la tipografia
Calasanziana di Firenze. Uno dei due esemplari è al Museo della
storia della scienza di Firenze.
1826
Il fisico francese Joseph-Nicéphore Niepce (1765-1833) ottiene la
prima fotografia impressionando una lastra di stagno, sulla quale ha
depositato una soluzione di bitume di Giudea, con un'esposizione di
otto ore all'interno di una camera oscura. Il bitume non
"impressionato" dalla luce è stato poi sciolto con essenza di lavanda
che ha lasciato intatte le parti esposte. L'immagine della prima foto
di Niepce raffigura il giardino della sua abitazione.
1829
L'educatore francese Louis Braille (1809-1852), cieco dall'età di
tre anni, mette a punto un sistema di scrittura con un codice di
punti in rilievo che possono essere "letti" dai non vedenti
seguendoli con i polpastrelli delle dita. Intorno al 1960, il sistema
Braille supererà le difficoltà di scrittura e diffusione grazie alle
stampanti veloci che permetteranno [p. 36] l'utilizzazione del
computer anche ai non vedenti.
1832
Il barone Pawel Shiling mette a punto un telegrafo con soli sei
fili [vedi 1774 e 1832]. La corrente fa spostare alcuni aghi sospesi
su avvolgimenti elettrici e le differenti combinazioni indicano le
diverse lettere dell'alfabeto.
1837
Karl Steinheil mette a punto il primo telegrafo magnetico, un
apparecchio che si basa sulla deviazione di un ago magnetico
sottoposto a correnti alternate. E' il primo telegrafo in grado di
stampare i messaggi attraverso beccucci inchiostrati.
1837
L'americano Samuel Finley Breese Morse (1791-1872), artista e
professore di pittura all'università di New York, brevetta un
telegrafo e un alfabeto per la trasmissione dei messaggi con un solo
filo, nel quale lettere, cifre e segni di interpunzione sono
rappresentati da combinazioni di punti e linee. La prima linea
telegrafica (64 chilometri) sarà inaugurata da Morse il 24 maggio
1844 fra Washington e Baltimora grazie a un finanziamento di 30 mila
dollari del Congresso Usa. Precedentemente, i sistemi affidabili per
la trasmissione di messaggi erano basati essenzialmente sul
"telegrafo ottico" di Chappe [vedi 1794]. Il telegrafo di Morse
otterrà un successo mondiale nonostante il suo inventore, come Ralph
Stein, fosse un "mediocre pittore, cattivo fotografo, meccanico quasi
incompetente, ma, soprattutto, completamente digiuno di elettricità".
Nel 1852, a soli otto anni dall'entrata in funzione della prima linea
telegrafica, la lunghezza della rete supererà i 66 mila chilometri.
Il telegrafo Morse sarà definitivamente eliminato dal sistema postale
Usa solo il 10 agosto 1993.
Morse fu anche un precursore dei cavi sottomarini; nel 1842 ne fece
posare uno ben isolato nel porto di New York e dimostrò che era
possibile far circolare i segnali elettrici sott'acqua.
Essendo composto da due soli impulsi, uno breve e uno lungo, per
rappresentare tutte le lettere, l'alfabeto Morse si rivelerà poi come
il primo vero modello di "linguaggio binario".
Nello stesso anno 1837 gli inglesi William Cooke (1806-1879) e
Charles Wheatstone (1802-1875) mettono a punto un telegrafo elettrico
nel quale le lettere dell'alfabeto sono indicate dagli aghi di uno o
più galvanometri. Il sistema richiede un collegamento con cinque
fili. Wheatstone e Cooke realizzeranno inoltre nel 1840 un telegrafo
a quadrante funzionante con un solo filo per trasmettere e ricevere
le singole lettere dell'alfabeto. Sarà con [p. 37] questo tipo di
impianto che dopo il 1850 sarà installata a Londra la prima linea
telegrafica pubblica. Oltre che un geniale inventore, Wheatstone era
anche costruttore di strumenti musicali e professore di "filosofia
sperimentale".
Curioso il fatto che l'idea del telegrafo elettrico sia nata ancor
prima dell'elettricità: nel 1617, Flaminio Strada immaginò un sistema
di comunicazione (che all'epoca non aveva alcuna possibilità di
funzionare) basato su due calamite che si influenzano a distanza,
detto "quadrante mistico".
1839
Dopo gli esperimenti di Talbot [vedi 1826], il fisico e pittore
francese Louis-Jacques-Mandé Daguerre (1789-1851) perfeziona il
processo fotografico, esponendo in piena luce diurna con una camera
oscura per circa 67 minuti una lastra di rame trattata con ioduro
d'argento. Con le pellicole commerciali del XX secolo, il tempo di
esposizione a parità di apertura dell'obiettivo e d'illuminazione si
ridurrà a 1/500 di secondo. Appena due anni dopo, il matematico
inglese Henry Fox Talbot (1800-1877) mette a punto un processo
fotografico negativo-positivo che riduce il tempo di esposizione a
pochi minuti e consente di ottenere da un solo negativo un numero
illimitato di copie.
1841
Il francese Roth realizza una calcolatrice a nove cifre che va dai
centesimi fino ai milioni. Di forma circolare, la macchina deve
essere azionata con una manovella centrale e con uno stilo per
l'impostazione delle cifre sulle ruote numerate esterne.
1842
Ispirandosi alla calcolatrice di Charles Babbage [vedi 1823],
l'editore e tipografo svedese Pehr Georg Scheutz (1785-1873) e suo
figlio Edward (1821-1881) riescono in sei anni di lavoro a costruire
un modello su scala ridotta della "Difference Engine". Solo dopo
averne dimostrato l'impiego pratico all'Accademia Reale delle scienze
svedese, i due inventori realizzeranno nel 1853 una macchina più
grande. Presentata all'Esposizione Internazionale di Londra, la
macchina ha le dimensioni di un piccolo pianoforte, esegue calcoli
sia in forma decimale che sessagesimale e ne stampa il risultato su
un rullo di pesante cartone (flano) adatto alla fusione dei caratteri
in piombo.
Un esemplare della calcolatrice sarà acquistato per 5 mila dollari
dall'osservatorio astronomico Dudley di Albany, nello stato di New
York, per calcolare, tra l'altro, le tavole delle effemeridi
necessarie alla navigazione oceanica. La macchina calcola le righe di
una tavola al ritmo di una ogni 30 secondi. Venduta in seguito
all'industriale Dorr Felt [vedi 1884], la macchina di Scheutz si
trova oggi a Washington al Museo della scienza della Smithsonian
Institution. Una seconda macchina sarà costruita nel 1855 in Gran
Bretagna per essere utilizzata in una statistica demografica.
Realizzata ad un costo di 1.200 sterline, la macchina sarà utilizzata
per calcolare 600 tipi di tabelle e sarà poi donata al Museo delle
scienze di South Kensington.
1847
L'inglese George Boole (1815-1864), [p. 38] con la sua opera
Mathemat-ical Analysis of Logic, considerata di importanza capitale
nello sviluppo del pensiero matematico, amplia i concetti enunciati
da Leibniz [vedi 1671] e getta le basi del sistema logico "binario"
che un secolo dopo sarà utilizzato nei computer elettronici digitali.
A Boole si deve lo sviluppo della logica simbolica, ovvero degli
operatori "zero-uno" con i quali funzioneranno in seguito gli
elaboratori elettronici.
Il sistema digitale consentirà una enorme semplificazione negli
elaboratori. Per memorizzare un bit occorrono solo due valvole (o
transistor, o quant'altro). Poiché occorrono invece 4 bit per
rappresentare una cifra decimale, sono necessarie 8 valvole per una
cifra e 80 valvole perché la memoria di un computer rappresenti un
numero di dieci cifre. Questo spiega l'enorme costo, complessità,
consumo e scarsa affidabilità degli elaboratori di prima generazione
come l'Eniac.
Nato da una famiglia di piccoli commercianti di Lincoln, Boole è un
matematico autodidatta dal momento che i suoi studi si fermano alla
licenza elementare. Questo non gli impedisce di dedicarsi allo studio
delle scienze, non senza prima aver appreso per proprio conto il
greco e il latino, convinto che una loro perfetta conoscenza fosse
indispensabile per raggiungere una elevata posizione sociale. Grazie
a questi studi, Boole è nominato insegnante elementare ed è da questo
momento che inizia ad ampliare le sue cognizioni matematiche. Nel
successivo libro Investigation of the laws of thought (1854), Boole
dimostrerà che l'algebra elementare fornisce un facile algoritmo per
i ragionamenti sillogistici, un passo concettuale gigantesco che
Bertrand Russel definirà "la vera nascita della matematica pura".
Boole morirà ignaro delle conseguenze che la sua opera avrà nei
secoli successivi. L'Università di Dublino, riconoscendo appena in
tempo il suo genio, gli conferirà la laurea ad honorem in matematica
poco prima della sua morte.
1849
Durante un soggiorno all'Avana per lavoro, l'attrezzista teatrale
fiorentino Antonio Meucci (1808-1889) afferma di aver parlato, dal
laboratorio sotterraneo di casa, con la moglie Ester immobilizzata a
letto al terzo piano, per mezzo di un telefono "ad impulsi elettrici"
di sua invenzione. Inizia così, per mancanza di esperimenti in
pubblico, il dramma dell'inventore italiano sempre alle prese con la
povertà. Soltanto nel 1871 inoltrerà una richiesta preliminare di
brevetto con 20 dollari avuti in prestito, mentre sbarca il lunario a
Staten Island fabbricando e vendendo candele. Nel 1873, con 10
dollari avuti in prestito da amici, rinnova il brevetto per un altro
anno, ma l'anno seguente sarà costretto a farlo decadere. In seguito
intraprenderà una causa contro Alexander Graham Bell che, dopo una
prima sentenza sfavorevole, nel 1887 sarà definitivamente
riconosciuto inventore del telefono dalla Corte Suprema.
1850
La prima calcolatrice con una tastiera di uso pratico viene
realizzata dallo statunitense D'D' Parmalee. La lettura dei totali
viene fatta leggendo direttamente un albero verticale calibrato che
spunta al centro della macchina. Premendo i tasti, l'albero si sposta
in proporzione alle unità del tasto utilizzato. L'idea sarà applicata
l'anno seguente anche dal tedesco V' Schild in una macchina che sarà
presentata all'Esposizione di Londra e, in seguito, da numerosi altri
costruttori.
1851
Il 31 dicembre entra in funzione il primo cavo sottomarino per
comunicazioni telegrafiche; realizzato dalla Siemens, collega Francia
e Gran Bretagna. Un precedente cavo isolato con guttaperca e posato
sul fondo della Manica nel 1859 dalla nave Goliath, non era mai
riuscito a funzionare.
L'anno seguente sarà posato il primo cavo tra Inghilterra e
Irlanda, nel 1853 quello tra Inghilterra e Belgio (Dover-Ostenda, 122
Km). Nel 1855 la Sicilia sarà collegata alla penisola con un cavo che
sarà raddoppiato nel 1858. Per il primo cavo transatlantico occorrerà
aspettare altri otto anni [vedi 1866].
[p. 39] 1855
L'avvocato novarese Giuseppe Ravizza (1811-1885) brevetta il
"cembalo scrivano", un apparecchio con 32 tasti in due linee
sovrapposte che comandano altrettanti martelletti disposti a
semicerchio e recanti caratteri tipografici. L'inchiostrazione
avviene con un nastro che scorre; il carrello con il rullo portacarta
è mobile e la fine della riga è segnalata da un campanello e
dall'apparire in una finestrella della scritta "la linea è finita". E'
l'apparecchio che più si avvicina a quella che sarà la macchina da
scrivere e che, rispetto a tutti gli altri modelli, ha il vantaggio
di poter vedere la linea scritta senza dover ribaltare indietro il
rullo portacarta.
1855
L'americano di origine inglese David Edward Hughes (1831-1900),
insegnante di musica, brevetta la prima macchina in grado di stampare
i messaggi trasmessi su linee telegrafiche. Il successo è immediato,
prima negli Stati Uniti e, dal 1863, al rientro di Hughes in patria,
anche in Europa. Il telegrafo Hughes, che resterà in servizio fino
alla fine degli anni '40, permette di trasmettere 45 parole al
minuto, contro le 25 del telegrafo Morse. Solo nel 1897, Frederick G'
Creed (1871-1957), un operatore telegrafico americano, realizzerà una
apparecchiatura in grado di trasferire automaticamente i segnali
Morse in lettere e viceversa. E' in pratica la prima telescrivente.
Una volta tornato a Londra, Hughes si dedicherà a ricerche sul suono
e inventerà un trasduttore così efficace e sensibile (riusciva a
captare il rumore di una mosca) da immaginarlo come un "microscopio
del suono" e chiamarlo "microfono". Il microfono di Hughes si basa su
un bastoncino di carbone; successivamente, il dispositivo sarà
migliorato dal pastore inglese Humming (nel 1878) e dall'ingegnere
francese Louis Berthon (nel 1879) che impiegheranno polvere di
carbone, un sistema utilizzato per quasi un secolo.
1859
Il matematico francese Amédée Mannheim (1831-1406), della école
Polytechnique di Parigi, introduce il cursore nel regolo calcolatore
che, perfezionato dai tedeschi Furle e Schweth nel 1899-1901,
diventerà uno strumento utilissimo nei calcoli dei progetti. In
Italia perfezionamenti nell'uso del regolo calcolatore erano stati
realizzati nel 1850 da Quintino Sella (1827-1884), ingegnere oltre
che statista e finanziere, che pubblicherà anche un trattato
sull'argomento.
1860
Il 22 gennaio, Gioacchino Rossini trasmette da Parigi a Lione una
pagina di un suo spartito. Il mezzo di trasmissione è il
"pantelegrafo" messo a punto da Giovanni Caselli (1815-1891), un
abate piemontese emigrato in Francia. L'apparecchiatura, in pratica
un antenato del fax, trasmette messaggi, lettere autografe,
documenti. Grazie al pantelegrafo, nel 1865 l'amministrazione dei
telegrafi di Napoleone III realizza il primo servizio commerciale
regolare di trasmissione in fac-simile del mondo, al prezzo di alcuni
centesimi di franco per centimetro quadrato. Il servizio entrerà in
funzione nel 1865 tra Parigi e Amiens (140 chilometri) e, alcuni anni
dopo, tra Parigi e Marsiglia (mille chilometri); resterà in servizio
fino al 1871 e trasmetterà in totale oltre 5 mila messaggi. Un
pantelegrafo sarà acquistato anche dalla Russia per ordine dello Zar
e l'apparecchiatura richiamerà anche l'interesse della Cina.
Il pantelegrafo, costruito dalle Officine Froment di Parigi,
dispone di una piastra di rame sulla quale il messaggio o il disegno
da trasmettere viene scritto con inchiostro. [p. 40] Una punta
metallica su un pendolo e collegata a un telegrafo Morse esplora la
lastra aprendo il circuito nei punti in cui trova l'inchiostro
isolante. L'immagine viene così sottoposta a scansione e trasmessa ad
un sistema analogo che la ricompone con sottili tracce brune su un
foglio di carta trattato chimicamente per renderlo sensibile al
passaggio della corrente. La punta oscillante riesce a raggiungere
una risoluzione di tre linee al millimetro. Difficoltà tecniche,
lentezza ed alto costo della trasmissione faranno infine considerare
il pantelegrafo un mezzo poco pratico e scarsamente competitivo.
A Caselli si devono anche altre invenzioni tra cui un siluro
comandato elettricamente che torna al punto di lancio in caso non
raggiunga il bersaglio, il "cinemografo" per misurare la velocità
delle locomotive, e un pilota automatico per le navi.
Prima di Caselli, ma anche contemporaneamente a lui, altri
tentativi sono fatti con apparecchiature ancora meno pratiche, come
quelle dell'inglese Frederick Collier Bakewell e dell'italiano
Gaetano Bonelli che tentò di commercializzare in Inghilterra il suo
"tipo-telegrafo". Lo scozzese Alexander Bain (1818-1903) aveva
brevettato nel 1843 un telegrafo in grado di inviare immagini
scomponendole e ricomponendole con i punti e le linee dell'alfabeto
Morse. Notevoli progressi verso la telefotografia e il fax saranno
compiuti dal tedesco Arthur Korn (1870-1945) e dal francese édouard
Belin con il suo "belinografo" messo a punto nel 1912.
1861
Il 26 ottobre, il professore tedesco di fisica e di musica Johan
Philip Reis - il primo a dare il nome di "telefono" al sistema per
parlarsi a distanza - effettua una dimostrazione pubblica non
eccessivamente positiva per i troppi rumori di fondo che accompagnano
i suoni e le parole, collegando con un filo di un chilometro la
Società di Fisica di Francoforte all'ospedale cittadino. La sua
rivendicazione all'ufficio brevetti tedesco sarà respinta in quanto
il telefono non risulta "parlante".
1866
Il 27 luglio entra in funzione il primo cavo telegrafico
sottomarino transatlantico. Copre la distanza di 3.700 chilometri fra
Valentia, in Irlanda e Heart's Content, Isola di Terranova. L'impresa
dell'ex commerciante di carta Cyrus Field (1819-1892) riesce dopo i
due falliti tentativi del 1855 e del 1958. Il cavo, posato con la
Great East-ern, la più grande nave dell'epoca, è formato da un
conduttore composto da sette fili di rame rivestiti di guttaperca,
una gomma simile al caucciù che resiste all'acqua dolce e salata. Il
conduttore è avvolto da una guaina di canapa catramata e protetto da
un'armatura di fili di ferro avvolti anch'essi di canapa. Il cavo ha
un diametro di 28 millimetri e pesa 982 chilogrammi al chilometro.
1868
Sviluppando l'invenzione di Giuseppe Ravizza [vedi 1855]
l'americano Christopher Latham Sholes (1819-1890) brevetta la [p. 41]
prima macchina da scrivere veramente funzionale. L'apparecchio ha il
rullo per il foglio, il nastro inchiostratore e una tastiera
cosiddetta "Qwerty" (dai primi sei tasti della fila superiore) che
resterà inalterata anche nei computer. Nella tastiera le lettere sono
raggruppate in modo che ai lati si trovino quelle più frequenti in
modo da poter essere battute alternativamente con le dita delle due
mani. Sholes vende il brevetto per 120 mila dollari alla Remington
Fire Arms che darà inizio dal 1883 alla produzione di massa della
macchina, la prima veramente di uso pratico con una tastiera che
riporta tutti i caratteri e i segni della scrittura. Il primo
scrittore a utilizzarla sarà Mark Twain. In seguito Twain, che aveva
l'hobby della meccanica, finirà sul lastrico nel tentativo di
costruire una macchina da scrivere con impaginatore automatico.
L'impaginatrice è esposta nella casa-museo di Mark Twain a Hartford,
nel Connecticut.
Le prime macchine da scrivere sono tutte a scrittura "cieca" perché
le leve dei caratteri battono sulla carta dal basso verso l'alto,
essendo disposte in corona come i petali di un fiore. La macchina da
scrivere nella sua forma definitiva, con la battitura frontale sul
foglio di carta, sarà inventata dalla Underwood, che la realizzerà
nel 1896.
1869
Thomas Alva Edison (1847-1931), all'epoca semplice telegrafista,
mette a punto una telescrivente per ricevere le quotazioni di borsa.
Intenzionato a venderla ad una azienda di Wall Street per 5.000
dollari, non ne avrà il coraggio, ma se ne sentirà offrire 40 mila
dal presidente della Western Union. Con questa somma a disposizione
Edison inizierà la sua carriera di inventore e ricercatore [vedi
1877]. La telescrivente da lui messa a punto verrà impiegata per
decenni.
1874
L'insegnante ginnasiale tedesco Karl Ferdinand Braun (1850-1918)
scopre l'effetto semiconduttore, lo stesso che un secolo più tardi
sarà alla base del funzionamento dei transis-tor e poi dei circuiti
integrati, componenti che daranno il via alla seconda rivoluzione
industriale. Dopo anni di esperimenti sui contatti tra metalli e
cristalli, Braun scopre che tali contatti (realizzati con minerali
come galena, pirolusite e tetraedrite) hanno la particolare proprietà
di far passare la corrente in una direzione, ma di impedirne il
passaggio nella direzione opposta. In seguito, diventato professore
di fisica teorica a Marburg, sarà uno dei precursori dei sistemi per
radiocomunicazioni e, basandosi sulla scoperta dei raggi catodici
effettuata nel 1849 dal chimico-fisico tedesco Wilhelm Hittorf
(1824-1914), realizzerà il tubo a raggi catodici poi utilizzato come
schermo per radar, televisori e monitor dei computer.
1876
James Thomson (fratello del futuro Lord Kelvin, William Thomson),
presenta il progetto di una macchina calcolatrice analogica,
denominata "differential analyzer", in grado di risolvere equazioni
differenziali a coefficienti variabili. Difficoltà tecnologiche
dell'epoca ne impediscono però la realizzazione. Basandosi sugli
studi del fratello, Kelvin realizzerà una macchina dedicata al
calcolo delle maree, che altro non è che una calcolatrice analogica
il cui risultato numerico si ottiene misurando una grandezza fisica.
Questi principi teorici saranno ripresi nella macchina calcolatrice
di Vannevar Bush [vedi 1925].
1876
Il 14 febbraio, Alexander Graham Bell (1847-1922) deposita a Boston
un brevetto per un telefono affidabile di uso pratico che è dotato di
trasmettitore e ricevitore. Microfono e auricolare si basano sul
principio del "telefono armonico": più lamine metalliche vibrano
secondo un insieme di frequenze diverse presenti nella voce umana
grazie ad un elettromagnete alimentato a batterie. Con un cavo ad un
solo conduttore, gli utenti possono ascoltare e parlare
simultaneamente.
Nato in Scozia, a Edimburgo, ed emigrato prima in Canada e poi
negli Stati Uniti, Bell è docente di fisiologia vocale all'Università
di Boston. Il primo esperimento di telefonia lo aveva realizzato con
successo nel suo laboratorio il 10 marzo, trasmettendo al suo
assistente la frase che diverrà celebre: "Signor Watson, la prego di
venire nel mio ufficio", che sarà considerata come l'atto di nascita
della telefonia.
[p. 42] La prima spettacolare dimostrazione pubblica avviene nello
stesso anno alla grande Esposizione di Filadelfia. Alla presentazione
molti affermano che lo strumento è "troppo tecnico e che pochissime
persone avrebbero imparato ad usarlo", mentre il presidente degli
Stati Uniti, Rutherford Hayes, sottolinea che "come invenzione è
straordinaria, ma a che cosa potrà mai servire?". Lo stesso anno,
Bell ne offrirà i diritti, per 100 mila dollari, alla Western Union
Telegraph, che però si dichiarerà non interessata. Bell si troverà
inoltre per anni a destreggiarsi in tribunale contro più di 500
inventori (tra cui l'italiano Meucci) e simulatori che pretenderanno
di essere arrivati prima di lui.
Nei primi apparecchi telefonici Bell, auricolare e microfono erano
un solo componente con cui alternativamente si parlava e si
ascoltava; solo in seguito i due componenti saranno separati. In
seguito, Bell tenterà di realizzare un sistema di trasmissione
telefonica senza fili, attraverso un raggio di luce modulato dalle
vibrazioni prodotte dalla voce. L'idea, che precorre i sistemi di
trasmissione con luce modulata trasportata da fibre ottiche e da luce
infrarossa per alcune apparecchiature militari, resterà però solo
sulla carta.
1877
Il poliedrico inventore americano Thomas Alva Edison mette a punto
la prima lampada ad incandescenza a filamento di carbone che funziona
con una tensione di 11 Volt e una corrente di 10 Ampere. L'anno
successivo la perfeziona con l'adozione di un filamento di cotone
carbonizzato e la sua durata passa da 10 minuti a 40 ore con
un'alimentazione di 110 Volt e un Ampere.
Quando Edison lancia la sua lampadina, la Pennsylvania Railroad è
costretta ad organizzare treni speciali per portare i curiosi a Menlo
Park, mentre alla Borsa di New York c'è il panico sulle azioni delle
società del gas. Poco interesse, invece, in Gran Bretagna dove una
commissione parlamentare istituita per esaminare l'invenzione
conclude affermando che "le idee di Edison sono giusto buone per i
nostri amici d'oltre Atlantico... ma nessuno che abbia qualche
cognizione scientifica e un po' di buon senso può prenderle in
considerazione".
Per evitare l'annerimento del bulbo di vetro e prolungare la durata
del filamento della lampada, Edison prova nel 1884 ad inserirvi un
secondo filamento metallico collegato al polo positivo della stessa
batteria di alimentazione, scoprendo accidentalmente una inspiegabile
corrente unidirezionale dal catodo (negativo) all'anodo (positivo).
Questa scoperta dell'"effetto Edison" - brevettata dall'autore e
apparentemente priva al momento di utilità pratica - sarà
fondamentale per la nascita della valvola termoionica nel 1904 ad
opera di Ambrose Fleming.
1877
Nasce la registrazione sonora. Il fonografo è un'altra delle
invenzioni di Thomas Alva Edison. L'apparecchio consiste in un imbuto
per raccogliere i suoni in fondo al quale un diaframma di metallo
vibra e mette in movimento uno stilo. Questa puntina traccia un solco
più o meno profondo su un foglio di stagno avvolto su un cilindro
messo in moto da una manovella e fatto avanzare orizzontalmente da
una madrevite. Analogo il procedimento di riproduzione: la puntina
ripercorre alla [p. 43] stessa velocità il solco inciso sul cilindro
e restituisce il suono. Edison presenta la sua invenzione alla
prestigiosa rivista "Scientific American" che ne riporta una
dettagliata descrizione sul numero del 22 dicembre 1878, concludendo
però che "per quanto il fonografo appaia, a buon diritto,
meraviglioso, esso tuttavia non fu potuto ancora applicare a nessun
uso veramente utile e pratico. Fino ad oggi questo apparecchio va
annoverato nel numero di quelle curiose invenzioni che presentano un
interesse essenzialmente scientifico".
1877
Tra Parigi e Bordeaux entra in funzione un telegrafo stampante
messo a punto dall'ingegnere francese émile Baudot (1845-1903). Il
telegrafo Baudot utilizza un particolare alfabeto binario che traduce
ogni lettera in cinque impulsi. Il "Sistema di telegrafia rapida" di
Baudot consente di trasmettere 60 parole al minuto e permetterà
l'invio contemporaneo di messaggi multipli sullo stesso filo
telegrafico. Il nome dell'ingegnere francese sarà dato al codice
utilizzato nelle trasmissioni telex e telegrafiche e ad una unità di
misura della velocità di modulazione (il "baud").
1878
L'ingegnere svedese W'T' Odner progetta una macchina basata su
ruote dentate e un traspositore semplificato per il riporto delle
cifre. Nel 1892, Odner venderà il brevetto alla Grimme Natalis di
Braunschweig, che produrrà la calcolatrice con il nome di
"Brunsviga". In 25 anni se ne costruiranno 30 mila, a parte le
numerose imitazioni tra cui, fra le più note, la Dactyle e la
Triumphator.
1878
A New Haven, nel Connecticut, entra in funzione il primo centralino
telefonico del mondo aperto a tempo pieno. La rete iniziale è di
appena 21 utenze, ma lo sviluppo sarà rapidissimo. A gestire il primo
centralino di New Haven verrà scelta una ragazza, certa Emma Nutt,
preferita ai ragazzi, ritenuti inadatti ad un'occupazione così
snervante. Il centralino manuale è composto da un pannello con tanti
fori quanti sono gli utenti. Ad ogni foro è associata una lampadina
che si accende quando l'utente alza il microtelefono. La
centralinista infila allora nel foro la spina di un cosiddetto
"bicordo", ossia uno dei cordoni che ha davanti e chiede all'utente
con chi vuol parlare. La centralinista inserisce quindi l'altro capo
del "bicordo" nel foro dell'utente richiesto, invia il segnale che
aziona la suoneria e quando l'utente risponde si esclude dalla linea.
La prima centrale automatica senza operatori sarà inaugurata il 3
novembre 1892 a La Porte, nell'Indiana; l'anno successivo sarà la
volta di Fort Sheridan, in Illinois. Il meccanismo elettromeccanico
per la selezione di cento linee viene messo a punto nel 1888 da Almon
Brown Strowger, un impresario di pompe funebri insoddisfatto del
servizio delle operatrici che sospettava anche di collusioni con i
suoi concorrenti. Strowger e Joseph Harris fonderanno nel 1891 la
"Strowger automatic telephone exchange" che diventerà in seguito
Autelco (Automatic Electric Co'). Un sistema elettromeccanico simile
a quello di Strowger, ma con dieci linee, era già stato realizzato in
Italia da Giovan Battista Marzi (1860-1927) che lo aveva installato
nella Biblioteca Vaticana dove rimase in funzione dal 1886 al 1889. I
sistemi elettromeccanici di commutazione saranno superati solo dopo
l'avvento dei circuiti integrati: il primo dispositivo (con una
capacità di 50 mila commutazioni l'ora) sarà sperimentato nel 1952
dalla Bell, ed entrerà in funzione per la prima volta nel 1960 in una
centrale dell'Illinois.
La rete telefonica, per la sua estensione e capillarità, diverrà un
secolo più tardi il mezzo ideale per consentire ai computer di
colloquiare e di scambiarsi i dati con estrema facilità, grazie
all'invenzione del "modem", un modulatore/demodulatore in grado di
trasformare i segnali elettronici digitali dei computer in segnali
audio analogici compatibili con il mezzo telefonico e viceversa.
Anche il relè, un componente sviluppatosi essenzialmente per la
commutazione telefonica, sarà essenziale per la realizzazione dei
primi computer elettromeccanici.
1879
Il fisico e chimico inglese sir William Crookes (1832-1919) scopre
il principio che porterà allo sviluppo del tubo catodico e quindi
degli schermi di Tv, radar e computer. Osservando la scarica
elettrica in un'ampolla di vetro in cui è stato creato il vuoto tra
il catodo parabolico [p. 44] e l'anodo di platino posti all'interno,
scopre che il platino diventa incandescente e che il bagliore aumenta
man mano che si riduce la pressione nell'ampolla, fino a scomparire
di colpo quando la pressione viene ridotta a un millesimo del valore
atmosferico. I contemporanei parleranno di "quarto stato della
materia". Nel 1908, Crookes sarà ammesso all'Accademia dei Lincei.
Una prima descrizione dell'effetto catodico era stata fatta nel 1856
dal soffiatore di vetro tedesco Heimich Heinrich Geissler che aveva
prodotto dei tubi nei quali si manifestava l'effetto che, nel 1876,
sarà designato con il suo nome.
1879
L'americano James J' Ritty inventa il registratore di cassa,
ispirandosi al contagiri dei motori. Nel 1884, sarà costituita per la
sua produzione la National Cash Register Co' (Ncr), che ben presto
diventerà una delle maggiori industrie americane di macchine da
calcolo [vedi 1991].
1881
Il primo aprile, con l'approvazione di un "capitolato per le
concessioni del servizio telefonico all'interno delle grandi città e
loro sobborghi", nasce in Italia il servizio telefonico pubblico.
Alla fine dell'anno gli abbonati saranno 900, alla fine dell'anno
successivo 1.900. Inizialmente la diffusione sarà ostacolata sia
dall'arretratezza del Paese che dalle troppe società concessionarie
(ben 72 nel 1887). Nel 1903 in Italia vi sarà un telefono ogni 2.250
abitanti, contro uno ogni 314 in Gran Bretagna e uno ogni 690 in
Francia. Confronto ancora peggiore per le linee interurbane: 1.324
chilometri (di cui solo 225 statali) contro i 200 mila della
Germania. Solo nel 1923, con la nascita dell'Azienda di stato per i
servizi telefonici (Asst) inizierà un processo di concentrazione
delle concessionarie in cinque società (per altrettante zone
geografiche) che rimarranno attive fino alla creazione della Sip nel
1964.
1881
Apre a Godalming, in Gran Bretagna, la prima centrale per la
produzione e la fornitura al pubblico di energia elettrica. Gli
impianti, costruiti dalla Siemens, sfruttano il corso del fiume Wey.
Primo cliente sarà il municipio della cittadina che si assicurerà,
con un canone annuale di 195 sterline, la corrente per la rete di
illuminazione pubblica, fino ad allora a gas. Le prime grandi città
ad avere l'energia elettrica saranno Londra e New York, entrambe nel
1882, con centrali a corrente continua progettate entrambe da Edison.
1881
Il fisico-matematico irlandese George Johnstone Stoney (1826-1911),
che aveva introdotto nel 1874 il concetto di "atomo di elettricità"
per spiegare più agevolmente le leggi di Faraday sull'elettrolisi,
attribuisce alla più piccola quantità di elettricità il nome di
"elettrone"; un termine, questo, preso a prestito dagli antichi greci
che se ne servivano per indicare l'ambra.
1884
La "Macaroni Box" - così chiamata perché allestita in una scatola
di legno per gli spaghetti - prototipo di una calcolatrice a tastiera
per applicazioni contabili, viene realizzata dall'industriale
statunitense Dorr Eugene Felt. Lo spunto viene preso
dall'osservazione del movimento alternato di una piallatrice. Nel
prototipo (che si trova alla Smithsonian Institution di Washington),
i tasti sono costituiti da spiedini da macellaio di lunghezza
diversa, le guide dei tasti da chiodi a U e le molle da elastici. E'
la prima calcolatrice - dopo quella di Tito Gonella [vedi 1824] - ad
essere azionata con tasti anziché con una manovella. Dopo tre anni di
perfezionamenti, nel 1887 la macchina sarà commercializzata nella
versione di serie in metallo col nome di "Comptometer". Nel 1905, la
Marina degli Stati Uniti se ne servirà per la progettazione delle
navi.
1884
Paul Nipkow (1860-1940), uno studente tedesco di origine russa,
brevetta [p. 45] un "visore elettrico" che permette di scomporre le
immagini in linee. Il dispositivo è basato su un disco con dei fori
che ruota davanti ad un oggetto e analizza in dettaglio tutti i punti
dell'immagine, linea dopo linea. Il dispositivo, battezzato "disco di
Nipkow", sarà alla base dei primi apparati di televisione
elettromeccanica, come quello sperimentato nel 1928 dalla Philips per
realizzare un sistema televisivo con una definizione di sole 48
linee.
1887
A poco più di 17 anni, il francese Léon-Auguste Bollée (1870-1913)
inventa l'"Aritmografo", la prima calcolatrice che esegue
direttamente le moltiplicazioni senza ricorrere ad una serie di
addizioni successive. Il "tableau moltiplicateur-diviseur" darà lo
spunto a tutta una serie di calcolatrici tascabili (aritmografi) in
cui le cifre si impostano con uno stilo introdotto in una fessura in
corrispondenza del numero. Se il dente dell'intaglio è bianco, si
percorre la fessura dall'alto in basso, se è rosso verso l'alto,
spingendo l'estremità verso la parte ricurva a sinistra a forma di
incastro. Dell'Aritmografo saranno costruiti solo tre esemplari.
Tra le altre invenzioni del giovane Bollée, il registratore di
cassa, il distributore automatico di biglietti ferroviari e
un'automobile a tre ruote alimentata a petrolio. Léon-Auguste è
figlio di Amédée Bollée, costruttore di una automobile a vapore, la
"Mancelle", con la quale nel 1873 aveva compiuto il tragitto da Le
Mans a Parigi. L'inventore sarà noto per avere in seguito organizzato
la prima corsa automobilistica a Le Mans.
8:
La meccanografia getta
il seme dell'informatica
1889
Per tentare di ridurre le lungaggini dell'elaborazione dei dati del
censimento del 1890 negli Stati Uniti - i risultati del precedente
censimento generale del 1880 erano stati pubblicati solo nel 1887 l'assistente di statistica Herman Hollerith (1860-1929) della
Columbia University, brevetta l'8 gennaio una macchina elettrica in
grado di "leggere" schede di cartoncino, perforate secondo un
determinato codice ideato dallo stesso inventore in maniera da
riportarvi le informazioni. Particolare curioso: come formato per le
schede viene scelto quello del biglietto da un dollaro (quello
dell'epoca misura 187 millimetri per 83) per raccogliere i quali sono
già disponibili sul mercato cassettine di legno utilizzate dalle
banche. Il codice adottato dalle schede perforate è spesso denominato
"codice Hollerith". Quello messo a punto dall'ingegnere di origine
austriaca è il primo elaboratore meccanografico perfettamente
funzionante. Fondamentale nella macchina di Hollerith è l'influenza
esercitata dall'incompleta esperienza di Babbage.
L'apparato a schede è in grado di eseguire, sia pure nella misura
consentita dalle capacità limitate offerte dai dispositivi meccanici,
le tre operazioni classiche dell'elaborazione dell'informazione:
"input", o introduzione dei dati; trattamento dell'informazione, o
elaborazione dei dati; "output", o uscita dei dati elaborati. I fori
praticati su una o più delle 240 zone delle schede rappresentano i
dati anagrafici del censimento: sesso, età, professione, ecc'. Per
sommare e analizzare le informazioni, si sovrappone ad ogni scheda un
apparecchio con una batteria di aghi retrattili che vengono fermati
dal cartoncino della scheda, tranne dove c'è un foro. Ogni ago che
attraversa la scheda finisce in una vaschetta piena di mercurio,
chiudendo così un circuito elettrico. La corrente che passa nel filo
va ad azionare un relè che fa avanzare di uno scatto l'indice di uno
dei contatori. Ogni sera i contatori sono riportati a zero dopo aver
registrato la contabilità del giorno. I 40 contatori di ogni macchina
sono in grado di registrare contemporaneamente le diverse risposte
fornite da una dei 13 milioni di schede di nuclei familiari (per un
totale di 62.622.250 persone) raccolte nel censimento. I risultati
del censimento saranno pronti in soli due anni e mezzo, pur essendo
la popolazione aumentata da 50 a 63 milioni rispetto alla precedente
indagine. Il successo sarà tale che le macchine di Hollerith saranno
impiegate nei censimenti di Austria, Canada e Norvegia e nel primo
censimento russo del 1896. Nel frattempo le schede subiranno dei
cambiamenti: nel 1892 l'agente di assicurazioni John Gore inventerà
la prima selezionatrice che impiega schede con l'angolo superiore
sinistro smussato per evitare che qualcuna si disponga a rovescio.
Le prime macchine Hollerith giungeranno in Italia nel 1914
acquistate dalla Pirelli e dall'Ina; altre macchine saranno
installate negli anni '30 alle Ferrovie dello Stato, all'Ufficio
centrale di statistica, Inps, Fiat, Montecatini e varie compagnie di
assicurazioni fino a raggiungere circa 60 impianti nel 1940, 80 nel
1948 e 139 nel 1950.
Dalla società che Hollerith fonderà nel 1896 per lo sfruttamento
della sua invenzione - la Tabulating Machine Company - nascerà nel
1911 la Computing Tabulating Recording Company e, nel 1924, la più
grande azienda del mondo nel campo dell'informatica, la International
Business Machine, meglio nota a tutti come Ibm.8:
1891
Il 15 maggio viene fondata la Philips. L'attività di quello che
diverrà in pochi decenni uno dei maggiori produttori mondiali di
apparecchiature elettroniche di consumo inizia con una piccola
fabbrica di lampadine in Olanda, a Eindhoven. Prime tappe
fondamentali per la società saranno il 1917 con la realizzazione
della prima valvola, il 1927 con il primo apparecchio radio a
valvole, e il 1928 con l'inizio delle sperimentazioni per la prima
televisione in bianco e nero, un apparecchio basato sul disco rotante
di Nipkow e che trasmette immagini in movimento con una definizione
sullo schermo pari a 48 linee. L'immagine diventerà molto più
dettagliata passando a 405 linee nel 1936 e a 567 nel 1948.
Nel settembre 1950 un trasmettitore Philips diffonderà da Eindhoven
un programma televisivo con una tecnologia ancora più avanzata
aumentando il numero delle linee a 625. La tecnologia a colori
comincerà ad essere sperimentata dal 1956. Nel 1964 la Philips
manderà in onda le prime trasmissioni televisive a colori in Europa e
per tre anni Eindhoven sarà l'unica città europea a disporre di un
programma televisivo a colori. Nel 1932 la Philips raggiungerà il
traguardo del milione di radioricevitori venduti e l'anno seguente
quello della maggiore produzione di equipaggiamenti radio in Europa.
Il maggiore contributo all'informatica sarà dato dalla Philips con
l'invenzione della registrazione ottica digitale; prima con i Cd
audio e poi con i Cd-Rom [vedi 1983] e i Cd-I.
1892
Lo svizzero Otto Steiger inventa la "Millionaire", una calcolatrice
meccanica a manovella che incontrerà [p. 46] notevole successo nel
mondo imprenditoriale per il suo agevole funzionamento. Tra il 1894 e
il 1935 ne saranno venduti 4.600 esemplari.
1894
Il fisico olandese Heike Kamerlingh Onnes (1853-1926) organizza il
primo laboratorio criogenico all'Università di Leyda, dove, nel 1911,
insieme al collaboratore Gerd Holst, scoprirà il fenomeno della
superconduttività secondo cui a temperature prossime allo zero
assoluto (-273,16 gradi) il valore della resistenza di alcuni metalli
si riduce bruscamente a zero. Lo zero assoluto, postulato nel 1848
dal fisico e matematico inglese Lord William Thomson Kelvin, è
tecnicamente irraggiungibile. In particolare, Onnes osserverà che la
resistenza di un filamento di mercurio si annulla a -268,96 gradi.
Per la scoperta, a Onnes sarà assegnato nel 1913 il Nobel per la
fisica. Passeranno però oltre quarant'anni prima che gli scienziati
riescano a dare una spiegazione esauriente del fenomeno fisico [vedi
1957].
1895
L'italiano Guglielmo Marconi (1874-1937) inventò la telegrafia
senza fili che il 2 giugno 1896 brevetterà in Inghilterra dopo aver
effettuato diverse convincenti dimostrazioni in pubblico.
1895
Il fisico tedesco Julius Elster inventa la cellula fotoelettrica.
Si tratta di un dispositivo che sfrutta la fotoelettricità che si
produce nell'incidenza di un fascio di luce su un determinato
metallo. Il primo "sensore" della storia troverà infinite
applicazioni pratiche e scientifiche.
1897
Il fisico inglese Sir Joseph John Thomson (1856-1940),
dell'Università di Cambridge, pubblica il saggio On Cathode Rays in
cui chiarisce la natura dell'elettricità con la scoperta
dell'"elettrone" e il rapporto tra la sua massa e la sua carica.
Successivamente dimostrerà che i raggi catodici sono particelle a
carica negativa. Nel 1906 gli verrà assegnato il premio Nobel per la
Fisica per gli studi sulla conduzione di elettricità nei gas.
1898
L'ingegnere danese Valdemar Poulsen (1869-1942) inventa il
"Telegraphone", il primo registratore magnetico di suoni del mondo,
che presenterà due anni dopo all'Esposizione internazionale di
Parigi. Nel 1903, con finanziatori americani, fonderà a Springfield
(Massachusetts) l'American Telegraphone Co' che produrrà un modello
in grado di registrare e cancellare a piacimento fino a 30 minuti di
conversazione. La pubblicità ne suggerisce l'impiego come dittafono
da ufficio e come registratore telefonico, ma il successo commerciale
viene a mancare. L'invenzione ha, tuttavia, una sua grande validità
scientifica e tecnologica e lo confermerà il fatto che, quando, anni
dopo, maturerà la richiesta di apparecchi del genere [p. 49] sul
mercato, il "Telegraphone" sarà prodotto tale e quale.
Nell'apparecchio di Poulsen, un filo d'acciaio armonico (una corda
da pianoforte) è avvolto a spirale sulla superficie di un cilindro.
In contatto col filo si trova un elettromagnete libero di scorrere
lungo un'asta parallela al cilindro. La rotazione del cilindro
provoca lo spostamento del magnete lungo l'asta. Quando
l'elettromagnete è attraversato da una corrente proveniente da un
microfono, un segmento del filo viene magnetizzato (alla velocità di
due metri al secondo) con una intensità proporzionale all'intensità
della corrente. Il segnale registrato è però molto debole e occorrerà
attendere l'avvento delle valvole elettroniche degli anni '20 e il
nastro magnetico del 1935 perché la registrazione magnetica inizi la
sua continua evoluzione.
1900
Al largo di Antikithera, un'isoletta greca dell'Egeo tra il
Peloponneso e Creta, su un fondale di 60 metri, alcuni pescatori di
spugne rinvengono il relitto di una nave del primo secolo a'C'. Fra
gli oggetti ripescati vi sono statue in bronzo e marmo, vasi e una
cassetta in ottone e legno di 16ù32ù9 centimetri contenente frammenti
di bronzo molto deteriorati fra cui si distinguono diverse ruote
dentate. Gli archeologi catalogano i frammenti come appartenenti a un
orologio o un astrolabio, sebbene questo strumento sia stato
inventato nel 625 d'C'. Anche il fisico inglese Derek Price de Solla
(n' 1922), uno studioso di storia della scienza che studierà
l'oggetto nel 1958, non riuscirà a dare una interpretazione del suo
uso. Nel 1971 lo stesso Price de Solla riuscirà a vedere i dettagli
nascosti nel blocco di incrostazioni marine attraverso una serie di
radiografie e ricostruirà un modello del meccanismo composto da una
trentina di complicati ingranaggi e differenziali messi in movimento
da una manovella esterna. Il fisico giungerà alla conclusione che
l'oggetto è un calcolatore astronomico che permetteva di stabilire il
sorgere e il calare del Sole, delle stelle e delle costellazioni
dello Zodiaco, le fasi lunari, l'anno lunare e quello solare, e la
posizione dei pianeti in un determinato periodo. Lo strumento aveva
in origine tre quadranti (due su una faccia e uno sull'altra)
protetti da sportelli a cerniera. Sulla superficie della cassetta,
sugli sportelli e sui quadranti alcune scritte in greco descrivono il
funzionamento dello strumento che serve anche per la misura del
tempo. I primi orologi erano strumenti astronomici che indicavano
"anche" l'ora.
Interpretando le iscrizioni rinvenute, de Price stabilirà che
l'oggetto doveva essere stato realizzato a Rodi, dove nel primo
secolo a.C' viveva l'astronomo Gemino, e rimesso a punto nell'80 a'C'
sulla base delle posizioni delle stelle in quell'anno. Il fatto che i
greci costruissero complessi meccanismi a ingranaggi lo si rileva
dagli scritti di Aristotele che descrive tali oggetti già nel 330
a.C', ma solo dal calcolatore di Antikithera si apprende che
conoscevano anche il differenziale, la cui invenzione sarà attribuita
all'orologiaio francese Onesiphore Pecquer (1792-1852) che lo
brevetterà nel 1828. Il reperto, che può essere considerato come il
primo computer analogico portatile della storia, sia pure a programma
fisso, è conservato nel Museo archeologico nazionale di Atene.
1901
Il fisico inglese sir Owen Williams Richardson (1879-1959) scopre
la legge dell'emissione termoelettronica dei metalli e formula la
prima teoria completa dell'effetto termoionico. La scoperta gli varrà
il premio Nobel nel 1928.
[p. 50] 1904
L'ingegnere britannico sir John Ambrose Fleming (1849-1945),
dell'University College di Londra, brevetta la prima valvola
elettronica, il diodo, un dispositivo capace di trasformare la
corrente alternata in continua e di rivelare le onde
elettromagnetiche per la ricezione radio, sfruttando quell'"effetto
Edison" che il grande inventore americano non era riuscito a
tramutare in qualcosa di concreto dopo averlo scoperto nel 1884. La
prima valvola è un perfezionamento delle cosiddette "lampadine a
piastrina metallica" usate dall'inventore del fonografo nei molti e
infruttuosi esperimenti realizzati. La valvola (così come fu
battezzata dallo stesso Fleming) è un'ampolla di vetro nella quale è
stato creato il vuoto e contenente un filamento che, reso
incandescente dal passaggio della corrente elettrica, emette
elettroni. Nonostante numerosi esperimenti per perfezionare il diodo
come ricevitore radio per la Compagnia Marconi, dalla quale era stato
assunto come consulente, Fleming non riuscì a ottenere i risultati
sperati. Occorrerà attendere le modifiche che Leo De Forest [vedi
1907], un oscuro dilettante americano, apporterà al diodo per
ottenere la prima valvola di uso universale.
1904
Nasce a Detroit la società Burroughs Adding Machine. Viene fondata
da William Seward Burroughs (1857-1898) che ha l'intuizione di
adottare la tastiera estesa che comporta una serie di colonne di
tasti numerati, dal basso verso l'alto, da 1 a 9. La "Adding and
listing machine" avrà un immediato successo. Nei decenni successivi,
la tastiera estesa sarà adottata da numerosi altri costruttori tra
cui gli italiani Alfa Inzadi, Stiatti, Lagomarsino, Ducati, Everest
(poi assorbita dalla Olivetti).
Nel 1884, appena ventiquattrenne, Burroughs aveva preso possesso
della ditta di meccanica del padre e l'aveva modificata in American
Arithmetometer. Due anni dopo aveva realizzato la sua prima
calcolatrice derivata direttamente dalla Comptometer di Felt [vedi
1884], ma l'uso della macchina era così complicato che solo
l'inventore riusciva a servirsene. Non essendo riuscito a venderne
nemmeno uno, nel 1889 aveva gettato dalla finestra i 50 esemplari
costruiti e iniziato la progettazione della macchina a tastiera
estesa che renderà il suo nome famoso nel mondo.
L'ingresso della Burroughs nell'informatica avverrà dopo la seconda
guerra mondiale. Nel 1956, sarà inizialmente realizzato l'E-101, un
computer con una concezione ancora fortemente legata alla
meccanografia, che non avrà successo. Nel 1958 sarà invece prodotto
in numerosi esemplari un computer di taglia media, il "220", il cui
progetto viene acquistato nel 1956 insieme alla società Electro Data
che lo ha messo a punto.
Nel 1970 [vedi] la Burroughs, annoverata ormai tra i grandi
dell'informatica moderna, costruirà l'Illiac IV, il primo grande
computer dotato di memoria a semiconduttori invece che con un
reticolo di anellini di ferrite.
[p. 50]
1906
Da un perfezionamento della radiotelegrafia, che poteva comunicare
solo con i punti e linee [p. 51] dell'alfabeto Morse, nasce la
trasmissione della voce (e della musica). Il fisico americano di
origine canadese Reginald Aubrey Fessenden (1866-1932) riesce ad
inviare un messaggio vocale attraverso un segnale radio continuo,
modulandolo con un'ampiezza variabile in funzione di un'onda sonora.
Nasce così (nelle bande radio abbreviata in Am). Il 12 dicembre, dal
Brant Rock sulla costa del Massachusetts, fu irradiata la prima
trasmissione in voce. Il giorno di Natale, Fessenden trasmetterà a
centinaia di chilometri di distanza su una frequenza di 50 Khz, due
brani musicali, una poesia e una conversazione.
1907
Il 29 gennaio, l'americano Lee de Forest (1873-1961) deposita il
brevetto dell'"Audion", ossia il triodo, che inizialmente sarà
utilizzato prevalentemente come rivelatore-amplificatore nelle
radioriceventi delle navi. In sostanza, l'inventore ha collocato un
terzo elettrodo (griglia) tra il filamento e la placca del diodo
inventato da John Ambrose Fleming [vedi 1904], in una posizione
favorevole per regolare il flusso degli elettroni tra i due elementi
preesistenti. La griglia consiste in una sottile reticella che gli
elettroni devono attraversare per andare dal filamento che li produce
alla placca che li raccoglie. Una debole corrente applicata alla
griglia ha un effetto enorme sul flusso di elettroni: ne aumenta
moltissimo l'intensità se questa corrente ha una carica positiva
(perché attira gli elettroni), la riduce se la corrente è negativa
(perché li respinge). Il triodo si comporta quindi da amplificatore
ed è grazie a questo tipo di valvola, che ben si adatta al controllo
della modulazione del suono, che si affermano le trasmissioni radio
in viva voce. Nel 1912 de Forest si dimenticherà di pagare la tassa
annuale per il brevetto del triodo (al suo attivo ha 300 brevetti
registrati) e da allora l'invenzione poté essere sfruttata senza il
pagamento di diritti, con evidenti benefici per il progresso
dell'elettronica e delle trasmissioni radio.
Figlio di un pastore protestante, de Forest aveva uno spirito di
indipendenza imprenditoriale che gli procurò non pochi guai. Quando
brevettò a suo nome il triodo, era dipendente della American Wireless
Telegraph che non gradì la cosa e lo licenziò in tronco. Dopo la
fondazione della de Forest Wireless Telegraph, l'inventore riuscì
inizialmente ad avere un buon successo commerciale ma in seguito,
accusato di aver copiato brevetti della compagnia Marconi, fu
condannato a forti penali; non potendole pagare, fu costretto a
fuggire in Canada.
1907
L'ingegnere francese Edouard Belin (1877-1963) mette a punto il
primo sistema di trasmissione a distanza di immagini. Dopo una
dimostrazione pubblica nel 1921 tra Annapolis, negli Stati Uniti, e
il suo laboratorio alla Malmaison, il suo sistema di telefoto sarà
adottato rapidamente da giornali e agenzie di stampa in tutto il
mondo.
[p. 52] 8:
La Olivetti nasce
con una macchina da scrivere
1908
Il 29 ottobre nasce ad Ivrea la Olivetti. Fondata da Camillo
Olivetti (1868-1943) con un capitale iniziale di 350 mila lire, la
società ha a disposizione 20 operai e un laboratorio con una
superficie di 500 metri quadrati dal quale (nel 1911) uscirà la prima
macchina per scrivere M1. Amico di Edison, Camillo Olivetti riesce a
trasformare i contadini del Canavese in operai specializzati.
Negli anni successivi la produzione crescerà rapidamente e gli
addetti passeranno dai 110 del 1913 ai 250 del 1921, ed ai 700 del
1930. In quest'ultimo anno, durante il quale inizierà a prendere il
comando dell'azienda Adriano Olivetti (1901-1960), figlio di Camillo,
saranno prodotte 13 mila macchine per scrivere. La grande espansione
sui mercati internazionali anche oltreoceano inizierà con il
dopoguerra, quando la società avrà in produzione una vasta gamma di
macchine per scrivere, telescriventi e calcolatrici meccaniche e
meccanografiche. Alla Olivetti nasce anche il moderno design
industriale; tutti i prodotti sono ideati in stretta collaborazione
con designer come Ettore Sotsass, Mario Bellini, ecc'.8:
1909
Il vescovo italiano monsignor Luigi Cerebotani, studioso di
telegrafia, mentre nel 1909 è in servizio alla nunziatura di Parigi,
fa costruire dalle Officine Aubert a Neully-sur-Seine il telegrafo
scrivente da lui denominato "teletipografo". L'apparecchio dispone di
una tastiera simile a quella di una macchina da scrivere che serve
per la composizione e la trasmissione dei messaggi. I segnali sono
ricevuti da una macchina che li stampa su un nastro di carta con una
ruota sulla cui circonferenza sono riportati i caratteri.
L'apparecchio sarà adottato in Francia e in Vaticano dove rimarrà in
funzione fino al 1920.
1911
L'americano James Legrand Pow-ers, che aveva ricevuto dal governo
Usa l'incarico di costruire le macchine tabulatrici a schede
perforate per il censimento del 1910, fonda la Accounting and
Tabulating Machine. Con fusioni successive, specialmente con la
Remington Typewriter, la società - di cui un successivo presidente
sarà James Henry Rand (1887-1968) - diverrà nel 1927 la Remington
Rand. Nel 1955 la società si fonderà con la Sperry Gyroscope per
formare la Sperry Rand, uno dei colossi dell'informatica.
1912
Jay Randolph Monroe (1883-1937), giovane contabile americano, e
Frank Stephen Baldwin, giovane inventore di una calcolatrice che
porta il suo nome, si associano per creare la "Calculating Machine".
La società, di cui Monroe è il primo presidente, possiede solo un [p. 53]
piccolo laboratorio in affitto a Newark, nel New Jersey. E' qui che
nasce la prima calcolatrice Monroe, la prima macchina in grado di
eseguire le divisioni con un procedimento diretto.
1917
La Computing-Tabulating-Recording Company, la più grande azienda
meccanografica americana fondata da Hollerith nel 1896, entra nel
mercato canadese con una società denominata International Business
Machine Company Limited. La ragione sociale di Ibm verrà adottata nel
1924 da Thomas Watson sr' per tutte le società del gruppo Ctrc.
L'Ibm, che nel 1914 aveva un fatturato di 4 milioni di dollari e
1.346 dipendenti, cinquant'anni più tardi ne avrà quasi 150 mila.
1919
William Henry Eccles e F'W' Jordan mettono a punto il circuito
bistabile denominato "flip-flop". Il mattone elementare
dell'elettronica binaria rimarrà però per lungo tempo non più di una
curiosità. La sua prima applicazione pratica sembra essere stata,
negli anni '30, la scala binaria (che attuava la funzione di
conteggio, cioè la più basilare tra le funzioni di calcolo)
realizzata e utilizzata da C'E' Wynn-Williams esclusivamente come
strumento per la fisica nucleare.
1920
Viene avviato negli Usa il primo servizio regolare di programmi
radiofonici. Antesignana è una stazione di Pittsburgh, che inaugura
le trasmissioni con i risultati delle elezioni Harding-Cox per la
presidenza degli Stati Uniti. Sei anni più tardi, con l'entrata in
funzione della rete americana, le trasmissioni si trasformeranno da
servizio locale a servizio nazionale.
1921
Il giornalista e commediografo boemo Karel Capek mette in scena il
suo dramma teatrale Rur (Rossum Universal Robots, scritto nel 1920)
nel quale compare per la prima volta la parola "robot" (dal termine
ceco e russo "robot" e dalla radice slava "rab" entrambi significanti
schiavitù, lavoro forzato) [p. 54] per designare degli automi-operai
che, forniti di intelligenza (il nome proprio Rossum deriva da
"Rozum" che vuol dire intelletto) si rivoltano contro i loro
costruttori distruggendoli. I robot di Capek sono costruiti dal
vecchio Rossum con materiale organico vivente e non con metallo e
plastica come i robot industriali di mezzo secolo dopo; dotati di
capacità razionali, sono però "privi di anima".
Da questo momento il termine robot (prima si parlava sempre di
automi) verrà dato a qualsiasi apparecchio, spesso con sembianze
umane (androide), in grado di svolgere un lavoro normalmente fatto
dall'uomo. Occorrerà però aspettare oltre trent'anni [vedi 1939 e
1961] perché il termine esca dai romanzi di fantascienza per assumere
un qualche significato reale.
Come i computer, anche i robot si divideranno in "generazioni".
Alla prima generazione, intorno al 1940, appartengono i manipolatori
comandati meccanicamente da un operatore per maneggiare sostanze
radioattive. La seconda generazione sarà realizzata intorno al 1950
con robot comandati da programmi e costituiti da un basamento con un
braccio meccanico con pinze di presa e ampie libertà di movimento; i
cosiddetti "blue collars robot" (ossia robot in tuta) si
diffonderanno nelle industrie con lavorazioni pesanti o pericolose.
Verso la metà degli anni '70 faranno la comparsa i robot
"intelligenti" di terza generazione in grado di svolgere operazioni
controllate da un computer centrale, ma equipaggiati con telecamere
per riconoscere gli oggetti e scegliere così il miglior modo per
afferrarli, trasportarli e posizionarli. L'idea di Capek di
realizzare un uomo artificiale con materiale biologico sarà ripresa
nel 1960 quando Manfred Clynes e Nathan Kline, due medici del
Rockland State Hospital di New York impegnati in studi finalizzati
all'astronautica, adotteranno la radice "cyber" e conieranno il
termine "cyborg". La parola indica una via di mezzo tra uomo e
macchina, cioè un essere bionico ampiamente protesizzato con organi
bioingegneristici (tranne che per il cervello) che servono per il
potenziamento della creatura.
1922
L'ingegnere norvegese Frederik Bull (1882-1925), che già prima del
1914 aveva brevettato alcune macchine meccanografiche ideate per la
sua società di assicurazione Storeband, si associa con Knut Kruesen e
fonda una società per la fabbricazione di queste apparecchiature. Tre
anni dopo, alla morte di Bull, già una ventina di macchine saranno
installate in Norvegia, Finlandia, Danimarca e Svizzera. Nel 1929, i
brevetti saranno acquistati dal gruppo svizzero Hans W' Egli che
fonda la Egli-Bull a sua volta acquisita dal gruppo francese Caillies
per creare, nel 1933, la società Machines Bull.
1925
Il professor Vannevar Bush (1890-1974) ed altri docenti del
Massachusetts Institute of Technology (Mit) progettano il
"Differential Analyzer", il primo calcolatore meccanico analogico di
uso pratico; è la prima macchina affidabile a poter essere chiamata
"computer" e adotta alcuni principi teorizzati da Kelvin [vedi 1876].
Entrata in funzione nel 1927, sarà in grado di risolvere
automaticamente equazioni differenziali contenenti fino a 18
variabili indipendenti. Del sistema, costituito da un insieme di
valvole termoioniche utilizzate come commutatori elettronici e da
parti elettromeccaniche, ne saranno realizzati una decina di
esemplari; uno di questi resterà in funzione nell'ambito della difesa
Usa, che lo utilizzerà per calcoli balistici, sino agli anni '50.
Con la collaborazione di Bush, la General Electric migliorerà
l'analizzatore differenziale fornendolo di azionamenti elettrici. Il
primo di questi calcolatori sarà installato nel 1940 all'Università
della California. [p. 55] Rimarrà però il problema dei lunghi tempi
(uno o più giorni) per impostare meccanicamente ed elettricamente
sulla macchina il "programma" e i dati relativi al problema da
risolvere. In campo industriale, il calcolatore analogico elettronico
sarà tenu-to a battesimo da società quali laReeves Instruments e la
Goodyear Aircraft. Nel 1950 la General Electric costruirà calcolatori
per l'industria petrolifera in grado di risolvere simultaneamente
equazioni di primo grado.
In Europa, fra i primi calcolatori analogici elettromeccanici vi
sarà il Tridac (True Dimensional Analogue Computer) realizzato nel
1952 in Gran Bretagna al Royal Aircraft Establishment di Farnborough
per risolvere sistemi di equazioni legate essenzialmente a studi di
aerodinamica per la progettazione di aerei. Si tratta di fenomeni
regolati dall'equazione di Laplace, che presenta spesso difficoltà
numeriche che vanno oltre le capacità dei matematici e in cui il
calcolatore analogico si rivelerà invece particolarmente adatto.
1926
Il film muto Metropolis del regista tedesco Fritz Lang, un
capolavoro assoluto nella storia del cinema ambientato nel
ventunesimo secolo, presenta un robot con fattezze femminili che
spinge gli operai-schiavi alla rivolta contro le condizioni subumane
di lavoro. Alla metà degli anni '20, libri, film e articoli
riflettono un preoccupato stato d'animo delle persone, soprattutto a
livello popolare, dovuto alla progressiva introduzione della
tecnologia nelle fabbriche e nella vita di tutti i giorni. Il ruolo
della macchina suscita reazioni contrastanti che vanno dalla paura
alla visione miracolistica per risolvere tutti i mali del mondo.
1927
L'ingegnere e fisico americano di origine russa Vladimir Kosma
Zworykin (1889-1982) brevetta l'iconoscopio, il primo tubo
elettronico per riprese televisive che deriva direttamente dalle
ricerche di William Crookes [vedi 1879]. Il dispositivo viene messo a
punto nei [p. 56] laboratori West-inghouse a Pittsburgh. Zworykin
aveva studiato a Leningrado con Boris Rosing, che già nel 1907 aveva
ottenuto il primo brevetto che prevedeva l'uso di un tubo a raggi
catodici per riprodurre immagini su uno schermo. Stabilitosi nel 1919
negli Usa, Zworykin aveva lavorato nei laboratori della Rca Victor
(di cui diventerà vicepresidente) per la messa a punto di un sistema
televisivo completamente elettronico. Il suo iconoscopio era stato
brevettato prima dell'analogo Emitron messo a punto in Gran Bretagna
da Isaac Shoenberg e dalla sua équipe della Emi, ma non assicurava
una definizione delle immagini (solo 450 linee) tali da permettere
all'industria americana di assicurarsi la leadership del sistema
televisivo elettronico. Sarà infatti la Gran Bretagna ad inaugurare
il primo servizio pubblico [vedi 1936] con una buona definizione
delle immagini.
1927
Negli Stati Uniti viene sperimentato un sistema di televisione via
cavo. In seguito, la Tv via cavo avrà una grande diffusione in Usa,
inizialmente per coprire zone difficilmente raggiungibili con i
segnali via etere, e poi anche nelle grandi città. La trasmissione
televisiva via cavo consente una migliore qualità di ricezione
(perché più resistente ai disturbi elettromagnetici) e il trasporto
di un maggior numero di canali. Quando il tradizionale cavo coassiale
sarà poi sostituito dalle fibre ottiche, la Tv passerà dalla
ricezione passiva dei programmi all'interattività: gli utilizzatori
potranno scegliere i programmi e anche intervenire in diretta sul
contenuto di questi attraverso sondaggi, questionari, giochi, ecc'.
1927
Nasce Eugene (Gene) Myron Amdahl, il progettista della Ibm che
realizzerà i primi grandi computer dedicati al settore del commercio
e dell'amministrazione. La serie 360, lanciata nel 1964, permetterà
alla società statunitense - nota con il soprannome di "Big Blue",
perché la sua insegna è sempre blu - di diventare negli anni '60 e
'70 una delle aziende più redditizie del mondo. Amdahl si dedicherà
in seguito alla progettazione di un supercomputer in grado di emulare
l'architettura di quelli realizzati da Seymour Cray [vedi 1972] per
la ricerca scientifica, le previsioni meteorologiche e i programmi
militari. Quando la Ibm deciderà di rinunciare a questo settore, il
progettista fonderà la Amdahl Corporation e sarà uno dei primi ad
impiegare i microchip nei circuiti dei computer.
1927
Per iniziativa del professor Mauro Picone (1885-1977), viene
fondato a Napoli l'Istituto di calcolo numerico dell'università, che
sarà trasformato nel 1932 in Istituto Nazionale per le Applicazioni
del Calcolo (Inac). Trasferito successivamente a Roma, l'Istituto
sarà aggregato nel 1937 al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
Ridenominato Iac, Istituto per le Applicazioni del Calcolo, sarà
successivamente intitolato a Mauro Picone.
Il 14 dicembre 1955 [vedi], alla presenza del Presidente della
Repubblica Giovanni Gronchi, l'Istituto inaugurerà ufficialmente uno
dei primi elaboratori elettronici importati in Italia, un Ferranti
Mark 1 [vedi 1951] di produzione inglese, ribattezzato Finac
(Ferranti-Inac), analogo a quello installato all'Università di
Manchester. Il calcolatore sarà poi sostituito con un
Olivetti-General Electric.
1927
Apre in Italia una filiale della Tabulating Machine (poi Ibm) con
una sede di rappresentanza a Milano per la vendita di macchine
meccanografiche a schede perforate tipo Hollerith. Il primo ordine
arriva dalle Ferrovie dello Stato che attrezzano tre impianti:
materiale e trazione a Firenze, controllo merci a Torino e centrale a
Roma.
1928
Il neozelandese Leslie John Comrie, direttore dell'Osservatorio di
Greenwich, utilizza per la prima volta un calcolatore meccanografico
a schede perforate Hollerith della Ibm per effettuare calcoli
scientifici. Ne ricava una serie di tavole che danno la posizione
della Luna nel cielo a mezzogiorno e a mezzanotte di ogni giorno fino
all'anno Duemila; un aiuto di inestimabile valore per la navigazione.
Comrie costituisce inoltre a Londra un'organizzazione privata
specializzata in calcoli scientifici automatici, anche per conto
terzi, la Scientific Computing Service.
1928
La capacità della scheda perforata Ibm viene portata da 45 a 80
colonne e le perforazioni diventano rettangolari, pur restando
identico il formato originale (187 millimetri per 82) preso a
prestito dalle banconote americane (più grandi delle attuali). Le 80
colonne possono contenere 12 fori ciascuna: dieci destinati alle
cifre e due per codificare le 27 lettere dell'alfabeto. Per questa
codifica vi sono varie possibilità, [p. 57] ma i due codici più usati
sono quelli della Ibm e della Bull. L'innovazione permette quindi di
rappresentare più agevolmente dati diversi non più solo numerici ma
alfanumerici (numeri e lettere) e di estendere l'uso delle macchine
meccanografiche ad altri settori. Per impedire malfunzionamenti delle
macchine derivanti da deformazioni delle schede, queste vengono
fabbricate dalle cartiere con rigorosissimi criteri che arrivano fino
a disporre le fibre di cellulosa nel senso della lunghezza. In tal
modo i più veloci lettori possono arrivare a 2.500 schede al minuto.
1929
Su brevetto dell'ingegnere tedesco Kurt Stille, il produttore
cinematografico inglese Louis Blatner avvia lo sviluppo di un
registratore magnetico su nastro d'acciaio con amplificazione
elettronica per sonorizzare i film che escono dai suoi studi
Els-tree. Il primo esemplare prodotto su scala commerciale sarà
acquistato nel 1931 dalla Bbc per registrare discorsi e programmi
radiofonici.
1930
Del termine "elettronica" si trova traccia per la prima volta nel
titolo di una rivista che si pubblica a New York ("Electronics"), per
indicare un nuovo settore della tecnologia moderna. Il significato,
con le successive scoperte, si allargherà fino a comprendere l'intero
settore dell'informatica e delle telecomunicazioni. "Elettronica",
significa oggi principalmente "scienza e tecnica dei dispositivi
elettronici".
1931
L'Istituto centrale di statistica elabora i dati del censimento del
1930 in Italia con due tabulatori Hollerith a schede.
1933
Il fisico tedesco Julius Edgard Lilienfeld (nato nel 1882) sviluppa
e brevetta la teoria del principio di funzionamento di quello che, in
seguito, verrà chiamato transistor unipolare ad effetto di campo
(Fet, da Field Effect Transistor). Problemi di ordine tecnologico
impediranno la realizzazione pratica del dispositivo - essenziale per
lo sviluppo delle tecnologie informatiche - sino agli inizi degli
anni '60, cioè all'indomani dell'invenzione del transistor.
1933
L'astronomo americano Wallace J' Eckert, ordinario alla Columbia
University di New York, inventa un programmatore meccanografico per
unire più macchine calcolatrici a schede e utilizzarle come unico
complesso di calcolo nella ricerca scientifica [vedi 1948].
1933
L'ingegnere americano Edwin Armstrong (1890-1954) mette a punto un
sistema per la trasmissione e ricezione di segnali radio esente da
rumori di sottofondo: la "modulazione di frequenza" o Fm (Frequency
Modulation). L'invenzione lo renderà miliardario, ma l'ossessione che
qualcuno potesse impadronirsi delle sue idee lo porterà al suicidio.
1934
C'H' Friden si stacca dalla Marchant Calculating Machine di R'H'
Marchant, e fonda la Friden Calculating Machine. La società produrrà
una delle più prestigiose calcolatrici meccaniche, la prima in grado
di estrarre automaticamente una radice quadrata.
1934
Alla Mostra della Meccanica di Torino, gli Stati Uniti presentano [p. 58]
"Robot", un'automa vestito di alluminio che passeggia in un salone
senza mai perdere l'equilibrio essendo provvisto di un giroscopio.
1935
La Ibm produce industrialmente la prima macchina per scrivere
elettrica, la "Electromatic", con nastro di scrittura in seta. La
macchina diventerà presto la più diffusa nel mondo. Le altre tappe
fondamentali della tecnologia Ibm nel settore delle macchine per
scrivere saranno l'introduzione della spaziatura proporzionale
(1941), e della macchina "Selectric" con elemento di scrittura "a
pallina" e carrello fisso nel 1961 [vedi]. In seguito la Ibm
realizzerà anche la prima macchina a scheda magnetica (nel 1969) in
grado di registrare una pagina dattiloscritta per facilitare la
revisione del testo prima della battitura definitiva; nel 1973 sarà
introdotto il dispositivo di correzione automatico e, nel 1984, il
sistema di stampa termico-resistivo.
Nel 1935 la Ibm inaugura a Milano, in via Tolmezzo, il primo
stabilimento italiano di produzione di macchine meccanografiche. Il
primo modello prodotto è lo "080".
1935
Alla Olivetti, che si è occupata finora esclusivamente di macchine
per scrivere, viene creato un ufficio studi per la progettazione di
calcolatrici e macchine contabili (inizialmente con modelli derivati
dalle macchine per scrivere). Il primo prodotto sarà la "Summa", una
addizionatrice scrivente presentata solo nell'ottobre 1940 e seguita
dalla "Multisumma" nel 1941. Nel 1942 sarà la volta della "Velsumma"
elettrica e della "Simplisumma" a mano. Solo dopo che la direzione
del settore sarà affidata, nel 1943, a Natale Cappellaro vi sarà un
salto di qualità nella produzione. Cappellaro, che aveva iniziato la
sua carriera come operaio nel 1916 al montaggio della M1 [vedi 1908],
realizzerà diverse calcolatrici e, nel 1948, in meno di un anno
progetterà la "Divisumma 14", una delle poche macchine scriventi in
grado di eseguire le quattro operazioni. Il successo sarà enorme e la
macchina resterà per anni la più diffusa nel mondo.
Illustrazioni
1) Frontespizio del manuale scritto nel 1606 da Galileo Galilei per
l'utilizzazione del suo "compasso geometrico e militare".
2) Manoscritto del primo "manuale d'uso" del compasso, e in basso,
il compasso di Galileo.
3) Una scatola contenente i cosiddetti "bastoncini di Nepero".
4) Nepero e il frontespizio della sua opera Arithmetica
logarithmica edita nel 1624.
5) Regoli a scorrimento realizzati da Genaille per moltiplicare
numeri fino a quattro cifre.
6) Wihlhelm Schickart e la sua calcolatrice meccanica nota come
"orologio calcolatore".
7) William Oughtred, inventore del regolo calcolatore.
8) La calcolatrice "pascalina" (esterno e interno) realizzata nel
1642 da Blaise Pascal: la prima con riporto automatico fino a otto
cifre realizzato con una serie di ruote dentate.
9) Blaise Pascal, filosofo e matematico francese.
10) Calcolatrice realizzata da Tito Livio Burattini nel 1659 e
denominata "ciclografo".
11) La calcolatrice costruita da sir Samuel Morland, nella prima
versione del 1666 e in un successivo modello perfezionato.
12) Sir Samuel Morland.
13) Wilhelm Leibniz e la sua calcolatrice.
14) Medaglia disegnata da Leibniz con il suo sistema binario da
utilizzare in una macchina calcolatrice di cui il filosofo parla in
un manoscritto del 15 marzo 1679.
15) Tabella di Giovanni Caramuel, la prima in cui compare un
sistema di numerazione binario.
16) La calcolatrice costruita da Grillet de Roven nel 1678.
17) La macchina di Giovanni Poleni ricostruita per iniziativa della
Ibm nel 1979.
18) Frontespizio del "manuale per l'uso" della macchina di Poleni.
19) Lo schema degli "organi" interni dell'anatra di Jacques de
Vaucanson.
20) Il matematico svizzero Eulero.
21) Benjamin Franklin che dimostrò i due stati (positivo e
negativo) dell'elettricità.
22) Charles Mahon, conte di Stanhope.
23) Luigi Galvani (in alto a destra).
24) Il telegrafo ottico di Chappe e le posizioni dell'apparato
segnalatore corrispondenti alle lettere dell'alfabeto e ai numeri da
1 a 10.
25) Alessandro Volta.
26) Telaio per tessitura comandato da schede perforate, secondo il
sistema messo a punto da Joseph-Marie Jacquard: è un precursore delle
macchine meccanografiche di fine '800.
27) Telegrafo galvanico di Thomas Sommering.
28) Aritmometro di Charles-Xavier Thomas di Colmar.
29) "Macchina analitica" incompleta realizzata da Charles Babbage e
(in basso a sinistra) nella ricostruzione odierna, messa in funzione
200 anni dopo la sua morte.
30) "Macchina differenziale" di Babbage.
31) Charles Babbage.
32) Ada di Lovelace.
33) Schede perforate ideate da Babbage per introdurre istruzioni e
dati nella sua macchina analitica; quella raffigurata in alto è per
il calcolo del "pi greco" con 19 decimali.
34) Una delle sezioni della "Macchina analitica" di Babbage
(venduta all'asta nel 1995 per 172 mila sterline).
35) L'addizionatrice a tastiera realizzata da Tito Gonella a
Firenze nel 1850.
36) Una delle prime stampanti veloci per scrittura Braille, messa a
punto nel 1968 al Massachusetts Institute of Technology.
37) Lo schema del brevetto del primo telegrafo di Samuel Morse.
38) Telegrafo Wheatstone a quadrante circolare del 1840 (Museo
delle Poste, Roma).
39) Telegrafi Morse e tasti telegrafici degli uffici postali
italiani.
40) Due modelli di telegrafi Wheatstone ad uno e a due aghi
indicatori.
41) Louis Daguerre, pioniere della fotografia.
42) "Macchina alle differenze" di Scheutz ispirata alla "Difference
Engine" di Babbage.
43) George Scheutz.
44) La calcolatrice circolare di Roth del 1841.
45) Un modello del telegrafo di Meucci accanto ad un ritratto dello
sfortunato inventore italiano (Museo delle Poste, Roma).
46) Disposizione del cavo telegrafico nella stiva di un bastimento
per la posa sottomarina (da un'incisione dell'epoca).
47) Il "cembalo scrivano" di Ravizza racchiude tutti i sistemi
della moderna macchina da scrivere meccanica.
48) Il telegrafo realizzato da David Hughes, in pratica una vera e
propria telescrivente.
49) Uno dei primi modelli di telescrivente portatile (Museo delle
Poste, Roma).
50) Frontespizio dell'opera di Quintino Sella sul suo regolo
calcolatore.
51) Regolo calcolatore Fuller--Bakewell con scale riportate su una
spirale cilindrica.
52) Il "pantelegrafo" di Caselli in una illustrazione dell'epoca.
53) Particolare degli apparati di lettura e scrittura (Museo delle
Poste, Roma).
54) Uno dei primi apparati per fac simile; per la trasmissione o
ricezione di una pagina occorrevano 15 minuti.
55) Alexander Graham Bell inaugura la prima linea telefonica tra
New York e Chicago nel 1892.
56) Ricostruzione di vari modelli del telefono Bell (Museo delle
Poste, Roma).
57) L'idea di Bell di trasmettere la voce modulando un raggio di
luce.
58) Thomas Alva Edison tiene in mano una delle sue prime lampadine
che gli permetteranno di scoprire anche il principio, poi denominato
"effetto Edison", che è alla base del funzionamento delle valvole.
59) Il fonografo di Edison.
60) Una pubblicità del fonografo di Edison come appariva sulla
"Domenica del Corriere".
61) La "Brunsviga", una calcolatrice a manovella analoga alla
macchina di Steiger in grado di fare anche moltiplicazioni ricorrendo
ad una serie di addizioni successive. Con oltre 30 mila esemplari
venduti, sarà una delle prime macchine a larga diffusione.
62) La prima centrale telefonica automatica, installata a Fort
Sheridan nel 1893.
63) Una centrale telefonica italiana degli anni '60 destinata ai
collegamenti interurbani; la commutazione è ancora affidata alle
operatrici.
64) La rozza "Macaroni box", il prototipo di prima calcolatrice
azionata da tasti, realizzato in una scatola di legno per spaghetti.
I meccanismi sono costituiti da spiedini da macellaio, elastici,
molle e chiodi.
65) L'Aritmografo di Léon Bollée.
66) Televisore a disco di Nipkow, a spirale di fori adatti per la
ricezione di immagini a scansione di linee verticali ed orizzontali,
realizzato nel 1930 da Federico Strada (Museo Sirti).
67) "Visore elettrico" a disco di Paul Nipkow.
68) Le due facce (addizione e sottrazione) di un aritmografo a
stilo in cui le operazioni sono eseguite spostando in alto o in basso
con una punta metallica una serie di aste recanti i numeri da
impostare.
69) La tabulatrice Hollerith: i contatori circolari (particolare a
destra) venivano fatti scattare da un contatto elettrico stabilito
attraverso i fori delle schede.
70) Il personaggio in cilindro è Herman Hollerith, uno dei geniali
precursori dell'informatica. Riprendendo le schede perforate usate
nei telai tessili di Jacquard, realizza una macchina in grado di
leggere un codice di informazioni. Le macchine meccanografiche di
Hollerith sono impiegate per la prima volta negli Usa per il
censimento del 1890. Dalla società fondata da Hollerith si svilupperà
in seguito la Ibm.
71) Una macchina meccanografica degli anni '20 per la gestione
delle schede perforate.
73) La copertina di "Scientific American" dedicata al censimento
Usa con le macchine di Hollerith.
74) La "Millionaire" di Otto Steiger, una calcolatrice a manovella
del 1892 che ebbe un ampio successo in Europa dove ne verranno
venduti quasi 5 mila esemplari.
75) Il primo apparecchio radio prodotto dalla Philips intorno al
1930.
76) Guglielmo Marconi e (in basso) il suo primo apparato
trasmittente (Museo delle Poste, Roma).
77) Disegno allegato al brevetto del "telegrafono" di Poulsen.
78) Lo schema del complesso meccanismo del "calcolatore di
Antikithera", un dispositivo rinvenuto in un relitto di nave greca
del primo secolo a'C' con il quale è possibile determinare, tra
l'altro, il sorgere e il calare del Sole, delle stelle e delle
costellazioni dello Zodiaco, e la posizione dei pianeti.
79) Ricostruzione del calcolatore di Antikithera (Museo di Atene).
80) Uno dei primi registratori magnetici di uso pratico, un Webster
del 1940 (Museo Sirti).
81) John Ambrose Fleming mostra uno dei prototipi del suo diodo.
82) Disegno allegato al brevetto del diodo rilasciato il 7 novembre
1905.
83) Calcolatrice meccanica Burroughs a tastiera estesa e, in alto a
destra, la calcolatrice italiana Alfa Inzadi del 1930 che si rifà al
principio della Burroughs (Museo delle Poste, Roma).
84) La calcolatrice Burroughs del 1880 che diventerà un modello
molto diffuso.
85) Lee de Forest, inventore del triodo.
86) Il disegno allegato al brevetto del triodo di de Forest
rilasciato il 18 febbraio 1908.
87) Una pubblicità degli anni '30 delle valvole Philips.
88) Il primo ricevitore di immagini, il "belinografo" di édouard
Belin (Museo Sirti).
89) Uno dei primi apparati per telefoto installato nel 1934 a "La
Stampa" di Torino.
90) Camillo Olivetti, fondatore della società nel 1908.
91) Un manifesto pubblicitario dell'epoca con la macchina da
scrivere Olivetti M1, il primo modello dell'azienda di Ivrea.
92) Una calcolatrice Monroe a "tastiera estesa" (Museo delle Poste,
Roma).
93)Thomas Watson sr'.
94) Tabulatrici a schede perforate in montaggio alla
Computing-Tabulating-Recording Company, Ctrc (che si trasformerà in
Ibm) nella fabbrica di Endicott, presso New York, nel 1916.
95) Il marchio della Ctrc, poi trasformato in Ibm.
96) Un particolare robot costruito dalla General Electric nel 1970:
quando il guidatore muove un braccio o una gamba, l'automa ripete i
movimenti.
97) L'agile robot-androide che suonava l'organo all'esposizione
della tecnologia di Tsukuba nel 1985.
98) Frederik Bull.
99) Una macchina meccanografica Bull prodotta nel 1922.
100) Il calcolatore meccanico analogico "Differential Analyzer"
realizzato da Vannevar Bush al Massachussetts Institute of
Technology.
101) Anche il Tridac (True Dimensional Analogue Computer)
realizzato in Inghilterra è un calcolatore analogico, ma utilizza
componenti elettromeccanici.
102) Una scena del film Metropolis di Fritz Lang (1926).
103) Vladimir Zworykin, in piedi, accanto al microscopio
elettronico dei laboratori di ricerca Rca, di cui era vicepresidente.
104) L'iconoscopio per riprese televisive messo a punto da Vladimir
Zworykin.
105) La prima scheda meccanografica della Ibm recante 45 colonne
(di fori circolari) e della stessa dimensione del dollaro.
106) La scheda Ibm viene portata a 80 colonne (di fori
rettangolari).
107) Perforatrice manuale Ibm per schede a 45 colonne.
108) Perforatrice manuale Bull per schede a 80 colonne.
109) La calcolatrice meccanica Friden a tastiera estesa, la prima
in grado di estrarre automaticamente una radice quadrata in poco più
di due minuti.
110) La Olivetti "Velsumma" elettrica, prodotta nel 1942.
111) La "Divisumma 14" del 1948.
[p. 60]
1936-1943:
Dalla calcolatrice al computer
Una breve fase transitoria ha segnato il passaggio dalle
calcolatrici meccaniche al computer elettronico. Le macchine a schede
perforate si avviano verso il raggiungimento del limite fisico della
velocità e le loro prestazioni cominciano ad essere insufficienti. E'
un periodo inferiore ai dieci anni durante il quale sono realizzati
dispositivi (spesso di tipo ancora analogico) che si avvalgono
dell'elettricità, che sono ancora classificabili nell'area delle
"calcolatrici", ma che recano già il primo germe del "computer" nel
senso di elaboratore di dati. E' in questi anni che il tedesco Konrad
Zuse costruisce il primo calcolatore programmabile, la macchina "Z1"
a funzionamento elettromeccanico.
[p. 61] 8:
Costruito in un soggiorno
il primo computer europeo
1936
Il tedesco Konrad Zuse (1910-1995), giovane docente all'Istituto di
Matematica dell'università di Saarbrucken, realizza nel salotto dei
genitori la "Z1", la prima macchina elettromeccanica sperimentale per
l'elaborazione dei dati controllata da un programma su nastro
perforato da 1.500 bit. Nella costruzione è aiutato da tre colleghi
di università, Helmuth Schreyer, Walter Buttmann e Andreas Grohmann.
Fondata a Berlino la "Zuse Kommandit Gesellschaft", alla "Z1" seguirà
nel 1940 la "Z2" meccanica che susciterà l'interesse della Luftwaffe
e la "Z3" a relè [vedi 1941] in grado di effettuare una
moltiplicazione in 3-4 secondi. La "Z3" sarà in parte finanziata
dall'Istituto di ricerca dell'Aviazione militare tedesca durante la
seconda guerra mondiale. A Zuse spetterà il merito di aver adottato,
nella "Z3" a relè, tre elementi fondamentali dei futuri calcolatori
elettronici: il sistema numerico binario, la virgola mobile e la
programmazione su nastro perforato.8:
8:
Colossus" aiuta gli alleati
a vincere la guerra
1936
Il matematico inglese di origine ungherese Alan Mathison Turing
(1912-1954) presenta un suo concetto di macchina calcolatrice
astratta di uso generale per la soluzione di tutti i problemi
matematici. Lo fa quasi incidentalmente, in una relazione matematica
dal titolo On computable numbers. L'idea di Turing era di costruire
una macchina che leggesse un nastro continuo suddiviso in due unità;
la macchina avrebbe dovuto leggere le istruzioni sulla prima unità,
le avrebbe eseguite e poi sarebbe passata all'unità successiva.
L'astrazione della cosiddetta [p. 62] "macchina di Turing" servirà
come spunto ai progettisti del primo elaboratore elettronico del
mondo realizzato negli Stati Uniti nel 1942 e convincerà molti
specialisti sulla possibilità di una "intelligenza artificiale".
Durante la seconda guerra mondiale, la collaborazione di Turing,
nell'ambito della Code and cypher school di Bletchley Park, sarà
fondamentale ai britannici e agli alleati per la decrittazione dei
messaggi tedeschi codificati con "Enigma", la macchina crittografica
realizzata nel 1923 dal berlinese Arthur Scherbius in base agli studi
realizzati nel 1919 dall'olandese Hugo Koch. "Enigma", che funziona
con una pila elettrica e un sistema di tamburi rotanti e commutatori
elettrici, permette di trasmettere messaggi praticamente
indecifrabili. Gli esperti del servizio segreto tedesco considerano
che per la decifrazione di uno dei possibili 15.576 codici occorra
oltre un mese ad una équipe di matematici e la combinazione cifrante
viene cambiata ogni 24 ore.
Voluto da Churchill e diretto da Turing, il centro sulla
comunicazione cifrata di Bletchley Park, nel Buckinghamshire, è il
primo esempio al mondo di concentrazione intellettuale. Dal centinaio
di persone del 1939, alle circa 7 mila del 1944 comprendenti
discipline eterogenee: civili e militari, archeologi e uomini
d'affari, giornalisti e cartografi, linguisti e geni della
matematica, crittografi e violoncellisti, enigmisti e diplomatici,
esperti navali e scacchisti, giocatori d'azzardo e professori di
Oxford e di Cambridge.
Per gli analisti di Bletchley Park viene realizzato "Colossus", il
primo calcolatore elettromeccanico britannico utilizzato per provare
ad enorme velocità tutte le possibili combinazioni dei codici di
"Enigma" fino a quando non trova quello esatto. "Colossus" è
costruito da T'H' Flow-ers, un esperto di centralini telefonici che
dirige il dipartimento di ricerca delle Poste, secondo i suggerimenti
di Turing [vedi 1943]. La decrittazione del codice di "Enigma"
costerà alla Marina italiana l'affondamento di tre incrociatori
pesanti (Zara, Fiume e Pola) e due cacciatorpediniere (Alfieri e
Carducci) nella battaglia di Capo Matapan del 28 marzo 1941: qui la
flotta britannica potrà sfruttare, oltre alla superiorità navale,
anche l'effetto sorpresa poiché conosce in anticipo i movimenti delle
unità italiane.
I componenti di "Colossus" sono quelli standard del settore
telegrafico dell'epoca, con in più alcune cellule fotoelettriche come
lettori ottici per il nastro con il programma. Il calcolatore sarà
impiegato per decrittare anche i messaggi cifrati con le macchine
giapponesi "Red" e "Purple" che, come "Enigma", funzionano con ruote
e ingranaggi; sono in pratica della stessa generazione della
calcolatrice di Pascal mentre le prime macchine per decrittare (con
le loro valvole e relè e con la programmazione esterna) appartengono
già ai computer. Pur non avendo memoria e programma interno e dotato
di una potenza di elaborazione equivalente al più piccolo microchip
degli anni '90, "Colossus" sarà in grado di trattare 5 mila caratteri
al secondo (25 mila nella seconda versione) prelevati da un nastro di
carta perforato. Con queste possibilità, a Bletchley Park nel 1942 si
riusciranno a decifrare ogni giorno 4 mila messaggi segreti tedeschi
e altrettanti italiani e giapponesi.
Di "Colossus", che impiega 1.500 valvole e pesa una tonnellata,
saranno realizzati undici esemplari che saranno tutti distrutti man
mano che diventeranno antiquati. Lo stesso primo ministro Winston
Churchill non si renderà all'apparenza [p. 63] conto dell'importanza
rivoluzionaria di "Colossus", tanto che subito dopo la fine della
guerra ordinerà che il computer fosse "fatto a pezzi non più grandi
di una mano". Nel 1996, Tony Sale, un ex agente del servizio segreto
Mi5, ricostruirà un "Colossus" per il museo di Bletchley Park sulla
base di testimonianze e vecchie fotografie (i progetti originali
furono mandati al macero nel 1960), utilizzando componenti telefonici
degli anni '40, e spendendo 20 mila sterline.
Prima di "Colussus", a Bletchley Park vengono utilizzate delle
macchine elettromeccaniche denominate "bombas" (adattato all'inglese
"bombs", bombe, per il loro ticchettìo) fornite alla Gran Bretagna
dal servizio segreto polacco insieme ad una macchina "Enigma"
catturata ai tedeschi. Successivamente entreranno in funzione tre
macchine ibride relè/valvole che si riveleranno però troppo lente.
I primi contatti con i computer, Turing li ha in America prima
della guerra con il gruppo di Princeton e lo stesso von Neumann gli
offre un posto come assistente che però viene rifiutato. Nel
dopoguerra, Turing lavorerà ai National Physical Laboratory dove
metterà a punto l'Automatic computing engine (Ace) [vedi 1950], un
computer non specializzato dotato di memoria. Presenterà il progetto
nel 1946, ma nessuno vorrà finanziarne la realizzazione. Dal 1948
Turing si dedicherà allo studio dell'intelligenza artificiale.
L'audace criterio proposto da Turing per valutare l'intelligenza di
un computer era di tipo comportamentale: un elaboratore si può
considerare intelligente se, in un dialogo con una persona, riesce a
farsi credere almeno per un certo tempo un essere umano.
Turing si ucciderà mangiando una mela avvelenata con il cianuro, il
7 giugno 1954, per motivi mai chiariti. Due anni prima era stato
coinvolto in uno scandalo per una relazione omosessuale (all'epoca
vietata in Gran Bretagna) e condannato ad una terapia ormonale che lo
aveva reso impotente.8:
1936
Il 2 novembre, la britannica Bbc inaugura il primo servizio al
mondo di trasmissioni televisive dopo un periodo di sperimentazioni
iniziato nel 1929. Il sistema adottato per le trasmissioni è quello
totalmente elettronico messo a punto alla Emi dall'ingegnere Isaac
Shoenberg (1880-1963) che viene preferito a quello a dischi rotanti
dell'inventore John Logie Baird (1888-1946). Nel 1926 Baird era stato
acclamato come l'inventore della televisione anche se un sistema a
dischi rotanti per trasmettere immagini era stato realizzato da Paul
Nipkow [vedi 1884] e utilizzato nel 1928 dalla Philips per realizzare
un sistema televisivo con una definizione di sole 48 linee.
Figlio di un pastore protestante scozzese, Baird aveva lavorato fin
dagli anni '20 alla trasmissione e ricezione delle immagini e,
sebbene i moderni sistemi televisivi non si basino sulle sue
scoperte, ebbe comunque il merito di destare l'interesse del
pubblico. Con il suo sistema elettromeccanico, Baird all'inizio degli
anni '30 riuscì a trasmettere immagini per un ristretto numero di
spettatori. Anche dopo essere stato battuto dal sistema totalmente
elettronico, Baird non cesserà le sue ricerche e si concentrerà sulla
televisione a colori e su quella stereoscopica.
Shoenberg, un immigrato russo che sarà nominato baronetto per i
suoi meriti scientifici, nel 1931 era stato nominato direttore della
neonata Emi (Electrical and Musical Indus-tries). Dai suoi studi era
derivato un metodo completamente elettronico per la trasmissione e
ricezione delle immagini. Lo standard a 405 linee scelto da Shoenberg
rimarrà in uso fino al gennaio 1985 quando sarà sostituito da quello
a 625 linee (scelto nel 1967) per permettere il passaggio alla
televisione a colori; lo stesso standard sarà adottato da quasi tutti
i Paesi europei occidentali, ma non dalla Francia.
In Germania le trasmissioni televisive regolari erano iniziate nel [p. 64]
1935. Dopo la pausa della guerra, lo sviluppo televisivo riprenderà
velocemente: nel 1948 saranno già in funzione regolari servizi anche
in Usa (con 525 linee) e in Francia (819 linee).
A causa di interessi nazionalistici, anche per la televisione a
colori nasceranno tre sistemi, tutti compatibili con gli esistenti
apparecchi in bianco e nero, ma non tra loro: Ntsc (National
Television Sys-tem Committee) adottato dal 1953 negli Stati Uniti e
Giappone, Secam (Sequentiel Couleur A Memoire) messo a punto nel 1956
da Henri de France e utilizzato dal 1460 in Francia e nell'Est
Europeo, Pal (Phase Alternance Line) ideato nel 1962 da Walter Bruch
e utilizzato dal 1967 in Europa Occidentale, Francia esclusa. Anche
per la Tv ad alta definizione (proposta per la prima volta nel 1980
dalla società televisiva giapponese Nhk) la tendenza è verso standard
diversi: quello Hi-Vision che prevede un'immagine con 1.125 linee
ideato nel 1968 dalla giapponese Sony e non compatibile con gli
esistenti apparecchi a colori; quello americano Actv (Advanced
Compatible Television) e quello europeo noto come D2-Mac
(Multiplexage analogic components) con 1.250 linee sviluppato da
industrie come Bosch, Philips e Thomson e compatibile con i 600
milioni di apparecchi a colori attualmente diffusi in tutto il mondo.
1937
Il fisico e matematico americano Claude Elwood Shannon (n' 1916),
del Massachusetts Institute of Technology, scopre che i circuiti
elettrici a relè possono essere utilizzati per valutazioni logiche.
La scoperta è descritta nella sua tesi di master, A symbolic analysis
of relay and switching circuits, che trasferirà le idee di Boole ai
pionieri dell'informatica, convincendoli ad abbandonare l'idea del
calcolatore analogico per quello digitale. In seguito Shannon sarà
anche l'ideatore del "bit" come unità elementare di informazione
[vedi 1949] e getterà le basi teoriche per i primi programmi in grado
di giocare a scacchi [vedi 1950].
1937
L'americano Chester F' Carlson (1906-1968) inventa la xerografia,
procedimento fotografico a secco che si basa sul principio della
fotoconduttività elettrostatica ideato al Battelle Memorial Institute
di Columbus (Ohio). Il brevetto, ottenuto lo stesso anno, sarà
utilizzato su scala industriale partire dal 1959 dalla Haloid-Xerox
(poi Xerox Corp') per foto copiatrici ad alta definizione.
1938
Howard Hathaway Aiken (1900-1973), direttore dell'Istituto di
Matematica della Harvard University, progetta il primo calcolatore
elettrico totalmente automatico, l'"Ascc" (da "Automatic
Sequence-Controlled Calculator"), che verrà realizzato nel 1942 dalla
Ibm nel suo centro di Endicott (nello stato di New York) e messo in
funzione [vedi 1944] con l'appellativo di "Mark 1".
1939
Verso la fine dell'anno entra in funzione ai laboratori Bell il
primo calcolatore binario. Denominato "Calcolatore per i numeri
complessi" è realizzato secondo il modello ideato due anni prima dal
matematico George Robert Stibitz (1905-1995), ricercatore dei Bell
Labs. Durante i fine settimana, Stibitz, utilizzando vecchi relè
telefonici recuperati da un mucchio di rottami trovati in
laboratorio, due pile, due lampadine e una tavoletta di legno, aveva
creato un dispositivo che addizionava due numeri binari di un solo
bit. Stibitz aveva denominato l'apparecchio con la sigla "K"
(kitchen) essendo la cucina il luogo in cui era stato realizzato.
Basandosi su tale principio, dall'aprile al dicembre 1939 Stibitz e
Samuel B' Williams assemblano nei laboratori Bell il primo
calcolatore binario della storia. La macchina, costata circa 20 mila
dollari, è battezzata "Bell Labs relays computer Model 1" o "Complex
number calculator" e giocherà un [p. 65] ruolo importante per
l'ingresso della società nel settore dei calcolatori binari. Il Model
1 prevede l'ingresso dei dati tramite una telescrivente; la memoria è
costituita da 450 relè telefonici e le sue prestazioni sono limitate
alla moltiplicazione e divisione di numeri complessi, che svolge con
la velocità di cento persone fornite di calcolatrici meccaniche.
Solo con il Model 2 (detto anche Relay interpolator), realizzato
dai Bell Labs per conto della Difesa e ultimato nel settembre 1943,
Stibitz riuscirà a realizzare il calcolo dei polinomi. Realizzata con
493 relè, la macchina sarà in seguito donata dalla Difesa al
Laboratorio di ricerca navale che la utilizzerà fino al 1961. Dopo
questo calcolatore, Stibitz realizzerà nel 1944 un terzo modello,
detto anche "calcolatore balistico", che ha la strana particolarità
di utilizzare una tavola delle moltiplicazioni simile ad una serie di
"bastoni" di Nepero [vedi 1614] e di riprendere lo schema seguito da
Babbage nella sua "Macchina analitica" [vedi 1823].
Nel 1946 Stibitz realizzerà il Model 5, il primo calcolatore
universale della serie, utilizzando 9 mila relè in una macchina che
pesa quasi 10 tonnellate ed occupa 93 metri quadrati; per l'addizione
di due numeri con 7 cifre decimali occorrono 300 millisecondi, 0,8
secondi per la loro moltiplicazione, 2,2 per la divisione, 4,3 per
una radice quadrata. Caratteristica particolare della macchina è
l'assenza di un reale sistema di circuiti numerici; la risposta ad
ogni addizione è trovata su una grande tavola cablata delle addizioni
secondo una struttura denominata "Cadet" (Can't Add, Doesn't Even
Try=non può eseguire le addizioni e nemmeno ci prova) che sarà in
seguito adottata in molti calcolatori tra cui l'Ibm 1620. Stibitz
realizzerà infine anche un Model 6 che, nel 1950, sarà installato nei
laboratori Bell di Murray Hill. Sul finire degli anni '50 la macchina
sarà donata all'Istituto Politecnico di Brooklin che a sua volta, nel
1961, la cederà al Bihar Institute of Technology in India, dove è
attualmente esposta.
Quella ideata da Stibitz nel 1937 è la prima apparecchiatura logica
che utilizza il sistema binario, cioè un linguaggio a due simboli:
"sì" e "no", "0" e "1", "aperto" e "chiuso", i due soli stati fisici
concepibili per i componenti dell'unità di elaborazione di un
computer. Tutto quello che si vuole dire deve quindi rispettare
questo linguaggio; il numero 24 diventa 00011000, la lettera "n"
diventa 10010101. Facile per la macchina, ma incredibilmente lungo e
difficile per l'uomo. Occorre quindi affidare allo stesso elaboratore
anche il compito di tradurre nel suo codice binario le istruzioni che
il programmatore gli fornisce in una forma molto più breve, cioè con
un linguaggio simbolico adatto alla natura del problema da risolvere.
Le basi matematiche del sistema binario si devono a George Boole
[vedi 1847].
A Stibitz si deve anche il primo esperimento di lavoro a distanza
su un computer, e quindi la nascita della telematica. L'11 settembre
1940, durante il congresso della Società americana di matematica che
si tiene al Darthmouth College di Hanover, presso Baltimora, collega
una telescrivente con il Complex calculator che si trova nei
laboratori Bell di New York, attraverso un cavo della rete
telefonica. La dimostrazione suscita scalpore tra i partecipanti alla
conferenza, che possono impostare un calcolo sulla telescrivente e
ottenere il risultato in meno di un minuto.
Sempre Stibitz inventerà, nel 1942, il principio della "virgola
mobile" che permette ai computer, quando i numeri in elaborazione
diventano troppo grandi, di dividerli per 10, 100 o 1.000, ecc' e di
ricordarsi in seguito di tale operazione al momento di fornire i
risultati. Dal 1987 tale sistema sarà impiegato su tutti i computer.
8:
Atanasoff, una primogenitura
riconosciuta 35 anni dopo
1939
A ottobre, il matematico e fisico statunitense di origine bulgara
John Vincent Atanasoff (1903-1995), dello Iowa State College, ed il
suo allievo e collaboratore Clifford E' Berry, mettono in funzione il
prototipo di un computer binario che utilizza solo valvole (senza
quindi nessuna parte meccanica come i relè) in grado di risolvere le
complesse equazioni della fisica. La macchina è molto lenta, ma
dimostra il funzionamento del circuito logico elettronico e della
memoria binaria rigenerata.
Tra il 1939 e il 1942 Atanasoff e Berry realizzeranno una macchina
più grande conosciuta con il nome di Abc (Atanasoff Berry Computer)
che avrebbe dovuto risolvere un sistema di 29 equazioni algebriche
lineari in 29 variabili in soli 15 giorni, invece di alcune settimane
necessarie con un calcolatore da tavolo. Per la memoria dell'Abc,
Atanasoff decide di immagazzinare le cifre binarie in una batteria di
condensatori elettrici montati su tamburi rotanti. I condensatori
immagazzinano la carica elettrica; una carica positiva rappresenta il
numero uno, mentre l'assenza di carica rappresenta lo zero. Poiché
però i condensatori tendono a dissipare la loro carica, Atanasoff
dota la sua macchina anche di un dispositivo [p. 66] per "rigenerare"
la memoria. La realizzazione della macchina sarà interrotta a causa
degli eventi bellici quando era ormai quasi completata (mancava la
messa a punto del sistema di ingresso e di uscita a schede
perforate). Abbandonato dai suoi costruttori, il computer venne in
seguito smantellato.
Il problema della ricarica dei dispositivi di memoria continuerà a
condizionare per decenni l'elaborazione dei dati. I condensatori
saranno parti fondamentali dei microchip che costituiranno le memorie
dinamiche dei moderni computer e la "ricarica" di questi dispositivi
avrà una parte essenziale nel funzionamento della memoria. Nel
computer Abc per l'ingresso e l'uscita dei dati sono utilizzate
schede perforate già in uso in altri calcolatori. Per la
realizzazione delle sue macchine, Atanasoff riuscirà a reperire
finanziamenti per un totale di seimila dollari, ben al di sotto del
mezzo milione di dollari che riusciranno ad ottenere i costruttori
dell'Eniac [vedi 1946] a causa delle sue possibili applicazioni
militari.
Poiché i due ricercatori non si preoccuperanno di depositarne il
brevetto, per molti anni l'invenzione del computer tutto elettronico
sarà attribuito a John W' Mauchly e John Presper Eckert, che si
ispireranno abbondantemente all'Abc per la costruzione dell'Eniac.
Nel 1941, Mauchly soggiornò per una settimana a casa di Atanasoff che
gli mostrò il funzionamento dell'Abc e gli consegnò anche una memoria
sulle "Macchine calcolatrici per la soluzione di grandi insiemi di
equazioni algebriche lineari". In seguito [vedi 1973], la Corte
distrettuale di Minneapolis sentenzierà che la primogenitura del
computer elettronico deve essere attribuita ad Atanasoff e non ai
costruttori dell'Eniac.
Il principio del computer interamente elettronico era stato
comunque teorizzato già prima di Atanasoff dal tedesco Helmut
Schreyer, un amico di Konrad Zuse [vedi 1936], che ne aveva fatto
l'oggetto della sua tesi di laurea.8:
8:
Inizia il "miracolo"
della Silicon Valley
1939
Il primo gennaio nasce ufficialmente il "miracolo" della Silicon
Valley. A Palo Alto, nell'entroterra della Baia di San Francisco - in
quella che allora si chiamava la Valle di Santa Clara, celebre per la
produzione di prugne pregiate - William Hewlett (n' 1913) e David
Packard (1912-1996), due amici laureati di fresco, formano una
società per l'attività impiantata da qualche mese in un piccolo
garage preso in affitto, dove fabbricano apparecchiature
elettroniche. Se la macchina è parcheggiata all'aperto si sa che
hanno ricevuto [p. 67] un'ordinazione. Partita con un capitale di
appena 538 dollari, la Hp costituirà nei primi anni la sfida
dell'intelligenza alla potenza e al predominio sul mercato dei
giganti dell'industria del settore. Il loro sarà il modello per le
successive generazioni dei pionieri dei microchip della Fairchild e
della Intel e del personal computer. In occasione del cinquantesimo
anniversario della società, quel garage al 367 Addison Av-enue di
Palo Alto sarà dichiarato monumento nazionale numero 976 dello stato
della California e chiamato la "culla della Silicon Valley". Il
giovane Steve Job, che nel 1976 insieme a Steve Wozniak inventerà
l'Apple 1, il primo personal computer di uso pratico, dirà che era
stato il mito di Hewlett e Packard ad attirarlo in uno scantinato di
Silicon Valley e a fargli sfidare la sorte. Il nome "Silicon Valley"
sarà coniato da Don Hoefler, direttore di Microelectronics News.
Nella loro impresa, William Hew-lett e David Packard sono
incoraggiati da un loro professore della Stanford, Fred Ternan [vedi
1951]. Il loro primo prodotto è un oscillatore audio (Hp 200A) che
sorpassa tutti quelli della concorrenza e rimarrà famoso per essere
stato impiegato dalla Walt Disney per produrre gli effetti speciali
della colonna sonora di Fantasia. Nei primi anni, la Hp produrrà una
gamma vastissima di apparecchiature mediche e strumenti di controllo,
tra cui un orologio preciso al milionesimo di secondo, ma le
innovazioni più significative saranno quelle per la miniaturizzazione
dei computer. Già nel gennaio 1972 la società introdurrà il modello
Hp-35, una calcolatrice scientifica tascabile con le capacità degli
enormi computer di pochi anni prima, mentre il computer tecnico
Hp-900 del 1982, installabile su una scrivania, avrà le capacità dei
grandi "mainframe" degli anni '50. Nel 1954 la Hp trasferirà la sede
allo Stanford Industrial Park, fondato nel 1951 da Ternan e dal
rettore della Stanford, Wallace Sterling. Nel 1993, i prodotti Hp
saranno diffusi in 100 paesi, la società avrà un fatturato di 20,3
miliardi di dollari e occuperà oltre 96 mila persone. David Packard
si ritirerà solo nel 1993, a 81 anni, dalla presidenza della
società.8:
1939
Per illustrare le sue tecnologie avanzate nei controlli a distanza,
la Westinghouse presenta all'Esposizione universale di New York due
robot costruiti per l'occasione. Il primo è "Electro", un automa in
grado di camminare in maniera abbastanza convincente, far sentire la
sua parola, fare conti, distinguere i colori e capace anche di
concedersi di tanto in tanto una pausa fumando una sigaretta. Il
secondo robot è il cagnolino "Sparko", che scodinzola, si alza sulle
zampe posteriori o si accuccia a comando e occasionalmente abbaia.
1940
Il sistema a dischi rotanti messo a punto dal britannico John Baird
per la trasmissione televisiva in bianco e nero [vedi 1936] viene
ripreso dall'inventore americano di origine ungherese Peter Goldmark
(1906-1977) che alla Cbs Laboratories realizza il primo prototipo
funzionante di televisore a colori. Un disco rotante colorato è
utilizzato per separare i colori. Il sistema sarà però presto
sostituito da quello interamente elettronico. Tra le altre invenzioni
di Goldmark, il disco long-playing a 33 giri (1949), il metodo di
fotocomposizione Linotron e lo scanner che sarà utilizzato dalle
sonde interplanetarie americane per inviare da Marte foto di
incredibile chiarezza.
1940
L'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (Eiar, poi Rai-Tv) utilizza [p. 68]
elaboratori meccanografici a schede perforate per valutare gli indici
di ascolto e fare un identikit geografico-professionale degli 826
mila radioascoltatori che hanno risposto ad un referendum sulle
trasmissioni radio in Italia. E', in pratica, la prima indagine
sull'audience.
1940
La Aeg-Telefunken mette in produzione il "Magnetophon", un
registratore a nastro magnetico che sarà impiegato soprattutto dalla
Gestapo per documentare le intercettazioni telefoniche. Un prototipo
del "Magnetophon", su progetto degli ingegneri J'J' von Braunmhl e
W' Weber, era stato mostrato per la prima volta nell'agosto 1935
all'Esposizione sulla radio di Berlino. Nel 1945, dopo il crollo
della Germania, le tre potenze occidentali vincitrici si divideranno
il bottino di 18 "Magnetophon" rinvenuti in ottimo stato. A breve
scadenza, in Francia, Germania e Stati Uniti saranno realizzate copie
perfette. Registratori a nastro sul modello del "Magnetophon" saranno
utilizzati per la memoria di computer di serie a partire
dall'Univac-1 del 1950.
1941
A sette anni dalla realizzazione della "Z1" [vedi 1934), Konrad
Zuse mette in funzione con successo, all'Istituto per le ricerche
aeronautiche della Luftwaffe, la "Z3", una calcolatrice digitale
programmabile a relè (600 nell'unità di calcolo e 1.400 nella
memoria, tutti di seconda mano dismessi da centrali telefoniche) per
calcolare tavole balistiche. La "Z3", considerata il capostipite dei
futuri computer, ha il merito di aver adottato tre elementi
fondamentali dei futuri computer elettronici: il sistema numerico
binario, la virgola mobile e la programmazione su nastro perforato
(Zuse utilizza come supporto una vecchia pellicola cinematografica da
35 millimetri). Per superare la lentezza del computer (20 addizioni
al secondo e circa 4 secondi per moltiplicazioni, divisioni e radici
quadrate), Zuse cercherà di convincere il governo tedesco a sostenere
la spesa per rimpiazzare i relè con valvole, così come gli aveva
suggerito Helmut Schreyer anche se, affermerà in seguito, "mi
sembrava un'idea balzana quella di usare le valvole delle radio". Ma
Hitler, sicuro in quel momento di aver vinto la guerra, voleva
ridurre gli investimenti nel settore.
La "Z3" andrà distrutta nel 1944 nei bombardamenti di Berlino. Zuse
riuscirà invece a salvare la successiva "Z4". Prima dell'arrivo degli
alleati a Berlino, riuscirà a trasferire la macchina in un granaio di
Hofenau. Solo nel 1950 la "Z4" arriverà all'Istituto di matematiche
applicate del Politecnico di Zurigo dove resterà in funzione per
quattro anni. La "Z4" è la prima calcolatrice nella quale i dati sono
introdotti in sistema decimale, mentre la traslazione in codice
binario; allo stesso modo, la riconversione dei risultati in decimale
avviene del tutto automaticamente. La macchina utilizza ancora i relè
(2.200), funziona con un programma perforato su pellicola
cinematografica, ha una memoria meccanica di 64 cifre, pesa 2.500
chilogrammi e occupa una superficie di 20 metri quadrati. Può
risolvere equazioni a dieci variabili alla velocità di 40-50
operazioni al minuto.
Una ricostruzione della "Z3" sarà presentata ad un congresso di
Monaco di Baviera nel 1962, e poi esposta permanentemente al Deutsche
Museum di Monaco. In quell'anno, la serie delle macchine sarà giunta
al modello "Z22", in grado di eseguire traduzioni semplificate dal
russo, e la produzione avrà toccato i duecento esemplari.
Nato a Berlino il 22 giugno 1910, Konrad Zuse ha trascorso
l'infanzia a Braunsberg, nella Prussia Orientale, e a Hoyerswerda
(Slesia), dove il padre era ufficiale postale. Dopo la laurea in
ingegneria civile all'Università tecnica di Berlino, lavora per un
periodo alla società aeronautica Henschel, che poi lascia per
dedicarsi ai suoi studi sui computer.
Nel febbraio 1945, un mese dopo il matrimonio con Gisela, è
costretto a lasciare Berlino con tutti i dipendenti della sua società
e i pezzi della "Z4" stipati in molte casse per trasferirsi a
Gottinga.
Nel 1964, Zuse uscirà dalla proprietà della società Zuse Kg fondata
nel 1949; nel 1969, quest'ultima passerà interamente alla Siemens.
Negli anni '80 Konrad Zuse, professore emerito all'Università di
Gottinga, si stabilirà a Hunfeld, una cittadina a 130 chilometri da
Francoforte, e tornerà al suo hobby preferito, la pittura, con lo
pseudonimo di Kono See.
1942
L'ingegnere tedesco Paul Eisler (1907-1992) inventa il "circuito
stampato" per superare le lungaggini del montaggio interamente
manuale degli apparecchi elettronici. Eisler utilizza il metodo della
stampa per incidere un sottile strato di rame steso su un supporto di
plastica ricavandone le piste che [p. 69] collegano i vari
componenti. La piastra viene forata in corrispondenza dei contatti
dei vari componenti (resistenze, condensatori, bobine, valvole e, in
seguito, transis-tor). La saldatura avviene manualmente, un contatto
alla volta, oppure immergendo tutta la scheda in un bagno di stagno
fuso. Il primo circuito stampato sarà comunque utilizzato su vasta
scala dagli americani; inserito nei proiettili delle batterie
contraeree, il circuito elettronico serviva a regolare lo scoppio ad
una quota prefissata.
1943
Dopo aver scoperto che il cervello umano opera su una base di
logica matematica, Warren S' Mcculloch (1899-1969), neurofisiologo
del Massachusetts Institute of Technology, ipotizza la realizzazione
di un "cervello" elettronico altrettanto complesso di quello
dell'uomo. Lo scienziato si accorgerà ben presto che il suo progetto
è irrealizzabile, perché occorrerebbero miliardi di valvole e, per
farle funzionare, non basterebbe tutta l'elettricità prodotta dalla
centrale delle Cascate del Niagara. Inoltre, i guasti in un numero
talmente elevato di valvole sarebbero così frequenti che la macchina
non riuscirebbe a lavorare più di pochi secondi l'anno. Le ricerche
di Mcculloch e del giovane studioso di logica Walter H' Pitts sono
considerate pionieristiche negli studi per tradurre in modelli
matematici i principi dell'elaborazione biologica.
Tra i precursori di questo settore, anche l'italiano A' Gamba, che
negli anni '50, insieme ai suoi collaboratori, realizzò all'Istituto
di fisica dell'Università di Genova un "Programmatore e analizzatore
probabilistico automatico" (Apa) per le sue ricerche sui concetti
dell'autoapprendimento. Negli anni '50 sarà poi Isaac Asimov a
descrivere i principi fondamentali del neurocomputer, da lui definito
come "cervello positronico".
Gli studi sui neuroni, considerati alla stregua di dispositivi
logici, proseguiranno con Frank Rosenblatt e Bernard Widrow, della
Cornell University. Nel 1962 i due ricercatori ideeranno i cosiddetti
"neuroni adattativi", o "perceptroni", che avrebbero dovuto essere in
grado di apprendere, ma che saranno abbandonati nel 1969. L'Adaline
(abbreviazione di elemento adattativo lineare) di Widrow è invece un
sistema con un solo neurone capace di imparare a riconoscere una
forma, ad esempio una lettera, indipendentemente dalla sua
orientazione e grandezza.
Nel 1980, Scott E' Fahlman, della Carnegie Mellon University,
presenterà un progetto di un neurocomputer denominato "Netl".
Diversamente dai tentativi precedenti, scopo delle sue ricerche non è
la costruzione di un equivalente artificiale del cervello umano, ma
soprattutto lo studio dei legami che occorre stabilire tra i singoli
componenti della struttura, ognuno dei quali capace di svolgere poche
operazioni elementari. Il Netl avrebbe dovuto essere composto da un
milione di questi elementi.
Illustrazioni
1) Konrad Zuse e, a fianco, la vecchia pellicola cinematografica
che utilizzò come banda perforata per la programmazione della sua
macchina "Z1".
2) La "Z3" è stata la prima macchina ad adottare il sistema binario
e la programmazione su nastro perforato.
3) Calcolatore elettromeccanico britannico "Colossus" utilizzato
per sconfiggere la macchina "Enigma" (in basso) utilizzata dai
tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, per cifrare i messaggi.
4) Una delle prime telecamere (Rca) per riprese televisive a
colori.
5) Uno dei primi apparecchi televisivi degli anni '50 (Philips).
6) Il matematico americano Claude Shannon, il primo a utilizzare i
relè per valutazioni logiche.
7) Fotocopiatrice Chester Carlson.
8) Howard Aiken, progettista dell'Ascc.
9) L'Atanasoff-Berry Computer (Abc); il grosso tamburo costituisce
la memoria della macchina basata sulla carica di condensatori
elettrolitici.
10) Bill Hewlett e David Packard, fondatori della Hewlett-Packard.
11) Il famoso oscillatore audio, primo prodotto della Hp,
acquistato dalla Walt Disney per il film Fantasia.
12) La Hp-35, prima calcolatrice scientifica tascabile della
Hew-lett-Packard.
13) Scheda per l'elaborazione dei dati del referendum effettuato
nel 1940 dall'Eiar (la Rai dell'epoca) per conoscere le preferenze
degli ascoltatori dei programmi radio.
14) Primo "Magnetofono" Castelli, prodotto nel 1947 e funzionante
con un filo d'acciaio al carbonio come supporto per la registrazione;
costava 450 mila lire e ne furono prodotti solo 20 esemplari.
[p. 72]
1943-1954:
Dalla elettromeccanica
all'elettronica dei computer
di "prima generazione"
Come in numerosi altri campi scientifici, anche nel settore del
calcolo le esigenze della guerra spingono la ricerca verso nuove
tecnologie, senza preoccuparsi troppo dei costi economici. Nascono in
tal modo macchine come la britannica "Colossus", che permette di
violare i codici segreti nazisti, e altre vengono impostate, come
l'Eniac che, terminata solo a guerra finita, sarà la capostipite
della moderna scienza dei computer. Il passo fondamentale è il
passaggio dai dispositivi elettromeccanici come i relè a quelli
elettronici come le valvole; la velocità dei computer passa da una
moltiplicazione (di due numeri di 23 cifre) in sei secondi ad oltre
300 moltiplicazioni al secondo. La "prima generazione" dei computer
non è contraddistinta solo dall'adozione delle valvole, ma anche da
quella del sistema numerico binario, del programma memorizzato, di
una vasta gamma di memorie centrali ed ausiliarie, dei linguaggi di
programmazione. Ma la novità più importante è che il computer non è
più riservato a ristrette cerchie di matematici e scienziati; uscita
dal chiuso dei laboratori universitari, la macchina inizia la sua
diffusione nella società per la soluzione dei più svariati problemi,
da quelli amministrativi a quelli produttivi ed economici.
[p. 73] 1943
Il 31 maggio, l'Esercito Usa affida all'Università della
Pennsylvania la realizzazione di un elaboratore elettronico a valvole
termoioniche, l'"Eniac", che entrerà in funzione nel 1946 [vedi]. Le
specifiche della macchina sono state indicate da John Mauchly e John
Eckert in un lungo rapporto presentato nell'agosto 1942. Firmato il
contratto, un team di una trentina di persone (una decina di
ingegneri e matematici e una ventina di montatori tra cui casalinghe
e tecnici telefonici) si mette al lavoro sotto la guida di Mauchly e
Eckert.
1943
A dicembre, entra in funzione nel centro segreto Code and cypher
school di Bletchley Park, presso Londra, il primo computer
elettronico del mondo. Realizzato su progetto del professor Max
Newman, è denominato "Colossus". Il computer utilizza duemila valvole
e centinaia di relè ed è in grado di trattare 5 mila caratteri al
secondo. Costruito espressamente per violare i cifrari tedeschi, il
computer svolgerà egregiamente questo compito fino alla fine della
guerra consentendo agli alleati di conoscere in anticipo tutti i
piani di guerra di Hitler. Dell'esistenza di "Colossus" si verrà a
sapere soltanto alla fine del conflitto. Il principio di
funzionamento era stato ispirato da Alan Turing e dalla sua
"macchina" ideale [vedi 1936].
8:
Ad Harvard
il primo calcolatore
elettromeccanico
1944
Dopo sette anni di lavoro, il 7 agosto entra in funzione il
calcolatore elettromeccanico "Harvard Mark 1", chiamato
scherzosamente "Bessie" dai ricercatori, il primo di tipo universale.
