i ruoli femminili nella pubblicita’ A cura della dr.ssa Gabriella Cantore La pubblicità è tre volte donna: si rivolge alla donna in quanto responsabile degli acquisti della famiglia, è abitata da un'infinità di personaggi femminili ed ha una forte componente emotiva. Segue… In questo percorso l'attenzione sarà focalizzata sulle trasformazioni profonde dei ruoli sociali, che emergono nell'evoluzione dell'immagine femminile nella pubblicità. Per quanto si sforzi di presentare una donna in carriera, capace ed autodeterminata, la pubblicità non rinuncia ai vecchi stereotipi femminili di massaia e seduttrice, mostrando: da un lato gli aspetti femminili di dolcezza e affettività, e dall'altro quelli tratti dall'universo maschile di emancipazione e capacità Un'armonizzazione di tali aspetti rimane, comunque, ancora lontana. Vediamo quali ruoli le donne rivestono più frequentemente nella comunicazione pubblicitaria la donna domestica In questo termine si vuole comprendere il ruolo della donna madre e moglie, che in passato era quello prevalentemente presentato dalla pubblicità. Ora si ritrova in poche occasioni: le pubblicità delle merende per i ragazzi e quelle dei detersivi o dei prodotti di pulizia. Sempre più spesso, i tradizionali ruoli femminili vengono ricoperti da uomini alle prese con la cucina e con le pulizie di casa, un po' goffi e impacciati, ma che grazie al prodotto reclamizzato riescono a cavarsela con spettacolare abilità La donna, al contrario, si vede sempre meno tra i fornelli e, al massimo, prepara qualcosa di surgelato La vecchia massaia cede il passo alla donna in carriera, che per la casa e la famiglia ha sempre meno tempo a disposizione. la donna seduttrice Questo rimane, anche se non più l'unico, uno dei modelli di donna più frequenti nella pubblicità. Sicuramente, si può dire che l'uomo diventa un concorrente della donna per quello che riguarda l'abbigliamento, la cosmesi, la cura del corpo; infatti, sono sempre più frequenti gli spot, che al posto del corpo femminile presentano quello maschile come oggetto del desiderio. Comunque, sono ancora preponderanti le figure femminili negli spot dedicati ai profumi, alla biancheria intima, alla cosmesi: la seduzione rimane quindi un'arte femminile, anche se rispetto al passato la donna ne è sempre più il soggetto e non l'oggetto. La donna determinata Il corpo della donna, che nella pubblicità italiana è sempre stato solamente oggetto dello sguardo maschile, si riappropria della sua funzionalità. E' il caso della pubblicità delle calze "Si Si", con lo slogan "Mettile alla prova", in cui le protagoniste femminili giocavano a pallacanestro, si impegnavano in incontri di box e in atletica leggera. La donna riacquista quindi una soggettività, non avendo più soltanto un ruolo passivo nell'immagine pubblicitaria Un'altra donna determinata, indipendente e padrona della sua vita, era quella della campagna televisiva "Pegeot 106". Infatti, in questa pubblicità italiana, la protagonista, stressata dagli impegni d'ufficio e da un mancato appuntamento con un uomo, prendeva la sua automobile per percorrere paesaggi desertici e incontaminati, lasciando tutto alle spalle, per ritrovare il suo io e la sua serenità. Quella che emerge, è una donna che sa quello che vuole, che si mette in competizione per raggiungere risultati un tempo riservati al solo sesso maschile. La vettura diventa il simbolo della libertà conquistata. Non a caso molte pubblicità recenti di automobili, presentano dei soggetti femminili intraprendenti, alla ricerca di spazi una volta negati. la donna manager La donna si vede sempre più spesso nella pubblicità nella sua veste professionale. Non più confinata entro le mura domestiche diventa protagonista della vita sociale e lavorativa. La vediamo al telefono, davanti al computer, in un ufficio davanti ad una scrivania, in una sfilata di moda, in una riunione di lavoro. Tipico esempio di donna in carriera, è la bionda protagonista dell'ultima campagna televisiva per la vendita al pubblico delle azioni della Banca Nazionale del Lavoro (banca italiana in corso di privatizzazione). In rigoroso tailleur e tacchi alti, con lo sguardo misterioso celato da un paio di occhiali scuri, la sicura e travolgente donna manager ha un seguito di uomini ai suoi comandi, che si rivolgono a lei chiamandola "capo". Forse nella realtà non è proprio così, ma è segno di una trasformazione in atto: una donna più evoluta, che entra anche nel campo finanziario, ultimo baluardo maschile, in veste vincente pronta a cogliere le occasioni con fiuto da investitrice. La pubblicità è specchio del reale, oppure lo deforma, o ancora lo anticipa sulla base dei frammenti che ha a disposizione la donna “vendicativa” La donna vendicativa è nell'immaginario della pubblicità quella che, stanca di essere oppressa e confinata nel ruolo di debole e sottomessa ai comandi di un uomo, si riscatta con comportamenti clamorosi, che rappresentano una "vendetta" sul maschio prepotente. La moglie insoddisfatta si consola facendogliela pagare.. La bolletta del telefono! La campagna televisiva "Volkswagen Golf" 1990, uscendo dalle convenzioni narrative della pubblicità delle automobili, libera, forse per la prima volta la donna dal ruolo di oggetto erotico ed erotizzante, dandole una dimensione attiva e protagonistica. La donna nello spot si disfa del rapporto opprimente con un uomo, simboleggiato da gioielli e pelliccia dono di lui, facendo della macchina il mezzo per la sua libertà tradimento appena consumato (tracce di fango sulla giacca) adesso bisogna farglielo sapere con una bella foto con tanto di corna, è più sadico! (campagna SISLEY 2003) All'uomo di questi spot, non resta che "arrendersi“! fonti Fonte: http://www.italiadonna.it/public/percorsi/ 11001/indexa.htm