Realizzata nei laboratori Ibm di Endicott da Howard Aiken [vedi 1938]
con la collaborazione di un gruppo di docenti della Harvard
University (dove la macchina è stata trasferita a maggio), sarà
l'ultima calcolatrice realizzata con dispositivi meccanici, ma la
prima a funzionare con programmi registrati. Il sistema non si serve
solo di leve od altri mezzi meccanici elementari, ma di relè che
controllano la rotazione di contatori a ruota e prende a prestito
tecniche una volta in uso nella costruzione degli apparati radio. La
costruzione della macchina, inizialmente nota col nome di "Automatic
Sequence Controlled Calculator" (Ascc), è incoraggiata e finanziata
dal presidente della Ibm Thomas John Watson e dallo stesso donata
alla Harvard University. In seguito, a causa del disaccordo con Aiken
sulla paternità della macchina, Watson chiederà ai suoi ingegneri di
realizzarne una più grande che prenderà il nome di Ssec [vedi 1948].
"Bessie" pesa cinque tonnellate, conta 78 moduli di calcolo
collegati in serie da 800 chilometri di fili e ben 3.304 relè che
mettono in movimento i diversi organi meccanici quali 72 accumulatori
a ruote, 60 contatori, ecc' per un totale di 760 mila componenti. Il
programma è registrato su un nastro di carta perforato mentre
l'ingresso dei dati avviene con due lettori di schede perforate. I
risultati si ricevono su schede o stampati su moduli. Lunga 16 metri
e mezzo e alta due e mezzo, la Ascc è in pratica una versione moderna
della macchina di Babbage [vedi 1823] della quale riprende i principi
fondamentali di funzionamento (anche se, nel caso in cui questa fosse
stata realizzata, avrebbe avuto solo un decimo delle potenzialità).
Il computer di Aiken può sommare due numeri di 23 cifre in tre decimi
di secondo e moltiplicarli in sei secondi. Rispetto a quella di
Babbage, tuttavia, la macchina apporta due innovazioni fondamentali:
un orologio interno per sincronizzare le sequenze delle [p. 74]
operazioni e una memoria di piccola capacità per contenere le
istruzioni di funzionamento per ogni tipo di operazione.
"Bessie" sarà impiegata dalla Us Navy per studi di balistica e
progettazione di navi e dalla Commissione per l'energia atomica per
ricerche sulla disintegrazione dell'atomo. In seguito lavorerà per
cinque anni per quasi tutti i laboratori di ricerca americani. La
Mark 1 sarà smontata nel luglio 1959; una parte dei suoi componenti
resterà all'Harvard computer laboratory (intitolato ad Aiken),
un'altra sarà esposta al quartier generale dell'Ibm a New York e
un'altra ancora al museo della Smithsonian Institution di Washington.
La Mark 1 sarà anche il computer più famoso della sua epoca; è per
questa macchina che Leslie John Comrie accosta per la prima volta ad
una macchina il termine "cervello artificiale".
Un modello perfezionato (la "Mark II"), interamente elettrico e con
13 mila relè a funzionamento rapido e virgola mobile [vedi 1939],
sarà realizzato sempre sotto la direzione di Aiken e con l'assistenza
della Ibm ed entrerà in funzione nel 1947. Alla Mark II, succederanno
le Mark III e Mark IV (costruite per conto della Marina e
dell'Aeronautica Usa) nelle quali sarà abbandonata la struttura a
relè per quella elettronica.
Il 9 settembre 1945, durante la realizzazione del programma per la
Mark 1, sarà coniato anche il termine "bug", in seguito usato per
designare un errore di programmazione. La parola ha origine da un
divertente episodio: dopo un improvviso blocco del computer, la
matematica Grace Murray Hopper [1906-1992] impiegò parecchie ore a
scoprire l'origine del guasto fino a quando trovò una tarma
schiacciata nel meccanismo di un relè. La tarma costituisce così il
primo "bug" (insetto in inglese) trovato in un elaboratore. Ufficiale
della riserva della marina americana (nel 1945 con il grado di
tenente), la Hopper si è laureata in matematica a Yale nel 1934, ha
contribuito alla realizzazione dell'Univac-1 e ha diretto in seguito
il gruppo di programmatori che ha realizzato il linguaggio Cobol
[vedi 1960].8:
1944
John Janos von Neumann (1903-1957), uno dei più grandi matematici
di tutti i tempi [vedi anche 1950], americano di origine ungherese,
fondatore della "teoria dei giochi" (1928), ordinario di matematica
all'Institute for Advanced Study di Princeton dal 1933, comincia a
sviluppare - lavorando in stretto contatto con Julian H' Bigelow,
Herman H' Goldstine e Robert Oppenheimer - la "teoria degli automi" e
pone le basi matematiche per lo sviluppo degli elaboratori
elettronici. Sarà uno degli artefici dell'Edvac [vedi 1952] e del
computer dell'Istituto di studi avanzati di Princeton [vedi 1952].
L'Edvac disporrà per la prima volta di un programma con le istruzioni
per il funzionamento memorizzato allo stesso modo dei dati. In tal
modo la macchina potrà adattarsi a risolvere problemi di diverso tipo
secondo le necessità e diventerà nota anche come "Macchina di von
Neumann". Dall'idea del matematico ungherese saranno sviluppati negli
anni successivi numerosi computer negli Usa e in Europa, come Edsac,
Madm, Univac, Seac, Maniac, ecc'.
A von Neumann si riconosce il merito di aver avvertito
tempestivamente la svolta nelle applicazioni della matematica e di
aver sostenuto che il passaggio dall'esecutore umano al computer era
ormai irreversibile, ma la sua idea rivoluzionaria è quella di aver
introdotto nella memoria elettronica interna del computer sia i
programmi operativi espressi in forma numerica che i dati da
elaborare.
1944
Per iniziativa della Ibm, alla Columbia University di New York
nasce il primo centro universitario di ricerca informatica, il
"Watson Scientific Computing Laboratory".
1945
Più di cinquemila sistemi meccanografici di calcolo sono impiegati
dagli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale per tenere
costantemente aggiornato l'inventario degli armamenti e delle risorse
di uomini e di mezzi utilizzati in tutti i teatri di operazioni per
l'immenso sforzo bellico alleato.
1945
Arthur Charles Clarke (n' 1917), scienziato dilettante negli anni
'30 e poi divenuto uno dei più noti scrittori di fantascienza (2001,
Odissea nello spazio), pubblica un saggio sulla rivista "Wireless
World" in cui ipotizza l'uso di satelliti artificiali per
telecomunicazioni da immettere in una particolare orbita
"geostazionaria" a 36 mila chilometri di quota. Alcuni decenni dopo,
quando cominceranno i lanci sull'orbita che sarà battezzata col suo
nome, lo scrittore britannico si pentirà di non aver brevettato
l'idea.
[p. 75] 8:
Eniac: un "mostro"
di 30 tonnellate
e 17 mila valvole
1946
Il 16 febbraio, al poligono di tiro del comando di artiglieria di
Aberdeen (Maryland), in un salone di nove metri per 15, entra in
funzione il gigantesco elaboratore elettronico, Eniac (Electronic
Numerical Integrator and Calculator). E' realizzato per conto del
Laboratorio ricerche balistiche dell'Esercito americano su progetto
dell'ingegnere elettronico John Presper Eckert (1919-1995), del
fisico John William Mauchly (1907-1980) entrambi dell'Istituto di
Ingegneria Elettrotecnica dell'Università di Pennsylvania a
Filadelfia, e del capitano Herman H' Goldstine, direttore del centro
di studi balistici dell'Us Army presso lo stesso ateneo. L'Esercito
ne finanzia la costruzione facendo un preventivo di 150 mila dollari,
ma il prezzo finale salirà a 486.802,22 dollari. Le tabelle
balistiche, indispensabili per ogni tipo di cannone e di proiettile,
erano necessarie all'esercito Usa poiché dopo l'invasione del Nord
Africa nel 1942, gli Alleati avevano scoperto che, a causa delle
differenti caratteristiche del terreno rispetto a quello americano,
il tiro d'artiglieria risultava molto impreciso e ricalcolare con
calcolatrici a mano tutte le tabelle era un'impresa gigantesca. Per
una tabella balistica di medie caratteristiche occorre calcolare
2.000-4.000 traiettorie, ognuna delle quali richiede circa 750
moltiplicazioni. L'Eniac (che entra però in funzione solo nove mesi
dopo la fine della guerra) è il primo elaboratore programmabile
interamente a circuiti elettronici e senza parti meccaniche in
movimento. Nell'Eniac il programma è esterno alla macchina e riguarda
solo l'operatore; è in pratica una specie di promemoria che gli
ricorda l'esatta sequenza dei comandi per il funzionamento della
macchina, comandi che deve dare personalmente così come deve
controllare i risultati parziali e introdurli di nuovo nel
calcolatore per le operazioni successive.
Ecco alcune caratteristiche principali dell'Eniac: ha 17.468
valvole di 16 tipi differenti, 70 mila resistenze e 10 mila
condensatori, 500 mila saldature, pesa 30 tonnellate, effettua 300
moltiplicazioni (o 5 mila addizioni) al secondo, assorbe 174 Kilowatt
quando è in funzione (creando un calore che fa fondere continuamente
l'isolante dei condensatori più esposti). Rispetto ai modelli
elettromeccanici, la velocità operativa è mille volte superiore. Per
il suo debutto, l'Eniac elabora i dati di un milione di schede
perforate dando una dimostrazione di calcolo di una tabella balistica
con un programma preparato da Adele Goldstine, moglie di Herman
Goldstine [vedi 1944].
Il calcolatore troverà impiego in studi balistici avanzati (il
calcolo di una traiettoria avviene in 30 secondi mentre a un
matematico che lavori con una calcolatrice elettromeccanica occorrono
almeno 20 ore), in ricerche sui raggi cosmici e sull'energia
nucleare. Considerato come una meraviglia del suo tempo, l'Eniac
rimarrà in servizio per nove anni, fino a quando diverrà praticamente
inservibile e di difficile manutenzione anche per l'apposita squadra
di dieci persone. Continue le soste della macchina, per l'avaria di
blocchi interi di valvole da sostituire. Nei calcolatori a valvole è
previsto un guasto ogni cento tubi, all'incirca ogni mille ore;
nell'Eniac, che dispone di 18 mila tubi, la norma è quindi di un
guasto ogni 5 ore e mezza di funzionamento. In un anno si bruciano
circa 19 mila valvole. Con i computer della seconda generazione (a
transistor) l'affidabilità aumenterà di un fattore 10; con quelli di
terza generazione (a circuiti integrati) l'affidabilità aumenterà di
mille volte rispetto ai transistor e quindi di un fattore diecimila
rispetto alle valvole.
L'Eniac non è un vero e proprio elaboratore perché non rispetta il
modello di von Neumann; i dati sono memorizzati in accumulatori, ma
il programma da eseguire su di essi non è memorizzato perché dipende
dal cablaggio interno. Per predisporlo alla risoluzione di un diverso
problema è quindi necessario [p. 76] fermare il computer e modificare
manualmente la posizione dei seimila interruttori e le connessioni
dei fili elettrici, un lavoro di alcuni giorni per un elevato numero
di specialisti. Gli organi di entrata e uscita dei dati sono
costituiti da apparecchiature a schede perforate costruite dalla Ibm.
Nonostante queste limitazioni, l'Eniac sarà utilizzato fin
dall'inizio anche per altri scopi oltre il calcolo delle traiettorie
balistiche, come le elaborazioni matematiche per verificare alcune
teorie fisiche sviluppate a Los Alamos dal gruppo di scienziati
impegnati nel progetto per la realizzazione della prima bomba "H".
Successivamente sarà impiegato per le previsioni meteorologiche, per
l'analisi dei raggi cosmici e la progettazione di gallerie del vento.
La carriera dell'Eniac si concluderà alle 23,45 del 2 ottobre 1955.
Rimosso dalla sua sede, sarà permanentemente esposto alla Smithsonian
Institution di Washington. Nel 1996, per festeggiare i 50 anni
dell'Eniac sarà fatta una riaccensione parziale: il 14 febbraio, sarà
il vicepresidente Usa Al Gore a schiacciare il pulsante che chiederà
all'Eniac di contare emblematicamente da 46 a 96. Al computer sarà
dedicato anche un francobollo delle poste Usa intitolato "La nascita
del computer".8:
1946
Durante la costruzione dell'Eniac [vedi 1946], John Tykey crea il
termine "bit" attraverso la contrazione delle parole inglesi "binary
digit" (cifra binaria). Un bit è la più piccola unità di informazione
che designa uno dei due stati (zero o uno, acceso o spento) che
codificano le informazioni all'interno dei computer. Il bit equivale
a ciò che da anni i telegrafisti chiamano "momento" nei codici a
"cinque momenti" (detto anche Baudot) e a "otto momenti" (ottetto)
secondo che i caratteri (lettere o numeri) siano indicati da cinque o
otto fori sul nastro perforato di carta. L'ottetto o byte (una
stringa di otto bit), oggi universalmente impiegato per rappresentare
un carattere, comparirà per la prima volta come unità di informazione
nel computer a transistor "Stretch" realizzato dall'Ibm [vedi 1961].
Nel 1949, il matematico americano Claude Elwood Shannon [vedi 1937
e 1950), dei Bell Laboratories, getterà le basi della moderna teoria
dell'informazione con la sua opera A Mathematical Theory of
Communication. In essa viene riportata l'unità di base
dell'informazione, ossia il "bit". Il bit verrà usato anche come
unità di misura della capacità di memoria di un calcolatore
elettronico.
1946
Nasce l'elaborazione in tempo reale, cioè un sistema che fornisce
un risultato immediato senza bisogno di verifiche. E' quanto consente
di fare il Binac (Binary automatic computer), un computer di grande
affidabilità messo a punto in proprio dagli statunitensi John Presper
Eckert e John William Mauchly, gli inventori dell'Eniac [vedi 1946]
messisi in proprio prima con la società "Electronic Control Company"
e poi con la "Eckert & Mauchly Computer Corporation". Il Binac, che è
più veloce e meno costoso dell'Eniac, fa funzionare in parallelo due
computer, entrambi forniti di programma memorizzato, che effettuano
simultaneamente gli stessi calcoli, comparano ad ogni passo i
risultati parziali ottenuti e interrompono l'elaborazione in caso di
discordanza delle cifre. La velocità di elaborazione consente in un
secondo 3.500 addizioni o mille moltiplicazioni. Tenuto conto dei
materiali allora disponibili nel campo elettronico, la sua
affidabilità è ritenuta eccezionale. Nel 1949, uno dei due
elaboratori componenti il sistema riuscirà a funzionare per 44 ore
ininterrottamente senza alcun guasto, un vero exploit per l'epoca.
Il Binac è realizzato per conto della società aeronautica Northrop,
utilizza 700 valvole, dispone di memorie interne a linee di ritardo
ed esterne a nastro magnetico. Alla Northrop, che intende installarlo
a bordo di un aereo (evento che non avverrà), la macchina sarà
consegnata il 22 agosto 1949 dietro pagamento di 100 mila dollari,
anche se il costo effettivo sopportato dai costruttori ammonta a 279
mila dollari. L'esperienza acquisita con questo computer servirà ai
due ricercatori per l'impostazione dell'Univac [vedi 1950], poco
prima di cedere la loro società alla Sperry Rand Corporation.
1946
Nasce la Ibm 603, considerata la prima calcolatrice numerica
totalmente elettronica. La macchina deriva da un dispositivo che il
laboratorio ricerche della Ibm aveva messo a punto nel 1942,
costituito da un'unità elettronica di [p. 77] moltiplicazione
collegata a una macchina a schede perforate: due numeri con sei cifre
decimali letti da una scheda potevano essere moltiplicati attraverso
una serie ripetuta di addizioni e il risultato perforato sulla stessa
scheda. Realizzata da Byron E' Phelps, la moltiplicatrice non era
stata messa in commercio perché numerose persone, alla Ibm,
dubitavano dell'affidabilità delle valvole.
La Ibm 603, realizzata per impulso di Thomas John Watson jr'
(futuro presidente della Ibm, nel 1952), è in grado di moltiplicare
due numeri con sei cifre decimali letti da una scheda e perforare il
risultato dell'operazione sulla stessa scheda con una velocità di
cento schede al minuto. Della Ibm 603 saranno costruiti cento
esemplari. La macchina sarà la capostipite di una serie di
dispositivi analoghi via via più complessi (alcuni addirittura con
memoria a nuclei magnetici con una capacità di 320 cifre) fino a
raggiungere il confine tra calcolatrici numeriche e calcolatori
elettronici.
8:
Transistor:
piccolo protagonista
di grande successo
1947
Il 23 dicembre, tre scienziati dei Bell Telephone Laboratories John Bardeen (1908-1991), Walter Houser Brattain (1902-1987) e
William Bradford Shockley (1910-1989) - annunciano l'invenzione del
"transis-tor". Il dispositivo è così chiamato da "Transmit reSitor"
su suggerimento di un collaboratore dei tre ricercatori, l'ingegnere
John Robinson Pierce (n' 1910), perché trasmette corrente attraverso
un resistore. Bardeen, Brattain e Shockley stavano studiando un
dispositivo più efficiente e affidabile delle fragili e costose
valvole di vetro utilizzate nelle apparecchiature radio e per
sostituire i relè elettromeccanici delle centrali telefoniche
automatiche. In sostanza, il transistor è una versione a "stato
solido" della valvola a vuoto di Fleming. Per giunta, è praticamente
indistruttibile (ha una durata di 90 mila ore), più affidabile,
straordinariamente più piccolo (qualche millimetro contro diversi
centimetri delle valvole "miniaturizzate"), meno "vorace" di
elettricità e non deve attendere di riscaldarsi per entrare in
funzione. Questo primo transistor a contatto puntiforme (o a punte di
contatto), per difficoltà tecnologiche e di produzione, ha
soprattutto un interesse storico. Il 30 giugno 1948 Bardeen e
Brattain presenteranno il primo transistor uscito dai laboratori Bell
di Murray Hill, nel New Jersey. Ai tre fisici verrà assegnato nel
1956 il premio Nobel.
Elemento essenziale del dispositivo è una sottile lamina di
cristallo di germanio, un materiale semiconduttore più costoso
dell'oro. Un semiconduttore è un elemento con caratteristiche
intermedie tra un materiale perfettamente conduttore (come rame o
ferro) e uno perfettamente isolante (come vetro o legno). Nel 1954 il
germanio verrà sostituito (da Gordon Teal, della Texas Instruments)
con silicio purissimo che rimane stabile anche alle alte temperature.
La sostituzione del germanio con il silicio (uno dei materiali più
abbondanti della crosta terrestre, circa il 21,2 per cento)
permetterà un drastico abbattimento dei costi e l'enorme diffusione
del tran-sistor.
Aggiungendo alcune "impurità" al semiconduttore, questo può servire
da raddrizzatore, amplificatore, sorgente di onde elettromagnetiche;
può insomma eseguire tutte le funzioni delle valvole. Tra le
applicazioni fondamentali del transistor c'è quella di interruttore,
che offre la possibilità di aprire e chiudere un circuito con un
tempo di reazione inferiore ad un centomillesimo di secondo, che è la
velocità richiesta ad un moderno computer.
Fondamentali saranno i quattro anni successivi all'invenzione
durante i quali Shockley e i suoi collaboratori apporteranno numerosi
miglioramenti. Nel 1949, soprattutto per merito di Shockley, nascerà
il transistor a giunzione o [p. 78] bipolare, che troverà immediata
applicazione pratica. Questo transistor è ottenuto con una giunzione
di due parti di un cristallo di germanio (in seguito sostituito dal
silicio) trattate diversamente. Prodotto industrialmente a partire
dal 1952, questo transistor sarà molto più robusto e affidabile del
precedente cosiddetto a punte di contatto, mentre le sue dimensioni
si ridurranno a un decimo di quelle iniziali. Nel 1957 la produzione
mondiale sarà già di 30 milioni di esemplari l'anno. L'invenzione del
transistor permetterà di realizzare calcolatrici tascabili e orologi
digitali e di sostituire le valvole in tutte le apparecchiature
elettroniche, a cominciare dalla radio e dalla televisione. Senza le
ridotte dimensioni, la grande affidabilità e il basso consumo di
corrente dei transistor oggi non vi sarebbero stati né le
telecomunicazioni via satellite, né i veicoli spaziali, né la
conquista della Luna.8:
1947
In Unione Sovietica, S'A' Lebedev inizia la progettazione di un
computer, il Mesm, che sarà costruito a Kiev e messo in servizio nel
1950. E' da questa macchina che discenderanno quasi tutti gli
elaboratori sovietici, tra cui il Besm-I (analogo all'Ordvac/Illiac
[vedi 1952)) e lo Strela-1 apparsi nel 1953, la serie degli M-20 (20
mila operazioni al secondo) del 1956 e il Kiev realizzato nel 1959.
Una linea parallela alla concezione del Mesm, sarà quella dell'M-1
apparso nel 1951 e dei suoi derivati.
Il Besm-I utilizzerà una memoria a tubi catodici Williams, 4 mila
valvole, e sarà accreditato di 7-8 mila operazioni "medie" al
secondo. La velocità di ingresso dei dati (con nastro perforato) è
abbastanza lenta: solo 20 numeri al secondo. L'uscita è con una
stampante capace di 1.200 linee al minuto, ma con un massimo di 10
cifre contro i 120 caratteri delle stampanti occidentali dell'epoca.
I risultati sono esclusivamente numerici. Nel Besm-II sarà adottata
una memoria a nuclei di ferrite di 1.024 byte con un tempo di accesso
di 6 microsecondi.
Anche lo Strela-1, realizzato da Y'Y' Basilevskij del Ministero per
l'Informazione, adotta memorie a tubi di Williams e contiene 8 mila
valvole. La serie proseguirà fino al 1956 con lo Strela-3 e, a causa
delle scarse prestazioni, sarà abbandonata a favore della macchina
sperimentale Setun e della serie Oural.
Il primo vero elaboratore operativo fra quelli della prima
generazione sarà l'M-20. Accreditato per 20 mila operazioni al
secondo, sarà messo in servizio nel 1956 per essere utilizzato in
programmi prioritari dell'epoca come la conquista spaziale e le
esigenze militari. Progettato dall'Istituto per la meccanica di
precisione di Mosca, l'M-20 avrà un successore di seconda
generazione: la versione transistorizzata M-220 costruita a Kazan nel
1963.
Fra i discendenti del prototipo M-1 realizzato nel 1951
all'istituto di energetica di Mosca da I'J' Brucks, vi saranno l'M-2,
l'M-3 e il Minsk che entrerà in funzione dal 1964. Costruiti in
Bielorussia sotto le direttive del Ministero per la Radio, i Minsk
saranno i computer non specializzati più utilizzati in Urss: fra il
1951 e il 1976 ne saranno costruiti duemila esemplari. In
particolare, i Minsk 2 e 22 dispongono di una memoria principale a
nuclei di ferrite (da 4-8.000 byte) e una memoria secondaria a nastro
o a tamburi magnetici. La velocità è di 5 mila operazioni al secondo,
l'addizione in virgola mobile è eseguita in 72 microsecondi. Il
Minsk-22 sarà anche il primo computer in grado di trattare lettere
oltre che cifre. Le macchine della serie Minsk non saranno
compatibili tra loro se non per alcuni esemplari realizzati dopo il
1963. Per la scarsa qualità dei nastri [p. 79] magnetici dell'epoca,
le memorie secondarie dei Minsk adottano apparecchi a 16 piste di cui
6 per i dati, due per i controlli di parità e le altre 8 come
salvaguardia delle prime. I dischi magnetici faranno la prima
apparizione in Urss solo nel 1973, i linguaggi Fortran e Cobol alla
fine degli anni '60, ma cominceranno ad essere applicati su vasta
scala solo negli anni '70 [vedi anche 1971, 1986, 1992].
Nel 1971, la produzione sovietica di computer raggiungerà i 1.200
esemplari l'anno. Nello stesso anno inizierà la produzione di
computer copiati da quelli occidentali; il primo sarà il sistema Ryad
per usi gestionali, frutto di una collaborazione con i Paesi del
Comecon varata nel 1969 e del tutto simile all'Ibm 360. Alla fine
degli anni '70 sarà la volta della serie Sm per automazione
industriale con il Ryad Es2, copia conforme del Pdp-11 della Digital.
Fra le cause dei ritardi dell'informatica sovietica, anche il fatto
di aver inizialmente scelto, invece del sistema binario in base due
(zero-uno) un sistema in base tre. Non essendo però disponibili
sistemi tecnologici per poterlo rappresentare, sarà necessario
adottare due logiche binarie, neutralizzando uno dei due stati di una
logica per ottenere tre valori. La diffusione dell'informatica
personale sarà invece in seguito osteggiata per motivi ideologici:
nel Paese in cui fotocopiatrici e ciclostile sono proibiti ai privati
e tenuti sotto chiave negli enti pubblici (i fogli di carta per le
fotocopie sono numerati e ogni copia registrata, se si fanno errori e
si deve gettare il foglio occorre un verbale di distruzione) il
personal computer rappresenta davvero una sfida.
Il primo personal sovietico sarà realizzato nel 1985. Quattro anni
dopo, i modelli prodotti saranno dodici, tra cui l'Iskra 1030
paragonabile come prestazioni ad un Ibm Pc-At. Per incrementare la
produzione, visti gli scarsi risultati del Ministero per
l'Informatica istituito nel marzo 1986, nel 1989 sarà creato un
Comitato di Stato per i computer e l'informatica (Gkvti);
parallelamente sarà introdotto anche il termine "kompjuter" al posto
del tradizionale "vychislitelnaja mashina". Un altro progresso sulla
strada della diffusione dei Pc sarà la realizzazione dell'Agat, una
copia conforme dell'Apple IIe: l'apparecchio non dispone di uno
schermo proprio e deve essere collegato ad un televisore, la
stampante è importata dalla Bulgaria, i dischetti dalla Germania Est.
1947
L'ingegnere americano Arthur L' Samuel (n' 1901) mette a punto un
computer che gioca a dama. Le versioni perfezionate della macchina
sono in grado di disputare, e vincere, tornei di dama con campioni
del gioco.
1947
Gli americani John Diebold e D'S' Harder, della General Motors,
coniano il termine "automation" per definire un insieme di sistemi e
procedure capaci di autoregolazione, autocorrezione ed
autoprogrammazione utilizzabili per l'esecuzione di operazioni
logiche nell'industria, nei servizi, ecc'.
1948
Il 27 gennaio, nella sede centrale della Ibm al 590 di Madison
Av-enue a New York, viene presentato il Ssec (Selective Sequence
Electronic Calculator), il primo computer della storia in grado di
funzionare con un programma registrato inserito nella memoria della
macchina. In tal modo, l'intera serie delle operazioni si svolge
automaticamente dall'inizio alla fine. Nella dimostrazione pubblica,
la macchina calcola diverse posizioni della Luna, operazioni
impossibili senza avere a disposizione una tabella di dati (seni di
angolo) registrata in memoria. Il programma è redatto da Kenneth
Clark, uno dei primi programmatori a tempo pieno della Ibm. La [p. 80]
società raggiungerà l'anno successivo i 27 mila dipendenti.
Progettato da Wallace John Eckert, astronomo della Columbia
University, e dall'ingegnere Frank Hamilton, il Sssec si basa sui
concetti elaborati da John von Neumann [vedi 1944] e sul computer
Mark 1 progettato da Aiken [vedi 1944], ma ha un'unità aritmetica che
è una calcolatrice a schede perforate Ibm 603 modificata [vedi 1946].
Il Ssec è però ancora del tipo ibrido elettromeccanico/elettronico:
alle 12.500 valvole (utilizzate in parti in cui la velocità è
essenziale) si affiancano infatti 21.400 relè. La memoria è di 400
mila cifre. Per il funzionamento occorrono 180 Kilowatt di
elettricità. La macchina è comunque in grado di addizionare in un
secondo 3.500 numeri con 14 decimali; una velocità dieci volte
superiore a quella della Mark 1. Buona, per l'epoca, anche
l'affidabilità: solo un errore ogni 8 ore di funzionamento, cioè ogni
milione di moltiplicazioni. Il computer Ssec non verrà
commercializzato e sarà utilizzato dalla Ibm fino all'agosto 1952.
Nel libro Faster than Thought, Lord Bowden ricorda che la macchina,
sistemata dietro grandi vetrate al pianterreno dell'edificio della
Ibm, "si poteva vedere dalla strada e i pedoni che passavano
l'avevano soprannominata affettuosamente papà". Per anni rimarrà
l'unico computer accessibile al pubblico, dal momento che l'Eniac era
coperto dal segreto militare.
Oltre al Ssec, Wallace Eckert [vedi 1933], che alla Ibm era stato
nominato responsabile della ricerca di base e aveva organizzato il
Watson Scientific Computing Laboratory presso la Columbia University,
progetterà nel 1954 anche il Norc (Naval Ordinance Research
Calculator), un computer così avanzato da restare in servizio per ben
tredici anni. Il Norc è dotato di una memoria con 264 tubi Williams,
9 mila valvole, 25 mila diodi, ed esegue 15 mila operazioni al
secondo.
1948
Il ricercatore Richard W' Hamming, dei Bell Telephone Laboratories,
mette a punto una serie di codici (che in seguito saranno chiamati
"Codici Hamming") per la correzione matematica degli errori nelle
registrazioni dei bit sulle memorie elettroniche costituite da chip
di silicio. Per immagazzinare, leggere o trasmettere dati in forma
binaria (e per controllare che non vi siano errori) esistono vari
sistemi. Il codice standard americano per lo scambio di informazioni
(American Standard Code for Information Interchange, Ascii) assegna a
128 caratteri comprendenti cifre, lettere dell'alfabeto e segni di
interpunzione i numeri che vanno da zero a 127. Ogni carattere è
rappresentato da sette bit. Ad esempio, la lettera A è espressa da
1000001. Spesso ad ogni carattere viene aggiunto durante la
registrazione un ottavo bit di controllo (detto di "parità" o di
"checksum"), per facilitare il controllo della correttezza dei
precedenti sette bit. Il valore del bit di parità è "0" se i
precedenti sette bit formano una somma dispari e "1" se formano una
somma pari. Così la lettera A è espressa da 10000011. L'uso del bit
di parità può semplificare la localizzazione di un errore solo nei
sette bit precedenti.
Il codice ideato da Hamming è ancora più complesso: impiega un
maggior numero di bit di controllo e consente di trovare l'esatto
indirizzo di un singolo bit non corretto. La correzione dell'errore
richiede in tal caso la semplice conversione di un "1" in uno "0" o
viceversa. In questo sistema i bit dei dati sono considerati come
coefficienti di un polinomio che viene manipolato algebricamente per
dar luogo ad un numero minore di bit. Questo sistema è
particolarmente adatto per la correzione di errori a raffica che si
determinano in genere su un disco magnetico.
Ogni singolo chip di memoria è costruito secondo una tecnologia che
di solito è molto affidabile, tanto da garantirne il funzionamento
senza errori anche per decenni. Quando però per formare la memoria di
un grande computer questi chip sono affiancati a centinaia o
migliaia, il tempo necessario perché si possa verificare un errore in
uno di essi può scendere anche a poche ore. Con l'impiego del codice
per la correzione matematica, una memoria può funzionare anche dopo
centinaia di errori e il tempo necessario perché si accumulino un
così alto numero di errori da superare le difese del codice raggiunge
anche le decine di anni.
Il chip di memoria più comune, quello da 64 K (dove Kilo non
rappresenta esattamente mille, ma 1.024), può memorizzare 65.536 bit
ed è organizzato in altrettante celle di memoria secondo una matrice
quadrata di 256 celle per lato. Ogni cella immagazzina un bit, cioè
uno "0" o un "1". Poiché il chip è ad accesso casuale (il contenuto
di ogni cella può essere scritto e letto individualmente) ciascuna di
queste celle deve avere [p. 81] un proprio "indirizzo". Questo è
costituito da due parti: un numero binario che identifichi la
posizione orizzontale della cella nella matrice e un numero che
individui la posizione verticale. Righe e colonne sono numerate a
partire da "0". L'indirizzo più grande in un chip di 64 K è quindi
quello che identifica la cella all'incrocio della riga 255 con la
colonna 255. Nelle celle, gli "0" e gli "1" sono memorizzati con la
presenza o l'assenza di una carica elettrica negativa. Per scrivere
uno "0" in una cella, la "buca di potenziale" in quel punto viene
riempita di elettroni, mentre per memorizzare un "1" la buca viene
svuotata di elettroni. Se una buca perde la carica o se una priva di
carica ne acquista una, il bit memorizzato sarebbe errato. Con il
controllo effettuato con il bit di parità, questo inconveniente è
superato. Il sistema però è limitato dalla circostanza che sullo
stesso numero (o lettera) registrato vi siano due o più errori. Il
codice di correzione prenderà i due errori per uno solo e, nel
tentativo di correggerlo, peggiorerà la situazione introducendo un
terzo errore. A ciò si pone rimedio (secondo uno dei codici Hamming)
con un ulteriore bit di parità, che non corregge l'errore doppio ma
blocca l'operazione senza peggiorare ulteriormente la situazione. Per
utilizzare un codice Hamming, una memoria da un Megabyte anziché
essere costituita da 128 chip da 64 K ne richiede 156.
1948
Con la pubblicazione di Cybernetics, or Control and communication
in the animals and the machine di Norbert Wiener (1894-1964),
matematico di origine russa, docente al Massachusetts Institute of
Technology, il termine "cibernetica" in uso dall'antichità greca
(kibernetike = arte del pilota) assume il significato di "studio
unitario dei processi riguardanti la comunicazione e il controllo
negli animali e nelle macchine". La cibernetica come scienza era
stata inventata da Wiener già nel 1942, ma l'adozione del termine fu
decisa solo nel 1948 da Wiener stesso e da Arthur Rosenblueth.
Elementi della cibernetica, secondo Wiener sono: la teoria dei
sistemi di controllo; la tecnica della trasmissione dell'informazione
e la teoria dell'informazione; la tecnica dell'elaborazione
dell'informazione. Secondo Wiener, gli elaboratori elettronici non
sono altro che "modelli cibernetici".
Nella successiva opera Cibernetics. The Human Use of Human Beings
del 1950, Wiener sosterrà che gli elaboratori elimineranno
l'eccessivo aumento della burocrazia non qualificata, più o meno come
la macchina a vapore eliminò a suo tempo i posti di lavoro che
richiedevano un impegno fisico pesante. Lo studio della possibilità
di meccanizzare le facoltà del cervello umano lo spinge sul terreno
caratteristico della cibernetica, cioè quello degli automi capaci di
aggirare ostacoli, girarsi verso la luce, giocare a scacchi e
migliorare le proprie capacità attraverso l'esperienza e la memoria.
Cibernetics, che riassume tutto il pensiero di Wiener, è il primo
libro importante dedicato alla gestione dei computer. Bambino
prodigio (lesse i libri di Darwin a sei anni, iniziò l'università ad
undici e si laureò a 19 anni ad Harvard), Wiener diede un grande
contributo allo studio dell'intelligenza artificiale, cui si dedicò
durante la seconda guerra mondiale.
Fra gli altri ricercatori considerati come i padri della
cibernetica, anche il matematico statunitense Warren Weaver
(1894-1978) con il suo libro The mathematical theory of
communication, in cui dimostra che le teorie dell'informazione si
possono applicare sia agli esseri viventi che agli oggetti inanimati.
1948
La creazione di un "Centro internazionale di calcolo" fra i membri
di un consorzio di nazioni (sul modello del Cern per la fisica delle
alte energie) viene proposta alla Terza conferenza generale
dell'Unesco che si svolge a novembre a Beirut. Ritenendo i computer
di inestimabile importanza ma di scarsa disponibilità ancora per
parecchi anni, con il Centro si intende dare la possibilità di
avvalersi delle nuove tecnologie informatiche al maggior numero
possibile di Paesi. La decisione, insieme alla scelta di Roma come
sede del Centro, sarà ribadita nella Conferenza di Parigi nel
novembre 1951, ma i propositi non saranno messi in atto sia per lo
scarso interesse di Usa e Gran Bretagna (che non sottoscriveranno la
convenzione, firmata da 25 altri Paesi) che per la sempre maggiore
diffusione dei computer.
1949
All'Università di Cambridge entra [p. 82] in funzione, il 16
maggio, l'Edsac (Electronic Delay Storage Automatic Calculator,
calcolatore automatico con memoria a linea di ritardo elettrica) che
si ispira al modello ideale di von Neumann [vedi 1944]. Il computer,
progettato da Maurice V' Wilkes, adotta un dispositivo che memorizza
i dati per un breve tempo grazie all'inserimento nell'unità di
calcolo di linee di ritardo acustico secondo una soluzione ideata nel
1943 da T' Kite Sharpless. La macchina, che utilizza 3.000 valvole,
prevede l'inserimento dei dati con banda perforata mentre i risultati
si possono avere sia su banda che su telescrivente. L'Edsac è il
primo calcolatore con programma registrato internamente prima del
calcolo su una memoria di 512 cifre realizzata con 32 linee di
ritardo a mercurio.
L'Edsac è prodotto da uno dei tre principali centri per la
realizzazione di computer voluti dal governo britannico e costituiti
nel 1946 all'Università di Cambridge, all'Università di Manchester
(prima la Baby Ma-chine [vedi 1949] e poi il Mark 1 dell'autunno
1949) e al National Physical Laboratory (l'Ace del 1950).
1949
Entra in funzione all'Università di Manchester l'elaboratore
sperimentale Madm (Manchester Automatic Digital Machine), detto anche
"Baby Machine", che per la prima volta utilizza come memoria schermi
di tubi catodici in base ad un sistema ideato da Frederic Calland
Williams (n' 1911) e Tom Kilburn. Le cifre binarie sono memorizzate
sullo schermo sotto forma di cariche elettriche localizzate su
piccoli elementi della superficie. La memoria con tubi catodici,
chiamati appunto Williams, avrà un periodo di ampia diffusione prima
di essere sostituita da quella a nuclei magnetici di Jay Wright
Forrester [vedi 1955]. La Madm esegue una addizione in 1,8
millisecondi e una moltiplicazione in 10 millisecondi.
1949
Il padre gesuita Roberto Busa (n' 1913) inizia a Gallarate, presso
Milano, le prime prove di analisi delle opere di San Tommaso d'Aquino
con macchine meccanografiche. Nello stesso anno padre Busa si
assicura a New York l'appoggio tecnico-scientifico di Thomas John
Watson sr', fondatore della Ibm. Padre Busa aveva maturato l'idea di
un indice delle opere di San Tommaso nel 1946, anno del suo dottorato
in filosofia scolastica. Dopo i primi lavori di elaborazione
meccanografica su schede perforate, padre Busa, che insegna filosofia
scolastica alla facoltà di filosofia dell'Aloisianum, aprirà nel
1955, a Gallarate, il primo centro al mondo per l'automazione
dell'analisi letteraria: il "Gruppo interdisciplinare di ricerche per
la computerizzazione dei segni dell'espressione" (Gircse). "Mi rendo
conto - scrive padre Busa - come la presenza di un sacerdote negli
ambulacri della tecnologia possa suonare esotica; mi sento guardato
come un dromedario che si fosse intrufolato nella borsa-valori". Busa
è diventato gesuita a 20 anni nella convinzione di diventare
missionario.
Dopo alcune elaborazioni sui Manoscritti del Mar Morto, la cui
notizia sarà riportata agli inizi del 1958 sulle prime pagine dei
maggiori quotidiani del mondo, i lavori continueranno con i testi di
San Tommaso nella stessa sede dell'Aloisianum fino al 1966; dal 1967
al 1969 proseguiranno a Pisa presso il Cnuce; in seguito presso il
laboratorio Ibm di Boulder, nel Colorado, e infine, dal gennaio 1971,
a Venezia nel centro di ricerche della Ibm Italia.
L'opera di padre Busa realizzerà l'analisi dei 10,6 milioni di
parole contenute nelle 179 opere in latino scritte o attribuite a San
Tommaso, in vista della compilazione dell'Index Thomisticus. Di
queste opere, che vanno dal IX al XVI secolo, cento sono sicuramente
di San Tommaso, 18 sono di autenticità discutibile, le rimanenti 61
di autori vari ma collegate alle opere tomistiche e quindi utilizzate
per dei confronti. Il milione e 700 mila righe delle 179 opere
saranno esaminate, parola per parola e lettera per lettera, almeno
otto volte.
Al completamento, sotto il pontificato di Paolo VI, l'opera uscirà
con l'aulico titolo di Sancti Thomae Aquinatis Operum Omnium Indices
et Concordatiae. L'Index Thomisticus, che documenta il vocabolario
usato nelle 179 opere, sarà universalmente riconosciuto come un'opera
pionieristica nel campo dell'automazione dell'analisi linguistica e
uno dei maggiori esempi di elaborazione elettronica in campo
umanistico. L'opera è la più grande mai stampata al mondo: 70 mila
pagine, rilegate in 26 grandi volumi che contengono oltre 20 milioni
di righe.
[p. 83] La prima fase del lavoro, durata alcuni anni, produrrà
undici milioni di schede perforate che formano un muro spesso un
metro, alto due e lungo novanta. Le schede saranno in seguito
convertite nel 1958 su 1.800 nastri magnetici con un computer Ibm
installato a Venezia; il passaggio determinò sostanziali innovazioni
metodologiche e pratiche. Mentre i nastri occuperanno una parete,
l'ulteriore versione del lavoro di padre Busa sarà tutta contenuta in
un solo Cd-Rom da 1,6 Gigabyte. L'Index Thomisticus richiederà quasi
un milione di ore-uomo. Per quanto riguarda i costi, dai conti fatti
intorno al 1985, l'iniziativa è costata circa 12 miliardi (ne viene
fuori un costo di circa mille lire a parola), di cui due terzi a
carico della Ibm, senza considerare - ebbe a dichiarare padre Busa il contributo del Vaticano, "che è consistito nell'autorizzazione a
fare il lavoro e nella benedizione con molta acqua santa!".
Sulla scia di questo lavoro, sorgeranno in Europa e negli Stati
Uniti numerosi centri di studi linguistici mediante computer.
1949
Con lo pseudonimo di George Orwell, lo scrittore inglese Eric Blair
(1903-1950) pubblica il romanzo 1984, un'allucinante narrazione
ambientata in un regime totalitario del futuro dove il potere è
concentrato in un computer soprannominato "Grande Fratello" che
controlla ogni attività individuale; i nomi delle persone sono
sostituiti da numeri ed esiste un "ministero della verità" occupato a
riscrivere la storia secondo i desideri dell'entità suprema. Dal
romanzo, nel 1984 sarà tratto anche un film per la regia di Michael
Radford, con John Hurt e Richard Burton. Burton interpreta
l'ufficiale del partito che "corregge" con la tortura e il lavaggio
del cervello le deviazioni libertarie del protagonista Winston Smith.
1950
Per dimostrare le illimitate possibilità degli elaboratori
elettronici digitali, l'americano John von Neumann [vedi 1944]
utilizza un computer Maniac per la formulazione di previsioni
meteorologiche con risultati più che convincenti. Il lavoro di von
Neumann porterà allo sviluppo di modelli numerici dell'atmosfera
analoghi a quelli in uso per fare previsioni operative. Grazie ai
computer, la fisica dell'atmosfera farà un salto di qualità senza
precedenti.
Fin dal secolo scorso si conoscevano le equazioni differenziali del
matematico francese Claude Navier (1785-1836) e del fisico inglese
George Gabriel Stokes (1819-1903) che descrivono la dinamica delle
masse gassose e quindi possono prevedere l'evolversi della situazione
atmosferica partendo da una situazione iniziale accuratamente
misurata da un sistema di osservatori. Un sistema di previsione
meteorologica basato sull'impiego di equazioni matematiche per
rappresentare il comportamento dell'atmosfera era stato poi suggerito
nel 1904 dal fisico norvegese Vilhelm Bjerknes, ma a quel tempo il
problema della soluzione numerica di queste equazioni non era nemmeno
abbordabile. Sul finire della prima guerra mondiale, l'inglese Lewis
F' Richardson (1881-1953) aveva formulato uno dei primi modelli
matematici per prevedere con 24 ore di anticipo l'evoluzione delle
condizioni meteorologiche. Il sistema numerico di previsione da lui
proposto avrebbe dovuto disporre di dati meteorologici raccolti da
duemila stazioni uniformemente distribuite su tutto il globo. Quando
passò alla fase pratica, Richardson si accorse che con i mezzi allora
a disposizione occorreva il lavoro di 64 mila matematici per 24 ore.
Trent'anni dopo, per seguire la stessa operazione fatta con il
computer Maniac, von Neumann impiegherà invece sei minuti.
Per seguire l'andamento di venti, umidità, pressione e altri
fattori atmosferici occorrono procedure di elaborazione molto
complesse. Una previsione a medio termine deve tener presente alcune
migliaia di stazioni di rilevamento a terra, alcune migliaia di
stazioni marine e alcune centinaia di palloni sonda; per valutare
attendibilmente con 10 giorni di anticipo le condizioni
meteorologiche su un'area di soli cento chilometri quadrati occorrono
500 miliardi di operazioni.
[p. 84] 8:
Univac-1: il primo computer
prodotto in serie
1950
Dalla Eckert & Mauchly Computer Corporation esce il primo
calcolatore prodotto in serie. Sono gli stessi progettisti
dell'Eniac, John Presper Eckert e John William Mauchly [vedi 1946] a
realizzare, a Philadelphia, l'Univac-1 (Universal Automatic
Computer). Nonostante l'impegno, gli affari non vanno bene per i due
pionieri dell'informatica. I costi di sviluppo delle macchine sono
molto al di sopra delle previsioni e il costo dei loro computer, 250
mila dollari, troppo alto. Inoltre il banchiere che garantisce i
finanziamenti muore in un incidente aereo. A febbraio, sono costretti
a vendere la società alla Remington Rand per soli 70 mila dollari e
l'assunzione garantita per loro due. Eckert rimarrà alla Sperry (che
succederà alla Remington Rand) diventandone l'uomo-simbolo, mentre
Mauchly fonderà una società per formulare previsioni sul mercato
azionario.
L'Univac-1 è il primo computer che utilizza un'affidabile memoria
esterna su nastro magnetico mentre quella interna è ancora a linee di
ritardo a mercurio. Le cento linee di ritardo della memoria
principale possono memorizzare ciascuna 10 numeri decimali di 12
cifre; altrettante le 12 linee della memoria di transito che riceve i
dati dal nastro magnetico e li immette nell'unità centrale. Dopo la
deludente esperienza del Binac e dei suoi nastri magnetici in
plastica (gli stessi dei registratori audio), che si rompevano spesso
non potendo resistere alle velocità richieste per il funzionamento
del computer, per l'Univac-1 i due progettisti adottano un nastro
metallico ricoperto di nickel che denominano "Unitape". La larghezza
del nastro è di mezzo pollice (1,27 centimetri); una bobina di 400
metri contiene un milione di caratteri che possono essere letti alla
velocità di 7.200 al secondo. Meno di venticinque anni più tardi,
basterà un solo microprocessore su una scaglia di silicio di un
centimetro di lato e del costo di appena ventimila lire per superarne
le prestazioni.
Alla realizzazione dell'Univac-1 hanno lavorato circa 700 persone. E'
ancora una macchina a funzionamento decimale, pesa 5 tonnellate,
l'unità centrale occupa uno spazio di 5,5 metri per 3,70 ed è alta
2,5. Le 5.400 valvole miniaturizzate sono raffreddate con una
circolazione d'aria forzata di 27 metri cubi al minuto, ma negli
esemplari successivi sarà adottato un circuito ad acqua. Le
prestazioni sono di una addizione in 0,5 millisecondi e una
moltiplicazione in 2,5. Fino alla fine degli anni '60 sarà la
macchina con il miglior sistema di rilevamento degli errori.
Particolare curioso: per l'inserimento dei dati, la macchina accetta
le schede perforate di tipo Ibm da 80 colonne, ma non le Remington
Rand da 90 colonne. Per l'uscita dei risultati, la Univac metterà in
commercio nel 1953 la prima stampante rapida della storia
dell'informatica in grado di stampare 600 righe di 120 caratteri al
minuto. L'Univac-1 è il primo computer ad essere prodotto in serie
per scopo commerciale invece che in esemplare unico per uso degli
stessi progettisti e ad essere utilizzato per fini gestionali e non
esclusivamente scientifici. Il primo esemplare sarà consegnato il 1o
maggio 1951 al Census Bureau, l'ufficio federale di statistica degli
Stati Uniti (che per il censimento generale ne acquisterà in seguito
altri sei esemplari), il secondo all'Aeronautica militare pochi
giorni dopo. Per poco è battuto sul tempo dal Mark 1, consegnato un
mese prima dalla Ferranti all'Università di Manchester. E' comunque
all'Univac-1, che si fa risalire la nascita dell'industria americana
dei computer. Fino al 1957, la Remington Rand produrrà 46 esemplari
della macchina. L'Univac-1 del Census Bureau sarà rimpiazzato con uno
più potente nel 1963 e donato alla Smithsonian Institution per
esporlo al pubblico nel museo della scienza e della tecnologia a
Washington.
Nel 1952, un Univac-1 sarà impiegato per la prima volta al mondo
(in collaborazione con la rete televisiva Cbs), per le "proiezioni"
sulle elezioni presidenziali che nel 1952 porteranno alla Casa Bianca
Dwight D' Eisenhower. Durante una famosa trasmissione condotta da
Walter Cron-kite, il computer anticiperà l'enorme vantaggio del
vincitore basandosi solo sul sette per cento delle schede
scrutinate.8:
[p. 85] 1950
A maggio, all'Institute of Numerical Analysis dell'Università di
California entra in funzione l'elaboratore Seac (Standard Eastern
Automatic Computer), un'altra macchina ispirata ai principi elaborati
da von Neumann [vedi 1944] e realizzata per conto del National Bureau
of Standards. La memoria del Seac è realizzata con 64 linee di
ritardo costituite da tubi riempiti di mercurio e forniti, alle due
estremità, di cristalli piezoelettrici di quarzo. Le informazioni
binarie vengono memorizzate sotto forma di vibrazioni acustiche che
si muovono, in ogni tubo, attraverso il mercurio. Successivamente
questa memoria sarà sostituita da tubi a raggi catodici Williams
[vedi 1955]. Anche l'inserimento dei dati, inizialmente con banda
perforata, sarà sostituito con un sistema su nastro magnetico. Il
Seac ha una struttura modulare: utilizza 750 valvole e 11 mila diodi
al germanio. Poiché i principali problemi di manutenzione non
deriveranno dai soliti guasti alle valvole, ma dalle saldature mal
fatte dei diodi, sarà escogitata una atipica tecnica di manutenzione
consistente nello scuotere tutta la macchina saltando sul pavimento
di legno e controllando se questo trattamento provoca guasti nelle
routine di diagnostica. Il Seac sarà disattivato nel 1964, dopo aver
totalizzato 70.254 ore di funzionamento.
Nel luglio dello stesso anno, all'istituto californiano entrerà in
funzione un computer quasi gemello, lo Swac (Standard Western
Automatic Computer), che in quel momento risulta essere il più veloce
del mondo.
1950
Entra in funzione a Teddington, presso Londra, l'Ace (Automatic
Computing Engine). Concepita da Alan Turing e realizzata al National
Physical Laboratory da 20 specialisti guidati da Harry B' Huskely, la
macchina utilizza una memoria a linea di ritardo a mercurio, 4.500
valvole, e funziona con un codice a due indirizzi: ogni istruzione
contiene non solo l'ubicazione del numero da elaborare, ma anche
quella della successiva istruzione. Al prototipo, denominato Pilot
Ace, seguirà una versione commerciale realizzata dalla English
Electric e denominata Deuce che sarà venduta in 50 esemplari fra il
1955 e il 1964.
8:
L'"intelligenza" del computer
che gioca a scacchi
1950
Il matematico americano Claude Elwood Shannon (n' 1916) [vedi 1937
e 1949], padre della teoria dell'informazione e ricercatore presso i
laboratori Bell, pubblica su "Scientific American" un articolo in cui
getta le basi teoriche per un computer in grado di giocare a scacchi
[vedi 1912). La teoria di Shannon si ispira a scoperte di John von
Neumann e Oskar Morgenstern che, nella loro teoria generale dei
giochi, avevano escogitato un algoritmo "minimax" per determinare la
mossa migliore. Dalla pubblicazione della teoria di Shannon i
programmi per il gioco degli scacchi si sono succeduti sempre più
numerosi e perfezionati, tanto da spingere all'organizzazione di veri
e propri tornei tra computer e fra computer e maestri internazionali
del gioco che a volte ne sono usciti sconfitti. E' una delle più
semplici applicazione dei principi di quella che in seguito [vedi
1956] sarà definita come "intelligenza artificiale".
Definito da Goethe come "la pietra di paragone dell'intelletto", il
gioco degli scacchi ha sempre appassionato gli uomini e posto
problemi matematici molto complicati come quello relativo al salto
del cavallo, ovvero come far percorrere con 63 salti consecutivi
tutte le 64 caselle della scacchiera; [p. 86] questo problema era
oggetto di studio dei matematici arabi già nel 600 d'C', cioè oltre
1.300 anni fa.
La macchina che gioca a scacchi, e vince, è una meta ideale e
questo desiderio ha radici che risalgono al Settecento. La storia
della macchina che gioca a scacchi, primo esempio di quanto l'uomo
abbia sempre cercato di creare una "intelligenza artificiale", inizia
infatti proprio nel 1760, quando il barone tedesco Wolfgang von
Kempelen presentò un automa (soprannominato "il turco" per il suo
abbigliamento) apparentemente azionato da complicati meccanismi il
cui numero era in realtà illusoriamente moltiplicato da un abile
gioco di specchi. Per quasi mezzo secolo l'automa ingannò pubblico e
scienziati e riuscì a battere molte teste coronate girando per le
corti d'Europa. A von Kempelen fu fatale la vittoria dell'automa su
Caterina di Russia che, accusandolo di lesa maestà, lo fece fucilare.
Dell'automa si persero poi le tracce per anni finché non riapparve
nelle mani del meccanico Leonard Maelzel per aggiungere alla lista
delle vittorie quella su Napoleone Bonaparte in 19 mosse nel 1809. Lo
scrittore Edgard Allan Poe dimostrò infine come al suo interno si
nascondesse un abile scacchista di piccola statura. La macchina andò
distrutta a Filadelfia in un incendio.
Un primo passo nel settore dell'automazione degli scacchi fu fatto
nel 1840 da Charles Babbage che indicò quali regole una macchina
avrebbe dovuto seguire per giocare. In seguito si dedicarono al
problema anche Alan Turing, Konrad Zuse e Leonardo Torres y Quevedo
(1852-1936) che nel 1911 presentò all'Accademia delle Scienze di
Madrid una macchina elettromeccanica in grado di giocare un finale di
partita a scacchi, visto che in questa situazione il numero delle
mosse disponibili è piuttosto limitato. Nel 1951, il figlio di
Quevedo presenterà il robot scacchista al congresso di cibernetica di
Parigi dove sarà sfidato dal fondatore della cibernetica Norbert
Wiener che perderà sempre.
Dopo la descrizione teorica di Shannon, il primo ad impostare su un
elaboratore un programma per gli scacchi è, sempre nel 1950, Alex
Bernstein. Il computer utilizzato impiega otto minuti per fare una
mossa, analizzando le sette mosse ritenute migliori, poi le sette
migliori risposte, poi sette mosse e ancora ulteriori sette risposte.
In totale il computer esamina 2.401 possibilità successive, ma gioca
come un principiante e un buon giocatore è in grado di batterlo. Per
assistere al primo successo di un computer in una partita di scacchi
con l'uomo occorrerà attendere fino al 1960 quando Mario Monticelli,
più volte campione italiano di scacchi, viene sconfitto in una
partita giocata contro un computer installato alla Fiera di Milano.
Nel 1966 il professor Hubert Dreyfus, un ottimo dilettante, viene
sconfitto da un programma denominato "Machack 6" sviluppato da
Richard D' Greenblatt e Donald Eastlake del Mit. Nello stesso anno,
nel primo incontro internazionale di scacchi per computer effettuato
nell'Unione Sovietica il 23 novembre, il programma elaborato dal
fisico russo Abram Alikanov, dell'Istituto russo di fisica teorica e
sperimentale, batte 3 a 1 quello del professor John Mccarthy, della
Stanford University, il più noto dei pionieri americani
dell'"intelligenza artificiale". Anche il primo campionato mondiale
riservato ai computer, tenuto a Stoccolma nel 1974, sarà vinto da
"Kaissa", un programma sviluppato dai russi Mikhail Donskoy e
Vladimir Arlazarov che sarà molto diffuso negli anni '70.
Nel 1977 il computer sarà in grado di competere contro giocatori
professionisti: un maestro internazionale, il britannico David Levy,
sarà sconfitto dal programma "Chess 4'6" elaborato da David Slate e
Larry Atkin per un computer Cyber 176 della Control Data.
In un importante torneo di scacchi che si svolgerà nell'ottobre
1988 in California, a Long Beach, un computer batterà per la prima
volta anche un gran maestro, Bent Larsen. Il programma è il "Deep
Thought" (pensiero profondo) elaborato da quattro studenti della
Carnegie-Mellon University: Feng-Hsiung Hsu, Thomas Anantharaman, [p.
87]
Murray Campbell e Andreas Nowatzyk. Nel torneo, il computer vincerà
altre cinque partite, ne pareggerà una e ne perderà una, conquistando
in tal modo il primo posto nella classifica finale ex aequo con il
gran maestro Anthony Miles. L'anno successivo, anche Miles sarà
battuto da "Deep Thought" in un partita da esibizione, ma il
calcolatore perderà entrambe le partite di esibizione giocate a New
York contro il campione del mondo Gary Kasparov. Entro il 1990, il
programma vincerà comunque cinque delle dieci partite disputate
contro grandi maestri e 12 delle 14 partite giocate contro maestri
internazionali. Il programma si avvale di un generatore di mosse
realizzato su un singolo chip, appositamente progettato da Hsu, in
grado di elaborare oltre due milioni di mosse al secondo.
Secondo le federazioni internazionali degli scacchi, la valutazione
(il punteggio conosciuto come "Elo") del programma è superiore a
2.600 e lo pone tra i grandi maestri di livello più basso. Un
giocatore medio di torneo ha in genere un punteggio di circa 1.500,
un esperto 2.000 punti, mentre il campione del mondo arriva a 2.900.
Programmi ancora in fase di realizzazione puntano a velocità di
analisi di un miliardo di posizioni al secondo e ad una ricerca di
mosse successive fino a 30-60 livelli, caratteristiche che dovrebbero
consentire di raggiungere un livello di 3.400 punti, cioè 500 oltre
quello del campione mondiale.
Per avere un'idea delle innumerevoli varianti di una partita di
scacchi, basti pensare che all'inizio del gioco il numero di mosse
possibili per ciascun giocatore è 20; le mosse aumentano fino a 30
possibili quando la partita giunge verso la ventesima mossa, per poi
scendere via via che si "mangiano" pezzi. Ipotizzando che ogni volta
le mosse sensate tra quelle possibili del bianco siano solo tre e che
a ciascuna corrispondano solo tre risposte sensate del nero, con un
po' di approssimazione potremo avere circa 10 elevato a "n" partite
sensate possibili. Calcolando una quarantina di mosse in media per
partita, avremo circa 10 elevato 40 possibili partite sensate. A
questo livello, se una macchina giocasse un miliardo di partite al
secondo e avessimo un milione di macchine che lavorano a tempo pieno
dalla formazione del Sistema Solare, fino ad oggi sarebbero state
giocate solo un decimilionesimo delle partite possibili.
Se si volesse spingere l'analisi delle mosse successive a tutte le
possibili varianti occorre considerare che negli scacchi le partite
possibili sono rappresentate dal numero 10 elevato a 120. E' per
questo che i programmi per giocare a scacchi non prevedono tanto
l'analisi di un numero eccessivo di mosse, quanto alcuni concetti di
carattere generale e la memorizzazione di un certo numero di
posizioni chiave cui la macchina deve tendere ad arrivare.
Con gli elaboratori del 1950, Shannon ritiene possibile anticipare
quattro mosse complete per entrambi i concorrenti. Considerando circa
trenta mosse possibili quando la partita è vicina alla metà,
un'anticipazione completa di quattro mosse richiederebbe l'esame di
810 mila possibilità. Shannon propone quindi che l'elaboratore non
tenga conto di tutte le mosse possibili, ma possa eliminare quelle
più ovviamente sbagliate. Quando questo schema sarà effettivamente
realizzato, sul finire degli anni '50 con [p. 88] un Ibm Sistema 704,
l'anticipazione di due mosse complete richiederà otto minuti.
Il calcolatore non simula quindi i processi del pensiero umano, ma
raggiunge gli stessi scopi per vie diverse; vede in profondità ma
osserva poco, ricorda ogni cosa ma non impara nulla, non fa mai
errori madornali ma non migliora le proprie prestazioni. Tuttavia può
a volte scoprire combinazioni che neppure un gran maestro riesce a
vedere ed in più ha dalla sua la maggiore velocità di reazione che
nel cosiddetto "gioco lampo" lo mette al livello dei Grandi Maestri.
La lotta è quindi ad armi pari e basata sull'uso della logica e della
memoria, cioè di una parte considerevole dell'intelligenza; e "Deep
Blue", uno dei successori di "Deep Thought", sarà in grado di
analizzare un miliardo di posizioni scacchistiche al secondo.
La data veramente storica sarà però il 31 agosto 1994 quando a
Londra, in un torneo ufficiale, per la prima volta un computer batte
un gran maestro. Il "Genius 2" della Intel che gira su un
microprocessore Pentium sconfigge il russo Gary Kasparov, ritenuto il
maggiore scacchista di tutti i tempi, e il gran maestro bosniaco
Predrag Nikolic. "Genius 2" valuta 100 mila mosse al secondo ed è
stato messo a punto dall'inglese Richard Lang. Nella sfida che sarà
organizzata nel febbraio 1996 a Filadelfia per i 50 anni del
computer, su sei partite Kasparov ne vincerà tre, ma il programma
"Deep Blue" lo costringerà anche a due pareggi e ad una sconfitta.
"Deep Blue" gira su un Ibm Rs-6000 e può esaminare da 50 a 100
miliardi di possibili mosse nei tre minuti concessi tra una mossa e
l'altra, scegliendole anche in un archivio in cui sono memorizzate le
sequenze dei principali incontri giocati dai grandi maestri negli
ultimi cento anni.
Oltre a battersi contro i grandi maestri, il computer è utilizzato
in banche dati che memorizzano le partite giocate dai professionisti
più autorevoli. La maggiore di queste banche dati è la "Chessbase"
istituita nel 1985 ad Amburgo da Frederich Friedel e Matheus
Wullenweber. Alle 200 mila partite memorizzate nel 1992 se ne
aggiungono 20 mila l'anno. Alla "Chessbase" si collegano via modem da
tutto il mondo 12 mila scacchisti tra cui 20 Grandi Maestri che
utilizzano la banca per risolvere un problema prima di una sfida o
per avere informazioni sull'avversario. Un programma permette inoltre
di calcolare le frequenze di una mossa e l'indice di successo.8:
1950
Si comincia a parlare del concetto di rete neurale, cioè un sistema
che riesca ad imitare l'attività dei neuroni cerebrali umani che
basano le loro prestazioni su numerose unità semplici interconnesse
con un intreccio enorme di collegamenti reciproci. A differenza dei
sistemi esperti basati su tecniche cosiddette di intelligenza
artificiale, le reti neurali sono in grado di apprendere in modo
naturale la conoscenza che utilizzeranno in seguito per risolvere
problemi. La prima rete neurale (nota come Mark 1) è stata realizzata
dall'americana Trw per scopi militari. In seguito sarà famosa la
"Nettalk" sviluppata dal biofisico Terence Sejnowski della John
Hopkins University e Charles Rosenberg di Princeton. Il sistema,
basato su alcune centinaia di "neuroni" (elettronici) e poche
migliaia di connessioni, riconosce le lettere dell'alfabeto e impara
e pronunciarle. Già nel primo esperimento, in appena una notte di
istruzione, il computer "Nettalk" impara a pronunciare il 92 per
cento dei caratteri letti. I più avanzati sistemi esperti, come il
"Dectalk" della Digital, avevano raggiunto un simile risultato dopo
anni di lavoro.
1950
Una macchina in grado di riconoscere dieci cifre pronunciate da un
uomo viene realizzata nei laboratori Bell da K'H' Davis. La
riproduzione sintetica della parola è invece stata oggetto di
numerose ricerche anche parecchio tempo prima dell'avvento dei
computer. Una delle più antiche macchine parlanti fu costruita nel
1791 da Wolfgang von Kempelen, lo stesso inventore del "turco"
giocatore di scacchi del 1760 [vedi 1950], e azionata con un [p. 89]
mantice che soffiava aria in cavità che tentavano di riprodurre
l'apparato vocale umano. Altri apparati di cui rimane traccia furono
quello di Riesz datato 1937 e il "Voder" (Voice demonstrator)
costruito nel 1933 da H'W' Dudley, dei laboratori Bell. Da questa
prima macchina parlante deriverà il "Vocoder" (Voice coder) del 1939,
un sistema simile ad un organo elettronico azionato da una tastiera e
da pedali, in grado di imitare la voce umana.
La sintesi del linguaggio poggerà i suoi fondamenti sulla teoria
della "parola visibile" enunciata nel 1948 dagli americani R'K'
Potter, G'A' Kopp e H'C' Green, che dimostreranno come i fenomeni
acustici corrispondono a delle tracce visibili con appositi
strumenti.
[p. 89]
1950
In Io Robot, opera prima di fantascienza del biochimico,
divulgatore e scrittore americano Isaac Asimov (1923-1992), che sarà
pubblicato in edizione italiana da Mondadori nel 1963, il "padre"
della fantascienza tecnologica codifica le tre "leggi" della robotica
che da allora influenzeranno questo genere letterario. Secondo
Asimov, un robot non può danneggiare un essere umano, deve obbedire
agli ordini impartiti dagli esseri umani non in contrasto con la
regola precedente e, infine, deve proteggere la sua esistenza purché
ciò non sia in contrasto con le due regole precedenti. Concezione,
questa, molto diversa da quella che aveva ispirato il drammaturgo
Karel Capek nel 1920.
1950
Viene fondato il Cocom (Comitato occidentale del controllo delle
esportazioni), un organismo internazionale incaricato di stabilire le
liste dei prodotti di cui è vietata la vendita alla Russia e ai Paesi
del Patto di Varsavia. Paesi fondatori sono Usa, Francia, Italia,
Olanda e Lussemburgo. In seguito entreranno a farne parte altri Paesi
fino a comprendere tutti quelli della Nato, più Giappone e Australia.
Scopo del Comitato è evitare che la tecnologia occidentale possa
venire utilizzata nel campo militare avverso. Fra i prodotti in testa
alla lista ci sono tutti quelli riguardanti l'informatica, dai
"mainframe" ai dispositivi elettronici relativi e, in seguito, anche
i personal computer. Negli anni seguenti saranno numerosi i sequestri
di apparecchiature effettuati durante tentativi di esportazione,
spesso attraverso compiacenti nazioni non aderenti al Cocom. Il Cocom
sarà sciolto nel novembre 1993 per essere sostituito da una nuova
organizzazione, estesa anche a Russia, Cina e altri Paesi in possesso
di elevato livello tecnologico, che si occupa dei controlli di
antiproliferazione nucleare a livello multilaterale.
1951
Anche l'Europa entra nel settore della produzione dei computer
commerciali. Tra i primi esemplari, il britannico Ferranti Mark 1. La
macchina, la prima ad essere realizzata per un uso generale non
specializzato, è contenuta in due armadi con una base di 4,8 per 1,2
metri e un'altezza di 2,2; all'interno vi sono quattromila valvole,
2.500 condensatori, 15 mila resistenze e quasi 10 chilometri di
collegamenti elettrici che fanno capo a centomila saldature; esegue
una moltiplicazione di due numeri con 12 cifre decimali in circa due
millesimi di secondo. La memoria è di 13 K su ognuno dei 13 tubi di
Williams e 32 K su tamburo magnetico. L'assorbimento elettrico è pari
alle dimensioni; occorrono infatti 35 Kilowatt per alimentarne il
funzionamento, compreso quello dell'imponente impianto di
raffreddamento che serve a smaltire il calore delle valvole. Il primo
esemplare viene consegnato a febbraio alla Royal Society Computing
Machine Laboratory dell'Università di Manchester che ha collaborato
al suo progetto. Del Mark 1 la Ferranti costruirà solo nove
esemplari, tre dei quali saranno venduti fuori della Gran Bretagna
(uno in Italia [p. 90] [vedi 1955]). E' sul Mark 1 che Alan Turing
sperimenterà un primo limitato programma per il gioco degli scacchi.
1951
Al Massachusetts Institute of Technology, Jay Forrester progetta il
Whirlwind (turbine). Disponendo di un collegamento diretto tra
tastiera e schermo, Whirlwind è il primo computer in grado di
lavorare in tempo reale e quindi permette anche il trattamento dei
testi. La memoria è realizzata con tubi catodici di Williams [vedi
1955]. La Marina degli Usa utilizzerà le potenzialità del Whirlwind
per realizzare il primo simulatore di volo del mondo. Il computer
racchiude 5 mila valvole e 11 mila diodi. Alla sua costruzione, che
terminerà nel 1955, prenderanno parte Charles W' Adams, Robert
Everett e Kenneth Olsen (uno dei futuri fondatori della Digital). Il
Whirlwind sarà il computer che più di ogni altro dell'epoca adotterà
un gran numero di innovazioni come la possibilità di risultati
esposti su terminale grafico, l'impiego della prima "penna ottica"
per interagire direttamente sullo schermo, un linguaggio di
programmazione semplificato, inserimento di dati provenienti da una
linea telefonica, possibilità di controllo (per la prima volta) di
una macchina utensile.
Da questo computer discenderanno quello del sistema Sage [vedi
1956] per la difesa Usa, quello del sistema Sabre [vedi 1961] per le
prenotazioni aeree in tempo reale e, in seguito, l'Ibm 360. Sarà
lavorando al Whirlwind ed a causa della scarsa affidabilità della
memoria a tubi catodici, che Forrester, nell'agosto 1953, metterà a
punto il sistema a nuclei di ferrite ideato per primo da An Wang e
che sarà impiegato per la prima volta nel computer Bizmac della Rca.
1951
La Compagnie des Machines Bull espone a Parigi il suo primo
calcolatore elettronico, il Gamma 2. E' una macchina che si impone
all'attenzione per le caratteristiche tecniche completamente nuove,
tra cui una grande semplicità d'uso e un vasto uso di componenti allo
stato solido quali diodi al germanio e linee di ritardo
induttivo-capacitive per 12 cifre decimali. Dal prototipo Gamma 2
deriverà, nel 1952, il Gamma 3 a virgola mobile che sarà venduto in
1.200 esemplari in dieci anni e, nel 1958, il Gamma Et (Extension
Tambour) in cui, accanto alla memoria principale ancora a linee di
ritardo, sarà adottata una memoria secondaria a tamburo con 128 piste
per un totale di 800 mila bit. La velocità di rotazione del tamburo è
di 3 mila giri al minuto. Sarà il primo computer Bull con programma
registrato.
1951
Il fisico americano Charles H' Townes (n' 1915) del Massachusetts
Institute of Technology, insieme al cognato Arthur L' Schawlow (n'
1921), ordinario di fisica alla Stanford University, realizza a
dicembre il Maser (Microwave Amplification by Stimulated
Electromagnetic Radiation, amplificazione di microonde mediante
stimolazione di radiazioni elettromagnetiche). Il Maser rende
possibile amplificare segnali molto deboli creando in tal modo forti
sorgenti di microonde non con circuiti elettronici, ma utilizzando le
frequenze di vibrazione delle molecole e ottenendo fasci di microonde
rigorosamente tutte della stessa frequenza. I due fisici scopriranno
insieme nel 1958 anche il processo di amplificazione della luce
(Laser) con un Maser ottico [vedi 1958, 1960, 1961 e 1964]. Il primo
Laser sarà però realizzato da Theodore Maiman [vedi 1960].
Townes avrà il premio Nobel nel 1964 per lo sviluppo del Maser e
del Laser, ex-aequo con i fisici sovietici Alexander Prokhorov (n'
1916) e Nikolaj Basov (n' 1922), dell'istituto di fisica Lebedev, che
avevano concepito indipendentemente la stessa idea. La motivazione
parla di "opera fondamentale nel campo [p. 91] dell'elettronica dei
quanti che ha condotto alla realizzazione di oscillatori ed
amplificatori fondati sul principio del maser-laser". La designazione
dei due sovietici, del tutto sconosciuti, che si dividono metà del
premio, suscita forti polemiche nella comunità scientifica mondiale
in quanto si erano limitati a duplicare le note di Townes e a
scoprire il principio del maser-laser con una strumentazione
primitiva mentre Townes aveva scoperto il principio servendosi di
strumenti quanto mai elaborati.
1951
Sei anni dopo essere giunto negli Stati Uniti per addottorarsi alla
Harvard University, a 31 anni il fisico cinese An Wang (1920-1990)
fonda a Lowell, presso Boston, la Wang Laboratories. Nel giugno dello
stesso anno teorizza l'impiego di un sistema di memoria a nuclei di
ferrite. Partendo con un capitale di appena 600 dollari e installata
inizialmente in un piccolo locale, la Wang diventerà in pochi anni
uno dei maggiori produttori mondiali di computer.
1951
Con l'installazione dei primi elaboratori costruiti in serie,
inizia una notevole diffusione di queste macchine, via via favorita
dall'introduzione di nuove tecniche, di nuove unità e di nuovi metodi
di programmazione. Nel 1953 il numero di elaboratori impiegati in
tutto il mondo salirà a circa cento unità. Nel 1958 i soli Stati
Uniti dispongono complessivamente di circa 2.500 esemplari. Alla fine
della cosiddetta "prima generazione" (quella che impiega le valvole),
gli elaboratori elettronici hanno conquistato la fiducia degli
utilizzatori. Il loro impiego non rappresenta più un'"avventura" per
le aziende e gli enti che li installano, ma risponde ormai ad una
necessità.
1951
L'ingegnere elettrotecnico americano Fred Ternan (1900-1982) e il
rettore della Stanford, Wallace Sterling, fondano sui terreni
dell'università lo Stanford Industrial Park (Sip) che diventerà
presto il trait d'union tra la ricerca universitaria e il mondo della
produzione. L'iniziativa preparerà la strada a molte iniziative
simili, come i parchi scientifici in Gran Bretagna, che collegheranno
industria e ambiente scientifico. Quando, nel 1954, William Hewlett e
David Packard collocheranno nello Stanford Industrial Park la sede
della loro compagnia, il Sip diventerà il centro della Silicon
Valley. Ternan, che aveva studiato nel campus della Stanford
University, aveva in seguito lavorato anche al Massachusetts
Institute of Technology con Vannevar Bush ed era fautore di
un'università consacrata alla ricerca tecnologica finalizzata.
Tornato come docente alla Stanford, incoraggiò i suoi due studenti
Hewlett e Packard nel loro progetto di allestire un laboratorio di
elettronica in un garage [vedi 1939].
1952
La Olivetti apre a New Canaan (Connecticut) il suo primo
laboratorio di ricerca per l'elettronica applicata che, nel 1955,
verrà trasferito in un sobborgo di Pisa, Barbaricina, dove opererà in
stretta collaborazione con i gruppi di ricerca del Centro Studi
Calcolatrici Elettroniche di Pisa (Csce). Nel 1958-59 sarà trasferito
in una nuova sede a Borgolombardo, alla periferia di San Giuliano
Milanese, e infine a Pregnana Milanese nel 1963.
1952
Alla Moore School viene ultimato l'Edvac. L'elaboratore
elettronico, ideato da John von Neumann prima che lasciasse
l'istituto insieme a Eckert e Mauchly, è in grado di passare da una
applicazione all'altra grazie ad un programma memorizzato
internamente con le istruzioni per l'elaborazione dei dati espresse
in numeri binari. Responsabile della realizzazione dell'Edvac, che
diventerà noto come "macchina di von Neumann", è stato Kite
Sharpless. L'Edvac ha una struttura alta oltre due metri, occupa 46
metri quadrati di superficie, contiene 3.500 valvole di 19 tipi
diversi e altri 27 mila componenti elettronici tra cui 10 mila diodi,
resistenze, ecc' e una memoria con 128 linee di ritardo acustico
lunghe 58 centimetri, ognuna delle quali capace di 384 Byte. A
costruzione ultimata sarà aggiunta anche una memoria ausiliare a
tamburo magnetico. La macchina sarà consegnata al laboratorio di
balistica dell'Esercito ad Aberdeen dove sarà affiancata all'Eniac.
1952
Il 10 giugno, dopo oltre cinque anni di sperimentazioni con alterno
successo e non pochi problemi finanziari, all'Istituto di Studi
Avanzati di Princeton (Ias) entra in funzione un computer realizzato
su progetto di John von Neumann [vedi 1944]. Attraverso un sistema di
lettura parallela dei bit di istruzione, von Neumann è riuscito a
utilizzare un esiguo numero di valvole (solo 2.300 contro le 3.500
dell'Edvac) e a contenere le dimensioni totali in 2 metri di
lunghezza per 2,50 di altezza per 60 centimetri di profondità.
Responsabile della costruzione è stato Julian Bigelow, che durante la
guerra aveva lavorato al Mit con Norbert Wiener.
Un paio di mesi prima, all'Università dell'Illinois erano intanto [p. 92]
entrati in funzione due computer quasi identici alla macchina dello
Ias, realizzati sulla base di progetti forniti dallo stesso von
Neumann: l'Ordvac (per il Laboratorio di ricerche balistiche di
Aberdeen) e l'Illiac (per uso dell'università stessa, che diviene in
tal modo una delle prime negli Usa a disporre di un elaboratore
elettronico). La costruzione è stata diretta da Ralph Meagher e
Abraham H' Taub.
Prima che i due computer fossero terminati, Willis Ware lascerà il
gruppo per la Rand Corporation dove dirigerà la costruzione
dell'analogo Johnniac (dal nome di von Neumann) nel quale sarà
utilizzata una memoria a tubi catodici Williams da 256 Byte messi a
punto dalla Rca sotto la guida di Zworykin e denominati "Selectron".
Altre copie dell'Ordvac/Illiac saranno costruite nei laboratori
americani della Commissione per l'energia atomica di Los Alamos
(Maniac), Argonne (Avidac e George) e Oak Ridge (Oracle).
Analoghe macchine saranno costruite anche fuori dagli Usa: la Besk
di Stoccolma, la Smil dell'Università di Lund, la Perm dell'Istituto
tecnico di Monaco, la Besm a Mosca [vedi 1947], il Weizac in Israele
[vedi 1955], il Silliac all'Università di Sydney e il Msudc
all'Università del Michigan. Linee collaterali possono inoltre essere
considerati i computer della serie 700 e 7000 della Ibm e la serie
Univac 1100 della Sperry Rand.
1952
Il 10 luglio, Corrado B"hm, milanese, che ha studiato in Svizzera a
causa delle leggi razziali fasciste, si laurea al Politecnico di
Zurigo con una tesi dal titolo Calculatrices digitales. Du déchiffage
de formules logico-mathématiques par la machine mˆme dans la
conception du programme. Si tratta di uno dei primi progetti di un
linguaggio di programmazione, ma soprattutto del primo in assoluto in
cui il compilatore, cioè il programma traduttore, viene scritto nello
stesso linguaggio sorgente.
1952
Il primo computer costruito in Francia, Cuba (Calculateur Universel
Binaire de l'Armement), viene realizzato dalla Societé d'Electronique
et d'Automatisme (Sea) per il laboratorio di calcolo della Difesa.
Con un tamburo magnetico come memoria principale, il computer ha la
stessa architettura modulare del Seac [vedi 1950].
1952
Perfino in America, dove è nato, non è ancora chiaro il ruolo che
il computer sarà chiamato a svolgere nella società moderna. Lo stesso
progettista e industriale John Mauchly sostiene infatti che le
società americane interessate all'uso di un computer non saranno più
di quattro o cinque.
1953
Il 7 aprile, ad un pranzo durante il quale Robert Oppenheimer è
l'oratore principale, la Ibm presenta il suo primo calcolatore
interamente elettronico di grandi dimensioni prodotto in serie, il
modello "701". Destinato principalmente ai laboratori scientifici, è
basato soprattutto su un prototipo denominato Ias messo a punto a
Princeton da Herman Goldstine e John von Neumann (che dall'ottobre
1951 è consulente della Ibm).
L'Ibm 701 è un calcolatore binario che in un secondo può effettuare
16 mila addizioni o 2.200 moltiplicazioni. La memoria principale è
ancora con tubi di Williams [vedi 1955], ma c'è anche un tamburo
magnetico. Per volontà del presidente Thomas Watson jr', la Ibm
utilizza per la prima volta una memoria esterna a nastri magnetici
ognuno dei quali equivalente a 15 mila schede perforate, e ciò
nonostante parecchi dirigenti fossero contrari ad abbandonare il
sistema delle schede che aveva determinato il successo della società.
[p. 93] Messo a punto in soli due anni da Jerrier Abdo Haddad e
Nathaniel Rochester durante la guerra in Corea per rispondere alle
specifiche di una gara del Pentagono, l'Ibm 701 fu denominato
inizialmente "Defense calculator". In tre anni, ne saranno costruiti
19 esemplari.
1953
La Ibm presenta il Sistema 650, un elaboratore di medie dimensioni
costruito su vasta scala per risolvere problemi commerciali e
scientifici. Dopo cinque anni vi saranno duemila esemplari sparsi in
tutto il mondo. Il computer, che adotta una memoria a tamburo
magnetico, è in grado di eseguire circa 1.300 addizioni o sottrazioni
e circa un centinaio di moltiplicazioni di numeri di 10 cifre; può
inoltre prendere 2.300 decisioni logiche al secondo, effettuando cioè
una certa operazione piuttosto che un'altra in funzione dei risultati
intermedi dell'elaborazione. Sulla superficie della memoria a tamburo
magnetico di 10 centimetri di diametro che ruota alla velocità di
12.500 giri al minuto, possono essere registrate 20 mila cifre
decimali sotto forma di punti magnetizzati. Una serie di testine
magnetiche legge in due millesimi di secondo una qualsiasi istruzione
registrata. Il costo dell'affitto mensile ammonta a 3.250 dollari
(pari a 18 mila dollari del 1996) per un elaboratore la cui potenza
di calcolo è paragonabile a quella dei moderni videoregistratori. Il
Sistema 650 rimarrà in funzione fino al 1962.
1953
La prima stampante rapida degna di questo nome viene messa a punto
dalla Remington. L'apparecchiatura è in grado di stampare 600 righe
di 120 caratteri al minuto.
L'ampia diffusione delle stampanti anche per computer di fascia
media e inferiore inizierà nel 1957 con la messa in commercio (da
parte della Ibm) della stampante ad aghi. Caratteristica di questa
stampante, che conquisterà in poco tempo l'80 per cento del mercato,
è un elemento di stampa con una linea verticale di aghi di tungsteno
(da 9 a 24) intervallati a breve distanza che scattano in avanti
contro un nastro inchiostrato mediante un impulso elettromagnetico,
mentre la testina si sposta orizzontalmente lungo la riga da
stampare. Le stampanti ad aghi arrivano anche a velocità di 300
caratteri al secondo, mentre quelle a carattere continuo non superano
generalmente i 60 caratteri. La durata media della testina,
inizialmente di qualche milione di caratteri, passerà in una decina
d'anni a qualche centinaio di milioni e si avvierà verso il miliardo.
Nel 1959 la Ibm realizzerà una stampante a "catena" in grado di
stampare 600 righe al minuto. L'elemento di stampa è costituito da un
anello chiuso che ruota ad alta velocità e che reca tutti i
caratteri. La tecnologia sarà in seguito adottata anche da altri
costruttori.
La prima stampante termica sarà messa a punto nel 1966 dalla Texas
Instruments. Utilizza una carta trattata chimicamente che reagisce
annerendosi se sottoposta al calore e che viene stampata con una
serie di piccoli aghi riscaldati elettricamente. La prima stampante
di alta qualità (cosiddetta Nlq, Near Letter Quality) sarà quella a
margherita messa a punto nel 1978 dalla Diablo ispirandosi
all'analogo sistema già utilizzato nelle macchine da scrivere.
La prima stampante laser sarà introdotta nel 1975 dalla Ibm con un
modello (la 3800) costoso e ingombrante che sarà imitato nel 1978 dai
modelli Nd2 della Siemens e 9700 della Xerox. Sarà però dal 1984, con
la "Laserjet" della Hewlett-Packard, che la stampante laser si
diffonderà in grandi quantità. Le stampanti laser a colori
arriveranno sul mercato nel 1988.
La stampante laser impiega la stessa tecnica delle fotocopie
xerografiche. Il sistema si basa sulla proprietà di alcune sostanze
fotoconduttrici (come il selenio) di essere isolanti al buio e
conduttrici se investite dalla luce. Il procedimento di fotocopiatura
inizia elettrizzando in modo uniforme la superficie di un cilindro
fotoconduttore; un raggio laser "cancella" le cariche elettriche del
cilindro nei punti che illumina, producendo una immagine latente
uguale all'originale da fotocopiare; depositando sul cilindro una
polvere di grafite (toner) caricata negativamente, questa aderisce
elettrostaticamente solo sulle zone precedentemente illuminate. La
polvere di grafite [p. 94] viene quindi trasferita sulla carta grazie
all'attrazione di un elettrodo positivo al di là del foglio e fissata
su questo per un'azione di compressione di rulli e per riscaldamento.
1954
Ad ottobre entra in funzione al Centro di calcoli numerici del
Politecnico di Milano il primo calcolatore elettronico digitale
installato in Italia (e nell'Europa continentale). E' un modello
Crc-102A della californiana Computer Research (che nel 1953 sarà
assorbita dalla Ncr, National Cash Register), ottenuto dagli Stati
Uniti nell'ambito del piano Marshall per interessamento del rettore
professor Gino Cassinis.
Il Crc-102A utilizza 600 valvole e seimila diodi al germanio e,
come memoria centrale e periferica, un modernissimo tamburo magnetico
che ruota a circa 2.400 giri al minuto, con una capacità di 1.024
parole di 48 bit e con un tempo di accesso di 11 microsecondi. Il
valore della macchina supera i 120 mila dollari. Il tempo medio tra
due guasti è di poche ore. La macchina è completata da una memoria
ausiliaria a nastri magnetici (da un pollice) della capacità di 120
mila caratteri. Nel 1958 sarà corredata di altri comandi tra cui le
operazioni in virgola mobile che richiederanno l'aggiunta di altre 70
valvole e mille diodi. Fra le prime industrie che ne sfrutteranno le
possibilità, la Pirelli e la Edison.
La Computer Research Corp' era stata fondata qualche anno prima da
progettisti della società aeronautica Northrop e da ricercatori
provenienti dal Mit. La prima macchina costruita (nel 1953) era una
Dda (Digital differential analyzer) adatta solo alla soluzione di
sistemi di equazioni differenziali ordinarie utilizzate
dall'industria aeronautica. Del Crc-102A saranno costruiti venti
esemplari.
A ricercatore capo del Centro di calcolo numerico verrà prescelto
il professor Luigi Dadda (n' 1923). Dadda era in America per una
borsa di studio biennale del Caltech proprio sulle calcolatrici
elettroniche. Il giovane professore dovette quindi rinunciare alla
borsa e fu dirottato sull'operazione Crc-102A prendendo parte attiva
anche alla costruzione della macchina e apprendendo tutto il
possibile sull'argomento. A settembre Dadda era tornato in Italia a
bordo dello stesso cargo che trasportava la macchina, stivata al
centro di un provvidenziale carico di balle di cotone. Al momento
dello sbarco, l' 11 ottobre, Dadda ebbe qualche difficoltà alla
dogana di Genova; per una legge dell'epoca che imponeva una "tassa
radio" sulle valvole, i finanzieri pretendevano di appiccicare su
ogni tubo elettronico del computer una targhetta che dimostrasse il
pagamento dell'imposta.
1954
A Washington, un gruppo di ricercatori della Ibm e della Georgetown
University (tra cui Gilbert King e Leon Dostert) sviluppa un
prototipo di sistema automatico di traduzione dal russo in inglese
che, tuttavia, comprende appena 250 parole e rispetta solo 6 regole
di sintassi, a causa delle limitate capacità dei computer dell'epoca.
1954
La Mercedes-Benz realizza il primo motore ad iniezione elettronica
per l'autovettura di lusso "300Sl". Il sistema sarà adottato dalla
Volkswagen nel 1968 per la produzione in serie. L'invenzione - la
prima che introduce l'elettronica nell'auto - serve a contenere i
consumi di carburante e ad accrescere l'efficienza del propulsore.
1954
La Nec Corp', colosso dell'elettromeccanica giapponese, decide di
estendere la sua attività all'informatica avviando un programma [p. 95]
preliminare di ricerca e sviluppo sui computer.
1954
La Siemens Ag entra nel settore dei computer rilevando l'attività
della Zuse Kg fondata nel 1948 dal pioniere tedesco dell'informatica
Konrad Zuse [vedi 1936 e 1941], inventore della "Z3", la prima
calcolatrice numerica elettromeccanica digitale e programmabile. Nel
1957, la Siemens avvierà la produzione su scala industriale del primo
elaboratore elettronico a stato solido realizzato in Europa, il
Modello 2002.
1954
Ricercatori della Ibm guidati da John Backus realizzano, dopo
cinque anni di studi, il Fortran (da Formula Translator, traduttore
di formule), il primo linguaggio simbolico di tipo universale che
consente di parlare a qualsiasi elaboratore elettronico digitale e
particolarmente adatto ad esprimere istruzioni per risolvere problemi
matematici, tecnici e scientifici. Il Fortran viene concepito
inizialmente da Backus per il sistema Ibm 704. Con il Fortran, si
possono impartire istruzioni al computer secondo una logica
abbastanza comprensibile dagli operatori e con un linguaggio molto
più vicino a quello parlato dall'uomo. Con il Fortran ci si può
esprimere con parole come "moltiplica", "calcola", "radice quadrata",
ecc' che l'elaboratore provvede poi a trasformare automaticamente nel
cosiddetto linguaggio macchina.
L'unico linguaggio che l'elaboratore è in grado di comprendere è
infatti costituito esclusivamente di numeri, una serie lunghissima di
cifre binarie [vedi 1939] in cui, ad esempio, 0110 significa "esegui
la moltiplicazione" o 1011 significa "metti il risultato nella
memoria". Questo "linguaggio macchina" non ha per l'uomo alcun
significato immediato ed è molto difficile da ricordare e da
impiegare senza commettere errori. Per questo motivo sono stati messi
a punto linguaggi simbolici che sostituiscono i numeri con lettere
che ne esprimono il significato.
Il Fortran si basa sul linguaggio dell'algebra, con alcune regole
particolari imposte dalle esigenze dell'elaboratore. Se, ad esempio,
si vuole ordinare all'elaboratore di calcolare e di stampare il
valore di C=A+B, quando A ha il valore di 6,7 e B quello di 1,4593,
si deve scrivere semplicemente: A=6,7; B=1,4593; C=A+B; Stop.
Dopo il riconoscimento di conformità della normativa dell'American
Standard di due sue versioni (Fortran e Basic Fortran) sarà adottato
nel 1966 come linguaggio internazionale. Con l'avvento del
microcomputer, sarà sviluppata una versione avanzata (Fortran 77)
adatta anche per la programmazione dei Pc, grazie all'introduzione
nel linguaggio iniziale di elaborate istruzioni di input/output e di
programmazione strutturata, nonché di direttive per facilitare le
operazioni sulle stringhe di caratteri. Allo sviluppo ulteriore del
Fortran darà un decisivo contributo Roy Nutt (1931-1990), direttore
della Computer Science Corp'. Oltre al Fortran, notevole successo
incontrerà anche il Cobol (Common Business Ori-ented Language) [vedi
1960], che impiega le parole normalmente in uso nel linguaggio degli
affari ed è studiato per le applicazioni di tipo commerciale.
Inizialmente ogni calcolatore, per essere predisposto alla
risoluzione di un problema e quindi per eseguire una serie di
operazioni, aveva bisogno di esperti che conoscessero profondamente
la struttura logica di quella macchina, per preparare un programma
sequenziale di istruzioni. In alcuni calcolatori (come l'Eniac) si
doveva ricorrere anche alla modifica fisica dei circuiti. Inoltre era
essenziale che il programmatore fosse anche un esperto del problema
da risolvere per evitare errori o inutili lungaggini. La diffusione
dei computer sarebbe quindi stata enormemente limitata dalla
impossibilità di trovare un numero sufficiente di esperti dei singoli
calcolatori e onniscienti. Mettendo a punto linguaggi convenzionali
di programmazione, come il Fortran, che possono essere appresi
rapidamente da qualsiasi studioso, si scarica questa difficoltà sul
computer stesso. Un programma, cioè una serie di istruzioni scritte
con tale linguaggio, viene dal calcolatore stesso tradotto e
interpretato nel linguaggio macchina, cioè in quello compreso dalla
sua struttura logica. Permettendo a tecnici e ricercatori di
programmare di persona la soluzione dei propri problemi, il Fortran
svilupperà enormemente la domanda di calcolo e sarà una delle ragioni
del boom dell'informatica negli anni successivi.
1954
L'inventore statunitense George C' Devol brevetta la prima
apparecchiatura robotica. Associatosi in seguito con l'imprenditore
Joseph F' Engelberger (n' 1920), che si era interessato ai robot dopo
aver letto il romanzo di Isaac Asimov Io, Robot, continuerà per venti
anni a mettere a punto e brevettare esemplari perfezionati della sua
macchina. Occorreranno però ancora parecchi anni, e notevoli
progressi nel settore dei computer, perché il primo robot degno di
questo nome possa assumersi alcune funzioni complicate come
particolari lavorazioni meccaniche.
1954
La Ibm mette sul mercato il Sistema 704, un elaboratore interamente
elettronico di grandi dimensioni destinato principalmente ai
laboratori scientifici. In un secondo può effettuare 42 mila
addizioni, dispone di una memoria a nuclei magnetici [vedi 1955] con
una capacità di un milione di cifre [p. 96] binarie ed una velocità
di accesso mille volte più elevata del modello precedente. La sua
affidabilità è molto alta per l'epoca: in media un guasto ogni otto
giorni e la riparazione si limita spesso alla sostituzione di una
valvola bruciata. Per condurre uno studio sull'evoluzione del Sole in
un arco di 10 miliardi di anni, l'università inglese di Cambridge
impiega un Sistema 704 per quattro ore riuscendo ad effettuare
calcoli che, se eseguiti manualmente, avrebbero richiesto 30 mila
anni.
8:
La nascita
dell'intelligenza artificiale
1954
Ad un seminario estivo del Dartmouth College ad Hanover (New
Hamp-shire) vengono gettate le basi dell'"intelligenza artificiale",
una disciplina che studia, progetta, sperimenta, sistemi elettronici
e software le cui prestazioni sono esclusive dell'intelligenza
dell'uomo. Tra i precursori, il matematico inglese Alan Turing [vedi
1936, 1943 e 1951] che si applicò sul piano concettuale al progetto
di un calcolatore che avrebbe dovuto simulare il comportamento
intelligente, descrivendone i presupposti in un articolo ("Computer
Machinery and Intelligence") pubblicato nel 1947. Tra i pionieri
della nuova disciplina, gli americani John Mccarthy (n' 1927) della
Stanford University, che conierà il termine "intelligenza
artificiale", Marvin Lee Minsky (n' 1927) del Mit, Allen Newell
(1927-1992) ed Herbert Simon (premio Nobel) della Carnegie-Mellon
University e Arthur Samuel; in Europa vi saranno gli inglesi Donald
Michie e Bernard Meltzer, dell'Università di Edimburgo e i francesi
J' Pitrat e R' Braffort.8:
1954
Riprendendo un'idea dello scrittore di fantascienza Arthur Clarke,
l'americano John Pierce, dei laboratori Bell, pubblica sulla rivista
"Jet Propulsion" un articolo sull'orbita geostazionaria. L'articolo
mette in risalto le caratteristiche di questa particolare orbita, a
36 mila chilometri di quota, che permette di collocare un satellite
che, muovendosi alla stessa velocità angolare della Terra, rimane
apparentemente immobile rispetto a questa. All'orbita geostazionaria
sarà dato il nome del suo inventore e sarà denominata "cintura di
Clarke".
Illustrazioni
1) Il computer Harvard Mark 1, noto anche come "Bessie".
2) L'Eniac, il primo vero elaboratore elettronico. Utilizza 17.468
valvole e pesa 30 tonnellate. Un moderno personal computer dispone di
caratteristiche migliaia di volte superiori.
3) I realizzatori del Binac, John William Mauchly e John Pres-per
Eckert.
4) John Bardeen, Walter Brattain e William Shockley, i tre
inventori del transistor, sulla copertina della rivista "Electronics"
del settembre 1948.
5) Il primo transistor realizzato nei Laboratori Bell.
6) Un centro elaborazione dati in Russia con computer di produzione
nazionale.
7) Tecnici russi durante la messa a punto di un nuovo modello di
computer.
8) Il computer Ibm Ssec (Selective Sequence Electronic Calculator)
è stato il primo a disporre del programma di funzionamento registrato
nella memoria della macchina.
9) Il palazzo Ibm inaugurato negli anni '30 a New York al 590 di
Madison Avenue.
10) Schema che mostra l'importanza della cibernetica come luogo che
rende possibile l'incontro di tutte le differenti area di ricerca, in
particolare delle scienze empirico-matematiche e delle scienze umane.
11) Le linee di ritardo acustico dell'Edsac.
12) L'Edsac dell'Università di Cambridge.
13) L'elaboratore sperimentale Madm (Manchester Automatic Digital
Machine), soprannominato anche "Baby Machine", in una pubblicazione
dell'epoca.
14) Il gesuita padre Roberto Busa mentre lavora con un computer Ibm
all'Index Thomisticus di San Tommaso.
15) L'Univac-1 del 1951, il primo computer commerciale ad essere
costruito in serie.
16) Il computer Ace (Automatic Computing Engine) ideato da Alan
Turing.
17) Il "turco" che il barone von Kempelen spacciava per un automa e
che invece nascondeva un abile giocatore di scacchi di piccola
statura.
18) Un sistema computerizzato per gli scacchi messo a punto alla
fine degli anni '60 alla Stanford University.
19) Una delle tante scacchiere elettroniche reperibili in
commercio.
20) Il logo del programma Genius 2'0 della Mephisto per giocare a
scacchi.
21) Primo chip neurale sperimentato ai Bell Laboratories.
22) Il principio costruttivo di uno dei primi tentativi di
"macchina parlante", quella realizzata da von Kempelen.
23) I primi esperimenti per un computer con voce sintetica
effettuati nel 1967 nei Bell Laboratories.
24) Un depliant dell'epoca illustra le caratteristiche del computer
Bull Gamma 3B con memoria a tamburo magnetico.
25) Un laser a rubino di alta potenza esegue dei fori su un
componente metallico di una turbina aeronautica (Pratt & Whitney).
26) Laser, centri di colore (Enea).
27) An Wang, fondatore della omonima società di computer.
28) Il computer realizzato da John von Neumann per l'Istituto di
Studi Avanzati di Princeton; si vedono, in basso, i tubi catodici
Williams della memoria elettrostatica.
29) I responsabili del progetto del computer IBm 701 ideato a
Princeton: da sinistra, Julian Bigelow, Herman Golstine, Robert
Oppenheimer (direttore dell'Istituto) e John von Neumann (direttore
del progetto).
30) Il sistema di scrittura di una stampante ad aghi in cui questi
ultimi sono azionati da elettrocalamite.
31) Nella stampante a "margherita" rotante, un martelletto batte
sui caratteri da stampare.
32) Una stampante laser (Epson).
33) Il calcolatore Crc-102A installato nel 1954 al Centro di
calcoli numerici del Politecnico di Milano.
[p. 98]
1955-1964:
Dal transistor nasce
la "seconda generazione"...
Dalla metà degli anni '50, nei computer le valvole cominciano ad
essere sostituite con i transistor, dando vita a quella che viene
chiamata la "seconda generazione". I transistor sono più economici,
molto più piccoli, enormemente più affidabili e consentono un aumento
di 10 volte della velocità di elaborazione. Con il contemporaneo
perfezionamento delle macchine e dei programmi, il computer diventa
accessibile ad una vasta gamma di attività e si diffonde in decine di
migliaia di esemplari in tutto il mondo. Nello stesso periodo sono
messi a punto sistemi e dispositivi come le stampanti veloci,
l'elaborazione dei dati a distanza, l'utilizzazione contemporanea di
un computer da parte di più utilizzatori (time-sharing). L'avvio
della conquista dello spazio, che porterà entro pochi anni l'uomo
sulla Luna, ottiene un supporto insostituibile dai progressi
dell'informatica e allo stesso tempo dà un grande impulso al settore
che produce computer sempre più piccoli, ma con prestazioni che
raddoppiano rapidamente.
[p. 99] 1955
La Bell mette a punto il Tradic, primo computer sperimentale
interamente a transistor. Sarà rapidamente seguita da tutti gli altri
principali costruttori, ma la prima società al mondo a produrre su
scala industriale computer di seconda generazione interamente a
transistor sarà la Siemens con il Modello 2002 [vedi 1957].
1955
La Sperry Corp' acquisisce la Remington Rand. La Remington Rand Co'
aveva rilevato nel 1950 la Eckert & Mauchly Computer Co., già
Electronic Control Co., società create dai progettisti dell'Univac-1
- il primo computer commerciale del mondo - Presper Eckert e John
Mauchly.
Nello stesso anno la società realizza l'Univac II, detto
"Factronic", con memorie interne a nuclei magnetici al posto delle
linee di ritardo a mercurio.
1955
Un gruppo di ricercatori dell'Istituto Weizmann, diretti da Gerald
Estrin, avvia la progettazione e la costruzione del Weizac, il primo
computer israeliano. L'elaboratore viene costruito con componenti e
tecnologia d'importazione (quella dell'Ordvac/Illiac [vedi 1952]), ma
con ampliamenti originali. Il Weizac era stato proposto per la prima
volta nel 1946 dal matematico Chaim Pekeris, suscitando favorevoli
reazioni del comitato consultivo dell'istituto. L'unica obiezione fu
sollevata da Albert Einstein che aveva chiesto "perché un Paese come
la Palestina dovrebbe costruire un calcolatore quando è difficile
trovarne uno in funzione sul continente europeo". John von Neumann,
che faceva parte del comitato del Weizmann, persuase il grande fisico
che i talenti dell'istituto in via di formazione avrebbero certamente
giustificato l'investimento. All'inizio degli anni '60, quando
l'istituto avrà la necessità di un computer più potente, sarà avviata
la realizzazione di un modello interamente transistorizzato. Come
nome sarà scelto "Golem" (la mitica creatura d'argilla creata nel
quindicesimo secolo come servitore e protettore del rabbino Judah Ben
Bezalel di Praga) e ne saranno costruiti due esemplari gemelli: Golem
Aleph e Golem Bet.
1955
In agosto, a San Francisco, viene sperimentato con successo un
sistema di videotelefono messo a punto congiuntamente dai Kay Labs di
San Diego e dai laboratori Bell. Il sistema, denominato "videofono",
dispone di un video di 10 pollici e viene collaudato tra l'Auditorium
e un albergo distante un miglio. Un rudimentale, ma funzionante
videotelefono era stato messo a punto sempre nei laboratori Bell e
sperimentato pubblicamente nel 1930. Nel 1964 un sistema di
videotelefono, denominato "picturephone", sarà sperimentato tra
Chicago, New York e Washington. Un videotelefono sperimentale è stato
costruito anche in [p. 100] Italia, nel 1955, dall'ingegner Aurelio
Beltrami; l'apparecchio è esposto al Museo Sirti di Cassina de'
Pecchi, presso Milano.
L'aspirazione a poter vedere, oltre che sentire l'interlocutore, ha
preceduto la nascita stessa del telefono. Il sogno formulato da
Breguet nel 1850 di "vedere elettricamente a Parigi ciò che succede a
New York" è stato descritto da Albert Robida nel 1883, nel romanzo Il
Ventesimo secolo, in cui il protagonista, Philoxene Lorris, inventa
il telefonoscopio. Allo stesso modo Giulio Verne, in La giornata di
un giornalista americano nell'anno 2889, scrive "...davanti a lui
tondeggiava lo specchio di un fonotelefoto...".
1955
Il fisico americano Gerald L' Pearson (n' 1905) e i suoi
collaboratori Daryl Chapin e Calvin Fuller mettono a punto la prima
batteria solare. Base di partenza, così come per gran parte della
fisica dei semiconduttori che porterà all'invenzione del transistor
[vedi 1947], i tentativi per migliorare la resa dei primi
raddrizzatori all'ossido di rame o al selenio utilizzati per
trasformare la corrente da alternata a continua. Gli studi porteranno
prima alla realizzazione di fotocellule e fototransistor, poi
all'idea di poter convertire la luce del Sole in energia elettrica.
All'inizio le batterie solari sono considerate mezzi per alimentare
apparati di telecomunicazione in località isolate, ma il loro impiego
si diffonderà soprattutto per l'alimentazione delle apparecchiature
di bordo dei satelliti. Oggi le cellule fotovoltaiche hanno un
rendimento di conversione quasi triplo rispetto a quello ottenuto da
Pearson.
1955
Esce il numero uno del primo periodico tecnico italiano
d'informatica, "Schede perforate e Calcolo elettronico", che si
pubblicherà ogni due mesi.
1955
Il fisico americano di origine inglese William Bradford Shockley
(1910-1989), fonda a Mountain View, in California, un'industria per
lo sviluppo e la produzione di semiconduttori, che, tuttavia, avrà
vita breve. L'anno seguente otterrà il Nobel della fisica per
l'invenzione del transistor effettuata nel 1947 insieme a Bardeen e
Brattain. Shockley diverrà inoltre noto anche per alcune sue
controverse idee sulla superiorità degli individui più
intellettualmente dotati; arriverà addirittura a proporre un premio
da dare ai meno intelligenti che avessero accettato di farsi
sterilizzare.
1955
Adriano Olivetti (1901-1960), che dal 1938 dirige la società
ereditata dal padre Camillo, decide che la società deve entrare nel
campo delle calcolatrici elettroniche. Nonostante l'azienda di Ivrea
non abbia problemi per imporsi sul mercato con quelle meccaniche (tra
le quali la famosa Divisumma a quattro operazioni e le Audit)
l'ingegnere decide di creare in proprio un centro di ricerca sul
calcolo elettronico finalizzato ad applicazioni industriali a
Barbaricina, una località a 3 chilometri da Pisa. Olivetti già nel
1952 aveva creato un piccolo laboratorio di elettronica applicata
negli Stati Uniti (a New Canaan, nel Connecticut) per seguire gli
sviluppi del settore, e nel 1954 aveva offerto personale e mezzi
all'Università di Pisa per mettere in piedi il Csce.
Primo obiettivo del centro è di mettere insieme, partendo da zero,
ingegneri e fisici scelti tra le giovani leve dei ricercatori per poi
progettare e sviluppare un "mainframe" (sinonimo di grande
calcolatore nel linguaggio dell'epoca) in grado di competere con i
computer elettronici delle multinazionali statunitensi ed europee
[vedi 1959).
Come direttore del centro, Adriano Olivetti - entusiasticamente
coadiuvato in questa coraggiosa iniziativa dal primogenito Roberto
(1928-1985) reduce da Harvard dopo gli studi alla Bocconi - chiama
Mario Tchou. Figlio di un diplomatico cinese, Tchou è nato a Roma nel
1928 e si è laureato in ingegneria elettronica alla Columbia
University dove ha incontrato Olivetti. Tchou morirà prematuramente
nel 1961 per un incidente automobilistico.
1955
Fa la comparsa sul mercato la prima radiolina a stato solido: la
Regency Electronics di Indianapolis mette in vendita a ottobre la
Tr-1 (Transistor Radio 1). Pesa 340 grammi, misura appena 76ù51ù38
millimetri ed è alimentata da comuni pile a secco. E' una delle prime
applicazioni a diffusione planetaria della tecnologia dello stato
solido. Nel marzo 1957, entrerà in campo la Sony giapponese con la
sua "peso piuma" Tr-63 che s'imporrà come standard in tutto il mondo
e segnerà l'ingresso massiccio del Giappone nell'elettronica di
consumo.
[p. 101] 8:
Mezzo secolo
di evoluzione delle memorie
1955
Mentre dal 1950 al 1955 negli elaboratori più evoluti cominciano ad
essere utilizzate memorie principali interne basate su valvole, linee
di ritardo, tubi catodici e tamburi magnetici, fino agli anellini di
ferrite, dalla metà degli anni '50 fanno la loro comparsa anche le
memorie ausiliarie esterne sotto forma di nastri, dischi e tamburi
magnetici che registrano grandi quantità di informazioni da
conservare permanentemente o da utilizzare rapidamente durante le
fasi di elaborazione.
Nei primi elaboratori, la memoria è costituita da valvole, ognuna
delle quali non può memorizzare che un solo bit. L'aumento della
memoria si scontra quindi con il problema dell'affidabilità, a causa
della propensione delle valvole a bruciarsi anche dopo poche ore di
funzionamento continuo.
Il problema dell'affidabilità delle memorie viene in un primo
momento aggirato con l'impiego di linee di ritardo acustico
costituite da cilindri riempiti d'acqua o (soprattutto) di mercurio
con alle estremità due cristalli piezoelettrici di quarzo. Il
dispositivo è ideato da Maurice V' Wilkes, dell'Università di
Cam-bridge, per le apparecchiature radar. I primi computer ad
adottarlo, nel periodo 1949-53, sono l'Edsac [vedi 1949], il Seac
[vedi 1950], l'Univac 1 [vedi 1950] e l'Edvac [vedi 1952]; in seguito
anche il Binac e il Whirlwind. Un impulso che giunge ad uno dei
cristalli viene trasformato in vibrazione meccanica, trasmessa come
vibrazione acustica attraverso il mercurio all'altro cristallo e da
questo ritrasformato in impulso elettrico. In tal modo il segnale
giunge ritardato del tempo occorrente perché il segnale acustico
attraversi il fluido; nel circuito è possibile trasmettere mille
segnali al secondo e cioè memorizzare mille segnali binari purché gli
impulsi che si ottengono all'uscita, deformati e attenuati, siano
costantemente rigenerati (cioè "letti" e continuamente "riscritti").
La leggenda afferma che Turing suggerisse l'uso del gin all'interno
dei tubi delle linee di ritardo perché contiene alcool e acqua nella
esatta proporzione che rende nullo il coefficiente di temperatura
della velocità di propagazione a temperatura ambiente.
Un altro sistema inizialmente impiegato in funzione di memoria è
quello ideato da Frederic Calland Williams (noto per i suoi studi sul
radar) che utilizza tubi a raggi catodici e che registra le
informazioni sui vari punti del fosforo che ricopre lo schermo. E' la
prima memoria ad accesso casuale. Con tale tecnica si memorizzano da
mille a duemila cifre binarie con un tempo di accesso di 10-20
microsecondi rispetto ai 400 microsecondi delle linee di ritardo
acustico. Come per le linee di ritardo, i dati registrati devono
essere costantemente "rigenerati" a intervalli di un trentesimo di
secondo a causa della loro breve persistenza sullo schermo (1/10 di
secondo). I tubi ideati da Williams utilizzano lo stesso "cannone
elettronico" (il dispositivo che "spara" gli elettroni sullo schermo
fluorescente) sia per creare che per rigenerare la [p. 102] carica e
sono quindi più semplici di quelli creati al Mit da Jay For-rester e
A' Heff che utilizzano due cannoni elettronici, uno per scrivere e
l'altro per leggere. Il problema dei tubi di Williams è la scarsa
affidabilità poiché sono molto sensibili ai disturbi elettromagnetici
e perché lo strato di fosforo può avere dei "buchi".
Nell'Ibm 701 si ha mediamente un errore di lettura ogni 20 minuti.
Anche la durata è molto limitata: 50-100 ore di funzionamento. I
computer che utilizzano la memoria elettrostatica a tubi catodici
sono una quindicina, tra cui quello costruito all'Istituto di studi
avanzati (Ias) di Princeton da von Neumann e un gruppo di macchine
che seguirono, costruite fra il 1950 e il 1956: Illiac
dell'Università dell'Illinois, Ordvac (Aberdeen proving group), Ibm
701-19, Sperry Rand 1103, Ferranti Mark 1 di Manchester e Whirlwind
del Mit. In Usa il più diffuso tubo Williams era denominato
"Selectron" e costruito dalla Rca.
Fra i sistemi di memoria, da citare quello basato su una batteria
di condensatori caricati a due livelli diversi per rappresentare lo
"0" o l'"1". Anche in questo caso, la carica elettrica deve essere
costantemente rigenerata per non perdere i dati a causa della
progressiva scarica spontanea dei condensatori. Il sistema fu
adottato da Atanasoff nel suo Abc (Atanasoff-Berry Computer) [vedi
1939].
Successivamente saranno impiegati, come sistema di memoria, tamburi
non amovibili in alluminio o bronzo ricoperti di vernice magnetica
che ruotano ad alta velocità. Una serie di testine magnetiche scrive
i dati sulla superficie cilindrica del tamburo in forma di punti
magnetizzati e li legge poi con un tempo di accesso variante da 5 a
25 millesimi di secondo, in funzione della velocità di rotazione.
L'idea del tamburo magnetico viene avanzata per la prima volta nel
1946 da un gruppo di ricercatori di Princeton. La prima realizzazione
è del 1950 e si deve alla Era, una piccola società sorta nel 1944 per
realizzare una ventina di piccoli supercomputer Atlas ad alta
velocità per uso militare. La versione commerciale Era 1101 dispone
di tamburi in grado di memorizzare fino a un milione di caratteri.
Nel 1952 la società sarà assorbita dalla Remington che l'anno
successivo commercializzerà come Univac 1103 un computer scientifico
a memoria elettronica (l'Era 1103) messo a punto dalla Era. Fra i
primi computer ad utilizzare il tamburo magnetico, c'è il Mark 1
dell'Università di Manchester, dove il tamburo magnetico sostituirà i
tubi catodici di Williams. A livello industriale, il tamburo
magnetico sarà invece utilizzato per la prima volta dalla Ibm per il
modello 650. In questo computer, la velocità di rotazione del tamburo
è spinta fino a 12.500 giri al minuto, almeno tre volte quella di
analoghi dispositivi di macchine concorrenti, per ridurre ad un terzo
il tempo di accesso alle informazioni registrate.
Nei primi anni '50, la memoria a tamburo viene sostituita da
milioni di microscopici anellini di materiale magnetico (ferrite) che
consentono di registrare in poco spazio un numero molto maggiore di
dati e di leggerli mille volte più rapidamente (un milionesimo di
secondo). Ideati nel 1950 da An Wang e utilizzati in un sistema per
la prima volta nel 1951 da Jay Wright Forrester (n' 1918) del
Massachusetts Institute of Technology (il progettista del Sistema
Sage [vedi 1956]), gli anellini sono attraversati da due fili
elettrici tra loro perpendicolari; al passaggio degli impulsi
provenienti dall'unità di immissione dei dati, sui due fili che si
incrociano ad angolo retto nell'anellino si può registrare un "bit".
Il primo computer ad utilizzare sperimentalmente questo tipo di
memoria è una macchina costruita nel 1953 al [p. 103] Mit e
successivamente il Bizmac della Rca. Ogni nucleo di ferrite si può
magnetizzare in due sensi opposti (invertendo il senso della corrente
continua) e può così registrare convenzionalmente l'1 o lo 0. Un
terzo filo elettrico è in grado di prelevare l'informazione
registrata, riconoscendo lo stato del nucleo e inviando un impulso
corrispondente. Prelevando la magnetizzazione di un anellino, la
lettura distrugge il dato registrato e l'impulso rilevato può essere
nuovamente scritto sullo stesso anellino con un rinvio ritardato sui
fili di scrittura. Non è invece necessaria la presenza della corrente
perché la registrazione esistente in un certo momento permanga sul
nucleo di ferrite. Le memorie magnetiche (ne vengono realizzate anche
con un milione di anellini) permettono una grande affidabilità tanto
da essere adottate dal 98 per cento dei computer dell'epoca. Prima
della loro messa a punto, l'80 per cento delle macchine erano a
memoria elettrostatica con tubi a raggi catodici. Le memorie con
nuclei di ferrite sono comunque molto ingombranti: per memorizzare
4.096 byte è necessario il volume di un cubo di dieci centimetri di
lato.
Dalla metà degli anni '50 all'inizio dei '70 vengono proposte
decine di alternative agli anellini di ferrite, sia per migliorare le
prestazioni che per superare le difficoltà costruttive di queste
memorie in cui i piccoli nuclei (il diametro esterno è circa un
millimetro) devono essere assemblati in matrici di migliaia di
elementi "cuciti" faticosamente con sottili fili di rame. Fra le
numerose alternative proposte: il Biax (un blocchetto di ferrite con
due fori ortogonali che consente la lettura senza la cancellazione
del dato); il Twistor dei laboratori Bell (un nastro di permalloy
avvolto a spirale su un supporto cilindrico e chiamato "barber-pole"
per la somiglianza con l'insegna dei barbieri); il Flute (flauto, un
lingotto di ferrite attraversato da fili); il Waffle Iron (stampo per
cialde, un blocco di ferrite scanalato per farvi passare i fili e
coperto da una lamina magnetica); il Ferrite Bean (fagioli di
ferrite, microscopiche palline di impasto magnetico agli incroci di
una matrice di fili, poi cotta in forno). L'anellino toroidale
rimarrà però per tutto il periodo l'incontrastato sistema per le
memorie veloci.
Tutti questi sistemi magnetici sono inamovibili dalla macchina e,
una volta riempiti con i dati, per effettuare altre elaborazioni
bisogna cancellare una parte di memoria. Le memorie ausiliarie
esterne, come nastri e dischi magnetici, sono invece amovibili,
consentendo così di immagazzinare un numero infinito di dati e di
programmi.
I nastri magnetici sono fettucce di plastica ricoperte di ossido
metallico sulle quali le informazioni vengono memorizzate in forma di
punti magnetizzati o non magnetizzati lungo piste parallele per
rappresentare i simboli 1 e 0. Come avviene nei comuni registratori,
i dati vengono registrati e letti da una testina magnetica su un
nastro che scorre ad una velocità di quasi due metri al secondo. Le
unità a nastro possono registrare o leggere informazioni alla
velocità di 15 mila caratteri (cifre, lettere o simboli) al secondo,
cioè quasi 50 [p. 104] volte superiore a quella possibile con le
schede perforate. Più unità a nastri possono essere collegate allo
stesso elaboratore, permettendo così di immagazzinare milioni di
informazioni. Le prime bobine erano grandi come una torta e potevano
registrare alcuni milioni di caratteri; i nastri degli anni '90
avranno lo stesso formato delle cassette audio e conterranno una
quantità di dati mille volte superiore.
Mentre per leggere un'informazione registrata su un nastro è
necessario svolgerlo dall'inizio fino al punto che interessa, con i
dischi magnetici è possibile un accesso diretto ed istantaneo
all'informazione voluta. La memoria a disco magnetico è progettata da
Jay Forrester e sperimentata con successo al Mit nel 1953, anche se
un dispositivo analogo era stato ideato negli anni '40 dall'inglese
Andrew B' Booth. Presentata per la prima volta nel 1956 [vedi] sul
Sistema Ibm 305 Ramac (Random Access Memory Accounting Computer),
la
memoria a dischi è simile a un juke--box. Una pila di 50 dischi di 60
centimetri di diametro che ruotano a 1.200 giri al minuto immagazzina
le informazioni sulle proprie superfici lungo piste concentriche e in
forma di punti magnetizzati fino a un totale di 25 milioni di
caratteri. Una o più testine magnetiche penetra tra i dischi e
provvede alla registrazione o alla lettura dei dati raggiunti in un
tempo valutabile in millisecondi. La disponibilità dei dischi
magnetici, capaci di individuare e aggiornare in frazioni di secondo
informazioni sparse tra una gran massa di dati archiviati, darà un
grande impulso alle applicazioni degli elaboratori. La quantità di
informazioni memorizzabili su un disco magnetico aumenterà
notevolmente col tempo e in circa 25 anni crescerà di seimila volte
passando dai duemila Byte per pollice quadrato dei primi Ibm Ramac a
12 milioni sulle unità con tecnologia cosiddetta "thin film" (a film
sottile) della classe 3380. Nei dischi del Ramac la distanza fra due
piste è di 1,4 millimetri e la zona riservata ad ogni impulso è lunga
0,28 millimetri, con una densità di circa tre bit per millimetro
quadrato. Nell'Ibm 3380, il più diffuso fra i maggiori computer dei
primi anni '90, la distanza fra le piste dei dischi sarà di 12 micron
e la densità di registrazione di 50 mila bit per millimetro quadrato,
con un incremento di 36 mila volte in 30 anni e una riduzione di
cento volte dell'ingombro della memoria a dischi. Anche
l'affidabilità raggiungerà livelli incredibili: su tali dischi si
potrebbe scrivere e leggere per diecimila volte il contenuto di tutti
i quotidiani pubblicati giornalmente in Italia senza sbagliare
neppure un carattere. Nei laboratori di ricerca si sperimentano con
successo densità 40 volte maggiori: 2 Megabyte per millimetro
quadrato con una cellula che contiene l'impulso lunga 4 micron e
larga 0,16, contenuta in uno strato magnetizzabile a base di cobalto
spesso solo 10 micron. La testina "vola" ad appena 0,2-0,25 micron
dalla superficie del disco, una distanza pari a un ventesimo del
diametro di un capello umano e che non consente neppure il passaggio
di una particella di fumo o di una impronta digitale. Per questo il
montaggio degli hard disk si svolge in ambienti a contaminazione,
temperatura (20 gradi) e umidità (55 per cento) strettamente
controllate. Le particelle solide ammesse nell'ambiente sono di gran
lunga inferiori a quelle presenti nelle sale operatorie. Per il 2000,
i ricercatori puntano al traguardo di dischi con una capacità di
oltre dieci Terabyte; un solo disco potrebbe contenere tutti i
quotidiani italiani degli ultimi cento anni.
Dallo stesso principio nasceranno nel 1950 i floppy-disk e in
seguito i dischetti con custodia rigida utilizzati nei personal
computer. I floppy-disk sono inventati (nella dimensione di 8
pollici) da Yoshiro Nakamats, un ricercatore dell'Università di Tokyo
che vanta 2.360 brevetti nei più diversi campi, dal golf agli
altoparlanti, e che per questa invenzione cederà i diritti alla Ibm.
I floppy-disk permetteranno una sempre maggiore densità di
registrazione, dai 180 mila caratteri su una sola facciata di un
disco da 8 pollici (203,2 millimetri) della fine degli anni '70 al
milione e mezzo del successivo standard da 5,25 pollici (133,35
millimetri; sviluppato da un team di ingegneri guidato da Alan [p. 105]
Shugart nel 1978) e di quello da 3,5 pollici (88,9 millimetri) con
custodia rigida, messo a punto dalla Sony nel 1982 e adottato
inizialmente da Apple e Hewlett-Packard. I dischetti magnetici
saranno superati in alcune applicazioni dai Cd-Rom a lettura laser
che possono immagazzinare su un unico dischetto una mole di dati pari
all'intera Enciclopedia Britannica restituendo sul video non solo i
testi, ma anche le figure e addirittura i suoni.
I floppy-disk sono ricavati da un lungo e sottile rotolo di
plastica poliestere (Mylar) su cui viene depositato un impasto a base
di ossido di ferro nella forma allotropica gamma, costituito cioè da
particelle aghiformi lunghe circa un micron (millesimo di millimetro)
e larghe un decimo di micron. Lo spessore dello strato magnetico
varia da uno a 2,5 micron secondo i tipi di disco. La pasta magnetica
viene stesa sul supporto con una tecnologia a rotocalco e fatta
asciugare in un forno ad aria calda. Prima della fustellatura per
ricavare il disco con le dimensioni volute, il rotolo di Mylar è
sottoposto a un'operazione di "disorientamento magnetico" attraverso
magneti permanenti; quanto più i magnetini sono disorientati tanto
più uniforme sarà la registrazione dei dati da memorizzare.
Tutte le operazioni per la fabbricazione dei dischetti sono svolte
in "camere bianche", con aria filtrata e controllata, dove il limite
di particelle di polvere presenti in 30 decimetri cubi non può
eccedere il numero di cento e con un diametro inferiore a 0,5 micron.
Contrariamente a quanto avviene per i dischi rigidi, nei floppy e
minifloppy la testina è a contatto effettivo con la superficie del
disco. Una particella di polvere può far saltare la testina e quindi
il numero di errori del dispositivo è relativamente elevato, così
come il consumo della superficie magnetizzata. I floppy non possono
quindi ruotare ad alta velocità come nel caso degli hard disk. Su un
floppy, la densità delle tracce è inoltre di appena 1,9 per
millimetro di raggio (contro le 40 dei dischi rigidi) perché la
dilatazione termica del Mylar potrebbe allontanare una pista troppo
sottile dalla corretta posizione sotto la testina.
Anche i circuiti integrati saranno inoltre utilizzati non solo
nelle unità logiche, aritmetiche e di controllo, ma anche nella
memoria principale. Le informazioni saranno cioè immagazzinate nei
circuiti elettronici sotto forma di presenza o assenza di tensione
elettrica. In questo modo è possibile ridurre praticamente della metà
lo spazio necessario alla memoria, aumentare la velocità operativa
per la maggior vicinanza tra i circuiti e diminuire la possibilità di
guasti attraverso l'eliminazione di molte connessioni circuitali qui
ricavate sulle piastrine stesse di silicio. Il primo computer ad
utilizzare una memoria centrale interamente composta di circuiti a
semiconduttori in sostituzione della memoria a nuclei magnetici sarà,
nel 1971, l'Ibm Sistema 370 Modello 145.
Dal 1986 [vedi], le Eprom e altri dispositivi di memoria
cominceranno ad essere sostituiti dalle cosiddette "flash memory
card" che dispongono di circuiti integrati su una scheda grande come
una carta di credito (cosiddetta Pcmcia, Personal Computer Memory
Card International Association). Le schede sono più leggere (circa 30
grammi), richiedono meno elettricità (circa 3 Volt) e consumano venti
volte meno di un hard disk, non hanno parti meccaniche in movimento e
non cancellano le informazioni quando viene interrotta la corrente
come avviene invece nei chip di memoria ad accesso casuale (Ram); la
capacità di memoria può arrivare ad oltre 40 Megabyte [vedi 1992].
Oltre alle espansioni di memoria, le schede Pcmcia possono essere
utilizzate come fax-modem e ethernet-lan per inserire un computer
portatile in una rete locale.8:
[p. 106] 1955
Narinder S' Kapany, un ricercatore britannico di origine indiana
dell'Imperial College di Londra, mette a punto la prima fibra ottica
unendo insieme un fascio di sottili filamenti di materiale
rifrangente e flessibile composto da vetro, plastica, quarzo, ecc'.
Ogni filamento, dello spessore di un capello umano, è formato da due
tipi di materiale; quello interno più trasparente, quello esterno più
riflettente. La luce che entra da un capo può così percorrere tutta
la lunghezza della fibra, rimbalzando al suo interno con una serie di
riflessioni multiple, e uscire dal capo opposto senza eccessive
dispersioni lungo il tragitto; questo anche se la fibra è annodata.
Kapany prenderà in seguito la cittadinanza statunitense.
Le fibre ottiche si svilupperanno inizialmente nel settore medico,
con gli endoscopi che permetteranno di vedere e operare all'interno
di organi. Il primo studio teorico per utilizzare fibre ottiche per
le telecomunicazioni attraverso la trasmissione di luce laser,
elaborato da Kao e Hockham nel 1966 [vedi] al laboratorio britannico
di Harlow, sarà inizialmente considerato da alcuni uno scherzo e da
altri una eresia: ben pochi capiranno la serietà della proposta.
L'iniziale scetticismo deriverà dalla elevatissima attenuazione delle
fibre ottenibili in quel periodo (circa 1.000 db al chilometro); ma
nel 1970, soprattutto per lo sviluppo di un tipo di vetro purissimo
da parte della Corning Glass Works americana, l'attenuazione scenderà
in modo drastico (meno di 20 db al chilometro) tanto da poter essere
impiegate nelle telecomunicazioni. Secondo un aneddoto tramandato tra
gli addetti ai lavori, sembra che la fibra inizialmente prodotta
dalla Corning fosse sì purissima, ma talmente fragile da non poter
essere tolta dal tamburo sul quale era stata avvolta all'atto della
filatura perché si spezzava allo svolgimento di ogni spira. Il
problema della fragilità sarà risolto con un sottile rivestimento di
plastica all'atto della filatura.
Modulando con un'apparecchiatura laser la luce immessa nelle fibre
ottiche, è possibile trasmettere a distanza onde sonore o qualsiasi
altro genere di informazioni allo stesso modo dei cavi di rame, ma
con una capacità di trasportare quantità di informazioni enormemente
più grandi. Trasmettendo ad una velocità di 1,7 miliardi di bit al
secondo, sono possibili un milione di conversazioni telefoniche
contemporanee sulla stessa fibra. I vantaggi principali delle fibre
ottiche rispetto ai cavi di rame sono inoltre la bassa attenuazione
del segnale, la grande ampiezza di banda di frequenza, l'assenza di
corti circuiti, l'insensibilità alle interferenze elettromagnetiche e
ai disturbi elettronici intenzionali.
Dopo gli studi teorici nel laboratorio di Harlow, la prima
applicazione sperimentale sarà fatta nel 1978 in Canada, collegando
150 case di Elie, un paesino nella regione Manitoba, dove le fibre
ottiche faranno arrivare il telefono, cinque canali televisivi,
trasmissioni radio ad alta fedeltà e un collegamento telematico con
una banca dati per informazioni di vario genere, comprese le
previsioni del tempo. Dall'inizio degli anni '90, le fibre ottiche
saranno sperimentate anche per i collegamenti interni dei computer,
permettendo di aumentare la velocità dei sistemi di elaborazione.
Il fatto che la luce potesse seguire un percorso curvo,
contraddicendo apparentemente la legge della propagazione in linea
retta, era stato osservato nel 1870 dal fisico irlandese John Tyndall
(1820-1892). Alla Royal Society di Londra, Tyndall mostrò che un
fascio di luce proiettato in un contenitore d'acqua seguiva il
piccolo zampillo curvo che usciva da un forellino e finiva sul
pavimento. In realtà la luce non si incurvava, ma rimbalzava da un
lato all'altro dello zampillo riflettendosi al suo interno.
In Italia, il primo esperimento di trasmissione su fibra ottica
sarà fatto nel 1977 collegando due centrali Sip di Torino attraverso
un cavo prodotto dalla Pirelli con fibre della Corning e con altre
messe a punto dallo Cselt e che si dimostreranno di qualità identica.
1955
Nella seconda metà degli anni '50, la meccanografia raggiunge la
sua massima perfezione tecnica: la velocità di selezione raggiunge le
2.000 schede al minuto, quella di lettura 400 e quella di
perforazione 250. Alla fine degli anni '50 la meccanografia inizierà
però il suo declino per lasciare il passo agli elaboratori
elettronici, le cui caratteristiche di velocità, capacità di memoria
e autoprogrammazione, consentono di affrontare l'accresciuto volume
dei dati da trattare. L'elaboratore non esegue solo più efficacemente
quanto era già possibile agli strumenti meccanografici, ma fornisce
indicazioni direttamente operative, segnalando solo quei risultati
che possono determinare nuove decisioni ed eventuali modifiche alla
gestione di un'azienda.
[p. 107] 1955
La Rca, colosso americano dell'elettronica di consumo, entra nel
settore dei computer; vi rimarrà per 16 anni per uscirne a causa di
gravi perdite finanziarie (412 milioni di dollari nel 1971) provocate
dal fatto di non essere riuscita a sviluppare e mantenere un livello
tecnologico al passo della Ibm. Fra i principali computer prodotti
dalla Rca, il Bizmac (il primo prodotto, consegnato nel 1955
all'esercito Usa), la serie Spectra (annunciata nel 1964 in risposta
all'Ibm 360), una nuova serie Spectra (annunciata nel 1970, ma
praticamente identica alla precedente e quindi non all'altezza del
sistema 370 lanciato nello stesso anno dalla Ibm).
1955
Gli americani Lejaren A' Hiller e L'M' Isaacson sperimentano per la
prima volta la composizione musicale utilizzando il computer Illiac
II dell'Università dell'Illinois. Nasce così la "Illiac Suite", primo
esempio di "computer music", una delle applicazioni del computer che
Ada di Lovelace aveva previsto già dalla metà dell''800.
Altri tentativi di composizioni all'elaboratore saranno effettuati
da Hiller e Isaacson nei primi anni '60 con sistemi che riusciranno a
simulare il contrappunto stretto. Altri ricercatori riusciranno con
l'elaboratore a produrre musica tonale, a simulare brani di canzoni
folcloristiche, ed anche (con il linguaggio denominato Euterpe) a
generare canto gregoriano, polifonie medievali e contrappunti
bachiani. Con un programma noto come Sim-Sim si riuscirà anche a
simulare l'improvvisazione jazz.
In Francia, la cosiddetta "musica algoritmica" sarà presentata il 3
marzo 1961 da Pierre Barbaud e dal gruppo Gma (Groupe de musique
algorithmique) della Bull. Nei primi anni '60 faranno inoltre la loro
comparsa i primi sintetizzatori, un connubio tra computer e organo
elettronico costituiti da enormi scatoloni pieni di tastiere, fili,
cavi e reostati, tra cui il più noto sarà il "Moog" realizzato
dall'americano Robert Moog, subito utilizzato dai Beatles e da Jimi
Hendrix.
Alla fine degli anni '70 la "computer music" approderà infine anche
nei personal; alcuni di questi disporranno infatti di chip generatori
di suoni tra cui particolarmente avanzato sarà quello del Commodore
64, con prestazioni di un vero e proprio sintetizzatore. L'evoluzione
si farà più avanzata negli anni '80, con macchine prestigiose per la
produzione di suoni come la "4X" installata all'Ircam (Institut de
recherche et coordination acoustique-musique creato a Parigi da
Pierre Boulez) e costruita dalla Sogitec su progetto di Giuseppe di
Giugno, un fisico nucleare italiano convertito alla più avanzata
elettronica.
Nel 1983, di fronte alla incompatibilità degli elaboratori
destinati alla creazione musicale, sarà necessario giungere ad una
standardizzazione anche nel settore dei sintetizzatori numerici; i
fabbricanti si accorderanno infatti per l'adozione dello standard
"Midi" (Musical Instrument Digital Interface).
1955
Prime statistiche sull'industria dei semiconduttori: sono 11 le
aziende, quasi tutte americane, che li producono. Dopo venti anni se
ne conteranno circa 150 in diversi Paesi. Anche l'industria dei
computer si espande con grande rapidità: la sola Ibm conta oltre 50
mila lavoratori; un anno più tardi, ne avrà 72.500.
1955
Alla facoltà di ingegneria dell'Università di Napoli viene
istituito un Centro di calcolo elettronico che viene dotato di un
analizzatore differenziale Bendix D-12. La macchina ha 700 valvole e
1.500 diodi al germanio e adotta il sistema numerico decimale; ha una
memoria a tamburo magnetico con 11 [p. 108] piste che ruota a 4.300
giri al minuto. Il peso è di 900 Kg, il costo di 45 milioni.
Il Bendix D-12 è di uso decisamente problematico: i diodi si
bruciano al minimo sbalzo di temperatura, la tastiera richiede
complicate manovre per essere operativa, il lettore meccanico prima e
il fotolettore dopo richiedono continui interventi, l'allineamento
delle testine del tamburo è molto critico. La macchina avrà quindi
una vita relativamente breve: rimarrà in funzione fino al 1961-62,
quando sarà accantonata nei sotterranei dell'università per essere
poi ceduta come rottame.
Nello stesso anno, anche l'Università di Bologna acquista un Bendix
D-12.
1955
Il 14 dicembre, all'Istituto nazionale per le applicazioni del
calcolo del Consiglio nazionale delle ricerche [vedi 1927], a Roma,
viene inaugurato un elaboratore elettronico Ferranti Mark 1 [vedi
1951]. La macchina è dotata di 4 mila valvole e 10 chilometri di
collegamenti elettrici; esegue una moltiplicazione di due numeri con
12 cifre decimali in circa due millesimi di secondo. Lo sforzo
finanziario del Cnr è considerato enorme (300 milioni) e si cade
nell'errore, abbastanza comune negli anni '50, di ritenere che tale
apparecchiatura sarebbe stata sufficiente per molti anni. Nonostante
la limitatezza della sue caratteristiche, la macchina sarà comunque
tenuta in funzione fino al giugno 1967. Fra i lavori più importanti
per cui sarà utilizzata, i calcoli per la costruzione della diga del
Vajont, che comporterà la risoluzione di un sistema di 208 equazioni
lineari algebriche.
Secondo un raffronto tentato tra la velocità di calcolo della
macchina e la capacità umana, il lavoro compiuto in un'ora
dall'elaboratore equivarrebbe alle prestazioni di un uomo che lavori
40 ore alla settimana (senza errori e con l'aiuto di una calcolatrice
meccanica) per 180 anni.
1955
All'Università di Pisa, il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche
(Csce) - finanziato con i fondi (150 milioni) a suo tempo stanziati
dal Consorzio tra le province e i comuni di Pisa, Lucca e Livorno per
la costruzione di un elettrosincrotrone da 1 Gev (poi realizzato a
Frascati, presso Roma), e mai utilizzati - si mette al lavoro, sotto
la direzione dell'ingegner Giuseppe Cecchini, della Olivetti, per la
realizzazione del primo calcolatore elettronico italiano. La
progettazione e la costruzione di un elaboratore era stata
consigliata nel 1954 da Enrico Fermi in occasione della sua ultima
visita in Italia.
Il centro, installato in un'antica villa patrizia e diretto da un
consiglio presieduto dal fisico Marcello Conversi (1917-1991),
comprende una sezione d'ingegneria guidata da Giovanni Battista
Gerace (n' 1925) e una sezione logico-matematica guidata da A'
Caracciolo. Due anni più tardi sarà messo a punto un
calcolatore-pilota precursore delle soluzioni poi adottate sulla
Calcolatrice Elettronica Pisana (Cep) del 1961 dotata di memoria
principale a nuclei magnetici e di memorie ausiliarie a nastri e
tamburo. La calcolatrice sarà progettata e iniziata a costruire a
valvole, dato il prezzo proibitivo dei transis-tor; col crollo dei
prezzi sarà poi completata a transistor. La Cep, che sarà inaugurata
nel 1961, impiegherà quindi 3.500 valvole, duemila transistor e 12
mila diodi al germanio.
Lo stesso gruppo di ricercatori di Pisa e della Olivetti realizzerà
in seguito i calcolatori Elea [vedi 1959]. Pur mantenendo un gruppo
di progettisti distaccato al Csce, la Olivetti insedierà il proprio
laboratorio ricerche elettroniche a Barbaricina, presso Pisa, dove
opererà fino al trasferimento a Borgolombardo nel 1958 e,
successivamente a Pregnana Milanese nel 1962, inquadrato nella
Divisione elettronica Olivetti. Il Csce si trasformerà in seguito
nell'Istituto per l'elaborazione dell'informazione (Iei) del
Consiglio nazionale delle ricerche.
1956
In Gran Bretagna inizia il consolidamento dell'industria dei
computer: dalla fusione di due aziende nasce la International
Computers and Tabulators (Ict), che nel 1962 assorbirà la divisione
informatica di Emi Electronics e, nel 1963, la divisione elaboratori
elettronici digitali della Ferranti, che tanta parte aveva avuto
nella fase pionieristica dell'informatica.
1956
Con la morte di Thomas John Watson sr', il 19 giugno, si chiude
un'epoca per la Ibm. Watson muore a quattro anni dal suo ritiro dal
vertice della colossale industria che aveva formalmente costituito
nel 1924, mutando la ragione sociale della preesistente
Computing-Tabulating Record-ing Co' di Hermann Hollerith (1860-1929).
Nato il 17 febbraio 1874 a Campbell (New York), Watson si era fatto
le ossa alla National Cash Register entrandovi come venditore nel
1898 e poi raggiungendo la posizione di direttore delle vendite. Nel
1913, passato alle dipendenze di Hermann Hollerith, aveva costruito
con metodo ed eccezionali doti di organizzatore la Ibm, facendone una
delle maggiori società del mondo. Alla sua morte, la Ibm conta 59
mila dipendenti, un fatturato di 629,5 milioni di dollari e un utile
di quasi 56 milioni. [p. 109] Watson aveva ceduto le redini della Ibm
nel 1952 al figlio Thomas John Watson jr' (1914-1993).
1956
Nel primo numero dell'"Ibm Journal" si parla per la prima volta di
un nuovo tipo di memoria di massa: il disco magnetico. Consegnate a
partire dal 1957, le unità Ramac 305 (Random Access Memory Accounting
Computer) includono il sottosistema a dischi magnetici rotanti [vedi
1955] che caratterizza il primo elaboratore con memoria ausiliaria
che consente l'accesso diretto ai dati registrati; la memoria
principale continua ad essere a tamburo magnetico. Mentre per leggere
un'informazione registrata su nastro è necessario svolgerlo
dall'inizio fino al punto che interessa, i dischi consentono di
raggiungere istantaneamente qualsiasi dato.
L'unità di memoria Ramac è costituita da una pila di 50 dischi
metallici montati su un unico asse di rotazione verticale. I dischi
hanno un diametro di 24 pollici (circa 60 centimetri), uno spessore
di circa 2,5 millimetri e sono distanziati di 7,5 millimetri. Nel
complesso la pila misura quindi circa mezzo metro d'altezza. I dischi
ruotano a 1.200 giri al minuto e possono registrare complessivamente
cinque milioni di caratteri, ognuno dei quali può essere letto in
meno di un secondo. A differenza dei dischi rigidi che saranno messi
a punto nei successivi 25 anni, una sola testina magnetica penetra
tra i dischi e provvede alla registrazione o alla lettura dei dati su
piste concentriche. Il sistema fa immediatamente dare al Ramac 305 il
nomignolo di juke--box. La testina viene premuta contro il disco dal
proprio peso, ma mantenuta leggermente distaccata (circa 1/30 di
millimetro) dalla superficie con un cuscinetto d'aria generato da un
compressore che, attraverso minuscoli fori sulla testina, scarica
piccoli getti d'aria verso la superficie del disco.
I tempi di accesso del Ramac 305 non sono certo brillanti,
dell'ordine dei secondi, e la densità di registrazione (2 Kbyte per
pollice quadrato) è seimila volte inferiore a quella di un Ibm 3380
del 1983 (12 Mbyte per pollice quadrato), ma la disponibilità dei
dischi magnetici dà comunque un grande impulso alle applicazioni
degli elaboratori. Con le unità a dischi del 1962 (gli Ibm 1301) il
compressore sarà eliminato e si sfrutterà la corrente d'aria generata
dalla veloce rotazione dei dischi sui quali una testina disegnata con
un profilo aerodinamico alare può "volare" a una distanza di circa un
centesimo di millimetro consentendo di quintuplicare la densità di
registrazione. La distanza testina-disco passerà in seguito a due
millesimi di millimetro (con gli Ibm 3330).
1956
Il matematico e precursore dell'"intelligenza artificiale" John
Mccarthy (è lui a coniarne anche il termine) [vedi 1954], del
Massachusetts Institute of Technology, inventa il linguaggio di
programmazione Lisp (List Processing, elaborazione di liste). E' un
linguaggio funzionale ad alto livello, che si presta alla
manipolazione e all'analisi dei testi ed è particolarmente adatto
alla soluzione dei problemi dell'intelligenza artificiale, ma è
realizzato in anticipo sui tempi rispetto alle prestazioni dei
computer. Mccarthy sarà il fondatore del dipartimento di Intelligenza
artificiale del Mit.
1956
Il 25 novembre, entra in funzione il primo servizio telefonico
pubblico tra l'Europa e gli Stati Uniti. Il nuovo cavo transatlantico
sottomarino tra Oban (Scozia) e Terranova era stato inaugurato il 25
settembre.
1956
Il primo videoregistratore al mondo per studi televisivi,
realizzato [p. 110] in serie dalla Ampex di Redwood City
(California), è presentato in trasmissione il 30 novembre registrando
in diretta il telegiornale della Cbs. Il programma di "news" di
Douglas Edwards verrà ritrasmesso tre ore dopo a scopo dimostrativo.
Il sistema, di tipo professionale, si diffonderà rapidamente in tutto
il mondo e "Ampex" diverrà sinonimo di questa categoria di
registratori e delle stesse registrazioni televisive professionali.
Il primo modello transistorizzato di videoregistratore Sv-201 sarà
presentato dalla Sony in Giappone il 23 gennaio 1961.
La Ampex è stata fondata da Alexander M' Poniatoff (1892-1980),
ingegnere ed ex pilota emigrato negli Stati Uniti passando per
Shangai. La registrazione video è resa possibile grazie
all'invenzione, da parte di Poniatoff, della testina rotante di
registrazione/riproduzione che immagazzina i segnali esplorando
velocemente un nastro magnetico di cinque centimetri in lento
scorrimento. E' come disporre di una pista lunghissima che raccoglie
una gran quantità di informazioni senza aver bisogno di un nastro che
si muova rapidamente. Il primo registratore video Ampex ha le
dimensioni di un'automobile, ma trasformerà la produzione dei
programmi televisivi. In forma sempre più perfezionata e
miniaturizzata, il sistema è ancora in uso anche nei
videoregistratori domestici e nelle telecamere amatoriali. In questa
impresa, la Ampex fu incoraggiata da Bing Crosby. La società di
Poniatoff si dedicò prima alla messa a punto di una sistema per la
stereofonia audio e, in seguito, alla registrazione magnetica video.
Il nome Ampex deriva dalle iniziali del nome del fondatore e dalle
prime due lettere della parola "excellent".
1956
Il 10 dicembre, l'americano di origine inglese William Bradford
Shockley (1910-1989), del Laboratorio semiconduttori della Beckman [p.
111]
Instruments, e gli americani John Bardeen (1908-1991),
dell'Università dell'Illinois, e Walter Houser Brattain (1902-1987),
dei Bell Telephone Research Laboratories, ricevono a Stoccolma il
premio Nobel per la fisica per le loro ricerche sui semiconduttori e
l'invenzione del transistor [vedi 1947).
1956
In piena "Guerra fredda", il Pentagono inizia l'allestimento negli
Stati Uniti del sistema di difesa aerea Sage (Semi-Automatic Ground
Environment), costituito da una rete di 24 centri radar collegati ad
un gigantesco elaboratore elettronico centrale. L'elaboratore
identifica automaticamente qualsiasi aereo o missile balistico
nucleare che superi le frontiere degli spazi aerei Usa e ne calcola
la rotta. Eseguendo milioni di calcoli, l'elaboratore presenta in
tempo reale su schermi video la situazione di ciascuna area
geografica, fornendo istantaneamente posizione, velocità e direzione
di ogni oggetto volante rilevato dalla rete radar e la disponibilità
di mezzi di difesa. I responsabili possono così decidere
immediatamente la reazione alla minaccia, predisporre le armi più
opportune e dirigere sull'obiettivo i caccia intercettori. Uno
speciale strumento a forma di pistola consente all'operatore di
assegnare numeri di identificazione alle rilevazioni radar presentate
sullo schermo.
Il "cuore" del sistema è un mostruoso elaboratore realizzato dalla
Ibm (denominato An/Fsq7) che identifica gli aerei nemici confrontando
le informazioni dei radar con i piani di volo delle migliaia di
aerei, americani e non, registrati nella propria memoria.
All'elaboratore giungono dati da catene radar, navi, aerei,
piattaforme marittime di rilevamento, basi di intercettazione, centri
di protezione civile. Il computer del Sage (55 mila valvole, 275
tonnellate, costo oltre 5 milioni di dollari, installato in un
palazzo senza finestre nella base dell'Usaf a Mcguire, nel New
Jersey) anticipa molte soluzioni tecniche adottate successivamente su
larga scala dagli elaboratori, quali la memoria a nuclei magnetici,
la risposta in "tempo reale", la trasmissione e l'elaborazione dei
dati a distanza, l'impiego di unità video a raggi catodici. Il
sistema prevede un computer di back-up sempre pronto ad entrare in
funzione in caso di guasti alla prima unità. Il gruppo di
alimentazione, del tutto autonomo, fornisce tremila Kilowatt. Il
sistema servirà da modello per le reti di controllo del traffico
aereo e delle prenotazioni delle aerolinee. Esso entra in funzione
nel luglio 1958 e sarà disattivato nel 1983 quando sarà rimpiazzato
da un elaboratore più potente, ma più piccolo di un frigorifero. Il
sistema Sage servirà da esempio per tutti gli altri sistemi di difesa
militare strategica come Tacs, Norad, Sacs, Nudets, ecc'.)
Progettista del sistema Sage è Jay "helping" Forrester che aveva
inventato la memoria a nuclei magnetici quando, al Mit, lavorava al
computer Whirlwind, il più veloce dei primi anni '50, che può essere
considerato il progenitore di quello del Sage. Il soprannome
"helping" attribuito a Forrester gli deriva dalla sua abitudine di
favorire la comunicazione e l'aiuto reciproco tra chi lavora sui
computer. Molte caratteristiche del computer del Sage saranno
adottate dalla Ibm per il Sistema 360, il principale precursore dei
grandi sistemi informatici commerciali.
1956
Al Digital Computer Laboratory del Massachusetts Institute of
Technology viene avviato un progetto per la realizzazione di
elaboratori completamente transistorizzati. Scopo principale della
ricerca è la sostituzione con transistor delle 55 mila valvole del
sistema Sage per il controllo degli spazi aerei Usa. La sostituzione
non sarà possibile perché il grosso computer del sistema di allarme
radar era ormai completato, ma dallo studio derivarono comunque i
primi elaboratori commerciali a transis-tor come il Philco 2000 e
l'Univac.
1956
Comincia anche in Italia l'utilizzazione del computer nel campo
delle imprese. A rompere il ghiaccio è la Innocenti, che impianterà
un sistema Ibm nello stabilimento di Dalmine, presso Bergamo. La
macchina è impiegata per eseguire i conteggi di 2.500 stipendi e
6.000 paghe e cottimi, la contabilità generale e dei magazzini, la
fatturazione, calcoli scientifici e tecnici.
1956
Il professor Silvio Ceccato (n' 1914), direttore del Centro di
cibernetica e di attività linguistiche dell'Università di Milano,
costruisce il primo modello di operazioni mentali svolte in chiave
elettromeccanica. L'idea nasce dall'analisi dei meccanismi che danno
vita [p. 112] al pensiero, scomponendoli in minutissime operazioni,
che sono poi quelle che una macchina potrebbe ripetere e che
probabilmente effettuano i neuroni cerebrali. Con la realizzazione
(finanziata dall'Iri) del robot "Adamo II", Ceccato dimostra
meccanicamente come si apprestino 23 categorie mentali: del soggetto
e dell'oggetto, dell'uguale e del differente, ecc'.
Nel 1970, con finanziamenti Euratom, Ceccato progetterà una
macchina, denominata "cronista meccanico", in grado di osservare e
descrivere, con un dizionario di cento parole, gli eventi che si
svolgono su un palcoscenico sul quale si muovono alcuni oggetti. Su
comando, la macchina assume sei diversi atteggiamenti: pura cronaca,
descrizione scientifica, giudizio estetico, giudizio etico, di
condiscendenza, di antagonismo.
1956
L'Alitalia [vedi 1961 e 1968] installa a Roma un centro
meccanografico per la contabilità del magazzino materiali,
l'andamento del trasporto passeggeri, posta e merci, la compilazione
di statistiche sul traffico effettivo e chilometrico e sui
coefficienti di utilizzazione dei posti e la preparazione degli
stipendi.
1957
A gennaio, il fisico John Bardeen (1908-1991), insieme a due
giovanissimi ricercatori dell'Università dell'Illinois, Leon M'
Cooper (n' 1930) e John Roben Schrieffer (n' 1931), enuncia la teoria
molecolare della superconduttività, poi chiamata Bcs dalle iniziali
degli autori. Nel 1972, i tre ricercatori otterranno il premio Nobel
per la fisica (per Bardeen sarà il secondo, dopo quello del 1956 come
coinventore del transistor).
Il fenomeno della superconduttività spinge il fisico D'A' Buck, un
ricercatore del Mit, a proporre un dispositivo da lui chiamato
Cryotron per la costruzione di un rivoluzionario elaboratore che
dovrebbe lavorare immerso in elio liquido. Anche grandi società come
Ibm e General Electric effettueranno ampi investimenti nel settore
che però saranno abbandonati verso la metà degli anni '60, salvo
riprendere gli studi alla fine di quel decennio basandosi però su un
diverso fenomeno delle bassissime temperature, l'effetto Josephson.
1957
Il fisico giapponese Leo Esaki (n' 1925) inventa il diodo a tunnel,
un dispositivo elettronico che per le sue caratteristiche si presterà
a velocità dell'ordine di miliardesimi di secondo nei circuiti
integrati di tipo avanzato. Alla scoperta giunge lavorando sui diodi
a semiconduttori di germanio e scoprendo la capacità degli elettroni
di penetrare barriere sottilissime (dell'ordine dei cento atomi) come
se vi scavassero una galleria; un effetto ritenuto impossibile
secondo i canoni della fisica classica. Dopo la breve esperienza in
patria con la Sony, nel 1960 Esaki sceglierà di vivere e lavorare
negli Stati Uniti. Per la sua invenzione gli verrà assegnato il
premio Nobel per la fisica nel 1973.
1957
La prima industria europea per la progettazione e la costruzione di
circuiti integrati per computer elettronici è creata in Italia: è la
Società Generale Semiconduttori (Sgs), con la Olivetti e la Telettra
(gruppo Fiat) come azionisti paritetici al 50 per cento. Fra gli
azionisti si aggiungerà nel 1960 l'americana Fairchild. La società
passerà poi alle Partecipazioni statali (Iri-Stet) e fino al 1980
(con il nome Sgs--Ates per fusione con un'altra società) viaggerà su
conti in rosso, con perdite che giungono a toccare il 25 per cento
dei ricavi. Nel luglio di quell'anno, la carica di amministratore
delegato sarà affidata a Pasquale Pistorio (n' 1936) strappato alla
Motorola dove è vicepresidente (primo non americano in una
multinazionale di fama mondiale).
La Sgs-Microelettronica entrerà nel 1987 [vedi], per fusione con la
Thomson Semiconducteurs (controllata dal Governo francese), nella
Sgs-Thomson Microelectronics costituita al 90 per cento con capitale
paritetico delle partecipazioni pubbliche di Italia e Francia, e per
il resto in mano alla società privata inglese Thorn Emi. Nel 1993, la
Sgs-Thomson sarà il secondo produttore europeo e il tredicesimo al
mondo, con un fatturato di oltre 2 miliardi di dollari. La produzione
si estende dai più semplici diodi fino ai più complessi
microprocessori con quantità (2,5 milioni di chip l'anno) che
rappresentano un quarto di quelle della Intel e un terzo della
Motorola. La società è inoltre leader nel mondo nel settore dei
circuiti integrati di potenza e in quelli analogici prodotti su
misura per i clienti. Lo stabilimento italiano della Sgs-Thomson
Microelectronics è ad Agrate Brianza, presso Milano.
1957
Dal primo agosto entra in funzione il Norad (North-american Air
[poi Aerospace] Defense command) per controbattere la minaccia aerea
sovietica e, successivamente, quella dei missili balistici nucleari e
dei cosiddetti "satelliti-killer" [p. 113] in orbita. Nella sede
allestita in un bunker a prova di esplosione nucleare sotto una
montagna a Cheyenne (Colorado), un insieme di elaboratori elettronici
analizza i dati provenienti dai radar e in seguito anche dai
satelliti per tenere sotto controllo l'attività di volo degli aerei
del blocco sovietico e i lanci di missili eseguiti a qualsiasi
titolo. Il Norad segue inoltre la situazione di qualche decina di
migliaia di oggetti (rottami o satelliti in attività o inattivi) in
orbita terrestre.
1957
Tra lo sbalordimento di tutto il mondo, il 4 ottobre l'Unione
Sovietica lancia il primo satellite artificiale nella storia
dell'Uomo: lo Sputnik. L'impresa è la prova tangibile del grado di
progresso scientifico e tecnologico raggiunto da un Paese troppo
spesso sottovalutato dal punto di vista tecnico. Profonda
costernazione di Washington, che si vede minacciata dalla
straordinaria potenza del missile balistico intercontinentale
utilizzato dai sovietici per il lancio, e umiliata per i fallimenti e
i ritardi (tra le penose diatribe tra Air Force, Army e Navy per
l'esclusiva) dei suoi programmi spaziali e missilistici. Dallo sforzo
Usa per conquistare la supremazia nella "gara spaziale" con l'Urss, i
maggiori benefici ricadranno sull'elettronica e sull'informatica.
1957
In Giappone, il Parlamento approva la prima legge per la promozione
e il sostegno dell'industria informatica nazionale. L'anno seguente
sarà costituito, in seno all'Agenzia per la scienza e la tecnologia,
il Comitato per l'elettronica.
1957
Nasce il computer di "seconda generazione" a 10 anni
dall'invenzione del transistor: la Siemens Ag inizia la produzione su
scala industriale, prima al mondo, di un computer interamente
transistorizzato, il Modello 2002. A livello sperimentale, il primo
elaboratore interamente a tran-sistor era stato realizzato nel 1955
dalla Bell.
8:
La Digital realizza
i primi minicomputer
1957
In piena recessione mondiale, nasce quello che diventerà un gigante
dell'industria informatica statunitense: con 70 mila dollari avuti in
prestito, l'ingegnere Kenneth H' Olsen (n' 1930), del Massachusetts
Institute of Technology, fonda insieme al fratello Stanley e
all'amico Arlan ("Andy") Anderson la Digital Equipment Corporation
(familiarmente Dec), impiantando la sede provvisoria in alcune
centinaia di metri quadrati presi in affitto in un vecchio capannone
di un lanificio alla periferia di Maynard, sulla Route 128 che compie
un giro attorno a Boston. L'ingegnere è fermamente convinto della
sicura affermazione dei mini-elaboratori tra le aziende medie, le più
numerose nell'industria, ma le meno interessate a dotarsi di
"mainframe", i calcolatori che costano milioni di dollari l'uno. Un
mercato, questo, dominato dalla Ibm e ristretto a qualche centinaio
di centri di calcolo. L'idea di Olsen è di realizzare computer con
componenti elettronici più robusti, di farli uscire dai centri di
calcolo con aria filtrata e condizionata per portarli negli uffici e
nelle fabbriche.
Olsen si metterà all'opera per attuare le sue idee, riuscendo a
mettere a punto il Pdp-1 (Programmed Data Processor 1) [vedi 1958],
un mini-elaboratore da 159 mila dollari, dotato di terminale video
interattivo, dal quale svilupperà il Pdp-8 [vedi 1963], una macchina,
non più grande di un frigorifero, prodotta in serie, che metterà in
vendita a 18 mila dollari. Nonostante disponga di una memoria di soli
4 Kbyte, del Pdp-8 saranno venduti 50 mila esemplari. Per quanto
riguarda i personal computer, così come altri manager di grandi
società di informatica, Olsen si lascerà cogliere impreparato; non
crederà alla possibilità del nuovo mercato e ancora nel 1977
dichiarerà: "Non vedo proprio perché una persona dovrebbe tenersi in
casa un computer".
Con gli anni, la società finirà per piazzarsi per fatturato subito
dopo la Ibm. Il 16 luglio 1992, Olsen deciderà di lasciare la
presidenza della Digital in mani più giovani; in quel momento la
società impiegherà oltre 125 mila persone.8:
[p. 114] 1957
William R' Norris e Seymour R' Cray fondano la Control Data Corp'
(Cdc) che si specializzerà nei calcolatori "mini" e "maxi" per
l'elaborazione di elevati volumi di dati scientifici e gestionali. Il
primo, di tipo medio, prodotto in serie sarà il Cdc 3600.
1957
Per la prima volta un calcolatore elettronico entra nella storia
del cinema: nel film Desk Set (La segretaria quasi perfetta
nell'edizione italiana) diretto da Walter Lang e interpretato da
Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Joan Blondell, Dina Merrill e Neva
Patterson è di scena un computer con cui Tracy cerca di rivoluzionare
il reparto ricerca di una stazione Tv tra lo scetticismo della
Hepburn e le battute della svampita Blondell.
1957
La Philco mette in commercio il suo primo elaboratore a transistor,
il modello 2000.
1957
A Palo Alto, in California, viene fondata la Fairchild
Semiconductor.
1958
Ancora sotto l'effetto shock del lancio sovietico a sorpresa del
primo Sputnik [vedi 1957), il 7 febbraio il presidente degli Stati
Uniti, Dwight Eisenhower, istituisce l'Arpa (Advanced Research
Projects Agency), un'agenzia per la ricerca avanzata militare che
avrà il compito prioritario di ristabilire le premesse per il primato
americano scientifico e tecnologico nel campo dei sistemi
missilistici, di difesa antimissile e di armi "avveniristiche". A
capo dell'agenzia è nominato Roy W' Johnson (n' 1906) (vicepresidente
a 158.314 dollari l'anno della General Electric), che nel nuovo
incarico sarà remunerato con appena 18.000 dollari di stipendio
annuo. Notevole il contributo dato dall'Arpa nello sviluppo di
prototipi di sistemi avanzati di elaborazione, dai quali deriveranno
i calcolatori transistorizzati di "seconda generazione" e i primi
linguaggi di programmazione.
1958
All'Esposizione Universale dominata dal simbolo del gigantesco
Atomium (nove sfere raffiguranti un cristallo di ferro alfa
ingrandito 160 miliardi di volte) che si apre il 17 aprile a
Bruxelles, i visitatori del padiglione americano interrogano un
"libro elettronico" in 10 lingue di storia dell'umanità dal 4 a'C' al
1958. Il programma di storia è immagazzinato in un computer Ibm 305
Ramac [vedi 1956] collegato ad una stampante che fornisce risposte
scritte.
1958
L'americano Kurt Lehovec, della Sprague Electric, brevetta il
procedimento che sarà adottato dalla Fairchild Semiconductor per
realizzare il primo circuito integrato (Ic) nel 1959. Gli elementi
del circuito sono collegati da una pellicola conduttrice di metallo
evaporato che viene stampata sul supporto con un procedimento di
fotoincisione, mentre una seconda pellicola serve a isolare quella
metallica dal semiconduttore sottostante, salvo in corrispondenza dei
contatti desiderati.
1958
La Sperry Rand avvia la produzione su scala industriale del suo
primo computer transistorizzato (un elaboratore di seconda
generazione) che deriva da un prototipo messo a punto nel 1957 per
l'Air Force. Con i semiconduttori come componenti elettronici al
posto delle valvole, il calcolatore scende ad un peso di 1.600
chilogrammi e copre una superficie di appena 25 metri quadrati, pur
disponendo di una memoria cento volte più grande e di una velocità di
elaborazione dieci volte più elevata di quella del primo Univac del
1951.
1958
Il fisico americano di origine svizzera Jean Hoerni, della
Fairchild Semiconductor, inventa il procedimento per la fabbricazione
del cosiddetto transistor planare (o transistor a struttura piana):
prima della deposizione dello strato di metallo conduttore sulla base
lavorata di silicio si stende una pellicola straordinariamente
isolante di anidride silicica. L'invenzione consentirà di aumentare
considerevolmente il numero dei componenti nei circuiti integrati che
verranno realizzati di anno in anno.
Nello stesso anno, Steven Hofstein inventa il transistor ad
"effetto di campo" che aprirà la strada alla tecnologia Mos (Metal
Oxyde Semiconductor).
1958
La Control Data introduce il calcolatore digitale di seconda
generazione Cdc-1604, progettato da Seymour R' Cray (1925-1996). In
seguito Cray si metterà in proprio per realizzare i primi
supercomputer.
1958
Entra in funzione a Barbaricina, presso Pisa, il prototipo
("Calcolatore Pilota" o "Macchina zero") del computer interamente
progettato e costruito da un gruppo di ricercatori del Centro Studi
Calcolatrici Elettroniche (Csce) dell'università [vedi 1955 e 1961],
sotto la direzione dell'ingegnere elettronico Giovanni Battista
Gerace per la parte "hardware" e del professor A' Caracciolo, che ha
ideato il programma operativo e il compilatore Fortran, per la parte
"software". A Gerace spetta il merito di aver ideato e messo a punto
un particolare metodo di microprogrammazione automatica per estendere
il codice base della macchina; idea che verrà poi attribuita
erroneamente dalla letteratura scientifica al progettista [p. 115]
della Ibm Maurice Wilkes, per aver scritto un articolo in proposito
nel 1958, cioè almeno un anno dopo la realizzazione della
microprogrammazione nel prototipo della Cep, la Calcolatrice
Elettronica Pisana.
1958
La Ibm presenta il Sistema 7070, il primo computer totalmente
transistorizzato per uso gestionale e scientifico, dotato di una
memoria principale a nuclei magnetici da 100 mila caratteri e memorie
ausiliarie a dischi magnetici Ramac [vedi 1955] da 25 milioni di
caratteri. Può effettuare diverse operazioni contemporaneamente, come
leggere e stampare dati, perforare schede ed eseguire calcoli e così
via. Nell'impiego gestionale può elaborare in un giorno un milione di
polizze assicurative o preparare 80 mila fatture l'ora. Inoltre sul
7070 possono funzionare contemporaneamente due programmi (uno
principale e uno secondario). Se il programma principale viene
temporaneamente fermato perché, ad esempio, un'unità di lettura non è
pronta, immediatamente si avvia il programma secondario. Appena
l'unità è pronta, il calcolatore torna al programma principale.
1958
In uno dei pochi atti di governo lasciati dalla sua
amministrazione, il presidente americano Dwight Eisenhower firma il
29 luglio la legge che istituisce la Nasa (National Aeronautics and
Space Administration) e affida a questa, come patrimonio iniziale,
uomini (di gran valore scientifico come Hugh Dryden) e mezzi della
preesistente Naca, il comitato per la ricerca aeronautica fondato il
3 marzo 1915 e divenuto famoso per il suo contributo al progresso
dell'aviazione mondiale. Sarà la contromisura più efficace allo
strapotere sovietico nello spazio e uno dei "motori" primari per lo
sviluppo della scienza e della tecnologia informatica negli Stati
Uniti.
8:
Chip: il motore
della "seconda rivoluzione
industriale"
1958
L'ingegnere americano Jack St'clair Kilby (n' 1923), della Texas
Instruments di Dallas, rimasto a lavorare in estate mentre tutti i
colleghi sono in ferie (da poco assunto, non ha ancora diritto alle
vacanze), schiude l'era della miniaturizzazione dei circuiti
elettronici con l'invenzione del "circuito integrato" (Ic, Integrated
Circuit). Per la prima volta negli annali dell'elettronica, Kilby
riesce a combinare le funzioni di bobine, transistor, diodi,
condensatori e resistori in una unità completa di relativi
collegamenti, realizzata su una piastrina di materiale semiconduttore
(silicio cristallino) di proporzioni minime. Kilby annuncerà
l'invenzione il 12 settembre. Per un certo tempo, la paternità
dell'invenzione sarà incerta fra Kilby e il fisico Robert Noyce
(1927-1990) della Fairchild Semiconductor che, nel gennaio 1959, a
Mountain View, giungerà indipendentemente da Kilby alle stesse
conclusioni e brevetterà l'idea nel 1961. Il brevetto di Noyce sarà
un perfezionamento di quello di Kilby e consisterà in un processo di
diffusione planare a partire dal silicio monocristallino mediante
processi fotografici. Il [p. 116] circuito realizzato da Kilby è il
primo realizzato su un'unica lamina di silicio e per questo motivo è
chiamato "monolitico".
Se la comunità scientifica è concorde nell'attribuire l'invenzione
ad entrambi i ricercatori, nell''82 solo Kilby sarà ammesso nella
Sala d'onore degli inventori nazionali, insieme a Edison, Ford,
Shockley, i fratelli Wright e pochi altri. Nel 1993, Kilby riceverà
il Premio Kyoto di 45 milioni di yen (450 milioni di lire). E' però
d'obbligo sottolineare che il procedimento ideato sia da Kilby che da
Noyce era stato inventato e brevettato da Kurt Lehovec, della Sprague
Electric [vedi 1958]. Inoltre, nel 1926, l'ingegnere tedesco Sigmund
Loewe (1885-1962) aveva costruito un antesignano del circuito
integrato: nell'involucro di vetro di un tubo a vuoto aveva
incorporato tutti i componenti (resistenze, condensatori, valvole)
necessari per una radio a parte il condensatore variabile per la
sintonia. Un altro precursore dell'idea del circuito stampato fu il
fisico britannico G'W' Dummer che nel 1952, quando il transistor
cominciava a diffondersi, presentò una relazione sul tema ad un
convegno tenutosi a Washington.
Lo sviluppo dei circuiti stampati si deve in buona parte
all'Aeronautica americana. Un modello di circuito presentato dalla
Texas Instruments sarà inizialmente respinto dall'Usaf, che però
tornerà sulla sua decisione quando fu chiaro che il dispositivo
poteva essere impiegato per realizzare il sistema di guida dei
missili balistici Minuteman.
Grazie all'invenzione dei circuiti integrati, faranno ben presto la
loro comparsa nuovi prodotti come calcolatrici tascabili a batteria,
orologi digitali al quarzo d'incredibile precisione, elettrodomestici
automatizzati programmabili, organi con il suono prodotto
elettronicamente, telefoni a schede in grado di provvedere
automaticamente alle chiamate abituali. Adottati negli elaboratori di
"terza generazione", i circuiti integrati consentiranno una drastica
riduzione di costo, peso ed ingombro, ed una velocità di calcolo
dell'ordine dei nanosecondi (miliardesimi di secondo). I circuiti
integrati, riducendo la lunghezza dei fili di collegamento, fanno
diminuire la resistenza e aumentare quindi la velocità
dell'elaboratore. Il Sistema 360 della Ibm [vedi 1964] e il Pdp-11
della Digital [vedi 1970] saranno fra i primi elaboratori ad adottare
i circuiti integrati.
L'introduzione degli Ic nei veicoli spaziali, dove un chilogrammo
di carico utile veniva a costare allora [p. 117] intorno ai 44 mila
dollari, spianerà il cammino verso la Luna agli uomini e quello verso
i pianeti alle sonde automatiche. L'avvento dei nuovi circuiti
integrati ben presto porterà alla costruzione di giganteschi
calcolatori in grado di eseguire operazioni complicate in "tempo
reale", ma anche a minicomputer non più costretti ad una funzione
centralizzata, come nel caso dei computer realizzati in precedenza,
ma dislocati direttamente dove c'è bisogno.
Alla realizzazione dei vari componenti elettronici su un'unica
piastrina si arriva con numerosi passaggi successivi. Il primo inizia
in un forno di fusione da cui si ottiene una barra di silicio
cristallino che viene tagliata in sottilissime lamine di forma
circolare di diametro dai 125 ai 200 millimetri. La caratteristica di
materiale isolante del silicio che si trova in natura deve inoltre
essere modificata, con un procedimento controllato, introducendo in
diverse zone delle impurità. L'operazione è nota come "drogaggio" del
silicio e consiste nell'inserire atomi di boro o fosforo all'interno
del reticolo cristallino del silicio in modo da trasformare ciascuna
zona in un componente diverso (transistor, resistenze, condensatori).
L'operazione è effettuata in un forno in cui le superfici delle
piastrine, dopo averne mascherato alcune parti (così come si
proteggono i finestrini di un'automobile per una verniciatura a
spruzzo), vengono impregnate per diffusione da gas droganti che
formano strati successivi sottilissimi. Fra la deposizione di uno
strato e l'altro, le piastrine (a questo punto chiamate wafer) sono
quindi sottoposte a procedimenti di fotosensibilizzazione e di
esposizione alla luce, schermata da mascherine riproducenti i
circuiti, in modo da creare sia i componenti che le connessioni
grazie ad una successiva asportazione con acido delle zone non
esposte.
Per dare un'idea di quanto siano delicati questi processi, si pensi
che la temperatura dei forni di diffusione è di oltre 1.200 gradi ed
è controllata con la precisione di più o meno mezzo grado. La purezza
dell'aria all'interno è un milione di volte maggiore di quella che
respiriamo in città e da cento a mille volte superiore a quella di
una sala operatoria per trapianti cardiaci. Terminate queste
operazioni, i chip stampati sul wafer vengono separati uno
dall'altro, come avviene lungo la dentellatura dei francobolli di un
foglio, e collegati con sottili conduttori per portare i segnali
elettrici. Il chip, più piccolo di un'unghia di un neonato, viene poi
montato in un contenitore di plastica o di ceramica, ed infine
collaudato da apparecchi computerizzati che, attraverso sottili
microsonde, controllano che i parametri elettrici siano in linea con
quelli di progetto.
Con la tecnica della riduzione fotografica [p. 118] si riuscirà
inizialmente a realizzare sempre maggiori componenti elettronici su
un'unica piastrina fino a raggiungere parecchi milioni. Le mascherine
con i disegni dei circuiti diventeranno in seguito sempre più
piccole, tanto da poterne sistemare fino a 500 su una piastrina
circolare di silicio del diametro di circa 6 centimetri, grazie alla
possibilità di incisione con "cannoni" che sparano raggi sottili
quanto un atomo.
Con la produzione in serie dei circuiti integrati, il costo
dell'equivalente di un transistor, che si aggirava sui 20 dollari,
scende a qualche "cent". Il circuito integrato nasce dalle dimensioni
sempre più piccole raggiunte dai transistor, tanto che non ha più
senso utilizzarli come unità separate. Su questi nuovi circuiti,
costituiti da piastrine di silicio di pochi millimetri quadrati,
vengono inseriti numerosi transistor e altri componenti elettronici
come resistenze e condensatori. In pochi anni i circuiti integrati
arriveranno a contenere alcune migliaia di componenti e il loro
prezzo sarà sempre più basso.
Il grado di integrazione dei componenti sulla piastrina di silicio
determinerà anche una "classe" di appartenenza dei circuiti: dopo i
primi esemplari degli anni '60 chiamati anche Ssi (Small scale
integration) con qualche decina di componenti e Msi (Medium scale
integration) fino a 500 componenti, si passerà negli anni '70 agli
Lsi (Large scale integration) con alcune migliaia di componenti e,
negli anni '80, ai Vlsi (Very large scale integration) con componenti
prossimi al milione e transistor di dimensioni inferiori al millesimo
di millimetro. Se una piastrina Vlsi venisse realizzata con la
tecnologia a valvole utilizzata per l'Eniac, occuperebbe la
superficie di uno stadio.
La sempre maggiore densità di circuiti farà presto diventare
normali quelli cosiddetti Ulsi (Ultra large scale integration) che
saranno costituiti entro il Duemila dai Gsi (Gigascale integration)
che conterranno prevedibilmente migliaia di milioni di componenti.
Secondo la cosiddetta "legge di Moore", universalmente accettata,
ogni cinque anni la velocità di un microcircuito aumenta di tre volte
perché si riduce ad un terzo la larghezza della pista su cui è inciso
il transistor; contemporaneamente il numero di transistor contenuti
in un microchip cresce di nove volte (il quadrato di tre) mentre la
potenza elettrica assorbita diminuisce di 27 volte (il cubo di tre).
Anche i materiali con cui inizialmente sono realizzati i microchip
avranno una evoluzione, dal silicio si passerà all'arseniuro di
gallio e alle sperimentazioni per la sostituzione di questi con
elementi organici. L'arseniuro di gallio consente di operare a
velocità fino a cinque volte superiori rispetto al silicio, con minor
consumo e quindi con sviluppo inferiore di calore.
Il brevetto per l'invenzione di Kilby sarà richiesto nel 1959 e
accordato solo nel 1964. Tutti i Paesi produttori di integrati
riconosceranno le royalties alla Texas, meno il Giappone che vi si
opporrà con una guerra giuridica che durerà quasi 25 anni e si
concluderà con il riconoscimento del brevetto solo nel 1989. L'aver
costruito integrati per tanti anni senza pagare diritti si ritorcerà
però contro il Giappone che, diventato nel frattempo il maggiore
produttore mondiale di integrati, dovrà pagare alla Texas una
percentuale (circa cento milioni di dollari l'anno) sulla sua
produzione fino al 2001.8:
[p. 119] 1958
Comincia ad apparire la "seconda generazione" di computer, dove le
valvole sono totalmente sostituite da transistor. Il primo esemplare
commerciale è il Pdp-1 (Programmed Data Processor) della Digital
Equipment [vedi 1957] progettato da Benjamin Gurley e
commercializzato nel 1960. Le dimensioni si riducono drasticamente:
tutte le apparecchiature sono ora contenute in quattro armadi di
circa due metri di altezza. Il Pdp-1 viene pubblicizzato come il
primo calcolatore al di sotto del milione di dollari (ne costa solo
120 mila). Il Pdp-1 è il primo computer commerciale ad offrire
capacità interattive: l'utente comunica infatti con l'elaboratore per
mezzo di una semplice tastiera e riceve risposte su un piccolo
schermo video o su una stampante. Su un computer Digital Pdp-1 viene
inoltre sperimentato il primo sistema "time-sharing" e il primo
rudimentale videogioco, "Space war", messo a punto da Marvin Minsky
del Mit.
Nello stesso anno, anche la Sperry Rand presenta a Filadelfia il
suo primo computer a stato solido. Con i semiconduttori come
componenti, il peso del calcolatore scende a 1.600 chilogrammi e
copre una superficie di 25 metri quadrati. Pur avendo una memoria
cento volte più capace ed una velocità di lavoro dieci volte
superiore a quella del primo Univac del 1951, è sei volte meno
ingombrante. Sempre nel 1958, anche l'Ibm presenta il suo primo
elaboratore completamente transistorizzato: il Sistema 7070, in grado
di preparare in un'ora 80 mila fatture ed elaborare un milione di
polizze assicurative al giorno. Negli elaboratori più potenti della
"seconda generazione" compare inoltre per la prima volta il
cosiddetto "sistema operativo". Sviluppato dagli ingegneri Bob
Patrick e Owen Mock, il primo sistema è denominato Gm/Naa-I/O e viene
installato nell'Ibm 704. Si tratta di un insieme di programmi che non
hanno lo scopo di risolvere un problema, ma quello di aumentare
l'efficienza della macchina attraverso l'eliminazione dei tempi di
attesa, degli interventi frequenti dell'operatore per avviare e
sorvegliare le varie operazioni, e delle possibilità di errori
manuali. Il "sistema operativo" guida e controlla automaticamente il
funzionamento della macchina, va a cercare i lavori da eseguire
nell'ordine prestabilito, i programmi e i traduttori di linguaggi da
impiegare per ciascuno di essi, le unità periferiche da usare,
controlla lo svolgimento delle elaborazioni, le interrompe
provvisoriamente per iniziarne altre più urgenti; infine, avvisa
l'operatore in caso di errori o disfunzioni che non riesce a
correggere direttamente.
1958
Alla raffineria Texaco di Port Arthur, negli Stati Uniti, viene
installato il primo elaboratore elettronico per il controllo
automatico di un processo industriale. Gli elaboratori di questo tipo
sono progettati per seguire, istante per istante, l'andamento di un
impianto chimico o petrolifero, di un altoforno o di un laminatoio o,
ancora, di una macchina per la produzione della carta, controllando
con continuità la qualità del prodotto. L'elaboratore è collegato
direttamente a strumenti di misura disseminati lungo l'impianto,
analizza i dati raccolti e li confronta con quelli registrati nella
propria memoria che individuano il funzionamento ottimale
dell'impianto, fornisce informazioni accurate sull'andamento del
processo, segnala immediatamente le condizioni anomale e suggerisce
in tempo utile le correzioni da apportare. Il prezzo di questi
sistemi, che al momento si aggira sui 300 mila dollari, dieci anni
più tardi scenderà, per effetto del ricorso ai circuiti integrati, a
meno di 100 mila dollari e, quindici anni dopo, con l'avvento del
microprocessore, a 3 mila dollari.
1958
John Mccarthy, del Mit [vedi 1956], mette a punto il linguaggio
"Lisp" (da List Processing) per applicazioni di intelligenza
artificiale. Uno degli esempi più significativi del linguaggio Lisp
sarà il sistema esperto "Eliza" messo a punto da Joseph Weizenbaum
(n' 1923), [p. 120] di origine tedesca, uno dei pionieri
dell'intelligenza artificiale. "Eliza" è un sistema esperto che
simula la discussione di un paziente con uno psichiatra [vedi 1966].
1958
Nasce l'"Algol" (Algoritmic Language, linguaggio algoritmico) che
avrà un discreto seguito negli anni '60 per la facilità nella
strutturazione degli algoritmi. Estensione del Fortran, l'Algol è
particolarmente adatto per le applicazioni scientifiche ed è di
grande importanza culturale nella storia dell'informatica, per aver
fornito strutture e concetti a successivi linguaggi di
programmazione, come Pascal, Modula-2 e Ada.
1958
Ad agosto viene presentato Sos (Share Operating System), il primo
sistema operativo. Messo a punto da una associazione di utenti (la
Share) nata per scambiare programmi ed esperienze, l'Sos ha lo scopo
di migliorare la gestione dei computer coordinando tutti i vari
compiti che questo deve eseguire: leggere dati, eseguire programmi,
stampare risultati.
1958
L'elaboratore elettronico entra nel settore spaziale. La missione
dell'Explorer-1, il primo satellite artificiale messo in orbita dagli
Usa, viene seguita istante per istante dall'elaboratore del Centro di
calcolo di Washington. Le informazioni trasmesse dal satellite sono
captate da una rete di osservatori in tutto il mondo e inviate
all'elaboratore che determina orbita, velocità e quota, prevede le
orbite successive e analizza i dati di temperatura interna ed esterna
e l'intensità dei raggi cosmici. Nello stesso anno, controllando le
orbite percorse dal Vanguard-1 (lanciato dal Centro ricerche navali
Usa) rispetto a quelle previste, l'elaboratore consente di scoprire
che la Terra non è perfettamente rotonda, ma presenta asimmetrie che
avvicinano la sua forma a quella di una pera. Il vero sviluppo
dell'elaboratore comincerà però nel 1960 con le ricerche per la
macchina da impiegare nel programma Apollo per la conquista della
Luna [vedi 1969).
1958
Alla fine dell'anno, in America risultano in funzione 2.500
elaboratori elettronici. In Italia se ne contano una quarantina tra
installati e ordinati, affiancati a circa 700 impianti
meccanografici. Negli Usa gli elaboratori diventeranno 6.000 nel 1960
e oltre 20 mila nel 1964. In Italia, la progressione sarà di 110
elaboratori nel 1959, di 360 nel 1961 (suddivisi in 280 di piccole
dimensioni, 50 di media potenza e 30 di grande potenza), 930 nel
1964. A queste cifre si aggiungono quelle dei centri meccanografici, [p. 121]
che saranno quasi 900 alla fine del 1960, 1.100 alla fine del 1962 e
oltre 1.400 nel 1963, anno dal quale inizierà una progressiva
diminuzione.
1958
Prima banca in Europa, il Banco di Roma (dal 1992 Banca di Roma)
installa un elaboratore Ibm di grande potenza per lo svolgimento di
tutte le operazioni contabili, statistiche e di controllo degli oltre
200 sportelli dell'istituto. Il sistema, dotato di una unità a nastri
magnetici, è in grado di calcolare e stampare in diverse lingue gli
estratti conto dei clienti per un milione di operazioni di conto
corrente al giorno, di preparare gli stipendi degli 8 mila dipendenti
in meno di due ore e di compilare in 5 ore un dettagliato inventario
di 900 mila libretti di risparmio.
1959
La Ibm annuncia l'elaboratore 1401 a transistor per aziende
medio-piccole, in grado di effettuare tremila operazioni al secondo.
Ne verranno venduti 10 mila esemplari. Nello stesso anno, sarà
commercializzato il sistema 7090, noto come l'elaboratore dell'era
spaziale per la sua eccezionale potenza: dotato di 44 mila
tran-sistor e di una memoria di 1,2 milioni di bit registrati su
nuclei magnetici, è in grado di eseguire 210 mila addizioni al
secondo e, contemporaneamente, leggere o registrare 3 milioni di
caratteri. L'unità centrale ha un volume di dieci metri cubi. Il
prezzo è di due miliardi di lire (del 1961).
Delle centinaia di esemplari costruiti, uno sarà acquistato dalla
Nasa per elaborare in tempo reale i dati della rete di rilevamento
dei voli spaziali umani. In Italia ne arriveranno tre: all'Euratom di
Ispra nel 1961, all'Università di Bologna nel 1963 e al Cnuce di Pisa
nel 1965.
1959
La prima fotocopiatrice Xerox prodotta su scala industriale è
consegnata al quotidiano londinese "The Times". Prezzo: 1.250
sterline. Il procedimento a secco di copiatura dei testi era stato
inventato da Chester F' Carlson (1906-1968) e presentato in pubblico
il 22 ottobre 1938 con una copia ottenuta su carta normale senza
ricorso a prodotti chimici [vedi 1937]. Il procedimento xerografico
di Carlson sfruttava i fenomeni della fotoconducibilità e
dell'elettrostatica. Nel 1950 il brevetto era stato acquistato dalla
Haloid Co' di Rochester (poi Haloid-Xerox e infine Xerox Corp'), ma
occorsero diversi anni per mettere perfettamente a punto il
procedimento e la macchina. In questa impresa, Carlson fu affiancato
dal proprietario della Haloid, Joseph Wilson, e dal fondatore della
Xerox, John Dassauer (1905-1993).
1959
Compare in Occidente il primo elaboratore di produzione giapponese:
è il Nec 2201 a transistor [vedi 1954].
1959
Alla Fiera di Milano, la Olivetti presenta il progetto del primo
calcolatore elettronico a transistor di progettazione interamente
italiana, l'Elea 9003. Il nome Elea significa "elaboratore
elettronico automatico", ma vuole anche essere un preciso richiamo
alla tradizione culturale italiana: ad Elea (oggi Velia), presso
Salerno, fiorì infatti una delle più famose scuole filosofiche della
Magna Grecia. L'elaboratore è costruito in serie ed è destinato ad
impieghi scientifici e commerciali. Alla realizzazione, nei
laboratori di Borgolombardo, contribuiscono [p. 122] un gruppo di
ricercatori dell'Università di Pisa [vedi 1955] e un team voluto da
Adriano Olivetti e diretto dall'ingegnere elettronico Mario Tchou
che, su richiesta di Olivetti, lascia la Columbia University e
rientra in Italia.
L'Elea 9003 è una macchina molto avanzata, di grosse dimensioni,
completamente a transistor, memoria a nuclei magnetici e un ciclo di
base di 10 microsecondi. Per concezione e tecnologia è un prodotto
all'avanguardia in campo mondiale, anche per quanto riguarda il
design industriale opera di Ettore Sottsass jr'. Il primo esemplare
dei 40 di serie sarà donato al Ministero del Tesoro, il secondo sarà
acquistato dalla Manifattura Marzotto di Valdagno e consegnato nella
primavera del 1960. All'Elea 9003 si affiancherà nel 1961 un
elaboratore di medie dimensioni, l'Elea 6001, destinato ad impieghi
scientifici e gestionali. In totale ne saranno venduti 170 esemplari
ad un costo fra i 300 e i 500 milioni. Nel 1963 sarà prodotto il
terzo elaboratore della serie, l'Elea 4001, di dimensioni
medio-piccole.
1960
In occasione del diciottesimo censimento della popolazione, negli
Stati Uniti viene messo a punto un nuovo sistema per l'introduzione
di dati in un computer. Denominato Fosdic (Film optical device for
input to computers), il sistema legge i dati dalle immagini in
microfilm dei questionari del censimento e li trasferisce su unità di
memoria a nastro magnetico di un computer Univac per la loro
elaborazione.
1960
Con la messa a punto del calcolatore Larc (Livermore Automatic
Research Computer), sviluppato dalla Remington Rand per il Lawrence
Radiation Laboratory di Livermore, in California, si conclude la fase
pionieristica dei "mainframe" (i grandi calcolatori) costruiti quasi
sempre come pezzi unici e ha inizio quella industriale. Del Larc,
praticamente senza mercato nonostante le ottime prestazioni, sarà
costruito soltanto un altro esemplare per la Us Navy. Entrambe le
macchine saranno utilizzate fino al 1969.
1960
Stroncato da un'emorragia cerebrale, muore il 28 febbraio
l'ingegner Adriano Olivetti, pioniere dell'industria informatica
italiana. La morte lo coglie sul treno Milano-Lugano a 58 anni.
Figlio di Camillo (1868-1943), fondatore della società Ing. C'
Olivetti & C' impegnata nella produzione di macchine da scrivere,
aveva assunto la direzione dell'azienda di Ivrea nel 1933 e la
presidenza nel 1938, trasformandola in uno dei maggiori produttori
mondiali di macchine calcolatrici, contabili, telescriventi, oltre
che di macchine da scrivere, puntando sull'innovazione e sulla
ricerca per portarne i prodotti ad uno standard elevato di qualità e
di originalità, anche dal punto di vista del design. Nel 1954, in un
momento in cui le sue macchine coprivano il 30 per cento della
domanda mondiale, era stato tra i pochi in Italia ad intuire le
potenzialità del calcolo elettronico, impegnandosi a fondo in una
ricerca che mirava a stabilire salde premesse scientifiche e
tecnologiche per l'avvento di un'industria informatica italiana di
livello internazionale.
Dopo un periodo di transizione, al timone della Olivetti giungerà,
nel 1978, Carlo De Benedetti. In quell'anno la società vende in tutto
il mondo 1.500 miliardi di prodotti, ma il gruppo perde 80 miliardi
l'anno. Nel 1981 la Olivetti avrà un giro d'affari di 2.800 miliardi
e 100 miliardi di utili. De Benedetti resterà alla presidenza della
Olivetti fino al 3 settembre 1996.
[p. 123] 1960
Entra in funzione a Thule, in Groenlandia, la prima stazione della
rete di difesa antimissile Bmews (Ballistic Missile Early Warning
System) costruita dagli Stati Uniti d'intesa con il Canada per il
tempestivo avvistamento, la localizzazione, e l'identificazione di
eventuali missili balistici provenienti da Nord, dopo circa un minuto
e mezzo dal momento del lancio. La rete - incorporata nel Norad
(North-American Aerospace Defense command), il comando Usa-Canada di
difesa aerospaziale del Nord America - dispone di giganteschi radar e
di potenti calcolatori elettronici che elaborano i dati di
avvistamento per tracciare automaticamente le traiettorie dei missili
e identificare gli eventuali bersagli. Sono anche in grado di
discriminare tra le testate nucleari e quelle inattive.
1960
Il primo stabilimento tipografico al mondo ad abbandonare la
linotype e ad adottare la composizione "a freddo" per la preparazione
computerizzata dei testi è l'Imprimerie Nationale, lo stabilimento
poligrafico del governo francese che ha sede a Parigi.
1960
A novembre, brillante affermazione del computer nelle anticipazioni
sui risultati delle elezioni presidenziali americane: un elaboratore
Ibm 7090 riesce a prevedere la vittoria di John F' Kennedy su Richard
Nixon con uno scarto dell'1 per cento rispetto ai risultati finali
sviluppando le proiezioni dei risultati preliminari acquisiti nelle
prime ore dello spoglio delle schede.
1960
Primi passi negli Stati Uniti della Cai (Computer Aided
Instruction), l'insegnamento con l'aiuto del calcolatore, grazie agli
studi promossi dal Watson Scientific Computing Laboratory della Ibm
presso la Columbia University, e alla ricerca didattica in corso
all'Università dell'Illinois e alla System Development di Santa
Monica. AI laboratorio Ibm si sperimenta un sistema per
l'insegnamento della stenografia, negli altri due laboratori si
mettono a punto sistemi per le interrogazioni degli studenti su
argomenti presentati su uno schermo.
1960
Viene presentato il lettore ottico Ibm 1418 in grado di
identificare i caratteri di un testo dattiloscritto e di riversarne
il contenuto in un computer. Cinque anni dopo, sarà presentato il
lettore Ibm 1287 che riesce a interpretare anche i caratteri scritti
a mano.
1960
Viene sviluppato il linguaggio "Cobol" (Common Business Oriented
Language). Destinato alla programmazione per applicazioni di tipo
amministrativo e contabile e per l'archiviazione di informazioni, il
linguaggio impiega parole normalmente in uso nel mondo degli affari.
Il programma è creato, per conto del Dipartimento della Difesa
americano, da un gruppo di specialisti coordinati dall'ufficiale
della marina americana Grace Murray Hopper (l'inventrice del "bug"
[vedi 1944], laureata in matematica a Yale nel 1934 e fra i
programmatori del computer Harvard Mark 1).
L'intento è quello di ottenere un linguaggio decisamente svincolato
dalla macchina e capace di descrivere [p. 124] agevolmente problemi
di carattere commerciale con parole tratte direttamente dalla lingua
inglese. Un esempio: per calcolare il valore di uno stock di merce in
funzione del prezzo, dei pezzi in magazzino e dei movimenti di
entrata e uscita, bisognerà scrivere Compute Stock-Value=Unit Price *
(Stock-Onhand+Receipts-Shipments), dove l'asterisco significa
"moltiplica per".
In seguito, sarà creato un nuovo linguaggio denominato Pl/1
(Programming Language/One) che compendierà e migliorerà le
caratteristiche sia del Fortran [vedi 1954] che del Cobol e potrà
essere utilizzato in programmi sia di tipo commerciale che
scientifico [vedi 1964].
1960
Theodore H' Maiman (n' 1927), dei laboratori di ricerca della
Hughes a Malibu (California), annuncia il 7 luglio di aver messo a
punto il laser a rubino che emette un fascio di luce coerente. Maiman
realizza il primo laser utilizzando un cilindretto di rubino
artificiale e producendo impulsi di luce rossa 10 milioni di volte
più intensi della luce solare. Oltre alle innumerevoli applicazioni
in campo medico e industriale, il laser sarà impiegato per la
trasmissione di informazioni attraverso fibre ottiche (anche
all'interno di computer), per l'incisione dei circuiti integrati, per
la registrazione e la lettura dei dischi ottici sui quali possono
essere immagazzinate decine di milioni di informazioni elementari su
una superficie di un centimetro quadrato. Dopo appena un anno, nel
1961, il fisico americano A' Jovian realizzerà il primo laser a gas a
funzionamento continuo. L'utilizzazione del laser non sarà però
immediata, tanto che per tutti gli anni '60 si parlerà di "una
soluzione in cerca del problema". Le prime applicazioni saranno
quelle nel settore industriale negli anni '70; per quelle
dell'informatica occorrerà invece attendere gli anni '80.
1960
La prima linea di produzione di transistor completamente
automatizzata viene progettata e messa in funzione da ricercatori
della Ibm a Pough-keepsie, presso New York.
1960
Ricercatori giapponesi realizzano un elaboratore che adotta una
particolare soluzione di logica magnetica denominata Parametron. La
funzione di commutazione è affidata ad un circuito risonante con due
stadi stabili di oscillazione sfasati di 180 gradi con i quali si
rappresenta l'informazione binaria. Il computer non andrà però oltre
lo stadio del prototipo. Il Parametron è solo uno dei dispositivi
magnetici per funzioni logiche che agli inizi degli anni '60, prima
dell'avvento dei semiconduttori, sono sperimentati per minimizzare il
numero degli elementi attivi dei circuiti; fra questi dispositivi
(denominati Mad, Multi Apertured Devices), troviamo il Transfluxor e
il Rod.
1960
Nasce un nuovo termine: "bionica" (bionics = Biological
electroNics). Il neologismo, coniato dall'americano Hans Oestreicher
(della base Usaf di Wright-Patterson, Ohio), si riferisce alla
scienza che studia le funzioni degli organismi viventi e la loro
simulazione mediante dispositivi analogici in grado di imitarne il
comportamento. Tra i primi risultati ottenuti da questa disciplina si
può annoverare il pacemaker cardiaco.
Due anni prima, R' Rosenblat aveva costruito una macchina
("Perceptron") sul modello del cervello umano, con cellule
fotoelettriche per immettere dati e uno schermo catodico per
l'uscita. L'apparecchiatura era composta da elementi chimici
interconnessi detti "neuristors".
Notevoli i contributi italiani alla bionica forniti dal Laboratorio
di Cibernetica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli,
diretto dal professor Eduardo Renato Caianello (n' 1921)
dell'Università di Salerno. Tra l'altro, sarà sperimentato un modello
elettronico costituito da cento neuroni artificiali.
1960
Gli Stati Uniti mettono in orbita il Tiros-1, primo satellite
meteorologico. [p. 125] In novembre sarà seguito dal Tiros-2 che in
poco più di due mesi invierà a Terra oltre 20 mila immagini la cui
elaborazione, partendo dai dati trasmessi, è possibile solo grazie ad
un avanzato elaboratore elettronico.
Il 12 agosto gli Usa lanciano il primo satellite per
telecomunicazioni. E' l'Echo-1A della Nasa, un satellite passivo
costituito da un pallone di plastica alluminizzata del diametro di 30
metri che permette agli ingegneri dei laboratori Bell di sperimentare
la riflessione di segnali radio per la trasmissione di dati. Il primo
collegamento avviene il 18 agosto con una trasmissione che parte dal
New Jersey e viene ricevuta a Issy-les-Mulineaux alla periferia di
Parigi. In realtà, il primo satellite sperimentale americano per
telecomunicazioni (Score, Signal Communication by Orbiting Relay
Equipment) era stato lanciato nel dicembre 1958 dall'Esercito Usa per
sperimentazioni militari. Invece di limitarsi a riflettere il segnale
come nel caso di Echo, Score registra i messaggi e li ritrasmette a
Terra.
1960
La Bull realizza Gamma-60, il più grande computer mai costruito in
Francia e uno dei primi modelli completamente transistorizzati
prodotti in Europa. E' una macchina con soluzioni innovative, con una
architettura che permette elaborazioni simultanee, memorie a nuclei
di ferrite e nastri magnetici. L'alto prezzo ne limita la diffusione
a grandi clienti istituzionali. Ne saranno costruiti solo 19
esemplari, tre dei quali esportati (in Italia, Giappone e Belgio).
L'ultimo Gamma-60 resterà in servizio fino al 1974.
1960
Nei laboratori di ricerca della Bell viene realizzato "Music", il
primo programma informatico per sintetizzare la musica. Ne è autore
Max Mathews. Il programma non suscita molto entusiasmo negli
appassionati. Occorrerà attendere nove anni e la versione "Music V"
messa a punto nel 1969, per trasformare il computer in uno strumento
musicale.
1960
Alle Olimpiadi di Roma, che si aprono il 25 agosto, un elaboratore
elettronico Ibm 305 Ramac fornisce istantaneamente, in tre lingue
diverse, qualsiasi informazione sullo svolgimento dei giochi;
classifiche, record, biografie dei 7 mila atleti partecipanti. I
risultati, provenienti da 18 campi di gara, sono forniti dall'Agenzia
Ansa e immediatamente perforati su schede per aggiornare i 10 milioni
di caratteri memorizzati dall'elaboratore. Il computer fornisce
anche, a richiesta, le classifiche e i nomi dei vincitori delle
diverse specialità a partire dalla prima olimpiade moderna di Atene
del 1896.
1960
Il 9 dicembre, la Sperry Rand annuncia la realizzazione, nel suo
stabilimento di St' Paul (Minnesota), del primo elaboratore
elettronico dotato di memoria su pellicola ferromagnetica sottile. La
velocità operativa di questo nuovo sistema denominato Univac 1107, si
misura in nanosecondi (miliardesimi di secondo), invece che in
microsecondi, come nei computer all'epoca in produzione. L'accesso
alla memoria del sistema può essere effettuato oltre un milione di
volte al secondo.
1960
Alla fine dell'anno, risultano in funzione in Italia una decina di
elaboratori elettronici ed oltre 700 centri meccanografici.
1961
E'L' Jordan inventa la tecnologia della mascheratura fotografica
che sarà poi adottata nella costruzione dei circuiti integrati.
Consiste in una pellicola di biossido di silicio impermeabile ai
materiali droganti utilizzati nei semiconduttori.
1961
In un incidente automobilistico perde la vita l'ingegnere Mario
Tchou [vedi 1959], che Adriano Olivetti aveva chiamato nel 1955 dalla
Columbia University per dirigere la ricerca e la progettazione dei
grossi calcolatori elettronici digitali. Con il suo ascendente e la
sua preparazione, Tchou era riuscito ad ottenere risultati
eccezionali da un gruppo di giovani ingegneri, fisici e tecnici
affiatati ed entusiasti, tra cui Giulio Occhini e Franco Filippazzi.
[p. 125]
1955-1964:
1961
Nasce in casa Ibm la versione completa del linguaggio Apl (A
Programming Language), inizialmente utilizzato per la soluzione di
complessi problemi matematici. Ne è autore il ricercatore Kenneth E'
Iverson (n' 1920) che lo aveva ideato nel 1956 per un possibile
utilizzo scolastico, nell'insegnamento e nella redazione di libri di
testo. Insieme a Ken Iverson ha collaborato allo sviluppo di questo
linguaggio Adin D' Falkoff. Apl sarà adattato nel 1965 ad un
elaboratore Ibm. Dopo l'annuncio di una versione commerciale nel
1968, il programma sarà adottato dalle maggiori compagnie aeree per
programmare gli orari e i percorsi dei voli.
[p. 126] 8:
Nasce a Pisa
l'informatica italiana
1961
A novembre, al Centro studi sulle calcolatrici elettroniche (Csce)
dell'Università di Pisa [vedi 1955 e 1958], il Presidente della
Repubblica Giovanni Gronchi inaugura ufficialmente la Cep (dalle
iniziali di "Calcolatrice Elettronica Pisana"), di progettazione e
costruzione interamente italiana, che sarà utilizzata fino al 1968.
Campo di applicazione della Cep è il calcolo scientifico. Le sue
caratteristiche sono: 3.500 valvole, 12 mila diodi e tremila
transistor (questi ultimi utilizzati per terminare la macchina quando
il loro prezzo crollò); lunghezza di parola 36 bit; memoria di 8 K,
estensibile a 32 K; aritmetica in virgola fissa e mobile; memoria di
massa a tamburo (16.392 celle di 16 bit) e a nastri magnetici;
velocità operativa dell'ordine di microsecondi (milionesimi di
secondo). La potenza richiesta per l'alimentazione è di 80 Kilowatt.
Del tutto originale è l'unità di controllo con microprogrammazione,
la prima del mondo di questo tipo, già impiegata nella
macchina-prototipo della Cep [vedi 1958].
Particolarmente originale anche la memoria di sola lettura (Rom)
che è programmabile manualmente e consiste in una matrice determinata
dagli incroci di spire verticali e orizzontali molto allungate: la
decodifica delle microistruzioni avviene inserendo piccole barrette
di ferrite nei punti di incrocio delle [p. 127] spire fra le quali si
vuole creare un accoppiamento. La tecnologia è in sperimentazione
all'Università di Manchester ed è lo stesso ideatore Tom Kilburn (che
insieme a Frederic Calland Williams ha messo a punto la memoria a
tubi catodici) a regalare il metro quadrato di rete utilizzato per
realizzare la Rom di controllo. L'uso di barrette di ferrite (di
circa un millimetro per 10) anziché anellini toroidali, consente di
modificare con relativa facilità la struttura e il concatenamento
delle microistruzioni. I nuclei di ferrite sono infissi in uno strato
di gomma-pane (quella impiegata per ripulire i disegni). Prima che la
Cep fosse funzionante, saranno costruite tre macchine. La prima,
chiamata "macchina zero", era stata costruita a Barbaricina nel 1958
[vedi]. Era un prototipo a valvole poi utilizzato a Ivrea per le
buste paga della Olivetti. La seconda, sempre a valvole, servì a
mettere a punto l'architettura della successiva macchina, poi messa
sul mercato col nome di Elea 9003 [vedi 1959], un elaboratore
elettronico digitale per utilizzazione scientifica, uno dei primi al
mondo interamente a transistor. Il primo dei 40 esemplari costruiti
sarà installato nello stesso anno all'Istituto di elettronica del
Politecnico di Milano. Una delle macchine successive (la Elea 4001)
sarà in seguito venduta anche in Usa con la sigla Ge 115, dopo la
vendita della Divisione elettronica Olivetti alla General Electric.8:
1961
Viene messo a punto il sistema "time-sharing", cioè la possibilità
per un computer di lavorare simultaneamente su due problemi diversi
dividendo tra loro il tempo di elaborazione. Il sistema Ctss
(Compatible time-sharing system) è promosso dalla Darpa e realizzato
al Massachusetts Institute of Technology (Mit) sotto la direzione di
F' Corbatò per il funzionamento dei computer di "seconda generazione"
Ibm 709 e 7090. Il sistema è messo a punto nell'ambito del progetto
Mac (Multi Access Computer) diretto da John Mccarty. La tecnica del
time-sharing consente a numerose persone (anche a migliaia per i
grandi "main-frame") di sfruttare contemporaneamente un grande
elaboratore centrale con terminali dislocati nel proprio posto di
lavoro. L'elaboratore salta da un utilizzatore all'altro ad
intervalli prefissati ed è così rapido, rispetto alla velocità dei
terminali, che nessuno si rende conto di usare la macchina assieme ad
altri. Il primo sistema funzionante in time-sharing sarà
commercializzato dalla Digital sul Pdp-1 nel 1962.
1961
La Ibm realizza lo "Stretch", un computer transistorizzato di
grande potenza che utilizza per la prima volta un "ottetto", cioè una
unità di informazioni formata da otto bit [vedi 1946]. L'elaboratore,
progettato per la Commissione americana per l'energia atomica (il
primo esemplare è infatti per i laboratori di Los Alamos), è dotato
di 150 mila transistor ed è il più veloce esistente; può eseguire
oltre cento miliardi di operazioni al giorno e risolvere in pochi
secondi un problema sulla densità degli elettroni che impegnerebbe un
matematico per 800 anni. Ne saranno costruiti otto esemplari,
l'ultimo dei quali funzionerà sino al 1981. Nella consolle dello
Stretch viene impiegato per la prima volta l'elemento di scrittura a
"pallina" della macchina per scrivere "Selectric". Uno degli otto
Strecth sarà modificato per essere usato a scopi di decifrazione
dalla National Security Agency degli Usa.
1961
La Texas Instruments realizza il primo computer a circuiti
integrati.
1961
Alla fine dell'anno, la Ibm, che nel 1960 ha sostituito la linea di
elaboratori a valvole serie 700 con quella a stato solido serie 7000,
conta 116 mila dipendenti, dimensioni tipiche delle maggiori
industrie del settore metalmeccanico. Nello stesso anno, la società
mette in commercio la macchina per scrivere [p. 128] Selectric "a
pallina". Scompaiono così le leve portacaratteri e il carrello
mobile, sostituiti da un elemento di scrittura di forma sferica,
intercambiabile per consentire diversi caratteri di stampa. La
tecnologia dell'elemento di scrittura a pallina è usata per la prima
volta nella consolle dell'elaboratore "Stretch" [vedi pag' 7].
1961
Avanza negli Stati Uniti la "telematica" (termine che sarà coniato
tuttavia solo nel 1980 in una riunione di esperti di
telecomunicazioni a Ginevra); al 31 dicembre in Usa risultano
installati circa 1.500 terminali per la trasmissione di dati su linee
telefoniche.
Durante l'anno, la American Air-lines inizia l'installazione del
sistema "Sabre" (Semi Automatic Business Related Environment)
sviluppato con l'Ibm, un gigantesco complesso di elaborazione a
distanza dei dati per la prenotazione automatica dei posti aerei. Ai
due elaboratori centrali Ibm 7090 di New York sono collegati, con 20
mila chilometri di linee telefoniche, 1.200 terminali in 61 città
degli Usa. L'anno successivo sarà la volta della Pan American che
annuncerà la creazione di una rete mondiale per la prenotazione
automatica dei voli. "Sabre" sarà la prima grande banca dati mondiale
e richiederà 10 anni per lo sviluppo completo del sistema.
In Italia i primi esperimenti di elaborazione a distanza dei dati
saranno effettuati, verso il 1962, dal Comitato nazionale per
l'energia nucleare Cnen (che collega il Centro di calcolo di Bologna
con il Centro di ricerche della Casaccia, presso Roma) e dalla
Montecatini con un collegamento Milano-Terni.
1961
Viene costituita la Divisione Elettronica Olivetti. Di questo nuovo
settore della società fanno parte il nuovo Centro di ricerca e
progettazione di Pregnana Milanese e lo stabilimento di produzione di
Caluso. Appena tre anni dopo, nel 1964, la divisione occuperà oltre
duemila persone e avrà collocato in Italia circa 200 elaboratori
della serie Elea [vedi 1959).
1961
La Rai installa a Torino un elaboratore di grande potenza destinato
alla gestione della contabilità generale e dei milioni di abbonamenti
radio e Tv. L'elaboratore sostituisce un sistema meccanografico ormai
insufficiente che nel 1960 aveva trattato otto milioni di schede,
archiviate in 160 schedari che occupavano 90 metri cubi e con un peso
di 48 tonnellate. Nel nuovo elaboratore, le stesse informazioni
occupano 160 bobine di nastro magnetico.
1961
L'Alitalia installa a Roma un elaboratore di grande potenza che
sostituisce il sistema meccanografico in uso dal 1956 [vedi]. Il
nuovo sistema svolge elaborazioni sul traffico passeggeri, merci e [p. 129]
posta, attività di volo e contabilità generale, gestione del
magazzino materiali tecnici (120 mila pezzi) retribuzioni dei 6 mila
dipendenti. Nel 1960 la compagnia ha trasportato oltre un milione di
passeggeri in quasi 100 mila ore di volo. L'Alitalia installerà nel
1968 [vedi] il sistema globale "Arco" per la gestione del traffico.
1961
Alla Pirelli viene installato un elaboratore scientifico Ibm per la
progettazione dei pneumatici che la società milanese produce in 17
mila tipi e misure diverse.
1961
Fa la sua comparsa il primo robot industriale che provoca subito un
cambiamento radicale nel settore manufatturiero. I primi robot
industriali, gli "Unimates", sono realizzati in serie dalla Unimation
a Dambury, nel Connecticut. "Padre" della robotica industriale è
Joseph F' Engelberger (n' 1925), presidente della Transactions
Research, che sfrutta la capacità di calcolo dei computer per
comandare gli spostamenti di bracci articolati. Engelberger realizza
un robot in grado di "apprendere" i movimenti necessari per svolgere
quei compiti relativamente semplici che sono svolti ancora da operai.
Appena sei anni dopo, nel 1967, la General Motors metterà in funzione
nella fabbrica di Lordstown la prima catena di saldatura per scocche
automobilistiche che, con robot della Unimation, sostituirà
perfettamente il precedente sistema manuale. Oltre a rivoluzionare la
produzione automobilistica, le macchine di Engelberger si
estenderanno in altri settori come quello dell'elettronica. Nel
settore dei robot industriali, l'Italia conquista fin dai primi anni
'60 un primato di livello mondiale [vedi 1980].
1961
Viene fondata l'Aica (Associazione italiana per il calcolo
automatico). Scopo dell'associazione è quello di contribuire allo
sviluppo dell'elaborazione dei dati, di promuovere lo scambio di
informazioni tra gli specialisti e di incrementare l'educazione
scientifica e tecnica nelle discipline alla base del trattamento
automatico delle informazioni. L'iniziativa è tanto più apprezzabile,
se si considera che gli elaboratori elettronici in Italia sono al
momento una decina (contro 700 sistemi meccanografici), mentre negli
Stati Uniti se ne contano 2.500, in Gran Bretagna 140, nella Germania
Ovest circa 100 e in Francia 35. L'associazione terrà il primo
congresso a Bologna dal 19 al 22 maggio 1963. Nel 1992 l'associazione
conterà oltre duemila soci individuali e 250 membri collettivi.
1961
Viene fondata Telespazio, la società per la gestione in Italia
delle telecomunicazioni via satellite (telefoniche, [p. 130]
televisive e scambio dati). Il centro di telecomunicazioni che
sorgerà nella conca del Fucino, nei pressi di Avezzano, diventerà
dagli anni '80 uno dei maggiori centri mondiali del settore, con
decine di grandi antenne a parabola.
1962
Brian D' Josephson (n' 1940), studente e ricercatore inglese presso
l'Università di Cambridge, scopre che a bassissima temperatura in
alcuni materiali superconduttori di elettricità, separati da un
sottile strato isolante, gli elettroni si accoppiano immediatamente
per poi spostarsi a coppie superando la barriera per il cosiddetto
"effetto tunnel". Nel dispositivo, poi denominato "giunzione
Josephson", si verificano inoltre inusuali fenomeni di conduzione tra
cui quello di cambiare velocemente il suo stato isolante-conduttore
(meno di 6 picosecondi, miliardesimi di secondo), con bassi consumi e
senza eccessivo sviluppo di calore. Una proprietà che potrebbe
accrescere di 50 volte la velocità dei computer. Resta il problema
che tali dispositivi dovrebbero funzionare alla temperatura dell'elio
liquido: -272 gradi centigradi. Per la sua scoperta, Josephson avrà
il Nobel per la fisica nel 1973. La conferma sperimentale
dell'effetto Josephson sarà fatta nel 1963 da Philip W' Anderson e
John M' Rowell dei laboratori Bell.
1962
In Francia, l'ingegnere Philippe Dreyfus conia il termine
"informatique" (reso poi con "informatica" in Italia) dalla fusione
di "information" e "automatique", al posto dell'espressione in lingua
inglese "information technology".
1962
Ricercatori della Ibm e della General Electric guidati da Nick
Holoniak e R'N' Hall mettono a punto il laser a semiconduttori, una
scoperta che avrà un immenso potenziale tecnico e commerciale. Fino a
questo momento i laser hanno avuto bisogno di un rubino o di un tubo
di gas per generare luce e hanno quindi dimensioni considerevoli. I
ricercatori delle due società scoprono che inserendo dei piccoli
specchi alle estremità di pezzettini di materiali semiconduttori
(come l'arseniuro di gallio), le onde di luce rimbalzano da uno
specchio all'altro amplificandosi, fino a convogliarsi in un fascio
di luce con un'unica lunghezza d'onda. Il laser semiconduttore, della
dimensione di un granello di sabbia, è alla base del funzionamento
dei lettori di compact disc [vedi 1982] e della trasmissione
attraverso fibre ottiche [vedi 1966].
Il più semplice di questi laser è costituito da due strati di
materiale semiconduttore, ciascuno dei quali "drogato" in modo
differente con piccole quantità di impurità. Di solito questi
semiconduttori sono costituiti da arseniuro di gallio e dalle sue
leghe; la luce di questi laser cade nella regione del rosso o
dell'infrarosso.
1962
All'Università dell'Illinois nasce il sistema Plato, il programma
per l'istruzione scolastica che per un ventennio sarà il più famoso
nel [p. 131] settore della Computer Assisted Instruction (Cai). Il
sistema, al cui sviluppo si assocerà nel 1967 anche la Control Data,
arriverà ai primi anni '80 a comprendere 4 mila ore di insegnamento
ripartite in una settantina di discipline. Il costo di sviluppo del
sistema arriverà a cento milioni di dollari. Oltre che come Cai,
l'utilizzazione del computer nell'insegnamento viene anche indicata
come Cat (Computer aided teaching) e Cbe (Computer based education).
1962
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche assorbe il Centro Studi
Calcolatrici Elettroniche (Csce) dell'Università di Pisa [vedi 1955 e
1958] con il nome di Istituto di ricerca sull'Elaborazione
dell'Informazione (Irei) e il compito di concentrare le sue attività
di ricerca su software, informatica applicata alla medicina,
matematica computazionale, intelligenza artificiale, informatica
distribuita, tecnologia dell'istruzione, reti di calcolatori e
documentazione automatica.
1962
Il 20 febbraio, il primo astronauta americano vola attorno alla
Terra su una capsula Mercury messa in orbita da un razzo Atlas. La
traiettoria del veicolo e tutte le fasi della missione spaziale del
tenente colonnello dei marines John H' Glenn (futuro senatore degli
Stati Uniti), dal lancio al rientro nell'atmosfera della capsula
"Friendship 7" e il suo recupero in mare, sono controllate in tempo
reale da due elaboratori Ibm 7094 operanti indipendentemente (ma
collegati in parallelo per sicurezza) presso il Centro volo spaziale
Goddard della Nasa a Greenbelt (Maryland), a 16 Km da Washington.
Il centro della Nasa, che riceve i dati provenienti dalle stazioni
di rilevamento radar a terra e su navi intorno al globo attraverso
una rete di telecomunicazioni di 100 mila chilometri, riversa
automaticamente le informazioni che elabora sul calcolatore Ibm 7090
del centro di controllo della missione a Cape Canaveral (Florida)
collegato con 18 terminali video e una grande mappa elettronica dove
è indicata la posizione dell'astronave lungo l'orbita. Un terzo
centro di controllo alle Bermuda, attrezzato con un Ibm 709 e un
radar Fps-16, è pronto a calcolare i parametri e i tempi di rientro
anticipato in caso di emergenza. Seguiranno altre sei missioni: in
quasi 54 ore totali di volo in orbita terrestre, il Progetto Mercury
consentirà di mettere a punto i dispositivi elettronici e i sistemi
di elaborazione per il successivo programma Gemini e rivaluterà
appieno la funzione essenziale dell'uomo in occasione di avarie alle
apparecchiature automatiche.
La nascita del programma spaziale americano fornisce un impulso
decisivo allo sviluppo dei computer e, in particolare,
dell'elaborazione a distanza dei dati. I voli spaziali richiedono
infatti sistemi e tecniche in grado di raccogliere i dati rilevati da
stazioni radar o dispositivi telemetrici, trasmetterli a migliaia di
chilometri di distanza, trasformarli in forma numerica, analizzarli
ed elaborarli in tempi brevissimi con macchine funzionanti in "tempo
reale". Guidare e controllare la traiettoria di un razzo che si muove
a oltre otto chilometri al secondo significa compiere milioni di
calcoli al minuto su un enorme e continuo flusso di dati provenienti
dalle stazioni di controllo sparse in tutto il mondo e dallo stesso
veicolo spaziale. La posizione del razzo o della capsula con uomini a
bordo deve essere individuata, analizzata e confrontata con la rotta
ideale, in tempo utile perché possano essere prese decisioni vitali
per il successo [p. 132] della missione e per la sicurezza degli
astronauti.
Non è esagerato affermare - dichiara il direttore aggiunto della
Nasa, Robert C' Seaman, il 4 dicembre a Filadelfia - che senza
computer non saremmo mai riusciti a lanciare e a seguire lungo
l'orbita neppure il più semplice dei satelliti.
Nel progetto Gemini, successore del Mercury dal 1964, i due
astronauti piloteranno la capsula per realizzare rendez-vous orbitali
con razzi Agena. A bordo avranno uno speciale elaboratore pesante 30
chilogrammi e in grado di eseguire settemila operazioni al secondo
per determinare le correzioni di velocità necessarie al
congiungimento dei due veicoli spaziali. Ogni volo del progetto
Gemini richiederà la trasmissione e l'elaborazione di una quantità di
informazioni circa 15 volte superiore a quella dei voli Mercury.
1962
Primo giornale teletrasmesso in facsimile via cavo: il 28 maggio,
le pagine dell'edizione per la California meridionale del "Wall
Street Journal" sono riversate in facsimile da San Francisco a
Riverside, dove verranno ristampate per l'edizione locale. Il primo
quotidiano italiano che adotterà il sistema per la stampa a distanza
sarà "La Stampa" di Torino con l'edizione romana.
1962
Il 20 luglio viene messo in orbita il satellite per
telecomunicazioni Telstar 1 con una capacità di 600 conversazioni
telefoniche o un canale televisivo. Il Telstar 1 dà il via ai
collegamenti intercontinentali tra Francia e Usa mentre percorre
un'orbita ellittica inclinata di 44 gradi rispetto all'Equatore. Il
Telstar è una sfera sfaccettata con un diametro di 86 centimetri e
una massa di 77 chilogrammi. Per gestire il complesso sistema delle
comunicazioni terra-spazio sono impiegati computer della Burroughs.
La società contribuirà notevolmente alle imprese spaziali Usa con
apparecchiature per il controllo a terra dei voli umani a bordo delle
capsule Mercury e per la guida dei razzi vettori Atlas. In
particolare, un computer Burroughs gestirà con successo oltre 200
missioni spaziali tra lanci di satelliti e voli umani.
1962
Inizia negli Stati Uniti la produzione industriale dei primi
circuiti integrati contenenti una decina di transistor ed altri
componenti montati sulla stessa piastrina. La tecnologia, che
comporta un ridotto numero di funzioni per "chip", sarà denominata
Ssi (Small Scale Integration).
1962
Il 22 luglio, il lancio della sonda Mariner 1 su Venere fallisce
dopo 212 secondi per un errore nelle istruzioni in codice al sistema
computerizzato di guida del veicolo interplanetario: un semplice
trattino immesso nei codici - accerterà poi la commissione
d'inchiesta della Nasa - aveva provocato una deviazione dalla
traiettoria programmata, inducendo il computer di bordo a prendere
automaticamente misure non necessarie per la correzione della rotta.
Corretto il software, il 27 agosto Mariner 2 sarà lanciato con
successo e arriverà il 14 dicembre in vicinanza di Venere dopo un
viaggio di 88 milioni di chilometri.
1962
I computer entrano in Chiesa: a San Pietro, durante le sedute del
Concilio Vaticano II, i risultati delle votazioni sono elaborati da
due sistemi Bull/Olivetti.
1962
Ivan E' Sutherland, nella sua tesi di dottorato al Massachusetts
Institute of Technology dal titolo Album da disegno: un sistema di
comunicazione [p. 133] grafica uomo-macchina, realizza "Sketchpad",
il primo sistema computerizzato per progettare una struttura
direttamente su un terminale video mediante una penna ottica. Il
sistema permette anche di prendere un colore alla volta da una
"tavolozza" e portarlo in un campo del disegno tracciato sullo
schermo. Lo "Sketchpad" sarà introdotto sul mercato l'anno
successivo. Tra le prime industrie che riconosceranno le potenzialità
del settore aperto da Sutherland vi saranno la Boeing, la Lockheed e
la General Motors.
Nel 1965, Sutherland realizzerà il primo display binoculare montato
su un casco che dispone anche di un sensore di posizione, dando in
tal modo la prima dimostrazione della "realtà virtuale".
Il primo guanto per "manipolare" oggetti rappresentati attraverso
la realtà virtuale sarà invece messo a punto nel 1988 da Thomas
Zimmerman e L' Harvill, due ingegneri di una piccola società
californiana, la Vpl Research. I sensori dei movimenti delle dita
sono collegati con sottili fibre ottiche che corrono nello spessore
del tessuto.
1962
Viene prodotto il primo Led (dalle parole inglesi "diodo ad
emissione di luce"). E' un diodo a semiconduttore impiegato solo
perché la sua luce sia vista, senza la necessità che illumini. I Led
trovano impiego nelle cifre degli orologi digitali, negli schermi dei
computer tascabili e come segnali in numerosissime apparecchiature
elettroniche. La produzione industriale in massa inizierà intorno al
1971.
1962
In Germania, il Ministro per la Ricerca annuncia una serie di
programmi di incentivazione della ricerca informatica finalizzati
alla promozione dell'industria nazionale, all'incremento di
efficienza del sistema economico e allo sviluppo di nuove tecnologie.
Complessivamente, nell'arco di 18 anni, il governo federale spenderà
nei programmi per l'informatica 7,5 miliardi di marchi.
Un secondo programma per l'informatica, stavolta quinquennale, per
un sostegno alla ricerca (con il 29 per cento dei fondi disponibili)
e ai corsi superiori di formazione nella scuola, sarà varato nel
1971. Gli stanziamenti ammonteranno a oltre 1.500 milioni di marchi.
Il terzo programma per l'informatica, dal 1976 al 1979, porrà
l'accento sullo sviluppo dell'industria nazionale dell'informatica
distribuita. L'ammontare degli interventi sfiorerà i due miliardi di
marchi.
1962
A Mantova, viene installato nella Cartiera Burgo il primo
elaboratore elettronico di processo installato in Europa. Viene
utilizzato per il controllo della grande macchina continua, lunga 112
metri, che riceve all'ingresso l'impasto di cellulosa e sforna in
uscita la carta già avvolta in bobine.
Nello stesso anno, il Comune di Torino sostituisce (primo comune in
Italia) i suoi apparati meccanografici con un elaboratore a nastri
magnetici.
1963
La Philips mette sul mercato la musicassetta che rivoluzionerà il
mondo della registrazione magnetica diventando lo standard mondiale
per la riproduzione del suono. La cassetta misura 10ù6,5ù1 centimetri
e permette la comparsa di tutta una serie di apparecchi singoli o
integrati in ricevitori radio portatili e in autoradio. Nei primi
anni '90 saranno venduti nel mondo ogni anno oltre tre miliardi di
musicassette e 230 milioni di registratori. La cassetta sarà
utilizzata anche dai primi personal computer per memorizzare dati e
programmi di gestione.
Solo dopo quasi 30 anni, nel 1989, la Philips riterrà di dover dare
un successore alla musicassetta e avvierà uno studio in cui
coinvolgerà la giapponese Matsushita (proprietaria dei marchi
Technics e [p. 134] Panasonic) e quattro delle maggiori case
discografiche mondiali (Polygram, Warner, Emi e Bmg). Lo studio
porterà alla realizzazione della Digital Compact Cassette (Dcc) che
segna il passaggio del suono digitale su nastro. Gli apparecchi Dcc
saranno inoltre in grado di riprodurre anche le vecchie musicassette.
1963
Un gruppo di ricercatori guidati da Douglas Englebart, dello
Stanford Research Institute, sviluppa il "mouse", il dispositivo di
puntamento rapido del cursore sullo schermo. Grande come un pacchetto
di sigarette, consente all'operatore di accedere direttamente ai
comandi scavalcando la tastiera. Il primo mouse farà la sua comparsa
nel 1981 sul computer Star-8010 della Xerox e si diffonderà sul
mercato di massa a partire dal 1983 con il computer Lisa della Apple
e, dal 1987, anche con i Pc della Ibm. L'eccentrico inventore Doug
Englebart, che dopo Stanford passerà alla Sri International, è anche
l'ideatore delle "windows" (finestre), che costituiranno un
eccezionale sistema per la semplificazione dei comandi per la
gestione di un programma, e (insieme a Theodor Nelson) profeta
dell'"ipertesto".
1963
Il governo britannico approva il varo dell'Advisory Computer
Technology Project nell'intento di promuovere lo sviluppo degli
elaboratori elettronici in Gran Bretagna e vi investe 6,4 milioni di
sterline per i primi 8 anni. Nel 1965, su richiesta del governo, lo
Science Research Council istituirà il comitato per l'informatica.
1963
Progettato e costruito dalla Olivetti, viene realizzato in Italia
il calcolatore Elea 4001, una versione del quale (l'Elea 4015) sarà
prodotta dal 1965 per il mercato internazionale.
1963
Al Massachusetts Institute of Technology entra in funzione il
linguaggio operativo Ctss (Compat-ible Time Sharing System, sistema
compatibile a ripartizione di tempo) sviluppato presso lo stesso Mit
sotto la direzione di F' Corbatò per gli elaboratori Ibm 709 e 7090.
Contestualmente, il Mit affida alla General Electric il progetto Mac
(Multiple Access Computing) per la messa a punto delle tecniche di
divisione di tempo.
1963
Il centro spaziale Goddard della Nasa ordina alla Sperry Rand
undici Univac 1218 destinati alla rete mondiale di rilevamento
spaziale per l'elaborazione dei dati in tempo reale delle missioni
degli astronauti statunitensi.
1963
La Control Data realizza su scala industriale il suo primo
elaboratore medio Cdc 3600 per laboratori di ricerca e impieghi
gestionali.
1963
Secondo dati ufficiali pubblicati il 25 ottobre a Washington, il
governo federale Usa dispone di 1.248 elaboratori elettronici
digitali.
1963
Proseguendo nella costruzione dei minicomputer, la Digital [vedi
1957 e 1960] lancia sul mercato il Pdp-8. Con le dimensioni di un
frigorifero, processa solo parole di 12 bit mentre i grandi
elaboratori arrivano a 32 e dispone di una memoria limitata a 4
Kbyte. Il suo successo è però assicurato dal costo limitato (solo 25
mila dollari) che lo rende accessibile a laboratori scientifici e
studi di ingegneria. Il Pdp-8 viene installato anche su alcuni
sottomarini della Marina Usa.
La diffusione del Pdp-8 sarà enorme. Nel 1966 la Digital ne
produrrà una versione a meno di 10 mila dollari; nel 1968 sul Pdp-8
sarà introdotta la possibilità del time--sharing per cui 32 utenti
accedono contemporaneamente al sistema e ciascuno può lavorare come
se disponesse di un proprio computer.
1964
Il 29 giugno, la Ibm mette in vendita il primo "Word processor"
(elaboratore di testi) del mondo. Il sistema nasce da un
perfezionamento di ricerche fatte in Germania da Ulrich Steinthilper.
Nella prima configurazione, il Wp è costituito da una macchina da
scrivere computerizzata che dispone di una memoria di massa su nastro
magnetico. Con la comparsa sul mercato di programmi di word
processing come lo "Scribe" di Brian Reid (nel 1980) o il "Wordstar"
della Micropro, di computer a batteria grandi come una macchina da
scrivere portatile con memorie su disco dell'ordine di milioni di
parole e di stampanti veloci ad impatto e laser, la macchina per la
sola videoscrittura tenderà a perdere significato nell'automazione
dell'ufficio.
1964
Un gruppo di ricercatori americani [p. 135] mette a punto un
sistema computerizzato in grado di riconoscere i caratteri stampati e
registrarli su schede perforate o su nastro magnetico alla velocità
di 700 caratteri al secondo. Precursore dei sistemi Ocr (Optical
Character Recognition), il dispositivo riconosce i caratteri scritti
in 20 diversi stili. Come tutte le altre applicazioni informatiche,
anche il lettore ottico di caratteri passerà in pochi anni da due
grossi armadi pieni di apparecchiature elettroniche ad una scheda con
qualche decina di circuiti integrati e una "penna" da far scorrere
sulle righe di testo.
1964
La Honeywell statunitense inizia la produzione del mini-elaboratore
gestionale H-200.
1964
La Sri International realizza il primo sistema di visione e
interpretazione computerizzata delle immagini, che permette di
identificare un oggetto in base alla forma geometrica, confrontandone
le misure con i dati registrati nella memoria dell'elaboratore. I
sistemi per il trattamento delle immagini, di grande importanza per
la robotica e per la tecnologia militare, saranno perfezionati nei
successivi 20 anni, quando la disponibilità di microprocessori e di
memorie più potenti consentirà di immagazzinare un repertorio assai
vasto di immagini nel computer e di ricorrere a procedure matematiche
per l'identificazione e l'analisi rapida degli oggetti.
1964
La prima tavoletta grafica, un apparecchio simile a un piccolo
tavolo da disegno che consente l'ingresso di dati grafici in un
elaboratore, viene messa a punto da M'R' Davis e T'D' Ellis, nei
laboratori della Rand Corporation. Presentata alla Fall Joint
Computer Conference, la tavoletta "Rand" è simile a una lavagna posta
orizzontalmente. Uno speciale stilo viene utilizzato per tracciare
disegni, schemi, ecc'. Le coordinate vengono inviate al computer che
visualizza sullo schermo gli spostamenti dello stilo.
1964
In occasione dell'International Ice Patrol, la Guardia Costiera
americana [p. 136] adotta un elaboratore Pdp-5 per rendere più
precisi i bollettini ai naviganti con le previsioni su direzione e
velocità di movimento degli iceberg alla deriva durante la stagione
dei ghiacci lungo le vie marittime commerciali.
1964
Si aprono nello spazio nuovi canali per la trasmissione di dati su
scala intercontinentale: il 20 agosto, undici Paesi tra i quali
l'Italia siglano a Washington un accordo per la costituzione del
consorzio Intelsat (International Telecommunications Satellite
consortium). Il 12 febbraio 1965, con la ratifica degli accordi, sarà
costituita l'organizzazione. Nel 1991, essa disporrà di una rete di
13 omonimi satelliti geostazionari "Intelsat" che copriranno i due
terzi dei servizi di telecomunicazioni internazionali (dati, telex,
fax, telefonia, televisione) a beneficio di 140 nazioni e conterà 120
Paesi membri.
1964
La crisi economica maturata dopo la prematura scomparsa di Adriano
Olivetti [vedi 1960] e l'ingresso di altri gruppi nel capitale
sociale costringono la Olivetti a cedere alla General Electric
statunitense la sua Divisione elettronica costituita nella seconda
metà degli anni '50 e dalla quale erano stati creati i grandi
elaboratori Elea [vedi 1959]. Nell'azienda resterà un piccolo nucleo
di informatici guidato dall'ingegnere Pier Giorgio Perotto [vedi
1965].
1964
Al Dartmouth College di Hanover, nel New Hampshire, nasce il Basic
(Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code, codice simbolico
per principianti di istruzioni per ogni applicazione), il primo
linguaggio di programmazione di agevole impiego per utenti alle prime
armi di minicomputer e di terminali "time-sharing" dei grossi
elaboratori dei centri di calcolo. Ha qualche affinità con il Fortran
e nel primo decennio avrà una diffusione limitata. Ne sono autori due
docenti di matematica del Dartmouth, John George Kemeny (1926-1992) e
Thomas Eugene Kurtz (n' 1928), che lo creano per l'elaboratore
General Electric 225. Del Basic originale del Dartmouth, tra il 1965
e il 1982, usciranno altre otto versioni, in aggiunta a qualche
centinaio di varianti studiate dalle diverse industrie.
Il Basic raggiungerà una grande diffusione e popolarità a partire
dal 1974, quando due ragazzi-prodigio della Silicon Valley, William
("Bill") H' Gates (n' 1955) e Paul Allen (n' 1953), ne svilupperanno
una versione, più ridotta di quella originale del 1964, per l'impiego
su uno dei primi microcomputer fabbricati in America, l'Altair 8800
[vedi 1974] della Mits (Micro Instrumentation and Telemetry Sys-tem).
Il successo del programma indurrà Gates e Allen a fondare di lì a
poco quella che diverrà la maggiore e più prospera industria di
software del mondo, la Microsoft Corporation.
1964
Nasce il linguaggio di programmazione Pl/1 (Programming Language
One) ad opera di un gruppo di ricercatori della Ibm. Sintesi di
Fortran [vedi 1954] e Cobol [vedi 1960], ne compendia e ne migliora
le caratteristiche. Giudicato da molti difficile, è in origine
utilizzato per sviluppare programmi strutturati nei grossi
calcolatori. In seguito, pur rimanendo di non facile apprendimento,
sarà adottato anche nei minicalcolatori. Il Pl/1 comincia comunque a
segnare una inversione di tendenza rispetto alla rigorosa
specializzazione dei primi linguaggi di programmazione destinati alla
soluzione di problemi solo commerciali (con trattazione di moltissimi
dati e con un numero limitato di calcoli) o solo scientifici (con
numerose elaborazioni di un numero ristretto di dati). Numerose le
versioni successive, mirate a più vasti gruppi di utenti: il Pl/C per
la scuola superiore; il Pl/1-80, in edizione ridotta, per i
microcalcolatori a 8 bit; e il Pl/M, sviluppato dalla Intel per l'uso
generale nei microcalcolatori.
Illustrazioni
1) Il sindaco di San Francisco mentre sperimenta il "Videophone"
messo a punto nel 1955 dai laboratori Bell.
2) Il "Picturephone" sperimentato nel 1964 con un collegamento tra
Washington, New York e Chicago.
3) Un prototipo di videotelefono realizzato nel 1950 dall'ingegner
Aurelio Beltrami (Museo Sirti).
4) Il moderno design di un videotelefono di oggi, il Nexus 2000.
5) Adriano Olivetti, per merito del quale la società entrò nel
settore delle calcolatrici elettroniche.
6) Una memoria a tamburo magnetico, quella della Cep, la
Calcolatrice Elettronica Pisana.
7) Una matrice di memoria a nuclei di ferrite (a sinistra) e il
principio di magnetizzazione/lettura di un bit in uno dei piccoli
anelli.
8) Le dimensioni dei nuclei di ferrite rispetto a una moneta.
9) Una memoria a dischi magnetici amovibili a gruppi di sei in
appositi contenitori antipolvere (Guardia Costiera Usa).
10) Una moderna memoria a nastri magnetici del Centro elaborazione
dati della Fototeca nazionale (Italsiel).
11) Un hard disk (tecnologia Winchester) in cui è stata rimossa la
protezione stagna antipolvere.
12) Una testina per hard disk (a sinistra) realizzata con la
tecnologia "thin film" della Ibm; la bobina della foto, ingrandita
parecchie centinaia di volte, è ottenuta depositando un sottile
strato di rame; in grado di scrivere o leggere tre milioni di
caratteri al secondo, è stata montata per la prima volta sull'unità a
dischi Ibm 3380.
13) Due generazioni di floppy disk: a sinistra il 5,25 pollici, a
destra il 3,5 pollici con una capacità quattro volte maggiore.
14) Il raffronto fra la distanza della testina dalla superficie di
un hard disk e la dimensione di possibili particelle dannose.
15) Una scheda Pcmcia (nel caso particolare si tratta di una scheda
modem-fax).
16) Un fascio di fibre ottiche attraversato dalla luce.
17) Il computer Spectra 70ì46 della Rca, il primo accessibile
contemporaneamente a numerosi utilizzatori (sei università e due
centri di ricerca medica) grazie alla tecnologia "time-sharing".
18) Il musicista Federico Monti Arduini, noto ai primi degli anni
'70 come "Il guardiano del faro", con un sintetizzatore "Moog".
19) Thomas Watson sr', fondatore della Ibm.
20) Thomas Watson jr'.
21) Il computer Ibm Sistema 305 "Ramac", il primo ad adottare una
funzionale memoria con dischi magnetici.
22) David Sarnoff, della Rca, il ricercatore che dette un decisivo
contributo alla messa a punto dei primi registratori video.
23) Uno dei primi videoregistratori a colori che utilizza ancora
bobine aperte con nastro da mezzo pollice (in alto a destra);
realizzato dalla Rca, è un precursore dei modelli con cassette chiuse
(a fianco).
24) Una consolle del sistema Sage per la difesa aerea degli Stati
Uniti.
25) Silvio Ceccato presenta la macchina "Adamo II" al Presidente
della Repubblica Giovanni Gronchi.
26) La macchina "Adamo II" di Silvio Ceccato.
27) Lo Sputnik 1, primo satellite artificiale.
28) Il primo logo della Nasa.
29) Il primo circuito integrato realizzato in laboratorio.
30) A confronto le dimensioni di una valvola (modello in
miniatura), un transistor e uno dei primi circuiti integrati con
alcune decine di transis-tor e altri componenti.
31) Una tipica scheda a valvole dei computer di "prima generazione"
(1950-1960).
32) Una scheda realizzata con transistor, tipica della "seconda
generazione" (1960-1970) e (a destra) una scheda con circuiti
integrati tipica della "terza generazione" (dopo il 1970) con una
potenzialità superiore centinaia di volte a quella a transis-tor e
migliaia di volte rispetto a quella a valvole.
33) Forno per la "cottura" delle barre di silicio da cui si
ricavano le "fette" per incidere i chip.
34) Un "wafer" di grandi dimensioni (20 centimetri) in cui sono
evidenziati tre chip.
35) Forni per ricoprire le fette di silicio ("wafer") con strati di
elementi "droganti" (Sgs).
36) Un chip (una Eprom) da 1 Mbyte nella sua veste finale (Sgs).
37) L'interno di un chip, nel caso particolare una flash memory
(Sgs).
38) Un chip passa agevolmente nella cruna di un ago.
39) Il collaudo finale del chip per controllarne le prestazioni.
40) Il monitor video del minicomputer Digital Pdp-1.
41) Un laminatoio a freddo in cui i controlli di processo sono
affidati a un computer.
42) L'Explorer-1, il primo satellite messo in orbita dagli Usa,
completo dell'ultimo stadio (in bianco) del razzo; consentì a van
Allen di scoprire le fasce di radiazioni intorno alla Terra.
43) Il piccolo registratore a nastro all'interno dell'Explorer.
44) La complessità delle apparecchiature del satellite
meteorologico Tiros-1, lanciato poco più di due anni dopo l'Explorer.
45) L'Elea 9003, primo computer a transistor di progettazione
italiana.
46) Il gruppo di progettisti che ha realizzato l'Elea.
47) L'Ibm 1401 del 1959, conteneva 10 mila transistor e disponeva
di una stampante a catena che scriveva 600 righe al minuto; ne furono
consegnati oltre 12 mila esemplari.
48) L'apparecchiatura Fosdic leggeva i microfilm con i dati sul 18o
censimento Usa e li trasferiva nella memoria di un computer Univac
1108 (in basso).
49) Passaggio dalla composizione tipografica cosiddetta "a caldo"
(con colonne formate da righe di piombo fuso) a quella "a freddo",
dove un computer genera i caratteri direttamente dall'archivio dei
testi memorizzati (nella foto, l'Ibm 1620 adottato da numerosi
giornali Usa intorno al 1963).
50) Alcune delle consolle di controllo del sistema di difesa
antimissilistica Norad.
51) Satellite meteorologico Meteosat.
52) Classifiche computerizzate fornite dall'Ansa in collaborazione
con la Ibm per le Olimpiadi di Roma nel 1960; in alto la scheda
perforata con i dati di Giuseppe Berruti, medaglia d'oro nei 200
metri.
53) Da sinistra, in senso antiorario: la Cep, Calcolatrice
Elettronica Pisana, che nel 1961 ha tracciato la strada italiana
all'informatica (la cappa superiore è per il raffreddamento); uno
degli armadi che contengono centinaia di circuiti modulari
intercambiabili; il tamburo magnetico rotante con un diametro esterno
di circa 50 centimetri che costituisce una delle memorie della Cep;
la memoria realizzata con anellini di ferrite attraversati da sottili
fili di rame (le matrici, ognuna con 64ù64 nuclei di ferrite, sono
sovrapposte in un castello di 18 strati); le valvole per le funzioni
di commutazione.
54) La consolle di comando del computer Stretch della Ibm; dotato
di 150 mila transistor, era il più veloce dei primi anni '60.
55) La macchina da scrivere Ibm "Selectric" del 1961, con elemento
di scrittura a pallina e carrello fisso.
56) Il videoterminale Olivetti Tcv-250 del 1967 con l'elegante
design di Mario Bellini.
57) Uno dei mille terminali del sistema "Sabre" installato dalla
American Airlines, per la prima rete dedicata alla prenotazione
aerea.
58) Il centro elettronico dell'Alitalia.
59) Una panoramica delle antenne di Telespazio nella piana del
Fucino.
60) Una linea robotizzata per il montaggio delle automobili: bracci
meccanici comandati da computer eseguono tutte le faticose operazioni
di saldatura delle scocche (Citro‰n).
61) Progettazione al computer di una linea robotizzata per
montaggio auto (Peugeot).
62) La giunzione Josephson che funziona a -272 gradi.
63) Laser a semiconduttore paragonato alle dimensioni di un
francobollo.
64) Uno dei primi sistemi di insegnamento tramite computer (Cai,
Computer Assisted Instruction) messo a punto alla Stanford
University.
65) Virgil Grissom e John Young a bordo della capsula Gemini-3.
66) L'astronauta John Glenn, futuro senatore degli Stati Uniti, fa
capolino dalla copertina di "Time" del 2 marzo 1962.
67) Le fasi del lancio della capsula Mercury.
68) Il Telstar-1 (poi ribattezzato Intelsat-1) è stato il primo
satellite per telecomunicazioni commerciali.
69) Immagine di una città realizzata con tecniche di realtà
virtuale.
70) Il primo apparecchio prodotto dalla Philips per il sistema di
registrazione audio con cassette compact.
71) Una serie di piccoli diodi luminosi Led di diverso colore.
72) Il successore della musicassetta è il nuovo sistema Dcc
(Digital Compact Cassette).
73) Un "mouse" con sistema trakball in cui la pallina per lo
spostamento del cursore è comandata direttamente dall'operatore, e
(in basso) un mouse senza filo dove il collegamento è realizzato con
raggi infrarossi (Logitec).
74) Uno dei primi dispositivi Ocr (Optical Character Recognition)
per il riconoscimento della scrittura, realizzato in Usa nel 1964;
consentiva alla macchina di "leggere" ad una velocità di 700
caratteri al secondo.
75) Un Ocr sperimentato nel 1968 per convertire un testo scritto in
parlato o in stampato Braille.
76) Un moderno Ocr utilizzabile anche con un Pc.
77) Sulla destra del computer Hp, una tavoletta grafica.
[p. 138]
1964-1970:
...e dal circuito integrato
la "terza generazione"
Sono passati solo cinque anni dalla "seconda generazione" di
computer (quelli a transistor) che già appare la cosiddetta "terza
generazione" basata sui circuiti integrati. La sempre più alta
densità dei circuiti integrati consentirà di aumentare rapidamente e
in proporzione la velocità di calcolo, fino ad arrivare a milioni di
operazioni al secondo, e a ridurre le dimensioni dei computer. Negli
elaboratori della "terza generazione" il tempo si misura in
nanosecondi, cioè in miliardesimi di secondo. Per avere un'idea di
questa velocità, mille volte superiore a quella consentita dalle
macchine della precedente generazione, basti pensare che un
nanosecondo sta ad un secondo come un secondo sta a 30 anni. Una
elaborazione che richiedeva circa un'ora di tempo agli inizi degli
anni '50 viene eseguita alla fine degli anni '60, su una macchina di
dimensioni analoghe, in pochi secondi. Contro le 2.200
moltiplicazioni al secondo di un computer della prima generazione e
le 38 mila di uno della seconda, i sistemi della terza generazione
realizzati negli Stati Uniti possono svolgerne due milioni. Inoltre,
rispetto a una dozzina di anni prima, il costo dell'elaborazione è
cento volte inferiore.
Questa rapidità di elaborazione impone accorgimenti per adeguare la
velocità della memoria principale (a nuclei magnetici, che lavora in
milionesimi di secondo) a quella dell'unità centrale circa mille
volte più veloce. Tra le due viene installata una memoria cosiddetta
"di transito" costituita da circuiti molto veloci. Poco prima
dell'elaborazione, i dati sono trasferiti dalla memoria principale a
quella di transito che, nell'istante in cui sono necessari, li
scarica a gruppi e ad alta velocità nell'unità centrale.[p. 139]
1964
Il 7 aprile, la Ibm lancia sul mercato una nuova serie di computer.
Elaboratore tipico della "terza generazione", l'Ibm Sistema/360 a
circuiti integrati è un vero e proprio "meccano" elettronico adatto a
svolgere lavori commerciali e scientifici. E' proposto in 12 modelli
che si differenziano per la velocità operativa (da 30 mila a 20
milioni di operazioni al secondo) e per la capacità di memoria
principale (da 4 mila a 4 milioni di caratteri). Il Sistema/360 è
componibile ed ogni modello può essere potenziato, aumentando via via
la capacità della memoria centrale, o ingrandito, combinando
diversamente 90 unità ausiliarie. Si può anche passare da un modello
all'altro senza dover riscrivere i programmi. Col Sistema/360 vengono
così superate alcune limitazioni della generazione precedente, nella
quale gli elaboratori erano progettati "su misura" per un impiego
esclusivamente scientifico o commerciale, con una ben determinata
dimensione e con linguaggi e programmi diversi per i vari tipi di
macchina. Il Sistema/360 fa della Ibm una delle aziende con la più
alta redditività nel mondo. Progettista del sistema è Gene Amdahl
[vedi 1927]. Il "360" opera a velocità di nanosecondi (miliardesimi
di secondo), ha una memoria in grado di adattarsi a programmi
scientifici o commerciali, è componibile e quindi articolabile in
base alle esigenze del committente. Uno solo dei nuovi sistemi può
effettuare in un secondo le operazioni che nel 1955 avrebbero
impegnato tutti gli elaboratori elettronici allora in funzione. Il
primo esemplare sarà consegnato nel 1965 e sarà per anni il computer
più venduto (nel 1966 le vendite arriveranno a mille al mese). Nel
1968, in una versione successiva del Sistema/360 (il Modello 85) sarà
inserita, per la prima volta in un prodotto industriale, una memoria
di transito ad alta velocità, cosiddetta "cache"; sarà anche la prima
memoria "monolitica" di dimensioni significative (16 mila caratteri).
Nello stesso anno 1964, oltre al Sistema/360, la Ibm realizza
Hypertape, una unità di memoria a nastro magnetico che dispone di una
velocità di scrittura e lettura di 340 mila caratteri al secondo; una
rapidità che resterà insuperata per un decennio.
1964
Alla fine della "seconda generazione" [vedi 1964], gli elaboratori
elettronici a valvole installati in tutto il mondo sono circa 25
mila, di cui quasi 20 mila nei soli Stati Uniti. Il tasso di
incremento annuo risulta del 12% in America e del 20%n in Europa.
In Italia, i 10 elaboratori installati nel 1958 sono diventati, tre
anni dopo, 360 (280 di piccole dimensioni, 50 di media potenza e 30
di grandi dimensioni); alla fine del 1964 le macchine installate e
quelle ordinate saranno oltre 900. Nel nostro Paese, i settori con la
maggiore diffusione degli elaboratori sono, nell'ordine: le industrie
manufatturiere, le banche e le assicurazioni, la pubblica
amministrazione. Per quanto riguarda la distribuzione regionale, il
primo posto è occupato dalla Lombardia, con oltre un terzo di [p. 140]
tutti gli elaboratori installati in Italia, seguita dal Lazio e dal
Piemonte.
1965
L'americano George H' Heilmeier, un ricercatore della Radio
Corporation of America, inventa lo schermo a cristalli liquidi, ma la
Rca decide di abbandonare lo sviluppo della nuova tecnologia,
considerandola più una minaccia per quella esistente che
un'opportunità per futuri sviluppi. L'invenzione sarà perfezionata
dopo anni di pazienti ricerche in Giappone dalla Hitachi per
l'impiego come schermo nei microcalcolatori portatili a batteria.
1964
La Fairchild Semiconductor, una delle maggiori industrie americane
di circuiti integrati (fino a quel momento riservati alle aziende che
lavorano per la Difesa), decide di ridurne drasticamente il prezzo e
di immetterli sul mercato. Nel 1961 i progettisti dell'elaboratore
destinato alle missioni Apollo per la conquista della Luna [vedi
1969] acquistavano i circuiti integrati a mille dollari ciascuno. Nel
1964 il prezzo scende a 25 dollari. Nel 1972, quando con l'Apollo 17
si concluderanno le missioni lunari, il costo di un integrato
scenderà a un dollaro. Con la drastica riduzione di prezzo del 1964,
le applicazioni civili dei circuiti integrati si moltiplicheranno in
misura incredibile, superando la capacità di produzione delle
fabbriche.
1964
In tutto il mondo sono impiegati oltre mille linguaggi simbolici
per la programmazione degli elaboratori elettronici.
1964
A Bethesda, nei dintorni di Wash-ington, entra in funzione, presso
l'Istituto nazionale della sanità, il primo sistema elettronico per
l'archiviazione e la consultazione delle informazioni mediche. La
progettazione di questa banca dati, che abbraccia le informazioni di
150 mila articoli apparsi su 3.000 periodici, ha richiesto sei anni
di lavoro e tre milioni di dollari.
1965
Inizia negli Stati Uniti la produzione industriale dei circuiti
integrati del tipo Msi (Medium Scale Integration) che concentrano su
una piastrina di silicio centinaia di transistor e di altri
componenti.
1965
L'11 gennaio, con sei ore di anticipo sull'annuncio di Mosca, i
computer della rete di sorveglianza spaziale Norad dell'Air Force
statunitense, che controllano in tempo reale 459 oggetti artificiali
e 24 satelliti attivi in orbita terrestre, individuano un "corpo
estraneo", il satellite Cosmos 52, appena lanciato dall'Unione
Sovietica.
1965
Il 1o marzo, il ricercatore Robert Nathan annuncia di aver messo a
punto un programma per il computer Ibm 7094 che consente di eliminare
le distorsioni nelle immagini riprese dalle sonde interplanetarie
statunitensi a milioni di chilometri dalla Terra. L'eliminazione al
computer delle interferenze nella trasmissione in forma di dati
numerici delle foto scattate, nel 1964, dalle sonde Ranger, permette
di rivelare crateri lunari che non erano visibili nella restituzione
iniziale dei dati numerici in immagini. Stessi risultati saranno
ottenuti da Nathan con le foto scattate dalle Surveyor e dalla
Mariner-2.
Il 15 luglio arrivano sulla Terra le prime foto ravvicinate del
pianeta Marte riprese a 90 milioni di chilometri di distanza dalla
sonda statunitense Mariner-4. Questo prodigioso risultato è ottenuto
con l'assemblaggio [p. 141] di 2.560.000 bit trasmessi per ogni
immagine dalla telecamera del veicolo spaziale ed elaborati con il
programma di Nathan. Ogni foto è composta da 40 mila punti
caratterizzati da 64 possibili tonalità comprese fra il bianco e il
nero: ogni punto è quindi contraddistinto da un numero da 0 (bianco)
a 63 (nero) che viene trasformato in forma binaria e trasmesso a
Terra. Nell'operazione di ricostruzione dell'immagine vengono rimossi
gli errori di trasmissione. Con un procedimento messo a punto dagli
scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena (California), le
immagini computerizzate provenienti dallo spazio saranno trasformate
in fotografie a colori di grande nitidezza e ricchezza di
particolari.
1965
Fallisce il tentativo della Ibm di competere con la Control Data
nel settore dei supercomputer, che hanno iniziato ad insidiare il
mercato dei grandi computer: il Sistema 360ì190 realizzato dalla Ibm
con una spesa di 126 milioni di dollari non riesce ad imporsi sulle
macchine ideate da Seymour R' Cray per la Cdc.
1965
Il 9 marzo, la Borsa di New York inaugura il primo "computer
parlante": il dizionario a disposizione è di appena 126 parole, ma è
più che sufficiente per fornire dati sulle quotazioni in corso a chi
le chiede per telefono.
Analoga apparecchiatura sarà quella inaugurata il 16 maggio 1972
dalla Borsa di Chicago: un servizio telefonico a disposizione degli
utenti, collegato con un calcolatore, fornisce con una voce sintetica
le quotazioni in tempo reale sui contratti e sulle consegne a termine
in qualsiasi valuta internazionale.
1965
Il 23 marzo, con il lancio della capsula Gemini 3 - dopo 22 mesi di
assenza dallo spazio degli Stati Uniti e importanti risultati
raggiunti dai sovietici, tra i quali una missione di 64 rivoluzioni
in orbita durata 119 ore - si verifica un salto di qualità nei
programmi di volo spaziale umano della Nasa e nella messa a punto dei
mezzi e delle tecniche per la conquista, quattro anni dopo, della
Luna. In dieci missioni, il Progetto Gemini capovolgerà le sorti
della gara spaziale tra le due superpotenze: in 16 voli Mercury e
Gemini, gli astronauti Usa accumuleranno 1.900 ore nello spazio, tre
volte e mezzo quelle dei cosmonauti Urss. in una sola missione,
quella della Gemini 7, dal 4 al 16 dicembre 1965, Frank Borman e
James Lovell completeranno in 330 ore 206 rivoluzioni intorno alla
Terra, un tempo oltre due volte più lungo di un volo sulla Luna.
Formidabile il progresso dei sistemi di bordo, grazie all'esteso
ricorso alla miniaturizzazione dei circuiti: il capolavoro sarà un
potente computer digitale di meno di 30 chili installato
sull'astronave. A terra e sul mare le stazioni di rilevamento sono
state moltiplicate e il compito di controllare i voli attraverso
l'elaborazione dei dati è affidato a computer di terza generazione,
in grado di effettuare fino a 20 milioni di operazioni al secondo e
con memorie di massa capaci di immagazzinare 4 milioni di caratteri.
Il controllo dei voli passa al modernissimo centro di Hous-ton, che
dispone di elaboratori e simulatori elettronici unici al mondo per
l'imminente "scommessa" lunare.
1965
Il 6 aprile, la U'S' Communications Satellite Corp' lancia l'Early
Bird, il primo satellite di telecomunicazioni commerciali della
costituenda rete di Intelsat [vedi 1964]. A 40 ore dal lancio,
avvenuto da Cape Canaveral con un razzo Delta, entrerà in funzione un
motore ausiliario che porterà il satellite in orbita geostazionaria a
circa 35.750 km sopra l'Atlantico. Il satellite, ribattezzato in
seguito Intelsat-I, pesa appena 39,5 kilogrammi, e possiede 240
circuiti telefonici e un canale televisivo. Il modello Intelsat-VI,
il sesto e ultimo dei quali sarà lanciato il 29 ottobre 1991 da
Kourou con un razzo europeo Ariane 44L, peserà 4,3 tonnellate e
disporrà di 41.000 circuiti.
Nel 1965, anche l'Unione Sovietica mette in orbita i primi
satelliti per telecomunicazioni.
1965
Il 30 maggio viene inaugurata a Saccasunna (New Jersey) la prima
rete telefonica urbana commerciale interamente elettronica.
1965
Ad agosto, il primo videoregistratore transistorizzato domestico è
messo in vendita dalla Sony nella versione in bianco e nero (la
Cv-2000). Sei mesi più tardi sarà presentata la versione a colori.
1965
Alla fine dell'esercizio finanziario (30 settembre), il Pentagono
annuncia di disporre di 1.274 computer; la Nasa di 224.
1965
Kenneth Lane Thompson (n' 1943) e Dennis Macalistair Ritchie (n'
1941), entrambi dei Bell Laboratoires della At&T, gettano le basi del
sistema operativo Unix per computer a 16 e 32 bit di qualsiasi
grandezza, modello, potenza e data di fabbricazione. Il sistema
deriva da Multics (Multi user computers systems) che era stato ideato
al Mit.
La prima versione dell'Unix, che i due specialisti hanno ideato per
uso privato, sarà completata nel 1969. La prima versione commerciale
(Sys-tem III) sarà messa a punto fra il 1977 e il 1982 e sarà accolta
con molto entusiasmo dal mondo accademico. La versione più diffusa
(la System V), quella che verrà modificata in seguito dall'Università
di California a Berkeley, sarà in grado di svolgere
contemporaneamente più compiti e [p. 142] si affermerà
nell'automazione dell'ufficio, nel controllo numerico di lavorazioni
industriali, e nel controllo delle reti.
La legge antitrust impedirà alla At&T di commercializzare il
sistema Unix, che nel 1975 sarà ceduto gratuitamente alle università,
molte delle quali ne miglioreranno le prestazioni. In seguito alcune
società svilupperanno sistemi analoghi chiamandoli con nomi simili
quali Ultrix (Digital), Hp-Ux (Hewlett-Packard), Aix (Ibm), A-Ux
(Apple per il Macintosh), Xenix (Microsoft per i microprocessori
Intel).
Nell'intento di semplificare l'impiego dell'Unix, nel 1972 Dennis
Ritchie e Brian Kernighan metteranno a punto, presso i laboratori
Bell, una versione scritta in linguaggio "C", a sua volta derivato
dal linguaggio Bcpl creato al Mit.
8:
E' italiano
il primo personal computer
del mondo
1965
Ad ottobre, il "Programma 101", il primo personal computer del
mondo prodotto in serie, è presentato dalla Olivetti al Bema
(Business equipment manufacturers association) di New York, destando
sensazione per le sue prestazioni elevate, dimensioni ridotte e
l'elegante design opera di Mario Bellini. Il P101, che la stampa
americana definisce subito "first desk-top personal computer of the
world", è stato messo a punto dal piccolo nucleo superstite della ex
Divisione elettronica Olivetti sotto la direzione dell'ing' Pier
Giorgio Perotto, da cui l'appellativo di "Perottina" dato alla
macchina all'interno della Olivetti. Il successo è immediato. Ne
saranno costruiti circa 44 mila esemplari, contrariamente al
tutt'altro che convincente Sharp Compet che l'industria di Osaka
aveva presentato qualche mese prima come "desk-top". Di grande
originalità la scheda magnetica utilizzata sul Programma 101 come
memoria di massa e dalla quale avrà poi origine il "floppy disk".
Il P101 è la prima macchina personale di elaborazione dati dotata
di un programma registrato in memoria, di un supporto magnetico per
l'introduzione e l'uscita dei dati e di un semplice sistema di
programmazione con un linguaggio che può essere appreso in poche ore
da un utente non specialista. Prima del P101 esistevano solo grandi
calcolatori, gestiti da personale specializzato e situati in centri
di calcolo non accessibili agli utenti, oppure le tradizionali
calcolatrici meccaniche limitate alle 3 o 4 operazioni e prive di
capacità di programmazione. I grandi elaboratori, che stanno per
passare alla terza generazione con l'adozione dei circuiti integrati,
richiedono inoltre la traduzione di qualsiasi problema in un
"linguaggio macchina" superspecializzato, in grado di rispettare i
pesanti vincoli imposti dalle tecnologie correnti, ma inaccessibile
ai non addetti ai lavori. Le calcolatrici meccaniche più evolute
hanno un prezzo dell'ordine del milione di lire; i calcolatori
elettronici di minore costo non scendono sotto i 20-30 milioni per
l'acquisto e le 400-600 mila lire mensili per l'affitto. Il prezzo
del P101 viene fissato in 3.200 dollari in Usa e circa 2 milioni in
Italia.
Il P101 è dotato di un set di istruzioni aritmetiche elementari
(somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione e radice quadrata) e
può funzionare come una normale calcolatrice (a 22 cifre) fornendo i
risultati con la virgola, segno algebrico e numero di decimali
prefissato dall'operatore. La macchina può funzionare anche in modo
automatico in quanto la memoria consente la registrazione di dati e
istruzioni su una scheda magnetica leggibile e registrabile dalla
macchina stessa. Le schede magnetiche, antesignane dei floppy disk,
consentono l'archiviazione di intere biblioteche di programmi. Per
svolgere un programma si introduce la scheda e i programmi registrati
possono essere richiamati attraverso quattro tasti. L'operatore può
costruire da sé i suoi programmi e attivarli [p. 143] o registrarli
sulla scheda magnetica. La macchina può registrare in memoria
sequenze di 120 istruzioni o, con la lettura concatenata di più
schede, attivare sequenze di istruzioni di qualsiasi lunghezza. Per
la costruzione si fa ricorso ai transistor poiché i circuiti
integrati sono ancora oggetti sperimentali, fragili e carissimi.
Viene però ideato un sistema di montaggio automatizzato che consente
la produzione di "micromoduli" intercambiabili che simulano i
circuiti integrati e consentono una manutenzione semplificata. Le
innovazioni del P101 sono coperte da brevetti internazionali; per
utilizzarne alcuni nel computer Hp9100, alla fine degli anni '60 la
Hewlett-Packard verserà alla Olivetti quasi un milione di dollari di
royalties. Molti P101 saranno in funzione fino agli inizi degli anni
'80.
Nello stesso anno viene costituita la Olivetti-General Electric
(Oge). Della nuova società (75% capitale Ge e 25% Olivetti) viene
nominato presidente Attilio Cattaneo e direttore generale Ottorino
Beltrami. Nel 1968, la Olivetti cederà alla Ge la sua quota della
società, che assumerà il nome di General Electric Information Sys-tem
Italia (Geisi) e che due anni dopo passerà a sua volta alla Honeywell
[vedi 1970] assumendo il nome di Honeywell Information System Italia
(Hisi).8:
1965
Basandosi sulle esperienze fatte dalla Nasa per l'assistenza degli
astronauti in volo, iniziano in Usa le prime esperienze di
telemedicina. Il primo strumento di larga diffusione sarà il
cardiotelefono portatile per la rilevazione dell'elettrocardiogramma
e la sua trasmissione ad un centro specializzato attraverso la
normale linea telefonica. In seguito saranno trasmesse anche immagini
come radiografie, ecografie e altri dati bioclinici, oltre ad
immagini televisive in diretta per un eventuale teleconsulto. La
prima applicazione pratica sarà messa in atto nel 1969 in Usa al
Massachusetts General Hospital con un sistema televisivo
bidirezionale. Lo scopo è di collegare piccoli centri rurali, isole e
centri mobili per il soccorso durante i disastri, con grandi
strutture ospedaliere e giungere a tempestive diagnosi e terapie
d'urgenza nei casi clinici gravi, grazie all'integrazione
dell'informatica e delle telecomunicazioni.
In Italia la prima esperienza di elettrocardiogramma trasmesso via
cavo telefonico sarà effettuata nel 1973 all'ospedale di Udine con
una serie di collegamenti interni. Dopo questo caso isolato, le prime
sperimentazioni di telemedicina saranno avviate nel 1976 dalla
Fondazione Marconi e da un Comitato per la telemedicina costituito
all'Università di Roma. Le prime applicazioni inizieranno nel 1982
con un progetto congiunto tra Sip, Ministero della Ricerca
Scientifica e Ministero della Sanità, congiuntamente al piano di
ricerca Sismet svolto nell'ambito del Progetto finalizzato
informatica del Consiglio nazionale delle ricerche.
1965
Sotto la spinta delle richieste della Nasa per elaboratori sempre
più potenti, veloci e di peso ridotto necessari per le missioni
spaziali, si crea la necessità di disporre di "supercomputer" [vedi
1970]. Fra le prime società a percorrere questa strada, la Control
Data Corporation. Il suo modello 6600 può essere considerato tra i
precursori dei supercomputer. Alla metà degli [p. 144] anni '60, i
progetti della Control Data sono firmati dall'ingegner Seymour Cray
che in seguito diventerà uno dei maggiori costruttori mondiali di
supercomputer [vedi 1972].
1965
L'Università di Pisa istituisce il Centro Nazionale Universitario
di Calcolo Elettronico (Cnuce), che dal 22 gennaio 1974 [vedi] verrà
assorbito dal Consiglio nazionale delle ricerche come proprio
Istituto. L'istituzione del centro viene decisa quando il Ministero
della Pubblica istruzione decide che l'elaboratore messo a
disposizione dell'università italiana dalla Ibm (un Sistema 7090)
venga assegnato all'Ateneo pisano, dove da un decennio un gruppo di
studiosi opera nel campo della elaborazione dei dati [vedi 1955]. La
donazione a tre università europee da parte dell'Ibm di altrettanti
elaboratori 7090 era stata portata avanti dall'allora vicepresidente
della società americana Eugenio Fubini (figlio del grande matematico
Guido) su richiesta di Alessandro Faedo (n' 1913). Nel 1970, il 7090
sarà affiancato da un Ibm Sistema 360ì67 e poi sostituito con un
Sistema 370.
L'attività di ricerca del Cnuce verte sui progetti di reti di
informatica, banche dati, linguistica, giurisprudenza, musicologia e
ricerca storica. Una delle prime ricerche è una analisi lessicale
della Divina Commedia per la ricerca di "concordanze"; la ricerca
accerta inoltre che fra le 101.499 parole dei tre cantici, il
sostantivo più frequente è "occhi" (213 volte) seguito da "terra"
(136) e da "gente" (127). La sezione linguistica del Cnuce preparerà
anche un monumentale Vocabolario storico della lingua italiana
compilato dall'Accademia della Crusca. Nel 1970, il Cnuce lavorerà
per 200 istituti universitari, enti culturali e scientifici italiani
e stranieri tra cui il Cern di Ginevra.
In occasione della fase conclusiva del progetto "Sirio", l'istituto
prepara, sperimenta e applica il software per il lancio e la gestione
in orbita del primo satellite geostazionario italiano per
telecomunicazioni.
1966
Nasce "Eliza", uno dei primi sistemi esperti. E' sostanzialmente un
programma di analisi del linguaggio in grado, come l'Eliza del
Pigmalione di Bernard Shaw, di imparare a parlare "sempre meglio".
Eliza simula un colloquio con uno psicoterapeuta (Doctor), reagendo
in modo apparentemente sensato alle risposte di un interlocutore
umano. Il giovane ricercatore Joseph Weizenbaum, uno dei padri
dell'intelligenza artificiale e realizzatore di Eliza attraverso il
linguaggio Lisp [vedi 1958], si dichiara "allibito nel vedere quanto
rapidamente e profondamente le persone che conversano con Doctor si
lasciano coinvolgere emotivamente dai computer, e come questo assuma
evidenti caratteri antropomorfici". In particolare, Weizenbaum
racconta di aver provato uno shock nell'apprendere che la sua
segretaria, che aveva seguito tutte le fasi della nascita del
programma, faceva di tutto per restare sola e consultare Eliza sui
propri problemi personali. Da allora Weizenbaum diventerà uno dei
critici più intransigenti delle attese suscitate dall'intelligenza
artificiale e dei paradigmi seguiti in questo campo da buona parte
della stessa comunità scientifica.
1966
Il "motore" dell'innovazione giapponese - il Miti, Ministero del
commercio internazionale e dell'industria - decide di finanziare il
progetto di un supercomputer con 10 miliardi di yen per la fase
d'avvio. Con l'approvazione del piano dell'informatica 1971-1975 che
prevede la messa a punto di un prototipo del superelaboratore da
parte di Fujitsu, Nippon Electronics e Hitachi, saranno stanziati
altri 35 miliardi di yen.
1966
Per iniziativa del giornalista Stephen B' Grey, redattore della
rubrica di computer della rivista "Electronics", il 5 maggio viene
fondata in America la prima associazione di appassionati, l'Amateur
Computer Society, e avviata da dicembre la pubblicazione di una
newsletter sociale che sarà interrotta dieci anni più tardi. Il
bollettino sarà il primo nel mondo ad occuparsi di calcolatori
elettronici a livello amatoriale, in un'epoca in cui il meno caro tra
i computer sul mercato, il "mini" Pdp-8/E di Digital, privo di
tastiera, costa 5.000 dollari, una cifra considerevole per un
privato.
1966
Si costituisce negli Stati Uniti l'Eat (Experiments in Arts and
Technology), un gruppo di lavoro per la sperimentazione dell'arte
astratta realizzata al calcolatore che in sei anni conterà una
cerchia di 10 mila adepti. Tra i primi e più [p. 145] noti artisti
informatici, Lloyd Summer, Derby Scanlon, Klaus Basset e Horst
Mundshutz.
1966
I ricercatori Charles Kao e George Hockham, dello Standard
Telecommunications Laboratory di Harlow (Gran Bretagna), inventano il
cavo telefonico a fibre ottiche. A parità di capacità di
trasmissione, il cavo a fibre ottiche ha un diametro inferiore a
quello con conduttori di rame; consente inoltre di realizzare
trasmissioni a larga banda per sistemi di comunicazione ad altissima
velocità e per immagini Tv. Le fibre ottiche hanno una bassissima
dispersione e sono insensibili alle interferenze elettromagnetiche.
La trasmissione effettuata con fotoni generati da apparati laser,
anziché elettroni, consente di ampliare di diecimila volte la
capacità delle linee di collegamento. Alcuni laser semiconduttori
[vedi 1962] producono inoltre luce alla stessa identica lunghezza
d'onda dei raggi infrarossi; proprio a questa lunghezza d'onda le
fibre ottiche hanno la massima trasparenza e sono in grado di
trasportare segnali per lunghe distanze. Inizialmente il maggiore
ostacolo alla trasmissione lungo fibre ottiche è la necessità di
riconvertire i segnali luminosi in elettrici a intervalli di circa 50
chilometri perché gli impulsi luminosi tendono ad affievolirsi; dopo
essere stati amplificati di nuovo, gli elettroni vengono
ritrasformati in fotoni. L'ostacolo sarà rimosso nel 1986 con
l'invenzione dell'amplificatore ottico: un ricercatore dei laboratori
Bell della At&T riuscirà ad aumentare la luminosità degli impulsi
"pompando" energia nelle fibre ottiche (nelle quali sarà inserito un
altro materiale, l'erbio) con un laser esterno. L'amplificatore
ottico consente di aumentare di oltre mille volte l'intensità del
segnale che, in linea di principio può propagarsi all'infinito in una
fibra ottica. Con un processo denominato di "pompaggio ottico",
l'amplificatore a fibra drogata con erbio (Edfa) assorbe la
radiazione di una determinata lunghezza d'onda, diversa da quella di
trasmissione, per riconvertirla alla stessa lunghezza d'onda del
segnale trasmesso nella fibra.
1966
Ricercatori dei Bell Telephone Laboratories mettono a punto una
memoria non volatile cosiddetta a "bolle magnetiche". Il dispositivo,
poco più grande della piastrina di un circuito integrato, è
realizzato con una pietra semipreziosa come, ad esempio, un granato
lavorato in modo particolare al quale è stato aggiunto uno strato
sottile di materiale magnetico (ittio-ferro). Il granato immagazzina
i dati sotto forma di bollicine magnetiche la cui presenza o assenza
rappresenta l'"1" o lo "0" del sistema binario. Il sistema offre la
possibilità di rendere più veloce l'accesso alla memoria per
l'assenza di parti meccaniche in movimento. Per la lettura
sequenziale dei dati contenuti nelle microscopiche bolle si ricorre
ad una speciale testina. Le memorie a bolle magnetiche raggiungeranno
nel 1979 il traguardo di oltre un milione di bit, ma saranno ancora
in fase abbastanza sperimentale per quanto riguarda le applicazioni
pratiche.
1967
Il governo francese vara il "Plan [p. 146] Calcul" per sostenere e
coordinare lo sviluppo delle iniziative nel settore del calcolo
automatico e istituisce la Délegation pour l'Informatique, l'Institut
de Recherche Informatique et Automatique e, per l'attività sul
mercato, la Cii (Compagnie Internationale pour l'Informatique). Con
un nuovo intervento, nel 1971, il Governo accorderà al Piano un
finanziamento di 2,2 miliardi di franchi.
1967
La Marina degli Stati Uniti modifica un piccolo computer del peso
di 27 Kg (già utilizzato dalla Nasa a bordo del veicolo spaziale
Gemini V e pagato 350 mila dollari) per montarlo su un aereo
destinato alla sperimentazione di un sistema d'arma antiradar.
1967
L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) inaugura l'8 aprile
a Bologna un centro di analisi dei fotogrammi delle tracce lasciate
dalle particelle elementari. Per lo studio, l'identificazione e la
classificazione dei fotogrammi viene utilizzato un dispositivo
collegato ad un calcolatore di grande potenza che in 8 secondi è in
grado di effettuare 80 mila misurazioni per fotogramma.
1967
La Philco (gruppo Ford) si ritira dall'attività nel settore
dell'informatica civile.
1967
Il primo computer ad architettura parallela viene realizzato
collegando e facendo operare simultaneamente 64 unità di elaborazione
indipendenti. Il computer è così in grado di eseguire 200 milioni di
istruzioni al secondo.
8:
Intel: i suoi chip
conquisteranno il mondo
1968
A luglio, Robert N' Noyce (1927-1990) - si unisce a Gordon E' Moore
e ad Andrew Grove (n' 1939) per formare la Intel Inc' (così chiamata
da Integrated Electronics) e per produrre chip di memoria [vedi 1969
e 1970]. Noyce, che nel 1958, indipendentemente da Jack St'clair
Kilby, ha inventato il circuito integrato, ha lasciato l'anno prima
la Fairchild Semiconductor che aveva fondato nel 1957 insieme a Moore
e altri sei ingegneri.
Nel primo anno di vita, la Intel ha 12 dipendenti e un fatturato di
2.600 dollari. La fortuna arriverà nel 1980 quando la Ibm sceglierà
il microprocessore 8088 per il suo primo Pc preferendolo al Motorola
6800 scelto dalla Apple. Nel 1993, dopo 25 anni di attività, la Intel
avrà oltre 25 mila dipendenti in tutto il mondo e ricavi annuali di
quasi sei miliardi di dollari. Dal 1984 costituirà la maggiore
fabbrica al mondo di microprocessori, arrivando a controllare fino al
70 per cento del mercato, sbaragliando la forte concorrenza
giapponese (che invece raggiungerà il monopolio mondiale per le
memorie Ram) e vendendo i suoi prodotti a oltre 400 fabbriche di
computer.
Grove era sbarcato negli Usa nel 1956, a 17 anni, con 20 dollari in
tasca e una scarsa conoscenza dell'inglese, dopo essere fuggito
dall'Ungheria invasa dai carri armati sovietici. Riuscì prima a
laurearsi in ingegneria chimica al City College di New York e poi a
prendere il dottorato nel 1963 a Berkeley. Alla Intel diventerà
presidente nel 1979 e amministratore delegato unico nel 1987.8:[p.
1471]s1
1968
Esce nei cinema americani il colossale film 2001: a Space Odyssey
diretto da Stanley Kubrick (n' 1928) e tratto dal racconto Sentinella
scritto nel 1951 da Arthur C' Clarke (n' 1917). A parte l'enorme
successo di pubblico, un Oscar per gli effetti speciali e la bravura
del regista e del soggettista, i critici sono d'accordo
nell'attribuire al computer "pensante" Hal-9000 (Heuristically
programmed Algorithmic), che vi figura accanto ai protagonisti in
carne e ossa, il titolo di personaggio più "umano" tra quelli
rappresentati nella pellicola.
Il soggetto del film è elaborato da Kubrick insieme a Clarke. La
consulenza scientifica per il film è fornita da una équipe di quattro
ingegneri della Honeywell guidata da John Miller e Dave Stubbs. In
quattro mesi, i tecnici elaborano un documento molto dettagliato, con
disegni e suggerimenti che vanno dal sistema antigravitazionale ad un
rivelatore di radiazioni, al famoso computer pensante. Particolare
curioso: le tre lettere che nell'alfabeto vengono dopo "Hal" sono
"Ibm".
1968
In Gran Bretagna, nasce la International Computers Ltd' (Icl) dalla
fusione di Ict [vedi 1956] con English Electric Computers (Eec), nel
tentativo del governo di far assumere all'industria nazionale del
settore quella "dimensione critica" indispensabile per avere una
probabilità di riuscire a tener testa alla concorrenza statunitense e
giapponese.
1968
Secondo un rapporto della National Academy of Sciences sullo stato
delle scienze matematiche, che è ripre-so il 22 novembre dal "New
York Times", agli Stati Uniti viene universalmente riconosciuto il
merito di aver prodotto il maggior numero di ingegni matematici;
prima della guerra essi erano invece considerati solo "consumatori"
di ingegni altrui. Commenta il giornale: "Questa nostra epoca, spesso
definita l'era del computer, è in realtà l'epoca delle più diffuse e
fruttuose applicazioni della matematica".
1968
L'americano Ronald Rosenweig inventa i ferrofluidi, liquidi
magnetici che contengono in sospensione microscopici magneti
costituiti da particelle di ossido di ferro dell'ordine di millesimi
di millimetro. Importanti le applicazioni scientifiche per le loro
proprietà ottiche: lasciano passare la luce, se sottoposti ad un
campo magnetico che ne orienta le particelle convenientemente, o ne
bloccano il passaggio se sono sottratti all'azione del campo.
L'invenzione sarà utilizzata dall'industria per la costruzione di
stampanti ad alta definizione a getto d'inchiostro (ink-jet).
1968
Il 13 dicembre, Pentagono e Nasa decidono di mettere a disposizione
dell'industria, delle istituzioni educative e delle organizzazioni
scientifiche e tecniche il patrimonio di conoscenze accumulato presso
il Cosmic (Computer Software Management and Information Center)
nell'ambito della ricerca per la Difesa e lo spazio. Il Centro,
istituito nel 1966 con la collaborazione dell'Università della
Georgia, dispone di 450 software (100 sono della Nasa) riguardanti,
tra l'altro, progettazione dei circuiti stampati, controllo di dati,
attività gestionale, verifiche di equipaggiamenti e prove
strutturali.[p. 148]
1968
A Westboro, presso Boston, Edson De Castro fonda la Data General.
Dopo appena un anno, la società lancia sul mercato il minicomputer
Nova, il primo a 16 bit. Il Data General One che sarà prodotto nel
1984 è considerato il primo vero personal portatile: con un peso di
4,98 chilogrammi e dimensioni tali da essere contenuto in una
valigetta Samsonite, dispone di una unità centrale con 512 Kbyte di
Ram, microprocessore Cmos 8088 a 4 Mhz, una tastiera abbastanza
larga, display a cristalli liquidi da 80 colonne per 25 righe, due
driver per dischetti da 3,5 pollici da 720 Kbyte l'uno, batterie per
alcune ore di autonomia e un modem a 300 baud. Progettato da Kazuhiro
Miyashita, sarà venduto a 2.895 dollari.
Nel 1974, la Data General aprirà una filiale anche in Italia, a
Milano. La storia della Data General diventerà il soggetto di un
libro (The soul of a new machine) che vincerà il premio Pulitzer nel
1981.
1968
L'Alitalia [vedi 1956 e 1961] estende a tutta la propria rete
mondiale la prenotazione dei biglietti aerei. Il "cuore" del Sistema
Arco (Alitalia reservation and communications system) è costituito da
due elaboratori Ibm 360ì65, di cui uno con funzioni di back-up,
installati a Roma e collegati, attraverso 50 mila chilometri di cavi
telefonici e telegrafici, a 350 terminali video e 110 telescriventi
disseminati in Italia, Europa e Nord America. Da qualsiasi terminale
si ottiene in due secondi l'accettazione della prenotazione o le
eventuali soluzioni alternative. Il tempo medio di risposta, anche
nei periodi di picco di traffico in cui arrivano 15 messaggi al
secondo, è di 1,5 secondi.
Nel 1970, il Sistema Arco sarà integrato con un sistema operativo
aeroportuale per l'accettazione dei passeggeri, la gestione delle
operazioni di scalo, il controllo della disponibilità dei posti a
bordo, ed il bilanciamento automatico degli aerei in base al peso
delle persone e dei bagagli. Il nuovo sistema, la cui realizzazione
comporterà la messa a punto di programmi per 100 mila istruzioni,
controllerà inoltre tutte le informazioni che interessano i vari
livelli operativi e direttivi della compagnia.
1968
A Stanford, Edward Feigenbaum, in collaborazione con il premio
Nobel per la genetica Joshua Lederberg, mette a punto "Dendral", il
primo sistema esperto per scoprire le sostanze chimiche sconosciute.
Al sistema si ispireranno Edward Shortlife, dell'istituto per
l'intelligenza artificiale del Mit, e Lawrence Fagan, di Stanford,
che nel 1970 metteranno a punto "Mycin", un sistema esperto per la
diagnostica medica in grado di identificare gli organismi causa di
infezioni batteriche del sangue e di indicare gli antibiotici adatti.
Fagan metterà successivamente a punto "Oncocin" per la cura del
cancro, mentre a Pittsburgh sarà creato negli stessi anni
"Internist-Caduceus" dedicato alla medicina interna e denominato
informalmente "Jack in the box", capace di diagnosi corrette nell'80
per cento dei casi. La sua base di conoscenze include circa 500
malattie e oltre 3.500 manifestazioni di sintomi.
1968
"Shakey", il primo sistema robotico completo, viene realizzato allo
Stanford Research Institute. Equipaggiato con una telecamera e con
sensori elettronici anticollisione, il robot è azionato da motori
elettrici. Inizialmente è collegato ad un computer con cavi elettrici
che saranno poi sostituiti da un collegamento radio. Shakey è in
grado di individuare e raggiungere uno specifico punto in un
appartamento di sette stanze, evitare gli ostacoli sul percorso,
trovare un determinato contenitore e spingerlo fino ad un punto
prestabilito, secondo le istruzioni precedentemente impartite.[p. 149]
1968
Primo collegamento ultrarapido tra nove centri di elaborazione dati
Ibm negli Stati Uniti e uno a Parigi, via satellite "Early Bird". La
velocità è 15 volte superiore a quella ottenibile con la trasmissione
via cavo transatlantico.
1968
Per la prima volta in Europa, due elaboratori (del Credit Lyonnais)
"conversano" direttamente fra loro alla distanza di otto chilometri,
scambiandosi milioni di informazioni al secondo.
1968
Per iniziativa dell'ingegnere Lino Zanussi, editore e industriale,
il "Messaggero Veneto", un quotidiano che si pubblica a Udine,
introduce, primo in Italia, la composizione "a freddo" dei testi,
assistita da computer. L'innovazione verrà introdotta nel giro di un
decennio da almeno venti dei circa 80 quotidiani nazionali. Tra
questi, "La Stampa" e il "Corriere della Sera", che l'introducono
gradualmente a partire dal 1975.
1969
Il 20 luglio i primi due uomini - Neil Armstrong e Edwin Aldrin scendono sulla Luna. L'impresa degli astronauti dell'Apollo 11 è resa
possibile dalla perfetta integrazione operata dalla Nasa con il
contributo di 350 mila persone, di 20 mila aziende Usa e delle
tecnologie scaturite da tre invenzioni: la radio di Guglielmo Marconi
(1894), la V-2 di Wernher von Braun (1942) e il calcolatore
elettronico programmabile Eniac di John Presper Eckert e John W'
Mauchly [vedi 1946]. Il gigantesco razzo Saturno 5 - talmente potente
da sviluppare una spinta equivalente a quella di 500 aviogetti da
caccia - possiede (in corrispondenza del primo stadio) una centrale
di sottosistemi elettronici per tenere incessantemente sotto
controllo le fasi più delicate del lancio e dell'ingresso in orbita,
che potrebbe fare invidia ad un laboratorio di ricerche. Prima del
lancio, due elaboratori Rca situati nel poligono di Cape Canaveral
controllano 150 mila segnalazioni al secondo provenienti da tutti i
sistemi impegnati nella straordinaria operazione.
Durante il lancio, due computer realizzati dalla Raytheon e montati
rispettivamente sul modulo di comando e su quello lunare
dell'astronave Apollo 11, risolvono direttamente a bordo i problemi
di guida e navigazione, forniscono informazioni ai piloti e alla rete
a Terra sul funzionamento dei sistemi e controllano il funzionamento
dei motori principali e dei piccoli razzi di manovra, impartendo loro
i comandi per le correzioni della traiettoria di volo.
Ognuno dei due computer di bordo pesa 31,8 chilogrammi, misura
61ù32ù15 centimetri, ha una memoria permanente da 36.864 parole e una
cancel-labile in nuclei di ferrite da 2 Kbyte. Nei primi dieci minuti
di volo, i computer di bordo controllano l'accelerazione del razzo
cento volte al minuto e inviano a Terra tre milioni di dati. Anche le
condizioni fisiche dell'equipaggio sono tenute costantemente sotto
controllo (il battito cardiaco è misurato sei volte al secondo, il
ritmo della respirazione due volte al secondo) e i dati sono inviati
a Terra, analizzati istantaneamente dagli elaboratori e visualizzati
sugli schermi dei medici e dei responsabili della Nasa. A Cape
Canaveral, la fase di lancio è seguita dai computer che nei primi 10
minuti del volo effettuano 7 milioni di operazioni sui dati
provenienti dal Saturno 5 e dall'astronave, mentre 450 videoterminali
installati nella centrale operativa consentono agli specialisti di
tenere d'occhio i tasselli del gigantesco mosaico messo a punto per
l'impresa.
Durante il volo verso la Luna e nel viaggio di ritorno, una rete
mondiale di telecomunicazioni con un centinaio di punti di ascolto
collega incessantemente la navicella "Apollo" con il centro di
controllo della Nasa a Houston, nel Texas. Ogni mezzo secondo, il
centro di Houston aggiorna con una batteria di elaboratori Ibm e
Univac i dati provenienti dalla rete mondiale su [p. 150] posizione,
velocità e direzione dell'astronave in volo nello spazio. Attraverso
un complesso di oltre cento elaboratori interconnessi, il centro di
calcolo della Nasa a Houston esegue circa 80 miliardi di calcoli per
ogni giorno di missione.
Il computer del sistema di guida e navigazione per l'astronave
Apollo era stato progettato a partire dall'8 agosto 1961, quando la
Nasa assegnò all'Instrumentation Laboratory del Massachusetts
Institute of Technology - un'istituzione scientifica senza scopi di
lucro diretta da Charles Stark Draper (1901-1987) - il compito di
realizzare un elaboratore potente, affidabile, di basso consumo e con
un ingombro massimo pari ad un cubo di 40 centimetri di lato. Draper
(al quale è oggi intitolato il laboratorio del Mit) era stato autore
durante la seconda guerra mondiale di sistemi avanzati per
l'artiglieria contraerea e per i bombardieri strategici e inventore
di sistemi giroscopici per aerei, sottomarini e missili. Grazie ai
circuiti integrati, da poco messi a punto, il compito fu portato a
termine da un gruppo di ricercatori diretto da Draper. "Durante i
dieci anni nei quali ho lavorato al programma Apollo - dichiarerà
l'astronauta Dave Scott - non si è mai verificata una vera anomalia
al computer". In tutto il periodo in cui sarà impiegato, il computer
dell'Apollo sarà considerato una delle più prodigiose macchine
realizzate per la conquista della Luna e servirà come pietra di
paragone per il controllo di qualità nella fabbricazione degli
elaboratori, favorendo enormemente la diffusione dei circuiti
integrati.
1969
La Walt Disney produce The Computer Wore Tennis Shoes, un filmetto
per ragazzi diretto da Robert Butler - il regista della famosa serie
di telefilm Star Trek trasmessi nel 1966-69 - e interpretato da Cesar
Romero e Kurt Russell che ha come protagonista il computer. La trama,
piuttosto leggera, narra le avventure di uno studentello con le
scarpe da tennis che dopo un corto circuito con un computer acquista
doti prodigiose ed è inseguito da malfattori e allibratori che
intendono servirsene per i loro loschi affari.
1969
Il giorno prima dell'uscita dalla Casa Bianca, il presidente Lyndon
Johnson lancia un'offensiva contro la Ibm attraverso il Dipartimento
di Giustizia accusando la società di procedure monopolistiche e
contrarie alle leggi sulla concorrenza. La denuncia, che sarà
ritirata dal Dipartimento di Giustizia nel gennaio 1982, condizionerà
per 13 anni le iniziative industriali e commerciali dell'azienda e
costerà all'Ibm parecchie centinaia di milioni di dollari.
1969
Al Massachusetts Institute of Technology nasce Logo, un linguaggio
informatico elementare studiato apposta per consentire ai bambini di
programmare facilmente gli home computer, i piccoli calcolatori in
genere utilizzati per i videogiochi, ma entrati anche nelle scuole
primarie americane dove hanno a volte sostituito gesso e lavagna.
Oltre che nelle scuole, il Logo si diffonderà anche all'interno del
Mit dove sarà impiegato per sviluppare concetti di alta matematica e
fisica.
Il nome Logo non è un acronimo come nel caso del Basic o del Cobol,
ma deriva dal greco logos (parola, pensiero) e riesce da solo a
spiegare la struttura innovativa di questo linguaggio che privilegia
l'aspetto discorsivo con l'elaboratore. Il Logo prende spunto dagli
studi dello psicologo Jean Piaget sulla psicologia dell'età evolutiva
ed ha come precursore il Lisp [vedi 1958], il celebre linguaggio per
intelligenza artificiale realizzato nei primi anni '60 da John
Mccarthy e strutturato in liste di procedure (da cui il nome). Il
Logo, inventato da un gruppo di ricercatori guidato dal professor
Seymour Papert (n' 1928), verrà adottato anche nelle applicazioni
informatiche presenti nelle scuole medie, soprattutto per
l'insegnamento della matematica. Il linguaggio prevede l'impiego di
procedure grafiche elementari consistenti nel descrivere gli
spostamenti di una "tartaruga", un cursore a forma di triangolo, che
muovendosi sul video consente di eseguire complesse figure
geometriche con molta facilità. Questa facilità ha [p. 151]
ingiustamente portato a considerare il Logo come un semplice
linguaggio grafico di poca utilità per applicazioni pratiche; si
tratta invece del migliore esempio di come si possano usare i
computer per sviluppare nei bambini, in modo estremamente naturale,
un processo di autoapprendimento coadiuvato dalla macchina.
1969
Marcian Edward Hoff jr' sviluppa alla Intel la tecnologia Mos
(Metallic Oxide Semiconductor), un transistor ad effetto di campo nel
quale l'elettrodo di porta logica viene isolato dal circuito mediante
una pellicola di ossido metallico. Pur essendo più lenti dei
bipolari, i transistor Mos consentiranno un'elevatissima integrazione
di elementi (Vlsi, Very Large Scale Integration) nei futuri circuiti
integrati, consentendo di svolgere funzioni estremamente complesse.
1969
Citata in giudizio da Applied Data Research, Control Data e Data
Processing Financial & General, con l'accusa di monopolio nei grossi
calcolatori, la Ibm accetta di rinunciare alle vendite di "sistemi
totali", ossia del software compreso nel prezzo dell'hardware, e
riconosce che i linguaggi di programmazione sono un prodotto a sé
stante. La decisione della Ibm spianerà la strada allo sviluppo negli
Stati Uniti di un'industria di software indipendente.
1969
L'Università di Pisa istituisce il corso di laurea in Scienze
dell'Informazione. Si iscrivono 500 studenti, dieci volte di più di
quanto previsto dal Comitato nazionale per le scienze matematiche del
Cnr nella relazione che illustrava il parere negativo dato
sull'istituzione del corso di laurea. La lezione inaugurale è tenuta
il 17 novembre dal professor Alessandro Faedo (n' 1913), rettore
dell'Ateneo pisano e futuro presidente (1972-76) del Consiglio
nazionale delle ricerche. L'esempio di Pisa sarà seguito da altre
università tra cui, già dall'anno successivo, il Politecnico di
Torino e l'Università di Bari. Il corso istituito a Pisa parte
comunque in forte ritardo rispetto ad altri Paesi industrializzati,
in coda persino all'Egitto.
1969
L'Università di California di Berkeley inventa il Pilot (Programmed
Inquiry, Learning Or Teach-ing), un particolare linguaggio che serve
come strumento per preparare programmi d'insegnamento e di
apprendimento con il concorso del computer e di quiz per esami.
1969
Il Jet Propulsion Laboratory della Nasa presenta a Pasadena il
prototipo del computer "Star" (Self-Testing-and Repairing) che
provvede automaticamemte alle verifiche su se stesso e alle eventuali
riparazioni in caso di avaria. Progettato da Algirdas A' Avizienis,
"Star" è destinato all'impiego sulle sonde interplanetarie per
missioni della durata di 15 anni ai confini del Sistema Solare.
1969
La definizione di "personal computer" viene adottata per la prima
volta, sia pure in via di ipotesi, da Alan Kay nella tesi per il
dottorato di ricerca. Negli anni successivi. Alan Kay sarà
progettista capo alla Apple, inventerà il linguaggio Smalltalk e, a
poco più di 40 anni, diventerà vicepresidente della Atari.
1969
La Corte d'Appello statunitense per i brevetti accoglie il ricorso
d due informatici della Mobil Oil, C'D' Prater e J' Wei, ai quali
l'Ufficio brevetti aveva rifiutato d registrare un software
applicativi in quanto escluso dal repertorio in vigore. In seguito,
la Corte suprema deciderà invece [vedi 1972] che brevettare i
software potrebbe rallentare lo sviluppo dei linguaggi informatici.
1969
Utilizzando un unico elaboratore Ibm 360ì95, gli astrofisici del
Centro spaziale Goddard della Nasa, nei pressi di Washington,
riescono a realizzare un primo modello matematico dell'Universo.
1969
La Xerox, gigante americano del settore fotocopiatrici [vedi 1937 e
1959] entra nel settore dei computer acquistando la piccola
Scientific Data Systems - fondata nel 1961 da Max Palevsky - per 918
milioni di dollari, una cifra ben al di sopra del suo reale valore.
Nel tentativo di trasformare macchine che inizialmente non
pretendevano di competere con il sistema Ibm 360, la Xerox Data
Systems (questa la ragione sociale data alla società) perderà dal
1970 al 1975 ben 350 milioni di dollari. Le prospettive ancora
peggiori per il futuro costringeranno la Xerox a ritirarsi dal
settore il 21 luglio 1975.
1969
Due sismologi americani utilizzano un computer per controllare i [p. 152]
punti di tensione lungo la faglia di St' Andreas, in California, nel
tentativo di prevedere un terremoto nella zona di San Francisco. Tra
l'altro, il computer raccoglie ed elabora tutti i dati storici dei
terremoti in California a partire dal 1812 e costruisce un modello
matematico con le caratteristiche geologiche del terreno lungo la
faglia.
1969
Il 5 novembre, al Centro ricerche Ames in California, la Nasa
inaugura il più grande simulatore di volo del mondo. Progettato dagli
ingegneri John D' Dusterberry, Maurice D' White e Shizuo Doiguchi,
l'impianto è alto come un palazzo di sei piani, può essere
programmato con l'impiego di un computer digitale-analogico sia per
addestrare i piloti su qualsiasi aeroplano che per simulare il
rientro a Terra a bordo di veicoli spaziali a velocità supersonica o
ipersonica.
1969
Jerry Sanders, uno del gruppo dei pionieri della Fairchild insieme
a Bob Noyce, fonda la Advanced Micro Devices. In meno di dieci anni,
la società avrà un fatturato di 150 milioni di dollari e 3.500
addetti in tre stabilimenti.
1969
Martin Allen fonda la Computer-vision.
1969
Alla fine degli anni '60 gli elaboratori installati in tutto il
mondo sono stimati 105 mila; di questi, 63 mila sono negli Usa, 24
mila in Europa occidentale, 6 mila in Giappone e 6 mila in Europa
orientale. L'Italia dispone di 2.500 elaboratori, contro i 6 mila
della Germania e della Gran Bretagna e i 4.500 della Francia.
1969
Il Consiglio nazionale delle ricerche istituisce a Genova il
laboratorio (poi istituto) di Cibernetica e Biofisica. I suoi compiti
sono le ricerche, dal punto di vista dell'elettronica e
dell'informatica, nel settore della biocibernetica (ad esempio, sul
comportamento opto-motorio di insetti volanti e sull'occhio umano),
della biofisica delle membrane cellulari e nervose, della
chimica-fisica delle membrane artificiali.
1969
Per la prima volta, il sistema del nastro magnetico per la
registrazione di dati viene applicato ad una carta di credito. La
banda magnetica viene inizialmente applicata e registrata con
standard diversi finché l'anno successivo l'International Standard
Organization (Iso) stabilirà caratteristiche internazionali, anche
per motivi di sicurezza. I dati sulla banda magnetica sono contenuti
in tre tracce: nelle prime due vi sono quelli preregistrati e da
utilizzare solo per la lettura, nella terza è prevista la possibilità
di riscrittura. La capacità totale della banda è di 226 caratteri
alfanumerici. La dimensione standard della carta è di 54 millimetri
per 85,6, con uno spessore di 0,76. Le carte a banda magnetica
saranno superate in prestazioni da quelle che incorporano un
microprocessore [vedi 1974] e da quelle a registrazione laser [vedi
1981].
Nel 1994, le carte di ogni tipo circolanti nel mondo saranno circa
6 miliardi, per un consumo di plastica di circa 26 mila tonnellate
l'anno. Dal punto di vista fisico, le carte sono composte di un
sandwich con triplo strato di elementi fondamentali: un'anima interna
di bakelite polivinilcloridrica e due strati esterni in acetato di
vinile, il tutto fuso a caldo e sotto pressione. Il prodotto finale
deve rispettare rigide normative internazionali di robustezza,
torsione, flessibilità, affidabilità e sicurezza stabilite dalla Iso.
L'idea di una società senza moneta contante fu ipotizzata già nel
1888 dallo scrittore statunitense Edward Bellamy con il libro Uno
sguardo al passato: 2000-1887 che per quei tempi fu un best-seller
senza precedenti: un milione di copie vendute. Ambientato in una
Boston dell'anno [p. 153] 2000, tracciava un ritratto degli Usa in
una ideale società socialista in cui, tra l'altro, il denaro era
sostituito da "crediti" accumulati dalle persone con il loro lavoro.
1970
La Ibm annuncia il Sistema 370, un elaboratore di grandi
dimensioni, con una memoria da tre milioni di caratteri e in grado di
eseguire in un secondo dodici milioni e mezzo di operazioni
elementari. L'elaboratore adotta per la prima volta transistor ad
effetto di campo e dispone sia della prerogativa del time-sharing
[vedi 1961] che della cosiddetta "memoria virtuale".
Ogni programma, per essere eseguito, deve essere portato nella
memoria principale dell'elaboratore. La macchina può quindi svolgere
solamente programmi la cui ampiezza complessiva non superi la
capacità della memoria principale. Per superare questa limitazione è
stata messa a punto la tecnica nota come "memoria virtuale". Il
programma da svolgere è registrato sulla memoria ausiliaria a dischi,
molto più ampia ed economica di quella principale, e suddiviso in
tante piccole parti o "pagine". Ad ogni istante viene trasferita
nella memoria principale solo la pagina necessaria in quel momento
che viene poi riportata sul disco mentre un'altra va a prendere il
suo posto nella memoria principale e così via. Con il metodo del
trasferimento delle pagine, l'elaboratore opera come se disponesse di
una memoria principale molto più ampia di quella reale. Questa
tecnica richiede speciali circuiti nell'unità centrale e complessi
programmi di controllo che sovraintendano al continuo scambio di
pagine tra memoria principale e disco magnetico.
Nel modello 145 del Sistema 370, la Ibm adotterà per la prima volta
al mondo una memoria centrale composta interamente di circuiti a
semiconduttori, in sostituzione della memoria a nuclei magnetici.
Nel 1970 la Ibm è la maggiore azienda mondiale di informatica, ha
269 mila dipendenti ed entrate per complessivi 7,5 miliardi di
dollari, 3 dei quali derivanti da attività all'estero.
1970
Gene M' Amdahl fonda la Amdahl Corporation. Amdahl ha trascorso 13
anni alla Ibm come progettista, tra l'altro, della serie di grandi
calcolatori Sistema 360. Il primo computer, l'Amdahl 470-V/6, sarà
installato cinque anni dopo. Dal 1978 la Amdahl aprirà una filiale in
Italia, a Roma. Nel 1980, Amdahl fonderà la Trilogy Systems Inc',
specializzata in stazioni di lavoro.
1970
Un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Illinois guidato da
Daniel Leonid Slotnick progetta il supercomputer Illiac IV (Illinois
Automatic Computer) con i finanziamenti della Darpa (l'agenzia di
ricerche militari del Pentagono). L'elaboratore, costruito in
esemplare unico dalla Burroughs, verrà a costare 40 milioni di
dollari. E' il primo grande computer ad utilizzare una architettura
parallela che non ricalca il sistema von Neumann ed è dotato di una
memoria in grado di immagazzinare 131.072 parole da 64 caratteri su
semiconduttori invece che in un reticolo di anellini di ferrite. Il
raffreddamento è ottenuto con un flusso d'aria refrigerata.
La spesa di manutenzione (circa 2 milioni di dollari l'anno) sarà
uno degli aspetti negativi della macchina, che dopo un esauriente
collaudo sarà assegnata nel settembre del 1972 al Centro di ricerche
spaziali Ames della Nasa a Mountain View (California). Per la
consegna, nell'aprile 1972, saranno impiegati undici autotreni. La
macchina sarà utilizzata fino al 1982 nella soluzione di problemi
complessi di aerodinamica, grazie alla sua elevata velocità di
calcolo (50 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo) e
messa a disposizione anche di altri centri di ricerca Usa attraverso
la rete Arpanet.
I primi anni '70 sono quelli in cui iniziano a diffondersi i
supercomputer, elaboratori velocissimi e costosissimi destinati a
grandi aziende, soprattutto per la ricerca scientifica, per calcoli
di aerodinamica, meteorologia, ecc'. Oltre all'Illiac IV, fra i primi
supercomputer vi sono lo Star-100 e il Dap-1. I supercomputer più
famosi e diffusi saranno però quelli realizzati da Seymour Cray [vedi
1972].
1970
La Xerox fonda in California il Parc (Palo Alto Research Center)
con lo scopo di compiere ricerca finalizzata a lungo termine. Il
centro lascia la più ampia libertà ai suoi ricercatori, senza
spingerli verso alcun obiettivo di carattere commerciale. Il Parc
apporterà molti brillanti contributi di idee e invenzioni (come, ad
esempio, le "icone", la rete Ethernet, ecc') che la Xerox non
riuscirà però a sfruttare a fondo lasciando ad altri l'utilizzazione
dal punto di vista commerciale.
Fra le varie invenzioni che saranno effettuate al Parc, c'è il
linguaggio di programmazione Smalltalk creato nel 1972 da Alan Kay.
L'anno successivo sarà la volta dell'"Alto", la prima stazione di
lavoro che utilizza Smalltalk e dispone delle icone, di immagini
grafiche e consente l'integrazione di documenti diversi. I principi
dell'Alto saranno trasfusi nel 1977 nella Star-8010, commercializzata
però ad un prezzo troppo alto. Parte dei progettisti del Parc
passeranno in seguito alla Apple, dove realizzeranno prima il
computer Lisa e poi il Macintosh.
1970
La società svizzera Hoffman La Roche brevetta il primo sistema Lcd
(Liquid Crystal Display, visualizzatore a cristalli liquidi) [p. 154]
utilizzabile in applicazioni commerciali. E' la dimostrazione
dell'errore fatto cinque anni prima dalla Rca [vedi 1965]
nell'abbandonare questo settore di ricerca. Gli Lcd presentano un
consumo di elettricità minimo e una visibilità molto più netta dei
Led (Light Emitting Diode) se utilizzati come visori alfanumerici di
calcolatori tascabili, orologi digitali, strumenti di misura
elettronici e, in seguito, come schermi di computer e televisori
portatili in bianco e nero e a colori.
Scoperti nel 1888 dal botanico austriaco Friedrich Reinitzer, i
cristalli liquidi sono stati considerati per quasi 80 anni una
curiosità di laboratorio: viscosi come i liquidi, cambiano colore con
la temperatura e hanno una struttura molecolare simile a quella dei
cristalli; sono classificati in oltre 200 tipi tra composti chimici e
organici (ad esempio la bile). La proprietà di modificare il loro
colore in funzione della temperatura, per un campo elettrico,
pressioni o vibrazioni, avviene entro un intervallo di temperature da
meno dieci a più cento gradi.
La prima applicazione commerciale dei cristalli liquidi
nell'informatica sarà un display a otto cifre realizzato dalla North
American Rockwell per una microcalcolatrice messa in vendita nel 1972
a circa cento dollari.
1970
Viene messo a punto il "codice a barre" Upc (Universal Product
Code, codice universale di prodotto) destinato ad essere letto da un
raggio laser. E' la sequenza di righe verticali che nel giro di una
decina d'anni comparirà praticamente su ogni prodotto commerciale,
per essere letto da sensori come gli scanner laser dei registratori
di cassa dei supermercati. L'invenzione è fatta contemporaneamente
negli Usa dalla Monarch Marking (che lo mette a punto per il
commercio al dettaglio) e in Gran Bretagna dalla Plessey
Telecommunications (per usi industriali).
Il codice Upc viene letto da sinistra a destra ed inizia con tre
barre sottili più lunghe delle altre che si ripetono anche a metà e
al termine della sequenza. Le tre barre individuano inizio,
separazione e fine dei vari messaggi. I numeri che compaiono sopra o
sotto il codice corrispondono a quelli codificati nelle barre e
servono per una eventuale lettura diretta. Prima delle tre barre
conclusive ve ne sono due che servono da unità di controllo. Loro
compito è garantire che l'operazione di scanning si sia svolta senza
errori. I numeri a cui corrispondono sono infatti il risultato di una
certa operazione effettuata su tutte le cifre precedenti. Se lo
scanner ne ha saltata una, la cifra di controllo non corrisponde e
l'operazione deve essere ripetuta. E' lo stesso principio del bit di
parità per il controllo degli errori in una cifra espressa in sistema
binario [vedi 1948].
1970
Il 15 aprile, la Canon presenta a Tokyo il primo computer da tasca
dotato di stampante su carta termica: il Pocketronic - così si chiama
la nuova macchinetta - si diffonderà a macchia d'olio per la sua
praticità.
1970
Il 20 maggio, la General Electric decide di abbandonare il settore
dell'informatica commerciale in seguito all'insuccesso sul mercato
della sua linea di computer. Cederà l'attività alla Honeywell in
cambio di 1,5 milioni di azioni dell'acquirente per un valore di 130
milioni di dollari e di 110 milioni in contanti. Dalla fusione della
Honeywell Regulator Company con il gruppo Sistemi informativi della
General Electric, nasce la Honeywell Information System con l'intento
di sfidare la Ibm nel mercato dei computer.
Le origini della Honeywell, che fino a quel momento si è dedicata
alla realizzazione di apparecchiature di controllo per processi
industriali, risalgono al 1885 con la messa a punto a Minneapolis di
una valvola di tiraggio automatica per camini da parte dell'inventore
di origine svizzera Albert Butz (1849-1904). Col nome Honeywell (da
Mark Honeywell, uno dei soci dal 1927), la società è sempre stata
all'avanguardia nel settore del controllo industriale, ma si è
dedicata anche a settori più specifici come un autopilota elettronico
costruito nel 1941 per i bombardieri americani e, in seguito,
l'autopilota della capsula spaziale Mercury-7 e degli space shuttle.
Dal 1947, la Honeywell aveva iniziato anche a produrre transistor, [p. 155]
realizzandone in breve un tipo in grado di funzionare con una potenza
di 20 Watt, cento volte di più dei transistor disponibili all'epoca.
1970
Inizia a diffondersi nelle grandi industrie la progettazione
assistita da calcolatore (Cad, Computer Aided Design) con il
conseguente abbinamento alla produzione (Cam, Computer Aided
Manufacturing). L'integrazione delle due tecnologie (Cad-Cam) viene
definita come una "nuova rivoluzione industriale". Il Cad permette di
creare modelli di oggetti rappresentandone, con un computer, tutte le
caratteristiche geometriche. Gli oggetti che appaiono sullo schermo
possono essere prima disegnati e poi mossi, ruotati, rappresentati in
modo speculare, variati nella scala, evidenziati nei dettagli
"zoomando" su una parte. Il Cam trasporta tutte queste possibilità
nel processo produttivo permettendo di gestire macchine a controllo
numerico (fresatrici, torni, ecc') per creare un modello identico a
quello progettato. Sullo schermo, un ingegnere può progettare una
intera raffineria di petrolio, arrivando a definire particolari che
nella realtà non sono più grandi di un paio di centimetri. Fra le
prime industrie ad applicare queste due tecnologie vi saranno quelle
automobilistiche e aeronautiche, seguite via via da quasi tutti gli
altri settori fino ad arrivare anche ai costruttori di rubinetti e di
pentole da cucina. Per utilizzare queste tecnologie occorrono
programmi grafici adatti e computer con grandi quantità di memoria;
se infatti con 6-7 byte è possibile memorizzare una parola, ne
occorrono 150 mila per un'immagine in bianco e nero e fino a due
milioni per una a colori.
Le origini più remote del Cad-Cam vengono fatte risalire ad
impieghi militari alla fine degli anni '50. Il passaggio alle
applicazioni civili avviene con la tesi di laurea che Ivan E'
Sutherland presentò nel 1962 [vedi] al Mit con il titolo Album da
disegno: un sistema di comunicazione grafica uomo-macchina.
Anche gli stessi computer si avvarranno delle possibilità del
Cad-Cam: la progettazione dei chip Vlsi (Very Large Scale
Integration) sarebbe impossibile senza il ricorso a queste procedure.
Software specializzati posizionano gli elementi interni del chip,
creano automaticamente la rete delle interconnessioni e disegnano le
"maschere" che serviranno per l'incisione del circuito. Altri
software verificano la logica del disegno e collaudano il circuito
rilevando virtualmente le correnti e le tensioni che circolano in
esso.
1970
L'astrofisico Charles Moore, dell'Osservatorio di Kitts Peak, in
Arizona, inventa Forth (da Fourth generation language, ossia
linguaggio di quarta generazione), destinato in origine alla
programmazione delle osservazioni astronomiche attraverso il
telescopio e, in seguito, adattato per l'impiego nei mini e
microcomputer e in robotica.
1970
La Digital Equipment conquista il 40 per cento del mercato dei
minicomputer, precedendo la Ibm (18 [p. 156] per cento) che continua
a puntare sui grossi "mainframe", la Hewlett-Packard (7 per cento),
la Honeywell e la Philips (6 per cento ciascuna).
1970
I Paesi socialisti che fanno parte del Comecon (Consiglio di mutua
assistenza economica fondato nel 1959) varano il progetto Rjad per lo
sviluppo di elaboratori elettronici di terza generazione.
1970
La Digital annuncia il suo primo minicomputer a circuiti integrati,
il Pdp-11. Sarà il capostipite di una famiglia che reca questa sigla.
Caratteristica principale sarà la facilità di espansione, assicurata
da un nuovo tipo di interconnessione denominata Unibus.
1970
La Intel produce la prima Ram (Random Access Memory), la memoria a
semiconduttori ad accesso casuale da 1 Kbyte (per la precisione 1.024
byte di informazioni), che verrà adottata immediatamente nella
costruzione di nuovi computer al posto delle memorie a nuclei
magnetici di ferrite. In cinque anni ne verranno prodotte 1.600
miliardi di unità. La Intel 1103 viene prodotta con il procedimento
cosiddetto Mos (Metal oxyde semiconductor), cioè a semiconduttori ad
ossido metallico messo a punto da Marcian Edward Hoff jr' [vedi
1969].
Il procedimento Mos consentirà di scendere al di sotto della
barriera del millesimo di dollaro per bit fissato dai produttori di
nuclei magnetici, rendendo più conveniente la Ram a semiconduttori.
La densità dei circuiti prodotti comincerà a quadruplicare e i costi
rimarranno quasi costanti, se non addirittura inferiori. Nel 1973, la
capacità della Ram sarà portata a 4 K (4.096 byte) e nel 1975 a 16 K
(16.384 byte).
1970
Un sistema universale di traduzione automatica, il Systran, viene
messo a punto da P' Thomas. La prima utilizzazione ufficiale avverrà
in occasione dell'incontro spaziale delle navicelle Apollo Soyuz nel
1975. Nel 1981 il sistema sarà adottato dagli uffici della Comunità
Europea.
1970
Il Dipartimento della difesa statunitense, nell'ambito del progetto
Arpa [vedi 1958] allestisce la rete telematica Arpanet capace di
resistere ad eventuali attacchi nucleari. Nel 1983 [vedi], Arpanet
sarà divisa in due e diventerà Milnet per le esigenze operative del
Dipartimento della Difesa e Arpanet (detta anche R&D-Net) per la
ricerca. Quest'ultima, all'inizio degli anni '90 si trasformerà nel
Commercial Internet Ex-change, una rete aperta a chiunque dispone di
un terminale e di un modem.
L'inserimento avverrà senza alcuna password e consentirà di
utilizzare qualche elaboratore collegato al sistema, magari solo per
giocare a scacchi. Inizialmente il costo ancora elevato dei terminali
e la necessità di una buona preparazione tecnica limiterà gli abusi,
ma quando arriveranno sul mercato microcalcolatori e modem economici
i responsabili di Internet saranno costretti a limitare l'accesso
attraverso l'assegnazione di codici.
La gestione, il controllo e la manutenzione di Internet sono fatte
dalla Isoc (Internet Society) avvalendosi del supporto volontario di
enti pubblici e privati, e di persone individuali.
Nei primi anni '90, i computer che si collegano a Internet saranno
oltre 40 milioni in più di 60 Paesi, con un ritmo di crescita di 150
mila utenti ogni mese. La quantità di banche dati accessibili (circa
tre milioni) rendono la ricerca abbastanza complicata, ma facilitata
da strumenti denominati "Gopher" (testo e multimedia) e "World-Wide
Web" (ipertesto e multimedia).
In Italia, tra i primi utenti di Internet vi saranno università e
centri di ricerca attraverso il Garr (Gruppo armonizzazione reti per
la ricerca), costituito nel 1975 dalle università lombarde per la
promozione del calcolo scientifico. A fare il primo passo per saltare
l'autorità del Garr per l'accesso a Internet (con l'escamotage di
collegarsi con Parigi) sarà nel 1994 il Comune di Bologna con il suo
"Progetto Iperbole".
1970
Il maggiore rappresentante americano dei diritti dei consumatori,
Ralph Nader, propone uno "statuto dell'informazione" che assicuri
agli individui il diritto di esaminare le informazioni che li
riguardano immesse nelle banche dati del Governo.
1970
Nell'ambito della facoltà di ingegneria dell'Università di Napoli
viene istituito il Centro studi sui calcolatori ibridi. Nel 1990, il
centro si trasformerà in Istituto per la ricerca sui sistemi
informatici paralleli (Irsip), nell'ambito del Cnr.
1970
Il 10 dicembre, il fisico francese Louis-éugène-Félix No‰l (n'
1904), dell'Università di Grenoble, ottiene il Nobel per il suo
fondamentale contributo alle ricerche sul ferromagnetismo e
l'antiferromagnetismo, che avrebbero poi avuto importanti
applicazioni nella fisica dello stato solido, nonché per le sue
importanti ricerche di magnetofluidodinamica. Il premio è assegnato
ex-aequo con lo svedese Hannes O' Alfvén (n' 1908), autore di alcune
scoperte nel campo della magnetofluidodinamica.
Illustrazioni
1) Collaudo del Sistema 360 alla Ibm di Poughkeepsie.
2) Una delle prime applicazioni dei cristalli liquidi è stata
realizzata negli indicatori numerici, soprattutto orologi. I
cristalli trasparenti racchiusi tra due vetrini cambiano colore
quando vengono "gelati" dal passaggio di corrente (Rca).
3) Una delle consolle di controllo del Norad.
4) La sonda interplanetaria Pion-eer-10.
5) Con la macchina denominata "Programma 101" (in basso, vista
anche senza il contenitore), la Olivetti realizza il primo personal
computer del mondo.
6) Uno dei primi esperimenti di telemedicina effettuato in Usa nel
1967: un computer a Washington analizza gli elettrocardiogrammi
ricevuti da vari ospedali degli Usa.
7) Il primo esperimento italiano di telemedicina all'ospedale San
Giovanni di Torino; da sinistra, un ricevitore di
elettrocardiogrammi, un facsimile, un video a scansione lenta (in
basso, a destra).
8) Oggi per la telemedicina basta un Pc collegato alla rete
telefonica con un modem (in basso, a sinistra).
9) Il logo del Cnuce.
10) Posa di un tratto urbano di un cavo a fibre ottiche.
11) Due esempi dei primi tentativi di utilizzare un computer per
elaborazioni artistiche.
12) Robert Noyce, Gordon Moore e Andy Grove, i tre fondatori della
Intel.
13) Il manifesto del film 2001, Odissea nello spazio.
14) Una cartuccia per stampante ink-jet e (a sinistra) il relativo
principio per ottenere la stampa dalle piccole goccioline
d'inchiostro.
15) La consolle del computer Ibm Sistema 360ì65.
16) Consegna di un sistema Ibm all'Alitalia di Parigi.
17) Il computer Ibm 7090 utilizzato dalla Nasa per calcolare la
traiettoria dell'Apollo 11 verso la Luna.
18) Il modulo dell'Apollo 11 sulla superficie della Luna.
19) Un Univac 418 utilizzato dalla Nasa per l'elaborazione dei dati
delle missioni Apollo.
20) Marcian Edward Hoff, progettista alla Intel del transistor ad
effetto di campo.
21) La cabina di comando di un jet di linea all'interno di un
simulatore; sulla sinistra gli schermi di controllo per l'istruttore.
22) Le infrastrutture di un simulatore, con le sale di controllo, i
computer e le due sfere mobili con all'interno la riproduzione della
cabina di pilotaggio e gli schermi che ricostruiscono la visione
esterna; le sfere si muovono su martinetti idraulici per dare al
pilota la sensazione del movimento.
23) La classica sequenza di righe del "codice a barre".
24) Il lettore laser che ne rileva il contenuto.
25) Le industrie aeronautiche sono state le prime ad avvalersi dei
sistemi di progettazione elettronica; nelle due foto, la simulazione
di nuovi aerei alla Boeing.
[p. 158]
1971-1974:
Il microprocessore
e la "seconda rivoluzione
industriale"
Gli anni '70 si aprono con un'invenzione, quella del
microprocessore, che provocherà una vera e propria rivoluzione
industriale, la seconda nella storia dell'uomo che mai prima di
questo momento era stato in grado di realizzare un dispositivo che
contenesse tanta tecnologia in uno spazio così piccolo. Inoltre, le
applicazioni del microprocessore non si limiteranno all'impiego dei
computer, ma si espanderanno in una serie di applicazioni che i suoi
inventori non avrebbero mai immaginato, invadendo anche settori come
quello, vastissimo, dell'elettronica di consumo.
[p. 159] 8:
"Miracle chip",
ovvero il microprocessore
1971
Ha inizio la "seconda rivoluzione industriale". Il suo "motore" è
costituito dalla straordinaria invenzione del microprocessore o Mpu
(da Microprocessing Unit), ad opera di tre ingegneri elettronici
della Intel di Santa Clara [vedi 1968]: l'italiano Federico Faggin
(n' 1941) e gli americani Marcian Edward Hoff jr' e Stanley Mazer,
che riescono a concentrare su una piastrina di 4 millimetri per 3 un
"supercircuito integrato" (che viene soprannominato "miracle chip" o
Mcs-4, Microcomputer Sys-tem 4 bit) contenente ben 2.250 transistor
che costituiscono tutti i componenti di una unità centrale di
elaborazione: "cervello", memoria d'entrata e d'uscita.
La spinta alla realizzazione del primo microprocessore viene dalla
richiesta della società giapponese Busicom di sviluppare la parte
elettronica di una calcolatrice da tavolo. Hoff riprogetta l'intero
circuito e invece di 12 chip ne utilizza solo uno che contiene tutta
l'unità centrale di elaborazione (Cpu, Central Processing Unit),
oltre ai due per la memoria Ram (Random Access Memory [vedi 1970]) e
per quella Rom (Read-Only Memory. Lo schema di base del primo
microprocessore viene messo a punto da Hoff e dal suo collega Stanley
Mazer, mentre il compito di tradurre questa intuizione in una
macchina funzionante è dell'italiano Federico Faggin, anche lui
transfuga dalla Fairchild. La realizzazione elettronica dello schema
eseguita da Faggin porta alla realizzazione del primo
microprocessore: l'Intel 4004. La commercializzazione inizia a
dicembre. Per la loro invenzione, Faggin, Hoff e Mazer riceveranno,
nel settembre 1996, un posto d'onore nella National Inventor's Hall
of Fame.
Il microprocessore riunisce, sia pure allo stato embrionale, in un
circuito integrato relativamente semplice, ma dall'architettura già
perfettamente matura e chiaramente predisposta per ulteriori
formidabili sviluppi, tutti gli elementi (aritmetici, logici e di
controllo) indispensabili per un elaboratore. La capacità di
elaborazione, 60 mila operazioni al secondo, è superiore all'Eniac
del 1946 o ad un computer Ibm dei primi anni '60 con un'unità
centrale grande come un tavolo. La produzione dei microprocessori
inizierà quasi contemporaneamente alla Texas Instruments. Per lo
sviluppo del microprocessore 4004, la Intel - fondata nel 1968 [vedi]
da un gruppo di entusiasti giovani ricercatori e di docenti, con a
capo Robert Noyce e Gordon Moore, per la realizzazione dei cosiddetti
Lsi (Large Scale Integration, circuiti elettronici a grande scala) spende appena [p. 160] 150 mila dollari. L'eccezionale risultato
conferma ancora una volta che l'innovazione non è soltanto il
prodotto di ingenti investimenti, ma il risultato dell'applicazione e
della capacità creativa di ricercatori ben preparati.
Una nuova versione del microprocessore (Intel I-4040 ad indirizzi e
istruzioni maggiorate e con in più un programma di gestione
"interrupt") troverà immediata applicazione in un impianto per il
controllo dei semafori lungo le grandi arterie cittadine, dimostrando
come il microprocessore sia destinato ad una serie imprevedibile di
applicazioni.
Nel settembre dello stesso anno, alla Intel viene realizzata anche
la prima Eprom (Erasable Program-mable Read Only Memory, memoria di
sola lettura cancellabile). La prima Eprom commercializzata al mondo
è la Intel 1702. L'inventore è Dov Frohman, che la concepisce come
mezzo economico per immagazzinare programmi per microprocessori. La
cancellazione dei dati memorizzati in un chip Eprom avviene
esponendolo alla luce ultravioletta; se il contenitore è impermeabile
ai raggi ultravioletti, la Eprom non è cancellabile e viene chiamata
Otp (One Time Programmable). Le Eprom riprogrammabili, le più
diffuse, sono dette anche Reprom (Reprogrammable Read Only Memory) e
Eprom (Electronically Erasable Programmable Read Only Memory). Per
parecchi anni, la Intel sarà l'unico costruttore mondiale a produrre
grandi quantità di Eprom. Nel 1991 la Intel abbandonerà le ricerche
per successivi sviluppi delle Eprom a favore di quelle per le
cosiddette "memorie flash".8:
1971
Il 5 febbraio, un errore (per un commutatore in avaria) nei dati
inviati al computer a bordo del modulo lunare di Apollo 14 rischia di
far fallire l'atterraggio sulla Luna. Dal laboratorio del Mit che ha
progettato il sistema verrà in soccorso via etere Donald E' Eyles.
Con una sequenza di comandi ordina alla logica del computer di
ignorare i segnali sbagliati. L'unica conseguenza dell'errore sarà la
discesa del veicolo lunare a 26 metri e mezzo dal punto prestabilito.
1971
Il 18 marzo si spegne a New York l'inventore e industriale Sherman
M' Fairchild. Nato a Oneonia (New York) il 7 aprile 1896, si era
laureato in fisica ad Harvard e in ingegneria alla Columbia
University. Nel 1918 aveva inventato una macchina aerofotografica di
eccezionali prestazioni adottata in tutto il mondo per i rilievi
aerei. Per produrre la macchina aveva fondato nel 1920 la Fairchild
Camera & Equipment, con interessi che in seguito si sarebbero estesi
alle costruzioni aeronautiche e all'elettronica. Nel 1957, aveva
fornito i capitali a Roben N' Noyce e ad altri sette ricercatori per
mettere in piedi, nella Silicon Valley, la sussidiaria Fairchild
Semiconductor, la fucina nella quale sarebbe nato nel 1959 il
circuito integrato. Qui venne ospitato Federico Faggin per il suo
primo stage negli Stati Uniti. Ma nel 1968, lo stesso gruppo di
ricercatori pianterà in asso Sherman Fairchild - perplesso per
l'impegno finanziario richiesto dal gruppo per dare una svolta allo
sviluppo dei circuiti integrati - per fondare l'Intel e inventare il
primo microprocessore della storia.
1971
Con la scoperta del "gate array" (circuito integrato con una
schiera di porte logiche già pronte e posizionate) la Ferranti
Electronics inglese inventa il chip su misura: al cliente basta
indicare come vanno collegate determinate porte logiche delle
migliaia a disposizione nel circuito richiesto per ottenere il
prodotto finale in tempi brevissimi. Uno di questi circuiti integrati
sarà adottato nel microcomputer Zx81 di Clive Sinclair [vedi 1980].
Numerosissime saranno le applicazioni dell'"Ic su misura" su
telecamere, piccoli televisori e sistemi di telecomunicazioni.
1971
Vasta eco suscita negli Stati Uniti un saggio di Arthur R' Miller
dal titolo Assault on Privacy pubblicato dalla University of Michigan
Press in cui è messo sotto accusa il cattivo impiego delle banche
dati allestite, grazie ai grandi elaboratori elettronici, da
istituzioni governative. Il famoso autore sostiene [p. 161] che in
Usa, su ogni cittadino adulto, esistono in media da 10 a 20 schede
con dati e giudizi sulla vita privata riportati all'insaputa degli
interessati presso Fbi (polizia federale), Social Security
(previdenza), Internal Revenue (fisco, 75 milioni di contribuenti),
Civil Service (dipendenti civili federali, 10 milioni dal 1939),
Veterans Administration (ex combattenti, 13,5 milioni), Internal
Security Commission del Congresso (sovversivi), Associated Credit
Bureau (solvibilità di 100 milioni di cittadini nelle vendite a
rate), eccetera.
1971
L'ingegnere elettronico svizzero Niklaus Wirth (n' 1934), del
Politecnico di Zurigo, inventa il linguaggio di programmazione
"Pascal" (dal nome del matematico e filosofo francese Blaise Pascal
morto nel 1662). Diverrà popolare nelle scuole, nelle diverse
edizioni alle quali il linguaggio darà seguito, come Apple Pas-cal,
Turbo Pascal e Ucsd Pascal (sviluppato, quest'ultimo, da Kenneth L'
Bowles, dell'Università di California a San Diego, da cui la sigla
Ucsd).
1971
A Dallas è presentato il primo orologio digitale da polso, il
Pulsar, realizzato da George Theis e Willy Crabtree: il quadrante
utilizza diodi luminosi (Led) per indicare l'ora. Il suo prezzo
iniziale è elevato, ma con la produzione in massa avviata da Seiko e
Casio in Giappone e ad Hong Kong i prezzi scenderanno a livelli
ragionevoli e la qualità degli orologi digitali migliorerà,
soprattutto dopo l'introduzione del quadrante a cristalli liquidi.
Queste nuove tecnologie metteranno in crisi per oltre 15 anni
l'industria svizzera degli orologi tradizionali meccanici.
1971
Il 26 maggio, la Federal Communications Commission (Fcc) decide di
aprire le reti di telecomunicazioni statunitensi, in particolare i
ponti radio a microonde, alla trasmissione di dati. E' il segno che
l'industria informatica attendeva per la diffusione della telematica.
1971
A settembre la Rca decide di abbandonare il settore degli
elaboratori, dopo aver accumulato perdite per 412 milioni di dollari.
La Rca Corp' aveva fatto il suo ingresso nella produzione di
calcolatori elettronici nel 1955 con il Bizmac fornito all'Us Army.
Alla fine del 1964 aveva ritenuto a torto di poter sfidare, con il
suo Spectra, addirittura il segmento di mercato della Ibm tenuto in
pugno dal colosso dell'informatica con il Sistema 360. La Radio
Corporation of America rientrerà nel settore tradizionale
dell'elettronica di consumo cedendo il 19 novembre la sua divisione
informatica alla Sperry Rand Univac.
1971
Per la prima volta la memoria centrale di un elaboratore è
realizzata interamente facendo ricorso a circuiti semiconduttori
anziché a nuclei magnetici. L'elaboratore è il Sistema 370 modello
145 della Ibm.
Nello stesso anno, la Ibm realizza una testina di registrazione a
"pellicola sottile" che consente di leggere e scrivere dati con una
velocità di tre milioni di caratteri al secondo.
1971
La Texas Instruments mette in commercio la calcolatrice tascabile
transistorizzata messa a punto dagli statunitensi Jack St'clair
Kilby, J'D' Merryman e J'H' van Tassel. La calcolatrice pesa circa un
chilogrammo e costa 150 dollari. Il brevetto, depositato nel 1972,
sarà accordato solo nel 1978. Il primo esemplare della calcolatrice
si trova oggi al museo dell'istituto Smithsonian di Washington.
[p. 161]
1971
L'Arpa (Advanced Research Project Agency), l'agenzia della difesa
Usa che si occupa di tecnologie avanzate, stanzia 15 milioni di
dollari per un programma di coordinamento delle ricerche pubbliche e
private sul riconoscimento automatico della voce (Asr, Automatic
Speech Recognition) avviate [p. 162] fin dagli anni '50 in Usa (così
come in Giappone). Al progetto quinquennale Sur (Speech Understanding
Research) collaboreranno le maggiori società e istituzioni di ricerca
americane tra cui Ibm, Carnegie Mellon University, Stanford Research
Institute, Bolt Beranek and Newman, ecc'. I migliori risultati con i
quali, nel 1976, si concluderà la ricerca saranno i sistemi Hearsay e
Harpy, messi a punto da Raj Reddy della Carnegie Mellon, capaci di
riconoscere circa mille parole. Pur non raggiungendo gli ambiziosi
traguardi previsti, il progetto porrà le basi teoriche per il
riconoscimento automatico della voce a cui faranno riferimento tutte
le ricerche successive.
Nel 1971, anche l'Accademia delle Scienze di Mosca realizza un
apparecchio che riconosce una cinquantina di parole pronunciate da un
qualsiasi interlocutore con una percentuale di successo di circa il
95 per cento.
Per introdurre la voce in un computer occorre trasformare il
segnale elettrico fornito dal microfono in una successione di numeri
in codice binario; ciò è possibile con il cosiddetto sistema di
"campionamento" in cui si effettua una serie di misure sull'ampiezza
del segnale sonoro ad intervalli regolari di tempo, circa 8 mila
volte al secondo, e il valore del suono in ciascun momento viene
trasformato in un numero di otto cifre. Ciò spiega perché la
decodifica della parola richiede un'ampia potenzialità di
elaborazione; mentre per registrare una parola immessa con la
tastiera bastano alcune decine di bit, per una parola che richiede un
secondo per essere pronunciata ne occorrono circa 64 mila.
Le prime applicazioni pratiche del riconoscimento della voce
saranno nel settore militare. Nel 1981 la Itt vincerà una gara del
Pentagono e installerà a bordo dei caccia F-16 un sistema capace di
riconoscere almeno cinquanta parole pronunciate dal pilota; alle
domande per conoscere alcuni parametri di volo risponde il computer
con una voce sintetica.
In Italia, i primi esperimenti per il riconoscimento automatico
della voce saranno compiuti dalla Elsag e dallo Cselt di Torino. La
Elsag realizzerà un sistema in grado di riconoscere parole separate
da una breve pausa e basato sull'elaboratore Emma impiegato nei
centri postali italiani, francesi e americani per lo smistamento
automatico della corrispondenza.
Nel 1984 cominceranno ad apparire sul mercato americano i primi
personal computer dotati di microfono; riescono a comprendere non più
di 200 parole, solo se scandite bene e pronunciate lentamente. Il
settore sarà particolarmente seguito dalla Ibm che nel 1986 metterà a
punto un prototipo che comprende 5 mila parole. La macchina deve
prima ascoltare almeno 200 suoni pronunciati da un utilizzatore ed
elaborarli con un processo che dura una dozzina di ore. Anche il
centro di ricerche della Ibm-Italia realizzerà nello stesso anno un
sistema di riconoscimento di 3.000 parole della lingua italiana. Il
sistema utilizza un grande elaboratore Sistema 3090 da 30 milioni di
operazioni al secondo che permette di confrontare ogni parola con
quelle contenute in un dizionario contenuto in memoria. In caso di
dubbio tra due parole simili ("anno" o "hanno"?), la macchina
"decide" in base al contesto della frase. Oltre ad avere
immagazzinate tutte le regole di analisi grammaticale e sintattica,
la memoria possiede anche mille concetti per comprendere il corretto
significato di una parola nei casi di ambiguità. Il margine di errore
è del 4 per cento. Il sistema si evolverà rapidamente negli anni: nel
1988 funzionerà con un normale Pc e riconoscerà 20 mila parole
pronunciate alla velocità di dettatura di 70 parole al minuto (che
equivale al record mondiale di dattilografia) con un tasso di errore
del 3 per cento.
1971
Entra in funzione in via sperimentale a Roma il Centro elettronico
della Corte di Cassazione. Dopo 20 anni, nel 1991, avrà oltre tre
milioni di documenti in linea, 10 mila utenti, 50 reti interconnesse
e una apposita rete di trasmissione dati, e sarà considerata la
maggiore banca dati della Pubblica amministrazione. Artefice della
creazione del Centro e diretto responsabile per oltre 20 anni è
Vittorio Novelli. Nel 1974, cioè un anno dopo la effettiva entrata in
funzione del Centro, le ricerche saranno 46 mila; nel 1988 un milione
e 200 mila. Col tempo, accanto ai grandi archivi di legge, dottrina e
giurisprudenza, saranno aggiunti archivi specializzati come quelli
per i contratti collettivi di lavoro, gli usi civici, il diritto
ambientale. Il Centro dispone di un elaboratore Univac 1106 ed è
collegato con le Corti di Appello di Milano, Torino, Firenze,
Bologna, Napoli e Palermo.
1971
Al Politecnico di Milano viene avviato il Progetto intelligenza
artificiale. L'iniziativa è del professor Marco Somalvico, reduce da
tre anni di studi e ricerche trascorsi con John Mccarthy allo
Stanford artificial intelligence laboratory.
[p. 163] 1972
A gennaio, la Hewlett-Packard lancia la calcolatrice elettronica
tascabile Hp-35 ad un prezzo di 395 dollari. Progettata da Paul Soft,
la calcolatrice finirà per sostituire in breve tempo il vecchio
regolo calcolatore, classico strumento di generazioni di ingegneri e
di ricercatori.
Pochi mesi dopo è la volta della calcolatrice Executive prodotta
dalla britannica Sinclair, il primo modello al mondo veramente da
taschino, che pesa soltanto cento grammi ed ha un minor costo.
Inizialmente la Sinclair è sommersa dalle ordinazioni, ma gli
americani copiano rapidamente il prodotto, così come i giapponesi,
che mettono a punto un circuito integrato specializzato consentendo
una diminuzione di prezzi che spiazza il prodotto britannico.
1972
Il 23 marzo, il Pentagono assume il controllo diretto dell'Arpa
(Advanced Research Projects Agency), istituita [vedi 1958] per la
ricerca militare avanzata interforze dopo il lancio sovietico dello
Sputnik nel 1957. Con la nuova denominazione di Darpa (Defense
Advanced Research Projects Agency, ossia agenzia della Difesa per i
progetti avanzati di ricerca) accentuerà il suo impegno nella
gestione di iniziative di ricerca e sviluppo a elevato rischio con la
collaborazione dell'industria, in particolare nei settori
dell'elettronica e dell'informatica, con prospettive a breve/lungo
termine di applicazione in sistemi militari di avanguardia.
1972
La Ibm fornisce alla Nasa i computer di bordo per la flotta degli
space shuttle. Ogni navetta dispone di cinque computer, più uno di
riserva, che saranno giudicati non più adeguati alle esigenze
operative quando gli shuttle inizieranno i voli, otto anni dopo. Nel
1987, la Nasa installerà un nuovo gruppo di computer, sempre della
Ibm, sui quali si è iniziato a lavorare nel 1984. Queste macchine
peseranno 29 chilogrammi l'una, la metà delle precedenti, con singole
memorie da 256 K. i sei computer precedenti avevano invece una
memoria di massa centrale costituita da 2 drive a nastro di 134 Mbyte
ognuno. I nuovi computer consumeranno 550 Watt a testa contro i 650
dei precedenti e saranno progettati per un funzionamento di 6 mila
ore invece delle mille. Inferiore anche il costo: 500 mila dollari
l'uno invece di un milione e mezzo. La navetta richiede inoltre uno
dei software più complicati e costosi del mondo, composto da 25,6
milioni di righe ed elaborato da migliaia di programmatori.
1972
Un decreto del presidente statunitense Richard Nixon istituisce il
National Security Service (Nss) in seno al Dipartimento della Difesa
e gli affida il compito di unificare i servizi di raccolta e
decrittazione delle informazioni su scala mondiale e di accentrarne
la funzione nella Nsa (National Security Agency), costituita in
segreto nel 1952 da Harry Truman con il compito di proteggere le
comunicazioni riservate dallo spionaggio internazionale e di
raccogliere e decifrare le informazioni d'interesse per il governo
federale. La sede della Nsa a Fort Meade (Maryland), dove hanno
accesso soltanto gli addetti ai lavori - in gran parte informatici ed
esperti di spionaggio politico, economico e militare - diverrà il
maggior complesso esistente al mondo di computer e supercomputer per
la decifrazione e la traduzione automatica dei messaggi captati e
l'analisi dei dati ricevuti. Gli impianti saranno collegati 24 ore su
24 con satelliti in grado di captare anche le più riservate
conversazioni telefoniche o i messaggi via etere del più piccolo
reparto militare in qualsiasi parte del mondo.
1972
Controversa sentenza americana sulla brevettabilità del software:
la Corte Suprema, con 6 voti a favore e 3 assenze, respinge la tesi
dei Bell Laboratories che avevano posto la questione e accoglie
quella di Ibm e Xerox secondo cui il riconoscimento del brevetto
potrebbe rallentare lo sviluppo dei linguaggi informatici con grave
pregiudizio per l'industria, fissando il principio che le istruzioni
destinate ai calcolatori sono essenzialmente idee di pubblico dominio
e quindi non brevettabili. La sentenza va contro la decisione della
Corte d'Appello Usa riguardo i brevetti; quest'ultima aveva infatti
accolto un ricorso [vedi 1969] contro il rifiuto di registrazione di
un soft-ware da parte di un ufficio brevetti.
1972
Il Cnuce di Pisa [vedi 1965] scopre, grazie ad un computer, i
segreti di costruzione della celebre cupola fiorentina di S' Maria
del Fiore realizzata tra il 1420 e il 1438 da Filippo Brunelleschi
(1377-1446). Con l'aiuto della fotogrammetria, si riesce ad accertare
[p. 164] che, contrariamente a quanto si riteneva comunemente, gli
elementi di sostegno non seguono la forma dell'arco di cerchio, ma
quella dell'ellittica; hanno cioè lo stesso profilo delle nervature a
sesto acuto che sarà adottato da Michelangelo per la cupola della
basilica di San Pietro a Roma. Studiando le discontinuità ad
intervalli che si notano osservando la struttura dall'interno, si è
giunti alla conclusione che mano a mano che procedeva la costruzione
della cupola del Brunelleschi, si provvedeva ad eliminare le centine
provvisorie di sostegno.
1972
La Trans World Airlines (Twa) cita in giudizio la Burroughs per
inadempienza contrattuale ed ottiene in sede extragiudiziale un
risarcimento di 27,5 milioni di dollari in aggiunta al rimborso della
fornitura, effettuata nel 1968, di elaboratori del tipo B-8300.
Questi ultimi erano destinati alla rete di prenotazioni aeree su
scala internazionale, ma non erano mai entrati in funzione per una
serie di difetti che avevano indotto la stessa Burroughs a ritirarli
dal mercato.
1972
Entra in funzione in Francia la rete Caducée gestita
dall'Amministrazione delle Poste tra 14 città e il centro di
commutazione automatica di Parigi. Utilizza l'infrastruttura
telefonica esistente per collegare, con una percentuale minima di
errori, gli elaboratori di dati ai terminali e viceversa, senza
tuttavia procedere alla modulazione dei segnali. Questi sono
trasmessi sulla rete tali e quali senza modulazione di onda portante.
Inizialmente, la rete funziona a 2.400 baud (2.400 bit/sec), ma in
seguito anche a 4.800 baud. Inoltre, entro un raggio di 30 Km da
Parigi, la rete può essere utilizzata per la trasmissione di dati
sino a 72 mila baud.
1972
Nei laboratori di ricerca della Ibm viene messo a punto il primo
"floppy", il disco magnetico flessibile che sarà utilizzato in
milioni di piccoli sistemi. Esponenziale nel tempo anche la densità
di immagazzinamento dei dati: dai 120 Kbyte dei primi floppy da 8
pollici (20,3 centimetri) a singola faccia agli 1,44 Mbyte dei
minifloppy da 3,5 pollici a doppia faccia e doppia densità.
1972
Salgono a 185 i linguaggi per colloquiare con i calcolatori
elettronici messi a punto a partire dal 1967 in tutto il mondo. Tra i
più diffusi: Cobol, Algol e Fortran.
1972
Seymour R' Cray (1927-1996) lascia la Control Data e fonda a
Chippewa Falls, sua cittadina natale presso Minneapolis, la Cray
Research, una piccola società che in meno di dieci anni sarà
all'avanguardia mondiale nel campo dei supercomputer. Cray aveva
iniziato a lavorare nel settore nel 1950, quando gli elaboratori più
potenti erano monopolio dei servizi segreti militari. Convinto che
esistessero anche possibilità sul mercato commerciale, Cray contribuì
nel 1957 a fondare la Control Data (produttrice dei supercomputer
Cyber fino agli anni '80) e cominciò a progettare e a vendere ad
alcune aziende potentissimi computer come il Cdc-1604 nel 1960, il
Cdc-6600 nel 1964 e il Cdc-7600 nel 1969. Solo dopo 15 anni, deciderà
di creare una sua azienda per proporre elaboratori sempre più potenti
su un mercato in espansione. Il suo primo supercomputer commerciale,
il Cray-1, sarà commercializzato nel 1976 [vedi], altri più
perfezionati e veloci negli anni successivi [vedi 1982, 1984 e 1985].
Sarà grazie ai supercomputer come i Cray che negli anni '90 sarà
possibile eseguire, ad esempio, i miliardi di operazioni necessarie
ai meteorologi per la previsione del tempo a breve scadenza
impiegando solo poche ore anziché settimane.
1972
Dopo aver messo a punto alla Intel il microprocessore programmabile
"4004" [vedi 1971], il fisico italiano Federico Faggin (n' 1941)
realizza, insieme al collega Marcian Edward Hoff jr', il
microprocessore "8008", il primo chip da 8 bit di uso universale.
L'8008, con la prima memoria statica da 1.024 byte, è in grado di
conservare i dati sino a quando non viene interrotta l'alimentazione
elettrica nel sistema.
Su questo chip, gli ingegneri Nat Wadsworth e Robert Findley
realizzeranno il primo microcomputer, che verrà prodotto in serie in
scatola di montaggio dalla Scelbi Computer Consulting di Milford
(Connecticut) col nome di Scelbi-8H e messo in vendita per
corrispondenza due anni dopo a 440 dollari [vedi 1974]. Anche la
Digital Equipment realizzerà nel 1974 con lo stesso microprocessore
un microcomputer su una scheda unica, ma a livello di strategia
industriale la Dec non riuscirà ad intuire il formidabile avvenire
dei piccoli calcolatori, e continuerà a dedicarsi ai minicalcolatori
aziendali.
Il microprocessore 8008 troverà applicazioni nei più disparati
settori come il controllo dei semafori stradali, delle emissioni di
gas di scappamento delle auto, di strumenti scientifici, nonché nei
giochi elettronici e nelle macchine "intelligenti" di tutti i tipi.
1972
Il 10 dicembre, il fisico americano John Bardeen (1908-1991)
dell'Università dell'Illinois ottiene il secondo premio Nobel [vedi
1956] insieme ai connazionali Leon M' Cooper (n' 1930) della Brown
University e John Robert Schrieffer (n' 1931) dell'Università di
Pennsylvania per aver messo a punto nel 1957 la teoria della
superconduttività [p. 165] che va sotto il nome di "teoria Bcs" dalle
iniziali dei tre autori, e considerata come uno dei maggiori successi
della fisica teorica di questo secolo. Si ritiene che, a temperature
estremamente basse, le vibrazioni dei nuclei di alcuni atomi
rallentino ed entrino in sincronismo con le onde degli elettroni nel
flusso della corrente elettrica. In questo stato, la corrente non è
più trasportata da elettroni liberi ma da coppie di elettroni
chiamate "coppie di Cooper" dal nome dello scienziato che le ha
descritte per primo. Bardeen aveva già ricevuto il Nobel per
l'invenzione del transistor [vedi 1947] ed è l'unico scienziato
premiato due volte per la stessa disciplina.
Sulle prospettive della superconduttività, Schrieffer dichiarerà al
settimanale "Time" che le applicazioni più sensazionali dei
superconduttori debbono ancora essere concepite, a parte quelle ovvie
dovute al risparmio di energia. "Quando fu inventato il transistor si
sapeva che avrebbe sostituito le valvole - commenterà Schrieffer - ma
nessuno poteva immaginare che un giorno vi sarebbero stati circuiti
integrati su larga scala". La superconduttività è un fenomeno
scoperto nel 1911 da Heike Kamerlingh Onnes, e caratteristico di
alcune sostanze conduttrici nelle quali, al di sotto di una
determinata temperatura critica, si verifica una brusca diminuzione
della resistività. Prima degli studi dei tre ricercatori americani,
il fenomeno non aveva avuto una spiegazione plausibile.
Nel passare dalla prima alla terza generazione dei computer, la
velocità di elaborazione è aumentata per aver drasticamente ridotto
(ma non annullato) la resistenza dei circuiti di collegamento. Se e
quando si riuscirà a sfruttare il fenomeno della superconduttività
nei collegamenti elettrici dei computer si riuscirà ad annullare la
resistenza dei circuiti, ottenendo un incremento enorme della
velocità di elaborazione e una drastica riduzione dei consumi
elettrici.
1972
Ricorrendo a materiali di recupero, l'inventore statunitense Nolan
Bushnell (n' 1943) realizza e commercializza "Pong", una simulazione
computerizzata del gioco del tennis. Il primo videogioco viene
sistemato in un bar ed ha un immediato successo. L'apparecchio
funziona su uno schermo a cristalli liquidi e il gioco consiste
nell'intercettare un punto bianco (la pallina) con una lineetta (la
racchetta) mossa per mezzo di una manopola. A seguito del successo
ottenuto, Bushnell, con un capitale iniziale di soli 700 dollari,
fonda nello stesso anno la Atari, che diventerà in breve nota in
tutto il mondo per aver realizzato quello che può essere considerato
il primo home computer. La spinta a realizzare il primo videogioco
viene a Bushnell dalla sua grande passione per i computer games; al
college giocava spesso con uno dei primi giochi, "Spacewar", sul
grande elaboratore da quattro milioni di dollari dell'università. La
prima versione del Pong è realizzata esclusivamente per locali
pubblici e per giocare occorre infilare una monetina; nella
successiva, per uso familiare, l'apparecchio è collegabile al
televisore. Il successo è immediato: nel 1973 la Atari avrà un
fatturato di 3,2 milioni di dollari. Quando Bushnell accetterà la
fusione con la Warner Communications, la sua quota della Atari sarà
pagata 14 milioni di dollari.
1973
Alain Colmerauer e Philippe Roussel, dell'università di Marsiglia,
mettono a punto il Prolog (acronimo di Programming in logic), uno dei
principali linguaggi dell'intelligenza artificiale, tanto da essere
utilizzato anche dai giapponesi nelle ricerche per i calcolatori di
"quinta generazione". Caratteristica del Prolog è che ciascuna riga
di programma include sia le istruzioni che i dati che l'elaboratore
deve manipolare. Del Prolog saranno create una versione semplificata
per microcomputer e una più potente (Prolog III) messa a punto nel
1989 in collaborazione tra la società francese Prologia e la
statunitense Sun Microsystems.
1973
In aiuto alla medicina giunge la Tomografia assiale computerizzata.
Inventori della Tac (o, in inglese, Cat) sono l'inglese Godfrey
Newbold Hunsfield, della Emi Electronics, e il sudafricano Allan [p. 166]
Macleod Cormack, che riceveranno il premio Nobel nel 1979. La Tac è
sostanzialmente un sistema che abbina un computer ad una
apparecchiatura per raggi X, accrescendone le possibilità di rilevare
anomalie all'interno del corpo umano. E' di particolare utilità nella
diagnosi di disordini neurologici. L'apparato radiografa una
determinata parte del corpo a sezioni successive di diverso spessore
che sono poi ricomposte dal computer in base alla densità dei raggi X
assorbiti.
1973
Con la creazione del consorzio Unidata, l'Europa tenta di
contrastare il predominio tecnologico, industriale e commerciale
degli Stati Uniti e la crescente minaccia giapponese: vi si associano
Philips (Olanda), Siemens (Germania Ovest) e Compagnie Internationale
d'Informatique Cii (Francia), che insieme vantano 8.500 ricercatori
in 12 centri, 35 mila dipendenti in 14 stabilimenti e 800 milioni di
dollari di fatturato. Il 15 gennaio 1974, poco prima che Unidata si
sciolga, vi si unirà l'italiana Stet. Nel 1975 il governo francese
acquisterà il 33 per cento della Honeywell France e, forte del
pacchetto di azioni del 34 per cento acquisito dalla Compagnie de
Machines Bull, assumerà il controllo della filiazione francese della
Honeywell Corp'. La mossa di Parigi, fatta senza consultare gli
alleati del consorzio Unidata, segnerà la fine dell'iniziativa
europea.
1973
Il 15 gennaio viene presentato in Francia uno dei primi personal
computer del mondo. Ideatori del Micral sono il franco-vietnamita
Truong Tromng Thi, direttore della società Réalisations études
Electroniques "R2E", e l'ingegnere francese Gernelle. La macchina
utilizza il microprocessore Intel 8008. La prima utilizzazione è per
misurare l'evaporazione del suolo di un campo di mais nell'ambito di
una sperimentazione dell'istituto francese di ricerche agronomiche,
un compito che richiede un computer in grado di funzionare con
batterie e in aperta campagna. Nella versione base, il Micral viene
commercializzato ad un prezzo di 8.500 franchi. Versioni successive
utilizzeranno microprocessori più avanzati man mano che appariranno
sul mercato. La società R2E sarà acquistata nel 1978 dalla
Honeywell-Bull.
1973
La "paternità" del brevetto del primo calcolatore elettronico
digitale - l'Eniac del 1946 - che era stata attribuita all'epoca ai
progettisti John Presper Eckert e John W' Mauchly è rimessa in
discussione da un tribunale negli Stati Uniti. Secondo la sentenza,
emessa a ottobre dal giudice E'R' Larson della Corte Federale per
dirimere una controversia tra la Sperry Rand e la Honeywell, il
brevetto spetta di diritto all'ingegnere e fisico di origine bulgara
John Atanasoff che ne concepì l'idea nel 1937 e la realizzò nel 1939
[vedi] costruendo il calcolatore Abc insieme a Clifford E' Berry. La
causa era stata avviata nel 1967 perché la Honeywell non intendeva
riconoscere i diritti della Sperry che aveva acquistato il brevetto
dell'Eniac e si faceva pagare le royalties dagli altri costruttori di
elaboratori elettronici. La causa costerà tre milioni di dollari alla
Honeywell e 5 milioni alla Sperry. In 135 giornate di dibattimento
totale saranno ascoltate 150 testimonianze, trascritte in 20 mila
pagine di verbali, e presentati in giudizio 31 mila documenti. Il
sommario computerizzato del processo (una vera storia
dell'informatica) che sarà realizzato dalla Honeywell consisterà in
un tabulato di 4.500 pagine.
1973
A dicembre, la Intel mette in vendita il microprocessore 8080, nel
quale sono stati integrati diecimila transistor, in grado di eseguire
290 mila operazioni al secondo. Il [p. 167] dispositivo è sviluppato
da Masatoshi Shima, che già aveva contribuito allo studio del 4004.
Il nuovo microprocessore è una delle più importanti realizzazioni nel
campo dei circuiti integrati a larga scala (Lsi). Sarà per anni il
più diffuso microprocessore, adottato anche dalla Ibm per il suo
primo Personal Computer. In cinque anni ne saranno prodotti un
milione di esemplari, ma l'Intel non riuscirà a tener dietro agli
ordini. Il costo, inizialmente di 350 dollari, si ridurrà via via
fino a 5 dollari. Tra i concorrenti di questo chip, il Motorola
Mc6800 e lo Zilog Z-80 che saranno annunciati nel 1976.
1973
La Texas Instruments realizza il Data-Math, il primo microcomputer
tascabile. Lo ha progettato Jack St'Clair Kilby, l'inventore del
circuito integrato.
1973
Il 10 dicembre, il premio Nobel 1973 per la fisica è consegnato al
giapponese Leo Esaki (n' 1925), del Centro ricerche Watson della Ibm
e inventore nel 1957 [vedi] del diodo a tunnel, e all'americano di
origine norvegese Ivar Giaevert (n' 1929) della General Electric "per
le loro scoperte relative ai fenomeni prodotti dall'effetto tunnel
rispettivamente nei semiconduttori e nei superconduttori". I due
dividono il premio con il fisico inglese Brian D' Josephson (n' 1940)
che nel luglio del 1962 - ancora studente a Cambridge - aveva
ipotizzato in un articolo su "Physics Review" l'effetto tunnel nei
superconduttori.
1973
La Hewlett-Packard mette in commercio una calcolatrice (Hp-3000)
programmabile in funzione del tipo di applicazione richiesto
(finanza, economia, scienza, ecc'). Ad essa seguirà, nel 1976, un
modello perfezionato programmabile in ogni campo.
1973
Per la prima volta in un computer (l'Ibm 3340) viene adottata la
tecnologia di memoria su "hard disk" (disco rigido) denominata
"Winchester", dal nome in codice attribuito al dispositivo in fase di
progetto. Quattro dischi in alluminio magnetizzati su entrambe le
facce, sistemati uno sull'altro in un contenitore sigillato, vengono
letti e registrati da una serie di testine leggerissime e velocissime
che si insinuano tra i dischi sfiorandone le superfici
all'impercettibile distanza di 0,5 millesimi di millimetro. Il
sistema, con una capacità che inizialmente è da sei a 10 volte
superiore a quella dei floppy disk, sarà in seguito adottato anche
per i personal computer arrivando in poco tempo a contenere oltre 500
milioni di byte; nel 1996 saranno realizzati hard disk fino a 4
Gbyte.
I dischi di alluminio sono rivestiti con un impasto contenente
ossido di ferro nella forma allotropica gamma, costituito da
particelle aghiformi lunghe circa un micron (un millesimo di
millimetro) e larghe un decimo di micron. Le particelle vengono
orientate in fase di fabbricazione in modo che risultino allineate
alla direzione del movimento del disco, facendo ruotare questo in un
campo magnetico prima che l'impasto si sia essiccato. L'allineamento
dei poli delle particelle avviene al momento della scrittura dei dati
attraverso la testina magnetica. Inizialmente, gli hard disk sono
prodotti solo nei diametri di 14 pollici (355,6 millimetri) o di otto
pollici (203,2 millimetri), in seguito lo saranno anche in dimensioni
inferiori fino a poco più di un pollice (2,52 millimetri) come quello
presentato dalla Hewlett-Packard nel 1992 con dischi di vetro. La
tecnologia del 1992 consentirà di registrare 540 Mbyte su dischi
rigidi di 2,5 pollici (6,35 millimetri) che ruotano a 4.500 giri al
minuto.
Contrariamente a quanto avviene con i floppy disk, nelle memorie
tipo Winchester, la testina magnetica non è a contatto con la
superficie del disco ma "galleggia" su di essa per effetto di un
cuscinetto d'aria. In un disco di 14 pollici che ruota a 3.000 giri
al minuto, la velocità lineare è di circa 160 chilometri l'ora e il
flusso d'aria tra la testina e il disco è in grado di reggere un peso
di circa dieci grammi. Ogni testina Winchester possiede tre superfici
in rilievo: quella centrale reca su una estremità il nucleo magnetico
con avvolta una bobina che serve per la scrittura e la lettura dei
dati; le due superfici esterne servono per regolare il flusso d'aria
che sostiene la testina 0,5 micron (mezzo millesimo di millimetro)
sopra la superficie del disco. Dischi [p. 168] e testine sono
racchiusi in un contenitore sigillato nel quale l'aria non deve
contenere particelle di polvere di diametro superiore a 0,3 micron.
La quantità di dati immagazzinabili su un disco dipende dalla
dimensione dell'area che occorre magnetizzare per registrare un bit.
La larghezza della pista dove vengono scritti i dati è vincolata da
limitazioni imposte dalla testina e dal disco. Una testina Winchester
di prima generazione consente una densità di 40 piste per ogni
millimetro di raggio del disco. Su un floppy disk la densità era
inizialmente di sole 1,9 piste per millimetro; ciò è dovuto al fatto
che il mylar di cui è composto il disco ha una dilatazione termica
non uniforme all'aumentare della temperatura e quindi una pista
troppo sottile può allontanarsi dalla corretta posizione sotto la
testina.
La velocità di scrittura o di lettura dei dati lungo una pista è
detta velocità dei dati e varia fra le centinaia di migliaia di bit
al secondo per i sistemi a floppy disk e le decine di milioni di bit
al secondo per i sistemi a dischi rigidi. La ragione principale di
tale differenza deriva dal fatto che i floppy disk devono ruotare a
velocità minori. La velocità con cui un determinato settore viene
reperito per la lettura o la scrittura dei dati dipende dal
cosiddetto "tempo di accesso" che è in funzione dell'accuratezza e
della velocità della meccanica che fa muovere le testine. Mentre i
primi attuatori erano addirittura idraulici, quelli odierni sono
basati su motori lineari (nelle unità più veloci) o motori
passo-passo (sulle unità più economiche). La testina deve
innanzitutto essere posizionata sulla pista voluta e ciò richiede un
"tempo di ricerca"; successivamente deve andare sulla pista
appropriata e ciò richiede un "tempo di latenza". Per le memorie a
disco il tempo tipico di accesso è fra dieci e cento millisecondi.
Le caratteristiche delle testine miglioreranno in seguito con la
messa a punto della tecnologia "thin film" (film sottile) in cui
strati di materiale conduttore vengono depositati con un processo
fotolitografico. Essendo basate su tecnologie a semiconduttore e
tecniche fotolitografiche, queste testine possono essere prodotte a
basso costo e in grandi quantità. Nel 1979 la Ibm metterà a punto una
testina a film sottile nella sua memoria a dischi (modello 3370, 3375
e 3380) nella quale il circuito di induzione non è costituito da una
bobina di filo, ma da un conduttore a film sottile depositato
sovrapponendo decine di strati di materiali semiconduttori e formando
una spirale di otto giri sulla superficie di un substrato di silicio.
Il nucleo magnetico della testina sarà realizzato in Permalloy, una
lega ferromagnetica ad alto tenore di nichel. La tecnologia "thin
film" sarà adottata anche per la deposizione del rivestimento
magnetico dei dischi. Nell'unità Ibm 3380 questa testina potrà
leggere e scrivere dati ad una velocità di tre milioni di caratteri
al secondo, 37 volte maggiore rispetto alla prima unità a dischi
Ramac Ibm.
1973
Primo Paese al mondo, la Svezia emana un codice legale (Data-lagen)
che regola tutti gli aspetti dell'informatica e della telematica,
definendone i limiti e stabilendo pene per i trasgressori. Al comando
generale della polizia di Stoccolma è istituito un reparto speciale
(Datapolis) per consigliare e difendere da crimini informatici le
società che lavorano per il ministero della Difesa. Un organismo
analogo con gli stessi compiti esiste presso l'associazione degli
industriali.
1973
Alla fine dell'anno, in tutto il mondo risultano installati quasi
190 mila elaboratori, di cui circa 105 mila negli Stati Uniti, 44
mila nell'Europa occidentale, 9.500 in quella orientale e 13 mila in
Giappone.
1974
Il 22 gennaio, il Consiglio nazionale delle ricerche assorbe il
Cnuce [vedi 1965] e lo trasforma in proprio istituto, affidandogli i
seguenti compiti di ricerca: progetti di reti di informatica, banche
dati, linguistica, applicazioni musicali e approfondimenti storici.
In occasione del lancio del Sirio nel 1977, l'Istituto svilupperà il
software per il lancio e la gestione del satellite e avvierà studi di
dinamica del volo spaziale.
Illustrazioni
1) La prima Eprom prodotta dall'Intel.
2) Una Eprom realizzata con tecnologia Cmos su un chip di 7,2 per
6,35 millimetri che contiene un milione di transistor.
3) L'interno di una Eprom fotografato con un microscopio
elettronico (Sgs).
4) Stazione di lavoro per l'analisi spettrale della voce e della
sua rappresentazione tridimensionale.
5) Un laboratorio di ricerca elettronica dello Cselt.
6) Lo space shuttle Challenger sulla rampa di lancio.
7) Un cilindretto superconduttore che "levita" dopo aver accumulato
energia.
8) Un'apparecchiatura per la Tac (Philips).
9) Il premio Nobel Ivar Giaevert mostra, nei laboratori della
General Electric, un dispositivo superconduttore da lui inventato.
10) La calcolatrice programmabile Hp-3000 della Hewlett-Packard.
[p. 170]
1974-1983:
Con il Pc,
il computer entra
anche nelle case
Alla metà degli anni '70, l'idea di realizzare un computer
"personale", da mettere a disposizione di tutti, sembrava ai più
quanto meno originale. Ancora meno convinte erano le grandi società,
legate ai grandi "mainframe" o, quanto meno, convertite a
minicomputer che avevano costi di alcune decine di migliaia di
dollari. Il Personal computer è un tipico esempio di un prodotto che
si è imposto quasi da sé, anche se con la spinta iniziale di pochi
giovani appassionati di elettronica. Sarà il boom del mercato e il
successo di industriali improvvisati come i due "ragazzi" della Apple
a costringere anche i "grandi", come la Ibm, ad entrare nel settore
dei Pc.
[p. 171] 1974
Nasce l'idea del personal computer. David Ahl, un ingegnere della
Digital, laureato anche in psicologia educativa, che commercializza
mini-elaboratori nelle scuole americane, svolge per proprio conto una
indagine dalla quale risulta un forte interesse per un computer di
uso domestico. Lo stesso Ahl realizza due prototipi, ma i dirigenti
della Digital non sono convinti delle possibilità di mercato di una
tale macchina e il progetto viene abbandonato. Per la delusione, Ahl
si dimette pochi mesi dopo dalla Digital e fonda la rivista "Creative
computing".
1974
Jonathan Titus, un appassionato americano di elettronica, presenta
sulla rivista "Radio Electronics" un sistema per costruirsi da soli
un computer personale Mark 8. La proposta rimane però nell'ambito di
una ristretta cerchia di hobbisti, che ne acquisteranno circa tremila
esemplari.
1974
Il primo annuncio pubblicitario al mondo di un "personal computer"
ricavato da un microprocessore (l'Intel I-8008) figura sul numero di
marzo della rivista statunitense dei radioamatori "Qst". La Scelbi
Computer Consulting di Milford nel Connecticut mette in vendita, in
scatola di montaggio, a partire da 440 dollari, quello che l'annuncio
definisce testualmente "the very new and the very first mini-computer
designed for the electronic/computer hobbyst" [il nuovissimo e il
primissimo elaboratore "mini" progettato per l'hobbista di
calcolatori elettronici]. Si tratta dello Scelbi 8-H, progettato
dall'ingegnere elettronico Nat Wadsworth (n' 1943), fondatore della
Scelbi (nome che deriva da Scientific, Electronic and Biological), e
da Robert Findley. Per interfaccia il microcomputer ha una
telescrivente, come memoria un registratore a cassette e come display
un tubo catodico. Wadsworth, che per ricavare dall'Intel I-8008 un
circuito operativo di tipo commerciale per lo Scelbi aveva lavorato
18 ore al giorno, a 30 anni sarà costretto all'immobilità da due
infarti che lo colpiranno a sei mesi l'uno dall'altro. Quanto al
risultato del duro lavoro basterà dire che dello Scelbi 8-H e del
modello 8-B del 1975 (con l'Intel I-8080) se ne venderanno in tutto
solo duecento esemplari.
1974
A giugno, la Intel annuncia il microprocessore 8080 e,
contemporaneamente, la Motorola presenta il 6800.
1974
Il coinventore del primo microprocessore, il fisico italiano
Federico Faggin [vedi 1971], lascia la Intel e si mette in proprio,
fondando a Cupertino (California) la Zilog Inc. dove metterà a punto
lo Z-80 [vedi 1976], uno dei chip più popolari mai realizzati. Il
nome Zilog è inventato dallo stesso Faggin: la lettera zeta, ultima
dell'alfabeto latino, sta ad indicare l'ultimo grido nel campo dei
microcircuiti, la "i" sta per integrated, e "log" per logico. Faggin
sarà presidente della Zilog sino al 1980, per poi passare per due
anni al gruppo sistemi informatici della Exxon e, nel 1982, fondare
la Cygnet Technologies dove svilupperà il Co-system, un nuovo mezzo
di telecomunicazione che unisce computer e telefono.
Faggin è nato a Vicenza il primo dicembre 1941. Diplomatosi perito
industriale nel 1960, si laurea in fisica a Padova cinque anni dopo.
Nel 1968 è assunto dalla Fairchild Camera & Instruments come
ricercatore e messo a capo di un team che lavora sui semiconduttori a
Palo Alto (California). Nel 1970 passa alla Intel come vicedirettore,
fornendo un contributo decisivo all'invenzione del microprocessore
I-4004, il primo al mondo.
[p. 172] 1974
Gary Kildall (1942-1994), docente alla Naval Post Graduate School
in California, realizza il programma Cp/M (Control program/Monitor),
il primo sistema operativo universale. Il sistema, realizzato con un
microprocessore Intel 8080, è compatibile anche con altri linguaggi
quali il Fortran, Pascal, e Cobol. Per commercializzare il sistema,
Kildall fonderà nel 1976, insieme alla moglie Dorothy Mcewen, la
Intergalactic Digital Research. Oltre al Cp/M (spesso indicato come
Cp/M80 per il fatto di essere rivolto a microcomputer a 8 bit della
prima generazione) la società svilupperà altri sistemi operativi
basati sul primo nucleo centrale: Ipm/M (Multiprogramming monitor
microcomputer) per collegare ad un personal più posti di lavoro;
Lpm/M che consente servizi analoghi a quelli dei minielaboratori;
Cp/Net per accesso a reti di comunicazioni. Inizialmente molto
popolari, sia il Cp/M che le sue varianti saranno in seguito
spiazzate da altri programmi gestionali, soprattutto dal Dos messo a
punto dalla Microsoft per il Pc della Ibm [vedi 1981]. Infatti, la
Ibm aveva chiesto alla Intergalactic Digital Research, prima che alla
Microsoft, di creare un sistema operativo per il suo Pc, ma la
società di Kildall aveva rifiutato la clausola del segreto, causando
in tal modo il suo definitivo declino.
1974
Arieh Aviram, Philip Seiden e Mark Ratner, ricercatori dei
laboratori Ibm di Yorktown Heights, sperimentano un rudimentale
interruttore molecolare (una sorta di versione biologica del
transistor) che permette o blocca il passaggio della corrente, basato
su molecole a base di carbonio chiamate emochinoni. Aviram e Seiden
brevetteranno un interruttore molecolare costituito da un gruppo
donatore di elettroni (il tetratiofulvalene, Ttf, una molecola
organica preparata da Fred Wudl della Slate University of New York a
Buffalo) e un gruppo recettore (tetracianochinondimetano, Tcnq,
realizzato nel 1960 da ricercatori della du Pont de Nemours),
separati da un isolante chimico per prevenire il trasferimento
spontaneo degli elettroni. Il materiale è fortemente conduttore in
un'unica direzione e una corrente elettrica può andare dal Ttf al
Tcnq (ma non viceversa) e quindi un dispositivo con entrambe le
sostanze si comporta come un diodo.
I due ricercatori saranno considerati i pionieri nelle ricerche per
i biochip, dispositivi costruiti da materiali biologici che
dovrebbero fornire prestazioni molto più sofisticate di quelle svolte
dai circuiti elettronici ed avere dimensioni migliaia di volte
inferiori rispetto alla miniaturizzazione consentita dai materiali
semiconduttori come il silicio o l'arseniuro di gallio, il tutto a
costi notevolmente inferiori. Sulla stessa superficie di un chip,
dove si integrano un milione di elementi, possono trovare posto un
milione di miliardi di proteine. Per ottenere una pellicola organica
con lo spessore massimo di una molecola e depositarla su un substrato
di materiale solido, i ricercatori hanno a disposizione una tecnica
denominata "Langmuir-Blodgett" dal nome dei due scienziati della
General Electric che la realizzarono negli anni '30: Irving Langmuir
(Nobel per la chimica nel 1932) e Katherine Blodgett. Una tecnica
ancora più antica per applicare pellicole organiche su materiale
inorganico è la cosiddetta "subminagashi" usata nell'arte della
stampa giapponese.
Per i biochip si ipotizza il ricorso a molecole biologiche, tipo le
proteine (in particolare enzimi), oppure sintetizzate in laboratorio
in quanto non presenti in natura. Un altro tipo di interruttore
molecolare con molecole sintetiche di traspollacetilene collegate a
molecole fotosensibili sarà creato anche da Forrest Carter del
laboratorio della Marina a Washington. Un primo composto organico ad
alta conduttività era stato realizzato nel 1954 da Hideo Akamatu,
Hiroo Inokuchi e Yoshia Matsuna-ga, dell'Università di Tokyo,
trattando con bromo la molecola organica di perilene che però si
decompone quasi istantaneamente in una sostanza non conduttrice.
L'ingegneria delle proteine è una strada parallela a quella del
chip neuronale [vedi 1943 e 1991] che conduce verso un computer con
un funzionamento simile a quello del cervello umano. Il computer
costruito con i biochip utilizzerà probabilmente la luce per il
trasporto dei segnali invece dei tradizionali impulsi elettrici su
fili. Un procedimento per utilizzare le proteine nella costruzione di
circuiti sarà brevettato nel 1978 dalla Gentronix.
Nel 1979, la strada organica sarà aperta anche nel settore della
superconduttività. Il primo superconduttore organico sarà realizzato
da Denis Jér"me dell'Università di Parigi e Klaus Bechgaard
dell'Università di Copenaghen con un composto a base di
tetrametiltetraselenafulvalene (Tmtsf) ad una temperatura di 0,9
gradi Kelvin (-272,25 gradi centigradi).
Un programma di ricerca sul biochip sarà avviato in Italia nel 1987
dal Ciref (Centro internazionale ricerca e formazione) fondato da
Montedison e Sgs-Thomson.
1974
Ricercatori dei laboratori statunitensi di Los Alamos, guidati da
Anthony Gallegos, iniziano la messa a punto di un programma che
simula i meccanismi biologici del corpo umano. Il programma Humtrn
(Human Trans-port) è una specie di "cavia elettronica" utilizzata per
studiare gli effetti diretti o indiretti sull'uomo di una esplosione
atomica o di un incidente in una centrale nucleare. I progettisti del
programma lo definiscono come [p. 173] una banca dati dinamica in
grado di gestire oltre dieci milioni di informazioni sui cambiamenti
che si verificano nel corpo umano quando vi viene immessa una
qualsiasi sostanza chimica. Il programma è affiancato da altri sette
che riproducono il quadro della vita: Climat simula tutte le
condizioni climatiche possibili sulla Terra; Airac imita la fuga di
radiazioni nell'atmosfera; Wtflx fornisce il profilo del suolo;
Pltgro delinea tutte le piante del mondo; Rmnant descrive le varietà
animali; Forman replica la presenza delle foreste; Aqat è usato per
riprodurre i laghi.
1974
Il giornalista francese e tecnico autodidatta Roland Moreno
deposita quattro brevetti internazionali di una carta identica per
formato alle carte di credito, ma equipaggiata con un sottile
microchip nella cui memoria è possibile registrare dati per una serie
di operazioni (bancarie, tessera sanitaria, libretto universitario,
accesso ad aree riservate, scheda telefonica, ecc') con un ampio
margine di sicurezza. In realtà una carta analoga contenente un
microchip era stata ideata nel 1970 dal giapponese Kunitaka Arimura
che però aveva richiesto un brevetto limitato al solo Giappone.
L'intuizione di Moreno e di Arimura sarà tradotta in realtà nel
1979 dall'ingegnere francese Michel Ugon della Cii-Honeywell Bull con
la carta Cp8 in grado di contenere fino a 8 Kilobytes di
informazioni. Il microchip con i relativi contatti viene inserito in
un incavo nello spessore (0,76 millimetri) della tesserina di
plastica (di 85,6 millimetri per 54). I chip per questo uso, che
devono essere inseriti nello spessore della tesserina, sono
fabbricati con uno spessore ridotto (0,0028 millimetri invece di
0,0038). Il chip memorizza in modo indelebile le informazioni
normalmente contenute nella pista magnetica delle tradizionali carte
di credito [vedi 1969). La lettura e la scrittura del chip inserito
nelle carte necessitano di apparecchiature in grado anche di
alimentarlo con corrente elettrica in quanto il microchip, a
differenza della semplice banda magnetica, è un vero e proprio
elaboratore. Come le carte con banda magnetica e banda ottica, quelle
con microchip semplici hanno solo una capacità di memoria che può
essere di tipo Rom (Read Only Memory), Eprom (Electrically
Programmable Read Only Memory) e Eeprom (Electrically Erasable
Programmable Read-Only Memory).
Alcune carte con microprocessori più complessi dispongono, oltre
che della memoria, anche di una capacità di elaborazione. Queste
carte "intelligenti" sono denominate anche smart-card e super
smart-card e incorporano un chip contenente un piccolo ma completo
elaboratore costituito da un microprocessore, una memoria di tipo
Ram, Rom, Eprom, Eeprom, interfacce per l'alimentazione e per il
dialogo con altri sistemi. Valori tipici delle sue capacità di
memoria sono 36-256 Kbyte per la Ram, 2-10 K per la Rom, 1-8 K per la
Eprom e 1-8 K per la Eeprom.
Nel 1982 saranno realizzate smart-card prive dell'usuale connettore
standardizzato con otto contatti metallici dorati attraverso i quali
le carte ricevono l'alimentazione e comunicano con l'esterno; il
collegamento sarà realizzato con un trasduttore a testina magnetica.
Particolari tipi di super smart-card saranno inoltre dotati di una
tastiera (per impostare un numero di codice personale in caso di uso
come mezzo di pagamento), di un visore a cristalli liquidi e di una
batteria interna. Fra queste carte "intelligenti", alcune riescono a
memorizzare anche la firma del possessore. Le laser-card disporranno
invece di una superficie incisa con sistemi laser in grado di
contenere, con opportuni sistemi di compressione di dati, fino a 4-5
Megabyte [vedi 1981].
Nell'aprile 1995, la Bull creerà la società Cp8 Transac per lo
sviluppo di nuove tecnologie legate alla tesserina con
microprocessore, che negli anni accumulerà oltre 700 brevetti. Tutti
i maggiori produttori mondiali si avvarranno di licenze di brevetto o
fabbricazione concesse dalla Cp8 Transac: da Hitachi a Motorola, da
Siemens a Texas Instruments, Schlumberger, Philips e Toshiba. Nel
1996, in occasione delle Olimpiadi di Atlanta, la Bull realizzerà
anche un minuscolo lettore, detto "Visa viewer", grande quanto un
portachiavi, che mostra su un display a cristalli liquidi il denaro
ancora disponibile sulla carta "Visa cash" (denominata borsellino
elettronico) e l'ultimo acquisto effettuato. Nel 1996, le carte con
microchip circolanti nel mondo saranno oltre 100 milioni.
1974
La videoregistrazione è ammessa per la prima volta in Inghilterra
come prova di reato dal giudice del tribunale penale di Norwich nel
processo contro un impiegato disonesto accusato di furto e falso
contabile, che era stato ripreso di nascosto da una telecamera.
[p. 174] 1974
Nasce in Gran Bretagna l'informatica distribuita. Adattando un
sistema per lo scambio, attraverso la rete video, di informazioni
scritte fra i tecnici delle 16 società che compongono la rete
televisiva indipendente britannica Iba (Indipendent broadcasting
authority), è possibile anche per gli utenti ricevere (oltre ai
normali programmi Tv) un servizio continuo di informazioni
giornalistiche, sportive, meteorologiche, stradali e commerciali.
Nello stesso anno, insieme al sistema battezzato Oracle dalla Iba, la
Bbc ne presenterà (il 23 settembre) un altro con il nome di Ceefax.
Ambedue i sistemi saranno poi noti con il nome Teletext.
L'informazione, che si serve dei segnali Tv per la trasmissione, è
suddivisa in pagine che possono essere scelte dal telespettatore
combinando un numero su una tastiera.
Contemporaneamente, il ministero britannico delle Poste (e poi la
British Telecom) svilupperà nel 1975 un dispositivo più avanzato: il
sistema Viewdata. Chiamato in seguito Prestel, rende possibile
collegare, attraverso la rete telefonica, qualsiasi televisore ad una
rete di computer. Si ottiene così l'accesso a banche dati con
quantità di informazioni ben più ampie delle 150 pagine messe a
disposizione dal Teletext. Alla fine del 1980 le pagine consultabili
saranno oltre 170 mila e se ne aggiungeranno 5 mila al mese,
selezionabili con una semplice combinazione sulla tastiera numerica.
Prestel viene inaugurato in via sperimentale il 23 settembre 1975 e
commercialmente il 27 marzo 1979. Nello stesso periodo, sistemi
analoghi sono avviati in Germania (Bildschirmtext), Olanda (Viditel),
Svezia (Datavision), Spagna (Videotext), Finlandia (Telset), Canada
(Telidon) e Giappone (Captain).
I primi esperimenti per un analogo sistema inizieranno in Italia
nel 1982. A giugno 1986, la Sip inaugurerà il servizio telematico
pubblico Videotel, una versione di Viewdata che utilizza per la
trasmissione la rete telefonica. Nei primi anni l'accoglienza da
parte del mercato sarà molto tiepida; solo nel 1989, con l'offerta di
terminali a prezzo ridotto, gli abbonati passeranno dai 30 mila
dell''88 agli 80 mila del 1989, ed ai 150 mila del 1990. Dopo il
1991, anno in cui si raggiungerà il picco massimo di 177 mila utenti,
il numero degli abbonati resterà costante.
La Rai introdurrà invece nel 1985 il Televideo, una versione del
Teletext britannico trasmessa attraverso i segnali televisivi. Gli
apparecchi dotati di decodificatore possono ricevere fino a 800
pagine di informazioni tra le più varie, che vanno dalle ultime
notizie alle previsioni del tempo, dalle ricette di cucina agli orari
di treni e aerei. Poiché i testi sono visibili anche in
sovrimpressione sulle immagini, il Televideo è utilizzato pure per
sottotitoli destinati ai deboli d'udito.
1974
A Natale, un articolo di "Popular Electronics", nel numero
nominalmente di gennaio 1975, lancia il microcomputer Altair 8800
progettato da Edward Roberts, William Yates e Jim Bybee, tre
ingegneri provenienti dall'aeronautica militare e fondatori della
Mits (Micro Instrumentation & Telemetry Sistem), una piccola società
di Albuquerque, nel New Mexico. Come microprocessore ha l'Intel 8080
a 8 bit, più potente del precedente 8008 utilizzato dallo Scelbi 8-H
[vedi 1974]. Il prezzo in versione da montare di 397 dollari e, in
versione già montata e collaudata, di 498, non comprende, tuttavia,
accessori indispensabili, come la memoria (quella basica è di 254
byte, ma una scheda di espansione da 4 K viene a costare 264 dollari)
e l'alimentatore. Quanto a terminali, Mits offre normalmente un
lettore/perforatore di nastro di carta.[p. 175] L'Altair è altresì
collegabile ad un registratore di audiocassette, ad una telescrivente
venduta per 1.500 dollari (ma se ne trovano a 300 di seconda mano)
oppure ad un monitor a tubo catodico a 760 dollari. Quanto al sistema
operativo è una versione del Basic reso accessibile con un programma
"interprete" scritto da Bill Gates e Paul Allen, che di lì a poco,
proprio grazie a questo successo, fonderanno la Microsoft [vedi
1975]. L'Altair 8800 è una vera e propria rivoluzione che porta
migliaia di computer nelle case di privati cittadini quasi increduli
di fronte alla possibilità di disporre di un apparecchio che fino a
quel momento è stato appannaggio di grandi società in grado di
spendere milioni di dollari. C'è addirittura chi arriva in auto ad
Albuquerque e attende pazientemente per giorni prima di avere un
esemplare dell'Altair. Nel primo anno saranno venduti 2 mila
esemplari e 4 mila negli anni successivi, di cui una decina
arriveranno anche in Italia.
La novità paga e il successo commerciale sarà fulmineo ma di breve
durata: quando i giapponesi si faranno sentire sul mercato americano
con i loro prodotti a basso prezzo, la Mits entrerà in crisi. Sarà
venduta nel 1977 alla Pertec Computer Corp'. L'Altair 8800 si troverà
sempre più perdente nella competizione con tecnologie molto più
avanzate. Resterà comunque nella storia dell'informatica come il
primo microcalcolatore prodotto in serie. La Mits, così come altre
società che hanno agito da pionieri nel settore dei personal computer
(Imsai, Processor Technology), non riuscirà a sopravvivere alla fase
iniziale.
1974
Alla fine dell'anno, gli elaboratori installati o ordinati in
Italia sono oltre 5.500, suddivisi in circa 4.400 di piccole
dimensioni, 650 di medie dimensioni e 450 di grandi dimensioni. La
Lombardia assorbe un quarto di tutti gli elaboratori italiani,
seguita da Lazio, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Suddivisi per
settori, il 47 per cento degli elaboratori è impiegato dalle
industrie manufatturiere, il 17 da banche e assicurazioni, il 16,5
dalla Pubblica Amministrazione, il 9 da aziende commerciali.
1975
La Nec (Nippon Electric Co') inizia la produzione di semiconduttori
in uno stabilimento impiantato in Irlanda. Nel giro di pochi anni
produrrà chip anche in California, sino ad affermarsi sul mercato
americano con i microprocessori da 64 K.
1975
Il colosso dell'industria informatica giapponese Fujitsu rileva il
40 per cento (poi elevato al 48) del capitale dell'americana Amdahl
Corp', che utilizzerà come testa di ponte nella Silicon Valley
californiana. La Fujitsu è stata fondata nel 1935 come società di
telecomunicazioni ed ha costruito il primo computer commerciale nel
1954.
8:
Microsoft, la più grande
"fabbrica senza ciminiere"
1975
Dal successo della prima versione del linguaggio Basic adattato per
la programmazione di Altair 8800 e dei microcomputer da 8 bit, nasce
la Microsoft, l'unica azienda di software che senza mai perdere un
colpo diventerà la maggiore industria del settore. William "Bill" H'
Gates (n' 1955) la fonda insieme a Paul Allen, di due anni più grande
di lui, programmatore di talento e compagno di studi all'Università
di Harvard. La sede è inizialmente ad Albuquerque, nel New Mexico, ma
nel 1980 sarà spostata a Redmond, nello stato di Washington. Gates, a
soli 35 anni, nel 1992, dopo aver creato l'80 per cento dei programmi
utilizzati sui personal di tutto il mondo, si ritroverà in testa
all'elenco degli uomini più ricchi d'America compilato dalla rivista
"Forbes" con un patrimonio di 6.300 milioni di dollari. Nato da una
famiglia della buona borghesia di Seattle (il padre era avvocato),
Gates inizia a occuparsi di computer a 13 anni come autodidatta. Il
colpo di fulmine lo colpisce mentre frequenta la Lakeside school, una
scuola privata di Seattle che è stata tra le prime negli Usa a
mettere a disposizione degli studenti un collegamento con un computer
(un Digital Pdp-10 di proprietà della General Electric).
Gates ha solo 19 anni quando, matricola di legge a Harvard [p. 176]
secondo i desideri della famiglia, scrive con Allen il programma per
l'Altair, un computer basato sul microprocessore Intel 8080 che viene
venduto a 350 dollari. Il programma, ideato senza che i due
disponessero dei dati tecnici dell'8080, funziona perfettamente alla
prima prova fatta alla Altair. Prima della Microsoft, nel 1973, i due
ragazzi avevano già creato la Traf-o-data, una piccola società che
computerizzava i dati sul traffico urbano per conto di municipi
limitrofi. Nel 1977 la Microsoft entrerà in affari con la Tandy, una
catena di negozi di elettronica diffusa in tutti gli Usa.
Il colpo di fortuna arriverà nel luglio 1980 quando la Ibm si
rivolgerà alla Microsoft per l'elaborazione di un sistema operativo
per il suo primo personal progettato nel massimo riserbo. Basandosi
su un sistema operativo (il Qdos, Quick and Dirty Operating System)
acquistato per 50 mila dollari dalla Seattle Computer Products, una
piccola azienda nelle vicinanze, Gates e Allen, lavorando 18 ore al
giorno e in tutta segretezza, riusciranno a mettere a punto in sole
otto settimane l'Ms-Dos (Microsoft Disk Operating System). In dieci
anni saranno vendute oltre cento milioni di copie di Ms-Dos.
altrettanta fortuna avrà anche Windows, il successore dell'Ms-Dos che
sarà lanciato alla fine degli anni '80. Insieme, i due programmi
arriveranno a conquistare il 90 per cento del mercato dei sistemi
operativi per i personal computer.
Dal 1983 Gates resterà solo alla guida della Microsoft. Paul Allen
mollerà tutto a causa di un tumore linfatico; riuscirà comunque a
sopravvivere e a godersi i miliardi guadagnati con le azioni della
società. Anche dopo la fine della fase pionieristica, Gates riuscirà
a lavorare per due: le sue giornate vanno dalle 9 di mattina a
mezzanotte e poi ancora un paio d'ore a casa davanti al computer.
Gates arriverà perfino a teorizzare per i suoi collaboratori la
"giornata di sette ore" nel senso di 17 ore di lavoro e 7 di
riposo...8:
1975
Mike Wise realizza il microcomputer Sphere 1 intorno al "chip"
Motorola 6800 che, senza accessori, si venderà a 870 dollari in "kit"
e a 1.400 montato. Il sistema comprende una tastiera e un visore; a
parte è offerta anche una memoria di massa a floppy disk da 8
pollici. La versione Sphere-4 con due dischi, venduta a 6.100-8.000
dollari, è invece troppo costosa per trovare acquirenti.
1975
Harry Garland lascia la cattedra al dipartimento d'ingegneria
elettrotecnica della Stanford University e, insieme a Roger Melen,
fonda la Cromenco con un programma di tecnologie innovative, a
partire dalla prima Prom (Programmable Read-Only Memory), una memoria
programmabile a sola lettura che può essere "scritta", oltre che in
fabbrica, anche dal cliente, ma non essere cancellata. La "scrittura"
avviene infatti bruciando una serie di fusibili e lasciandone altri
intatti per determinare i collegamenti interni. L'anno successivo, la
Cromenco introdurrà sul mercato un microcomputer denominato Z-1.
1975
L'ingegnere americano Raymond Kurzweil realizza, in cinque anni di
lavoro, una macchina capace di leggere testi scritti e destinata ai
non vedenti. La Kurzweil reading machine utilizza due tecnologie
esistenti: il riconoscimento ottico dei caratteri Ocr [vedi 1964] e
la sintesi della parola [vedi 1950].1s
1975
La Ibm sviluppa, in collaborazione con i Bell Laboratories,
Multics, un linguaggio operativo per calcolatori di grande e media
potenza comprendente oltre 20 milioni di istruzioni.
1975
L'8 dicembre, Paul Terrell apre a Mountain View (California) il
Byte Shop, il primo negozio specializzato per la vendita di computer
e accessori, dal quale trarrà ben presto origine una fortunata catena
di punti vendita in tutti gli Stati Uniti. Soltanto l'anno dopo, al
negozio di Terrell toccherà un posto nella storia dell'informatica
per aver ordinato al diciannovenne Steve Jobs i primi 50 esemplari
dell'Apple I, da poco inventato dal ventiquattrenne Steve Wozniak.
1975
Negli Stati Uniti si afferma l'informatica distribuita. Il primo
esempio viene dalla City Bank di New York, che elimina i grandi
computer centrali e li rimpiazza con 150 [p. 177] mini-elaboratori,
in maniera da estendere i benefici dell'elaborazione dei dati a tutti
gli uffici della sede e alle filiali. "I giganti centralizzati degli
anni '50 o '60, chiusi in locali a temperatura controllata che
sembrano ospedali e circondati da uno stuolo di operatori - sostiene
il vicepresidente della banca, Robert B' White - hanno finito per
ingrossare, e non già snellire, le forze del lavoro nelle banche e
nelle aziende di servizi".
1975
Alla fine dell'anno, la Ibm conta 288 mila dipendenti, 27
laboratori di ricerca negli Stati Uniti e 9 all'estero, 26
stabilimenti in 15 Paesi ed uffici commerciali in 600 località di 127
Paesi.
8:
Apple:
la mela che attecchirà
in tutto il mondo
1976
A luglio nasce l'Apple I a Palo Alto (California), in casa dei
genitori adottivi di Stephen Jobs (n' 1955), un giovane che senza
troppo affannarsi e dopo un'infanzia drammatica (viene abbandonato
appena nato e adottato da una coppia di San Francisco) e
un'adolescenza di studi interrotti al Reed College di Portland e di
peregrinazioni in India e in comunità di hippies, lavora all'Atari
per Nolan Bushnell, l'inventore del primo videogioco. Qui Jobs
propone centinaia di idee, ma non va d'accordo con gli ingegneri; per
non licenziarlo, ma per tenerlo lontano dallo staff dei progettisti,
gli propongono di lavorare di notte. Jobs, che ha la fissazione di
diventare ricco, decide di vendere computer non alle industrie, ma
alla gente, suscitando l'ilarità di chi lo ascolta. Nel tempo libero,
si associa al progettista di elettronica Stephen Wozniak (24 anni,
"Steve" per gli amici), che lavora alla Hew-lett-Packard e frequenta
lo stesso club di appassionati di computer (l'Homebrew Computer
club=club dei computer fatti-in-casa), per la costruzione di un
"desk-top" di facile impiego. La loro società viene battezzata Apple,
come la casa discografica un tempo creata dai Beatles. Prima di
dedicarsi ai microcomputer, i due fabbricano e vendono "blue boxes",
circuiti illegali per telefonare senza pagare la bolletta.
Con un microprocessore Mos Technologies 6502 acquistato per 25
dollari, Wozniak realizza un capolavoro. Fino a questo momento Jobs
si è limitato ad assistere passivamente alla nascita di Apple I, ma,
come venditore (la sua dialettica è un po' brusca e rapidissima, ma
efficace), riesce a convincere il gestore del Byte Shop, Paul
Terrell, ad ordinargliene su due piedi 50 esemplari. Ora bisogna
trovare il capitale per avviare la produzione: Jobs vende il suo
furgoncino Volkswagen e Wozniak si disfa di due minicomputer
Hewlett-Packard. Con i 1.350 dollari messi insieme, i due entrano in
affari. Al ventinovesimo dei 30 giorni pattuiti per la consegna,
Terrell riceverà le macchine. L'Apple I non ha certo l'aspetto di un
personal computer: è soltanto una scheda di circuito stampato di
colore verde, grande come un foglio di carta, con alcune decine di
integrati e un microprocessore. L'acquirente deve provvedere in
proprio a montare la scheda in un contenitore, dotarla
dell'alimentazione elettrica, della tastiera e del monitor.
Dopo i primi 50 esemplari, altri 150 saranno venduti da Jobs a
666,66 dollari l'uno a negozi di computer della Baia di San Francisco
oppure per corrispondenza. Il socio Wozniak continua a fare il
progettista alla Hewlett-Packard e a dare una mano nel tempo libero
in attesa del decollo dell'azienda che i due hanno creato a
Cupertino, in piena Silicon Valley e che per il momento ha come sede
sociale e laboratorio il garage di casa Jobs. [p. 178] La prima
uscita ufficiale in pubblico non va secondo le aspettative: al primo
Computer Show che si tiene ad agosto ad Atlantic City, l'Apple I
suscita un grande interesse tra appassionati e stampa specializzata,
ma i due ragazzi (Jobs si presenta con i jeans bucati) non riescono a
venderne nemmeno uno. Eppure l'Apple I è per le sue prestazioni uno
dei migliori tra gli oltre 8 mila computer dello show. Ma alla fiera
Wozniak porta anche un prototipo di quello che sarà l'Apple II [vedi
1977] (una scheda-madre con un groviglio di fili e componenti che
pendono un po' dappertutto) e lo mostra a una ristretta cerchia di
venditori.
Il problema più grande è la mancanza di capitali e l'affannosa
ricerca di soldi fa correre alla Apple anche il pericolo di morire
prima ancora di nascere e affermarsi: la Commodore si offre infatti
di rilevare l'attività, ma la richiesta di centomila dollari e di uno
stipendio assicurato viene ritenuta esorbitante per una società
costituita da due ragazzi e che ha sede in un garage. Non si
sbilanciano nemmeno alcuni venditori di computer ai quali vengono
offerte quote del 10 per cento con un investimento di 10 mila
dollari; tutti si pentiranno amaramente di aver perso la loro
occasione di diventare miliardari. Analogo diniego anche da Don
Valentine, un "venture capitalist" che non ha fiducia nel futuro del
personal computer perché ritiene che presenti solo un mercato
ristretto.
La svolta giungerà quando a Jobs e Wozniak si assocerà, portando
con sé una "dote" di 250 mila dollari, l'ingegnere elettronico A'C'
("Mike") Markkula, ex dirigente marketing della Intel e della
Fairchild ritiratosi in pensione a 34 anni una volta divenuto
milionario. Altri finanziamenti arriveranno in seguito da investitori
come la Venrock Associates, Arthur Rock e Capital Management. Nel
gennaio successivo la Apple abbandonerà il garage di casa Jobs per
trasferirsi a Cupertino. Jobs e Markkula si dedicano alla parte
commerciale; Wozniak non vuole il ruolo di manager, ma esclusivamente
quello di "tecnologo" della società ("sono un ingegnere - sottolinea
- che si diverte solo a progettare") che presto realizzerà l'Apple
II. Nel secondo anno di attività, la Apple arriverà a fatturare 139
milioni di dollari, nel decimo 583 milioni, costringendo infine anche
i grandi colossi dell'informatica a correre ai ripari e a gettarsi
nel settore dei personal computer.8:
[p. 179] 1976
Dal 26 al 28 marzo, il pubblicista David Bushnell organizza ad
Albuquerque la prima manifestazione promozionale di microcomputer, la
World Altair Computer Convention. Il successo di pubblico e
commerciale supera ogni previsione.
1976
Compare il primo vero supercomputer del mondo: il Cray-1,
progettato da Seymour R' Cray (1927-1996), esegue sino a 180 milioni
di operazioni in virgola mobile al secondo [vedi 1972]. Il
supercomputer dispone di 200 mila circuiti integrati montati su 3.400
schede e collegati da cento chilometri di cavi ed è raffreddato a
freon. Nonostante il costo proibitivo di otto milioni di dollari,
avrà un successo al di là delle aspettative (65 esemplari venduti dal
1976 al 1984) e sarà migliorato in tre versioni successive. Il primo
esemplare è acquistato dai laboratori di Los Alamos. Un esemplare
consegnato al laboratorio Ernest Lawrence di Liver-more consentirà
agli scienziati dell'Atomic Energy Commission di ripetere in
brevissimo tempo i difficilissimi calcoli per la progettazione della
bomba H che negli anni '50 avevano impegnato per mesi schiere di
matematici.
L'enorme capacità di calcolo farà classificare il Cray-1 tra i
sistemi di rilevanza strategica che potranno essere esportati solo in
Paesi legati da salda amicizia con Washington.
1976
Crollano i prezzi dei chip. Alla prima West Coast Computer Fair,
che tra il 15 e il 18 aprile richiama all'auditorium di San Francisco
13 mila giovani appassionati, la Mos Technologies offre il suo
microprocessore 6502 progettato da Charles ("Chuck") Peddle, completo
di istruzioni, a 20 dollari l'uno al dettaglio, scatenando la corsa
al ribasso tra i produttori che sino a quel momento trattavano solo
grosse partite e a prezzi esorbitanti. L'iniziativa favorirà i
fermenti creativi dei cultori del faida-te in elettronica, come era
già successo nel caso di Steve Wozniak che aveva realizzato il primo
Apple proprio con un microprocessore 6502 acquistato per pochi
dollari [vedi 1976].
1976
Michael Shrayer, Dale Buscaino e Scott Daniel annunciano il primo
programma "word processor" (elaborazione testi) progettato per un
microcomputer (l'Altair 8800) con due anni di anticipo rispetto ai
più completi Wordstar e Wordperfect. Il programma, dal titolo
accattivante di Electric Pencil, grazie alla sua impostazione molto
elementare, diverrà largamente popolare. Dopo la comparsa del Pc Ibm,
il programma sarà praticamente rielaborato da cima a fondo per
l'impiego nella nuova generazione di personal.
1976
Federico Faggin [vedi 1974] rielabora il chip Intel 8080 e inventa
lo Zylog Z-80, un sistema che si basa essenzialmente su tre
microprocessori (8080, 8228 e 8224 a 8 bit). E' confezionato in un
unico contenitore a piedini, ha 50 istruzioni di base in più e
risulta più potente e più veloce dell'Intel 8080. Dallo Z-80 Faggin
svilupperà in seguito lo Z-8000 a 16 bit con 119 istruzioni di base,
in grado di indirizzare sino a 8 Mbyte di memoria.
1976
La pubblicista americana Portia Isaacson inventa per il
microcomputer il termine "personal computer", che riuscirà ad imporsi
su altri appellativi coniati in precedenza, come "dinky computer"
[computeruccio] inventato nel 1975 dallo scrittore Ted Nelson.
1976
Cresce negli Stati Uniti la "febbre del personal": a fine anno,
saranno 131 i club degli appassionati sorti nel giro di un anno e
mezzo sulla scia dell'Homebrew Computer Club di San Francisco.
1976
Secondo un'indagine della Creative Strategies di San José, in
California, alla fine dell'anno sono in funzione nel mondo 124 mila
terminali "intelligenti" (ossia a microprocessori), in grado di
provvedere direttamente ad una prima elaborazione autonoma e di
dipendere in misura molto limitata dai grossi sistemi centralizzati
di elaborazione cui sono collegati. I personal computer venduti negli
Usa sono ancora fermi a 1.500 l'anno.
1976
Nel corso dell'estate, si segnalano due nuovi campi di applicazione
del microprocessore: sul modello 1977 della Oldsmobile "Toronado",
viene montato di serie un microprocessore da 20 mila transistor che
controlla automaticamente l'anticipo dell'accensione nel motore e
riduce i consumi di carburante e l'inquinamento dei gas di scarico
con un continuo dosaggio della miscela aria-benzina.
La Fairchild Camera presenta un programmatore di giochi
elettronici, primo di una serie che ne conterà ben 200, che fa capo
al televisore domestico. Il televisore inizia [p. 180] così a
trasformarsi in vero e proprio terminale periferico di reti
commerciali di informazioni. Si calcola che le applicazioni
potenziali dei microprocessori siano circa 25 mila.
1977
Il 24 marzo, l'Air Force statunitense prende in consegna un E-3A
Sentry, il primo Awacs (Airborne Warning and Control System, ossia
sistema aeroportato di allarme e controllo). E' dotato di uno dei più
grandi e potenti calcolatori digitali montati a bordo di una
"piattaforma" aerea - un Ibm 4 Cc-1 da 800 Kbyte capace di 740
operazioni al secondo - realizzato appositamente per l'elaborazione
in tempo reale di una quantità elevata di dati provenienti da un
radar Westinghouse An/Apy-1 della portata di 400 Km e del peso di 9
tonnellate e da un numero incredibile di altri sistemi di
avvistamento e rilevamento in grado di seguire 600 bersagli
contemporaneamente. Il computer di bordo ha il compito di riconoscere
se gli aerei avvistati di volta in volta sono amici o nemici, fornire
ai caccia i parametri per intercettare gli aerei nemici, dialogare
con i computer dei comandi a terra attraverso un sistema a grande
velocità, controllare il sistema di navigazione e smistare dati e
messaggi in arrivo o in partenza. Per la "piattaforma" dell'Awacs è
utilizzato un quadrigetto passeggeri Boeing 707ì320B dotato di motori
più potenti. L'E3A, continuamente aggiornato in base ai progressi
dell'elettronica e dell'informatica, sarà uno dei mezzi più efficaci
a disposizione delle forze della Nato per tenere sotto controllo lo
schieramento delle forze sovietiche.
1977
Ad aprile, Stephen P' Wozniak (n' 1950), che da poco ha fondato
insieme a Steven P' Jobs e Mike Markkula la Apple Computer [vedi
1976], finisce di mettere a punto nella nuova sede di Steven Creek
Boulevard, a Cupertino, la versione commerciale dell'Apple II. A
differenza del modello precedente, il computer è dotato di un
elegante contenitore con tastiera, alimentatore e prese per il
collegamento delle periferiche sul mercato. La memoria standard è di
4 Kbyte, come schermo viene impiegato un televisore domestico e per
la memorizzazione dei dati un registratore a cassette, ma già da
giungo 1978 sarà disponibile un drive per floppy disk. L'Apple II è
inoltre il primo personal computer in grado di generare grafica a
colori.
L'annuncio della messa a punto del nuovo modello verrà dato il 15
aprile alla West Coast Computer Fair, e le prime consegne inizieranno
a giugno a un prezzo di 1.298 dollari. Grazie all'enorme successo
commerciale e alla decisione di farne un "sistema aperto"
(descrivendone cioè la parte elettronica in modo che altri potessero
elaborare nuovi elementi hardware e scrivere programmi), l'Apple II
si arricchirà di un numero talmente elevato di programmi applicativi
che continuerà a restare sulla cresta dell'onda e ad essere venduto
per anni anche dopo il lancio dell'Apple III. In poco tempo l'Apple
II invaderà il mondo rendendo multimilionari (in dollari) i due
giovani. La linea di montaggio dell'Apple II sarà chiusa solo nel
1993 dopo che ne saranno stati prodotti cinque milioni in 17 anni.
In quattro anni, il fatturato della Apple Computer passerà da meno
di un milione a 335 milioni di dollari l'anno. Nel 1982 la Apple
entrerà nella classifica delle prime 500 società mondiali con poco
meno di un miliardo di dollari di fatturato.
1977
Lawrence (Larry) Ellison (n' 1944) fonda la Oracle Corp'. La
società diventerà in pochi anni la seconda società di software del
mondo. Nel 1996 raggiungerà un fatturato di 4 miliardi di dollari e
22 mila dipendenti.
1977
Il ricercatore giapponese Shunichi Iwasaki mette a punto una
tecnologia [p. 181] di "registrazione verticale" (Perpendicular
Magnetic Recording, Pmr) che permette a floppy e hard disk una
densità di memorizzazione dieci volte superiore a quella
tradizionale. Mentre i tradizionali dischi magnetici operano su
particelle magnetiche disposte longitudinalmente una dietro l'altra
rispetto alle tracce del disco, la nuova tecnica si basa su
particelle magnetiche disposte verticalmente (con i due poli
perpendicolari al piano del disco) e sulla polarità verticale.
Essendo disposte verticalmente, le particelle magnetiche non solo
possono essere concentrate con densità nettamente superiori a quelle
tradizionali, ma hanno anche la tendenza ad attrarsi reciprocamente
anziché respingersi, aumentando la stabilità della registrazione nel
tempo. La tecnologia è possibile solo con supporti magnetici divenuti
disponibili dopo la messa a punto delle tecnologie per superfici di
dischi a film sottile. La maggior parte dei dischi basati su
tecnologia Pmr ha una superficie formata da cristalli di
cobalto-cromo, magnetizzabili su un asse perpendicolare alla
superficie.
1977
Il 22 aprile, entra in funzione il primo cavo telefonico a fibre
ottiche [vedi 1966]: il collegamento di nove chilometri - messo in
opera dalla General Telephone of California tra Long Beach e Artesia
- è in grado di consentire 24 chiamate contemporaneamente.
1977
A Morristown (New Jersey) apre il primo negozio Computerland di
quella che entro l'anno diventerà una catena di 24 punti vendita di
personal computer e, alla fine del 1981, di 245 esercizi negli Stati
Uniti e in altri 14 Paesi.
1977
A giugno, al Consumer Electronics Show, la Commodore presenta
ufficialmente il Pet 2001 "Personal Electronic Transactor".
Progettato in sei mesi da Chuck Peddle, il Pet dispone di un
microprocessore Mos Technologies 6502, una Ram di 4 o 8 Kbyte, una
Rom di 14 Kbyte, uno schermo video a fosfori verdi e incorpora una
tastiera di una macchina per scrivere e un registratore a cassette
per i programmi e i dati. Il costo è di 595 dollari e ai rivenditori
è richiesto l'intero pagamento al momento della prenotazione della
macchina. Al successo negli Stati Uniti seguirà presto quello in
Europa dove la Commodore conquisterà per un certo tempo l'80 per
cento del mercato dei Pc. La Commodore è stata fondata da Jack
Tramiel, un ebreo sopravvissuto per sei anni nei campi di
concentramento nazisti e sbarcato negli Usa al seguito dell'esercito
americano per il quale riparava le macchine per scrivere.
1977
La Tandy inizia la produzione in serie del personal a basso prezzo
Trs-80. Progettato da Steve Leininger in concorrenza con l'Apple II
che sta incontrando un grande successo sul mercato, Trs-80 dispone di
un monitor video, una tastiera e un registratore a cassette per
memorizzare programmi e dati. Sarà venduto in esclusiva attraverso la
catena mondiale di 8.500 negozi di elettronica Radio Shack, che dal
1963 fa parte del gruppo Tandy. In cinque anni si venderanno 500 mila
esemplari. La presentazione ufficiale del Trs-80 era avvenuta il 3
agosto 1976 a New York, tre mesi e mezzo dopo l'annuncio della messa
a punto dell'Apple II.
1977
Scott Adams (n' 1952), autore di Adventureland, il primo videogioco
d'avventure per microcomputer, fonda Adventure International.
1977
Alla fine dell'anno, la Olivetti realizza vendite per 600 miliardi,
nel campo dei prodotti di informatica, su un totale di 1.365 miliardi
di fatturato. La società ha 34 mila dipendenti in Italia e 32 mila in
altri Paesi. Nei suoi laboratori di ricerca sono 2 mila gli addetti
all'informatica. La Olivetti impegna nella ricerca stanziamenti per
62 miliardi.
[p. 182] 1978
Nasce in Giappone il marchio Epson. Il primo prodotto della
società, che è una emanazione della Seiko (leader giapponese degli
orologi elettronici), è una stampante (la Tx-80) a matrice di aghi.
La stampante ad aghi, che ha capacità anche grafiche, è stata
inventata dalla società americana Centron. Nello stesso anno di
fondazione, la Epson diventa lead-er nazionale per le stampanti ed
entra nel settore dei personal computer. Le stampanti Epson
acquisteranno un'ampia diffusione, tanto da imporre come standard di
riferimento l'Esc/P (Epson Standard Code for Printers). Nel 1992 la
Epson avrà prodotto 20 milioni di stampanti, impiegherà 25 mila
persone in 30 stabilimenti nel mondo con un fatturato di 7 mila
miliardi di lire. La Epson Italia nascerà nel dicembre 1987.
1978
L'industria statunitense Hayes Microcomputer Products lancia sul
mercato il Micromodem 100, il primo modulatore-demodulatore di
segnali digitali in analogici e viceversa per la trasmissione di dati
di personal computer attraverso linee telefoniche.
1978
Due hobbisti di Chicago, Ward Chrinstensen e Randy Suess, inventano
il Bbs (Bulletin board sys-tem). Ideato come sistema di comunicazione
tra appassionati che operano su personal computer, il Bbs avrà una
enorme diffusione in tutto il mondo. I Bbs permettono a coloro che li
chiamano attraverso un modem, di leggere o scrivere annunci di ogni
tipo, ricevere programmi messi gratuitamente a disposizione del
pubblico, dibattere un argomento particolare o scambiare messaggi
privati.
1978
Il primo televisore tascabile a schermo piatto è brevettato in
Giappone dalla Matsushita, ma sarà la Sony a mettere in vendita, il 5
ottobre 1982, il primo apparecchio con schermo da 2 pollici al prezzo
di 239 dollari.
1978
La Olivetti introduce sul mercato la Et101, la prima macchina da
scrivere elettronica del mondo, precedendo la Ibm e tutti gli altri
costruttori. Il progetto della macchina si deve al piccolo gruppo di
progettisti che nel 1965 [vedi] avevano già realizzato la P101, il
primo personal computer del mondo.
1978
Apple Computer e Tandy annunciano contemporaneamente la
disponibilità sui rispettivi Pc Apple II e Trs-80 di unità a disco
magnetico flessibile da 5,25 pollici. L'introduzione del floppy disk
al posto delle cassette a nastro magnetico, lente da far perdere la
pazienza, spalancherà le porte ai software applicativi. A loro volta,
la grande varietà dei programmi realizzati successivamente a corredo
dei personal sarà spesso il motivo determinante che indurrà categorie
di persone normalmente poco sensibili al richiamo delle novità a
decidersi ad acquistare un microcomputer per ricavarne un tangibile
profitto.
Nel 1993, la Tandy uscirà sconfitta da un periodo di accesa guerra
dei prezzi dei Pc e sarà acquistata dalla Ast Research per 175
milioni di dollari.
1978
La Bendix Flight Systems realizza l'"Horizontal Situation
Dis-play", una combinazione tra una mappa topografica e un visore
elettronico che consente ai piloti degli aerei da combattimento di
valutare la situazione sul cruscotto senza distrarsi ad osservare il
terreno sottostante. Il sistema sarà adottato per la prima volta sul
Mcdonnell Douglas F/A-18.
1978
La Texas Instruments pone in vendita il sintetizzatore di voce
Speak & Spell, un dispositivo per l'insegnamento della fonetica in
grado di produrre i suoni tipici del parlato attraverso
l'elaborazione di informazioni espresse in dati numerici. Un analogo
sintetizzatore elettronico di voce sarà adottato per la prima volta
nel 1982 dalla Datsun per segnalare al guidatore eventuali guasti
nell'autovettura 280Zx. Le voci sintetiche per queste applicazioni
sono generate da un chip in grado di riprodurre da 500 a 1.500
parole, di solito con un timbro maschile perché i suoi toni più bassi
richiedono una minore quantità di memoria. Nel 1979 appariranno anche
le prime schede per far parlare i personal computer.
1978
Daniel Brickling (n' 1952), professore della Harvard Business
School, e Robert Frankston (n' 1950), del Mit, inventano il primo
"spreadsheet", un "foglio elettronico" costituito da un pacchetto di
programmi che consente di ordinare rapidamente un considerevole
numero di dati diversi con un personal computer. Del Visicalc
(Visible Calculator) - così si chiama il nuovo software - saranno
vendute 400 mila copie in cinque anni (a 200 dollari l'una) tramite
la società Personal Software Arts Inc' fondata nello stesso anno da
Daniel Flystrain in una ex fabbrica di cioccolata di Wellesley, alla
periferia di Boston. Il successo commerciale sarà assicurato
dall'estrema utilità del programma nelle noiose operazioni ripetitive
occorrenti per ordinare molti dati. Un "foglio elettronico" di
formato standard dispone di 10 mila righe per tremila colonne. Ogni
coordinata del foglio può essere messa istantaneamente in
correlazione con qualsiasi altra coordinata rendendo automatico
l'aggiornamento dei dati corrispondenti in funzione [p. 183] della
variazione di uno di loro. Al VisiCalc si aggiungerà in seguito il
Supercalc. Negli anni successivi altri produttori di software
creeranno fogli elettronici sempre più perfezionati come il
Multiplan, Lotus, Symphony, Access, che integrano anche funzioni
grafiche e di gestione archivi.
1978
La Ibm è la prima società di informatica a produrre su larga scala
chip con una memoria di 64 mila byte e la prima ad incorporarli nei
prodotti.
1978
Dal 3 luglio, anche tutti i testi del quotidiano "New York Times"
sono composti con sistemi computerizzati. Il passaggio al nuovo tipo
di composizione è avvenuto gradualmente a partire dal marzo 1977, con
le pagine dei piccoli annunci pubblicitari. Vi sono 249 terminali
nella sede del quotidiano e 40 nelle redazioni locali. Collegandosi
attraverso la rete telefonica con la redazione centrale, le redazioni
periferiche trasmettono servizi al ritmo di 300 parole al minuto
direttamente ad uno dei computer della sede per l'immediata
composizione tipografica. Ognuno dei sette grandi elaboratori
installati nella sede del giornale ha una memoria centrale di 192
Kbyte e può immagazzinare 66 milioni di Mbyte, equivalenti a 4,5
milioni di parole di testo. In America, su 1.320 giornali, 517 usano
sistemi computerizzati e dispongono di 15.841 terminali video, dei
quali 9.247 direttamente utilizzati da giornalisti.
1979
Il Dipartimento della Difesa statunitense assegna alla francese
Cii-Honeywell Bull l'incarico di sviluppare il linguaggio "Ada". La
scelta viene fatta a conclusione del progetto-concorso quinquennale
High Order Language avviato dalla Difesa dopo aver accertato che nei
propri uffici venivano usati da 300 a 1.000 diversi programmi
informatici. Con "Ada" il dipartimento, che spende 3,5 miliardi
l'anno in software, ridurrà di molte centinaia di milioni di dollari
la gestione dei sistemi informatici. Il linguaggio prende il nome
dalla contessa Augusta Ada Byron di Lovelace (1815-1851), figlia di
Lord Byron, prima donna entrata nella storia dell'informatica per un
saggio sulla "macchina analitica" di Charles Babbage (1791-1871) e
una sommaria programmazione del sistema [vedi 1823].
I primi studi in materia di standardizzazione risalgono però al
1959 quando il Pentagono, sotto l'impulso di Grace Murray Hopper
[vedi 1944], aveva riunito a questo scopo i principali costruttori
nella Codasyl (Conference on data system lan-guages). Il Pentagono
aveva poi iniziato nel 1975 uno studio per realizzare un linguaggio
unificato che avrebbe dovuto servire alla programmazione di tutti i
calcolatori e dei sistemi computerizzati di Army, Navy, Air Force e
Marines.
Dopo le fasi iniziali del progetto High Order Language Working
Group Holwg (creato nel 1975 e diretto dal colonnello Lawrence E'
Druffel) nel quale erano stati individuati in Pascal, Pl/I e Algol 68
i tre linguaggi già esistenti su cui si poteva basare la
progettazione del nuovo linguaggio, il dipartimento aveva indetto una
gara d'appalto per la sua elaborazione: delle 17 proposte ricevute,
ne furono selezionate quattro (Cii-Honeywell Bull, Intermetrics,
Softech, Sri International), per proseguire lo sviluppo in
competizione. La scelta finale, dopo un'ulteriore selezione che aveva
lasciato in gara solo Honeywell Bull e Intermetrics, è a favore del
progetto Honeywell Bull denominato inizialmente "Green" e coordinato
dal francese Jean Ichbiach. A conclusione del lavoro, durato cinque
anni, il Pentagono decide di brevettare il linguaggio, sia per
assicurarsene il ferreo controllo in esclusiva, sia per impedire la
proliferazione di versioni commerciali ad opera dei soliti "pirati".
L'apporto innovativo più rilevante di "Ada" è la modularità, cioè
la possibilità di costruire programmi attraverso l'assemblaggio di
pezzi. Dietro "Ada" vi sono una decina d'anni di studi e ricerche con
un investimento di un centinaio di milioni di dollari. "Ada" è stato
pensato come linguaggio per la [p. 184] programmazione di grandi
sistemi di calcolo in tempo reale, in cui un computer è collegato
direttamente a dispositivi, apparecchiature o impianti che deve
seguire e controllare: è orientato in modo particolare a
telecomunicazioni, automazione industriale, controllo del traffico
aereo e dei cicli di produzione delle macchine utensili, controllo
ambientale e applicazioni simili, fino all'uso nei computer
installati nei missili Cruise. "Ada" può essere un linguaggio unico
per tutte queste applicazioni, ma permette anche la scrittura di
programmi comuni, oltre che la realizzazione di procedure per compiti
tecnici più specifici. "Ada" è quindi un linguaggio sia di uso
generale, che orientato alla programmazione di sistemi operanti in
tempo reale: doppia natura che ne fa un linguaggio di grandi
dimensioni, molto potente, ma difficile da padroneggiare. Nonostante
questo sforzo di standardizzazione, i software della Difesa Usa
denunceranno ancora tutti i loro problemi quando nel 1983 [vedi] gli
Usa invaderanno Grenada.
1979
La Fairchild Camera & Instruments e la sua sussidiaria Fairchild
Semiconductor che fu all'avanguardia nello sviluppo dei circuiti
integrati, sono rilevate per 400 milioni di dollari dalla
Schlumberger, una grande impresa francese operante nella prospezione
petrolifera. Nonostante un investimento di 600 milioni di dollari e
la ricapitalizzazione da parte della proprietà, nel 1982 la Fairchild
Semiconductor scenderà dalla quinta alla sesta posizione come quota
di mercato negli Stati Uniti, dietro a Texas Instruments, Ibm,
Motorola, National Semiconductor e Intel.
1979
Wordstar, il primo potente software per il trattamento dei testi
destinato all'uso con micro-elaboratori, viene lanciato dalla società
statunitense Micropro. Realizzato da John Barnaby, il Wordstar si
affermerà con grande rapidità e negli anni successivi darà lo spunto
a una moltitudine di programmi analoghi. Nelle versioni successive
del Wordstar saranno inserite funzioni come la correzione ortografica
con un dizionario di centomila parole, la possibilità di inserire
grafici nel testo, ecc'.
Quasi contemporaneamente, la Wordperfect Inc' mette sul mercato il
Wordperfect.
1979
La Olivetti presenta il modello M10, uno dei primi personal
portatili. Delle dimensioni di un volume di enciclopedia, ha una
comoda tastiera e un display a cristalli liquidi da 8 linee di 40
caratteri. Il microprocessore è l'8085 (compatibile con lo Z80) da 8
bit, sistema operativo Olivetti, 32 Kbyte di Rom, da 8 a 32 Kbyte di
Ram. La possibilità di collegarvi un accoppiatore acustico lo fa
utilizzare da un buon numero di giornalisti per trasmettere i loro
servizi. Progettato nel centro di ricerca Olivetti di Cupertino, in
California, l'M10 avrà un buon successo commerciale.
1979
Speechlab - il primo sistema di riconoscimento della voce - è
presentato negli Stati Uniti dalla Heuristics.
1979
L'ingegnere Jay W' Forrester (n' 1918), inventore agli inizi degli
anni '60 della memoria magnetica a nuclei di ferrite e in seguito di
quella su dischi magnetici, è ammesso alla "Hall of Fame" (il museo
delle celebrità scientifiche di Akron, dedicato alle invenzioni del
XX secolo) in riconoscimento del contributo dato con le sue ricerche
al progresso dei calcolatori elettronici. Insieme a Robert Everett,
aveva progettato nel 1951, al Massachusetts Institute of Technology,
il Whirlwind (turbine), il primo computer per applicazioni in tempo
reale che fu utilizzato anche dalla Marina Usa per il primo
simulatore di volo realizzato nel mondo.
1979
Un ricercatore della Hughes Aircraft, Alexander D' Jacobson, fonda
la Inference Corp', la prima azienda per lo sviluppo e la
commercializzazione di software che si basa su applicazioni
dell'intelligenza artificiale. Con un capitale sociale messo insieme
con la partecipazione della Ford Motor e della Lockheed Aircraft, si
metterà all'opera realizzando nel 1984 un [p. 185] pacchetto di
programmi denominato Art (da Artificial) messo in vendita a 85 mila
dollari la copia.
1979
Ricercatori dello Cselt (Centro studi e laboratori
telecomunicazioni del gruppo Iri-Stet con sede a Torino) realizzano
Musa, un computer "parlante" che utilizza un sistema di sintesi
automatica della voce in tempo reale attraverso la lettura di un
testo scritto. Il sistema, basato sulla tecnica della "sintesi per
segmenti", è dotato di un vocabolario elementare di circa 150
segmenti di voce dalla dimensione di coppie di suoni elementari
(detti "difoni") che nella riproduzione vocale del testo vengono
concatenati secondo le regole della pronuncia italiana. La macchina è
così in grado di pronunciare qualunque frase, con un vocabolario
illimitato, a partire da un ristretto gruppo di elementi base. Dal
1980 i ricercatori dello Cselt inizieranno le ricerche su una
macchina per il riconoscimento della voce umana.
1979
I computer invadono ormai tutti i settori delle attività umane e
non poteva mancare quello dedicato all'astrologia. Per chi prima di
uscire di casa consulta l'oroscopo, la Kosmos International di
Atlanta realizza un computer tascabile in grado di calcolare per ogni
persona, tenendo conto del segno zodiacale e dell'ascendente,
l'influenza astrale del Sole e di tre dei maggiori pianeti: Mercurio
(per l'attività mentale), Venere (per quella emotiva) e Marte (per lo
stato fisico). Oltre il computer "Astro", la Kosmos realizza anche
una macchina per il calcolo dei bioritmi in grado di memorizzare i
dati per sei persone.
1979
La filiale in Giappone della Ibm è superata come fatturato sul
mercato giapponese dalla Fujitsu, che però si è avvantaggiata dei
finanziamenti governativi e della collaborazione nella ricerca con
altre industrie sotto l'egida del Miti, il Ministero del commercio
internazionale e dell'industria. La Ibm-Giappone continuerà comunque
a difendersi bene: nel 1982 riuscirà a fatturare 1.900 milioni di
dollari contro i 2.100 di Fujitsu.
1979
L'integrazione sempre più spinta dei circuiti integrati consente di
racchiudere in un solo componente un milione di byte. Nello stesso
anno, una capacità analoga è raggiunta anche da una memoria a "bolle
magnetiche" [vedi 1976] costituita da un particolare materiale come
il granato. Un milione di byte è contenuto in una piastrina di
granato di 1,4 centimetri quadrati di superficie. Uno dei primi
apparecchi ad impiegare la memoria a bolle è un computer portatile
prodotto dalla britannica Plessey e [p. 186] utilizzato dagli addetti
alla lettura dei contatori di gas ed elettricità nelle abitazioni.
1979
La Nec inizia la commercializzazione del microelaboratore serie
Pc-8000 e diventa la società leader nel mercato giapponese dei
personal computer.
1979
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
(Cipe) approva lo studio di fattibilità redatto dalla commissione di
esperti del Consiglio nazionale delle ricerche per il "Progetto
finalizzato Informatica" ed affida l'esecuzione del programma al Cnr.
Tra gli obiettivi che, secondo il Cipe, dovranno essere perseguiti
dal progetto, la promozione dell'industria informatica nazionale, il
miglioramento dei servizi informatici offerti dalla Pubblica
Amministrazione centrale e periferica e l'introduzione di sistemi di
elaborazione nei processi industriali. A dirigere il progetto
finalizzato è chiamato il professor Angelo Raffaele Meo, del
Politecnico di Torino, coadiuvato da tre responsabili di
sottoprogetto: professor Ugo Montanari (architettura e strutture dei
sistemi di elaborazione); Paolo Bronzoni (informatizzazione della
Pubblica Amministrazione); professor Riccardo Zoppoli (automazione
lavoro e controllo industriale).
1979 Ingresso clamoroso del microprocessore nel settore dei
consumi: su 74 milioni di unità prodotte durante l'anno, 50 milioni
di microprocessori del tipo più semplice ed economico (a 4 bit) sono
stati assorbiti per l'81 per cento in prodotti di consumo, il 7 per
cento nell'industria e il 12 per cento nei computer di tutti i tipi.
Un aspetto negativo della posizione italiana nel settore della
microelettronica è che il mercato interno viene rifornito per l'80
per cento dalle importazioni, che contribuiscono al disavanzo della
bilancia commerciale con 160 miliardi.
1979
La Olivetti figura al trentaquattresimo posto tra le imprese
mondiali di elettronica, con un fatturato di 2.310 milioni di dollari
(ma appena 30 di profitti, in parte a causa dei cospicui investimenti
richiesti dalla ricerca), contro i 22.863 milioni di dollari della
Ibm americana, i 16.045 della Siemens tedesca, i 12.633 della Hitachi
giapponese, gli 8.234 della Cge francese, i 4.855 della Gec inglese e
i 3.657 della Electrolux svedese.
1980
Un gruppo di docenti della Stanford University guidato da Edward A'
Feigenbaum fonda a Mountain View (California) la Intellicorp,
un'azienda per lo sviluppo e la commercializzazione di programmi
d'intelligenza artificiale in grado di fornire una soluzione autonoma
di problemi complessi. Sarà quotata in borsa nel 1983 e inizierà a
registrare un attivo soltanto nel 1985 vendendo 526 copie del suo
programma Kee a 60 mila dollari l'una. A novembre del 1985 lancerà il
programma Simkit che consentirà ai dirigenti di stabilimenti
industriali di stabilire i tempi di lavorazione per le produzioni
basandosi su simulazioni delle attività eseguibili nell'impianto.
1980
Il presidente della Ibm John R' Opel (n' 1926), in azienda dal
1949, decide di impegnare tutta la potenza industriale, tecnologica e
finanziaria della società - che al momento detiene il 62 per cento
del mercato mondiale dei grandi calcolatori - per entrare in grande
stile nel campo dei microcomputer, un settore sottovalutato dai suoi
predecessori, e vara in gran segreto il progetto Acorn [ghianda]. A
luglio, in un remoto stabilimento ubicato a Boca Raton (Florida), al
riparo da occhi e orecchie indiscrete, un gruppo di 12 esperti
d'informatica e di mercato inizierà le riunioni sotto la guida del
vicepresidente Philip Estridge. Tra le prime decisioni, la scelta di
un microprocessore da 16 bit, al posto di quello da 8 bit adottato da
tutti i personal sul mercato, per guadagnare in velocità operativa e
avere la possibilità di gestire programmi più complessi.
Particolarmente felice l'adozione di un'"architettura aperta", che
offrirà alla miriade di aziende esterne di offrire contributi
autonomi alla nuova macchina, accrescendo la disponibilità di
programmi applicativi e di periferiche. Saranno, queste, le premesse
vincenti per assicurare il successo dell'Ibm-Pc [vedi 1981].
1980
La Control Data di Minneapolis presenta il supercomputer Cyber 205
con una velocità di 400 Megaflop (400 milioni di operazioni in
virgola mobile al secondo) contro 180 della versione originale del
più diretto concorrente, il Cray-1 realizzato da Seymour R' Cray
[vedi 1972 e 1976] dopo l'uscita dalla Control Data.
1980
L'editore statunitense Ashton--Tate lancia "dbase", un sistema di
gestione di data base per microcomputer. Il programma è stato creato
nel 1979 da C' Wayne Ratcliff che lo aveva commercializzato con il
nome di Vulcan prima di venderlo alla Ashton-Tate. L'anno successivo
sarà messa a punto la versione "dbase II", il primo pacchetto
integrato di programmi per l'elaborazione di data base utilizzabile
su microcomputer.
1980
Un sistema di traduzione computerizzato dallo spagnolo all'inglese
e [p. 187] viceversa entra in funzione presso la Pan-American Health
Organization, l'Organizzazione panamericana di sanità.
1980
La Apple Computer si trasforma in società per azioni. In mezzo a
decine e decine di aziende di microcomputer che entrano in campo per
affermarsi in un settore dove la creatività è la materia prima per il
successo e spariscono senza lasciare traccia quando i loro prodotti
non incontrano i favori del pubblico, la Apple prospera e le sue
azioni trovano ottima accoglienza in borsa. Agli investitori si
presenta con ottime credenziali: in quattro anni vanta già un
fatturato di 139 milioni di dollari.
1980
A febbraio, l'inglese Clive Sinclair (n' 1941) sfida il mercato
mettendo in vendita a meno di cento sterline (esclusivamente per
corrispondenza) il più piccolo e il più economico, ma anche il più
popolare e a suo modo il più originale dei microcalcolatori apparsi
negli ultimi anni: l'home computer Zx80, un apparecchietto che pesa
circa 340 grammi, utilizza il chip Zilog Z-80A, ha una memoria di
appena 1.024 caratteri e deve ricorrere ad un registratore a cassetta
per la programmazione in Basic e a un televisore per la lettura dei
dati. Sinclair ne affida la produzione alla Timex, che da anni
fabbrica orologi in uno stabilimento in Scozia. In 18 mesi ne saranno
venduti 100 mila esemplari.
Nel marzo 1981, l'inventore supera se stesso creando lo Zx-81, un
computer ancora più a buon mercato che debutterà sul mercato
statunitense con il nome di Timex Sinclair 1000 a 99 dollari di
listino e a meno di 78 scontato. Ne saranno venduti 250 mila
esemplari nel primo anno e 500 mila nel secondo. Alla fine ne
risulteranno venduti 5 milioni in tutto il mondo, di cui oltre 100
mila in Italia. L'ingresso del "peso piuma" del geniale Sinclair
scatenerà nel 1982-83 una spietata, ma anche salutare, guerra dei
prezzi tra i produttori di home computer (Atari, Commodore, Mattel,
Tandy, Texas Instruments) che si concluderà con il ritiro dal settore
della Texas Instruments e della Mattel, il gigante dei giocattoli
educativi.
Nato nel 1940, Clive Sinclair smette di studiare a 17 anni, dopo
aver frequentato ben dodici differenti scuole. Autodidatta di
elettronica, lavora per qualche anno come giornalista in una rivista
tecnica e poi, a soli 22 anni, fonda una sua società, la Sinclair
Radionics, per la vendita per corrispondenza di transistor di seconda
mano e scatole di montaggio agli appassionati di elettronica. Si
dedica a questa attività per 17 anni prima di gettarsi
nell'informatica con la fondazione nel 1979 della Sinclair Research.
Nel 1972 [vedi] realizza la più piccola calcolatrice del mondo (pesa
solo cento grammi e avrà un grande successo commerciale che però dura
solo pochi mesi) e un orologio digitale da polso che sarà un disastro
commerciale per la cattiva qualità del prodotto realizzato da un
subcontraente. Nel 1977 è la volta del primo televisore tascabile del
mondo. Dopo la creazione dei microcomputer Zx-80, Zx-81 e Spectrum,
nel 1983 torna ai televisori con un modello tascabile a schermo
piatto venduto a sole 80 sterline. La sua filosofia è la continua
innovazione: investe due milioni di sterline nel cosiddetto
"Metalab", un laboratorio che sperimenta idee rivoluzionarie e ad
alto rischio per scoprire quelle trasformabili in prodotti di
consumo. Per qualche anno il suo metodo paga: nel 1983 la Sinclair
Research chiude il rilancio con un utile lordo di 14 milioni di
sterline e un fatturato di 54 milioni rispetto ai 27 dell'anno
precedente. Nel 1983, la regina Elisabetta lo nomina baronetto per i
suoi meriti industriali. La sua mania di investire ingenti somme in
ricerche dai dubbi risultati porterà tuttavia la società al
fallimento nel 1985. Sinclair sarà costretto a vendere il segmento
computer ad Alan Sugar, trentanovenne fondatore e presidente della
Amstrad Consumer Electronics, per una cifra molto più bassa dei
debiti accumulati. Il nome di Sinclair resterà comunque tra quelli
dei protagonisti della tumultuosa storia dell'informatica per aver
consentito ad una intera generazione di adolescenti a corto di soldi
di accostarsi senza soggezione alla pratica dei computer prima di
passare a calcolatori più difficili e professionali.
[p. 188] 1980
Basandosi su ricerche fatte da John Cocke negli anni precedenti,
David Patterson, un ricercatore dell'Università di Berkeley, progetta
la prima architettura Risc (Reduced instruction set computer). I
primi prototipi saranno il Risc II a Berkeley, il Mips all'Università
di Stanford e l'801 nei laboratori Ibm. Si tratta di una evoluzione
permessa dalla possibilità di realizzare circuiti integrati (Vlsi)
con una enorme integrazione di componenti che ha portato a rivedere i
principi di progettazione dei computer. Nelle macchine più recenti si
puntava soprattutto alle prestazioni massime e i computer avevano set
di istruzioni molto estesi e architetture complesse (Cisc, Complex
instruction set computer). La filosofia Risc si basa invece su
principi di estrema semplicità delle istruzioni e dell'architettura
in complesso; le minori prestazioni funzionali sono però ampiamente
compensate da una più alta velocità di esecuzione. In pratica, per
moltiplicare due numeri non è necessario un complesso circuito per la
moltiplicazione, basta sommare il primo numero per un numero di volte
pari al secondo numero (come avveniva nelle prime calcolatrici
meccaniche), con vantaggi di velocità di esecuzione e di costi di
produzione.
A giugno 1994, Hewlett-Packard e Intel annunceranno una ricerca
comune per una tecnologia destinata a sostituire i chip Risc,
denominata Vliw (Very long instruction word) e già ipotizzata negli
anni '80. Questa tecnologia dovrebbe consentire di eseguire un
elevato numero di istruzioni in parallelo senza sovraccaricare il
chip. Il progetto, al quale lavoreranno mille ricercatori di ambedue
le società, costerà diversi miliardi di dollari.
1980
I giapponesi lanciano un chip da 64 Kbyte di Ram (memoria ad
accesso casuale). In due anni - grazie al facile accesso ai
finanziamenti a buon mercato per allestire nuovi impianti - le
società giapponesi conquisteranno il 70 per cento del mercato
mondiale dei semiconduttori, mentre i produttori si dimezzeranno e
soltanto tre (Texas Instruments, Mostek e Motorola) - saranno in
grado di fabbricare il "64 K" in quantità significative.
1980
La società statunitense Apollo inventa la "stazione di lavoro", una
postazione fornita di un elaboratore autonomo e dedicata ad una
precisa applicazione come il calcolo o la progettazione. Le stazioni
di lavoro saranno poi concepite con una maggiore potenzialità
(microcomputer più che minicomputer) e saranno spesso collegate ad un
sistema centrale e ad una serie di periferiche, come plotter,
stampanti, ecc'.
1980
La Itel americana, una società che produce computer che utilizzano
soft-ware Ibm, esce di scena per bancarotta provocata da perdite di
443 milioni di dollari. E' bastato che la Ibm annunciasse il nuovo
Sistema 4300 per rendere tecnicamente obsoleti i computer
hardware-compatibili della Itel.
1980
Viene creata Ethernet, una delle reti locali che riscuoterà il
maggior successo negli anni successivi. La tecnologia è messa a punto
partendo da un'idea di ricercatori delle società Xerox, Digital e
Intel.
1980
Nel mondo sono in funzione 8 mila robot "flessibili" (dei quali la
metà in Giappone) controllati attraverso computer e in grado di
ricevere e memorizzare istruzioni. Per programmare la macchina, un
istruttore guida il braccio meccanico nei vari movimenti ed
operazioni che il robot dovrà compiere. Il computer del robot
memorizza la serie di movimenti e li ripeterà con una precisione che
può spingersi fino all'ordine del decimo di millimetro. Introdotti
nelle fabbriche, i robot fanno balzare in alto i livelli di
produttività. Un robot progettato e realizzato in Italia, il
Pragma-A3000, entra in funzione alla fabbrica americana di motori
aeronautici General Electric e riesce a montare 320 compressori l'ora
senza commettere il minimo errore, lavorando 24 ore su 24, con una
produzione pari a quella di dieci operai specializzati.
[p. 189] La generazione di robot che entrerà in funzione nei primi
anni '90 sarà in grado di vedere con occhi elettronici e riconoscere
le sagome degli oggetti, scegliendoli fra una serie di altri, e
mettendoli esattamente in posizione.
1980
Con l'installazione al Cnuce di Pisa di un'antenna ricetrasmittente
di tre metri, diviene operativa in Italia la rete europea "Stella"
(Satellite Transmission Experiment Linking Laboratories) che collega
attraverso il satellite Ots i laboratori italiani dell'Infn (Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare) con tutti gli altri laboratori europei
di fisica nucleare per un rapido scambio di dati sulle ricerche
effettuate nell'ambito del Cern. La rete è stata collaudata
dall'istituto Cnuce del Cnr tra la fine del 1979 e l'aprile del 1980,
con l'utilizzazione del satellite italiano Sirio, in orbita
geostazionaria da tre anni. In pochi minuti, contro una media di 12
ore occorrenti per la trasmissione di dati computerizzati sulle
normali reti telefoniche, i fisici europei potranno colloquiare tra
loro e coordinare le ricerche.
1980
A giugno entra in funzione a Roma l'archivio computerizzato
dell'Agenzia ANSA. I testi sono in via transitoria memorizzati
nell'archivio della Camera dei Deputati per poi essere trasferiti,
l'anno successivo, in un elaboratore Ibm 4341 che memorizza un
miliardo di parole. Il sistema di archivi Dea (Documentazione
Elettronica Ansa) comprendono i testi integrali delle 20 mila notizie
diramate negli ultimi due mesi; le sintesi di 300 mila notizie
trasmesse dal gennaio 1975; le biografie e i riepiloghi. In seguito,
saranno archiviate le sintesi e le schede di tutte le notizie a
partire dal 15 gennaio 1945 quando l'agenzia (fondata due giorni
prima) iniziò le trasmissioni. Nel maggio 1985 l'archivio raggiungerà
la soglia del milione di documenti e nel luglio 1996 quella di cinque
milioni e mezzo, per un totale di 17 miliardi di caratteri,
memorizzati sui dischi di un Ibm 4381. Per la consultazione,
possibile anche attraverso un Pc fornito di modem, ogni parola è una
chiave di ricerca.
1980
Il Governo canadese decide di investire 12 milioni di dollari nella
sperimentazione delle tecnologie computerizzate per l'ufficio del
domani, nonché 30 milioni per studi ed esperienze in contributi a
fondo perduto a favore delle industrie canadesi, poco competitive
rispetto alla produzione delle multinazionali che dominano un mercato
nazionale di informatica per ufficio da 1,2 miliardi di dollari
l'anno.
1980
Il mercato mondiale dell'elettronica raggiunge i 246 miliardi di
dollari (5,4 in Italia): in testa gli Stati Uniti con il 29 per
cento, seguiti dall'Europa (26%) e dal Giappone (12%). Per
l'informatica, su un mercato europeo di oltre 19 miliardi di dollari,
quello italiano incide solo per 1,8 miliardi. Per i semiconduttori,
il mercato mondiale 1980 è di 11,5 miliardi di dollari, di cui 6
miliardi relativi ai microprocessori. Durante l'anno, la produzione è
di 100 milioni di pezzi, contro i 2,3 milioni del 1976. Per quanto
riguarda la produzione dei circuiti integrati, il predominio
americano continua ad essere schiacciante: 8 su 10 sono prodotti in
America, 1,5 in Giappone e 0,5 in Europa.
1980
Nella sua opera La sfida mondiale, Jean-Jacques Servan-Schreiber
esorta l'Occidente ad una più attiva collaborazione con i Paesi del
Terzo Mondo, specialmente quelli che detengono il petrolio e le altre
risorse essenziali, incitandolo a smettere di fornire gli "abiti
smessi della tecnologia di ieri", per passare, invece, a dare il
meglio della nostra microelettronica e del nostro "sapere di punta".
A parte l'autorevole parere del famoso giornalista francese, autore
negli anni '60 di un altro clamoroso libro sulla "sfida tecnologica
americana", è opinione generale che lo sviluppo di tutti i Paesi,
siano essi avanzati o emergenti, negli anni a venire sarà più legato
alla microelettronica che non al petrolio, che oggi sembra una
risorsa insostituibile per l'esistenza dell'uomo.
1980
Travolgente avanzata del personal [p. 190] computer in America: al
31 dicembre, le 24 industrie medie e piccole operanti nel settore
hanno venduto 724 mila esemplari, per un valore di 1.800 milioni di
dollari. Nel 1981, le industrie raddoppieranno e il volume delle
vendite di "micro" salirà a 1,4 milioni di esemplari e il fatturato a
3 mila milioni. Nel 1982, saranno un centinaio le aziende che si
contenderanno il mercato con il colosso Ibm entrato in lizza con un
Pc innovativo; i personal venduti saliranno a 2,8 milioni di
esemplari e il fatturato raggiungerà i 4.900 milioni di dollari,
nonostante la grave crisi economica e l'esistenza di 12 milioni di
disoccupati.
8:
Anche "Big Blue"
scende in campo per i Pc
1981
Il 12 agosto, l'annuncio del Pc Ibm e dell'ingresso della maggiore
industria informatica del mondo nel settore dei computer personali,
segna una svolta in un segmento cresciuto in maniera selvaggia e con
un denominatore comune di incompatibilità tra sistema e sistema e tra
programmi operativi. Fattori, questi, estremamente riduttivi della
rivoluzione in corso con l'avvento del microprocessore che finirà,
invece, in un decennio, per stravolgere lo stesso ordine gerarchico
dominato dai grandi calcolatori. La Ibm aveva già costruito in gran
segreto nel 1975 il suo primo microcomputer, il modello 5100, ma per
i suoi dirigenti i tempi non erano ancora maturi. A proposito del
personal computer, l'ingegnere dell'Ibm Robert Lloyd commentò: "A che
diavolo serve?". A dimostrazione della scarsa lungimiranza, c'è però
in Ibm un esempio più illustre; nel 1946, il presidente della società
Thomas Watson aveva dichiarato: "Non credo che in tutto il mondo si
riuscirebbero a vendere più di cinque computer".
L'ingresso della Ibm nel personal e il grande successo del suo Pc
imporranno all'industria mondiale del settore uno standard
nell'architettura dell'hardware e nel linguaggio di programmazione
che a lungo andare si ritorceranno contro la stessa Ibm sul piano
commerciale. Infatti, approfittando dell'architettura "aperta"
adottata nella progettazione del Pc, orde di aziende sopravvissute o
sorte per l'occasione, per poter continuare a vendere i loro personal
non avranno altra scelta che inserirsi a buon mercato nello
strepitoso successo del temibile concorrente, imitandolo all'insegna
della "compatibilità Ibm".
I punti di forza del nuovo prodotto della Ibm sono: un
microprocessore Intel 8088 a 16 bit con una velocità di 4,77 Mhz, che
consente al computer di lavorare direttamente su testi sino a 1 Mbyte
per volta (contro i 64 Kbyte della maggioranza dei personal sul
mercato, dotati di microprocessore da 8 bit); un video monocromatico
da 12 pollici che porta sullo schermo 25 righe di 80 caratteri; una
tastiera a sé stante che si può posizionare comodamente; e una
documentazione esemplare e fin troppo esauriente sulla macchina e sui
programmi che la fanno girare. Uniche pecche iniziali: una memoria da
64 Kbyte, ma espandibile con l'aggiunta di 194 Kbyte già prevista
nella scheda madre del sistema; [p. 191] un unico modulo con floppy
disk da 5 pollici a singola faccia, inizialmente da 163.840 byte.
I dirigenti della Ibm prevedono un volume di vendite dell'ordine
delle 500 mila unità in cinque anni; il traguardo del mezzo milione
di pezzi sarà invece raggiunto alla fine del 1982. Con successivi
miglioramenti, in dieci anni la Ibm venderà circa 80 milioni di Pc.
Il più piccolo di casa Ibm (prezzo 5 mila dollari) fa scalpore:
senza alcuna cautela, collocato su un tavolo all'aria aperta in
qualsiasi clima, è in grado di battere uno dei più quotati computer
medi degli anni '60, l'Ibm 360ì30 da 280 mila dollari che aveva
bisogno di una sala asettica tutta per sé ad aria condizionata e di
un impianto di refrigerazione per evitare il surriscaldamento
dell'unità di processo.
Le parti si sono rovesciate: tra i due, il Golia del momento è il
più piccolo, con 650 mila operazioni al secondo contro 33 mila del
vecchio "mainframe". Il Pc è progettato da un gruppo di giovani
informatici sotto la guida di Philip Estridge. Per i vari componenti
dell'hardware, la Ibm si rivolge per la prima volta a società
americane e straniere che offrono il migliore rapporto
qualità/prezzo; i drive per i floppy sono forniti dalla Tandon, il
monitor arriva da Taiwan, la stampante dal Giappone, mentre la
tastiera è fabbricata dalla stessa Ibm. In passato l'Ibm era stata
invece sempre una società a ciclo completo, producendo in casa tutto
il necessario: dai chip ai monitor, dai dischi di memoria alle
stampanti.
Come linguaggio di programmazione, la Ibm ha fatto preparare dalla
Microsoft il Pc-Dos 1'0, un soft-ware realizzato da Bill Gates
sviluppando e migliorando considerevolmente un sistema Scp-Dos
acquistato da Tim Patterson della Seattle Computer Products.
L'insidia per il Pc della Ibm si nasconderà proprio nel software: un
anno e mezzo più tardi, una versione denominata Ms-Dos 1'25, messa in
libera vendita da Gates farà scattare il fenomeno dei computer "Ibm
compatibili". Nel 1987, nel tentativo di liberarsi degli inseguitori,
la Ibm sostituirà il Pc con il sistema Ps2 [vedi 1987] dotato di un
microprocessore di sua progettazione e di un linguaggio operativo Os2
in esclusiva. Ma ormai il fenomeno dell'imitazione è talmente
radicato che dopo un anno anche il Ps2 avrà un codazzo di
compatibili.8:
1981
Nel Sistema 3081, la Ibm utilizza per la prima volta il "modulo di
conduzione termica" (Tcm) la cui tecnologia è stata messa a punto in
dieci anni dai ricercatori dei suoi laboratori di East Fishkill,
Endicott e Poughkeepsie, nello stato di New York, e di Sindelfingen
in Germania. Il modulo incorpora 133 microchip (ognuno con 45 mila
circuiti logici) e rappresenta la più alta densità di circuiti mai
realizzata. Due le principali caratteristiche del modulo: un
substrato ceramico per il collegamento dei chip e un complesso
sistema di raffreddamento. Il substrato (una specie di mattonella
quadrata di 4 centimetri di lato e 5 millimetri di spessore) è
costituito da 33 livelli ognuno con una complessa rete di piste e con
350 mila interconnessioni fra i vari livelli realizzati con
conduttori al molibdeno (durante il processo di fabbricazione la
mattonella subisce infatti trattamenti fino a 1.500 gradi e i fili di
rame fonderebbero a 1.083°). Sulla faccia inferiore della mattonella
sporgono 1.800 piedini di interconnessione. Su ogni chip preme un
pistone metallico che scorre in un coperchio di alluminio raffreddato
con una circolazione d'acqua; per un ulteriore raffreddamento, tra i
chip e il coperchio a tenuta stagna viene immesso elio la cui
conduttività termica è superiore a quella dell'aria. Una piastra
principale (di 60 per 70 centimetri, pesante 24 chilogrammi)
interconnette fino a nove moduli a conduzione termica fornendo i
collegamenti tra i 16.200 piedini dei moduli e altri 2.000 terminali
addizionali, fornendo anche l'alimentazione a tutto il complesso per
un totale di corrente di 600 Ampere. Una così alta integrazione
permette di ridurre di dieci volte le connessioni tra i vari livelli
di montaggio del computer e di otto volte la lunghezza dei
conduttori, consentendo di raddoppiare la velocità di elaborazione.
Il modulo di conduzione termica costituirà il cuore anche dei
successivi "mainframe" 3083 e 3084.
[p. 192] 1981
Nei laboratori di Saint Paul, nel Minnesota, la 3M mette a punto il
Mod (magneto-optical disc) scrivibile, cancellabile e riscrivibile
come i normali dischetti magnetici. Il Mod è costituito da un
dischetto di policarbonato rivestito con uno strato di metalli
terrosi rari (subossido di tellurio in lega con germanio, indio e
piombo oppure terbio, ferro, cobalto e gadolinio) rivestito con uno
strato di tecnopolimeri. Per scrivere sul disco, un raggio laser
infrarosso di debole potenza (8 milliwatt) penetra attraverso il
materiale plastico trasparente e con il calore generato (150 gradi)
modifica nel punto di impatto la magnetizzazione del rivestimento
convertendo la superficie fortemente riflettente in un puntino amorfo
non riflettente. Processo inverso per la lettura: il raggio laser
esamina la superficie ricercando i segnali magnetici. In caso di
necessità è possibile cancellare i dati contenuti sul disco e
riutilizzarlo come un qualsiasi floppy per almeno 10 milioni di cicli
di lettura-scrittura. Il disco magneto-ottico è inoltre meno
sensibile ai campi magnetici rispetto ad un normale dischetto.
1981
Seymour R' Cray, il geniale pioniere dei supercomputer [vedi 1972 e
1976], lascia la carica di presidente del consiglio di
amministrazione della Cray Research, che aveva fondato nel 1972 dopo
aver lasciato la Control Data, e rimane ufficialmente come consulente
per avere più tempo a disposizione come progettista.
1981
Ad aprile è immesso sul mercato l'Osborne-1, il primo microcomputer
moderatamente portatile progettato da Adam Osborne e Lee Felsenstein.
Nonostante l'ingombro (pesa quasi 11 chili, viene quindi definito
"trasportabile" e le compagnie aeree ne rifiutano spesso l'imbarco
come bagaglio a mano), avrà all'inizio un discreto successo
commerciale. Lo schermo ha una dimensione di soli 5 pollici e la
memoria è di 64 Kbyte. Per la compatibilità con l'Ibm deve essere
dotato, unitamente al microprocessore di serie Z-80, di un opzionale
8088. Di positivo, presenta due unità per floppy disk e una tastiera
che si può staccare dal mobile. Il prezzo è di 1.745 dollari,
software compreso.
Piuttosto insoliti il profilo e i trascorsi di Adam Osborne: nato
nel 1934, laureato in ingegneria chimica, aveva esordito
nell'informatica come autore di un manuale dal titolo An Introduction
to Microcomputers, con 300 mila copie vendute. Fondata la Osborne
Corp' a Haywood, in California, aveva messo insieme il suo computer
in appena quattro mesi, semplicemente ricorrendo a parti già pronte e
ad uno schema molto semplice. Gli basteranno 68 minuti e 40 viti per
produrne uno. Nel 1982 riuscirà a venderne circa centomila. Ma
l'arrivo sul mercato dei primi veri portatili, nel 1983, costringerà
Osborne a chiedere il concordato fallimentare con i creditori e
uscire di scena.
[p. 193] Ancora meno convenzionale la personalità di Lee
Felsenstein: radicale della Nuova sinistra, predicava sul giornale
underground "Barb" degli studenti di Berkeley. Era stato anche
collaboratore di Jobs e Wozniak prima che i due sfondassero con il
successo dell'Apple.
1981
La Microsoft lancia la prima versione del Multiplan, il "foglio
elettronico" [vedi 1978] che avrà un grande successo. Nel 1984,
quando sarà lanciata la versione per Macintosh, si scoprirà che il
programma contiene un virus che può danneggiare i dati. La Microsoft
sarà costretta ad inviare gratuitamente una copia corretta del
programma a 20 mila acquirenti, con una spesa globale di 250 mila
dollari.
1981
Jerome Drexler mette a punto un tesserino (analogo alle carte di
credito) dove è possibile registrare dati su una banda ottica con lo
stesso principio con cui si incidono i compact disc o i Cd-Rom. Si
superano così le limitazioni sia di sicurezza e affidabilità delle
carte a banda magnetica [vedi 1969] che di capacità di memorizzazione
di quelle con microchip incorporato [vedi 1974]. Con opportuni
procedimenti di compressione dei dati, su una laser-card è possibile
registrare 4-5 Mbyte, equivalenti a oltre duemila pagine
dattiloscritte. I dati memorizzabili sono di qualsiasi tipo, compresi
disegni, immagini e fotografie. In campo medico sarà adottata per
memorizzare l'intera vita sanitaria di una persona, con analisi,
radiografie, ecografie, elettrocardiogrammi, ecc'.
Le carte a banda ottica sono costituite da due strati di
policarbonato che inglobano una banda ottica costituita da un
substrato non riflettente sul quale sono depositate particelle di
argento. La registrazione dei dati avviene "bruciando" con un sottile
raggio laser alcune parti della superficie riflettente in modo da
ottenere altrettanti punti non riflettenti. L'operazione adotta la
cosiddetta tecnologia Worm (Write Once Read Many) ed è quindi
irreversibile.
1981
Ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, della Rand
Corp' e della Stanford University fondano a Palo Alto (California) la
Teknowledge Inc., una società per lo sviluppo di "toolkit software",
pacchetti di programmi applicativi di intelligenza artificiale che
consentono ai destinatari di mettere a punto più agevolmente le loro
applicazioni specifiche. Prevalente l'interesse della grande
industria: General Motors e Procter & Gamble sono tra i maggiori
finanziatori dell'iniziativa.
1981
Dalla linea di produzione di circuiti integrati della Ibm esce il
primo chip sperimentale con una memoria di 288 Kbyte. E' il chip con
la più grande capacità di informazione realizzato fino a questo
momento. Nello stesso anno, la Nec sviluppa un chip con 256 Kbyte di
memoria Ram che contiene oltre 650 mila componenti elettronici.
1981
Il Consiglio dei Ministri della Comunità europea approva
l'attivazione di una rete per la trasmissione di dati denominata
Euronet-Diane (Direct Information Access Network for Europe),
nell'intento di colmare un divario di almeno un quinquennio che si è
accumulato tra Europa e Stati Uniti nel campo delle reti
informatiche. La rete ha una struttura iniziale di quattro nodi
(Roma, Parigi, Londra e Francoforte) e tre concentratori (Copenaghen,
Dublino e Amsterdam) e comprende un complesso di centri di
documentazione e banche dati che possono essere interrogati da ogni
terminale. Con la rete, gli utenti europei potranno accedere
rapidamente alle informazioni e alla documentazione dei più diversi
settori scientifici, tecnologici, giuridici, sociali ed economici.
Nello stesso anno entra in funzione anche la rete comunitaria di
informatica educativa Eurydice, con un centro di elaborazione e una
banca dati a Bruxelles, sui problemi di politica scolastica ed
educativa dei Paesi membri. Il terminale italiano è gestito dal
Ministero della Pubblica Istruzione.
1981
Il Servizio meteorologico dell'Aeronautica militare italiana
realizza e mette in funzione un modello computerizzato per
l'elaborazione delle previsioni del tempo. Denominato Afrodite
(Aeronautic forecasting refined output decision input for technical
evaluation) il sistema è il più avanzato in Europa e secondo solo ad
un analogo americano. Afrodite riceve i dati principali riguardanti
il tempo in Europa dal maggiore centro europeo di meteorologia che si
trova a Reading, presso Londra, dove è installato un Cray X-Mp
(Extended-Multiprocessor) in grado di compiere 800 milioni di
operazioni al secondo. Le centinaia di milioni di informazioni che
giungono ogni giorno dai punti di osservazione disseminati sul
continente, dagli aerei e dai satelliti, vengono trasformate in
previsioni con non meno di 500 miliardi di operazioni. I dati
provenienti da Reading sono correlati da Afrodite con dati locali per
stilare le previsioni nazionali e regionali.
Nel 1988 il sistema Afrodite sarà sostituito dal più avanzato Argo
(il cui nome si rifà al mitico guardiano dai cento occhi
dell'Averno). Mentre Afrodite prende in considerazione ogni 12 ore 22
dati meteorologici provenienti da 62 località, Argo riceverà ogni 6
ore 57 dati da 150 località distanti tra esse 45 chilometri [p. 194]
(la rete più fitta del mondo). Le elaborazioni di Argo si fonderanno
su 102.600 equazioni contro le 16.368 di Afrodite, per cui i
parametri della memoria passeranno da 140 mila a 4.411.800. I modelli
matematici di entrambi i sistemi sono sviluppati dal fisico Costante
De Simone.
1982
Il 17 gennaio nasce in Francia il termine "burotica"; è proposto
dal "Journal officiel" per designare l'insieme delle tecnologie e
delle apparecchiature per automatizzare le attività di ufficio
(bureau).
1982
In Giappone, il ministero dell'industria e del commercio
internazionale (Miti) lancia un vasto programma decennale di ricerca
destinato alla realizzazione di un elaboratore "intelligente"
cosiddetto anche di "quinta generazione". A questo scopo ad aprile
viene fondato l'Icot (Institute for new generation computer
technology), un consorzio formato da otto tra le principali aziende
elettroniche e di informatica del Paese, tra le quali Fujitsu, Nec,
Toshiba, Hitachi e Matsushita. E' previsto che il progetto, al quale
lavorano 40 ricercatori, si concluda nel 1989 e che l'investimento
totale sia di circa 450 milioni di dollari. Direttore del progetto è
nominato Kazuhiro Fuchi (n' 1936).
Scopo principale del progetto Fgcs (Fifth generation computer
system) è di mettere a punto un elaboratore con una capacità di
calcolo mille volte più veloce dei computer presenti sul mercato, e
cioè una capacità di 10 Gigaflops (10 miliardi di operazioni al
secondo). Con una tale capacità di elaborazione, al computer dovrà
essere possibile non solo elaborare dati secondo criteri di calcolo,
ma risolvere problemi attraverso operazioni di inferenza, ed
estrapolare e organizzare le informazioni rilevanti contenute
all'interno di insiemi di dati come testi scritti o immagini. Il
tutto comunicando con l'operatore attraverso il linguaggio umano. Per
raggiungere tali risultati, i ricercatori dell'Icot puntano sul
collegamento in parallelo di un gran numero di microprocessori. Il
collegamento in parallelo è una tendenza relativamente recente delle
ricerche sull'intelligenza artificiale e i computer ultrarapidi; in
origine i circuiti degli elaboratori si fondavano su
un'organizzazione dei circuiti secondo il tradizionale modello "ad
albero" ideato da John von Neumann. Fra le altre tecnologie che negli
anni successivi saranno prese in esame nel progetto giapponese,
troviamo la cosiddetta "giunzione Josephson" [vedi 1962 e 1973],
funzionante a temperature prossime allo zero assoluto; lo sviluppo di
transistor ad alta mobilità di elettroni (High electron mobility
transistors), operanti anch'essi a basse temperature; e, infine,
l'impiego dell'arseniuro di gallio al posto del silicio nei circuiti
integrati.
Per l'elaborazione del software di base del nuovo computer è
inizialmente scelto il francese Prolog. In seguito sarà sviluppato un
linguaggio, denominato Mandala, per la programmazione logica di
sistemi per la gestione della conoscenza. Basato sul linguaggio di
base Kernel-O derivato dal Prolog, il Mandala permette una
elaborazione con ampie capacità di parallelismo. "Mandala", dal
sanscrito "cerchio", nel buddismo e nell'induismo rappresenta un
diagramma simbolico presente nelle manifestazioni religiose. Esso
simboleggia l'Universo, un luogo dove si raccolgono gli dèi e un
punto di accumulazione delle forze universali. L'ambizioso termine
designa anche un altro linguaggio per la gestione grafica messo a
punto dalla Vpl di Palo Alto.
Il programma viene diviso in tre fasi. Durante la prima (denominata
"hop"), che va dal 1982 al 1984, sarà realizzato il Psi, Personal
Sequential Inference, uno scatolone grigio delle dimensioni di un
televisore, che dovrebbe costituire il mattone fondamentale di tutta
l'impresa. Nella seconda fase ("step"), dal 1985 al 1988, otto Psi
saranno collegati in parallelo nella macchina Delta dotata di una
memoria di 20 Gbyte e in grado di svolgere alcune azioni su basi di
conoscenza. E' il primo passo verso il superamento del calcolatore
sequenziale di von Neumann. Nel 1989, infine, è previsto l'inizio
della terza fase ("jump", il grande salto) in cui i Psi collegati in
parallelo diventeranno 64. Il programma sarà abbandonato nel 1992 con
scarsi risultati apprezzabili e dopo un investimento di oltre 440
milioni di dollari.
Per contrastare il programma giapponese verso i computer di "quinta
generazione", 12 fra le maggiori industrie Usa (tra cui Honeywell,
Motorola, Rca, Sperry-Unisys, Allied e Control Data) decidono di
mettere insieme le loro risorse per la ricerca avanzata costituendo
la Microelectronics & Computer Technology Corp' (Mcc) con sede ad
Austin, nel Texas. Scopo della Mcc è di dividere le spese per le
ricerche di lungo periodo e dare alle società del consorzio
l'esclusiva di tre anni sui risultati prima che le ricerche vengano
pubblicate. Il bilancio previsto è di 75 milioni di dollari l'anno
con l'impiego di 250 persone. La direzione viene affidata all'ex
numero due della Cia ed ex direttore della National Security Agency,
ammiraglio Bobby Ray Inman. I primi passi saranno difficili,
soprattutto per la riluttanza delle aziende partecipanti a questa
iniziativa "quasi giapponese" a condividere ricercatori e idee con i
rivali sul piano tecnologico e commerciale. Nel 1986, quando
l'ammiraglio cederà la guida per raggiunti limiti d'età a Grant
Grove, ex dirigente della Texas Instruments, il primo bilancio sarà
di rilievo: tra l'altro, saranno [p. 195] stati messi a punto nuovi
collegamenti di microprocessori per lo sviluppo di sistemi avanzati
di elaborazione e programmi applicativi basati su sistemi esperti
d'intelligenza artificiale per accelerare la progettazione di
microprocessori sempre più complessi. Dopo alcuni anni di ricerche
durante i quali non sono stati raggiunti grossi risultati pratici a
breve termine, il consorzio comincerà a subire numerose defezioni
delle società partecipanti.
Sempre nel 1982, tredici fra le maggiori industrie Usa di
semiconduttori e di computer (tra cui Control Data, Digital,
Hewlett-Packard, Ibm, Intel e Motorola) rinunciano alla loro natura
normalmente concorrenziale per finanziare con 4 milioni di dollari un
consorzio di ricerche senza fini di lucro denominato Semiconductor
Research Corporation. Scopo dell'Src è di ripartire i costi sempre
più alti per ricerca e sviluppo di nuovi chip. Il consorzio non
conduce ricerche, ma finanzia quelle delle università. I successivi
investimenti saranno di 8,2 milioni di dollari nel 1983 e 15 milioni
nel 1984. Nel 1986 le industrie partecipanti saranno 36 e le ricerche
commissionate a 43 laboratori universitari produrranno due notevoli
risultati: un programma d'intelligenza artificiale denominato Proteus
per la realizzazione di sistemi esperti; e una nuova tecnologia per
incapsulare e proteggere i microprocessori.
Nello stesso anno, anche la Gran Bretagna avvia un progetto di
ricerca sui supercalcolatori di quinta generazione per rispondere
alla sfida lanciata dagli specialisti giapponesi. Il progetto,
denominato Alvey, ha una durata prevista di cinque anni.
1982
Presentato il supercomputer Cray X-Mp2 (Extended-Multi Processor),
una macchina progettata da Steve Chen, inventore dei primi sistemi
ultraveloci di elaborazione basati su un'architettura con due
microprocessori collegati in parallelo. Il supercalcolatore, il cui
primo esemplare sarà venduto nel 1988 alla fabbrica francese di
pneumatici Michelin, contiene 240 mila chip e può effettuare fino a
480 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo.
Appena uscito dalla Cray Research di Minneapolis ad un costo di 11
milioni di dollari, il computer viene a trovarsi in competizione con
i giapponesi. La Fujitsu, che possiede il 48 per cento della
californiana Amdahl, mette sul mercato americano i supercalcolatori
Facom Vp-200 e Vp-100 che vengono considerati tra i più avanzati per
applicazioni tecniche e scientifiche come le previsioni
meteorologiche e la fusione nucleare. Sono anche tra i più veloci
computer del momento; il Vp-200 lavora a 500 Megaflops (500 milioni
di operazioni al secondo in [p. 196] virgola mobile) ed è
perfettamente compatibile con i programmi scritti espressamente per i
computer Ibm, i più diffusi negli Usa.
1982
Alla sesta esposizione robotica di Detroit, viene presentato un
sistema robotico (Rs-1) realizzato in dieci anni di ricerche dal
laboratorio Ibm di Yorktown Heights. Il robot dispone di un braccio
capace di eseguire complesse operazioni di assemblaggio spostandosi
ad una velocità di un metro al secondo. Il robot è controllato con il
programma Aml (A Manufactoring Language), sviluppato dalla stessa Ibm
e ritenuto il più avanzato del mondo nel settore delle applicazioni
robotiche. Il braccio è capace di spostarsi su tre piani, dispone di
sensori ottici e tattili che trasmettono informazioni all'unità di
controllo ad una frequenza di 50 volte al secondo. I suoi sensori
consentono una stretta così delicata da poter afferrare e spostare un
uovo senza romperlo.
1982
Home Is Where the Computer Is [la casa è dov'è il computer]; è il
titolo di copertina del servizio che il settimanale "Newsweek" dedica
il 15 febbraio all'enorme potenziale che si trova a portata di mano
di chiunque e alla colossale nuova industria che sta decollando.
L'articolo sottolinea che sono trascorsi solo 5 anni da quando il
personal era considerato un giocattolo per il tempo libero e 15 anni
da quando il "mainframe" costava milioni di dollari e richiedeva più
attenzioni di un malato, offrendo in cambio prestazioni molto modeste
rispetto a quelle del suo discendente.
1982
A febbraio, Jim Harris, Rod Canion e Bill Murto, tre ingegneri
provenienti dalla Ibm, fondano a Houston la Compaq Computer. In un
anno vi saranno investiti 40 milioni di dollari. L'obiettivo
dichiarato è di costruire personal computer con caratteristiche
superiori a quelli della grande multinazionale. La Compaq lancia lo
stesso anno il primo lap-top (computer da tenere in grembo),
autentico portatile e per giunta Ibm compatibile, due caratteristiche
che ne assicureranno - oltre al peso modesto, l'ingombro ridotto e
l'alimentazione a batteria - un rapido successo.
Si dice che, fra la costernazione di quanti avevano impiegato mesi
per realizzarlo, Jim Harris prese il prototipo del primo Compaq e lo
gettò contro la parete del suo ufficio. Pochi minuti dopo diede il
via alla produzione. Harris era soddisfatto, il prototipo aveva
superato l'esame finale e funzionava perfettamente. La società avrà
un grande successo, raggiungendo appena un anno dopo, un fatturato di
111 milioni di dollari. In 5 anni, la Compaq fabbricherà 5 milioni [p. 197]
di Pc e raggiungerà un fatturato di 1,22 miliardi.
Dopo un momento di gravi difficoltà economiche, nel 1991, la Compaq
tornerà tra i leader del mercato grazie al nuovo presidente Eckhard
Pfeiffer che rivoluzionerà i sistemi di vendita, quintuplicando la
rete dei dettaglianti e puntando sulla distribuzione nei
supermercati, sulle vendite telefoniche e per corrispondenza. Nel
1994 la Compaq sarà uno dei maggiori leader mondiali nella produzione
di Pc, portatili, notebook e stampanti laser, e raggiungerà un
fatturato mondiale di 10,9 miliardi di dollari. Fra il '91 e il '93
la produzione sarà quadruplicata e il valore delle azioni salirà da
20 a 90 dollari.
La Compaq è stata la prima produttrice di Pc ad introdurre sul
mercato un personal basato sul processore Intel 386. In Italia, la
Compaq ha aperto una propria filiale nel 1986.
[p. 197]
1982
Esce in anteprima nei cinema di New York il film Tron di Steven
Lisberger prodotto dalla Walt Dis-ney. Ambientato all'interno di un
computer, in una lotta che vede coinvolti programmi e sistemi
operativi, Tron è il primo film girato ricorrendo alle tecnologie
della computer grafica. Vi sono 16 minuti ininterrotti di computer
graphics e altre scene sparse qua e là nell'azione, inoltre più di un
decimo delle scenografie sono create col computer. L'utilizzazione
del computer in sede di produzione ha inoltre permesso di elaborare
le immagini in studi distanti migliaia di chilometri e trasferirle
agli sceneggiatori per linea telefonica per approvazioni e ritocchi.
I segnali elettronici sono riversati su pellicola a colori con
procedimenti molto complessi.
1982
La Corte suprema degli Stati Uniti consente all'avvocato Michael
Chaloff, che è sordomuto, di rispondere alle domande in aula
attraverso un computer.
1982
Anche la Olivetti entra nel mercato dei personal computer; lo fa
con il suo modello M-20. Sviluppato nel centro di ricerca Olivetti di
Cupertino (Oatc, Olivetti advanced technology corporation), nella
Silicon Valley, l'M-20 dispone di un microprocessore Z-8001 a 16 bit
e adotta un sistema operativo che la Olivetti ha voluto realizzare in
proprio, con notevole impiego di energie (il Pcos, Professional
Computer Operating System) che però si rivelerà un vincolo per gli
utenti. L'M-20 ammette come linguaggi di programmazione una versione
del Basic, Assembler e Pascal. Con i successivi modelli (come l'M-24
lanciato nei primi giorni del 1984) anche la Olivetti si convertirà
all'utilizzo del Dos. con l'M-24, e con la storica alleanza avviata
intorno al Natale 1983 con la At&T, la Olivetti diventerà nel 1985 il
secondo produttore di Pc nel mondo e il primo in Europa.
1982
La Sony lancia sul mercato il microfloppy disk, un dischetto
magnetico da 3 pollici (8,89 centimetri) in [p. 198] grado di
registrare il doppio dei dati rispetto al disco da 5 pollici (13,3
centimetri) in uso dal 1978.
1982
La Cina Popolare impiega per la prima volta i computer per il
censimento della popolazione. L'operazione sarà realizzata grazie
all'acquisto di 21 computer Ibm 4300.
Due anni più tardi si saprà che la Cina ha realizzato un computer
con una capacità di 100 milioni di operazioni al secondo. Costruito
da un istituto universitario collegato con il Ministero della Difesa,
il computer è denominato "Galaxy".
1982
La Commodore International di Norristown (Pennsylvania) lancia a
settembre il personal Commodore 64 che dispone di una memoria di un
terzo maggiore di quella di Apple II Plus, ma è in vendita a metà del
prezzo di quest'ultimo. La formidabile collezione di programmi a
disposizione, oltre alla economicità (595 dollari), ne favorirà una
grande diffusione in tutto il mondo specialmente tra i giovanissimi.
La Commodore è una società canadese che ha iniziato la sua attività
nel 1958 nel commercio delle macchine per scrivere e nel 1976 ha
acquistato la Mos Technology che produce il microprocessore
utilizzato nei computer Apple e Atari.
1982
A ottobre, dopo una serie di anticipazioni contraddittorie che
indurranno il "New York Times" a definire l'operazione "il segreto
peggio mantenuto nell'industria", la Ibm lancia l'home computer Pc
Junior. L'apparecchio mette per la prima volta in difficoltà il
prestigio della Ibm. Il prodotto è scadente e le sue prestazioni
affatto esaltanti. Se ne venderanno meno di 50 mila, una cifra non
certo tale da coprire le spese pubblicitarie e gli investimenti che
la Ibm ha impegnato.
1982
Jim Clark (n' 1944) fonda la Silicon Graphics per commercializzare
un programma che consente di manipolare immagini tridimensionali
messo a punto quando era professore di fisica a Stanford. Il successo
è enorme: 40 milioni di dollari di fatturato nel 1986 che nel 1993
arriveranno a 2,2 miliardi (e 7 mila dipendenti in tutto il mondo).
Nel 1993, dopo che il consiglio di amministrazione della società
respingerà il suo progetto di concentrare l'attività sulla nuova
grande opportunità rappresentata da Internet, Clark lascerà la
Silicon Graphics (e sarà costretto a rinunciare a 400 mila azioni,
per circa cento milioni di dollari) per fondare la Netscape [vedi
1994].
Nato nel Texas da una famiglia povera, in conflitto con il padre
("Non ha mai fatto nulla per me - sostiene - non vedo perché dovrei
aiutarlo ora che sono ricco"), abbandona il liceo prima della
maturità e si arruola in Marina. Poi riprende a studiare e si iscrive
alla facoltà di fisica all'Università dello Utah. Nel 1979 insegna a
Stanford, ma lo farà solo per tre anni.
1982
Il ricercatore giapponese Takeshi Yamakawa realizzò per la prima
volta un chip funzionante con la cosiddetta logica "fuzzy",
letteralmente "pazzerella", ma più correttamente definita "sfumata",
come la logica umana. La "fuzzy logic" è una branca della logica
matematica che consente di eseguire ragionamenti approssimati e
ridurre drasticamente (da dieci a cento volte) la complessità
dell'hardware e del software, soprattutto nei sistemi esperti e
nell'ambiente robotico, dove semplifica alcuni problemi di guida e di
interpretazione che gli algoritmi convenzionali rendono molto
complessi.
Padre della "fuzzy logic" è considerato Lofti A' Zadeh, docente a
Berkeley, che nel 1965 pubblicò l'articolo Fuzzy Sets, che diede il
nome al nuovo campo di ricerca. Le prime applicazioni della logica
fuzzy risalgono al 1983, quando i giapponesi Yasunobu e Miyamoto
proposero alla Hitachi l'adozione di un sistema fuzzy per la
metropolitana di Sendai, per il controllo dell'accelerazione, della
frenata e dell'arresto dei treni in corrispondenza delle pensiline.
Completato nel 1987, il sistema ha dimostrato la superiorità dei
sistemi fuzzy sia rispetto ai tradizionali sistemi di controllo
computerizzati, sia rispetto al controllo umano.
Fra le applicazioni successive, la troviamo: in una videocamera
Canon per sensori capaci di valutare la nitidezza dell'immagine per
la regolazione dell'autofocus; nella videocamera Panasonic Palmcorder
per eliminare il "mosso" dalle immagini registrate; in varie macchine
fotografiche giapponesi; nel sistema di trasmissione dell'automobile
Saturn della General Motors, per il controllo dei sistemi di frenata
antislittamento, trasmissione e iniezione di combustibile brevettati
dalla Nissan.
1982
La Ibm abbandona a ottobre il programma in corso da un decennio nel
centro di ricerche Thomas Watson, che mirava allo sviluppo della
tecnologia di Josephson per realizzare una generazione di elaboratori
superveloci di tipo avanzato senza più chip a base di semiconduttori.
L'operazione, che ha impegnato 115 ricercatori e un investimento di
220 milioni di dollari, viene abbandonata a causa delle condizioni di
funzionamento estremamente impegnative del sistema.
Durante la ricerca non sono comunque mancati risultati notevoli;
Juri Matisoo, in collaborazione con H' Zappe e K' Grebe, ha
realizzato un dispositivo di commutazione ad effetto Josephson [p. 199]
con caratteristiche eccezionali di velocità e di basso consumo. Nel
1978, Werner Bucher dei laboratori Ibm di Zurigo ha realizzato una
unità di memoria ad effetto Josephson. Nel 1979, ancora al centro
Watson, Tushar Gheewala ha messo a punto un dispositivo con due
giunzioni Josephson con tempi di commutazione di soli 13 picosecondi
(millesimi di miliardesimo di secondo). Per dare un'idea di quanto è
breve un picosecondo si consideri che percorrendo un metro ogni
picosecondo, in un solo secondo si potrebbe fare 23 mila volte il
giro del mondo.
Le difficoltà di giungere a qualche risultato positivo avevano già
indotto da tempo la Sperry e i Bell Tele-phone Laboratories a
rinunciare all'idea di poter mettere a punto in un prevedibile futuro
materiali superconduttori adatti per la costruzione di circuiti
logici a base di giunzioni Josephson utilizzabili su computer. Le
uniche aziende che continueranno ancora per un certo periodo a
lavorare sul progetto, con il concorso finanziario e il coordinamento
del governo giapponese, saranno la Fujitsu, la Nec e il laboratorio
elettrotecnico del Miti, il Ministero dell'industria e del commercio
internazionale.
La giunzione Josephson [vedi 1962 e 1973] punta sul principio della
superconduttività che si verifica in alcuni materiali all'avvicinarsi
dello zero assoluto (-273,16 gradi centigradi). Il principio, già
osservato negli anni '60, prevede una drastica riduzione del tempo di
commutazione del segnale e un conseguente aumento della velocità di
calcolo.
1982
Ad ottobre, la società statunitense Lotus lancia "Lotus 1-2-3", un
software integrato che dispone di tre funzioni: foglio elettronico,
data base e grafica gestionale, con la possibilità per l'utente di
muoversi tra le funzioni stesse. Il sistema è ideato da Jonathan
Sachs e sviluppato da Mitchell David Kapor (1950) che nello stesso
anno 1982 ha fondato la Lotus Development Corp'. Nel 1991 il
programma passerà in ambiente Windows.
Mitch Kapor, insegnante di meditazione trascendentale, costituirà
in seguito (insieme ad un paroliere del gruppo rock dei Grateful
Dead) la "Electronic Frontier Foundation" per fare pressione politica
a Washington in favore dei diritti civili nel cyberspazio.
1982
L'ingresso nei personal porta dopo 14 mesi l'utile della Ibm a 4,4
miliardi di dollari su un fatturato al 31 dicembre di 34,4 miliardi,
facendo balzare la società al primo posto per profitto fra le grandi
industrie statunitensi. Il suo Pc ha già catturato il 12 per cento
del mercato interno di 7,700 miliardi di dollari e sta per
raggiungere come vendite la Apple che ha un vantaggio di quattro
anni. Inoltre, con la sua gamma di prodotti - dalle macchine da
scrivere ai grandi computer che arrivano a costare 100 milioni di
dollari l'uno - l'Ibm detiene il 40 per cento del mercato mondiale e
quasi il 65 per cento di quello dei computer grandi e medi, tenendo a
bada l'industria che la segue nella classifica, la Digital Equipment,
confinandola al 20 per cento del suo fatturato.
1982
L'anno si chiude con un'ulteriore avanzata sul mercato
internazionale dei semiconduttori "made in Japan": su un volume di
vendite di 14,6 miliardi di dollari, le aziende statunitensi incidono
per il 67 per cento, mentre i produttori giapponesi in patria e
all'estero vantano il 30 per cento del mercato; al resto del mondo
rimane appena il 3 per cento. La penetrazione dei semiconduttori nel
mercato statunitense è di appena il 12 per cento, ma è limitata ai
chip di memoria ad accesso casuale (Ram). L'espansionismo giapponese
induce la Ibm ad investire 250 milioni di dollari per acquisire il 12
per cento del pacchetto azionario della Intel Corp', la maggiore e
più dinamica industria Usa per la produzione di microprocessori.
1983
Il fisico Sadeg M' Faris abbandona la Ibm in seguito alla
cancellazione del programma di ricerca sulle giunzioni Josephson
[vedi 1982] e fonda la Hypres Inc' per proseguire i tentativi di
sviluppare i primi chip a superconduttori.
1983
A gennaio, la Apple presenta [p. 200] l'Apple IIe ad un costo di
1.395 dollari, e il microcomputer Lisa, una macchina che avrà uno
scarso successo commerciale (anche per il prezzo di 9.995 dollari) e
di cui sarà sospesa la produzione ad aprile 1985 dopo che saranno
stati venduti 10 mila esemplari. Lisa (noto anche come Macintosh Xl e
ispirato alla stazione di lavoro Xerox Star-8010 [vedi 1970]) servirà
comunque come eccellente banco di prova per lo sviluppo del popolare
Macintosh (dal nome di una varietà di mele californiane), del quale
saranno venduti 50 mila esemplari nei primi tre mesi e 300 mila in un
anno. Intanto, a dicembre, la società annuncerà l'Apple III, ad un
costo di 2.995 dollari.
Ad aprile, con la nomina di John Sculley (n' 1939) - un dirigente
della Pepsi Cola - alla presidenza della Apple Computer, l'azienda
pionieristica assume finalmente una valida guida finanziaria e la
statura di grande industria a dispetto degli errori e del
dilettantismo dei due fondatori, Jobs e Wozniak. La borsa di New York
reagirà alla nomina facendo impennare il titolo a 82 dollari in una
sola seduta. Con Sculley la Apple raggiungerà vette impensabili: il
fatturato passerà da 600 milioni a 8 miliardi.
8:
Cd-Rom:
tutta una enciclopedia
in un dischetto
1983
Nasce il Cd-Rom (Compact Disc-Read only memory), un disco ottico
che consente ai computer di disporre di dispositivi di memoria che
arrivano a 660 milioni di caratteri, pari a 575 floppy disk da 1,44
Mbyte. Il Cd-Rom è analogo ai Cd audio nati nel 1976 dalla ricerca
Philips (che era stata avviata insieme alla corporazione Usa dello
spettacolo Mca per la realizzazione di un videodisco laser) e
promossi in tutto il mondo soprattutto dalla Sony. I primi studi
sulle memorie ottiche risalgono agli inizi degli anni '60 e furono
condotti in Usa dalla Westinghouse e dai Bell Laboratories.
Il sistema della registrazione ottica digitale ha aperto la strada
ad una vera rivoluzione nei sistemi di registrazione video, del suono
e, in seguito, dei dati. Dal fonografo Edison del 1877, ai dischi a [p. 201]
78 giri e infine ai microsolco a 33 giri, la registrazione del suono
è sempre avvenuta in forma cosiddetta "analogica": le vibrazioni del
suono muovono una puntina che incide solchi modulati sul disco, che
vengono poi letti da un'altra puntina che ricostruisce il suono
originario seguendo il percorso dei solchi. Il sistema è
necessariamente delicato e soggetto a usura, sia della puntina che
del disco inciso.
Nel compact disc il suono è prima trasformato in forma cosiddetta
"digitale", cioè scomposto in una serie di numeri; questi vengono poi
incisi per microfusione da un raggio laser sulla superficie (detta
"land") di un disco sotto forma di piccoli incavi permanenti di 0,9
millesimi di millimetro (detti "pit") e intervallati da una distanza
altrettanto piccola. La densità risultante è di circa 100 milioni di
bit per centimetro quadrato. Le informazioni sono quindi memorizzate
come una successione di "pit" e "land" su una spirale dal passo molto
stretto (1,6 millesimi di millimetro). Sempre un raggio laser
continuo, ma di potenza inferiore per non intaccare la superficie del
disco, si incarica di leggere questa successione di forellini
(rilevando un "1" dove trova il forellino e "0" dove la superficie è
intatta) per ricostruire l'informazione originale senza distorsioni o
perdite di qualità anche nel tempo. Fra il disco e il sistema di
lettura non c'è infatti nessun contatto fisico, ma solo un
sottilissimo raggio di luce. Il Cd audio in dieci anni si imporrà
come vincente sul classico long playing in vinile a 33 giri; nel
1991, a fronte di 170 milioni di dischi in vinile venduti nel mondo
vi sarà un miliardo di Cd. Nel 1987 nascerà anche un fratello più
piccolo del compact audio, il Cd-Single, con identiche
caratteristiche ma con un diametro di 8 centimetri e una durata di 20
minuti.
L'idea che un segnale analogico (come un suono) potesse essere
convertito in forma digitale era stata avanzata per la prima volta
nel 1937 dall'ingegnere britannico Alec Reeves (1900-1971) mentre
lavorava ad un sistema che permettesse di trasmettere un gran numero
di conversazioni telefoniche su un unico cavo di collegamento.
Quando fu realizzato il Cd audio, gli stessi costruttori non si
resero conto di aver elaborato un sistema di immagazzinamento e
manipolazione dei dati di potenza molto superiore a quelli esistenti
in quel momento nel campo informatico, e solo dopo che i compact
audio avranno invaso il mondo si inizierà a capire la portata
dell'innovazione. Con i Cd audio, l'apparecchiatura è in grado di
leggere e convertire con la fedeltà necessaria una stringa di numeri
(88 mila per ogni secondo di musica) in segnale elettrico. Gli stessi
dischetti, usati per registrare dati, riescono a immagazzinare oltre
600 milioni di caratteri, mille volte di più di un dischetto
magnetico della [p. 202] stessa dimensione. Poiché una pagina di
quotidiano, escluse le foto, contiene circa 45 mila caratteri, un Cd
ne può immagazzinare circa 14 mila (quelle di un'intera annata),
oppure 1.200 libri contenenti ognuno 100 mila parole, oppure, in
alternativa, oltre mille immagini o 20 ore di parlato. Ogni
centimetro quadrato di Cd contiene 46,5 Mbyte.
I Cd per memorizzare dati sono di quattro tipi: i Cd-Rom (Read only
memory) già scritti dal produttore (con banche dati, enciclopedie,
notiziari, immagini, software, giochi, ecc'), quelli scrivibili
dall'utilizzatore (Worm, Write once read many, che faranno la loro
comparsa dal 1985), quelli cancellabili e riscrivibili per i quali
non è ancora stato messo a punto un sistema di uso comune e, infine,
i Cd-I (Compact Disc-Interactive) per utilizzazioni analoghe a quelle
dei Cd-Rom, ma orientati essenzialmente ad un più vasto mercato di
utilizzatori che non dispongono di un computer.
Il Cd-I è stato presentato per la prima volta dalla Philips e dalla
Sony (che lo hanno messo a punto anche con la collaborazione della
Matsushita-Panasonic) nel marzo 1986 a Seattle alla prima conferenza
internazionale sui Cd-Rom.
Il lettore di Cd-I si collega al televisore e funge da piattaforma
multimediale completa, essendo utilizzabile anche per i Cd audio, i
Photo Cd (introdotti dal 1990 per la riproduzione di fotografie), i
Cd-Games (sviluppati da Philips e Nintendo) e i Cd-Movies per film di
qualità digitale della durata massima di 72 minuti.
Il Cd-Worm sfrutta le proprietà dell'antimoniuro di gallio che si
cristallizza quando viene colpito dal raggio laser; l'informazione è
scritta quindi sotto forma di "pit" di antimoniuro cristallizzato,
mentre il resto della superficie conserva lo strato amorfo iniziale.
Per la realizzazione di un disco che possa essere scritto e
cancellato, [p. 203] l'obiettivo dei produttori è quello di poter
ripetere tali operazioni almeno un migliaio di volte. Il sistema più
promettente si basa però su una combinazione magneto-ottica secondo
una tecnologia messa a punto dalla 3M [vedi 1981].
Con lo stesso principio dei Cd e dei Cd-Rom da 12 centimetri di
diametro sono realizzati anche i videodischi da 12 pollici (circa 30
centimetri), con una capacità di memoria di circa 4 Gigabyte,
corrispondenti a circa 40 mila pagine di testo. Per registrare una
singola immagine in forma digitale su disco ottico, occorre uno
spazio che equivale a circa 500 mila caratteri (pari a 150-200 pagine
di testo dattiloscritto). Per questo motivo, gli attuali Cd-Rom in
grado di contenere i testi di un'intera enciclopedia riescono a
immagazzinare appena mille immagini di qualità medio alta, mentre i
videodischi di 30 centimetri di diametro arrivano a contenerne tra le
50 e le 90 mila per facciata oltre a 30 minuti di colonna sonora.
Elemento fondamentale per la scrittura e la lettura dei Cd è il
laser. Nei primi apparecchi il dispositivo era un laser a tubo, poi
sostituito da un laser a semiconduttore. Il laser a tubo dispone di
alti livelli di potenza che permettono la lettura e scrittura di
ciascun bit ad alta velocità, ma ha dimensioni e costi notevoli anche
per i relativi problemi meccanici di posizionamento. I problemi di
costo e di meccanica saranno risolti con l'adozione del laser a
semiconduttore [vedi 1962] che permetterà di realizzare testine
ottiche molto compatte, di maggiore durata, con una massa di poche
decine di grammi la cui ridotta inerzia semplificherà notevolmente la
meccanica di posizionamento. A causa della limitata potenza, i laser
a semiconduttore possono effettuare le operazioni di lettura e
scrittura a velocità più basse. Gli apparecchi che consentono sia la
lettura che la scrittura dei Cd-Rom possono avere due generatori
separati di raggi laser: uno più potente per scrivere e uno di
potenza ridotta per leggere, oppure un solo generatore in grado di
funzionare su due scale diverse di potenza. La distanza tra le lenti
del laser di lettura e la superficie del disco è di 1-2 millimetri,
cioè di due ordini di grandezza maggiore di quella tra il dischetto
magnetico e la sua testina di lettura/scrittura. Tale distanza e lo
strato trasparente di protezione della parte incisa del Cd consentono
di non far ricorso a costosi sistemi di protezione sigillati o a
filtraggi d'aria.
I Cd audio, i Cd-Rom e i Cd-I vengono incisi e letti a velocità
lineare costante di 140 centimetri al secondo (i videodischi arrivano
a 10 metri al secondo). I dati sono scritti a spirale a partire dal
centro a densità costante, così che quando la lettura si sposta dal
centro verso la periferia del disco, la velocità diminuisce dai 530
ai 220 giri al minuto.
Le specifiche degli standard che assicurano la compatibilità
universale dei Cd audio sono conosciute come "libro rosso" dal colore
della copertina del libretto in cui erano contenute quando sono state
presentate; analogamente, le specifiche dei Cd-Rom sono conosciute
come "libro giallo" e quelle dei Cd-I come "libro verde".
I materiali con i quali sono fabbricati i Cd sono fondamentalmente
di tre tipi. Il primo consiste in un sottile strato di metallo
riflettente (tellurio, con bassa temperatura di fusione e buona
resistenza all'ossidazione) sul quale il raggio laser crea per
fusione veri e propri buchi alla velocità di alcuni milioni al
secondo, esponendo il materiale scuro sottostante. Un secondo tipo di
supporto è sempre basato su una superficie metallica riflettente che
non viene perforata dal laser ma riscaldata e fatta gonfiare per la
dilatazione di un sottile strato sottostante di polimeri formando una
"gobba". La terza tecnologia si basa su una superficie a tre strati,
uno riflettente, uno intermedio e uno assorbente; il laser modifica
lo strato assorbente alterando le proprietà di riflessione dello
strato riflettente. Quest'ultimo approccio è quello che sembra
garantire la maggiore stabilità del tempo. La precisione di queste
operazioni di scrittura/lettura, unita a sistemi di controllo e
autocorrezione degli errori, consentono ai dischi ottici di avere un
tasso di errore finale dell'ordine di un bit ogni diecimila miliardi.
Accanto "i dischi ottici, intorno al 1986 faranno la loro comparsa
i nastri ottici (Dat). Si tratta di nastri scrivibili una sola volta
e contenuti in scatole d'acciaio (110ù55ù15 millimetri) che pesano
110 grammi. Con un apposito registratore, è possibile registrare su
tali nastri fino a 6-8 Gbyte. Contrariamente ai dischi ottici, nei
quali l'accesso all'informazione è dell'ordine di 1-2 secondi, i Dat
richiedono tempi più lunghi perché permettono solo l'accesso
sequenziale ai dati. Un perfezionamento del sistema sarà presentato
dalla Philips nel 1994 [vedi].8:
[p. 204] 1983
Sugli schermi di tutto il mondo esce il film Wargames in cui un
ragazzo appassionato di videogiochi penetra in un computer che
scatena l'allarme rapido del Pentagono, rischiando di provocare la
terza guerra mondiale. Diretto da John Badham, il film si ispira ad
un fatto realmente accaduto nel 1979 quando un tecnico militare
inserì nel computer sbagliato un nastro di una guerra simulata
destinato a sperimentare un altro calcolatore, scatenando in questo
modo l'allarme per un presunto attacco sovietico.
1983
A novembre entra in funzione Galaxy, il primo supercomputer cinese
in grado di effettuare cento milioni di operazioni al secondo.
L'apparecchiatura è stata realizzata alla Changsha National Defense
Science and Technology University, nella provincia di Hunan.
Promotori del nuovo computer sono il ministero del petrolio e l'ente
statale per la meteorologia. Il primo utilizzerà il Galaxy per
prospezioni sismiche tridimensionali, il secondo per incrementare la
precisione delle previsioni a lungo e medio termine. La costruzione
del supercomputer è iniziata nel 1977 ed è stata compiuta con la
guida del professor Ci, precedente direttore dell'istituto per i
computer dell'università. E' prevista la costruzione di altre due
unità identiche del Galaxy.
La nascita dell'industria informatica cinese risale ai primi anni
`60 con i computer a transistor modello Djs-7 (1965, tremila
operazioni al secondo, memoria interna di 4 Kbyte), modello C2 (1968,
25 mila operazioni al secondo) e modello 109-C (1965, 180 mila
operazioni al secondo, memoria interna da 36 Kbyte, memoria esterna
con quattro tamburi magnetici da 32 Kbyte ciascuno). Uno dei primi
esemplari con circuiti integrati è il modello 111 (ultimato nel 1970
dal Peking Institute of Computing Technology) che consente 180 mila
operazioni al secondo e dispone di una memoria interna di 32 Kbyte.
1983
I giapponesi adottano il nuovo standard Msx in 14 tipi di
microcomputer di nuova produzione nell'illusione di poterlo imporre
su scala mondiale, senza preoccuparsi di offrire un adeguato corredo
di programmi. Il risultato sul maggiore mercato mondiale, quello
statunitense, sarà completamente negativo.
1983
La Ibm annuncia il Pc-Xt, una versione più potente del Pc che
dispone dello stesso microprocessore Intel I-8088, 128 Kbyte di Ram
(espandibile a 640), un floppy disk da 5 pollici da 360 Kbyte e un
hard disk da 10 Mbyte. Sempre nello stesso anno, la società ritira
dal mercato il Pc Junior [vedi 1982], un modello con caratteristiche
leggermente inferiori al Pc del 1981, che però non è stato accolto
con favore.
L'anno successivo la Ibm metterà sul mercato una nuova generazione
di personal: il Pc-At. Dotato di un microprocessore più potente
(l'Intel 80286), aprirà la via alla utilizzazione professionale dei
microcomputer.
1983
La Hewlett-Packard mette sul mercato il primo personal con il
dispositivo "touch screen" che permette l'esecuzione di comandi
puntando il dito sulle relative funzioni proposte sul video e
rappresentate da icone. Il video dell'Hp-150 (il cui nome di progetto
era Magic) dispone di una griglia elettronica invisibile composta da
40ù24 fotodiodi cui si contrappongono sul lato opposto altrettanti
sensori ottici. Il dito dell'utilizzatore interrompe il fascio emesso
dai led, il software di gestione del dispositivo ne rileva le
coordinate e attiva la funzione prevista in quella posizione. Il
sistema era già stato impiegato in alcuni monitor destinati al
controllo di processi industriali.
Nel 1985, la Zenith presenterà uno schermo tattile basato su una
diversa tecnologia: saranno microonde sonore generate sulla
superficie ad essere modificate dall'accostamento di un dito sullo
schermo. L'utilizzazione degli schermi tattili si diffonderà
soprattutto negli impieghi destinati al grande pubblico come nelle
banche, nelle prenotazioni di posti sui treni, ecc'.
Lo schermo tattile era stato sperimentato per la prima volta alla
fine degli anni '60 nell'Illinois nel sistema computerizzato "Plato",
messo a punto dalla Control Data e destinato al settore
dell'istruzione.
[p. 205] 1983
La società statunitense Iomega presenta un rivoluzionario disco
rigido amovibile del tutto simile ad un normale disco flessibile da 8
pollici che consente una eccezionale affidabilità nella conservazione
dei dati e un'ampia densità di registrazione. Basato sul principio
della dinamica dei fluidi scoperto dal matematico svizzero Daniel
Bernoulli (1700-1782), il disco è contenuto in una cartuccia di
plastica ("Bernoulli Box") e consente di memorizzare fino a 10 Mbyte.
L'apparecchiatura di scrittura/lettura dispone di due drive e costa
3.695 dollari, più 80 dollari per il disco. Inserito nel drive, il
disco inizia a ruotare e genera una corrente d'aria che lo solleva
verso l'alto (l'"effetto Bernoulli") fino alla testina posta nella
parte superiore del drive stesso. Il flusso d'aria fa da
intercapedine tra disco e testina evitando ogni possibilità di
contatto; qualsiasi urto, che provocherebbe effetti catastrofici in
un normale disco rigido, interrompe il flusso laminare dell'aria e
provoca l'allontanamento del disco dalla testina. Anche la presenza
di un granello di polvere agisce sul flusso e non causa alcun danno.
Per dimostrare queste proprietà del sistema, i venditori della
Iomega prendono a pugni o sollevano i drive in funzione e li lasciano
cadere di schianto sul tavolo provocando solo un errore temporaneo di
accesso al disco, immediatamente recuperato non appena si
ristabilisce il corretto flusso d'aria all'interno del drive. Pur
presentando ampi vantaggi, il sistema non si affermerà a causa del
prezzo non competitivo. L'effetto Bernoulli era stato studiato in
origine dalla Ibm che non lo ritenne però di uso pratico,
abbandonandone ogni ipotesi di sviluppo tecnologico.
1983
Il Minitel, un terminale tuttofare, si diffonde nelle case di
migliaia di famiglie francesi e diventa immediatamente un fatto di
costume, un oggetto di culto, quasi un "Grande Fratello". Il
servizio, a pagamento, va da tariffe irrisorie per i servizi
pubblicitari fino a 4-5 franchi al minuto per l'utilizzazione di
banche dati internazionali. Innumerevoli i servizi offerti:
dall'elenco telefonico di mezza Europa alla possibilità di gestione
del conto corrente bancario; dagli acquisti telematici nei grandi
magazzini o nei negozi del quartiere alla prenotazione di treni,
teatri, cinema; dalle operazioni di borsa alla ricerca di un libro su
un catalogo di tutto quanto è stato pubblicato in Francia dal 1945;
da traduzioni immediate in tutte le lingue del mondo all'acquisto o
all'affitto di un appartamento; dalla ricerca di un artigiano
all'accesso ad un vasto settore giochi o di "messaggerie rosa". Col
tempo saranno affiancati al Minitel apparecchi (come il Telic 12) per
usare il sistema come casella postale o stampare ciò che appare sullo
schermo.
Con il Minitel è inoltre possibile inviare telex o fax in tutto il
mondo o spedire comunicazioni parlate: si scrive il testo del
messaggio per un destinatario e costui riceve la comunicazione al
telefono da una voce sintetica (naturalmente in qualunque lingua). Un
servizio denominato "Sea" consente inoltre di entrare in contatto con
una analoga rete telematica statunitense. Nel 1996, i terminali
Minitel saranno sei milioni e 600 mila, oltre a 600 mila schede per
collegarsi con i personal computer; nello stesso anno, vi saranno un
miliardo e 130 milioni di collegamenti della durata media di circa 4
minuti e mezzo ciascuno, con un volume di affari di oltre 9 miliardi
di franchi (2.700 miliardi di lire). Quotidiani come "Le Monde" e "Le
Echos" e l'agenzia di stampa France Presse offriranno servizi di
consultazione per le notizie del giorno e per gli archivi.
Illustrazioni
1) Uno dei primi personal "fatti in casa" da studenti della Brown
University nel 1968; era in grado di eseguire due operazioni al
secondo.
2) Il personal computer Scelbi 8-H.
3) Una carta con microchip per le cabine telefoniche francesi,
utilizzata anche per messaggi pubblicitari.
4) Il sistema telematico Videotel della Telecom Italia.
5) Il microcomputer Altair 8800 della Mits.
6) Il personal computer Imsai 8080.
7) Bill Gates, fondatore della Microsoft.
8) Stephen Jobs e Stephen Wozniak alle prese con uno dei loro primi
modelli di Apple.
9) L'Apple I nel suo aspetto poco presentabile di un groviglio di
fili e una scheda con componenti elettronici al quale l'acquirente
doveva aggiungere monitor, tastiera e registratore a nastro per i
dati e i programmi.
10) Una pagina della campagna pubblicitaria della Apple per il
lancio dell'Apple II.
11) Il primo marchio della Apple Computer e l'attuale logo con la
famosa "mela" colorata.
12) Il primo dispositivo per l'accensione elettronica montato di
serie in una automobile, una Toronado della Oldsmobile, nel 1976. E'
possibile apprezzare le piccole dimensioni del microporocessore che
contiene 20 mila transistor, controlla l'anticipo dell'accensione nel
motore e riduce i consumi di carburante e l'inquinamento dei gas di
scarico con un continuo dosaggio della miscela aria-benzina.
13) L'interno dell'aereo Awacs, in dotazione all'Usaf e alla Nato,
si presenta come un vero centro elettronico volante. I suoi computer
possono tenere sotto controllo 600 bersagli contemporaneamente
attraverso vari sensori e la grande antenna radar sul dorso,
discriminando gli aerei amici dai nemici.
14) Il personal computer Commo-dore Pet 2001.
15) Il Tandy Trs-80 venduto dalla catena dei negozi Radio Shack.
16) I sistemi computerizzati concepiti per uso militare sono adatti
al funzionamento anche in ambienti "difficili" come un teatro di
operazioni.
17) Il computer portatile Olivetti M10.
18) Il computer "parlante" Musa dello Cselt.
19) Un'apparecchiatura computerizzata per l'elaborazione dei
"bioritmi".
20) Il "computer astrologico" che elabora l'oroscopo dopo aver
immesso i dati dell'utilizzatore.
21) Il microcomputer Sinclair Zx-80.
22) Controllo di un complesso robotizzato che esegue lavorazioni
meccaniche.
23) La schermata iniziale del servizio Dea-Ansa.
24) Per il lancio pubblicitario del suo Pc, la Ibm si affida
all'immagine di Charlot.
25) La configurazione tipica del Pc Ibm, con video monocromatico e
stampante da 80 colonne.
26) Il "modulo a conduzione termica" utilizzato dalla Ibm nel
Sistema 3081 incorpora 133 microchip con un complesso sistema di
raffreddamento ad acqua ed elio; una piastra principale (a destra)
interconnette fino a nove moduli.
27) L'Osborne-1, un computer "trasportabile" con la struttura a
forma di valigia.
28) Supercomputer Cray X-Mp installato all'Università di Pisa.
29) L'interno di un supercomputer Cray.
30) Il sistema robotico Ibm Rs-I può sollevare con delicatezza
anche gli oggetti più fragili come, ad esempio, un uovo.
31) Eckhard Pfeiffer, presidente della Compaq.
32) Il personal computer multimediale Compaq Presario 625.
33) Una scena del film Tron.
34) Con l'M-20 anche la Olivetti fa il suo ingresso nel settore dei
personal computer di ampia diffusione.
35) Le linee di produzione dei Pc negli stabilimenti Olivetti di
Scarmagno, presso Ivrea.
36) L'Apple IIe.
37) L'Apple "Lisa", un model-lo che avrà uno scarso successo e
l'Apple III (a destra).
38) Il primo lettore di Cd-Rom prodotto dalla Philips nel 1983.
39) La Airbus ha racchiuso in cinque Cd-Rom i manuali tecnici dei
suoi jet di linea.
40) Il Photo-Cd della Kodak ha la capacità di memorizzare immagini
a colori.
41) Il Cd-1 che permette di consultare il contenuto del disco
attraverso un televisore.
42) Uno dei primi videodischi da 30 centimetri con il suo
ingombrante laser di lettura non ancora miniaturizzato con l'aiuto
dei semiconduttori.
43) Il sistema di raggi laser per l'incisione e la lettura di un
compact disc.
44) Il personal computer Hewlett-Packard Hp-150 con il sistema di
comandi "touch screen".
45) Il matematico svizzero Daniel Bernoulli.
[p. 208]
1983-1996:
Con Internet
tutti i computer del mondo
nella "rete"
Annullare il tempo e la distanza, collegarsi in "tempo reale" con
una banca dati dall'altro capo del mondo, inviare e ricevere messaggi
di qualsiasi genere, siano essi dati, immagini o suoni; possibilità
che fino a poco più di dieci anni fa sembravano possibili solo nei
racconti di fantascienza, oggi sono alla portata di chiunque possegga
un Personal computer collegato alla linea telefonica. Il "miracolo" è
stato reso possibile dalla liberalizzazione di Internet e dalla messa
a punto di programmi che consentono anche ai non esperti di
"navigare" nella "rete delle reti". E' l'avverarsi della predizione
formulata negli anni '80 da Marshall Mcluhan che aveva previsto come
il progresso delle telecomunicazioni avrebbe trasformato il mondo in
un "villaggio globale".
[p. 209] 1983
A ottobre il Pentagono decide di smembrare in due la rete
informatica Arpanet [vedi 1970], che si estende a molte centinaia di
grandi computer distribuiti in decine di centri di calcolo che
collaborano in ricerche scientifiche e tecnologiche con il
Dipartimento della Difesa. La Milnet, la rete dei computer di
organismi militari, viene isolata dai circuiti telefonici pubblici
per impedirne l'accesso agli estranei, mentre la R&D-Net, che unisce
i calcolatori di università e dei laboratori di ricerca e sviluppo
delle industrie partecipanti ai programmi promossi dal Pentagono,
continuerà a servirsi delle normali linee telefoniche e si
trasformerà nel fenomeno Internet. Entrambe le reti vengono comunque
fornite di misure di sicurezza supplementari. Il provvedimento tende
a impedire le sempre più frequenti intromissioni nella rete della
Darpa - l'Agenzia progetti avanzati della Difesa - da parte di
sconsiderati, in seguito alla voglia di trasgressione tipica del
momento favorita dalla enorme diffusione del personal.
1983
Nasce ad Amburgo il Chaos Computer Club (Ccc) con l'obiettivo di
scambiare messaggi viaggiando sulle reti mondiali, spesso a spese di
università e aziende nei cui computer gli hacker si inseriscono
superando le barriere delle password e provocando a volte grossi
danni. Steffen Vernery, uno dei leader storici del Club, sarà il
primo a violare i computer della Nasa. Sembra anche che alcuni hacker
del Ccc, nel 1987 e 1988 siano stati reclutati dal Kgb. Nel 1990, il
gruppo di Amsterdam diffonderà una "Carta internazionale dei diritti
dell'hacker" per proclamare il diritto all'informazione nel villaggio
globale. Agli stessi principi si ispirano anche i cosiddetti Cyber
Punk. Il vertice mondiale degli hacker si concretizzerà in Svizzera
dove un gruppo di una cinquantina di membri della Swiss Cracking
Association disporrà di un computer molto potente (realizzato con
parti dismesse da aziende) che costituisce una banca dati segreta,
nota come "Pegaso", della pirateria informatica. Fra i gruppi di
altri Paesi, in Italia l'Italian Virus Research Laboratory, in
Bulgaria Dark Avenger, in Portogallo il Software Pirates, nella ex
Unione Sovietica il Soft Corporation Hackers, in Usa John Draper più
noto come Captain Crunch.
Gli hacker non si limiteranno però alle scorribande nelle reti e
nelle banche dati. Col tempo alcuni di loro diffonderanno la piaga
dei "virus", programmi che, inseriti nei computer raggiunti per via
telematica o diffusi con dischetti "infetti", possono provocare
problemi che vanno da fastidi durante il lavoro (come la pallina da
ping-pong rimbalzata sui monitor di mezzo mondo) fino alla
distruzione di tutti i dati in memoria [vedi 1988, 1992 e 1994]. La
centrale ideologica in questo settore sarà la "Virus Exchange" di
Sofia. La Bulgaria diventerà il maggiore "esportatore" mondiale di
virus; a causa dell'embargo occidentale verso l'Est, nel Paese si
copieranno tutti i software più diffusi superando le protezioni dei
programmi secondo tecniche che saranno insegnate nelle università e
che sono le stesse per scrivere un virus. L'es-calation dei virus
sarà imponente: dai 67 conosciuti alla fine del 1989 in tutto il
mondo, ai 1.000 e più diffusi nel 1992.
Il termine "computer virus" è coniato da Leonard Adleman, un
esperto di sicurezza di computer e di crittografia [vedi 1994].
Sembra inoltre che il primo virus "attivo" per computer sia stato
scritto da Fred Cohen, uno studente di uno dei corsi di Adleman
all'Università del Sud California.
1983
Il 25 ottobre, una forza di 1.900 marines e rangers statunitensi
invade l'isola di Grenada, in preda all'anarchia dopo l'assassinio
del primo ministro Maurice Bishop. I reparti sbarcati saranno messi
in scacco per diversi giorni da un contingente cubano di 800
soldati-operai dotati di armi leggere, soprattutto per
l'incomunicabilità tra le centinaia di elaboratori grandi e piccoli
che avrebbero dovuto provvedere al coordinamento delle operazioni sul
piano logistico e tattico. All'indomani della conclusione
dell'ingloriosa avventura, il Pentagono correrà ai ripari, ordinando
l'immediata integrazione di tutti i sistemi di elaborazione dei dati
in dotazione ai comandi e ai reparti delle quattro forze armate e
l'adozione di criteri di compatibilità nella scelta dei linguaggi
operativi e dei programmi applicativi. L'episodio dimostra come la
tanto desiderata standardizzazione dei software attraverso il
linguaggio "Ada" [vedi 1979] non ha ancora dato risultati.
1983
A novembre, la Borland presenta il compilatore Turbo Pascal, la più
veloce tra le versioni del Pascal e, allo stesso tempo, la più
venduta (300 mila copie solo nei primi due anni) anche in ambiente
accademico (ne fanno uso 450 università). Lo ha progettato Philippe
Kahn, un matematico di origine francese, già professore alle
università di Nizza e Grenoble, emigrato negli Stati Uniti nel 1980 e
fondatore nel 1982 della Borland International.
1983
Docenti dell'Università Carnegie-Mellon guidati da Larry K' Geisel
fondano a Pittsburgh il Carnegie Group Inc' con un capitale di 11
milioni di dollari al quale partecipano la Boeing Company, la Digital
Equipment e la Texas Instruments. L'obiettivo [p. 210] è lo sviluppo
e la commercializzazione di sistemi esperti e programmi applicativi
che imitino i processi di ragionamento dell'uomo per risolvere
problemi specifici di un settore di attività. Il primo programma di
questa fabbrica senza ciminiere sarà il Knowledge Craft, in vendita a
50 mila dollari.
1983
La Comunità Europea approva la creazione di un programma strategico
decennale di ricerca e sviluppo in informatica denominato Esprit
(European Strategic Programme for Research and Development in
Information Technology). Nella fase pilota, sono scelti 38 progetti
con un bilancio di 23 milioni di Ecu (Unità di conto europea, circa
30 milioni di dollari). Nel quadriennio 1984-88 è prevista una spesa
di 1.500 milioni di Ecu, 750 dei quali a carico delle industrie
partecipanti, per ricerche in 5 settori principali: tre relativi alle
tecnologie di base (microelettronica, elaborazione delle
informazioni, tecnologia del software) e due alle tecnologie
applicative (sistemi d'ufficio e automazione della fabbrica). Alla
prima fase del programma Es-prit, l'Italia partecipa con 107 progetti
di ricerca (il 43,7 per cento sul totale dei 254 approvati) che
coinvolgono 41 industrie, otto università e 13 centri di ricerca. Uno
dei sottoprogetti nell'ambito dell'automazione dell'ufficio riguarda
il trattamento della voce e coinvolge centri di ricerca, università e
industrie tra cui Cselt, Stet e Olivetti.
Nel dicembre 1988, all'atto dell'approvazione del programma Esprit
II, la spesa salirà a 5.800 milioni di Ecu (all'epoca pari a 7.800
milioni di dollari) e i progetti coinvolgeranno 5.500 ricercatori
(contro i 3 mila del primo quadriennio).
1983
La Olivetti stipula con la At&T (American telephone and telegraph,
la maggiore società di telecomunicazioni del mondo) una alleanza
industriale, commerciale e finanziaria.
1983
La Nec giapponese realizza il supercomputer Sx1-Sx2, che calcola
simulazioni complesse su grande scala ed esegue analisi strutturali
ad altissima velocità.
1983
Nasce la prima assicurazione contro i crimini informatici. A
lanciarla sono i Lloyd's di Londra attraverso la polizza "Leccp"
(Lloyd's electronic and computer crime policy). Una assicurazione
analoga sarà disponibile anche in Italia dal 1986.
8:
Nasce dalla fisica
il primo supercomputer italiano
1984
All'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) prende il via il
programma Ape (Array Processor Experiment) creato per risolvere
complessi problemi come la simulazione del comportamento delle
particelle che formano il protone, in modo da controllare la validità
di alcune teorie matematiche di cromodinamica quantistica che
descrivono il comportamento dei quark. Il programma Ape è coordinato
dal presidente dell'Infn, Nicola Cabibbo, e da Giorgio Parisi. Da
tale programma, durato fino al 1987, deriverà un computer capace di
un miliardo di operazioni al secondo, pari a quanto di meglio offre
il mercato mondiale, ma ad un costo minore (tre miliardi di lire).
Da quel primo programma ne deriverà dal 1989 un secondo (Ape 100)
con l'obiettivo di superare i 100 miliardi di operazioni al secondo
(Gigaflops), record mondiale che sarà raggiunto nel 1993. Ape 100
costerà 8 miliardi. In totale, il programma degli Ape costerà 11
miliardi, meno di un supercomputer commerciale. Mentre per il primo
progetto vengono utilizzati processori commerciali, il cuore dell'Ape
100 sarà un chip appositamente [p. 211] progettato (il Mad, Multiply
and Adder Device), di tre centimetri per tre, contenente circa 150
mila transistor per eseguire tutte le funzioni che nel primo Ape
richiedono 300 chip.
La famiglia di computer nata con questo programma sarà
industrializzata e commercializzata col nome Quadrics dalla Alenia
Spazio (Finmeccanica). I costi, compreso il software di base,
oscilleranno tra qualche centinaio di milioni fino a circa 10
miliardi per il modello da 100 Gigaflops. Tra i primi acquirenti,
l'Università di Roma, l'Enea e il Dipartimento dei Servizi Tecnici
della Presidenza del Consiglio; all'estero, il centro tedesco di
fisica nucleare "Desy" di Amburgo (che, in base ad un accordo del
settembre 1996, collaborerà anche allo sviluppo della macchina da un
Teraflop, cioè mille miliardi di operazioni in virgola mobile al
secondo), l'Università di Wuppertal e il centro di supercalcolo di
Edimburgo.
Fra i vantaggi dei Quadrics, la facilità di programmazione, con un
linguaggio (il Tao, simile al Fortran) che permette di scrivere
rapidamente i programmi applicativi che "girano" con efficienze anche
superiori all'80 per cento. I Quadrics hanno una struttura modulare
in cui il mattone elementare è un insieme di otto processori disposti
su una singola scheda. Le [p. 212] schede hanno una dimensione di 30
centimetri per 40 e ognuna di loro ha la stessa potenza dei
supercomputer disponibili sul mercato nel 1993. Gli otto processori
sono interconnessi a formare un cubo di 2ù2ù2 e possono scambiarsi
informazioni lungo gli spigoli del cubo. Nella versione più piccola,
Quadrics è composto da uno di questi mattoni elementari ad otto
processori ed è capace di 400 milioni di operazioni con virgola
mobile al secondo. In questa versione, la macchina può essere
contenuta in una scatola da personal computer. Le altre
configurazioni prevedono 16 processori (due schede e una velocità di
800 milioni di operazioni al secondo), 32 processori (quattro schede
e 1,6 miliardi di operazioni), 64 processori (otto schede e 3,2
miliardi di operazioni), 128 processori (16 schede e 6,4 miliardi di
operazioni), 256 processori (32 schede e 12,8 miliardi di
operazioni), 512 processori (64 schede e 25,6 miliardi di operazioni)
e 2.048 processori (256 schede e 100 miliardi di operazioni al
secondo).
Infn, Enea, Cnr e Alenia Spazio proseguiranno il programma con il
progetto Pqe-2000 [vedi 1995] per realizzare un supercomputer
massivamente parallelo destinato ad essere la macchina più potente
mai prodotta al mondo.
Le attività nel settore informatico di Alenia Spazio hanno una
tradizione che risale alla fine degli anni '60 quando la Selenia (in
ambito Stet) sviluppò il Gp-16, un elaboratore orientato al controllo
di processo che però, per mancanza di adeguati strumenti commerciali,
non avrà ampia diffusione. Il Gp-16, commercializzato anche come
sistema Vector a partire dal 1968, era programmabile in Fortran,
Algol e Basic. Nello stesso periodo, la Laben (allora del gruppo
Montedison) mise sul mercato un computer per controllo di processo,
il Laben 70.8:
1984
I governi di Washington e di Tokyo concludono un'intesa segreta per
limitare le vendite di supercomputer solo ai Paesi politicamente
affidabili. Tra i Paesi "amici" di Washington a farne le spese sarà
Israele, cui verrà bloccata la fornitura di un supercalcolatore per
la sua mancata adesione al trattato di non proliferazione nucleare.
1984
Quattro industrie giapponesi - Hitachi, Nec, Nt&T e Toshiba annunciano a febbraio la realizzazione in comune di un circuito
integrato da 1.024 Kbyte di memoria.
1984
Le industrie informatiche comunitarie coinvolte nel programma
Esprit [vedi 1983] fondano a Bruxelles lo Spag, il Gruppo di
promozione e applicazione degli standard nel settore della tecnologia
dell'informazione. Due anni dopo, lo Spag si trasformerà in società
di diritto belga che rappresenterà le posizioni in materia di sistemi
aperti di comunicazione in Europa di Alcatel, Bull, Bt, Digital,
Hewlett-Packard, Ibm, Icl, Olivetti e Sni. Obiettivo sarà
l'unificazione del mercato comunitario di tecnologie informatiche.
1984
Negli Stati Uniti è presentato il supercomputer Cray X-Mp4 a
quattro microprocessori in parallelo: la macchina, progettata da
Steve Chen, può effettuare 950 milioni di operazioni in virgola
mobile al secondo, contro i 180 milioni del Cray-1, il primo
supercomputer realizzato da Seymour R' Cray [vedi 1972 e 1976], e i
480 milioni del Cray X-Mp2 ideato da Cray e Steve Chen [vedi 1982].
1984
A luglio, la Ashton-Tate commercializza Framework, un pacchetto
integrato, con menù a tendina, di programmi di supporto, per
l'elaborazione [p. 213] di testi e di data base, grafica, foglio
elettronico di calcolo e telecomunicazioni. Progettista di Framework
e di Fred (Frame Editor), il programma che lo ha preceduto, è Robert
Carr (n' 1957).
1984
La Tecsiel (una società del gruppo Iri e consociata della Finsiel)
sviluppa il programma "Idiom", il primo prodotto industriale italiano
nel settore dell'intelligenza artificiale.
La Tecsiel, che si dedica alla ricerca e allo sviluppo di prodotti
soft-ware (tecnologia di prodotti soft-ware, reti di calcolatori,
software di sistemi) possiede uno dei più consistenti laboratori
italiani per la ricerca nel settore dell'intelligenza artificiale. La
ricerca è rivolta agli ambienti per la produzione di sistemi esperti
e alla interpretazione e comprensione del linguaggio naturale.
1984
Compuview Products di Ann Arbor (Michigan) lancia V-Spell, un
programma con un dizionario elettronico di 60 mila parole che
permette di correggere in meno di un minuto gli errori di ortografia
- piuttosto frequenti in America tra gli immigrati ma perfino tra i
laureati - in un testo di 50 pagine scritto con un programma
qualsiasi di videoscrittura.
Il primo lavoro sulla correzione ortografica risale al 1957 ed era
stato redatto da H'T' Glantz. Il primo correttore funzionante fu però
lo "Spelling checker" realizzato da Gorin a Stanford nel 1971.
1984
Dalla Intel esce il microprocessore I-80286 (meglio noto come
"286") - il primo chip che non discende dall'Intel 8088 - realizzato
sotto la direzione di Eugene Hill (n' 1955), che da nove anni lavora
alla Intel. La logica è stata sviluppata da Jim Slager, con un
passato di progettista dei microprocessori Rockwell Pps4 e Pps8 e di
ricercatore per quattro anni nel progetto Illiac all'Università
dell'Illinois.
1984
La Apple introduce sul mercato i personal computer Macintosh.
Prodotti nello stabilimento californiano di Fremont al ritmo di uno
ogni 26 minuti, i Macintosh sono sostenuti da una campagna
pubblicitaria da 50 milioni di dollari su quotidiani, riviste e
televisione. Le vendite (centomila in sei mesi, a 2.495 dollari
l'uno) consentiranno alla Apple di chiudere il bilancio 1984 con un
aumento del fatturato del 54 per cento rispetto all'anno precedente.
Novità del Macintosh è di poter funzionare con un sistema che
facilita al massimo l'uso anche ai non esperti: mouse, finestre e
icone, che negli anni successivi saranno generalizzate con la
diffusione del software Windows, fanno la loro prima comparsa.
Insieme al personal, la Apple propone un economico sistema di rete
locale per collegare diversi computer in modo da farli usufruire
delle risorse comuni e integrare la loro attività. La rete Apple
Talk, che utilizza come cavo di collegamento un semplice "doppino"
telefonico e dispone di "nodi" di giunzione con normali spinotti, non
è paragonabile come velocità alle reti più sofisticate, ma è
sufficiente per un normale lavoro di ufficio: una pagina viene
trasmessa in appena un secondo e i nodi costano solo 50 dollari
l'uno. La rete Apple Talk è inoltre collegabile ad altre reti come,
ad esempio, la Ethernet.
1984
In autunno viene inaugurato a Bos-ton il Media Laboratory (o "Media
Lab") un nuovo centro di ricerca del Massachusetts Institute of
Technology il cui scopo è di studiare il futuro dell'integrazione tra
tutti i settori che si occupano di mass media: informatica,
televisione, telefono, cinema ed editoria. Fondatore del Media Lab è
Nicholas Negroponte, che ne diviene anche direttore. Con l'aiuto di
Jerome Wiesner, ex decano del Mit, Negroponte riesce ad avviare
l'iniziativa dopo aver raccolto i 45 milioni di dollari necessari
coinvolgendo come sponsor circa 70 grandi industrie (tra cui Ibm,
Apple, Kodak, Sony), emittenti private (Nbc, Cbs, Abc), il
"Washington Post" e "Time", le maggiori case cinematografiche che si
assoceranno per ultime nel gruppo "Movies of the future".
Fra i collaboratori del Media Lab vi sono il guru dell'intelligenza
artificiale Marvin Minsky; Seymourt [p. 214] Papert inventore del
"Logo" e discepolo dello psicologo dell'infanzia Jean Piaget; Alan
Kay che nel 1969 coniò il termine personal computer. Fra i primi
progetti avviati, "Newspeak", il primo giornale elettronico fatto a
misura di lettore che può richiamare solo le notizie di suo
interesse; "Conversational desk-top", prototipo di scrivania parlante
informatizzata in grado di ricevere ordini a voce e comportarsi come
una segretaria; "Synthetic performer", un pianoforte elettronico per
accompagnamento di solisti che si adatta a qualsiasi cambiamento di
tempo o cadenza senza perdere una battuta. Al Media Lab lavoreranno
70 persone fisse tra docenti, tecnici e amministrativi, oltre a 250
laureandi e dottorandi, con un bilancio annuale di 10 milioni di
dollari. Fra le imprese finanziatrici anche alcune società italiane
come la Rai (nel consorzio "Television for tomorrow" insieme a
Eastman Kodak, Philips, Sony, ecc') e l'Editoriale l'Espresso (nel
consorzio "News in future").
Nato a New York nel 1944, di origine greca, Nicholas Negroponte si
laurea al Mit e nel 1966 ne diviene uno dei più giovani docenti. Nel
1982 è nominato direttore del "World center for personal computation
and human development" con sede a Parigi. Nel 1984 fonda il Media Lab
e ne diviene anche direttore. E' anche consulente del governo Usa per
l'informatica. Autore di numerosi libri, di cui uno (Essere digitali)
pubblicato anche in Italia.
1984
Il 14 novembre si inaugura a Bos-ton "The computer museum", il
maggiore museo di informatica esistente al mondo. Il museo è un
ampliamento di quello che la Digital aveva realizzato qualche anno
prima nell'ambito della propria sede a Marlboro, presso Boston. Il
museo è situato al numero 300 di Congress Street, in un edificio che
si affaccia sul porto e con una superficie espositiva di 5.100 metri
quadrati. In mostra vi sono macchine ed elaboratori (alcuni
manovrabili dai visitatori) e ricostruzioni iconografiche che
ripercorrono la storia dell'informatica dal Seicento ad oggi. Tra i
pezzi più significativi, parti del computer del sistema Sage [vedi
1956] utilizzato dalla difesa aerea degli Usa, l'Univac-1 [vedi
1950], il primo "minicomputer" Pdp-1 della Digital [vedi 1958] e il
Whirlwind [vedi 1951 e 1979]. Fra i progenitori dei personal, alcuni
computer oggi poco conosciuti, come Altair e Linc. Il museo dispone
inoltre di una biblioteca, un auditorium e sale per esposizioni.
1984
Il trentenne Michael Dell fonda la Dell Computer. Una costante
crescita porterà la società dopo dieci anni di attività a chiudere il
bilancio 1994 con un fatturato di 3,4 miliardi di dollari, trainato
soprattutto dalle vendite di computer portatili di tipo "notebook".
1984
Nascono i programmi Mac Paint e Mac Write. Messi a punto entrambi
per il Macintosh della Apple, servono rispettivamente per disegnare e
per il trattamento dei testi. Entrambi puntano a un funzionamento
istintivo, senza bisogno cioè di apprendimento da parte dell'utente.
Mac Paint è scritto da Bill Atkinson. Mac Write viene messo a punto
per la Apple da Randy Wigginton, Ed Ruder e Don Breuner, della
società Encore Sys-tem.
1984
Utilizzando un supercomputer, un ricercatore giapponese calcola un
valore di "pi greco" con 16 milioni di decimali. Anche se il valore
con due decimali (3,14) è sufficiente per le necessità pratiche, il
calcolo dei decimali di ôp è sempre stato una specie di sfida prima
per i matematici e poi per i computer poiché, essendo un numero
trascendente, ha un numero infinito di decimali. Fra le tappe
principali del calcolo di tale valore vi sono le 15 cifre decimali
ottenute nel 1593 da Adriano Romanus; nel 1630 Griemberger aggiunse
altre 24 cifre; nel 1706 Machin trovò cento decimali; nel 1844 Dase
ne calcolò altri cento e nel 1873, dopo venti anni di calcoli, Shanks
arrivò a 707 decimali. L'arrivo dei computer fa fare un salto
decisivo: nel 1958 Genuys calcola diecimila decimali (dimostrando
anche che gli ultimi duecento di Shanks erano sbagliati), nel 1964 se
ne ottengono centomila. Il calcolo del ôp offre un esempio della
progressione della velocità di calcolo dei computer: nel 1965 per
calcolare centomila decimali del n, un elaboratore Ibm 7090 che
occupava un'intera palazzina dell'Università di Pisa, impiegò
un'intera nottata. Nel 1985, impiegando lo stesso tempo, un personal
computer riesce a calcolare 150 mila decimali.
1984
William Gibson, uno scrittore canadese di fantascienza, conia il
termine "cyberspazio" introducendolo in un suo romanzo (Neuromencer).
Il termine gli viene suggerito dalla vista di alcuni ragazzi che,
impegnati con i videogiochi di una sala, gli apparvero come lontani
dalla Terra, persi in uno spazio immaginario oltre lo schermo. Il
termine sarà in seguito universalmente adottato per definire
l'universo multimediale che va dalle banche dati raggiungibili via
computer (come Internet) alla Tv interattiva via cavo, dalle
"autostrade" informatiche alle reti telefoniche cellulari, ecc'.
1984
Uno dei primi sistemi di "casa intelligente" viene sperimentato in
Italia con "Arision", un dispositivo messo a punto dalla Ariston e
dalla Isi (Ital Sistemi per l'Informatica) di Roma. L'apparecchio,
che viene programmato [p. 215] collegandolo ad un Pc, tiene sotto
controllo dodici utilizzatori di energia elettrica accendendoli e
spegnendoli alle ore stabilite, gestisce tre impianti di sicurezza,
chiama eventuali numeri telefonici ed esegue ordini inviati via
telefono.
1984
In Italia la Sip avvia lo sviluppo di una rete sperimentale Isdn
per applicazioni di videocomunicazione con una prima installazione a
Firenze. Isdn (Integrated services digital network) è una rete
numerica integrata che consente la trasmissione di voci, dati e
immagini fisse o in movimento con alta affidabilità e qualità. La
velocità di trasmissione è di 64 Kb al secondo. La rete Isdn italiana
entrerà ufficialmente in servizio a giugno 1992 collegando
inizialmente 15 città e consentendo allacciamenti internazionali con
Paesi europei, Usa, Giappone e Australia. Il programma che sarà messo
a punto dalla Sip prevederà l'estensione entro il 1994 a tutti i
capoluoghi di provincia e una diffusione capillare entro il 1995.
1984
La Silicon Valley cede per la prima volta il primato per quanto
riguarda la produzione dei chip: al 31 dicembre, l'import di chip dal
Giappone supera di 700 milioni di dollari l'export statunitense in
Giappone. Le uniche voci ancora in attivo per gli Usa nella bilancia
commerciale dell'elettronica - in rosso per 15 miliardi di dollari sono i computer (+5.300 milioni) e la strumentazione (+2.950
milioni).
La ragione principale della débƒcle è individuata nei tassi elevati
del mercato dei capitali statunitense cui è necessario attingere per
i colossali investimenti indispensabili per la crescita in un settore
industriale in continua evoluzione. Per contro, i giapponesi sono
favoriti dalla sopravvalutazione di circa il 25 per cento del dollaro
e dall'agevole accesso a prestiti a metà del costo sopportato dalla
controparte americana. Ulteriori cause della svolta negativa nella
bilancia commerciale sono: il progressivo ricorso all'estero da parte
dell'industria informatica Usa per la produzione (esemplare il caso
dell'Ibm che su 860 dollari di costo di un Pc ne spende 625
all'estero); il sempre maggiore impegno dell'industria Usa nella
distribuzione di prodotti esteri con scarso apporto nazionale di
valore aggiunto. A ben poco vale, commenterà il presidente della
Hewlett-Packard in un rapporto, "continuare a progettare prodotti ad
alta tecnologia se in breve tempo i nostri concorrenti all'estero
possono fabbricarli a costi più convenienti".
1985
Negli Stati Uniti è presentato il supercomputer Cray-2, con una
memoria che ha una capacità di 256 milioni di caratteri da 64 bit,
pari a due miliardi di bytes. La macchina è dieci volte più potente
del Cray-1, può effettuare un miliardo e 200 milioni di operazioni in
virgola mobile al secondo (una velocità da 40 a 50 mila volte
superiore a quella di un personal computer). Sarà posto in vendita ad
ottobre a 17,5 milioni di dollari. Alla più diffusa creatura del
progettista americano viene affibbiato il nomignolo di "bubbles"
(bolle) perché i suoi circuiti immersi in 900 litri di liquido
refrigerante (il fluorocarbonio utilizzato anche come sangue
artificiale) sprigionano bollicine quando la macchina comincia a
riscaldarsi.
1985
A febbraio, Stephen ("Steve") Wozniak, l'inventore del
microcomputer Apple I, che insieme a Stephen Jobs e al primo
finanziatore A'C' ("Mike") Markkula aveva fondato nel 1977 la Apple
Computer, chiude i rapporti con l'azienda, dopo essersi autoescluso
dall'attività negli ultimi due anni per dissensi con Jobs (scopertosi
improvvisamente progettista senza mai essere stato un tecnico) sulla
gestione dei nuovi progetti di sviluppo per Lisa e Macintosh, e poi
con il nuovo presidente John Sculley per la ferrea ristrutturazione
in corso. Nei due anni di volontario esilio, Wozniak ha approfittato
per prendere una laurea a Berkeley iscrivendosi con il falso nome di
Rocky Clark e criticando il corso universitario di computer science
perché "insegnano solo le soluzioni standard dei problemi, ma non a
trovare delle strade nuove".
La società, dichiara Wozniak uscendo di scena per la seconda volta,
ha perduto la sua anima. [p. 216] "Woz" si darà ad una esistenza meno
dominata dalle stravaganze di Jobs e dal rigore dell'ex dirigente
della Pepsi Cola, per dedicarsi alla realizzazione di un telecomando
audio e video di sua invenzione nell'ambito della sua nuova società
che ha battezzato poeticamente, da incallito sognatore, Cloud 9
(nuvola 9, sinonimo tra gli americani di uno stato di euforia).
Il 17 settembre, la Apple volta definitivamente pagina sul suo
passato: il presidente e amministratore delegato John Sculley, dopo
aver estromesso dalla gestione finanziaria e amministrativa Stephen
Jobs (che lo aveva strappato alla Pepsi Cola con allettanti offerte)
per il disinteresse nei riguardi dell'azienda in crisi di vendite, ne
ottiene le dimissioni. Jobs se ne va con in tasca 18 milioni e mezzo
di dollari ricavati dalla vendita delle sue azioni, che investirà in
parte nella realizzazione di Next [vedi 1988]. La borsa di New York
accoglierà la notizia del siluramento di quello che da mito degli
anni '70 era ormai divenuto un peso morto con un sensibile rialzo
delle azioni Apple, da mesi quotate in ribasso.
1985
A maggio, negli Usa viene presentata la "Connection machine", un
computer realizzato dopo sei anni di ricerche dirette da Daniel
Hillis (n' 1951) ed effettuate da una équipe di ex informatici, tra
cui David Waltz, del laboratorio intelligenza artificiale del Mit che
a Cambridge ha creato la Thinking Machines Corporation, la società
delle "macchine pensanti". Hillis mette così in pratica i principi
teorizzati nel 1980 da Scott E' Fahlman con il suo neurocomputer Netl
da un milione di elementi elementari [vedi 1943].
La "Connection machine" è costituita da un'architettura parallela
di 65.536 processori, nessuno dei quali è particolarmente potente, ma
tutti collegati fra loro. La memoria è di 32 Mbyte. Le prestazioni
sono di 2,5 miliardi di operazioni al secondo per la versione più
potente realizzata per il centro di ricerche militari di Los Alamos
dove sarà utilizzata per l'iniziativa di difesa strategica nota come
"Guerre stellari". Un supercomputer analogo sarà acquistato nel 1990
dalla direzione generale francese degli armamenti (insieme a quattro
organismi civili di ricerca) ed installata ad Arcueil. In otto anni,
la società di Hillis ne venderà un centinaio di esemplari,
conquistando il 13 per cento del mercato mondiale dei supercomputer.
Nello stesso anno, al Sandia National Laboratory, viene messo a
punto un supercomputer parallelo con una unità di processo contenuta
in un cubo di 15 centimetri di lato. Capace di 40 milioni di
operazioni al secondo, il Sandac-V è realizzato per poter essere
impiegato in veicoli spaziali automatici e, in particolare, in quelli
per l'iniziativa di difesa strategica.
Il tallone d'Achille dei supercomputer ad architettura parallela
sta però nella loro programmazione: si tratta di modificare i
programmi e spesso di riscriverli, in modo tale da spezzare i
problemi in parti che possano essere elaborate in modo parallelo e
indipendente. Uno di questi linguaggi per elaborazione parallela è
stato messo a punto all'inizio degli anni '80 da David Celertner
della Yale University. Denominato "Linda", fornisce una soluzione al
problema della comunicazione fra le varie parti di un programma
parallelo basandosi su una memoria virtuale condivisa da tutti i
processi attraverso cui avvengono gli scambi dei dati e la
sincronizzazione dei processi stessi. Il linguaggio è indipendente
dalla struttura fisica dei computer e può essere utilizzato anche su
reti di work-station consentendo in tal caso un aumento della
velocità proporzionale al numero dei computer collegati.
1985
Alla conferenza di Parigi, su proposta francese, la Comunità
europea vara il progetto "Eureka" per rendere più competitivo e
integrato il sistema produttivo europeo in vari settori tra cui
informatica, telecomunicazioni, laser e robotica. All'iniziativa
aderiscono inizialmente 19 paesi (i 12 della Comunità oltre a
Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Turchia e Australia).
1985
La società statunitense Aldus mette a punto il programma di
desk-top publishing Pagemaker che consente di creare documenti su più
colonne e con combinazioni di testo e immagini, permettendo la
produzione di libri, riviste, bollettini. Messo a punto per il
microcomputer Macintosh della Apple, dal 1989 diventerà utilizzabile
anche dai personal Ibm e compatibili. Il nome della società richiama
quello di Aldo Manuzio (1450-1515), il tipografo famoso per la
bellezza delle sue edizioni.
1985
Il Cnr avvia un progetto strategico "Calcolo parallelo" e ne affida
la responsabilità al professor Ilio Galligani, del dipartimento di [p. 217]
matematica dell'Università di Bologna, mentre come sede della
direzione viene scelto il Cnuce di Pisa. Obiettivo principale del
progetto, nel quale saranno impegnate per due anni 29 unità operative
tra istituti del Cnr e dipartimenti universitari, è quello di
individuare i problemi scientifici per la cui soluzione il
supercomputer rappresenta uno strumento essenziale.
1985
Il 19 giugno viene inaugurato il primo supercomputer installato in
Italia. Si tratta di un Cray Xmp/12 installato a Bologna al Cineca
(Centro Interuniversitario Nord-Est di Calcolo), il consorzio per il
calcolo elettronico istituito nel 1967 e al quale aderiscono 13
atenei di tutto il Paese. Il computer, costato 23 miliardi, è in
grado di eseguire 180 milioni di operazioni al secondo e dispone di
una memoria su 48 dischi ognuno in grado di contenere 600 milioni di
caratteri. Precedentemente, nel 1969, il centro aveva adottato un
computer Cdc-6600 della Control Data. Negli anni successivi, il
Cineca acquisirà anche un Cray Xmp/48 quadriprocessore e un Cyber
180ì860A. Il centro dispone di un sistema di interconnessione
nazionale e mondiale.
1985
Trent'anni dopo la prima applicazione del computer alla
composizione musicale e la creazione della "Illiac Suite" [vedi
1955], i ricercatori dell'Università di Stanford realizzano un
software (Stanford artificial intelligence language) che riesce a
trascrivere su un pentagramma il minuetto della Sinfonia 25 in sol
minore di Mozart "ascoltandolo" mentre qualcuno lo esegue al
pianoforte. Il brano trascritto è però privo di accordi, che il
programma non riesce a decifrare. Il programma, realizzato da sette
ricercatori guidati dal professor Leland Smith, è basato su una
doppia analisi del brano da trascrivere: la prima, acustica, permette
(attraverso 30 mila campionamenti al secondo) di identificare le
note, il ritmo e l'ampiezza di ciascun suono; la seconda, musicale,
determina le variazioni del tempo, la battuta, la chiave e le
alterazioni.
Il primo esempio di trascrizione automatica di un brano risale al
1774, quando il berlinese Hohlfeld costruì una pianola che permetteva
di suonare trascrivendo automaticamente l'esecuzione su rulli di
carta per poterla poi replicare in seguito. In tempi più recenti,
buoni risultati nella trascrizione automatica erano stati ottenuti
tra il 1969 e il 1978, al Laboratorio per la trasmissione del parlato
del Reale istituto di tecnologia di Stoccolma, dai ricercatori
Sundberg, Tjernlund e Askenfeld. Anche a Stanford si erano già
ottenuti risultati nel 1975 con il "Musical Scribe" di A' Moorer.
1985
Si calcola che i computer vengano utilizzati in oltre tremila
differenti aree applicative nei campi più svariati. All'inizio degli
anni '50, l'elaborazione dei dati era invece praticamente limitata ai
problemi contabili e amministrativi da una parte e a quelli
scientifici dall'altra, attraverso la semplice esecuzione di calcoli
o la risoluzione di equazioni matematiche. Nel 1960, gli elaboratori
erano già impiegati in 300 tipi di applicazioni diverse, che
diventeranno 1.600 appena otto anni dopo.
1985
A novembre, la Microsoft annuncia Windows, un nuovo programma [p.
218]
che ha richiesto oltre 50 anni-uomo per lo sviluppo. Si tratta di un
programma-integratore al quale sono abbinati di volta in volta
programmi applicativi come trattamento di testi, grafica, gestione,
ecc'. Il primo programma-integratore, il Visi-On, era stato
annunciato nel dicembre 1982 dalla americana Visicorp, ma non aveva
avuto molto successo perché non poteva utilizzare programmi
applicativi che non fossero concepiti appositamente.
Windows sarà adottato come integratore standard dalla Ibm per i
suoi Personal/2 [vedi 1987]. Con le sue "finestre" selezionabili con
il mouse, Windows renderà l'uso dei Pc Ibm e compatibili facile come
quello degli Apple. Solo con Windows 3'0, che sarà presentato da Bill
Gates nel 1990 e che permetterà di utilizzare programmi applicativi
non specificamente concepiti, inizierà però la vera concorrenza con i
Macintosh.
1985
Il 10 dicembre, il tedesco Klaus von Klitzing (n' 1943) del
Max-Planck-Institut riceve il premio Nobel 1985 per la fisica grazie
alla scoperta dell'effetto Hall quantistico. Durante una ricerca nel
1980 su semiconduttori sottoposti a basse temperature ed elevati
campi magnetici, aveva rilevato che la relazione tra campo magnetico
e differenza di potenziale non era sempre lineare ma "a gradini".
Della scoperta si avvarrà la tecnologia dei semiconduttori.
1985
A dicembre, un esperimento sui superconduttori eseguito al Centro
ricerche Ibm di Zurigo ottiene un sensazionale risultato: i
ricercatori svizzeri Karl Alex Mller (n' 1927) e Johannes Georg
Bednorz (n' 1950) riscontrano tracce di superconduttività durante un
esperimento di laboratorio su un composto di bario, lantanio e ossido
di rame ad una temperatura di 35 gradi Kelvin (-230,15°C).
Dall'ultimo esperimento del 1973 di cui si aveva notizia su un
composto di niobio e germanio da parte di ricercatori americani, la
barriera della superconduttività era ferma a 24 gradi Kelvin
(-249,15°C). Pur avendo intrapreso la ricerca nel 1983, il risultato
sconcerta i due ricercatori che decidono di ripetere la prova per
averne la conferma [vedi 1986 e 1987]. L'apparente contraddizione è
nel fatto che i materiali impiegati non sono metallici, ma ceramici e
cioè i migliori isolanti conosciuti. Si tratta di perowskiti,
sostanze che in un campo molto ristretto di composizione chimica
possono passare dal normale stato isolante ad uno stato
superconduttore e poi ad uno stato metallico. Tali composti,
contrariamente a quelli metallici, superano il grave handicap dei
materiali precedenti che perdevano la superconduttività in presenza
di campi magnetici o con circolazione di correnti elettriche elevate
e non erano quindi adatti all'impiego come commutatori nei computer.
1985
Al 31 dicembre, nonostante la recessione negli Stati Uniti, la Ibm
registra per il 1985 un fatturato record di 50.056 milioni di dollari
(+8 per cento), un utile di 6.555 milioni (+17 per cento) e
investimenti di 3.457 milioni per la ricerca. La Digital Equipment è
al secondo posto con 6.686 milioni di fatturato (+20 per cento) e 447
di utile (+3 per cento), tallonata da Honeywell con un fatturato di
6.625 milioni (+9 per cento) e un utile di 275 (+4 per cento) e da
Hewlett-Packard con 6.505 milioni di fatturato (+8 per cento) e 489
di utile (+16 per cento).
Tra i produttori di soli Pc eccelle Apple, in netta ripresa dopo
l'estromissione, a settembre, del fondatore Stephen Jobs e 1.200
licenziamenti, con 1.918 milioni di dollari di fatturato (+24 per
cento), 61,2 di attivo (+10 per cento) e 72 milioni in ricerca. In
grave crisi Control Data Corp' che registra un passivo di 567 milioni
e mezzo su un fatturato di 3.689.
1986
Il ricercatore statunitense David Miller, dei Bell Laboratories,
realizza un interruttore ottico in materiale sintetico che misura
appena 10 micron e che può attivare e interrompere un circuito un
miliardo di volte al secondo senza provocarne il surriscaldamento. E'
il primo passo per la realizzazione di computer ottici superveloci.
Alla metà degli anni '80 i laboratori Bell della At&T sono composti
da 21 centri di ricerca con 25 mila addetti, sui quali piovono premi
Nobel; nei laboratori nasce un brevetto al giorno oltre ai 19 mila
già accumulati.
Le ricerche per ottenere un "commutatore ottico" che, sostituendo i
fotoni agli elettroni, svolga il compito del transistor come
dispositivo elementare a due livelli ("zero" e "uno") risalgono alla
metà degli anni '60 quando la Ibm decise di investire oltre 120
milioni di dollari nella ricerca su questa attraente tecnologia; il
progetto fu però abbandonato alcuni anni dopo.
Il primo interruttore ottico (cioè un dispositivo ottico bistabile)
era stato realizzato intorno al 1974 nei laboratori Bell da Gibbs,
Mac Call e Venkatesan utilizzando vapori di sodio e in seguito
arseniuro di gallio. Altri prototipi saranno realizzati alla fine
degli anni '80 con cristalli di antimoniuro di indio dai ricercatori
scozzesi Eitan Abraham, Colin Seaton e Desmond Smith dell'Università
Heriot-Watt di Edimburgo. Un nuovo dispositivo sarà realizzato da
Alan Huang ancora nei laboratori Bell [vedi 1990]. Fra gli altri
materiali impiegati, il solfato di cadmio, il seleniuro di zinco, il
fluoruro di magnesio e il telleruro di mercurio e calcio.
Un progetto europeo (Ejob, European joint optical bistability) è
stato avviato in questo settore nel [p. 219] 1985 con la
partecipazione di 19 gruppi di lavoro in 18 università e istituti di
ricerca europei tra i quali le università di Milano e Pisa e
l'Istituto nazionale di ottica di Firenze. Il progetto si concluderà
con la realizzazione del primo processore ottico digitale realizzato
nel mondo e basato sul seleniuro di zinco.
La "bistabilità ottica" è una caratteristica di alcuni materiali
cristallini che reagiscono alla quantità (o alla lunghezza d'onda)
della luce laser con due diversi comportamenti: una quantità limitata
di luce viene assorbita e non passa attraverso il cristallo, una
quantità leggermente maggiore di luce riesce ad attraversarlo. I
commutatori ottici possono funzionare a velocità milioni di volte
maggiori rispetto ai dispositivi elettronici.
Un altro sistema per utilizzare la luce nei computer è in
alternativa ai segnali elettrici che trasferiscono le informazioni da
un dispositivo all'altro attraverso fili metallici. Essendo la luce
più veloce dell'elettricità (che è limitata dalle caratteristiche
fisiche dei conduttori), sostituendo i collegamenti in rame tra i
vari circuiti di un computer con fibre ottiche si otterrebbe un
enorme aumento di prestazioni. In attesa di far lavorare un computer
totalmente con la luce, cioè con dispositivi ottici di commutazione,
è possibile una fase intermedia tra le due tecnologie, con un
calcolatore ibrido in cui le singole operazioni sono effettuate da
circuiti elettronici, mentre per i collegamenti fra questi si
adottano le fibre ottiche.
I fotoni, inoltre, hanno diversi vantaggi sugli elettroni: due
fasci di luce possono incrociarsi senza problemi e due fibre ottiche
possono correre una vicina all'altra senza che si disturbino a
vicenda. La drastica riduzione delle connessioni elettriche
consentirebbe inoltre una architettura ad elevato "parallelismo" in
cui il computer avrebbe la possibilità di effettuare simultaneamente
più operazioni invece del classico sistema sequenziale. Con
collegamenti fatti attraverso raggi di luce è possibile collegare a
due a due in tutti i modi possibili 10 mila sorgenti luminose con 10
mila sensori; uno schema di collegamento che sarebbe difficilissimo
con convenzionali connessioni di fili elettrici.
L'utilizzazione di tecnologie ottiche è stata tentata anche per la
realizzazione di memorie. Nel 1971 fece scalpore la presentazione di
un progetto di "computer a laser" messo a punto dal ricercatore
americano Frank Marchuk. II Cg-100, questo il nome del computer,
avrebbe dovuto funzionare con un ciclo operativo di 20 nanosecondi e
avere una memoria di 10 trilioni di byte. Il prototipo (non ancora
funzionante) fu mostrato a molti potenziali clienti (tra cui il
Governo Usa e grandi società di informatica). Alcuni mesi dopo
l'annuncio, ricercatori del California Institute of Technology
dimostrarono che alcuni dettagli del computer di Marchuk violavano il
principio di indeterminazione di Heisemberg e che nemmeno con il
laser sarebbe stato possibile realizzare una memoria di tale densità.
1986
Una software house pakistana di Lahore vende ad ignari turisti
americani dischetti con software contaminato da quello che si presume
sia il primo "virus", il "Pakistani Brain". I due fratelli Basit e
Amjad Alvi proprietari del negozio, che vende copie di programmi a
prezzi infinitamente inferiori a quelli degli Usa, hanno inserito nei
dischetti un programma virale a titolo puramente sperimentale, forse
senza rendersi pienamente conto delle conseguenze. Questo primo virus
si diffonderà rapidamente in America.
Il concetto di virus elettronico risale all'inizio dell'èra
informatica. Fu John von Neumann a descriverlo nel 1949 nel saggio
Teoria e organizzazione degli automi complessi. La teoria di von
Neumann fu ripresa 10 anni dopo ai laboratori Bell con il passatempo
"Core War" (guerra del nucleo) ideato da H' Douglas Mcilroy, Victor
Vysottsky e Robert Morris. I tre giovani ricercatori misero a punto
una serie di battaglie simulate tra opposti eserciti di programmi. Ad
un segnale, i programmi di ciascun giocatore facevano di tutto per
eliminare quelli degli altri ricorrendo al sistema di divorare le
loro istruzioni. Vinceva chi allo scadere del tempo rimaneva con più
programmi intatti. I protagonisti della guerra del nucleo si
impegnarono a non rivelare i particolari del loro gioco, ma nel 1983
il codice d'onore dei programmatori sarà infranto da Ken Thompson,
l'autore di Unix. Ricevendo il premio Turing, Thompson rivelerà
l'esistenza dei primi virus e spiegherà come crearli. In un articolo
di "Scientific American" del maggio 1984, Dewdney descriverà la
guerra del nucleo e offrirà per due dollari ai lettori le istruzioni
per produrre campi di battaglia virali che di lì a poco inizieranno a
comparire nei computer delle università.
Il nome "virus" è significativo di un comportamento analogo a
quello degli agenti patogeni dell'organismo. Come i virus umani,
quelli del computer possono restare latenti per mesi come bombe ad
orologeria; si replicano nelle copie che si fanno dei dischetti per
poi annidarsi in altri computer, oppure viaggiano sulle reti
telematiche da un capo all'altro del mondo. Uno dei maggiori
"cacciatori" di virus diventerà John Mcafee, un informatico
californiano con un furgone trasformato in laboratorio mobile
antivirus per accorrere alle chiamate delle vittime.
1986
L'informatizzazione in Unione Sovietica continua a rimanere al palo
perché, a quanto sostiene il settimanale statunitense "Newsweek", il
Cremlino teme il processo di decentramento che comporta il libero
flusso di informazioni e idee. Secondo [p. 220] i dati forniti dalla
rivista, il piano quinquennale 1985-90 prevede un aumento del 140 per
cento nella produzione di computer rispetto al piano precedente e
soltanto per l'anno 2000 una produzione di 1,1 milioni di Pc. Si
calcola che l'Urss disponga di alcune migliaia di mini e
microcomputer, contro i 25 milioni di personal posseduti da cittadini
qualunque negli Stati Uniti. Fra i modelli di microcomputer più
diffusi c'è una copia dell'Apple II denominato Agatha e presentato
per la prima volta alla fiera di Mosca dell''83.
1986
La Toshiba annuncia la produzione della "flash memory", una memoria
non volatile ad accesso e lettura quasi istantanea (250 miliardesimi
di secondo rispetto ai millesimi di secondo di una unità a floppy
disk). Si tratta probabilmente dell'innovazione più rivoluzionaria
nel settore e forse la prima invenzione giapponese adottata e
perfezionata da un'industria statunitense, la Intel, che per un
ventennio ha ideato le innovazioni poi adottate dalle industrie
giapponesi. Rispetto alle unità a disco flessibile e rigido
correntemente usate nei computer da tavolo e nei portatili, le "flash
memory card" dispongono di circuiti integrati su una scheda grande
come una carta di credito (cosiddetta Pcmcia, Personal computer
memory card international association), sono più leggere, assorbono
meno elettricità e non cancellano le informazioni quando viene
interrotta la corrente come avviene invece nei chip di memoria ad
accesso casuale (Ram).
1986
Nella Silicon Valley inizia la produzione del microprocessore Intel
I-80386 (più noto con la dizione semplificata "386") da 32 bit. La
rapida adozione del nuovo chip nel personal Compaq Deskpro 386
decreterà il grande successo commerciale sia del microprocessore [p. 221]
che del computer, il primo "clone" Ibm compatibile a superare in
prestazioni il modello originale.
1986
Ad aprile, i ricercatori svizzeri Karl A' Mller e Johannes G'
Bednorz, ormai certi della validità dei risultati ottenuti su un
superconduttore di loro invenzione al laboratorio Ibm di Zurigo [vedi
1985] e confermati da un nuovo esperimento a gennaio, inviano una
relazione alla rivista scientifica tedesca "Zeitschrift fr Physik".
A settembre, quando uscirà la nota, la scoperta sarà accolta con
grande scetticismo. Ma, entro dicembre, giungeranno autorevoli
conferme dall'Università di Tokyo e dall'Istituto di fisica
dell'Accademia delle Scienze cinese, mentre i laboratori Bell della
At&T riusciranno addirittura a migliorare il risultato (38 gradi
Kelvin, -235°C) con un composto analogo, scatenando una gara senza
precedenti tra i ricercatori di tutto il mondo. In prima linea,
saranno gli informatici, per le evidenti implicazioni della scoperta
nella ricerca promossa sotto l'egida della Ibm nello sviluppo di
circuiti integrati di incredibile potenza. La scoperta è importante
perché per la superconduttività a tali temperature non è più
necessario il costoso e scarsamente diffuso elio liquido (-269
gradi), ma è sufficiente l'azoto liquido (-195 gradi) che è più
maneggevole, facile da ottenere e 50 volte meno caro (circa 200 lire
al litro contro 10 mila).
1986
A settembre, il presidente della Amstrad, Alan Sugar (che l'anno
prima ha acquistato ciò che rimaneva del fallimento della Sinclair
[vedi 1980]), annuncia la commercializzazione del Pc 1512, un
personal Ibm compatibile che è due volte più veloce, più facile da
utilizzare e tre volte meno costoso.
La Amstrad, una società britannica costruttrice di impianti hi-fi,
è entrata nel settore dei computer nel 1984 con l'economico computer
domestico modello 464. Alla fine degli anni '80 produrrà il portatile
Pc-640 con un microprocessore 8088, 640 Kbyte di Ram, un display a
cristalli liquidi di 80 colonne per 25 righe, modem, due drive da 3,5
pollici; con un peso di quasi 6 chilogrammi, avrà la particolarità di
una maniglia laterale che ne consente il trasporto in posizione
verticale, come la custodia di uno strumento musicale.
1986
Il 5 ottobre, si spegne a 67 anni il pioniere inglese James Hardy
Wilkinson che aveva contribuito alla progettazione del computer Ace
[vedi 1950], uno dei primi realizzati al National Physics Laboratory,
e alla formulazione del Fortran [vedi 1954] e di altri linguaggi di
programmazione. Autentica autorità in fatto di analisi numerica,
aveva insegnato informatica alla Stanford University dal 1977 al
1984.
1986
L'11 novembre, il Pentagono comunica all'industria informatica
statunitense che intende applicare severi controlli sugli archivi di
dati scientifici, tecnologici ed economici, anche se non coperti dal
segreto, per bloccare il flusso di informazioni verso il blocco
sovietico, in applicazione di una disposizione emanata il 5 novembre
dalla Casa Bianca. Si calcola che in sei anni il numero delle banche
dati esistenti in tutto il mondo sia aumentato di otto volte toccando
le 3200 unità.
1986
L'informazione telematica non ha successo negli Stati Uniti. Dopo
gli esperimenti avviati nei primi anni '80 per il "quotidiano
elettronico" inviato sui televisori domestici, due tra le maggiori
catene di giornali degli Usa, la "Time Mirror" e la "Knight-Ridder",
decidono di ritirarsi dalla commercializzazione del Videotext. Alti
gli investimenti dedicati al settore: 15 milioni di dollari per il
progetto Gateway Videotext della "Time Mirror", 50 milioni per il
Viewtron Service della "Knight-Ridder" che era stato avviato a
settembre 1983 in Florida e poi esteso in tutti gli Usa. Oltre alla
possibilità di selezione e ricerca delle notizie su video, entrambi i
servizi consentivano servizi bancari e di posta elettronica, acquisti
a distanza, prenotazioni di aerei, consultazione di enciclopedie,
ecc'.
1986
La Boeing - la maggiore industria aeronautica del mondo che ha sede
a Seattle (stato di Washington) - affida al Laboratorio nazionale
aerospaziale giapponese la realizzazione di programmi di simulazione
da impiegare nello studio dell'aerodinamica dell'aereo passeggeri
B.7J7 (poi denominato B.777) di tipo avanzato. Il laboratorio dispone
di un sistema Nwt (Numerical Wind Tunnel), un simulatore di galleria
del vento gestito da un supercomputer Fujitsu Vp-400 che permette di
riprodurre il flusso d'aria che lambisce le superfici esterne di un
modello di velivolo a velocità comprese tra 0,1 e 10 Mach. Di norma,
le simulazioni a bassa e ad alta velocità sono eseguite altrove con
codici diversi. Il laboratorio giapponese adotta invece una soluzione
raffinata: con il ricorso all'equazione di Navier-Stokes, il sistema
Nwt offre la possibilità di studiare il moto di un corpo in un fluido
comprimibile senza soluzione di continuità tra due valori prefissati.
Con i computer del momento non è possibile portare fino in fondo
una simulazione per velivoli molto complessi. Per progettare un aereo
simile allo shuttle con una simulazione abbastanza attendibile
occorrerebbe tenere sotto controllo non meno di 700 mila punti
critici della carlinga, ognuno dei quali definito da una quantità di
variabili tra 5 e 30, esaminate da 10 a 500 volte ciascuna con valori
diversi per [p. 222] ogni test. In totale occorrerebbe risolvere 15
mila miliardi di operazioni per ogni configurazione di calcolo,
equivalenti a quasi duemila ore di lavoro per un computer che operi
con una velocità di 500 mila operazioni al secondo.
1986
Il fisico italiano Federico Faggin [vedi 1972 e 1974], insieme
all'amico ed ex collega della Fairchild Carver Mead (professore al
California Institute of Technology), fonda nella Silicon Valley, a
San José, la società Synaptics con l'obiettivo di ideare e produrre
un chip neuronale. Ci riuscirà dopo cinque anni; tre per il progetto
e altri due per la realizzazione concreta [vedi 1991] con la
collaborazione di Carver Mead e di Gary Linch, neurobiologo della
Irvine University.
1987
All'Università di Houston (Texas), il gruppo guidato da C'W'
("Paul") Chu (n' 1942), impegnato dal 1965 nella ricerca sulla
superconduttività, ripete l'esperimento di Karl A' Mller e Johannes
G' Bednorz e, sottoponendo il composto a pressioni di 10-12 mila
atmosfere, riesce ad osservare il fenomeno sino a quando si toccano i
52 gradi Kelvin (-221,15°C). Il 12 gennaio, Chu chiederà il brevetto
e, a fine mese, con alcune varianti, otterrà un risultato esaltante:
93 gradi Kelvin (-180,15°C). Senza divulgare nel testo la
composizione del superconduttore, Paul Chu pubblicherà il 2 marzo su
"Physical Review Letters" una relazione che avrà effetti dirompenti.
Tra l'altro, rimetterà in discussione la teoria Bcs del 1957
sanzionata dal Nobel nel 1972 [vedi]. John Bardeen, il più autorevole
dei tre autori della teoria e inventore del transistor, ammetterà che
essa non può fornire una soddisfacente spiegazione del fenomeno della
superconduttività al di sopra dei 40 gradi Kelvin (-233,15°C) e che
occorrerà riformularla.
Il 18 marzo, la riunione annuale dell'American Physical Society,
tenutasi in una sala dell'Hilton di New York che ha 1.150 posti,
richiama una folla di almeno 3.500 fisici, che si erano messi
pazientemente in fila due ore e mezzo prima dell'apertura dei lavori
ed erano accorsi per ascoltare dalla viva voce dei protagonisti i
particolari delle ricerche che avevano portato alla clamorosa svolta
sulla superconduttività. La "febbre" suscitata negli ambienti
scientifici sarà tale che nella redazione della rivista "Physical
Review Letters" si accumuleranno per l'eventuale pubblicazione una
cinquantina di relazioni su ricerche effettuate in America.
Ad aprile, due ricercatori della Ibm, Robert Leibowitz e Roger Koch
ricavano da una sottile pellicola di un imprecisato superconduttore
la prima applicazione pratica. Si tratta dello Squid (Superconducting
Quantum Interference Device), uno strumento di misura di campi
magnetici estremamente deboli, del genere di quelli prodotti
nell'uomo dall'attività cerebrale.
1987
La Sgs-Ates [vedi 1957] e la Thomson semiconduttori francese
decidono la fusione su un livello paritario. Scopo dell'operazione è
di creare una massa critica per fronteggiare la concorrenza
giapponese e statunitense nel settore dei chip, creando un'area di
eccellenza e trasformando le due società, entrambe con forti bilanci
passivi, in una multinazionale con profitti. Le società sono ambedue
pubbliche: la prima controllata dall'Iri, la seconda dal Governo
francese. A dispetto delle numerose critiche iniziali, l'operazione
riesce e, sette anni dopo, la Sgs-Thomson ottiene oltre 240 miliardi
di utile.
1987
Il 2 aprile, la Ibm introduce sul mercato una nuova generazione di
Pc denominati Personal System/2 o Ps/2 che utilizzano il processore
"286" della Intel. I quattro modelli della serie sono più veloci,
compatti e facili da utilizzare rispetto alla precedente gamma Pc e
Pc-At. Il sistema operativo, l'Os/2, è sviluppato dalla Microsoft e
prevede il Windows come integratore standard [vedi 1985]. Il prezzo
decisamente più alto rispetto ai "compatibili" con analoghe
caratteristiche impedirà a questa gamma di Pc di conquistare un'ampia
fetta di mercato.
1987
Grave lutto nell'informatica italiana: il 4 giugno muore a Pisa il
professor Giovanni Battista Gerace, ordinario all'Università di Pisa,
capo dell'équipe che progettò e realizzò nel 1958 il primo
calcolatore elettronico italiano e, nel 1961, la Cep (Calcolatrice
Elettronica Pisana) presso il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche
(Csce) dell'Università di Pisa. Era nato il 17 novembre 1925 a Roma,
dove si era laureato nel 1954 in ingegneria elettrotecnica. Dopo una
breve esperienza alla Fatme - all'epoca una delle maggiori industrie
elettroniche e di telecomunicazioni - entrò a far parte del gruppo
dei progettisti del Csce impegnato alla progettazione del primo
computer elettronico. Per la Cep, Gerace ideò la microprogrammazione
tramite un'unità di controllo - invenzione erroneamente attribuita a
Maurice V' Wilkes per averne scritto nel 1958 quando era già stata
realizzata nel "calcolatore pilota" del Csce - che sarà poi adottata
nei grandi calcolatori di terza generazione su scala mondiale. Nel
1971, si era classificato primo al concorso per la cattedra di
Scienze dell'Informazione presso la Facoltà appena istituita a Pisa.
1987
Il 14 settembre, una notizia da Washington getta l'allarme sulla
fragilità delle protezioni di alcune banche dati: una banda di
giovani tedeschi che si fanno chiamare [p. 223] "viaggiatori di dati"
è riuscita infatti a violare la rete informatica riservata della Nasa
e quelle di altri centri operanti su scala internazionale, lasciando
nelle memorie dei computer tracce del loro passaggio.
Si aggrava il problema della sicurezza delle reti di computer, che
cominciano ad essere esposte, sempre più frequentemente, ad attacchi
di "virus" creati da teppisti intenzionati a distruggere le banche
dati, ad incursioni di vere e proprie bande di trasgressori che solo
per il gusto della bravata violano segreti militari e industriali, e
infine a truffe colossali di una nuova generazione di malviventi che
manomettono i dati nei calcolatori delle banche per intestarsi
mandati di pagamento o depositi. Il primo caso di crimine informatico
conosciuto è del 1974, quando la banca tedesca Hearstatt fallì a
causa di manipolazioni del sistema che programmava il trasferimento
dei fondi in valuta.
1987
A dicembre, Steve S' Chen (n' 1944) lascia la vicepresidenza della
Cray Research e si mette in proprio con il sostegno finanziario della
Ibm per sviluppare un supercomputer cento volte più veloce di quelli
in produzione, ricorrendo ad un'architettura innovativa ("parallel
processing", elaborazione parallela) che prevede il ricorso a 64
unità centrali di elaborazione (Cpu) operanti contemporaneamente in
parallelo e con collegamenti affidati a fasci di luce laser. Chen,
taiwanese di nascita, si è laureato all'Università dell'Illinois.
Assunto nel 1979 alla Cray Research, si dimostra ben presto un
geniale innovatore, all'altezza del suo maestro Seymour R' Cray, il
pioniere del supercomputer: riprende in mano il Cray-1 e lo
trasforma, introducendovi due Cpu e una diversa disposizione dei
circuiti, nel supercalcolatore veloce Cray X-Mp2 [vedi 1982] in grado
di effettuare 480 milioni di operazioni al secondo contro i 180 del
modello originale. Nonostante il costo elevatissimo, se ne venderanno
120 esemplari. Nel 1984, realizzerà il Cray X-Mp4 a quattro unità
centrali, capace di 950 milioni di operazioni al secondo, ma la sua
richiesta di poter spingere alle estreme conseguenze la tecnologia
delle Cpu multiple in parallelo in una nuova macchina di enorme
potenza con collegamenti a raggi laser, non avrà l'approvazione della
Cray. A Chen non rimane che andarsene e fondare la Supercomputers
System Inc' (Ssi). La Ibm finanzia le ricerche con cento milioni di
dollari con la prospettiva di avere una macchina funzionante entro
cinque anni. Alla fine del 1992, non avendo ancora ottenuto risultati
concreti, Chen sarà abbandonato dalla Ibm e l'anno successivo sarà
costretto a chiudere e licenziare i suoi 320 dipendenti.
1987
La Fondazione Agnelli realizza "de Italia", la prima enciclopedia
elettronica del mondo. In un videodisco di 30 centimetri di diametro
sono memorizzate 20 mila immagini, 15 mila voci e 500 disegni sulla
civiltà italiana (storia dell'arte, letteratura, politica, economia,
sport).
1987
Il 10 dicembre, il premio Nobel 1987 per la fisica è consegnato ai
due ricercatori svizzeri Karl Alex Mller e Georg J' Bednorz, autori
[vedi 1985 e 1986] del "revival" della superconduttività con un
esperimento sensazionale al Centro ricerche Ibm di Zurigo in cui il
fenomeno si è manifestato per la prima volta a temperature di
parecchi gradi superiori allo zero assoluto. Gli studi erano più o
meno fermi alla scoperta nel 1911 della superconduttività nel
mercurio ad opera del fisico olandese Heike Kamerlingh-Onnes
(1853-1926), che aveva ottenuto il Nobel nel 1913, e all'enunciazione
nel 1957 della teoria Bcs, che fece attribuire il Nobel nel 1972 ai
fisici americani John Bardeen, Leon M' Cooper e John R' Schrieffer.
[p. 224] La dimostrazione della superconduttività fatta da Onnes
era stata ottenuta raffreddando il mercurio alla temperatura
dell'elio liquido, pochi gradi al di sopra dello zero assoluto
(-273,16 gradi centigradi). La temperatura estremamente bassa era
però una barriera insormontabile per una utilizzazione pratica.
Mller scoprì invece che i materiali ceramici di ossido di rame
rendono possibile la superconduttività a 35 gradi sopra lo zero
assoluto. Il suo risultato porterà a ricerche su superconduttori a
temperature più elevate in numerosi laboratori di tutto il mondo. Un
altro risultato notevole sarà ottenuto nel 1988 con la scoperta di
una ceramica che permette la superconduzione a 123 gradi sopra lo
zero assoluto.
Se e quando sarà possibile raggiungere gli stessi risultati con
materiali a temperatura ambiente o ragionevolmente al di sotto dello
zero, anche il settore dei computer farà un balzo gigantesco.
L'utilizzazione negli elaboratori di collegamenti realizzati con
materiali superconduttori che annullano la resistenza al passaggio
della corrente consentirebbe infatti il raggiungimento di velocità di
funzionamento oggi impossibili.
1987
Negli Usa compare la prima edizione dell'Enciclopedia Grolier su un
compact disc (cosiddetto Cd-32) consultabile con un personal computer
Atari. Il testo e le illustrazioni dell'opera (che nelle successive
edizioni sarà prodotta su Cd-Rom) occupano 60 Mbyte, gli indici 48
Mbyte; il totale di 108 Mbyte è contenuto nel 20 per cento di un
Cd-Rom. L'apparente sproporzione tra testo e indici è dovuta alla
creazione di tavole di indici incrociati che permettono di
individuare in meno di tre secondi qualsiasi informazione relativa
agli oltre 9 milioni di nomi memorizzati. Se fossero stampati, gli
indici occuperebbero 20 volumi grandi come i 21 che compongono la
versione a stampa dell'edizione americana dell'opera. Il prezzo della
versione su Cd-Rom negli Usa equivale al 40 per cento dell'opera
stampata, mentre per l'edizione italiana (disponibile dal maggio
1994) la Grolier-Hachette deciderà di vendere il dischetto solo in
combinazione con i volumi.
1987
La Ibm Italia e la società Mandelli danno vita alla Spring (Società
e progetti per l'ingegneria della fabbrica automatica). Spring fa
seguito ad altre iniziative industriali della Ibm Italia: Intesa (con
la Fiat), Seiaf (con la Selenia-Elsag), Boselli Sistemi (con la
Pirelli) e Neapolis (con la Fiat Engin-eering).
1987
Al 31 dicembre risultano in funzione nel mondo 300 supercomputer,
178 dei quali (pari a circa il 60 per cento del totale) usciti dalla
Cray Research di Minneapolis. Il resto del mercato è diviso tra la
Control Data (12,7 per cento) e i giapponesi (23 per cento tra
Fujitsu, Hitachi e Nec). Su un mercato che tocca il miliardo di
dollari di vendite l'anno, si profila l'ingresso anche della Ibm, che
in seguito all'introduzione nel 1972 del supercomputer da una parte e
dell'invasione dei sempre più potenti microcalcolatori dall'altra, ha
visto indebolirsi il proficuo settore di mercato dominato dai suoi
"mainframe" ed estinguersi quello dei "mini". I ricercatori della Ibm
stanno sperimentando sei diverse impostazioni, tutte di avanguardia.
Tra i prototipi di supercomputer più ambiziosi allo studio: il
gigantesco Tf-1, di oltre 24 metri di diametro, con 33 mila
microprocessori e un unico commutatore collegati da 6.500 chilometri
di cavi, che dovrebbe risultare duemila volte più veloce dei
supercalcolatori in produzione; l'Rp-3, che consiste in 8 cubi di 2,5
metri disposti in un cerchio di 10,67 metri di diametro; e una
versione per clienti speciali denominata [p. 225] provvisoriamente
Gf-11 che dovrebbe occupare una superficie di 46 metri quadrati.
1988
Nell'ambito del programma Eureka [vedi 1985], la Comunità Europea
avvia il progetto di ricerca Jessi (Joint european submicron silicon)
con l'obiettivo di ridurre il distacco tecnologico nel settore della
microelettronica rispetto al Giappone e agli Usa che hanno messo in
piedi un progetto analogo denominato Sematech. Inizialmente
sponsorizzato da Philips e Siemens, il progetto coinvolgerà oltre 150
aziende e centri di ricerca universitari e sarà uno dei pochi tra
quelli comunitari a dare consistenti risultati tra cui la messa a
punto della tecnologia Cmos (Complementary metal oxide semiconductor)
per microcircuiti con tracce da 0,5 micron. Per Francia e Italia
partecipa il gruppo Sgs-Thomson. Il progetto Jessi continuerà ad
operare fino alla fine del '96 quando sarà sostituito con il nuovo
progetto Medea [vedi 1996].
L'Europa ha inoltre in corso anche il programma "Brain" (Basic
research in adaptive intelligent neural computer) per la ricerca di
nuove architetture di computer ad architettura parallela.
1988
Mike Markkula, primo finanziatore e cofondatore nel 1977 [vedi]
della Apple insieme a Steve Wozniak e Stephen Jobs, crea la Echelon,
una minuscola azienda progettatrice di chip con sede a Palo Alto, in
California. Con un investimento di 100 milioni di dollari, la società
mette a punto una tecnologia cosiddetta Lon Works per il controllo di
reti (dal controllo del consumo di gas alla gestione di reti di
ricetrasmettitori) basato sul chip Neuron fabbricato e venduto con
una licenza da parte di Motorola e Toshiba. In una rete Lon Works non
esiste un controllo centralizzato; ogni chip possiede sufficiente
intelligenza per portare a termine il suo compito fondamentale e per
comunicare il proprio stato agli altri chip della rete.
1988
Sotto accusa in Francia l'eccessivo automatismo dei comandi sui
nuovi aerei di linea prodotti dal consorzio europeo Airbus, in
seguito ad un incidente dovuto ad un inspiegabile errore di
interpretazione dei dati di quota forniti da una voce sintetica di un
computer collegato con l'altimetro e alle difficoltà incontrate, a
quanto sembra, dai due piloti nel riprendere in mano i comandi
affidati al sistema computerizzato di navigazione ed attuare le
misure di emergenza prima dell'impatto con il suolo. Il caso esplode
il 26 giugno, quando un Airbus A320 da poco consegnato all'Air France
e impegnato in un volo di propaganda con 130 invitati a bordo
precipita nei pressi dell'aeroporto di Mulhouse-Habsheim, dopo aver
urtato le cime degli alberi di un bosco, provocando la morte di tre
passeggeri. L'inchiesta escluderà però qualsiasi guasto ai sistemi di
bordo e attribuirà la responsabilità ai due piloti, uno dei quali,
paradossalmente, è istruttore-capo su quello stesso tipo di aereo.
L'accusa si ripeterà in occasione di altri incidenti in circostanze
mai pienamente chiarite.
1988
Con il supercomputer Cray Y-Mp viene raggiunto il traguardo dei due
milioni di operazioni al secondo. Con un costo di 20 milioni di
dollari, questo modello sarà utilizzato, ad esempio, dalla Nasa e
dalle industrie di biotecnologie, aerodinamica e chimica per le sue
possibilità di realizzare simulazioni complesse in tre dimensioni.
1988
Un "virus" che paralizza seimila computer della rete americana
Arpanet cui fanno capo università, laboratori e lo stesso Pentagono è
messo in opera da Roberto Morris jr', 23 anni, un brillante studente
di informatica alla Cornell University. Morris è figlio di Robert
Morris sr', ricercatore capo della National Computer Security Agency,
l'ente federale di Baltimora che ha come compito essenziale la
protezione dei computer governativi dai malintenzionati. L'autore
della bravata, che sarà scoperto e arrestato il 6 novembre, individua
e utilizza una "porta di servizio", creata dal programmatore Eric
Allman per spostarsi in modo rapido all'interno del programma durante
la sua realizzazione, che non era mai stata chiusa. Il virus inserito
da Morris è innocuo [p. 226] per quanto riguarda la sicurezza dei
dati, ma si riproduce rapidamente saturando le memorie e bloccando
l'intera rete. Attraverso Arpanet, il virus si diffonde anche nella
rete collegata Milnet per informazioni militari, ma riesce a superare
solo i più bassi livelli di sicurezza. Nel 1988 le epidemie più o
meno gravi di virus nei computer sono talmente numerose che la
rivista "Time" dedica una copertina al fenomeno.
1988
Il 12 ottobre, si rifà vivo Stephen Jobs, uno dei due "padri" della
Apple, estromesso nel 1985 da John Sculley, un dirigente che aveva
scelto lui stesso. Alla Louise Davies Symphony Hall di Chicago, Jobs
presenta per la sua nuova società dal provocatorio nome Next (il
"prossimo") una rivoluzionaria "workstation", la prima dotata di
memoria su disco ottico cancellabile con una capacità di 256 Mbyte,
pari a centomila pagine di testo. Per la nuova società, che ha sede a
Palo Alto, Jobs ha scelto i migliori progettisti presenti sul mercato
e per due anni ha visitato con loro le università per chiedere a
studenti e professori come dovrebbe essere la macchina ideale. Jobs
detiene il controllo della Next, ma è anche riuscito, in una
intervista televisiva, a convincere il miliardario texano Ross Perot
ad acquistare azioni della società per 20 milioni di dollari.
Il Next Computer System è un cubo nero di 30 centimetri di lato, in
lega di magnesio, che contiene un elaboratore costruito attorno ad un
processore Motorola 68030 a 25 Mhz, un coprocessore matematico 68882
per floating point e un coprocessore per segnali digitali Motorola
56001. Tutti dispositivi che garantiscono una performance superiore a
quelle dei Pc con microprocessore Intel 386 e dei Macintosh. In
particolare, il 56001 è una novità assoluta che consente applicazioni
anche in campi come la musica computerizzata stereofonica e le
equazioni matematiche. Il suono prodotto dal sintetizzatore del Next
è paragonabile a quello di un vero strumento musicale. Un microfono
consente di inviare messaggi vocali, memorizzare ed elaborare il
suono in forma digitale.
Al posto dell'hard disk, la Next offre un disco ottico riscrivibile
da 256 Mbyte delle dimensioni di un Cd. Next prevede di fornire anche
tradizionali dischi Winchester da 300 Mbyte, ma non drive con floppy.
Il prezzo di 6.500 dollari include 8 Mbyte di memoria, espandibili a
16 o 64, e schermo da 17 pollici ad altissima risoluzione con quattro
tinte (bianco, nero, grigio chiaro e grigio scuro). Il sistema
operativo è un derivato dello Unix, chiamato Mach. Il modem è di
serie. L'alimentatore si adegua automaticamente a tensioni da 70 a
220 Volt e frequenze da 50 a 60 Hertz.
Secondo Jobs, la sua macchina costituisce una stazione di lavoro
ideale per progettisti e scienziati, e conta di diffonderla
soprattutto nelle università. Nonostante un discreto numero di
computer venduti, la quantità non sarà sufficiente a coprire le spese
della nuova società. Dopo due anni Jobs sarà costretto a rinunciare
alla vendita dei Next e proporrà un nuovo sistema operativo
(Nextstep) con un software modulare i cui pezzi possono essere
assemblati come in un gioco di costruzioni; ma anche questa nuova
proposta non avrà successo.
Nel 1986, Jobs rileverà da George Lucas la Pixar, una società di
effetti speciali, e vi investirà in pochi anni 50 milioni di dollari.
Dopo un avvio stentato e perdite di 3-4 milioni di dollari l'anno, il
successo arriverà con la produzione del film Toy Story nel quale ogni
scena è generata mediante computer. [p. 227] Distribuito dalla
Disney, il film incasserà 83 milioni di dollari nelle prime tre
settimane. Il giorno della quotazione in Borsa, il 29 novembre 1995,
la Pixar raggiungerà un valore di 1,5 miliardi di dollari.
1988
A dicembre, Robert Noyce, fondatore della Intel insieme a Gordon
Moore [vedi 1968], viene ammesso nella Hall of Fame, l'"Olimpo"
americano degli inventori, accanto a Bardeen, Bell, De Forest,
Hollerith, Maiman, Noyce, i fratelli Wright ed altri benemeriti del
progresso scientifico e tecnologico. A giugno 1987 aveva ricevuto la
Medaglia nazionale per la tecnologia dal presidente Ronald Reagan.
Nel novembre 1990, la stessa onorificenza sarà accordata a Gordon
Moore dal presidente George Bush.
1989
Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, del centro di ricerche nucleari
Cern di Ginevra, mettono a punto il World-Wide Web (Www), un sistema
destinato alla comunicazione via computer fra la ristretta cerchia
dei fisici delle alte energie sparsi nelle università e i centri di
ricerca di tutto il mondo. Il Web diventerà presto un fenomeno
sociale, aprendo al pubblico il mondo di Internet.
1989
La Sony mette in commercio un bloc-notes elettronico senza tastiera
in grado di riconoscere gli ideogrammi che vengono tracciati con una
matita su un piccolo schermo. L'anno prima, il neurobiologo di
Berkeley Jeff Hawkins (n' 1959) aveva messo a punto un piccolo
computer portatile, il Gridpad, che somiglia ad un blocco di appunti
e sul quale si può scrivere (ma solo in lettere maiuscole).
1989
Nel 1989, il mercato mondiale dell'informatica raggiunge i 364
miliardi di dollari, con una crescita del 13,3 per cento rispetto ai
321 miliardi del 1988; in Italia vengono spesi per
l'informatizzazione oltre 17 mila miliardi di lire (più 14,5 per
cento). Lo afferma l'Assinform (l'associazione che raggruppa le
imprese italiane del settore delle tecnologie dell'informazione)
sottolineando che in Italia il mercato è ancora relativamente
arretrato, ma il tasso di crescita, anche se in rallentamento
progressivo da cinque anni, si sta allineando a quello medio europeo.
In particolare, si è assistito tra il 1988 e il 1989 ad un aumento
differenziato delle due componenti hardware e software. I sistemi
hardware e i servizi di manutenzione sono cresciuti del 19,7 per
cento passando da 9.490 miliardi di lire del 1988 a 10.510 del 1989,
mentre il software e i servizi di informatica sono cresciuti del 20,9
passando da 5.610 miliardi a 6.780 del 1989. Sul totale del mercato,
però, la quota hardware è arretrata dal 62,8 al 60,8 per cento,
mentre quella del software è salita dal 37,2 al 39,2.
L'interscambio con l'estero di macchine per ufficio e sistemi di
informatica ha registrato un'inversione di tendenza: il saldo passivo
complessivo si attesta nel 1989 sui 1.176,5 miliardi di lire,
rispetto ai 2.296,9 del 1988. Di segno positivo la dinamica
dell'occupazione con una crescita del 3 per cento, per un'occupazione
complessiva nel settore di circa 108 mila unità. Sul fronte
internazionale si assiste all'ascesa della Spagna, ma i valori di
vertice rimangono quasi immutati: gli Usa hanno il 38 per cento del
mercato mondiale dell'informatica (il 39 nel 1988), l'Europa il 33,
il Giappone il 18 (17 nel 1988) e il resto del mondo l'11. La quota
italiana sul totale è invece del 3,5 per cento.
1989
La febbre da "virus del computer" si estende all'Europa. Il 13
gennaio (un venerdì), un programmatore rimasto sconosciuto che aveva
preannunciato il virus del "venerdì 13", mette in crisi gli
elaboratori di un centro di addestramento nei paraggi di Bruxelles,
devastando i dati in memoria con un programma che fa riempire i
monitor di schermate di numeri a caso.
1989
Nel nuovo stabilimento di Rio Rancho (New Mexico) inaugurato a
febbraio, la Intel inizia la produzione di prova del suo
microprocessor "486", un chip da un milione e 200 mila transistor
messo a punto dopo quattro anni di ricerca e sperimentazione e un
investimento di 300 milioni di dollari.
1989
Università e centri di ricerca tedeschi annunciano la realizzazione
del primo supercomputer nazionale, Suprenum-1 (Supercomputer for
numerical applications). E' un calcolatore parallelo con 256
processori che consentono una velocità di elaborazione di 5 miliardi
di operazioni al secondo. Progettisti sono Wolfgang Giloi della West
Technical University di Berlino (per l'hardware) e Ulrich
Trottemberg, dell'Università di Colonia. Il programma di sviluppo,
avviato nel 1984, è costato cento milioni di dollari ed è stato
finanziato dal Ministero della Ricerca (50 per cento) e
dall'industria privata. I primi tre esemplari saranno venduti a 16
milioni di dollari ciascuno. Le università implicate nel progetto
sono quelle di Darmstadt, Brunswick, Bonn, Dusseldorf e Erlangen; le
industrie, Krupp Atlas Elektronik e Siemens; i centri di ricerca,
quello nazionale per la scienza dei computer Gmd, quello aerospaziale
Dfvlr e di ricerca nucleare di Julich e Karls-ruhe.
1989
Il 2 febbraio, il prototipo del caccia multiruolo svedese Saab
Jas-39 Gripen, del costo di un miliardo di [p. 228] corone, precipita
in fase di atterraggio e si disintegra sulla pista di Link"ping.
L'incidente, che fortunatamente risparmia il pilota, verrà attribuito
dalla commissione d'inchiesta ad una lacuna del software del sistema
computerizzato di controllo del volo "fly-by-wire" (trasmissione
elettrica dei comandi alle superfici di manovra dell'aereo) che non
tiene conto del pericoloso effetto delle raffiche di vento
trasversali nel volo a bassa velocità.
1989
La Bulgaria inizia le consegne all'estero di un sorprendente "array
processor" di costruzione nazionale, progettato sotto la supervisione
dell'Accademia delle Scienze. Si tratta di un potente computer,
costituito da più unità di elaborazione identiche, che è in grado di
effettuare 576 milioni di operazioni matematiche al secondo.
1989
Per un errore di programmazione in un computer della polizia
parigina, 41 mila cittadini ricevono il 6 settembre notifiche di
reati gravissimi come estorsione, truffa, omicidio e prossenetismo,
invece di semplici avvisi di multe per violazione del divieto di
sosta.
1989
Il 13 settembre, nell'ambito della Mostra del cinema di Venezia,
viene presentato un Cd-Rom che contiene i dati di tutti i 40 mila
film proiettati nei cinema italiani negli ultimi 60 anni, a partire
dal 1928. Il Cd-Rom permette non solo di consultare le schede
filmografiche con titolo, attori, regista, autore, ecc', ma anche di
richiamare sullo schermo di un personal computer le immagini più
significative del film (alcune anche in movimento), ascoltare brani
di colonna sonora, vedere le locandine e anche la rassegna della
stampa specializzata dell'epoca.
Il sistema, denominato Movie (Multimedia Organization for Video and
Information Environment) è realizzato dalla Italsiel e messo a punto
utilizzando l'archivio dell'Ente dello spettacolo.
L'archiviazione elettronica su Cd-Rom permette, ad esempio, di
conoscere tutti i film dove appaiono insieme due attori, tutti quelli
con la colonna sonora scritta da un certo autore, o con la parola
"West" nel titolo; consente di ricercare qualsiasi elemento contenuto
in una scheda, estrarre la filmografia completa di un attore o di un
regista e ottenere le risposte in tempo reale insieme alle immagini
più significative dei film.
1989
Per la prima volta al mondo, viene realizzato un microprocessore in
cui i classici collegamenti esterni con i fili sono sostituiti da
raggi di luce laser. Messo a punto in cinque anni di ricerche nei
laboratori Bell e denominato "Dop" (Digital Optical Processor), il
dispositivo riceve informazioni attraverso raggi laser condotti da
fibre ottiche. La tecnologia di connessione ottica, sottolinea il
direttore dei laboratori di ricerca della At&T William Ninke,
consente velocità di elaborazione [p. 229] mille volte superiori a
quelle dei processori elettronici classici.
1989
Durante l'anno, le vendite di computer in Europa occidentale - un
mercato che è dominato dall'industria statunitense (con il 62 per
cento di grandi calcolatori e il 64 per cento di "mini") e ha una
consistente presenza giapponese (10 per cento di "mainframe" e 18 per
cento di "mini") - sono salite a 27.800 milioni di dollari. La parte
del leone è andata alla Ibm che vanta anche il 23 per cento del
mercato dei Pc, oltre alla supremazia nei calcolatori grandi e mini,
con un fatturato complessivo di 9.100 milioni di dollari. Alle
industrie europee non resta molto. Ad esempio, nei Pc la Olivetti
figura con una quota del 6,3 per cento, contro il 9,2 per cento di
Compaq e il 7,6 per cento di Apple, entrambe statunitensi.
1990
I superconduttori potrebbero conservare la corrente elettrica per
secoli. Lo sostiene il 16 gennaio il professor Ted Geballe, ordinario
di fisica applicata alla Stanford University in un rapporto sul
settimanale "Science". Un gruppo di ricercatori della Stanford è
riuscito a produrre una corrente persistente di un milione di Ampere
per centimetro quadrato a 77,5 gradi Kelvin (-195,65°C) senza
dispersioni apprezzabili, dopo averla immessa in un superconduttore
costituito da una sottilissima pellicola di ittrio-bario-ossido di
rame di 0,36 centimetri quadrati immersa in azoto liquido leggermente
pressurizzato per 80 secondi a 78 gradi K (-195,15°C). Quando la
temperatura della pellicola è stata portata da 78 a 77,5 gradi K (da
-195,15 a -195,65°C) non sono state rilevate variazioni di una pur
minima entità.
1990
Il 29 gennaio, l'ingegnere Alan Huang (n' 1949), dei laboratori
Bell, presenta il prototipo sperimentale di un'unità ottica di
elaborazione digitale, primo passo verso un computer ottico mille
volte più veloce dei supercomputer contemporanei [vedi 1986].
Nella configurazione di laboratorio, il dispositivo di Huang non
dispone di una memoria permanente ed è appena in grado di contare
numeri elementari, ma dimostra che il principio su cui si basa è
valido. Il processore del sistema, che consta di 4 gruppi di 32
microinterruttori ottici e di otto diodi a laser, funziona a un
milione di cicli al secondo, velocità, questa, molto più bassa di
quella di un microprocessore di tipo corrente per computer. Il
dispositivo, denominato S-Seed (dispositivo simmetrico ad effetto
autoelettroottico) ha una velocità potenziale di commutazione di un
miliardo di operazioni al secondo. Ogni singolo componente
interruttore è di 5 micron quadrati, adotta una tecnologia
all'arseniuro di gallio e arseniuro di gallio-alluminio, e funziona
anche da elemento di memoria in quanto il suo stato non cambia finché
l'informazione che rappresenta ("zero" o "uno") non viene elaborata.
1990
La longevità "a prova di spazio" dei circuiti integrati è
dimostrata dalla vitalità del computer a bordo della sonda
interplanetaria Voyager-1 della Nasa. Il 14 febbraio, dopo 13 anni
(la sonda era stata lanciata il 5 settembre 1977) il computer
controlla a sei miliardi di chilometri dalla Terra la ripresa di 64
foto (una ogni quattro ore) dei pianeti del Sistema Solare, ad
eccezione di Mercurio, troppo vicino al Sole, e di Plutone, troppo
lontano dalla telecamera. La serie fotografica, ritrasmessa dalla
sonda in forma digitale, costituirà il primo straordinario "ritratto
di famiglia" del Sistema Solare. Un'impresa, questa, che giunge dopo
che la sonda ha esplorato Giove (gennaio 1979) e Saturno (novembre
1980).
1990
Il 24 marzo si spegne a Boston il pioniere di origine cinese An
Wang, autore di 40 invenzioni, tra le quali la memoria a nuclei
magnetici di ferrite. Era nato a Shanghai il 7 febbraio 1920.
Emigrato negli Stati Uniti nel 1945, si era laureato in fisica ad
Harvard nel 1948. Lo stesso anno aveva ideato la memoria magnetica a
nuclei di ferrite poi sviluppata da Forrester [vedi 1955]. Nel 1951,
con appena 600 dollari in tasca, aveva fondato a Boston la Wang
Laboratories, che nel 1964 sarebbe divenuta una delle industrie di
computer più avanzate del mondo realizzando un "desk-top" di
successo. An Wang si era classificato nel 1984 tra i primi cinque
americani più ricchi, con un patrimonio valutato in 1.600 milioni di
dollari. Nel 1988 gli era stato assegnato un posto nella Hall of
Fame. Gli erano state conferite anche 23 lauree "honoris causa" da
università statunitensi e straniere.
1990
James Gosling, un programmatore della Sun Microcomputer, realizza
un linguaggio che rivelerà la sua potenzialità solo cinque anni più
tardi con il nome di "Java". Nato con il nome meno esotico di "Oak" e
abbandonato nel 1994 perché non piaceva a nessuno, nel gennaio 1995
il linguaggio verrà recuperato, migliorato, potenziato e ribattezzato
e si diffonderà a macchia d'olio, rivoluzionando il modo di navigare
in Internet. Sarà quindi acquisito su licenza da Netscape, Microsoft,
Ibm e altri tra cui, in Italia, Telecom On Line. Java è infatti il
primo passo per trasferire i programmi applicativi e la capacità di
elaborazione del proprio computer alle risorse della rete. In altre
parole, grazie a Java, un qualsiasi documento, e il programma in
grado di leggerlo, sono [p. 230] trasmessi insieme e rimangono nel
computer dell'utente solo durante la sessione telematica, senza
occuparne la memoria. A marzo 1996 saranno però scoperti alcuni
"buchi" nel linguaggio Java che potrebbero permettere l'accesso
dall'esterno ai documenti del singolo utente che si collega a
Internet.
1990
Il 24 maggio, ricercatori dei laboratori Sandia del dipartimento
americano dell'energia, in collaborazione con l'Università del
Wisconsin, annunciano la realizzazione del primo transistor
superconduttore del mondo, in grado di operare a temperature
relativamente elevate. Per la sua costruzione è stata utilizzata una
pellicola di tallio combinato con ossido di rame.
1990
Il numero di "Nature" del 24 maggio riferisce che un gruppo di
ricercatori dell'Università di Houston diretto dal professor Paul Chu
[vedi 1987] è riuscito a mettere a punto un procedimento per produrre
per la prima volta un composto superconduttore che funziona ad una
temperatura relativamente "alta" di -180 gradi. Il composto è
realizzato sottoponendo ad una pressione di 18 mila atmosfere ittrio,
bario e ossido di rame per ricavarne una barretta lunga 5 centimetri
e spessa 3 millimetri.
1990
Il 3 giugno muore ad Austin (Texas) per un attacco cardiaco Robert
N' Noyce, il "patriarca dei patriarchi" della Silicon Valley e
vicedirettore della Intel. Con l'invenzione nel 1959 contemporaneamente, ma non insieme, a Jack St'Clair Kilby della Texas
Instruments - del circuito integrato, gettò le basi per la
rivoluzione che negli anni '70 lo vide ancora una volta protagonista
come fondatore e dirigente della Intel Corp' da cui uscì nel 1971 il
primo microprocessore ad opera di Marcian Edward Hoff e Federico
Faggin. Noyce era nato nel 1927. A 30 anni, aveva fondato insieme a
Gordon E' Moore e altri sei ingegneri la Fairchild Semiconductor,
creandovi il primo circuito integrato composto di più transistor su
una stessa piastrina con un procedimento "planare" di sua invenzione.
Nel 1968 [vedi], in disaccordo con la casa-madre Fairchild Camera &
Instruments, poco disposta ad impegnare ingenti risorse per lo
sviluppo di circuiti integrati rivoluzionari in avanzata
progettazione, Noyce e Moore, insieme all'immigrato ungherese Andrew
S' Grove, uscirono dalla Fairchild Semiconductor e fondarono la Intel
Corp', che rimarrà la più creativa e vitale tra le industrie operanti
nel settore dei semiconduttori. Nel gennaio 1991 la Intel Foundation
istituirà una borsa di studio intitolata a Noyce.
1990
La Hitachi annuncia il 7 giugno a Tokyo la realizzazione di un
prototipo di chip di memoria da 64 Mbyte, ossia 64 volte più potente
delle Dram (Dynamic Random Access Memory, memoria dinamica ad accesso
casuale a semiconduttori) dei computer in uso e 16 volte più potente
di quelle che le industrie statunitensi e giapponesi stanno
consegnando. Il microcircuito di memoria, a carattere sperimentale, è
stato realizzato nel centro studi ed esperienze Hitachi a Kokubunji,
alla periferia di Tokyo. Comprende 140 milioni di dispositivi
elettronici collegati da conduttori di appena 3 micron di spessore su
una piastrina di semiconduttore di 10 millimetri per 20. Il chip può
memorizzare l'equivalente di 256 pagine di giornale.
1990
Ricercatori della Ohio State University annunciano il 7 giugno
l'invenzione di una nuova sostanza in polvere con elevate
caratteristiche magnetiche che permetterà di migliorare la
preparazione dei nastri magnetici e degli avvolgimenti di motori
elettrici in miniatura. A differenza dei materiali magnetici attuali,
ricavati da metalli come il ferro, il nickel o il cobalto, il nuovo
materiale magnetico è ottenuto da due sostanze che prese
singolarmente non presentano il magnetismo, ossia il vanadio e un
prodotto sintetico denominato tetracianoetilene.
1990
Il 14 luglio, l'ingegnere Ronald Hoffman è arrestato a Los Angeles
per aver venduto a luglio del 1986 alla Nissan Motor e a ottobre del
1989 alla Mitsubishi - una all'insaputa dell'altra - un software
ultrasegreto che era stato sviluppato al Livermore National
Laboratory per il progetto Sdi (Strategic Defense Initiative) di
scudo antimissili nello spazio. La Mitsubishi Heavy Industries se ne
era servita, in perfetta buonafede, addirittura per progettare il
modulo giapponese destinato alla stazione spaziale internazionale
Alpha.
1990
Il 17 luglio, l'invenzione del microprocessore è attribuita ad uno
sconosciuto, l'ingegnere cinquantaduenne Gilbert Hyatt, che per venti
anni aveva sostenuto in sede legale di averlo ideato tra il 1968 e il
1971 nella sua abitazione di Reseda (California) eletta a sede di una
fantomatica Micro Computer Inc', pur avendo ammesso di non aver
tradotto la sua tecnologia di base in un vero e proprio dispositivo
funzionante. La sconcertante decisione è presa dall'Ufficio Brevetti
degli Stati Uniti con il rilascio del brevetto numero 4.942.516 allo
sconosciuto ingegnere. Ai giornalisti che lo andranno ad intervistare
per conoscerne i trascorsi, Hyatt racconterà che nel 1968 aveva
abbandonato un lavoro ben remunerato, ma in tutt'altro campo, alla
Tele-dyne, per dedicarsi all'invenzione [p. 231] con un capitale di
appena diecimila dollari. Asserirà di aver avanzato una richiesta di
brevetto nel 1970, un anno prima dell'invenzione del microprocessore
Intel I-4004 e cinque anni prima che la Intel si decidesse a
brevettarlo, affermando nella sua domanda di aver ideato
un'architettura elettronica per computer basata su un circuito
integrato unico. La notizia del brevetto allo sconosciuto provocherà
un forte ribasso dei titoli delle maggiori industrie elettroniche
alla Borsa di New York, in previsione di eventuali rivendicazioni da
parte di Hyatt.
1990
Il 7 agosto, gli Stati Uniti decidono di inviare forze aeree e
terrestri nel Golfo Persico, in seguito all'invasione irachena del
Kuwait effettuata da Saddam Hussein quattro giorni prima. Per la
mobilitazione e l'invio di una poderosa forza multinazionale e la
gestione di armi, vettovaglie e materiali nella regione
medio-orientale entrano immediatamente in funzione i programmi
informatici predisposti dal Pentagono: il Jds (Joint Deployment
System) per il coordinamento interforze dell'invio dei materiali e
l'Scdd (Stock Control and Distribution Program) riservato alla
gestione dei rifornimenti, dei depositi e della distribuzione di
parti di ricambio per gli aerei. Con la mobilitazione dei jet
commerciali da trasporto per il ponte aereo intercontinentale,
l'aggiornamento dei movimenti sarà affidato agli elaboratori del Mac
(Military Airlift Command, il comando interforze dei trasporti aerei,
navali e terrestri).
1990
Il 19 settembre, il centro ricerche della Hitachi annuncia di
essere riuscito ad ottenere la superconduttività a -143°C con un
composto a base di ossido di vanadio dal quale, per giunta, si potrà
ricavare agevolmente un cavo superconduttore incamiciato con una
guaina di rame per eventuali applicazioni pratiche. Nel composto
della Hitachi, per la prima volta, è assente l'ossido di rame. La
temperatura più elevata toccata in precedenza all'Università
dell'Arkansas con un composto di tallio e ossido di rame era stata di
-151°C.
1990
La realizzazione di una Sram (Static Random Access Memory, una
memoria statica ad accesso casuale), in grado di ridurre del 25 per
cento il tempo di accesso rispetto alle memorie da 1 Mbyte in
produzione, è annunciata il 10 dicembre a Tokyo dalla Toshiba. Il
nuovo "chip" di memoria da 1 Mbyte, che integra su un semiconduttore
microscopico 6,3 milioni di componenti, presenta un tempo di accesso
di 15 miliardesimi di secondo.
1990
Al 31 dicembre, la Hewlett-Packard scalza dal secondo posto, con un
fatturato di 13.233 milioni di dollari (contro gli 11.899 del 1989),
la Digital Equipment che ha registrato un fatturato di 13.084 milioni
(12.866 nel 1989). Al primo posto, la Ibm con 69.018 milioni (63.438
nel 1989). La Apple Computer segue solo al sesto posto con 5.558
milioni (5.284 nel 1989), dietro a Unisys (10.111 milioni contro
10.097 nel 1989) e alla Ncr (6.395 contro 5.956).
1990
The Cuckoòs Egg, il racconto dell'americano Clifford Stoll che
narra la vicenda molto attuale della caccia ad un cittadino dell'Est
che era riuscito a portare a termine un'incursione elettronica nelle
banche dati militari statunitensi, diviene un best-seller negli Stati
Uniti.
1991
Il 17 gennaio entrano in azione, contro l'Iraq di Saddam Hussein,
le forze alleate al comando del generale-manager statunitense Norman
Schwarzkopf, che si troverà a gestire con il decisivo aiuto dei
calcolatori e grazie all'impiego di sistemi di armi "intelligenti" studiati e preparati da anni per respingere un'eventuale invasione
sovietica in Europa - la prima guerra tecnologica della storia. Oltre
ai due centri di elaborazione con grandi calcolatori del comando
supremo a Riad (Arabia Saudita) e del comando del teatro operativo
medio-orientale presso l'aerobase Macdill a Tampa (Florida), verranno
impiegati nei comandi delle singole unità 1.300 Pc da tavolo (con il
nuovissimo microprocessore Intel 486, disco rigido da 100 Mbyte e
ottico da 500 Mbyte), 300 portatili (con microprocessore 386 e disco
rigido da 40 Mbyte), oltre a diverse decine di stazioni di lavoro. La
partita si chiuderà il 28 febbraio con la disfatta dell'esercito
iracheno composto da 500 mila uomini, addestrati e armati da anni dai
sovietici.
1991
A gennaio, la Ibm avvia la produzione - prima industria al mondo del chip di memoria viva dinamica ad accesso casuale (Dram) da 16
Mbyte presso il suo stabilimento di Burlington, nel Vermont.
Pochi giorni dopo, il 14 febbraio, la Toshiba annuncia la
realizzazione di una Dram da 4 Mbyte su un chip di 52,6 millimetri
quadrati. Il dispositivo è in grado di leggere o scrivere le
informazioni in 17 miliardesimi di secondo, ossia 14 volte più
velocemente dei chip da 4 Mbyte in produzione, grazie all'adozione di
due amplificatori in corrispondenza dell'ingresso e dell'uscita dei
circui
-ti.
[p. 231]
1991
Il 30 gennaio, si spegne a Boston John Bardeen, premio Nobel nel
1956 per l'invenzione nel 1947 del transistor, insieme a Walter
Houser Brattain e William Bradford Shockley e, di nuovo nel 1972, per
la [p. 232] formulazione nel 1957 della prima teoria della
superconduttività insieme a Leon M' Cooper e John R' Schrieffer. Era
nato il 23 marzo 1908 a Madison, nel Wisconsin. Dopo la laurea in
fisica all'Università del Wisconsin, aveva conseguito a Princeton il
dottorato di ricerca in matematica e fisica teorica. Durante la
seconda guerra mondiale, prestò servizio come direttore di ricerca in
fisica presso il Laboratorio armi navali a Washington. Nel 1945 fu
assunto come ricercatore ai Bell Laboratories. Fu qui che, mettendo a
profitto gli studi sui semiconduttori che aveva condotto nell'ambito
di una ricerca sul radar durante la guerra, riuscì a realizzare
insieme a Brattain e Shockley il rivoluzionario transis-tor che
avrebbe avuto effetti imprevedibili in tutti i campi
dell'elettronica. Dopo una prima dimostrazione il 30 giugno 1948 a
Murray Hill (New Jersey), la prima applicazione pratica del
dispositivo si ebbe solo nell'ottobre 1951 nell'ambito della
telefonia. Lo stesso anno Bardeen fu chiamato all'Università
dell'Illinois, dove formulò un'interpretazione fisica del fenomeno
della superconduttività, allora relegato tra le curiosità di
laboratorio.
1991
Il 6 marzo, la Nec annuncia la realizzazione dell'Acos-3900, il più
veloce tra i grandi computer d'uso generale, che sarà venduto in otto
differenti versioni contenenti da uno ad otto microprocessori. La
versione a 8 microprocessori potrà eseguire 700 milioni di istruzioni
al secondo ed accedere ad una memoria sino a 4 Petabyte (un milione
di miliardi di parole), pari al contenuto dei numeri di 6 milioni di
anni di un quotidiano.
1991
Ricercatori del California Institute of Technology mettono a punto
un sistema basato sul principio dell'olografia che consente di
incidere un Cd su livelli multipli e di leggere i dati così
memorizzati mettendo a fuoco un livello per volta. Il sistema è in
grado di spingere la capacità dei Cd a decine di miliardi di byte,
trasferirli ad una velocità di un miliardo di byte al secondo e
selezionare un elemento di informazione a caso in meno di cento
microsecondi.
I primi tentativi di immagazzinare dati mediante ologrammi
risalgono ai primi anni '70 e furono realizzati nei laboratori della
Philips, Rca e Thomson-Csf, ma poi abbandonati di fronte ai progressi
di altri tipi di memorie come quelle a semiconduttori. Le ricerche
sono poi riprese grazie a finanziamenti della difesa Usa quando
Demetri Psaltis e Fai Mok, due ricercatori del Caltech, dimostrarono
di poter immagazzinare 500 immagini olografiche ad alta risoluzione
di carri armati, jeep e altri veicoli militari in un cristallo di
niobato di litio. L'olografia è invece una tecnologia che risale al
1963, quando Pieter J' van Heerden, della Polaroid, propose per primo
di immagazzinare immagini di oggetti in tre dimensioni.
1991
Il 27 marzo, il gruppo Bull, che fa parte delle partecipazioni
pubbliche francesi, annuncia una perdita di 6.800 milioni di franchi
per il 1990 e un taglio di 8.500 posti di lavoro entro il 1992. Il 3
aprile, il governo di Parigi provvederà a ricapitalizzare il gruppo
con 2.000 milioni di franchi. Il 3 luglio, la Nec giapponese entrerà
nel capitale Bull con una quota del 4,7 per cento per favorire la
penetrazione dei suoi supercomputer nei mercati occidentali con il
marchio del gruppo francese.
1991
At&T, il colosso statunitense delle telecomunicazioni, rileva il
controllo della Ncr (National Cash Register) [vedi 1879], la sesta
industria informatica americana per fatturato, a conclusione di
un'offerta pubblica di acquisto che ha comportato un esborso di 7.400
milioni di dollari. La Ncr fu fondata nel 1884 per sfruttare su scala
industriale l'invenzione del registratore di cassa che era stato
brevettato il 4 novembre 1879 da James J' Ritty, proprietario di un
"saloon" di Dayton (Ohio). Seguendo il filone dell'informatica
distribuita, dalla fine degli anni '50 la Ncr si era ritagliata una
nicchia nel mercato dei terminali intelligenti e dei minicalcolatori
compatibili con i mainframe. Nel febbraio 1993, la At&T modificherà
il nome della propria divisione computer (51 mila dipendenti) da Ncr
in "At&T Global information solutions".
1991
L'ultima industria privata francese cade vittima della "dimensione
critica" indispensabile per competere su un mercato di colossi
multinazionali dell'informatica: il gruppo Goupil è messo in
liquidazione giudiziaria.
1991
Il 30 maggio, al California Institute of Technology, il calcolatore
sperimentale Touchstone Delta allestito dalla Intel a scopo
dimostrativo effettua durante una prova 8,6 miliardi di operazioni
matematiche al secondo in virgola mobile, superando in tal modo il
primato stabilito a marzo, con 5,2 miliardi di operazioni al secondo,
dal supercomputer Cm-2 della Thinking Machines di Cambridge
(Massachusetts). La Nec Sx-3ì1, che è la più avanzata macchina
giapponese sul mercato, al massimo regime, può effettuare 4,23
Gigaflop (miliardi di operazioni al secondo).
A novembre, la Intel esordirà nel campo dei supercalcolatori
presentando il Paragon, cui viene attribuita una velocità di calcolo
di 300 miliardi di operazioni al secondo.
1991
Il 4 giugno, Stati Uniti e Giappone estendono per altri 5 anni
l'accordo bilaterale sul commercio dei semiconduttori concluso il
primo agosto 1986. L'intesa garantisce ai [p. 233] produttori
stranieri di chip il 20 per cento del mercato giapponese entro la
fine del 1992 (contro il 13 per cento scarso toccato con il
precedente accordo). In cambio dell'effettivo rispetto dell'intesa,
gli Stati Uniti s'impegnano ad eliminare 165 milioni di dollari di
dazi sulle importazioni di prodotti elettronici dal Giappone ed a
ridurre della metà le tariffe doganali sui computer di produzione
giapponese, compresi i portatili a batteria.
1991
Il 3 luglio, la Ibm, dopo un decennio di stretta collaborazione con
la Microsoft finita in pieno disaccordo, si accorda con la Apple per
lo sviluppo di programmi applicativi a corredo dei Pc di nuova
produzione.
1991
Il 4 luglio, Ibm e Siemens si accordano per la costruzione in
Francia di un modernissimo stabilimento per la produzione congiunta
di una memoria dinamica ad accesso casuale (Dram) da 16 Mbyte.
L'impianto, che verrà completato in un anno a Corbeil-Essonnes, 30
chilometri a Sud-Est di Parigi, darà lavoro a 600 persone e potrà
produrre 600 dischi di silicio da 8 pollici (203,2 millimetri) di
diametro al giorno, sufficienti per ricavare 240.000 chip.
All'investimento di 600 milioni di dollari le due industrie - sino ad
ora rivali sul mercato europeo - concorreranno in parti uguali. Lo
scopo principale dell'operazione è di mettere in difficoltà i colossi
giapponesi Hitachi e Toshiba, che sono in ritardo di 3-6 mesi nella
Dram da 16 Mbyte e di accrescere la competitività dell'industria
europea del settore. Ibm e Siemens hanno già in corso un accordo, del
gennaio 1990, per lo sviluppo di una Dram da 64 Mbyte. La ricerca
prevede un investimento di 580 milioni di dollari.
1991
Un interruttore elettrico consistente in un solo atomo è realizzato
da un gruppo di fisici diretto da Donald M' Eigler del centro studi
Almaden della Ibm a San José (California). Il settimanale scientifico
inglese "Nature" riferisce, nel numero uscito il 15 agosto, che i
ricercatori della Ibm hanno scoperto un sistema per controllare la
corrente elettrica semplicemente spostando avanti e indietro un
singolo atomo di xenon. Alla scoperta si è giunti mediante un
microscopio elettronico a effetto tunnel (inventato nel 1982 dagli
svizzeri Gerd Binning e Heinrich Rohrer, entrambi del centro Ibm di
Zurigo, premiati con il Nobel nel 1986). Lo strumento ha permesso non
soltanto di fotografare ma anche di muovere i singoli atomi in gioco
nell'esperimento.
L'"interruttore atomico" è un passo ulteriore, al momento solo
teorico, per conseguire una microminiaturizzazione molto spinta dei
circuiti integrati. Secondo C'F' Quate, della Stanford, la scoperta,
in linea di principio, potrebbe consentire di immagazzinare il testo
dei 90.538.234 volumi della Biblioteca del Congresso in un circuito
integrato realizzato su un disco di silicio di 30 centimetri di
diametro.
1991
Alla Carnegie-Mellon University, uno dei templi americani per
l'intelligenza artificiale, viene messo a punto un sistema in grado
di compiere la traduzione automatica di testi tecnici come i manuali
per le riparazioni o le istruzioni per l'uso di apparecchiature tipo
registratori, televisori, ecc'. Il sistema, denominato Pangloss (dal
nome del leibniziano personaggio del Candido di Voltaire), supera
alcune difficoltà di interpretazione dei precedenti programmi di
traduzione, tenendo conto del senso diverso che le stesse parole
possono avere da una lingua all'altra e analizzando sintatticamente
ogni frase. Una volta identificato il senso, Pangloss traduce la
frase in una "interlingua" comune a tutti i linguaggi. E' da qui che
parte la ricerca della parola appropriata nel linguaggio di arrivo.
L'interlingua è un codice che permette di superare le ambiguità
linguistiche, strutturato in modo da essere comune a tutti i
linguaggi che interessano la traduzione automatica. Il codice è stato
sviluppato all'inizio degli anni '70 alla Stanford University.
All'epoca il sistema di traduzione più diffuso era il Systran messo a
punto da P' Thomas per la traduzione dal russo all'inglese. Il
sistema, che funziona con un elaboratore Ibm, è stato in seguito
costantemente perfezionato fino a poter tradurre ben 27 lingue (tra
cui l'italiano) e utilizzato da numerosi enti americani e negli
uffici di Bruxelles dell'Unione Europea.
Nonostante i pesanti insuccessi degli anni '40 e '50 e i non
brillanti risultati dei decenni successivi, la traduzione automatica
continua ad attirare l'interesse non solo per motivi scientifici ma
anche per l'enorme interesse commerciale e strategico. Secondo il
responsabile del centro per la traduzione automatica della
Carnegie-Mellon, Jim Carbonel, il mercato delle traduzioni tecniche
ammonta negli Usa a 30 miliardi di dollari l'anno.
Alla Carnegie Mellon si sta sperimentando il "Passport", un
apparecchio che comprende una macchina fotografica digitale, un
riconoscitore di caratteri e un traduttore automatico, tutto in una
scatola grande come una mano. Basta inquadrare un testo con
l'apparecchio per ottenerne all'istante la traduzione in un'altra
lingua.
1991
Il 10 settembre, il Pentagono propone controlli sulle esportazioni
di "workstation", le stazioni di lavoro dotate di potenti calcolatori
e del costo medio relativamente modesto (sui 20 mila dollari), che
potrebbero essere utilizzate nella progettazione di armi o nella
lotta antisom. In alternativa al controllo [p. 234] delle
esportazioni, gli esperti militari suggeriscono alle industrie
produttrici di restringere le possibili applicazioni, limitandone i
programmi e impedendo che i modelli da esportare possano essere
collegati in rete. Le industrie coinvolte nel provvedimento sono:
Digital, Hewlett-Packard, Sun Microsys-tems, Silicon Graphics e Prime
Computer.
1991
Il 2 ottobre, a San José (California), Ibm, Apple e Motorola si
accordano per realizzare un potente microprocessore denominato
inizialmente Motorola I-601 e in seguito Pow-erpc 601, destinato ad
essere adottato su una nuova generazione di computer Apple e Ibm. La
sfida è chiaramente lanciata alla Intel e alla sua quota
maggioritaria del mercato mondiale dei microprocessori. La prima
versione del Powerpc, che sarà presentato nell'ottobre 1992,
utilizzerà la tecnologia Risc [vedi 1980] e offrirà una piena
compatibilità con tutto il software sia Macintosh che Windows. Su una
dimensione di 11 per 11 millimetri, saranno contenuti 2,8 milioni di
transistor. Fra le altre società che aderiscono al progetto, anche la
Olivetti, attraverso la controllata statunitense Power Computing
Corp'.
Per dedicare tutte le sue risorse alla produzione e diffusione del
nuovo processore Powerpc, nel gennaio 1994, la Ibm deciderà con mossa
rischiosa di rinunciare al contratto con la Intel che le permette di
produrre su licenza i chip Pentium per i propri computer.
1991
Il 7 novembre, Ibm e Intel sottoscrivono un patto decennale di
collaborazione per la progettazione di microprocessori destinati a
nuovi tipi di microcomputer a tecnologie avanzate. L'accordo prevede
l'istituzione di un centro di progettazione comune a Boca Raton
(Florida), dove la Ibm ha un grande stabilimento e un grosso reparto
di progettazione di computer. Una volta messi a punto, i nuovi chip
potranno essere prodotti da entrambi i contraenti, ma alla Ibm
saranno accordati quattro mesi di vantaggio sulle altre industrie per
avere il tempo di sviluppare le macchine con i nuovi microprocessori.
1991
Federico Faggin [vedi 1972, 1974 e 1986] presenta il Synaptics
I-1000, il primo microprocessore neurale che il fisico italiano ha
realizzato in California dopo cinque anni di studi insieme a Carver
Mead e a Tim Allen. Il nuovo microprocessore a reti neurali assomma
l'elaborazione intuitiva del cervello di esseri viventi a quella
tipica dei microprocessori numerici. Faggin è autore
dell'architettura del microcircuito integrato insieme al neurobiologo
Gary Linch della Irvine University. Carver Mead - ordinario di
informatica al Politecnico di California, inventore della tecnologia
Vlsi [vedi 1958] e cofondatore con Faggin della Synaptics Inc' nel
1986 - ha fornito la tecnologia di base, e il giovane ingegnere Tim
Allen si è occupato dell'attuazione del progetto.
Il Synaptics I-1000 è concepito per riconoscere la scrittura
manuale ed è in grado di riconoscere 20 mila caratteri al secondo con
un tasso di errore dello 0,005 per cento e di interpretare immagini e
segnali. L'investimento per la ricerca è stato di 7 milioni di
dollari. Il microprocessore è composto da tre parti: una sensoriale
che simula la retina dell'occhio per catturare l'immagine del
carattere; una digitale per interagire con il sistema informatico; e
una terza che riunisce le due capacità che secondo Faggin
caratterizzano il cervello umano, quella intuitiva e quella logica.
La prima applicazione del nuovo dispositivo (che costa 15 mila
dollari) è in macchine per la lettura degli assegni bancari e la
verifica automatica della loro copertura. Si prevede che il chip
neuronale possa essere utilizzato per computer in grado di vedere e
sentire, robot avanzatissimi, e traduzione simultanea da una lingua
all'altra. L'"I-1000" è composto da una sorta di neuroni di silicio
costituiti da 20 mila microprocessori che funzionano tutti in
parallelo ed eseguono ognuno una sola operazione matematica. Il chip
neuronale occupa molto meno spazio e consuma mille volte meno energia
di uno digitale che fa lo stesso tipo di calcolo.
L'invenzione di un "neurochip", ossia di un circuito integrato che
imita il comportamento dei neuroni - le cellule nervose del cervello
degli esseri viventi [vedi 1943] - è presentata il 19 dicembre dal
settimanale scientifico "Nature". Protagonisti dello sviluppo del
dispositivo, che comprende 88 transistor ed altri componenti
collegati in maniera che i movimenti della carica elettrica seguano
esattamente il comportamento dei neuroni, sono Rodney Douglas,
dell'Università di Oxford, e Misha Mahovald, una ricercatrice che sta
svolgendo il dottorato presso il California Institute of Technology
sotto la guida di Carver Mead, uno degli ideatori nel 1987 di "Ret"
(la "retina al silicio") e autore della tecnologia di base del
Synaptics I-1000. Il "neurone" al silicio si basa esclusivamente su
un processo analogico di elaborazione, che è il più vicino a quello
del cervello, dove una cellula riceve stimoli contrastanti da altri
neuroni prima di apprendere a riconoscere lo stimolo e a inviare a
sua volta un segnale. La scelta dell'impostazione analogica per il
neurone al silicio è così spiegata dal professor Mead: "Gli
elaboratori digitali non hanno nulla a che vedere con il mondo reale.
Si occupano soltanto di simboli. Se si tratta di un problema di
simboli come le lettere e i numeri, non vi è niente di meglio di un
calcolatore digitale. Ma esiste tutto un insieme di problemi del [p. 235]
mondo reale che non gli somiglia affatto".
Il primo neurocomputer europeo, il Synapse-1, sarà prodotto nel
1994 dalla Siemens Nixdorf in collaborazione con l'Università di
Mannheim. La sua velocità di elaborazione sarà di cinque miliardi di
operazioni al secondo, il suo costo 500 milioni. Il sistema utilizza
otto processori neuronali (Ma16) ciascuno con 610 mila transistor.
Synapse-1 può compiere previsioni, oppure riconoscere la voce e la
scrittura, non più soltanto sulla base di analisi statistiche, cioè
su dati legati tra di loro da relazioni rigide, ma modificando volta
per volta le relazioni tra i dati per adattarsi al particolare
problema da risolvere. Per fare ciò, simula i meccanismi del cervello
umano memorizzando l'informazione sotto forma di connessioni
(sinapsi) tra i singoli "neuroni", che sono le unità-base di
elaborazione. Per questo motivo, un neurocomputer non viene
programmato, ma addestrato a svolgere alcuni compiti. Il sistema si
basa anche su un software specializzato, che viene fornito all'utente
già con una sua "esperienza" in particolari campi applicativi, come
per esempio quello delle previsioni economico-finanziarie su tassi,
cambi, inflazione, materie prime ecc'. Synapse-1 sarà venduto in
Europa a banche, compagnie elettriche, università e centri di
ricerca. Il primo esemplare in Italia sarà installato nell'Istituto
di ricerca sui sistemi informatici paralleli del Cnr, a Napoli, dove
vengono sviluppate applicazioni dei neurocomputer nell'analisi di
immagini radiologiche (in collaborazione con l'istituto dei tumori
Pascale di Napoli), nell'interpretazione automatica delle immagini
radar dei satelliti, nel riconoscimento della voce.
1991
Un "Museo di informatica e Storia del calcolo" viene inaugurato in
provincia di Pesaro, a Pennabilli. Sono esposti oltre mille "pezzi"
tra cui tavolette d'argilla, abachi, addizionatrici meccaniche,
computer. Il museo dispone inoltre di una biblioteca specializzata
con oltre 900 volumi.
1991
La Daimler-Benz rileva il 34 per cento della finanziaria Sogeti capofila della maggiore società europea di servizi informatici Cap
Gemini - riservandosi un'opzione per l'acquisto del pacchetto di
controllo entro il 1995.
1991
In Italia, il gruppo Finsiel, leader nei servizi professionali per
l'informatica e le telecomunicazioni, comprende cinque società:
Teleinformatica spa (anagrafe tributaria, pubblica amministrazione,
trasporti e telecomunicazioni), Sysdata spa (servizi per
l'industria), Sesa spa (difesa, spazio e applicazioni avanzate),
Servizi spa (società di servizi e di distribuzione) e Aic spa
(programmi applicativi e pacchetti di programmi).
1991
La Apple - dopo la Ibm, da sempre presente sul mercato nipponico riesce a sfatare il mito dell'impenetrabilità della "fortezza
Giappone" grazie ad una campagna iniziata nel 1988 che le ha
consentito, nell'ultimo anno, di quadruplicare la percentuale
iniziale di vendite (portandola al 5,4 per cento) e di piazzare
nell'ultimo esercizio ben 120 mila Pc. La strategia vincente - in un
mercato dominato dal gigante Nec che controlla il 50 per cento delle
vendite di Pc e che si è visto costretto a ridurre i prezzi di
listino per adeguarli alla concorrenza americana - è stata disegnata
dal presidente e amministratore delegato John Sculley, l'uomo nuovo
che ha liquidato i fondatori dell'azienda, Jobs e Wozniak, incapaci
di gestirla a livello industriale e commerciale. Sculley ha
innanzitutto revocato la rappresentanza che era stata affidata
inizialmente ad una controllata della Canon e ha impiantato una
propria sussidiaria con personale qualificato assunto sul posto; poi
ha fatto sviluppare un adeguato corredo di programmi applicativi in
giapponese per il Macintosh da un laboratorio [p. 236] di software
impiantato sul posto che ha portato i titoli disponibili a 500; e
infine ha promosso la "cultura Mac" della Mela attraverso
manifestazioni frequentate dai giovani.
1991
Svolta nell'organizzazione monolitica della Ibm Corporation che
ancora resisteva così come era stata disegnata nel 1911 dal
presidente Charles R' Flint (quando la società si chiamava ancora
Computing-Tabulating Recording Company) e nel 1924 dall'artefice del
fantastico sviluppo della multinazionale con la nuova ragione sociale
di International Business Machines, Thomas J' Watson sr' (1874-1956).
Nel tracciare a fine anno un consuntivo, il presidente in carica John
Fellows Akers (n' 1934) preannuncia una completa ristrutturazione
della società con la costituzione di un certo numero di "business
units" autonome, mirate ad un determinato segmento di mercato [vedi
1992]. La ristrutturazione viene adottata in seguito all'ingente
passivo registrato nell'anno, il primo nella lunga storia
dell'azienda.
1991
Alla fine dell'anno l'Italia risulta al quarto posto in Europa per
consistenza del mercato informatico interno, con 16,5 miliardi di
dollari, 9 dei quali nell'hardware e 7,5 nel software, e con una
crescita del 7,8 per cento rispetto al 1990. Davanti all'Italia nella
classifica ci sono: Germania (34 miliardi di dollari), Francia (24,9)
e Gran Bretagna (23,2); solo la Spagna è a livello più basso (6,2
miliardi di dollari). Attestati a 160 miliardi di dollari sono invece
gli Usa, mentre a quota 75 è il Giappone. Nel solo settore Edp la
spesa pro capite statunitense è di 617 dollari a fronte dei 286 in
Italia. Per quanto riguarda la ripartizione geografica delle imprese
italiane di informatica, il 62 per cento è localizzato al Nord, il
26,7 per cento al Centro e l' 11,3 per cento al Sud.
1991
Al 31 dicembre, la classifica mondiale degli esportatori di
semiconduttori per computer vede balzare la Malaysia per la prima
volta al primo posto per export, e al terzo posto per produzione,
dopo il Giappone e gli Stati Uniti.
1992
Il 14 gennaio, la Control Data, che nel 1989 aveva sospeso la
produzione dei suoi supercalcolatori, conclude un accordo commerciale
con la Nec giapponese per la vendita e l'assistenza della serie di
supercomputer Nec Sx-3 (costo da 4,7 a 31,6 milioni di dollari)
attraverso la sua rete negli Stati Uniti ed in Europa. Finora, su 21
Sx-3 venduti, la Nec ne ha esportati 5, ma non è riuscita a piazzarne
neppure uno negli Stati Uniti.
Il 21 gennaio, la Nec introduce sul mercato il supercomputer
Sx-3ì44R che vanta una velocità di punta di 25,6 miliardi di calcoli
al secondo contro i 24 della versione più spinta del Cray-Y. La
macchina statunitense ha tuttavia il vantaggio di disporre di una
velocità di calcolo in parallelo cinque volte più elevata di quella
giapponese.
1992
Il 19 gennaio, muore Shizue Takano, capo del gruppo di ricercatori
della Victor Co' of Japan (Jvc) che, dopo sei anni di lavoro, aveva
sviluppato nel 1976 il primo videoregistratore domestico Vhs (Video
Home System). Dal 1988, con la rinuncia della Sony al suo sistema
Betamax che era arrivato sul mercato già nel 1966, il sistema Vhs
sarebbe diventato lo standard mondiale. Takano era nato nel 1925.
1992
Il 5 febbraio, la Intel si accorda con la Sharp - l'industria
elettronica giapponese tre volte maggiore e con ingenti risorse
finanziarie a disposizione - per costruire uno stabilimento da 800
milioni di dollari per la produzione, con i rispettivi marchi, delle
"flash memory card", schede di memoria non volatile ad accesso
istantaneo, inventate dalla Toshiba [vedi 1986) ma perfezionate e
prodotte in massa dalla Intel. L'anno successivo, la Intel annuncerà
la messa a punto di una Pcmcia da 40 Mbyte (circa 20 mila pagine di
testo) con un peso di soli 29 grammi e una velocità di trasferimento
di oltre 5 Mbyte al secondo.
1992
Il 13 febbraio, la Ibm decide di entrare nel settore dei
supercomputer superveloci, scegliendo un'architettura che ricorre a
centinaia o a migliaia di microprocessori in parallelo, dopo averlo
snobbato per anni per dedicarsi al suo mercato tradizionale dei
"mainframe". Alla progettazione dei "super" provvederà un nuovo
centro - lo "Highly Parallel Supercomputing Systems Laboratory",
laboratorio di sistemi superelaboratori altamente paralleli - da
impiantare a Kingston (New York) con apporti di ricercatori e tecnici
tratti dalle divisioni Grandi elaboratori, Ricerca e sviluppo e
Stazioni di lavoro. Come sistema di partenza sarà utilizzata la
"workstation" Risc System/6000 a istruzioni semplificate, in grado di
effettuare 62 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo.
L'annuncio provocherà un considerevole rialzo nelle quotazioni Ibm in
borsa, come era già avvenuto nel 1981, con l'ingresso nel settore dei
Pc.
1992
Il 21 febbraio, la Cray Computer Corp' - fondata da Seymour Cray
nel 1989 dopo aver lasciato la Cray Research Inc' nell'impossibilità di finanziare contemporaneamente due progetti in
concorrenza tra loro, annuncia la grave decisione di bloccare lo
sviluppo del supercomputer Cray-3 (prezzo di vendita 30 [p. 237]
milioni di dollari), ormai pronto, ma senza compratori all'orizzonte.
La società si riserva, tuttavia, di sviluppare versioni ridotte del
Cray-3 con 4-8 microprocessori al posto dei 16 del prototipo, a
condizione che si faccia avanti un socio. Il Cray-3, commenterà la
stampa statunitense, è vittima della fine della guerra fredda.
1992
Entra in funzione a Cagliari il "Centro di ricerca, sviluppo e
studi superiori in Sardegna" (Crs4), il primo laboratorio italiano
sul supercalcolo parallelo. Presieduto dal premio Nobel Carlo Rubbia,
il centro dispone di circa 80 ricercatori che lavorano per creare
nuovo software, e migliorare quello esistente, per i supercomputer
paralleli. Il centro nasce dall'impegno della Regione Sardegna (70
per cento), della Ibm (15%) e della Techso (15%). L'inaugurazione
ufficiale sarà effettuata il 30 ottobre.
1992
A febbraio, la Digital annuncia Alpha Axp come il più veloce
microprocessore del mondo. Basato su una nuova architettura Risc a 64
bit, il microprocessore è in grado di operare ad una frequenza di 200
Mhz e, con una velocità di 200 Mflops (milioni di operazioni in
virgola mobile al secondo), ha la stessa potenza elaborativa del
Cray-1 apparso nel 1976 ad un prezzo di 7,5 milioni di dollari. Il
chip sarà inserito a ottobre nel Guinness dei primati. Per la
costruzione di Alpha, la Digital avvierà ad ottobre la costruzione di
un apposito stabilimento di 50 mila metri quadrati che sarà il
maggiore immobile privato del Massachusetts.
1992
Alla fine di febbraio, la Sun Microsystem di Mountain View, in
California, decide di aprire a Mosca un laboratorio di ricerca e
ingaggia a tal fine Boris Babayan, padre dei supercomputer sovietici
e 33 dei suoi più stretti collaboratori. Babayan, che ha realizzato i
supercomputer che hanno permesso all'Unione Sovietica di stare al
passo con gli Usa in settori come lo spazio e il nucleare, sta
lavorando da tempo a Elbrus-III, un supercomputer da 10 miliardi di
operazioni al secondo, ma il crollo dell'Urss ha lasciato
l'iniziativa senza fondi. Le autorità russe danno via libera al
progetto della Sun; resistenze invece vengono poste dal governo Usa
che teme un passaggio di tecnologia verso un Paese che potrebbe un
giorno diventare di nuovo ostile. La Sun pagherà i ricercatori russi
in dollari, ma a livelli decisamente più bassi rispetto agli
specialisti americani. I ricercatori lavoreranno a Mosca, San
Pietroburgo e Novosibirsk.
1992
Nathaniel Lande, presidente della società statunitense Booklink,
presenta al mondo dell'editoria un prototipo di "libro elettronico".
Il Bookmark è un apparecchio simile a un libro, con uno schermo a
cristalli liquidi di 20 per 25 centimetri con caratteri grafici ad
alta definizione, fornito di tre soli pulsanti per "sfogliarne" il
contenuto. La memoria magnetica è contenuta in una smartcard da otto
Megabyte grande come una carta di credito e in grado di contenere 200
volumi. Il sistema della Book-link prevede l'installazione nelle
librerie di un rivenditore elettronico per l'acquisto di libri scelti
da un grande menù semplicemente inserendovi la smartcard. La
macchina, oltre a incidere sulla tessera il testo dei libri scelti,
provvederebbe ad accreditare le percentuali della vendita a case
editrici ed autori.
1992
Il 6 marzo, il "virus Michelangelo", che avrebbe dovuto fare una
strage di dati registrati nei dischi fissi dei personal computer di
tutto il mondo in occasione del 517o anniversario della nascita
dell'artista del Rinascimento, si risolve per fortuna in un quasi
fallimento. Il Paese più colpito dall'"epidemia" risulta essere il
Sud Africa, con un migliaio di computer danneggiati. Si segnalano
meno di 10 mila casi in tutto il mondo, per lo più in Africa e nel
Sud-Est asiatico. Il "virus" era stato individuato negli Stati Uniti
nel 1991 sui computer della Leading Edge Products, del Dipartimento
dell'Agricoltura, in quelli di una centrale elettronucleare della
Consumer Power, e su alcuni personal della Camera dei Rappresentanti.
"Michelangelo", che resta comunque uno dei virus più diffusi, era
stato segnalato per la prima volta nel 1990 da un ricercatore greco
che lo aveva contratto con una ricezione di dati via modem da Creta.
1992
Il primo giugno, il Ministero del Commercio internazionale e
dell'Industria giapponese (Miti) chiude l'ambizioso programma
decennale di sviluppo dei computer di "quinta generazione" che era
stato avviato [vedi 1981] per scalzare il ruolo-guida degli Stati
Uniti nel settore dei supercomputer ed era stato presentato all'epoca
con l'etichetta di "sfida giapponese nel campo dei computer al mondo
intero". Complessivamente, per l'obiettivo mai raggiunto, sono stati
spesi oltre 400 milioni di dollari.
Appena due mesi dopo, ad agosto, il Giappone annuncia un nuovo
progetto promosso dal Miti che mira stavolta a coordinare le ricerche
delle singole industrie sul "Real World Computing" in rapporto a tre
tipi di computer con prospettive di applicazioni commerciali:
elaboratori dotati di decine di migliaia di microprocessori, in grado
di dividere un problema in più parti da risolvere poi
simultaneamente; reti neurali modellate sul funzionamento del
cervello; computer a fibre ottiche. Il progetto [p. 238] è
organizzato con un laboratorio centrale nella "città della scienza" a
Tsukuba e diversi laboratori periferici per un totale di 20 mila
ricercatori. Lo stanziamento è di 500 milioni di dollari in 10 anni.
1992
Un nuovo sistema litografico per stampare i circuiti integrati sul
silicio denominato Micrascan è annunciato a giugno dalla Lithography
Sys-tems Inc' del Connecticut. Il procedimento, sviluppato con
l'apporto finanziario del consorzio di ricerca e sviluppo Sematech
tra le industrie statunitensi di semiconduttori, servirà per
sviluppare i chip di memoria da 64 e da 256 Mbyte in fase di
progetto.
1992
Il 28 giugno, con l'impegno da parte della Ibm e della Microsoft di
continuare a garantire la compatibilità dei rispettivi programmi
operativi Os/2 e Dos per Windows, viene risolto il contenzioso che
divide da settembre del 1990 il maggiore costruttore mondiale di
computer e la più prospera industria di software.
1992
Il 13 luglio, tre giganti dell'informatica mondiale mettono insieme
le loro risorse per sviluppare un chip di memoria di nuovo tipo da
256 Mbyte: Ibm, Toshiba e Siemens annunciano a New York un'alleanza
senza precedenti per lo studio, la progettazione e la realizzazione
di un microcircuito integrato di memoria a grande capacità. Duecento
ricercatori provenienti dalle tre aziende prenderanno parte
all'operazione che si svolgerà all'Advanced Semiconductor Technology
Center della Ibm alla periferia di New York. La spesa prevista per la
sola ricerca e sviluppo si aggira sul miliardo di dollari. Per
realizzare il chip sarà necessario incidere sul silicio tracce dello
spessore di 0,25 micron (un quarto di millesimo di millimetro, 400
volte più sottili di un capello). In un tale chip possono essere
memorizzate tutte le opere di Shakespeare e di Goethe. Allo stato
della scienza del 1992, le memorie più diffuse sono le Dram da 1
Mbyte, gradualmente sostituite con quelle da 4 Mbyte, mentre
cominciano ad apparire sul mercato le memorie da 16 Mbyte e sono in
fase avanzata di sperimentazione quelle da 64 Mbyte di cui esistono
solo i prototipi.
1992
Il 17 luglio, si spegne a Troy (New York) il fisico Hillard Bell
Huntington, del Rensselaer Polytechnic Institute. Aveva 81 anni. Le
sue ricerche sul movimento degli atomi nei metalli ebbero una grande
importanza per lo sviluppo dei circuiti integrati e dei
microprocessori dei computer. Tra l'altro, aveva dimostrato che il
movimento degli atomi, dovuto al fenomeno dell'elettromigrazione da
lui scoperto, provocava ripetute interruzioni nei circuiti realizzati
con sottilissimi conduttori metallici.
1992
In Giappone, secondo dati della Tokyo Shoko Research, che sorveglia
lo stato di salute finanziario delle imprese, al 31 luglio
risultavano fallite nei primi sette mesi dell'anno 65 aziende
informatiche. Nel 1991, le aziende che avevano chiesto in Giappone la
protezione dai creditori erano state 87, contro un totale di 45 nel
1990.
1992
La crisi economica travolge la Wang Laboratories, fondata nel 1951
da An Wang (1920-1990) [vedi 1990]. Dopo una perdita nel secondo
trimestre di 116,3 milioni di dollari, il 18 agosto il presidente
Richard W' Miller decide di appellarsi all'articolo 11 della legge
fallimentare Usa e chiedere l'amministrazione controllata e la
protezione dai creditori. Negli ultimi tre anni, l'azienda, che ha
sede a Lowell (Massachusetts), ha accumulato un passivo di 1.500
milioni di dollari e prevede un'ulteriore perdita di 1.400 milioni
mentre l'indebitamento è salito a 540,8 milioni. La crisi ha radici
lontane: nel decennio precedente, la Wang non aveva più adeguato le
proprie macchine agli standard adottati dall'industria informatica e
la loro incompatibilità con i sistemi di altre industrie aveva finito
per ridurre drasticamente le vendite. Nel febbraio 1994, il
gigantesco quartier generale della Wang, a Lowell, una cittadina del
Massachusetts, costato 60 milioni di dollari, sarà venduto all'asta
per soli 525 mila dollari.
1992
A settembre, la Cad Modelling di Firenze avvia con il sistema Mida
il censimento delle misure antropometriche del personale in servizio
in alcuni settori della pubblica amministrazione, a partire dai 24
mila uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Con la
rappresentazione a 3-D della figura umana rispetto alle conformazioni
di base (sei per gli uomini e altrettante per le donne) realizzate
dopo uno studio su migliaia di persone, Mida permetterà di fissare le
percentuali delle taglie occorrenti per gli ordinativi di divise per
il personale in uniforme, riducendo così gli sprechi nella spesa
corrente per il vestiario dovuti all'approssimazione. Al progetto,
denominato Esprit, collaborano l'Enea e il Cnr.
1992
Al Consumer electronics show di Chicago, la Apple presenta il
prototipo di "Newton", un minicomputer tascabile che legge la
calligrafia del proprietario. Dotato di una penna elettronica al
posto della tastiera, l'apparecchio è in grado di scambiare dati con
altri computer attraverso un sistema a raggi infrarossi e può
trasmettere fax e posta [p. 239] elettronica. Il prezzo annunciato è
di circa 600 dollari. Simile a un blocco da stenografia (20
centimetri per 10, per tre di spessore; 400 grammi di peso), con al
centro uno schermo a cristalli liquidi, "Newton" è in grado di
"prendere appunti" che potranno essere in seguito trasferiti su un
computer più grande e di funzionare come agenda da appuntamenti e
come indirizzario. Con Newton, la Apple spera di conquistare la
leadership in una nuova nicchia di mercato, quella dei "personal
digital assistant" (Pda, il termine è creato da John Sculley), gli
apparecchi da tasca multifunzione. Per "Newton" la Apple ha
utilizzato un microprocessore ultraveloce e messo a punto un nuovo
sistema operativo. Il primo esemplare del Newton Messagepad 100 è
consegnato ad agosto 1993. All'interno c'è un microprocessore Risc
che funziona a 20 Mhertz, una memoria Rom di 4 Mbyte e una Ram di 1
Mbyte. In due mesi le vendite raggiungeranno le 50 mila unità,
nonostante gli acquirenti lamentino troppi errori nel riconoscimento
dei caratteri manoscritti. Per ovviare a questo inconveniente la
Apple annuncerà nel marzo 1994 il Messagepad 110, un modello evoluto,
con memoria tre volte superiore, batterie con maggiore autonomia e
ricarica più rapida, ma soprattutto con un migliore software per il
riconoscimento della scrittura. La Apple offrirà di cambiare il
vecchio modello con il nuovo per 99 dollari.
Alla Apple, l'attività di ricerca per il riconoscimento della
scrittura manuale da applicare ad un Personal digital assistant era
iniziata nell'estate 1987 per iniziativa del tecnico Steve Sakomen e
del vicepresidente per la ricerca e sviluppo Jean-Louis Gasse.
Dopo l'annuncio della Apple, numerose società si muoveranno per
cercare di entrare rapidamente sul mercato. La Sharp si accorderà con
la Apple per produrre l'Expertpad P1-7000 diverso dal Newton solo per
l'aspetto esteriore; la Ast e la Casio si assoceranno per produrre lo
Ast Gridpad 2390, detto Zoomer, abbastanza simile al Newton; la At&T
contribuirà alla nascita della Eo, una società che produrrà un Pda
più complesso, ingombrante e costoso del Newton. Dopo i risultati
inferiori all'attesa del Newton, tutte queste società si concederanno
una pausa di riflessione, ma pochi si ritireranno completamente dal
settore, a parte la Eo che chiuderà i battenti a luglio 1994 dopo
aver venduto solo 10 esemplari del suo apparecchio.
[p. 240] Una considerazione a parte va fatta per la Bell South che
presenterà nell'ottobre 1993 un Pda che è una combinazione di
telefono cellulare e personal computer. Progettato e costruito dalla
Ibm e distribuito dall'agosto 1994 dalla Houston Cellular (una
joint-venture fra Bell South e Mccaw), "Simon" è più un "personal
communicator" che un "personal digital assistant": oltre al servizio
di telefono cellulare offre le funzioni di fax, cerca-persone, posta
elettronica e agenda elettronica. E' inoltre possibile registrare
note e schizzi tracciati sul display a cristalli liquidi con una
apposita penna.
1992
La Hewlett-Packard presenta a Palo Alto la memoria a dischi
magnetici più piccola del mondo, ma in grado di contenere 21,4
milioni di caratteri (pari a circa 20 mila pagine). La memoria è
grande come una scatola di fiammiferi (lunga 3,6 centimetri, larga 5
e con uno spessore di un centimetro), pesa 30 grammi e adotta
dischetti rigidi di tre centimetri di diametro (1,3 pollici). Il
tempo di accesso ad una informazione è di 18 millisecondi. La nuova
unità di memoria è denominata Kittyhawk Psm (Personal Storage Memory)
ed è così piccola che alcuni componenti sono praticamente invisibili
ad occhio nudo. Questa miniaturizzazione molto spinta ha richiesto la
collaborazione di un produttore di orologi, come la giapponese
Citizen, che disponesse di conoscenze e attrezzature necessarie per
l'assemblaggio. I dischetti sono stati realizzati in vetro, più
affidabile, resistente, liscio e preciso dell'alluminio comunemente
usato per i dischi delle unità di memoria.
Una particolare tecnologia messa a punto dalla Hp evita rotture e
perdite di dati in caso d'urto: quando l'impatto è rilevato da un
sensore (simile a quello per gli airbag delle automobili), la testina
di lettura e scrittura dati si ritrae istantaneamente in posizione di
sicurezza evitando il danneggiamento del supporto e la conseguente
perdita dei dati registrati. I circuiti integrati sono stati ridotti
a sette, contro i 30 mediamente utilizzati nelle unità a dischi di
maggiori dimensioni, con la collaborazione della At&T. Le prospettive
di uso della nuova unità sono molteplici: computer portatili, agende
elettroniche, telefoni cellulari che possono incorporare l'elenco
degli abbonati di una città come New York, apparecchiature mediche
come un monitor tascabile in grado di registrare le funzioni
cardiache per settimane, fotocopiatrici digitali, giochi. Il prezzo è
di circa 250 dollari.
1992
L'ente americano per la conservazione dell'ambiente Epa lancia un
piano per la conservazione ecologica in campo elettronico e
informatico. Il piano, denominato "Energy Star", ha il fine di
portare il consumo medio dei personal computer al di sotto dei 30
Watt invece dei 150 normalmente occorrenti e di far sì che le
apparecchiature obsolete siano facilmente riciclabili, meno
"inquinanti" e riconvertibili in materie prime. Al piano aderiscono
89 industrie di computer [p. 241] (tra cui Apple, Compaq, Digital,
Hewlett-Packard, Ibm, Ncr, Smith Corona e Zenith), 19 produttori di
stampanti e 39 di software. Il Pc "verde" dovrà adottare
microprocessori che riducono il loro consumo elettrico nei momenti in
cui non sono in funzione e un software che alimenta elettricamente
solo quei circuiti e dispositivi periferici interessati
all'elaborazione in corso. Adottando tale modalità, detta "sleep",
secondo l'Epa gli Usa potrebbero risparmiare due miliardi di dollari
l'anno; per l'Italia è stato calcolato un risparmio di 23 miliardi di
lire. I computer dovranno inoltre essere facilmente smantellabili (in
Usa si buttano via ogni anno 10 milioni di computer) e adottare
imballaggi meno imponenti. I vecchi computer possono inoltre essere
una vera a propria "miniera" di materie prime: oltre alla plastica,
si possono ricavare nickel e cobalto dai drive dei dischetti, rame
dai trasformatori, platino, oro e argento dai circuiti.
Il 26 settembre 1993, il presidente americano Bill Clinton firmerà
un provvedimento che impegna il governo federale (il maggiore
acquirente di computer del mondo) ad acquistare solo apparati muniti
del simbolo "Energy Star".
1992
Il 3 settembre, nasce la Ibm Personal Computer Co', una società
separata della grande multinazionale, che riunirà tutti i tronconi
delle attività relative alla ricerca, allo sviluppo, alla produzione
e alla commercializzazione dei Pc. La decisione rientra nei
provvedimenti del presidente John F' Akers (n' 1934) che ridisegnano
la monolitica struttura centralizzata dell'azienda in atto dal 1924,
affidando ad una costellazione di 13 società responsabili della
propria gestione il compito di adeguarsi con più rapidità alle sfide
tecnologiche e di mercato [vedi 1991]. Nove società, tra le quali la
Ibm Pc, rientrano nell'attività industriale per segmenti come i
"mainframe", i supercomputer, le stampanti, le reti, il software,
ecc'. Le affiancano quattro società operanti nel campo dei servizi e
delle attività commerciali in base ad una determinata area geografica
(Nord America; America Latina; Asia e Pacifico; Europa, Medio Oriente
e Africa).
1992
Il 10 settembre, il Governo di Parigi annuncia che il 50 per cento
del pacchetto azionario della società franco-italiana Sgs-Thomson
Microelectronics Nv (sinora detenuto dalla Thomson Csf di proprietà
pubblica) sarà trasferito a due altre società del settore pubblico,
la Cea-Industrie e France Télecom, in vista di una ricapitalizzazione
del gruppo ad opera degli azionisti francesi e italiani per
compensare le perdite di gestione. Il gruppo è nato nel 1987 dalla
fusione della Thomson Semiconducteurs con sede a Gentilly (Parigi)
con la Sgs-Microelettronica, già Sgs/Ates, (di Iri/Finmeccanica) con
sede ad Agrate Brianza (Milano).
1992
Il 13 settembre viene sperimentato per la prima volta in Italia un
sistema di voto computerizzato. Il sistema "Easy vote" realizzato dal
Centro regionale umbro elaborazione dati (Crued) è sperimentato ad
Amelia, presso Terni, in una frazione con 1.300 elettori che votano
per designare gli amministratori dei beni civici. La votazione
avviene toccando con una specie di matita il simbolo prescelto tra
quelli che compaiono su uno schermo video. Scelto il simbolo, compare
la lista dei candidati di quel partito; la preferenza è scelta sempre
toccando lo schermo. Prevista per l'elettore la possibilità di
correzione e di votare scheda bianca, ma non di annullare la scheda
perché il sistema non lo consente. Il voto viene anche stampato e
messo nella tradizionale urna per i controlli. I risultati finali
delle votazioni sono disponibili dopo una trentina di secondi dalla
chiusura del seggio. La sperimentazione sarà ripetuta anche il 18
aprile 1993.
Sul voto elettronico sono state presentate al Parlamento numerose
proposte di legge. Le maggiori resistenze all'adozione del sistema
riguardano la troppo poco frequente utilizzazione di grandi
investimenti anche se vi sono proposte per l'adozione di
apparecchiature utilizzabili normalmente nella didattica scolastica.
Uno studio fatto negli Usa, dove il 55 per cento dell'elettorato
vota con procedure computerizzate, ha dimostrato che la rilevazione
degli errori o di brogli è molto più difficile che nelle procedure di
voto tradizionale.
1992
A metà settembre, si apre un'aspra contesa tra due delle maggiori
industrie di semiconduttori della Corea del Sud: la Hyundai
Electronics Industries accusa la Samsung Electronics di aver violato
un accordo sull'assegnazione della quota di produzione di una memoria
dinamica Dram da 64 Mbyte appena messa a punto, con un investimento
di 190 miliardi di won (pari a 244 milioni di dollari), da un
consorzio comprendente anche la Goldstar Electron e guidato
dall'Istituto governativo di Ricerche di Elettronica e
Telecomunicazioni. Il consorzio aveva a suo tempo sviluppato il chip
di memoria dinamica da 16 Mbyte attualmente in produzione.
1992
Il 29 settembre, in occasione del lancio del modello Ps/Vp
(Personal System/Value Point), il più economico microcomputer tra i
suoi Pc, la Ibm scende in campo nella guerra dei prezzi, rispondendo
ai ribassi con ribassi e all'innovazione [p. 242] con l'innovazione.
"Siamo stanchi di starcene a guardare in disparte", dichiara il nuovo
direttore commerciale dei sistemi personal in Europa, William E'
Mccracken. La nuova aggressiva politica commerciale della Ibm in
Europa si accompagna ad una ristrutturazione dello stabilimento di
Greenook, in Scozia, che ora è in grado di produrre l'"Ambra" - il
modello "compatibile Ibm" commercializzato dalla stessa Ibm, ma senza
il suo marchio, in concorrenza con i compatibili prodotti dallo
sciame di imitatori - ad un sesto o un settimo del costo fissato in
passato per il modello ufficiale Ps/2. A causa del continuo calo dei
prezzi dei prodotti originali Ibm, "Ambra" sarà ritirato dal mercato
nel febbraio 1994.
Il 9 ottobre, la Ibm tenta di distanziare le industrie concorrenti
che producono Pc annunciando che d'ora in poi monterà su tutti i suoi
modelli da tavolo - compreso il Ps/1 economico - il microprocessore
Intel 486, riservando l'Intel 386 ad alcuni dei portatili più piccoli
e ad alcuni computer per il mercato scolastico.
1992
Il primo ottobre, la Stet acquista dal gruppo Iri l'83,3 per cento
del pacchetto azionario della Finsiel (la finanziaria pubblica per i
sistemi informativi elettronici) per un importo intorno ai 700
miliardi di lire, con un'operazione effettuata nel più grande riserbo
e a mercati borsistici chiusi. Il 16,7 per cento residuo resta in
mano alla Banca d'Italia. La Finsiel, che opera nel settore dei
programmi e dei servizi informatici, è la seconda azienda di software
in ordine d'importanza tra quelle europee. Raggruppa 19 società, tra
cui quella che gestisce l'anagrafe tributaria, conta 7.300 dipendenti
e ha registrato nel 1991 un fatturato di 1.282 miliardi e un utile di
29,4 miliardi. La Borsa reagirà negativamente alla notizia
dell'operazione, che taluni ambienti ritengono in controtendenza
rispetto alla più volte riaffermata politica di privatizzazioni del
governo Amato: il titolo della Stet, quotato 1.385 lire il giorno
della transazione, scenderà a 1.035 lire nella tornata del 5 ottobre.
1992
Il primo ottobre, la Compaq presenta sul mercato giapponese la sua
linea di Pc sfidando sul piano dei prezzi la Nec che detiene circa il
50 per cento delle vendite di microcalcolatori. Ad esempio, pur
essendo del 40 per cento più caro rispetto al mercato statunitense,
il modello base Compaq Prolinea con un disco e un monitor a colori,
al prezzo di 1.730 dollari sul mercato giapponese risulta del 23 per
cento più conveniente del corrispondente modello di computer della
Nec, in vendita a 2.125 dollari.
1992
Il primo ottobre, la Digital Equipment cambia registro:
nell'assumere la guida dell'azienda dopo le dimissioni del fondatore
Kenneth H' Olsen (n' 1930), Robert B' Palmer ammette che vanno
cambiate le procedure commerciali, i servizi e i prodotti che non
risultano più soddisfacenti e occorre riportare i costi sotto
controllo per tornare al profitto, dopo la perdita record di 2.800
milioni di dollari (compresi i 1.500 milioni per la ristrutturazione)
nell'esercizio finanziario 1992 che si è chiuso il 27 giugno.
1992
Il 2 ottobre, la Olivetti annuncia ad Ivrea la realizzazione della
"valigetta telematica", non più grande di una 24 ore, contenente una
stazione di lavoro portatile, completa di computer, stampante e
telefono cellulare. La società sottolinea che il nuovo prodotto farà
compiere alla Olivetti un passo in avanti importante verso il
traguardo dell'ufficio portatile.
1992
William "Bill" H' Gates, il trentasettenne fondatore della
Microsoft, è l'uomo più ricco e più giovane che figura nella famosa
lista dei 73 miliardari e dei 327 milionari americani (naturalmente
in dollari) compilata annualmente dalla rivista "Forbes" e pubblicata
il 4 ottobre. A Bill Gates è attribuito un patrimonio personale di
6,3 miliardi di dollari in azioni della Microsoft, la maggiore
industria di software del mondo.
1992
Dopo oltre dieci anni di leadership nei Pc, la Ibm cede il primato
alla Apple. Secondo una ricerca di mercato dell'International Data,
nel 1992 la Apple ha sfornato 2 milioni di Pc contro gli 1,9
dell'Ibm. Solo nel terzo trimestre dell'anno la Apple ne ha prodotti
785 mila contro i 589 mila della Ibm. Nata nel 1976, la Apple aveva
inizialmente avuto un ruolo leader nel settore, ma nel 1981 era stata
scavalcata dall'Ibm dopo il lancio del suo primo personal. Da allora
"Big Blue" aveva mantenuto le redini del mercato. Ancora
recentemente, il vantaggio Ibm era consistente: nel 1990 aveva
prodotto tre milioni di Pc contro 1,7 milioni della Apple. Il
vantaggio si era però già ridotto nel 1991: 2,9 milioni per la Ibm,
2,5 milioni per la Apple.
1992
Nel 1992, i virus informatici in circolazione nel mondo sono
aumentati di cinque volte rispetto al '91. Quelli classificati (cioè
che hanno prodotto effetti) sono duemila, ma quelli realmente in
circolazione sono almeno il doppio.
I virus presenti in Italia sono aumentati di quattro volte dal '91
al '92, passando da 11 a 44. Da un'indagine dell'Istinform
(l'istituto di consulenza informatica delle banche private italiane),
su 300 [p. 243] aziende italiane risulta che nel '92 sono state
segnalate 444 presenze di virus. Le regioni più colpite sono Lazio
(132 casi) e Lombardia (94); i mesi più critici settembre e novembre,
entrambi con 87 segnalazioni. Secondo gli specialisti, settembre è il
mese delle novità: gli hacker si riorganizzano dopo che, in agosto,
si sono scambiati informazioni. Il picco di novembre è invece
conseguenza del virus "855" fabbricato in Italia che si attiva dal 17
al 30 novembre di ogni anno. In seguito saranno scoperte due varianti
dell'855, una delle quali si attiva l'8 luglio e l'altra, più
aggressiva dell'originale, il primo di ogni mese. L'855 è anche il
virus più diffuso in Italia nel '92, con 106 casi, seguito da Form
(66 casi), Flip (57), 170-X (50) e Stoned (28). Per rimettere in
funzione i computer bloccati dai virus le aziende hanno impiegato
complessivamente 1.400 giorni, per un totale di 10.290 ore di lavoro.
Le infezioni multiple, con i sistemi aggrediti da più virus
contemporaneamente, sono state 65. In 39 casi i danni sono stati
significativi, con la perdita definitiva dei dati registrati. Le
banche sono le più difese dagli attacchi; in quelle italiane il 76%
ha installato programmi antivirus che si attivano ogni giorno al
momento dell'accensione dei computer.
1992
Nasce anche per la Apple il problema dei "cloni". Alla metà di
marzo la Nutek, una piccola società della Silicon Valley, annuncia il
primo personal compatibile con i Macintosh ad un prezzo notevolmente
inferiore all'originale. Contrariamente alla Ibm, che da anni deve
fronteggiare la concorrenza dei "compatibili", la Apple non ha mai
avuto tale problema. Secondo la società, non sarebbe possibile
costruire un computer simile ai Macintosh senza violare i brevetti
della Apple. Non tutto il software della Apple sembra infatti
funzionare sui Pc della Nutek.
1992
La Ibm apre la prima filiale in Cina. Con sede a Pechino, la Ibm
China Company parte con un investimento di 150 milioni di dollari e
150 impiegati. La società fornirà prodotti Ibm alla Cina e coordinerà
le attività delle due joint venture già in funzione a Tianjin e
Shenzhen, ma per il momento non si impegnerà direttamente in attività
produttive. Il 50 per cento dei prodotti Ibm esce da fabbriche
dell'Asia e delle regioni del Pacifico, ma la Cina vi contribuisce
solo in minima parte. La joint venture di Tianjin prevede
l'assemblaggio dei personal Ps/2 che sono venduti sul mercato cinese,
mentre a Shenzhen sono prodotti software sia per la Cina che per Hong
Kong e altre parti del mondo.
1992
I dipendenti della Digital Equipment (nel centro di ricerche di
Cambridge, in Massachussetts), della Bell Communications Research e
della Xerox a Palo Alto (California) sperimentano l'"active badge",
un rivoluzionario distintivo elettronico che consente di rintracciare
all'istante i dipendenti. Inventata dai ricercatori Olivetti di
Cambridge, la piastrina si appende al taschino e ogni dieci secondi
invia un segnale infrarosso ad un sensore situato in ogni ambiente
che consente al computer centrale dell'azienda di rintracciare
all'istante la posizione dei dipendenti, chi è insieme a loro, dove
si trova il telefono più vicino, se la persona è ferma o in movimento
(sulla base degli ultimi quattro segnali inviati al computer). Il
sistema permette ai lavoratori, consultando il computer più vicino,
di rintracciare immediatamente un collega.
Le possibilità si spingono fino a comandare l'apertura di porte
davanti a chi porta il distintivo giusto, le telefonate possono
essere inoltrate automaticamente all'apparecchio più vicino, i
computer si predispongono automaticamente sulle preferenze di chi sta
davanti allo schermo, ecc'.
Il sistema si presta però, osservano alcuni esperti, a inquietanti
abusi. L'azienda rischia di trasformarsi in un "Grande Fratello"
orwelliano: il tempo trascorso da un lavoratore alla toilette, al bar
aziendale o lontano dal posto di lavoro è in tal modo facilmente
calcolabile. Nelle aziende che stanno sperimentando il sistema i
dipendenti hanno già escogitato i primi trucchi. Qualcuno lascia la
piastrina sulla scrivania quando si allontana dalla stanza (per il
computer il lavoratore è seduto al suo posto). Altri si mettono il
dispositivo in tasca; il segnale infrarosso non viene più captato, in
questo modo, dai sensori disseminati nell'azienda: per il computer il
lavoratore è improvvisamente scomparso nel nulla.
1992
Microchip con circuiti molto più piccoli di quelli attuali possono
essere ottenuti con un metodo esattamente inverso a quello usato
tradizionalmente, la fotolitografia. Normalmente, i circuiti sono
ottenuti facendo filtrare la luce attraverso una mascherina e
impressionando così la superficie di silicio in modo da riprodurre il
disegno desiderato. I ricercatori Mara Prentiss dell'Università di
Harvard e Gregory Timp dei laboratori Bell, hanno invece costruito
"mascherine di luce" attraverso le quali far filtrare fasci di atomi.
La tecnica è basata sulla possibilità di controllare il movimento
degli atomi, "intrappolandoli" con fasci laser. Uno dei primi
successi è stato ottenuto usando atomi guidati da fasci di un laser
al sodio per stampare, su una superficie di silicio, linee parallele
sottili 300 milionesimi di millimetro e separate fra loro da
intervalli delle stesse [p. 244] dimensioni. Questo risultato è
ancora paragonabile alle dimensioni più piccole ottenibili con la
fotolitografia, ma preannuncia la possibilità di ottenere tracce
dieci volte più sottili e vicine.
1992
Il 31 dicembre entra in vigore in Italia un Decreto legislativo
(numero 518 del 29-9-1992) che prevede l'"Attuazione della direttiva
Cee 91ì250 relativa alla tutela giuridica dei programmi per
elaboratore". La norma, analogamente alle opere letterarie, protegge
i creatori di software attraverso il "diritto d'autore". Il software
non è mai stato adeguatamente protetto poiché le leggi ne escludono
la brevettabilità, lasciando via libera alla cosiddetta "pirateria"
che riesce a duplicare programmi nonostante le protezioni
rappresentate da chiavi di accesso fisiche e logiche. Fra le
principali disposizioni del decreto, la durata dei diritti d'autore,
che si estendono per 50 anni dopo la morte dell'autore del programma
(o dalla data in cui è morto l'ultimo degli autori) o, in caso di
persone giuridiche, per 50 anni dalla data di messa in commercio del
software. Le sanzioni penali previste sono sia di tipo detentivo (da
tre mesi a tre anni) che pecuniario (da 500 mila a 6 milioni). Per
effetto di questo decreto, nel 1995 sarà costituito alla Siae un
registro pubblico dove si possono registrare software già in
commercio.
1993
Il 28 gennaio, inizia un esperimento di traduzione computerizzata
delle telefonate fra la Advanced Telecommunication Research di Kyoto,
l'università tedesca di Karlsruhe e quella americana Carnegie-Mellon
di Pitts-burgh. Al programma, denominato "Janus", partecipano la
Nippon Telegraph & Telephone, la Siemens e il Pentagono. La prima
telefonata sottoposta a traduzione automatica riguarda la
registrazione di partecipazione ad una conferenza. L'esperimento
prosegue per 15 giorni, nei quali saranno effettuate 700 telefonate
di 15 minuti ciascuna per provare capacità e limiti di un computer in
grado di tradurre 1.500 parole dal giapponese in tedesco e in inglese
e viceversa combinate in diverse frasi idiomatiche. Il destinatario
non sente direttamente la voce dell'interlocutore, ma le frasi
tradotte pronunciate dalla voce sintetica del computer. Fra la voce
originale e quella tradotta vi è un intervallo di 10-20 secondi a
seconda della complessità della frase.
Il sistema è stato messo a punto dopo sette anni di lavoro e una
spesa di 192 miliardi di lire e, nonostante i primi risultati
positivi, secondo i ricercatori non potrà essere commercializzato
prima di 10 anni. Per i primi usi si prevede l'impiego in servizi
quali le prenotazioni alberghiere o aeree e i servizi telefonici,
dove il vocabolario utilizzato non è molto ampio.
1993
Gli americani Marc Andreessen e Eric Bina, del National center for
supercomputer applications (Ncsa) dell'Università dell'Illinois a
Urbana, mettono a punto il programma Mosaic che consente di navigare
in Internet a chiunque disponga di un computer e di un modem. I due
ricercatori e tutto il loro gruppo di lavoro saranno assunti l'anno
successivo dalla Netscape di Jim Clark [vedi 1994] per la quale
realizzeranno il programma Navigator che si imporrà in pochi mesi a
livello mondiale.
1993
Il 22 marzo, la Intel presenta in California, a Santa Clara, il
microprocessore Pentium. Nella numerazione della Intel sarebbe stato
il "586", se un marchio di soli numeri fosse stato brevettabile. Una
sentenza ha infatti da pochi mesi negato alla Intel il diritto
esclusivo sul numero "386". Il nuovo microchip è due volte più veloce
del suo predecessore (il 486) e duemila volte più veloce dell'8088
adottato dal primo Pc Ibm del 1982. Il Pentium è inoltre
perfettamente compatibile con i modelli precedenti, ma è anche due
volte più costoso. Il suo prezzo è infatti fra gli 800 e i 1.000
dollari (che, tenuto conto della superficie, equivale a un miliardo
di lire al metro quadrato) contro i 300 dollari del 486. I computer
che useranno questo chip costeranno inizialmente [p. 245] un 50-60
per cento in più di quelli della generazione precedente. I nuovi
personal con il Pentium arriveranno sul mercato a maggio ed
inizialmente le scorte saranno ridotte e i costruttori dovranno
aspettare anche mesi. Nel 1994 saranno venduti sei milioni di
processori Pentium. A giugno la rivista "Fortune" dedica la copertina
al Pentium definendolo come "The new computer revolution".
Sulla piastrina di silicio del Pentium sono stati miniaturizzati
circa 3,2 milioni di transistor (contro 1,2 milioni del 486) in grado
di elaborare 112 milioni di istruzioni al secondo (Mips). I
costruttori di computer ne ricaveranno macchine con prestazioni tre o
quattro volte superiori, paragonabili a quelle di un minicomputer da
mezzo miliardo di lire di appena due anni prima. L'ascesa delle
velocità di elaborazione è stata ancora più rapida di quella delle
capacità di memoria delle Ram: nel 1985 il microprocessore Intel 386
elaborava cinque milioni di informazioni al secondo; nel 1989 il 486
arrivava già a 20 Mips; dopo poco più di tre anni, il Pentium
quintuplica questa velocità. Nei laboratori di Portland della Intel
sono già allo studio i microprocessori P6 (da 175 Mips) e P7 (da 250
Mips, con 20 milioni di transistor). I prezzi dei microprocessori,
invece, continuano a scendere; a parità di potenza sono diminuiti
annualmente di quasi il 40 per cento, con punte del 50 per cento
negli ultimi anni.
Le sempre maggiori prestazioni dei microprocessori Intel sono
consentite soprattutto dai notevoli investimenti dedicati alla
ricerca (un miliardo di dollari nel 1993) e al potenziamento
dell'attività produttiva (due miliardi nel '93) per la creazione di
nuovi stabilimenti. In pieno boom, il Pentium avrà un "incidente" che
ne segnerà negativamente la carriera: il 13 giugno 1994 Thomas
Nicely, un matematico che studia la teoria dei numeri primi gemelli
al Lynchburg College della Virginia, si accorgerà che moltiplicando
il numero 824633702441 per il suo reciproco, invece di ottenere 1 si
ottiene 0,999999996274709702. Accertato che l'errore deriva da un
difetto del coprocessore matematico del Pentium, il 30 ottobre Nicely
affiderà la notizia alla rete Internet provocando un caso mondiale e
il calo delle azioni Intel del 7 per cento in un solo giorno. Dopo un
tira e molla tra il costruttore (secondo cui un errore può
verificarsi ogni 27 mila anni), gli utenti e le case che utilizzano
il Pentium (secondo la Ibm è possibile un errore ogni 24 giorni), la
Intel si vedrà costretta a sostituire gratuitamente i chip difettosi
di tutti coloro che ne faranno richiesta. L'errore nella divisione
sarà corretto con l'aggiunta nel chip di qualche centinaio di
transistor.
In un successivo messaggio su Internet, Nicely farà notare che
molti errori famosi sono stati trovati (e poi corretti) anche nei
processori Intel 386 e 486 o Motorola, e che la complessità dei
moderni [p. 246] processori non potrà mai dare la certezza che siano
completamente a prova d'errore.
1993
La Darpa (Defense advanced research project agency), il braccio del
Pentagono che finanzia progetti di ricerca, concede un finanziamento
di otto milioni di dollari all'Optoelectronic technology consortium,
un consorzio formato dalla At&T, General Electric, Martin Marietta e
Honeywell, per la messa a punto di tecnologie ottiche per i
collegamenti interni nei computer e nelle apparecchiature di
telecomunicazione. Il "computer ottico" sarà una macchina senza fili
dove tutti i circuiti, oltre che i collegamenti fra loro, saranno
costituiti da fibre ottiche percorse da impulsi di luce laser,
accrescendo enormemente la velocità di elaborazione.
La ricerca nel settore è cominciata all'inizio degli anni '80, ma
la realizzazione del primo computer ottico non è prevista prima del
Duemila. Sono intanto stati fatti alcuni importanti progressi: il
ricercatore Alan Huang dei laboratori Bell della At&T ha messo a
punto un microprocessore ottico che per il momento è in grado di far
funzionare una lavatrice; il chip ha una superficie di un millimetro
quadrato e contiene 16 elementi di commutazione ciascuno dei quali
dotato di 17 laser a semiconduttore e 25 transistor. Un gruppo di
ricercatori dell'Università del Colorado ha costruito invece un
computer interamente ottico capace di risolvere alcuni problemi di
matematica elementare.
Nel settore delle tecnologie ottiche sembra promettente la
cosiddetta "memoria olografica", un sistema per immagazzinare enormi
quantità di dati a cui sta lavorando una piccola società americana,
la Tamarack storage devices. Il sistema è dotato di due laser che
proiettano luce su un materiale la cui struttura chimica cambia
quando viene illuminato. Quando i fasci di luce emessi dai laser si
incrociano, creano un ologramma capace di memorizzare i dati che
possono poi essere letti con un altro laser. Questa tecnologia
promette un accesso alla memoria molto più rapido di qualsiasi altro
mezzo oggi esistente.
1993
A marzo, alla fiera di Hannover, la Apple presenta Power Cd.
L'apparecchio è un lettore portatile che può funzionare con tre
diversi tipi di compact disc: i Cd audio, i Cd-Rom e i Photo Cd.
1993
Il 13 aprile, la Bbc inaugura un notiziario televisivo che si
avvale di sistemi di realtà virtuale. E' la prima emittente al mondo
che utilizza un tale sistema per la messa in onda di telegiornali.
Nello studio l'unico essere reale è il giornalista conduttore: tutto
il resto, dai muri all'arredamento, dalle decorazioni alla
scenografia, è generato da computer con la tecnica di simulazione
elettronica della realtà. L'elemento distintivo della scenografia
virtuale della Bbc è il vetro, con i suoi mille riflessi e
trasparenze anch'essi elettronici. Tutte le immagini virtuali dello
studio sono generate con computer della Silicon Graphics e un
software avanzato chiamato Vertigo. Poiché per creare ognuna delle 25
inquadrature al secondo da trasmettere è necessaria mezz'ora di
elaborazione da parte del computer, tutta la scenografia viene
realizzata in precedenza e registrata su videodisco. Il conduttore
"umano" viene inserito in questo ambiente tutto virtuale attraverso
una tecnica di sovrapposizione già impiegata ad esempio nei film
misti con attori e cartoni animati come Chi ha incastrato Roger
Rabbit? Naturalmente, anche schemi e diagrammi esplicativi delle
notizie sono prodotti con il computer, sempre nella grafica basata
sulle trasparenze del vetro.
1993
A giugno, il vicepresidente degli Usa, Al Gore, annuncia un piano
per una "superautostrada elettronica" che colleghi tutto il
territorio statunitense. A dicembre, il progetto viene ripreso anche
in Europa, con un "libro bianco" della Commissione Cee presieduta da
Jacques Delors e che prevede entro il 2000 un investimento di 130
mila miliardi di lire.
1993
Un interruttore molecolare ottico, l'equivalente di un transistor
per futuri computer ottici formati da molecole, è realizzato a Parigi
da ricercatori del Collège de France diretti da Jean-Marie Lehn,
Nobel 1987 per la chimica. L'interruttore è formato da una molecola
di tiofene (due anelli di carbonio e zolfo uniti da un "ponte" di
atomi di carbonio). Se viene colpita dalla luce ultravioletta la
molecola si "chiude" e fa passare elettroni attraverso di essa;
colpita invece da luce infrarossa la molecola si "apre" e blocca il
flusso degli elettroni.
1993
Il 27 settembre viene annunciata ufficialmente a Washington la
nascita del supercomputer Cray T3D. Progettista è Steve Nelson, che
vi ha lavorato per due anni. Con i suoi 2.048 processori che lavorano
in parallelo, il Cray T3D raggiunge una velocità di 300 miliardi di
operazioni al secondo. Il suo costo è di 24 milioni di dollari. Il
primo esemplare è destinato al centro di calcolo della stessa Cray,
altri ordini sono quelli dell'Università di Pittsburgh e della casa
automobilistica giapponese Hyundai.
I supercomputer Cray installati nel mondo sono circa 300 (quasi 80
in Europa, di cui 25 in Francia) e rappresentano il 60 per cento del
mercato internazionale del settore. Al secondo posto la giapponese
Fujitsu con il 20 per cento circa.
[p. 247] 1993
Il 31 dicembre muore in un ospedale di Greenwich, nel Connecticut,
Thomas John Watson jr., 79 anni, l'uomo che ha contribuito a
trasformare la Ibm da fabbrica di macchine per scrivere e
meccanografiche in colosso dell'informatica. Figlio del fondatore
dell'Ibm Thomas John Watson [vedi 1956], Watson jr. era nato nel 1914
ed era entrato nell'azienda nel 1937; nel 1952 ne aveva assunto la
presidenza e dal 1956 al 1971 ne era stato anche direttore generale.
Durante la sua gestione la società era passata da un giro d'affari
annuo di 700 milioni di dollari a 7,5 miliardi. Laureato alla Brown
University, era stato pilota durante la seconda guerra mondiale.
Sostenitore del disarmo tra le superpotenze, dopo essere andato in
pensione era stato ambasciatore a Mosca dal 1979 al 1981 sotto la
presidenza di Jimmy Carter. Grazie al suo hobby, era considerato il
più anziano pilota di jet del mondo.
1993
Per la prima volta, il numero di personal computer venduti in un
anno supera nel mondo quello delle automobili.
1994
Il primo gennaio, un computer fa il primo esordio come giudice di
linea alla Hopman Cup, un torneo di tennis che si gioca in Australia,
a Perth. La sostituzione del giudice di linea in carne e ossa con Tel
(Tennis electronic lines) non soddisfa molto i tennisti che
sostengono di avere l'impressione di giocare con i videogame.
1994
Dal 14 gennaio, per la legge italiana programmi e documenti
informatici non sono più entità astratte; alterarli o danneggiarli
significa rischiare grosse multe e pene da tre a otto anni di
carcere. Sabotaggio informatico, accesso non autorizzato a sistemi o
reti, intercettazioni non autorizzate di comunicazioni informatiche,
riproduzione e diffusione illecite di programmi, insieme a frode e
falso informatico, danneggiamento di dati e programmi sono i nuovi
reati introdotti nel Codice penale. File e dati avranno anche valore
di prove per la giustizia e il computer farà presto ingresso nei
tribunali. L'Italia è arrivata tardi rispetto ad altri Paesi europei,
ma ha agito con una revisione delle norme del Codice penale e non con
una legge speciale. In Italia il giro di affari del software
contraffatto è di 400 miliardi l'anno. A questi si aggiungono alcune
decine di miliardi per truffe con carte di credito e frodi
telematiche. Nel 1993 oltre mille imprese hanno subìto frodi
informatiche e i virus in circolazione sono almeno tremila.
1994
James (Jim) Clark fonda la Netscape. Lo fa investendovi 4,1 milioni
di dollari e dopo aver lasciato la Silicon Graphics da lui fondata
nel 1982 [vedi] perché la società, nonostante navighi a gonfie vele,
non intende occuparsi del nuovo fenomeno Internet. Clark assume i più
brillanti ricercatori americani e soprattutto il geniale
ventiquattrenne Marc Andreessen dell'Università dell'Illinois. L'anno
precedente, Andreessen, insieme a Eric Bina, aveva ideato per il
Centro nazionale per le applicazioni dei supercomputer (Ncsa) il
programma Mosaic che consente di navigare in Internet a chiunque
disponga di un computer e di un modem. Mosaic è un software
funzionale, ma semplice: solo 9 mila righe, rispetto agli 8 milioni
di Windows '95.
Dopo aver assunto tutto il gruppo di Andreessen e il manager Jim
Barksdale (portandolo via al colosso dei telefonini Mccaw), Clark
fonda inizialmente la Mosaic Communication, poi, per evitare
conflitti con la Ncsa, cambia subito il nome in Netscape.
Alla fine dell'anno Clark è in grado di presentare Navigator, un
programma che tutti conoscono con il nome della società (Netscape),
che permette di navigare nel World Wide Web e che in pochi mesi
conquista il 90 per cento del mercato. Il successo è dovuto anche al
fatto che il programma viene regalato a chiunque lo richieda e viene
fatto pagare solo alle aziende che gestiscono i server (nodi) di
Internet. Lo stratagemma funziona e il 9 agosto 1995, quando Netscape
viene quotata a Wall Street, il titolo passa dai 28 dollari del
prezzo iniziale ai 138 della chiusura facendo guadagnare a Clark in
poche ore 800 milioni di dollari.
1994
Con una collaborazione tra Olivetti e la Rai nasce "Skydata", un
servizio che trasmette informazioni, immagini e software attraverso
la rete di ripetitori televisivi diffusi in tutta Italia. Per
accedere al servizio occorre un'antenna televisiva e una scheda di
interfaccia da inserire in un personal computer.
1994
E' italiana la maggiore opera multimediale del mondo. Il 29 gennaio
viene presentato a Roma un Cd-Rom che contiene i 22 volumi della
Gedea (la Grande enciclopedia de Agostini) con un totale di [p. 248]
320 mila voci. Un programma di ipertesto permette di spaziare tra
testi, suoni, immagini fisse e in movimento.
1994
David Slowinski e Paul Gage, due ricercatori della Cray Research di
Eagan, nel Minnesota, annunciano di aver individuato il numero primo
(cioè divisibile solo per se stesso o per uno) più grande della
storia. E' un numero di 258.716 cifre ottenuto moltiplicando 859.433
volte per se stesso il numero 2 e che, se dovesse essere scritto,
occuperebbe 8-10 pagine di giornale. Il calcolo ha richiesto sette
ore di lavoro del supercomputer Cray più veloce del mondo. I numeri
primi sono infiniti, ma non si susseguono in una regolare sequenza e
fino al 1980 non esisteva alcun sistema o equazione che permettesse
di verificare istantaneamente se un numero fosse primo oppure no. Il
precedente record era stato stabilito nel 1992 da un centro di
ricerca britannico con un numero primo di 227.832 cifre.
In realtà, intorno al 1920, Eugène Carissan, ufficiale della
fanteria francese e matematico per hobby aveva realizzato una
calcolatrice meccanica in grado di determinare se un numero fosse
primo o no. Con la sua macchina, Carissan riuscì a calcolare in 10
minuti che 708.158.977 è un numero primo. Costituita da 14 cerchi
concentrici di ottone che ruotano a velocità leggermente diverse e
poco più grande di un moderno computer portatile, la macchina cadde
nell'oblio finché nel 1993 fu ritrovata negli scantinati
dell'osservatorio di Bordeaux per opera del ricercatore canadese
Jeffrey Shallit e trasferita a Parigi al Conservatoire des arts et
métiers.
La ricerca dei numeri primi non è solo un passatempo per
matematici, ma ha una pratica applicazione per la codifica dei
messaggi informatizzati scambiati tra computer di reti
particolarmente "delicate" come quelle della difesa o delle banche.
Si prendano ad esempio i due numeri primi 43 e 61: il loro prodotto,
pari a 2.623, è un numero che può essere utilizzato come chiave di
codifica. Partendo da questo numero è già infatti difficile trovare i
due fattori che lo hanno prodotto. Utilizzando numeri primi di alcune
centinaia di cifre, la ricerca dei fattori è molto probabilmente
fuori della portata dei migliori computer. Per la riservatezza dei
messaggi si scelgono quindi due o tre grandi numeri primi noti solo a
chi invia il messaggio e al destinatario. Elaborato nel 1977 da
Ronald Rivest, Adi Shamir e Leonard Adleman, questo sistema di
codifica (cosiddetto "a chiave rivelata") è considerato tra i più
sicuri dagli esperti di crittografia. Unica condizione, che i numeri
primi utilizzati siano molto grandi. Nel 1990, un gruppo di
matematici dei laboratori di ricerca Bell per riuscire a violare un
codice basato su un numero primo di 155 cifre e scoprire i due numeri
primi che lo avevano prodotto, dovettero ricorrere ad un collegamento
tra mille computer che lavorarono contemporaneamente per parecchie
ore.
Nel settembre 1996, il numero primo di David Slowinski e Paul Gage
sarà battuto da quello calcolato sempre dal centro di ricerche Cray:
un numero di 378.632 cifre ottenuto moltiplicando 1.257.787 volte per
se stesso il numero 2 e che occuperebbe 12 pagine di giornale.
1994
Alla fine di gennaio, la Intel lancia Videosystem-200, un sistema
che trasforma il Pc in un videotelefono. Una piccola telecamera
montata sopra il video e un particolare software permettono a due
interlocutori di apparire l'un l'altro sullo schermo. Il prodotto,
che costa tra 1.500 e 2.000 dollari comprende anche un soft-ware
denominato Proshare che consente ai dialoganti di leggere o
intervenire contemporaneamente su uno stesso documento. L'immagine
viaggia a 15 fotogrammi al secondo, metà di quelli della televisione,
e ciò determina una qualità non perfetta.
1994
Il 21 marzo, il presidente della Microsoft Bill Gates e
l'industriale delle comunicazioni cellulari Craig Mccaw rendono noto
un progetto basato sulla messa in orbita di 840 piccoli satelliti a
bassa quota per collegare entro il 2001 tutti gli angoli del mondo
con immagini video, audio e dati. Per realizzare questa "autostrada
telematica nello spazio", Gates e il presidente della [p. 249] Mccaw
Cellular Communication (la maggiore società di telefoni cellulari
degli Usa, di proprietà della At&T) hanno fondato la Teledesic che
punta alla realizzazione di una specie di Internet senza fili. Il
programma, che entra in concorrenza con quello denominato Iridium
della Motorola (66 satelliti), ha un costo previsto di nove miliardi
di dollari. I satelliti, grandi come due frigoriferi sovrapposti,
saranno lanciati a gruppi di otto su 21 orbite diverse ma tutte
passanti per i Poli, a 700 chilometri di quota in modo da coprire il
95 per cento del globo. Rispetto ai satelliti Iridium (costo totale
3,5 miliardi di dollari), quelli della Teledesic sono meno costosi e
più leggeri. Teledesic è controllata da Bill Gates, Craig Mccaw e
dalla Kinship Ventures II, una società di venture capital di Los
Angeles.
1994
I vecchi computer in disuso nelle università italiane perché ormai
"vecchi" di 15-20 anni non saranno gettati via né dimenticati in
magazzini polverosi, ma spediti al costituendo "Museo storico delle
macchine per il calcolo" di Pisa. Lo stabilisce una circolare del
ministro per l'Università e la Ricerca, Umberto Colombo, diretta ad
aprile alle università italiane. Oltre ai computer dovrà essere
salvato materiale come programmi, dischetti e soprattutto i manuali,
oggi diventati introvabili ma fondamentali per capire il linguaggio
dei computer, da quelli che hanno tre-quattro anni a quelli di
qualche "generazione" precedente.
L'iniziativa di costituire un museo per i computer è del professor
Roberto Vergara Caffarelli, docente di relatività e storia della
fisica all'Università di Pisa, che è anche coordinatore della
Commissione nazionale per l'installazione del Museo istituita dal
Ministero pei l'Università e la Ricerca. Il museo, in attesa di una
sede definitiva (probabilmente gli ex Macelli comunali), sarà il
primo del genere in Italia e ricostruirà la storia dell'informatica
dalle prime macchine da calcolo ai supercomputer. Saranno esposti
oltre cento calcolatori tra cui la Cep (Calcolatrice Elettronica
Pisana) [vedi 1961] e un Cray X-Mp (numero di serie 116) del 1982
utilizzato dall'Università di Pisa, l'unico completamente integro
custodito in una raccolta. Oltre a Pisa, nel mondo solo la
Smithsonian Institution di Washington conserva una parte integra di
un Cray. Una delle macchine più vecchie è la calcolatrice Friden del
1953: impiegava poco più di due minuti per calcolare una radice
quadrata e fece gridare al miracolo. Nella stessa sede del museo
nascerà un centro di restauro per vecchi calcolatori e sarà ospitata
una biblioteca. Nel frattempo la collezione è conservata in una
fattoria dell'università a pochi chilometri da Pisa.
1994
Ricercatori dei Bell Laboratories realizzano un nuovo laser a
semiconduttore, cosiddetto a "cascata quantica", il primo la cui
lunghezza d'onda di emissione può essere fissata a piacimento durante
il processo di fabbricazione. La scoperta, riportata da "Science" nel
numero del 22 aprile, è stata fatta da Federico Capasso e Jerome
Faist, in collaborazione con Debbie Sivco, Carlo Sirtori, Al
Hutchinson e Al Cho. Capasso si è laureato in fisica a Roma nel 1973;
nel 1977 è entrato ai Bell Labs (dove dall''87 dirige il dipartimento
ricerca sui fenomeni e dispositivi quantici) ed ha conseguito 20
brevetti Usa.
1994
A maggio, la Ibm mette in commercio il "Personal dictation system"
(Pds), un sistema che consente ad un Pc di scrivere sotto dettatura
ad una velocità di 70 parole al minuto. Il Pds deve essere addestrato
a riconoscere la voce dell'utilizzatore, attraverso la lettura di 256
brevi frasi. Durante la dettatura dei testi, il sistema confronta la
parola dettata con una delle 20 mila (aggiornabile a 32 mila) del
dizionario contenuto nel programma per ognuna delle cinque lingue
previste (italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo). Il prezzo
del sistema è di 2 milioni.
1994
La statunitense Advanced Technologies realizza Brainlink, un
programma sperimentale per azionare il computer col pensiero. Il
principio su cui l'apparecchio si basa è lo stesso della captazione
di deboli correnti elettriche emesse dal cervello e registrate dagli
elettroencefalogrammi. L'utilizzatore, con in testa una corona di
sensori simili a [p. 250] quelli utilizzati nel test medico, riesce a
far muovere su e giù una pallina sullo schermo.
I primi esperimenti per azionare un computer con il pensiero erano
stati avviati in Usa, nei primi anni '70, nel settore militare,
dall'Arpa (Advanced research projects agency) per ricavarne un
sistema installabile in luoghi pieni di rumore, come la carlinga di
un caccia. Risultato della ricerca, un apparecchio che ubbidisce a
sette diverse istruzioni.
1994
La Voice Powered Technology di Los Angeles mette in commercio
"Voice Organizer", la prima agenda con comandi a voce. L'apparecchio,
delle dimensioni di un pacchetto di sigarette, deve essere
inizialmente addestrato a riconoscere la voce del proprietario con
una fase di apprendimento fatta pronunciando una trentina di parole
che appaiono sul display. Il "Voice Organizer" può registrare brevi
messaggi (fino a 297) e ripeterli all'ora e giorno che gli vengono
indicati con comandi a voce. Analoga procedura per consultare numeri
telefonici (fino a 400) memorizzati attraverso il microfono: basta
dire chi si vuole chiamare e l'apparecchio fa apparire il numero sul
display e conferma "a voce" il nome richiesto. La memoria
dell'apparecchio è di 512 Kbyte, espandibile a 1 Mbyte. La Voice
Powered Technology è specializzata in sistemi di comando a voce, tra
cui il primo programmatore vocale Smart Talk per videoregistratori.
Un primo esempio di agenda elettronica parlante era stato
presentato nel 1987 da Alan Kay, uno degli antesignani del Pc e
inventore del linguaggio di programmazione Smalltalk e delle "icone".
1994
La Biblioteca Vaticana annuncia che aprirà i battenti a migliaia di
studiosi di ogni parte del mondo senza rischiare di affollare le sue
sale, frequentate dai circa duemila fortunati che ogni anno riescono
ad ottenere un permesso di consultazione. Lo farà attraverso il
progetto "Vatican Library accessible worldwide" avviato in
collaborazione con la Pontificia università cattolica di Rio de
Janeiro e l'Ibm. Il sistema permetterà la consultazione elettronica
di una selezione dei contenuti della Biblioteca sia dai locali in
Vaticano, sia a distanza attraverso la rete Internet.
I centocinquantamila testi manoscritti, tra i quali la Geografia di
Tolomeo, una copia illustrata a mano della Divina Commedia e il
milione e mezzo di libri stampati, [p. 251] compresi gli ottomila
incunaboli (volumi pubblicati durante i primi 50 anni di vita
dell'invenzione della stampa) conservati nella Biblioteca, saranno
riprodotti sotto forma di immagini digitali e poi memorizzati in
archivi accessibili attraverso reti di comunicazione. Sulle immagini
digitali, acquisite ad alta risoluzione e con la massima fedeltà
cromatica, si potrà eseguire anche una sorta di restauro elettronico,
recuperando sul computer i colori originali dei manoscritti
illustrati e dei codici miniati, oppure migliorando il contrasto di
un testo sbiadito.
1994
Il 26 luglio entra in funzione il cavo sottomarino in fibre ottiche
più lungo del mondo. Con un percorso di 18.190 chilometri, il cavo
(denominato Sea-Me-We 2) collega Marsiglia con Singapore, servendo 13
Paesi in tre continenti (Francia, Italia, Algeria, Tunisia, Egitto,
Cipro, Turchia, Arabia Saudita, Gibuti, India, Sri Lanka, Indonesia,
Singapore). Questi Paesi hanno una popolazione di circa due miliardi
di persone, circa un terzo di tutti gli abitanti della Terra.
Il cavo, che è costato 1.143 miliardi di lire, ha una capacità di
trasmissione di 565 Mbit al secondo per coppia di fibre ottiche, che
consente oltre 60 mila conversazioni telefoniche contemporanee,
oppure immagini per videoconferenze, trasmissioni di dati ad alta
velocità. La posa era iniziata nell'ottobre 1992. Attraverso la
connessione con i cavi in fibra ottica che attraversano Atlantico e
Pacifico, il nuovo cavo completa l'"autostrada a fibre ottiche"
attorno al pianeta. E' così possibile disporre di due instradamenti
alternativi tra il Sud-Est Asiatico e l'Europa, passando da Est o da
Ovest. Il cavo Sea-Me-We 2 si affianca ad uno analogico in servizio
dal 1986 che consente la trasmissione simultanea di 7.500 chiamate.
Alla fine del 1994, nel mondo risultano installati circa 60 milioni
di chilometri di cavi in fibra ottica per la trasmissione di
conversazioni telefoniche e, soprattutto, per lo scambio di dati ad
alta velocità. Il costo dei cavi a fibre ottiche è intanto diventato
inferiore rispetto ad un analogo cavo coassiale in rame.
In Italia la rete è di 1,9 milioni di chilometri ed ha sostituito,
secondo le zone, fra il 40 ed il 60% della rete tradizionale. Nella
sostituzione la precedenza è data ai collegamenti fra le centrali
telefoniche e successivamente a quelli fra centrali e utenti.
L'installazione di fibre ottiche in Italia procede al ritmo di 250
mila chilometri l'anno ad un costo di circa 100-120 milioni a
chilometro.
In Giappone, per la trasformazione della rete tradizionale in
quella a fibre ottiche sono stati decisi investimenti per circa 900
mila miliardi di lire. In Usa c'è lotta fra le maggiori compagnie
telefoniche per un mercato il cui business è stimato oggi in
centinaia di milioni di dollari. Fra le applicazioni della
multimedialità attraverso le fibre ottiche (oltre a telelavoro a
domicilio, intrattenimento e comunicazione, teleshopping), quelle di
maggiore interesse sociale appaiono nella sanità (in Italia un
esperimento è già in corso nelle università di Firenze e Pisa) e nel
settore della pubblica istruzione. Fra i principali settori, anche
quelli delle reti per accesso locale e per le "autostrade
elettroniche".
1994
Ad agosto, la Ibm decide di collezionare in un laboratorio ad
Hawthorne, nello stato di New York, tutti i 2.500 virus dei computer
di cui si è a conoscenza per studiarli come se fossero materiale
organico e sviluppare un sistema che produca autonomamente anticorpi
digitali rispondendo così con proprie difese immunitarie ai virus più
recenti e sconosciuti per i quali non esiste un antidoto. I metodi
tradizionali per combattere i virus consistono invece nello sviluppo
di un "vaccino" per ogni singolo virus individuato. Il nuovo
approccio immunologico adotta modelli epidemiologici e genetici per
capire come i virus riescano a diffondersi nei computer.
Alcuni virus sono più pericolosi di altri. Il famigerato
"Michelangelo", per esempio, cancella tutti i dati della memoria del
computer il sei marzo di ogni anno, quando cade il compleanno
dell'artista [vedi 1992]. Altri virus sono più simpatici; il virus
"domenica" agisce [p. 252] solo di domenica, paralizzando il computer
e ordinando ai patiti del lavoro di andare a fare una passeggiata.
1994
Il 30 settembre, la At&T lancia negli Usa "Personalink" una sorta
di segretario elettronico che comunica con le banche dati, smista e
invia posta elettronica, ricorda appuntamenti, compra biglietti del
teatro ed è persino in grado di chiamare il suo padrone utilizzando
la linea cerca-persone. Il punto di forza del nuovo servizio sta nel
programma Telescript messo a punto dal consorzio californiano General
Magic.
1994
Il 20 ottobre, il vice presidente americano Al Gore inaugura a
Washington un servizio di informazioni sul governo e
sull'amministrazione federale accessibile via Internet. Il
collegamento, che si ottiene digitando l'indirizzo
http://www.whitehouse.gov, inizia con una foto a colori della
residenza presidenziale sormontata dalla scritta "Benvenuti alla Casa
Bianca", circondata da icone selezionabili per sentire il saluto
registrato del presidente Bill Clinton e di Gore. Altri pulsanti
danno accesso a tremila pubblicazioni federali.
1994
La Cnn entra negli schermi dei personal computer. Il 25 ottobre, il
grande network televisivo Usa e la Intel lanciano "Cnn at Work", un
servizio per abbonamento che permette di far giungere via cavo le
immagini della rete televisiva direttamente sullo schermo di un Pc.
Oltre a mantenere aperta sullo schermo una "finestra" con le immagini
della Cnn mentre si continua a lavorare su altri programmi e
documenti, "Cnn at Work" dà la possibilità di registrare direttamente
su dischetto, e dall'inizio, i servizi trasmessi. Gli abbonati
possono anche tenere sotto controllo le quotazioni di un certo numero
di titoli preselezionati. Per accedere al sistema è sufficiente un Pc
dotato di un microprocessore Intel 486 o Pentium. L'abbonamento costa
fra i 10 e 12,5 dollari al mese, oltre alla spesa iniziale di 4.995
dollari per l'acquisto di un convertitore del segnale televisivo in
digitale.
1994
Lo stesso sistema di registrazione laser impiegato per i compact
disc viene sperimentato dalla Philips per incidere otticamente i
segnali (audio, video o dati) su un nastro plastico non magnetico. Il
sistema - presentato in ottobre ad un convegno sulla registrazione
ottica dei dati in California, a Dana Point - consente di
immagazzinare in una piccola cassetta la musica contenuta in 115 Cd,
oppure otto ore di videoregistrazione digitale. L'apparecchio è stato
messo a punto nei laboratori di ricerca della Philips in Olanda, a
Eindhoven, per superare il limite fisico della dimensione della
superficie dei Cd.
Il sistema abbina i vantaggi di un nastro ad alta fedeltà con
quelli della registrazione ottica. Per risolvere il problema di un
sistema di lettura e scrittura abbastanza veloce per soddisfare gli
elevati livelli di bit richiesti da una registrazione digitale video
o di trasferimento di dati, è stato adottato uno specchio poligonale
a sei facce che ruota a 3 mila giri al minuto. Il raggio laser viene
così deflesso sul nastro, riuscendo ad incidere in un secondo 18 mila
segnali oppure esplorare ogni singola traccia in un 18millesimo di
secondo.
1994
In autunno, la Italtel avvia per la prima volta in Italia un
esperimento di telelavoro. Per sei mesi una ventina di addetti (su un
totale di 15 mila), soprattutto esperti di soft-ware, lavoreranno da
casa utilizzando un computer fornito dall'azienda. I telelavoratori
sono impiegati a tutti gli effetti, con un orario di lavoro della
stessa durata del normale orario di ufficio e un rapporto di lavoro
regolato dal contratto nazionale di categoria, dagli accordi
integrativi in vigore e dalle norme aziendali. Ogni giorno, per due
ore, deve essere garantita la reperibilità per le comunicazioni di
servizio. Inoltre, sono previsti rientri periodici in azienda della
durata di almeno mezza giornata per riunioni di lavoro e verifiche
sull'andamento della sperimentazione. Oltre al computer e agli
strumenti per il collegamento telematico (inclusa la linea telefonica
dedicata), l'azienda riconosce ai telelavoratori un contributo per lo
spazio occupato in casa, energia [p. 253] elettrica e materiale di
consumo. Secondo le statistiche, la produttività media di un
telelavoratore aumenta del 20-30 per cento, mentre l'assenteismo si
riduce alla metà.
Con i primi esempi che risalgono alla fine degli anni '70, gli
Stati Uniti sono all'avanguardia in questo campo con un totale di
oltre 9 milioni di lavoratori (dei quali 90 mila addetti della At&T);
nel 1981 erano solo duemila. In Europa (dove la Comunità ha
finanziato un programma di ricerca denominato Worknet) la più
avanzata in questo campo è la Gran Bretagna, che assomma circa la
metà dei telelavoratori della Comunità, seguita dalla Francia.
Le prime previsioni sul telelavoro si sono avute nel 1950 quando
Norbert Wiener, nel suo libro The Human Use of Human Beings:
Cybernetics Society, descrisse come la trasmissione di comunicazioni
potesse efficacemente sostituire lo spostamento fisico di una
persona. Con il termine "telecommuting", coniato da Nilles nel 1973,
viene definito un sottoinsieme del telelavoro con cui si indica la
parziale o totale sostituzione delle telecomunicazioni agli
spostamenti per recarsi al lavoro.
1994
Dal 28 novembre, nella rete informatica Internet che collega 40
milioni di computer nel mondo "rivive" anche un corpo umano. Il corpo
è quello di un americano morto per un'esecuzione capitale e che ha
lasciato le sue spoglie alla scienza. Ogni millimetro del suo corpo è
stato trasformato in immagini visibili attraverso Internet. E' il
primo caso di un "atlante anatomico" tridimensionale computerizzato,
basato su un corpo umano reale. L'ex meccanico Joseph Paul Jernigan,
39 anni, condannato a morte per omicidio, "rivive" nel cyberspazio,
forse per l'eternità. L'"Uomo Visibile" è un atlante dettagliato del
corpo umano assemblato digitalmente attraverso migliaia di immagini
ai raggi X e con fotografie di sezioni trasversali del corpo umano.
Il lavoro di "traduzione elettronica" del corpo di Jernigan è durato
16 mesi ed è cominciato subito dopo l'esecuzione compiuta con una
iniezione letale. Un aereo ha portato il cadavere in Colorado dove è
stato sottoposto a ore di esami clinici (Tac e risonanza magnetica).
Subito dopo il corpo è stato diviso in quattro parti, e ciascuna è
stata conservata a bassissima temperatura. Ogni parte congelata è
stata tagliata in 1.870 sezioni di un millimetro di spessore con uno
strumento, il crio-macrotomo. Ognuna delle 1.870 sezioni è stata
ripresa da una macchina fotografica digitale che le ha immesse nella
memoria di un computer. Tutti i dati ottenuti da Tac, risonanza
magnetica e dalle fotografie delle sezioni sono stati infine riuniti
per ricostruire nel computer il corpo, visibile quindi sotto
qualsiasi sezione o angolatura.
Le immagini sono accessibili via Internet a chiunque, basta
chiedere il permesso alla National Library of Medicine di Chicago. I
dati sono di dimensioni notevoli: il cadavere digitale occupa 15
Gigabyte di spazio in memoria, per una trasmissione completa via
Internet servirebbero due settimane ininterrotte di collegamento e le
informazioni riempirebbero almeno 30 personal computer di nuova
generazione. Il "Visible Man" è destinato a rappresentare un
eccezionale strumento per studenti di medicina e potrà essere usato
per addestramento attraverso la simulazione al computer di interventi
chirurgici. Analoga operazione sarà compiuta in seguito anche con il
corpo di una donna.
1994
A dicembre, con l'introduzione sul mercato del modello J916, nasce
la terza generazione dei supercomputer Cray. Più economico (si parte
da 225 mila dollari) e versatile (non occorrono ambienti climatizzati
o particolari accorgimenti per l'alimentazione elettrica, e il
raffreddamento è ad aria invece del solito liquido) il J916 ha
prestazioni 12 volte superiori rispetto ai supercomputer delle
precedenti generazioni con lo stesso prezzo. Il sistema J916 accoglie
fino a 16 Cpu (processori centrali) ognuno con una velocità massima
che si avvicina a 200 Megaflops, milioni di operazioni in virgola
mobile al secondo. La memoria su disco è fino a 500 Gigabyte, la
memoria volatile raggiunge i 4 Gigabyte. Il computer pesa solo 630
chilogrammi e occupa non più di un metro quadrato.
1994
Il fisico francese Michel Lages, della Scuola superiore di fisica
e chimica di Parigi, annuncia sulla rivista "Science" la
realizzazione di un materiale con caratteristiche di
superconduttività a soli 23 gradi sotto zero. Il nuovo materiale, una
pellicola di 30 milionesimi di millimetro di spessore composta di
rame-bismuto-stronzio-calcio-ossigeno, non è però del tutto stabile e
le sue caratteristiche di superconduttività degradano dopo alcune
settimane.
1994
La Scozia diventa la Silicon Valley d'Europa. E' qui che viene
fabbricato un nono dei Pc venduti nel mondo e il 40 per cento di
quelli commercializzati in Europa. Ibm, Digital, Compaq,
Hewlett-Packard, Motorola, Honeywell hanno installato centri di
produzione tra Glasgow e Dundee, in un'area di 40 chilometri per 70
ribattezzata Silicon Glen, dove operano 300 aziende di hardware e
software e lavorano oltre 40 mila addetti. In Scozia il costo del
lavoro è più basso che nell'Europa continentale, l'informatizzazione
è più avanzata che altrove, i servizi efficienti. Con appena 5
milioni di persone, la Scozia ha la maggiore percentuale di laureati
in materie scientifiche d'Europa.
1994
Negli ultimi giorni di dicembre, la prima società ad aggiudicarsi
il [p. 254] diritto di clonare il sistema operativo Macinstosh della
Apple e produrre quindi Pc compatibili, è la californiana Power
Computing, una società controllata dalla Olivetti. La Pow-er
Computing è guidata da Stephen Khang, un ingegnere noto soprattutto
per aver disegnato il "Leading Edge Model D", un personal a buon
mercato costruito nella Corea del Sud che alla metà degli anni '80
figurava al terzo posto nella classifica dei Pc più popolari.
1994
Nel 1994, in Italia i virus informatici hanno scatenato 1.324
epidemie, colpendo 15.946 personal computer e 28.546 floppy disk.
Riparare i danni è costato 6.200 giornate di lavoro, pari a 43.814
ore. I dati si basano su un campione di circa 500 aziende tra banche,
industrie, società di servizi, pubblica amministrazione e piccole
aziende private. Anche se rispetto al 1993 il numero delle epidemie è
di poco diminuito (1.324 contro 1.334), l'Italia detiene (con la
Germania) il primato europeo per la produzione di virus ed è quinta
al mondo dopo Stati Uniti, Russia, Bulgaria e Canada. Il suo
"contributo" consiste in 129 virus prodotti "in casa" e destinati
soprattutto all'estero. Tre virus italiani (Jerusalem, Invisible Man
e 17 novembre) sono fra i più comuni a livello internazionale.
La diffusione di potenziali epidemie informatiche nel mondo avanza
al ritmo di circa 200 nuovi virus al mese, ossia 6-7 ogni giorno. Nel
mondo circolano 5.400 virus.
In Italia, negli ultimi tre anni, il 10% dei cinque milioni di
personal computer attivi ha subìto almeno un'infezione, con un costo
sociale di decine di miliardi. Delle 1.324 epidemie informatiche del
'94, la maggior parte (993) hanno colpito il Nord, 257 il Centro e 74
il Sud. La Lombardia è in testa alla classifica delle regioni più
colpite (422 infezioni), mentre il Lazio è scivolato dal primo al
quarto posto (131), dopo Emilia Romagna (285) e Veneto (134). Ultimo
il Trentino, con un caso. In ribasso l'attività degli scrittori di
virus nel Sud, dopo il "debutto" del '93.
Il virus più diffuso in Italia è il Form, responsabile dell'87%
delle epidemie. Lo seguono Yankee Doodle (10,7%), Stoned (9,7%) e 17
novembre (8,3%). Tra gli altri "terribili", Invisible man, Flip,
Junkie, Ping Pong e Marzia. Il mese più pericoloso è gennaio (16,6%
delle epidemie), ma anche la primavera "risveglia" i virus con il
10,8% in aprile. Cautela anche a novembre (10,5%) e a settembre
(9,5%). Le aziende più colpite sono le società di servizi, con una
media di 55 personal computer colpiti per ogni virus (contro i 4,5
delle banche). Primi responsabili (73%) i programmi informatici che
entrano ufficialmente con forniture, manutenzione o scambi con altre
aziende. Vie non ufficiali, come programmi o videogiochi portati dai
dipendenti, influiscono per il 27%.
1995
Internet è più veloce del terremoto. Il 18 gennaio, attraverso
Internet, i dati su un terremoto avvenuto in Giappone arrivano sul
computer dell'Istituto nazionale di Geofisica di Roma pochissimi
minuti dopo la scossa mentre l'onda sismica vera e propria impiega 12
minuti per giungere ai sismografi dell'Istituto, dopo aver
attraversato quasi metà del pianeta. Appena dopo la scossa, i
sismologi giapponesi hanno inviato via Internet i primi dati sul
sisma che, viaggiando alla velocità della luce (300 mila chilometri
al secondo) hanno raggiunto in tempo reale i computer di tutto il
mondo. L'onda sismica, che viaggia a meno di dieci chilometri al
secondo, ha invece impiegato per il tragitto Giappone-Italia 720
secondi, pari a 12 minuti, pur avendo seguito una "scorciatoia"
rettilinea attraverso l'interno della Terra.
1995
A febbraio, i sette Paesi più industrializzati dell'Occidente (G7)
si incontrano a Bruxelles per discutere della terza rivoluzione
industriale, quella che porterà ad una società dell'informazione
globale, e per definire una regolamentazione universale per i servizi
in modo che tutti i cittadini possano accedervi. Vengono approvati 11
progetti di cooperazione internazionale. L'Italia coordinerà quelli
per l'accesso telematico ai capolavori dei musei e per la
telemedicina applicata alla cardiologia.
Questi i progetti: banca dati globale con i maggiori progetti
nazionali e internazionali di promozione della società
dell'informazione; reti ad alta velocità integrate in un'unica
struttura globale; nuove tecnologie per l'apprendimento delle lingue
straniere destinate a studenti e piccole e medie imprese; biblioteca
elettronica universale multimediale ottenuta unificando i programmi
già realizzati da singoli paesi; musei e gallerie elettroniche per
dare la possibilità, al grande pubblico, di muoversi liberamente
nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo restando a casa; difesa
dell'ambiente con l'unione delle banche dati esistenti; gestione
catastrofi con una rete di gestione delle informazioni; telemedicina
che utilizzi il maggior numero di informazioni per prevenzione e
diagnosi precoci; reti informatiche di amministrazioni pubbliche
aperte ai cittadini; scambio informazioni per piccole e medie
imprese; tecnologie informatiche per le comunicazioni marittime.
1995
Il nuovo supercomputer Cray T90 è il primo a non avere fili interni
di collegamento tra i 32 processori ed i circuiti degli 8.192
Megabyte di memoria. Questa particolarità consente alla macchina di
raggiungere velocità di elaborazione pari a 60 miliardi di operazioni
al secondo. I primi T90, ad un costo di 35 milioni [p. 255] di
dollari, sono stati ordinati dai laboratori americani di Los Alamos e
dalla Chrys-ler.
1995
Il 6 giugno, Ibm, Siemens e Toshiba annunciano lo sviluppo di un
chip di memoria da 256 Megabyte, l'equivalente di 16 mila pagine
dattiloscritte. Il chip, di 286 millimetri quadrati, è frutto di una
ricerca comune iniziata nel gennaio 1993.
1995
La Lotus Development viene acquistata dalla Ibm. L'accordo,
raggiunto l'11 giugno dai due presidenti, Jim Manzi e Louis Gerstner,
prevede l'accettazione da parte della Lotus dell'offerta di 3,5
miliardi di dollari fatta dalla Ibm. La Lotus aveva sfondato nel
mercato del software nel 1982 [vedi] con il suo programma "1-2-3".
1995
La realizzazione di un supercomputer massivamente parallelo con una
potenza di calcolo mai raggiunta al mondo, dell'ordine dei Teraflop e
Petaflop, è l'obiettivo di un accordo stipulato il 24 luglio tra
Infn, Enea, Cnr e Alenia Spazio (Finmeccanica). L'accordo è stato
siglato dai presidenti di Enea, Nicola Cabibbo, Infn, Luciano Maiani,
Cnr, Enrico Garaci e dall'amministratore delegato di Alenia Spazio,
Antonio Rodotà.
Il progetto, denominato Pqe-2000, si prefigge di concentrare le
esperienze italiane del settore come quelle scaturite dal Progetto
Finalizzato "Sistemi informatici e calcolo parallelo" del Cnr,
l'Ape-100 [vedi 1984] e l'Ape-1000 dell'Infn (oltre alla versione
industriale di Alenia Spazio - sistemi e tecnologia Quadrics),
l'applicazione delle tecnologie informatiche effettuata dall'Enea
nelle cosiddette "grandi sfide" (clima e previsioni meteorologiche,
previsioni sismiche, struttura dei materiali, ecc'). La tecnologia
Quadrics [vedi 1984] sarà inoltre integrata con quella "Computer
Surface Cs2" della società britannica Meiko. Alenia Spazio ha
acquisito la Meiko per conferirla nella società Quadrics
Supercomputer World (Qsw) che sarà fondata a Bristol nell'aprile 1996
(70% Alenia Spazio e 30% Meiko). La Meiko si è già aggiudicata
importanti gare pubbliche in Usa tra le quali spicca quella del
Lawrence Livermore Laboratory. La Qsw ambisce al ruolo di leader
europeo nel supercalcolo e si appresta, col progetto Pqe-2000, a
rivestire un ruolo importante a livello mondiale.
1995
In estate, la Olivetti presenta Envision, un Pc con tastiera e
telecomando senza fili che si collega, via infrarossi, con video o
Tv, fax, telefono, segreteria telefonica, impianto stereo.
L'apparecchio svolge le normali funzioni di un Pc (è offerto con
microprocessore Intel 486 o Pentium), ma è in grado di leggere ogni
tipo di Cd (anche video), è predisposto per ricevere programmi
televisivi via satellite o cavo (anche con le smart card delle
trasmissioni a pagamento) ed è fornito del software per il
collegamento a Internet. Envision è prodotto nello stabilimento
Olivetti di Scarmagno.
1995
In estate, il dipartimento Usa per l'Energia sceglie la Intel per
la fornitura dei 9 mila processori con cui realizzare un
supercomputer destinato ai laboratori Sandia di Albuquerque, nel
Nuovo Messico. I processori saranno i cosiddetti P6, la sigla interna
con cui alla Intel di Santa Clara indicano il successore del Pentium
che contiene 5,5 milioni di transistor.
Il computer per il Sandia sarà il più potente mai realizzato, dieci
volte più veloce di ogni macchina da calcolo esistente (un Teraflop,
cioè un milione di milioni di operazioni al secondo). La memoria
interna sarà di 262 Gigabyte. Sarà impiegato per la simulazione delle
esplosioni nucleari, dopo che gli Usa hanno ribadito il loro impegno
al bando di ogni esperimento anche di piccola potenza.
1995
Alla fine di agosto, la Microsoft lancia Windows '95. Nonostante
alcuni problemi iniziali che ne hanno fatto ritardare di mese in mese
la presentazione ufficiale, il programma si affermerà in tutto il
mondo. In 12 mesi ne saranno venduti 40 milioni di pezzi.
1995
Il 19 settembre, la Stream (gruppo Stet) presenta "Videomagic", il
primo servizio multimediale interattivo in Italia. Un telecomando e
un televisore dotato di decodificatore sono sufficienti per
consentire, al comune utente televisivo, di "navigare" attraverso un
catalogo telematico e chiedere la visione di un film o di una partita
di calcio, di effettuare acquisti di prodotti o anche richiedere un
certificato al comune di residenza. Videomagic è un servizio
destinato al mercato residenziale, di cui è già in corso una
sperimentazione commerciale con mille abbonati Telecom di Roma e
Milano. Il sistema mette in comunicazione il cliente, attraverso il
televisore dotato di un decodificatore e mediante l'impiego del
telecomando, con il centro servizi di Stream, che usa la rete
telefonica per far viaggiare una grande quantità di segnali. Grazie
al decodificatore, i segnali vengono trasformati in programmi
organizzati in quattro aree: 1) Intrattenimento; 2) Per ragazzi; 3)
Al vostro servizio; 4) Shopping. Ogni area è ulteriormente suddivisa
per settori, fino a consentire la scelta finale. Nella fase
sperimentale, l'installazione, la manutenzione, il noleggio del
decodificatore e l'abbonamento al servizio sono gratuiti, mentre a
carico dell'utente è il costo del programma, che va da 1.500 a 5.000
lire.
1995
Il 25 ottobre, Ibm, Motorola, Siemens e Toshiba rendono noto un [p. 256]
accordo per lo sviluppo di semiconduttori della prossima generazione,
tra cui chip di memoria Dram con una capacità di un Gigabyte. Un chip
di tale capacità, per il cui sviluppo le quattro società investiranno
tra uno e due miliardi di dollari, sarà in grado di memorizzare 64
mila pagine contro le 16 mila di quello da 256 Mega-byte, il più
capiente finora realizzato.
1995
L'8 dicembre è una data storica per l'elettronica di consumo: i
nove maggiori produttori mondiali (dalla Philips alla Sony, dalla
Matsushita alla Toshiba) raggiungono un accordo globale per uno
standard comune per i Dvd, i nuovi Cd ad alta capacità. I nuovi
dischetti avranno lo stesso formato e spessore (12 centimetri per 1,2
millimetri) dei compact disc e dei Cd-Rom, ma potranno contenere un
film di 270 minuti (il cosiddetto Dvd-Video) o l'equivalente di circa
quattro degli attuali Cd-Rom (il Dvd-Rom). Rispetto alle
videocassette, il Dvd-Video ha una qualità molto superiore ed è
dotato di otto bande audio per altrettante lingue della colonna
sonora, oppure per 32 tipi di sottotitoli. Il Dvd-Rom ha invece una
capacità di 4,7 Gigabyte. I costruttori si sono inoltre accordati
perché i nuovi lettori di Dvd possano leggere anche i tradizionali
compact disc e i Cd-Rom.
1996
L'11 gennaio, inizia la prima joint venture della Apple in Cina
costituita con la South Software Park Technology Company, per lo
sviluppo di Pc su piattaforma Power Pc con Mac Os per i mercati di
lingua cinese. La nuova società, la Apple-Spp Technology Company,
ottiene il riconoscimento del Ministero dell'industria elettronica
cinese che pubblicamente raccomanda agli utenti del Paese più
popoloso del mondo il sistema operativo Mac Os e i prodotti Apple
basati sulla piattaforma Power Pc. La società svilupperà software per
Macintosh in versione cinese. In particolare, la Apple installerà una
linea di comunicazione ad alta velocità per permettere adApple-Ssp di
ottenere un più veloce accesso al database tecnico della società.
1996
All'inizio dell'anno arrivano sul mercato amatoriale i registratori
di Cd-Rom, chiamati Cd-R, grazie a una sensibile riduzione dei prezzi
rispetto ai modelli utilizzati in passato soltanto per uso
professionale. I Cd-R si possono registrare una sola volta, dopo di
che si leggono come un normale Cd-Rom commerciale. I dati da
registrare su un Cd-R debbono essere trasferiti su disco senza
interruzioni, dato che qualsiasi pausa nella registrazione può
rendere inutilizzabile il disco. Debbono inoltre essere trasferiti a
velocità costante (150 o 300 Kb/secondo). Questa caratteristica rende
così i Cd-R adatti per archiviare in maniera definitiva dei dati o
per trasferire su un supporto le proprie realizzazioni multimediali.
I Cd-R sono disponibili nel formato da 80 mm di diametro (200 Mb di
dati o 18 minuti di audio) e da 120 mm (580-700 Mb o 63-74 minuti di
audio). I dischi sono costituiti da un supporto trasparente di
policarbonato cui viene sovrapposto uno strato di oro e uno attivo,
composto da un pigmento: ftalocianina, con colore dorato o cianina,
di colore blu-verde. Il primo resiste meglio ai raggi ultravioletti e
a condizioni ambientali più severe.
1996
A febbraio viene scoperto in Russia il virus "Zhengxi", secondo gli
esperti il più pericoloso del momento, che attacca e infetta la
memoria dei computer, cancella file, archivi e librerie, "viaggia" su
Internet, ma non viene riconosciuto dai programmi antivirus.
L'allarme viene lanciato da Fulvio Berghella, responsabile di
Instinform Securitynet, la rete nazionale per la prevenzione dai
virus e dai crimini informatici delle banche ed altre grandi aziende
italiane.
"Zhengxi" si nasconde ai controlli degli antivirus usando
metodologie che lo rendono invisibile, con sofisticati trucchi come
quello di un doppio livello di cifratura, in modo che quando il file
infettato viene analizzato risulta essere "pulito". Il virus è stato
scoperto in Russia da Eugene Kaspersky, ma la sua origine è
sconosciuta. Chi lo ha progettato, ha pensato ad un programma
distruttivo senza precedenti utilizzando una complessità ed
un'ingegneria di software molto efficace: il virus si muove nella
memoria del computer di settore in settore, attacca
contemporaneamente in diversi punti e si modifica autonomamente in
miliardi di combinazioni. La diffusione internazionale del virus è
ritenuta probabile dai ricercatori di Securitynet perché è stato
reperito via Internet ed è stato dimostrato che, usando la rete, è
possibile in poche ore infettare mezzo milione di siti in tutto il
mondo. "Zhengxi" si aggiunge agli altri 7.700 virus già scoperti in
tutto il mondo, in un settore, quello dei crimini informatici, che
nel 1995 ha causato danni per oltre cinquemila miliardi di lire.
Il nuovo virus può comportarsi come un programma parassita,
attaccando o scrivendo il proprio codice alla fine o all'inizio del
file che lo ospita. "Zhengxi" infetta anche le librerie di programmi
utilizzati dai "compilatori" e i file "compressi", cioè ridotti di
volume per essere archiviati su un minore spazio.
Negli stessi giorni, una nuova classe di virus si diffonde tra i
computer degli Stati Uniti. Secondo il Computer Incident Advisory
Capability, una sezione del Dipartimento dell'Energia, i nuovi
"macrovirus" si introducono nei computer attraverso i messaggi di
posta elettronica e una volta installatisi sul sistema operativo,
sono in grado di spazzare via dal computer interi documenti. Il virus
più pericoloso della nuova generazione si chiama "Concept" ed è il [p. 257]
virus più veloce apparso finora. I "macrovirus" si diffondono più in
fretta di quelli tradizionali perché sono trasmessi all'interno di
documenti invece che attraverso programmi: la probabilità che vengano
a contatto con diversi Pc è quindi maggiore. Alcuni di questi virus,
contro i quali nel 1995 le aziende informatiche Usa hanno speso
almeno un miliardo di dollari, sono più "cattivi" di altri.
"Concept", che di solito attacca documenti nel formato "Microsoft
Word 6", è innocuo: si limita a far lampeggiare il numero "1" sullo
schermo. Altri, come "Hot" ("caldo"), possono distruggere dati vitali
per il funzionamento del computer.
1996
La crisi d'astinenza da Internet si candida a diventare una
malattia psichiatrica "da manuale". Il docente statunitense Ivan
Goldberg propone di inserire la sindrome dell'Iad (Internet Addiction
Disorder, cioè il disturbo di astinenza da Internet) nell'elenco
delle malattie dell'autorevole manuale internazionale "Diagnos-tic
Statistic Annual". Tra i principali sintomi della sindrome: aumento
del tempo trascorso in collegamento informatico e la conseguente
assuefazione che si manifesta con un desiderio sempre maggiore di
restare collegati con quella che rischia di venire scambiata per
un'altra realtà. Per curare una sindrome così "virtuale", anche
l'intervento psichiatrico si adegua. Goldberg è infatti raggiungibile
dai suoi pazienti, in tempo reale, tramite Internet.
1996
Il 26 marzo muore David Packard, patriarca di una dinastia
economica americana e fondatore, insieme a William Hewlett [vedi
1939] della Hew-lett-Packard. Packard, co-fondatore non solo del
gigante informatico, ma della Silicon Valley, è morto a Stanford per
una complicazione polmonare; aveva 83 anni. Era nato nel Colorado, a
Pueblo, il 7 settembre 1912. Dopo essersi laureati in ingegneria
elettronica a Stanford, Hew-lett e Packard presero a prestito 538
dollari e aprirono il primo laboratorio nel garage di Packard. Un
"testa o croce" decise quale nome avrebbe preceduto l'altro. Quel
momento inaugurò un'avventura leggendaria che ha visto la Hp bruciare
le tappe nella marcia verso i mercati dell'alta tecnologia. Da allora
l'azienda è cresciuta costantemente fino a registrare un fatturato di
31 miliardi di dollari nel 1995. E' anche il più grande datore di
lavoro della Silicon Valley, con oltre 100 mila dipendenti.
Il primo prodotto della Hp fu un oscillatore a onde sonore per
collaudare strumentazioni acustiche, che Packard ideò quando era
ancora studente a Stanford. Il successo arrivò quando la Walt Disney
ne acquistò otto per la colonna sonora del film animato "Fantasia".
"I soldi non ci interessavano più di tanto", aveva ricordato Packard
in numerose interviste; "durante i primi anni guadagnavamo 25
centesimi l'ora".
La Hp si sviluppò soprattutto dopo la seconda guerra mondiale,
producendo inizialmente una serie di apparecchi elettronici di
misurazione scientifica per spostarsi in seguito lentamente verso i
computer. Quando l'azienda si quotò in Borsa nel 1957, Packard mise
per iscritto la sua filosofia imprenditoriale: in barba al grigiore
delle formalità gerarchiche, lui e Hewlett preferivano incoraggiare
l'iniziativa e la creatività degli impiegati, guadagnando il loro
rispetto e la loro fiducia. Il loro stile divenne un modello per
molte aziende americane.
Packard e Hewlett si spartirono i ruoli secondo le loro
inclinazioni. Il primo, energico e decisionista, era a capo del
processo di produzione, mentre Hewlett si occupava prevalentemente di
nuovi progetti e ricerca pura. La fama di buon amministratore che
Packard si guadagnò negli anni gli valse anche la nomina a vice
Ministro della Difesa nella prima amministrazione Richard Nixon, dal
1969 al 1971. Pur essendo uno degli uomini più ricchi d'America,
Packard ha vissuto senza ostentazioni e lascia la maggior parte del
suo patrimonio (valutato in 2 miliardi di dollari) a opere di
beneficienza e fondazioni di ricerca scientifica.
David Packard non passerà infatti alla storia solo come uno dei più
innovativi imprenditori americani, ma anche come uno dei più generosi
capitani d'industria. Già prima di morire, aveva deciso di lasciare
in eredità alla Fondazione David e Lucille Packard (istituita negli
anni '60 insieme a sua moglie) 46 milioni di azioni Hp, che si
aggiungono ai 25 milioni già in possesso della società di
beneficenza. La fondazione si prepara così a diventare una delle più
grandi aziende non a scopo di lucro del mondo, insieme a quella della
famiglia Ford e a quella creata dai fondatori del colosso alimentare
Rjr Nabisco. Secondo gli esperti, il nuovo colosso, che potrà contare
su un capitale superiore ai 7 miliardi di dollari (circa il 13 per
cento delle azioni Hp) diventerà un volano per i finanziamenti in
campi di ricerca disparati, dalla protezione ambientale alle
politiche contro la sovrappopolazione mondiale, dall'educazione alla
difesa dei ceti più poveri. Nel 1990, David Packard e William Hewlett
avevano donato rispettivamente 60 e 70 milioni di dollari alla
Stanford University, una delle maggiori donazioni mai ricevute da una
università americana.
1996
A marzo entra in commercio un dischetto per computer capace di
memorizzare 120 Megabyte, circa 80 volte di più dei floppy da tre
pollici e mezzo da 1,44 Megabyte. Il dischetto è stato realizzato
dalla 3M, che ne ha sviluppato la tecnologia insieme alla Compaq. II
lettore-registratore è invece realizzato dalla Matsushita.
Quest'ultimo potrà leggere anche i normali floppy. Il dischetto,
chiamato Ls-120, è destinato a superare, come tecnologia, [p. 258]
quella degli attuali dischetti magneto-ottici, anch'essi dotati di
un'elevata capacità di memoria, ma non compatibili con gli attuali
floppy.
1996
Una fibra ottica sperimentale da un Terabit al secondo (mille
miliardi di bit al secondo), che in un secondo può trasportare dodici
milioni di telefonate contemporaneamente, oppure 600 annate di un
quotidiano di 50 pagine, è stata realizzata dal colosso statunitense
delle telecomunicazioni At&T insieme alla Lucent Technologies e,
indipendentemente, dalla giapponese Ntt con la Fujitsu.
La velocità della fibra ottica è 400 volte superiore a quella della
fibra più avanzata in servizio. L'anno precedente, sempre in via
sperimentale, era stata ottenuta una fibra ottica da 0,4
Terabi/secondo (cioè 400 Gigabit/secondo) che già sembrava un record
difficilmente superabile.
1996
Un computer capace di autoripararsi, ossia in grado di modificare
autonomamente le connessioni all'interno dei chip quando si rompe uno
dei milioni di elementi logici contenuti nella piastrina di silicio:
è questo l'obiettivo di un gruppo di ricercatori svizzeri del Federal
Institute of Technology che ha già brevettato un dispositivo basato
su "cellule" di silicio che si comportano in modo simile alle cellule
del cervello umano quando una lesione mette fuori uso alcune di esse.
Il cervello umano, in caso di distruzione di cellule nervose (che non
si riproducono), mette in atto una strategia di riconfigurazione dei
collegamenti, creando nuovi percorsi tra le cellule sane attorno
all'area del trauma in modo da riorganizzare la rete di connessioni
precedente.
I ricercatori svizzeri hanno messo a punto un microchip diviso in
"cellule" capaci potenzialmente di assumere ciascuna delle principali
funzioni logiche dei chip: And, Or, Not e così via. Il software
contenuto in ogni "cellula" la istruisce a conoscere il posto che
occupa nella struttura del chip e la sua posizione rispetto a tutte
le altre. Di conseguenza, ogni "cellula" di silicio assume la
configurazione logica opportuna in relazione al posto in cui si
trova. In presenza di un danno ad alcune "cellule", quelle adiacenti
se ne accorgono e riconfigurano la propria struttura logica per
ripristinare l'architettura generale del sistema. Ogni "cellula"
comunica anche all'altra la propria configurazione, allo stesso modo
in cui una cellula vivente trasmette le proprie informazioni
genetiche alla cellula figlia. Il risultato è un chip di silicio che
non soltanto è capace di autoripararsi, ma che ha una certa
"consapevolezza" della propria struttura e può modificarla in
relazione ad eventi esterni.
1996
La rete di computer del Pentagono è oggetto ogni anno di oltre 250
mila tentativi di infiltrazione. Lo rivela un rapporto presentato il
22 maggio al Congresso americano. Secondo i risultati dell'inchiesta
del Gao (l'agenzia di controllo del Congresso), persone dotate di
conoscenze tecniche sono in grado, nel 65% dei casi, di usare
Internet come "cavallo di Troia" per penetrare con successo nella
parte del sistema riservata alle informazioni non classificate. Gran
parte delle penetrazioni sono effettuate da hacker, i pirati
informatici, ma oltre 120 governi hanno sviluppato tecniche per
indebolire le difese altrui facendo impazzire i loro sistemi
informatici. Mentre la rete riservata dal Pentagono ai dati segreti è
ben protetta contro le infiltrazioni, quella destinata alle
informazioni non classificate potrebbe essere stata violata oltre 160
mila volte nell'ultimo anno da utenti non autorizzati. Il rapporto
rivela che tecnici della Disa (Defense Information Sys-tems Agency)
hanno lanciato 38 mila attacchi contro la rete di computer del
Pentagono, per verificarne il grado di protezione. Nel 65% dei casi
sono riusciti a penetrarla; solo nel 4% dei casi l'intrusione è stata
notata, e solo il 27% delle intrusioni notate è stato segnalato alle
autorità, afferma il rapporto.
1996
Il 20 maggio, a San Francisco, cinque delle maggiori società di
informatica (Acom del gruppo Olivetti, Apple, Ibm, Netscape, Oracle e
Sun) annunciano il comune interesse alla produzione di un "network
computer" che dovrà costare meno di 500 dollari, concepito
sostanzialmente per accedere a Internet, dalla cui rete attingerà di
volta in volta i programmi che servono. Si tratterà di un computer
semplificato, fornito di modem, un sistema di navigazione sulla rete
e una vasta memoria di lavoro; non vi sarà invece disco rigido o
programmi, se non quello per la posta elettronica. Come video sarà
utilizzato quello del televisore, la tastiera sarà sostituita dal
solo mouse.
L'idea parte dalla Oracle di Larry Ellison [vedi 1977] (la seconda
società di software del mondo, che vanta un fatturato di 4 miliardi
di dollari e 22 mila dipendenti), ma viene criticata da molti addetti
ai lavori; Bill Gates la definisce una "idea stupida".
1996
Per il suo venticinquesimo compleanno il Consorzio di calcolo
universitario Cineca di Bologna [vedi 1985] si dota di un Ibm-Sp2
capace di 30 miliardi di operazioni al secondo, che si affianca al
Cray T3D da 50 miliardi di operazioni al secondo. Il Cineca, che nel
1995 ha raggiunto un fatturato di 40 miliardi con solo il 40 per
cento di intervento pubblico ed il 60% autofinanziato con la vendita
di servizi, è nato nel 1967 ed è diventato operativo l'anno
successivo, grazie alla decisione degli atenei di Bologna, Firenze,
Padova e Venezia. All'inizio fu dotato di un computer Control Data
6000, uno dei primi sistemi disegnati [p. 259] da Seymour Cray.
Attualmente partecipano al Cineca anche le università di Modena,
Parma, Ferrara, Trieste, Ancona, Catania, Siena, Trento e Udine,
associatesi nell'ordine.
1996
Il 24 giugno viene lanciato il primo numero di "Slate" (lavagna),
il settimanale on-line della Microsoft diffuso in Internet nel quale
appaiono articoli e brevi audiovisivi. Al settimanale collaborano
firme prestigiose, premi Nobel, ed è diretto dall'ex anchorman della
Cnn Michael Kinsley.
1996
A giugno, la Intel annuncia la commercializzazione del nuovo
processore Pentium a 200 Mhz, con una velocità quasi doppia dei
Pentium della precedente generazione. Il nuovo Pentium a 200 Mhz sarà
utilizzato anche per le applicazioni di videotelefono via computer e
attraverso le normali linee telefoniche, settore nel quale Intel ha
puntato parecchie carte con la sua tecnologia Proshare.
1996
Il 28 giugno, la conferenza ministeriale del programma di ricerca
paneuropeo Eureka [vedi 1985] approva un programma di ricerca
denominato Medea (Micro-Electronics Development European
Applications, sviluppo della microelettronica per applicazioni
europee) proposto da sette grandi aziende continentali (Alcatel,
Asmi, Bosch, Bull, Philips, Sgs-Thomson, Siemens). L'investimento è
di 4 mila miliardi dal 1996 al 2000. Lo sforzo economico sarà
sostenuto dalla Germania (per il 32 per cento), Francia (29%), Paesi
Bassi (19%), Italia (10%) e per il rimanente 10 per cento dagli altri
Paesi europei. Medea è la prosecuzione del consorzio Jessi [vedi
1988] che scade a fine 1996 e che in otto anni ha realizzato oltre
cento progetti che hanno rivitalizzato l'industria microelettronica
europea. Direttore del programma è Horst Nasko.
Uno degli obiettivi di Medea sarà un chip rivoluzionario che potrà
essere inserito nelle carte di credito multifunzione, nelle
automobili, nei computer multimediali poco costosi, ecc'. In
particolare, il numero dei transistor sistemati su un chip dovrà
raddoppiare, passando da 5 a 10 milioni.
1996
Il 15 luglio, alle nove di mattina, a Fort Lee, nel New Jersey, si
sposano la televisione e il computer. Il primo matrimonio "misto" dei
nuovi media è celebrato da Bill Gates. Protagonisti sono la sua
Microsoft e il colosso televisivo Nbc che danno l'avvio all'attività
della Msnbc, un nuovo mezzo che unisce le prerogative di una
cable-tv, un giornale telematico e una rete televisiva combinata con
un sito Internet. Il sistema funziona così: se si sta guardando alla
televisione una storia interessante su Msnbc, dallo schermo tv si
viene avvertiti che altri materiali, testi, documenti e servizi
sull'argomento sono disponibili all'indirizzo Internet. Se invece si
è on-line, il computer informa che sulla tv sta per essere trasmesso
qualcosa, magari proprio sull'argomento di interesse. L'informazione
Internet di Msnbc può infatti essere personalizzata: si avranno in
primo piano soprattutto le notizie e i servizi che più interessano.
Ad esempio, in attesa che in tv vada in onda un reportage
sull'Irlanda, sul sito è in linea uno "speciale" con la storia
politica irlandese, un dizionario di gaelico e un quiz per valutare
le proprie conoscenze sull'argomento.
L'obiettivo di Msnbc è di collegare in poco tempo 22 milioni di
case americane e, entro il Duemila, 35 milioni. Microsoft e Nbc hanno
investito nella nuova società 220 milioni di dollari ciascuno; altri
200 milioni a testa sono previsti per i prossimi 5 anni.
1996
Dal dicembre 1995 alla fine di luglio 1996, gli indirizzi Internet
in Italia sono aumentati del 146 per cento, raggiungendo le 4.436
unità. Sempre alla fine di luglio, la "rete delle reti" ospita 2.885
siti nazionali, di cui 1.815 (il 64% del totale) fanno capo a
organizzazioni commerciali. Il 21% dei siti (615) è inoltre
riferibile a società che rivendono accessi alla rete, il 6% (165) a
istituzioni pubbliche, il 5% (156) a organizzazioni non-profit e il
4% (114) a università. La lingua più diffusa tra i siti nazionali non
è l'italiano ma l'inglese, utilizzato (in alcuni casi come lingua
principale) in oltre 832 siti, oltre il 28% del totale.
1996
Il 2 agosto, Stati Uniti e Giappone siglano a Vancouver un nuovo
accordo sui semiconduttori che - secondo Shunpei Tsukahara, ministro
del commercio nipponico - apre "una nuova èra" nelle relazioni
commerciali tra i due Paesi. L'accordo, che rinnova quello stipulato
nel 1991 e scaduto il 31 luglio, garantisce l'apertura del mercato
giapponese dei semiconduttori (che vale circa 44 miliardi di dollari)
alla concorrenza straniera attraverso un meccanismo che punta alla
cooperazione tra le industrie informatiche di Stati Uniti e Giappone
e riduce al minimo il ruolo di sorveglianza da parte dei governi dei
due Paesi.
Illustrazioni
1) Il logo del programma comunitario Esprit per la ricerca in
informatica.
2) L'Ape-100 installato all'Università di Pisa.
3) Il supercomputer Quadrics prodotto industrialmente dalla Alenia
Spazio.
4) Una delle schede del Quadrics.
5) Il computer Selenia Gp-16 realizzato per funzioni di controllo
dei processi industriali.
6) Il primo Macintosh, in seguito identificato come 128K dalla
dimensione della Ram (Apple).
7) Il supercomputer Cray-2, dieci volte più potente del Cray-1.
8) Il logo del programma di ricerca Eureka della Comunità Europea.
9) La prima versione del Windows.
10) La sezione di una cella di memoria flash da 16 Mbyte
fotografata con un microscopio elettronico ad effetto tunnel (Sgs).
11) L'interno del "386" con i suoi 855 mila transistor.
12) Il microprocessore Intel 386.
13) "De Italia", videodisco della Fondazione Agnelli, la prima
enciclopedia elettronica del mondo.
14) Il Cd-I che contiene tutti i volumi dell'Enciclopedia Grolier.
15) Il cockpit del bireattore Airbus A320 in cui i numerosi
strumenti circolari tradizionali sono sostituiti da otto schermi a
colori.
16) La copertina di "Time" del 26 settembre 1988 dedicata al
"virus" del computer.
17) Steve Jobs in occasione della presentazione di Next.
18) Il sistema Movie per l'archiviazione dei film.
19) Il processore neuronale Ma16 del sistema Synapse-1 prodotto
dalla Siemens.
20) Il Newton Messagepad 110 con la scheda di comunicazione
inserita nel lato destro.
21) Il Personal digital assistant della Apple sulla copertina di
"Popular Science".
22) L'hard disk più piccolo del mondo, il Kittyhawk con dischetti
da 1,3 pollici, prodotto dalla Hewlett-Packard.
23) Il marchio Energy saver che contraddistingue gli apparecchi
informatici a basso consumo e costruiti con materiali facilmente
riciclabili.
24) Il microprocessore Intel Pentium.
25) L'interno del Pentium con evidenziate le aree dedicate alle
varie funzioni.
26) Il microprocessore Intel 486.
27) Thomas Watson jr'.
28) Il logo della Gedea, la Grande enciclopedia De Agostini su
Cd-Rom.
29) Il fisico italiano Federico Capasso.
30) L'agenda elettronica Voice Organizer azionabile con comandi
vocali.
31) Il logo del programma "Vatican Library accessible worldwide"
per l'accesso telematico alla Biblioteca Vaticana.
32) Un prezioso codice miniato.
33) La sala di lettura della Biblioteca vaticana.
34) Derivatore per cavo sottomarino a fibre ottiche che permette di
collegare punti di "atterraggio" multipli.
35) La home page della Casa Bianca su Internet.
^[p. ]
Ringraziamenti
Numerose sono le persone alle quali devo gratitudine per la
collaborazione morale e materiale per questa mia opera. Al primo
posto c'è l'amico e collega Mario Pinti, maestro di vita e di
giornalismo, che ha gettato il "seme" di quest'opera con una sua
ricerca di una decina di anni fa e che ha contribuito con
segnalazioni di notizie e con materiale di provenienza straniera.
Desidero poi ringraziare Antonio Rodotà, Amministratore delegato di
Alenia Spazio, la società che da qualche anno è diventata il polo di
eccellenza italiano nel settore industriale dei supercomputer.
Fra tutti gli altri che hanno contribuito con materiale vario,
notizie e illustrazioni vi sono poi Pietro Grassi (che mi ha chiarito
non pochi dubbi tecnici), Roberto Vergara Caffarelli e Carlo Guidi
del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa (ove sta nascendo
il primo museo italiano dell'informatica); Marcello Cartacci,
direttore del Museo delle Poste di Roma; Massimo Simoncini della Ibm;
Maurizio Mamoli della Bull; Giuseppe Turri della Apple; Maurizia
Valente e Lucia Grieco della Hewlett-Packard; Corrado Bonfanti,
vicedirettore della Insiel e coordinatore dell'Aica; Anna Galeazzi
della Olivetti; Maria Grazia Prestini e Elena Viganò della Sgs;
Leonardo Mincuzzi e Ombretta Blanco della Intel; Pierpaolo Campus e
il sig' Martini della Sirti; Claudia Bonamano della Telecom Italia;
Enza Gioia della Fujitsu Italia; Alessandra Panunzio, Adriana Tedesco
e Enrico Remondina della Philips; Roberta Visigalli e Elena Sala
della Microsoft; Barbara Savioli della Canon.
BibliografiaAA'VV', Dai messaggi di Mosè alle comunicazioni laser,
Museo storico delle comunicazioni, Direzione Generale Poste e
Telegrafi, 1987.AA'VV', Digital at work, Jamie Parker Pearson,
1992.AA'VV', La Collina di Urania; il Museo dell'osservatorio
astronomico di Capodimonte, Elio de Rosa Editore, 1992.AA'VV', La
comunicazione nella storia, Sarin, 1989.AA'VV', La macchina delle
informazioni, Ibm, 1974.AA'VV', La matematica della complessità, Le
Scienze, Quaderni, 1992.AA'VV', Mille personaggi che hanno fatto il
XX secolo, "Sunday-Times/Panorama".AA'VV', Retrospettiva
sull'informatica in Italia (note in margine alla mostra), Aica, Roma,
23-26 ottobre 1984.AA'VV', Roma - Il museo delle Poste (a cura di
Cesare Della Pietà), Franco Maria Ricci, 1988.AA'VV', Scienza e
tecnica dalle origini al Novecento, Mondadori, 1975.AA'VV', Scienza e
tecnica del Novecento, Mondadori, 1975.AA'VV', Scienziati e
tecnologia dalle origini al 1875, Mondadori, 1975.AA'VV', Scienziati
e tecnologi contemporanei, Mondadori, 1974.AA'VV', Storia delle
scienze; gli strumenti, Arnoldo Mondadori Arte, 1990.AA'VV', Tre
secoli di elaborazione dei dati (a cura di Roberto De Prà), Ibm
Italia, 1985.AA'VV', World Communications, "Le Monde Economique",
1992.AA'VV', Dalla selce all'elettronica, Letture da "Le Scienze",
1978.Agazzi Evandro e AA'VV', Storia delle scienze, Città Nuova
Editrice, 1984.Aleksander Igor e Burnett Piers, Il robot diventa
realtà, Edizioni Comunità, 1987.Balkhausen Dieter, Uomini e computer
domani, Garzanti, 1982.Barbieri Salvatore e Bianucci Piero (a cura
di), Il villaggio mondiale della comunicazione, Sarin, 1982.Benvenuti
Benvenuto e Santilli Giacinta, Il delitto digitale, Unione nazionale
consumatori, 1987.Berry Adrian, La macchina superintelligente,
Longanesi, 1983.Bianucci Piero, Il telefono, la tua voce, Vallecchi,
1978.Birrien Jean-Yvon, Histoire de l'informatique, Presses
universitaires de France, 1992.Blodgett Albert J' jr', Tecniche di
montaggio in microelettronica, "Le Scienze", 9ì1983.Boffitto
Giuseppe, Gli strumenti della scienza e la scienza degli strumenti,
Multigrafica Editrice, 1982.Bonavoglia Luigi, Le telecomunicazioni in
Italia e il Museo della Sirti, Bariletti Editori, 1992.Breton
Philippe, Histoire de l'informatique, Armand Colin, 1987.Brown
Kenneth, Inventori del nostro tempo, Iht, 1989.Bruni Carlo, Le
comunicazioni, Sperry, 1985.Burks Alice e Burks Arthur, The first
electronic computer. The Atanasoff story, University of Michigan
Press, 1988.Caprara Giovanni, Computer; preistoria, storia e cronaca,
"Quaderni di Genius", 1985.Carré Patrice, Da tam-tam au satellite,
Cité des Sciences et de l'Industrie, 1991.Compton Michael, Capire i
robot, Franco Muzzio, 1985.Conti Laura, Lamera Cesare, Tecnologia
dalle origini al 2000, Arnoldo Mondadori Editore, 1981.Darcy Laura e
Boston Louise, Dizionario Webster dei termini del computer, Rizzoli,
1992.De Paoli Paola e Giancarlo Masini, Le piste della ricerca; i
casi e le opportunità, Edizioni Fiera di Milano, 1986.De Paoli Paola
e Giancarlo Masini, Le piste della ricerca; i traguardi dell'Europa
2000, Edizioni Fiera di Milano, 1987.Desmond Kevin, Dizionario delle
invenzioni, Sperling & Kupfer, 1993.Di Palma Wilma e altri, L'alba
dei numeri, Dedalo, 1987.Ellenberger Michel, La machine à calculer de
Blaise Pascal, éditions Nathan, 1993.Faedo Alessandro, Origine ed
evoluzione dei calcolatori automatici, convegno Accademia dei Lincei,
ottobre 1967.Faenza Robert, Computerland, Sugarco, 1985.Feigenbaum
Edward, Mccorduck Pamela, La quinta generazione. L'intelligenza
artificiale e la sfida del Giappone al mondo dei computer, Sperling &
Kupfer, 1985.Filippazzi Franco, Tecnologia dell'elaboratore: il
setaccio delle idee, "ZeroUno", 9ì1983.Gallippi Angelo, Introduzione
all'informatica, Tecniche Nuove, 1984.Gille Bertrand, Storia delle
tecniche, Editori Riuniti, 1985.Giudici Giovanni, Mazzoleni
Francesca, Pennavaja Cristina, Vidari Pier Paride, Design process
Olivetti 1908-1983, Olivetti, 1983.Goldstine Herman, Il computer da
Pascal a von Neumann; le radici americane dell'elaboratore moderno,
Etas Libri, 1981.Hsu Feng-Hsiung, Anantharaman
Thomas, Campbell Murray, Nowatzyk Andreas, Il calcolatore Grande
Maestro di scacchi, "Le Scienze", 12ì1990.Konrad Zuse, L'elaboratore
nasce in Europa; un secolo di calcolo automatico, Etas Libri,
1975.Labate Franco, Logo: filosofia di un linguaggio, "Scienza
Duemila", 4ì1985.Ligonnière Robert, Prehistoire et histoire des
ordinateurs, Robert Laffont, 1987.London Keith, Introduzione agli
elaboratori elettronici, Mondadori, 1988.Losano Mario, Babbage, la
macchina analitica. Un secolo di calcolo automatico, Etas Libri,
1973.Losano Mario, Scheutz. La macchina alle differenze; un secolo di
calcolo automatico, Etas Libri, 1974.Losano Mario, Automi arabi del
XIII Secolo, Siemens Data, 1982.Marchini Luisa, La nascita delle
telecomunicazioni, Sirti, 1993.Marchis Vittorio, Storia delle
macchine. Tre millenni di cultura tecnologica, Laterza, 1994.Mceliece
Robert, L'affidabilità delle memorie dei calcolatori, "Le Scienze",
3ì1985.Meo Angelo Raffaele (a cura di), La cultura del calcolatore,
Quaderno di "Le Scienze" n' 75, 12ì1993.Mollenhoff Clark, Atanasoff:
forgotten father of the computer, Iowa State University Press,
1988.Moreau René, Ainsi naquit l'informatique, Dunod, 1987.Morvan
Pierre, Dizionario di informatica, Gremese, 1989.Mundici D' (a cura
di), La scienza dei calcolatori, Quaderno di "Le Scienze" n' 56,
10ì1990.Orr Roberts Walter, Lansford Henry, Il ruolo del clima,
Zanichelli, 1985.Peretti Carlo, Dialogo sull'informatica, Le Monnier,
1990.Perotto Pier Giorgio, Programma 101, Sperling & Kupfer,
1995.Pichot André, La nascita della scienza. Mesopotamia, Egitto,
Grecia antica, Dedalo, 1993.Psaltis Demetri, Mok Fai, Memorie
olografiche, "Le Scienze", 1ì1996.Randall Brian, The origin of
digital computers: Selected papers, Springer Verlag, 1982.Ritchte
David, Il doppio cervello. Intelligenza artificiale e intelligenza
naturale nell'era elettronica, Edizioni Comunità, 1984.Rivieccio
Giorgio, Eureka. Enciclopedia della scienza e della tecnica dal 1500
ad oggi in ordine cronologico, Rusconi, 1994.Rota Giancarlo, Pensieri
discreti, Garzanti 1993.Sala Virginio, Pensieri per il tempo reale
(linguaggio "Ada"), "Zerouno", maggio 1985.Sami Mariagiovanna, Il
grande libro dell'informatica, Arnoldo Mondadori Editore, 1991.Simons
Geoff, Sistemi esperti e microcomputer, Cerved-Isedi, 1987.Sobel
Robert, Ibm; Colossus in transition, Bantam Books, Ny.Somalvico
Marco, Intelligenza artificiale, "Scienza e Vita", supplemento
8ì1987.Soresini Franco, Storia del calcolo automatico, Confindustria,
1977.Soria Lorenzo, Informatica: un'occasione perduta. La divisione
elettronica dell'Olivetti nei primi anni del centrosinistra.Tatnall
Canby Edward, Storia dell'elettricità, Mursia, 1965.Taurisson Alain,
Du boulier à l'informatique, Cité des Sciences et de l'Industrie,
1991.Tomassini Luca (a cura di), Antologia delle telecomunicazioni,
Radio & Communication 1995.Veit Stan, History of the personal
computer. From Altair to Ibm, a History of the Pc revolution, Worldcomm, 1993.Vinassa De Regny Emanuele e Manfredi,
Tutti i segreti della telefonia, Mondadori, 1993.Wegner Peter, Con
"Ada" assembleremo i programmi, "Zerouno", ottobre 1983.White Robert
M', La tecnologia delle memorie a disco, "Le Scienze", 10ì1980.Wiener
Norbert, Introduzione alla cibernetica, Einaudi, 1953.Williams
Michael, Storia dei computer: dall'abaco ai calcolatori elettronici,
Franco Muzzio Editore, 1989.Yamamoto Takuma, Fujitsu: what mankind
can dream, technology can
achieve, Toyo Keizai, 1992.Yunfang Pan, Advanced new computer,
China reconstruct, luglio 1984.Zuse Konrad, L'elaboratore nasce in
Europa - Un secolo di calcolo automatico (a cura di Mario Losano),
Unidata, 1975.
Indice analitico
L'asterisco accanto al numero di pagina indica una notizia con
maggiori dettagli sull'argomento indicato.Abaco, 12-13, 17.Abc
(televisione), 213.Abc vedi Atanasoff Berry Computer.Abraham, Eitan,
218.Accademia della Crusca, 144.Accademia dei Lincei, 44.Accademia
delle Scienze di Bulgaria, 228.Accademia delle Scienze cinese,
221.Accademia delle Scienze di Mosca, 162.Accademia Reale delle
Scienze svedese, 37.Accensione elettronica per automobile, 179.Access
(foglio elettronico), 183.Accounting and Tabulating Machine, 52.Ace
(Automatic Computing Engine), 63, 82, 85, 221.Acorn (progetto Ibm per Pc), 186.Acorn
(società), 258.Acos-3900 vedi Nec Acos-3900.Active Badge, 243.Actv
(Advanced Compatible Television), 64.Ada (linguaggio di
programmazione), 34, 120, 183*, 209.Adaline (neurocomputer), 69.Adamo
II (macchina cibernetica), 111-112.Adams, Charles W', 90.Adams,
Scott, 181.Adding and listing machine (Burroughs), 50.Adleman,
Leonard, 209, 248.Adriano Romanus, 214.Advanced Micro Devices,
152.Advanced Research Projects Agency vedi Arpa.Advanced
Technologies, 249.Advanced Telecommunication Research, 244.Adventure
International, 181.Adventureland (videogioco), 181.Aeg-Telefunken,
68.Aerodinamica, 221.Aeronautica Militare Italiana, 193.Afrodite
(programma per meteorologia), 193.Agat (computer Urss), 79.Agatha (Pc
russo), 220.Agena (razzo Usa), 132.Agenzia Ansa vedi Ansa.Ahl, David,
171.Ahmes o Ahmose (scriba egizio), 12.Aica (Associazione Italiana
per il Calcolo Automatico), 129.Aiken, Howard Hathaway, 64, 73,
80.Airac (programma su radiazioni), 173.Airbus Industrie, 225.Aix
(sistema operativo), 142.Akamatu, Hideo, 172.Akers, John Fellow, 241,
236.Al-Biruni, Abu-al-Rayan Mohammed Ibn Ahmed, 17.Alcatel (società),
212, 259.Aldrin, Edwin, 149.Aldus (società), 216.Alenia Spazio,
211-212, 255.Alfabeto Morse, 33, 36.Alfa Inzadi, 50.Alfvén, Hannes
O', 156.Algol (Algorithmic Language), 120, 164, 183, 212.Algorithmic
language vedi Algol.Algoritmo, 16.Al-Haitham, Ali al-Hasan ibn
(Alhazen) 16-17, 19.Alhazen (Ali al-Hasan ibn al-Haitham), 16-17,
19.Alikanov, Abram, 86.Alitalia, 112, 128, 148.Alkalcadi (matematico
arabo), 24.Al-Khowaritzmi, Mohammed Ibn Musa, 16-17.Allen, Martin,
152.Allen, Paul, 136, 175.Allen, Tim, 234.Allied (società),
194.Allman, Eric, 225.Aloisianum, 82.Alpianus, Petrus,
23-24.Al-Raschid, Haroun, 29.Altair 8800 vedi Mits Altair 8800.Alto
(stazione di lavoro), 153.Alvey (progetto Gb per quinta generazione),
195.Alvi, Amjad, 219.Alvi, Basit, 219.Am vedi Modulazione di
ampiezza.Amateur Computer Society, 144.Amdahl Corp', 56, 153, 175,
195.Amdahl, Eugene Myron, 56, 139, 153.Amdahl 470-V/6, 153.American
Airlines, 128.American Arithmetometer, 50.American Standard Code for
Information Interchange vedi Ascii.American Telegraphone Co',
48.American Wireless Telegraph, 51.Aml (A Manufactoring Language),
196.Ampex, 110.Amsler, 35.Amstrad Consumer Electronics, 187,
221.Amstrad Pc-464, 221.Amstrad Pc-640, 221.Amstrad Pc-1512,
221.Analisi lessicale computerizzata, 82*, 144.Analytical Engine,
33*, 65, 183.Analytical Society, 33.Anantharaman, Thomas,
86.Anderson, Arlan ("Andy"), 113.Anderson, Philip W', 130.Andreessen,
Marc, 244, 247.Ansa (Agenzia), 125, 189.Antikithera (isola), 49*.Ape
(Array Processor Experiment), 210*.Ape 100 (supercomputer), 210*,
255.Ape 1000, 255.Apl (A Programming Language), 125.Apollo (progetto
spaziale), 140, 149, 160.Apollo (società Usa), 188.Apollo-Soyuz,
156.Apple Computer, 105, 142, 146, 151, 153, 177*, 180, 182, 187,
198-199, 213-216, 218, 229, 231, 233-235, 238, 241-243, 246, 256,
258.Apple I, 176-177, 179.Apple II, 178, 180-182, 200.Apple IIe, 79,
200.Apple III, 180, 200.Apple Lisa, 134, 153, 200, 215.Apple
Macintosh, 142, 153, 193, 213-216, 226, 243, 254, 256.Apple Macintosh
Xl, 200.Apple Newton Messagepad, 238*.Apple Pascal (linguaggio di
programmazione), 161, 183, 209.Apple Power Cd.Apple-Spp Technology
Co', 256.Apple Talk, 213.Applied Data Research, 151.Aqat (programma
sui laghi), 193.Arago, Dominique-Fran‡ois-Jean, 32.Archimede,
14.Archiettura parallela, 146, 153, 216, 223.Arco (Alitalia
reservation and communication system), 129, 148.Argo (programma per
meteorologia), 193.Ariane (razzo), 141.Arimura, Kunitaka, 173.Arision
(programmatore domestico), 214.Ariston (società), 214.Aristosseno di
Taranto, 14.Aristotele, 13, 49.Aritmografo di Bollee, 45.Aritmometro
di Thomas di Colmar, 32.Arlazarov, Vladimir, 86.Armstrong, Edwin,
57.Armstrong, Neil, 149.Arpa (Advanced Research Projects Agency),
114, 156, 161, 163, 250.Arpanet, 153, 156, 209, 225.Array Processor
Experiment vedi Ape.Art (programmi intelligenza artificiale),
185.Arte (creata con il computer), 144-145.Aryabhata, 14, 16.Ascc
vedi Ibm Mark 1.Ascii, 80.Ashton-Tate, 186, 212.Asimov, Isaac, 69,
89.Askenfeld (ricercatore computer music), 217.Asmi (società),
259.Asr (Automatic Speech Recognition), 161.Assembler (linguaggio di
programmazione), 197.Assicurazioni (contro i crimini informatici),
210.Assinform, 227.Associazione Italiana per il Calcolo Automatico
vedi Aica.Asst, 44.Ast Gridpad 2390 "Zoomer", 239.Ast Research, 182,
239.Astrologia (computer per), 185.Astronomia e computer,
155.Atanasoff Berry Computer, 65*, 102, 166.Atanasoff, John Vincent,
65*, 102, 166.Atari (società), 151, 165, 177, 187, 198, 224.Atkin,
Larry, 86.Atkinson, Bill, 214.Atlante anatomico in Internet,
253.Atlas (razzo Usa), 131-132.Atlas (supercomputer Era), 102.At&T,
141-142, 197, 210, 228, 232, 239-240, 246, 249, 252-253, 258.At&T
Global Information solutions, 232.Aubert (officine), 52.Audion,
51.Austria, 47.Autelco (Automatic Electric Co'), 43.Automa meccanico,
29.Automatic Computing Engine vedi Ace.Automatic Electric Co' vedi
Autelco.Automatic Sequence-Controlled Calculator vedi Ibm Mark
1.Autoriparazione (computer con), 258.Autostrada elettronica,
246.A-Ux (sistema operativo), 142.Avicenna (Ibn Sina), 17.Avidac,
92.Aviram, Arieh, 172.Avizienis, Algirdas A', 151.Awacs (Airborne
Warning and Control System), 180.Azienda di Stato per i Servizi
Telefonici vedi Asst.
Babayan, Boris, 237.Babbage, Charles, 32-33*, 46, 65, 73, 86,
183.Babbage, Henry Provost, 35.Baby Machine (Università di
Cambridge), 82.Backus, John, 95.Bacone, Ruggero, 17.Badham, John,
204.Bain, Alexander, 40.Baird, John Logie, 63, 67.Bakewell, Frederick
Collier, 40.Baldwin, Frank Stephen, 32, 52.Banco di Roma, 121.Banda
perforata, 29.Barbaud, Pierre, 107.Bardeen, John, 77, 100, 111-112,
164, 222-223, 231.Barksdale, Jim, 247.Barnaby, John, 184.Basic, 136,
175, 187, 197, 212.Basic Fortran, 95, 136.Basilevskij, Y'Y',
78.Basov, Nikolaj, 90.Basset, Klaus, 145.Bastoncini di Nepero, 23,
65.Battelle Memorial Institute, 64.Batteria solare, 100.Baud,
43.Baudot, 76.Baudot, Emile, 43.Bbc, 57, 63, 174, 246.Bbs (Bulletin
Board System), 182.Bcpl (linguaggio di programmazione), 142.Beatles,
107, 177.Bechgaard, Klaus, 172.Beckman Instruments, 111.Beda il
Venerabile, 16.Bednorz, Johannes Georg, 218, 221-223.Belin, Edouard,
40, 51.Belinografo, 40, 51.Bell, Alexander Graham, 38, 41.Bell
Communications Research, 43, 99, 113, 232, 243.Bell Laboratories, 64,
76-77, 80, 85, 88-89, 96, 99, 103, 111, 125, 130, 141, 145, 163, 176,
198, 200, 218-219, 221, 229, 243, 246, 248-249.Bell Lab relays
computer, 64-65.Bell South (società), 240.Bellamy, Edward,
152.Bellini, Mario, 52, 128, 142.Beltrami, Aurelio, 99.Beltrami,
Ottorino, 143.Bendix D-12, 107, 108.Bendix Flight System, 182.Beni
culturali e computer, 254.Berghella, Fulvio, 256.Berner-Lee, Tim,
227.Bernoulli, Daniel, 205.Bernoulli Box, 205.Bernstein, Alex,
86.Berry, Clifford E', 65, 166.Berthon, Louis, 39.Besk (computer
svedese), 92.Besm (computer Urss), 78, 92.Bessie, 73.Betamax vedi
Sony Betamax.Bgm (società), 134.Biax (nucleo ferrite per memoria),
103.Biblioteca di Hannover, 27.Biblioteca Vaticana, 43, 250.Biblos
(oggi Jebail), 12.Bigelow, Julian H', 74, 91.Bigollo (Leonardo
Fibonacci), 17.Bihar Institute of Technology, 65.Bildschirmtext
(Germania), 174.Bina, Eric, 244, 247.Binac, 76, 84, 101.Binary
Automatic Computer vedi Binac.Binning, Gerd, 233.Biochip,
172*.Bionica, 124.Bishop, Maurice, 209.Bissaker, Robert, 26.Bit, 64,
76.Bizmac, 90, 103, 107, 161.Bjerknes, Vilhelm, 83.Blair, Eric vedi
Orwell, George.Blatner, Louis, 57.Bletchley Park vedi Code and cypher
school.Blodgett, Katherine, 172.Bmews (Ballistic Missile Early
Warning System), 123.Boeing Company, 133, 155, 180, 209, 221.Bohm,
Corrado, 92.Bolle magnetiche vedi Memoria a bolle magnetiche.Bollée,
Amédée, 45.Bollée, Léon-Auguste, 45.Bologna (Comune di), 156.Bolt
Beranek and Newman, 162.Bomba "H", 76, 179.Bonelli, Gaetano,
40.Booklink (società), 237.Bookmark, 237.Boole, George, 28, 37,
64.Booth, Andrew B', 104.Borland International, 209.Bormann, Frank,
141.Borsa di Chicago, 141.Borsa di New York, 141.Bosch (società), 64,
259.Boselli Sistemi (società), 224.Bouchon, Basile, 29.Boulez,
Pierre, 107.Bowden, Lord, 80.Bowles, Kenneth L', 161.Brafford, R',
96.Braille, Louis, 35.Braille (sistema), 35.Braille (stampanti in),
135.Brain (programma ricerca europeo), 225.Brainlink (computer
azionato col pensiero), 249.Brattain, Walter Houser, 77, 100, 111,
231-232.Braun, Karl Ferdinand, 41.Breguet, 100.Breuner, Don,
214.Brevettabilità del software, 151, 163.Brewster, David,
35.Brickling, Daniel, 182.Briggs, Henry, 24.British Association for
the Advancement of Science, 34.British Museum, 11.British Telecom,
174, 212.Bronzoni, Paolo, 186.Brown University vedi Università
Brown.Bruch, Walter, 64.Brucks, I'J', 78.Brunelleschi, Filippo,
163.Brunsviga, 43.Bucher, Werner, 199.Buchon, B', 31.Buck, D'A',
112.Bug, 74, 123.Bulgaria, 228.Bull (società), 54, 57, 90, 107, 132,
166, 212, 232, 259.Bull, Frederik, 54.Bull Gamma-2, 90.Bull Gamma-3,
90.Bull Gamma-60, 125.Bull Gamma-Et, 90.Burattini, Tito Livio,
26.Burgi, Jobst, 23.Burotica, 194.Burroughs (società), 50, 132, 153,
164, 220.Burroughs B-8300, 164.Burroughs E-101, 50.Burroughs, William
Seward, 50.Busa, Roberto, 82*.Buscaino, Dale, 179.Bush, George,
227.Bush, Vannevar, 41, 54, 91.Bushnell, David, 179.Bushnell, Nolan,
165, 177.Busicom, 159.Buttmann, Walter, 61.Butz, Albert, 154.Bybee,
Jim, 174.Byron, Ada Augusta contessa di
Lovelace, 34, 107, 183.Byron, George, 34.Byte Shop, 176-177.
C (linguaggio di programmazione), 142.Cabibbo, Nicola, 210, 255.Cad
(Computer Aided Design), 155.Cad Modelling (società), 238.Cadet,
65.Caducée (rete francese), 164.Cai (Computer Aided Instruction),
123, 130-131, 151.Caianello, Renato, 124.Cailliau, Robert,
227.Caillies, 54.Calcolatore di Antikithera, 49.Calcolatrice
Elettronica Pisana vedi Cep.Calcolo differenziale, 29.Calcolo
esponenziale, 23.Calcolo infinitesimale, 30.Calculateur Universel
Binaire de l'Armement vedi Cuba.Calculating Machine, 52.Cam (Computer
Aided Manufacturing), 155.Camera oscura, 17, 19.Campbell, Murray,
87.Canada, 47, 189.Canion, Rod, 196.Canon, 154, 198, 235.Capasso,
Federico, 249.Capek, Karel, 53.Capital Management, 178.Cappellaro,
Natale, 58.Capra, Baldassarre, 23.Captain (Giappone), 174.Captain
Crunch (John Draper), 209.Caracciolo, A', 108, 114.Caramuel,
Giovanni, 28.Carbonel, Jim, 233.Cardano, Girolamo, 19.Carissan,
Eugène, 248.Carlo II d'Inghilterra, 27.Carlomagno, 29.Carlson,
Chester F', 64, 121.Carlyle, Thomas, 34.Carnegie Group Inc',
209.Carnegie-Mellon University vedi Università Carnegie Mellon.Carr,
Robert, 213.Carta (fabbricazione della), 15.Carta con microchip,
173*.Carta di credito con banda magnetica, 152.Carter, Forrest,
172.Carter, Jimmy, 247.Cartiera Burgo, 133.Casa Bianca Usa, 252.Casa
intelligente, 214.Caselli, Giovanni, 39.Casio (società), 161,
239.Cassinis, Gino, 94.Cat (Computer Aided Teaching), 131,
151.Caterina di Russia, 86.Cattaneo, Attilio, 143.Cavi sottomarini,
36, 38, 40, 109, 251.Cbe (Computer Based Education), 131, 151Cbs
(televisione), 84, 110, 213.Cbs Laboratories, 67.Ccc vedi Cahos
Computer Club.Cdc (Control Data Corp'), 54, 86, 114, 131, 134, 141,
143, 151, 164, 186, 192, 194-195, 204, 217-218, 224, 236.Cdc Cyber,
54.Cdc Cyber-176, 86.Cdc Cyber-180, 217.Cdc Cyber-205, 186.Cdc-1604,
114, 164.Cdc-3600, 114, 134.Cdc-6000, 259.Cdc-6600, 143, 164,
217.Cdc-7600, 164.Cd-Games, 202.Cd-I (Compact Disc-Interactive),
201.Cd-Movies, 202.Cd-R (Cd registrabili), 256.Cd-Rom (Compact Disc Read only memory), 200*.Cd-Worm (Write once read many), 193, 201,
202.Cea-Industrie, 241.Ceccato, Silvio, 111.Cecchini, Giuseppe,
108.Ceefax (Gb), 174.Celertner, David, 216.Cellula fotoelettrica,
48.Cembalo scrivano di Giuseppe Ravizza, 39.Census Bureau (Usa),
84.Central Intelligence Agency vedi Cia.Centrale telefonica
elettronica, 141.Centralino telefonico, 43.Centralino telefonico
automatico, 44.Centron (società), 182.Centro Studi Calcolatrici
Elettroniche vedi Csce.Cep, 101, 108, 115, 126*, 222, 249.Cerebotani,
Luigi, 52.Cern, 144, 189, 227.Cg-100 (computer optoelettronico),
219.Cge (società), 186.Chaloff, Michael, 197.Chaos Computer Club
(Ccc), 209.Chapin, Daryl, 100.Chappe, Abraham, 30.Chappe, Claude,
30.Chappe, Ignace, 30.Chappe, Pierre-Fran‡ois, 30.Charles Babbage
Institute, 35.Cheape, William, 31.Chen, Steve, 195, 212, 223.Chess
(programma scacchi), 86.Chessbase, 88.Chip vedi Circuiti
integrati.Chip neurale vedi Neurochip.Cho, Al, 249.Chrinstensen,
Ward, 182.Christie's, 35.Chrysler, 255.Chu, Paul, 222, 230.Churchill,
Winston, 62.Ci (progettista cinese), 204.Cia (Central Intelligence
Agency), 194.Cibernetica, 81*, 152.Ciclografo di Tito Livio
Burattini, 26.Cii (Compagnie Internationale pour l'Informatique),
146, 166, 173, 183.Cina, 15-17, 198, 204, 256.Cineca, 217, 258.Cinema
(computer e), 67, 74, 114, 147, 150, 197, 204, 226, 228.Cintura di
Clarke, 96.Circuito integrato (invenzione), 115*.Circuiti integrati,
114-115, 132, 140, 146, 160.Circuiti integrati (fabbricazione dei),
117, 125, 243.Circuito stampato, 68.Ciref (centro internazionale
ricerca e formazione), 172.Cisc (Complex instruction set computer),
188.Citizen (società), 240.Citro‰n, 129.Clark, Jim, 198, 244,
247.Clark, Kenneth, 79.Clark, Rocky (Stephen Wozniak), 215.Clarke,
Arthur Charles, 74, 96, 147.Clement, Joseph, 33.Clewberg, Abraham
Niclas (Abraham Edelcrantz), 31.Climat (programma sul clima),
173.Clinton, Bill, 241, 252.Cloud 9 (società), 216.Clynes, Manfred,
54.Cmos (Complementary metal oxide semiconductor), 225.Cnen (Comitato
Nazionale per l'Energia Nucleare), 128.Cnn (televisione), 252,
259.Cnr, 56, 108, 124, 131, 143-144, 151-152, 156, 168, 186, 189,
212, 216, 235, 238, 255.Cnuce, 82, 121, 144, 163, 168, 189,
217.Cobol, 74, 79, 95, 123, 136, 164, 172.Cocke, John, 188.Cocom,
89.Codasyl (Conference on data system languages), 183.Code and cypher
school (Bletchley Park), 62, 73.Codice a barre, 154.Codice Hollerith,
46*.Codici Hamming, 80*.Cohen, Fred, 209.Collège de France,
246.Colmerauer, Alain, 165.Colombo, Umberto, 249.Colossus, 62*,
73.Columbia University vedi Università di Columbia.Comecon, 79,
156.Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare vedi Cnen.Comitato
occidentale controllo esportazioni vedi Cocom.Commercial Internet
Exchange vedi Internet.Commodore (società), 178, 187, 198.Commodore
Pet 2001, 181.Commodore 64, 107, 198.Common Business Oriented
Language vedi Cobol.Compact Cassette (Philips), 133.Compagnia
Marconi, 50-51.Compagnie des Machines Bull vedi Bull.Compaq Computer,
196, 229, 241-242, 253, 257.Compaq Deskpro 386, 220.Compaq Presario
625, 196-197.Compaq Prolinea, 242.Compasso geometrico e militare di
Galilei, 23.Complex number calculator, 64.Composizione tipografica
computerizzata, 67, 123, 149, 183.Comptometer, 44, 50.Computer Aided
Design vedi Cad.Computer Aided Instruction vedi Cai.Computer Aided
Manufacturing vedi Cam.Computerland (catena negozi), 181.Computer
music vedi Musica con il computer.Computer ottico, 229, 246.Computer
Research, 94.Computer Science Corp', 95.Computer Surface Cs2,
155.Computer virus vedi Virus del computer.Computervision (società),
152.Computing-Tabulating-Recording Co', 53, 108, 236.Compuview
Products, 213.Comrie, Leslie John, 56, 74.Comunità Europea, 193, 210,
212, 216, 246.Concept (virus), 256.Confucio, 16.Connection Machine,
216.Conservatoire des Arts et des Metiers, 248.Consiglio Nazionale
delle Ricerche vedi Cnr.Control Data Corp' vedi Cdc.Controllo di
processo industriale, 119, 133.Conversational desk-top ("scrivania
elettronica"), 214.Conversi, Marcello, 108.Cooke, William, 36.Cooper,
Leon M', 112, 164, 223, 232.Corbatò, F', 127, 134.Corea del Sud,
241.Core War (videogioco precursore del virus), 219.Cornell
University vedi Università Cornell.Corning Glass Works,
106.Correzione automatica degli errori, 80*.Correzione ortografica,
213.Corriere della Sera, 149.Corte di Cassazione, 162.Cosimo III dei
Medici, 27.Cosmic (Computer Software Management and Inform' Center),
147.Cosystem, 171.Cp/M (Control program/Monitor), 172.Cp/Net (sistema
per accesso alle reti), 172.Cp8 vedi Carta con microchip.Cp8
Transpac, 173.Crabtree, Willy, 161.Cray Computer Corp', 236, 246.Cray
Research Inc', 164, 192, 193, 195, 212, 215, 223-224, 236, 248.Cray,
Seymour R', 56, 114, 141, 144, 153, 164, 179, 192, 212, 223,
259.Cray-1, 164, 179*, 186, 212, 215, 223, 237.Cray-2, 215.Cray-3,
236.Cray J916, 253.Cray T3D, 246.Cray T90, 254.Cray X-Mp, 193, 195,
249.Cray X-Mp2, 195, 212, 223.Cray X-Mp4, 212, 223.Cray X-Mp12,
217.Cray X-Mp48, 217.Cray Y-Mp, 225, 236.Crc-102A, 94.Creative
Strategies, 179.Creed, Frederick G', 39.Cristalli liquidi, 139-140,
153.Crittografia, 248.Cromenco, 176.Cromenco Z-1 (Pc), 176.Cronista
meccanico, 112.Cronkite, Walter, 84.Crookes, William, 43, 55.Crosby,
Bing, 110.Crs4 (Centro ricerca, sviluppo e studi superiori Sardegna),
237.Crued (Centro regionale umbro elaborazione dati), 241.Cryotron,
112.Csce, 91, 100, 108*, 114, 126, 131, 222.Cselt, 106, 162, 184,
210.Ctrc vedi Computing-Tabulating-Recording Co'.Ctss (Compatible
time-sharing sys
-tem) vedi Time sharing.Cuba (Calculateur Universel Binaire de
l'Armement), 92.Cyber vedi Cdc Cyber.Cyberspazio (invenzione del
termine), 214.Cyborg, 54.Cygnet Technologies, 171.
D2-Mac (Multiplexage analogic components), 64.Dactyle, 43.Dadda,
Luigi, 94.Daguerre, Louis-Jacques-Mandé, 37.Daimler-Benz (società),
235.Dal Ferro, Scipione, 19.Dama (gioco della), 79.Daniel, Scott,
179.Dap-1 (supercomputer), 153.Dark Avenger (gruppo hacker bulgaro),
209.Darpa (Defence Advanced Research Projects Agency), 127, 153, 163,
209, 246.Dartmouth College, 65, 96, 136.Darwin, Charles, 34.Dase
(matematico), 214.Dassauer, John, 121.Data General, 148.Data General
Nova, 148.Data General One, 148.Data-Math, 167.Data Processing
Financial & General, 151.Datavision (Svezia), 174.Datsun (società),
182.D'Aurillac, Gerbert, 16.Da Vinci, Leonardo, 18.Davis, K'H',
88.Davis, M'R', 135.dbase (programma), 186.Dcc (Digital Compact
Cassette), 133.Dea (Documentazione elettronica Ansa) vedi Ansa.De
Benedetti, Carlo, 122.Dec vedi Digital Equipment Corp'.De Castro,
Edson, 148.De Cisternay du Fay, Charles-Fran‡ois, 29.Dectalk, 88.Deep
Blue (programma scacchi), 88.Deep Thought (programma scacchi),
86.Defense Calculator vedi Ibm 701.De Forest, Leo, 50-51.De Forest
Wireless Telegraph, 51.De France, Henry, 64.De Laplace, Simon,
34.Dell Computer, 214.Dell, Michael, 214.Della Porta, Giovan
Battista, 19.Del Monte, Guidobaldo, 23.Delors, Jacques, 246.De
Maricourt, Pierre, 17.Dendral (sistema esperto), 148.Desert Storm
(informatica nella campagna), 231.De Simone, Costante, 194.De Solla,
Derek Price, 49.Desy (centro fisica nucleare di Amburgo), 211.Deuce
(versione industriale Ace), 85.Deutsche Museum, 68.De Vaucanson,
Jacques, 29, 31.Devol, George C', 95.Dewdney, 219.Diablo (società),
93.Di Bath, Adelardo, 17.Dickens, Charles, 34.Diebold, John,
79.Difference Engine, 33*, 37.Differential analyzer di Bush,
54-55.Differential analyzer di Thomson, 41.Digital Alpha Axp,
237.Digital Compact Cassette vedi Dcc.Digital Equipment Corp', 79,
88, 113, 134, 142, 144, 155-156, 164, 171, 188, 195, 199, 209, 212,
214, 218, 231, 234, 237, 241-243, 253.Digital Pdp-1, 113*, 119, 127,
214.Digital Pdp-5, 136.Digital Pdp-8, 113, 134, 144.Digital Pdp-10,
175.Digital Pdp-11, 79, 116, 156.Di Giugno, Giuseppe, 107.Diodo a
tunnel, 112, 167.Diofanto (matematico alessandrino), 16.Dipartimento
della Difesa Usa, 54, 65, 123, 141, 147, 156, 161-163, 183, 209, 221,
225, 231, 233, 244, 246, 258.Disa (Defense Information Sys
-tem Agency), 258.Disco magneto-ottico, 192.Disney Production, 67,
150, 197, 227, 257.Divina Commedia, 144, 250.Divisumma Olivetti vedi
Olivetti.Doiguchi, Shizuo, 152.Domenica (virus), 251.Donskoy,
Mikhail, 86.Don Valentine, 178.Dop (Digital Optical Processor),
228.Dos (sistema operativo), 191, 197, 238.Dosten, Leon, 94.Douglas,
Rodney, 234.Dram (Dynamic Random Access Memory), 231, 256.Draper,
Charles Stark, 150.Draper, John, 209.Drexler, Jerome, 193.Dreyfus,
Hubert, 86.Dreyfus, Philippe, 130.Druffel, Lawrence E', 183.Dryden,
Hugh, 115.Ducati (società), 50.Dudley, H'W', 89.Dummer, G'W', 116.Du
Pont de Nemours, 172.Dusterberry, John D', 152.Dvd (Cd ad alta
capacità), 256.
E-101 vedi Burroughs.Early Bird (satellite), 141, 149.Eastlake,
Donald, 86.Easy Vote (sistema voto elettronico), 241.Eat (Experiments
in Arts and Technology) vedi Arte.Eccles, William Henry, 53.Echelon
(società), 225.Echo-1 (satellite), 125.Eckert, John Presper, 66, 73,
75-76, 84, 91, 99, 149, 166.Eckert & Mauchly Computer Corp', 76, 84,
99.Eckert, Wallace John, 57, 80.Edelcrantz, Abraham, (Abraham Niclas
Clewberg), 31.Edison (società), 94.Edison, Thomas Alva, 41-42,
52.Edsac, 74, 81-82, 101.Edvac, 74, 91, 101.Edwards, Douglas, 110.Eec
(English Electric Computers), 147.Eeprom (Electronically Erasable Programmable Rom), 160, 173.Effetto Edison, 42, 50.Effetto
Geissler, 44.Effetto Hall, 218.Effetto Josephson, 112, 130, 167, 194,
198-199.Effetto semiconduttore, 41.Effetto termoionico, 49.Effetto
tunnel, 112, 167.Egli-Bull, 54.Eiar, 67.Einstein, Albert,
99.Eisenhower, Dwight D', 84, 114-115.Eisler, Paul, 68.Ejob (European
joint optical bistability), 218.Elbrus-III (supercomputer russo), 237.Elea vedi
Olivetti Elea.Electric Pencil (word processor), 179.Electro Data,
50.Electrolux, 186.Electromatic vedi Ibm Electromatic.Electronics
(rivista), 57.Electronic Control Co', 76, 99.Electronic Delay Storage
Automatic Calculator vedi Edsac.Electronic Frontier Foundation,
199.Electronic Numerical Integrator and Calculator vedi
Eniac.Elettricità, 23, 29.Elettricità animale, 30.Elettrone, 44,
48.Eliza (sistema esperto), 119, 144.Ellis, T'D', 135.Ellison,
Lawrence (Larry), 180, 258.Elsag (società), 162.Elster, Julius,
48.Emi Electronics, 56, 63, 108, 134, 165.Emitron (società), 56.Emma
(elaboratore per smistamento posta), 162.Encore System (società),
214.Enea, 211-212, 238, 255.Enea "il Tattico", 14.Energia
fotovoltaica, 100.Energy Star (piano ecologico), 240.Engelberger,
Joseph F', 95, 129.Englebart, Douglas, 134.English Electric,
85.English Electric Computers vedi Eec.Eniac, 38, 66, 73, 75*-76, 95,
118, 159, 166.Enigma, 61.Envision vedi Olivetti Envision.Eo
(società), 239.Epa (Environment Protection Agency Usa), 240.Eprom
(Erasable Programmable Read Only Memory), 105, 159, 173.Epson
(società), 182.Epson Italia, 182.Epson Tx-80, 182.Era (società),
102.Era-1103, 102.Erone di Alessandria, 29.Esaki, Leo, 112, 167.Esc/P
(Epson Standard Code for Printers), 182.Esprit (programma europeo
ricerca), 210, 212.Estridge, Philip, 186, 191.Estrin, Gerald,
99.Ethernet, 153, 188, 213.Euclide, 14, 18.Eulero (Leonhard Euler),
29.Euratom, 121.Eureka (programma europeo ricerca), 216, 225,
259.Euronet-Diane (rete europea), 193.Eurydice (rete europea),
193.Euterpe (linguaggio per computer music), 107.Everest (società),
50.Everett, Robert, 90, 184.Executive vedi Sinclair
Executive.Explorer-1 (satellite), 120.Exxon (società), 171.Eyles,
Donald E', 160.
Fac-simile vedi telefax.Factronic vedi Univac-II.Faedo, Alessandro,
144, 151.Fagan, Lawrence, 148.Faggin, Federico, 159-160, 164, 171,
179, 222, 230, 234*.Fahlman, Scott E', 69, 216.Fairchild Camera &
Equipment, 160, 171, 179, 184, 230.Fairchild Semiconductor, 112,
114-115, 140, 146, 152, 160, 178, 184, 222, 230.Fairchild, Sherman
M', 160.Faist, Jerome, 249.Falcon, M', 29, 31.Falkoff, Adin D',
125.Fantasia (film), 67.Faris, Sadeg M', 199.Fax vedi telefax.Fcc
(Federal Communications Commission, Usa), 161.Feigenbaum, Edward A',
148, 186.Felsenstein, Lee, 192.Felt, Dorr Eugene, 37, 44.Ferdinando
II di Toscana, 26.Fermi, Enrico, 108.Ferranti Electronics, 108,
160.Ferranti Mark 1, 56, 84, 89, 102, 108.Ferrari, Ludovico,
19.Ferrite Bean (nucleo di fenite per memoria), 103.Ferrofluidi,
147.Ferrovie dello Stato, 47, 56.Fessenden, Reginald Aubrey, 51.Fet
vedi Transistor ad effetto di campo.Fgcs (Fifth generation computer
system), 194*.Fiat, 47, 112, 224.Fiat Engineering, 224.Fibonacci,
Leonardo, 17.Fibre ottiche, 56, 106*, 145*, 181, 258.Fibula
Praenestina, 13.Field, Cyrus, 40.Field Effect Transistor vedi
Transistor ad effetto di campo.Filippazzi, Franco, 125.Finac
(Ferranti-Inac), 56.Findley, Robert, 164, 171.Finmeccanica, 211,
241.Finsiel, 213, 235, 242.Flash memory vedi Memorie flash.Fleming,
Ambrose, 42, 50, 51.Flint, Charles R', 236.Flip (virus), 243,
254.Flip-Flop, 53.Floppy disk, 104, 142, 164, 197.Flowers, T'H',
62.Flute (nucleo di ferrite per memoria), 103.Flystrain, Daniel,
182.Foglio elettronico, 182, 193.Fondazione Agnelli, 223.Fondazione
Marconi, 143.Fonografo Edison, 42.Forbes (rivista), 242.Ford, 146,
184.Form (virus), 243, 254.Forman (programma su foreste), 173.Formula
Translator vedi Fortran.Forrester, Jay Wright, 82, 90, 102, 104, 111,
184, 229.Forth (Fourth generation language), 155.Fortran, 79, 95,
120, 124, 136, 164, 172, 211-212, 221.Fosdic (Ocr),
122.Fotocopiatrice, 64, 121.Fotografia, 35, 37.Fox Talbot, Henry,
37.Framework (programma multifunzione), 212.France Presse, 205.France
Telecom, 241.Francia, 145, 222, 241.Franklin, Benjamin, 29.Frankston,
Robert, 182.Fred (Frame Editor), 213.Frequency Modulation vedi
Modulazione di Frequenza.Friden, C'H', 57.Friden (calcolatrice),
249.Friden Calculating Machine, 57.Friedel, Frederich, 88.Frohman,
Dov, 160.Froment (officine), 39.Fubini, Eugenio, 144.Fuchi, Kazuhiro,
194.Fujitsu, 144, 175, 185, 194-195, 199, 224, 246, 258.Fujitsu
Vp-100, 195.Fujitsu Vp-200, 195.Fujitsu Vp-400, 221.Fuller-Bakewell,
39.Fuller, Calvin, 100.Furle (perfezionamenti al regolo calcolatore),
39.Fuzzy logic, 198.
Gage, Paul, 248.Galaxy (supercomputer cinese), 198, 204.Galilei,
Galileo, 23.Gallegos, Anthony, 172.Galligani, Ilio, 216.Galvani,
Luigi, 30.Gamba, A', 69.Gamma-Et vedi Bull.Gamma-2 vedi Bull.Gamma-3
vedi Bull.Garaci, Enrico, 255.Garland, Harry, 176.Garr (Gruppo
armonizzazione reti per la ricerca), 156.Gasse, Jean-Louis, 239.Gate
array, 160.Gates, William (Bill), 136, 175, 191, 218, 242, 248,
258-259.Gateway Videotext (quotidiano elettronico), 221.Ge 115 vedi
General Electric Ge 115.Geballe, Ted, 229.Gedea (Enciclopedia De
Agostini), 247.Geen (progetto per linguaggio Difesa Usa), 183.Geisel,
Larry K', 209.Geissler, Heimich Heinrich, 44.Gemini (progetto
spaziale), 131-132, 141, 146.Gemino (astronomo greco), 49.Genaille,
24.General Electric, 53-55, 112, 114, 127, 130, 134, 136, 154, 167,
172, 188, 246.General Electric Ge-115, 127.General Electric Ge-225,
136.General Electric Information Sys-
tem Italia (Geisi), 143.General Magic (consorzio), 252.General
Motors, 79, 129, 133, 193, 198.General Telephone of California,
181.Genius 2 (programma scacchi), 88.Gentronix, 172.Genuys
(matematico), 214.Geofisica, 151.George (computer), 92.Georgetown
University vedi Università Georgetown.Gerace, Giovanni Battista, 108,
114, 222*.Germania, 133, 227.Gernelle, 166.Gerstner, Louis,
255.Giaever, Ivar, 167.Giappone, 16, 113, 118, 144, 185, 188, 232,
238.Gibbs (ricercatore Bell), 218.Gibson, William, 214.Gigascale
integration vedi Gsi.Gilbert, William, 23.Giloi, Wolfgang,
227.Giornali teletrasmessi, 132.Gircse, 82.Giunzione Josephson vedi
Effetto Josephson.Glantz, H'T', 213.Glenn, John H', 131.Gma (Groupe
de musique algorithmique), 107.Goethe, Johann Wolfgang, 85.Goldberg,
Ivan, 257.Goldmark, Peter, 67.Goldstar Electron (consorzio
sudcoreano), 241.Goldstine, Adele, 75.Goldstine, Herman H', 74-75,
92.Golem (computer israeliano), 99.Goliath (nave), 38.Gonella, Tito,
35, 44.Goodyear Aircraft, 55.Gordon, Andrew, 29.Gore, Al, 76, 246,
252.Gore, John, 47.Gorin (ideatore correzione ortografica),
213.Gosling, James, 229.Goupil (gruppo francese), 232.Gp16
(elaboratore di processo), 212.Gran Bretagna, 134.Great Eastern
(nave), 40.Grebe, K', 198.Green, H'C', 89.Greenblatt, Richard D',
86.Grenada (invasione di), 209.Grey, Stephen B', 29, 144.Gridpad
(bloc notes elettronico), 227.Griemberger (matematico), 214.Grillet
de Roven, 28.Grimme Natalis, 43.Grissom, Virgil, 131.Grohmann,
Andreas, 61.Grolier (enciclopedia su Cd-Rom), 224.Gronchi, Giovanni,
56, 126.Grove, Andrew, 146.Grove, Grant, 194.Gsi (Gigascale
integration), 118.Guerre stellari, 216, 230.Gunter, Edmund,
24-25.Gurley, Benjamin, 119.Gutenberg, Johann, 18.
H-200 vedi Honeywell H-200.Hacker, 209, 222, 258.Haddad, Jerrier
Abdo, 93.Hal-9000 (Heuristically programmed Algorithmic), 147.Hall,
R'N', 130.Haloid Co', 121.Haloid-Xerox, 64, 121.Hamilton, Frank,
80.Hamming, Richard W', 80.Hammurabi, 11, 16.Hans W' Egli, 54.Hard
disk, 103, 167*, 240.Harder, D'S', 79.Harpy (sistema riconoscimento
della voce), 162.Harris, Jim, 196.Harris, Joseph, 43.Harvard Business
School, 182.Harvard Computer Laboratory, 74.Harvard Mark 1 vedi Ibm
Mark 1.Harvard Mark II, 74.Harvard Mark III, 74.Harvard Mark IV,
74.Harvard University vedi Università di Harvard.Harvill, L',
133.Hawkins, Jeff, 227.Hayes Microcomputer Product, 182.Hayes,
Rutherford, 42.Hdtv vedi Televisione ad alta definizione.Hearsay
(sistema riconoscimento della voce), 162.Hearstatt (banca), 223.Heff,
A', 102.Heilmeier, George H', 140.Hendrix, Jimi, 107.Henry, Joseph,
32.Heuristics, 184.Hewlett-Packard, 66*-67, 91, 93, 105, 142-143,
156, 163, 167, 177, 188, 195, 204, 212, 215, 218, 231, 234, 240-241,
253, 257*.Hewlett-Packard Hp-35, 67, 163.Hewlett-Packard Hp-150
"touch screen", 204.Hewlett-Packard Hp-900, 67.Hewlett-Packard
Hp-3000, 167-168.Hewlett-Packard Hp-9100, 143.Hewlett-Packard
Kittyhawk Psm (micro hard disk), 240.Hewlett, William, 66, 91,
257.Hill, Eugene, 213.Hiller, Lejaren A', 107.Hillis, Daniel,
216.Hisi vedi Honeywell Information System Italia.Hitachi, 140, 144,
173, 186, 194, 198, 212, 224, 230-231, 233.Hittorf, Wilhelm,
41.Hi-Vision, 64.Hockham, George, 106, 145.Hoefler, Don, 67.Hoerni,
Jean, 114.Hoff, Marcian Edward (Ted) jr', 151, 156, 159, 164,
230.Hoffman, Ronald, 230.Hoffman La Roche, 153.Hofstein, Steven,
114.Hohlfeld, 217.Hollerith, Herman, 32, 46*, 53, 108.Holoniak, Nick,
130.Holst, Gerd, 48.Holwg (High Order Language Working Group),
183.Homebrew Computer Club, 177, 179.Honeywell, 135, 143, 147, 154,
156, 166, 194, 218, 246, 253.Honeywell-Bull, 166, 173, 183.Honeywell
France, 166.Honeywell H-200.Honeywell Information System Italia
(Hisi), 143.Honeywell, Mark, 154.Hopper, Grace Murray, 74, 123,
183.Hot (virus), 257.Houston Cellular (società), 240.Houston Cellular
"Simon" (Pda), 240.Hp vedi Hewlett-Packard.Hp-Ux, 142.Hp-35 vedi
Hewlett-Packard Hp-35.Hp-150 vedi Hewlett-Packard Hp-150.Hp-900 vedi
Hewlett-Packard Hp-900.Hp-3000 vedi Hewlett-Packard Hp-3000.Hp-9100
vedi Hewlett-Packard Hp-9100.Hsu, Feng-Hsiung, 86.Huang, Alan, 218,
229, 246.Hughes (società), 124, 184.Hughes, David Edward, 39.Humming,
39.Humtrn (Human Transport), 172.Huntington, Hillard Bell,
238.Huskely, Harry B', 85.Hussein, Saddam, 231.Hutchinson, Al,
249.Hyatt, Gilbert, 230.Hypres Inc', 199.Hyundai Electronics, 241,
246.
Iac vedi Istituto per le Applicazioni del Calcolo.Iba (Independent
Broadcasting Authority, Gb), 174.Ibm Ambra (personal computer),
242.Ibm An/Fsq7, 111.Ibm Corporation, 28, 31, 35, 46*-47, 53, 56-58,
64, 74, 76-77, 79, 82, 84, 92-95, 107-109, 111-112, 115, 121,
124-125, 127-130, 134, 136, 139-142, 144, 146, 150-151, 153, 155,
161-164, 167-168, 172, 176-177, 183-186, 188, 191, 193, 195-196,
198-199, 205, 212-216, 218, 220, 222-224, 229, 231, 233-238, 241-243,
247, 250-251, 253, 255, 258.Ibm Electromatic, 58.Ibm Gf-11, 225.Ibm
Hypertape, 139.Ibm Italia, 58, 224.Ibm Mark 1 (Ascc), 64, 73*, 80.Ibm
Pc, 134, 167, 172, 179, 186, 190*.Ibm Pc-junior, 198, 204.Ibm Pc-At,
79, 204.Ibm Pc-Xt, 204.Ibm Personal Computer Co', 241.Ibm Personal
Dictation System, 249.Ibm Personal System/2 vedi Ibm Ps/2.Ibm Psvp
(personal computer), 241.Ibm Ps/1, 242.Ibm Ps/2, 191, 218, 222,
242-243.Ibm Rp-3, 224.Ibm Rs-1 (robot), 196.Ibm Rs-6000, 88.Ibm
Selectric, 58, 127.Ibm Sp2, 258.Ibm Ssec, 73, 79.Ibm Stretch, 76,
127, 128.Ibm Tf-1, 224.Ibm 4Cc-1, 180.Ibm 305 Ramac, 104, 109, 114,
125, 168.Ibm 360, 56, 79, 90, 116, 139, 141, 144, 148, 151, 153, 161,
191.Ibm 370, 105, 144, 153, 161.Ibm 603, 76, 79.Ibm 650, 93, 102.Ibm
700, 92, 127.Ibm 701, 92, 102.Ibm 704, 88, 95, 119.Ibm 709, 127, 131,
134.Ibm 1287, 123.Ibm 1401, 121.Ibm 1418, 123.Ibm 1620, 65.Ibm 3081,
191.Ibm 3083, 191.Ibm 3084, 191.Ibm 3090, 162.Ibm 3340, 167.Ibm 3370,
168.Ibm 3375, 168.Ibm 3380, 103-104, 168.Ibm 4300, 188, 198.Ibm 4341,
189.Ibm 4381, 189.Ibm 7000, 92, 127.Ibm 7070, 115, 119.Ibm 7090, 121,
123, 127-128, 131, 139, 144, 149, 214.Ibm 7094, 131, 140.Ibn Sina
vedi Avicenna.Ichbiach, Jean, 183.Icl (International Computer Ltd'),
147, 212.Iconoscopio, 55, 56.Icot (Institute for new generation
computer technology), 194.Ict (International Computer Tabulator),
108.Idiom (programma per intelligenza artificiale), 213.Illiac, 92,
99, 102, 213.Illiac-II, 107.Illiac-IV, 50, 153.Illiac Suite, 107,
217.Imperial College di Londra, 106.Imprimerie Nationale, 123.Imsai,
175.Ina, 47.Inac vedi Istituto Nazionale per le Applicazioni del
Calcolo.Index Thomisticus di San Tommaso, 82*.Inference Corp',
184.Informatica (nascita del termine), 130.Infn (Istituto Nazionale
di Fisica Nucleare), 146, 189, 210, 212, 255.Iniezione elettronica
per auto, 94.Iniziativa di Difesa Strategica vedi Guerre
stellari.Ink-jet vedi Stampante a getto d'inchiostro.Inman, Bobby
Ray, 194.Innocenti (società), 111.Inokuchi, Hiroo, 172.Inps,
47.Institut de recherche et coordination acoustique vedi Ircam.Intel
Corp', 88, 112, 142, 146*, 151, 156, 159-160, 164, 166, 171, 174,
178, 184, 188, 195, 213, 220, 227, 230, 232, 234, 236, 244, 248, 255,
259.Intel Paragon, 232.Intel Pentium, 88, 234, 244*, 259.Intel
Touchstone Delta, 232.Intel Videosystem-200, 248.Intel 1702 (prima
Eprom al mondo), 160.Intel 4004, 159, 164, 167, 171, 231.Intel 4040,
160.Intel 8008, 164, 166, 171, 174.Intel 8080, 166, 171-172, 174,
176, 179.Intel 8088, 146, 190, 192, 204, 213, 221, 244.Intel 80286
("286"), 204, 213, 222, 242.Intel 80386 ("386"), 197, 220, 226,
245.Intel 80486 ("486"), 227, 242, 245.Intellicorp, 186.Intelligenza
artificiale, 62-63, 81, 85-86, 96*, 109, 119, 144, 162, 165, 184,
186, 193, 195, 213, 233.Intelsat, 132, 136, 141.Intergalactic Digital
Research, 172.Intermetrics, 183.International Business Machine vedi
Ibm.International Computer Ltd' vedi Icl.International Computers and
Tabulators vedi Ict.International Standard Organization vedi
Iso.Internet, 156, 198, 207, 227, 229, 244, 247, 250, 252-255,
257-259.Internet Addiction Disorder (sindrome), 257.Internet più
veloce del terremoto, 254.Internist-Caduceus (sistema esperto),
148.Interruttore ottico vedi Optoelettronica.Intesa (società),
224.Invisible Man (virus), 254.Iomega (società), 205.Iowa State
College, 65.Ipertesto, 134.Ipm/M (Multiprogramming monitor
microcomputer), 172.Ircam (Institut de recherche et coordination
acoustique-musique), 107.Irei (Istituto ricerca elaborazione
informazione), 131.Iri, 112, 185, 213, 215, 222, 235, 241-242.Iridium
vedi Motorola Iridium.Irsip (Istituto ricerca sistemi informatici
paralleli), 156.Isaacson, L'M', 107.Isaacson, Portia, 179.Isdn
(Integrated services digital network), 215.Isi (Ital Sistemi per
l'Informatica), 214.Iskra 1030 (computer Urss), 79.Iso (International
Standard Organization), 152.Isoc (Internet Society) vedi
Internet.Israele, 99, 212.Istat, 47, 57.Istinform Securinet,
256.Istituto centrale di statistica vedi Istat.Istituto Nazionale per
le Applicazioni del Calcolo, 56.Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
vedi Infn.Istituto Nazionale di Ottica di Firenze, 219.Istituto per
l'Elaborazione dell'Informazione vedi Iei.Istituto Politecnico di
Brooklin, 65.Italian Virus Research Laboratory, 209.Italsiel, 103,
228.Ital Sistemi per l'Informatica vedi Isi.Italtel, 252.Itel
(società Usa), 188.Itt (società), 162.Iverson, Kenneth E',
125.Iwasaki, Shunichi, 180.
Jacobson, Alexander D', 184.Jacquard, Joseph-Marie, 31, 46.Janus
(programma di traduzione telefonica), 244.Java (linguaggio),
229.Jebail (antica Biblos), 12.Jernigan, Joseph Paul, 253.Jerome,
Denis, 172.Jerusalem (virus), 254.Jessi (Joint european submicron
silicon), 225, 259.Jobs, Stephen, 67, 176-177*, 180, 193, 200, 215,
218, 225-226.Johnniac, 92.Johnson, Lyndon, 150.Johnson, Roy,
114.Jordan, E'L', 125.Jordan, F'W', 53.Josephson, Brian D', 130,
167.Jovian, A', 124.Jpl (Jet Propulsion Laboratory), 141, 151.Junkie
(virus), 254.Jvc (Japan Victor Co'), 236.
Kahn, Philippe, 209.Kaissa (programma scacchi), 86.Kamerling-Onnes,
Heike, 48, 165, 223.Kao, Charles, 106, 145.Kapany, Narinder S',
106.Kapor, Mitchell David, 199.Kasparov, Gary, 87-88.Kaspersky,
Eugene, 256.Kay, Alan, 151, 153, 214, 250.Kay Laboratories, 99.Kee
(programma intelligenza artificiale), 186.Kelvin vedi Thomson,
William.Kemeny, John George, 136.Kennedy, John F', 123.Keplero,
Johannes, 23-24.Kernel (linguaggio di programmazione), 194.Kernighan,
Brian, 142.Kgb, 209.Khang, Stephen, 254.Kilburn, Tom, 82, 127.Kilby,
Jack St.Clair, 115, 146, 161, 167, 230.Kildall, Gary, 172.King,
Gilbert, 94.Kinship Ventures, 249.Kinsley, Michael, 259.Kline,
Nathan, 54.Knight-Ridder, 221.Knowledge Craft (sistema esperto),
210.Koch, Hugo, 62.Koch, Roger, 222.Kodak, 201, 213.Kono See (Konrad
Zuse), 68.Kopp, G'A', 89.Korn, Arthur, 40.Kosmos International,
185.Kruesen, Knut, 54.Krupp Atlas Elektronik, 227.Kubrick, Stanley,
147.Kurtz, Thomas Eugene, 136.Kurzweil, Raymond, 176.Kurzweil reading
machine (Ocr), 176.
Laben (società), 212.Laben 70 (elaboratore di processo),
212.Lagomarsino (società), 50.Lagrange, Giuseppe Luigi, 29.Lagues,
Michel, 253.Lampadina (invenzione), 42.Lande, Nathaniel, 237.Lang,
Fritz, 55.Lang, Richard, 88.Langmuir, Irvin, 172.Laplace (equazione
di), 55.Larc (Livermore Automatic Research Computer), 122.Large scale
integration vedi Lsi.Larsen, Bent, 86.Larson, E'R', 166.Laser, 90,
124, 145, 154, 203, 246.Laser-card, 193.Laser a "cascata quantica",
249.Laser a semiconduttori, 130, 145, 203.La Stampa, 51, 132,
149.Lawrence Radiation Laboratory (Livermore), 122, 179, 230,
255.Leading Edge Model D (personal coreano), 254.Leading Edge
Products, 254.Lebedev, S'A', 78.Leclanché, Georges, 31.Led (Light
Emitting Diode), 133, 204.Lederberg, Joshua, 148.Le Echos, 205.Legge
di Moore, 118.Legislazione sull'informatica, 168, 244, 247.Lehn,
Jean-Marie, 246.Lehovec, Kurt, 114, 116.Leibniz, Gottfried Wilhelm,
27*, 30, 32, 38.Leibowitz, Robert, 222.Leininger, Steve, 181.Le
Monde, 205.Leonardo Pisano (Fibonacci), 17.Leopoldo II di Toscana,
35.L'Espresso (settimanale), 214.Lessage, George Louis, 30.Levy,
David, 86.Liber Abaci, 17.Libro elettronico, 237.Light Emitting Diode
vedi Led.Lilienfeld, Julius Edgard, 57.Linch, Gary, 222, 234.Linda
(linguaggio per elaborazione parallela), 216.Linee di ritardo vedi
Memoria a linee di ritardo.Linotron (fotocomposizione), 67.Lisa vedi
Apple Lisa.Lisberger, Steven, 197.Lisp (List Processing), 109, 119,
144, 150.Lithography Systems Inc', 238.Litografia, 31.Lloyd, Robert,
190.Lloyd's di Londra, 210.Lockheed (società), 133, 184.Loewe,
Sigmund, 116.Logaritmi, 16, 23.Logica "fuzzy" vedi Fuzzy
logic.Logitec, 134.Logo, 150.Lon Works (tecnologia controllo reti),
225.Los Alamos Laboratory, 76, 92, 127, 172, 179, 216, 255.Lotus
"1-2-3" (foglio elettronico), 183, 199, 255.Lotus Development Corp',
183, 199, 255.Lovelace, Ada Augusta Byron (contessa di) vedi
Byron.Lovell, James, 141.Lpm/M (sistema operativo), 172.Lsi (large
scale integration), 118, 159, 167.Lucas, George, 226.Lucent
Technologies (società), 258.Luftwaffe, 61, 68.Luigi XIV, 26.Luna
(conquista della), 149*.Lynchburg College, 245.
M-1 (computer Urss), 78.M-22 (computer Urss), 78.M-3 (computer Urss),
78.M-10 vedi Olivetti M-10.M-20 (computer Urss), 78.M-20 vedi
Olivetti M-20.M-24 vedi Olivetti M-24.M-220 (computer Urss), 78.Mac
(Multiple Access Computing), 127, 134.Macalistair Ritchie, Dennis,
141.Macaroni Box, 44.Mac Call (ricercatore Bell), 218.Macchina
analitica di Babbage vedi Analytical Engine.Macchina differenziale di
Babbage vedi Difference Engine.Macchina da scrivere, 29, 39,
41.Macchina di Turing, 62, 73.Macchina di von Neumann, 74.Mach
(sistema operativo), 226.Machack-6 (programma scacchi), 86.Machin
(matematico), 214.Machines Bull vedi Bull.Macintosh vedi Apple
Macintosh.Macleod Cormak, Allan, 166.Mac Paint (programma per
disegno), 214.Macrovirus (virus), 256.Mac Write (word processor),
214.Mad (Multi Apertured Devices), 124.Madm (Università di
Cambridge), 74, 82.Maelzel, Leonard, 86.Magnetofluidodinamica,
156.Magnetofoni Castelli, 68.Magnetophon, 68.Mahon, Charles conte di
Stanhope, 30.Mahovald, Misha, 234.Maiani, Luciano, 255.Maiman,
Theodore H', 90, 124.Malaysia, 236.Manchester Automatic Digital Machine vedi Madm.Mandala (linguaggio di programmazione),
194.Mandelli (società), 224.Maniac, 74, 83, 92.Mannheim, Amédée,
39.Manoscritti del Mar Morto, 82.Manuzio, Aldo, 216.Manzi, Jim,
255.Marchant Calculating Machine, 57.Marchant, R'H', 57.Marchuk,
Frank, 219.Marconi Guglielmo, 48, 149.Mareografo di Kelvin, 41.Marina
Militare Italiana, 62.Mariner (sonde interplanetarie), 132, 140.Mark
1 (Ibm) vedi Ibm Mark 1.Mark 1 (rete neurale), 88.Mark 1 (Università
di Cambridge), 82.Mark 1 Ferranti vedi Ferranti Mark 1.Mark 8 (Pc),
171.Markkula, A'C' (Mike), 178, 180, 215, 225.Martin, Marietta,
246.Marzi, Giovan Battista, 43.Marzia (virus), 254.Marzotto
(Manifattura), 122.Masatoshi, Shima, 167.Maser, 90.Mason, Joseph,
31.Massachusetts Institute of Technology vedi Mit.Mathews, Max,
125.Matisoo, Juri, 198.Matsunaga, Yoshia, 172.Matsushita (società),
133, 182, 194, 202, 256-257.Mattel (società), 187.Mauchly, John
William, 66, 73, 75-76, 84, 91-92, 99, 149, 166.Max Plank Institut,
218.Maximus Planudes, 18.Mazer, Stanley, 159.Mcafee, John, 219.Mcc
vedi Microelectronics & Compute Technology Corp'.Mccarthy, John, 86,
96, 109, 119, 127, 150, 162.Mccaw Cellular Communication, 240, 247,
249.Mccaw, Craig, 248.Mccracken, William E', 242.Mculloch, Warren S',
69.Mcdonnell, Douglas, 182.Mceven, Dorothy, 172.Mcilroy, H' Douglas,
219.Mcluhan, Marchall, 207.Mead, 234.Mead, Carver, 222.Meagher,
Ralph, 92.Meccanografia, 46*, 106.Medea (Micro-Electronics
Development European Applications), 259.Medea (programma ricerca
europeo), 225.Media Lab, 213*.Medium scale integration vedi Msi.Meiko
(società), 255.Melen, Roger, 176.Meltzer, Bernard, 96.Memoria a bolle
magnetiche, 145, 185.Memoria "cache" vedi Memoria di transito.Memoria
a dischi magnetici, 109.Memoria flash, 160, 220, 236.Memoria a linee
di ritardo, 82, 84-85, 90, 101.Memoria a nastro magnetico,
103.Memoria a nuclei di ferrite, 90, 101-102.Memoria olografica,
246.Memoria a tamburo magnetico, 102.Memoria di transito, 139.Memoria
virtuale, 153.Memorie (evoluzione delle), 101*.Menabrea, Luigi
Federico, 34.Meo, Angelo Raffaele, 186.Mercedes Benz, 94.Mercury
(progetto spaziale), 131-132, 141, 154.Merryman, J'D', 161.Mesm
(computer Urss), 78.Messagepad vedi Apple Newton.Messaggero Veneto,
149.Meteorologia, 76, 83*, 193.Meteosat, 124.Metropolis (film),
55.Meucci, Antonio, 38, 41.Mf vedi Modulazione di
Frequenza.Michelangelo (virus), 237, 251.Michelangelo Buonarroti,
164.Michelin (società), 195.Michie, Donald, 96.Micral (Pc),
166.Micrascan (sistema stampa chip), 238.Micro Computer Inc',
230.Microelectronics & Computer Technology Corp' (Mcc), 194.Microfono
a carbone, 39.Micromodem-100 (Hayes, primo modem), 182.Micropro
(società), 134, 184.Microprocessore (invenzione), 159*,
230.Microprogrammazione, 114, 126, 222.Microsoft Corp', 136, 142,
172, 175*, 191, 193, 217, 222, 229, 233, 238, 242, 255, 259.Mida
(sistema misure antropometriche), 238.Midi (Musical Instrument
Digital Interface), 107.Miles, Anthony, 87.Mill, Henry, 29.Miller,
Arthur R', 160.Miller, David, 218.Miller, John, 147.Miller, Richard
W', 238.Millionaire, 47.Milnet, 156, 209, 226.Ministero della
Pubblica Istruzione, 144, 193.Ministero della Sanità, 143.Ministero
per la Ricerca Scientifica, 143.Ministero del Tesoro, 122.Minitel,
205.Minsk (computer Urss), 78.Minsky, Marvin Lee, 96, 119, 213.Mips
(sistema Risc), 188.Miracle chip vedi microprocessore.Mit
(Massachusetts Institute of Technology), 35, 54, 64, 69, 81, 86,
90-91, 94, 96, 101, 104, 109, 111-113, 119, 127, 132, 134, 141-142,
148, 150, 160, 182, 184, 193, 213, 216.Mits (Micro Instrumentation
and Telemetry System), 136, 174.Mits Altair 8800, 136, 174-175,
179.Mitsubishi Heavy Industries, 230.Miyamoto, 198.Miyashita,
Kazuhiro, 148.Mobil Oil, 151.Mock, Owen, 119.Mod
(Magneto-optical-disk) vedi Disco magneto-ottico.Modem, 43,
182.Modula-2 (linguaggio di programmazione), 120.Modulazione di
Ampiezza, 51.Modulazione di Frequenza, 57.Modulo di conduzione
termica (Ibm), 191.Mok, Fai, 232.Monarch Marking, 154.Monroe, Jay
Randolph, 52.Monroe (società), 53.Montanari, Ugo, 186.Montecatini
(società), 47, 128.Montedison, 172, 212.Monti Arduini, Federico,
107.Monticelli, Mario, 86.Moog (sintetizzatore per computer music),
107.Moog, Robert, 107.Moore, Charles, 155.Moore, Gordon E', 118, 146,
159, 227, 230.Moore School, 91.Moorer, A' (ricercatore computer
music), 217.Moreno, Roland, 173.Morgenstern, Oskar, 85.Morland,
Samuel, 27.Monis, Robert jr., 225.Monis, Robert sr., 219, 225.Morse,
Samuel Finley Breese, 33, 36.Mos (Metal Oxyde Semiconductor), 114,
151, 156.Mos Technologies 6502, 177, 179, 181, 198.Mosaic (programma
"navigazione" per Internet), 244, 247.Mosaic Communication,
247.Mostek, 188.Motorola I-601, 234.Motorola Iridium (tlc via
satellite), 249.Motorola Mc 6800, 146, 167, 171, 176.Motorola
(società), 112, 173, 184, 188, 194-195, 225, 234, 253, 255.Motorola
56001, 226.Motorola 68030, 226.Motorola 68882, 226.Motore elettrico,
29.Mouse (invenzione del), 134.Movie (Cd-Rom con archivio film),
228.Mpu (Microprocessing Unit) vedi Microprocessore.Ms-Dos (Microsoft
Disk Operating System), 172, 176.Msi (Medium scale integration), 118,
140.Msnbc, 259.Msudc, 92.Msx (microcomputer giapponese), 204.Mller,
Karl Alex, 218, 221-223.Multics (Multi user computer system), 141, 176.Multiplan (foglio elettronico), 183, 193.Multisumma
Olivetti vedi Olivetti Multisumma.Mundshutz, Horst, 145.Murto, Bill,
196.Musa (computer per sintesi della voce), 185.Musei dei computer,
26-28, 35, 37, 44, 74, 76, 84, 161, 214, 235, 249.Museo archeologico
nazionale di Atene, 49.Museo della Scienza e della Tecnica di Londra,
35, 37.Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, 28.Museo della
Smithsonian Institution, 37, 44, 74, 76, 84, 161, 249.Museo di
informatica e storia del Calcolo di Pennabilli, 235.Museo di Storia
della Scienza di Firenze, 26-27, 35.Museo Pigorini, 13.Museo Sirti,
100.Museo storico delle macchine per il calcolo di Pisa, 249.Music
(programma per computer music), 125.Musica (con il computer), 107,
125, 217.Musica algoritmica, 107.Musical Instrument Digital Interface vedi Midi.Musical scribe (programma per computer music),
217.Musicassetta vedi Compact Cassette.Musina, Opprandino, 28.Mycin
(sistema esperto), 148.
Naburian (astronomo, inventore dello zero), 14, 16.Nader, Ralph,
156.Nakamats, Yoshiro, 104.Napier di Merchiston, John vedi
Nepero.Napoleone Bonaparte, 86.Napoleone III, 39.Nasa, 114, 121, 125,
131, 134, 141, 143, 146-147, 149, 151-153, 163, 209, 223, 225,
229.Nasko, Horst, 259.Nastro magnetico vedi Memoria a nastro
magnetico.Nastro perforato, 61, 68.Nastro a scrittura laser,
252.Nathan, Robert, 140.National Academy of Sciences (Usa),
147.National Aeronautics and Space Administraton vedi Nasa.National
Bureau of Standards (Usa), 85.National Cash Register Co' vedi
Ncr.National Physical Laboratory (Gb), 82, 85, 221.National Security
Agency (Usa), 127, 163, 194, 225.National Security Service (Usa),
163.National Semiconductor, 184.Nato (North Atlantic Treaty
Organization), 180.Naval Ordinance Research Calculator vedi
Norc.Navier, Claude, 83.Navier-Stokes (equazione di), 221.Nbc
(televisione), 213, 259.Ncr (National Cash Register), 44, 94, 108,
231-232, 241.Ncsa (National Center for Supercomputer Applications),
244, 247.Neapolis (società), 224.Nec (Nippon Electric Corp'), 94,
175, 186, 194, 198, 210, 212, 224, 232, 235-236, 242.Nec ACOS-3900,
232.Nec Pc-8000, 186.Nec Sx-1, 210.Nec Sx-2, 210.Nec Sx-3, 232,
236.Nec-2201, 121.Negroponte, Nicholas, 213.Nelson, Steve,
246.Nelson, Theodor, 134, 179.Nemorario, Giordano, 19.Nepero (John
Napier di Merchiston), 23.Netl (neurocomputer), 69, 216.Netscape (società), 198,
229, 244, 247*, 258.Netscape Navigator (programma "navigazione"
Internet), 244, 247.Nettalk (rete neurale), 88.Network computer,
258.Neugebauer, 11.Neuristor, 124.Neurochip, 88, 216, 222,
234*.Neuron (chip), 225.Newbold Hunsfield, Godfrey, 165.Newman, Max,
73.Newspeak (giornale elettronico), 214.Newsweek, 196.Newton, Isaac,
26.Newton (Pda) vedi Apple Newton.Next Computer System, 226*.Nexus
(videotelefono), 100.New York Times, 183.Nhk (Tv giapponese),
64.Nicely, Thomas, 245.Niepce, Joseph-Nicephore, 35.Nikolic, Predrag,
88.Nilles, 253.Ninke, William, 228.Nipkow, Paul, 44, 47, 63.Nippon
Electric Co' vedi Nec.Nippon Electronics, 144.Nippon Telegraph &
Telephone vedi Nt&T.Niqmadu II (Re del 1550 a.C'), 11.Nissan Motor,
198, 230.Nixon, Richard, 123, 163, 257.Nobel (premio), 48-49, 77, 90,
100, 111-112, 130, 148, 156, 164, 166-167, 172, 218, 223, 231, 233,
246.Nòel, Louis-éugène-Felix, 156.Norad, 112, 123, 140.Norc (Naval
Ordinance Research Calculator), 80.Norris, William R', 114.North
American Rockwell, 154.North-American Air Defense command vedi
Norad.Northrop (società), 76, 94.Norvegia, 47.Nova vedi Data General
Nova.Novelli, Vittorio, 162.Nowatzyk, Andreas, 87.Noyce, Robert N',
115, 146, 152, 159, 160, 227, 230.Ntsc (National Television System Committee), 64.Nt&T (società), 212, 244, 258.Numeri arabi,
16-17.Numeri binari, 12, 27.Numeri primi, 248*.Numeri romani,
15.Nutek (società), 243.Nutt, Emma, 43.Nutt, Roy, 95.
Oak (linguaggio), 229.Occhini, Giulio, 125.Ocr (Optical Character
Recognition), 122-123, 135, 176.Odner, W'T', 43.Oersted, Hans
Christian, 32.Oestreicher, Hans, 124.Officine Froment,
39.Oftalmoscopio, 35.Oge vedi Olivetti-General Electric.Olivetti
(società), 50, 52*, 56, 58, 91, 100, 108, 112, 121-122, 127-128, 132,
134, 136, 142, 181, 186, 197, 210, 212, 229, 234, 242, 247, 254-255,
258.Olivetti, Adriano, 52, 100, 121-122, 125, 136.Olivetti Active
Badge, 243.Olivetti Advanced Technology Corp' (Oatc), 197.Olivetti,
Camillo, 52, 100, 122.Olivetti Divisumma, 58.Olivetti Elea, 108,
121-122, 127-128, 136.Olivetti Elea 4001, 122, 127, 134.Olivetti Elea
4015, 134.Olivetti Elea 6001, 122.Olivetti Elea 9003, 121,
127.Olivetti Envision, 255.Olivetti Et101, 182.Olivetti M-10,
184.Olivetti M-20, 197.Olivetti M-24, 197.Olivetti M1, 52.Olivetti
Multisumma, 58.Olivetti Programma 101, 142*, 182.Olivetti, Roberto,
100.Olivetti Simplisumma, 58.Olivetti Summa, 58.Olivetti Tcv-250,
128.Olivetti Valigetta telematica, 242.Olivetti Velsumma,
58.Olivetti-General Electric, 56, 143.Olografia, 232, 246.Olsen,
Kenneth, 90, 113, 242.Optoelectronic Technology Consortium,
246.Olsen, Stanley, 113.Oncocin (sistema esperto), 148.Opel, John R',
186.Oppenheimer, Robert, 74, 92.Optical Character Recognition vedi
Ocr.Optoelettronica, 218*, 228-229, 246.Oracle Corp', 92, 174, 180,
258.Orbita geostazionaria, 74.Ordvac, 92, 99, 102.Oresme, Nicola,
18.Orologio calcolatore di Schickart, 24.Orwell, George (Eric Blair),
83.Os/2 (sistema operativo Ibm), 191, 222, 238.Osborne, Adam,
192.Osborne Corp', 192.Osborne-1, 192.Osservatorio di Greenwich,
56.Ots (satellite), 189.Oughtred, William, 25.Oural (computer Urss),
78.
P-101 vedi Olivetti Programma 101.Pacioli, Luca, 18.Pacioli 2000,
19.Packard, David, 66, 91, 257*.Packard, Lucille, 257.Paganino dei
Paganini, 18.Pagemaker (programma editoriale), 216.Pakistani, Brain
(virus), 219.Pal (Phase Alternance Line), 64.Palevsky, Max,
151.Palmer, Robert B', 242.Palo Alto Research Center vedi Parc.Pan
American, 128.Pan American Health Organization, 187.Panasonic, 134,
198, 202.Pangloss (programma per traduzioni), 233.Pantelegrafo,
39.Paolo VI, 82.Papert, Seymour, 150, 214.Papiro (blocco
dell'esportazione), 15.Paragon vedi Intel Paragon.Parametron,
124.Parc (Palo Alto Research Center), 153.Parisi, Giorgio,
210.Parmalee, D'D', 38.Partidge, Seth, 25.Pascal, Blaise, 25*.Pascal
(linguaggio di programmazione), 120, 161, 172, 197.Pascalina,
25*.Passport (apparecchio Ocr per traduzioni), 233.Patrick, Bob,
119.Patterson, David, 188.Patterson, Tim, 191.Payen (costruttore
calcolatrici dell''800), 32.Pcmcia, 105, 236.Pcos (Professional
Computer Operating System), 197.Pda (Personal Digital Assistant), 239*.Pdp-1 vedi Digital Pdp-1.Pdp-5 vedi Digital Pdp-5.Pdp-8
vedi Digital Pdp-8.Pdp-10 vedi Digital Pdp-10.Pdp-11 vedi Digital
Pdp-11.Pearson, Gerald L', 100.Pecquer, Onesiphore, 49.Peddle,
Charles (Chuck), 179, 181.Pegaso (banca dati hacker), 209.Pekeris,
Chaim, 99.Penna ottica, 90.Pentagono vedi Dipartimento della Difesa
Usa.Pentium vedi Intel.Perceptron, 124.Perceptroni, 69.Pergamena,
15.Perm (computer, Istituto Tecnico di Monaco), 92.Perot, Ross,
226.Perotto, Pier Giorgio, 136, 142.Personal computer (ideazione),
151, 179.Personal Computer Memory Card International Assoc' vedi
Pcmcia.Personal Dictation System vedi Ibm.Personal Digital Assistant
vedi Pda.Personalink (segretario elettronico, At&T), 252.Personal
Software Arts Inc', 182.Pertec Computer Corp', 175.Pet 2001 vedi
Commodore Pet 2001.Petrus Peregrinus (Pierre de Maricourt),
17.Peugeot, 129.Pfeiffer, Eckhard, 196.Phelps, Byron E', 77.Philco
(società), 146.Philco 2000, 111, 114.Philips (società), 45, 47,
63-64, 133, 156, 166, 173, 200, 214, 225, 232, 252, 256, 259.Photo
Cd, 202.Piaget, Jean, 150, 214.Picone, Mauro, 56.Picturephone,
99.Pierce, John Robinson, 77, 96.Pi greco (calcolo del), 214.Pila di
Volta, 31.Pilot (Programmed Inquiry, Learning Or Teaching), 151.Pilot Ace, 85.Ping Pong (virus), 254.Pioneer
(sonde interplanetarie), 140.Pirateria informatica vedi
Hacker.Pirelli (società), 47, 94, 106, 129, 224.Pistorio, Pasquale,
112.Pitagora di Samo, 14.Pitrat, J', 96.Pitts, Walter H', 69.Pixar
(società), 226.Pl/1 (Programming Language/One), 124, 136,
183.Planimetro ortogonale di Tito Gonella, 35.Planimetro polare di
Amsler, 35.Plato (sistema di istruzione), 130, 204.Plessey
Telecommunications, 154, 185.Pltgro (programma sulle piante del
mondo), 173.Pmr (Perpendicular Magnetic Recording) vedi Registrazione
"verticale".Poe, Edgard Allan, 86.Polaroid (società), 232.Poleni,
Giovanni, 28.Polibio (storico greco), 14.Politecnico di Milano, 94,
162.Politecnico di Torino, 151, 186.Politecnico di Zurigo, 68,
92.Polygram (società), 134.Poniatoff, Alexander, 110.Pong (primo
videogioco), 165.Potter, R'K', 89.Poulsen, Valdemar, 48.Power
Computing Corp', 234, 254.Power House Museum, 45.Power Pc (società),
256.Power Pc 601, 234.Powers, James Legrand, 52.Pqe-2000
(supercomputer), 212, 255.Pragma-A3000 (robot), 188.Prater, C'D',
151.Prentiss, Mara, 243.Presidenza del Consiglio, 211.Prestel (Gb),
174.Prime Computer (società), 234.Princeton University vedi
Università di Princeton.Privacy e computer, 160.Processor Technology
(società), 175.Procter & Gamble, 193.Professional Computer Operating
System vedi Pcos.Progettazione con il computer, 133.Programma 101
vedi Olivetti Programma 101.Programmatore e analizzatore
probabilistico automatico, 69.Programmazione dei telai tessili, 29,
31.Programmed Data Processor vedi Digital Pdp.Proiezioni elettorali,
84, 123.Prokhorov, Alexander, 90.Prolog (Programming in logic), 165,
194.Prologia (società), 165.Prom (Programmable Read Only Memory),
176.Proshare (programma comunicazioni video), 248.Proshare
(tecnologia), 259.Proteus (programma intelligenza artificiale),
195.Psaltis, Demetri, 232.Pulitzer (Premio), 148.Pulsar [primo
orologio digitale), 161.
Qdos (Quick and Dirty Operating System), 176.Qsw vedi Quadrics
Supercomputer World.Quadrics (supercomputer), 211*, 255.Quadrics
Supercomputer World (società), 255.Quate, C'F', 233.Quinta
generazione (progetto computer di), 194*, 237.Quipo ("abaco" Inca),
13.
R2E vedi Réalisations études
Electroniques.Radio (servizio radiofonico), 48.Radio Corporation of
America vedi Rca.Radio Shack (catena negozi), 181.Radio a transistor,
100.Raggi catodici, 48.Rai, 67, 128, 174, 214, 247.Ram (Random Access
Memory, prima), 156.Ramac vedi Ibm 305.Rand, James Henry, 52.Random
Access Memory Accounting Computer (Ramac) vedi Ibm 305.Ranger (sonda
interplanetaria), 140.Ratcliff, C' Wayne, 186.Ratner, Mark,
172.Ravizza, Giuseppe, 39-40.Raytheon (società), 149.Ras Shanira
(antica Ugarit), 12.Rca (società), 55-56, 63, 90, 92, 102-103, 107,
110, 139-140, 149, 154, 161, 194, 232.Rca Spectra, 107, 161.Reagan,
Ronald, 227.Réalisations Etudes Electroniques (R2E), 166.Realtà
virtuale, 132-133, 246.Reeves, Alec, 201.Reeves Instruments,
55.Regency Electronics, 100.Regione Sardegna, 237.Registratore di
cassa, 44.Registratore magnetico audio, 48, 57, 68.Registrazione
digitale, 201.Registrazione "verticale" per floppy e hard disk,
181.Regolo calcolatore, 25-26, 39.Reinitzer, Friedrich, 154.Reis,
Johan Philip, 40.Relè, 32, 43.Remington, 102.Remington Fire Arms,
41.Remington Rand, 52, 84, 93, 99, 122, 193.Remington Typewriter,
52.Rensselaer Polythecnic Institute, 238.Reprom (Reprogrammable Read
Only Memory), 160.Ret (retina al silicio), 234.Rete neurale,
88.Rhind, Alexander Henry, 12.Rhind (papiro di), 12.Richardson, Lewis
F', 83.Richardson, Owen Williams, 49.Riconoscimento della voce, 88,
161*, 184, 249.Riesz (ricercatore sintesi parola), 89.Risc (Reduced
instruction set computer), 188, 234, 239.Ritty, James J', 44,
232.Rivest, Ronald, 248.Rjad (progetto Paesi Comecon), 156.Rmnant
(programma su varietà animali), 173.Roberts, Edward, 174.Robida,
Albert, 100.Robot, 53*, 55, 58, 67, 89, 95, 129, 148, 188,
196.Rochester, Nathaniel, 93.Rock, Arthur, 178.Rockwell Pps4
(microprocessore), 213.Rockwell Pps8 (microprocessore), 213.Rod,
(dispositivo magnetico con funzioni logiche), 124.Rodotà, Antonio,
255.Rohrer, Heinrich, 233.Rosenberg, Charles, 88.Rosenblat, R',
124.Rosenblatt, Frank, 69.Rosenblueth, Arthur, 81.Rosenweig, Ronald,
147.Rosing, Boris, 56.Rossini, Gioacchino, 39.Roth (costruttore
calcolatrice '800), 37.Rous (costruttore calcolatrice '600),
26.Roussel, Philippe, 165.Rowell, John M', 130.Royal Aircraft
Establishment, 55.Royal Astronomical Society, 34.Royal Society, 31,
106.Royal Society Computing Machine Laboratory, 89.Rubbia, Carlo,
237.Ruder, Ed, 214.Russel, Bertrand, 38.Russia, 47, 219.Ryad
(computer Urss), 79.
Saab Jas-39 Gripen (aereo), 227.Sabre (Semi Automatic Business
Related Environment), 90, 128.Sachs, Jonathan, 199.Sage, 90, 111,
214.Sakomen, Steve, 239.Sale, Tony, 63.Salva, Francisco, 32.Samsung
Electronics, 241.Samuel, Arthur L', 79, 96.Sandac-V (supercomputer),
216.Sanders, Jerry, 152.Sandia National Laboratory, 216, 230, 255.San
Tommaso d'Aquino, 82.Sardegna vedi Regione Sardegna.Sarnoff, David,
110.Satelliti geostazionari, 96.Scacchi (gioco degli), 64, 85*,
90.Scanlon, Derby, 145.Scelbi Computer Consulting, 164,
171.Scelbi-8H, 164, 171, 174.Schawlow, Arthur L', 90.Schede
perforate, 31, 33-34, 46*, 56, 77.Schede perforate e calcolo
elettronico (rivista), 100.Scherbius, Arthur, 62.Scheutz, Edward,
37.Scheutz, Pehr Georg, 37.Schickart, Wilhelm, 24.Schild, V',
38.Schlumberger, 173, 184.Schmandt-Besserat, Denise, 11.Schott,
Kaspar, 26.Schreyer, Helmuth, 61, 66, 68.Schrieffer, John Robert,
112, 164, 223, 232.Schweth (perfezionamenti al regolo calcolatore),
39.Scientific American, 43, 47.Scientific Computing Service,
56.Scientific Data System, 151.Score (satellite), 125.Scott, Dave,
150.Scozia ("Silicon Valley" d'Europa), 253.Scribe (word processor),
134.Sculley, John, 200, 215, 226, 235, 239.Sdi (Strategic Defence
Initiative) vedi Guerre stellari.Sea (collegamento internazionale
Minitel), 205.Sea (Societé d'Electronique et d'Automatisme), 92.Seac,
74, 85, 92, 101.Seaman, Robert, 132.Seaton, Colin, 218.Seattle
Computer Products, 176, 191.Secam (Sequentiel Couleur A Memoire),
64.Seiaf (società), 224.Seiden, Philip, 172.Seiko (società), 161,
181.Sejnowski, Terence, 88.Selective Sequence Electronic Calculator
vedi Ibm Ssec.Selectric vedi Imb Selectric.Selectron, 92, 102.Selenia
(società), 212.Selenia-Elsag (società), 224.Sella, Quintino,
39.Sematch (programma ricerca Usa su semiconduttori), 225.Sematech
(società), 238.Semi-Automatic Ground Environment vedi
Sage.Semiconductor Research Corp' (Src), 195.Senefelder, Alois,
31.Senkreh (tavole di), 12.Servizi spa, 235.Servizio telefonico
italiano, 44.Sesa spa, 235.Setun (computer Urss), 78.Sgs, 112, 117,
160, 220, 222.Sgs-Ates, 112, 241.Sgs-Microelettronica,
241.Sgs-Thomson Microelectronics, 112, 172, 222, 225, 241, 259.Shakey
(sistema robotico), 148.Shallit, Jeffrey, 248.Shanks (matematico),
214.Shannon, Claude Elwood, 64, 76, 85.Share (associazione),
120.Share Operating System vedi Sos.Sharp (società), 236, 239.Sharp
Compet, 142.Sharp Expertpad, 239.Sharpless, T' Kite, 82, 91.Shiling,
Pawel, 36.Shockley, William Bradford, 77, 100, 110, 231,
232.Shoenberg, Isaac, 56, 63.Shokotu (imperatrice giapponese),
16.Sholes, Christopher Latham, 40.Shortlife, Edward, 148.Shaw,
Bernard, 144.Shrayer, Michael, 179.Shugart, Alan, 105.Siae (Società
italiana autori editori), 244.Siemens Ag, 38, 44, 68, 93, 95, 113,
166, 173, 186, 225, 227, 233, 238, 244, 255-259.Siemens Nixdorf,
235.Siemens 2002, 95, 99, 113.Silicon Graphics (società), 198, 234,
246, 247.Silicon Valley, 66, 91, 136, 160, 175-177, 197, 215, 220,
222, 230, 243, 257.Silliac, 92.Silvestro II (Papa), 16.Simkit
(programma intelligenza artificiale), 186.Simon, Herbert,
96.Simplisumma Olivetti vedi Olivetti Simplisumma.Sim-Sim (linguaggio
per computer music), 107.Simulatore di volo, 90, 152.Sinclair, Clive,
160, 187*.Sinclair Executive (calcolatrice), 163.Sinclair Radionics,
187.Sinclair Research, 187*.Sinclair Spectrum, 187.Sinclair Zx80,
187.Sinclair Zx81, 160.Sinclair 1000 vedi Timex Sinclair 1000.Sintesi
della voce, 88, 176, 182, 185.Sip (poi Telecom Italia), 44, 106, 143,
174, 215.Sirio (satellite), 144, 168, 189.Sirti (società),
99.Sirtori, Carlo, 249.Sistema binario, 12, 27, 38, 61, 65,
68.Sistema operativo, 119, 120, 172.Sistema operativo (invenzione
del), 119.Sistema operativo (primo), 172.Sistema sessagesimale,
11.Sistemi esperti, 119, 148, 195, 210.Sivco, Debbie, 249.Sketchpad,
133.Slager, Jim, 213.Slate, David, 86.Slate (settimanale on-line
della Microsoft), 259.Slotnick, Daniel Leonid, 153.Slowinski, David,
247.Small scale integration vedi Ssi.Smalltalk, 151, 153,
250.Smart-card vedi Carta con microchip.Smart Talk (sistema per
comandi vocali), 250.Smil (computer Università di Lund), 92.Smith
Corona (società), 241.Smith, Desmod, 218.Smith, Leland, 217.Sni
(società), 212.Società Generale Semiconduttori vedi Sgs.Società
Italiana Autori Editori vedi Siae.Societé d'Electronique et
d'Automatisme vedi Sea.Soft Corporation Hackers (gruppo hacker
russo), 209.Soft, Paul, 163.Softech (società), 183.Software
(brevettabilità), 151.Software Pirates (gruppo hacker portoghese),
209.Sogitec, 107.Somalvico, Marco, 162.Sonde interplanetarie, 67,
140, 151.Sony (società), 105, 110, 112, 141, 182, 197, 200, 213, 227,
236, 256.Sony Betamax, 236.Soresini, Franco, 28.Soroban (abaco), 13,
17.Sos (Share Operating System), 120.Sotsass, Ettore, 52, 122.South
Software Park Technology Co', 256.Space shuttle (computer degli),
163.Spacewar(videogioco), 119, 165.Speak & Spell (Texas Instruments),
182.Spectra vedi Rca Spectra.Speechlab, (sistema riconoscimento della
voce), 184.Spelling cheker (programma per correzione ortografica),
213.Sperry Gyroscope, 52.Sperry Rand Corp', 52, 76, 84, 92, 99, 102,
114, 119, 125, 134-135, 161, 166, 194, 199.Sperry-Unisys, 194.Sphere
(Personal computer), 176.Sprague Electric, 114, 115.Spreadsheet vedi
Foglio elettronico.Spring (società), 224.Sputnik (satellite),
113-114.Squid (Superconductor Quantum Interference Device), 222.Sram
(Static Random Access Memory), 231.Src vedi Semiconductor Research
Corp'.Sri International, 134-135, 183.Ssec vedi Ibm Ssec.S-Seed
(commutatore ottico), 229.Ssi (Small scale integration), 118, 132.Ssi
vedi Supercomputers System Inc'.Stampa (invenzione della),
17-18.Stampante ad aghi, 93.Stampante a catena, 93.Stampante a getto
d'inchiostro, 147.Stampante laser, 93.Stampante a margherita,
93.Stampanti, 93, 147.Standard Communication Laboratory (Gb),
145.Standard Eastern Automatic Computer Seac.Standard Western
Automatic Computer vedi Swac.Stanford Artificial Intelligence
Language, 217.Stanford Industrial Park, 67, 91.Stanford University
vedi Università di Stanford.Stanhope (Charles Mahon, conte di),
30.Star (Self-Testing-and Repairing), 151.Star-100 (supercomputer),
153.Star-8010 vedi Xerox Star-8010.Statistiche, 107, 120, 125, 129,
134, 139-141, 152, 155, 164, 168, 175, 177, 179, 186, 189-190, 199,
215, 218, 224, 227, 231, 236, 242, 247, 254, 259.Stati Uniti,
232.Stazione di lavoro, 188.Stazione spaziale, 230.Steiger, Otto,
47.Stein, Ralph, 36.Steinheil, Karl, 36.Steinhilper, Ulrich,
134.Stella (Satellite Transmission Experiment Linking Lab'),
189.Sterling, Wallace, 67, 91.Stet, 112, 166, 185, 210, 212, 242,
255.Stiatti, 50.Stibitz, George Robert, 64.Stille, Kurt, 57.Stokes,
George Gabriel, 83.Stoll, Clifford, 231.Stoned (virus), 243,
254.Stoney, George Johnstone, 44.Storeband (società), 54.Strada,
Federico, 45.Strada, Flaminio, 37.Stream (società), 255.Strela
(computer Urss), 78.Stretch vedi Ibm "Stretch".Strowger, Almon Brown,
43.Strowger Automatic Telephone Exchange, 43.Stubbs, Dave,
147.Suan-pan (abaco cinese), 13, 17.Suess, Randy, 182.Sugar, Alan,
187, 221.Sumeri, 11.Summa Olivetti vedi Olivetti Summa.Summer, Lloyd,
145.Sundberg (ricercatore computer music), 217.Sun Microcomputer
(società), 229.Sun Microsystems (società), 165, 234, 237.Supercalc
(foglio elettronico), 183.Supercomputer System Inc',
223.Superconduttività, 48, 112, 130, 165, 167, 194, 198, 218,
222-223, 229-231, 253.Suprenum-1 (supercomputer tedesco), 227.Sur
(Speech Understanding Research), 162Surveyor (sonde interplanetarie),
140.Sutherland, Ivan E', 132, 155.Svezia, 168.Swac, 85.Swiss Cracking
Association, 209.Symphony (foglio elettronico), 183.Synapse-1
(neurocomputer), 235.Synaptics I-1000 (neurocomputer), 234.Synaptics
Inc', 222, 234.Synthetic performer (pianoforte elettronico),
214.Sysdata spa, 235.System Development, 123.Systran (sistema per
traduzioni), 156, 233.
Tabulating Machine Co', 47.Tac (Tomografia Assiale Computerizzata),
165.Takano, Shizue, 236.Talete di Mileto, 13.Tamarack Storage
Devices, 246.Tamburo magnetico vedi Memoria a tamburo
magnetico.Tandon (società), 191.Tandy (società), 176, 181-182,
187.Tandy Trs-80, 181-182.Tao (linguaggio di programmazione),
211.Tartaglia, Niccolò, 19, 23.Taub, Abraham H', 92.Tavole
astronomiche (calcolo delle), 56.Tavole di Senkreh, 12.Tavoletta
grafica, 135.Tavoletta Ybc-7289, 11.Tavolette matematiche in argilla,
11.Tchou, Mario, 100, 122, 125.Tcm vedi Modulo di conduzione
termica.Teal, Gordon, 77.Technics (società), 133.Techso (società),
237.Tecsiel (società), 213.Teknowledge Inc', 193.Tel (Tennis
Electronic Lines), 247.Telecom On Line, 229.Teledesic (società),
249.Teledyne (società), 230.Telefax, 39.Telefono,
40-41.Telefonoscopio, 100.Telefoto, 51.Telegrafia senza fili vedi
radio.Telegrafo di Shiling, 36.Telegrafo di Sommering, 32.Telegrafo
di Steinheil, 36.Telegrafo di Wheatstone, 36.Telegrafo elettrico, 32,
36.Telegrafo elettrostatico, 30.Telegrafo magnetico, 36.Telegrafo
Morse, 36, 39.Telegrafo ottico, 14, 30, 31, 36.Telegrafo ottico di
Chappe, 30, 36.Telegrafo ottico di Edelcrantz, 31.Telegraphone,
48.Teleinformatica spa, 235.Telelavoro, 252.Telematica, 128, 143,
252, 254.Telemedicina, 143, 254.Telescript (programma segreteria
elettronica, At&T), 252.Telescrivente, 39, 52.Telespazio (società,
poi Nuova Telespazio), 129.Teletext (Gb), 174.Teletipografo di
Cerebotani, 52.Telettra (società), 112.Televideo Rai,
174.Televisione, 45, 56, 63-64, 67, 182.Televisione ad alta
definizione, 64.Televisione a colori, 67.Televisione via cavo,
56.Telic-12 (accessorio Minitel), 205.Telidon (Canada), 174.Telset
(Finlandia), 174.Telstar-1 (satellite), 132.Teoria degli automi,
74.Teoria dei giochi, 74.Ternan, Fred, 67, 91.Terrell, Paul,
176-177.Texaco (società), 119.Texas Instruments, 77, 93, 115, 118,
127, 159, 161, 167, 173, 182, 184, 187-188, 194, 209, 230.Theis,
George, 161.Thi, Truong Tromng, 166.Thin film (testina di lettura per
dischi), 168.Thinking Machines Cm-2, 232.Thinking Machines Corp',
216.Thomas di Colmar, Charles-Xavier, 27, 32.Thomas, P', 156,
233.Thomson-Csf, 64, 232, 241.Thomson, James, 41.Thomson, Joseph
John, 48.Thompson, Kenneth Lane, 141, 219.Thomson Semiconducteurs,
112, 222, 241.Thomson, William (Lord Kelvin), 41, 48, 54.Thorn Emi,
112.Time Magazine, 213, 226.Time Mirror, 221.Time-sharing, 107, 127,
134, 136.Timex (società), 187.Timex Sinclair 1000, 187.Timp, Gregory,
243.Tipo-telegrafo di Bonelli, 40.Tiros (satelliti), 124.Titus,
Jonathan, 171.Tjernlund (ricercatore computer music), 217.Tokyo Shoko
Research, 238.Tolomeo, Claudio, 250.Tolomeo I Sotere, 14.Tolomeo V
Epifane, 15.Tomash, Erwin, 35.Tomografia Assiale Computerizzata vedi
Tac.Torino (Comune di), 133.Torres y Quevedo, Leonardo, 35,
86.Toshiba (società), 173, 194, 212, 220, 225, 231, 233, 236, 238,
255, 256.Touch screen, 204.Touchstone Delta vedi Intel.Townes,
Charles H', 90.Toy Story (film), 226.Tradic (primo computer
sperimentale a transistor), 99.Traduzioni con il computer, 68, 94,
156, 163, 186, 233*, 244.Traf-o-data (società), 176.Tramiel, Jack,
181.Transaction Research, 129.Transfluxor (dispositivo magnetico con
funzioni logiche), 124.Transistor (invenzione del), 77*.Transistor ad
"effetto di campo", 57, 114, 151, 153.Transistor planare,
114.Transistor superconduttore, 230.Trans World Airlines vedi
Twa.Trasmissione della parola via radio, 51.Tridac (True Dimensional
Analogue Computer), 55.Trilogy System Inc', 153.Triodo,
51.Triumphator (calcolatrice '800), 43.Tron (film con computer
grafica), 197.Trottemberg, Ulrich, 227.True Dimensional Analogue
Computer vedi Tridac.Truman, Henry, 163.Trw (società), 88.Tsai Lun,
15.Tschoty (abaco russo), 13.Tsukahara, Shunpei, 259.Tubo a raggi
catodici, 41, 43.Turbo Pascal (linguaggio di programmazione), 161,
209.Turing, Alan Mathison, 61*, 73, 85-86, 90, 96, 101.Turing
(Premio), 219.Twa (Trans World Airlines), 164.Twain, Mark,
41.Twistor, 103.Tykey, John, 76.Tyndall, John, 106.
Ucsd Pascal (linguaggio di programmazione), 161.Ugarit (odierna Ras
Shanira), 11.Ugon, Michel, 173.Ulsi (ultra large scale integration),
118.Ultra large scale integration vedi Ulsi.Ultrix (sistema
operativo), 142.Underwood (società), 41.Unesco, 81.Unidata
(consorzio), 166.Unimates (robot), 129.Unimation (società),
129.Unione Europea, 233, 253, 259.Unione Sovietica, 78.Unitape,
84.Univac (società), 68, 74, 76, 84, 92, 99, 101-102, 122, 125, 134,
149, 214.Univac-II "Factronic", 99.Univac-1, 68, 74, 84*, 99, 101,
214.Univac-1100, 92.Univac-1103, 102.Univac-1106, 162.Univac-1107,
125.Univac-1108, 122.Univac-1218, 134.Universal Automatic Computer
vedi Univac.Università Ancona, 259.Università Arkansas,
231.Università Bari, 151.Università Berkeley, 11, 141, 146, 151, 188,
193, 198, 215, 227.Università Berlino West Technical, 227.Università
Bocconi, 100.Università Bologna, 30, 108, 121, 217, 258.Università
Bonn, 227.Università Boston, 41.Università Brown, 164, 171.Università
Brunswick, 227.Università California, 54, 85.Università Cambridge,
33, 48, 81-82, 96, 101, 130, 167.Università Carnegie Mellon, 69, 87,
96, 162, 209, 233, 244.Università Catania, 259.Università Colonia,
227.Università Colorado, 246.Università Columbia, 46, 74, 80, 100,
121, 123, 160.Università Copenaghen, 172.Università Cornell, 69,
225.Università Darmstadt, 227.Università Dublino, 38.Università
Dusseldorf, 227.Università Edimburgo, 96, 218.Università Erlangen,
227.Università Ferrara, 259.Università Firenze, 258.Università
Genova, 69.Università Georgia, 147.Università Gottinga, 68.Università
Grenoble, 156, 209.Università Harvard, 64, 73, 100, 160, 175, 229,
243.Università Heidelberg, 24.Università Houston, 222, 230.Università
Illinois, 91, 102, 107, 111-112, 123, 130, 153, 164, 213, 232, 244,
247.Università Irvine, 234.Università Karlsruhe, 244.Università
Leyda, 48.Università Lund, 92.Università Manchester, 56, 82,
89.Università Mannheim, 235.Università Marsiglia, 165.Università
Michigan, 92.Università Milano, 111, 219.Università Minnesota,
35.Università Modena, 259.Università Napoli, 56, 107, 156.Università
New York, 36, 172.Università Nizza, 209.Università Oxford,
234.Università Padova, 28, 171, 259.Università Parigi, 172.Università
Parma, 259.Università Pavia, 31.Università Pennsylvania, 73, 75,
164.Università Pisa, 108*, 114, 122, 126, 131, 144, 151, 211, 214,
219, 222, 249.Università Pittsburgh, 148, 246.Università Princeton,
33, 63, 74, 88, 91, 102, 232.Università Roma, 143.Università
Saarbrucken, 61.Università Salerno, 124.Università Siena,
259.Università Stanford, 86, 90, 134, 148, 162, 176, 186, 188, 193,
198, 213, 217, 221, 229, 233, 257.Università Sydney, 92.Università
Tokyo, 104, 172, 221.Università Trento, 259.Università Trieste,
259.Università Tubinga, 24.Università Udine, 259.Università Utah,
198.Università Venezia, 259.Università Wisconsin, 230, 232.Università
Wuppertal, 211.Università Yale, 123, 216.University College di
Londra, 50.Unix, 141, 219, 226.Upc (Universal Product Code) vedi
Codice a Barre.Urss (computer), 78*.Usaf vedi Us Air Force.Us Air
Force, 74, 84, 111, 113-114, 116, 124, 174, 180, 183.Us Army, 76, 91,
107, 113, 125, 161, 183.Us Communication Satellite, 141.Us Navy, 44,
74, 90, 113, 122, 134, 146, 172, 183-184.
Vajont (diga del), 108.Valvola, 50.Valigetta telematica vedi
Olivetti.van Heerden, Pieter J', 232.van Tassel, J'H', 161.Vatican
Library accessible worldwide, 250.Vaticano, 132, 250.Velsumma vedi Olivetti
Velsumma.Venerdì 13 (virus), 227.Venkatesan (ricercatore Bell),
218.Venrock Associates, 178.Vergara Caffarelli, Roberto, 249.Verne,
Giulio, 100.Vernery, Steffen, 209.Vertigo (programma realtà
virtuale), 246.Very large scale integration vedi Vlsi.Videodisco,
202.Videofono, 99.Videomagic (Tv interattiva), 255.Videoregistratore,
109*, 141, 173, 236.Videosystem-200 vedi Intel
Videosystem-200.Videotel (Italia), 174.Videotelefono, 99.Videotext
(Spagna), 174.Videotext (Usa), 221.Viditel (Olanda), 174.Viète de la
Bigotière, Fran‡ois, 19.Viewdata (Gb), 174.Viewtron Service
(quotidiano elettronico), 221.Virgola mobile, 61, 65, 68.Virus del
computer, 209, 219*, 225, 227, 237, 242-243, 251, 254, 256-257.Virus
Exchange, 209.Visa cash, 173.Visa viewer, 173.Visicalc (Visible
Calculator, foglio elettronico), 182.Visicorp (società), 218.Visi-On
(programma-integratore), 218.Visione computerizzata, 135.Vittorio
Emanuele II, 34.Vliw (Very Long Instruction Word), 188.Vlsi (Very
large scale integration), 118, 151, 155, 188, 234.Vocoder (Voice
coder), 89.Voder (Voice demonstrator), 89.Voice Organizer, 250.Voice
Powered Technology, 250.Volkswagen, 94.Volta, Alessandro, 30-31.von
Braun, Werner, 149.von Braunmuhl, J'J', 68.von Freytag Loringhoff,
Bruno, 24.von Kempelen, Wolfgang, 86, 88.von Klitzing, Klaus, 218.von
Neumann, John, 63, 74, 80, 82-83, 85, 91-92, 99, 102, 153, 194,
219.von Sommering, Thomas, 32.Votazione elettronica, 241.Voyager,
229.Vpl Research, 133, 194.V-Spell, (programma per correzione
ortografica), 213.Vulcan (programma, poi dbase), 186.Vysottsky,
Victor, 219.
Wadsworth, Nat, 164, 171.Waffle Iron (nucleo di ferrite per memoria),
103.Wall Street Journal, 132.Waltz, David, 216.Wang, An, 90-91, 102,
229, 238.Wang Laboratories, 91, 229.Ware, Willis, 92.Wargames (film),
204.Warner Communications, 134, 165.Washington Post, 213.Watson,
Thomas John jr., 77, 92, 109, 247.Watson, Thomas John sr., 53, 73,
82, 108, 190, 236, 247.Watson Scientific Computing Lab', 74, 80, 123,
167, 172, 198.Weaver, Warren, 81.Weber, W', 68.Wei, J', 151.Weizac,
92, 99.Weizenbaum, Joseph, 120, 144.Weizmann (Istituto), 99.Western
Union Telegraph, 41-42.Westinghouse, 56, 67, 180, 200.Wheatstone,
Charles, 36.Whirlwind, 90, 101-102, 111, 184, 214.White, Maurice D',
152.White, Robert B', 177.Widrow, Bernard, 69.Wiener, Norbert, 81,
86, 91, 253.Wiesner, Jerome, 213.Wigginton, Randy, 214.Wilkes,
Maurice V', 82, 101, 115, 222.Wilkinson, James Hardy, 221.Williams
(tubi catodici di), 78, 80, 82, 85, 89, 90, 92, 101.Williams,
Frederic Calland, 82, 101, 127.Williams, Samuel B', 64.Wilson,
Joseph, 121.Winchester vedi Hard disk.Windmann di Eger, J',
18.Windows '95, 247, 255.Windows (Microsoft), 176, 199, 217,
222.Windows (sistema), 134, 213.Wingate, 24-25.Wirth, Niklaus,
161.Wise, Mike, 176.Witelo, 17.Won Sang, 13.Wordperfect (word
processor), 179, 184.Wordperfect Inc', 184.Word processor, 134,
179.Wordstar (word processor), 134, 179, 184.Worknet (programma
telelavoro Unione Europea), 253.World Altair Computer Convention,
179.World-Wide Web, 227, 247.Worm vedi Cd-Worm.Wozniak, Stephen, 67,
176-177, 179-180, 193, 200, 215, 226.Wp vedi Word Processor.Wtflx
(programma sul suolo), 173.Wudl, Fred, 172.Wullenweber, Matheus,
88.Www vedi World-Wide Web.Wynn-Williams, C'E', 53.
Xenix (sistema operativo), 142.Xerografia, 64, 93, 121.Xerox Corp',
64, 93, 121, 151, 153, 163, 188, 200, 243.Xerox Data System,
151.Xerox Star-8010, 134, 153, 200.
Yamakawa, Takeshi, 198.Yankee Doodle (viros), 254.Yasunobu,
198.Yates, William, 174.Young, John, 131.
Z1 (computer Zuse), 61*, 68*.Z2 (computer Zuse), 61.Z3 (computer
Zuse), 61, 68*.Z4 (computer Zuse), 68*.Z22 (computer Zuse), 68.Z-80
vedi Zilog Z-80.Z-8000 vedi Zilog Z-8000.Z-8001 vedi Zilog
Z-8001.Zadeh, Lofti A', 198.Zanussi, Lino, 149.Zappe, H', 198.Zenith
(società), 241.Zenith "touch screen", 204.Zhengxi (virus), 256.Zilog
Inc', 167, 171, 179, 187, 192, 197.Zilog Z-80, 167, 171, 179, 187,
192.Zilog Z-8000, 179.Zilog Z-8001, 197.Zimmerman, Thomas,
133.Zoppoli, Riccardo, 186.Zuse Kommandit Gesellschaft, 61, 68,
95.Zuse, Konrad, 61, 68, 86, 95.Zworykin, Vladimir Kosma, 55-56,
92.Zx80 vedi Sinclair ZX80.Zx81 vedi Sinclair ZX81.
3M, 192, 257.17 novembre (virus), 254.170-X (virus), 243.855 (virus),
243.2001, Odissea nello spazio, 74, 147.
Fine...
Scarica

Massimo Bozzo - La grande storia del computer